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Roma, 11 Gennaio 1008
LA
óí puooiica ogni Sabato
Propugna gFìnteressi sociali» morali e religiosi in Italia
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ABBONAMENTI
Italia ; Anno L. 2^50 — Semestre L. 1,^
Estero ; » » 5,00 — « « 3^00
Un numero separato Cent. 5
I manoscritti non si resÀHÈ^iscono
PIRCZIOfiC : Via fOagenta
INSERZIONI
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per avvisi ripetuti prezzi da convenirsi.
AAIMIMI5TRAZIOME : Via Naziooale, 107
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SOMMARIO :
Gli avvenimenti del giorno — Le cause
della irreligiosità, di V. Garketto..— Cronaca
del movimento religioso — Le polveri piriche, di A. Chauvie — DiSllnsione, di A. M. —
Fatti e idee. — Leggendo 1’ Evangelo. —
Questioni sociali e moi?aIi : Chiesa e questioni operaie in America. — Pagine di Storia:
I Catari, di G. Jalla — Attacchi e difese :
II Vaticano e i matrimoni misti, di Aspeb _____
La dottrina cristiana spiegata al popolo:
Della Sacra Scrittura (Nuovo Testamento) di
U. I. — Informazioni. — Bibliografìa.
^Vyi50 IMPORT^mE
I er abbonamenti, mserzionì ecc. ìTcolgersi al signor Antonio Rostan, Via Nazionale 107, Roma.
LA LUCE pubblicherii in apposita colonna le iniziali del nome di tutti coloro,
i quali avranno pagato Vabbonamento. Ciò
terra luogo dell invio di ricevuta'.
L’ Amministr.azione.
GLI flMHIIHEHTI DEL GlOHNO
Piccole nuvole in cielo sereno — Settimana di
sangue — Un gesto nobile.
Il cielo della politica internazionale, allo spuntare
del nuovo anno, è apparito sereno, terso, azzurro. Lo
spirito nostro ne gode e respira a pieni polmoni l’auretta della pace e della concordia tra’ popoli. Come è
feconda la quiete, che permette all’ umano lavoro di
sviluppare tutte le energie della natura, sottoponendole al nostro imperio e facendole servire al nostro
benessere !
Ma, passate le prime ore, l’azzurro è stato turbato
da pìccoli ciuffi bianchi che si levano da ponente e
che minacciano di gonfiarsi e divenire grossi e pau
rosi nuvoloni.
Non diamo retta a’ giornali; preghiamo Iddio, affinchè allontani da noi la terribile calamità della
guerra, e seguiamo pure senza timore il viaggio delr ammiraglio Evans.
* *
La prima settimana dell’ anno nuovo in Italia potrebbe chiamarsi la settimana di sangue. Una specie
di follìa omicida ha imperversato dall’ un capo alr altro d’Italia, seminando vittime, suscitando dolori...
Là, una giovane sorella scarica la rivoltella sul fratello
che r ha offesa ; qua, un carabiniere, acciecato dal
vino, ammazza una povera vecchia, colpevole di aver
generato una figliola di cui iUmilite era innamorato;
altrove un feroce bandito stende al suolo moribondi
due custodi dell’ordine ; e (questo è il più grave di
tutti gli avvenimenti) un popolo intero, a Euvo, si divide in due fazioni armate, «he si incontrano e battagliano rabbiosamente senza ragione alcuna.
Perchè, dunque, mio Dio, “iion si riesce a fermare
il braccio degli armati ? Pertliè non valgono le punizioni della legge e lo spavento della prigione ?
Quando nell’uomo si solleva l’onda della passione
nessun freno agisce e tutti vincoli rimangono spezzati. L’ orgoglio ferito è più forte dell’ amore fraterno ; un litro di vino eccitatore è più forte di tutto
una lunga consuetudine di disciplina e di compostezza ; l’odio per la legge e l’istinto di conservazione
vince il rispetto per la vita umana ; l’intolleranza
partigiana spinge al sacrificio inutile, stupido, bai>
baro.
Il cuor dell’ uomo è fraudolento e le sue sorprese
sono innumerevoli ; non c’ è che un mezzo : cambiarlo,
rinnovarlo per la potente azione dello Spirito di Dio'
Tutte le altre misure nojà;)|5iryono.
*
Terminiamo prendendo nota di nn gesto gentile e
aelieato fatto dal nuovo re di Svezia, Gustavo V.
Egli ha rinunziato a tutte le fastose cerimonie della
incoronazione, per non fare spendere in cose inutili
il danaro pubblico. Quanta nobiltà in tale desiderio
regale !
Non possiamo dire che cosa sia, come re, Gustavo
V ; ma possiamo dire, giudicando dal primo suo atto
di sovranità, che è un uomo nel senso più alto della
parola ; un uomo, che sente, che riflette, che vuole,
non un automa messo li per parata, incapace di comprendere la propria missione.
Perchè si ha un bel dire che un re oggi è poca
cosa e i ministri son tutto ; un re, che voglia fortemente essere il padre del suo popolo, ha ancora a
propria disposizione mezzi potenti per far valere la
propria volontà buona ed onesta.
Mezzi che non ha, nè potrebbe avere, un presidente
di repubblica, sia pure un presidente dello stampo
di Rooselvelt.
Non facciamo affermazioni di principio, constatiamo
un fatto con occhio positivo, cui non fa velo alcuna
passione di parte.
Le cause della irrelígíosltíl
Con coraggio bello e forte Don Romolo Murri
dice le cose come stanno. Ultimamente egli, pubblicando nn nuovo lavoro, tutto materiato d’ardore,
denunzia il Clericalismo come il vero autore della
irreligiosità in Italia.
Noi siamo lieti di poter registrare questa voce
concorde con la nostra e tanto più autorevole in
quanto giunge dal campo stesso dove i clericali
esercitano la loro azione deleteria ; e la gittiamo in
faccia a quei miseri energumeni papisti, i quali van
cianciando, con sfacciataggine incredibile, che il
protestantesimo è la causa prima della indifferenza
del nostro popolo.
Il Protestantesimo, capite ?
Come se non fossero li i paesiJ protestanti, coldff
loro enorme lavorio dì pensiero religioso, generato'»
da profonda religiosità, a provare proprio il contrario ; e qui i paesi papisti, con la loro apatia desolante, a dare spettacolo di loro miseria spirituale!
Il clericalismo, accoppiando due termini ricalcitranti, religione e politica, ha nauseato, ha stancato, ha respinto dalla Chiesa le forze vive della
-Nazione. Il Cristianesimo, contraffattosi nei compromessi politici, snaturatosi nelle alleanze ibride e
vergognose, non è più riconosciuto ed è per conseguenza odiato.
Va bene, don Romolo, va benone ; ma voi non
temete nulla per voi stesso ? Badate : voi volete
costituire un partito cattolico che sia democratico e
aperto agli influssi della modernità; volete con esso
infrangere la for/.a d inerzia del clericalismo reazionario, che non intende il tempo in cui siamo ;
ma anche la vostra azione è politica, in fondo'
benché prenda le mosse dal desiderio di portare le
idealità cristiane nella pratica della vita.
Se voi diceste ; voglio costituire entro la Chiesa
un partito giovane e vitale che si affermi per il
bene, nulla ci sarebbe da ridire. Ma allora non
dovete pretendere che tutta la Chiesa si trasformi
in partito, nel partito vostro : sarebbe un ripetere .
il gioco antico, che ora non vale più, ma che ben
valeva al suo tempo, come voi sapete.
La purificazione del Cristianesimo si dee compiere, liberandolo da ogni forma umana, soggetta a
mutarsi, e ridncendolo alla sua espressione di assoluta spiritualità, sempre immutabile e sempre
moderna.
La Chiesa non deve essere confasa con un partito, non amalgamata; quello che voi proponete è
cosa perigliosa ^ed ingannevole, benché nei tempi
che attraversiamo sembri savia e prudente.
In voi. Don Romolo, vi ha una strana mescolanza di spiritualità e di temperamento politico ;
voi, vedendo le masse lontane dalla Chiesa, vi arrabbiate e vi sdegnate, e vorreste richiamarle ; ma
la via che avete scelta é cattiva, perchè è la solita via battuta dal papismo.
Voi vorreste solamente lastricarla con nuove
pietre.
Fatica inutile.
Vito Capretto
NUOVA AURORA
Questo volumetto, che ha avuto al suo apparire
una cosi lusinghiera accoglienza, è posto in vendita per L. 1,75 la copia ; 10 copie per L. 12,50.
La spedizione è a carico de’ committenti.
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LA LUCE
Cronaca iet Mutate rdigio$o
ITJlIjIA.
Propaganda teosofica
Aunie Besant, la nota apostolessa delle dottrine teosofiche, ha compiuto un giro in Italia, visitando Eoma,
Firenze, Genova, Torino, Milano, nelle quali città ha
tenuto conferenze e conversazioni.
A Torino si son poste le basi di una nuova società
teosofica, fondando un primo gruppo, di cui fanno
parte parecchie personalità del mondo evangelico.
Che fanno gli scomunicati ?
Gli scomunicati di Milano, i redattori del Eimovamento, non si sono spostati dalle posizioni che occupavano. Essi risponderanno, preparano anzi, la risposta; e intanto organizzano la resistenza a tutta
oltranza. Ci sarà una specie di rimaneggiamento nella
direzione della Rivista colpita (e resa perciò più interessante), per rendere, pare, più agevole il compito
futuro al periodico.
Intanto il cardinale di Milano, addolorato, sorpreso
di trovarsi di fronte a tanta sfrontatezza, lamenta i
tempi !
Comizio anticlericale
A Velletri grande fracasso contro un giornaletto
clericale, che pare sia scritto con molta sfacciataggine
e che ha provocata V indignazione degli anticlericali
del luogo. Il Romualdi da Roma ha portato il suo
contributo di eloquenza, è stato applaudito, ma tutto
è finito con grida e frastuono.
Quando si capirà che il vociare non è nuova invenzione e che non ha mai fatto altro che buchi nell’acqua ? Sbracciarsi contro i preti con calore è un hello
spettacolo, ma sostituire buone e savie dottrine alle
romano-papali è azione positiva.
Il Crocefisso nelle scuole di Alessandria
In Francia uon c’ è più il crocefisso nelle scuole ;
ma in Italia c’è ancora. Il Consiglio Comunale di Alessandria, composto in maggioranza di socialisti, volle
far staccare dalle pareti delle scuole di quella città
tutti quei poveri cristi, di cui ordinariamente gli
alunni non si accorgono e. i maestri meno degli alunni.
