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Roma, 25 Gennaio 1908
Si pabbliea ogni Sabato
ANNO I - N. 4
LA LUCE
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Propugna gFinteressi sociali, morali e religiosi in Italia
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Italia : Anno L. 2,60 — Semestre L. 1,50
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Un numero separato Cent. 5
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_______SOMMARIO :
Gli avvenimenti del giorno — La legge per
i professori Universitari, di V. Gakretto. —
Cronaca del movimento religioso — La
santificazione di Garibaldi, di G. Fasulo ; Le due
Francie, di B. Mbynier — Fatti e idee. —
Leggendo l’Evangelo. — Attacchi e difese:
Le riforme di Pio X, di E. Rivoire. — Pagine
di Storia : Pietro Valdo, di G. Jalla — Problemi di educazione e d’istruzione : Il dettato sconveniente di nn maestro ateo, di E. RoBUTTI — La dottrina cristiana spiegata al
popolo : L'nso che dobbiamo fare della Scrittura,
di U. I. — Informazioni. — Bibliografìa.
— Varietà.
ÌIVVI50 IMPORWTE
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L’ Amministrazione.
6LI ÌI9ÌIENIIÌIEHTI DEL GIORNO
Poche p.arole filosofiche — Non ce ne importa
piu — Poesia innestata sulla prosa.
Mentre prendiamo in mano la penna per vergare
queste noterelle settimanali, un altro grande disastro
si annunzia e si aggiunge a' non pochi che hanno nel
giro di pochi giorni funestato il mondo : il disastro
ferroviario presso Milano. Mettendo uno accanto all’al
tro questi eventi di sciagura, noi siamo spinti a pensare, come ogni mente di uomo fa inconsciamente e istintivamente, al mistero delle grandi necessità logiche e al
loro rapporto con la possanza divina a cui è base, diciamo noi, l’amore. Il miscredente sogghigna e ci domanda
la conciliazione di due contrasti (così egli li chiama) stri"
denti: bontà divina e misericordiaonnipotente, daun lato ; crudeli atti generatori di sofferenza e di dolori infiniti, dall’altro lato ! Noi non pretendiamo qui sciogliere il mistero che involge Je cose e dissipare la
contraddizione dolorosa ; ma .^i domandiamo se non
sia basato su un equivoco if nostro ragionamento,
quando parliamo di contrasti. Contrasto in natura
non c'è, nè ci può essere: il contrasto genererebbe
l’annullamento. Ci possono essere azioni di cui non
vediamo bene il fine e l’origine, di cui per contro vediamo una parte solamente che si sovrappone su altre azioni più lontane o più vicine : una specie d’ill’usione ottica ci fa credere ad una specie’ di distruzione reciproca delle leggi di natura.... Concludere,
in tale stato di conoscenza, così come si fa, è da gente poco savia. Inchinare la fronte, si dovrebbe, e volgere la mente a gravi pensieri e imparare : che noi
siamo fragili e che la superbia della vita è nulla.
*
* * ^
È ricominciato il processo Nasi ; ma quale interesse può esso ormai avere per noi ? È divenuto un processo ordinario, uno de’ soliti ohe non finiscono mai
e si trascinano in eterno : tutti gli animi sono preparati a sentir pronunziare l’assoluzione o la condanna.
Al popolo importava vedere la figura morale del
Nasi davanti al giudice: l’ex -ministro, pur confessandosi colpevole, si è mostrato forte nello spirito e
pronto. Il che vuol dire chsi.3gi sente di non essere
stato un ladro volgare, quantunque riconosca di essere stato poco esatto amministratore.
E, a proposito del processo Nasi, lettori cortesi, avete mai riflettuto al significato profondo dell’amore
in cui è si tenace la sua città natia. Trapani ? Si dicono, e non vogliamo combatterle, tante cose su ciò
e si parla di ìnafia, di soperohieria ecc... Ma serenamente e attentamente vagliando l’affetto de’ trapanesi per Nunzio Nasi, non vi pare che esso sia pur
grande e nobile, appunto perchè ha per oggetto un
uomo caduto dall’alto, un potente divenuto debole,
al quale sarebbe più naturale, secondo le regole del
mondo, dare un calcio di più, non stendere la mano
fraternamente pietosa ? Questo dimenticare la prudenza saggia, che suggerisce l’aspettazione fidente del
responso senatoriale, potrà essere condannevole (non
10 neghiamo) ; ma è tanto eloquente dimostrazione
della sovrabbondante generosità di un popolo, che
c’è da rimanerne meravigliati.
Pensate : la turba che non volta la faccia e che non
grida il erucifige ! È fenomeno nuovo, da non lasciarsi
passare inosservato ; è fenomeno che molte cose insegna e molte cose rivela dell’anima di un popolo
spesso calunniato.
Si dirà, come si è detto da’ superficiali e da’ pregiudicati : Trapani cosi agisce perchè ne ha ben donde... e si vuole alludere a non sappiamo quali favoritismi e nepotismi.
Ebbene, sia : Trapani ne ha ben donde ! Ma, di grazia, chi é più nobile: il cittadino riconoscente (anche
se civilmente la riconoscenza è male espressa, c’é sempre il sentimento profondo) o il professore irriconoscente nominato per arbitrio del ministro e contro
11 parere del Consiglio Superiore ? Vi pare che Etto! e Ciccotti, giudice morale di Nunzio Nasi, da cui
era stato favorito, valga più del cittadino trapanese,
il quale non ha cambiato e, come amò ieri il ministro
ama oggi il prigioniero P
*
« ^
E facciamo, tanto per distrarci dalle meditazioni
troppo gravi, una piccola escursione in Francia, per
seguirvi Luigi Luzzatti il quale si è recato a leggere
un suo lavoro all’Accademia di Parigi. Lavoro originale, perché lo si potrebbe titolare : la più bella ed alta
poesia innestata sulla più vile e bassa prosa. Il nostro illustre economista ha pensato al modo ^di impedire disastrose conseguenze delle crisi bancarie, le
quali non si limitano a danneggiare uno o due mercati, ma si ripercuotono in tutti e in tutti portano
ruine e paure, che sono peggiori delle ruine stesse.
Come ? Stabilendo una specie di Convenzione monetaria, mediante la convocazione di una Conferenza
internazionale, che studi! i rapporti tra i diversi mercati e proponga le misure necessarie ad opporre argini validi per contenere le crisi inevitabili. .
In altre parole: al posto della spietata e brutale
concorrenza, mettere la cooperazione fraterna.... Ecco'
la poesia, l’altissima poesia dell’amore che spunta; ecco
la legge di solidarietà sovrapporsi alla legge dell’egoismo, anche nel regno di Mammona! Qui sta la
prova più lampante e più decisiva dalla superiorità
e maggiore naturalezza dell’amore. Sì, l’egoismo é
forte, è in noi ; ma di sotto ad esso spunta sempre lo
amore che lo caccia a poco a poco e ne prende il posto.
E il posto è tanto più definitivamente tolto all’egoismo,
quanto più questo si sia sbizzarrito nel suo malfare generando un ardente bisogno e irrestibile delle buone còse dell’amore.
Chiuderemo citando alcune belle parole del lavoro
di Luigi Luzzatti :
« In questo secolo pieni» af COTltrscfiirroni stridenti, nel quale,
a modo di esempio, in uno stesso paese, mentre gli armamenti
si fanno sempre più poderosi e costosi, accanto al formidabile
bilancio della guerra, si crea, con spesa sempre più crescente,
un bilancio della pace sociale, e dove fra diversi Stati, insieme
col crescere degli armamenti militari e navali, si celebrano le
conferenze internazionali per la pace dcdl'Aia ; in questo secolo
pieno di empietà e di pietà, di violenza e di amorevole persuasione, perchè non si potrebbe pensare b istituzioni economiche intemazionali, che dalla reciproca utilità traggano la
consolidazione della fratellanza umana?
G.
La legge sai professori universitarii
Si ehiedeva una legf?e d’indole economica, che migliorasse le condizioni finanziarie
non liete de’ nostri professori ; il ministro
Rava ne ha presentata una al Parlamento
nella quale gli stipèndi sono sensibilmente
aumentati.,..; ma i professori in generale
non sono contenti e (|iielli che lo sono hanno molto da obbiettare e da criticare.
Perchè i Sono torse i nostri professori
uomini ingrati ed avidi, i quali pretendano
molto di pili (li ci(') che è stato loro promesso con la nuova disposizione legislati-.
va? No; i nostri professori sono uomini
illuminati, coscienti ; la loro opposizione e
le loro critiche tornano a tutto loro onore ; eglino m n si curano della questione
irisera del denaro e mirano piii in alto,
molto pili in alto : pensano all’avvenire
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LA LUCE
della cultura italica e degli interessi di
quella si preoccupano. Dicono al ministro :
Le vostre buone intenzioni le riconosciamo
e vi ringraziamo, ma il vostro progetto è
una insidia terribile allo sviluppo degli
studi voi ci ripiombate con un colpo di
penna nel passato lontano e rovesciate con
troppa facilità un edifizio che noi professori abbiamo costruito faticosamente.
La questione verte tutta su un disgraziato provvedimento, il quale, sotto la parvenza di provvedimento economico, asconde
un sacrilego attentato allo incremento degli
studi. Le nostre università hanno alcune
cattedre, dette complementari, che sono
non solo utili, ma necessarie, indispensabili ; or bene, il buon Rava tranquillamente
dispone che, a mano a mano, rendendosi
vacanti coteste 'cattedre per la morte de’
professori, esse siano abolite senz’altro.
Cioè, no, potranno essere coperte, ma da
incaricati. E addio, quindi, stabilità, sicurezza, continuità ecc... Ecco perchè è nobile l’agitazione de’ professori.
11 ministro, che è un eccellente uomo,
non l’avrà fatto apposta certamente ; anzi
crediamo che egli sarà il primo a riconoscere il torto della nuova legge e a ripararvi sollecitamente, distruggendo ciò che
non va mantenuto. Ma pure, quante melanconiche riflessioni si potrebbero fare sullo
stato delle nostre scuole e sullo spirito negativo degli italiani !
Distrutte le facoltà teologiche, che avrebbero potuto essere un focolare di studi nobilissimi e vitali, quando fossero state rimodernate convenientemente, noi conservammo alcune ruine qua e là, intitolate
cattedre di Storia del Cristianesimo. Ma cotali ruine, quantunque illuminate dalla sapienza di uomini illustri, furono sempre
riguardate come inutile ingroinbo e perfino
Benedetto Croce una volta propose che la
cattedra di Napoli fosse trasformata in cattedra di estetica (per averla lui, s’intende).
Orafi Ministro Rava, senza volerlo, ripeto,
si è incaricato di spazzare via tutto e di
seppellire co’ professori quello cattedre invano rizzate.
È un bello e comodo sistema, non c'è
che dire ; quando una tuona istituzione non
funziona per l’ignoranza di chi dovrebbe
approfittarne, noi non dobbiamo curarci
di studiare i mezzi migliori per attirare
l’attenzione su di quella e per suscitare simpatie verso quella; ma con un colpo di
piccone la butteremo a terra senza misericordia.
