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Nulla sla, più forte della vostra fedel
. (Oianavello)
ABBONAMENT
Italia e Impero . . Anno L. 20 —. Semestre L. 10
Estero .... » » 30 — » * 15
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una tira — La copia Cent. 40
AMMINISTRAZIONE e REDAZipNE :
Via Carlo Alberto, 1 bis — TORRE PELLICE
Co,me far fronde alla vila odierna
r’
■ A Te, 0 Signore, la giustizia,
a noi la coniusione della faccia, come avviene al dì d’oggi
Libro di Daniele 9: 7-8.
E’ interessante notare che nell’Antico
I Testamento son « quasi gli stessi » problemi che ricorrono nella storia urna■
na di oggi e che domandano le stesse
i i soddisfazioni.
4®' Noi troviamo nel Nuovo Testamento
|»descritte esperienze ugualmente difficili
complesse come quelle che troviamo
^»"•¿■,■«,¿1.1 V A T\ 4-1 o rk
Wt‘;inéirAntico.
La storia
di Giobbe ci è familiare
con particolare significato per i giorni
in cui si vive. Ci vien parlato di lui co, '*'me d’un uomo specialmente favorito
in tutte le sue imprese; materialmente
in prospere condizioni, attorniato da
familiari e da amici; egli gode d’una
gran prosperità. L’avversario, Satana,
sempre in agguato, suggerisce che
■ Giobbe serve Iddio perchè egli vi trova
¿ il suo tornaconto; ma che il disastro lo
to'cchi, che il suo benessere gli sia tolto,
egli sarà simile al gran numero e ripuà dierà il Nome di Dio.
Tosto il fatto misterioso si compie.
■■"Iddio, che dichiarò il Suo servo integro
e retto, permette che le calamità si suc
sua si-
„curezza svanita, spenta la famiglia, abbandonato dagli amici e dalle numerpse
conoscenze e perfino dalla moglie che
'non ha per lui altro consìglio che quello
d’abbandonare il tiro or di Dio e morire.
Non sappiamo : ' se Giobbe soffre più
fisicamente che moralmente; in tutti i
casi la sua querela non ha fine, ma la
sua sottomissione ai decreti deH’Onnìpotente è ammirevole: * l’Etèrno ha dato, l’Eterno ha tolto, sia benedetto il
Nome dell’Eterno ». In tutte le prove
successive Giobbe ritiene l’integrità
deiranima .e non attribuisce a Dio nul-,
la di mal fatto.
In forma parabolica egli fa a sè stesso una serie di domande che sembrano
strane, ma alle volte son piene d’induzioni. Dice: « Perchè dar vita ad un uomo la cui vita è oscura? » « Perchè dar
la luce all’infelice e la vita a chi ha l’armnifii nell’amarezza? » Pietà deve l’amico a colui che soccombe, quand’anche
abbandoni il timor dell’Onnipotente ».
Non vi è dunque potenza umana, in
tutto lo spiegamento di una sincera
simpatia, che possa supplire o solo alleviare una grave situazione simile a
quella in cui Giobbe s’è trovato avvolto,
aH’infuori dell’aiuto dall’Alto, cioè
un’intera e perfetta; realizzazione della
presenza di Dio in tutte le sue manifestazioni, anche le più incomprensibili.
Solo allora la vita è resa tollerabile.
La sorte assegnata ad ‘ un gran numero di disgraziati - tra i quali molti
credenti - è estremamente dura, sembra in certi casi, veramente insopportabile, fino a quando, come a Giobbe,
esce dal cuore la parola: Tu hai dato, o
% Signore e Tu hai tolto, sia fatta la Tua
Volontà.
La parola dell’apostolo Paolo al picé|>lo gruppo di credènti, nella Roma
ptgana, ci aiuta: « Or noi sappiamo che
tiiite le cose cooperano al bene di quel
Hínche arrumo Dio »,
-Questa dichiarazione della Scrittura
ci .sembra incredibile quando pensiamo
a certe sciagure che ci han lasciati muti
di terrore. In definitiva, crediamo lioi a.
queste parole (o diciamo come quel
tale: « crediamo di credere ma crediamo noi veramente? ») che le difficoltà,
le ingiustizie, i delitti, il caos, la morte
concorrono tutti ’ al nostro bene? Ci
sembra un’ironia il solo pensarci, e se
noi definiamo" il « bene » lo stato normale della nostra Vita quando la nostra sicurtà è stabile, intangibile, allora
è un non senso che il « bene » possa anche manifestarsi quando le basi della
vita sono scosse dalle fondamenta.
«Bene»! Clft cosa significa dunque
questo « bene »? La parola non ha altro
significato che « Iddio ». Egli solo è il
« bene » definitivo.
Il problema che occupa così profon
damente la nostra mente e ci fa soffrire
' è la conseguenza dieH’aver dimenticato
»il nostro Dio nella nostra vita d’ogni
t ^iorno. Ora noi realiziziamo che, tutto
j jtjiuel che ci porta noi vicino a Lui e Lui
“ vicino a noi, è il nostro « bene »: sarà
■la prosperità. Starà l’avversità, la salute
. e la malattia* la vita o la morte: poco
. importa, se la fine è assicurata.
Se noi desideriamo rimanere fedeli
alla Verità nulla ci separerà dairam,ore
di Dio. Pericoli, spada, persecuzioni,
nudità, morte, nulla potrà elevare xina
barriera tra l’anima nostra e il nostro
' Dio, anzi, ogni cosa sarà illuminata
dialla visione dell’Eternità, mantenen”^doci nella pace di Dio, ipi quale non è
mai scossa dagli avvenimenti terreni.
Lo voglia Iddio per tutti i credenti!
Amen.
X.
Corris])otti(enza del Cappetlano della Balcaaia
Montenegro, 29 aprile 1943.
Da circa un mese sono rientrato da
una benedetta licenza, alla Divisione
■« Taurinense », dove fio rìpresofil mio
lavoro. Durante la mia assenza i reparti si erano raggruppati in un paese solo, ed è pertanto cessato, almeno per
il momento, il" solito giro di visite che
ho fatto durante tutti i passati mesi invernali. Domenica 11 aprile ci siamo
riuniti tutti i Valdesi per un culto che
-è risultato particolarmente solenne,
grazie al Signore, dato il numero dei
preseiiti; la domenica seguente ancora
eravamo insieme, e la proclamazione
della Parola di Dio è stata fatta all’aperto, in una luminosa e calda giornata di sole. Ora mi trovo invece col
Battaglione « Pinerolo » che è stato distaccato in un presidio assai distante
dal resto della Divisione: purtroppo abbiamo così dovuto trascorrere in viaggio il giorno di Pasqua !
