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Anno LXXIX . N. 34
i iS TORRE PEIjLICE, ì^ Settembre 1949
Abbonamento: Lire SOO per rihterno; Lire 900 per l’estero
gj.** Amministrazione: Claudiana - Torre Pelllce'-C.C.P 2/17557
Spedizione in abbonamento postale / i Gruppo
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SETTIMANALE DELLA
L'eterna seduzione
(dal sermone di apertura del Sinodo Valdese,
predicalo dal Pastore ALBERTO RIBET)
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'Siate facitori delia Parola e non solo
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PELUCE
CHIESA VALDESE
c O Galati insensati, cbi vi ha ammaliati, voi,
dinanzi ai quali Gesù Cristo crocifisso è stato
ritratto al vivo ? » (Galati m : 1).
In una ben nota puftina della sacondu lettera ai Conati (XI 28)
l’apostolo Paolo traccia uim impressionanti: descrizione della sua vita
avventurosa : egli considera superiore a tutto, nel tormento della, sim
esistenza, l’ansia che lo perseguita per le Chiese sorte come frutto della
sua opera. Di questa tarmeutosa ansietà ei è prova la lettera ai Calati.
In quelle Chiese già ricche di fede, si som) infiltrati elenuinti
disgregatori, le correnti giudeo cristiane hanno fatto la Loro apparizione e la purezza dell’Evangelo è seriamente compromessa. E
l’apostolo Paolo interviene con ima energia che solo l’intenso amore
per le anime e la passione per Ut verità possono spiegarci; nel suo stupore perchè così presto i GaUUi abbUtno potaifl dimeiiticitre lai predi-,
cazione dell’Emngelo egli U supplica a ritortm-e alla pura dottrina riK
Cristo. Nelle sue parole risuona ammezza e rampogna e al tempo
stesso un richiamo alla suprema responsabilità cristiariu'. « O Galati
insensati, chi vi ha ammaliati, voi, dinnanzi ai quali Gesù Cristo Crocifisso è stato ritratto al vivo? ».
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Cile trovare, nel ternpo nfistro, sotto nomi c jormA’diverse gH smessi'
pericoli contro cui eomibatteva l'apostolo Paolo.
li Tanto la circoncisione che l’incirconcisione non son nulla; quel
che conta è l’essere una nuova creatura » {Cai. VI 15) proclamavo
l’apostolo Paolo, e cosi oggi anche noi dobbiamo avere ben) chiara là
visiona ohe non possono, essere questioni di giorni, di àbi, che possano salvare l’uomo, la sola croce di Cristo può dare alL’uoma fa salvezza, e chi bia trovata la iòta nuom nel saprificia di Cristo non può,
più essere legato, ai formalismi dell’anliCQ popolo d’Israele.
E se il giudeo cristiano predicava la necessità delle opere della
legge per essere salvaii, possiamo dirrwnticare che una predicstsioue
simile viene ripetuta qitoitidiauainerue attorno a noi, e che una delle
Chiese più numerose..del QristUmesinw. ci cousidiera ergici appunto
perchè colla Riforma e cogli Apostoli affurmiaaw Ut dottrina della
salvezza per fede?
Vi è stato chi. partendo dalle parole del nostro testo: « voi, dinnanzi ai quali Cristo crocifìsso è stato dipinto al vivo ». ha creduto
poter ct^ermare che il giovane Smlo sia stata presente alla crcct/i/.s.sio)
ne del Golgota: dixMintmo più tardi apostolo di Cristo la visione di
quella tragica scena naturalmente rivive nella sua predicazione della
croce. Non è però necessario per interpretare le sue parole ai GaUAi
pensare ad una sua presenza materiale a quel fatto storico; quel dramma, comunque, egli io ha vissuto in tutta la sua .tragedia nei momento
stesso in cui ne ha compreso il volare, e le parole del profeta hmù
(53: 5); « Egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni »
son diventate per lui la chiave del mistero della croce.
Se presso i Gaiati il gaideo cristimesimo era diveutatn un pericolo
questo era dovuta sopratutto alla teadeuzit che si trova innata neU’uoimo: la tendenza ut compromesso.
