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LA BUONA NOVELLA
GIORNALE DELLA, EVANGELIZZAZIONE ITALIANA
Seiriiciidn la vcriià n(‘ilu ( «inià
Kkrs. IV. i:..
Si dislribuisce ogni Venerdì. — Per caduu Numero cenlesimi 40, — Ter caduna linea d’inserzione cenlesimi 20.
CoHdiKioni d’Ansociazionei
Per Torijio — Un Anno L. S. — Adomicilio L. U •
Sei meei • S. — »9
Tre mesi • t. ~ • S
Provincie L. U 90.
— . * »5.
— • 9 &•.
Per Francia e Srizzera franco a destinazione, e i>er l'Inghilterra franco al contine lire 9
per un anno, e lire per «ei nìCBi.
Le Associazioni si ricevonor in Tonivo, uM'IinixIa del «¿loriiiilp, viu Vttlcnliii", cb«
BtUoi% la, 3« piano; (■ dm •'rullili Planca lil.rui, vi* 11. V. degli Angeli, .a.sii l'oinha.
- A Genova, alla «•■ppcllaVuldrwiMnura di ».Chiara
Nelle provinole, pre^i tuui «li ////i- ii pmloli per niejzo di Va,,Un, i bo dovranno cusere invimi
franco al Direttore dell» Hiiisa NovtLL* e non »llrinienti
All'estero, «isepiieiuiindirisii; Losn«*, dai «igg. Nìm)«!! e C. librai, it Ilerners-Klieot;
Pabici, d^la libreria C. Meyrucis, rue Tronrlii», i; Nime», dal sig. Pcyrol-Tinel lilnaio; I.ioM,,
to sigg. Deni» et Pelli Pierro ibrai, rue Nea've, la; Gni!vi<A%al Big. K. Heroud libraio;
Losanna, daluig. Delafoniaine libraio.
SINODO DELLA CHIESA VALDESE
TENUTO X TORRE
Nei Blornl IC, 1«, f*, t», «a. «4 e •» mangio
Quest’assemblea, oggetto ad un tempo di speranze e di timori per tutti quanti gli amici della
Chiesa valdese e della Evangelizzazione italiana,
a cagione dei gravi e delicati argomenti che vi
doveano essere trattati, ha terminato i suoi im
• portanti lavori venerdì sera, dopo sette giorni
di seduta, in mezzo ai piìi sinceri rendimenti di
grazia all’Altissimo, per la visibile protezione
che si compiacque di compartirle.
Si aperse il Sinodo, con un servizio pubblico di
preghiere, al quale presiedette il signor JÍeille
pastore evangelista in Torino. Si passò quindi
alla verifica dei mandati delle deputazioni, e
tutti essendo stati trovati regolari, si procedette
immantinente alla nomina dell’Ufficio definitivo, che venne cosi composto : .sigg. Bonjour
G. P. presidente, Meille G. P. vice-presidente,
Geymonat P. segretario. Chambean G.O Tron
G. G.'assessori. Essendo sorta la quistione se
il signor Desanctis attesa la posizione ch’egli
occupa prosontemente in Torino, si dovesse,
considerare quale ministro della Chiesa valdese,
e avendo, come tale, diritto a sedere nel Sinodo,
l’assemblea, < riserbando a tempo debito il suo
giudicio sui rapporti del prelodato signor Desanctis colla V. Tavola », si decise per l’affermativa, e immantinente fece nota tal decisione
al signor Desanctis, che si affrettò a venire. Cosicché il Sinodo si trovò costituito di 64 membri effettivi, fra cui 30 pastori e ministri e 3i
laici, più due membri onorarli i signori Pilatte
evangelista a servizio della Chiosa valdese in
Nizza, e Revel, pastore all’Aia e segretario
del comitato Wallone. Alle deputazioni della
Chiesa libera di Scozia e della Chiesa presbiteriana d’Irlanda, come pure ad altri distinti
personaggi forestieri che ci aveano onorati colla
loro presenza fu assegnato un posto d’onore
nell’assemblea ; e queste furono le operazioni
della prima seduta.
Nella seduta seguente che cominciò alle ore
setto di mattina, fu dato, in prima, lettura
di un rapporto interessantissimo della Venerabile Tavola sulla sua gestione; quindi si
passò all’oggetto principale per cui il Sinodo
era convocato, vale a dire la Recisione della
Costituzione della Chiesa taldese, revisione
che, come lo dicemmo altra volta, era stata riconosciuta indispensabile per piìi motivi, ma
specialmente a cagione della condizione, a
molti riguardi, del tutto nuova, che hanno fatto
questa Chiesa ai mutamenti politici soprag
giunti in questi ultimi anni. Uno era il punto
che maggiormente divideva tra di loro i membri dell’assemblea, quello cioè dell'amministrazione centrale della Chiesa ; e siccome la soluzione di questo punto di necessità si tirava dietro una soluzione analoga di molte altre disposizioni contenute nel progetto, si decise di
trattarlo per il primo, e risolutamente.