5 L’ordine di movimento venne il venerdì sera e solo alla domenica dì Pasqua alle ore. 13 eravamo a destinazione
dopo- un ben lungo viaggio in autocarro. Non è stata, certo una giornata lieta
per gli Alpini, ma appunto per questo
forse più che mai siamo stati vicini al
cuore dei nostri cari lontani, più che
mai le nostre preghiere sono salite ardenti al Signore per implorare su di
loro ogni benedizione e pace ! Iddio
aveva così ' disposto e ci siamo sotto"
messi; del resto, per grazia Sua, il martedì e il mercoledì’ seguenti abbiamo
potuto egualmente avvicinarci al Tavolo della S- Cena, celebrata per alcuni
aH’aperto e per altri in locale chiuso.
Mi rincresce per gli altri reparti della Divisione che sono rimasti senza culto, ma non si poteva fare altrimenti:
spero poterli andare a visitare tra una
ventina di giorni, sè cosi piacerà a Dio.
Mi sono per ora aggregato al Battaglione « Pinerolo » perchè, come è certo Tisaputo dai lettori del giornale, ivi ri
trova il maggior numerò dì Valdesi.
Siamo attendati a circa 1000 metri di
altitùdine, ma ormai il tempo è bello, e
la temperatura mite anche qui. Come
sempre siamo tutti affidati alle Mani
Misericordiose di Dio, nostra suprema
ed unica Spa-anlza; Gli abbiamo chiesto a Pasqua, e continuiamo a chiederGlì, di darci la « pace che sopravanza ogni intelligenza », qftèlla pace che
è particolare messaggio della Resurrezione di Cristo, la pace dei ■< riconciMiati con Dio® che nessun Uragano e
l'nessuna angoscia potrà mai cancellare
Idal nostro cuòre. E certa con l’aiuto
.»ideile preghiere di tutti i ■Fratelli m fevde, noi avremo dal Sigmre questo gran i
''*dono ! "■--»■=* ». -i,
Speriamo altresì con tutto il cuore i
che Iddio voglia ascoltare il grido che I
sale a Lui da ogni .parte del mondo, è
far cessare presto il grande tormento
che l’umanità intera attraversa, persa
com’è nel suo peccato e nel suo odio !
Chiediamo a Lui il perdono di tutto il
male che è nei nostri cuori, e la fine
del cimento. Così sia !
Desidero mandare ora da queste rfr
ghe un pensiero f raterno ed affettuoso
alla famiglia del caporal maggiore Giovanni Daniele Bertinat di Bobbio Pellice deceduto in Balcania in seguito a
crudele malattia: tutta la corhunità Valdese della « Taurinense » si raccoglie
con profonda comprensione attorno alla
famiglia afflitta ,e prega con .fede Iddio
di dare ad essa ogni celeste consolazione. Il ricordo del caro compagno scomparso rimane indelebile nel cuore di
chi gli è stato vicino e lo ha potuto
apprezzare infinite volte per le sue doti
di fede e di coraggio: era uno dei migliori di noi, e appunto perchè anche
noi perdiamo molto, possiamo simpatizzare con tanta maggiore intensità con
i suoi cari che lo piangono, e dir loro:
« Coraggio! Egli riposa nelle Braccia
amorose del Padre Celeste, e lassù lo
ritrovéreté, lo ritroveremo un giorno,
nella vera gioia e nella vera pace...! I
pensieri dell’Eterno non sono i nostri
pensieri.... ».
Deriderò inoltre à nome mio e della
Famiglia Bertinat, ringraziare vivamente il caro tenente Silvio Tron che
(data la mia assenza in quell’occasione)
ha presieduto con tanto amore cristiano il servizio funebre per il nostro caro
Fratello che ci ha preceduto nelle celesti dimore, dopo averlo assistito fino
agli ultimi istanti'
Mandiamo anche un affettuoso pensiero ed un augurio di pronta guarigione ad alcuni feriti (per grazia di Dio,,
lievi) che abbiamo avuto tra di noi in
queste ultime settimane; al S, Tenente
Eugenio Steiner, del battaglione « Re
nestrelle », per la seconda volta colpito
dal piombo nemico diirante la sua permanenza nei balcani; al S. Ten. Giovanni Costantino, del battaglione « Intra » ; all’alpino Martinat Eli del battaglione « Fenestrelle »; all’artigliere Aldo Godine, del Gruppo « Susa ». Essi
sono già tutti: oramai in un ospedale
d’Italia, e speriamo di avere ben presto
la buona notizia della loro completa
guarigione. Un augurio pure all’alpino
Enrico Bleynat del battaglione « Esüie», anch'egli all’ospedale per ,uh incidente automobilistico che gli ha provocato la frattura di un piede. Le famiglie si ra^icurino; confermo che le
condizioni fisiche di tutti questi infor
tuna ti sono veramente buope.'da quanto mi consta per averli veduti personalmente, e insieme con loro noi ne rlnr
graziamo Iddio.
* « itt
Ed ora alcune notizie di Evangelici
fuòri dall’ambito delle mie visite.
Innanzi”tutto mi rallegro con tutto il
cuore conùl caporale di fanteria GiiUone Domenico, evangelicc^di Reggio Calabria, per la m.iracoiosa protezione'Divina di cui è-stato fatto oggetto: essendo caduto prigioniero di una banda di
partigiani, ha potuto essere liberato do
po venticinque giorni di dure esperienze, ed è rientrato in Italia con una lieve
ferita. E’ proprio con un canto di riconoscenza al Signoresche-noi uniamo
alla sua gioia ! Una volta di più Iddio
ci dimostra il Suo Amore infinito verso
i Suoi figlioli che fedelmente lo serv-r"
no ed in Lui solò sperano !