Che importa se il Cristianesimo e la sua
storia, nonostante quel po’ di importanza
che possono avere, non si conoscono da’
nostri giovani! 11 Cristiinesimo vai meno,
senza dubbio, dell’Estetica ; di esso non
abbiamo bisogno.
Tanto di qui a poco tempo torneremo
tutti al paganesimo e il nostro Vangelo
sarà.... la « Nave » di Gabriele d’Annunzio !
Vito Garretto
Cronaca del jUtoVinento rdigioso
ITJLL.IA
La signora Caldwell
Di tanto in tanto si lanciano pel mondo notizie
strepitose di conversioni al Cattolicesimo romano, accompagnate da clamori alti, e da grida di giubilo,
come se si trattasse di conquiste di popoli. E per lo
più sono conversioni interessate, forzate, determinate
da ragioni politiche... Quando ve n’ ha qualcuna seria
e sincera, ecco quello che avviene ;
La signora Caldwell, che mons. Spalding avea tratta
pentita in grembo di Koma, era entusiasta tanto, che
a proprie spese eresse un’ Università cattolica in
Whasington. Ma, conosciuta davvicino la Chiesa di
Roma, si è ritratta. indietro nauseata, essendosi accorta che il romanesimo è religione di interesse, non
di santità e di spiritualità. Ora la signora Caldwell,
secondo ciò che dice il Messaggero, è in Roma, intenta
a scrivere un libro contro il papismo. Lo accoglieremo
con vero e vivo interesse.
Attività letteraria modernista
E’ apparsa la traduzione italiana del libro di Nathan Soderblom « Le religioni del mondo », nel quale
il concetto fondamentale è questo: tutte le religioni
del mondo sono diversamente vere e divine e ognuna
eseguisce una parte del programma universale ed eterno.
La dimostrazione è buona, il concetto accettabile nelle
sue linee generali; ma ci sembra che il compito ¡del
cristianesimo non sia néttamente dichiarato per ciò
che concerne la sua relazione con gli altri principii
religiosi. Mettere in evidenza il buono che altrove si
rinviene è onesto ed è giusto ; ma non far risaltare
la superiorità (e quindi il diritto alla universalità) del
Cristianesimo, anzi minarne 1’ organismo col togliergli
i positivi fondamenti, che sono i principii assoluti ed
imperativi, è un tradimento vero e proprio, un togliere alla bella tesi la sua logica conclusione.
*
Dalla stessa fonte emana la nuova rivista « Nova
et vetera », la quale ha messo in circolazione il suo
primo numero, contenente un pezzo forte e saporitissimo ; un articolo di Giorgio l’yrrel sul papato.
Ci manca ora la spazio e if tempo per occuparcene
come si conviene ; ma nel prossimo numero ne faremo
un accurato esame.
Pei’ cominemoi’are 1’ emancipazione de’ Valdesi
Il giorno 17 Febbraio ò sacro a’ Valdesi, i quali
nell’ anno 1848, in quel giorno appunto, furono dichiarati cittadini uguali a tutti gli altri, capaci de’ diritti civili, che per merito dei signori papi non godevano fino a quell’ epoca.
Quest’ anno la Società di Storia Valdese, la fiorente
istituzione, benemerita della cultura nazionale, pubblicherà un opuscolo commemorativo illustrato intitolato :
« L’institution du cuite priinitif. Les premiers temples ». L’ opuscolo sarà scritto in francese perché la
Storia Valdese, storia italiana, ò curata molto all’ estero e pochissimo in Italia, come tante altre còse.
Le ordinazioni si devono fare presso il prof. Giovanni Maggiore, Torre Pellice (Torino), e ncn più tardi
de’ 31 Gennaio. Il prezzo dell’opuscolo è 8 centesimi.
Un voto del Consiglio Comunale di Roma
sull’ insegnamento religioso
Il Consiglio comunale di Roma nella seduta de’ 14
Gennaio 1908 approvava un ordine del giorno proposto dalla Giunta e cosi concepito :
» Il Consiglio Comunale di Roma fa voti perchè
Governo e Parlamento, in coerenza alle leggi vigenti,
dichiarino esplicitamente estranea alla scuola primaria qualsiasi forma di insegnamento confessionale ».
Questo voto ha per fine di provocarne altri (e 1’ esempio di Roma, capitale, è momentoso), acciocché la
voce del paese, parlante per mezzo de’ Consigli Comunali, si faccia sentire esplicita e precisa, cosi che
il Governo sappia 'regolarsi nel risolvere il problema
importantissimo e vitale dell’ istruzione religiosa nelle
Scuole Elementari.
L’agitazione de’ canonici
Trattandosi di un avvenimento di carattere economico, non avevamo creduto bene parlarne prima; ma
una lettera scritta da un canonico al Giornale d’ /talia ci move adesso a farlo.
I canonici dell' Italia centrale sono da un pezzo
scontenti della loro vita e vorrebbero aumenti di paga ;
tempo fa (una quindicina di giorni) si riunirono a congresso. Qualcuno scrisse che di canonici, anche cattolico-romanamente parlando, non vi ha bisogno e bastano i parroci e i vescovi. Ed ecco un canonico difendere la propria classe enumerando le fatiche de'
canonici : essi debbono cantare in certe ore, fare corteo al vescovo, tenersi pronti a fare i professori ne’
seminarii...
Adesso si, l’utilità de’ canonici è manifesta a tutti !
FFtAJSrCIA..
U assemblea de’ vescovi francesi
I buoni vescovi francesi, che non sanno ricordarsi
della vecchia gloriosa bandiera del Gallicanesimo^
aveano pensato di riunirsi in assemblea plenaria e
speravano di sapere qualcosa sulle intenzioni della
Sede romana in riguardo alla procedura nella nomina
de’ vescovi, per poterne discutere nella riunione.
Ma il "Vaticano è rimasto muto come un pesce, e
anzi ha rimandato sine die la riunione de’ vescovi,
nella quale 1’ argomento dovea essere trattato.
"Vi pare che il Vaticano lasci discutere così facilmente da’ vescovi francesi le proprie norme e le proprie intenzioni ?
Eppure costoro dovrebbero ormai saperlo, dopo quel
che dovettero imparare in occasione della legge separatista.
*
4> *
Unione delle Chiese Riformate
II Comitato Generale si adunerà a Parigi martedì
28 Gennaio e le sue deliberazioni verteranno sulle diverse questioni da risolvere per dare assetto definitivo all’ organizzazione delle Chiese Riformate. Un questionario è stato mandato a, tutte le Associazioni cultuali e ai pastori e a tutti i concistori è stata richiesta copia de’ loro statuti.
AFFUICA.
Mancanza di operai
Nella Vie Convelle leggiamo che i missionari del
Lessnto informano del bisogno urgente che vi ha laggiù di operai. Due stazioni sono attualmente vacanti:
Sebopala e Mafutzeug. Aggiungasi a ciò che taluni
missionarii lasceranno il loro campo di lavoro presto
e qualche altro è ammalato. Chi anderà? Il Signore ,
della raccolta provvederà nella sua Sapienza.
SVIZZERA..
Il Comitato « 3Iichelc Serveto »
Tutto il mondo sa e tutto il mondo ha ammirato la
onestà esemplare de’ protestanti svizzeri, i quali, prima ancora di pensare al loro grande riformatore Calvino, eressero un monumento espiatorio alla memoria
di Michele Serveto, che fu bruciato in Ginevra, come
sempre si ripete, da Calvino. Ogni cultore di storia
conosce benissimo il fatto e sa che Calvino non bruciò nessuno, ma combattè Serveto, il quale poi fu bruciato dall’ autorità civile. Ma, siccome Calvino non
fece valere la sua influenza per liberarlo, la colpa si
fa ricadere su lui. I protestanti non han voluto nemmeno attenuare il fallo del rifo.matore ed hanno provveduto come nlssuna altra società ha mai fatto.
Dunque, che significa ora lo strombazzamento del
Comitato « Michele Serveto * ? Che co.sa è questo accanimento contro un grand’ nomo, che non si proclamò
giammai infallibile ? E che co.sa vuol dire il sogghigno clericale di compiacenza di fronte alla stupida circolare del Comitato? I clericali! Ai quali noi pos.siamo
dire che, se un uomo ha mancato, i nostri principi!
non ne restano intaccati : noi non abbiamo i canoni
romani. Se li rileggano comodamente i signori clericali, e poi, se loro basta l’animo, alzino un milione e
mezzo di monumenti espiatorii alle vittime della Inquisizione.
Noi siamo qui per guardare come faranno e da qual
parte incomincieranno.
ALGERIA
Nuova Associazione Cristiana della Gioventù
Recentemente si è costituita in Algeri una Asfsociazione Cristiana di giovani, la quale conta già 15
membri. Il suo programma comprende : studii biblici,
lavori letterarii e scientifici, serate di musica e di
ricreazione, canto.
I nostri migliori auguri di vita prosperosa e benedetta.
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LA LUCE
RUSSIA.
La scomunica di L. Tolstoi revocata
Da Pietroburgo mandano al Temoignage una nuova
importante: 11 Santo Sinodo ha esaminato la questione
della scomunica che pesa su L. Tolstoi e la maggioranza si è pronunciata per la revoca. Ciò fa onore al
Santo Sinodo, ma non farà, crediamo, nò caldo nè
freddo al vecchio glorioso.
SCOZIA..
Il professore Orr
Una delle più grandi- personalità nella vita ecclesiastica scozzese è oggi il professore Orr, la cui influenza sul pensiero teologico del suo paese è straordinariamente efficace. Egli occupa la cattedra di Apologetica e di Teologia Sistematica nell’ U. F. Church
College di Glasgow. E’ tornato da poco dall’ America,
dove ha dato una serie di applanditissime conferenze
nel Princeton Theological Seminary sopra « i più
grandi movimenti della teologia tedesca durante 1’ ultimo secolo ».
E’ veramente confortante vedere uomini insigni adoperarsi così in difesa del Cristianesimo positivo, minacciato e insidiato dall’ autoinfatuazione dell’ ipei'criticismo, oscurato dalle nebbie del vacuo simbolismo.
AMERICA
Il Modernismo negli Stati Uniti
Sul Catholic Univèrse di Cleveland è comparso un
articolo 0 lettera pastorale di Mgr. 0’ Connel, arcivescovo di Boston, il quale cerca di dimostrare che il
papa, con la sua enciclica Pascendi, non si è posto in
antagonismo con la età in cui ci troviamo, ma ha voluto giustamente smascherare e debellare i più pericolosi nemici della Chiesa.
Pericolosi nemici perchè, sotto 1’ apparenza della
mansuetudine, vogliono ferire a morte la Chiesa, tentando di conciliarla con ciò che essi credono il portato della civiltà.
Se fosse vero il presupposto di Msgr. 0’ Connel,
che, cioè, la modernità è tutta incredula, tutta perversa, certo egli avrebbe ragione ; ma la verità è ben
altra e naturalmente a monsignore non conviene di
vederla.
