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ECO
DELLE VALLI VALDESI
Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICE
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno xcv - Num. 37 ABBONAMENTI L. 2.86(1 per l’eslero Spedizione in abbonamento postale • II Gruppo 1 TORREPELUCE - — 17 Settembre 1965
(Ina copia Lire 4 « Leo: L. 2.000 per rinlerno ' (Cambio di indirizzo 50 1 Ammin. Claudiana Torre PeUice - C.C.P. 2-17557
IN MORTE DEL DOTTOR ALBERT SCHWEITZER
“Il più grande dei
contemporanei „
Come un patriarca biblico si è spento, carico d’anni e circondato dalla
sua sente, al termine di una esistenza
che ha inciso proiondamente nella
storia della sua generazione e che ha
lasciato nel solco del pensiero, e soprattutto della coscienza, deU’umanità più di un seme destinato a portare
frutto nelle generazioni successive.
In questi ultimi giorni anche in
Italia dove un pudico silenzio si stende SDOSSO su quanto sa di protestante,
viornan e radio hanno invece parlato
abboncsantemente di Schweitzer, quasi cno :a, sua morte venisse ad esempi fic 1 inipressione stupita di coloro I come avrebbe detto il Pascoli. a ccorgono soltanto quando è
cad guanto grande e buona fos
e 1 ha quercia. Ricordare nella
brevi ’ ili un articolo la persona e
l'oper. . 01 Dottor Schweitzer è imposib le 1 loro polivalenza in tanti
campi diversi. Se, infatti, l’immagine
pm appariscente e nota è quella del
«medico della giungla», illustrata ancor me nente al pubblico italiano
da un soDrio .^lervizio televisivo, oltre
che Ufi moiri articoli d.' giornali e riviste. mTr'i a.spetti non sono di niim.ire
mte quali la sua figura di « missionari.) della medicina» presentata
da un ottimo articolo del Prof. A. M.
Doglio'!!. Direttore della Clinica Chirureice d."ll'nnivers.’tà di Torino, su
«La S mpa» deU’8 settembre; il suo
contributo non meno importante, di
storico di Gesù e di San Paolo, ricordato ic scritto di non minor va
ore d h atorelli sul medesimo quo
iidia’’’ --ett.) ed i crediti defìniiivame.ri: -, ncquisiti dalla sua personalità di ta nel campo della musica ver.o Quanti amano il grande
Bacii.
L 0'^ del i< medico della giungla »
e stara variamente valutata, soprattutto 1 ultimi tempi, ma anche se
quale r i ico da tavolino ne ha
criticar-: ) metodi eccessivamente personali -cne d’altronde Schweitzer
stesso non ha m.ai ritenuto normativi
e definii ivi), essa ha avuto fin dall’ormai lontano 1913 il merito di attirare laitenzione del mondo intero
sulle responsabilità della civiltà bianca, e di quella cristiana in particolare,
verso i popoli di colore, da intendersi,
secondo Schweitzer, in tema di « servizio » da offrire più che di servizi
da ottenere. Senza togliere alcunché
al valore inestimabile dell’opera realizzata dal Dottor Schweitzer come
medico missionario, mediante la creazione del suo Ospedale e del Lebbrosario di Lambarènè a favore di migliaia di ammalati durante cinquanta
anni, soccorsi con dedizione assoluta
nel corpo come nello spirito, crediamo di poter affermare che il massimo pregio dell’opera sia stato e rimanga quello di costituire un «segno»
profetico che per oltre mezzo secolo
ha richiamato dinnanzi alla coscienza del mondo cristiano la necessità e
l’urgenza di una testimonianza intesa
sotto la forma di un «servizio» disinteressato, mosso e sostenuto unicamente dall’amore di Cristo.
E’ infatti sotto questo aspetto che,
fin dal 13 ottobre 1905, nella lettera
inviata a parenti ed amici, il giovane
Schweitzer, ormai affermato quale
professore universitario e musicista,
comunicava la sua decisione di « cambiare strada» per consacrare la sua
vita « in modo più diretto al servizio
dell’umanità ».
Come Egli abbia attuato il suo proposito non c’è bisogno di ricordare :
dal 1913 alla data della sua morte,
pochi ^omi fa. la Sua vita fu spesa
al servizio dei più trascurati e reietti
fra i sofferenti, non soltanto nella
sua attività di medico e di missionario, ma anche nelle parentesi di attività concertistiche, di conferenziere,
di scrittore, i cui frutti furono continuamentg destinati ad alimentare l’oPcra africana in continuo bisogno di
uomini, di donne consacrati fino al
sacrificio, di mezzi necessari al suo
sviluppo e soprattutto di comprensione e solidarietà da parte del mondo
cristiano.
L’Ospedale di Lambarènè sarà probabilmente ammodernato dai successori del Dott. Schweitzer, ma rimarrà
bella storia del continente africano
come l’opera di un uomo e di un credente che non volle importare ed imporre un sistema che « distruggesse
Così
Einstein
definì
quest'uomo
poliedrico
1 anima » degli africani, ma seppe mettere al servizio dei più sfruttati e abbandonati degli uomini tutti i talenti
di mente e di cuore di una personalità
che lo stesso Einstein definì «il più
grande dei contemporanei ».
Ma questa grandezza, che già da
sola basterebbe a far passare alla storia la memoria del Dottor Schweitzer,
non è stata la sola, anche se la più
appariscente e quindi la più conosciuta dal gran pubblico.
Il mondo della musica rimane debitore all’crganista e al musicologo di
una interpretazione di Bach che ha
rivoluzionato la comprensione e l’esecuzione del grande compositore col
rivelarne la potenza e bellezza drammatica, sostituendo « all’intendimento
proprio dell’accademia scolastica la
percezione della poesia e della emozione » (A. Della Corte) grazie alla
sua capacità di rivivere e far rivivere
« l’intenzione, si dovrebbe dire la fede,
del compositore» (Paul Wallotton).
Nè possiamo dimenticare, soprattutto su di un giornale evangelico,
l’opera di Schweitzer come teologo e
filosofo.
Il contributo che le opere, soprattutto giovanili in questo campo, dello
Schweitzer hanno dato alla teologia,
e pàrticblarmente allo studio delle
fonti, ossia della vita di Gesù e di
S. Paolo, è lungi dall’essere esaurito
e dall’aver perso attualità, anzi conserva, a distanza di mezzo secolo, tutta la sua carica di capacità ispiratrice.
Non è possibile qui nemmeno abbozzare lo schema delle tesi schweitzeriane sul Nuovo Testamento, soprattutto sui Vangeli Sinottici e sulla predicazione di San Paolo, ma si può
tentare di precisarne in poche frasi
il principio informatore, conosciuto
J>’esame sinodale dei nnd’istriizioTie
stri istituti
in linguaggio teologico come: teoria
della « escatologia conseguente » o,
tradurremmo forse meglio, « escatelo
eia radicale ». Secondo Schweitzer la
chiave per comprendere la vita, il
pensiero e l’insegnamento di Gesù va
cercata nella metafìsica apocalittica
dell’ambiente giudaico che precede, e
costituisce l’atmosfera contemporanea della predicazione di Gesù, j Vangeli Sinottici vanno letti e compresi
non proiettando su di essi lo psicologismo, o lo' spiritualismo pietista, o.
peggio, il dommatismo della teologia
dei secoli posteriori, ma nel quadro dell’attesa escatologica dell’epoca
ebraica in cui Gesù visse e predicò.
Il volume sulla « Storia della indagine biografica su '~nesù » è del 1913 e
riprendeva le tesi dì un’opera precedente del 1906 sulla Cristologia « da
Giovanni Samuele Reimarus (16941768) a Guglielmo ’Wrede (1859-1907)».
Da allora la lettura (di parte almeno)
dei famosi « Manoscritti del Mar
Morto » ha gettato nuova luce sulle
concezioni escatologiche del giudaismo palestinese dei tempi di Cristo
e immediatamente precedenti, confermando molte co.ncezioni che Schweitzer aveva sostenuto, partendo dallo
studio dei brani escatologici dei Vangeli Sinottici.
Esula dai limiti dei presente articolo, non ostante il grande interesse
che potrebbe avere, un esame della
posizione cristologica schweitzeriana,
tra il vecchio liberalismo protestante
deir800 e il neo-liberalismo contemporaneo, e della sua dialettica, nei confronte sia della neo-ortodossia barthia
E. Ayassot
CONTINUA
IN SECONDA PAGINA
Sia nel rapporto della Tavola sia
in quello della Commissione d’esame,
il problema dei nostri Istituti d’istruzione secondaria (Scuola Latina di
Pomaretto e Collegio di Torre Penice) è visto quasi esclusivamente sotto il profilo economico, certo perchè
sul problema nel suo insieme doveva
riferire un’ampia commissione sinodale, che ha lavorato sodo, nel corso dell’anno, anche se proprio per
questo ha potuto presentare la sua
relazione alla comunità soltanto in
primavera (con il noto accumulo di
materiale di studio). Non stiamo a
ripetere quanto è stato letto e esposto nelle chiese, di questa ampia e
accurata relazione. In Sinodo il presidente della commissione, nrof. Giorgio Peyronel, ne ha presentato concisamente i punti fondamentali, dopo di che si è avuta una lunga discussione. Certo, si è sentito che i
problemi non erano stati veramente
maturati, in tutte le comunità e nelle conferenze distrettuali; tuttavia il
dibattito è andato perdente di tensione e acquistando di serenità via
via che ci si è resi conto che nel
complesso nessuno era per la chiusura totale degli istituti in questione, e
pochi per una chiusura parziale (scuola media di Torre Pellice).
Come si è constatato in altri campi, pure il problema di questi nostri
Istituti è tutt’altro che recente; e da
alcuni decenni non è più stato affrontato di petto, in tutti i suoi aspetti
e implicazioni. Vi è stato un progressivo isolamento fra essi e la Chiesa:
quest’ultima li ha spesso considerati
essenzialmente come una preoccupazione finanziaria, ed essi si sono talvolta chiusi nel loro mondo a parte.
Intanto maturava la, tutt’altro che
compiuta, rivoluzione scolastica.
E’ stato rallegrante sentire che la
prosecuzione dell’opera delle nostre
Scuole secondarie è desiderata almeno altrettanto dalle comimità della
« evangelizzazione » quanto da quelle
delle Valli. Non si fratta solo di sentimentalismo, ma della coscienza dell’opeia che tali istituti possono compiere, come testimonianza evangelica,
proprio in una situazione di diaspora
qual’è quella in cui ci troviamo, nel
nostro paese.
Naturalmente, occorre che questa
opera di testimonianza sia effettivamente resa. E’ stato notato la parecchi (e già, prima, da varie comunità
e conferenze distrettuali) che non
SchweiÉÆor musico
Non si può degnamente ricordare Schweitzer senza citare con riconoscenza quanto
egli ha donato agli uomini d’ogni lingua
con la sua attività musicale. Già e straordinario come un uomo di interessi così vari,
e così avidi delVenergia di una sola persona,
potesse dedicarsi alla musica, e non come
un semplice dilettante, ma con la massima
serietà e costanza. I suoi studi musicali cominciarono presto, ed a soli 8 anni egli
ottenne di poter suonare l'organo (a tre tastiere e con oltre 60 registri) della chiesetta di Guensbach. ove suo padre predicava. Ascoltando i corali di Bach eseguiti
dall'organista titolare, egli intuiva già. malgrado la giovano età. il misticismo del gran
compositore, spesso ancora non inteso dai
musicisti del fine '800. Divenuto a trentanni
brillante e stimato concertista d'organo, oltreché pastore e teòlogo, seppe aprire agli
esecutori di Bach la via per la retta inturpretazione dei « preludi e corali » (sorta di
introduzioni o variazioni composte da Bach,
come tanti nitri autori minori, sull? melodie
dei corali luterani).