Degli altri tutti (per quanto posso
sapere da coloro che mi- scrivono) ho
buone notizie; molta corrispondenza mi
giunge, ed in essa trovo spesso frasi ed
espressioni che mi incoraggiano e mi
daimo della gioia perchè vedo che attraverso alle tenebre, .qualche «luce»
accesa da Dio splende vivida e fedele,
. e trova nel proprio cuore (ove Dio dimora) la forza e la pace per proseguire
il cammino:
Dalla Posta Militare 204 trascrivo:
« Ho ricevuto il vostro messaggio, ed
è con gioia che l’ho letto; unito a voi
in preghiera al nostro Signore;' Gli chiedo la forza di sopportare i disagi. E’
con fede e speranza ih Dio che aspettiamo il giorno tanto, desiderato da tutti di far ritorno ai nostri cari Fratelli
Valdesi, se è nella Sua Volontà. Certo
nelle mie preghiere chiedo al Signore
dì darmi la forza di veglile come le
Vergini avvedute della parabola e non
rimanere privo.d’olio al «Suo » ritorno.., »
Dalla Posta Militare 86: « Riconosco
che tante volte ho mancato, e son venùto meno agli insegnamenti datimiHo fatto questo perchè ancora non capivo quale importanza aveva la fede in
Cristo. Ma ora sento il bisogno di questa fede, e senza di essa sarei un uomo
infelice. Essa è che mi dà la luce .^e
mi accompagna nel cammino che percorro nelle tenebre. Sono sempre solo,
ma non mi perdo d’animo poiché Dio
saprà dare a coloro che lo invt^ano la
Sua felicità. Voglia Luì esaudirmi e
darmi un conforto, poiché il mio destino è nelle Sue mani, e sia fatta la Sua
Volontà !»
Dalla Posta Militare 47: «Trovandomi cosi isolato e lontano, leggendo e
mieditando spesso qualche brano della
Parola del Signore, - mi sovvengo dei
bei culti e riunioni a cui ho preso par
il©
2
L’ECO DELLE VAU4 VALDESI
s-.;
w
I:
i
i-r
te, senza essere cgi>acfe#ncora di accettare totalmeate la e
aumentare la mia fede. Ma in q^^’orà
di prova mi affido a Dio dal profondo
del cuore, e Lo supplico di accordarmi
la Vita Eterna, combattendo io da buon
Valdese, il buon, combattimento della
fede... » ... ,
Cari giovani'fratelli, ricordatevi sempre di come quest’ora di prova vi ha
avvicinati al Signore, e non Lo abbandonate mai più i Se la soffereiwa vi
avvicina a Lui solamente Anch’ha dura, ciò non è che prodotto di paura' e
serve a nulla; ma se la sofferenza
vi unisce a Lui per sempre, ciò è vero
timor di Dìo » che vi porterà alla Vita. Iddio voglia sia così per tutti !
* * *■ ■■
Vqglianao ancora mandare un fraterno pensiero non solo a tutti i combattenti del mondo intiero, ma anche in
^>ecial modo a tutti i cittadini che in
questi giorni nelle varie città sono fatti
oggetto di bombardamenti aerei: siamo
in grado di capire molto bene la loro
angoscia e la loro sofferenza, e prediamo di cuore per loro tutti,’ come
per i nostri pastori che in tali città
compiono Topera loro con ogni abnegazione.
’• D’altra parte sappiamo che molti dei
fratelli delle nostre Chiese pensano a
noi e siamo loro tanto grati: ricevo proprio oggi una lettera di cui vi, , voglio
riportare qualche brano che mi ha commosso ed aiutato: fà del ;bene sentirsi
così sostenuti! Il caro fràtello che mi
scrive così si esprimie:. « Noi preghiamo
sempre per i nostri militari e per i loro
Cappellani chiedendo a Dio di volerli
riportare sani e salvi alle loro famiglie,
e dare ai loro Ministri quella Forza,
quella Fede, quell’entusiaisimo da Alto,
perchè si sentano incoraggiati giorno
dopo giorno... E speriamo che tutti voi
risentiate di questa comimione fraterna in ispirito che si manifesta
e che dà 'vita e forza al df sopra #
tutte le avversità e i pericoli- Siamo con
il^ cuore e con la mente vicini a voi e
mai come ora sentiamo vere le parole
di G^ù «Dove due o tre sono raunati
nel mio Nome, Io sono quivi in mozzo
a loro ». E raunati non solo fisicamente, ma spiritualmente ! E attendiamo
con ansia quel giorno in cui, quando
Dio vorrà, potremo riabbracciarvi: e
sarete più forti e più temprati a tutte
le lotte della vita ».
Grazie, caro Fratello! sentiamo,, si,
la tua preghiera come quella di ogni
altro che come te ci pensa, e questa cristiana Comunione ci aiuta tanto! ti
siamo molto grati inoltre di avercela
espressa con uno scritto e ci auguriamo
solamente di riceverne di consonili da
altri che capiscano quale gioia è per
noi leggerli !... Accettiamo con fede il
tuo augurio: Iddio voglia veramente che
poliamo tornare tutti più forti nello
spirito, e più decisi che mai a servire
la buona causa, la causa dell’Amore !
Tenente Alfredo Rostain
Cappellano Militare Valdese.
tCCO, IO VI nSNDO
Matteo 10: 6-16.
La lettura deH’Evangelo, e la mia esperienza m’insegnano che non si pui^
essere xmq spettatore di Cristo o ancora
im Semplice beneficiario del suo insegnamento. Chiunque l’ode e lo accoglie,
deve diventane il suo testimonio. Non
posso leggere questo capitolo di Matteo,
senza <tire subito a me stesso che Gesù
manda pure me, nel suo nome, fiia 1
miei fratelli. .
n Cristiano è un uomo s^to da tutti.
E’ beffato, forse, a causa della sua fermezza, ma questa è rispettata. Si soirtde
con indulgenza ai suoi tradimenti, ma
questi sono dìsprezzati. Questa responsabilità pesa sulla mìa vita: lo voglia o
no, sono un inviato di Cìrlsto.
Responsabilità senza dubbia, ma altoesì quale appoggio, qual soccoraol
Quale Micità e qiwle onore, rappresentare, oggi, il mio Maestro santo fra gli
uomini. Chiedo a Dio di aiutarmi, dì
sostenermi con la sua foraa onnipotente,
affinchè io non abbsmdoni il posto che
Egli mi affida.