Che i modernisti, poi, dal canto loro, abbiano avuta
troppo fretta nel negare e rinnegare, è un fatto da
non" trascurarsi, giacché esso è il loro punto debole
in cui convergono tutti i colpi de’ romanisti.
INGHIL TERRA.
Il Congresso di Storia delle Religioni
Dal 15 al 18 Settembre del corrente anno s' adunerà ad Oxford il terzo Congresso internazionale di
Storia delle Religioni. Le sezioni del congresso saranno otto, e cioè :
I. Religioni di bassa cultura (compresi il Messico
ed il Perù).
II. Religione dei Chinesi e dei Giapponesi.
III. Religione degli Egizii.
IV. Religioni dei Semiti.
V. Religioni dell' India e dell’ Iran.
VI. Religioni dei Greci e dei Romani.
VII. Religioni dei Germani, Celti e Slavi.
Vili. La Religione Cristiana.
Dice il British WeeMg, in cui leggiamo questa notizia, che lingue ufficiali del Congresso-saranne : l’inglese, il tedesco, il francese e l’italiano.
Che cosa diranno i nostri mangiatori di Dio di
fronte a questo importantissimo avvenimento? Essi
vanno predicando che tutto è finito, che la religione è cosa ornai rancida e putrefatta, che uon
vale la pena occuparsene... ed ecco che nella illustre
città, ove la sapienza ha dimora antica, si aduneranno
uomini di studio di ogni paese per studiare il fenomeno religioso.
E nel medesimo tempo pensiamo : come dobbiamo essere orgogliosi del nostro Maestro, che dallo studio
comparato delle religioni riceve omaggio sempre più
profondo e .sempre più significativo, perchè più cosciente di anno in anno, a mano, a mano che la comparazione lo solleva in alto al cospetto di tutte le
genti ! Vien fatto di esclamare : Non vi è alcun altro
nome.... 1
Conferenza dell’ Unione Missionaria degli studenti
Ne’ primi di Gennaio si è riunito a Liverpool la
quarta conferenza quatriennale dell’ Unione Missionaria
degli Studenti di Gran Bretagna e Irlanda. Vi, hanno
preso parte 1450 studenti, 250 de’ quali venuti dalr estero. La parola d’ordine di questo movimento è:
« L’evaugelizzazione del mondo in questa generazione ». Furono discussi i più svariati problemi aventi
relazione col grande e nobile fine.
E noi, ammirati di cotale attività giovanile e fresca,
mestamente pensiamo agli studenti italiani, davanti a’
quali non balena raggio d’ ideale alcuno e a’ quali la
mente è chiusa dalle stolide negazioni di gran parte
de’ nostri professori !
Ah, sicuro ; se 1’ Inghilterra è una grande nazione
dominatrice, uon c’è da stupirsene e non c’ è da faticare per iscoprirne il segreto. La gioventù che si esercita alla soluzione de’ grandi problemi della vita è il
solido ed unico fondamento, su cui si può ergere la
potenza d’ una nazione.
A noi basta ammirare... !
Armonia evangelica
Un importante tentativo per far progredire l’unione
tra la Chiesa Anglicana e le Comunità non Conformiste ha luogo a'Woolwich. Nel salone del: Sindaco si sono
tenute adunanze di preghiera soltanto per Ministri. Vi
partecipò il Vescovo di 'Woolwich Dr. Leeke, il venerabile Arcidiacono Escreet, il Decano J. W. Morris ed
eminenti pastori non conformisti. Per comune consenso, presiedette il Vescovo D. Leeke.
E’ bella, è buona questa nuova che ci giunge d’ oltre la Manica. Le Chiese Evangeliche, calunniate e derise per la loro molteplicità, mostrano che la vera
unità non si ottiene con la cappa di piombo che un
pontefice impone, ma con la fraterna intesa e con la
reciproca cooperazione.
Prossima Beatificazione di Garibaldi
Un pittore umorista una volta si tolse il capriccio
di disegnare Mazzini, Garibaldi, Vittorio Em. II e Pio
IX, seduti al tavolo verde, a fare una partita a tresette ; un altro imaginó Leone XIII, con la pipetta in
bocca, che giucca a briscola con Umberto I. A fare il
trio con questi due cervelli balzani di pittori è sorta
oggi 1’ Ora di Palermo con una sua corrispondenza
da Ferdinandea in Calabria, corrispondenza che è frutto
di una fortunata intervista avuta dal « Signor Raffaele Pisani fu Gabriele » con T on. Achille Fazzari
« vecchio garibaldino, che dalla sua terra di Calabria
non dimentica di dettare volta a volta all’ Italia la
sua parola ammonitrice e di dar segno di una vitalità di spirito inesauribile ». E veramente spiritosa
sarebbe la trovata, se non fosse presa troppo sul serio e dallo stesso onorevole e dal Pisani e dall’ Ora !
L’ intervista si aggirava sul fatto, pubblicato dai giornali, che i Frati di S. Vincenzo intendono fabbricare
una casa dirimpetto alla tomba di Garibaldi, ed ecco
il parere dell’on. Fazzari: « Nelle mìe animate ed
ascoltate conversazioni nelle sale di Montecitorio e nel
caffè Colonna... ho sempre sostenuto che un giorno il
Cattolicjsmo avrebbe santificato Garibaldi ; come il continuatore delle massime del Redentore, Gesù di Nazareth. Oggi i seguaci di S. Vincenzo confermano in
parte le mie previsioni. L’ impianto di un santuario
vivino alla gloriosa tomba di Garibaldi, vuol dire nutrire speranza che un giorno potranno divenirne i custodi, e così farne un altro Santo Sepolcro, il quale
certo sarà circondato da maggior devozione e rispetto
di come è al presente {povera Monna Grammatica, che
scapaccione !) »
Cari lettori, ve lo imagínate il Leone di (laprera,
innalzato su r altare in una Chiesa papistica, fra i
profumi d’ incenso e il latino cantato da una accolta
di sacerdoti in paramenti, mentre le beghine accorrono in processione.a baciare quella mano benedetta,
che tante volte si sollevò brandendo la gloriosa spada
contro il Papato e contro il clericalnme?!
Ancora più assurda poi l’idea che la tomba dell’Eroe dei Due Mondi possa acquistare maggior devozione
e rispetto con 1’ essere custodita da frati, quasi che i
frati, 0 la dichiarata beatificazione da parte di una
Congregazione, e del Papa stesso, valessero ad aumentare il prestigio e la gloria del generale. Quella tomba
non ha bisogno di essere raccomandata, abbellita di
falsa etichetta... quella tomba parla da sè, e da essa
si prigiona grandioso il grido mazziniano. « Dio e popolo », che costringe i pellegrini a scoprirsi, dinanzi
ad essa, a chinare la fronte e ad asciugarsi una lagrima furtiva !
Vorreste voi, frati e preti, che perseguitaste Garibaldi finora e gli appioppaste il titolo di filibustiere,
vorreste, dico, sfruttare ora la sua memoria e piantar»
un santuario sulla sua tomba per ricavare sacrilegamente denaro dai pellegrini anche in nome di lui ?.....
Così non sia ! Del resto non v’ è pericolo... col vento^
che spira in, Vaticano ! Noi crediamo che i frati che
vanno cosi imprudentemente a stabilirsi di fronte alla
tomba di Garibaldi (come se non vi fosse altro posto
nel mondo), lo facciano soltanto con un certo sentimento di sfida che davvero non maculerà la memoria
dell’ Eroe.
E dobbiamo meravigliarci forse che un -vecchio gal’ibaldino, come l’on Fazzari, caldeggi l’idea di un
San Garibaldi? Purtroppo no! Vecchi garibaldini
spesso, spesso framassoni e razionalisti vediamo oggi
stringere affettuosamente con una mano la mano del
prete, mentre con 1’ altra gli lanciano fango in faccia.
L’on. Fazzari, vecchio garibaldino, che nel 1867 soffri
persecuzioni sotto Pio IX, da Leone XIII per contro
ebbe una speciale apostolica benedizione ; dall’ ordine
dei Certosini fu dichiarato con una elegante pergamena
loro speciale benefattore ; e chi sa che, dopo morto,
non sia beatificato lui, invece di Garibaldi 11
Purtroppo corrono cosi i tempi 1 Che dire, per es.
del Municipio di Catania, retto da popolari, mangiapreti arrabbiati, che poi ogni anno concedono per la
superstiziosa festa di S. Agata L. 105C0? Che dire
del giornale socialista « Il Corriere di Catania », anticlericale ed antireligioso fin nelle midolla, che in questi •
giorni ha battuta la gran cas-sa in favore di una fiera di
beneficenza a pro di un istituto del Sacro Cuore (intendi:
gesuiti) ? Che dire delle stesso poeta M. Rapisardi, anticlericale tutto d’ un pezzo, ma che ora, per questa
stessa fiera pro istituto del S. Cuore, manda alcuni
suoi volumi, accompagnati da una poesia da lui composta per 1’ occasione ?
Snnt lacrimae rerum !
Catania 13 Gennaio 1908.
Gius. pEtsulo.
Le due Francie
Un vescovo bellicoso. Monsignor Turinaz, ha diretto
a Clemencau, una fiera lettera, la quale ci fa vedere
come i cattolici-romani non vogliano punto disarmare
di fronte alla nuova legislazione che intende regolare
i rapporti tra la Chiesa e lo Stato. Il nostro vescovo
dice chiaramente che la lotta intrapresa dal governo
contro la religione è, nè più nè meno, che la distruzione di tutte le libertà e di tutti i diritti e che oramai vi sono due Francie : la Francia della negazione,
della bestemmia, dall’empietà, del materialismo ; e la
Francia, della fede, della devozione e delle immortali
speranze....
Senza dubbio, il nostro vescovo esagera un poco, ma
non è men vero che in Francia la lotta contro il cattolicismo-romano è degenerata in lotta contro il sentimento religioso. Si direbbe che la Francia repubblicana e democratica non possa e non debba trovare la
vera grandezza che nella irreligione. E questo non è
forse il concetto del clericalismo nella sua azione passata conti0 tutto ciò che era libertà e progresso?
Dunque in Francia si va da un estremo aH’altro.
La depiocrazia vuol essere atea, e non intende la laicizzazione delle sue istituzioni che da un modo solo:
la soppressione dell’idea religiosa. E difatti la laicizzazióne è giunta a tal punto che si sopprimono dai
libri di lettura per le scuole i brani di autore che
parlano di Dio. Ad e-sempio : Bernardin de Saint Pierre
ha scritto che « Dio non lascia mai una buona azione
senza il meritato premio » ebbène, la sua frase è stata
trasformata nella seguente : « Il bene non resta mai
senza ricompensa ». Non è tutto ciò meschino ? E non
indica che la Francia democratica vuol preparare la
sua propria disfatta ?
Anche la nuova legislazione tradisce questa tendenza
tanto che si .sono visti gli organi più autorevoli dei
protestanti e degli stessi israeliti assùmere la difesa
dei cattolici-romani nella lotta contro il progetto di
confisca delle fondazioni pie, che sta dinanzi al Senato.
Forse era fatale che a questo si arrivasse ; ma la politica della libertà doveva essere intesa e praticata in
4
LA LUCE
altro modo, col rispetto, cioè, di tutti i diritti e di
tutte le libertà civili.