Due punti di vista tra di loro assai diversi,
sebbene a primo aspetto lo sembrassero poco,
si contrastavano, su questo pro]>osito, i voti
deU’Assembloa.
Uno di essi consistova nel sostituire alla
amministrazione attuale, a cui, sotto il nome
di Tavola, viene affidato, unitamente al potere
esecutivo, la direzione delle varie opere intraprese e proseguite per conto della Chiesa, una
amministrazione molteplice, composta di altrettanto commissioni quanti .sono i rami principali
doU’atlività della Chiesa, pi|j una commissione
detta Sinodale, posta, per cos\ dire, a capo
delle altra, su cui e«ereiterlbbe una certa sorveglianza , ed avendo per ufficio principale
quello di rappresentare la Chiesa cosi presso il
Governo, che presso i comitati e le Chiese
straniere in relazione colla Chiesa valdese,
come quello ancora di pronunciare in appello
sulle sentenze che sarebbero per emanare da
queste varie Commissioni.
L’altro invece insisteva perchè fosse mantenuto nella Costituzione il principio di un’amministrazione unica, non esclusa la possibilità,
quando le circostanze lo richiedessero, che venisse, dal Sinodo, affidata un’opera qualunque
ad una o piii commissioni speciali.
Il primo di lali punti di vista fu sostenuto
segnatamente dai sigg. B. Malan, Uollier e
Monastier ; il secondo dai sigg. Lantaret, Tron,
Pilatte e Meille. Dopo circa cinque ore di discussione animata e profonda, ma sempre dignitosa e cristiana, la vittoria rima.se al sistema
dell’amministrazione unica, e sotto la scorta di
questo principio l’Assemblea si fece ad esaminare per quattro sedute ancora i dieci capitoli
di cui si componeva il progetto. Essendo nostro
proponimento di dar quanto prima in appendice
la Costituzione stessa, quale venne adottata dal
Sinodo, non ci fermeremo in questo resoconto
ad analizzarne i particolari; solo diremo cho
l'unanimità con cui ne venne volata la seconda
lettura ci è pegno che essa .soddisfa, per quanto
sia possiliile, ai veri bisogni della Chiesa a cui
t! destinata; il che è quanto si possa giustamente
richiedere da una legge fondamentalequaluuque.
Allo scopo di sentire lo deputazioni di cui
alcune Chiese evangeliche avevano onorato il
Sinodo, come anche gl'indirizzi .si d’individui
che di corpi, che non aveano potuto nè venire
nò farsi rappresentare, era stata consecrata la
sera di mercoledì 16, dalle 7 alle 11. Il primo
a parlare, con grande edilicazioue di tutti i
presenti, fu il celebre dottore Dtiff, uno dei
veterani dello missioni evangeliche nell’lndie ;
gli succedettero i reverendi Denham e professore Gibson della Chiosa presbiteriana d'irlanda, mandati a bella posta per sollecitare dal
Sinodo l’invio di uno o due rappresentanti della
Chieda valdese al Sinodo della Chiesa |iresbiteriana irlandese vicino ad aprirsi ; dopo (juesti
disse brevi ma sentite parole, a nome suo e dei
compagni, i rev. Hannah e Kay, il dottor«
Stuart, della Chiesa libera di Scozia, amico
svisceratissimo ai Valdesi ed in genere ai cristiani evangelici d’ItJilia ; furono quindi letti
varii indirizzi : uno del i»iu anziano e costantiì
benefattore dei Valdesi, il rev. dottore (iilly, '
esternando sensi non cho di fratello, di padre
amorosissimo ; un altro, pieno di ottimi cimsigli, di parecchi distinti personaggi così del
clero come laici della Gran Bretagna ; un terzo
finalmente, cho riesci di somma con.solazioue
all’Assembloa, diretto a questa dai cristiani
componenti la congregazione evangelica italiana di Torino. Fu ancora udito con vivo interesse il reverendo Williamson della Chiesa
anglicana ; quindi la seduta terminò coi piii
sentiti ringraziamenti a Dio per tante e così
consolanti testimonianze, che per la diversità
dei luoghi , delle Chiese, e delle condizioni
sociali da cui procedevano, ben faceano paleso
come sia una realtà la comunione dei santi.
Nel novero degli argomenti che vennero susseguentemente sottoposti alle deliberazioni dell’Assemblea convien notare la prossima apertura
in Torre della Scuola di teologia, già decretata
dal Sinodo precedente. Il Sinodo non solo si
decise pel sì, ma di questa circostanza si valso
Iddio per porgere a tutti i cuori cristiani, e piti
specialmente agli amici della evangelizzazione in
Italia, argomento di vivo tripudio, piegando il
cuore del sig. Desanctis ad accettare,in princi()io,
l'offerta che gli venne fatta di un posto di profe.ssore in detta scuola, e nel tempo stesso confondendo in un medesimo amphisso, in mezzo
alle lagrime di lulti gli astanti, fratelli chenon
avrebbero dovuto dividersi giammai.
