1
AICNO LXXI1Î
Torre Pellice, 12 Giugno W42-XX
N. 24
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Riguardate alla roccia onde iw- '
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S^Minaoamal« «|«llai .dai«
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Italia e Impero
Estero
ABBOMAMKNTI
. . Anno L. 15 — Semestre L. 8
.. .» »25 — » »15
VALDESI
Nulla sia più forte della vostra fede!
(Oianavello)
Dirallor«: Prof. aiNO COSTABKL
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Tobre Puxice
REDAZIONE: Via Arnaud, 27 - Torre Pslmcb
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira
Cent. 30 la copia
1 Cor. IX: 24-27
FHipp.»ill: 12-21
...La Campagna d’appello è stata, senza dv/bbio, il fatto più importante dell’anno amministrativo testé spirata e
del, quale siamo chiamati ad .occuparci
nel corso della presente Conferenza ii
Distretto.
Quasi certamente qualcuno potrà rilevare che la, Campagna d’Appello non
ha registrato fatti particolarmente sensazionali: che del resto nessuno aspettava. Una sola cosa ci eravamo proposti:
centuplicare le nostre attività, rivolgere
appelli a carattere eccezionali per il risveglio delle anime: il resto è opera di
Dio che spesso agisce nel segreto dei
cuori sema attirare l’attenzione degli
uomini che sono facilmente portati a
notare, con orgoglio, il frutto delle loro
opere...
...Ma la Campagna d’Appello appartiene orma,i alla storni ed alcuni crederanno che dopo una così intensa attività
ci si può concedere ora, senza rimorsi
un lungo periodo di riposo.
E’ perciò necessario che la parola del
JUgnar^^ci ricordi oggi che ia vita cri- j
stiand'e per giunta anche la Vita della
nostra Comunità è paragonabile ad una
corsa che dura quanto dura la vita e
che per compiere la quale siamo chiamati a non misurare gli sforzi ed a
non accasciarci sul ciglio della strada
anche se per avventura ce lo consigliasse la fatica. Difatti il primo versetto
^el capitolo decimo isiacondo dell’Epistola agli Ebrei dice testualmente: « ...poiché siamo circondati da sì gran nuvolo
•K testimoni, deposto ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge,
corriamo con perseveranza l’arringo che
ci sta dinnanzi, riguardando a Gesù...»
■4*
L’immagine é tolta dalle corse che avevano luogo nello stadio dinanzi a folle immense. Gli atleti lottavano, correvano, in Vista di ottenere, secondo l’espressione dell’Apostolo « una corona
corruttibile ». Orbene per correre spedito verso la méta è necessario, in primo luogo, compiere una rigofosa opera
di.,^preparGZione che il nostro testo indica in questi termini: « sbarazzandoci da
ogni impedimento e dal peccato che così facilmente ci avvolge ».
Il fascinò che esercita il mondo è
grande, ma le armi che fornisce non
sono adatte per il nòstro combattimento; si tratta di saper rinunziare a cose
che a volte possono sembrare giuste e
necessarie, ma che in realtà ritardano la
corsa cristiana.
Il peccato é la trasgressione delle leggi di Dio, l’atto che rompe la nòstra comunione con Lui .che, secando l’immagine del nostro testo, è come una vasta
rete che ci avvolge e paralizza ogni movimento.
Molte volte ci domandiamo il perchè
dei nostri sca,rsi progressi nella corsa
cristiana: il peccato, ecco la fonte dì ogni insuccesso nel campo dello spirito.
•h
Quando si trattò di curare la preparazione della nostra Campagna d’appel
lo, tutti concordarono nell’apernare che
la nota tematica avrebbe dovuto essere
quella dell’umiliazione; fare realizzare
cioè ai fedeli delle nostre Chiese la gravità del loro peccato.
Ma oggi più che considerare la corsa
di singoli credenti siamo chiamati a riflettere sopra la corsa di quelle collettività che sono le nostre Chiese; ed H
nostro pensiero corre naturalmente ai
primi capitoli dell’Apocalisse ove Cristo
stesso parla di peccato ad alcuTie comunità dell’età apostolica.
...La Chiesa che Cristo tratta più severamente é quella di Lctodicea: la
Chiesa dell’indifferenza.
Nella Campagna di appello era dunque necessario bollare a caratteri di fuoco l’indifferenza di tutti quei membri
delle nostre Comunità che hanno parvenza di vivere e che mvece sono morfi.
Coloro cioè che si interessano vagamente alle cose dello Spirito g che sembrano anche essere in possesso di una certa religiosità. Il tiepido è colui che è
perfettamente tranquillo g sóàd^fatto
del suo stato, che s» crede a posto oon
Dio ed invece cammina sull’orlo di un
immane precipìzio.
Il tiepido dice: * Io son ricco e non
ho bisogno di nulla... »
Quanti credono di essere religiosi perché son‘Valdesi di razza, perché fanno
parte di una Chiesa ricca, di magnifiche
tradizioni, credono di essere loro stessi
eroi della fede perché i padri hanno saputo affrontare il fuoco della persecuzione.
Il tiepido non ha aspirazioni religiose; ed invece di ravvivare la preziosa
fiamma della fede, la lascia spegnere
lentamente.
Il tiepido per uscire dal suo deplorevole stato, deve anzitutto avere coscienza del, suo peccato: rendersi conto
che non é « ricco » ma « infelice fra
tutti g miserabile e povero e cieco e nudo ».
E’ dunque necessario rifare l’esperienza del figliuol prodigo, del pubblicano della parabola e non bearsi in un
grossolano orgoglio spirituale.
« Il peccato che così facilmente ci avvolge », ecco la perenne minaccia della
nostra vita individuale e dell’esistenza
di tutte le nostre Comimità.
Avrete notato che una corsa qualsiasi è iniziata con grande entusiasmo;
molti guadagnano rapidamente terreno,
ma non è detto che siano i primi a giungere al traguardo.
Il nostro testo raccomanda perciò all’atleta cristiano di correre « con perseveranza ».
^ Non si tratta di un’ora di facile ervtusiasmo; la. vita cristiana impone sacrificio costante.
L’Apostolo Paolo scrive ai Galati:
« Correvate bene un tempo », segno che
non hanno saputo perseverare.
...Spesso si rallenta la corsa quando
si viene a contatto con le prime difficoltà, quando la fatica incomincia a far
si sentire, e si finisce per ritornare nel
Mondo ove non si richiedono quegli
p-
stessi eroismi.
; ...Alcuni anni fa il nostro Moderatore
senveva che coloro i quaU in avvenire
Jl^enderanno in esame il momento storco’ che attraversa la nostro opera, lo
definiranno fórse il momento della perseveranza. Il tempo, con il suo scorrere
lento ma sicuro, sembra convalidare
questa autorevole affermazione.