Ma questa tendewia istintiva al compromessa, questa incapacità di
accettare la visione rivaluzionana del Cristianesimo, non è forse l'Utsidia maggiore per la Chiesa di oggi, per ciascuno di noi? *
E’ ben comprensibile allora che la sua predicazione della crocifissione sia stata una predicazione vivente; che egli abbia avuto la
certezza che chi l’ha udita ha compreso il dramma della morte di Cristo e si è reso conto che su quella croce è caneellata la nostra iniqidtàt
e che in quella morte è aperta uria meravigliosa possibilità di vita
nuova per l’uomo che crede. Chi ha udita quella predicazione non è
più libero di sè, e se, per sventura, abbandona la retta via diventa doj)ptapienie responsabile della morte del Cristo: è come se di sua mano
inchiodasse una seconda volta il FìglioL di Dio alla croce del ColgotéE’ questa l’immensa responsabilità a cui l’apostolo ricluwirn i Calati
divenuti incerti nella b>ro fede: « Galati insensati, come potete abbandonare la retta via voi che avete udita la predicazione della erocifissioim del Cristo in tutta la sua tragica e sublime realtà? ».
Il messaggio dell’Evangelo è la chiara, esplicita coadanua del mondo, che rimane l’auLiiesi vivente del Regna di Dio, che rimana il grmtc
de aniicrislo. Ma i credenti dtmeaticana troppa facilmenie che Qesà,
stessa ha affermato, di noa poter, pregare per il monda (Qiov. XYII 9)
quei monda che egli mafie oollu sua morte sulla croce, quei mondo tìbie
egU sgommerà rAsuA Atomo.-f^ariosoi^ Eppure la rioerce di ua compra- messo col mando è la maledizione che maridzsce attraverso i secoli
l’opera della Chiesa. Per quanti il Cristianesimo, finisce là dove aor
mincia il menda degli affari. Allora si duuetVtica che non, si ppssoua
servire Dio. e Mammona, ed ogni guadagna diventa lecito purché sid
A mio », ogni ingiustizia perde il sua valore purché ne venga uu beneficio oi miei ^ interessi.
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Eppure, non ostante il loro privilegio, i Galati cadono nell’insidiu giudeo cristiana.
Pur credeivlo in Cristo vi, sono dà giudei che uon hauao. compresa che i riti dell’mitvca Israele hanna perso il loco siguijioalo, e il loro
cuor * Il ¡3pirta a considerare come validi i precetti antichi che nrdmalano la circoiwisione, i sacrifici, le abluaoni fi il dhie’o. di certi edn.
E soj.ruiuiio considerano essenziali la osservanza d'elle leggi litiche
colia loro casistica farisaica, e negano il diritto li o.hiuniars% cristkud.
a coloro che non si sona in-seritir, attraverso 'dle\ circoncisione, fuella
famigliti di Abramo. Essi no/i si rendono conto che questa confezion"
annulla il ^sacrifida della croce, non si r^idono conto che così nuLrwi'o
nelVurino lu tragica illusione che l’uomo (Mesa e debba salra-si attraverso l’osservanza esterna di urta, legge monde.
E per quanti il Cristianesimo cessa là dove comincia le lotta politica o sociale.
Credenti che militate in un. partito, che leggete un giornale politico, non crediate, che vi esorti a restituire la vostra tessera, a chiuiderei
d vostro giornale. Ma a voi, coma pure a coloro che non militano'in
nessun partita e non leggono nessun giornale, ma non per questo hanri
no sempre ripudialo il compromesso col mondo, a voi tutti ripeto',
ricorda fratello, che se uno ha udito la viva predicaziooe della croco
di Cristo, dovunque esso si trovi in uh partito o fuori dei partiti, deve
essere un testimone della croce del Golgota, di quella croce che è il
supremo a no » di Dio al mondo ed alla sua potenza, che è segna inesorabile del giudUUo di Dio che condanna oga£ ingiustizia, ogni menzogna, ogni ò/Uo ed ogni egoismo! Ricordati die se taci di fronte d
quelle ingiustizie, se non condanni quelle menzogne, se non combatti
quegli odi e quagli egoismi tu sei solidale col mondo, tu rinneghi \Ut
croce del Golgota! E ricorda il monito solenne di Gesù: Chiunque
mi rinnega davanti agh uomini, anch’io rumegherò lui davanti al
Padre mio che è nel cielo! {Matt. X; 33).