Impossibile capirli e valutarli, salvo che
con una gretta e pignolesca analisi formale,
senza conoscere il testo dei corali; la musica
degli inni sacri (se essi sono veramente tali)
ha una sua espressione puramente musicale,
che va di pari passo con l'ordine dei pensieri espressi dal testo. Capire questo significa
poter capire le ragioni profonde dello stile di
ogni « corale » per organo, come di ogni
« cantata » sacra di Bach; e far proprii i
motivi delle brusche impennate o melodiche
o fugate; dei mutamenti dello siile, o del
ritmo; delle modulazioni inaspettate, e via
dicendo. La figura poetica e mistica di Bach
(pur nel quadro della dottrina luterana)
venne rivelata alVumanità da Schweitzer, col
suo famoso saggio su Bach.
Una tappa fondamentale nell’interpretazione bachìana - Genuinità e onestà di
un grande oraanista - Interprete credente
Certo oggi rinlerpretazione delle opere di
lui. e la tecnica ad essa necessaria, hanno
fatto ulteriori passi innanzi, ma l'impronta
di Schiveitzer resta incancellabiie (anche se
talvolta appare un po' unilaterale nell'analisi
del simbolismo espressivo in Bach ).
Ma Schweitzer musicista non ci ha lasciato
soltanto pagine scritte. Pochi possono ricordare una delle sue esecuzioni pubbliche, contese da parecchie nazioni, negli anni fra
le due guerre, e con le quali si procurava
mezzi per il suo ospedale africano: ma
ognuno può oggi ascoltare Bach eseguito da
Schiveitzer in dischi microsolco (o riversati
dalle prime incisioni del 1936, o prodotti
direttamente dal nastro magnetico, nel 1952),
messi in commercio dalle migliori ditte.
J\el 1952 il Nostro aveva 77 anni; non
stupirà perdo che la tecnica non sempre
aiuti il cuore e il pensiero, tanto più che il
medico missionario non poteva dare alle mani
dell'organista tutta la cura e tutto l'allenamento indispensabili ad un concertista. Alcune lentezze e, vorrei dire, « pensosità » di
tali esecuzioni vanno spiegate anche con il
fatto che egli usò per le sue incisioni organi
antichi, non dotati della moderna meccanica
elettrica, e perciò più lenti e più faticosi da
manovrarsi.
Schweitzer, competentissimo anche nella
arte di costruire gli organi, predilesse gli
organi sei-settecenteschi e ne salvò molti in
tutta Europa, aprendo anche la via degli
attenti, amorosi restauri a questi capolavori
delVorganaria. quali sono stati compiuti dopo
l'ultima guerra. Egli disse una volta: « La
lotta per i buoni organi è un elemento della
lotta per la verità ». Genuinità ed onestà
nel trasmettere ai contemporanei il messaggio
dei grandi artisti e grandi uomini di fede,
come fu appunto Bach: coca un esempio che
può essere valido anche in campo non musicale e che resta non ultimo messaggio del
Grand docteur.
Ferruccio Corsam
Note
Il saggio di S. su Bach usci nel lòO.i in
ed. francese col titolo « J. S. Bach, le musicien-poète »; nel 1908 nscì l’edizione tedesca,
assai ampliata presso Breitkopf & Haertel;
su licenza di questa ditta sono uscite successive edizioni nelle varie lingue: in Italia
presso Suvini-Zerboni, nel 1952.
Schweitzer curò, in collaborazione con l'or,
ganista francese V idor. un’edizione critica
delle opere per organo di Bach, pubblicata
in America.
Sull’interpretazione di Bach alla luce della
fede, vedi i capitoli 2 e 12 del saggio di
Schweistzer (edizione francese, Foetisch 1953,
pagg. 3 e 101) e inoltre Albrecht Goes :
« Incontri con Bach » Piccola Collana Moderna, Claudiana, Torino, 1961.
sempre tale testimonianza è stata ed
è molto forte e sensibile; che vi è in
una parte almeno del corpo insegnante, didatticamente efficace, una carenza vocazionale in questo senso particolare. Si ritorna a quel reciproco
isolamento a cui si accennava sopra:
poiché invero non è stata serena la
posizione dei professori che da anni
vivono nell’incertezza di una chiusura 0 meno di questi istituti, incertezza che non aveva solo riflessi di nreoccupazione economica ner il futuro,
ma forse ancor più dava il sen.so scoraggiante di proseguire, in condizioni
di inferiorità e di relativo sacrificio,
un’opera non « sentita » dalla Chiesa
nel suo insieme.
Onde non scivolare nell’entusiasmo
superficiale, diversi e in particolare
la nostra Amministrazione hanno ricordato che bisogna ben te-ner presente la situazione : il deficit accumulato
negli ultimi anni è di circa 6o milioni; quello dello scorso armo ammonta a 14 milioni e, rebus sic stantibus,
non potrà che aumentare in futuro.
A meno che... Il punto dolente, che
rivela con cruda precisione il disinteresse con cui troppi settori della Chiesa Valdese hanno o non hanno seguito questi istituti, è proprio
la scarsezza di offerte versate a questo scopo. Mentre continua, intenso,
il flusso dei fondi raccolti da amici
e comitati esteri, le offerte delle chiese sono, spesso, irrisorie (poche migliaia di lire annue), quando non addirittura inesistenti (su 75 comunità,
esclusa la diaspora, ben 46 non hanno inviato a tale scopo neppure una
lira). Quali le cause di questo assenteismo?
In primo luogo, la carenza di informazione. Mentre, all’estero e specie in Italia, si hanno spesso visite
di rappresentanti di questa o quell’opera, per farla conoscere e sollecitare
offerte, ab immemorabili questo non
avviene per gli Istituti di istruzione
secondaria alle Valli (e si deve esprimere la più calda gratitudine a due
efficienti associazioni, gli « Amici della Scuola Latina » e gli « Amici del
Collegio », che da vari anni a questa
parte hanno dato in tutti i sensi, dal
campo finanziario a quello psicologico, un apporto efficacissimo). E’ stato pure detto che la nostra opera attraverso gli istituti d’istruzione deve
essere veduta nel suo complesso: è la
stessa opera, che si svolge dalle Valli
alle scuole primarie e ai doposcuola
e agli asili di tante nostre comunità
del Meridione, verso le quali ultime
sembra spesso andare più vivo l’interesse di molti sostenitori.
Vi è poi un’altra ragione, che alcuni adducono: la perplessità sulla reale esigenza, per noi, di impegnarci sul
piano dell’istruzione secondaria. A varie riprese alcune voci si sono levate
in Sinodo insistendo: a) sulla necessità che i professori evangelici diano
il loro apporto alla Scuola di Stato,
rendendo là la loro testimonianza ;
b) sul fatto che «i nostri ragazzi si
formano la spina dorsale» negli istituti statali, a contatto diretto con
quella che sarà la realtà sociale m
cui vivranno, formandosi proprio nei
contrasti di posizioni e di opinioni
che non possono mancare in tale insediamento, abbia esso un’impronta
laicista o paraconfessionale. A queste
due obiezioni si può tuttavia rispondere: a) tali discorsi non possono essere fatti in astratto, senza tener conto di quella che è oggi, in Italia, la
scuola di Stato; b) è verissimo che
i nostri insegnanti hanno da rendere
— e molti effettivamente rendono —
una testimonianza nella scuola pubblica; ma non bisogna vedere il problema in forma alternativa: accanto
ai molti insegnanti evangelici che seguono vocazionalmente questa via, ve
ne possono e devono ,essere che si sentono chiamati a operare in un nostro
istituto «confessionale», restando chiaro il fatto che la « confessionalità »
di una scuola protestante, per sua essenza, non può essere semplicemente
un contraltare di quella cattolica, poiché molto diversa è l'impiostazione pedagogica riformata; c) è vero che un
certo numero di nostri ra^zzi si formano effettivamente la spina dorsale
nella scuola di Stato; non tutti, però,
purtroppo e non è certo necessario
CONTINUA
IN TERZA PAGINA
^
2
pag. 2
N. 37
17 settembre 1963
(SEGUE DA PAGINA 1)
na che delle piu recenti interpretazioni della storia del Oullmann o della
teoria della demitologizzazione del
Builtmann,-basti aver accennato al
contributo dato dal teologo alsaziano
alla comprensione dei Vangeli con
una teoria che, anche dove non accolta. fa sentire tutto il peso della
sua profondità scientifica e l’effetto
di una fede tutta tesa nello sforzo di
nr.eglio comprendere la persona e il
messaggio di Cristo. Scrive infatti
giustamente il Salvatorelli (articolo
citato) « La costruzione dello Schweitzer rappresenta uno sforzo unico per
combinare il massimo di storicità dei
dati evangelici col massimo di concretezza religiosa. L’avere pensato fino
in fondo quel che potevano essere, al
tempo di Gesù, una credenza escatologica assoluta ed una altrettanto assoluta coscienza messianica, e i risultati che runa e l’altra potevano portare nel campo dell’azione, rappresenta un contributo di prim’ordine alla
intelligenza delle origini cristiane ».
Strettamente collegato al pensiero
del teologo è quello del filosofo, che
si impernia sul principio del « rispetto della vita». Partendo dalla constatazione della incapacità del pensiero
umano il « spiegare al mondo », di
« comprendere quel che succede nell’universo ove rorribile e il magnifico,
l’assurdo e l’intelligibile sono uniti»
il filosofo, anziché rassegnarsi ad una
« docta ignorantia » espressa nei termini Kantiani della incapacità della
mente umana a conoscere il mondo
nella sua realtà assoluta, ossia il
« noumeno », cercherà invece di « riflettere sul significato della vita. Di
lottare per elaborare una concezione
affermativa della vita e del mondo nel
quale il nostro innato bisogno di una
azione, che sentiamo necessaria e preziosa .trovi la sua giustificazione, il
SUO' orientamento, possa purificarsi,
approfondirsi ed assumere un carattere etico e divenir capace di concepire e realizzare un ideale di civiltà
definitivo, ispirato ad un vero umanesimo» (vedi il «Medico della Giungla », Ed. Claudiana, capitolo sul pensiero filosofico di Schweitzer). Ora
questa « concezione affermativa » della vita e del mondo, il filosofo credente la trova nel principio del « rispetto della vita » per cui afferma che
« tutto ciò che favorisce la vita è bene
e che quanto invece la insidia o distrugge è male : questa etica conduce
direttamente alla religione di Gesù
Cristo ». A questo punto il pensiero
del filosofo raggiunge la fede del credente. L’etica e la mistica si toccano
e si compenetrano. Infatti, scrive an
cora, « pur rimanendo nel dominio
del terrestre e del temporale (etica)
Tuomo appartiene .già ad un dominio
sopraterrestre ed eterno (fede)». E’
proprio per questa affermazione della inevitabilità dell’incontro tra etica
e fede che il filosofo Schweitzer strappa la sua formula del « rispetto della vita » al pericolo di cadere nel vago
di un più o meno larvato panteismo
e la àncora alla « esperienza misteriosa di Dio che si è rivelata in me
come una volontà etica che ha voluto
impadronirsi della mia vita ».
In questo senso comprendiamo facilmente come l’idea della incarnazio
ne sia al centro del pensiero dello
Schweitzer, poiché in lui il filosofo
rimane sempre un credente. Cosi
come la esperienza misteriosa di Dio
si é rivelata in lui, quale una volontà
etica che ha voluto impadronirsi deila sua vita, così Dio si é rivelato nel
mondo, per mezzo della persona di
Gesù Cristo, come volontà di amore,
poiché l’amore sta appunto nel dare
e proteggere la vita. Come il « logos »,
nato in Gesù, così, bisogna che l’umanità si apra alla potenza dello spirito,
bisogna che la vita umana riceva lo
spirito vivificatore di Colui che ha
detto; «Io sono la via la verità e la
vita, chi crede in Me ha vita eterna ».
E’ a quella « vita eterna », così, fedelmente predicata con la parola e
l’azione, che Albert Schweitzer ha
ormai aperto gli occhi lasciandoci un
esempio dinnanzi al quale più che
ammirati si rimane pensosi e turbati
come dinnanzi ad un evidente segno
della presenza dello Spirito.
E. Ayassot
Culto radio
ore 7.40
Domenica 19 Settembre
Pastore EMANUELE BUFANO
Domenica 26 Settembre
Pastore LIBERANTE MATTA
Dun missiuìwri rrrili duinnìp. i disaidmi ni l Canierun
Fino al sangue
Qualche giorno fn a!)biamo avuto la tristezza di ricevere dal Servìzio Informazioni
della Missione di Parigi la notizia che due
missionari sono stati assassinati nella zona
del Bamiléké. oel Cameroun. Si ricorderà
che questa zona fra già stata in preda a violenti disordini alcuni anni fa.