Il Consiglio Comunale era soddisfatto, ma il prefetto
no. Si ricorse al Consiglio di Stato, il quale rispose
che non si può rimovere il simbolo, cosi detto distiano, dalle scuole, secondo le nostre leggi.
Dunque nuovi contrasti: il prefetto ordina, la questura rimette a posto i cristi, il consiglio .comunale
lascia il Municipio.
Alessandria è ora senza amministrazione.
Questione futile, dirà qualcuno ; nossignori, questione
importante e vitale, diciamo uoi.
Il Consiglio di Alessandria avea fatto bene prima,
rimovendo un simbolo che non conclude nulla. ha
fatto benone poi, rimanendo fermo nelle proprie deliberazioni. La legge ! Ma le leggi si fanno apposta per
essere poi disfatte e rifatte.
■ Nel nostro tempo le leggi di tal natura non hanno
più alcuna forza.
SVÌZZERA.
La separazione a Basilea
Nello scorso Dicembre ebbe luogo a Basilea una
grande riunione delle Unioni parrocchiali evangeliche
..della città, per discutere intorno alla situazione ecc l©si SiStiCfl •
La riunione fu provocata dalle lagnanze de’ liberi
pensatori, che non vogliono più pagare culti ufficiali,
e dalla richiesta pervenuta al Grande Consiglio da
parte de’ cattolici-romani, i quali reclamano anch'essi
la sovvenzione governativa.
Il pastore Miescher, francamente esposta la questione, dis.se che la miglior cosa, per salvaguardare
la dignità stessa della Chiesa Riformata, sarebbe di
rinunziare all’ appoggio finanziario del Governo. Apertasi la discussione, il prof. Ed. Higgenbach espresse
il voto che a base della futura Chiesa indipendente
sia posta una professione di fede analoga a quella in
uso per la consacrazione de’ pastori, la quale è accettata da teologi di ogni tendenza.
BELGIO
Il Comitato della Società di Storia del Protestante.simo belga ha deliberato di celebrare il 4- centenario
della nascita di Calvino e di prendere parte alla commemorazione del grande riformatore, che .sarà fatta in
Ginevra. La celebrazione sarà fatta d’ accordo con le
due Chiese protestanti del Belgio.
SCOZIA.
Esposizione di Storia Valdese a Edimburgo
Una esposizione di libri, opuscoli, manoscritti, riferentisi alla storia del popolo valdese, è stata aperta
nella Casa di Giovanni Knox nella capitale della Scozia. Notansi le opere di Morland (1658), Légec (1669),
Perrin (1624).... fino a quelle pubblicate ai giorni nostri
La Storia Valdese in Inghilterra, in Francia, in Germania e in tutti i paesi civili ha una letteratura ricchissima, di cui non si ha idea in Italia. I forestieri
conoscono e sanno meglio apprezzare quel piccolo popolo che è una delle vere glorie d’Italia. Da noi per
contro pochi se ne curano, se si tolgano i Mamiani, i
De Amicis, i Gabotto, i Foà ; e ciò perchè la storia dei
Valdesi è la condanna di Eoma papale, che non era
mai sazia del sangue di quei gloriosi valligiani.
Cai’uegie Simpson per lord Kelvin
Il Rev : Carnegie Simpson (la cui opera magistrale
« Il Fatto di Cristo » è stata testé voltata nella nostra lingua dal Prof. E. Rivoire) commemorò a Glasgow
Lord Kelvin ; riportiamo questo passo bellissimo ;
€ Nessuno poteva avvicinare Lord Kelvin senza riconoscere
subito la semplicità e la bellezza del suo carattere morale ; e
nessuno poteva discorrere con lui delle finalità della vita, senza
accorgersi della sincerità e realtà della sua fede religiosa. Citando un giorno il detto celebre di Laplace: « non v è luogo
per r Ipotesi Dio », affermava all’ incontro che egli « aveva
del continuo bisogno di queH' ipotesi ». Dalla personalità intellettuale, morale e religiosa di Lord Kelvin traspariva
queir armonia che solo i grandi, veramente grandi, posseggono,
quando sono altrettanto buoni quanto grandi ! »
INGHILTERRA.
Il Concilio Pan-Anglicano
Tempo addietro, 1’ Arcivescovo di Cantorbery, primate della Chiesa Anglicana, ha emanato l’invito per
il Concilio Pan-Anglicano che avrà luogo dal 27 Luglio al 5 Agosto del corrente anno ed a cui prenderanno parte circa SCO vescovi. Come è noto, il Concilio Pan-Anglicano, d' istituzione relativamente recente, .si riunisce ogni dieci anni. Quello che s’adunei à
quest’ anno sarà il terzo. Il Concilio Pan-anglicano,
sebbene finora non rivesta carattere legale, ha una
grandissima influenza morale sull’ andamento della Comunione Anglicana che non si compone della sola
Chiesa d’ Inghilterra, ma altresì delle Chiese Episcopali d’ Irlanda, di Scozia, degli Stati Uniti, del Canadá, della Nuova Zelanda, delle Colonie ecc. Queste
Chiese sono autocefale, ma unite tra loro in un unica
comunione non solo dalla fede, ma altresi dalla Oturgia e dal possente loro organamento ecclesiastico
della cui unità il Seggio di Cantorbery è il centro ed
il simbolo.
Questa illustre assemblea di ve.scovi, che sono le
guide di uno dei rami più vegeti ed eminenti della
Chiesa di Gesù Cristo, avrà davanti a sè un programma dei più seri e gravi ; e le risoluzioni eh essa
prenderà avranno una profonda ripercussione anche oltre le frontiere delle Chiese e del mondo anglo-sassone.
Ecco il sunto del programma;
I. La fede cristiana e la scienza umana.
IL L’ insegnamento morale della Chiesa nei suoi
rapporti coi problemi sociali ed economici.
III. Cultura dei ministri.
IV. Missioni.
V. Riunione delle Chiese ; intercomunione.
VI. Organamento interno della Comunione Anglicana.
VII. Il servizio Divino all’ interno ed all’estero.
Vili. L’ uso e il miglioramento del Libro di Pre
ghiere.
IX. Le condizioni richieste per la Santa Comunione.
X. Problemi relativi al matrimonio.
XI. L’istruzione religiosa nelle Scuole.
XII. La Cura religiosa dei malati.
XIII Gli ordini religiosi e le diaconesse.
Il Concilio si occuperà inoltre della pace fra le nazioni e della santificazione della Domenica.
I nostri lettori ne saranno ampiamente informati a
suo tempo.
11 don. Robertson e il papismo
II Rev. Dottor A. Robertsou di Venezia, da paree
chio tempo spiega una viva azione su pei giornali in
glesi contro il romanesimo che cerca insinuarsi con
abilità fra gli anglosassoni. Egli svela le arti e mette
a nudo le stolte pratiche romane. E’ specialmente da
segnalarsi un suo recente articolo intitolato : « sugli
scandali clericali in Italia », in cui. prendendo le
mosse, dall’ interrogazione dell’ On. Daneo al guardasigilli sulla necessità di modificare la nostra legisla,zione, troppo debole nel colpire i delitti contro i minorenni, si scaglia contro i satiri in veste talare che
corrompono col denaro i genitori poveri e senza appoggio. Ottima cosa che un amico provato dell’ Italia,
come il Dr. Robertson, dibatta simili quistioni su giornali inglesi ; ma non sarebbe il caso di occuparsene
maggiormente sui nostri giornali italiani ?
STATI UNITI AMERICA
La Chiesa Cattolica Nazionale Polacca
La Chiesa cattolica nazionale polacca è in prospere
condizioni. Questa Chiesa ha una diecina di anni d’esistenza. Sor.se come conseguenza di un movimento antipapale tra i cattolici-romani polacchi residenti negli Stati
Uniti, i quali sommano a circa 2 milioni. Apprendiamo
dal Fatholik di Berna che la Chiesa vecchio-cattolica
polacca conta oggi negli Stati Uniti d’ America 40
mila membri, organizzati in 23 Parocchie, con 21 ecclesiastici. Alla testa della Chiesa e del movimento di
riforma polacco è il Vescovo Hodur che il 5 Settembre scorso venne consacrato ad Utrecht dai vescovi
Vecchio-Cattolici di Olanda, Germania e Svizzera.
FRANCIA.
Il pubblicista Cornely
E’ morto a 62 anni. Legittimista convinto, difese
la causa del Conte de Chambord. Morto costui, si avvicinò agli orleanisti e segui il Conte di Parigi. Raggiunse r apogeo dell’ influenza nel mondo aristocratico
e monarchico di Francia per la sua erudizione e 1 eleganza del suo stile. Scoppiato 1’ « affaire », egh si
persuase dell’ inuocenza di Dreyfus e non esitò un
istante a schierarsi fra i partigiani di costui ; il che
gli rovesciò addosso tutte le ire, il disprezzo, le calunnie dei suoi ammiratori del giorno innauzi.Rima.se
fermo, incrollabile, dignitoso.
Quel che va notato sopratutto nel Cornely è 1’ evoluzione deh suo pensiero religioso. Egli attraversò varie fasi, ma rimase credente e cristiano.
Circa dodici anni or sono, al funerale d’ un collega
in giornalismo, chiuse il suo discorso con queste parole : « E noi cristiani, che uon saliamo sugli orli
delle tombe se non per avvicinarci maggiormente al
cielo, diciamo al dipartito collega : « Non Addio, ma
Arrivederci ! »
In una delle ultime sue conversazioni col pastore
e giornalista Hirsch diceva: « Ho potuto cambiare di
opinione sulle origini delle specie, sul valore delle
chiese e di quelli che le dirigono, senza mutare opinione sul Cristo. Io rimango « Cristite » come altra
volta.
Il Cornely era nato cattolico-romano.
Le Chiese riformate dopo la separazione
La separazione non ha indebolito ne recato danno
alle Chiese Riformate, già sovvenzionate dallo Stato.
Il presidente del Comitato Permanente, il pastore Lächeret, comunica alla stampa evangelica che l’esercizio
finanziario 1907 si chiude senza deficit. Ne siamo veramente e fraternamente lieti.
ARMENIA
E’ morta a 110 anni una vecchia, fedele cristiana,
la cui vita fu una bella testimoniauza all’ Evangelo.
Aveva imparato a leggere a 60 anni, per potere direttamente attingere le abbondanti consolazioni della I arola di Dio.
In una delle feroci repressioni mussulmane la povera
vecchia, maltrattata, minacciata di morte, resistette ai
suoi assalitori, che le bruciarono, la Bibbia, con queste
nobili parole: « Voi potete bruciare il mio libro, ma
non potete togliere dal mio cuore 1’ amore di Gesù ! »
AUSTRIA
Los von Rolli
Ci si domandano con insistenza notizie del bel movimento antipapista, che, determiuatosi per ragioni politiche. interne in Austria (Iddio si serve di tanti
m‘zzi !), ha poi continuato ininierrottamente a strappare da Roma molte anime assetate di verità e di libertà nella fede.