(C. CélUrier trad. O. Cerni).
Nostri Istituti
5^,1,’Istituto Evangelieo'fFemminile di Firenze
L’Istituto Valdese forse meno .conosciuto alle Valli è l’orfanotrofio femminile di Firenze, una volta chiamato
dal nome del suo fondatore « Istituto
Ferretti^» ed ora semplicemente Istituto Evangelico Femminile.
Fino al 1938 non apparteneva alla
nostra Chiesa, ma pure è sempre stato
un po’ nostro, perchè legato in modo
particolare alla comunità valdese di Firenze, via Manzoni, frequentata regolarmente dalle bimbe per la Scuola domenicale e per i Culti; perchè il pastore di questa chiesa lo ha .curato spiritualmente in ogni tempo, e anche per
l’indirizzo particolare dato alla vita interna dalle sue direttrici, tutte, ad eccezìone d’una, la francese Le Forestier,
valdèsi ed oriunde delle nostre Valli,
con carattere e modi assolutamente vai
J
xtl
'M'
per l’Istituto. Con l’esproprio coincideva
anche l’esodo completo di antichi benefattori, la morte'della direttrice e ter
scoppio della guerra. Tutto sembrava'
■; allora minare 1’esistenza dell’orfanotro< fio e qualcuno consigliò anche di chiuderlo. Ma con l’aiuto del Signore, dopo
molte pene, ogni difficoltà fu superata:
;; fu trovata una nuova sede, più piccola *
ma migliore, fratelli ed amici nuovi
presero U posto di quelli di prima, le co■ munità di tutta la Chiesa Valdese si
son mostrate larghe d’aiuto e di comprensione, una nuova direttrice capace
e « materna » non meno della precedente prese la direzione, tanto che anche
ora... in attesa della pace, l’Istituto che
tre anni fa s’è dovuto fortemente ridurre, potrà con le nuove iscrizioni, riprendere la sua fase asceindente e, di certo,
desi. Quando, difetti, la direzione fu lasciata dai fondatóri, fu assunta successivamente dalla sig.na Antonia Gay, e
dopo la sig.a Le Forestier, dalla sig.a
Tron Munti ch’è attualmente a Bergamo e sempre si interessa all’istituto, dalla sig.a Maria Coucourde di Pomaretto, mai abbastanza rimpianta, che tante
e tante ex alunne ricordano come loro
vera e propria madre e, da ultimo, dalla sig.a Emma Villani-Travers di San
Germano .che dirige la famiglia delle
« ferrettine » con tanto am,ore ed armonia. Valdesi qualche volta furono anche le maestre int^ne, come la sig.na
Germana Costantin pure di San Germano che ci ha recentemente lasciati e
iella quale tutti a Firenze conservano
buon ricordo.
E’ bene, dunque, che gli amici delle
Valli conoscano quest’opera che è sempre stata in qualche modo valdese anche
prima d’essèrlo di fatto.
L’Istituto fino all’anno scorso aveva
la sua sede alla periferia della città in
un vecchio convento, aggiustato in vario modo attraverso i secoli, la cui fon"
dazione risale a prima del 1200 con una
piccola cappella pure di quell’epoca ch’è
moriumento nazionale. Le bimbe per
circa, 80 almi vi sono State molto bene,
perchè là « Villa » anche se non dotata
di confort moderno, situata com’era in
iq>erta campagna offriva loro molti vantàggi. lin seguito nelle vicinanze immediate furono (¡(»trutte delle case popolari che tersero aU’ambiente la beata
tranquilllità (|i prima. Infine tre atml
or sono parte della proprietà stessa delristituto fu esprojwiata per la costruzione di caserme e per ovvie » ragioni,
rorfanotrofio fu costretto a cercarti un
»altra sedè. - V-u,’,.
Qu^to fu un periodo di grande crisi
appena finita la guerra riporterà a poco a poco il numero delle orfane ospitate a quello d’una volta, cioè 35-40.
Esortiamo tutti i valdesi di passaggio
a Firenze a volere visitare l’Istituto, la
cui direttrice sarà lieta di riceverli.
Concludiamo: che quest’opera sia vivente lo ha mostrato il modo con cui ha
superato la crisi; che sia amata ed apprezzata, gli aiuti così pronti che ne son
venuti; che sia necessaria..., le domande d’ammissione che ci pervengono. E
noi la poniamo sotto lo sguardo generoso del Padre, che non ci ha mai lasciati
soli e dinnanzi a quello dei fratelli che
la comprendaho e sempre più la amino.
Tullio Vinay.
FESTE DI CANTO
Le feste di canto delle nostre corali
del Val Pellioe e del Val Germanasca
hanno avuto luogo regolatrmento nelle
domeniche e'località fissate dalla Commissione di carito sacro, a San Germano
Chisone ed a Luserna San Giovanni.
Vi hanmo partecipato le corali di Pomaretto. San Germano, Prajrostino, Pinerolo, dirette dai signóri Bazzetta,, E.
Jahier, sig.ra Bert, sig.na Tiirck, e
quelle di Villar Pèliice, Torre Pellice,
Angrogna capoluogo, Angrogna Serre,
Luserna San Gióvannì, dirette dai signori Bouissa, sig.na Revel, A. Comba,
E. Aime, G. Albarin. I canti d’assieme
sono stati diretti a San Gesmiano dal
pastore P. Marauda, a Luserna San
Giovanni, .alternativamente dai signori
A. Comba, G. Albarin. Il pastore P.
Marauda a S. Germano, U pastore E.
Geymet a Luseriaa S. Giovanni, hanno
rivolto opportune parole di esortazione
e di edificazione alle assemblee giova
nili che hanno cantato con entusiasmo
i vàri inni. L’esecùzione dei Vari cori
^ è stata particqlàrmente accurata, ed il
pubblico numeroso come sempre, ha
' potuto rendersi conto dei progressi realizzati. r
L’incQntro, dei cantori, in più raccolta sede, nella sala delle attività giovanili si è svolto pi^ in una intima atmosfera di fraternità.
Il pubblico Valdese è pur© stato lieto di ascoltare due composizioni musicali di autori « nostri »: il pastore Aime,
ed il giovane universitario F. Rivoire.