Ecco alcuni hran- del testo pervenutoci:
« Siamo stati informati per telefono da Doua.
la, nella mattinata di domenica 22 agosto,
che due dei nostri missionari hanno trovato
la morte nel corso di disordini avvenuti a
Baugaugté, Bamiléké (Cameroun); essi sono
la moglie del missionario Gerard Markhoff e
il Sig. Roland Waldvogel. La Sig.ra Markhoff e il Sig. Waldvogel sono stati attaccati,
sabato 21 agosto, in una casa missionaria di
Baugaugté. I bimbi dei Sig.ri Markhoff sono
stati messi in salvo da un africano che li ha
portati in luogo sicuro. Il Sig. Markhoff si
trovava a Douala.
tf I missionari Markhoff sono nel Cameroun
dal 1958, dove il Sig. Markhoff insegna alla
Scuola di Teologia di Ndoungué. La Sig.ra
Markhoff aveva una fede serena ed era amata da tutti coloro che la conoscevano.
« Il Sig. Waldovgel, dopo aver passato Tinverno alla Casa delle Missioni di Parigi, era
appena arrivato il 14 agosto nel Cameroun,
dove si accingeva ad insegnare in una scuola di Baugaugté.
« Nel momento in cui i cristiani del Cameroun piangono coi nostri missionari dinanzi
a qneste due tombe aperte, ci sentiamo tutti
toccati in egual misura nei nostri affetti, e
la nostra fede è messa alla prova (...). Il Signore, per mezzo della sua Parola ci invita
alla vigilanza neirinttrcessione. Per coloro
che sono in lutto, per i missionari, per le
loro famiglie, per i cristiani di ogni razza
che sono chiamati ad esporsi per obbedienza,
per quanti non hanno ancora ricevuto TEvangelo, preghiamo senza sosta.
« Meditiamo dinanzi a Dio sulPurgenza
della testimonianza e sulla sofferenza che
può accompagnarla. Proviamo difficoltà ad
accettare che Dio permetta dei drammi così
dolorosi. Eppure ci dobbiamo ricordare cos'è
la testimonianza di un cristiano: la Verità
sanzionata dalla vita, talvolta, quando questo è necessario, anche dal martirio (...). II
Signore ci invita a sormontare ogni sentimento razzista e ad evitare ogni giudizio
massiccio nei confronti degli africani. I cristiani dei Cameroun sono altrettanto costernati di noi da questa aggressione. E, dal
canto nostro, non siamo noi responsabili delle divisioni del mondo? (...)
« Che Dio ci accordi la grazia... di rendere una testimonianza fedele alla sua Parola ed alla Missione che ci ha affidato, dì
rendere fermi coloro che temono per i loro
cari e di restare uniti nella fede in Cristo
risuscitato ».
Il Past. Bouzon, direttore della Missione
dì Parigi, si è recato immediatamente nel
Cameroun, su richiesta del Past. J. Kotto.
segretario generale della Chiesa Evangelica
di quel paese, per rendersi conto dì persona
della situazione e, se necessario, disporre la
evacuazione dei missionari dalla zona dei
torbidi.
Che la nostra Chiesa si senta unita a tutti
coloro che partecipano a questo sforzo di intercessione, ripensando alla vastità e alla
esigenza della testimonianza delle Giovani
Chiese e dei missionari.
Giovanni Conte
iiiiiiiittimiiimm
iiiittiiKiiiiiiiiiiimiim
LETTERA DALL'ALSAZIA
Dalla patria di Schweitzer
Non è con gioia che vi scrivo questa volta
dairAlsazia, per parlarvi del Doti. Schweitzer.
come feci quando vi descrissi i festeggiamenti
a Kaysersberg in occasione del suo novante
simo compleanno. Il cielo d’Alsazia, già gri
gìo in questi giorni per un prematuro in
verno, è stato rattristato dalla scomparsa
del più grande ilei suoi figli, pel* il quale
aveva tanto orgoglio e tanto amore.
Sin da quando lo stato di salute del dottor
Schweitzer ha incominciato a destare apprensione, i giornali locali hanno riportato
in prima pagina ampi ragguagli sulle sue
condizioni, cc L"Alsace » di domenica 5 settembre, oltre alle notizie che riceveva da
Lambaréné, pubblicava un lungo articolo
nel quale ricordava la vita e l’opera di Albert Schweitzer.
La radio di Strasburgo dava continue notizie sulle condizioni della sua salute, ma
domenica mattina doveva alla fine comunicarne il decesso. Il grande cuore del dottore
bianco aveva cessato di battere.. L’organo
nella foresta taceva, per sempre.
Benché la notizia non fosse ormai più
inattesa, essa destava tuttavìa viva emozione nelTAlto Reno, ove il dottor Schweitzer
era nato e ove era noto, si potrebbe dire personalmente a tutti. Lo stesso giorno, nonostante fosse festivo, alcuni Consìgli Comunali si riunivano per rendere omaggio alla
memoria del grande scomparso. Il Sindaco
della città di Colmar, Joseph Rey, che era
stato amico personale di Albert Schweitzer
In appoggio a Don Milani
Continuano a pervenire firme di adesione
alla lettera di solidarietà con il sacerdote
don Milani, recentemente incriminato per
una lettera in difesa deirobìezione di coscienza (vedi Eco-Luce del 6-8-’65). Chi desidera associarsi airiniziativa è pregato di
chiedere la documentazione completa sul
caso ad Agape (Frali, Torino). Le firme di
adesione vanno anche inviate ad Agape.
Tullio Vinay. pastore valdese. Riesi (Caltanisselta).
Giosuè Vinay, collaboratore al Servizio Cristiano, Riesi (Caltanissetta).
Aldo Caipitinì, Perugia.
Pietro Pinna, pacifista, Perugia.
Giorgio Girardet. generale in pensione.
Roma.
Franco Girardet, direttore del Convitto Valdese di Torre Pellice (Torino).
Giovanili Scuderi. pastore valdese. Vittoria
{Ragusa).
Alberto RiecitelU. studente. Messina.
Franco Dovile, pastore valdese. Frali (Torino).
Alfredo Sonelli, pastore valdese. Torre Pellice (Torino).
Guido Colucci, pastore valdese, Verona.
Danilo Passini, impiegalo, Verona
Gianni Rostan, impiegato, Milano.
Nella Raymond, insegnante. Ginevra (Svizzera).
Evelina Pons. in.segnanle, Torino.
Claudio Tron, dottore in pedagogia. Massello
(Torino).
Piero Roslagno. Servizio Cristiano. Riesi
(Caltanissetta).
Renato Coisson. pastore valdese. Rodoretto
(Torino).
Aldo Comba, pastore valdese. Bergamo.
Fernanda Comba. Bergamo.
Fernanda Vinay. Servizio Cristiano. Riesi
(Caltanissetta).
Leopoldo Bertoiè. notaio, Torino.
Ivo Bellacchini, pastore evangelico. Salerno.
Viviana Chiti. vigilatrìce d'infanzia, Salerno.
Giuseppe Cerniamo, geometra, Albaiella (Salerno).
Domenico Guadagno, insegnante. Roma.
Leonardo D’Onofrio. muratore. Alharella
(Salerno).
Michele Auricchio, perito agrario. Alharella
(Salerno).
Lidia Bosio, studentessa, Pincrolo.
Ilda Long, casalinga, Pinerolo.
Ely Long, pensionato, Pinerolo.
Teofilo Santi, medico, Portici (Napoli).
Livia Santi, insegnante, Portici (Napoli).
Franco Sommani. pastore valdese. Torre
Pellice (Torino).
Lilia Sommani, casalinga. Roma.
Ernesto Sommani. funzionario statale, Roma.
Gustavo Bouchard, pastore valdese. Pomaretto (Torino).
Eugenio Rivoir, pastore valdese. Catanzaro.
Vincenzo Sciclone, pastore evangelico. Caltanissetta.
Bruno Costabel. pastore valdese, Angrogna
(Torino).
Roberto Jouvenal. professore, Torre Pellice
(Torino).
Germana Jouvenal Colombo, professoressa,
Torre Pellice (Torino).
Alberto Taccia, pastore valdese, Angrogna
(Torino).
Vezio Incelli, pastoie evangelico, Vinlebbio.
Alfredo Scorsonelli, pastore evang., Milano.
Lina Scor.sonelli, casalinga. Milano.
Michele Foligno, pastore battista. Roma.
Stefania Antonelli, studentessa. Ariccia.
Evelina Leopardi, casalinga, Ariccia.
Silvana Fabiani, casalinga. Ariccia.
Costantino Barberi, muratore. Ariccìa.
Franca Barberi, casalinga. Ariccia.
Piero Bensì, pastore battista. Firenze
Lucia Bensì, assistente sociale. Firenze.
Regula Biihrer. studentessa. Zurigo (Svizzera).
Nella Grill, insegnante. Pinerolo.
Milena Grill, insegnante, Pinerolo.
Fiorina Benech. insegnante, Pinerolo.
Antonio Ricco, impiegato. Torino.
Maurizio Girolami, insegnante. Roma.
Mariella Giampiccoli, studentessa, Torino.
Valdo Spini, studente, Firenze.
Giacomo Quartino, insegnante statale. Genova.
Ninfa Quartino, insegnante statale, Genova.
Teresa Isenburg, studentessa. Milano.
Roberto Sbaffi, pubblicista. Roma.
Paola Paganottì, impiegata, Milano.
(parlammo di lui in una delle mie ultime visite), ha ricordato come sia stato proprio in
questa città che nacque la sua vocazione afri,
cana, « Per sua stessa confessione — ha detto il Sindaco Rey — è a Colmar che ha trovalo la sua vocazione africana. Quando era
ancora fanciullo, durante i suoi soggiorni
nella nostra città, egli amava fermarsi dinanzi ai monumento all’ammiraglio Bruat, dello scultore Bertholdi, nel quale l’allegoria
rappresentava il continente africano, e ciò
lo portava a riflettere sulla sorte degli Africani. Così si spiega la decisione, incomprensibìle per molti, di mettersi a disposizione
dell’umanità sofferente e di praticarvi la carità cristiana ».
Nella seduta di lunedi il Consiglio Comunale di Mulhouse, città ove A. Schweitzer
aveva vissuto alcuni anni della sua giovinezza, decideva di intitolare a lui il nuovo
liceo maschile: e Strasburgo, la città europea. darà il suo nome alla piazza più grande.
Tutti i quotidiani di questi riorni hanno
pubblicato lunghi articoli sul doti. Schweitzer, ampiamente illustrali. « Senza Albert
Schweitzer, {ì mondo si sente più solò... »
era il significativo titolo di uno di questi
articoli, apparso su « Les Dernìères Nouvelles » di martedì 7 settembre.
Il quotidiano « L’Alsace » ha voluto racco,
gliere il pensiero su A. Schweitzer di tre
personalità religiose di diversa confessione.
Il Pastore Jean Bresch. Ispettore ecclesiastico. così ha risposto : « Ho già espresso il
mio pensiero domenica dalTalto del pulpito
annunciando alla comunità riunita per il
culto domenicale, al quale assistevano i rappresentanti della municipalità, nonché il Sin.
daco della città di Hyde con il suo seguito,
la triste notizia che giungeva da Lambaréné.
La comunità, che Pignorava ancora, era. io
lo avvertivo, assai commossa neH’apprenderla.
Io ho aggiunto : bisogna pregare e ringraziare Dio di aver dato al mondo quest’uomo
straordinario, esempio confortante di disinteresse e di vita condotta con bellezza, bontà
e chiarezza di vedute ».
