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'53
ECO
DELLE VALLI VALDESI
Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
torbe pellics
(Torino)
S e t t i m a n s I e
della Chiesa Valdese
Anno xeni - Num. 25 ABBONAMENTI ^ Ecoi L. 1.500 per rinlerao « Ecf> » e « Presenza Evangelica » Spediz. sbb. postale - 1 Gruppo 1 TORRE PELLICE - 21 Giugno 1963
Una copia Lire 4 C 1 L. 2.200 per Testerò interno L. 2.500 - e&tero L. 3.700 1 Cambio d’in<)irizzo Lire 5 0 1 Ammin. Claudiana Torre Pellice ■ C.C.P. 2-17557
I cristiani nelia dispersione
:e I
La nostra presenza in questo luogo
è caratterizzata dalla gioia. Non una
gioia momentanea e superficiale, ma
proveniente dalla grazia di Dio e dall’Evangelo di Gesù CiistOL
Desidero sottolineare queste ultime
parole per evitare che ci siano in noi
sentimenti non adeguati al culto che
celebriamo ed al consolidamento della vita ecclesiastica in questa comunità.
Il nome di Villar Perosa ha im particolare significato per la nostra Chiesa Valdese; e non prima di tutto jper
delle ragioni geografiche o economiche. Su queste terre, comprendenti anche le zone di Pinasca, Perosa ed oltre, i nostri padri ebbero le loro chiese nei secoli passati fino al cosiddet
to secondo esilio quando, in conseguenza deU’editto del 13 luglio 1698, la popolazione protestante fu praticamente costretta a lasciare questa valle a
motivo della propria fede. A 265 anni
di distanza non possiamo non rallegrarci per l’inaugurazione di questo
luogo di culto, ma dobbiamo farlo evitando ogni sentimento di vanità umar
na ed occlesiastica, per ricordarci invece della grazia di Dio e dell’impegno che assumiamo di fronte a Gesù
Cristo.
* « *
Riferendoci al racconto del libro degli Atti (cap. XI) ed alle vicende storiche della nostra Chiesa nel passato
in questa valle ci renderemo conto
che la fximunità cristiana si trovò
spesso ad affrontare tempi di persecuzione e di dispersione. Furono dispersi i prirpi cristiani di Gerusalemme « dalla persecuzione avvenuta a
motivo di Stefano » e dovettero raggiungere altre terre in qualità di prò
fughi e pellegrini: la Fenicia, Cipro
ed Antiochia. E furono dispersi in terra d’esilio le comunità Valdesi di questa valle, senza che fosse loro concesso di ricongiungersi alle parrocchie
delle valli vicine, suH’altra sponda del
Chisone e sulla riva del Pellice. Gli
esuli, divisi in gruppi e guidati da Enrico Arnaud attraversarono le Alpi
per il colle del Moncenisio dal 30 Agosto airil Settembre 1698, e si stabilircno in alcune regioni del Wùrtemberg e dell’Assia; fondarono le nuove
colonie di Gros Villars, Klein Vilars,
Pinache, Perouse ed altre ancora sotto la guida dei loro pastori.
No-n siamo qui per fare una cronistoria dell’esilio in quelle località. Occorreva tuttavia ricordare quegli avvenimenti, a commento del testo biblico, per sottolineare il fatto che anche la nostra Chiesa conobbe tempi
di dispersione; anzi, essa li conosce
tuttora, non più a motivo della persecuzione ma per ragioni economiche
e sociali, come lo spopolamento delle
zone montane e l’emigrazione all’estero ed all’interno del nostro Paese.
Il racconto del libro degli Atti mostra chiaramente che il tempo della
dispersione divenne per i primi cristiani un tempo di evangelizzazione
nella diaspora palestinese ed oltre.
Non è detto che sia sempre così. II
tempo della dispersione lontano dal
proprio ambiente familiare ed ecclesiastico può diventare un tempo di
isolamento) ispiritualid, di mimetizzazione e di silenzio: un silenzio interessato, motivato dalla convenienza
materiale o dal timore. Molti Valdesi
non sfuggono a questo pericodo ed invece di caratterizzarsi con una fede
nutrita dalla Parola di Dio, scompaiono nella folla delle grandi città
0 dei centri industriali, senza esser
sale che dà sapore e luce che inumine con atti di ubbidienza e di sacrifizio.
Evidentemente, oggi come allora, in
tempi di « dispersione » è necessario
cercare il lavoro quotidiano e la conseguente retribuzione. Tuttavia è anche detto che quei cristiani dispersi
a causa della persecuzione « annunziarono il Signor Gesù » ai Giudei ed
ai pagani. Ed erano ucmini del popolo i quali avendo creduto in Gesù Cristo, rendevano testimonianza a quel
nome che riassume in sè il contenuto
di tutto TEvangelo, fondamento del
la nostra fede e ragione profonda della nostra ubbidienza. E mi domando
fino a che punto oggi il nome del Signor Gesù Cristo ed una chiara testo
monianza cristiana, in semplicità e
fedeltà di vita, siano determinanti nelle scelte che dobbiamo fare, negli am.bienti in cui ci troviamo a vivere, nell’orientamento che diamo alla nostra
famiglia; oppure se, posti a confronto con il nostro tempo e con le situazioni della nostra esistenza, ci conformiamo a questo mondo, mettendo
a tacere l’esigenza di una testimonianza cristiana, coraggiosa anche se
talvolta scomoda ed inquietante.