Ma se i cattolici-romani ora raccolgono quello che
hanno seminato, non è meno doveroso per tutti gli
onesti additai'e la voragine, nella qnale stanno per
precipitare le istituzioni democratiche di quel paese,
affinchè non si vada troppo oltre nella così detta laicizzazione.
La Francia attraversa un periodò di transizione nella
sua storia ; il momento è pieno di pericoli. Stia dunque attenta ai mali passi.
Il vescovo Turiuaz mette le due Francie in aperta
antitesi : la Francia atea e la Francia religiosa. Noi
vorremmo che la Francia fosse una sola, quella della
sana democrazia, pronta a mantenere e a difendere
tutte le libertà, tutti i diritti.
Enpieo Cneyniei».
fJlTTI E IPEE
Un savio discorso del Vescovo di Londra
Leggiamo tiel Church Times, giornale anglicano
della Scuola Alta Chiesa, un ampio resoconto del
notevole discorso salle relazioni tra la Chiesa anglicana e gli altri rami della Chiesa pronunziato
recentemente dal Vescovo di Londra, una delle teste più solide e delle menti più larghe dell’episcopato inglese.
L’eminente prelato esordi ragionando dell’ii»/7d
visibile delia Chiesa come di una meta da raggiungere per attuare in tato il pensiero del Maestro.
Narrò di ciò che vide in America nel suo recente
viaggio : negli Stati Uniti come nel Canadá nomini
della Scuola Alta Chiesa e nomini della Chiesa
bassa, Anglicani e non-conformisti sono uniti e
compatti : cor unnm et anima una. Egli trovò uno
spirito di grande deferenza per la Chiesa anglicana
nei più eminenti pastori non conformisti che da
per tutto vollero assistere ai Culti da Uni presieduti. In Montreal ha notato un movimento di riunione corporativa tra le Chiese non conformiste e
quella anglicana sulla base del riconoscimento della
consacrazione degli attuali pastori non conformisti ;
ma l’ora per questo non è peranco suonata. Riferì di
una conferenza da lui tenuta in America, impostata
sulla seguente domanda e relativa risposta: Perchè
non sono io cattolico papale ? Perchè sono un
cattolico anglicano ! La conferenza fu un’apologià
deH’anglicaaismo e nello stesso tempo una irresistibile dimostrazione dell’antitesi irriducibile tra la
Chiesa anglicana e il papismo. Lumeggiò cotesta
antitesi a proposito del modtrnismo. Il Vescovo
accennò all’enciclica papale per dimostrare l’indole
lliberale del papismo, in contrasto con quella libertà di stadio e d’investigazione che vige nella
Chiesa anglicana. « La verità — esclama il vescovo
— non può contradire alla verità. Quand’io fui ordinato non rinunziai alla mia ragione, anzi.... La
mia Chiesa non mi costringe a chiudere gli occhi
alla nuova luce sulla Religione e sulla Bibbia, ma
m’esorta ad assimilarmela per bandire il mio messaggio con più forza e vigore. Ringrazio il Cielo
di essere un cattolico-anglicano e non un cattolicopapale ». Espose quindi la nozione autentica della
« Santa Chiesa Cattolica » mostrando come questa non escluda anzi esiga l’autocefalia delle Chiese
Nazionali ; e, come cattolico-anglicano afferma la sua
opposizione al centralismo cesareo del papato. Il
vescovo passa quindi ad illustrare il concetro di
autorità, ed oppone l’autorità paterna della Chiesa
anglicana a quella tirannica della Chiesa romana.
Insiste sulla purezza della dottrina rivelata (e denunzia la Mariolatria e la santolatria come superstizioni a quella contrarie) quale base della riunione delle Chiese.
Dopo di La pensée antique (da Mosè a Marco
Aurelio), dopo La pensée chrétienne (dagli Evangeli
&\\'Imitazione di Cristo) La pensée moderne.
Quante cose in questo volume, e che magnifico spirito ! Notevole un passo sulla tradizione e la pretesa
evoluzione dei dommi accampata dal romanismo.
« Non è più a titolo di depositaria della, verità
— scrive il Fabre - che la Chiesa romana si pretende
infallibile... Il dogma evolve con la Chiosa concentrata
nel sommo pontefice che è il Cristo incarnato..............
Ma dire che il papa è la tradizione vivente non è
forse lo stesso che negare la tradizione ? Il proprio
della tradizione è di rendere il presente solidale col
passato ; ed ecco che, invece, nel papismo il presente è tutto. Il contenuto storico della tradizione
non conta più. E’ una semplice etichetta sotto cui
l’ispirazione del papa mette ciò che a lùi sembra
opportuno. Quand’anche i papi di domani contradicessero il papa di jeri, rimarrà inteso che gli uni
e gli altri hanno il privilegio dell’infallibilità. Con
siffatta dottrina, le assurdità e le violenze che
nella storia della Chiesa scandalizzano lo spirito moderno non sono che le tappe di una miracolosa evoluzione... »
Non possiamo lasciare senza commento cotesto
passo, nel qnale è tanta lucidità di ragionamento.
Il concetto di tradizione é rimesso sulle sue basi
positive : la tradizione ha il còmpito di legare il
presente col passato ; un còmpito, come l’autore logicamente osserva, che non ha nulla a che fare con
quello assegnatogli dal papismo. Il quale se ne serve
a suo piacimento e secondo i gusti e le mire de’
diversi pontefici. Cosi il concetto di infallibilità, che
avrebbe potuto poggiare sulla tradizione rettamente
intesa, poggia sul capriccio personale di un uomo;
vale a dire che poggia sul vuoto.
Tradizione da una» parte, infallibilità papale dall’altra (concetto che implica il cambiamento continuo
per Timperio del presente) ; chi non vede che le
due cose sono in perfetta opposizione e si escludono ?
E, in fatti, date una sfogliatina alla storia de’
domini romano-papali : se avete il coraggio, sostenete che uno solo di essi è fondato sulla tradizione
0 può giustificarsi con la tradizione vera della
Chiesa. Altro che gridare contro la tradizione ! Essa
è l’arma, dopo la Scrittura, che meglio incide la
dura pelle del papismo.
" L’Italia rOilitare « Marina ,, c
i Valdesi
Una importante pubblicazione
Joseph Fabre pubblica un volume poderoso sopra
La pensée moderne de Luther à Leibnitz. E’ una
grande opera quella che J. Fabre sta per terminare.
Ne’ numeri 4 e 6 del periodico « L’Italia Militare
e Marina ». E. Tradigo si occupa con ispirito di
ammirazione e rispetto de’ Valdesi, de’ quali co
nosce le vicende, che son gloriose, quantunque funestate dal sangue e dalle stragi, e che è vergogna
per ogni italiano ignorare o non apprezzare convenientemente.
Lo scrittore ha parole belle e commoventi per
rievocare la crudeltà, a cui sottopose quel povero
popolo la tirannia papale ciecamente obbedita dalla
ignoranza e dal fanatismo feroce. Egli cita un
lungo passo di ciò che scrisse E. De-Amicis intorno a’ Valdesi nel libro intitolato : Alle Porte
d’Italia.
Il vecchio inno, che tante volte noi abbiamo letto
con compiacenza e con commozione, acquista una
nuova forza di penetrazione e scuote vieppiù in
questo stùdio del Tardigo, die lo fa seguire da
vigorose e calde considerazioni scaturenti da uno
spirito che fortemente sente l’ingiustizia antica e
vorrebbe vederla riparata, se non altro con l’ammirazione nuova.
Il Tardigo si ferma poi specialmente sulla famosa
rentrée de’ Valdesi, guidati da Enrico Arnaud nel
1689, citando curiosi e interessanti documenti per
mezzo de’ quali si possono seguire le operazioni
militari di qua dalle Alpi e ci si può rendere conto
della preoccupazione continua in cui le autorità
piemontesi vivevano a cagione della minacciata in
vasione di 900 valdesi ! Davvero che quel periodo
epico meriterebbe il monumento più duraturo del
bronzo : l’avvenimento è di poema degnissimo, non
solo, ma di poema che scaturisca da un grande
poeta.
Intanto vadano i nostri ringraziamenti al sig. E.
Tardigo per la sua simpatia ; egli si ricordi di ciò
che ha scritto intorno alla nostra altissima missione
e si adoperi, come a un dovere, a dissipare l’ignoranza in cui il nostro popolo vive riguardo alle cose
grandi che sono pur sue !
Mon è il Cri$tianesin)o co^a nojtra
Con questo titolo Arturo Graf fa un breve ma
succoso e stupendamente equilibrato esame neU’ultimo numero del Rinnovamento, di quella fatua affermazione, che corre per le bocche di molti sciocchi e che vorrebbe essere un pensiero o un atteggiamento serio, secondo la quale si ritiene essere il Cristianesimo contrario alla natura italiana.
Arturo Graf acutamente osserva che, se ci furono
in Italia manifestazioni d’indole pagana in qualche
periodo storico, ci furono altresì manifestazioni probanti la profonda influenza esercitata dal Cristianesimo suH’anima e sul carattere e sulla vita italiana.
L’autore si rende perfetto conto del fatto che la
sua dimostrazione non si può volgere in difesa di
un asserto che dicesse cristiana l’Italia ; purtroppo
ciò non è sostenibile! Ma egli dice, e dice bene,
che il Cristianesimo (e lo prova luminosamente) è
perfettamente adatto alla nostra indole.
Ecco la splendida conclusione :
« Che gli Italiani, in varii tempi, si siano mostrati
tepidi cristiani, consento.
Che moltissimi italiani siano ora assai più scettici
di quanto sia conciliabile con la sanità dello spirito
{attenzione qui !) e con la sanità della vita, vuoi privata, vuoi pubblica, lo vedo.
Che gli Italiani {udite, udite!) abbiano fatto assai
male a non abbracciare quell’altra Riforma, quando
n’era tempo, l’ho sempre creduto..
Ma dal riconoscere e dir questo all’asserire non so
che naturale ed innata incompatibilità tra l’anima
degli Italiani e il Cristianesimo, ci corre. E all’affermazione degli storditi che il cristianesimo non sia
cosa nostra, bisogna opporre quest’altra, che il cristianesimo è pur cosa nostra.
Quanto poi a coloro che, volgente il secolo ventesimo, si professano pagani e si vantano d’essere pagani (Gabriele, RastignacQ C.i)temo assai ch’essi non
sappiano, checos’ó paganesimo, che cos’òcristianesimo,
e che cosa sono essi stessi. »
E meglio di cosi non si poteva concludere: qualche batosta autorevole sulle spalle di questi miseri
gonfiati di lor vanità, non dovrebbe mancare di
tanto in tanto, perchè quei disgraziati hanno la
sventura di non far male solo a sè stessi, ma anche
a molti altri che li ammirano 1
LEGGENDO L’EVANGELO
E Pietro fece motto a
Gesù e gli disse: Signore, egli
è bene che noi stiamo qui....
Matteo XVII, 4.
La scena della Trasfigurazione é quanto mai
maestosa.
