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AMMINISTRAZIONE e REDAZIONE :
Via Carlo Alberto, 1 bis — TORRE PELLICE
Oidlvc min [gmiiiiin Dlitiiltmle
!• Distretto
Ai Sig. Pastori , e membri dei Concistori
Venerati fratelli/
La XXVI Conferènza del Jo Distretto avrà luogo nel Tempio di San Germano Chisone, martedì 22 giugno alle
ove 9 precise.
Siete pertanto pregati d farci pervenire con cortese urgenza ì vostri Rapporti annui con i relativi sunti.
I fratelV laici dovranno presentare al
Seggio provvisorio il loro mandato di
deputazione.
I membri della Chiesa Valdese sono
cordialmente invitati' ad assistere ai lavori della Conferenza.
I partecipanti che non provvedono direttamente al loro pranzo sono pregati
di volersi prenotare presso il pastore s^g.
Gustavo Bertin. Occorre poTixirsi il pane. :
Vi ricordiamo che i delegati della
Conferenza L^stvettuale al Sinodo dovranno far sapere alla Commissione Distrettuale se intendono accettare il loro
mandato. '
Così vi preghiamo vivamente di vegliare a che i fratelli' delegati dalle Assemblee di Chiesa al Sinodo possano effettivamente prendere parte a tutti i
nwi lavori.
coluti — »
La Commissione distrettuale.
Un problema difficile.
Chi legge la storia della, Chiesa cristiana s’imbatte in certe pagine che lo
riempiono di stupore. Ci si domanda com’è possibile, per esempio, che i cristiani si siano odiati, perseguitati e uccisi, proprio in nome di Colui che era
amore, pace e perdono. Il lettore comune vede poi crescere la sua meraviglia considerando le cause di certe dispute acèrbe, di secolari scissioni. Si
è discusso da chi ha origine lo Spirito
Santo: se dal Padre, ovvero dal Figlio,
ovvero da entrambi. Altri hanno considerato lo Spirito Santo come un terzo
Dio, accanto al Padre e al Figlio; altri
ancora hanno affermato che lo Spirito
Santo non esprime altro che l’azione
spirituale di Dio.
Una soluzione sbrigativa
Ossi ijuesti problemi non interessano
più. Con meraviglia sentiamo che ci
fu un tempo in cui non solo pochi teologi eruditi, ma le masse si appassionavano di queste questioni proprio come
oggi ci si appassiona per i problemi moderni della vita politica e sociale. Anzi,
guardiamo pure la realtà come sì presenta, non ci si interessa addirittura
dello Spirito Santo, e si arriva alla celebrazione della Pentecoste senza la
minima attesa, senza il minimo desiderio di rifare le esperienze pentecostali.
Quali sono le cause di questa indifferenza?
Alcuni hanno creduto di scorgere i
segni di un male profondo. Hanno affermato che noi Valdesi viviamo ancora
nell’atmosfera dell’Antico Testamento,
della legge. Ci sforziamo cioè di essere
onesti, di essere fedeli alla tradizione
dtì padri, di mantenere la nostra religione, ma ignoriamo.i potenti voli d’ala
verso le regioni luminose laddove soltanto un battesimo di Spirito Santo ci
potrebbe sollevare. 1
Altri si sono fermati a considerare
questa deficienza solo in relazione a un
fattore molto banale: i lavori campestri!
Pentecoste capita tardi, specialmente
quest’anno. E dopo le grandi assemblee
conclusive di Pasqua, sd chiude il ciclo
della nostra attività religiosa, mentre
' preme il più urgente lavoro della terra.
Così non abbiamo tempo di preoccuparci di questi problemi difficili!
Abbiamo dimenticato la Parola di Dio?
Eppure ci domandiamo se, per caso,
non abbiamo adottato un’attitudine
molto superficiale, e se non abbiamo dimenticato le esortazioni e le promesse
della Parola di Dio riguardo allo Spirito
Santo.
Nell’Antico Testamento il profeta
Gioele preannunziava l’avvento di un
giorno in cui « ogni carne » - non sólo i
sacerdoti, i profeti, i professionisti della
religione - ma tutti, perfino gli schiavi,
le donne, i giovani e i vecchi, saranno
rivestiti di nuova potenza, e conosceranno il. segreto di profonde energie
spirituali.
L’insegnamento di Gesù abbonda in
riferimenti a queste promesse, anzi si
può dire che la sua costante preoccupazione fu quella di dirigere l’attenzione
dei discepoli verso la Pentecoste. Basterebbe ricordare il silo grahdé'^appelto
nel Tempio di Gerusalemme; « Se alcuno ha sete, venga a me e beva. Chi
crede in me, come ha detto la Scrittura,
fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal
suo seno. Or disse questo dello Spirito, ,
che dovevano ricevere quelli che crede- '
rebbèro in lui » (Giov. 38: 39).
Se passiamo agli Atti degli Apostoli,
vediamo che lo Spirito Santo vi occupa
un tale posto, che alcuni hanno detto
che quel libro avrebbe dovuto piuttosto
avere per titolo: « Atti dello Spirito
Santo ».
Nelle lettere degli apostoli gli innumerevoli passi che trattano di questo
argomento potrebbero tutti riassumersi
in questa parola di San Paolo: « L’amor
di Dio è stato sparso nei nostri cuori
per lo Spirito Santo che cì è stato dato » (Rom, 5: 5).
Che cosa dobbiamo fare?
Ecco, il problema sta tutto qui: che
c’è qualche cosa da fare. O, se preferite,
c’è -una nuova attitudine da prendere
davanti al problema dello Spirito Santo.
Non basta infatti conservare una dottrina fedele, interessarsi ad opere buone
e sforzarsi di vivere onèstamente. Infatti nhi sentiamo tutti molto bene che
manca qualche éosa alla nostra religione. Sentiamo che ci accontentiamo
di poche goccie d’acqua, mentre Iddio è
pronto ad aprire le cateratte del cielo,
quando sono a nostra disposizione « flunii d’acqua viva », secondo l’espressione
di Gesù.
Ma Iddio non darà le ricchezze del
suo Spirito alla nostra apatia, alla nostra indifferenza.
n giorno dell’Ascensione Gesù disse
ai suoi discepoli di recarsi a Gerusalemme per aspettare il compimento della
promessa del Padre. E i discepoli attesero,per dieci giorni in preghiera fervente, in ardente comunione fraterna.
Poi venne lo Spirito ed essi fecero l’esperienza di nuova forza e di uno straordinario arricchimento di vita spirituale.
Anche nelle nostre care Valli di tanto
in tanto Iddio ha concesso ai suoi figli
delle esperienze di vita spirituale più
intensa, e noi ci volgiamo verso il passato con nostalgia, perchè sentiamo che
attualmente il mondo è 'come un deserto
ardente, dove manca ogni refrigerio.
Ma invece del passato, consideriamo
l’awenire. Verso questo avvenire ci
volgiamo con fede perchè Iddio risponderà alle nostre preghiere.
Allora domenica prossima, tutti insieme nei nostri templi ci volgeremo
verso Colui che non misura i suoi doni
e gli chiederemo il dono del suo Spirito
Santo. Roberto Nisbet.
Feste di eanto
•^Rispostaa”Galp„ea”y„
Ho letto con interesse le note in mar: H gine alle Feste di Canto.
^ Giustissime le nsservaziom di «Galp»
I che lamenta il fatto che il pubblico valI' dose fa poco tesoro degli insegnamenti
^^'Che gli danno le nostre corali. Di qui' la
I domanda: qual’è l’utilità offerta da que
S- ste manifestazioni corali ?