Non é questa per la nostra Chiesa il
tempo del facile successo; non é neppure quello della persecuzione Òhe in passato ha generato i martiri della fede. Ci
è richiesta una sola cosa: la perseveranza.
' Perseverare anche se per avventura
ci sembrasse che la nostra opera è votata al continuo insuccesso; perseverare
mche se tutto sembra perduto e si dissòlve. Abbiamo condotto una grande
Campagna di Appello e molti credono
che ora è giunto il tempo della mietituraf ma siamo noi pronti a perseverare
nella nostra attività, anche se ci Sembrasse di essere condannati a dissodare
un terreno duro g sterile?
Perchè se afiche ai giorni nostri non
mancherebbero coloro che in un momento di nobile slancio sarebbero pronti a versare il loro sangue per la causa
di Cristo, è forse più raro trovare coloro che, giorno dopo giorno, umilmente
sanno stare fermi al loro posto di combattimento e perseverare fino alla fine.
... Neppure nello stadio l’atleta è solo;
e tutti sanno quale influenza possa esercitare sull’animo del corridore l’urlo
appassionato di una folla di spettatori.
« UN NUVOLO DI TESTIMONI ».
Per i lettori dell’epistola agli Ebrei i
testimoni erano i fedeli dell’Antico Patto: quegli uomini di Dio che hanno perseverato fino alla fine e sono giunti alla mèta. Il loro esempio continua ad esercitare una benefica influenza.
Per noi, i « testimoni » saranno oltresi tutti coloro che hanno lottato e sofferto per il trionfo della fede cristiana.
Nella lingua del N. T. la parola che
traduciamo « testimone » è « martire ».
I nostri testimoni sono dunque gli A‘postoli, i martiri noti ed ignoti, i Rifoririatori... e la nostra Chiesa, durante
tonti secoli dì storia gloriosa, non annovera certo pochi « testimoni ». Essi
sono veramente « un grande nuvolo »
<fie ci circonda e ci incoraggia.
Qualcuno non ricorderà soltanto, in
questo memento nomi illustri della stara, ma quello del proprio padre o macine, di un fratello, dì un amico che hanrip finita la corsa e che sona giunti alla
rifèta.
I Coltiviamo pure quella comunione
spirituale che elimina quel pauroso sensi di solitvdiné e di scoramento che teiera cii assale.
\Ma più ancora che questo « nuwlo di
testimoni », siamo invitati a guardar
« % Gesù » per essere spronati dal suo
esempio perfetto e sostenuti dalla sua
piesenza.
II corridore ha lo sguardo fisso verso
la\mèta che, con il suo rapido avanzare
toccherà presto;, e noi abbiamo un esempio ed una mèta in Cristo.
Se volgiamo lo sguardo verso di Lui
le nostre forze saranno centuplicate «
lo scoramento non spegnerà più il nostro entusiasmo.
a protenderemo verso Colui che 4
« luce e perfetta, esempio di fede ».
Il Maestro stesso ha dichiarata: « senza di Me non potete fare nulla ». Lui
solo è la guida sicura.
Guardare a Gesù è attingere quello
forza soprannaturale che Vuomq non
possiede in sé; ma che gli viene largita
dallo Spirita Santo che lo rende wineitore nella vita e nello morte.
(Dal sermone pranunziiato dal pastore JJ. Bert, alla apertuira della Conferenza 'annidale del 1 Distiretto).
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Illustrazioni fuòri testo - L. 10.
Seminagione e mietitura
(racconto orientale)
Un oerto signore di osmipagna disse al
suo contadino:
« Oggi va a seniimrei grano nel campo ».
n contadino andò e, invece di frumento, seminò aveniai Giunta la stagione della mietitura, il padrone visitò i
suoi campi e vide che era creisiciuta avena e non frumento, come egli era in diritto di aspettare e disse:
« Non ti avevo io mandato a seminar
frumento qui ? Perchè hai seminato
avena ? »
« Seminai avena, sperando che sarebbe germogliato del immoto ! »
Alte grida del padrone:
« Oh ! lo zoticone ! Chi ha mai udito
che si semina avena e si miete frumento ? O chi semina frumento, raccoglie Slegale*? E chi siemina patate,
raccoglie cetrioli ?... »
•h
Però, tutti i giorni, in... oriente, sì
incontrano dei padroni e dei... servi che
seminano parole cattive, consigli cattivi, sguardi cattivi, discordia e malcontento, -e si aspettano una abbondante
mietitura: giustificazione ,nel giorno del
Signore. -
2
fe
barin,’ a Luiseriìa San Giovanni, in perfetto orario, con il culto d’apertura presieduto dal pastore di Prarostino 17.:
Beri che ha rivolto un fervido messaggio, di cui. riportiamo alcuni passi, in
altra parte del giornale. Vengono cantati gli inni n. 6, 279, 157; 278.
E’ presente un buon numero di delegati: circa una sessantina. Dopo che il
seggio prowisoirio, sigg. L. Marauda,
pastore, e JR. Malan, delegato laico, hanno proceduto alla verifica dei poteri,
viene eletto per acclamazione il seggio
definitivo nelle persone dei sig. U. Beri,
presidente; dott. C. Pons., v. presidente;
Ji. Comba, pastore, segretario. Sono,
pure presenti il vice Moderatore dott.
E. Tron e il miembro laico della Tavola
signor E. RoUier.
Il Capo distretto, pastore R. Ni&bet,
legge quindi una chiara e succosa relazione deU'attività della Commissione
diistrettuale; .-relazione-che s’inizia con
un reverente e memore saluto alla memoria dei caduti del nostro distretto.
La lettura di quei nomi è ascoltata in
piedi, in preghiera, daH’assemblea.
Sono 8 i punti su cui la relazione attira in modo particolare l’attenzione
della Conferenza, c^uno dei quali potrebbe dar luogo lad un interessante ed
elevato dibattito.
- Riunioni speciali
La Commissione distrettuale raccomanda l'istituzione, in ogni parrocchia,
di riunioni di preghiera speciali, per
stabilire una maggiore comunione spirituale con i nostri fratelli sotto le armi,
e con le loro famiglie.
La Conferenza è d’accordo in linea di
maissimla di appoggiare l’iniziativa, il
cui profondo valore non sfugge ad alcuno, ma non ritiene di dover dare delle direttive troppo precise per non vincolare le singole iniziative, e per tener
conto delle varie condizioni locali.
La Conferenzà manda il suo riconoscente saluto ai giovani fratelli che di^
fendono con fedeltà e coraggio la Patria
in armi, ed ai nostri due cappellani.