Allo scopo specialmente di porre un termino
allevanedicerieed erronee interpretazioni che da
taluni si andavano spargendo intorno dll’o|)era
di Evangelizzazione iniziata e proseguita dalla
Chiesa valdese, fu volata itM’uìMnimild una dichiarazione portando in sostanza : che lo sco[)o
2
di tal Chiesa, adempiendo a queiropcra,era uni'
camente di conformarsi all’ordino di G. C.
f andate ed insegnate e di conquistare più
cuori che le sarebbe possibile alla di Lui ubbidienza, e niente affatto di vincolare coloro che
avrebbero creduto allo proprie formo ecclesiastiche.
Vennero quindi nominate vario commissioni,
fra cui una di nove membri, coll’incarico di
mettere i principali regolamenti in armonia
colla nuova Costituzione, nel caso probabile che
venisse accettata dalle parrocchie ; un’altra di
sei membri all’efletto di compilare e dar alle
stampe libri elementari di lettura, cosi in francese che in italiano, ad uso delle scuole evangeliche; una terza, anche di sei membri, per redigere e sottoporre all’accettaziono prima, dei pastori 0 quindi del Sinodo, un catechismo ad
uso speciale della Chiesa valdese. Finalmente
furono lette ed approvate le risposto che, a
nome del Sinodo si orano preparate ai varii
indirizzi ricevuti; e per corrispondere alla domanda doi fratelli irlandesi, fu nominata una
deputazione composta dei rov. Pilatte e Meille
coll’incarico di rappresentare la Chiesa valdese
al Sinodo della chiesa presbiteriana che sta per
aprirsi a Dublino.
Prima di chiuder la sessione vennero votati i
più sinceri ringraziamenti, primieramente al re
ed ai suoi ministri, cosi gelosi della conservaziono e dello sviluppo delle nostre libertà ; ai
benefattori d’Inghilterra, di Olanda, di Ginevra,
di America e di quasi tutti i paesi della cristianità, che in quest’anno ancora hanno dato alla
Chiesa valdese tanto e cosi cospicue testimonianze della loro cristiana beneficenza; alla
Guardia Nazionale di Torre pel servizio, cui
volle prostarsi alla porta del tempio, per tutto il
tempo che durarono le seduto, al Sindaco od
alla popolazione tutta di Torre per l’amorosa e
fi-aterna accoglienza che ne ricevettero i membri del Sinodo; airUfflcio per il modo imparziale con cui avea presieduto ai dibattimenti.
Finalmente il venerdì sera la sessione venne
chiusa colla lottwa del Salmo CHI, che esprimeva meglio di qualunque parola umana i sentimenti dì cui erano ripieni tutti i cuori, con
una fervida preghiera pronunciata dal signor
Desanctis, ed il canto dell’ultimo versetto del
Te Deum.
Varii servizii di preghiera aveano , a cosi
diro, intersecato, per tutto il tempo, le deliberazioni del Sinodo ; ed il sig. Pilatte bene interpretò i bisogni ed i desiderii dell’assemblea,
ricordando a questa ed all’immensa moltitudine concorsa per festeggiare la gloriosa Ascensione del nostro Salvatore, e svolgendo con
soave eloquenza le parole con cui Gesù Cristo
si diparti dai suoi apostoli.
Due circostanze che non vanno dimenticate
in questo reso conto sono le seguenti: I® il gran
concorso di fedeli uomini e donne cho con
visibile interesse tennero dietro, dal principio
alla fino, allo discussioni dcH’assemblea ; 2° la
presenza non solo di parecchi cattolici romani,
ma (li uno o più preti che per varii giorni, mattina e sera , assiduamente intervennero alle
adunanze.
SCUOLE EVANGELICHE ITALIANE
di Torino.
Otto in dieci bambini di ambo i sessi o di
diversa età, a cui, in uno col loro maestro, fu
dal venerando Concistoro di questa parrocchia
valdese, concessa l’ospitalità nolla propria
scuola, ecco quali furono gli umili principii di
queste scuole nell’agosto 1852.
Tale stato di cose, come ben si comprende,
non potea durare molto a lungo, epperciò fin
dal principio'di gennaio 1853 si pensò di aprire
una scuola infantile, propriamente detta, pei
bambini al di sotto degli ott’anni, lasciando che
quelli di età maggiore si valessero della facoltà
ad essi generosamente concessa dal suddetto
venerando Concistoro di frequentare la scuola
valdese.
Ma ecco nuovo inconveniente. In essa scuola
l’insegnamento si dava in francese, lingua intesa da pochissimi doi bambini ammessi a
questo benefizio ; o tale circostanza fece sentire
ben presto la necessità di un altro provvedimento, l’apertura cioè di una scuola maschile
italiana.