Quando si legge il libro degli Atti
si è colpiti dal modo in cui la Parola
di Dio si diffondeva, in tempi di dispersione: semplicemente, senza complicate strutture ecclesiastiche, senza
ambizioni denominazionali, senza contaminazioni a sfondo sociale o politico, ma con il contatto umano e per
la potenza dello Spirito Santo. H nostro testo afferma che « gran numero
di gente, avendo creduto, si convertì
al Signore, perchè la mano del Signore era con loro ».
Oggi la Chiesa cristiana celebra la
Ascensione di Gesù Cristo « affinchè
nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio ed ogni lingua conferì che
Gesù Cristo è il Signore ». Questo linguaggio non ha il suono della retorica; è un linguaggio preciso, con effetti concreti nella realtà quotidiana.
Crediamo noi veramente che Cristo è
il Signore, che la Sua parola è vera
e che la Sua presenza si manifesta
ancora oggi nella vita della comunità? Quando la «mano del Signore»
è con noi, la nostra testimonianza
non rimane senza frutto, ma incorag
Vorrei pertanto ricordare due cose
alla comunità di Villaf Uerosa ed agli
amici -qui convenuti.
La prima riguarda ia comunità nel
suo insieme, come anche ogni chiesa
Valdese. Che ci sia qui un gruppo di
credenti in Cristo è im segno della
grazia di Dio; e ciò sarà ancor più evidente se questa comunità saprà an
nunziare il nome del Signor Gesù, senza perdere la propria fisionomia. Quando Barnaba giimse ad Antiochia e
constatò lo zelo evangelistico di quei
cristiani, « veduta la grazia di Dio, si
rallegrò e li esortò tutti ad attenersi
al Signore con fermo proponimento
di cuore ».
Il segreto della nostra testimonianza cristiana dipende innanzi tutto dalla fermezza con cui « atteniamo al
Signore » senza lasc^uci trascinare
lontano dalle seduzioni o dalle ideologie del mondo. Ci Occorre uno spirito di fermezza in un tempo in cui
il benessere economico apre la via al
lassismo morale e ad una concezione
materialistica delia vita, rendendo più
che mai attuale la domanda del Cri
Conflitti razziali negli Stati Uniti
La nuova
frontiera
A prezzo di soiierenza e di
sangue arretra la frontiera
della discriminazione razziale - Che fanno le Chiese ?
Il past. Manin Luther King.
I
I
I
I
4
Predicazione del Moderatore alla inaugurazione del'Tempio di Villar Perosa
sul testo del libro degli Atti 11: 19-26
già la fede dei credenti e ripropone
agli altri il grande problema della fede, il vero problema di ogni uomo.
La « mano del Signore », come diceva Isaia, « non è troppo corta per
salvare, nè il suo orecchio troppo duro per udire». Non dobbiamo dimenticarlo neppure oggi in tempi in cui
le comunità cri^ti^e, e4 anche le nostre piccole chiese, hanno la sensa
zione di raccogliere scarsi frutti dopo
anni di fatica o di attesa. La nostra
Chiesa Valdese deve ritrovare ogni
giorno il senso della sua missione
evangelistica, caratterizzata dall’annunzio di Gesù Cristo, nel messaggio
e nelle opere. Molti problemi ci assillano quando pensiamo al nostro campo di lavoro e scopriamo facilmente
fuori di noi, nelle situazioni del dopo
guerra, le ragioni di una insufficiente
espansione evangelistica. Abbiamo però motivo di pensare anche a noi : pastori, membri delle nostre comunità,
giovani ed anz.ani. L’accusa che si rivolge oggi alla Chiesa è di essere « introversa », chiusa in se stessa e nei
limiti di una struttura tradizionale,
incapace di protendersi verso^ il mondo per cui Cristo è morto. L’accusa è
giustificata da evidenti ragioni; d’altra parte, in un mondo in cui ci si
« affanna e ci s’inquieta di molte cose» la Chiesa deve alimentare ogni
giorno la propria fede, ritrovando del
continuo per sè e per gli altri nel nome di Cristo la « cosa di cui fa bisogno, la buona parte che non le sarà
mai tolta » e senza di cui la sua testimonianza perde il proprio vero sapore.
sto : « Che giova egli all’uomo se guadagna tutto il mondo e perde poi Tanìma sua? ».