■f
‘S’
I Non so se « Galp » si sia mai occupaI ito direttamente dell’insegnamento del
' * canto nelle »nostre chiese. Se sì, avrà
■ ^.certamente sperimentato, che non è co
r*rvrvi£i. q -n-nÌMM« __j___
|ii.+.sa facile come a prima, vista si patreb
be credere. Il difficile del problema sta
ih questo: applicare alla massa amorfa
un dono che non è di tutti. Se ne volessimo ima prova, non avremmo che da
prendere a caso una diecina di elementi, tutti membri di una data chiesa, P®r
accorgerci che possediamo, talora, più
voci false 'che voci giuste. Ed è solo dopo paziente esercizio che una voce falsa
può diventare giusta.
Stando così le cose quale sarà il rimedio ? A questo punto si fa palese l’utilità direi quasi l’indÈspensabilità, per
la dignità dei nostri culti, di un nucleo
di buoni cor alisti in ogni singola chiesa.
Ma non basta che questo nucleo di coralisti esista, è assolutamente necessario che sia presente ai culti. I),, problema allora' cambia aspetto e da musicale
si fa spirituale.
Perchè, in certe piccole chiese del
campo di Evangelizzazione, il canto lascia talvolta meno a desiderare che non
qui alle Valli? Non'è forse perchè là è
presente la quasi totalità dei membri di
chiesa, con assidua partecipazione'della
gioventù ? E qui, alle Valli, non va forse bene il canto quando corale e organo,
in perfetto accordo, guidano la massa
sempre meno esperta, appunto perchè
massa ? Quando i nostri coralisti si impegneranno seriamente ad essere presenti al culto, avremo allora trovato la
via per giungere ad * un canto vivente
in una chiesa vivente ».
« * *
Se ho ben compreso, il Sig. « y », deplora il fatto che si cerchi di complicare troppo il» canto semplice e quasi rudimentale (!) dei nostri bambini.
• Orbene, non solo la festa di canto
delle coirali ma anche quella delle scuole domenicali dovrebbe avere un fine
pedagogico, poiché, se essa esiste solo
per offrire al nostro pubblico un’esecuzione che non vuol essere altro che
semplice e rudimentale, credo che non
sarebbe necessario in questo caso compiere mesi di preparazione e scendere
poi in lizza ! Non intendo certo disprezzare il canto all’unissono dei nostri bimbi. Certe scuole domenicali, si sono imposte alla nostra ammirazione per la
precisione e lo slancio dei loro.,.inni.
Ma, ove ciò è possibile, con l’aiuto delle
monitrici, o, se queste difettano, di
qualche altra giovane di buona volontà
(non siamo meschini !) non si tralasci di
addestrare le nostre scolaresche al canto polifonico. E’ di sonuna imiportaiiza,
per formare un. buon orecchio musicale,
udire accanto alla propria ima o più
voci in combinazione armonica. Avremo
cosi facilitato il lavoro ai direttori delle
future corali. Certo. rideale sarebbe di
poter far eseguire qi soli bimbi i
nostri inni a due o tre voci pari (il sig.
« y » conce^ un contralto perchè non
due ?). Purtroppo per ora, questo sembra irrealizzabile, salvo alcime eccezioni veramente lodevoli, ma non per questo dobbiamo tralasciare di formare l’orecchio musicale dei nostri fanciulli.
Poiché ho la penna in mano, desidero
inviare a tutti i direttori di canto una
parola di riconoscenza per l’opera talvolta assai ingrata, ma pur sempre subhme, che essi compiono.
Ad maiora ! '
Una spoinrata a constatazioni
0 projoailUi nn anno fa .
Entro il mese ci sarà la Conferenza
Distrettuale e forse potrà esser utile
per la buona riuscita di ricordare quanto se n’era detto l’anno scorso in modo
da evitare gli inconvenienti che si ripetono anno dopo anno.
Speriamo che si possa avere il culto
di apertura la sera precedente in modo
che tutta la giornata sia veramente disponibile per i lavori della Conferenza.
Speriamo che la lettura delle relazioni delle Chiese sia fatta daUa Commissione Distrettuale in separata sede e
che alla Conferenza la suddetta Com. missione ne presenti soltanto i punti più
interessanti; la lettura come fatta finora
è inutile e negativa.
Speriamo che ogni delegato porti un
contributo effettivo e non soltanto la
sua persona ed il suo diritto di voto.
Speriamo che ogni assemblea di Chiesa per designare i suoi delegati, e tanto
più quello per il Sinodo, proceda veramente ad fina elezione e non soltanto
ad una designazione in cui prevale la
consuetudine ed il disinteresse' della
maggioranza; e spevnpio che tali assemblee Gompiendano che sia bene fare un po’ di avvicendamento in modo
che elementi* nuovi siano portati ad interessarsi più a fondo della loro Chiesa.
Speriamo che ogni oratore dia anche uno sguardo all’orologio quando
prende la parola.
Speriamo che la Conferenza non termini troppo tardi in modo che tutti i
delegati possano rimanere fino alla fine. '
Speriamo infine che i problemi che
interessano le nostre Valli siano affrontati e nel limite del piossibile risolti e
non soltanto sfiorati e poi rimandati all’anno successivo.
Nulla di perfetto speriamo, ma soltanto la volontà e lo sforzq di tendere
al meglio pel bene della Chiesa delle
nostre Valli, c. p.
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Teatro biblico;
Rappresentazione, serietà e benedizione
Ci sono delle recito, che trattano argomenti per noi lontani. Il loro con<^enuto affonda nella storia del ipassato o
nelle previsioni deirawenire; o, se concerne il tempo presente, non ci è 'mm?diatamente vicino. Qui si vedono personaggi, la cui vita non ha alcun particolare rapporto con la nostra propria
vita. Se li portiamo .sulla scena dobbiamo, per rappresentarli, dimenticar
completamente noi stessi. Al nostro uomo esteriore ed anche all’anima nostra
dobbiamo allora sovrapporre una maschera, un costume che^ci è estraneo, e
sforzarci di essere come non saremmo
mai. Quest’è teatro ».
Ci sono invece delle recite, che parlano di noi stessi. Quel ch’esse dicono non
è soltanto accaduto ieri, non accadrà
soltanto domam, ma accade sempre. I
personaggi del dialogo siamo noi stessi.
Per rappresentarli, non ci occorrono vestiti di sorta nè mascherature, così esternamente che interiormente. Anzi,
c è di più: nessuno ci può autorizzare a
simili travestimenti! Dobbiamo sempre
rimanere ed essere noi stessi; dobbiamo
buttar via la maschera, che quotidianamente siamo soliti porre sulla nostra
vera personalità; a dire il vero, tali rappresentazioni dovrebbero essere « rappresentabili » soltanto per uomini gixmti alla libertà dello spirito in Gesù Cristo. Queste rappresentazioni non sono
finzioni, ma realtà, seria realtà della vita.
EJccone una: essa riproduce i vari momenti della vita del figliai prodigo. Un
biblico « mistero », insomma, alla maniera antica. Non v’ha nulla di più severo e di più reale che questo « mistero ». Ciò vien dal fatto che si tratta di
una rappresentazione biblica, non di una storiella più o meno interessante,
inventata dagli uomini. E vien anche
dal fatto che è xma rappresentazione in
cui twtto è r^rodotto: cioè tutto quel
che la Bibbia ha da dirci. E viene infine
dal fatto che la data di nascita di questa rappresentazione è l’anno 152T. Ai
tempi della Riforma, pertanto, in cui gli
orecchi erano aperti per udire ciò che
la Bibbia annunzia agli uomini!