Due cose, ambedue essenzialissime, ostavano
tuttavia all’offettuazione di un tale disegno ; la
mancanza di maestro primieramente, ed in secondo luogo la mancanza di mezzi sufficienti a
far fronte alle spese non indifferenti, che naturalmente si tirava dietro un cosi fatto stabilimento.
Ma Iddio, che quando fa sorgere un bisogno, è
sempre pronto a soddisfarlo, provvide a tutto :
il maestro si trovò nella persona di un giovane
rispettabilissimo, già ascritto all’ordine degli
Ignorantelli, ed a cui l’incrollabile suo attaccamento alle dottrine evangeliche, che avea succhiate in Torino, valse, appunto in quel tempo,
di essere dimesso dal posto di maestro che occupava in un Comune vicino; ed in quanto alle
spese, vi sopperì largamente la carità di parecchie distinte famiglie evangeliche di questa capitale , non che di varii cristiani forestieri,
specialmente di Ginevra; cosicché la scuola in
discorso venne aperta nei primi giorni del maggio di questo medesimo anno 1853.
Era appena soddisfatto questo doppio bisogno
cho già ne spuntava un terzo, non meno doi due
primi calzante. Il numero ognor crescente di
genitori'che abbandonavano la comunione romana per congiungersi all’evangelica, accrebbe
nella stessa proporzione il numero dei bambini,
all’istruzione dei quali bisognava provvedere;
e pochi mesi erano scorsi che di già era stato
riconosciuto indispensabile lo stabilimento di
una terza scuola destinata alle ragazze.
Nuova spesa adunque, e nuovo difficoltà.
Ma cosi di quella come di questa, si tolse
l’incarico il Signore che .è fedele. Da alcuni
mesi avea fermata la sua stanza in Torino una
piissima signora inglese, pressoché ottuagenaria, la signora Wilson, che per più di iO anni
era stata addetta alle missioni evangeliche nell’india , e che dal momento del suo arrivo in
questa città aveva dimostrato ii più vivo interessamento alle nostre scuole. Colpita dell’assoluta necessità di una tale aggiunta, essa lo
espose per lettera ad uua sua amica, che im
mantinente le mandò a tale effetto la somma
di 404 franchi, ed a questi avendone la stessa
signora Wilson aggiunto altri 100 del suo, si
ebbe la somma di 504 franchi, sufficiente a tentare l’esperimento, o cosi questa terza scuola
venne aperta al primo di dicembre di questo
medesimo anno.
Intanto il locale destinato a questi varii stabilimenti era diventato troppo esiguo, ed era
per soprappiù troppo oscuro, perchè non si
badasse, colla prima occasione propizia, a trasferirsi altrove.
Tale opportunità si offerse nella primavera del
1854, in cui si potè, tutte e tre le scuole, trasportarle in un vasto locale a piano terreno ,
mettendo su due diversi cortili, e spazioso abbastanza da capire oltre alle varie classi, una cappella per le raunanze di mutua edificazione, una
stanza da cucinarvi la minestra, cho nei mesi invernali si somministra ai bambini della scuola
infantile, più una camera ad uso di dispensario
per la biancheria da darsi o da impjestarsi ai
poveri della Chiesa.AU’assestamontoed addobbo
di tutt’intiero questo locale fu provveduto parte#
dalla generosità del venerando Concistoro valdese, il quale essendosi deciso a sopprimere la
propria scuola, come ormai superflua, fece abbandono di tutto il suo materiale o anche della
maggior parte dei banchi dell’antica cappella
alle scuole italiane ; parte per mezzo di nuovi
doni, e specialmente di una vendita iniziata da
alcune benemerite signore evangeliche di questa capitale, e che fruttò la cospicua somma di
lire 1,180.
n numero degli scolari d'ambi i sossi iscritti
nei ruoli delle tre scuole oltrepassa un centinaio, divisi come segue : scuola infantile 60,
scuola maschile 30, scuola femminile 15.
L’istruzione che vien loro data è quella stessa
portata dalla leggo sulle scuole elementari, più
i primi rudimenti della lingua francese, la musica vocale, e sovra tutto un’istruzione religiosa
attinta alle pure sorgenti della parola di Dio.
Inutile di soggiungere che tutte e tre queste
scuole sono intieramente gratuite, e non hanno
per sostènersi altro fondo che quello della cristiana liberalità. Inutile altresi d’insistere sulla
grande importanza che vi ha che queste scuole
non solo si mantengano, ma acquistino sempre
maggior incremento. La liberalità con cui i cristiani evangelici di Torino e dell’eslero hanno
concorso per l’addietro alla loro fondazione
primieramente e susseguentemente al loro sviluppo e mantenimento, ci è pruova che tale necessità è stata da essi ravvisata, e pegno cho
la loro carità non ci verrà meno in avvenire.