Gesù prende con sè tre dei suoi discepoli, i più
intimi, i p;ù cari, quelli che stimava più degni della
sua fiducia, più docili a credere, più pronti all’abbidienza, più ardenti a seguirlo e ad amarlo. E li
conduce verso un monte lontano e solitario, lungi
dai rumori dei villaggi e delle città ; nella solitudine più completa. E su quel monte, che tuttora
da alcuni si crede essere Tabor, Gesù fu trasfigurato
in presenza dei suoi discepoli. Ma quello che rende
questa scena più maravigliosa ancora è quella voce
umana che si fa sentire prima ancora che risuoni
la voce divina.
Pietro sempre impetuoso e entusiasta, non può
neppure su quel monte frenare i suoi sentimenti,
e dice : Signore, egli è bene che noi stiamo qui...
5
LA LUCE
Che cosa mai ha voluto dire l’apostolo eoa queste
parole ? Quali nuovi sentimenti hanno inondato il
suo cuorè, tanto che abbia potuto trovare delle parole
per esprimerli ? Ci sembra che le parole che a
Pietro sfuggono in quel momento siano un grido di
gioia, di felicità gettato con entusiasmo sulla soglia
dei cieli.
E dapprima un sentimento di fede profonda e
vera che lo ha spinto a parlare.
Gesù Cristo è per noi credenti la pietra angolare dell’edificio cristiano. E la nostra fede è in
intima relazione con l’idea che ci facciamo di Gesù,
e perciò consiste essenzialmente in questo ; conoscere il Cristo. Ora gli ostacoli che ci impediscono
il nostro progresso in questa conoscenza si riducono
sopratntto a due : i misteri di Cristo e le sue umiliazioni. Le parole di S. Paolo ; il mistero di pietà
è grande, ci dicono perchè vi sono degli increduli
quaggiù. Invece trasportatevi, in ispirito, con S.
Pietro, sul monte. Quei due ostacoli alla fede non
sono più. Quivi per l’apostolo tutti i misteri si sòno
chiariti come la luce del sole, e le umiliazioni de
Cristo si sono convertite in una gloria ineffabile.
Gesù dunque era superiore ai più grandi profeti
dell Antica Alleanza. Egli sarà veramente la luce
delle genti. In quel monte il dubbio non era possibile. E perciò S. Pietro spinto da tali sentimenti
vuol rimanere lassù dove crede cosi bene e cosi
facilmente, ed esclama; Maestro, egli è bene che
noi stiamo qui...
La fede non si scompagna dalla santità. Questi
due stati dell’anima sono pressoché inseparabili :
più si crede e più la vita è pura.
&>. Pietro nel profierire quelle parole era pure
animato da una aspirazione ardente verso la santifói.
Che cosa c’. impedisce il nostro progresso nella
.santificazione ? E 1 attaccamento alle cose della
terra, le quali ci - fanno dimenticare quelle del
cielo. Ora, sul santo monte Pietro si sentiva
lungi dal mondo ; lo splendore della trasfigurazione
lo separava dalie vanità e dalle bassezze della terra.
Quali passioni mai potevano albergare nell’ anima
sua ? Egli si sentiva unito al Cristo. Quale spirito
di orgoglio lo poteva mai trascinare ? Egli vedeva
.solo Lui grande. In quel momento tutto ai suoi occhi appariva trasformato, e dovette provare una
sicurtà perfetta di virtù, una pace intera di coscienza. Tutto era santo in lui « presso di lui : e
in quella pura estasi, egli poteva dire : Maestro,
cffli è bene che noi stiamo qui...
Possiamo ancora noi salire in sulla santa montagna e provare gli stessi sentimenti dell’apostolo ?
Quando il dubbio ci tormenta, quando la fede trema
<lavanti alla ragione, non vorremmo noi pure salire
in sul Tabor e rinnovare quivi la nostra fede ?
Quando le passioni nostre si sollevano contro all anima, quando ci diciamo : non faccio il bene che
io voglio, non vorremmo salire in sul Tabor e quivi
sentirci spronati verso l’alto ideale ?
Ma qual’è il nostro Tabor? E’ l’Evangelo. Qui
la persona di Gesù ci si presenta in tutta la sua
grandezza. Noi lo possiamo seguire passo passo in
tutto il suo Ministerio, e lo vediamo giusto, santo,
pei tetto, rivelatore del Padre e della vita avvenire.
Hupìgo' IVleyniep.
ATTACCHI E EHFIESE
le riforme di Pio X
Non si può negare che Pio X non sia un papa
riformatore. Non s’è egli proposto di instaurare
omnia in Christo ? Difatti, appena a.sceso al soglio
pontificio, diede mano a questa instaurazione, compiendo riforme di cui ebbi ad occuparmi anni addietro
ma che non saprei ricordare più, tanto erano importanti.
Ora vedo dai giornali che il Vaticano ha in animo
di epurare il clero.
Benone ! è codesta opera importantissima e difficile
che molti hanno tentato ma sempre con risultati scarsi 0 nulli. Ci vuole una buona scopa, e un braccio
robusto per spazzar via tutti i preti inetti o disonesti
0 sporcaccioni che disonorano il sacerdozio e fanno
onta alla religione ; ma il buon curato di Riese è uomo di fegato, ed egli ben lo dimostra nello sgominare quei poveri modernisti, i quali, cacciati dal grembo
di madre Chiesa, ci vogliono restare per forza e alle
sue^ gonne si aggrappano disperatamente.
E necessaria un’opera oculata, savia e tenace per
preparare dei sacerdoti meno imbevuti di pregiudizi
di fanatismo e d’ignoranza, più aperti alle i tee moderne e meno impegolati di politica reazionaria, per
eliminare i mestieranti e per ringiovanire e purificare i seminari. Certo, di codesto genere è l’opera di
epurazione che il papa si dispone a compiere ; e chi
sa che, leggendo un po’ meglio il Vangelo, egli non
voglia applicai'e al clero della sua chiesa le regole
veramente apostoliche, quali sarebbero, a mo’ d’esempio, le seguenti ; « bisogna che il vescovo (ministro o
pastore) sia irreprensibile, marito d’una sola moglie,
soblio, temperante, non manesco, non disonestamente avido del guadagno ; dìa.Q governi bene la propria
famiglia, che tenga i figliuoli in soggezione ecc. »
(Vedi 1- Tim. 3[1 ss e .Tito li5 ss).
Codeste norme vengono insegnate'ai ministri evangelici e, nella grande generalità dei casi, praticate con
quella fedeltà che umanamente è possibile coH’ainto
di Dio.
Che il papa voglia ritornare anche lui ai sani
precetti apostolici, lui che degli apostoli pretende
essere e si chiama successore, domandavo a me stesso
leggendo l'importante notizia ? Ahimè ! l’illusione
se mai ci fosse stata, avrebbe avuto breve durata.
Invero, la riforma o epurazione più importante ed
urgente, sapete qual’è ? Se non l’avete letta, ve la
do a indovinare fra mille. Udite, udite : « pene ca
noniche severissime sono sancite contro coloro che
non portano la chierica, o anche solo trascurano per
poche settimane di farsela radere « ! I
E perchè tanta severità contro la trascuranza di
farsi radere la chierica ? Ah ! perchè quel marchio
ha un alto significato sacerdotale ; « ricorda la corona di spine di nostro Signore, e rammenta al sacerdote il dovere de l’umiltà » !
Confesso la mia ignoranza, codesto non lo sapevo ;
ma osservo in pari tempo che per ricordarsi sempre e della corona e dell’umiltà, i preti ne mettono
il simbolo, la chierica, dove, non lo possono mai vedere. E donde mai cosi grave infrazione ai sacri
canoni ? Pare che nell’Italia centrale e meridionale
specialmente, molti preti non portassero quella tessera di riconoscimento per potersi vestire in' borghese e compiere atti non precisamente contemplati
nell’esercizio del loro ministerio.
Dunque, fatevi tonsurare, altrimenti, guai a voi !
Questa è la grande epurazione del clero, annunziata solennemente da foglio clericali e subito riprodotta, senza ridere, dai magni portavoci della pubblica
opinione italiana !
Eupìgo
che quel dato non avrebbe alcuna importanza dal
lato religioso, poiché Pietro non mostra di aver recato seco dalla terra natia alcuna credenza speciale.
Egli era infatti cattolico - romano, non altrimenti
che i suoi concittadini, e, come vedremo, egli non
abbandonò la chiesa Romana che quando vi fu costretto.
Narrano adunque i cronisti della prima metà del
secolo 14- che viveva, circa l’anno 1170, in Lione,
un ricco mercante, preoccupato solo di accrescere,
con qualunque mezzo, i suoi guadagni, finché fu subitamente costretto, da serii avvertimenti, a pensare all anima sua. Un giorno, mentre egli confabulava con un amico, questi gli stramazzò al fianco
per morte repentina. ’
« Che sarei io diventato, pensò Pietro, se fossi stato
COSI inopinatamente chiamato a comparire al cospetto
di Dio?» Chiusosi in casa prese a gemere atterrito sotto
I peso dei suoi pecèati, senza sapere come sfuggire
all ira di Dio ; quando un giorno, Io colpi la voce d’nn
menestrello che passava nella via. Egli cantava la
canzone di S. Alessio, nobile romano che nel giorno
stesso delle nozze, avrebbe abbandonato la sposa,
tutti gli agl ed 1 piaceri mondani, per andarsene pellegrino in Oriente, e tornato, dopo molti anni, a men
icare al portone della propria dimora, non sarebbe
stato riconosciuto dai suoi che dopo esser morto di
stenti sotto lo scalone del palazzo avito.
Valdo si convinse di dover anch’egli distaccare
II suo cuore da quei beni terrestri che erano stati
sin qui in cima d’ogni suo pensiero ed affetto.
Non trovando più pace, si recò da un dottore in
teologia e gli chiese a bruciapelo ; . Qual è il modo '
piu sicuro di raggiungere la perfezione ? » Il teologo, seguendo le viete distinzioni scolastiche, prese
a parlargli di varie penitenze, di pellegrinaggi, di
donazioni a chiese e monasteri e di che so altro,
finché Vado l’interruppe ripetendo con insistenza:
• Ma qual é la vita////> s/c«/-« che conduce alla perftzione? . Il dottore gli citò allora il passo Matteo
AIA 21 ; . Se tu vuoi esser perfetto, va, vendi ciò
che tu hai e donalo a’ poveri, e tu avrai un tesoro
nel cielo; poi vieni, e seguitami».
E Valdo, pur prevedendo a quali estreme conseguenze dovesse condurlo la sua risoluzione, si parti
soddisfatto, pronto a fare ciò che non aveva fatto
quel giovane ricco al quale Cristo aveva rivolto quelle parole. ^
Giov. Jalia
Wliflii di tdiicazionTBl^zìonT
Il dettato sconveniente
d nn maestro ateo ,,
P^QIUE PI STORIAI
Pietro Valdo
Molte e dotte dispute furono sollevate e lungamente dibattute riguardo alla persona ed all’opera
di Valdo, dal quale è oramai generalmente creduto
che la Chiesa Valdese tragga le sue origini ed il nome.