Potrebbe oggi qualcuno pensare che U peritalo speiificot contro
cui l’apostolo mette in guardia i credenti sia cosa superata. Punroppoi
non è così: le grandi eresie non muoiono, risorgono del continua udattandosi ai tempi movi, itioéificandQSi del cmHiuuo. E uan è diffi
Ma tu che hai udito la predicazione dà Cristo crocifissa, non
puoi rinnegare Colui che è morto per te. Colui che, asceso alla gloria
del Cielo, è U sapremo mediatore per la tua salvezza! Colui che colla
sua morte ti ha recato il dono della vita eternai E il Padre celeste che
conosce la nostra debolezza ti dia la forza <h camminare ftìdelmeatté
nella via del Vangelo affinchè, come l’apostolo anche tu possa ripetere:
A Non sia mai che io mi glori di altro che della croce del Signor nostro Gesù Cristo mediante la quale il mondo, per me, è stato crocifisso
e io sono stato crócifisso per il mondo ».
Dottrina sociale deH'gvangelo
Il dopoguerra attuale è caratterizzato dal prevalere della questione Sigiale su tutti gli argomenti che
interessano il pensiero umano; politica, filosofia, etica, religione sono
poste al servizio di quella questione.
Da molte parli si accusa il Cristianesimo, o almeno le Chiese Cristiane, di non dare alle questioni sociali
adeguata importanza e si accusano
per spirito polemico, ma talora in
buona fede, le gerarchie ecclesiastiche di essere il puntello dell’ordine
capitalistico e della reazione antiso
ciale; si giunge pertanto fino a proclamare la decadenza, talora dtl
Cristianesimo stesso, più spesso delle Chiese che lo rappresentano. D’altra parte, quasi a giustificare una
sopravvivenza osteggiata da tante
parti, si cerca d’indirizzare il pensiero cristiano, le organizzazioni ecclesiastiche e le attività religiose su
premesse e fondamenti di carattere
sociale ed economico.
Come avviene spesso in periodi di
sovra eccitazione degli animi, si sopravahilano alcuni caraneri a scapi
lo di altri e si finisce con il deformare la figura primitiva del pensiero cristiano che è perfettamente equilibrata, deviando 'dal suo insegnamento. Perchè, se pure non ne ha
fatto il centro del suo sistema etico,
una dottrina sociale esiste fin dall’origine nel cristianesimo. Esso pone
la questione sociale in termini elementari ed in modo piuttosto crudo
in quell’epistola dell’Apostolo Giacomo generalmente dimenticata dalle Ghiese ufficiali, epistola che poi.emmo definire socialista, se da es
spondono un giusto salario agli operai, sfruttatori di fratelli, ancora non
tutelati da organi sindacali.
Ma il tema fondamentale del pensiero sociale economico cristiano era
già stato enunciato da Gesù: esaltazione della povertà e condanna della
ricchezza. Essa è radicalmente antitetico alle teorie sociali moderne che,
sotto qualsiasi bandiera, aspirano all’abolizione della povertà ed alla
generalizzazione della ricchezza,
individuale per i liberali, collettiva
per i comunisti di varia tinta.
11 programma evangelico non può
pertanto diventare senz’altro quello
dì una pratica concreta azione sociale.
L’invito dii Gesù al giovane ricco
non è invito a riparare up'ingiustìzia sociale, ma indica un passo necessario per quel giovane, preparatorio al conseguimento della santità e della salvezza. L’ordine infatti
non si esaurisce nella rinunzia ad
ogni possessione, ma ^i conchiude
con le parole: a poi vieni e seguitami ». Così appunto l’intesero Valdo
e Francesco e Benedetto e quanti nei
secoli mistici risposero a quel particolare appello del Cristo. 'La salvezza individuale è lo scopo indicato
in esso, il bene di cui è necessario
render partecipi i fratelli. Vieni e
seguitami con la santificazione, la
preghiera, l’esempio e la predicazìo
Evangelo e vita
sa non esulasse il presupposto della
lotta di classe. In essa l’Apostolo
rampogna quei cristiani che pare esistessero anche allora, ohe son semprepronti a soccorrere i fratelli con
buone parole ed esortazioni alla speranza ed alla pazienza senza per
altro sovvenire alle loro necessità
materiali ; condanna le distinzioni tra
i fratelli in Chiesa ove si assegna il
posto di onore a chi ha un bell’anelU> (leggi: a chi può offrire una più
cospicua contribuzione) ed infine
ammonisce i ricchi che non corri
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Naturalmente da una pratica fedele del Cristianesimo, quale non
sempre si riscontra presso le Chiese
dovrebbe risultare, tra le altre giustizie, anche una perfetta giustizia
sociale, ma essa sembra tanto ovviache non è ricercata di proposito. Essa è conseguenza naturale deiramore ed ha origine nel dono piuttosto
che nella rivendicazione.