Ecco perchè un tale «mistero» non
può essere recitato, nè Tappresejitato
(nel senso volgare del vocaibolo). Lo si
può soltanto accettare come una rivelazione che concerne la propria vita. Chi
siamo infatti noi? Creature in tutto ugualì le une alle altre, che si distinguono fra loro per im nome e cognome, incollato sull’anima nostra come un’etichetta su ima bottiglia. Che c’è dentro
la bottiglia? che se ne può vedere dal di
fuori? Dio solo lo sa. Ma nella parabola
del figliol prodigo, ci vien detto chi noi
siamo. Ce lo dice Iddio. Questo tale, sono io! così sono io! Giù la maschera quotidiana, questa maschera ingannatrice,
che splende magnifica sulle nostre vergogne! Ora, dice Dio, ti mostrerò chi tu
sei in realtà: un figliol prodigo, che sotto allo sguardo di Dio può dire soltanto : •
« Non ho mai ubbidito alla tua volontà,
ho sempre combattuto i tuoi comandamenti;
o Dio, tu mi ammonisti e mi consigliasti,
ma io non ti ascoltai ».
E non abbiamo forse anche avuto i
nostri momenti « felici », nei quali, co~
me il fratello maggiore della parabola,
pensavamo:
« Le mie buone op>ere mi procurano la
felicità,
io so che otterrò la salvezza meritata.
Ti ringrazio, o Dio, che non m’hai fatto
nè un peccatore nè un malvagio,
■ come sono gli altri uomini !’ »
(Forse qualcuno sorriderà e dirà:
non è il caso di prendere così alla lettera le parole della Bibbia, e di preoccuparsi per così poco; non siamo mica
Farisei. Ma la risposta vien data dall’esperienza di quegli stessi giovani che
hanno, recentemente, per sei e dieci volte presentato « il mistero del figliol prodigo » nelle comunità evangeliche tedesche della Renania: da principio, essi
pensavano pure che non era il caso di
prendere così alla lettera le parole della
Bibbia; ma, dopo, essi erano diventati
più prudenti, e non la ragionavano più
cosi).
Per tutte queste ragioni un simile
« niistero biblico » (e tutti gli altri analoghi) appartiene alla Chiesa di Cristo.
Esso è addirittura una confessione di fede: una confessione di quel che tutti
siamo nella realtà, figlioli perduti e
nuovameAte trovati; peccatori chiamati
ad essere santi; morti che sono fatti
nuovam,ente viventi. Un simile « mistero » è Una confessione, un atto di penitenza; e confessione e penitenza non
debbono confondersi con la scena. Esso
è una proclamazione e una testimonianza, come ben dice VAnnunziatore al
termine del « mistero ».
« Vi abbiamo raccontato questo
per consolare tutti i peccatori »
E ancora.:
« Da CIO può ogni uomo vedere
che egli si comporta come
un qualsiasi peccatore ! » • * )
Per questo, infine, codesto « mistero» |
contiene una promessa. Chi a,pre il suo
cuore davanti a Dio e davanti agli uo- ^
mini (cioè chi confessa i suo peccati), ha <
la promessa che sarà fatto uomo libero.
Tutti quelli che rappresentano nella loro vita il dramma del figliol prodigo sono come quell’attore di teatro che, dopo
la recita, finalmente si libera dei ceroni,
del rossetto, delia cipria e del vestito
che ha indossato, e può finalmente ridiventare pienamente uomo, e non esser più maschera, burattino, personaggio. Essi diventano finalmente liberi e
lieti, come si sente libero e lieto colui
che dopo un bagno si è liberato di tutte
le incrostazioni del fango e del sudore,
sparse SUI suo corpo. Essi hanno ormai
coscieriza di sè, della loro vera persona,
della loro vera vita, come colui che può
finalmente guardare nel cuore dell’amico, fino in fondo, senza che nulla rimanga nascosto. E sanno finalmente ancora a chi appartengano gli uni gli altri,
poiché colui che si riconoscerà figliol
prodigo davanti al Padre riconoscerà
negli altri uomini dei fratelli.
Chi annunzia il messaggio biblico ha
la promessa che la sua parola porterà
frutto (sia pure soltanto su una quarta
parte del campo seminato). . Anche
questo dobbiamo far presente, con timore e tremore, ai nostri giovani quando
essi si preparano a riprodurre im « mistero » come quello del figliol prodigo.
E questa è la benedizione divina sull’opera umana: che in un modo nuovo,
ma non meno commovente dell’antico,
la promessa divina si è adempiuta, perchè anche oggi le benedizioni di Dio
non sono legate a confini nè limitazioni
di sorta, ma non hanno fine.
(Traduzione di r. b.). Eie.
A complemento di quanto sopra, l’Ufficio Recate della F. U. V. comuntca:
Per accordi intervenuti con case editrici evangeli che tedesche, l’Ufficio Redie porrà a disposteione delle Urtìoni
Gktvamlf Valdesi un cospicm qucntita
•V two di « misteri biblici », tradotti ed a^ dattalf per i nostri ambienti giovanili. A
- suo tempo le Unioni riceveranno Veleneo dettagliato di tali produsibn'; per ara,
' ecco un sommario'elenco dei « misteri »
%’la cui traduzione sarà fra non molto ul
timata e messa a disposizione;
■f I - Geremia..
2 - Gionai (vedi. « Pagina della Gioven
tù » in La Luce, gennaio 1943).
3 -. La parabola delle vocazioni (o del
^ gran convito).
4 - Servitoli di due padroni (la parabola
dei vignoiioli malvagi).
5-1 tre uomini nella fornace.
^ 6 - La perla di gran prezzo.
7 - Il f 'glìol prodigo.
8 - La notte santa e i pastori di Betlem
me.
Siamo certi che la diffusione di questi
« m,'steri bitìtici », mentre contribidrà
■ potentemente a rinvigorire la fede dei,
nostri giovani e del nostro popolo, offrirà un modo efficoQ ssimo per orientare
decisamente le nostre « recite » in senso
^vocazionale e con quel tono sacro che da
é 'qualche anno è giustamente ed autorevolmente richiesto.
CotiVigtii di 5itattd
A Sibaud, in una giornata radiosa e
alquanto ventosa, si svolge il Convegno dell’Ascensione. Già fin dal mattino,; da varie località vicine e lontane,
salgono gruppi di giovani a piedi ed in
bicicletta. La sala dell’Unione è gentilmente méssa a disposizione dei... cavalli d’acciaio ed il primo gruppo che ne
approfitta è l’avanguardia degli unionisti torinesi.
• I lavori del Convegno si iniziano alle
ore 15 (veram,ente erano le 15.30, ma...
transeat).
Sono convenuti rappresentanti delle
Unioni della Valle del Pellice, di Pinerolo, di Rorà e di Torino. In tutto un
centinaio di giovani e quasi giovani.
n pastore del Villar, R. Jahier, inizia
il Convegno con l’invocazione e il canto
dell’inno 211, diretto dal pastore Geymet di Rorà. Dopo la lettura del testo
di 1 Atti e di 1 Corinzi 12 si cantano le
due strofe deU’inino 190. La parola è data al diacono sig. Umberto Pascal il
quale prendendo come testo il versetto
10 del 1 Atti.: « Questo stesso Gesù che
è stato assunto in cielo verrà, nella medesima maniera che l’avete visto andare in cielo ». Con parole ferventi e sinceramente sentite, ferma l’attenzione
degli uditori sulla necessità che la
Chiesa si tenga sempre pronta a ricevere il suo Signore poiché le promesse del
Vangelo non sono parole vane. Passa
poi ad esaminare di quali elementi la
Chiesa sia formata. I fedeli, dice il Diacono Pascal, si possono dividere in tre
categorie: quelli che si ricordano della
propria Chiesa soltanto nelle grandi occasioni, quelli che, pi^ servendola sinceramente la considerano come un’organizzazione esclusivamente umana e
posseggono perciò una fede insufficiente, infine coloro che hanno provato per
propria esperienza la luminosa realtà
del perdono di Dio e della certezza della
vita eterna. Il racconto di alcune personali esperienze dimostra le sue precedenti affermazioni.