Nel Medio Evo, a partire dall’ottavo secolo, trovansi vari personaggi, in Francia, Spagna, Italia,
Germania, chiamati Valdo, Waldo, Gualdo, Valdès'e/
similia. Tuttavia, il nome di colui di coi trattiamo,
era Pietro, detto Valdo, probabilmente dal luogo
onde proveniva, che potrebbe essere il cantone di
"Vaud, detto latinamente Fagus Valdensis
Pur e.ssendo curiosi di sapere qual fosse la patria del riformatore lionese, dobbiamo riconoscere
Poiché oggidì tanto si parla e si discute circa l’Inseparaento Religioso in rapporto alla Scuola Pubblica
primaria, spero far cosa gradita ai cortesi lettori de
« La Luce » presentando loro un brano ridicolo, sbagliato, inopportuno che un maestro di 4. classe elementare (!) dettò ai propiì scolaretti (! I) :
« Curiosità utili . {Corriere della serali corr.)
« I popoli della terra sono divisi fmloroanchedale vane religioni. Di religioni ce ne sono parecchie centinaia e tutte fabbricate dagli uomini secondo i loto
bisogni e secondo la loro intelligenza — Gli iiomin
che adoperano più idoli sono chiamati politeisti. Abbiamo 7 <8 milioni di politeisti, che adorano, o persone
sD-aordinarie create dalla loro fantasia, o animali o
pianp, 0 pietre. Certi popoli pregano - ad esempio -avanti atl un sasso, certi avanti al sole, certi avanti ad
un vitello Altri uomini rivolgono le loro preghiere
ad un solo Molo, che raffigurano, ..secondo la loro fantasia, nero 0 bianco, giovane o vecchio. Essi si chiamano monoteisti e sono divisi .in parecchie religioni. Ci
lici (174 milioni), orientali (127). Ciascuna religione
crede di essere la vera e ritiene impossibilità o sciocchezza le altre credenze religiose. Oggi ci sono anche
degli uomini che non credono a nessun idolo vegetale
pimale o fantastico e che operano bene ascoltando la
loro coscienza onesta »
6
Ed ora, alcune brevissime osservazioni!
Credo che se dovessi.leggere il brano scritto da un di
quei poveri allievi non vi troverei tanti érrori di ortografia
quante sono le inesattezze dettate dall’insegnante ohe
vorrebbe — con espressioni tendenziose — scalzare la
fede delle piccole anime ! Accenno alle principali-----!
« Le religioni.... tutte fabbricate dagli nomini » Questa è bella 1 Sarei grato all’Egregio Ciarlatani (il nostro maestro) se mi dicesse il nome dell nomo (intendiamoci, Vuomo sottoposto — come tutti i figli di Adamo
— alla forza del peccato o alla legge della morte) che..
fabbricò (notate l’apprezzamento ingiurioso di codesto
verbo) la religione detta « Cristianesimo » che ingentili i costumi, aboli la, schiavitù, emancipò la donna,
che operò — in una parola — la più grande delle rivoluzioni sociali ! Perchè alle dottrine insegnate da
Gesù Cristo, alle verità esposte da Lui non toccò la
stessa sorte toccata a quelle predicate dalla sapienza
umana? Perchè trionfarono esse delle atroci e fanatiche persecuzioni di Poma Pagana, di Poma Papale e
del razionalismo del Sec. XVIII ? Perchè recano ove
penetrano e si praticano — tanta luce benefica e forza
moralizzatrice ?....
— Codesta stessa Peligione — che è la Dio rivelata e non fabbricata dall nomo - insegna pure, o signore
Ciarlatani, allorché non è falsata da’ donimi di Papi
e di Concili - a non rivolgere preghiere ad un idolo
€ nero o bianco, giovine o vecchio » ma ad « adorare
Iddio in ispirito e verità ».
— Sappia ancora - caro insegnante - che le ultime
statistiche officiali segnano un numero di « evangelici » pressocchè uguale a quello dei « cattoLci » e non
già una differenza di 83 milioni come insegna Lei !
In quanto, poi, « agli uomini che non credono a
nessun idolo.... e che operano bene ascoltando la loro
coscienza onesta » ne so qualcosa e — se lo spazio me
•lo permettesse — potrei raccontarne delle belle 1 Quassù
¿ove lavoro ne conosco molti di costoro... ! Mangiapreti a tutti i pasti, anticlericali sbrigliati, socialisti...
protempore che vivono per la bottiglia, le carte, la
donna, disgradando a bestemie anche i facchini di Firenze 0 i ciociari di Napoli ! Guai alle Nazioni infestate da cotali uomini, che non credono a nessun idolo ... e operano bene ecc....
Preseidendo dalle inesattezze che brevemente com
mentai, il dettato in parola si presta e ci suggerisce
inoltre, per essere breve, una considerazione d’indole
generale, non pedagogica, didattica, bensì politica!
« La scuola si grida in ogni dove — laica e
non confessionale » ! Sta bene : Scienza in iscnola e
Religione in Chiesa ! Ma, per carità, non si sconfini
troppo, poiché si cadrebbe dalla padella nella brace !
Da laica la scuola diverebbe atea, sorgente d’immoralità, fonte di nequizia e disordine ! Lo Stato nostro che a poco a poco - sembra voglia perdere il carattere confessionista e comprendere la partizione teorica se non
ancora pratica della competenza statuale da quella
Chiesastica - abolisca pure nelle Scuole Yietrnsione religiosa, ma non bandisca la vera educazione morale
che forma i virtuosi padri e gli onesti cittadini ! Anzi
promulgata la legge d’abolizione dell’insegnamento religioso - qnod est in votis - moltiplichi la vigilanza a tal
riguardo, e con savie misure, con seri provvedimenti,
non permetta che le pericolose teorie dei maestri materialisti s’insinuino nei piccoli cuori a contradirvi o a
snidarvi i sani principi impartiti dalla famiglia e dalla
Chiesa !
Ennico f^obutti.
Il Dottrina fristiana spiegato al pjolo
l'g» ciii doUiiiiM ine della Santa Scrittnn
D,____ Che uso dobbiamo fare della Bibbia ?
R. _ Dobbiamo investigarla. La lettura della Bibbia — specie quella del Nuovo ’Festamento — esercita su di noi la più alta e pura influenza santificante.
Per mezzo di essa, 1’ anima ritrova il Dio vivente, il
Padre di misericordia, il Salvatore dei peccatori ; e
può elevarsi dal mondo visibile a quello invisibile ed
eterno. La Bibbia, infine, è il mezzo per giungere alla
sorgente della vera vita cjie è la vita in Dio. (Giov.
V. 49.)
La Bibbia deve, perciò, costituire là base del nostro
culto pubblico e del nostro colto privato. Il culto si
compone di due elementi ; la preghiera e 1’ insegnamento ; e questi due elementi non sono veri e fecondi
che allorquando procedono dalla Bibbia e sono ispirati
da essa.
Ogni cristiano possiede non solo il diritto inalienabile, ma altresì il dovere imprescindibile di leggere
le Sante Scritture e di cercarvi, secondo la misura dei
propri mezzi, 1’ alimento della sua fede e della sua
vita spirituale.
Il credente deve leggere la Bibbia in ginocchio,
vale a dire inchinando 1’ anima dinanzi a Colui che,
per mezzo di questo santo libro, parla, riprende, ammonisce, consola.
Il Signore ha sanzionato quest’ uso della Bibl)ia con
diverse dichiarazioni (Giov. V. 39-40). Gli apostoli e
gli scrittori del Nuovo Testamento insistono sul valore della Parola di Dio, e riconoscono in tutti il diritto di meditarla. (I Tesa. V. 27; 2- Tim. IH. 14.1-fi,
Fatt. XVII. 11).
Il cristiano-evangelico’ si distingue dal cattolico-romano dei giorni nostri principalmente in ciò. eh egli
erge sopra la Bibbia-direttamente studiata e personalmente assimilata al proprio organismo spirituale
la sua fede e la sua vita.
D.___Riñvate un obbiezione che il clero papale,
ed altre persone ancora, muovono a cotest’ uso libero
ed universale della Bibbia.
E _ Si' obbietta che in certi passi della Scrittura
il vizio è dipinto in tutta la sua nudità, e che ciò potrebbe danneggiare i buoni costumi.
D. — Rispondete a tale obbiezione.
E. — La libertà di linguaggio degli scrittori sacri
è accompagnata da una costante purezza ; essi mirano
sempre ad ispirare 1’ orrore del male. Dai frutti si
conosce 1’ albero; ora è un fatto innegabile che i buoni
costumi sono rinvigoriti in quei popoli e in quelle famiglie in cui la Bibbia è posta in mano a tutti.
Scrive a questo proposito Rug'gero Bonghi : « Io
credo che una grande forza venga ai protestanti dalr uso che fanno tanto largo della Bibbia. I missionari
cattolico-romani mettono su questa assai minor fondamento. Ora la Bibbia è veramente un gran libro...
V’ ha molti che non danno cosi gran valore alla Bibbia, e vi citano con aria vittoriosa alcuni racconti (di
vizi) che vi s’ incontrano. Non avvertono che queste
particolarità non la detraggono, anzi gittano il libro
in mezzo alla vita. Ciò che ne fa il carattere altamente educativo e fortemente persuasivo sugli animi
e gli eleva e li trascina è 1’ alta idealità sua, quell intimità sua con Dio che. perfino negata, è la più potente idea che brilli nella mente dell’ uomo, è la più
potente parola che esca dalle sue labbia.»
Tutto ciò non toglie, però, che per i fanciulli e i
giovanetti si possa e si debba fare una scelta tra i
libri della Bibbia. A questo, appunto, provvede la
Chiesa Evangelica.
D, — Rilevate un’ altra obbiezione.
R. — Si dice che la Bibbia è oscura.
D. — Rispondete all' obbiezione.
R. — Prima di tutto osserviamo che se è vero che
alcuni passi della Bibbia, specie dell’Antico Testamento, sono oscuri, d’ altra parte è non meno vero
che la Bibbia è abbastanza chiara per rivelare i fatti
della salvezza ai cuori semplici. Tutti i peccatori
che r hanno letta con spirito di umiltà e di confidanza
sono stati illuminati, convertiti, santificati da essa.
Privare tante anime di questa sorgente di benedizioni
a causa di quei passi più oscuri che pur si ritrovano
nella Bibbia, sarebbe già un procedimento illogico ed
ingiusto. Nulla osta a che si cominci dalle parti più
chiare che sono anche le più importanti : il Nuovo
Testamento, e nel Nuovo Testamento i Vangeli.
Ma v’ ha di più. La libera e universale lettura della
Bibbia, com’è intesa dagli Evangelici, non esclude anzi
esige quegli aiuti che sono nece.ssari ad ogni singolo
per leggere la Bibbia con profitto. Ogni scienza dev'e.ssere conosciuta personalmente da chi vuole addottorarsi in essa ; ma questa conoscenza diretta e personale non esclude anzi esige eh’ egli si giovi della
scienza dei professori e frequenti lo Università. Per
rispondere a questo bisogno esiste la Chiesa Evangelica la quale con la predicazione, col culto, col ministerief* dei suoi pastori e dei suoi dottori, con le luci
e le virtù dei suoi diversi membri, fornisce ai singoli
r aiuto necessario allo studio ed all’ intendimento dei
libri sacri.