Il Cristo non annulla la Legge, ma
ne rinnova lo spirito: ora, nel Decalogo, fondamento della Legge, l’ultimo comandamento condanna la concupisomza. E’ innegabile che le ideo,
logie sociali umane oppongono all’egoismo di chi possiede la concupi.scenza di chi non ha; or più or meno, tulle parlano di violenza, di odio
e di lotta, mentre simili vocaboli non
hanno diritto di cittadinanza ncll Evangelo che' parla di perdono ,di amore, di pace. Tutte indicano diritto, mentre l’Evangelo non menziona
che doveri.
Paradossalmente poi, esso cì presenta quale condizione dì vita quella
che più è abborrita e deprecata dall’eeonomia umana poti solo odierna,
ma di tutti i tempi.
Voler ridurre il Cristianesimo a
un’etica sociale significa sminuirne
il contenuto: poiché il Cristianesimo è anche etica, è anche filosofia,
è anche norma di vita; esso è tutto
questo, ma è anche molto di più; è
un modo di vita che abbraccia ¡1
tempo e l’eternità.
È possibile
un equilibrio?
Che un’aspirazione al ragghingimetito di questo equilibrio sia in at
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In alctinì periodi della sua storia,
il Cristianesimo, impersonato dàlie
Chiese, trascurò del tutto l’elemento temporale per immergersi nella
spiaculazione dell’eternità, in altre
si preoccupò forse soverchiamente
del contingente e delle relazioni nmane del mondo. Ròttura di equilibrio in ogni caso che provvidenziali
avvenimenti ristabiliscono presto o
tardi.
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2T ^guarda „ le Chiese Evangeliche, il
Coocilio di Amsterdam in cui non
sono mancati ì ritdtiami alla supre- ^
ma dignità della Chiesa che non può
limitare la sua attività ad un settore
temporale sia pur nobile. Sarà »così
argihata la tendbnza diffusa in%Ieui
la rapida diffusione ^ nel ntondo ;
quelli che soli ci danno quella consolante speranza senza la quale gli
stessi insegnamenti dei 3.eia»one ani
Monte perdono il loro senso profondo e non sono applicabili? Speriamolo, *
E odn questa sperSti^ e,con que
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VAOd TALDEBI
Voòe déUè Comunità
ni settori dell’evangelismo 4i mette. ‘ sti inse^amenl^i Jioi • gasiamo porre il Cristo in pensione dopo il Sèr- lare nello stv^Uo delle questioni so
mone sul Monte è di sorvolare sui ciali e nelle nostre relazioni cop gli
successivi avvenimenti 'che "furono! uomini uno spirito^ veramente oripoi proprio quelli che diedero vita stiano di carità e giustizia.
alla Chiesa Cristiana, er ne spiegano
M. Eynard.
JaaiiiUfazIoiic delia Wtia di ?ia«PfS
> Là domenica 28 agosto^ hon è p^saita
inosservata a Piamprà.' ^ìn tnattin'o
si osservava un insolitcMdovimento, di
persone nel piazzale-dèi tempio. Erano
giunti in mezzo a noi i membri del
concistoro dijporino, guidati dal _ Vice
ModeratoreyCr. Elio' Eynard. Erano
venuti pprn'inaugucazione della Colonia, déstinat« ai bimbi di Torino e di
altre città dTtalia.
Per l’occasione il Pastore E. Geymet
conduttore della parrocchia per 14 anni, era incaricato di presiedere il culto.
Il suo messaggio, vibrante, affettuoso
ben s’mtonava con la circostanza: E con
emozione lo abbiamo visto celebrare
la ^nta Cena con i membri del suo ex
concistoro e salutare poi i membri della sua antica comunità. Siamo certi
che egli ha ^rimentato alcune ore di
buona comunione cristiana e di letizia
profonda.