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LA LUCE
I nostri lettori si rallegrino pure : buone sono le no
velie che loro arrechiamo, dateci da sicuri informatori.
La Chiesa Vecchio-Cattolica (frazione della Chiesa
Universale nata ne) 1870 dalla indignazione che suscitò il domma della infallibilità papale) si accresce
costantemente. A Brün (Moravia) è stata fondata recentemente una nuova parrocchia; e quella di Dessendorf s’è accresciuta nell’anno 1907, di 120 persone.
Finora, secondo calcoli scrupolosi e non troppo otti
misti, anzi piuttosto pessimisti, Eoma ha perduto in
Austria 50.000 circa de’ suoi fedeli. Risultato veramente straordinario, dati i tempi poco commovibili
per questioni di fede e data la tenacia con cui gli
austriaci si son sempre mantenuti romanisti.
GERMANIA..
Statistica eloquente
Come stanno le cose in Germania ? Papismo ed
Evangelismo^ sono di fronte ; chi vince ? chi perde ?
Ecco una statistica che risponde cop chiarezza:
Nel 1862 vi furono nel regno di Prussia 1.280 papisti che passarono aH’Evangelismo e 266 protestanti
che si unirono a Roma.
Nel 1904, sempre in Prussia, vi furono 5673 adesioni di cattolici-romani alla Chiesa Evangelica; e in
tutto r impero tedesco le adesioni all’ Evangelismo
furono 7878, laddove soli 807 protestanti passarono a
Roma. Questa statistica non è cosa arbitraria, ma è
statistica ufficiale, cioè controllata e approvata dal
Governo Germanico.
oCcr polvere pirica
Su rimmane disastro di via Grande Lattarini in Palermo se ne son dette di ogni colore, i giornali di tutti
i partiti e di tutte le regioni d’Italia all’unisono, concludendo i loro cenni, non hanno mancato di invocare la
solita severa inchiesta che assodile responsabilità; Montecitorio stesso risonò di accuse più o meno fondate contro la negligenza e la debolezza delie autorità politi
che e di Pubblica Sicurezza. — Siamo però abituati al
ritornello e jion ci fa più impressione.
Piuttosto, in proposito ci sia lecita una parola non
detta ancora, una parola franca, nulla togliente alla
coscienza della nostra solidarietà cristiana con le vittime infelici e con le tristi anime gementi sui resti
deformi dei loro cari.
Quei settantadue cadaveri e quel centinaio di feriti
del nuovo disastro ci suggeriscono invero amare riflessioni.... sulla polvere pirica e sulla dinamite. A chi
risale la colpa di si orribile infortunio ? — Per una
volta tanto lasciamo stare le autorità e, senza volerla
fare da giustizieri, diciamo senz'altro che la colpa è...
della polvere pirica, vale a dire del posto eminente che
essa occupa nel cuore dei nostri concittadini.
Qui, in Sicilia, non passa festa religiosa, patriottica,
civile, commemorativa o carnascialesca senza che ci
debba entrare quella benedetta polvere. Mancherebbe
qualche cosa alla gioia, aU’entusiasmo popolare se cento
scoppi di petardi e di razzi non fossero della partita.
Ma i petardi ed i razzi bisogna pur fabbricarli
per farli scoppiare, e bisogna fabbricarli a buon
mercato, perchè il popolo ne ha bisogno, e non
può sobbarcarsi alla spesa di passar per le mani dello
stato ; quindi contrabbando e fabbriche clandestine,
quindi disastri come quello di Palermo, come quello
minore di Messina (Ritiro) pochi mesi addietro.
Brutta malattia quella della polveromania : qualche
volta se ne muore, spesso ci si lascia un occhio ed anche tutti e due. Esisteva una volta al mio paese, dove non
c’era matrimonio senza pistolettate a tutto spiano. Ora
ne sono guariti ; ma ce ne vollero degli infortuni per
farla intendere ai nostri buoni villici valdesi 1
Vorrei che ne avessero a guarire fra breve i nostri
cari concittadini siciliani ; per cui, lasciando stare le
autorità ed il governo, lasciando stare il clero che,
pur dovendo essere l’educatore del popolo, presenzia e
benedice nelle feste solenni.... la polvere pirica, al popolo mi rivolgo, al suo buon senso e gli dico : 0 popolo generoso, la dinamite è una gran bella cosa, poiché per essa si fanno le strade, le ferrovie, i tunnel, i
porti, gli scavi di ogni genere con maggior prontezza
di una volta ; ma è proprio indispensabile ch’essa faccia parte delle nostre feste ? —- Non ho mai capito
eome un popolo che gli stranieri chiamano artista possa
trovare gusto in quelle scempie feste pirotecniche a
base di scoppi e di frastuoni. E — altra considerazione
— non riesco a comprendere come il nostro popolo abbia ancora la faccia tosta di lamentarsi, come fa, della
mancanza di ospedali, asili, scuole, quando felice e beato
assiste allo sperpero di decine di migliaia di lire in
quelle serate di festa dove la polvere pirica è parte
principale. — Io penso che tanto i popoli quanto i bambini hanno bisogno di divertirsi ; ma un pò di gusto
nella scelta del divertimento 1
Oh ! i canti in cui la balda gioventù Svizzera esprime
la sua forza civile ed il suo vigore patriottico ! i canti
nudriti di ricordi e di speranze, il canto di un popolo
non reputato artista come il nostro (oh ! le frasi fatte !)
in cui pulsa tutta l’anima della nazione ingentilita dal
mezzo con cui manifesta la sua gentilezza !
Qui invece da noi c’è la polvere pirica ; ed allora,
qualche volta, c’è un disastro come quello di Palermo :
settantadue morti e fiù di cento feriti, rovina finanziaria e quel che segue.
Ci pensa il popolo a queste cose?
Si, ma per ricavarne i numeri del lotto.
Hdolfo Chaavie.
DISILLUSIONI
Nell’Aprile 1905 il prof. Carlo A. Briggs veniva
ricevuto in udienza privata da Pio X. Egli si era
recato dal Pontefice mosso dal desidorio di trovare
una base comune, su cui Cattolici Romani ed Evangelici potessero fraternizzare ; giacché egli riteneva
che Pio X col suo programma di « instaurare omnia
in Christo »■ avesse in animo di riformare la Chiesa
e fosse proclive a favorire una riunione dei vari
rami della cristianità.
Il prof. Briggs dopo l’udienza era entusiasmato.
Il Papa si era mostrato pieno d’interesse verso i
Protestanti ed aveva affermato che riteneva più
probabile una unione con loro che con i greci ortodossi. Egli disse che conveniva concedere una
ragionevole libertà di discussione per risolvere i
difficili problemi che dividevano la Cristianità, e che
i teologi rigidi e intolleranti facevano torto alla
Chiesa... Uno dei suoi Consiglieri, il Dr. Janssens,
rettore del Collegio benedettino di S, Anseimo,
doveva mandare fuori un artìcolo che, cominciando
dalla Eucarestia, avrebbe messo in chiaro quel che
era essenziale nella dottrina e quel che era soltanto
frutto di opinioni individuali di teologi...
Non sono trascorsi tre anni da che il prof. Briggs,
animato da quelle rosee illusioni di liberalismo papale, scrisse il suo articolo « Riforma nella Chiesa
Cattolica », e già egli è costretto a scriverne un
altro di ben diversa intonazione dal titolo : « La
Nuova Enciclica ». L’articolo è apparso nel fascicolo
del 12 Dicembre della importante Rivista Americana
The Indipendent ». Il disinganno è stato grande
ed il prof. Briggs riconosce che è avvenuto di Pio X,
riformatore religioso, come di Pio IX, riformatore
politico ; l’uno come l’altro, d’un subito sono tornati
ad essere reazionari — apparentemente per gli stessi
motivi.
Mal consigliato, il Papa ha commesso una serie
d’errori politici, e quindi s’è lasciato persuadere
dagli stessi consiglieri che tutto il male procedeva
dalle perniciose influenze che si sono fatte strada,
per cui non v’è più nè rispetto, nè obbedienza all’autorità ; e che specialmente han fatto danno le
'¡endenze moderne, cui ad ogni costo bisogna frenare.
Per questo son venuti fuori il nuovo sillabo e
’enciclica contro il Modernismo ; ed il nostro Pro'essore prevede la possibilità d’nn nuovo Concilio
Vaticano inteso a magnificare l’autorità papale !
Non seguiremo il Dr. Briggs nella stringente sua
disamina del Sillabo e deH’Enciclica, paghi come
siamo di avere registrato questa nuova disillusione
di evangelici eminenti, come il sullodate professore,
che s’impuntano nel credere riducibili le più grandi
antitesi esistenti, cioè: Papismo ed Evangelismo.
Ben vengano, dunque, i Sillabi, le Encicliche, i
Concili infallibilisti, ad aprire gli occhi a certi ostinati sognatori che continuano ad aspettare dal Pa)ato quel che esso non può dare a meno di suicidarsi, cioè : cessare di essere quel che è...
Il prof. Briggs ed altri generosi illusi, come egli
lo fu un tempo*, non pretendano più oltre di vedere
un cattolicismo riformato col Papa, ma bensì lavorino ad affrettare il ritorno del vero cattolicismo
alle sue origini ; e ciò sensa il Papa.
R. m.
FATTI E IPEE
Il pret«5o suicidio di /lartin Lutero
Fra le calunnie, lanciate dai gesuiti e loro accoliti contro la persona del grande riformatore tedesco,
vi è quella del suo preteso suicidio. La stessa rivista « Le Mercure de France » ebbe l’imprudenza di presentare la calunniosa affermazione gesuitica come un problema storico da risolversi ancora. Ci preme ora notare che un recentissimo storico della Chiesa, per giunta cardinale, l’Hergenrother ha fatto giustizia di tale calunnia, « poiché,
egli dichiara, tale preteso suicidio è storicamente
insussistente », e rimanda chi volesse saperne di
più, nella bibliografia, all’opera del Paulns, che,
nelle Aggiunte e Schiarimenti alla Storia del popolo tedesco del Jansenn, ha fatto un'esauriente
indagine critica sulla morte naturale di Lutero.
Dobbiamo noi prendere atto dell’autorevole smentista data dal cardinale tedesco Hergenrother alla
falsa diceria inventata e sparsa ad arte dai gesuiti e
dai loro discepoli, sia del campo-cattolico romano,
sia di. quello di certi scrittori del Mercure, che
non esita a pubblicare articoli che oltraggiano la
memoria dei grandi riformatori del secolo XVÏ.