Monsignor Eber, curato decano di Colmar,
ha egualmente espresso tutta la sua ammirazione. « Ho anch'io contribuito, sia pure
in piccola parte, egli ha detto, a far conoscere l’opera del dottor Schweitzer già prima
della guerra in occasione di una manifestazione interconfessionale a Strasburgo ed ho
incontrato personalmente il dottore a Strasburgo durante una vendita dì beneficenza a
favore delia missione di Sant'Anna nel Congo. Questo incontro non mancò di impressionarmi. Lo splendore spirituale t caritatevole dell'ospedale di Lambaréné mi era
stato d’altra parte più volte descritto da Monsignor Jerome Adam, originario dì Colmar
e arcivescovo di Libreville nel Gabon ».
Il Signor Fuks, Gran Rabbino dell'Alto
Reno, interrogato a sua volta, cosi si c
espresso: «Che cosa volete che vi dica, che
non sia stalo detto già cento volte? Mi limiterò a riassumere ciò che penso del dottor
Schweitzer: era alPorigine un teoloiro. Ma
anziché inabissarsi nella teologia, cioè nella
teorìa, egli ha scelto la pratica. Anziché speculare sulla esistenza di Dio, egli ha semplicemente vissuto come se la prova che Dio
esiste fosse evidente. E‘ a mìo giudizio l’ideale della vera vita religiosa ».
Benché ogni città dell'Alto Reno si senta
legata a lui, almeno per qualche ricordo, è
sopra lutto a Kaysersberg c a Gunsbach che
è stalo reso particolare omaggio alla memoria di Albert Schweitzer.
In Kaysersberg, sua città natale, a tutte
le finestre era stata s])ontaneameii1e esposta
una bandiera nazionale con un nastro dì
crespo nero in segno eli lutto e tutta la popolazione ha reso omaggio al grande concittadino scomparso, riunendosi dinanzi alla
casa ove egli è nato. Il Sindaco della città
Sig. Ferrenbach ha parlato di lui. ricordandone l’opera, dinanzi a tutte le personalità
del luogo, civili e religiose, e a un folto gruppo di alunni delle scuole.
A Gunsbach. ove A. Schweitzer fu pasto
re e' ove egli si recava a trascorrere le sue
vacanze (la sua casa, che è quasi un museo,
è affidala alla sua fedele segretaria Signora
Martin), la notizia al fratello è stata pietosamente comunicata dal sindaco e dal vice
sindaco. « Sono cinque anni che non lo avevo più visto —ha detto il fratello, che conta adesso ottantatre anni — ma io non sono
stato mai a Lambaréné. Quando ero giovane
non ne ho avuto i- tempo, poi la salute non
me lo ha consentito ». Paul Schweitzer ha
poi ricordato la parentela con Sartre. Ma
Sartre, egli ha detto con semplicità, non pro.
fessa la stessa filosofìa di mio fratello.
Alberi Schweitzer lascia ancora una sorella, di 89 anni, vedova di un pastore, che vive nel Diaconato di Strasburgo.
Come abbiamo visto, il cordoglio per la
morte di A. Schweitzer è stato universale,
di là da ogni persistente divisione di razza,
di polìtica e di religione. Certo, anche l’opera dì A. Schweitzer, come tutte le umane
cose, è soggetta alla critica e alla usura del
tempo. Ma una cosa di lui non potrà mai
perdere valore: jl suo amore. Egli infatti,
di fronte aH'umanità sofferente, ha saputo
andare oltre la pietà per raggiungere e realizzare il difficile e meraviglioso amore cristiano. Per questo egli è stato, più ancora
che un musico eccelso, un profondo filosofo
e un grande medico, essenzialmente un autentico cristiano. Un cristiano senz'altra denominazione, per cui non sarebbe onesto ricordare il suo n'^-me con spirito di parte,
cosi come è una ridicola piccineria mentale
la cura con la quale tutti i giornali italiani
hanno cercato di evitare di dire ch'egli era
protestante. Purtroppo neppure i grandi spiriti riescono ad insegnare molto ai piccoli
uomini.
Kaysersberg, ,*he come ricorderete si era
gemellata con Lambaréné. si apprestava a
ricevere per ìl 26 settembre prossimo la vìsita di gabonesi per una festa del gemellaggio. posta sotto il patronato del dottor
Schweitzer. Ed é bene che sia così. Perchè
la migliore maniera d'onorare persone come
A. Schweitzer è quella di considerarli sempre vivi. Soltanto colui che non ha fatto
nulla nella vita muore realmente.
Eros Vicari
PRAMOLLO
I lettori
ci
scrivono...
Un lettore, da Luserna S. Giovanni:
Egregio Direttore,
in buon risalto, ì lettori dell*« Eco »
hanno visto l'invito rivolto « alle don.
ne che Io possiedono » di indossare
« il costume valdese ». in occasione
della « Festa » della montagna che
sì svolge in quel dì Frali.
E* mai possibile che la chiesa « vai.
dese » inviti le (( sue donne » ad una
festa folcloristica, raccomandando loro
di vestire quel « costume » che durante secoli fornì grande testimonianza di fede, quel costume che sempre
accompagnò i giorni determinanti
della nostra vita ecclesiastica, confermazione, matrimoni, ricorrenze gloriose, sempre nel solco di una testimonianza intima all'Evangelo?
E tale Evangelo fa parte appunto
dì « quel » costume e non solo indosso alle nostre catecumene il dì
della confermazione per la fotografia
ricordo, ma perchè noi testimoniamo
dell'E vangelo anche con « quel » costume, che non è costume di una o
altra valle, ma è Costume Valdese.
Se |30i si pensa che un dépliant turìstico stia meglio che non la Bibbia
fra le mani delle nostre donne, han
ragione coloro che quell'invito pensarono di far circolare, in buon ri
salto stampalo.
Paolo Favoni
I ndubbiamente il costume valdese
non ha pcì noi un puro valore folciiristico. Ma è anche un costume re
rionale, c come tale ha partecipati
già altre volte a manifestazioni </.
questo genere. Non ci pure che h>
scandalo del nostro lettore sia in (ccun modo giustificato: non abbiam .
noi, abiti sacri; e confidiamo che I'nostre donne sappiano tenere in lUn
no sia • dépliant turistici sia la Biibia. Del resto domenica a Proli t va'
desi hanno reso esplicita testiinonian:
Un lettore ci raccomanda di riveli
ìe meglio le bozze del giornale, fr
che nel numero scorso (36, pag.
coi 4) è sfuggilo un « refuso » puri
colarmentc grave: « il Sinodo » è ò
ventato « il Signore »! il che. tiiici
in atmosfera di attaccamento al pm:cipio sinodale, è un po' eccessivo. .
Facciamo am menda. red.
La comunità ringrazia sentitamente i Pastori Sigg, Gustavo Bertin, Ermanno Rostan
e Silvio Long per i vibranti messaggi che le
hanno rivolto durante i culli da loro presieduti nelle Domeniche 2.) Luglio. 1 Agosto e 5 Settembre.
La Domenica 8 Agosto il cullo è stalo tenuto suH'allura t i Las Aras insieme ad un
gruppo di membri della Chiesa di Villasecca.
Nella riunione pomeridiana il Pastore Sig.
Cipriano Tourn, che ringraziamo vivamente. ha sottolineato Timportanza dei nostri
istituii di Istruzione secondaria.
Nel corso del nostro culto la Domenica 29
Agosto è stato presentato al battesimo Valente Claudio di Onorio e di Long Elvira
(CloUi). Il Signore benedica questo bambino c Io guidi neil«^ Sue vie insieau- ai .''uoi
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evangelica di lingua italiana dì Zurigo segnala Yofjerta di lavoro neirindustria tessile
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alla Facoltà Ai Teoloo'ia
Sono aperte le iscrizicni alla F.: ohà
Valdese di Teologia per l’anno arrinUMni<0 1965-66.
Per riscrizione come studente regolare
occorre farne domanda per i.scritto al F.onsiglio, nresenlando entro il 15 oUobr ’;
— domanda di Iscrizione;
— certificato dj nascila;
— un allessalo fornito dal Consigli < di
Chiesa della ”omuiiiià di cui lo s’udente
fa parte, dal quale risultino i cari-lleri
morali e spiriluali del medesinio . la
sua iscrizione da almeno due anni a una
coinunìlà evangelica;
— diploma di iiialurità classica o altro tìtolo giudicato equipollente dal Consiglio :
— certificato medico coinprcvanle la sua
sana costituzione fisica;
— ricevuta del versamento della las>.i di
iinniatricolaiione (L. 5.000) sul CCP
n. 2/12886 inte-tflo a Prof. Bruno Corsani, Roma.
Si prega dì allegare alla domanda di iscrizione eventuali richieste dì borse di studio,
nelle forme previste dal Regolamento.
Presentando gli stessi documenti salvo
ìl certificato medico è possibile iscriversi ai
corsi della Facoltà come studente esterno.
in vista del Diploma di cultura teologica
che non abilita al ministero pas'oraìe nia
offre la preparazione necessaria per fini culturali, scientìfici e esigenze spirituali d’ordine personale.
Per riscrizione al Corso biennale di cuir.'ira teologica per laici, sono richiesti g't
stessi documenti.
Per ogni informaziotit- al riguardo, scrivere c'I Segretario del Consiglio, Via Pietro Cossa 42, Roma
Le di mandf oi studenti e candidali per
essere ammessi alla sessione (tiitunnale dt
esami, che avrà luogo dal 25 al 29 otiol*re.
dovranno pervenire ugualmente eniru il
ottobre p. v.
L'ifuiugurazione delVanno accademico è
fissala per il giorno 30 ottobre alle ore 18*
La prolusione »arà tenuta dal prof. Viti’’'
rio Subilia
// Consìglio
PERSONAL! A
Vivi rallegramenti ad Aurelio Boiley, della Comunità di Susa, laureatosi brillantemente in scienze agrarie presso l’Università di Torino.
3
17 settembre 1965
N. 37
PM- >
Echi sinodali: scuole, stabili e finanze
SEMPRE CON IL FIATO CORTO
La “polìtica ecoDomia,, della Chiesa Valdese
Prosegue la messa in opera di un piano edilizio a lunga scadenza - Scampato pericolo per gli stipendi pastorali (o mancanza di fede?) " Non si vive di riconoscenza
Parliamo in primo luogo della situazione
Immobiliare, che. pur essendo parte e parte
importante del nostro bilancio, ha impegnato
relativamente poco il Sinodo, a confronto
con il problema finanziario.
Rapporto della Tavola e della C. d’e. sottolineano come si è felicemente continuato
nell'opera di potenziamento del nostro patrimonio immobiliare, in particolare curando
la costruzione di luoghi di culto, ■& dove ne
mancavamo, onde alleviare il forte carico di
fitti passivi, assicurando d'altra parte la no
stra posizione in sedi nostre. Nel corso del
Tanno sono stati inaugurati i nuovi tempi
a S. Giovanni Lipioni e a Pachino. La Scuola Latina dì Pomaretto rinnovata; sono stati
finalmente iniziati i lavori per i locali della
chiesa di Taranto, ed è stato assicurato il
finanziamento per la costruzione del nuovo
tempif) di Ivrea.
Di altri progetti — quello relativo allo
stabile di Via Vanini a Firenze; quello della Ci>siruzione dei locali di chiesa di Catania di Sanremo: nonché la rivalutazione
degli ^^abili che la Tavola possiede a Torino. enezia, Livorno, Napoli — soltanto il
prim-j ha potuto essere avviato alTattuazione. ì\‘-:Aa comunque fermo il principio, stabilii ó .n passato dal Sinodo, che nessuna
nuovi opera dev’essere iniziata senza rassicura v ne preventiva del completo finanziametili a [ale norma la Tavola sì è scrupolosai> .(le attenuta, e C. d’e. e Sinodo gliene
hauti iato atto con piacere, e con gratitudin-- [ier Timpegno con cui, specie da
parte • Moderatore Rostan, sono stati intere- amici esteri a queste opere così im
porli!;
A , •'•¡'osito di stabili, nelle maggiori città
si V;. Hcentiiando il problema della necessità rocali di culto decentrali, attorno a
quel- »‘U aulico che in genere sì trova al
ceni; . aelTagglomerato urbano; su questa
lineii , a da tempo ci si è mossi a Torino.