Dopo aver cantato l’inno 191 prende
la parola, in sostituzione del dott. Carlo
Pons, il prof. Gino Costabel che, affrontando un aspetto più particolare del
problema tratta delle cause per cui si
nota in Chiesa (non in tutte, però) una
maggioranza di elemento femminili
■ Riprendendo un motivo già trattato
deH’oratore precedente, il prof. Costabel fa una chiara distinzione fra la
Chiesa « Corpo di Cristo » e la Chiesa
com3 organizzazione umana, in altre parole fra la Chiesa divina ed una e le
Chiese particolari. . ........, _
Una seconda distinzione esiste fra le
comunità tipo Chiesa e quelle tipo setta. Le prme si basano su delle Verità di
carattere oggettivo, su dei riti chè hanno un valore intrinseco, indipendentemente dallo stato d’animo col quale i
fedeli vi partecipano. Le sette (Sectatores Cristi) si fondano prevalentemente
sull’adesione personale dei fedeli sulla
loro conversione e perciò non si prestano ad una organizzazione precisa e ad
un rituale fisso.
Mentre in esse la soggettività loro
inerente presuppone una partecipazione attiva di tutti gli aderenti alla
vita della comunità, le Chiese si prestano inevitabilmente ad accogliere nei loro ranghi degli elementi passivi. Anche
la famiglia Valdese, passata dalla caratteristica primitiva di. setta aU’arganizzaziohe di Chiesa presenta attualmente
questi incon enienti. Di qui la distinzione fra popolo valdese e chiesa valdese. *
Però se nel numero dei fedeli \i sono
delle persone che per molteplici motivi,
la V,è Protestante ne elenca un numero
rilevante, si disinteressano delle manifestazioni collettive della vita cristiana,
non bisogna credere che la causa dello
spopolamento delle chiese sia dovuto esclusivamente al disinteressamento dei
fedeli; anche nell’ambiente ecclesiastico si nota un certo disorientamento.
Ne sono dei sintomi allarmanti la varietà dei tipi dì culti: culti speciali di
appello, culti speciali di preghiera, di
evangelizzazione, culti esclusivamente
liturgici ecc. ecc. destinati a suscitare
maggior interesse fra i fedeli i
culto cercano non la predicazione sempre attuale e necessaria del peccato
deU’uomo e del bisogno del perdono divino, ma un’evasione dal tedio giornaliero della vita o l’egoistica esaltazione
dei valori e delle possibilità dello spirito umano. L’oratore conclude con im
appello ad una maggior fedeltà nella
predicazione del Vangelo e nella testimonianza.
Dopo l’inno 37, in mancanza della discussione, prende la parola il pastore
Jahier che, citando il versetto: 1 Pietro
2: 9 « Voi siete un reai sacerdozio » fa
notare la responsabilità della Chiesa intera di fronte a Dio.
Il Giuro, magistralmente diretto dal
pastore R. Comba viene cantato in piedi da tutta l’assemblea, dopo di che la
preghiera del pastore Chauvie e la benedizione del pastore Jahier chiudono
il Convegno. Lorenzina Taccia.
Balzìglìa
Il 3 corr., sulle falde della Balziglia,*
su una « terra santa » coqie giustamente
ebbe a rilevare il Pastore locale assumendone la presidenza, ebbe luogo il
Convegno al quale, da ormai qualche
decennio, la nostra gioventù dedica
la solennità dell’Ascensione.
Il Pastore di Villasecca presentò un
accurato studio (che lo scrivente vedrebbe volentieri raccolto in opuscolo)
sulle cause per le quali alle nostre sante
assemblee ed in generale a tutta la nostra vita ecflesiastioa e religiosa gli uomini sono molto meno attratti delle
donne, confutando certi pretesti vanamente ostentati per argomenti. Il Pastore di Ferrerò presentò ai convenuti
l’ideale di una vita degnamente vissuta,
feconda di edificante esempio e di benefici ricordi.
Un buon gruppo di soldati in grigio
verde e vari! altri in abito borghese
sparsi nell^assemblea offrirono al prési-
3
'a ^ , -^ -■*»>■ " ■ ■Í"»"' ' Î;
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L’ECO DELLE VAJ-Ú ^'V/£dì^Ì'
VALLI ^vÆniSfet' ^ /Í ,>
<,'4
dente, fatile spunto per inviare a loro
ed a tutti gli altri che essi rappresentali' vano un cordiale affettuòso" saluto, mentre un altro saluto era trasmesso attra?; verso l’etere agli unionisti riuniti, com
%, indovinata simmetria di tempo, di spaK zio e di ¡storia, sul pianoro di Sibaud.
Due obbiettivi fotografici, abilmente
T-manovrati dai loro
]>roprietari, prov
vedevano poi a fissare alcune caratteri
raduno, di cui, del
■.stiche esterne <}el bel
resto, ogni partecipante aveva già fisfSato in cuor suo le benefiche e durevoli
impressioni, tutte coippendiate neU’ultima strofa cantata:
^'Vivere ognora, o Cristo, a te vicino - E’
il mìo dèsir;
, ,Con Te lottare, o viciptor divino
te morir !
Con Te aprir gli occhi a la celeste luce
all’
g.. Che sola adduce
^QTÌZÌA^Q
Con
’immortai gioir.
c. b.
.Piccolo Convegno
’ La domenica 23 ma,
la Chiesa di Pramoll^
con molto piacere la ^
di Pinerolo. Alle ore
nostro piccolo convegijii
senti circa 60 giovani
Peccato che i giovani
ni che avremmo desi
noi, abbiano declinati
probabilmente impedii:
mollo quel giorno. Il
rauda presiede un bre
tivo nel corso del qu;
propriato messaggio
cetti contenuti in. unà
vangelo, ed esprime
benvenuto agli ospiti,
perto ove il pomerigg|ii
ce tra canti melodiosi
divertenti. Ci vien gì
una bevanda calda,
fo;
che i fotografi non d:
può succedere talvolt
ed ammirare fra brev
loro abilità!), ed infine
presentazione movimi
rante, data dalla fìlo'
moliina: il pomeriggi i
presto, e s’awicina
l’ora della separazion
ringrazia i giovani di
dell’Unione dì Pinerojii
l’ultima canzone:
« E’ l’ora del partire
Finito è il nostro co:
Ci scambiamo anc
stretta di mano, rinn
messa di ritrovarci in
casione, riconoscenti
ha concesso di trascol:
liete e benedette.
ggio i giovani del0 hanno ricevuto
isita deiru. G. V.
14.30 ha inizio il
o a cui sono predelle due Unioni,
di altre 2 Unioderato avere con
0 l’invito perchè
1 di salire a Prabastore sig. P. Malve culto introdutale rivolge un apsvolgendo i con
pericope dell’E(^uindi un cordiale
Indi si esce all’ao trascorre veloB giochi animati e
(ìntìlmente offerto
apprezzatìssima, e
togrjifie (speriamo
i mentichino, come
à, di farci vedere
e il frutto della
una pìccola rapentata etì esiladrammatica prao è passato così
già, purtroppo,
e ! Il sig. Theiler
Pramollo a nome
o, e poi s’intona
eli
addio !
nigioire, addio ! »
ora un’affettuosa
ovandoci la proqualche altra ocal Signore-che ci
rrere insieme ore
Nella.
ORDINE DEL GIORNO
d^Ia Gioventù Gris
1.
Non cominciare la
•ringraziare Dio e pri]
senza: ciò è piu imip
resto.
Domandati ogni gùr
2.
« QuaVè oggi il mio di
verso gli uomini ? »
3
Metti tutti i tuoi
modo da essere prcm|t
a comparire davanti a
ftio. giornata senza
gare in Sua preÒTtamte di tutto il
'mo davanti a Dio:
avere verso Dio e
4.
s:ìi,
Allontana tutto il
cosa e dalla tua vita.,
guere ciò che è qua^,
ciò che non là è.