üna trovata dgH’gx-prctc Charbonnel
Il famoso ex-prete Charbonnel, direttore della
Raison, -nella sua lotta contro la religione, ha creduto bene, allo scopo di < dividere dalla tradizione
antica le immaginazioni ed i cuori », di pubblicare
una Raccolta di cantici « compósta di inni, canti
e canzoni della Rivoluzione francese, » da cantarsi
nelle feste, nei funerali, in tutte le occasioni infine, in cui trionfava il sentimento religioso che
deve essere — secondo lui e gli altri liberi pensatori della medesima risma — sostituito dal puro
sentimento civile. La raccolta comprende : Ah çaira, su aria di Bècour ; Carillon national {1190)-,
hi. Carmagnola (1792); A//- des marseillais {\19iÌ)-,
Hymne à la Raison (1793); Hymne du dix Oer
minai (1796); Hymne poun la fête de la Jeunesse
(1789); Hymne pour la fête de l'Agriculture ;
Chant pour la fête de la vieillesse (1796); Le 18
Fructidor (1798).
Il guaio è che l’ex-abate si è trovato dinanzi
ad una difficoltà somma che non ha saputo superare.
Tutti questi canti della Rivoluzione, che avrebbero
dovuto redimere « le immaginazioni ed i cuori »
dalla superstizione religiosa, non fanno che celebrare Dio, TEvangelo.... !
E allora ? L’ex-abate là dove si parla di Dio dice
che bisogna intendere « Umanità ». La trovata è
veramente graziosa e dimostra che lo Charbonnel
non ha dimenticato di essere stato alla scuola dei '
preti, i quali, quando vogliono dimostrare qualunque
tesi, anche la più assurda, non dubitano punto di
ricorrere, sia alle falsificazioni dei testi, sia alle
arbitrarie interpretazioni.
(1 proposito dell’insegnameoto religioso
Fra i deputati che hanno su questa materia espresso il loro parere vi ò l’on. Macola, il quale,
naturalmente é favorevole. A questo riguardo, egli
racconta un aneddoto che dimostra ancora una volta
quanto i nostri Ubèri pensatori siano deficienti
nel proporre le vere soluzioni ai grandi problemi
della vita.
L’aneddoto riguarda l’on. Bovio. Questo insigne
filosofo, un giorno vedendo la propria vecchia madre
« devotissima cattolica » intenta a recitare il Rosario, dolcemente la pregò di desistere. — Si, ri-
4
LA LUCE
spose la donna^ ma a patto die tu mi sostituisca a
questa pratica qualche altra cosa. — Il Macola racconta che a questa osservazione il Bovio non seppe
che rispondere e che da allora in poi non mosse
più alcuna obbiezione alla vecchia madre sua, riguardo a simili manifestazioni del sentimento religioso.
Veramente ci pare che il grande filosofo si sia
lasciato disarmare un pò troppo presto, perchè tra
la recita del rosario e l’ateismo o l’indifferenza religiosa vi è posto per qualche altra cosa più profondamente seria ed elevata.
e. m.
Pio nella Storia
Notevolissimo nel Corriere della Sera del 1_
gennaio l’articolo di Luigi Lnzsatti intitolato ;
Dio nella Storia, scritto a proposito del Congresso
delle religioni che ha da tenersi tra alcuni mesi
ad Oxford. Ci piace rilevare il seguente passo del
bellissimo articolo :
c Questo fervore di studi religiosi contrasta con la
dottrina del materialismo storico, e dimostra con fulgore intuitivo che al di sopra degl’interessi materiali,
i quali paiono trascinare con strepitoso impeto ogni
cosa nella loro ragione, vi è una corrente di forze
ideali invisibili e inestinguibili, le quali esercitano la
loro salvatrice influenza, frenano e riscontrano gli
appetiti e le cupidigiJ, e compongono in proporzione
diversa, secondo l’indole dei tempi, la storia reale
dell’Umanità che non ha mai vissuto di solo pane
ma si è sempre cibata anche di mistiche aspirazioni,
ha perpetuamente sentito il dolce giogo della morale
imperativa, colorendo le tristi realità della vita con
le gioie superne dell’ideale. E più si approfondiscono
queste vicende, più queste entità religiose si palesano
uscenti da quanto vi è di più intimo, ingenuo e puro
in contrasto con quelle dottrine superficiali le quali>
collegavano l’origine della religione colla ignoranza
colla superstizione, colla paura. Le origini di tutte
le grandi religioni sono fatte di purezza sublime, e
non vogliono essere confuse coi barattieri che le
adulterarono. Gli studi storici del secolo decimonono
continuati nel ventesimo, hanno restituito alle religioni il loro compito naturale ed essenziale; e come
distruggono le leggende delle superstizioni abbiette,
hanno contribuito anche a distruggere le leggende
non meno fallaci di un razionalismo sospettoso che
vede da per tutto anime cieche e ingannate da sacerdoti scellerati ed avari. »
Ah, come fa bene di tanto in tanto sentire una
di queste voci buone e consolatrici, in mezzo al
coro di rauche e brutali maledizioni a tutte le cose
sante coltivate a refrigerio dello stanco spirito
umano !
Questo di un economista, che s’erge a filosofo e
che tralascia la cifra per sublimarsi nella contemplazione dell’ideale, è pure un bello spettacolo. E
potrebbe essere spettacolo ammonitore pe’ truffi
canti della irreligiosità se i trafficanti sapessero
riflettere.
Ma essi han le orecchie e non odono, hanno
gli occhi e non vedono ; come volete dunque che
riflettano ?
Frammento di ud Vangelo egiziano
Il dott. Grenfell, l’illnstre professore di Oxford,
che ha spesa parte della sua vita nel sopraintendere agli scavi archeologici in Egitto, nella sua
Conferenza al Collegio Romano ha parlato della
scoperta di un frammento evangelico, il quale era
stato precedentemente stampato sulla Tribuna dalla
quale noi lo trascriviamo.
Eccolo :
Mentre Gesù passeggia, « un tal fariseo, sommo
sacerdote, di nome...., si accosta e dice al Salva
tore: chi ti ha dato il permesso di passeggiare in
questo luogo di purificazione (hagneuterion) e di
guardare questi- sacri arnesi, mentre nè tu hai fatto
il bagno, nè 1 tuoi discepoli si son lavati (baptisthenton
i piedi ? Bensì tu impuro cammini nel tempio che è
luogo puro, e dove nessun altro cammina se non
dopo essersi lavato e aver cambiato vestimenta, nè
osa guardar questi sacri arnesi. Ma tosto fermatosi
il Salvatore coi suoi discepoli gli rispose: tu dunque
che sei qui nel tempio sei puro? E l’altro gli dice:
gi che son puro. Mi son lavato nella palude di David,
discendendo per una scala e risalendo per un’altra ;
e mi son messo abiti bianchi e puri; e dopo son ve
nuto qua ed ho guardato questi sacri arnesi. Gli rispose il Salvatore : guai a voi ciechi che non vedete.
Tu ti bagnasti in queste acque sparse, dove si tuffano cani e porci, di giorno é di notte, e ti lavasti e
tergesti la pelle di fuori, che anche le meretrici e le
fiautiste ungono e lavano e tergono e fanno bella per
eccitar la concupiscenza degli uomini ; ma dentro esse
sono piene di scorpioni e di ogni malvagità. Io invece e i discepoli miei... »
II passo, come si vede, non è in contrasto, non
solo, ma è in perfetta armonia, anzi, con lo spirito
di Gesù, come i Vangeli canonici ce lo presentano.
E’ una cosa che non sorjtrende chi sa come esistessero molti Evangeli fin da’ primi tempi; altri
frammenti, forse più importanti, potranno ancora
venire in luce ; ma tutto ciò dimostra che ci fu
una selezione accurata, onde il valore storico dei nostri documenti canonici risulta accresciuto.
LEGGENDO L’EVANGELO
Ma tu, quando farai orazione,
entra nella tua cameretta, e
serra il tuo uscio... »
L’amore tra uomo e uomo ha funzioni le quali si
possono in cospetto di tutti esplicare, ma altre ne
ha di cosi delicate e speciali, che debbono rimanere
avvolte nel velo candido, ma impenetrabile, del
pudore.
L’amore che lega l’uomo, figlio, con Dio, padre,
si svolge sulla medesima linea di leggi ed ha le
sue cose palesi ed ha le sue cose nascoste.
Molti atti ci spinge a compiere la fede (che è
un amore fortemente radicato e però fiducioso) con
una prepotenza a cui non si resiste. E sono atti
nobili e belli e utili sempre quelli che hanno nascimento dall’impulsione della fede. Ma v’ha un atto,
solenne come niun altro lo è, il quale non debbesi
gittare in pasto alla curiosità di estranei ; esso si
svolge tra lo spirito nostro e lo spirito di Dio, e
noi e Dio solamente dobbiamo esserne testimoni e
spettatori : quest’atto, soave insieme e tremendo, è
la preghiera!
Gli ipocriti, che sono i mercatori dei religiosi
sentimenti, i barattieri del divino, i quali vogliono
vendersi mascherati di santità, sperando cosi di essere meglio valutati da chi giudica dall’apparenza,
non hanno alcuna difficoltà a profanare la preghiera,
come il bruto non ha ritegno e inconsciamente ama.
L’ipocrita è un essere che non' ha il divino pudore
della fede, perchè non ha la fede vera ; ma colui
che la possiede e la sente e la coltiva con assidua
cura è podorato, non la denuda, non la mostra in
tutte le ore ed a tutti i passanti ; ma la nasconde
gelosamente. E specialmente la nasconde quando la
fede cerca in Dio conforto, aiuto, forza ; quando
geme davanti al Signore ; quando lotta e soffre e
vuole neirafflizione purificarsi e rintemprarsi; quando,
in una parola, prega.
L’occhio dell’estraneo, che non comprende e de
ride, non deve posarsi suU'uomo che leva le mani
verso il cielo e piange invocando, traendo a sè la
pietà del Padre ; nè deve posarsi suU’uomo che
gioisce e rende grazie e loda l’Eterno ; le cose
sante debbono rimanere l inehiuse e custodite. L orazione, che non è fatta nel .segreto della cameretta
chiusa, è una formalità; e vorremmo noi con formalità ingannare Iddio ?