Campagna d’Appello
La relazione del Sovrintendente si fa
eco, a questo proposito, di un diffuso
senso di sconforto nei riguanrli dei risultati della Campagna di appello per
quanto si riferisce alla Vita morale della popolazione Valdese; è doloroso dover constatare che mentre imperi secolari sono crollati e stanno crollando,
ed organizzazioni ecclesiastiche non
hanno potuto reggere il peso della loro
.responsabilità, i nostri membri di chiesa si cullano neirinep:^ia religiosa: « E’
la stagione dtei fieni ».
La discussione molto ampia, se non
serve a diare delle direttive precise, per
la diversità di vfcdute teologiche, e di
concezioni pratiche, serve almeno a
chiarire come la Campagna d’Appello
del 1942 non debba considerarsi come
esaurita, come un movimento artificioso, ma come un punto di partenza per
un ulteriore approfondimento djella vita
spirituale delle nostre parrocchie, per
un maggiore potenziaimento delle nostre varie aittìvità eocleSiastiohe, dalla
visita pastorale e dalla cura d’anime,
fonte di intime benedizioni per la Chiesa, alla collaborazione laica: attività
risvoltata’» degli anziani e,dei diaconi, sedute dei Concistori, esami di quartiere, testimonianza individuale ». Viene
votato il seguente ordine del giorno:
La Conferenza del I Distretto* prende
atto dell’opera svolta in seno alle Chiese per mezzo drtla Carnpagna d’appel
lo; convinta della necessità ch’essa sia ^
proseguita ed intensificata, per l’incremento della vita spirituale della Chiesa,
invita i Concistori e la Commissione distrettuale a darle seguito nel modo migliore, giovandosi, per quanto possibile,
della collaborazione laica.
Parlano, in vario senso, i sig. E. Geymet, C. Davite, A. Comba, E. Eynai-d,
C. Pons; dott. E. Tron, G. Tron, U. Pascal, G. Miegge.
Visite di Chiesd
La relazione nota che tesse hanno avuto luogo regolarmente; le assemblee di
chiesa all’uopo convocate non hanno dato che un contributo di critica prevalanteimente negativa.
*
Istruzione religiosa
La relazione insiste sulla prova felice data dal 4° anno « di prova »; qualche incertezza sul progràmma di questo
4° anno sarà sanata quando aarà meglio compreso il suo scopo: Inserimento
graduale dei giovani nell’attività della
Chiesa.
La ' discussione sì allontana alquanto f
dairargom,ento e si esaminano vari « casi particolari» sui quali la,Conferenza
discute a Ixuigo, lasciando ai singoli concistori la responsabilità idèi casi di coscienza. Prendono parte a questo scambio di idee, oltre al capo distretto, i
signori G Bertin, O. Peyronel, L. Ri.yoilna, E. Benech, Vicino, ing. Roland,
Giov. Miegge.
degli abbonati. Un accenno al suo deficit, ed alla*possibilità di qualche riduzione nella sua attività provoca un ordine del gioimo"con cui « la conferenza'"
conscia dell'importanza dell’Eco delle
^ Valli Valdesi per la vita spirituiile delle
Chiese dei distretto, invita le parrocchie a tare uno sfarzo per assicurare
la.._continuità della pubblicazione regolare ». Se per,-avventura queste parole
sembrassero di colore oscuro ai nostri
lettori, a guisa di commento soggiungeremo solo quanto è risultato dalla discussione: 1: esiste un deBicit reale, notevole, di migliaia di Lire nel bilancio
dell’Eco. II: non è giusto che la Tavola
debba distogliere da . altri scojpi, delle
somme per colmare questo deficit. Ili:
ìie le entrate non bastano, bisogna ri■niediare in qualche modo.
■
Matrimoni misti
' ì ...
Riferendosi alla avvenuta radiazione, ¿J
per decisione di alcuni consigli di Chiesa, di membri di Chiesa che si erano
- sposati nella Chiesa Cattolica,
conseguenze che ne derivano, la Commissione attira l’attenzione della Conferenza sulla opportunità di dare ai n0s|ri
giovani una istruzione religiosa più completa, che permetta loro di meglio cono-i
scere e difendere la loro confessione di
fede.
La discussione si polarizza invece sulla reale interpretazione da darsi aH’artj
181 dei nostri regolamenti, secondo il
quale « quando una condotta riprore-s
pole dal punto di vista morale o religio^
so è accertata dal Consiglio, la persona
che se ne è rem colpevole, viene per
decisione di esso, sospesa od esclusa dai
’^sucA privile^ di membro di Chvesa »!
Nessun dubbio che l’abiura, conseguen
te o concomitante al matrimonio di uà
Valdese nella .chiesa Cattolica sia ri,provevole; ma; ci sono sempre i «casi
speciali ». Per evitare discordanze o cdrttrasti, il pastore G. Bertin vorrebbè
"che una commissione, o la Commissione
distrettuale stessa, studiasse il probl^
ma in esame, prendesse in visione quésti « casi speciali », e desse una specfe
di commentario all’art. 181, in modo,
da ottenere una prassi più unifó(m¿.
Parlano in vario senso, prospettando <iverse soluzioni, ma generalmente contrari a questa proposta i sig. E. GeymKt,
A. Ricca, R. Jahier, P. Marauda, E. Rdlier, E. Eynard, R. Comba.
Rimane comunque chiaro che l’articolo 181 va applicato, e che bene haniio
fatto i consigli di Chiesa che lo hanjio
applicato.
Anzlanato
, I
La relazione ricorda quanto si è
tuto fare per la preparazione spirituide
degli anziani e dei diaconi: oonveto,
guida dell’anziano. I cctrei preanmlnziati non si sono potuti' realizzare ^er
ostacoli di vario genere. |
Eco della Valli
La relazione si compiace del co^ributo' da esso portato alla Campai
d'appello, e dell’auttiento del iKinjeÉro
Situazione finanziaria
La relazione espone quale sia la situazione generale: nessuna iUi;ffiione è possibile, nuove restrizioni nell’attività
della Chiesa potrebbero imporisi. Ognu'no ponga questa realtà davanti alla sua
coscienza; ognuno prenda la Sua responsabilità.
La discussione cui prendono parte il
dott. C. Pons, il sig. E. RoUier, l’i(ng.
Roland, U. Pascal, R. Comba verte specialmente su problemi di indole tecnica,
sul modo di raccogliere le contribuzioni
ad esempio. Un vivo succèsso di curiosità ottiene la proposta di una più o meno spontanea imposta eccl^iastica del
2 per cento sub reddito.
I pastori A. Comba e G. Bertin ringraziano il sovrintendente e la Commissione dista attuale per il lavoro compiuto.
Canto Sacro
Il prof. A. Tron legge una breve re^
lazione che dà succintamente notizia del
lavoro compiuto: egli nota un consolidamento delle posizioni raggiunte nel
campo dell’esecuzione artistica dei cori
e dei canti d’assieme; fa notare poi come l’esecuzione dei cori non sia divenuta, e non diverrà fine a sè stessa, ma
affinamento del, gusto artistico a tutto
vantaggio del canto di chiesa.