Le spese eccezionali di stabilimento ormai
saranno scomparse dal nostro bilancio; anche
quelle gravissime del fitto non tarderanno a
scomparire, ove le generose intenzioni di un
nostro coreligionario, noto a tutti per la sua instancabile operosità a fare e procacciare il bene,
si possanoeffettuare,comelosperiamo; equando
non rimarranno più a nostro carico che i soli
stipendii ai maestri, allora non solo il conservare quel che di gii abbiamo sarà facile, ma
saremo per soprappiù in grado di dare soddisfacimento ai nuovi bisogni che fin d’adesso
cominciano a farsi sentire, e dei quali la ma-
3
nifeslazione è prova consolante che la buona
mano di Dio non si è ritirala dall’opera che nel
suo nome abbiamo impresa, e che nel suo nomo
proseguiamo.
Diamo intanto qui sotto un prospetto esatto
delie somme tncossaie e spese fatte a prò delle
varie scuole nei ventisette mesi scorsi tra il
1“ gennaio 4853 od il 31 marzo 1835 :
INCASSATO
Dono del rev. Hastings, ^ià cappellano della
legazione americana in Roma . . L.
Dono della signora Grienfield in due volte »
Prodotto di una colletta fatta Ira alcune famiglie svizzere residenti in Torino. »
Dono del sig. N. N. in due volte . . »
Tolto a prò delle scuole, dalla colletta fatta
dal sig. min. Desanctis, aGinevra, nella
primavera del 1853 ....
Da parecchi cristiani di Ginevra per mezzo
dell’egregia damigella E. DeFernei. »
Dai signori Hentch e Demole di Ginevra,
per mezzo del sig. Quiblier'. . . •
Dai signor A. Brewin . . . . . »
Dalla signora N. N. per mezzo della signora Wilson.... . . »
Dalla,signora Wilson medesima . . *
Da alcuni cristiani ginevrini per mezzo delle
' signore Long e E. de Ferngi . . »
Dalla signora baronessa Brennier. . »
Dalla signora vedova BioUey in tre volte •
Dal signor Michele Long . . . . »
Dal signor Giuseppe Malan . . . >
Varii piccoli doni riuniti.....
Prodotto di una vendita a prò delle scuole,
promossa da alcune benemerite signore
evangeliche di Torino . *
Dono della contessa di Gainsborongh. >
Dono del signor Amphoux, pastore allo
Havres....... . »
Dona delle »^ore de Fernex di Ginevra
madre e fi^ia......>
Tolto a prò delle scuole dalla colletta fatta
dal sig. Desanctis in Isvizzera.ueU’estate
dei W5*; . •. . .. . .
Dalla V. Tavola Valdese pel fitto di un semestre ........»
100 .
70 .
870 .
200 .
. 200 .
858 30
30 .
250 .
m .
100 >
250 >
37 »
34 50
20 .
100 .
29 75
1180 .
250 .
100 .»
40 .
1743 34
750 .
PAOATO
Fitto..........L. 2076 50
Stipendii e gratificazioni . . . . » 4140J 5
Mobili, anfiteatro, panche, tavole, armadii,
scaffali, pallótlolieri, ecc. ecc.. . » 521 85
Oggetti scolastici,libri, lavagne, quaderni,
penne, inchiòstro somministrati ai bambini poveri.......» 202 1 0
Legna.........> 392 19
Minestra ai bambini della scuola infantile > 151 15
Stn(« in terra cotta per le tre scuole, più
una stufa in ferro, fuso colle pignatte
annesse per la cucina della scuola infantile e tubi occorrenti. . . , • 188 50
Spese éiterse: riparazioni, bucato, attrezzi
di cucina, tendine, ecc. ecc. . . » 151 15
Stabilimeoto del gai, ir terzo del costo a
carico delle scuole .....* 54 •
Totale deiriNCASso . L. 7616 89
Ecceden(e ielle */)Me sulle cn/ro/« i 275 64
Totale delle Spese . L. 7892 53
L. 7892 53
SB. Non sono compresi in questo reso-conto varii doni in j
natura, così per Tìtlo che per vestiario, come ancora I picoli
doni destintti M'Albèro ih Natale.
LIBERTÀ RELIGIOSA IN TURCHIA.
Il seguente memoriale fu presentato all’imperatoré dei Francesi il giorno avanti la sua partenza
dairinghilterra, perl’organodel sig. conte Walewski ambasciadore francese. Nellp spazio di poche
ore fu firmato da molti che sono riconosciuti come
uomini che rappresentano in Inghilterra tutte le
differenti denominazioni religiose. Una tale unarnimttà sarà sosienuta dallo stesso noptro governo
il governo inglese), promovendo l’oggetto di
questo memoriale, e rappresentando ai governi
amici la opportunità di rispettare un sentimento
cosi universale in Inghilterra.