V. G.
un Dipartimento della Chiesa e del Lavoro, in
cui si studia il problema dei rapporti tra l’organizzazione religiosa e le associazioni operaie : e i
risultati della sua attività grazie specialmente all’azione del pastore Stelzle, un amoroso intenditore
di cose economiche, sono incoraggianti e veramente
splendidi. Il fine, che è quello di far giungere ad
un riavvicinamento sincero e fecondo la Chiesa e i
lavoratori, è stato perseguito tenacemente, attentamente e, spesso, con piena soddisfazione di tutti.
Le Associazioni operaie e i Consigli di Chiesa si
scambiano i loro delegati : ministri e altri rappresentanti della Chiesa presbiteriana intervengono nelle
riunioni operaie, come i delegati dei lavoratori sono
ammessi alle sedute dei Consigli di Chiesa. Cosi
si conoscono, si apprezzano, si amano,, si interessano ciascuna parte delle cose riguardanti l’altra,
pur conservando gli uni e gli altri, si comprende,
piena libertà di pensiero in politica o in religione.
Già, tale riavvicinamento è di per sè stesso un
grande passo innanzi ; ma vi ha di più. Non solo
gli operai sono contenti e la Federazione Americana del Lavoro si è mostrata favorevolissima al’intesa ed ha facilitato con tutti i mezzi la realizzazione del progetto della Chiesa ; ma molti buoni
rutti si sono maturati su quest’albero della con-,
cordia, come era naturale che avvenisse.
Quando i lavoratori si son trovati in conflitto
con i proprietari per ragioni di salario o per altre
ragioni simili, la benefica influenza della Chiesa si
è esercitata largamente ed efficacemente più volte
alla pacificazione degli animi e alla conciliazione di
interessi opposti e cozzanti.
Cosi, ad esempio, quando la questione carbonifera era più viva ed agitata, lo Stelzle potè riunire nella Chiesa gli operai e i padroni, a cui rivolse parole savie sui doveri degli uni e degli altri
e degli uni verso gli altri, riuscendo a spegnere il
fuoco dell’ira, a dissipare propositi di vendetta e
di lotta fraticida, a far notare dove fossero gli errori e in qual misura in ciascuna parte, a convincere tutti, a quetare tutti.
Noi apprendiamo quel die ci narra il Carey con
vera soddisfazione e con gioia e con orgoglio anche,
perchè sono fratelli nostri coloro che tanto hanno
operato ed operano ; ma la nostra letizia non è
compiuta. Noi non possiamo scacciare dalla niente
il penoso pensiero che in Italia le falangi sacre al
lavoro ci guardano con occhio di inimicizia e talvolta di disprezzo, come se noi, essendo di Cristo,
dovessimo necessariamente essere contro di loro.
Invano tendiamo la destra con sincero cuore ; il
lavoratore nostro ha imparato l'odio e ci volta le
spalle.
Ma il lavoratore nostro ha maestri troppo arrabbiati, troppo acciecati, troppo affrettati.
QUESTIONI 50ClflLl E MORrtLi
Chiesa e (inestioni operaie in America
Il Rev. S. P. Carey Review of Rerieirs
for Australasia un articolo pieno di entusiasmo
intorno all’opera della Chiesa presbiteriana degli
Stati Uniti in riguardo alle questioni economiche.
La Chiesa presbiteriana, già da quattro anni, ha
PJVQIHE Pi 5TORIÍI
I Catari
Claudio di Torino era morto da più d un secolo
quando il Piemonte vide .sorgere nuovi avversari del
cattolicismo romano che andava vieppiù corrompendosi.
Ce lo fa sapere Atto, vescovo di Vercelli, che nel !)45,
scriveva esserci, nei pressi della sua diocesi, delle persone che avevano abbandonato la Chie.sa, rigettandone
parecchi articoli di fede e di disciplina. « E nel mio
.stesso gregge, aggiunge egli, parecchi deridono le sacre
cerimonie, imitando quei perversi che si sono staccati
dalla Chiesa e dal clero. »
Quest’appunto non è abbastanza esplicito perchè si
possa decidere se si tratti ancora de’ discepoli di Claudio
0 se non sia piuttosto quello il primo indizio della
presenza dei Catari nella regione .subalpina.
Il primo dato sicuro cheli riguardi è dell’anuo IO28,
nel quale, essendosi scoperta, a Monforte nell’Astigiano,
una assai numero.sa congregazione catara, 1 arcivescovo
di Milano, Ariberto d’iutimiano, marciò contro essi con
un corpo di milizie, prese d’assalto il castello dove avean
cercato un rifugio, e mandò tutti quei disgraziati.
5
nomiui e donne, aU’estremo supplizio. Con loro comincia il lungo martirologio delle vittime della romana
intolleranza uell’alto bacino del Po.
Malgrado quest ecatombe, i catari si spai’sero rapidamente tutt attorno e, quando erano perseguitati,
cominciarono a riparlare nelle valli alpine.
Sembra che a tali alludesse quell’abate di S. Tron,
nel Belgio, il quale, tra il 1108 ed il 113G, propouendo.si di audai-e a Roma pellegrino, paventava di dover
varcare nelle Alpi uua regione i cui abitanti professavano un’eresia inveterata circa il corpo e il sangue
di Cristo. E’ possibile, direi quasi probabile, che quella
regione debba ricercarsi neli’ Alpi Cozie, il Monginevra essendo stato in ogni tempo il valico piit frequentato tra Francia ed Italia.
1 iù tardi troveremo difatti i Catari annidati nelle
Alpi Occidentali, dove perdurarono, misti ai Valdesi
tino alla vigilia della Riforma del secolo XVI. Misti’
perché perseguitati dal comune nemico ; non però confusi riguardo alla dottrina, essendo i Valdesi stretta
mente biblici, i Catari no. Tuttavia, il fatto di ritro
varli frequentemente avvolti nelle stesse repressioni, e
mai in lotta tra di loro, ha indotto numerosi scrittori,
medioevali ed anche moderni, cattolici-romani, prote!
stanti e persino valdesi, a confonderli. Giova adunque
caratterizzarli per chiarire il troppo lungo equivoco.
1 Catari (da un’aggettivo greco che significa puri)
come chiamavano sé stessi, erano una derivazione del’
Manicheismo, religione mista di dottrine cristiane e
di teorie dualista che risalivano al parsismo. La maggior parte d'infra essi' credeva all’esistenza di due
principii eternamente opposti, quello delle tenebre della
materia, del male manifestatosi nel Dio guerriero del1 Antico Testamento, — e quello della luce, dello spirito, del bene, rivelatosi nel Nuovo Testamento, per
mezzo di Gesù Cristo, portatore della luce divina. Essi
adunque rigettavano, non solo l’Antico Testamento, ma
gran parte del Nuovo e veneravano specialmente i
pi imi versetti dellJEvangelo di Giovanni.
Se peccavano nella dottrina, praticavano invece uua
rigida morale e dovettero alla loro austerità di costumi
10 strano ascendente che acquistarono, come più tardi
i Barbi Valdesi, sulle popolazioni, stomacate daH’immoralità del clero. Le calunnie degl’inquisitori che li
accusano di oscene pratiche segrete non sono altro che
la ripetizione di quelle dei pagani contro i primi cri:
stiaui, costretti auch'essi a nascondersi per celebrare
11 loro culto.
Noti prima nell Europa Orientale, si videro affibbiare
vari soprannomi secondo i paesi, cosi : Gazari o Bulgari
nella penisola balcanica, Patarini in Italia (dal quartiere
milanese della Fatarla, comesi dice) Albigesi in Linguafioca, dalla città di Albi, dove furono oggetto della
sanguinosa crociata di cui sarà detto a suo tempo.
Giov. Jalla
di sposi misti se non potranno ottenere la dispensa,
non se ne accoreranno oltremodo, si rassegneranno
volentieri a farne a meno ed anche ciò sarà « dannoso al Cattolicismo ». Si capisce come di fronte a
simili difficoltà i vescovi americani ricorrano, non
sapendo che pesci pigliare, alla Congregazione del
Concilio. Penserà essa ad illuminarli, e noi, seguitiamo.
Dannoso al Cattolicismo ? (romano, s’intende) A
vantaggio dunque di chi ? Del protestantesimo evidentemente poiché sono estramamente rari i matrimoni di ebrei con cattoliche. E noi ne prendiamo
nota e vorremmo che molti nostri lettori facessero
altrettanto.
In certi paesi, che m’intendo io, troppo spesso i
matrimoni misti sono una vera infezione : troppo
spesso per malcompresa tolleranza verso la religio
ne dell’altro coniuge, ognuno dei due sposi smette
di professare apertamente la propria, si dà un tacito compromesso, lo sposo evangelico non frequenta
più il suo culto e la sposa dalla sua smette d’andare a messa o di confessarsi, ovvero, se c’entrano i
parenti, il coniuge più debole preso in mezzo cede
ed é perduto. In certi luoghi che mi intendo io si
largheggia nelle dispense, si è di manica larga larga quando c’è qualche fondata speranza di conquistare un giovane o una brava giovine di qualche
chiesa evangelica che ne uscirà umiliata e scornata.
In America si vede che non succede cosi. Quando si dànno quei casi il coniuge fedele, con un bel
garbo, ispirandosi ai precetti di uno che se ne intendeva perchè si trovò in circostanze consimili,
guadagna l’altro alla Parola. Quel vescovo che dico
io era S. Pietro. Si vede che le mogli americane
san far tesoro delle sue parole ed anche i mariti
fedeli verso le mogli che stan per diventarlo.
Deggano gli sposi dei matrimoni misti italiani i
suggerimenti di S. Pietro (I Ep. Ili) Si ricordino
degli sposi canadensi e facciano altrettanto.
Aspen.
La Dottrina Cristiana spiegata al popoio
Della Sacra Scrittura
[Nuovo Testamento)
____^
IL ÌlÌTICflHO E I I«SllÌo
Tolgo un’interessante notizia dal Corriere d'/Mia, giornale vaticanesco com’è ben noto.
Alla Congregazione detta del Concilio giungono
continuamente domande di vescovi chiedenti istruzioni riguardo ai matrimoni misti. Anzi, Monsignor
Bruchesi, arcivescovo di Montreal (Canadá) evenuto
nella deliberazione di non permettere più matrimoni misti e di negare per questi la dispensa
poiché per esperi e usa eijU assi cura che ciò è dannoso
ai cattolicismo.
Due righe ora di considerazioni.
Dià, i principi, non c’ entrano proprio per nulla;
cedono, s allargano, si restringono come le maglie
inglesi; all’occorrenza s’invocano e si fà la voce
grossa; .secondo il caso si cacciano sotto i piedi.
Monsignore Brucliesi non esiterebbe a concedere
quante dispense si vogliono .se quei >iatrimoni andassero a danno del protestantesimo, ma come l’esperienza gl’insegna il contrario d'or’innanzi dispense
non se ne daranno più.