E la seconda cosa che desidero far
notare riguarda la nostra condotta
quotidiana. Il libro degli Atti dice che
« fu ad Antiochia che per la prima
volta 1 discepoli furofio chiamati cri*
stiani ». > ijiai.
Quello non fu un titolo onorifico,
ma venne dato per disprezzo. E, a ben
pensarci, non è neppure un titolo onorifico oggi; è piuttosto un nome impegnativo che non possiamo portare
senza riferirci del continuo a Colui
del quale siamo chiamati ad essere discepoli e seguaci. Dev’essere portato
con umiltà e con serietà, ricordandoci anche dell’esortaziane dell'apostolo
Pietro: «Nessuno di voi patisca come
omicida, o ladro, o malfattore, o come ingerentesi nei fatti altrui; ma se
uno patisce come cristiano, non se ne
vergogni, ma glorifichi Iddio portando questo nome ».
E voglia Iddio, che questa esortazione trovi una eco favorevole in tutte le nostre chiese, da Frali a Pachi
no.
Ci occorre fermezza nel Signore ;
ma è nece.ssaria anche una coerenza
di vita. Ci preoccupiamo assai delie
srrutture della nostra Chiesa Valdese e con una certa ragione. Tuttavia
credO' che la nostra miglior struttura
per un’opera di testimonianza consista nel fatto di essere veramente e
semplicemente Chiesa di Gesù Cristo,
fedele al suo Signore, nelia confessio
ne della fede e negli atti della vita.
Ermanno Rostan
Quando si tende a dimenticare la situazione di discriminazione in cui vivono •
negri negli Stati Uniti, in particolare negli
Stati del Sud, ecco manifestazioni, disordini
e violenze (e purtroppo, morti) ricordare
la piaga aperta. Nei giorni scorsi v’è stata
una recrudescenza di disordini in vari Stali del « deep South »: la Carolina del Sud,
I Alabama i centri di Birmingham e Montgomery), il Missiissipì (specie a Jackson).
Ir. seconda pagina pubblichiamo un panorama della geografia degli U.S-A. dal puxito di vista della discriminazione razziale.
II governo federale americano è intervenuto ripetutamente con estremo vigore, alti
funzionari e ufficiali federali alle dirette di
pendenze di Washington cercano di imporre rantorità federale alle spesso recalcitranti autorità regionali e alle loro polizie, che
nella maggioranza dei easi parteggiano in
modo slacciato per i bianchi. Bisogna dare
alto al presidente Kennedy di un notevole
coraggio civile, poiché è noto che il Snd è
tradizionalmente « democratico » — in linea generale — e ohe quindi egli gioca una
parte del suo elettorato in quest’impegno.
D altra parte la situazione di discri'minazione, che è grave, rappresenta una vergogna di cui molti americani, e conumque il
governo federale bruciano di liberarsi, nel
confronto internazionale.
Qual’è ratteggiamento delle chiese americane? Com è tristemente logico in chiese
dì massa, c’è sì un consìstente nucleo
impegnato in lotta fervente contro il razzismo, nucleo costituito sia da bianchi sia
da negri; attorno, una massa notevole di
tiepidi e di indifferenti, e purtroppo un
gruppo dì razzisti convinti, adepti di niì
odioso miscuglio di religione, pregiudizi,
privilegi, grettamente e interessatamente
conservatore.
Va però detto che quasi tutti gli organismi responsabili delle Chiese americane
hanno apertamente sconfessato la discri litinazione razziale; che molle comunità cristiane sono dissegregate; che molti cristiani, di varie denominazioni e cenfessioni,
hanno preso coraggiosamenle posizione,
ìianno subilo (•arcere e intimidazioni, ma
Itanno continuato la loro letta a fianco di
non crfcdenli o di fedeli di altre religioni.
E a ipoco a poco, grazie agli sforzi di questi nuclei (in parte uniti nella N.A.A.C.P.,
« National Association ^ci thè Advancement
oi Colorcfl People »), le Chiese sembrano
prendere maggiore coscienza della gravità
c delPurgenza del problema.
Proprio in coincidenza con il rincrudirsi di violenze, culminate nell’uccisione di
Evan Megdar, alcun sinodi e alcune per
Tra gli ex-valdesi di Calabria
Non capita tutti i giorni di avere
l’occasione di visitare i luoghi già popolati dai Valdesi di oltre 400 anni
fa nella lontana Calabria; ed è perciò che, approfittando dell’invito del
III Congresso Storico Calabrese, non
ho resistito alla tentazione di parteciparvi, almeno per quei giorni in cui
esso soggiornava a Guardia Piemon
tese. Il nome è noto a quanti conoscono un po’ di storia valdese, e ancora
tre anni fa la Società di Studi Valdesi dedicava al martire Giovan Luigi
Pascale, pastore di quelle colonie e arso a Roma nel settembre 1560, l’opuscolo commemorativo del 17 febbraio
Anche se le vicende che portarono
i Valdesi a stanziarsi a 1200 km. dalle Valli sono piuttosto confuse, ben
nota è la triste fine di quelle comunità, che nel 1561 furono sterminate
crudelmente per ordine del viceré spagnolo, al tempo di Filippo II, con atti
di sì disumana crudeltà che l’azione
repressiva è stata chiamata da stori
ci cattolici « crociata », ed essa rimane una macchia terribile nella storia
delle guerre di religione.