La festa di canto delle scuole domenicali del Val Pellice ha avuto luogo
regolarmente a Toire Pellice. Per varie
circostanze, come sempre molto scarsa
l’affluenza del pubblico che, come sem-'
pre ha avuto torto. Presiede il pastore
A. Comba che dirige i canti d’insieme.
Ben nove scuole domenicali del Val.
Pellice sono rappresentate.
A turno cantano così i due inni prescelti;
Le scuole domenicali di Bobbio Pellice, Villar Pellice, Torre Pellice (I e II),
Angrogna (Serre, Pra del Torno, San
Lorenzo), Luserna San Giovanni, ,Rorà,
dirette . rispettivamente dalla signora
Chauvie-Geymonat, signor Bouissa,
signorina Revel, signora Ge5unonat, pastore E. Alme, A. ’Comba, A. Coisson,
signorina E. Pons.
Un buon amico della nostra gioventù
Valdese, I. Lombardìni, ha rivolto brevi e vibranti, parole, ai suoi uditori.
àü ♦ ♦
In margine alle feste di Canto, un
amico del nostro canto di Chiesa, Galp,
ha fatto alcune osservazioni che qui
trascriviamo. ci
Svolte le feste dì canto, il pubblico
sipipatizzante sfollando i templi ospi~
tanti, ha commentato le esecuzioni; ben
curate le singole; meno, quelle d’insierne, ehe -dot?T«bbero " irrtfébè ‘
ticolarmente all’attenzione per il fine
che hanno, di indicare alle assemblee, il
modo con cui va interpretato ed elevato
un inno. ■ ¡ ¡
I
La disamina in buona fede, indub~
bmnente porta a vieppiù correggere ciò
che nuocere al canto di chàesu, ai culti,
ove la congregazione adatta pacificamente il modo proprio.
Un altro commento o per meglio
esprimersi, una considerazione, che
avremmo preferito proferita dal pubblico, scaturisce spontanea; e la iniziamo con una donwndd: QuaVè l’utilità e
l’insegnamento, che queste manifestazkmi corali offrono ? .
In prima analisi, sì osservi l’espressione nitida, che le masse istruite itnprimono agli inni; essi sono eseguiti ccfíi
potenza e ravvicinata fedeltà al movimento, mentre in antitesi f medesimi
inni, cantati più tardi dàlie assemblee,
perderanno Hmpronta iniziale e naturale, pel fatto che per esse, figure musicali e movimento, non hanno più il
reale intrinseco valore, e con quale" godimento si adagiano sulle note, a scapito del pezzo !
DiStraendosi in simile guisa, avviene
precisamente in chiesa, qve organo e corale sono amalgamati, questi terminato
il cantico, odono... l’eco delia congregazione. : ; j
Ma torniamo in carreggiata.
Ammettiamo che è piacevole uMre le
Corali, tuttavia, buono ed apprezzaifile
sarebbe trame pure gli utili profitti
insegnamenti, dal loro punto indifferente compito, e. le fßste del canto, precipuamente, hanno la prerogativa di
insegnare, non soltanto di offrire una
audizione od uno spettacolo.
Si comprenda che ìt lavoro delle ww«se Corali, ha uno scopo definito.’ di. esser d’ausiUo ed canto chiesastico.
Al pubblico valdese, le innovazioni
non garbano soverchvimente, eppure
senza neppure avved&rserie aveva Umovato il sUterna di cantar lentamente, e
■i
ì.
3
OJ.- ■(■■l-,^' ' ' ' ’ ' ‘ ” ‘^’' %"
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L’ECO DELLE VALU VALDESÏ
*-11
' V -î
Ksenza disimatcme di mowiìmento; tempo
|!«è di tornare all’eqwlihrio, e se non sia-,
-mo incaporMi, rqggiungm'&ino presto lo
iscopo. Galp.
i'Testimonlanz6 laiche
IPasqla la zona (l’operazione
W
Pasqva in zona d’operazione.
Vigilia di Pa®iua... Quanti ricordi caji di Pasque trascorse in seno alla mia
(^ Chiesa, alla mia Famiglia !
Ricordi di prima Comunione ! Com’ew xa s^ta grande la mia gioia di diventa^
re memibrd di Chiesa e di entrare an^ -die a far parte della cara A. C. D. G.
Il giorno di Pasqua non è come gli
altri giorni, no; ci ricorda in modo tutto
-speciale questo versetto: « Chi crede in
'*^ me non morrà giammai ma avrà vita
^' eterna » ! Con questi pensieri mi sono
»’’‘addormentato, soma il mio pagliericcio
^ di guerra la vigilia di Pasqua,
i* Verso l’una del 25 un vociare di
IV ordini mi sveglia (allarmi, parola
, -che in pratica forse par molti è ancóra
-sconosciuta).
Ì „ Eppure è Pasqua ! In un lampo pas’
'sano davanti ai miei occhi le mie Valli
Valdesi. Il cuore si stringe ma mi dà
\ sollievo il pensiero che devo presto trovarmi col mio amato Cappellano per il
; "Culto di Pasqua e per celebrare la San^ ta Cena.
i" Purtroppo questa 'gioia sfumò in un
^ bfl'lsno. Eira giunto l’ordine di recarsi
^ ai posti di combattimento. Nelle postala rioni avanzate crepitavano rabbiose le
¿mitragliatrici; ad intervallo qualche col- '
po di mortai, accompagnato da colpi più
secchi e decisi dei nostri pezzi formail coro. All’alba tutto si acquetò,
f, tutto intorno a noi ripiombava nel silenzio. Il nemico ripiegava.
Anche per noi un po’ di calma. Sentii nel mio cuore la gioia di Pasqua. Mi
. sentii .viekTO a Dio più ancóra che' se
mi fossi trovato in quel momento in
una Chiesa. Ringraziai Dio di avermi
protetto fisicamente ,e moralmente in
I questi quindici mesi di Balcania.
Non mi fu possibile partecipare a un
i. culto. Il caro Gappellano era partito
con un Battaglione, ma nel mio cuore
? risuonavano le parole: « Egli è risuscitato » ! Egli è risuscitato !
: . Zona, di óperaiz^one 26 - 4 - 43.