D. Aggiungete qualche schiarimento su questo
punto.
R. Quando si dice: libera lettura, investigazione personale della Bibbia, non si vuole minimamente affermare un libero esame ignorante che escluda 1 ausilio
della collettività e gli aiuti del regolare Mini.sterio.
Coloro quindi che combattono. il libero esame delle
Scritture inteso in quella guisa combattono contro un
fantasma della loro mente o contro 1’ aberrazione di
individui, scuole e sette; non già contro la realtà delr evangelismo. Per contro, quando si dice ; aiuto della
collettività e del regolare Ministerio nell’ inteUigenza
delle Scritture, non si vuol negare — anzi si vuole
agevolare — la conoscenza diretta e personale dei
singoli. Si ricordi il paragone che abbiam fatto con
r ufficio dei professori e delle scuole per 1’ apprendimento di una scienza.
La Chiesa Evangelica (con la quale non si debbono
confondere alcune piccole sètte atomistiche cresciute
accanto a lei) sta nel giusto mezzo tra Scilla e Ca,riddi.
Essa evita da un lato F individualismo impotente e
d’impossibile attuazione, che alcuni cristiani e gruppi
di cristiani in buona fede, ma sviati vanno predicando,
e dall’ altro lato ripudia quel clericalismo religioso
che rende la Bibbia monopolio di una casta e che nega
ai fedeli F esame individuale e la conoscenza diretta
delle Scritture Sante. ^ ^
Informazioni
Roma. — Un funerale - Mercoledì, lo gennaio, alle ore 14,30 un imponente corteo accompagnava al Cimitero del Testaccio la salma della
signorina Angelina Angelica, monitrice nella Scuola
Domenicale della Chiesa Valdese. Presero parte
all’aeeompagnamento, oltre alle signorine monitrici
nella stessa scuola, un buon numero di amici della
defunta ; molte studentesse della Scuola Superiore
di Magistero (della quale la signorina Angelica frequentava il terzo corso) ; e la presidentessa della
Unione Cristiana delle Giovani, signora Schiavoni.
La giovane cosi largamente rimpianta aveva appena 24 anni 1
Al fratello addolorato mandiamo l’assicurazione
della nostra viva simpatia.
All’Associazione Cristiana della Gioventù : Domenica, 19 Gennaio, una buona serata spesa intorno
ad un argomento vitale — l’insegnamento religioso nelle scuole — il quale fu calorosamente
discusso, dopo essere stato chiaramente introdotto
dal pastore E. Comba.
• •
Il Bazar a favore dell’Istituto Gouid avrà luogo
ne’ giorni 20 e 21 Febbraio nella palestra della
A. C. D. G. ; Via Parma, 3.
Si potranno inviare fino a’ 19 Febbraio doni di
ogni genere, che saranno ricevuti con vera gratitudine, a Via Nazionale 107, Roma.
Torre 'Pellice. —Si annunzia la partenza
del moderatore della Chiesa Valdese, Comm. (j. P.
Pons per la Francia Meridionale ove si trova un buon
numero di Valdesi. Il Moderatore si tratterà specialmente a Marsiglia, luogo di ritrovo e mèta di moltissimi nostri correligionari, che ‘^ono esposti a’ pericoli morali d’ogni specie e che ban bisogno, quindi,
di essere amorosamente visitati e sorvegliati.
Iddio accompagni il suo servitore e gli conceda
di fare molto bene a molti.
Rlieyd.t (Oermania) — Da una lettera privata
datata dagli 11 di Gennaio 1908 e proveniente dalla Germania, togliamo la seguente informazione, che
ha un valore tutto particolare dato l’ambiente onde
ci perviene :
Il giorno 22 Dicembre gli italiani di Rheydt furono adunati intorno all’Albero di Natale in una
bella sala concessa gentilmente dal sig. A. Prinz,
amico e ammiratore del nostro bel paese.
Il numero de’ nostri connazionali era di circa 80,
i quali tutti poterono constatare con quale premura
i fratelli tedeschi si interessino di loro e come li
amino, e come cerchino il loro bene e vogliano la
loro educazione spirituale.____________________
NUOVA AURORA
Questo volumetto, che ha avuto al suo apparire
una cosi lusinghiera accoglienza, è posto in vendita per L. 1,75 la copia ; 10 copie per L. 12,oO,
La spedizione è a carico de’ committenti.
7
LA LUCE
PIBLIO(jRflriA
Facciamo noto agli autori e agli editori che il
nostro periodico farà menzione di tutti i libri
che saranno inviati alla Direzione, e pubblicherà
accurate recensioni delle opere più importanti.
P. Carnegie Simpson M. A. — Il fatto di Cristo —
Conferenze tradotte dall’inglese da E. hivoire. —
Firenze, Tip. Claudiana, 1908 — Prezzo L. 1,00.
E’ un volume piccolo; ma di una importanza straordinaria. L’autore tratta materia quanto mai difficile
e che non ha avutj difetto di cultori insigni; ma è
semplice e piano nella trattazione, geniale, originalissimo nelFargomentare. E soddisfa, acqueta, rasse1 ena la mente agitata dal dubbio, dopo averla trascinata morbidamente e lievemente, quasi carezzevol
mente.
L'autore mette in rilievo che la caratteristica del
Cristianesimo non è la dottrina, il sistema filosofico,
ma essenzialmente una persona, vale dire un fatto, il
fatto del suo fondatore, il Fatto di Cristo, insommaMa il fatto storico diventa poi anche fatto morale o
spirituale per ogni individuo che entri in contatte
con quello anche solo per bisogno di contemplazione
storica ; e qui, nella dimostrazione di questo fenomeno
l’autore è sottile, stringente e vi forza all’assentimento
pieno.
Noi crediamo che tutti gli evangelici dovrebbero
leggere questo libretto ; ne ricaverebbero edificazione,
insegnamento, diletto. Sicuro, perchè la verità è sempre il migliore di tutti i godimenti : o dovrebbe
essere.
tifi Hi
Rivista (li Cultura. — Roma, Società Nazionale di
Cultura, Piazza S, Eustacchio, 83. Sommario (lei
N. 2;
La nostra posizione ~ La Rivista di Cultura —
Critica che brucia, R. Murri — Economia ed etica,
E. Carpani, M. — Fra i libri nuovi: Cristologia (IfLepin, Cristologie) — L’etica di A. Rosmini — Psicologia sperimentale della religione (/. Bisset Pratt,
Psycology of religions Belief) — Dai periodici : L’accusa di antropomorfismo; Psicologia e pedagogia —
Le dottrine e la vita — Rassegna bibliografica. —
Studi religiosi — Frammenti.
* *
Flora .Moderna. — Rivista Letteraria Artistica Quindicinale Illustrata
Direttrice Emma Montagnoni Rossi, Montevarchi
(Arezzo)
Redattore-capo Angelo Maria Tirabassi, Roma Via
Kipetta, 70.
Il n. 2 del 15 gennaio 1908 contiene :
Cesare Dondini, LA NAVE di Gabriele D’Annunzio—- Aurelio Sonetti (Rapsodia garibaldina;
Dalla . Cinquantina ») — Orazio Mottola, Dante é
Carducci — L. Parenti, Poemetti in prosa — Angelo
Maria TirabassL II concetto della vita nella filosofia
greca — Giuseppe Pierucci, Trittico d’amore (versi)
— Emma Montagnoni Rossi, Federigo Mistral — Torello Rolli, Pigmalione (novella) — Aristide Marino
Gianella, li « Faust » di Cristoforo Marlowe a un suo
traduttore italiano — Guglielmo Ferri, Tristezza autunnale (versi) — Emma Rosa Maggioni, Alberi cittadini — Nd mondo drammatico e lirico — Letture
e conferenze -- Le ultime pubblicazioni — Notizie
varie — Sport — Necrologio — Fra le riviste — Ap
pendice: Emma Montagnoni Rossi, Il Capolavoro
(romanzo).
Illustrazioni :
Gabriele D’Annunzio — Ernesto Teodoro Moneta
— Tarquinio e la Sibilla (quadro di Camillo Miola»
napoletano.
Anno XXV — Firenze
La Rivista Cnstiana
Gennaio 1908.
Sommario del N. 1. : G. R. Nel nostro venticinquesimo anno — G. Buzzi, V ora presente e 1’ orizzonte latino — E. Giampiceoli, Le idee religiose di
Giosuè Carducci — G, Luzz^Borà Kelvin— U. Janni
Il cattolicismo rosso — T. André, Sole nascosto o sole
splendente ? — Lettere ad un giovane — Pagine
Omiletiche — Cronaca del Movimento Religioso —
Dalle Riviste e dai Giornali — In Biblioteca.
E’ il primo numero che Giovanni Rostagno, nuovo
direttore, ci presenta.
L’ amico nostro, di cui nel mondo evangelico è nota
la valentia, si abbia i nostri rallegramenti migliori :
il Saggio è riuscito bene, benone. Vi sono cose dilet
tevoli e istruttive ; e non v’ ha pesantezza, quantunque
quasi esclusivamente il problema trattatovi sia il modernisfno.
Ma la colpa, se colpa vi ha, è ^proprio dell’importanza assunta dal moderninno, che tutti analizzano,tutti
discutono, tutti giudicano : tanto più dobbiamo farlo
noi. Se alcuno vi fosse il quale non avesse capito il
modernismo, potrebbe farsene una idea ben chiara,
leggendo quello che ne dicono gli scrittori della" Rivista. Bello nella sua limpidezza cristallina lo studio
sul Carducci di Ern. Giampiceoli : savio, profondo ed
erudito il lavoro di T. André....
Ad multos annos per il maggior lustro del pensiero
evangelico in Italia, fratello Rostagno !
if
* i#
Lumen de Lumina — Bollettino mensile per lo sviluppo della vita Cristiana diretto da Alfredo Taglialatela (Via del Carbone, 3 - Bologna.)
Sommario del numero 15 Gennaio 1908:
Un concetto nuovo, di Alma Gorrèta — La Bibbia
giudicata da un pensatore americano, di Guglielmo
M. Thayer — Preghiera istinto, di Ernesto Naville
— Il ritratto di Gesù Cristo, di Edmondo Stapfer ■
La scienza della vita, di John Lubbock — Bozzetti
Omiletici: La più elevata delle onorificenze,di Gùristo de gtege ; Guarda il tuo cuore, di A. Vigne ; L’amore del prossimo, di F. JV. Robertson — Per il pulpito, di Felice Dardi — Note Bibliografiche : 11 Gobbo
di Noriinberga di Felicia Buttz-Clark-, Il tesoro degli umili di M. J/aeferfmA;; Nerropatie ed educazione
di H. Oppenheim-, Piccoli uomini di Luisa Aleott La vita avvenire - A zig-zag.