Guardia Piemontese, anticamente
Guardia Lombarda, sorge lungo la
costa tirrenica della Calabria su un
cocuzzolo in faccia al mare, a 514 metri di altitudine, la stessa di Torre
Pellice: vi si giunge per una buona
strada di 10 km., in mezzo a fitti boschi di quelcie e di acacie, finché verse l’alto si apre davanti agli occhi un
panorama coilinoso e montagnoso come quello di tanti luoghi delle valli,
dove in mezzo ai boschi appaiono prati e coltivi, qualche vigna, e fa capolino, sul versante non marino, qualohe castagno. Povera terra, certamente, e scarsa di acque; e versoi occidente, la distesa del mare azzurrissime
e una sequenza di lunghe spiagge, belle e inutilizzate.
Certo il destino dei Valdesi sembra
essere stato in ogni tempo quello di
trovare e dissodare terre incolte e poco promettenti: così, quando nel ’200
giunsero nelle allora spopolate valli
che ancor oggi li accolgono, poi quando si recarono nella lontana Calabria
e raggiunsero i costoni meridionali
del Lubérén, nella Provenza, dove ancora si ergono sulle colline i resti delrmeendio di Merindol (1545); cosi
quando ai profughi della vai Chisone furono assegnate le terre incolte e
acquitrinose del Wùrtemberg e del Batìen, dove oggi sorgono i due Villar e
Pinache e Serre, ecc.; e quando un
secolo fa sì trovarono nella pampa
del Rio della Piata a fabbricar le prime case con fango e paglia, e ancora
quando settant’anni fa giunsero in
piena foresta, nella Carolina del Nord,
dove oggi ferve di moderna vita la
città di Valdese.
Questi pensieri mi si affollano alla
mente mentre saliamo lentamente a
Guardia (praticamente tutti i congressisti non hanno voluto mancare
a questa storica visita fuori programma): e penso al giovane e ardente
Giovan Luigi Pascale, il pastore pieno di zelo, che era giunto su questi
luoghi nel 1559, e a Marcoi Uscegli,
detto Marquet, il delegato dei Valdesi di Calabria che si era recato a Ginevra per cercare un pastore onde
non venisse meno il cibo spirituale
a quei credenti, che nel 1556 avevano
avuta l’ultima e limga visita di Gilles
des Gilles, uno degli ultimi barba Valdesi. Erano essi che lo avevano voluto, nonostante i saggi consigli di prudenza del vecchio barba.
Ed eccoci giunti: il paese è arrocca.to sulla cima di un colle, e le case più
alte circondano un torrione, evidentemente molto antico, che deve aver
dato il nome al paese, perchè poteva
ben servire di guardia e difesa contro le invasioni di corsari o di nemici. A vederlo da lontano, è pittoresco,
da vicino rivela molta miseria ed abbandono. Si scende su uno spiazzo
fiancheggiato da un muricciolo, su
Augusto Armand Hugon
(continua in 2’’ pag.)
sonalità protestanti americane hanno pres > posizione. Anzitutto, in Florida : tm gruppo di pastori hianelii e -negri provenienti
d-al nord hanno voluto compiere un gesto
dj desegregazione recandosi in un ristorante d’aeroiporto riservato ai soli bianchi ; condannati ognuno a un’ammenda di 500 dollari e a due mesi di prigione, -si sono appellati alla Corte suprema federale.
Nel corso della sua assemblea generale
riunita a Des Moines, la Chiesa presbiteri-ana unita d America ha deciso di stanziare una somma pari a oltre 300 milioni di
lire in favore della lotta antisegregazionista, per cui è stato creato un comitato di
lii -membri, fra cu; molti negri. In precedenza ì delegati avevano udito il past. Bilheimer, vice-segretario generale del C.E.C.,
Henumeiare l’ipocrisia dei cristiani 'bianchi: «La Chiesa presbiteriana unita si oppone alla segregazione. Tuttavia, ricono
sciamolo, le sue decisioni e dichiarazioni
restano quasi senza effetto a causa della
ipocrisia della maggior parte dei cristiani
americani, altrettanto funesta — dal punto
di vista spirituale come da quello delle relazioni razziali — quanto la diehàa-rata vo
lontà d apartheid di molti Sudafricani ».
A Detroit il Dr. Ràlph Bunehe — premio
Nobel per la pace —. si è rivolto alla Con
venzlone battista americana, affermando che
le chiese dei bianchi a Birminigham (Alabama) avevano una parte di responsa-bilità
nei conflitti razziali che turbano la città.