ì G. A.
jil Corriere della hiacoiKssa
Domenica 9 maggio ha avuto luogo
in forma privata alla Casa madre una
riunione delle suore per la vestizione di
due novizie: Ernesta Mossotti ed Ermellina Pons. Oltre alle suore, abbiamo
avuto il piacere dì avere presente il Moderatore e alcuni altri amici e parentii
La semplice, commovente cerimonia ha
lasciato nei convenuti il migliore r’cordo.
La nostra Casa delle diaconesse non
ha sempre avuto il cammino facile, ma
le delusioni e le difficoltà non sono finora riuscite a fermare il suo cammino.
La vestizione di due altre novizie rappresenta per noi un incoraggiamento a
non perderci d’animo .
Qualche altra giovane ha in animo di
entrare*nella Casa, e noi le attendiamo
con gioia, ringraziamo il Signore che
continua a chiamare delle anime al servizio diel buon Samaritano.
« * •
Doni in memoria ricevuti con riconoscenza dalla Casa Valdese delle dla
oonesse.
In memoria di;
Adolfo Comòa: Lidia Comba © figli,
L. 500;-Selli Adelina, 50; Suor Eugenia; 50; Suor Luisa, 50; Suor Leonia,
SO; Suor Melania, 50; Suor Mar^^ta
Jourdan, 50; Tron Reved Margherita,
50; Griot Giovanni, Milano, 50; Longo
Selma, Roma, 20; A. V. S., Roma, lOO;
Comba Paolo, 50; Claudio e frammetta,
Coxioiba 100; Revel Ayassot Ester, 25.
Elena Pon«.* .1; congiunti, 1000; Suor
Rina, 200; Sorelle Santacroce, 500.
La zia Ottavia Poet: Frache Luigia ed
Eva, Torre Pellice, 50.
La moglie: Eynard Stefano;?! Torre
Pellice, 200.
7.. Balmas Federico: la figlioccia Mary
Long, San Germano, 50; i nipoti Irene
e Walter Long, id.^ 25; Feaxiinando Bounous, Torre Pellice, §5.
' Ni Selli: Anna Gaudin ved. Rodet, 5Ò.
Comm. Geom.-^ Epaminonda Ayassot;
le figlie. San Giovanni, 100.
Il marito: P. M., San Giovanni, 15.
Il marito, nel -2° anmversasrio: Prochet
Lorenza, Abbiategrasso, 25,
Il caro padre Giacomo Del Buono: Colorín. Giuseppe Tacchella e Mary Tacchella Del Buono, Portoferraio, 20.
La consorte Levis Letizia: Della Torre
Riociotti, Asola, 5. , , ■ '
in. memoria di Erminia Bendìscioli
Rostan: la. famiglia, 250; Teresa Genicoud, San Germano, 50.
La cara Amelia: Cav. Antonio Cabella 100.
Clelia Gardiol.* , Gardiol Gr. Uff.- Emilio, Milano; 2000.
Peruggìa Bianca:- S. M., Firenze, 50.
Il padre: Mancini Giorgina, Roma, 20.
Una cara cugina: N. N., San Secondo,
200.
Fanny Peyrot Zürcher: Jahier Comm.
Gino e Giorgina, 100.
I genitori: prof. dr. Enrico Ettorre,
Milano, 100.
I suoi ammalati Davide Poet, Gustavo Travers e Giovanni Odiin: Nina Cur;^cio, Torre Pellice, 50.
il fratello: Lilly Holzhausen, Roma, 20.
il caro padre nel 1° anniversario: Giovanna Barus, Torino, 50.
Michele Polizzy: i colleghi, Milano,
250. •• I
La madre: Am,alia Hugon Bounous,
Torre Pellice, ... ...
il figlio. Giovanni: Bartolomeo e Lidia Perro, Prali, 100.
La mamma e Leonardo: Mazzola Concetta, Napoli, 20.
Annoi Muston: i figli, 1000; Vera Santacroce, 100.
Suor Susanna Beux: N. N., Milano, 25.
Roland Enrico: la figlia e i nipoti,
Torre Pellice, 50.
Giovanni Rivoira e Jourdan Bartolomeo: Mina Pons, Torino, 20.
in memoria: Sibona, Torre Pellice, 200.
in memoria: Margarla Federico e Susanna, Torre Pellice, 100.
In memoria: Bert Luigi, Torre Pellice, 50.
Giovanni Peroro; Richaird Luigi e Caterina, Prali, 15.
New York Beux: i genitori. San Giovanni, 20.
C. Riviera: Cocconi Lui Paimira,
Mantova, 100.
Rachele Bouchard: la nonna Soulier
Maddalena 25.
^ Elena Pons: Sehna Longo, Roma, 30.
M. R. P.: dott. S. Rocchi, Como, 30;
lilia.Malacrida Rocchi, id, 20.
i doni sono ricevuti dal direttore del'
la Casa, pos|tore Roberto Nisbet, Torre
Pellice (Conto corrente postale 2-19254).
SOCIETÀ' DI SIDDl VALDESI
lù Diimria dd fitgtralt Mirtiiat
Parecchie prenotazioni del volume
che si sta pubblicando in memoria del
Generale Martinat etasendo giunte in ritardo, quando già la sottoscrizione stessa era camita, è stato deciso d’offWne a
tali sottoscrittori ritardatari la pubblicazione che sì sta pure facendo della
prima parte dri volume predetto, contenente l’interessante notizia biografica illustrata, avvertendo che Tintroito, detratte le spese, sarà versato al-medesimo benefico scopo d’assistenza.
F. U. V.
*:r .....y. . "
■fRiiuolgo viva preghiera olle Unioni,
agli amici ed ai sostenitori, affinchè le
quote e le offerte per la F. U. V. mi pervengano non óltre il 31 maggio p. v. '
dovendo chiudere i conti.
Il versamento pàtrà essere*effettuato
noi c. c. postale N° 1-1216, intestato ad
Alirédo Giocoli - Via 4 novembre, 107 Roma, , .