Il Pastore locale salutava poi la delegazione torinese ed esprimeva, a nome della chiesa, il sentimento di viva
riconoscenza, per l’apporto squisitamente ^irituale che potrà scaturire
dalla colonia di Piamprà. Un’agape fraterna raccoglieva una cinquantina di
fratelli e sorelle di Torino e Rorà nei
locali medesimi della Colonia. L’apdobbo della sala, il servizio per l’agape, rorganizzazione del pranzo meritano ;1 nostro elogio. In modo speciale al
sindaco Dr. Meynet vada il nostro ringraziamento.
Al levar delle mense il Dr. Eynard
ringraziando gli organizzatori dell’agape, formulava l’augurio che la colonia
di Piamprà possa rappresentare un legame ^irituale sempre più profondo
tra le comunità di Torino e di Rorà.
Con parole appropriate ringraziava
il Sindaco di Rorà, a nome del Comune ch’egli dirige. Anche il Sindaco di
Luserna San Giovanni pronunciava brevi parole, compiacendosi etri suo colle
ga per l’interessamento vivo ch’egli
nutre per il paese natio.
Nel pomeriggio aveva luogo un raduno di villeggianti e dì commensali
per udire i messaggi dei Signori : Pons,
Ravazzini, Peyrot, Bertolè, Codino,
Pastore Enrico Pasohetto, Pastore Enrico Geymet, Pastore Elio Eynard. Il
Signor Geymet richiamava l’attenzione
del pubblico sulla situazione particolare di Rorà, in questi ultimi tempi. Sottolineava l’esodo crescente della popolazione, "il disagio economico, sempre
più accentuato, e la situazione spirituale veramente preoccupante. Incoraggiava i villeggianti evangelici a portare
la loro testimonianza nelle valli e invitava il concistoro di Tarino a rafforzare i legami con Rorà, attraverso la
colonia, nel comune interesse e per
ravanzamento del Regno dì Dio. » *
11 Dr. Eynard portava una nota di
emozione spirituale, esponendo brevemente l’opera della chiesa di Torino a
Chivasso e nella diaspora, ponendo in
vivo risalto il problema della fede nell’opera dell’evangelizzazioné. Noi viviamo egli disse, l’avventura della fede
e in quell’avventura noi ci compiacciamo, perchè lavoriamo per il Regno che
viene. ,
Al termine della riunione si collcttava una d screta somma per il tempio di
Chivasso, per la colonia di Piamprà e
per l’erigenda scuola delle Fucine,^
Siamo fiduciosi che la Colonia, fra
breve, soltanto estiva, possa diventare
permanente in vista di un rafforzamento numerico per le scuole rorenghe. Ma
sopratutto ; possa la colonia di Piamprà
costituire, cosi in alto come è ubicata,
la sentinella dell’adolescenza evangelica torinese e italiana, in vista di un
risanamento spirituale e della formazione del carattere dei nostri bimbi evangelici d'Italia.
Un Congresso Internazionale
Dal 18 al 24 luglio a. s. si è riunito
per la prima volta dopo la guerra il
congresso dell’Alleanza mondiale per
la libertà religiosa, I duecentocinqaanla congressisti, di venti paesi, sono
stali fraternamenie accolti dalla città
di Amsterdam.
¡1 Congresso ha d^chiamto ufficialmente di non volere rivaleggiare con
l’Assemblea ecumenica tenutasi l’anno scorso nella medesima città di Amsterdam. Ciascuna delle due organizzazioni ha la sua sfera d'azione distinta e il suo compito proprio.
1 lavori del Congresso si sono svolti
in quattro Sez'oni : teologia, sociologia, pedagogia, storia delle religioni.
Tre lingue ufficiali', l'ingfese, il tedesco, il francese. Rissanti in olandese.
Alcuni delegati italiani, in preparazione del secondo Congresso nazionale
del prossimo ottobre in Roma.
Nella sezione teologica venne elaborata una breve Dich'acazione di fede, non per essere imposta, ma come
direttiva, come centro di raccoglimento e come vessillo.
La sezione sociale ha insist to sul
mancato apporto {carenza) delle Chic- se tradizionali in materia sociale e sulla necessità d'uno stadio intens vo delle questioni relative alla dignità e ai
diritti dell'uomo (una società responsabile d'uomini liberi).