« L’atteggiamento che hanno assunto prima
e -durante la crisi non è certo stata tale da
soddisfare dei veri cristiani, nè da rendere onore alla morale cristiana ». Il -Dr
liunche ha pure criticato le Chiese dei
bianchi nelle -città del no-rd, dove « i negr, non sono accolti fraternamente, la donienica mattina ».
11 vescovo Arthur Liohtenberger, presi
dente della Chiesa protestante episcopale
degli Stati Uniti, ha pubblicato un comunicato in cui indica tre misure per resistere alle nression; razziste:
1) « Impegnatevi personalmente. Ogni
cittadino cristiano ha il dovere di sapere
<iò che avviene nella sua comunità e di
concorrere agli sforzi compiuti per risolvere i conflitti ».
2i «Date del denaro. Sarà un modo di
esprimere la vostra solidarietà e un segno
della vostra voloi'tà di veder cessare ogni
ingiustizia razziale. La lo-tta condotta dadi Americani negri per esercitare i loro
diritti è dispendiosa e hanno bisogno di
aiuto ».
3) « Agire. Ogni discriminazione all’interno della Chiesa è per definizione uno
scandalo intollerabile. Ogni comunità deve continuamente procedere ad un esame
della propria esistenza, vegliando a mettere al bando ogni esclusivismo ».
Il VC.SCOVO aggiunge: «Il diritto di vo
lare, di mangiare dove pare e piace, di
avere un impiego normale e di essere decenteniente alloggiato non sono diritti che
possano essere discussi. Che debbano essere ottenuti in modo spettacolare è per noi
una vergogna. Tali diritti sono dei negri
come dei bianchi: sono i diritti elementari deiruomo, del cittadino ».
(Juesti sono soltanto gli ultimissimi pronunciamenti, ultimi di una lunga serie. Ma
il nome ormai quasi leggendario nella lotta
antisegregazionista è quello del past. Martin Luther King. Intendiamo pubblicare ir,
segui o un articolo sulla figura di questo
trentasettenne pastore battista, che con i
suoi collaboratori è riuscito finora a contenere la sempre più irrefrenabile protesta
negra nei limiti della non violenza.
.Anche uLimamente egli è stato impegnato a fondo nella crisi in Alabama. Quivi le
comunità razziali sì erano accordate per
sojiprimere le restrizioni relative alla pos
sibìlità dei negri di accedere a varie scuole, a sale di ristoranti e a alberghi riservati a bianchi. Ma la « base » bianca non
aveva accettato, e il governatore E. Wallace l’aveva apertamente appoggiata (dovrà
rispondere della cosa a un tribunale fede
raleù parecchi negri, diversi pastori — fra
cui il King — furono incarcerati per aver
partecipato a manifestazioni contro la discriminazione, ufficialmente « per aver partecipato senza autorizzazione ad una manifestazione pubblica ».
Poiché alcuni dirigenti ecclesiastici della
regione avevano disapprovato tale manifestazione, dichiarandola « inopportuna e
(continua in 2“ pag.)
2
(MX I
N. 25 -- 21 giugno 1953
T.
LEGGENDO DEGLI ATTI - 3
Il liinio del libro degli Atti
Tra gli ex-valdesi di Calabria
3.
Abbiamo chiamato la conoscenza
dello scopo del Libro degli Atti Apostolici, la bussola simbolica che ci i>ermetteva di orientarci nella sua lettura; per rimanere nel campo delle irnmagini geografiche, potremmo era dire che un buon piano del contenuto
di questo libro costituisce la carta geografica che ci potrà guidare.
Come ci sono diversi tipi di carte
geografiche, così possiamo avere diversi tipi di «piano» di un libro biblico. Per il lettore che avvicina per
la prima volta il libro degli Atti per
averne una visione di insieme, può essere utile un piano al livello della narrazione pura e semplice. Ecco, a mo’
d’esempio, quello offerto da un commentario divulgativo (R. R. Williams,
nella serie dei commentari della Torcia, del MOV. Crisi. Stud. inglese):
1. Il completamento del gruppo apostolico e la discesa dello Spirito
Santo (1 e 2);
2. Progresso, difficoltà e successi a
Gerusalemme (3 a 5);
Progresso, difficoltà e successi nelle sinagoghe di lingua greca (6 e
4, Progresso, difficoltà e successi m
Samaria e al Sud (8);
5 Saulo, il gran nemico, guadagnato
alla causa di Cristo (9: 1-31);
6 Pietro missionario presso i pagani (9: 32 a 11):
7. Il vano tentativo di Erode di
schiacciare la chiesa ( 12 ) ;
La prima grande missione fra i
pagani (Cipro, Asia Minore) (13 e
14):
Accordo sulle modalità per 1 ammissione dei pagani alla chiesa
(15>:
Un altro grande passo avanti (Filippi, Tessalonica, Atene, Corinto,
Efeso) (16 a 20);
11. Racconto della « passione » di Paolo (21 a 27);
12. Vittoria ! ( a Roma, « ... senza che
alcuno glie lo impedisse») (28).