La risposta di S. M. è riportata in fine.
A Sua Imperiale Maeith Napoleone III
Imperatore dei Francesi.
20 aprili itis.
Sire ,
Noi , supplicanti la M. V., uniti officialmente
allo diverse società religiose , rappresentanti
quasi tutte le denominazioni dei protestanti inglesi, esprimiamo il sentimento del più gran numero dei nostri amici nella gioia che proviamo
per l’arrivo della M.. V. nei nostri paesi onde
visitare la nostra ottima regina, in prova di
quella cordiale alleanza , che nutriamo speranza
essere di lunga durata, fra le nazioni ed i governi
della Francia e della Grande Bretagna.
Nutriamo fiducia che qnest’alleànza sia destinata a produrre frutti anche al di là della sfera
meramente politica. Speriamo che, posto termine
alla presente guerra, la morale influenza delle
due nazioni voglia continuare ad agire per la
protezione della vera civilizzazione e della completa libertà.
Noi veniamo a domandare alla M. V. di unirsi
all’ottima nostra sovrana, la regina d’Inghilterra,
onde fare istanza presso il governo del Sultano
acciò la vera libertà religiosa sia stabilita in
quell’impero.
É invero cosa onorevole per il Sultano che
coloro i quali sono nati cristiani, sieno ora assai
più protetti dalla leggo che non lo erano prima
per la oppressione musulmana. Ma non può dirsi
esservi vera libertà per gl’individui ove non si è
liberi di gassare dalla religione dominante del
paese ad un'altra professione di fede.
Invece di una tale libertà, V. M. conosco lione
che è fino ad ora un delitto capitale per un Turco
di fare professione di cristianesimo.
Sire , in un momento quale è il presente ,
mentre la Turchia deve la sua sicurezza alla cristianità occidentale, è cosa assai strana che la
fede cristiana sia tenuta in quel paese come un
delitto capitale. Dio non permetta che l'Europa
voglia opporsi ad un tal male nello spirito dei
crociati, i quali piantavano la croce in Oriente,
esterminando la, mezza luna t Dio non permetta
che le due nazioni vogliano imitare la ipocrisia
della Russia velando una smisurata ambizione
territoriale, sotto il pretesto di promuovere la
libertà religiosa I Noi vogliamo servirci rettamente della influenza che Dio ci ha data per incitare presso i Turchi nostri alleati, «cgìò tolgano i barbari e crudeli impedimenti all'estensione della cristiana religione.
Nel supplicare V. SI. ad adottare un tale provedimento, noi siamo unanimi nel desiderare
che l'Europa intera voglia mettere in pratica
quello ,che Je potenze alleate vorranno ingiungere
allá Turchia.
SiRB. Noi azzardiamo finalmente di esprimere
la nostra fiducia, che fino a che la Francia e la
Inghilterra continueranno ad essere alleate, especialmente se possono essere alleate nel promuovere la libertà religiosa, una tale unione sarà
una sorgente di innumerevoli benedizioni per
tutto il genere umano. E teniamo per fermo che
niuna cosa rafforzerà meglio il caldo attaccamepto
del popolo Inglese alla nazione Francese ed
alla Francese alleanza, che una franca e cordiale
risposta dalla parte di V. M. al principio esposto
in questo umile indirizzo.
tSieguono le firme dei presidenti o vicepresidènti di quasi tutte le società religiose d'Inghilterra , incominciando dall' arcivesco di Cantorbcrj').
La risposta dell'imperatore è la seguente :
Albert Gate Houie, 23 aprite 1855.
Signore,
Non ho punto perduto tempo nel presentare
all'imperatore l’indirizzo che Ella mi ha fatto
l’onore di trasmettermi in nome delle società
religiose di Londra.
Sua Maestà si è mostrata sensibilissima ai sentimenti che le società religiose le hanno espressi,
e mi ha incaricalo specialmente di esprimer loro
tutta la sua gratitudine.
Gradisca, signore, la espressione della mia
distintissima considerazione.
Sir C. E. Eardley Bart.
L'Ambasciatore di'Vrancia
Walewski.
SPIRITOSA RISPOSTA
DI m ALUN.\0 DE’ GESUITI.
Un giornale riferisce che in Francia in un collegio de’ Gesuiti, dovendo fare gli scolari per
composizione l’elogio dei Loiolesi, uno di quelli,
chiamato Dabo, lo restrinse nel distico seguente :
Arcum Dola dedit, dedit alma sagiUam
Gallia: Quis fitnem quem meruere dabit?
La città di Dola diede ai Padri il collegio dell’Arc (arco), la Francia quello di Lafleche {la
freccia) : Chi darà loro la corda che hanno meritato?
4
A tanta sagacità o prontezza il maestro fu ad
un tempo sorpreso ed irritato, e disse allo scolare •• « Questo distico non è vostro, dev’essere
di Santeuil (prete e poeta), o del diavolo che ve
l’ha inspirato ».