Ne scattano fuori due conseguenze': la prima a
tutto vantaggio del semper lerinense ; una co.sa
fattibile in sino ad oggi, a decorrere da domani non
piu. La seconda che tanto Monsignore non caverà
un ragno dal buco conciossiachè le future coppie
P- — In quante parti si distingue il Nuovo Testamento ?
R. — I ventisette libri che compongono il Nuovo
Testamento si distinguono in quattro parti : Gli Evangeli, i Piatti degli Apostoli, \&.Epistole e VApocalisse.
D. — Come sursero gli Evangeli ?
R- — La Chiesa primitiva nudriva la fede dei suoi
membri con la parola degli Apostoli. L’insegnamento
di questi era orale; essi testimoniavano di ciò che
avevano veduto e udito della vita, della morte e
della risurrezione del loro Maestro. Più tardi essi
sentirono il bisogno di fissare per iscritto i principali fatti della vita di G. C. e così nacquero gli Evangeli di San Matteo, di San Marco, di San Luca e
di San Giovanni.
« Conciossiachè molti abbiano impreso d’ordinare
la narrazione delle cose delle quali siamo stati appieno accertati, come riferirono a noi quelli che da
principio le videro egl no stessi e furono Ministri
della Parola, a me ancora è parso, dopo aver da capo
rinvenuta ogni cosa compiutamente, di scrivertene
per ordine, eccellentissimo Teofilo, acciocché tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate. » (Lue. I, 1-4)
D. — Che significa Vesprcssiom « Evangelo » ?
R. — Significa Buona Novella. Questa espressione
fu dapprima usata per designare il contenuto della
predicazione di G. C. e dei suoi apostoli: la buona
novella della redenzione per mezzo della vita, della
morte e della risurrezione di Gesù Cristo :
« Ora, dopo che fJiovanni fu messo in prigione,
Gesù venne in Galilea predicando VEvangelo del
Regno di Dio » (Marc. I, 14)
* Così, quant’è a me, io son igvesto &A evangelizzare
eziandio a voi che siete in Roma » (Rom. 1, 15).
In seguito si adoperò per indicare i libri che rac
contano la vita di Colui che ha portata la buona
novella della salvezza. '
D. In che cosa si distinguono , tra di loro i
quattro evangeli canonici ?
Ciascuno di essi ha il suo scopo e il suo pìpno
speciale. Ma fra i primi tre esistono rassomiglianze
per le quali si distinguono dal quarto. A causa di
queste rassomiglianze, si è dato ai tre primi il nome di
Sinottici. Gli Evangeli sinottici ci presentano specialmente Gesù Cristo nel suo ministero in Galilea,
il quarto nel suo ministero in Giudea, per lo più,
ed in Gerusalemme. I primi ci dipingono sopra tutto
il Messia^ promesso, il Figlio dell’Uomo, rilevando il
lato storico ed umano della vita del Salvatore; il
quarto c’insegna a contemplare il Figlio di Dio mettendone in luce l’aspetto divino ed eterno.
Dite qualche cosa dell’Evangelo secondo San
Matteo.
scritto dall’apostolo Matteo : quel pubblicano od esattore presso al Mare di Galilea, sulla
strada fra Damasco e i porti fenici!, che era seduto
al banco della gabella quando Gesù lo chiamò. Il suo
Vanplo sembra essere stato indirizzato ai Giudei, e
destinato a mostrar loro Gesù Cristo come il Messia
annunziato da Mosè e dai Profeti. In esso è sempre
rilevata la relazione tra l’Antico Testamento e Gesù
Cristo. E’ stato posto per primo, perchè sembra che
segni meglio degli altri il passaggio dall’Antica alla
Nuova alleanza. Contiene una raccolta di discorsi di
G. C. insieme a fatti che servono loro da quadro
storico; in particolare il Sermone sulla Montagna
VII) ; le sette similitudini del regno dei cieli
(XIII) e i discorsi sugli ultimi tempi (XXIV, XXV).
L opinione unanime della Chiesa primitiva è che
questo evangelo fosse originariamente scritto in ebraico, e che l’attuale evangelo greco ne fosse una
fedele versione. Tra i moderni v’è una tendenza a
favore dell’opinione di un originale primitivo greco.
D. — Dite qualcosa dell'Evangelo di San Marco.
R. — E’ un semplice riassunto dei fatti edin ispecie dei miracoli di G. C. Il Cristo v’è rappresentato
come il medico delle anime e dei corpi che va di luogo
in luogo facendo del bene. La tradizione attribuisce
questo Vangelo a Marco, giudeo, nativo probabilmente
di Gerusaiemme dove sua madre abitava (Fatt. XII,
12).
Benché scritto in Greco, l’Evangelo — secondo la
tradizione — era destinato in particolare ai Romani
Di qui, si è detto, il carattere pratico di que.sto Evangelo, e la disposizione a mostrare in Gesù la forza
divina per la salvezza del mondo. Numerosi particolari del libro palesano i rapporti intimi del suo autore con Pietro.
D. — Dite dell' E vangelo di San Luca.
R. — L’autore di questo Vangelo non era un israelita, com’è evidente da Col. IV, 13 dove il . diletto
Luca, il medico » è distinto da « quei della circoncisione. » L’Evangelo fu scritto in origine per uso di
un certo Teofilo (Lue. I, 3) che pare fosse un grande
personaggio o prosèlita o catecumeno. Come quello
di Matteo, contiene molti discorsi di G. C. ma meno
raggruppati. Compagno di San Paolo, Luca sembra
aver voluto, come lui, rilevare l’elemento universale
del Vangelo. Mentre la genealogia in Matteo risale
soltanto fino ad Abrahamo, in Luca va fino ad Adamo. Parecchie parabole che Luca solo ha raccolte
si levano contro il particolarismo ebreo e farisaico.
D. Dite qualcosa circa il quarto Vangelo.
R. — Suo scopo speciale è raggruppare i fatti e i
discorsi di G. C. che lo designano come Figliuolo di
Dio. La vita del Salvatore vi è presentata come una
lotta tra la luce che è in lui e le tenebre che sono
nel mondo.
« Queste cose sono scritte, acciocché voi crediate
che Gesù è il Cristo, il Figliuol di Dio; acciocché
credendo abbiate vita nel nome suo » (XX, 31).
« La luce risplende nelle tenebre, e le tenebre nOn
l’hanno compresa » (I. 5)
Dei Vangeli questo è il più spirituale e ideale.
♦ *
D. — Che è il libro dei Fatti degli Apostoli ?
R. — Il suo vero titolo dovrebbe essere : Storia della
fondazione della Chiesa cristiana. Ne è autore San
Luca ; s’indirizza a Teofilo e gli racconta in che maniera la Chiesa, fondata a Gerusalemme nel giorno
di Pentecoste por la virtù dello S. S., s’è estesa in
Gindea, Samaria. Asia Minore, Macedonia, Grecia, Italia. —• La seconda parte è la relazione della missione di San Paolo.
D. — Che cosa sono le Epistole ?
R. — Sono lettere scritte dagli Apostoli odai primi
discepoli a diverse Chiese o a diverse persone in risposta a domande che venivano loro rivolte sopra
argomenti di dottrina, di morale, di disciplina ecclesiastica. Tredici epistole sono di San Paolo, tra
cui è notevolissima quella ai Romani, detta la Chiave
d’oro delle Scritture.
'L'Epistola agli Ebrei appartiene probabilmente ad
Apollo. Essa ha per iscopo di mostrare agli Ebrei
6
convertiti al Vangelo che l’Antico Testamento mette
capo a Gesù. Cristo. - -Di-t.,«
Seguono le epistole di San Giacomo, di San Pietro
di San Giovanni, di San Giuda che sono dette caiioliche, cioè universali, perchè indirizzate a tutti.
D. — Che è l’Apocalisse? .
R. — E’ l’ultimo libro della Bibbia. La tradizione
lo attribuisce a Giovanni. Il significato della parola
Apocalisse è : libro delle rivelazioni. Descrive, in una
serie di visioni, il trionfo dellg Chiesa di G. C. su
tutti i suoi nemici. Questo libro era destinato a fortificare e consolare i primitivi cristiani ancora commossi dalla prima persecuzione di Nerone.
* *
D. — Quali sono gli apocrifi del Nuovo Testa
R. — Sono varii evangeli spurii, storie, biografie,
epistole. La Chiesa antica non li ammise giammai
nel canone perchè don li trovò conformi al
ch’essa aveva dei fatti ed insegnamenti del Cristo,
deposito accertato con la testimonianza universale
nello spazio e nel tempo - delle Chiese apostoliche.
.. U» 'ita
Informazioni
Roma — Il Presidente del Comitato ringrazia tutti coloro che nelle passate ricorrenze gli hanno gentilmente espressi i loro
cristiani auguri e si scusa se non può rispondere a ciascuno partitamente. Egli,
togliendo ad imprestito a S. Paolo il voto
che faceva a pro di Timoteo (II Tini. IV,
22), al principio di questo nuovo anno ad
ogni uno ripete : « Sia il Signor Gesù Cristo con lo spirito tuo ».
PordcnoUG — Nella notte di Natale ignoti teppisti recarono oltraggio alla porta
della Chiesa Evangelica di Corso Garibaldi ;
sfondarono le imposte e ruppero la vetrata
interna.
L’autorità di P. S. indaga per scoprire i
colpevoli : noi, filosoficamente, ci limitiamo
a pensare che i papisti, o i figli de papi
sti, son sempre animati dal tradizionale rispetto per gli avversari. Sfondare solo una
porta, per altro, è un bel progresso sull’antico costume di sfondare i corpi !
VgdgzììI Dai giornali di \ enezia rileviamo che la festa dell’Albero di Natale
nella Chiesa Valdese di quella città riuscì
splendida sotto ogni rapporto.
Furono recitate buone e belle poesie e vivaci dialoghi ; furono cantati con garbo e
con precisione alcuni bei cori ; una vera
soddisfazione per coloro che attesero con amore e solerzia alla preparazione.
ramnnba»NO — Ena interessante corririspondenza da Campobasso ci informa intorno ad un importante avvenimento miracoloso.
V’ha un S. Giovanni a poca distanza da
Campobasso, custodito da taluni frati, il
quale gode fama larga e incontestata ne
dintorni ed è continuamente premiato per
le sue belle azioni miracolose. Così la statua è stata a poco a poco tutta ricoperta
di oggetti preziosi, portati in voto da fedeli.