Fra j tuoi dkmeri
occvipa ora il primo
lana Finlandese
dfffari in ordine in
o in ogni tempo
Dio.
perfino dalla tua
e impara a distinpiù essenziale da
terrestri la Patria
posto. Se non. sei
chiamato ad un compito speciale resta
tranquillamente jìl tuo posto, e fa il
tuo dovere. Questo sarà il modo màglio^
re di servire il tuo popolo e il tuo paese.
' ’■■■i . . 6.
Preparati un sostituto capace di compiere la tua opera nel combattimento
del Regno di Dio, se tu venissi a cadere
o fossi chiamato ad un altro posto. Ci
deve sempre esserle qualcuno che possa
riprendere le tue responsabilità al servizio dà Dio.
(Da « La Vie Protestante »)
Collegio Valdese
Scuola Madia Paragglala
Risultati degli scrutini. Promossi alla
2® classe dalla P A: Arnoldi Franca,
Blanda Mafalda, Coisson Paola, Comba
Letizia, Costabel Eleonora, Cuniolo Anna Maria, Gardiol Olga, Gardiol Regina, Grand Ada, Molino Maria Giuseppina, Monnet Renata, Mourglia Liliana,
Paaquet Vera, Plesciti Exmelinda, Rostagnol Clelia, Cabella Renato, Carta
Quirico, Geuna Enrica, Peyrot Susetta,
Ramella Mario, Sforzini Maria, Vallenzasca Rosanna.
Dalla 1® B: Benech Francesco, Bertotto Pietro, Bosco Piero, Buratto Giuliano, Charbonnier Aldo, Geymon'at
Dante, Ghigo Ivan, Grill Elio, Jahier
Enrico, Lisa Ettore,, Morel Roberto,
Mourglia Marcello, Tourn Alder, Tron
Alberto, Trpn Orlando, Durand Giorgio,
Eynard Sergio, Gayet Rodolfo, Grivètto Luciano, Prochet Giacomo, Prochet
Enrico, Spagnol Pier Luigi.
Promossi alla 3® classe dalla 2® A:
Avondet Eric, Bertin Umberto, Buttier,
Filippo, Chauvie Franco, Costabel Bruno, Decanale Andrea, Deodato Federico, Duhcchio Piergiorgio, Germano Samuele, Henking Emilio, Kegler Massimo, Leuman Roberto, Michialino Marco, Nisbet Giorgio, Pellegrini Elio, Penna Luciano, Peyrot Alberto, Poet Alfredo, Pons Franco, Scaraibello Gianpaolo,
Tornassi Ermanno, Ferraris Giancarlo,
Grandi Vincenzina, Legger . Giaiini,
Mazzonis \ Giovanni, Amari Roberto,
Passini Danilo, Prochet Giorgio, Vidossich Giuseppe.
Dalla 2® B: Ballarini Flora, Bonifetto
Carla, Bouissa Lisa, Cairus Ada, Cantamessa Rosina, Cesan Michelina, Croce Anna Maria, De Magistris Ada, Filippone Giuliana, Gaietto Giuliana,, jGallia Maria Laura, Gay Liliana, Getterò
Fanny, Hugon Germana, Long Ada,
Merlo Luigia, Micol Adriana, Oddino
Maria Luigia, Pasqualetti Giuliana,
Pontet Nella, Revello Elvira, Rodi Carla, Rostan Liliana, Trossarelli Lidia,
Balmas Liliana, Dalla Cà Maria Zenaida, Galleano Adriana, Peyrot Elena,
Stallò Vanna, Vallenzasca Luigina.
Sono stati licenziati dalla 3® classe:
Benech Enrica, Bertalmio Giorgetta,
Bertalot Guido, Beux Maria, Boero Rol
Letizia, Bouchard Giorgio, Calza Laura,
Castagno Ines, Chauvie Elena, Chentre
Elsa, De Judicibus Danilo, Ducco Andreina, Gardiol Arturo, Gherardi Pia,
Gualtieri Giovanni, Jahier Elisa, Malan
Maria, Malan Mirella, Mèrlo Germano,
Paltrinieri Lucio, Pascal Vittorina, Pastre Enrica, Pellenc Ferruccio, Peyrot
Paola, Vesco Ive, Bounous Maria Luisa,
Maggiore Giovanni, Mazzonis Pio, Prochet Elena, Cignoni Marcello.
Risultano promossi alla 5® classe del
Ginnasio: Bellenghi Clelia, Bouissa Renato, Bouissa Silvio, Charbonnier Ester,
Eynard Dante, Goss Paola, Jahier Marina, Jouridan Fernanda, Lès^a Riccardo, Mourglia Renata, Paire Michele,
Poesio Giorgio,’ Pontet Maria Lxiisa,
Trossarelli Luigi, Battezzati Giorgio,
Bondon Giovanni, Fhibmi Franca, Gennero Maria, Giuffrida Gian Vito, Lobue
Beniamino, Losano Giorgio, Padrini Piero, Pascal Enrico, Charrier Gino.
H. Ammessi alla 1® classe liceale: (Boqrlot Mario,'Carrara Edda, Corsani Ferruccio, Ducco Fausto, Fattori Emilio;
Long Roberto, "Poet Paolo, Tron Genoveffa, Balmas Giorgio, Bertalot Silvio,
Bertet Franco, Bollati di Saint Pierre
Adele, Cordoni Liliana, Pennacini Nicola, Ramibaldi Roberto, Visconti Antonio,
Bounous Gustavo. \ ' '
Promossi alla 2® classe: De Carolis
Attilio, Lagostena Laura, Negrin Edmondo, Pascal Alberto, Peyrot Emilio,
Ribet Roberto, Cabella Alberto, Deslex
Marcella, Gianetto Agostino, Graia Armando, Lo Bue Maria, Padrini Elena,
Pagliani Lorenzo.
Promossi alla 3® classe liceale: Bouissa ■ Margherita,* Casali Luisa, Comba
Laurentia, Gersoni Annalisa, Peyrot
Teodoio, Pons Teofilo, Ravera Aldo, De
Fernex Carlo Alberto, Forneron Ferruccio, Maggiore Marisa, Salvatores
Maria.
if^Hanno infine ottenuto la màtiirità
classica; Assandria Giuseppe, Bonnet
Anna, Corsani Bruno, Goss Margherita,
I^odamia Guido, Richaud Nella, Rollier Franco, Ughetti Cesare, Venco Roberto, Corsi Carlo,' Jahier Laura, Melanòtte Peirluigi, Modenese Renato, Nepote Anna Maria, Vendramin Anna.
PECORAIO E BOSCAIOLO
Un pecoraio mi ha detto: « Vedete, signor Pastore, tutto sommato il mio mestiere è sempre più facile dal vostro.
All’alba non ho che da soffiare nel mio
corno e tutte le mie pecore, che pascolano sulla montagna, s’avvicinano allo
stecconato,. Io le faccio entrare e le
mungo. Voi invece, la domenica, avete
ùn bel daffare a far suonare a distesa
la campane: non riuscite mai a radxmare tutto il vostro gregge ».
Un boscaiolo mi ha detto: « Un uomo
che si comporta male, un uomo, per
esempio, che beve troppo, o 'che non si
preoccupa mai di problemi religiosi, deve essere, per il buon Dio, la stessa cosa che per noi un pino schiantato dalruiragano, Il tronco sembra ancora solido; qualcuno potrebbe ancora pensare
di ricavarne una solida trave, ma quelli
che se ne intendono non si lasciano ingannare. Essi sanno che l’interno è guasto, che tutte le fibre sono disgiunte. Esso non serve più a nulla, neppure per la
segheria ». R. Stahler.
(Dalla Vie Protestante).
CRON/IQ/I V/ILDE5E
'4 ANOROONA (Capoluogo)
L’Unione delle Madri di questa parrocchia, recatasi, in gita primaverile, a
far visita all’Unione' delle Madri di Prarostino, grata per l’affettuosa accoglienìiza fattale, invia un vivissimo ringrazia■ mento alle amiche di Prarostino, al loro
S Pastore, ed alla sua Signora.