Nella sezione educativa venne approvata una risrduzione che chiede una
migliore preparazione pedagogica per
i pastori e gl'insegnanti di religione,
maggiore competenza psicologica per
quanto concerne l'infanzia e la giovenià, una pià Menta e pià seria com
prensione dei doveri della famiglia nell’educazione dei figli.
La sezione dello studio comparato
delle religioni ha chiesto che si stabiliscano maggiori contatti con le organizzazioni religiose non protestanti e
con le religioni non cristiane. Si è dec 'so di limitarsi, sino al prossimo Congresso, a iniziative pratiche, senza airatiere ufficiale.
Nella seduta plenaria finale si è votata una risoluzione che deplora « i pericoli di, un doppio totalitarismo, politico ed ecclesiastico'» e che afferma
<( la necessità, nel mondo intero, della
piena libertà civica e religiosa onde liberare l’uomo da tutte le limitazioni e
da tutte le pastoie che gl'impediscono
di realizzare la propria vocazione ».
G. E. M.
Il Baifleiin! 1. P.
Borgio Verezzi
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In seguito alle dimissioni del sig.
W. Albarin, che per motivi di salute
lascia la direzione dell’Opera dopo circa 20 anni di apprezzato lavoro, si è
reso vacante il posto di Direttore. Coloro che aspirano ad assumere tale posto sono tenuti ad inviare la domanda
corredata dal curriculum vitae e da una
lettera di presentazione di un Pastore
entro il 20 Settembre p. v, alla Commissione Direttiva dell’Opera Balneare Valdese «G. P. Metile» via Pio V
15 i Torino.
II Presidente della Commissione
Alberto Peyrot
Mereoledì' sera^ 31 agosto, fw a
vuto^ luogo la’^tradizionale,- seduta sinodale della nostra Società di Studi
Valdesi. In essa "il Presidente prof.
Attilio Jalla ha svolto la relazione
^ annua»’ rendicionto delfe pubblicazioni uscite e della normale attività culminante con la visita del proL Jalla alle
comunità valdesi Ìn ,Genman’a; visita
che come ebbe poi a dire il Moderatore riscosse colà catorosi consensi.
Il relatore informi altresì il pubblico
come a sostituire il prof. T. Pons alla
direzione del bollettino della Società
sia stato chiamato lo stimato storico
nostro prof. Arturo Pàsca!!.
La quota socialei viene mantenuta a
lire trecento, mentre quella dei vitalizi. dopo ampia discussione, viene elevata in relazione di venti volte come
anteguerra a lire seimila.
La solidarietà e gli intenti che uniscono la nostra Società con quella Valdese del Sud America vengono ribaditi
dal pastore G. Tron che auspica rapporti più intensi e reciproche traduzioni più numerose.
Il prof. E. Tron desta l’interesse del
pubblico con erudite informazioni storiche tratte da vari documenti rintracciati in biblioteca a Torino ; interessante ad esempio la pergamena olandese^
del 16P3 che raffigura scene di perse-'
cuzioni valdesi, con uno stemma contenente quattro st^l« a sei punte (di
sei anni più vecchio pertanto di quello
-del Leger conosciuto).
Interessante pure la stroncatura con
argomenti storici, scientifici della leggenda concernente un certo reggimento valdese detto della Regina. Utili
certo le raccomandazioni deH’oratore
a che la Società prepari gli studi di domani con una accurata documentazione
dell’oggi, facendosi centro organico
nel campo degli studi culturali della
nostra chiesa. L’attenzione dei numerosi convenuti si imperniò però sulla documentata
od intelligente conferenza tenuta dal
prof. Spini sugli studi attuali della Riforma in Italia, f
Lo Spini nota qòme mentre gli anni dal 1920 al ’30 furono caratterizzati
da un interesse aneddottico per la Riforma (vedi li saggio del Croce sul
Caracciolo), dal 30 in poi i riformatori
italiani vennero considerati come dei
campioni di liibertà. e si venne a valutare la Riforma quale naturale sbocco
di fermenti religiosi indigeni precedenti (Cantimori « Gli eretici del 500 » ;
così oggi il Firpo nei suoi studi sul
Pucci savonaroliano).