Onde -all dover affrontare, tuttavia, una
serie : -pese sempre più gravi, si sono indicali Ile altre possibilità; sviluppare la collabo ra a aie mlerdenominazionale je considerare 1 ; aliinìtà di «servizi» quartierali (ad
csemp ])cr l'istruzione religiosa), senza
costh . e dei veri anche se piccoli centri
parrò* ^..,iah: indicazioni interessanti ma ancora ‘0 slato teorico.
Si 4’ m>istilo sulla necessità della sia pur
lenta ; riparazione di una sorta di catasto
cede; ‘ I LO. che faciliti fra l’altro un vero Iiib'.'vio stabili, allo stato attuale difficile
da di' ,.ì)ere con chiarezza, inserito com'è
nell i . -Mne del bilancio. Si è detto, in modo Hi ’ > lieciso. che i preventivi approvati
e vara^ dalla Tavola per questa o quell’opera. d'. - IO essere rispettati, mentre avviene
non d; ado che spuntino fuori spese supplenn Lii . : i; anche quando i lavori tirano in
lungi accentua la svalutazione della lira,
si rit o rno supplementi di preventivi da
sotto]»=7i‘' alla Tavola; occorre sfatare il mito nifi: - italiano che sempre e comunque
«la I r ola (il governo) paga
Quan-'t ai nuovi locali di culto, si è racconiami,IO» dì tener sempre presente essenzìalmeo : la loro funzionalità. In passato si
e giu-! i.oonie criticato il « mito della stamberga uà - ' è stato detio — occorre tener prc; : ore che se abbiamo bisogno di locali
decorosi, non abbiamo bisogno di opere d'ar.
te; non m tratta qui soltanto di una questione di risparmio (del resto nient’affatlo
trascurabib'. specie nelle nostre condizioni!),
ma d| coerenza a] nostri principi riformati,
al iiosir;) modo di considerare il luogo ove
SI raduna l’assemblea: tanto che è stata proposta una commissione che studiasse in particolare questo problema: spaventati da troppe commissioni, i membri del Sinodo non
I hanno desiderata, ma l’esigenza permane
viva e valida.
^L'IJicio Tecnico ha reso, anche quest’anno, egregi servizi, e il Sinodo ha espresso al
suo titolare. Tìng. V. Ravazzini, la propria
viva gratitudine per la sua ottima opera di
consulenza, di messa in opera e di supervisione. Onde alleviare il carico che grava sui
membri della Tavola (e in particolare ora che
la
maggior parte della Tavola è centro-nor
dica). In C. d'c. ha proposto alla Tavola di
dislocare almeno parte di esso (TUfficio, non
ling. Ravazzini!) a Roma.
F passiamo a parlare della situazione fiuanziaria vera e propria. Alcuni dati, anzitutto. rilevati eoncordemente dalla Tavola e
dalia C. d'e. (quest'ultima ha dato atto con
elogio della scrupolosa tenuta dei conti, da
parte delTUificio contabile e in particolare
del Cassiere, Fasi. Roberto Comba)
■— le chiese Iranno versato quest’anno alla
Lassa centrale 125 milioni; v’è stato un aumento di circa 9 milioni rispetto alle contribuzioni dello scorso anno, ma si è rimasti
lungi (in media T8%) dalTaum-enlo del 20
P^r cento richiesto dalla Tavola in base al
bnancio preventivo: la media del versamento
annuo prò capite è di L. 5.880.
— i soli emolumenti al personale sono
stali di 1,32 milioni, e Tinsieme delle spese
per il culto (cioè per la vita normale della
lustra Chiesa, indipendentemente dalle sue
opere) è ammontato a 184 milioni.
■— abbiamo ricevuto da fratelli dell’estero
40 milioni per le spese di cullo (oltre 60 milioni destinati ad opere particolari).
— è quindi chiaro il deficit con cui si
chiude il nostro bilancio annuo, senza contare i forti debiti accumulatisi in passato,
c i deficit di opere particolari (essenzialmentc gli Istituti d'istruzione secondaria e Villa Olanda).
— la carenza, in assoluto, delle ccntribuzioni, è stata ulteriormente aggra\ata dal
fatto che — mAlgrada lenti migfioranìenti
e lo sforzo volenteroso di un certo numero
dì membri e di alcune chiese — ] contributi
sono pervenuti alla Tavola con forte ritardo;
la C. d e. illustrava cosi la situazione : a in
base alle sue necessità di cassa, per i soli
assegni, pensioni, trasferte e spese dì amministrazione. la Tavola avrebbe dovuto disporre di circa 13 milioni al mese. Da giugno a
novembre le chiese hanno provveduto, in
media, in ragione di 4-5 milioni solamente,
con un ’Vuoto” pressoché totale nel luglioagosto, mentre nei mesi successivi sono affluite più sostenute, con un massimo di 16
milioni nel mese dì maggio (chiusura conti), e Timporto dì ben 14.600.000 dopo la
data di chiusura dei corti ». Tutto questo
significa, crudamente, un mucchio di soldi
buttati via. una buona fetta dì quelle Lire
9.675.000 che la Tavola ha messo in bilancio come interessi passivi. E' assolutamente
vergognoso che annualmente si debba ripetere questo discorso : è uno dei segni più
preoccupanti dell’ignoranza senza interesse
con cui molti^imi membri seguono (o non
seguono) questo lato della vita della chiesa.
Ci sono, qua e là, giustificazioni e attenuanti, situazioni personali e locali particolari; ma nel complesso si tratta semplicemente di una cattiva educazione. Parecchi,
e spesso fra i meno abbienti, hanno iniziato
il sistema del versamento mensile, se ne
trovano bene e la chiesa con loro: in qualche zona, come nel III distretto, la Conferenza ha deciso di sottoporre alle comunità
un bilancio preventivo, con l’indicazione
della cifra media che ogni membro dovrebbe sottoscrivere, impegnandosi al versamento mensile: una delle comunità delle alte
Valli ha, da alcuni anni, preso Tabitiidine
di versare anticipatamente Finterà (prevedibile) contribuzione annua. Esempi.
La questione delle contribuzioni è stata
discussa a lungo (sono stati presentali ben
8 o.d.g.. due dei quali soltanto sono stati
approvati). Si è insìstito sulla neci'ssìtà che
ci rendiamo conto che siamo in momento
grave: occorre accettare un regime di austerità, contenendo al massimo le spese, sul
piano locale come su quello generale, senza
d’altra parte lasciarsi andare a incurie che
successivamente producono un più accentuato aggravio finanziario. Si è guardato realìsticamente al futuro, notando che i mesi
che vengono saranno per parecchi dei nostri membri di chiesa mesi diificilì. a causa
della situazione economica locale (Valli) e
nazionale; e che quindi ogni aumento, necessario, costituirà uno sforzo particolare.
Tuttavia è stato notato causticamente che
siamo maestri nel dare alla lira un valore
molto diverso, quando si tratti di ricevere,
ovvero di dare.
Resta determinante, nel suscitare il solidale co-interesse delle comunità, un’informazione continua, dettagliata sulla nostra
situazione: informazione che rende molto
più facile — e concreta — Topera di convincimento affidata ai pastori, ai consigli di
chiesa, a ogni membro del Sinodo.
A un certo punto è esplosa una piccola
.( bomba ». quando un gruppo di laici, per
bocca del presidente del Sinodo prof. Kollier. ha presentati» un o.d.g., che è stalo poi
mollo discusso, non accettato, ma eht vai la
pena di riprodurre ugualmente :
« 11 Sinodo Valdese — dice quello che
rimarrà un significativo '’apocrifo” sinodale — udita la discussione sulla situazione finanziaria. decide quanto segue :
1) la Tavola chiede a ogni Chiesa, per
la Cassa culto, una cifra annua determinata,
ove sia possibile superiore ma non mai inferiore alla cifra di lire ottocento mensili
per membro di chiesa.
2) il Sinodo invita i Consigli di Chiesa a non fare nessuna spesa se prima non
hanno soddisfatto integralmente la richiesta
della Tavola per la Cassa culto.
3) Qualora i Consigli non si attenessero
alle precedenti norme, la Tavola invita i
Consìgli a provvedere essi stessi al versamen.
to dello stipendio al Pastore della loro Chiesa, fino al raggiungimento della somma richiesta a quella comunità per la Cassa culto».
Forse tale norma, se votata, si sarebbe rivelata inattuabile (ma chissà, poi?). Tuttavia questo documenlu esprimeva un principio
profondamente sano, c un appello vigoroso:
anche di più: un alto di fede. Purtroppo la
discussione calava un po' di tono (efficace,
però. Tintervenlo del pastore Silvio Long,
che faceva notare come nel Distretto riopiálense si sia mollo più rigorosi: quando
a ogni Consiglio di chiesa viene chiesta una
somma, la somma viene versala; mentre il
vìcemoderatorc A. Kibel faceva notare che
un o.d.g. delTultiiiia Conferenza dì Tarariras aiilorizza il Cassiere a richiedere gli
interessi alle Chiese che ritardano i loro
versamenti!); sicché è stato forse saggio il
prof. G. Peyrot a chiedere il passaggio all’ordìne del giorno puro e semplice, cioè la
chiusura della discussione, insistendo però
che questa doveva afer chiarito le cose di
fronte alla coscienza dì tutti, e che ognuno
doveva farsene il portavoce nella propria
comunità.
Gli ordini del giorno che sono stati approvati sono i seguenti:
« Il Sinodo invila la Tavola a studiare la
regolamentazione della materia concernente
le contribuzioni delle Chiese alla Cassa Cen
troie, in vista di ottenere che tutte le Chiese, autonome e non autonome, effettuino versamenti mensili e proporzionali ».
« // Sinodo invita la Tavola a non eseguire e a non permettere che siano eseguiti
in sede locale lavori edilizi (nuove costruzioni o manutenzioni di carattere non urgente) prima che non sia stata raccolta ed
assicurata la somma necessaria conformemente al preventivo approvato: e ad addebitare a chi di dovere ogni spesa che superi
i preventivi predetti: ed invita i Concistori
ed i Consigli di Chiesa a dosare nel corso
degli anni le necessità locali non spendendo
annualmente per tali necessità una somma
superiore alVimporto delle contribuzioni versate alla Cassa Centrale ».
Altri due ordini del giorno sono stati votati in altro momento, trattando di questioni
non strettamente finanziarie: ma in fondo
il problema finanziario è nettamente distinguìbile dal prcd3lema spirituale, nella vita
della Chiesa? Con il primo di questi o.d.g. si
invita la Tavola a vegliare sulla situazione
giuridicamente corretta, sul piano retributivo. di tutti i suoi dipendenti diretti o indiretti (tramite chiese locali o opere): con il
secondo si richiama la Tavola all'osservanza
immediata della decisione presa dal Sinodo
1964. di equiparare finalmente la retribuzione degli anziani evangelisti a quella dei
pastori.
Infine, tradizionale ma non certo formale,
Tacclamazione delTo.d.g. che esprime la riconoscenza della Chiesa \ aldese a tutti i
suoi amici e sostenitori :
(( Il Sinodo, constatando con gioia che anche quest'anno non è mancata alla nostra
Chiesa la fraterna solidarietà di Chiese sorelle e di numerosi amici all estero ed in
Italia, solidarietà che ha permesso, in particolare. la soluzione di importanti problemi
relativi ad alcuni stabili e locali di culto,
esprime ai generosi donatori la sua riconoscenza ».
Borse di studio
A.I.C.E.
E* bandito, per Tanno scolastico 1965-66
un Concorso per quattro Borse di Studio di
L. 60.000 caduna, per studenti e studentesse
evangelici di Istituto Magistrale che s'impegnino ad insegnare alle Valli per almeno
cinque anni.
I candidati dovranno far pervenire entro
il 30 Settembre p .v. al Sig. Dosio Levi Trento - Via Piazza d'Armi 75 - Pinerolo (To.)
i seguenti documenti :
1) Pagella dell'ultimo anno scolastico o
documento equipollente.
2) Certificato in carta libera dell'agente
delle Imposte.
3) Stato di famiglia in carta libera.
4) Dichiarazione del padre che gli altri
membri della famiglia non hanno altri redditi.
5) Domanda in carta libera, firmata dal
padre.
6) Presentazione di un Pastore o di un
Insegnante Evangelico.
Il Comitato Naz. A.I.C.E.