; — Al culto di domenica 6 giixgno so
no intervenuti Davide e Margherita
Bonnet-Ricca, della Sea, con tutti i loro figliuoli e nipoti. Essi festeggiavano
così le loro nozze d’oro, esprimendo al
Signore la loro riconoscenza per tutte le
benedizioni ricevute e la loro serena fede Ch’Egli continuerà a circondarli dèlia sua misericordiosa protezione. Voglia il Signore esaudirli. All’uscita del
culto tutta la comunità si strinse intorbo a loro in una caratteristica effusione di cordialità.
— Scampati da grave pericolo, due
nostri fratelli, innalzano al Signore una
fervida preghiera di ringraziamenfo e
di riconoscenza.
Pino Menusan, di Bodarsac, scivolando accldentalmiente sopra un salice, cadeva sulla propria falce, ferendosi molto gravemente al braccio sinistro: prontamente accolto ed ottimamente curato
airOspedale di Luserna, egli è fuori
pericolo.
Luigi Bertin, delle Sonagliette, trasferitosi da qualche settimana al Bagnou, ha visto lunedi scorso il fulmine
abbattersi sul suo mulo a due passi da
lui, rimanendo egli stesso illeso.
ANGROGNA (Serre)
. ..j ‘ ■■■>■ ' ' . ■
, Ringrasriamo l’Unione delle Madri di
Prarostino che, domenica 23 maggio ha
fatto una molto gradita visita alla no>
atra Comunità. ri' ’ ■
—' Giovedì 3 giugno abbiamo accompagnato alla loro ultima dimora terrena
le spoglie* mortali di Rivoir Margherita
deceduta al Sefre dopo breve malattia
alla età di anni 83. Consoli il Signore
coloro che sono nel lutto.
— Domenica 13 git^o il culto di
Pentecoste nei nostri due Templi avrà
luogo alla solita ora e sarà seguito dalla
celebrazione della Santa Cena.
— Czdti all’aperto: domenica 20 giugno, ore 10.30: culto nel Tempio del
Serre; ore 15: culto all’aperto ai Chiot
di Pradeltomo.
Domenica 27 giugno: ore 10.30: culto
nel Tempio <ìel Serre; ore 15: culto all’aperto al Bagnau. e. a.
LUSERNA SAN GIOVANNI
Martedì 1° giugno nel nostro 'Tempio
è .stato celebrato il fimerale della sig.na
Bianca Gay, addormentatasi serenamente nel Signore, dopo lunga infermità,
'al'’età di 40 apni. Una assemblea numerosa e commossa circondava i parenti in lutto. Visitata dalla malattia da
lunghi anni e sovente da grandi dolori. la nostra sorella lascia un benefico
ricordo di sottomissione, di' fede serena
e forte. Alle sorelle ,al fratello, vicepresidente del nostro Concistoro, ed alla sua famiglia, al cognato ed ai parenti
tutti la viva espressione della nostra
simpatia cristiana.
— Ringraziam.o il pastore sig. G. E.
Méille per il messaggio cristiano che ha
voluto rii olgere alla nostra comunità
domenica 6 giugno.
MASSELLO
Il 29 maggio u. s. Giai-Checoo Ermanno, della Chiesa di Perrero e Tron Clementina, della Parrocchia di Massello
(Roccias), si sono uni'ti in matrimonio.
Agli sposi, che vanno a stabilirsi al Sarei di Maniglia, gli auguri di ima vita
coniugalè prospera e benedetta da Do.
—■ Il giorno dell’Ascensione, abbiamo
accompagnato al Campo del riposo le
spoglie mortali di Pons Giovanni Alberto del Pìccolo Passet, di anni 65. Da
molto tempo la suà salute era cagioner
vole ma il Signore gli ha risparmiato
le angosce della fine. Ai nipoti che sono
nel lutto va la nostra affettuosa simr
patia.
— Al culto dell’Ascensione, la Chiesa
di Massello ha avuto il piacere dì ùdirè
il messaggio fraterno del pastore O.
Peyronel, di Perrero. Nel pomierìggio,
unitamente ai pastori Janavel e Gente,
egli sì è ancora rivolto al Convegno
Giovanile della Balziglia. La Chiesa riconoscente li ringrazia.
— Sono stati eletti deputati della
Chiesa alla Conferenza Distret'tuale,
Micol Carlo e Pons Giovanni, anziani
Quale delegato al Sinodo è stato nominato Tron Elmilio fu Pietro.
PEHREHO-MANIGLIA
Domenica 16 maggio nel tempio di
Maniglia è stata battezzata Gente Renata Susanna di Enrico e di Perrou Adele del Serre. Dio voglia benedire e
far crescere questa bambina in statura,
sapienza e grazia!
— Il 20 maggio nel tempio di Perrero
è stato celebrato il matrimonio di Refourn Enrico della parrocchia di Villaseoca con Gelato Celina del Pomarat.
Cristiani auguri!
— La domenica della Madre è stata
celebrata nella nostra parrocchia il 23
màggio. Presenti gli alunni delle Scuole
domenicali e un gran numero di madri
Erano stati preparati un gran numero di mazzetti di fiori delle nostre montagne, che furono distribuiti -a tutti i
presenti, simbolo di riconioscenza dei figliuoli verso i loro genitori.
La colletta per gli istituti che accolgono nelle nostre Valli gli orfani, ha dato im risultato rallegrante.
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Í^PINpROLO
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t’BCO DELLE VAIiLfí VALM5I
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Nel pomeriggio di mercoledì 26 mag- ]
gio scorso, un intennlnabile corteo fu»netore moveva dalla frazione Miràdolo
p» aocoiripagnare al Campo del Riposo
di San Secondo le spoglie mortali ritmila
nostra sorella Godi/no Noély^ vedova
Fomerom, deceduta nella tarda età d^
80 anm. Donna * di preclari virtù familiari, amata da tutti per là sua bontà e la
sua giovialità, lascia largo ‘ riinipi^tò
fra tutti coloro che la conoscevano.
Al figlio Damele, solerte collettore
nostro per il quartiere di AEradolo, alle figlie Irma e Enrichetta, ai parenti
tutti rinnoviamo l’espressione della nostra profonda simpatia.
Grazie alla generosa comprensione
dei membri della nostra Coniunità, abbiamo potuto trasmettere alla Cassa
Centrale della Tavola la somma trasmessa lo scorso anno, aumentata del
25 per cento e un dono straordinario di
L. 5000.
TORINO
Upa commovente funzione ha avuto
luogo nella Chiesa di Lusema San Gìovanm, al termiAe del culto domenicale
del 30 maggio, presieduto dal pastore
Eynard.
Una oatecumena deRa Chiesa di Torino, la signora Fiorentina Gaydou-Stucca ha dato pubblica testimonianza della
Sua fede evangelica ed è stata accolta
nella comunione della Chiesa. Indi veniva amministrato il santo battesimo al
bimbo Adriano Bruno, figliuolo del nostro fratello Giuseppe Gaydou e della
stessa signora Fiorentina Gaydou.
L’assemblea ha partecipato alla gioia
della famiglia Gaydou: possa la nostra
soxeUa trovare nella fede in Cristo la
costante ispirazione della sua vita e cresca il fanciullo in ogni saviezza ed in
ogni grazia davanti agli uomni e davanti a Dio !
TORRE PELLICE
Il culto di domenica prossima
nel
tempio di Villa alle ore 10.30 sarà presieduto dal pastore sig. Nisbet.
Alle ore 15 sarà celebrato un altro
culto nel tempio dei Coppieri.
In ambedue i culti sarà celebrato la
Santa ^ena, coi calici individuali nel
tempio Villa e col calice comune nel
tempio dei Coppieri.