IL CASSIERE. ' '
PER ECO Al MILITARI
Buffa Giovanni, L. 5 - Art, Pasohetto
Paolo, 20 - Gardiol Adele, 5 - Gay Jacqueline ved. Paschetto, 10 - CarabBesson Bart., 5 - Forneron Giacomo, 5
- Paschetto Emanuele, 10 - Griglio Maria, 5 - Quinta Azzoni, 10 - Micol Ernesto, 5 - S. Ten. Vola Renato, 50 -‘ Far--miglia Armand Hugon, 20 - Coucourde Elisa, 10 - Sposi Baret Luigi e Ribet
Alina, 10 - Famiglia Rostagno, 25 - Baldi Alice, 5 - U.G.V., Podio di Pomaretto 80 - Autiere Bernard Arturo, 15 Gènre Elvira, 10 - Rostaihg'Frida, 7 Griot Giovanni, 9 - Gay Palniira, 5 Appuntato Martinat Davide, 25 ■* Long
Giuseppina, 5 - Famiglia Rostagno, . 5 Albarin Waldemar, 5.
A mezzo Cappellano Militare Ermanno
Rostan:
Un gruppo d Alpini del Btg. M. Rosa,.-130 - Capii. Borgaréllo Mario, 38 Ten. Cairus Luigi,-79,80 - Art. Pons Andrea, 10 - Art. Armellino Ide, 10 - Alp.
Mqnnet Silvio, 7,60 - Curcio Nina, 50.
Munifica oblazione e dono
•<1.
•■É signor Desiderio Grassi di GenovaRi-vàrolo, ha versato la somma di Lire
deirospedale ,di Torre
1
Inoltre ha rimesso airAmministrazione degli Istituti Ospitalieri Valdesi un
servizio di argento "^puro per. toeletta
composto di 18 pezzi da destinarsi ad
una coppia di sposi valdesi del Comune
di Torre PeUice, il cui sposo sia un
mutilato o ferito deirattuale guerra.
CRONgCg V/1LDE5E
ANGROGNA (Serre)
t Mercoledì 12 corrente abbiamo ac
compagnato alla loro ultima dimora terrena le spoglie mortali di una (»eaturina alla quale non è stato dato di aprire gli occhi alla luce di questo, mondo.
La nostra simpatia è assicurata ai genitori Bartolomeo e Giulia Sarù (Castagnarè) mentre invochiamo la benedizio,ne e la consolazione di Dio sulla madre che, dopo il serio pericolo corso, ci
àuguriamo di vedere presto in via di
guarigione e sull’altro bambino che il
Signore ha lasciato nella Sùa grazia ai
suoi genitori,
— Sabato 15 corrente si univano in
matrimonio nel Tempio del Serre Silvio Monnet (Sarsa) led Alma Monnet
(Chiodarbec). Nel corso della celebrazione nel Tempio, cui assisteva un buon
numero di fratelli, la Corale, di cid lo
sposo è membro, eseguiva il canto di'
un inno di circostanza ed il Firesidenite
della Unione dd Serre di cui gli sposi
sono amibedue membri attivi rivolgeva’
loro gli auguri della Unione ed offriva
loro un pìccolo ricordo.
La benedizione e la grazia del Signore ciicondlno ed accompagnino questo
nuovo focolare. ‘ '** > e. a
TORRE PELLICE - ■;
Il j:ulto ^ domenco prossima, 23 cor*
rente, alle ore^ 10.30, sarà presieduto
dal pastore Praricceco PieyroneL
TOPINO
Il 10 maggio, in Agliè Canavese, dove si era provvisoriamente trasferita, è
spirata la nostra sorella Contèssa Cecilia Ferrari Bravo di Cesonia nata Mor*
sengo.
Le prove dolorose della malattia non
le sono state risparmiate, ma le vigUi,
affettuose cure delia figliuola e dei
congiunti sono valse a lenimie l’angoscia.
I funerali hanno avuto luogo, il 12
maggio, alla presènza dei familiari e
sono stati un’austera testimonianm della nostra fede nella vita eterna in Cristo. ■
Rinnoviamo alla figliuola signora Ida,
al genero comm. Vittorio Mesturino,
Sovrintendente per le Antichità e Belle Arti del .Piemonte, alle sorelle signore Ida Jalla di Torre Pellice ed Elvirai
Bottero di Torino i sensi della nostra
viva simpatia cristiana.
— A Lusema S._ Giovanni, il 17 maggio è deceduta subitamente là nostra
sorella Berta Fuhrrnmm. Ella lascia il
ricordo di una donna pia, profondam.en'
te affezionata airoperar del Signore, vi"
gilé custode delle memorie familiari. Se
la forcata lontanaza dalla sua casa di
Torno'ha amareggiato gli Ultimi mesi
della sua esistenza, in amici affezionati Ella aveva pur trovato appoggio e
conforto! ^
I funerali hanno a'vuto luogo il l3
maggio in San Giovanni, col concorso di
familiari ed, amici. Rinnoviamo ai figli
Paolo, professore negli Stati Uniti, Alberto, pastore a Zurigo e Carlo é ai congiunti tutti rassicurazione della nostra
viva partecipazione al lóro dolore.
la
NI Oli mwiu
Matteo 9; 37, 38.
Si ripete sempre questa frase. La si
ripete male, colorandola di imo scorag^
giamento che non è, certo, nel p^isiero
di Gesù.
ha messe è gra^e, poclti son gli operai: è un fatto, e Gesù stesso sa che cori
è. E’ un conforto per me allorché la
miseria del mondo mi sembra illimitata,
quando i nostri poveri sforzi mi sembrano inesistenti. Gesù ha intrapreso
ugualmente il suo ministerio, ha mandato lo stesso i suoi apostoli. Manda
pure me. Di quanto il Cristo intraprende, nulla è vano.
L’ordine è chiaro, indiscutibile. « Pregate il Signor della messe, di spìngeir
degli operai ». Quanti si conformano a
quest’ordine? Se ciascuno di coloro che
voglion lavorare, pregassero in tal guisa, gli operai sarebbero numerósi, e
Dio, certamente, aspetta preghiere slmili.
Chiedo, questa mattina, di diventare
io stesso un operaio migliore, e chiedo
a Dio, di ispirare ai miei fratelli, vicini'
0 lontani, un nuovo zelo per la
messe, - ’ ,
La messe è grande! Nessuno scmaggiamento: Gesù dice questo per chiamare delle anime alla santa opera di
Dio. Oggi, lo dice a me I
(C. Céllérier trad. O. Cerni.)