Curiosità
sinodali
Qualcuno, notando che per Tinaugurazione del nuovo tempio di S. Giovanni Lipìoni e di Pachino si era scelta rispettivamente la giornata festiva delT8 dicembre
(Immacolata concezione) e del 17 giugno
(Corpus Domini), ha raccomandato di non
eccedere nell’usare, in simili occasioni, festività piuttosto estranee alla nostra fede...
^ A proposito della revisione dei nostri
Regolamenti (RR.OO.I) è stato proposto dì
intitolare gli artt. 12-14 della Costituzione
«Dei ministeri nella Chiesa ». anziché « Delle cariche ecclesiastiche »: in effetti sto
La proposta di pprtare da 4 a 6 i membri della Commissione d’esame non è stata
accettata. Nel complesso v'è stata una certa
reticenza a moltiplicare il numero delle commissioni sinodali, soprattutto perchè queste
potrebbero finire per esautorare in qualche
misura la Tavola, la quale è la vera responsabile davanti al Sinodo.
E’ stata lamentata l’insuÌficienza dei
mezzi tecnici di cui è dotalo il Sinodo per
ì suoi lavori; e si è raccomandato che per
la prossima sessione si metta a punto un
buon impianto di altoparlanti, rimpianto
elettrico (tutte le sedute serali sono state
accompagnate da eclissi tanto suggestive
quanto poco funzionali); e che per la stesura precisa dei verbali si possa valere di
un magnetofono o di un buon servizio stenografico. Quest’ultimo mezzo è stato pure
sollecitato dalla C. d’e., per la stesura dei
verbali delle sedute della Tavola, attualmente redatti con concisione telegrafica fino ad
esser sibillina.
Gianni Trovati, giornalista de « La Stam.
pa », in una breve intervista con il neo-eletto moderatore Neri Giampiocoli, gli ha posto una domanda su qual è la posizione
della Chiesa Valdese nei confronti del problema della limitazione delle nascite, che
dovrà essere affrontato anche dal Vaticano II
in quest’ultima sessione (siamo lieti, fra parentesi, di annunciare che la Claudiana sta
provvedendo alla traduzione di « Le contrôle
des naissances. Opinions protestantes », di
André Dumas). Il moderatore Gi.impiccolì
gli ha risposto che, pur non essendo la cosa
ancora stata discussa ufficialmente, la posizione protestante porterebbe a parlare piuttosto di « maternità responsabile »; anche di
« paternità responsabile ». no?
Non si dirà più « il venerabile Sinodo »
(tra Taltro, l’età media dei membri sta diventando piuttosto giovanile); pensiamo che,
senza offesa, anche per la Tavola Valdese
l'aggettivo entri in disuso...
La Società Cabinovia Vandalino ha gentilmente messo a disposizione dei membri
del Sinodo un certo numero di biglietti (da
usarsi dopo il termine dei lavori sinodali!).
Il dossier “scuole nostre,, è stato lasciato fiduciosamente aperto
No alla chiusura
(SEGUE DA PAGINA 1)
fare esempi; naturalmente, tocchiamo qui la responsabilità della famiglia e della comunità, che talvolta
non sa dare al ragazzo la forza di superare il vaccino (importantissimo)
di una formazione cattolica o incredula; considerando realisticamente le
cose e in modo particolare la situazione di diaspora in cui tante nostre
famiglie vivono, si giustifica pienamente resistenza di questi nostri
istituti — a condizione naturalmente
che il timbro che essi rendono sia caratteristicamente protestante (il che
non vuol dire che abbiamo già tutti
molto chiaro in che cosa consista s
come si atteggi questa caratteristica
protestante).
Si tocca qui tutto il problema tiellà
scuola confessionale, che è limgi anche all’estero dall’avpr trovato chiarimento e soluzioni definitive. Occorrerà esaminarlo e discuterlo ancora, e
ci ripromettiamo di farlo nel corso
dell’anno, anche sulle nostre colonne,
sperando che molti parteciperanno alla discussione con interventi meditati. Un punto tuttavia non è stato chiarito, e di massima importanza; la
questione del finanziamento statale;
sebbene si possa dire — crediamo —
che la forte maggioranza intenda comunque che sia rifiutato, si sono fatte udire in Sinodo voci in contrasto,
e occorrerà assolutamente prendere
una decisione che impegni in un atteggiamento ovunque unanime.
Comunque, una cosa è risultata
chiara: non si tratta in primo luogo
di quattrini; certo, questi istituti ne
assorbono molti, 40 milioni all’anno,
e attualmente i deficit si accumulano; è tuttavia evidente che si tratta
di uomini, qualificati e impegnati,
certi della loro missione, in un ministero riconosciuto dalla Chiesa e da
essa sostenuto in tutti i modi.
L’o.d.g. conclusivo, che riportiamo
accanto afferma questo con chiarezza, e riconferma con scopi precisi il
carattere di commissione sinodale al
la Commissione per l’istruzione secondaria. Un altro o.d.g., votato in
precedenza, è stato un atto di doverosa e sentita gratitudine:
« Il Sinodo esprìme la sua vìva gratitudine a quanti hanno destinato doni per gli istituti di istruzione secondaria, in particolare ai Comitati esteri, alle Chiese unite di America e del
Canada, alla Chiesa del Badén, alla
Associazione degli Amici del Collegio
e della Scuola Latina ».
Un altro problema, che concerne
l’insegnamento ma non i nostri istituti: Quello deU’insegnamento religioso nelle scuole medie statali, non ha
potuto essere discusso a fondo, e la
commissione ad referendum è stata
pregata di riferirne al prossimo Sinodo; è stato espresso il parere che tale insegnamento è auspicabile, ma
che almeno per ora venga declinato
lo stipendio statale ai nostri insegnanti, pastori o laici, impegnati in
quest’cpera; così, già avviene per lo
più; ma non si avrebbe una certa
incengruenza? una volta ammesso che
si giustifichi l’inserimento della « religione » nei nrogrammi scolastici,
perchè i docenti non dovrebbero essere equiparati ai colleghi (salvo poi,
almeno nei casi dei pastori, versare
alla Cassa centrale tale iper-salario)?
Se mai, da discutere è soprattutto il
fatto stesso di dare questo insegnamento, tenendo però conto che non
si tratta di un problema nuovo, bensì di qualcosa che da tempo già si fa
nelle scuole primarie delle Valli.
Il dossier «scuole nostre » è dunque
tutt’altro che chiuso: ma certo i nostri professori hanno sentito che è
lietamente e fiduciosamente aperto,
con rinnovato interesse e impegno ;
ci auguriamo che cosi; sia, nel loro lavoro e nelle comunità, nei prossimi
mesi.
E sarà ottima cosa se se ne terrà
conto anche esaminando la potenziata collaborazione evangelica auspicata
dal Congresso; questo è un servizio
offerto a tutti gli evangelici italiani.
Riconfermata l’importanza
dei nostri istituti
di istruzione secondaria
Il Sinodo
riafferma la fondamentale importanza della educazione e della istruzione quale
funzione che rientra nei compiti specifici della Chiesa;
constata che la Chiesa valdese è impegnata con diverse opere nel campo della
educazione e della istruzione nei vari suoi Distretti, e che nuove opere educative sono
sorte di recente;
riafferma l'importanza della presenza e della funzione in Italia di nostri Istituti
di istruzione secondaria nelle Valli Valdesi:
esclude la chiusura dei nostri istituti di istruzione secondaria;
riconferma ¡1 carattere dì Commissione sinodale permanente alla Commissione
per l'istruzione secondaria, di cui fis.sa il numero in 11 componenti nominati dal Seggio del Sinodo e dà a questa Commissione il seguente mandato :
a) di proseguire lo studio intrapreso nelle linee già stabilite nella sua relazione al Sinodo 1965;
b) di cooperare attivamente per il riassetto finanziario, amministrativo e organizzativo degli istituti di istruzione secondaria, ampliando anche la ricerca di finanziamenti per provvedere al costo di questo essenziale servizio reso alla Chiesa:
c) di collaborare con gli organi direttivi del Collegio. Scuola Latina e rispettivi Convitti per affrontare tutti ì problemi inerenti alla vita di questi istituti perchè possano rispondere sempre più efficacemente ai requisiti indicali nella relazione della
Commissione permanente:
afferma, per quanto riguarda la possilùlità di finanziamento statale ai nostri istituti di istruzione. la necessità ohe tale problema venga studiato e risolto uniformemente su un piano generale per tutte le situazioni che possano presentarsi per la nostra Chiesa;
decide come misure pratiche quanto segue:
a) approvazione del bilancio preventivo dell anno 1965-66 con previsione di deficit
di L. 20.000.000, da iscrivere sul conto della istruzione:
b) invito ai valdesi ad orientare per 5 anni i loro lasciti c legati alla costituzione di
un fondo destinalo agli istituti dì istruzione secondaria:
c) autorizzazione alla Tavola Valdese a prelevare il 4% degli utili di gestione di tutte
le opere di assistenza intestate alla Tavola Valdese e dipendenti dalla Tavola Valdese o dai Concistori o da ogni altro Comitato valdese per la durata di tre anni:
d) incarico alla Tavola di studiare la regolamentazione di una trasformazione delTattuale Commissione permanente sinodale per Tislruzione secondaria in Commissione
permanente sinodale con responsabilità anche amministrative, fermo restando che
la responsabilità finanziaria rimane a tutta la Chiesa:
impegna tutte le Chiese a meditare seriamente sul carattere vocazionale dei nostri istituti allo scopo di suscitare un maggior senso dì corresponsabilità anche finanziaria del mantenimento delTopera.
4
pag
N. 37
17 settembre 1965
A FINE AGOSTO
NELLA FORESTERIA UA ROCCÌAGLIA»
Il prezzo della Grazia
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
RQDORETTO
L’annuo incontro delia
Valdese si è tenuto con
Federuzione Femminile
successo a Pradeltorno
Il Prezzo della Grazia era il tema scelto
per rincontro annuo organizzato dalla FFV.
Tema tratto dal titolo francese della traduzione di un'opera teologica di Dietrich
Bonhoeffer (1) risalente al 1987. periodo in
cui il BonhoeiTer dirigeva in Germania un
collegio clandestino, non riconosciuto cioè
nè dallo Stato nè dalla Chiesa, collegio di
formazione per candidati pastori che si preparavano a reggere delle comunità confessanti nella Germania nazista.
Il relatore Giorgio Tourn ci presentò con
chiarezza e concisione alcuni concetti reperibili nel corso del libro. Anzitutto bisogna
tener presente il tholo tedesco delFopera.
costituito dal verbo nachfolgen. seguire, che
nel Nuovo Testamento è riferito a Gesù eil
indica 1 andar dietro a Lui. L'autore esamina la chiamata dei discepoli ed il modo in
cui essi hanno risposto. Considerando TappeUo rivolto a Levi (Marco 11: 13-14), vediamo che Tatto di obbedienza segue la chiamata senza mediazione alcuna: Levi, seduto
al banco della gabella, si sente chiamare, si
alza e va dietro a Gesù. Questo atto appare
come qualcosa di eccessivo alla ragione naturale, perciò si è cercato di spiegarlo presupponendo un qualche legame fra la chiamata e la risposta, un legame di natura psicologica o storica, e si è fatta Tipotesi che
Levi conoscesse Gesù, che fosse cioè, in
qualche modo, già pronto a seguirlo. Ma.
richiamandoci al passo biblico, Bonhoeffer
insiste sul silenzio del testo a questo riguardo, ed evidenzia invece la successione immediata fra appello e risposta. Levi e. gli
altri discepoli chiamati non hanno cioè preso la loro decisione dopo aver creduto in
Gesù, dopo aver risolto il problema se Gesù era veramente il Messia: nella loro qualità di uomini pii, come Pietro, oppure
disinteressati delle cose di Dio, come Zaccheo, hanno risposto. La loro fede nasce,
dunque, con 1 obbedienza, e Tobbedienza
nasce con la fede. Il passo della chiamata
di Levi annuncia, nella sua concisione. Gesù
Cristo e il diritto che Egli ha sugli uomini,
senza fare del discepolo e della "ua decisione Toggetto di un elogio particolare. Questi uomini hanno risposto alla chiamala di
un altro uomo, non hanno discusso una filosofìa o accettato una teoria. La loro obbedienza implica una rottura, una rinuncia
alla loro esistenza per farsi partecipi delTesistenza di Cristo : essi non hanno seguito
da lontano le sue idee e la sua predicazione,
ma hanno legato la loro vita alla sua, incamminandosi sulla via della croce. L’autore
chiarisce il significato che il termine croce
assume nell’esistenza dei discepoli, precisando ohe la croce non sono i mali della
vita o un destino penoso, ma è la sofferenza
che i discepoli conoscono in quanto sono
in comunione con Cristo ; la croce è legala
non già alTesistenza naturale, ma al fatto
di essere cristiano : la croce non sono le
sofferenze della vita, ma le difficoltà che si
incontrano in quanto discepoli di Gesù.