RORA’
2 giugno. Oggi, ad un certo punto,
nel nostro tempio, si piangeva dal pulpito fino all ultimo banco. Raramente
abbiamo avuto l’impressione così netta
di costituire una vera grande famiglia
tutta unita dà saldi vincoli d’affetto.
Nel tempio era im’assemblea abbastanza numerosa. Dinanzi al pulpito,
ima fila di sedie con la maggior parte
delle, catecumeno confermate lo scorso
anno, in costume valdese. In mezzo ad
esse una sedia vuota con un mazzo di
fiori bianchi... Dinanzi alle sedie una
bara coperta • di altri fiori, ^’quella di
Goss Elva di 18 anni, ammessa or è un
anno alla chiesa. Un fiore stroncato sullo stelo proprio quando sbocciava alla
vita.
Povera cara Elva, le volevamo bene
tutti quanti senza saperlo. Mite e buona, nascosta dietro una grande umiltà,
passava facilmente inosservata. Punto
fiera della sua bellezza era seria e riservata. Poco espansiva, non sapevamo
gran cosa della sua fede. Però, saliva
ogni tanto alla sua chiesa — c’era venuta
solo dieci giorni or sono - e fu lei, sul
suo letto di morte, a volere che si chiamasse il suo Pastore. Ricordammo, attorno alla bara, alcuni passi del sermone pronunziato per la confermazione
sua e delle sue compagne. Ci sarebbe
proprio parso d’esser tornati indietro
di un anno se il suo posto non fosse
stato vuoto ed essa Lassù, nel celeste
ritrovo dove ci siamo rinnovato l’appuntamento per l’ora che il Signore
vorrà Esprimiamo ancora ai familiari
afflitti e specialmente -al fratello lontano sotto le armi, la postra fraterna
simpatia." ^
,1 giugno. Un-altro lutto ha preceduto di poche ore quello di cui abbiamo
parlato. La signorina Bianca Gay di Lusernà San Giovanni salita a Rorà per
alcum giorni di riposo, vi ha ricevuto»
invece la chiamata del suo Signore.
Avevamo sentito dire di lei ch’era un’anima eletta ed abbiamo salutato perciò
cori un senso di profonda e fraterna'
simpatia ir mesto convogliò che portò ^
- - ■ í¡
a valle le sue spoglie mortali insieme
con i suoi familiari oppressi da un V
grande dolore ma sorretti dalla comune
fede gloriosa.
SETTIMANA DI BINDNCIA
(Quinta lista)
Chiese di: Massello, L. 1250 - Frali, i
1750 - Rodoretto, 710 - Roma, P. C., 2“
vers., 265 - Borrello, 235.- Villase^ca,
2° vers., 100.
Antonio Lemme, Chieti, 35.
Nota: La somma di L. 2585 segnalata in '
una lista precedente quale versamento dei militari della Divisione Taurinense per Rinunzia, è composta delle off er- ^
te seguenti:
S. Ten. Frosini Ermes, 74 Ospedale,
militare da Campo C. R. I, L. 100 -5
Ten Tron Ernesto, 3 Regg. Alpini, Battaglione Esille, 50 - Alp. Bleynat Enrico, 25 - N. N., 25 - Ten. Tron Silvio,
3 Regg. Alpini, Battaglione Pinerolo,.
100 - Ten. Rostagno Giovanni, 100 - Serafino Ettore, 140 - S. Ten. Costantino
Ide, 50 - Serg. Magg. Peyronel Luigi,
100 - Sérg. Magg. Bosio Attilio, 50 Cap.le Magg. Rivoira Aldo, 10 - Cap.le
Magg. Lapisa Giulio, 5 - Cap.le Triberti
Mario, lò - Cap.le Cougne Giovanni,
5 - Cap.le Grill Federico, 10 - Cap.le ^
Leger Guido, 5 - Oap.le Rivoira Alino,
10 - qap.le Gonin Attilio, 10 - Durand
Luigi, 5 - Cap.le Ghigo Alberto, 5 Cap.le Boulard Valdo, 10 - Cap.le Grill
Onorato, 10 - Alp. Barai Süvio, 10 Alp. Gönnet Davide, 10 - Alp. Gönnet
Luigi, 10 - Alp. Fontana Stefano, 10 Alp. Monden Davide, 10 - Alp. Geymonat Giovanni, 10 - Alp. Baridon Daniele, 10 - Alp. Pons Arturo, 10 - Alp.
Paschetto Ide, 10 - Alp. Malan Paolo,
10 - Alp. Barus Alberto, 10 - Lausarot
’ Giovanni, 5 - Alp. Long Silvio, 10 Alp. Beux Clemente, 10 - Alp. Toprn
Aldo, 10 - Alp. Geymonat Umberto, 10 Alp. Revel Mario, 20 - Alp. N. N., 15 Alp, Rivoira Ruben, 10 - Alp. Charbonnier Giulio, 10 - Alp. Bomo Oreste, 10
- Alp. Giordan Giovanni, 10 - Alp. Catalin Giovanni, 10 - Alp. Melli Giovanni, 10 - Alp. Cardon Vittorio, 10 - Alp.
Toum Fiorino, 5 - Alp. Pons Riccardo, 5 - Alp. Genre Bert Giovanni, 3
Regg. Alpini - Batg. Pinerolo, 5 - Alp.
Sappe Emilio, 10 - Alp. Bertalot Fernando, 10 - Alp. Genre Levi, 10 - Alp.
, Pellenc Paolo, 5 - Alp. Goss Alfredo, 5
- Alp. Janavel Luigi, 5 - Alp. Amberti
Pietro, 5 - Alp. Beux Silvio, 5 - Alp.
Chiavia Michele, 10 - Alp. Gardiol Giulio, 10 - Alp. Long Enrico, 10 - Alp. Feroldi P. 100 - Alp. Geymonat Giosuè, 10
- Alp. David Davide, 5 - Alp. Long
Silvio, 5 - Alp. Toum Giulio, 5 - Alp.
Giordan Enrico, 5 - Alp. Godino Attilio, 10 - Alp. Beneochio Alberto, 1Ò Alp. Bouchard Aldo, 10 - Alp. Pontet
Severino, 10' - Alp. Geymonat Davide,
10 - Alp. Besson Edoardo, 5 - Alp.. Cardon Remo, 10 - Alp. Griglio Mario, 10
- Alp. Monnet Enrico, 5 - Alp. Gönnet
Giulio, 5 - Alp. Mourglia Amedeo, 5 Alp. Coisson Alberto, 5 - Alp. Malan
Aldo, 15 - Ten Cappellano Rostain Alfredo, Quartiere Gen. Div. Alp. « Taurinense », 500 - Alpino Rostaing .Rino,
5 - Alpino, Gaydou Relio, 50 - Alp.
Ribet Enrico, 3 Regg. Alpini, Btg. Fenestrelle, 10 - Alp. Morel Mario, IQ. Alp. Costabel Edmondo, 10 - Alp. Ribet
Giovanni, 10 - Alp. Ribet Flavio, 10 Alp. Stroppiana Abele, 15 - Caporale
Magg. Coucourde Ernesto, 3 Alp. * Comp. Com. Regg., 50 - Alp. Coucourde
. Bario, 50 - Alp. Tommasini Rodolfo, 50
Alp. Long Amedeo' - 305® Sezione’di"
Sazutà Alpina, 15 - Serg. BertaJmio
Emilio, 3 Regg. Alpini, 23° Reparto Sai-'
merle, 32,50 - Alp. Mondon Stefano,
, 18,75 - Alp. Chauvie Giovanni, 18,75 I Alp. Soulier Cesare, 18,75 - Alp. Gey^
monat Alberto, 18,75 - Alp. Tourn Italino, 12,50 - Serg. Magg. Martinet Fernando, 1° Art. Alpina, Gruppo Susa, 10
Serg. Armiand-Hugon Ermanno, 1° Artigl. Alpina, Gruppo Aosta, 20 - Serg
Beux Guido, 1° Artigl. Alpina, Gruppo
Susa, 15 - Cap.le Magg. Vinçon Eli,^15
- Ca|3(.le Baridoni Ennesto, 10 - A’rt.