Questa è una buona guida per chi
voglia raccogliere l’opportunissimo richiamo a leggere il libro degli Atti
nella sua interezza e non a bocconcini (Van Unnik). E’ forse possibile però riuscire a schizzare un piano degli
Atti che vada in profondità e tenga
conto — oltre che del filo della narrazione — anche di elementi letterari,
stilistici e teologici.
8
1C
Considerazioni letterarie
e stilistiche
1C
11
12
un saggio del 1923, per farsi sostenitore della necessità di prendere in
esame una per una le singole imltà,
1 singoli racconti o discorsi, che costituiscono tutti insieme il libro degli
Atti (op. cit., pag. 9). Come essi son ■
sorti, come si sono tramandati (oralmente? per iscritto? per quale ragione?) fino a pervenire a conoscenza di
Luca e essere incorporati (tali e quali? rielaborazioni?) nel libro degli Atti degli Apostoli: questo è il metodo
di lavoro, senza dubbio appassionante, che è proposto p>er gli Atti, in analogia a quel che il Dibelius stesso aveva già cercato di fare egli stesso per
i Vangeli. Questo sistema porta però
a dare meno valore o addirittura ad
escludere un « piano » degli Atti. E’
il metodo del commentario di Haenchen, già citato : « Il commento si ar
ticola volta per volta nelle spiegazioni di dettaglio e poi nella discussione
generale di ima sezione... Ogni sezione viene ora trattata per conto suo
come un tutto. Questa necessità è derivata dalla convinzione che gli Atti
debbano essere valutati come compo
sizione letteraria molto più che nel
passato; solo così la teologia degli
Atti degli Apostoli diventa visibile —
e qui è la caratteristica di questo nuovo commentario» (dalla prefazione
deH’autore). Il «piano» degli Atti è
quindi sostituito da una lista delle sezioni, la cui lunghezza impedisce che
sia qui trascritta c analizzata: si tratta infatti di ben 68 sezioni. Il metodo
non viene incontro alle necessità del
lettore che vuole dal piano del libro
un orientamento nella sua lettura,
ma è forse più aderente al carattere
degli Atti come opera letteraria.
Cunsideraziimì
teolngiche
Partendo appunto da considerazioni letterarie, il Trccmé crede di trovare un segno visibile di « sutura » fra
sezione e sezione in un’espressione
greca particolarmente solenne e non
molto usata, che si trova 24 volte nel
libro degli Atti. La Riveduta traduce
quest’espressione (men oùn) a volte
con il dunque (per es. 2: 41), a volte
con il semplice e (per es. 5: 41); spesso l’espressione si accompagna, significativamente, a quei riassunti o « sommari » che negli Atti si trovano di
quando in quando come per tirare le
fila di quel che è stato detto e per riprendere slancio per un nuovo passo
innanzi. Ricercando negli Atti queste
cerniere il Troemé ottiene, per la pri
ma parte del libro, questo piano;
1 (Prologo); Il dono dello Spirito
Santo ( 1: 1-6 a 2: 40) ;
2 Fondazione della Chiesa di Gerusalemme (2 ; 41 a 5: 40) ;
3. Stefano e la rovina della Chiesa
di Gerusalemme (5: 41 a 8:3);
4. Evangelizzazione in Samaria (8;
4 a 8: 24);
5 Due conversioni miracolose (l’Enepo, Saulo) (8: 25 a 9: 30);
6 Pietro missionario (9: 31 a 11: 18);
7. Promesse a Antiochia, minacce a
Gemsalemme (11: 19 a 12; 4);
8. Dio rilancia la missione (12: 5 a
13: 3);
9 L’Evangelo portato da Antiochia
a Iconio (13: 4 a 14; 2);
La Chiesa rizzata fra i pagani ( 14 :
3 a 15: 2>;
Il concilio di Gerusalemme (15: 3
a 15; 29);
Consolidamento delle comunità
sorte dal paganesimo 15: 30 a 16:
5).
La congiunzione si trova ancora
dieci volte nei capitoli 16 a 28 e potremmo continuare l’analisi: il nostro
autore si ferma qui e anche a noi basterà questa esemplificazicne per trarre alcune conclusioni interessanti: ecco la conversione di Saulo e quella
dell’etìopo' formare un imico quadro
letterario; ecco invece diviso in due
quadri il viaggio di Paolo e Barnaba
in Asia Minore; ecco gli ultimi ver
setti de! cap. 5 formare non la chiusa del racconto precedente, ma l’inizio di quello che segue. E molte altre
osservazioni analoghe si possono fare, anche per quel che riguarda le
cronologia dei singoli periodi.