Un bel giorno il fisco ordina la valutazione dell’oro posto sulla statua e una commissione si reca nella Chiesa ove S. Giovanni abita. Ma i frati custodi si rifiutarono di mettere le mani non pure addosso
al santo portentoso. Uno della Commissione
allora, salì sull’altare, aprì la vetrata della
nicchia, facendosi forza alla meglio (era un
credulone anche luU, quando un colpo e
cheggia per le navate silenziose e il commissario audace piomba a terra gridando.
Miracolo ! conclusero tutti. Ma pare che adesso si cominci a sapere un piccolo particolare non trascurabile, cioè che i frati
avrebbero fatto cadere un oggetto, producendo il rumore sinistro, che impressionò
il povero, impiegato governativo. Cosa avvolorata dal fatto che altra volta S. Giovanni si era lasciato depredare tranquillamente : i frati, si capisce, non c’erano.
Felónica Po — Ci scrivono ; « Le notizie
della Chiesa sono ottime. I culti della domenica sono numerosi, e le conlerenze del
mercoledì sono frequentate con molto entusiasmo. 11 locale è gremito, l’attenzione
ed il rispetto dell’uditorio non sono mai
turbati. Nuove famiglie s’avvicinano a noi.
Una, per esempio, onesta, ottima sotto ogni
rispetto, chiese che si battezzasse un suo
neonato. La Scuola Domenicale è meglio
frequentata del solito e 10 alunni dei più
grandi saranno ammessi quest’anno come
membri effettivi della Chiesa. I lo alunni
della Scuola diurna, IV e V classi elementari, 8 maschi e T femmine, non mancano
mai alla scuola ».
Revere — Buone notizie ci giungono
da questa Stazione, rimasta per anni e anni troppo stazionaria, tanto che si cominciava a disperare di vederla rivivere. La
nostra graziosa cappella è tutte le settimane piena zeppa, come nei bei tempi dell’opera in questa località. « Sono restio, scrive il Sig. A. S, alle troppo facili reclute,
ma spero che, con un po’ di perseveranza,
si potranno riempire i vuoti fatti nelle nostre
file in questi ultimi anni ».
Caltagirone — Un frate predicatore e
un prete secolare si sono bisticciati, a causa di certe prediche che l’oratore avrebbe
rubato qua e là, e a causa di un monte
di sciocchezze che il medesimo, avrebbe
profferito parlando talvolta senza aver copiato. Rimproveri, lettere aperte con pubblica rivelazione de’ sistemi di studio del
frate, ecc... finché, intervenuto il vescovo,
il sacerdote secolare è stato sospeso a divinis e il frate ha potuto continuare a recitare il bello che non è nuovo e il nuovo
che non è bello.
Cosi avviene là dove la predicazione è
intesa come un’accademia e non come una
forza che deve muovere il mondo.
SirftCllSil — Ui giungono da quella città
rallegranti nuove sui progressi dell’Opera
evangelica, perseguita con zelo dal pastore
G Maugeri e aiutata dalla cooperazione
fedele e amorosa de’ fratelli.
Voglia Iddio far nascere buoni frutti
dalla buona testimonianza che a Lui si rende.
Corato — Il pubblicista, sig. Guglielmo
Schiralli, leader de’ socialisti di quella città,
ha tenuta, giorni or sono, nel Teatro Comunale una Conferenza su G. C. Vanini (o
Lucilio Vanini), a proposito del munumento che si sta per erigere in Lecce.
L’egregio amico, stando alle nostre informazioni, pervenuteci da buona fo ite, si ^
è abbandonato a complimenti poco riguar- ^
dosi per il Cristianesimo, traendo argomento dalle idee del Vanini ch’ei non conosci^
(lo ha dichiarato egli stesso).
L così si ammaestrano le turbe !
Non è vero, Schiralli“?
Siena — È stato pubblicato il rapporto
dell’Opera Evangelica in Siena.
Ci compiacciamo vivamente de’ progressi
dell’Evangelo nella simpatica città, patria
degli illustri Socini, e speriamo che il rapporto dell’anno in corso ci arrechi altre
liete novelle.
Firenze — (Jalla A.) Nella sala dell’Esercito della Salvezza, posta nel cuore
d’un quartiere popolare e popolatissimo, le
feste natalizie sono state celebrate in due
occasioni dalla locale Scuola Domenicale
composta di circa 100 bambini.
11 26 dicembre scorso, intorno ad un albero di Natale riccamente adorno, un pubblico assai numeroso ascoltò con viva soddisfazione i cori e le recite Ititte con brio
e vivacità da piccoli attori e dirette ammirevolmente dal capitano Morino c dalla
signora Wissotski. E 1 ultimo giorno del
l’anno, i bambini si raccoglievano di nuovo
nella vasta sala ad un pranzo che da caritatevoli persone era loro offerto. Erano in
più di 80, seduti in lunghe file a tavole
semplicemente imbandite ; e con clu* piacere si vedevano sorridere quei volti in■fantili spesso abituati alle tristezze della
fame ! Così si è degnamente coronata la bella opera di carità che i militi doli Esercito
compiono, a rilevare, materialmente e mo
raímente, uno dei iiuartieri piìi poveri di
Firenze.
Ouidizzolo — iRevelj Domenica, 20
dicembre, alle ore 15, un lungo c ordinato
corteo accompagnava lentamente alla loro
ultima dimora le spoglie mortali di Irancesco Spaggiari fu Prancesco. Nato a Montecchio (Reggio-Emilia) nel 1829, trasferitosi poi qui, egli appartenne al gruppo di
quei coscienziosi che, tra i primi, lasciato
il prete e il breviario, abbracciarono G. C.
e il Vangelo, e si sforzarono di piacere a
Dio col menare una vita ritirata, onesta e
pacifica. Un importante sodalizio operaio,
del quale, lo Spaggiari era stato membro,
precedette il feretro, e diede col suo riverente intervento rostremo attestato di stima allo Spaggiari. Prendevano anche parte
al corteo alcuni fratelli della Chiesa, nonché
parecchi abitanti dcd Comune. Possa la testimonianza, data aH’Evangclo nella casa
del defunto, poi nel recinto del camposanto,
e, la sera, nel nostro locale di culto, recare
qualche conforto all’afflitta famiglia e luce
alla mente degli abitanti di questo simpatico paese.
Zurigo — (C. -falla) Domenica 29 dicembre alle 6 dopopranzo la bella sala della Chiesa Valdese (Limmatstrass 117) era
tutta affollata in occasione dell’Albero di
7
LA LUCE
Nataki della Scuola Italiana. Fra i presenti
noto il signor professore Von Scliulthess
Decliberg, i signori Bromi e Teylan, e il
(iomm. Finzi, Console Cenerate d’Italia in
Zurigo, inoltre molte signore e, in gran
numero, i parenti degli alunni. Un dialogo
molto grazioso, bei cantici e poesie recitate in italiano, francese e tedesco, tennero
viva l’attenzione dei ])resenti per due buone ore. Poi .gli 83 alunni se ne tornarono
allegri alle loro case, ciascuno col suo pacchettino e colla sua strenna, dopo aver a
vuto la loro festa di Natale anche se lontani dalla patria.
La Scuola Italiana, nuovamente riordinata, ha cominciato a raccogliersi, oltre che
alla domenica, il mercoledì ed il sabato dopopranzo ; cosicché questi figli di italiani, già
mezzo germanizzati, tornano a ravvivare la
memoria della loro lingua materna. Ed è
degno di essere notato l’intei'esse che il Regio console d’Italia ha già preso ed ancora
prende per questo ramo della nostra opera.
Milano — 11 Comitato Centrale Nazionale Pro riposo settimanale comunica che,
proseguendo nell’opera sua costante, mercé
la quale si potè finalmente ottenere dal Parlamento Italiano una legge sul Riposo SetHnianale, ha ritenuto ili far cosa utile iid
ogni ordine di Cittadini, pubblicando il Y’r•s/o Ufficiale di detta legge e del Regolamento per Papplicazione di essa nelle Azi<‘iide commerciali e negli esercizi pubblici.
I due testi uniti sono posti in vendita
al prc'zzo di centesimi IO la copia presso
(hno Pesci Segretario del f,omitato. Piazza del Duomo ¿1.
Questo ( omiteto si tiene a disposizione
di tutti gli interessali che desiderassero
SI hiarimenti sulla portata e svila applieazione dei diversi articoli di legge e di regolamento.
(Chiesa di S. Gior. in Conca) — La Chiesa
procede bene, i culti domenicali sono ben
liequentati ed il giorno del Natale il nostro
vasto locale era così gremito di uditori che
molti hanno dovuto rimanere in piedi. Le
Scuole Domenicali, sia quella di S. Giov. in
(mnea, sia quella del locale succursale di
1 orta Volta, sono numerose ed incoraggianti , il numero dei bambini inscritti ha
già oltrepassato il centinaio. II giorno di S.
Stefano (20 die.) ebbe luogo la festa delI Albei o che attrasse nel nostro locale un
numeroso uditorio, in gran parte di estranei alla Chiesa. Oltre il tradizionale Albero,
onde rendere la iesta .più gaia ed attraente, il sig. A. Giampiccoli, Direttore interno
della Scuola, ha aggiunto dello proiezioni
luminoso, facendo passare davanti agli occhi degli spettatori, delle magnifiche vedute dello principali località dove si svolsero
i fatti principali della vita del Cristo, danaio man mano delle spiegazioni adatte aH’uditorio.
1 catecumeni inscritti sono 21, di cui
.sette provenienti della Chiesa di Roma. Essi seguono le lezioni con regolarità e profitto e si spera die parecclfi saranno ricevuti alla S. Cena piti tardi.
Moiiteferrante — 11 giorno 12 del mese
di Dicembre, il ministro Ev. di Borrello,
Sig. Sabatino Pasqualoni, invitato dalia società operaia di M. S. di questo paese a
commemorare il suo 3’ anniversario, potè
parlare da un balcone della casa di un cattolico - romano a più di 200 persone. Furono in (juel giorno distribuiti vari opuscoli di propaganda evangelica.
Borrello — La mattina del 29 u, s,
alla presenza della congregazione tutta e
di un centenaio di cattolici - romani, il Sig.
Pasqualoni diede la benedizione al matrimonio del fratello Sig. \ incenzo Spagnuolo con
la sorella Sig.na Palmieri Chiarangiola.
Auguri ai nostri cari fratelli.
Forano Sabina — (G. G. R.j La sera
del Capo d’anno abbiamo avuto nella bella
nostra Chiesa la festa, ad un tempo religiosa e ricreativa, dell’Albero di Natale.