Bianco Doline Guido, 10 - Art. Gaydou
Alberto, 10 - Art. Giordan Luigi, lO Art. Paschetto Giulio, 10 - Art. Balmas
Buigl 10 - Art. Balmas Giovanni, 10 Art. Wonnet Odino, 15 - Art. Germanet
Edmondo, 15 - Art. Gaydou Enrico, 20 Art. Godino Raimondo, 5 - Art. Godine
Aldo, 5 - Art. Bouchard Livio, 5 - Art.
Catalin Roberto, 5 - Art. Catalin Paolo,
10 - Art. Benech Paolo, 15 - Art; Rivoira Enrico, 5 - Art. Giai Checco Aldo,
5 -.^rt. Clot Emilio, 5 - Alp, Gönnet
Stefano, 15. — Totale generale 2585.
PER ECO ÀI MILITARI
Dr. Carlo Neidhart, L. 20 - Dr, Alfredo Quattrini, 5 - Rachele Bordone, 5 Clementina Maggiore, 5 - Ten. Col. Gay
Ernesto, 5 - Angela Rostan, 5 - Ghigo Erminia, 5 - Cardon Emilio, 15 - Lidia Cullino, 4 - Dr. A. Gay, 50 - Sold.
Montabone Walter, 7 - Samuele Revel,
5 - Alpino Martinat Eli, 30.
A mezzo Cappellano E. Rostan:
Art. Gaydou Pietro, L. 7,50 - Art. Rivoira Emilio, 7,50 - Art. Ribet Edoardo,
, 7,50 - Alp. Lausarot Daniele, 22,50 A'o. Ros'tan Emanuele, 22,50 - Alp.
Grill Filii^o, 19 - Càp.le Magg. Rovara
Umberto, 30.
Parrocchia di Torre Pellice:
Bounous Lodovico, 5 - Travers Carlo,
10 - Paschetto-Monnet, 10 - Goss Giulia, 10 - Bounous Ivonne, 5 - Rostan
Vittorio, 10 - Favai Ernesto, 10 - Capello Carolina, 5 - Armand-Bosc Eleonora, 15 - Bein Ernesto e Mirella, 15 E. F., 5 - Eynard Davide, 5 - Poet Guido, 10 - Jourdan Margherita, 10 - Costantino Erico, Guido, Dino, 10 - Vinay
Violetta, 5 - Pons Teofilo e Ida, 10 Aw. Stefano Peyrot, 25 - Scuola domenicale, Via Manzoni, 2° off., 20 - Boulard Mario, 5 - Vinay Kruger Elena, 10
- Ribet Maria, 10 - Frache Alberto, 3 Jahier Emma e Elsa, 10 - Bein Roland
Lina e Lilia, 10 - Jourdan Delfina, 5 Pons Pietro, 5 - Pons-Karrer, 10 - Bianchi Ida, 10 - Decker Carolina, 20 - Ved.
Malan Stefano, 5 - Paschetto Federico
e Caterina, 20 - A. C. D. G., 50.
mi muEii ira
(C. C. P. 2-27051)
- Baud Eman., in memoria dei Genitori, 25 - Famiglia Barus, in memoria del
padre, 75 - Gardiol Giordano Rosa, 10
- Griglio S. e Maria, in memoria di Ivonne Roman e Irene Paschetto, 25 - A^
vondet Davide, 10 - Paschetto Luigi, 5
Bleynat Aldo, 5 - Pasquet Giacomina,
5 - Benyr A. e R., 3Ò - Dora Fontana
Roux, 200 - Teresa Genicoud, 20 - Sofia
Rostan, 5 - Ghigo Ines, riconoscente al
Signore, 25 - Richard Aldo e Enrichetta, 10 - Carlo Grill, fam., riconoscente
al Signore per felice ritorno dei figli,
800 - Società Cucito, Chiesa Valdese di
Pomaretto. 150 - N. N., 50 - Bazzano
Luigina, Bergamo, 50 - Zavaritt Carla,
Id., 200 - Pastre Augusto e Regina, 10
Grilli, 10 - Famiglia Gaydou, 100 - Jacumin Alessandro e Marion, 15 - Bertalot Enrichetta, 25 - Barai Alberto e
famiglia, 10 - Jahier Vitale e Ida, 25 Rostan Famiglia, 50 - Pastre Augusto,
25 - Laetsc Giov. e MarghÌ, 50 - Poet
Giulia, 2 - Rochon Carlo, 20 «•■.Vola
Luigia, 2 - Leporatti Ida, 10 - Coucourde Gabriele, 20 - Rostan Elsa, in memoria, 50 - Werner e Berta Rugger, 50 Jahier Valdo e Evelina, 50 - Enrico
Martìnat, 30 - M. Scaglione, Palermo,
in ricordo della mamma, 150 - Genre
5üi, 25 - In memoria della caha piccola
Carla, i genitori, Beux Jtala e Ettore,
400 " La Madrina, Grill Speranza, Id.,
200 - gli zii Lina e Enzo Purpura e cu-ginetti, id., 150 - Lantaret Signora, 40
Suor Margherita Grill. 10 - Rochon Carlo e Marghrita, 50 - Zelaschi, 100 - Genre William e Clara, 50 - Mussotti, 20 Pons Luigi, in memoria, 20 - Volai Bartolomeo, 20 - Micol Noemi, 5 - Charrier Jenny, in memoria, 20 - ToranoLuigi, 4 - Lageard Lili, 25 - Costabel
Alberto, 5 - Coucourde Aldo, 20 - Long
Giovanni, 2 - Una Madre, 100 - Bruno
Frane., 30 - Bernard Arturo, 10 - Mimmo e Paola, 50.
Giunta al termine della sua lunga
prova
Bi^
ha riispoato alla chiamata del Padre Celeste il 30 maggio.
Le famiglie Gay e Peyrot commosse
per le gnmdi prove di affetto ricevute
in questa occasione, ringraziano quanti
le hanno circondate della loro simpatia.
Se soffriamo con Lui, con
Lui altresì regneremo.
II Timoteo 2: 12.
Per desiderio espressa dalla loro Cara
la famiglia non prende il lutto.
Luserna San Giovanni, 1 giugno 1943.
LA Pensione Bertin, del Vernet di
Angrogna, informa la sua spettabile
clientela che si è riaperta il 1° giugno,
propriet^o: Bertin Lttigi,.„
FRANCOBOLLI collezione compera
cambia — Diena - Via Santorre Santa>rosa, 16 - Pinerolo.''
CORALE Prarostino acquisterebbe
pianoforte in ottimo stato. — Inviare offerte al Pastore.
P0MPS - FILTRI
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CMII, Modleln»!), l‘ro*uml, Collo.
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MILANO
VM PARIMI, '
«al r.(» PAKii»! »
BELLA VITA
La OMta In
CappRliani Valdesi
Capit. Ermanno Rostan- Cappellano Militare Valdese - Comando Presidio Militare - Torino.
Ten. Alfredo Rostain - Cappellano Militare Valdese - Quartier Generale - Divisione Alpina Taurinense - P. M. 200.
Indirizzi di Chiese Vaidesi
I DISTRETTO:
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Pastore Edoardo
I
Pastore : Alberto
Aime.
Bobbio Pellice
Ricca.
Lusema San Giovanni
renzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Perrero — Pastore : Oreste Pesrronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pastore : Lo
Prof. atso CosTABKL, cHrettOffi responsabile
«ART 1 GRAFICHE L’ALPINA - Torre Pellice ».