F. U. V.
Della relazione dell’attività del comitato di gruppo della F. U. V.,,presentata dal capo-gruppo pastore G. Bertin,
daremo notizia nella prossima Pagina
della Gioventù; qui diremo solo che fu
seguita con interesse, e che il prof. G.
Miegge ilnterpretò i sentimenti deUa
Conferenza ringraziando il Capo-gruppo e U Comitato di gruppo per la rilevante mole di lavoro icompiuto.
Pro Valli
sifichlho fra gli adolescenti la coscienza
del loro carattere Valdese. »
Il pastore E. Geymet, riferisice suU’àttività che, per varie circostanze, è stata
forzatamente ridotta, e prospetta quali
siano le attività che questa Commissione potrebbe svolgere. Pregiudiziale
però indispensabile è che la Conferenza
manifesti la sua opinione su questa attività, in modo inequivocabile. La Conferenza per bocca dei pastori A. Comba
e G. Miegge esprime la sua convinzione
sulla sua utilità a prò’ della cultura
valdese e della conservazione del patrimonio valdieise. Il pastore G. Bertin ringrazia il paistore Geymet per l’opera
compiuta fedelmente. Viene approvato
il seguente ordine del giorno: « La Conferenza Distrettuale, riconoscente alla
Pro Valli per l’opera svolta fin qui, e
spaciialmente per i corsi di Cultura Valdese istituiti in diverse parrocchie, fa
voti che essa contìnui nieU’opera sua,
augurandosi che tutte le parrocchie
valdesi, valendosi del suo aiuto, inten
La Commissione distrettuale viene
riconfermata nelle persone del dott. C.
Pons, vice presidente; U. Bert, segretario.
La Commissione del Canto Sacro
viene pure riconfermata nelle pensone
dei Signori: Albarin Gustavo, Comba
Arnaldo, Marauda Paolo, Tron Adolfo.
La Commissione Pro Valli è eletta
nelle persone dei Signori P. Marauda,
E. Balma
San Gerrriano è scelta come sede della
prossima Conferenza; il pastore A.
Comba sarà il predicatore d’ufficio.
I ringraziamenti di rito, e la conferenza si chiude col canto del Te Deum.
L’ospitalità della parrocchia di Luiserna San Giovanni è stata simpatica e
gradita.
Delegati della Conferenza al Sinodo
sono eletti: Rivoire Luigi, Vicino Giovanni, Margiumti Enrico, Travers Emilio, Gönnet Stefano, Jahier Enrico, Codino Sigfrido, Pons Carlo, Tourn Francesco, Coìsson Stefano, Coisson Guido,
Grill Filippo, Tron Constantino, Peyrot
Emilio, Malan Amedeo, Bernard Giacomo, Pascal Pietro Augusto, Mondon
Davide.
Marginalia
Questa Conferenza ha battuto un. record: ci sono state tre dimiissioni; quella
del presidente della Corrmiissione dei
Canto Sacro; quella del segretario della
Pro Valli; e quella dì un membro laico
della Commissione del canto sacro; senza contare che anche il capo gruppo
della F; U. V. ha icomuinicato di essere
anche luì da considerarsi dimissionario. '
U pubblico ha dimissionato anche lui, ^
come sempre; era stato invitato cordialmente, te si poteva anche supporre .J
che sarebbe intervenuto. Dicono infatti
■che ci sia molta gente che si interessi
alla vita della Chiesa, che abbia dovizia
di consigli, ecc., ecc.; era quindi l’occasione buona per venire a vedere, ascoi-’
tare, e poi magari criticare. Naturaimiente invece non c’era nessuno, o
quasi nessuno, trmne quelle solite 4 o 5
brave persone che parlano poco, e che '*
cercano di fare qualche cosa.
Un altro record; quello dei casi par-''
ticolari, dei casi speciali. Ne siamo rimàsti impressionati: ogni delegato ne avèva almeno uno; il guaio si è che essi^
.¡sorgevano spiesso ogni volta che si doveva risolvere una quistione d’ordine’^''
generale. Coincidenza? Forsetehe si; ma
■*orse anche no. Si 7 spesso rimpres*!!
sicaie che queste nostre assemblee (,as-,J
semblee di chiesa eoe.) non rispondano
in modo perfetto al loro scopo. Si discute molto, ma si concreta poco; vi è
una quasi congenita tendenza a sfuggire runiversale, per [rifùgiarsi nel par
ticolare. Si potrebbe dire; colpa dell'organizzazione che manca, ma abbiamo invece Fimpr^ione che sia proprio
colpa deireciciesso dell’organizzazione |
verso cui/ la nostra vita écclesiastica '
sembra avviarsi, e che favorisce peri-,
golosamente la naturale tendenza degli ^
individui a scaricatsi della propria re- J
sponsabilità, per rifugiarsi in unco-J
modo assenteismo. Le Commissioni,, o-^|
gnuna delle quali naturalmente, per^
forza di cose, tende ad approfondire la,^
sua attività; e quindi ad uscire dal suo-S
campo tecnico per afErontare 1 principi
e le cause, finiscono coll’assumere fun-^
zioni ché dovrebbero essere dovere drt’
singoli, e Fassemblea, la Conferenza|
per esempio, non sa più fare altro che^l
aspéttare che la, o le Commisslpni, stu*4
Vii
3
L’ECO DELLE VALU VALDESI
dino, aiferiscano, propongano; se mancano proposte concrete, si divaga, o si *
I rimane sulle posizioni negative, le più
facili e le più comcJde. Il solito amante
F delle statìstiche ci ha fatto osservare a
H questo proposito iche su una ; sessantina
di delegati, solo una ventina hanno
preso la parala; eppure si è parlato; e
che il loro contributo, utile certo, è
stato, prevalentemente negativo. Non
abbiamo molta simpatia per le statistiche, e siamio convinti che anche questa
funzione negativa è eisBenziale; péro è
certo un fatto:- la Conferenza non ha
preso una sola iniziativa, non ha suggerito una sola iniziativa. Ottima conferenza? Ecco: anche qui forse ci eravamo creati delle illusioni: è la sola Conferenza che ha luogo; dunque sarà qualcosa di notevole; invece la tradizione
si è imposta: un utile iscambio di parole
e di idee, una buona oiocasione di fraternizzare e di ritrovarsi uniti, senza
spirito di contenziotne, neppuWe nelle
elezioni che, nell’aimbiente famigliare
della Saia Albarìn, hanno assunto
un’andatu(ra piacevole, e quasi sorridente. E tutto questo, forse, non è poco
CI.