Vignetta del 1« capitolo del
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Fondata nel 1901.
Ha per scopo la preparazione di
giovani cristiane, che desiderano consacrare interamente la loro vita al
Signore, curando i sofferenti.
Si mantiene mediante offerte volontarie.
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vita delie nostre giovani.
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Ten. Mfredo Rostain - Cappellano Militare Valdese - Quartier Generale - Divisione Alpina Taurinense - P. M. 200.
indirizzi di Chiese Valdesi
I DISTRETTO:
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Pastore Edoardo
Aime.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Luserna San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Perrero — Pastore ; Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pómaretto — Pastore : Guido Mathieu
Proli — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre.
Rorà — Pastore : Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Torino — Chiese: Corso Vittorio Emanuele, 23 e Corso Principe Oddone, 7.
- Pastori Elio Esmard e Roberto Comba: Via Berthollet, 36.
Villar Pellice — Pastore ; Roberto Jahier.
II DISTRETTO:
Abbazia: « Chiesa di Cristo ». Culto alle 16 - Pastore C. Gay, da Mume.
Aosta.* Chiesa: 11, Via Croce di Città Pastore: V. Subilia, Via XXUI marzo
n. 1.
Bergamo: Chiesa: Viale Vittorio Emanuele, 4 - Pastore: M. Moreschlnl,
Viale Vittorio Emanuele, 52.
Biella: Chiesa: Piazza Funicolare Culto: la I, III, V domenica del mrae
(da Ivrea).
Brescia: Chiesa: Via dei Mille, 4 - Pastore: D. Fomeron (ivi).
Carema: Da Ivrea: secoóida domenica.
Como: Chiesa: Via Rusconi, 9 - Pastore: Carlo Lupo, Vìa T. Grossi, 17.
Coazze: Chiesa Valdese.
Cormaiore: Chiesa Valdese: Pastore
Vittorio SubÙia.
Felotiica Po: Chiesa Valdese - Pastore
Lami Coisson.
Fiume: Chiesa Valdese - 6 e 8 Via Pascoli (culto ore 10) * Pastore C. Gay,
Salita P. Colothbo. 8.
' D .,4 T*;i.
Ivrea: Chiesa Valdese:' Corso Botta,.
•. * Pastore A- Vinay, Casa Raver
•Via" Cascinette.
Milano: Chiesa:' Piazza Missori, 3 - Pi
- store'Enrico Tron - Via Euripide, 9
Mantova; Chiesa: Via ' Bmcehio, • 5 (d
. Felonica). v ,
Piedicavallo; Chiesa: Via Carlo Albej
to - Culto prima domenica del mas
(da Ivrea). 7 ', .
iv'.. ■ •■•V
S. Lucia^ di Qwstello: Chiesa Valdes
(da Felonica Po).
* -..-ÌDS .
Susa: Chiesa: Via Umberto I (dà Tor
no),..
Tramonti di Sopra: Chiesa Valdese (d
Venezia).
Campobasso: Chiesa Valdeise: Pastor
P. V. Pamsicia. , ■ '
Carunchio: Chiesa Valdese - Evangel;
sta S. Scudrai.
Firenze: Chiesa: Via dei Serragli, 51
Pastore Emilio Corsani (ivi) - Chit
sa: Via Manzoni, 21 - Pastore T. Vi
nay (ivi).
Forano Sabino (Rieti) - Chiesa Valdes
- Pastore Enrico Pascal.
Genova: Chiesa; Via Assarotti - Paste
re: Francesco Peyronel - Via Curts
tone, 2.
La Maddalena: Chiesa Valdese (d
Roma).
Livorno: Chiesa Valdese - Via G. Vere
3 - Pastore A. Ribet (ivi).
Lucca: Chiesa: Via G. Tassi, 18 (da PI
sa). <)’i
Pescolanciano. Chiesa Valdese (da Ca
runchio).
Trieste: Chiesa: Via S. Maria Maggior
- Pastore Guglielmo Del Pesco, Piaz
za Libertà, 6.
Torrazzo Piemonte: Chiesa Valdese (d
Ivrea) terza domenica.
Verona: Chiesa: Via Duomo (da Bre
scia).
Viering: Chiesa Valdese (da Aosta).
Venezia: Chiesa: Palazzo Cavagnis
S. Maria Formosa - Pastore E. Ayas
sot (ivi).
III DISTRETTO:
Bordighera: Chiesa Evangelica - V:
Vittorio Veneto, 25 - Culti: 2 e 4 d(
menica - Pastore Davide Pons - Pii
ni di Vallecrosia.
Barga: Chiesa Valdese (da Pisa).
Bgrrello: Chiesa Valdese (da Canu
chio).
Piani di Vallecrosia: Chiesa Valdes©
Via Col. Aprosio, 96 - Past. David
Pons - Istituto Femminile Valdese.
Piombino: Chiesa Valdese (da Livorno
Pisa: Chiesa: Via Dema, 15 - Pestor
Attilio Arias - Via A. Vespucci, 11
Rio Marina: Chiesa .Valdese (da Livoi
no).
Roma: Chiesa: Via IV Novembre, 107
Pastore A. Sbaffi - Chiesta: Piazz
Cavour: Pastore P. Bosio, Via Ma
riainna Dionigi, 57. ■
Sfalle; Chiesa Valdese (da San Giace
rn.o). ^
Sampierdarena: Chiesa; Via A. Cantc
re, 16 - Pastore: Alfonso Aleesi<
Via Milano, 8 F. - Genova.
San Giacomo degli Schiavoni: Chiea
Valdese; Pastore P. V. Pausascia p.vi;
Sanremo: Chiesa Valdese - Via Homi
8 - Pastore G. Bonnet, (ivi).
Schiavi d’Abruzzo: Chiesa Valdese (d
Carunchio).
Siena: Chiesa Valdese (da Firenze).
In tempo di guerra tutti devono
imparare a tacere. Notizie, apparentemente innocue, su movimenti di truppe, di lavorazione negli stabilimenti militari,
possono giungere olForeccWo
del nemico ed arrecare danni
incalcolabili Nessuna ingenuità e nessuna indiscrezione. Il
silenzio assoluto su quatsUui
norizitt di cflTOttere ■militare i
un dovere di tfitfi gK italiani.