NOTIZIE RELIGIOSE.
Torino. — Secondo le informazioni che ci
pervengono, il già firmato decreto reale, giusta
l’articolo 1® della legge sulla soppressione dei
conventi, dichiara essere gli ordini religiosi, le
di cui case sono soppresse, i seguenti ;
Ordini religiosi d’uomini : Agostiniani calzati ;
Id. scalzi; Canonici Lateranensi; Id. regolari
di S. Egidio; Carmelitani calzati; Id. scalzi;
Certosini ; Monaci Benedettini Cassinesi ; Cistercensi; Olivetani; Minimi; Minori Conventuali; Osservanti; Riformati; Cappuccini; Obiati
di Santa Maria; Passionisti; Domenicani; Mercedarii ; Servi di Maria ; PP. dell’Oratorio o
Filippini.
Ordini religiosi di do-nne : Chiarisse ; Benedettine Cassinesi ; Canonichesse Lateranensi ; Cappuccine; Carmelitane scalze; Id. calzate ; Cistercensi ; Crocifisse Benedettino ; Domenicane ;
Terziarie Domenicane ; Francescane ; Celestine
o Turchine ; Battistine. L’Opinione.
Francia. —A Laforce (Dordogne) la carità
cristiana or ora fondò uno stabilimento per le
fanciulle orfane o povere, colpite d'idiotismo, di
cecità o di malattie incurabili non contagiose ,
sotto il nome di Asilo di Betubsda.
Simile instituto mancava nelle Chiese evangeliche francesi, e la necessità di esse facevasi di
più in più sentire ; la felice idea è poi dovuta all’interessamento e zelo del sig. John Bost, pastore della Chiesa libera di Laforce : anteriori
esperimenti gli hanno dimostrato che le assidue
cure, ^ buon’aria , gli esercizi fisici, la musica
stessa riescono a sviluppare negli idioti una misura d’intelligenza, di cui non si avrebbe potuto
farsene idea. Però l’opera misericordiosa del signor Bost e d’altre persone desiderose già di
concorrervi non potrebbe raggiungere affatto il
suo scopo senza il concorso di sufiìcienti liberalità : si tratta di trovare fra due mesi la somma
di 45,000 franchi onde acquistare una casa con
fabbricato rustico e undici ettari di terreno, giacché l’occasione che si presenta è favorevole ed
anzi unica per la posizione, la salubrità' e il basso
prezzo, ecc. La simpatia che l’intrapresa incontra
è universale : le autorità municipali e dipartimentali le hanno assicurato il loro appoggio e il
loro concorso : il ministro dell’interno accordò
subito la necessaria autorizzazione.
— Il pastore Chardon, uno degli elimosinieri
inviati dalla Chiesa evangelica di Francia aJl’armata d’Oriente, mor'i dinanzi a Sebastopoli il 7
maggio, sinceramente compianto da’ suoi correligionarii e da tutte le persone che lo conobbero.
Aveva di moto proprio offerto i servizi del suo
ministero per questa missione al Concistoro della
Chiesa riformata di Parigi, dov’egli era pastore
ausiliario. Il sig. Chardon aveva fatto i suoi
studii a Ginevra, dove conservava molti amici.
—Uno de’ quattro templi che erano stati chiusi
nel dipartimento di Saona e Loira , per ordine
dell’autorità, venne riaperto, ed è sperabile che
quanto prima si riapriranno anche gli altri.
Svizzera.— ANeuchàtel il sinodo della Chiesa
s’ò- riunito il 1“ e il 2 maggio : si occupò iu ispecie
sul regolamento de’battesimi e sulTinseguamento
religioso nelle scuole primarie; nominò a pro
fessore di teologia il pastore sig. Dubois. In dotta
città si fondò una cassa di risparmio per gli affitti ; essa ha per iscopo di facilitare alle classi
povere il pagamento delle forti spese che si riproducono a tempi fissi, e d’incoraggiare l’ordine
e l’economia.
— Le assemblee religiose annuali di Ginevra
avranno luogo quest’anno, se piace a Dio, nella
ultima settimana di giugno ; cioè quella della
Società biblica il 25 ; la società delle missioni,
il 26; la società evangelica, il 27 e 28.
Inghilterra. — Si formò testé a Londra una
società »che prese il nome di Missione in pibn’
aria, dallo scopo ¡suo d’annunziare il Vangelo
nelle vie e ne’ luoghi frequentati della città o
delle campagne. Le prove già fatte dimostrarono
queste due cose : 1“ Che le popolazioni a prò di
cui l’opera venne eseguita (cioè quelle de’ quartieri i più poveri ed [ignoranti della capitale),
sono disposte ad ascoltare con tranquillità e serietà, e spesso con divozione gli insegnamenti
dell’Evangelio ; 2“ Che più la predicazione è semplice , meglio è accolta e più frutti produce.