I testi biblici ci presentano quella che
è stata la condizione degli apostoli, ma,
confrontando la nostra esistenza con TEvangelo. qual è la nostra condizione? Come Tappello di Cristo ci raggiunge oggi?
Sì può obiettare che oggi Gesù non passa
più fisicamente fra noi, che la decisione
dei discepoli era in un certo senso facilitata dalla presenza di Gesù. Ad un’obiezione di questo tipo, Bonhoeffer risponde
che si tratta di un falso problema^ che
è un modo astuto di non rispondere, poiché l’appello di Cristo risuona oggi ancora
nella Chiesa, attraverso la Parola ed i Sacramenti. Ai tempi di Levi era altrettanto
difficile rispondere quanto lo è oggi, poiché Levi non aveva ancora valutato la divinità di Gesù al momento in cui lo ha
seguito, e, d’altra parte, Gesù non portava
su di sè segni che permettessero di riconoscerlo ^ale ffiglio di Dio in modo evidente ed accettabile dalla ragione umana.
Bonhoeffer soKolinea dunque che, oggi, la
predicazione della Chiesa nel suo complesso e Tamministrazione dei sacramenti sono
appelli sufficientemente chiarì per poter
rispondere.
Ci sono, nel cristianesimo, due tipi di
risposta, di obbedienza, di rottura col
mondo : la risposta del monacheSimo, che
vuole attuare un discepolato cosi totale da
staccarsi da ogni forma di esistenza umana, da ogni rapporto col passato, per far
esistere soltanto la comuni<Mie con Cristo
al di fuori del mondo. L’altra risposta è
quella di chi sostiene che la realtà quotidiana, vissuta nel bene e nelToneslà. è
di par sè un discepolato. Fra questi due
estremi passa la nostra obbedienza a Gesù :
la nostra risposta, il nostro accompagnare
Gesù implica un impegno, una rottura ed
una comunione fraterna : ognuno deve dare
la sua risposta alla vocazione che il Signore
gli rivolge. E’ una vocazione individuale,
unica; Cristo non chiama tutti gli uomini
nello stesso modo : quello che caratteriz
Convitto Maschile Valdese
TORRE PELLICE (Torino) - tei. 91230
zava i suoi discepoli, era di vivere con
lui, non come lui. Riconoscere questa vocazione significa riconoscere che il Signore
ci ha staccati dalla nostra vita passata e
ci conduce con sè verso il Regno.
Contro il pericolo di lasciarci assimilare
dalla realtà quotidiana quale da vivono
tutti dimenticando la nostra vocazione,
siamo stati messi in guardia anche dalla
predicazione che ha aperto Tincontro, rivoltaci da Delia Beri, la quale ha richiamato
la nostra attenzione sul racconto di Marta
e Maria sottolineandone la conclusione ed
esortandoci a non lasciarci prendere la mano da un attivismo umanitario che, se
privo di un preciso riferimento alTEvangelo.
può diventare fine a se stesso.
L’incontro, che ebbe luogo il 28 e 29 agosto. sì svolse nell’accogliente e familicCve Foresteria della Rocciaglia di Pradeltorno, dove
avemmo modo di conoscerci e dì scambiarci
le nostre opinioni, cercando di dare una risposta agli importanti problemi derivanti
dalla comune meditazione dell’opera che era
stata scelta come testo.
Ringraziamo ancora molto caldamente
Edina Ribet per la cordiale ospitalità che
ha contribuito alla riuscita delTincontro annuo delle donne valdesi.
Oriana Beri
(1) Bonhoeffer D., Le Prix de la Grâce,
trad. R. Revet, Delachaux et Nìestlé, 1962.
Domenica 8 agosto ha avuto luogo al Colle delle Fontane il tradizionale incontro, cui
ha partecipato un pubblico meno numeroso
del consueto. Nel corso della riunione, presieduta dal past. G. Tourn. hanno parlalo
il past. F. Davile che ha meditato il testo
di Rom. 3: 1-8, Tins. del Madagascar Emma,
nuel Rakoto che ha parlato di alcuni problemi della sua chiesa, il past. Jérzy Grynia
kow della Polonia che ha presentato alcuni
punti della storia delle Chiese Protestanti
nel suo paese dalla Riforma ad oggi; ed il
doti. Carlo Papini che ha parlato sui problemi e sulle prospettive del lavoro della
Claudiana di cui è il direttore. A cura dei
giovani dellU. G. di Massello erano anche
esposte le opere più recenti della Claudiana.
Avendo gli oratori rigidamente osservato
il tempo loro concesso ne è risultata una
riunione molto varia ed interessante, cui è
veramente peccato non fosse presente un
maggior numero di persone.
Recentemente sono stati celebrati i
servizi funebri di due sorelle della nostra
Comunità: il 1° agosto quello di Pons Maria in Cianalino, deceduta a Rodoretto all’età
di 65 anni, ed il 7 agosto quello di Balma
Caterina in Long, deceduta presso l’ospedale
di Pomaretto alTetà di 72 anni. Rinnoviamo
alle famiglie così duramente provate, Tespressione della simpatia cristiana di tutta la
Comunità.
— Il 14 agosto il past. Davite ha unito in
matrimonio Pons Elda della Gardiola e Beux
Ersilio di S. Germano Chisone, che hanno
fissato la loro residenza nel paese d’origine
dello sposo. Chiediamo al Signore di benedire questi giovani sposi nella loro vita in
comune.
FRATERNITÀ PROTESTANTE
ITALO-SVIZZEFA
Dieci giorni
a Vaumarcus
Le iscrizioni per l’anno scolastico 1965-66
sono aperte. Si accettano ragazzi che frequentino il Ginnasio-Liceo Classico, il 1» e
2» anno di ragioneria, la Scuola Media e le
Scuole Elementari. Si dà la preferenza a
bravi alunni evangelici che avranno la possibilità in Convitto di' praticare agevolmente gli sport e di vivere per alcune ore
al giorno all’aria aperta. Tennis - Palla a
volo - Foot-ball - Piscina coperta privata ■
Nelle vicinanze immediate sci con impianti
di risalita.
Per informazioni rivolgersi al Direttore:
Doti. Franco Girardet.
Ero già stato ad Agape, fin dai primi
anni, e poi a Valbonne (Francia) per un
Campo Missionario, ma non avevo mai partecipato ad un Campo Biblico all’estero.
Scrissi, presi accordi ed eccomi il giovedì
12 agosto sul pullman di linea per Martigny. Giungemmo ad Aosta con un’ora e tre
quarti di ritardo sul previsto, la lunga fila
di macchine che giungeva fino ad Aosta
partiva da Saint Vincent, è incredibile che
le nostre autorità non pensino al grande
traffico dovuto al traforo ed alle vacanze con
una attrezzatura di strade necessarie, ed in
tempo utile.
Come il Signore volle giunsi alle 15,30
a Martigny. Dovevo recarmi a Combloux,
verso Mégève, per visitare un fratello in
tede già membro della comunità Valdese di
Carema ed ora abitante per motivi di lavoro
a Combloux con la moglie Consiglia ed i figli Pietro ed Amos. Giunsi verso le 18 a
ViUa Carema, accolto fraternamente, e rimasi con loro due giorni.
Domenica 15 agosto, salutati gli amici,
ripresi il viaggio alla volta di Ginc%ra e Losanna indi Vaumarcus. All’arrivo del treno
eccoci tutti uniti, dopo il primo incontro,
in cammino verso il campo : primi incontri,
approcci amichevoli. Così tutti sanno che
sono « Vaudois du Piémont ». Tra i campisti noto subito la sig.na Cristina Sereno di
Torre PeUice con la quale mi intrattengo
a parlare volentieri nella nostra lingua dell’Italia, di Agape dove ci siamo incontrati
più volte in molti campi.
Il primo giorno siamo 203 e nei giorni
successivi ne giungono ancora parecchi, ogni
tanto qualcuno parte.
Non è stato il mio primo incontro con la
gioventù svizzera, perchè avevo già conosciuto giovani di quel paese; ma è stato
straordinario vivere con loro alcuni giorni,
sentire i loro problemi, le loro ansietà, il
loro fervente modo di vivere la fede; i loro
canti erano formidabili, le loro preghiere,
semplici ma toccanti, venivano dal cuore e
vi si sentiva l’amore per tutte le creature.
Il gioco raggruppava la comunità al completo con tutti i Pastori, responsabili, ecc.,
ma soprattutto l’ora del Culto, del raccoglimento, dello studio del catechismo e dello
studio biblico; jl canto era l’elevazione di
tutti i cuori in lode al Signore della Gloria
e della Salvezza.
Oltre alle attività intense della giornata
mi colpì in modo particolare l’ora della preghiera serale : era toccante sentire dei giovani e delle giovani non ancora ventenni,
rendersi interpreti nella preghiera per tutte
le creature e per tutti i problemi e difficoltà della vita; pure il culto con Santa Cena nella secolare chiesa di Concise mi commosse profondamente.
Non era gente che veniva per trascorrere
alcuni giorni di vacanza, era gente scelta
che era qui convenuta per trovare nella comune ricerca una soluzione per certi problemi e questioni umane, erano responsabili di unioni, pastcni, monitori e monitrìci,
studenti in teologìa, tutta gente che sapeva
quello che voleva e lo scopo a cui tendeva.
Tra essi vissi una settimana intensa di lavoro, di vita e di comunione. Non posso dimenticare il loro affetto, le loro cortesie, le
loro attenzioni.
L’ultima sera un grande falò con canti,
giochi e scherzi portò molta allegria nei
campisti.
L’organizzatore di molta parte del campo
è stato Mario Leonardi, figlio di Italiani, assistente sociale e amico dei 2000 operai fran.
cesi che lavorano a Zurigo; a lui invio da
queste colonne un cordiale ed affettuoso au
gurio per le sue prossime nozze con la sua
ottima compagna Cristina, a Zurigo.
L’ultimo giorno del campo biblico cominciarono a giungere i componenti del campo
uomini^ gente matura con esperienza della
vita, ma non meno animata dei giovani.
Anche questo campo iniziava e finiva la
giornata con un piccolo culto.
I componenti del campo, una cinquantina; ogni giorno una conferenza tenuta da
esperti nel ramo delTeconomia, dell’ecumenismo, del sindacalismo dava modo di ridiscutere i problemi sentiti, approfondendoli
maggiormente.
Un giorno intero fu dedicato alla gita a
Grandson con visita al castello, proprietà
della Repubblica di San Marino, alla famosa
Abbazia di Payerne ed all’aeroporto militare
con l’opera che le chiese protestanti compiono in favore dei militari.
Le ore libere erano dedicate a partite, al
gioco; io con un fratello eravamo quasi sempre a passeggiare nella bella foresta a sud
del campo, oppure a vedere sulla collina i
campi di rose e il magnifico panorama del
Iago.
Momenti lieti ed attesi erano Tarrivo del
postino, l’ora del pranzo, che ci ritrovava
tutti nel refettorio e cominciava con un canto di ringraziamento. Come in ogni campo
che si rispetti, le corvées di servizio.
Ogni funzione od atrività era annunziata
al suono delle campane, solo il riposo (!)
non era annunziato dalla campana.