Una nuova indagine più moderna tende ad approfondire Io studio della Riforma in una regione particolare (vedi
lo Chabod in Lombardia) ed ancora a
studiare gli influssi più tardivi della Riforma, nel seicento, riproponendosi
oggi in Italia una valutazione positiva
della Controriforma come la vera riforma italiana. Di qui l’attualità dì una
voce protestante in questi dibattiti che
ci toccano cosi da vicino e si riferiscono al problema spirituale centrale del
nostro tempo.
A mo’ di conclusione ci auguriamo
che il bollettino di studi valdesi dedichi
amp'o spazio a note informative di questo genere ed a studi in questo campo.
Cab.
- ’ ^
Dr. DANIILE ROCHAT
riceve in Torre Penice
(viale Mazzini num. 10)
Lunadi e vanardi dalle
ore 10 alle 12
a Torino riceve gli altri
giorni, dalle ore 14,30 alle
ore 16,10, in via Berthollet, 36 (o.pedale evangelico)
AUTONOLEGGIO
(1100 sei posti)
faWoTi^tto
LUSERNA S. GIOVANNI
(Airali)
Rgeapitof Confttttria Zanaio ^ Tel. 10
Con molta èioia abbiamo udito il
messaggio del Pastone Miutìzìo Dolman t
venuto alle valli per alcune "settimane.
Si è rallegrato di conoscere la nostra
. . chiesa, e di visitare j luoghi storiei
della zona. Il Pastore Touriv-Ciiprìano,
reduce dalla Puglia, ci ha rivolto due'
caldi messaggi nel corso del mese d’
agosto. Il Pastore scozzese David Ru»
theford ha trascorso con noi alcun' *■
giorni con la sua consorte. Il dieoorso
e le conversazioni ohe ha fatte sono
state molto apprezzate dai villeggianti rorenghi. Porta con sè un ricordo
benedetto delle valli valdesi e dei ricordi storici da lui visitati.
Durante i mesi estivi abbiamo visitato gli alpeggi della Oosta presiedendo due riunioni. Ringraziamo il caro
Vittorio Laurora per la sua bella tebtimonianza, data in occasione d’una
riunione da lui presieduta.
Il 35 agosto il collega Cipriano Touirn
presiedeva il funerale della sorella
More] Secondina. Oi dispiace di non
averle portato negli ultimi giorni il
messaggio della speranza, per incuria
dei suoi famigliari, dimentichi della
funzione nobile ed importante della
visita pastorale. Speriamo che in avvenire il Pastore non sia più chiamato per constatare un decesso, ma anche per confortare le anime.
Le ri unioni settimanli ci hanno dato
Topportunità di oonosoore da vicino il
numeroso gruppo di villeggianti rolenghi. Ringraziamo i signori Laurora, Varese, il protessor Peyronel e la
Signora Coluooi per le preziose conveisazioni tenute nella sala della Gioventù.
La filodramimatica locale guidata
dal maestro Oiaimbellotti ha dato due
apprezzate rappresentazioni alla pre.
senza d’un pubblico molto numeroso.
Anche i Boy soouts ohe hanno soggior.
nato a Oiò la vacia hanno interessato
.1 pubblico con una rappresentazione
nella sala deilla gioventù. Il provento
è stato devoluto per scopi dj benefioan.
za.
materiale, ma squisitamente
tuale.
spiri.
Il Bazar di beneficenza, organizzato
<lall’unione dell® madrj con la preziosisbima collaborazione delle signoire
■villleggiaiiti ha avuto un successo insperato. Per la prima volta si orga.
ruzzava un bazar in grande in oocasio.
ne della festa del XV di agosto. Si sono accomunati mella fatica le semplici
massaie rorenghe con signore c signori
villeggianti che occupano nella vita
sociale posti dj prun’ordine. Basti dire che non mancavano neppure professori e professoresse insegnanti nelle
Università italiane. Hanno collaborato senza risparmio di energie due signore di Pastori, Non menzioniamo
le Signore ohe dal primo giorno della
loro villeggiatura si sono adoperate a
tutt’uomo per confezionare oggetti e
altre cose utili per le lotterie. Non
parlo poi della prestazione gratuita
di due fratelli di Chiesa per il trasporto di tatto l’oeoorrente per il bazar, nonché la fatica di coloro che si
sono adoprati per il palco degli ora.
tori. Ringraziamo ancora il dottor Varese per l’ospitalità spontanea e gene,
rosa ch’egli ci ha fatto della sua villa.