F. U. V. - Gruppo Valli
CONVEGNO GENERALE
alla BAISÁSSA (Lazzarà)
Domenica 21 corr. - ore 15
Argomento: Perchè sono e rimango
valdese
Past. Paolo Marauda: Quali sono i
principi della fede evangelica valdese
e per quali motivi ison diventati i miei
principi.
Sigg. Teo Beri e Aldo Comba: Quali
sono i pericoli che minacciano la mia
fedci
Past. Roberto Jahier: Perchè intendo
vivere e morire nella fede evangelica
valdeise. - i. - - . •
AVVERTENZE: Il culto a Pramollo
ha luogo alle ore 10'. 30. Gli Unionisti
che salgono da quella parte, cerchino
di parteciparvi. Alle ore 11 avrà pro' hábilmente luogo alla Baisais^ un bre- .
ve culto presieduto dial Psetore Janavel. '
— In caso di tempo molto cattivo il
Convegno è rimandato alla domenica
seguente. In caso di nebbia fìtta o tempo poco favorevole il Convegno si terrà
nel tempio di Pramollo.
^— li Comitato dì Gruppo nella sua
ultima seduta ha deciso di prendere
un’iriiziatwa ardita che entrerà, speriamo, nella consuetudine per tutti i culti
led i raduni all’aperto. Con pah indicatori o altri mezzi verrà delimitato il
terreno .sul quale gli Unionisti dovranno prender posto. Ciò al fine di formare
un uditorio compatto e raccolto, di evitare che gli oratori i quali hanno fatto
la salita debbano spolmonarsi, e di favorire anche l’attiva partwipazione ..dei
, giovani stessi agh studi e alle discussiomi. E’ ovvio infaitti iche i giovani che
non hanno la pratica della predicazione
non riescano a farsi sentire da persone
disseminate a notevole distanza. E’ anche successo che - in taluni grandi raduni gli organizzatori non abbiano potuto rivolgersi a Pastoai che non hapno
la voce potente ma la cui cultura e la
cui fede comunicative sarebbero state
dì utilità e in benedizione per le anime.
Chi non volesse assoggettarsi a questa fraterna misura di ordine religioso
e di spirituale disciplina è pfegaito dì
scegliere un’altra meta per le isue gite
in quel giorno. Quando qxiesto provvedimento sarà entrato nell’uso, a tutti
panrà naturale di prender posto nei limiti segnati, così come nessuno si sognerebbe mai di andaire al culto prendendo posto fuori delie mura del tempio. Nei culti aU’aperto i pali indicatori formeranno il sacro recinto.
Dio voglia benedire abbondantemen
te questo ultimo Convegno come ha
benedetto tutti gli altri bei raduni giovanili che abbiamo potuto avetre quest’anno per la sua gtazia infinita !
IL COMITATO DI GRUPPO.
QROM/IQ/I V/ILbE5E
ANOROONA (Capohiogo)
Rientrando al presbiterio, una domenica mattina dopo il icuito, la sig.ra
Comba fu ben s.orpresa di vedersi circondata da un folto gruppo di « Madri » che con affettuose parole ed un
gentile dono le manifestavano la loro
riconoscenza per rindefqssa sUa opera
in favore dell’Unione ideile Madri e
della 5a.rrocchia. Sensibile e grata per
questa miaiifestazione la signora Comba rispondeva con cordiah eispressioni
èd incoraggiamenti.
— A distanza di pochi giorni sono
stati celebrati due matrimoni: Giordan
Riccardo dei Rossenghi, istabihto a Parigi, con Bertalot Giovanna dei Jourdan, che ha trascorso varii anni a Roma; Chvavia Firminio, della parrocchia
del Serre, con Bertalot Lidia, del Combalot.
#
LU^RNA SAN GIOVANNI
Siabato pomeriggio 6 giugno hanno
avuto luogo i funerali dei nostri fratelli sig. Luigi Travers, deceduto dopo
una lunga e penosa malattia ai Bastia
in età di 68 anni, e sig. Giovanni Malanot, ideceduto dopo una lunga .e dolorosa infermità in età di 77 anni, all’Ospedale di Bibiana.
Rinnoviamio alle famiglie provate da
questi lutti, l’espr^sione della nostra
profonda simpatia cristiana.
peaaERb'MANiGUA
Domenica 14 comente nel pomeriggio D. V., terremo la nostra vendita di
beneficenza a Perrero. Tutti vi sono cordialmente invitati.
POMARETTO
Orfanotrofio di Pomaretto. Uria vera
festa è stata per i 23 piccoli ricoverati
di questo Istituto la visita gradita fattovi domenica 7. giugno dal icav. Antonio CabéUa e dalla sua gentile Signora.
Il nome del cav. Cabella non era ignorato dalla schiera degli orfanelli essendosi egli dimostrato già altra volta, loro generoso benefattore e grande amico,
e perciò fin daU’annunzio della sua venuta un po’ di ansia di aspettativa lì
ha tutti invasi. Ciricondato subito fin
dall’arrivo dai «suoi ragazzi», egli ha
saputo interessarli vivam'ente unendosi
a loro in piacevoli giochi e distrazioni.
Più tardi il cav. Caibe.lla e la Signora
vollero assistere compiaciuti alla distribvizìoné del gelato da loro gentilmente
offerto a tutti i ricoverati e ai bambini
delle Scuole domenicali di Pomaretto
che in quell’oocasioine si erano aggiunti.
Al vivo ringraziamento gridato in coro dai ragazzi all’atto della partenza dei
signori CabeUà vogliamo unire guello
molto sentito della direzione^ cui si aggiunge un cordiale « arrivederci ».
pramollo
Già da qualche tempo non abbiamo
più dato notizie della nostra Chiesa
per mancanza di fatti degni di menzione speciale.
— Pophi giorni or sono il Signore ricliiainava a Sè una nostra soreUa m
^fede Long Elisa Susanna ved. Peyronel
del quartiere dei Tourmiln, di 69 anni.
Essa, sorretta dalla preghiera e da una
prctfonda fiducia nel Suo Salvatore, ha
saputo sopportare còn grande rassegnazione la lunga prova che ha dovuto
attraviergare prima di lasciare la vita
terrena. Il ricordo della sua vita laboriosa, del suo carattere mite e dolce, ^
rimane nel cuore di quanti l’harino conosciuta ed amata. Rinnoviamo alla
famiglia afflitta le laspresBioni sinoere
della nostra simpatia crilsitiana.
Nell’assemblea che h^ segnato la
fine deiranno eocleciaistico 1941-42 la
nostra Comunità ha designato come
suoi rappresentanti al prossimo Sinodo
i sigg. Emilio Travers e Giovanni Giacomo Long. Alla Conferenza Distrettuale è stato mandato l’anziano sig.
Emilio Long.