Anche il campo degli uomini è stalo bello
sotto ogni aspetto. Parlando con molti seppi
che nel 1950 il Pastore Ayassot è venuto a
Vaumarcus con 15 giovani valdesi; tale incontro è ancora ricordato con piacere da
molti. Pure le vìsite fatte a suo tempo dal
Prof. Attilio falla sono ancora ricordate.
Valdesi isolati hanno partecipato a vari
campi.
Tutto quello che facciamo noi valdesi è
seguilo con affetto e simpatia dalla Svizzera
romanda protestante, rappresentata in gran
parte a Vaumarcus, che prega per noi e vive
in Spirito accanto a noi.
Giuseppe Longo
Borse di studio
- Ringraziamo sentitamente lo stud. teol.
M. Berutti. il past. G. Mathieu ed il doti.
C. Tron per il messaggio della Parola di
Dio che ci hanno rivolto.
E' con profondo rincrescimento che si è
dovuto constatare nel corso delle ultime domeniche come molti abbiano preferito al ri
chiamo della Parola di Dio. il richiamo delle
feste che si sono susseguite nella valle.
LUSERNA S. GiOVANHl
Visite benefiche. — Ringraziamo ancora
i Pastori Guido Comba e Seiffredo Colucci
per i loro costruttivi messaggi ai culti del
22 agosto ai Bellonatti e del 5 settembre
agli Airali.
La comunità è stata lieta di ospitare, anche quest'anno, dei fratelli della Chiesa Avventi,sta che hanno tenuto studi e culti nello
storico tempio del Ciabas: il 31 luglio, una
conferenza di <5 insegnanti provenienti da
12 nazioni sud-europee e il 21 agosto un
simpaticissimo campeggio di 100 giovani e
giovani esploratori, guidati dai professori
della Scuola « Aurora » di Firenze e magnificamente attendati sul pianoro del Passe!
alle poi te di Angrogna.
Dipartenze. — Rinnoviamo l'espressione
della nostra viva simpatia alle famiglie che.
in queste ultime settimane, sono siate dolorosamente: provate ocn la separazione da
esseri cari. Ricordiamo commossi e pur grati
i nomi dì coloro che ¡1 Signore ha ripreso con
Sè : Giuseppe Roberto Berlin della Ca’ Veja
il 31 luglio, hi età di 64 anni; Alberto Rivoira dei Nazzarotti, il 16 agosto, in età di
82 anni; Maria Malanot dei Malanot, il 16
agosto, in età di 85 anni; Rosa Deodato-Bagnaresi dei Bellonatti, il 17 agosto, in età di
81 anni; Alessandro Mondon, al Rifugio Re
C. Alberto, il 27 agosto, in età di 74 anni e
Alina Chiavia F ed. Besson dei Giaime superiori, il, 4 settembre, in età dì 68 anni.
Il Signore sostenga nella grande prova le
famiglie nel duolo.
Nuovi Focolari. — Ai novelli sj»osi Gino
Tourn ed Erica Ricca. Sergio Malan e Mara
Revel, dì cui suno stali celebrali i matrimoni, rei nostro tempio, il 4 e TU settembre, rinnovati auguri di lunga, felice vita
insieme' nella benedizione del Signore.
Battesimi. Hanno ultimamente ricevuto il segno del Battesimo, nei nostri due
templi : Franca Malanot di Adriana cd Elena Caffarel. il 4 luglic: Mauro Igor Pons di
Fulvio e Mara Goletti, il 18 luglio; Flavio
Chiapperò di Emanuele c Marisa Tourn, i1
P agosto; Manna Gamba di Oreste e Yvonne Roman, il 29 agosto; Marcello e Giovanni
Armand-Pilon di Mario e Sìlvia Bastia, il 29
agosto.
La tradizionale festa della Comunità con
banchi di beneficenza a favore delle opere
della chiesa lia avuto, il P agosto, un risultato nuovamente superiore ai precedenti.
Ringraziamo di cuore le nostre sorelle della
Soc. di Cucito € dell’Unione, i generosi donatori e i fedeli visitatori accorsi da vicino
e da lontano a dirci la loro fraterna solidarietà.
Annunzi. — Domenica prossima 19 corr.
il culto ai Bellonatti sarà presieduto dal Direttore della Società Biblica Britannica e Forestiera. Pastore Guido Miegge che confida
in una generosa colletta a favore della benemerita Società.
— Il Pastore Jahier sarà assente fino al
28 settembre. Rivolgersi per necessità ecclesiastiche al Pastore Teodoro Magri . Piazza
XVII Febbraio - o telefono 90.271 nelle ore
mattutine. ].
POMARETTO
Scuola Evanjfeiica di houoioia Domeslìca
La Direzione della Scuola Evangelica di
Economìa Domestica è lieta di portare a conoscenza delle varie comunità l’offerta di
tre Borse di studio da destinare a ragazze
che pur dimostrando buona volontà non siano in condizioni di poter frequentare i Corsi
di detta Scuola.
Per poterne usufruire occorre fare domanda scritta segnalando le necessità della
ragazza, Tetà di nascita, lo stato di salute,
gli studi compiuti e le note generali che
la riguardano e ohe possono illuminare il
Comitato preposto all’assegnazione delle
Borse.
L’iscrizione per le allieve interne (vitto ed
alloggio) sono aperte ma il numero dei posti
è limitato: non appena si sarà al completo
verrà chiusa. Rimane sempre la possibilità
della frequenza quali esterne.
Le attività avranno inizio ai primi di ottobre e per tutte le dettagliate informazioni
rivolgersi a :
Scuola evangelica dì Economia Domestica
Dagotti di Torre Pellice (Torino).
pure sono ì primi nella grande missione che
si compie nel mondo per la diffusione della
perla di gran valor. Per molti vale soltanto
ciò che è nella cornice del rito, della forma,
della festa anche se la sostanza, la realtà
spirituale non c‘è più. Grazie, fratelli tzigani
di Francia, per la vostra venuta, per il soffio di vita nuova che ci avete comunicato.
Che lo Spirito continui a soffiare per mezzo
vostro nel mondo affinchè anche fra noi il
miracolo della Pentecoste si realizzi presto.
— La riunione dei responsabili e del Con.
cìstoro ha dato il via alTatlività autunnale
dopo quella estiva. Sabato sera alla Faiola
prima riunione nella Scuola dopo la giornata di visite nelle famiglie. Domenica dopo
il Culto riunione dei catecumeni dei quattro anni per gli esami di riparazione e per
il programma invernale. Nessuno manchi.
In Ottobre avrà inizio un corso di l**desco diretto da persona competente. Le iscri.
/.ioni si chiudono al 30 .settembre.
Domenica 3 ottobre alle ore 15 avrà
luogo nel teatro valdese la cerimonia
inaugurale del nuovo anno SCUOLA
LATINA.
SLISA-COAZZE
.4 suo tempo abbiamo avuto, a Coazze,
la visita dell'Unione femminile di San Secondo di Pinerola guidala dalla Sig.ra Genre
e 1 invito, ringraziamo, a ricambiare la visita; abbiamo fatto la gita di Chiesa a Ivrea;
sono stati nostri ospiti, a Susa, una quarantina di giovani francesi con i loro tre Pastori; abbiamo simpatizzato con la famiglia
Gallo, Almese, per la dipartita di una loro
congiunta a Torre Pellice.
Rinnoviamo vivi ringraziamenti ai no-lri
Fratelli sig.ri Pizzo e Rostagno di Torino,
U. Tomassone di Meana . quali hanno presieduto qui dei Culli domenicali, come }M!re
al Pastore sig. A. Vetta che, con la Signora,
le Comunità, memori e riconoscenti, lianno
rivisto c rìudito con piacere.
Ci rallegriamo cordialmente con il no-tro
membra di Chiesa sig. Adelio Bolley il ojualo
si è laureato 1 rillanlemente in scienze ag'arie presso TLniversità di Torino e per il neoDoUore formuliamo, nel Signore, : migl-nri
auguri di un'altrettanto brillante camere
Associazione Amici
delle Valli Valdesi
Le (juote di a::sociiizione pervenute nel
se di Agosto c e tutl’oggi sono le segue:
Rag. Dante Gardiol. Pinerolo, L. 5.000
Dr. Dario Varese, Torino, 5.000 I
.\vv. Roberto Jouvenal, Torino, 5.000
Prof. Giorgio Peyronel, Milano, 20.000
Sig. Federico Balmas, Torino, 5.000 - il
Proc. Marco Gay, Pinerolo, 5.000 — SI;
Nella Greppi, Firenze, 20.000.
Il numero di Soci ohe fino ad ora ha;
aderito alia nostra Associazione e di 2.
un importo complessivo versato di I. .-Hv ;
Il Comitato provvisorio rinitrazia mi:;
vivamente coloro che hanno rispo.sto alle
chiesta e raccomanda a coloro ohe vni>:,
appoggiare l’iniziativa di fa p pa
presso gii amici e provvedere ai versamt
delia quota al cassiere : Guido Botturi Confienza, 5 - Torino.
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OSPEDALE VALDESE DI TORINO
Nel mese di agosto abbiamo avuto la
gicia di accogliere a Pomaretto il Pastore
Mordanl di Marsiglia; egli ha rivolto un
taloroso messaggio la domenica 22; do ringraziamo di cuore per la sua collaborazione.
La domenica 29 al Centro ed all’Inverso
abbiamo avuto il privilegio di ascoltre i
messaggi profondi, rispettivamenle del Pastore Niisbet e la figliola Laura, miissionaria nel Gabon; in tale circostanza abbiamo
celebrato il battesimo di Tron Luciano di
Oreste e Elda Barel di Comibavilla; per la
tenera creatura si è domandato al Signore
di mandare la Potenza rigeneratrice dello
Spirito; che il Signore benedica il bimbo
che egli ha donato nella Sua grazia. Nel
pomeriggio alla tradizionale riunione degli Eiciassie abbiamo ancora udito interessanti testimoniianze del Signor Nisbet e della missionaria Laura La giornata è stala
certamente in benedizione per la comunità
Signore che si compie nel Gabon^e nella
Liguria a mezzo dei suoi servitori. Il Signore sia con i nostri ospiti nell’adempimento della loro missione. Li ringraziamo
di cuore per quanto ci hanno detto da parte
del Signore.
Alla Faiola è deceduta la sorella Long Lidia nata Léger nella tarda età di 87 anni,
dopo breve infermità; jl messaggio della
rivelazione è stalo rivolto a quanti erano
presenti al servizio funebre. Che il Signore consoli la famiglia anediante l’Evangelo.
— Recentemente sono stati celebrati ì battesimi seguenti : Giaiero Daniela di Renalo
e Rostagno Ezio di Sergio : il Signore sia vicino ogni giorno alle famiglie perchè possano vivere l'esperienza della fede in Cristo
che salva e che è guida dei nostri figlioli.
— Di recente abbiamo avuto la graditissima visita del fratello tzigano Robert con la
sua compagna; la loro visita è stata in benedizione per noi tutti che abbiamo avuto il
privilegio di ricevere il messaggio dell'opera
di risveglio presso gli Tzigani del mondo intero; stupende diapositive hanno illustrato i
segni della potenza del Signore per mezzo
della testimonianza dei nostri cari amici di
Francia, Grecia, Germania, paesi scandinavi,
America ecc. La diaspora valdese medioevale
si ricompone a distanza di secoli nell’opera
commovente dei fratelli Tzigani di Francia
guidati dall’équipe del fratello Pastore Lecossec. Gli ultimi degli uomini, sono ancora
considerati tali anche nelle nostre Valli ep
Convitto per minori ritardati
psichici - Luserna S. Giovanni
Si porta a conoscenza delle famislie
Valdesi interessate che il Convitto pei
minori ritardati psichici sarà in grado
di accogliere i convittori ai primi di
Ottobre.
Per l’accettazione i minori — di età
compresa fra i 6 e i 9 anni — dovranno ottenere l’autorizzazione da parte
del Centro psico-medico-sociale della
Provincia di Torino, a seguito di visita medica specialistica. Tale autorizzazione può essere ottenuta sia tramite l’Ospedale Valdese di Torino via Silvio Pellico, 19 - sia direttamente presso la delegazione del Centro
stesso, ogni martedì jdle ore 10 presso
l’Ospedale Civile di rtnerolo.
Direttore resp. : Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
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