Nonostante il tempo pessimo (pioveva a
catinelle), ben 300 persone si radunarono
nel nostro bel locale. E, contrariamente a
ciò che qualche volta era accaduto, esse
ascoltarono con religiosa attenzione la lettura dell’Evangelo, il discorso del pastore,
le numerose recito dei bimbi ed gli splendidi inni.
Quindi si ritirarono silenziosi ed in buon
ordine. Le nostre lodi od i nostri, sinceri
ringraziamenti ai proparatori della festa,
alle autorità locali, ed al pubblico foranese.
Tcroilil — La vita della Chiesa é attiva.
I culti della domenica mattina sono rallegranti per il concorso di fratelli e di estranei. Le radunanze di evangelizzazione sono
anch’esse una, fonte di consolazione. Ogni
domenica alle 16,30 (4. .30 pom.) la chiesa si
riempie d’un uditorio attento e colto. La
buona frequenza a'iiueste radunanze è dovuta, in gran parte, ai giornali cittadini,
che, senza distinzione di partito, pubblicano ogni domenica il soggetto della conferenza.
S. Lucia (Mantova) — Coloro, che hanno sempre pronta una scusa per non intervenire ai culti, sono pregati di leggere
quanto segue, che togliamo dalla relazione
dell’Evangelista di S. Lucia :
« Due Iratelli che abitano a due ore e
mezzo di qua, fanno, di sera, tutta quella
strada, per trovarsi al culto con noi ! »
Non aggiungiamo commenti; diciamo solo,
per chi non lo sapesse, che si tratta di
strada di campagna, e che là non si trovano nè ommibus nè trams ! !
(juaudo eravamo fanciulli uoi, e che ora sarà una gradita e salutare lettura pe’ nostri figlioli. L’ intreccio
è semplice, lo svolgimento non manca di maestria;
ma sopratutto è buono il substrato d’ idee, ed il fine
è nobile.
Noi che non siamo partigiani dell’arte per l'arte
ci contentiamo di ciò; 1’ autore stesso non ha certo
inteso di fare opera d’arte, ma opera buona.
*
* *
Bulletin dii Coinité auxiliaire de Paris. — (Missione Luthériennes à Madagascar) Sommario del N. 40
(30 Dicembre 1907);
I. Situation à Madagascar - IL Les pasteurs indigènes - III. Varietés - IV. Lettre de M. Parrot - V.
Lettre à M. le ministre des Colouies - VI. Lettre de
M. Hogstad - VII Aux missionaires - Vili Avis.
*
♦ m
Rivista di Cultura. — Roma 1. Gennaio 1908 —
Anno III, Num. 1.
Sommario del Num. 1 :
Per un riveglio spirituale. I. La Volontà. R. Murri.
— L’ educazione filosofica e lo spirito logico — Fra i
libri nuovi : La misura in psicologia sperimentale.
{Antonio Arlotta: La misura in psicologia ' sperimentale A. Gemelli : Del valore dell’ Esperimento in
psicologia). - Letteratura apocalittica. {E. Delassns,
Il problema dell’ ora presente). Dai periodici : Il feminismo e le condizioni sociali, E. Carpani - Il progmatismo, L. Aspri - Delinquenza e degenerazione Le dottrine e la vita - Rassegna bibliografica Frammenti.
PIBLIOgRflFIA
Facciamo noto agli autori e agli editori che il
nostro periodico farà menzione di tutti i libri
che saranno inviati alla Direzione, e pubblicherà
accurate recensioni delle opere più importanti.
its
W. Kemme Landels — Il Castello de' pini - Torino, Tipog. « Il Risveglio », 1908. Prezzo L. l.CO.
E’ il vecchio racconto che ci fece piangere e gioire
Flora Moderna - Rivista Letteraria Artistica Quindicinale Illustrata.
Direttrice Emma Montagnoni Rossi, Montevarchi
(Arezzo).
Redattore-capo Angelo Maria Tirabassi, Roma, Via
Ripetta, 70.
Il n. 1 del 1 gennaio 1908 contiene;
Sommario: « A. M. T. »Saluto - «Gino Galletti»,
Nell’ arte e nella vita - « Nicola Marchese, » A Giulia Fanestre (versi) - « Ada De Vecchis, » Casa randagia - I nostri concorsi - « Giuseppe Aurelio Costanzo, » Ludi Ginnici (versi) - « P. Baratone, ». Poemetti in prosa - « Angelo Maria Tirabassi, » Purché
sorrida (versi) - « Marcus De Rubris, » Rassegna dei
libri - « Victor Barol, » La pagina Francese - Cronachetta di letteratura, d’ arte e di vita - « Emma
Montagnoni Rossi » Il Capolavoro (romanzo).
Illustrazioni: Matilde Serao - Don Lorenzo Porosi
- Christus imperat, quadro di V. Laccetti,
*
• «
« L’ Eco della Stampa » — Chi ha bisogno dì
conoscere quale giornale citerà il suo nome o quello
di una persona che lo interessi ;
Chi desidera avere articoli o notìzie che si pubblicheranno su di un dato argomento letterario, politico
industriale, scentifico, ecc:
Si rivolga all’ « Eco della Stampa » (Corso Vittorio
Emanuele, 31 Milano) che legge migliaia di giornali
e riviste per ritagliarne articoli e notizie su persone
0 argomenti.
Ed a proposito dell’ utilissimo servizio che sa rendere r « Eco della Stampa » la Direzione ci prega
di far noto a coloro che le inviano corrispondenze
0 articoli da pubblicare, oppure recei sioui da inserire, che 1’« Eco della Stampa » non è un gii male,
come potrebbe sembrare dal titolo, ma un Ufficio
che legge tutti i periodici d’Italia e dell’ Estero (questi per mezzo dei suoi corrispondenti in tutte le capitali del mondo) per ritagliarne articoli e notizie che
riguardino una persona od un argomento. 1 prezzi variano a seconda della quantità di ritagli che si spediscono : cento ritagli costone venti lire, mille ritagli
centocinquanta lire.
Vito Garretto Direttore responsabile
Tipografia dell'Istituto Gould Via Marghera 2, Roma
Saremo gratissimi a quei nostri collaboratori, che cercheranno di scrivere brevemente, lasciando così posto per molti
articoli e notizie. Il giornale sarà più
volentieri letto e apprezzato.
8
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LA LUCE
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Pollice - U. D. A. Colonia Vaidense - R. G. D. Luserna Sau
Giovanni - M. M. Savona - B. S. Roma - M. E. Roma - P. J.
F. Allentown, Pa. - S. N. H. Roma - B. F. Coazze - D. G.
Torino - Z. C. A. Firenze - A. E. Napoii - A. E. Napo i D. A. V. d. L. Castiglione Stiviere - 0. G. Torino - L. P.
Livorno - R. B. Milano - P. F. Milano - A. E. Milano - A.
C. Milano - C. L. Milano - C. D. E. Milano - C. F. Milano C M. Milano - L. A. Milano - V. G. San Secondo di Pinerolo - V. L. Roma - S. P. Roma - I. Roma - C. L. Castelvetrano - F P. G. B. Tramonti di Sopra - C. G. Genova - M.
A. Milano - L. E. Torre Pellice - E. L. Torre Pellice
- M. A. Messina - S. A. Sesto Cremonese - S. C. Genova
- A. B. Gnazzora - B. G. Pomaretto - B. A. Toaino - G.
G Perosa Argentina - C. Colonia Elisa (Rep. Arg.na) M.
D Genova - S. G. G. Pisa - C. E. Leumann - M. M.
Pisa - T. V. Pisa - G. G. Pisa - G. M. Serre di Prarostino
P. D. Torino - S. B. Chiotti di Riclaretto - P. E. Chiotti d
Ricla'retto - P. E. Chiotti di Riclaretto - C. A. Transella
B A Messina - C. C. A. Quarto al Mare - V. L. Mignano
B G G Torino - F. E. Bergamo - L. A. Tonno - G. A.
Milano'- S. Ü. Ravenna - M. L. Venezia - O. B. Pherone S. A. Napoli L. G. S. Arsenio - S. E. Cigliano - d. F. A.
Torino - L.- B. La Maddalena - T. P. L. Castine - M. F. Alheretto Torre - M. G. Ivrea - R. M. Prato - M G Mantova
. C F Noie Canavese - M. P. Santa Lucia di Qnistello - J.
B. Napoli - T. E. Napoli - B. G. C. San Remo - G. G Torino - R G. Frassinello Monferrato - L. D. Sciolze - w. K
Fiasco -’b. G. B. Rorà - C. L. B. Cnorgnè Canavese - N.
G La Maddalena - F. R. M. -Portovecchio di Piombino - T.
V Vkobellignano - R. A. Vicoboneghisio - L. .A. Puget Theniers - L. A. Pomaretto - B. P. Venezia - A. E. Rialmosso
r, • T> frv Q P Snp7ia - P F. Pra^ del Tomo *
P. P. Sestn Ponente - b. r. spezia r. r.
B D Luserna San Giovanni - D. M. G. Caltanissetta - P-G
C¡ltanissetta - 0. G San Potito Sannitico - Z P. Cengnola
- B. V. Cerignola - A. V. Cerignola - B P^ A. '
G P. Fraiistadt - C. G. Milano - V. A. Milano - F. R. P.
Milano - B. W. Milano - P. P. Milano - G. F. Scranton, Pa.
- B. M. Caeet, Angrogna - C. d. R. Dessau - C A Luserna
San Giovanni - P. A. Luserna San Giovanni - Z. G Gasacela (Grigion.) - G. D. Prarostino - C. A. San Secondo di Pinerolo - V L. San Germano Chisone - Fratelli R. San Secondo di Pincrolo - G. L. Torino - G. B. Felónica Po - N.
E. Felónica Po - L. C. Felónica Po - R. E. Messina - F.
G. Palma Montechiaro - M. P. Palma Montechiaro - M. G.
Torre Pellice - D. F. Lucca - M. F. A. Roma - B. Roma.
ilvviso di Concorso
Per l’tifficio di Segretario Generale dell’A. C. D. G
di Remasi richiede m giovane evangelico ilaliano
che possa provare di avere una certa conoscenza
del movimento unionista e dei suoi sistemi di attività ,
che conasca le lingue Francese e Inglese parlandole e scrivendole correttamente.
Alla domanda, il candidato deve allegare :
a) il certificato di nascita e di sana costituzione
fisica ;
la propria fotografia;
c) certificato degli studi fatti ;
d) ogni altro documento che attesti della sua cultura e della sua attività.
Il tempo utile per la presentazione de’ docnmenti è
fissato per il 20 gennaio cor............
Per ogni ulteriore informazione indirizzarzi alla Presidenza dell’A.C.D. G.,alla quale vanno altresidirette le domande di ammissione al concorso.
Il Comitato Direttivo.
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