I
SAN GERMANO CHISONE
'«Sabato scorso è stato celebrato nel
mostro tempio il matrimonio di Beux
Armando e di Beux Clotilde, entrambi
del quartiere di Villa. Ai cari sposi che
sono giovani attivi nella chiesa auguriamo la felicità completa che viene
dal Signore !
Domenica prossima 14 corr, la
Scuola domenicale farà la gita di chiusura a Pra Martino. Partenza da Villa '
alle ore 8.
Il culto nel tempio sarà presieduto
dagli studenti della Pra del Tòmo. La
colletta andrà a favore delle Missioni.
TORINO
I nostri lutti. La sera del 23 maggio
qùasi improvvisamente decedeva il nostro fratello Emilio Giorgio MuUer all’età di 62 anni.
^Nell’intimità della famiglia hanno
tìwto luogo i funerali lunedì 25.
Nel pomeriggio del 30 maggio un
la^o stuolo di amici si raccoglieva nel
rilostro Cimitero Evangelico per rendere
le . ultime onoranze alla memoria della
Sorella Gemma Girardi nata Pivi, spentasi dopo lunghe sofferenze. Conserviamò^di lei il soave ricordo di una cristiana che attraverteo il crogiuoio della
sofferenza non è venuta meno nella
fède e che attendeva fiduciosa l’ora delle celesti librazioni.
'■"Aile famiglie afflitte rinnoviamo
i’assicurazione della nostra cristiana
simpatia.
, ^ Vivo cordoglio ha suscitato nella
riostra Chiesa la notizia del lutto che ha
colpito le famiglie Balmas e Peyrot con
la dipartenza per la Patria Celeste del
fratello Federico Balmas spentosi a
Torre Penice il 5 giugno. N^li ultimi
anni della Eua lunga esistenza, egli ha
cnnosciuto le misteriose dispensazioni
della sofferenza, lenita dalla sua fiduciosa sottomissione alla volontà del Padre e dalle vìgili cure della figlia e dei
famigliari tutti.
Con largo concorso di popolo ebbero
luogo i funerali nel pomeiriggio di sabato 6 giugno.
Ai figli Carlo Alberto, Clemente ed
Enrico, alla figlia Susanna Peyrot, ai
generi ecj alle rispettive famiglie, diciarao ancora quanta parte prendiamo al
loro dolore e cóme con essi siamo consolati nella beata speranza della vita
eterna, poiché « Gesù Cristo ha distrutta la morte ed ha posta in luce la vita
e rimmortalità mediante l’evangelo ».
TORRE PELLICE
Sabato scorso è sitato celebrato nel
tempio il matrimonio del giovane Auondet Mario di Bartolomeo (Villa II)
con la sig.na Alice Leger (Inverso). Il
Signore benedica il nuovo focolare.
— Domenica prossimia, 14 corrente,
alle ore 15, avrà luogo una riunione ai
Bonnet.
— E’ noto che la Tavola Valdese
manda l’Eco delle Valli a tutti i nostri
soldati, e si sa pure con quanta gioia
essi lo ricevono e quanto bene spirituale ricavano da quella lettura. Ma
l’invio del giornale ai cari fratelli sotto
le armi .sigmflca per la Tavola una
somma dì parecchie migliaia dì lire che
le comunità possono senza grande sforzo offrire alla nostra Amminiistrazione.
La nostra parrocchia deve farsi onore
anche in questa occasione. Tutti sono
caldamente invitati a conisegnare il più
presto possibile la loro,offerta agli anziani o al pastorq con l’indicazione: per
l’Eco ai neutri soldati.
In riferimento ad un allusione « aiTaccogliente sala di Via Pio IV » ed alToperia fra le « rondelle » in Torino,
ci viene fatto osservare che, se la suddetta sala è gentilmente concessa dal
Coheistoro della Chiesa Valdese di Torino, Topera stessa viene à Torino egregiamente svogliai dalla locale Unione
Cristiana delle Gtovàni, in petrtfetta intesa con il Concistoro stesso. Dir.
La famiglia Gaydou Amato profondamente commossa ringrazia tutte le
gentili persone vicine e lontane per la
partecipazione preisa al loro profondo
dolore per la perdita del loro caro
' OSuIS«» '
Ringrazia pa,rticólàrmente il Cappellano Valdese Sig. Rostan, i suoi compagni d’armi, il pastore Sig. Rivoira, il segretario politico, tutte le autorità e gerarchie, il Signor Maresciallo dei C. C.
R. R., ia Corale, serbando imperitura
riconoscenza. '
Cartera, Lusetma S. Giovanni.
Venerdì 5 giugno, dopo paziènte soffrire, entrava nella pace del Signore
nel suo 83° anno
BALMAS FEDERICO
Le famiglie BtalLmés, Peyrot, Long,
le cognate, cognati, nipoti e parenti tutti, ringraziano quanti di presenza, con
scritti e fiori hanno preso parte al loro
dolore e ricordato il loro caro.
Un particolare ringraziamento rivolgono al dott. Enrico Gardiol che lo ha
curasto amorosamente, ed ai pastori dott.
Elio Eynard che lo ha assistito spiritualmente e sig. Giulio Tron.
Fattasi sera Gesù disse:
« Passiamo all’altra riva ».
Evan. di S. Marco 4: 35.
Torre PeUice, 6 giugno 1942.
•
La vedova, il fratello e la famiglia
del compianto
MALANOT GIOVAilBI
ringraziano sentitamente tutte le gentili persone che, in vario modo tollero
tributare la loro simpatia nella dolo^sa prova; in particolare modoì al pastóre
sig. Rivoira per le buone parole dì conforto e di fede pronunciate, e per l’assistenza spirituale prodigata al loro ca-ro, durante la degenza.
Per il culto di famij^lia
Lunedi Lettura: Salmi 13: \2-26;
15 Otufirno Giobbe 17.
« Sono stato crocifisso con Cristo^ e
non son più io che vivo, ma è Cristo che
vive in me; e la vita, che vivo ora nella
carne, la vivo nella fede nel Figliuol di
Dio, il quale mi ha amato, e ha dato se
stesso per me ». Gal. 2: 20.
L’apostolo Paolo era stato un uomo
modello per la fermezza della sua fede
in Dio, per il fervóre del suo zelo religioso, per la immacolata purezza della
sua vita e nondimeno era stato contro
Cristo ed in nome dlel suo ideale aveva
perseguitato i credènti in Gesù.
Dal giorno in cui ha capito Tamore
di Gesù Cristo è stata finita per lui.
Tutto ciò che era il suo ideale e costituiva la sua gloria egli lo ha crocifisso
e la sua personalità di prima è morta.
Ora invece è la personalità di Crisito
che è venuta a dimorare in lui. C’è stato (dome uno scambio: Gesù Cristo ha
rinunciato alia gloria dei cieli per venire in terra e prendeir dimora nel cuore
dei credente, ed il credente rinuncia
alla sua gloria terrena per prender dimora in Dio.