Su considerazioni di stile si appunta invece rattenzione del Dibelius in
E’ dunque impossibile formulare un
piano legittimo del libro degli Atti?
For.se no. Il Menoud critica i piani
tradizionali, empirici, a scopo più che
altro mnemcnico, che per es. insistono a mettere una divisione fra il « secondo » e il « terzo » viaggio di Paolo
(di solito fra i versetti 22 e 23 del cap.
18), o a dividere il libro in « Atti petrini » e « atti paciini » sorvolando sul1 intersecarsi parziale di questi due
personaggi, di cui abbiamo fatto cenno. Del resto l’elemento biografico
non può essere assunto come linea direttrice del piano; il resto della «vita» sia di Pietro ohe di Paolo è lar
sciato da parte dal libro degli Atti
che 005’, dimostra di non aver nessun
ir.teresse propriamente «biografico».
La linea direttrice semmai è la geografia, intesa in senso teologico. L’Evangelo è predicato prima ai Giudei
soltanto, poi ai Samaritani (sui quali discende lo Spirito ohe ristabilisce
l’unità del popolo di Dio), poi ai proseliti e ai pagani, prima della Conferenza di Gerusalemme (cap. 15). Dalla Conferenza di Gerusalemme in poi,
nessun fatto- nuovo può prodursi, se
non la conquista all’Evangelo della
capitale deU’impero — strumento e
garanzia che l’Evangelo arriverà «fino all’estremità della terra» (1: 8).
L’interesse per il significato- teologipo della geografia app-are pure in un
interessante piano degli Atti che fa
perno suH’importanza di Gerusalemme, comune sia al Vangelo che agli
Atti (O’ Neill, thè Theology of Acts,
1961); come Gerusalemme scandisce
’1 ritmo degli eventi nel Vangelo, così pure negli Atti degli apostoli. Ab-,
biamo così due schemi paralleli.
Piano di Luca:
— Gesù viene, adempiendo l’A. T.
'1:5 a 3; 38);
— Predicazione in Galilea, formazione del grappo dei dodici (4: 1 a
9; 50);
— Inizio del viaggio a Gerusalemme;
insegnamenti su discepolato (9; 51
a 13: 55);
— Seconda parte del viaggio a Gerusalemme: preparazione dei discepoli alla Croce (14: 1 a 19; 27);
— Gesù Teglia (19: 28 a 24 : 53).
Piano di Atti:
— L’Evangelo predicato a Gerv^alem
me (1: 9 a 8: 3);
— A tutta la Giudea e Samaria (8; 4
a 11: 18);
— In Asia Minore (I pagani inseriti
nella Chiesa) (11; 19 a 15: 35);
— In Europa (15: 36 a 19; 20);
— « Passione » di Paolo. L’Evangelo a
Roma (19; 21 a 28: 31).
Quel che rende simili questi piani
(del Vangelo e degli Atti) è il lorcruotare intorno alle menzioni dì Gerusalemme. Fra una sezione e l’altra
del Vangelo-, Gesù è tentato a Gerusalemme (pinnaccio del Tempio!),
« Gesù si mise risolutamente in via
per andare a Gerusalemme » (9: 5-1);
Gesù piange su Gerusalemme; Ge-ìù
fa ringresso trionfale in Gemsalem
me ; e alla fine Gesù sale al cielo nei
dintorni di Gerusalemme. Nel piano
degli Atti, lo stesso-: da Gerusalemme, i cristiani perseguitati per la
morte di Stefano diffondono l’Evan
gelo in Giudea e Samaria (8: 4); sempre da Gerusalemme, altri lo- portano
in Fenicia, Cipro ed Antiochia (11:
19); a Gerusalemme si riunisce il
Concilio che ebbe una importanza determinan'.e per l’avvenire dèlia chiesa (cap. 15); a Gerusalemme Paolo decide di to-mare all’inizio deirultima
sezione, che lo vedrà pcrtare TEv-angelo fino a Rema, o per essere più pre
cisi, portare anche a Roma quella
chiarificazione per cui la chiesa si separerà (come nelle altre città visitate da Paolo) dalla sinagoga per diveniare una realtà a sè stante.
I sfrgue dalla 1” pag. i
cui siedono alcuni vecchi: mi avvicino e rivolgo loro la parola nel dialetto di Torre Penice. Mi capiscono, e
mi rispondono in im dialetto che è
in prevalenza quello della Valle, ma
che è misto delle diverse flessioni lo
cali: è straordinario come dopo quattro secoli, in questo angolo della Calabria, si parli ancora questo dialetto
franco provenzale! Naturalmente vi
sono delle deformazioni dovute a ragioni locali, ma si riesce a capire buona parte di quello ohe dicono, ed è
commovente ed interessante rimanerf a chiacchierare con loro: il paese
conta ormai poco più di un migliaio
di abitanti, molte case so-no abbandonate, molti sono gli emigrati, specit a Detroit negli Stati Uniti, le col
tivazioni intorno sono povere, l’irriga
zione impossibile. Tutto- questo essi
mi dicono, e poi, che sanno benissimo
della loro origine piemontese e della
loro storia; così sanno che i cogno-m;
Costanzo, Ferrino, Muglia (Murglia)
sono « vecchi », deH’antica gente...