(Durante la temporanea assenza del Direttore, tutto
ciò che concerne la redazione di Lumen deve essere
spedito al signor Eduardo Taglialatela : 11, Corso Concordia, Milano .
«
» *
Il Rinnovamento — Rivista critica di idee e di
fatti — Direzione: Via Bigli, 15, Milano.
Sommario del fascicolo 11-12 (Novembre-Dicembre
1907);
Vitalis Norstroem : La vita odierna dello spirito Arturo Graf: Non è cosa nostra'il Cristianesimo ? —
Giovanni Boine -, S. Giovanni della Croce — Tommaso
Gallarati Scotti : Una pagina di Mickiewicz - Austin
West : Il bue e 1’ asino nella leggenda della Natività
Angelo Crespi-, La teoria dell’evoluzione nel suo'
aspetto filosofico - Romolo Murri ; L’ Enciclica « Pascendi » e la filosofia moderna - G. Valentini: Fede
intellettuale o fede morale?
Cronaca di studii religiosi ; Recenti vedute criti
che sulle origini di Israele (A. di Soragna).
Cronaca di vita e pensiero religioso : Dopo un
anno - T. Gallarati Scotti alla Direzione del « Rinnovamento » - La fine degli « Studi Religiosi ».
Libri e riviste.
Vangelo : egH respira, si sente soddisfatto. Si avvicina
al pastore e chiede di dir la messa; ma il pastore gli
spiega l’equivoco e lo manda alla Casa del Popolo,
dove l’apparizione del prete irrita la massa raccolta
ad ascoltare un oratore, che dimostra come l’Evangelo
logicamente metta capo al Socialismo. I compagni
vorrebbero maltrattare il povero prete, ma l’oratore
li esorta alla tranquillità e al rispetto per tutti.
Seconda scena (16 Gennaio) : Cristo, cacciato dalle
Scuole di Alessandria, si ritira sopra un monte, dove
per ordine del prefetto è arrestato dalle guardie e
costretto a rientrare nella Scuola, a malgrado del
Sindaco che non lo vuote.
Gesù, forzato a' far lezione, monta in Cattedra e coniincia uno de’ suoi discorsi soavi e terribili sulla
ricchezza, sulla preghiera dell’ipocrisia ecc...;, ma il
prefetto sbuffante lo interrompe, lo destituisce, laddov« il Sindaco, che l’aveva ascoltato con piacere,
vorrebbe trattenerlo a tutti i costi.
* 4i
Che cosa ci rallegra in questi due episodi ? Che
cosa ci vediamo?
Nel primo, lasciando a’ socialisti l’affermazione che
il Cristianesimo coqduea al collettivismo (noi non
siamo e non dobbiamo essere competenti in questioni
economiche), notiamo con piacere che una grande distinz.one si fa tra il papismo é l’evangelismo: un
passo gigantesco addirittura nel paese àe' Rastignac.
E notiamo che si comincia ad avere del nostro culto
quel rispetto ch’esso marita da ogni onest’ uomo, a
cagione della sua serietà e dell’assensa in esso di elementi teatrali.
Nel secondo episodio, a parte la unilaterale interpretazione delle parole di Gesù, vi ha un ammaestramento profondo più pe’ socialisti che pel Sig. Prefetto
È come se il Podrecea volesse dire al Sindaco di
Alessandria : tu, lo so, rimovendo il simbolo, non hai
voluto soltanto togliere la materiale inutilità di esso,
ma^ hai voluto fare affermazione anticristiana. Ebbene,
ottimo amico, io ti insegno che, pur togliendo i legni
e la carta-pesta, si ha da conservare nella scuola il
pensiero immensamente educatore di Gesù Nazareno,
che non è il pensiero del prete papista.
Non so se c’ inganniamo, così interpretando ; ad ogni
modo Guido Podrecea capirà che abbiamo voluto
fargli un complimento ; mentre ci auguriamo ch’egli
porti la parola serena dello studioso non superficiale
in mezzo a’ suoi compagni, che in fatto di pensiero
religioso hanno molti peccati sulla coscienza.
Vigensio
Eroismo
Come ai vede dal Sommario, uno splendido numero; ma più splendida cosa è 1’ apparizione in sè
stessa di questo fascicolo. Apparizione che mostra i
propositi fermi della Direzione del Rinnovamento di
fronte alle ingiunzioni arbitrarie del cardinale di
Milano, spinto e comandato dal vescovo di Roma,
detto papa Pio X. Noi ci rallegriamo di questa dimostrazione di forza.
Y fl R I E T à
Ona evoluzioQiz àa segnalarsi
Coloro che leggono l'Asino avranno notato negli
ultimi due numeri una cosa significantissima : la simpatia con cui si parla dell’ Evangelo e la relazione
che si stabilisce tra esso ed il proletariato. Cotesta
simpatia è espressa in due scenette umoristiche indovinatissime e piene di serietà nel loro fondo.
*
* *
Prima scena (9 Gennaio): Un prete veneto, buon
uomo, semplice e senza malizia, giunge in Roma e
tutto allegro si reca al Vaticano ove abita il conterraneo papa. Crede di poter senz’altro entrare, ma
deve accorgersi presto delle difficoltà di poter vedere
il semi-dio. Allora si dirige verso S. Pietro e rimane
sbalordito e gli pare di essere in un teatro e nota lo
scarsissimo numero dei fedeli.‘Tenta di dir messa
ma gli si fa assapere che in Roma non ai vuole concorrenza di preti d’altri paesi. Il povero sacerdote
esce, prende una carrozzella e prega il cocchiere di
portarlo in un tempio più evangelico ; l’automedonte
lo porta in via Nazionale, 107, ove in quel momento
si celebra il culto, a c3i il prete assiste meravigliato,
ma commosso, senza rendersi conto dell’ambiente in
cui si trova. Nota che c’è più gente che a S. Pietro
e gli piace la semplicità del culto e la spiegazione del
Un avvallamento del terreno aveva rotto un ponte
della strada ferrata, e il treno lampo giungeva a
tutta velocità. Una catastrofe spaventevole stava
per accadere. Un nomo solo s’era accorto dell’accadnto, un semplice operaio. Il tempo per recare ìa
notizia alla stazione più vicina non c’era, ed egli
salì sopra un rialzo del terreno donde si scorgeva
in lontananza il treno, simile ad un punto nero
ingrossantesi rapidamente. L’operaio, che s’era in
tal modo posto in evidenza cercava di attrarre l’attenzione del macchinista coi suoi gesti e colle sue
grida ; ma siccome non indossava l’nniforme degli
impiegati, il macchinista non gli badava più che
tanto. Allora, lanciandosi di tutta corsa lungo la
strada ferrata ed alzando le braccia in aria, il genposo si mise a gesticolare freneticamente, crédendo
di avere a che fare con un pazzo, il macchinista si
accontentò di fare sentire un’acuto sibilo d’allarme
senza rallentare la corsa.
Disperando di farsi capire, il pover uomo ebbe
un magnifico slancio ; egli darà la sua vita, si, si
fiirà stritolare, pur di salvare i viaggiatori ! Irnmantinente si gitta lungo disteso per terra in modo
da ostruire la via. Spaventato, il macchinista dà il
controvapore, stringe i freni e riesce a fermare il
treno a due passi da quell’infelice che, secondo lui,
voleva suicidarsi. L eroe si rialza e tutto commosso
spiega il perchè della sua azione, dicendo del grave
pericolo corso dal treno.....
Questa storia, che è vera, è altresì una parabola.
Ogni anima è lanciata a tutto vapore sopra una
strada che la conduce alla catastrofe finale ; la si
avverte, e non vi bada ; la si avverte di nuovo e
vi tratta da pazzi. Allora qualcuno si lancia tra
essa e la distruzione sua finale, e .s/ lasoia stritolare per salvarla.
Intendete voi ? Il treno è la vita ; la strada ferrata è la strada del peccato, il Salvatore è l’UomoDio ; Ei si chiama Gesù.
Lettori, che pensate voi di Lui ?
(L’Ami)
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Vito Garretto Direttore responsabile
Tipografia dell’Istituto Gould Via Marghera 2, Roma
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Saremo gratissimi a quei nostri coUahoratori, che cercheranno di scrivere brevemente., lasciando cosi posto per molti
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volentieri letto e apprezzato.
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fisi capfill •
mare a«! ms U
imrftaìtre nr )a
tMoenU* prefnmata che
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loro cdioTt primlthro, »fnia ir«.»...——
biaachcria, irf la l'elle. W facile applicaiicme.
Baaa una boU'fUa per olWnere mi eiretto
»arpiTfidente. (U»»ia L. 4 la pià
totiim 80 pel parco ideatale, t *- «
boUigHe per L. S
. - L«:Uo.ïlya
e I per U 11 fraochc di porli» a di Imballo.
ELICOMA-MICONE.
al capelli un bel color» Monde »ro. Coala U
(• ni SO Pii pareo poetale. 2 acatóle pe» L,
fraiHiiie di p.i’T*c
TINTURA ITALIANA
che aerre a dare al capein im bel caler aero
Bacone, più cent. SO pM pace#
jier !.. d.50 franchi di porto.
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Coala L. 1.5« H
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per hciliwra li dWTibuileiie »OBafMieä dèlie tiptnre *ul eupéUt e
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UwIVC. capifilataraud'arricdataraperaíalente, Impartendo pure Jai capelli mortadczaa e lustro. SI Tende in Aatsml da L 1 ,!5,
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L. 4, frencU m porto.
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Bouchée de Pame.
Pv la bB&zu B cniBfvazionB ùhi pelle
EBINA-MIGONE Sr*
Tare alla carnnplone ed alla pelle la nmucheMa
a la morbidezza proprie della pioTcutu. Con
esai ai combattono i rossori, le lenttgmni e si
toglie l'thbrnnzatura prodolla dai liagni
di
mare o dal sole. Si Tenda m fiale con clrganle
astuedo a L. », più L 0,80 pel paeeo poftale.
1 fiale I- Ot franehe di porta. ___________
CREMA FLORIS
ad accresce la bellem del colorito
hnpareggiaWle per aoaTità di profumo, conserva
au accresce la Druena uci ealnrde, nonchi lafrt^
achezza e l’ela,sttc!ta epidermica- Un Tasetto la elegante astato
L. 1,50, più eent. Ì5 par ^■»■r»»eazlOBe. » Taaettl franchi di
porto per L.
VELLUTIA NARCIS-MIGONE
impalpabiMlù, par l'e
di tolatu» è impari
per l'affranr ?: • <
quest;
.¿ile. Costa L. *,» la scatola, I ni.
scatole per L. 7,—, franche di 11
dOCKEY-SAVON
fimo peaelraBle, saaTWtmo, tnlmìM
Onesto sapo
____ ...... ne d.nl pro
_____»MTisatmo, tnimitabílm d» »«*
pelle mnrbideiza e freschezza.
icatola di J peni. Più *5 ^ la spedi
none. I* pelli pur L 7,10 framM di porlo e
dùmballa.
DENTI
ODONT-MIGONE
E' un nnoTO preparato in Elisir, IMTCTC e PMta, dal profumo penetrante
« ¿laceróle ehe neutralizzando le ran^
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