Martedì Lettura: Atti 8: 14-25;
16 OluflTUO Giobbe 18.
« Ed egli disse loro: Perchè avete
paura, o gerite di poca fede ? Allora le.-
4
L'ECO DELLE VALLI VALDESI
vatosi sgridò i venti ed il mare e si f^ce
gran bonaccia . Mat. 8: 26.
La paura è .un sentdroento comisnie alla grandissima maggioranza degli uomini. Molti di coloro che pretendono di
non aver paura non si sono probabilmente mai trovati in presenza dì un vero e reale pericolo. NeHa paura ci isono
molti gi’adi ed assai diversi, dalla semplice apprensione in presecnza di un pericolo grave, alla folle paura in presenza di im pericolo inesisitenite.
Esiste tra, la paura e la fede ima
strefttai lelazione,, ma in proporzione inversa e cioè, se la paura è molta la fede
è poca; se la fede è grande, la paura è
poca. Se cresce la fede, la paura diminuisce.
I discepoli ne hanno fatto una convinoente esperienza personale. Avevano
avuto paura del vento e delle tempeste,
ma più tardi non temettero le tempeste
della persecuzione. Pietro aveva temuto
davanti alle domande di una serva, e
più tardi non teme dinanzi alle minacele delle più alte autorità.
La cosa essenziale per non esser vinti
dalla paura consiste neH'aver fede in
Gesù, le nella sua presenza, iche domina
gli eventi e ci assicura la vera bonaccia,
cioè la sua pace.
Mercoledì Lettura: Atti 8: 26-40*
17 Oiuvno Giobbe 19.
« Io son la vite, voi siete i tralci. Colui
che dimora in me e nel quale io dimoro
porta molto fruttò; perchè senza di me
iton potete far nulla». Giov. 15: 5.
Senza di me non potete far nulla !
Senza Cristo possiamo eissere intelligenti, colti, dotti, possiamo avere una
mente fìlpsofica, ntó è impossibile aver
conoscenza spirituale, poiché Egli è la
luce del mondo.
Senza Cristo è unp>osisibile esper credenti, poiché Egli è l’oggetto della nostra fede.
' Senza Cristo non v’è possibilità di
conversione: solo* la potenza sua trae
ruomo dalle tenebre alla luce. Egli solo
apre gli occhi, conquista il cuore, rinnova la mente.
1 Senza Cristo e unpossLbile camminare in. novità di vita, poiché Egli solo può
iar di noi delle « nuove creature » che
■ano fatte partecipi della natura divina.
Senza Cristo si può menar vita decente s retta, ma è impossibile praticare l’ubbidienza alle direttive dello Spirito Santo.
Senza Cristo non è possibile morire
in pace con la certezza, della beatitudine celeste.
Giovedì Lettura: Atti 9: 1-19; a
18 Giugno Giobbe 20.
« Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà
amato dal Padre mio, e io l’amerò e mi
manifesterò a lui ». Giov. 14.: 21.
I comandamentì del Signor Gesù Cri«to li abbiamo nella Bibbia, nel catechismo, nelle prediche, ma naturalmente ciò non basta; bisogna averli nel cuore, ossia bisogna osservarli, metterli in
pratica.
Chi ha la buona volontà di amare il
Cristo e Dio, deve darhe prova coi fatti.
La buona intenzione, la buona volontà
sono come ü flore che deve cedere il posto ai frutti.
Chi possiede lo Spirito Santo - o meglio, chi è posseduto dallo Spirito Santo - ama Cristo ed ama Iddio; e solo
così può realmente aviere conoscenza di
Dio: infatti ciò che noi non amiatrìn ci
rimane sempre in certo modo estraneo,
v^to. ydio ama colui che ama Gesù
Cristo, perchè vede formarsi in lui rknmagine del Cristo. L’immagine del Criisto si forma in noi nella misura in cui
lo amiamo e mettiamo in pratica le sue
parole,: in questo modo Egli si manifesta a noi.
Vmcrdi Lettura: Atti 9: 19' b-30;
19 Giugno Giobbe 21: 1-16.
« Poiché in quanto egli stesso ha sofferto essendo tentato,, può soccorrere
qiuelli che sono tentati ». Ebr. 2: 18.
n greco ha una sola parola per indicare così le prove che vengono da Dio e
mirano al bene dea. suoi figli (1 Pietro
1: 6, 7; Giacomo 1: 2 ecc.) come le tentazioni che vengono da Satana ,ei mirano
a sovvertire la loro fede. Nell’uno come
mell’altro caso il sommo sacerdote del
Nuovo Patto è in grado di porgere a
coloro che Bono nella prova l’aiuto necessario. « Avendo conosciuto tutte le
nostre prove e tutte le nostre tentazio-"
ni, avendo sofferto nel suo corpo, sofferto nell’ànima isua, nel suo cuore e =
nelle sue-più intime affezioni, sofferto
da parte dei suoi amici e dei suoi congiunti, sofferto da parte di Satana, sofferto sotto la possente mano di Dio stesso, il misericordioso Sostituto dei pec■ càtari può soccorrere ora coloro che sono posti alla prova » (E. Guers). Il ri,cordare questa verità a »dei cristiani
tentati di indietreggiare dinanzi alle
prove, era particolairmente opportuno.
(Coment. Epist. Ebrei di E. Bosio).
Lettura: Atti 9: 31-43; I20 Giugno saia 12.
« Ecco, la vergine sarà incinta e partorirà un figliuolo, al quale sarà posto
nome Emmanuele, che interpretato,
vuol dire: « Iddio con noi ».
Mat. 1. 23.
Par comprendere questa parola bisogna rileggere tutto il brano dell’Antico 1
Testamento da cui essa è tratta: i capitoli 7-8-9 del profeta Lsaia.
Un piccolo paese è minacciato d’invasione da parte di due potanti nazioni
vicine. L’Eterno rassioura quel piccolo
paese: quei propositi non avranno effetto. nulla succederà, ma se voi non avete
^ede, certo, non potrete sussistere.
Aver fede che Iddio è con noi, non
vuoi certo dire starsene tranquilli con le
mani in mano in attesa di qualche intervento portentoso, ma significa lanzitutto ubbidirle a Dio ed agire con rettitudine e tranquillità d’animo, e con fermezza secondo le sue direttive.
Aver fede che Dio è con noi, non vuol
oerto dire che non avremo da Soffrire per
causa dm ^Ivagi, ma significa che d
regno di Dio e la sua giustìzia saranno p
pOT noi una (realtà di ogni giorno. Iddio è con noi come è stato con Gesù,
se come Gesù ubbidiremo e soffriremo
per cagion di giustìzia.
Arnaldo Comba,
RIFUGIO RE CARLO ALBERTO.