Eziandio molti vescovi hanno raccomandato questo genere d’istruzione, e il vescovo di Salisbury,
testé eletto, inaugurò il suo ministero con tale
forma di predicazione. La vie chrétienne.
Austria. — A Vienna il ministro del culto e
dell’istruzione pubblica convocò certo numero
di delegati nell’ordine degli institutori e degli
ecclesiastici appartenenti alla comunione evangelica, per deliberare intorno ad una regolare
organizzazione delle chiese e delle scuole evangeliche in Ungheria. I membri di esse hanno accolto con soddisfazione tale misura.
La Semaine réligieuse.
Svezia. — Scrivono da Stokholm al Bulletin dv,
monde chrélien ohe le beneficenze dei Signore si
spandono su questo paese ; l’attività de’ laici aumenta'sempre più; nobili, negozianti, agricoltori
ed artigiani d’ogni specie predicano la parola di
Dio. — Altra lettera da Christianstad e Vinslòf
annunzia che in un dolore generale sono immersi
tutti coloro che lo spirito di Dio ha resi liberi,
leggendo nella Gazzetta officiale che il re dette
la sanzione alla legge sacramentale, votata nell’ultima sessione dalla Dieta. Eccone in breve la
storia ; molti anni addietro alcuni pastori di
Norrland cominciarono ad escludere dalla Cena
i membri delle parocchie loro che frequentavano
riunioni religiose tenute fuori dei templi : furono
quindi obbligati a prendere la Cena nelle proprie
lor case e dalla mano de’ ministri ch’essi avevano
eletti. In conseguenza di ciò vennero condannati
a venti giorni di prigionia, a pane ed acqua, ed
un curato di Lovestad, ultimamente, scomunicò
per la stessa causa dieciotto parocchiani. Per
la nuova legge la multa giunge fino a 200 franchi
o 28 giorni di ‘carcore a pane ed acqua.
BOLLETTINO POLITICO.
— Dopo gli emendamenti fatti iu Senato alla
legge sui conventi, rimandata alla Camera dei
Deputati per la definitiva votazione, essa venne
approvata con 95 voti favorevoli e 23 contrarii ,
dopo sei mesi circa di discussione e di battaglie
clericali.
— Il piroscafo Niagara e la fregata Resistence,
provenienti dalla Sardegna con a bordo i battaglioni del 15» e del 16“, approdarono a Malta il
21 maggio, ed il 22 proseguirono la via verso la
Crimea. Ottimo stato di salute.
— Da lettere giunte dalla Crimea sappiamo
che i nostri soldati vanno riunendosi a Balaclava
(l’antica Cimbaloii), villaggio di poche case, circondato da montagne altissime: eglino sono in
compagnia cogli Inglesi, che sommano anch’essi
a 15 mila circa: i Francesi sono a Kamiesch e
i Turchi ad Eujìatoria.
— Nelle Romagne seguitano le incarcerazioni.
— In Ispagna i clericali continuano a cospirare ; il generale Gurrea insegue i rivoltosi di
Saragozza.
— In Polonia il governo russo concentra innumerevoli truppe.
— Nel nord germanico progrediscono gli arruolamenti militari per conto dell’Inghilterra.
— Il governo russo ordinò di affondare tutte
le navi ancorate nel porto di Cronstadt, meno
otto bastimenti di linea : il nuovo imperatore
mostra una spirito bellicoso superiori a' quello
di Nicolò medesimo.
— Kamiesch , in Crimea , è divenuto porto
francese ; la sua importanza aumenterà col prolungarsi della guerra.
— Nel combattimento cominciato la notte del
22 al 23 e continuato sino al 24, in cui i Francesi
rimasero vincitori, si fa ascendere a circa sei
mila uomini la perdita dei Russi.
— Il ministero Ali ha poche probabilità di durata. Si pretende che sia possibile l'esiglio di
Rescid pascià.
— Gli alleati combatteranno l’esercito russo in
campagna aperta; indi uniti ai Turchi di Eupatoria investiranno completamente Siebastopoli.
— La Porta ha ordinato di approntare immediatamente ad Upkiar-Iskelessi il materiale per
un campo di riserva di 250,000 i^omini, che consisteranno nel contingente inglese arruolato in
Turchia e in truppe regolari ottomane.
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lia Sarra Bibbia tradotta in lingua italiana
da G. Diodati
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Il IV. Testamento, tradotto da G. Diodati
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in 32", indorato....... * 1 —
in-i8“, id. .......» — 50
11 IV. Teittamento, tradotto da M'' Martini
in-32®, indorato.......L. I —
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■ia Mainte Bible, révision de Martin
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in-12", avec réferences, dorée sur tranche . ...» 2 50
id. sans réf. ni dorure . ...» I 25
tiroNHo Domenico cerente.
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