Non dimentichiamo il dono del COmm.
Margaría ohe ha contribuito ad accrescere notevolmente l’incasso generale
del Bazar. La presidenza delle Unioni
delle madri invia perciò a tutti coloro
che nel silenzio hanno oollaborato, con
tanto disinterease, il suo vivo riconoscente : grazie.
E più d’ogni altra cosa merita d’essere sottolineato lo spirito dì umiltà,
di semplicità, di fraternità che ha re.
gnato fra tutti, in occasione dèlia ven.
dita degli oggetti e del servizio di Buf.
fet. Il risultato non è stato soltanto
bono lieto di annunciare ai lettoril
rorenghi ohe l’Unione delle Madri dei-|
le fucine ha organizzato uin buffet el
un-‘piccolo bazar per la domemea’Ili
mtembi'e per le ore 14,30 nei lomlil
della scuola di Murcius, gentilmente!
concessici dalla tìignonna Gouin é|
dal concistoro di Bau Giovanni. IP
provento è destinato alla oostruzionèl
della scuola delle fucime. Ci rallegrial^
mo vivamente dello zelo, dell’entusiasl
smo eccezionale che anima i fratelli'i
dellg fucine per la costruzione di unal
scuola e d'un appartamento per i fui,Ì
turi insegnanti. La spesa delia costruì^
zione non è indifferente e le nostre'’;
possibilità sono poche. Ma anche notf
01 avventuriamo sostenuti dalla fidu«**
eia in Colui che muove i cuori di ooìI
loro che amano ancora le nostre valli ||
e l’opera difficile ohe in essa si compio.’
PINEROLO
Il culto di domenica prossima, hìS
eettembrCj saià presieduto dal Paet.^
1 roti doti. Enrico, della 'Chiosa di 'Mi.
lano.
Domenica, 16 settemhre, la comuni.'«
tà riceverà hi visita 'del Prof. VaJdot
Vinay, della nostra facoltà di Teoio.'
già, © me ascolterà il messaggio ori,
stiano.
LUSERNA S. GIOVANNI
Sabato 10 settem'bre 1949 alle ore sr,^
avrà luogo nella sala Albarin un Con-'r
certo dj musiche strumentali del ’TOO^É
eseguite dall’Orchestra da Camera dii!
ietta dal M.o Ferruccio Rivoir, con la'.¿
partecipazione delia Corale ValdeseP
sotto la direzione del 'big. Gustavo ALj
barin.
Studio Dentislico
Il Dott. iBadalamenti, specialista ii\
Odontoiatria avverte eh© venerdì 9'ì
settembre inaugiu’a in Torre Pellicej^
ì^ia Arnau'd T, un moderno Studio-,
Dentistico, Rende noto che le cur© ed-«^
1 lavori di protesi vengono eseguiti*'
cxm metodi aggiornati. Gli appunta-"'
menti si possono prenotare tutti i*3
giorni dalle ore 10 alle 12. A
Lo visite nei giorni di Mercoledì èli
Venerdì dall© ore 9 alle 12
L piaciuto al Signore di richiama-ne a sè, dopo breve malattia, la nostra cara -a
Elee Frizzoni in Eynard |
d’a/n/nn 75
Ne danno il triste annuncio il manto
irig. comm. E'milio Eynard coi figli
mg, Giancarlo, Arnaldo e Franco colle rispettive mogli Malvina, Margherita e Gabriella e la figlia Prof. Elena, iJ fratello dr. Ugo colla moglie
Norìna e figli, i cugini e nipoti. I funerali hanno avuto luogo sabato 3 c.
alle ore 16,15. Non fiori, ma opere di
bene.
Io mi crrricherò in Pace
Ed in Pare ancora dormirò
Perciocché Tu solo, Signore
Mi fai abitare sicuramente.
(Salmo 4, versetto 8).
Bergamo, 2 settembre 1949.
Direxione: Via dei Mille, 1 -Pinerolo
Telefono 409
Amministrazione; Claadinna - Torre
Pellice
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Clandiana - orre Pellice
li ir. Resp. Rrmunnn linstan
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