N. M., L. 100 - Gay E. e famiglia, ricordando, 5 - Prof. Long Mary E. W.,
25 - Angela E. Dreher, 200 - Giulia Caveglia Bruno, 50 - Robert Malan Susanna, 5 - Perazzi Valeriano, 20 - Lidia
Bertin Revel, 4 - Bertalot Ida e famiglia, 10 - Bonnet Enrioo,, lò - Pons
Adolfo, 2 - Coisson Adolfo e famiglia,
10 - Monti Emilia, 5 - Ricca Anita, 5 Un’amica riconoscente, 50 - Unione delle Madri, Torre Pellice, 15 - T. À., 50 •
Poet Enrico, riconoscente, 25 - Emanuele Beux, 25 - E. Kairrer e M. L. Pons,
15 - Samueie Rasora rag., 100 ne Carlon, 20 - Grand Stefano, 5 - Giovanna Rivoir Foumel, 5 - Giov. e Agostina Charbonnier, 20 - Balma prof.
Ausonia, 25 - Coucourde Giulio e famiglia, 15 - Gustavo Hentsch, Ginevra,
600 - Gardiol Giordano Rosa, 10 - Maz(Zolini Michelin Maria, 25 - N. N., 1000
- Jahier Emma e Giacomo, 50 - Gay
Carlo, 5 - Revel Samuel, 10 - Frasclhia
Paolo, 2 - Famiglia Fattori, 25 - Ricca
Paolina, 5 - Coisson Luigi, 3 - Ribet
Elisa, 10 - Bonnet Clementina, 10 Pons Elisa, 5 - Ivonne Jalla, 25 - Caisson Nisbet, Missionari, 25 - C. A. L.,
20 - Cecilia Besozzi, 25 - Bertalot Enrichetta e Martìnat Maria, 20 - Pastre
Augusto e Regina, 25 - Famiglia Jahier, in m'emoria di Alda, 500 - Chiesa
Evangelica Valdese, Torino, 200 - Pa^
Wuest, Moiges, 50 - Comm. Federico
Margaria, 25 - Jervis Costanza, 20 Long Rivoire Fanny, 25 - Maria Costabel. 10.
OSPEDALI.
Chiesa Evangelica Valdese, Ftoali, 30
. Utiione delle Madri, Torre Pellicci, 15 Piastre Augusto e Regina, 30 - Laetsch
Gìqv. e Margh. 100 - E. Karrer e M. L.
Pons, 15 -.. Poet Enrico, riconoscente, 25
- Peyrot Enrico e Lidia, 20 - Rag. Samuele Rasora, 100 - Tron Daniele, 10 Novizia Clemenijina, 10 - Ghigo Alessandro, 10 - Poet Beniamino, 5 - Rostan
Natale, 24 - Long Rivoir Fanny, 25 Coucourde Giulio e famiglia, 40 - Gardiol Giordano Rosa, 10 - T. A., 50 - Micol IVon Clementina, 25 - Jahier Enrico, 25 - Bernard Arturo, 10 - Ricordando, 100 - Meta Grallian Bauer, 500 Pastore Roberto Nisbet, 50 - Bouchard
Giovanni, 10 - Pascal Francesco, 10 Peyrot Emilio, 10- - Famiglia Guigou,
100 - Barai Alberto, 100 - Ricoa Meynier Seiina, 50 - Maria Costabel, 10.
‘ ORFANOTROFIO FEMMINILE.
Borsa Poveri Valdesi, Angrogna, 80
- Uda Bruschettini Roland, 500 - Coniugi Avondet, per Battesimo, 10 - Pons
Alberto, 5 - Bounous Ferdinando, 100 Carolina Detekier Baringhierl, 50 - Maria Ribet, 75 - La Formica, 300 - Siila Gherardi, 50 - Ing. Col. Luigi Grill.,
50 - F. P., 60 - Davide Charbonnier, 5
- N. C., riconoscente a Dio, 20 - Unione
delle Madri, Angrogna, 50 1- Società
‘Cucito, Angrogna, 50 - Charlin Carla,
10 - Laura Jervis, 100 - Angelo Treves,
300 - Clementina Bonnet, 100 - Jalla
Maria, 5 - Drehei' Angela E., 500 - Serata Unione Cadetta, Pinerolo, 100 - Riconoscente al Signore, 60 - Jahier Em
ma e Giacomo, 25 _ Cecilia Besa/zi, 25 Martinet Maria e Bertalot Enrichetta,
20 - E. Karrer e M. L. Pons, 15 - Godino Nelly ved. Fomeron, 10 - Comm.
Fedérico Margaría, 25 - Una famìglia
riconoscente, 25 - Long Rivoire Fanny,
25 - Coucourde Giulio e famiglia, 10 -•
Maria Costabel, 20 - Soc. An. Qrumière,
200 - Giovanna Barus, 25 - Peyronel'
Giannino, 100 - Adelina Selli, 60 Comm. Arnaldo Fontana Roux, 200 Peyronel Melania, 10 - Sofia Servettaz,
300 - Maddalena Coisson, Cannes, 50 Chiesa di S. Germano Chisone, 'settimana di beneficenza, 300 - S. S., 200 - Caffarel Giovanni, 10 - Ida Jalla, 20 - Maria Melisan Gianotti, 100 - Malan Luigi e Elvira, 20 _ Coisson Guido e Ester
10 - Malan Emeri, 10 - Vittoria Meyer,
50 - Enrico e Rosinia Buffa,' 200 _ Teresa Genicoud, 25 - Sofia Rostan, 5 Gardiol Giordano Rosa, 10 - Mazzolini.
Michelin Maria, 25 - Giuseppina Geymeit, 25 - Ivonne Jalla, 25 - Emanuele
Beux, 75 - Grill Carlo, 20 - Pasti-e Augusto e Regina, 20 - Rag. Samuele Rasora, 100 - V. S., per le piccole orfanelle, 200 - Jervis Costanza, 20 - Balma
prof. Ausonia, 50. - Ricca Meynìer Seiina, 50 - Margherita Tron Revel, 100 Pastore Pietro Chaiuvie, 25 - Wiss, 50.
Prof. OiNO CosTABBL, direttore responsabile
. ARTI GRAFICHE L'ALPINA. -Torre Pellice
La nuova sede delia Filiale di Milano del BANCO D’ ROMA inaugurala il Ifi
luglio 1941-XlX alla presenza dell’A.R. il Conte di Torino e del Minisiro delle Finanze..
BANCODIROMA
Banca di interesse nazionale
Soc. An. Capitale e riserva Ut. 361.000.000
209 Filiali"neiritalia, nell’Egeo, nell’Africa Italiana ed all’Estero
2>ìffondefe le pubblicazioni della
Xibreria Sdìfrìce Qlaudìana