Si entra nel paese attraverso la co
sidetta «Porta del Sangue», una porta ricavata tra le mura delle antiche
fortificazioni che circcndavario il borgo: è un nome significativo, e terribi
le, poiché trae origine dalla diceria
che il sangue deH’eccidio dei valdesi
calasse giù dalla strada in pendio e
arrivasse fino ad essa.
Le case sono per la maggior parte
antiche, e molte seno anche abbandonate ; le .stradine, strette, puntano verso l’alto della collina. E’ interessante
rilevare come, per una parte del paese. si ravvisi quasi resistenza di un
piano regolatore, che rivela la costruzione contempo-ranca di tutte le case : e.sse sono- addossate l’uria all’altra
delle stesse dim.ensioni e della stessa
modesta architettura; al pian terre
nt la stalla, piuttosto piccola (il bestiame bovino non dovette mai essere abbondante), e al piano superiore,
che si raggiunge con ima scala in piel
tra, due o tre camere, poco luminose.
Qualche sguardo qua e là permette
di rendersi conto che gli interni sono
nul’ti e ordinati, i navimenti di mattoni in buone condizioni.
Ed ecco via Gian Luigi Pascale, il
pastore che predicava in questo borgo, e che un giorno fu chiamato a Cosenza, donde non fece mai più ri'.orno, se non col pensiero per scrivere
quelle sue cos- ferventi ed appas-sionate lettere alle sue « pecorelle » ; ecco via Uscegli, il giovane che era partito da questo paese per andare a Ginevra a cercare il predicatore ; ed ecco
quasi al centro del paese, Piazza Ghie
sa Valdese! Vi sono delle tracce di
un antico muro, una costruzione ben
modesta in verità: e a quando risale
questa cnomastica stradale? E che
cosa ne dice la gente del posto? Sarebbe interessante fare un sondaggio
sulla spiritualità e sulla religiosità dei
guardiati- ma sembrano diffidenti, e
non è facile intavolare un discorso del
genere: d’altra parte sono guardato a
vista dai van ecclesiastici che partecipano al Congresso, che non hanno
rinunciato a questa visita, e che sem
bra abbiano paura di un’opera proseliiistica... Un professore laico, anticlericale anzi, mi susisurra in un orecchi : « Quando questi Gesuiti avranno il coraggio di erigere qui un monumento espiatorio, come quello che voi
avete elevato a Ginevra a ricordo del
rogo di Serveto? » E si scandalizza
molto più di me del fatto che nella
piccola, disadorna chiesa alcune anziane dr-nne recitino fervoro.samentc
le funzioni: infatti esse indossano il
vecchio, tradizionale costume di origine valdese. (.segue)
Conflitti razziali negli USA
Abbiamo usato diverse volte le immagini della tessola e della carta
geografica: ci sia permesso concludere con l’augurio che quel ohe abb amo de-tio del proposito e del piano
del Libro degli Atti possa invoglia
re e aiutare molti a fare il viagg’o attraverso questo Libro e a esserne fortificati nella fede, leggendo come la
salvezza, « dopo essere stata prima an
nunziata dal Signore, ci è stata confermata da quelli che l’av-evano udita, mentre Die- stesso aggiungeva la
sua testimonianza alla loro con dei
segni e dei prodigi, con opere potenti svariate, e con doni dello Spirito
Santo distribuiti secondo la sua volontà» lEbrei 2: 3-4)
Bruno Corsani
(segue dalla 1“ pag.)
S( on-siderata a, dal carcere Marlin Lutlier
King h-a loro risposto; «L’azione diretta
non violenta Ita lo scopo di creare uno stato di crisi e un c’ima di te-nsicne tale che
una comuni'à c!ie ha se-impre rifiutato di
negoziare vi sia co-stretta.
« Come voi, domandiamo che si giiin-ia
ad un accerdo. Il nostro caro Sud ha fin
troppo sofferto di un monolono, mentre 'i
sarebli? dovuto s-tabilire un dialogo.
« Non abbiamo conquiislato una scia vittoria sul piano dei diritti civili senza essere
stati costretti ad esercitare, nella legalità,
una pressione nonviolenta (...-. Una esperienza .dolorosa ci ha insegnato che la libertà non è mai liberamente accordata dal
Top-pressore ; dev’essere re-cla-mala dall’oppresso.
;< Parlando con franchezza, non ho mai
partecipato ad un moviment.o di azione diretta che fo-sse « op-portuno « agli oc chi dei
partigiani della segregazione. Da anni ho
sentito risuenare la parola « pazienza »,
questa -parola ben nota ohe fer'sce l’oreccbio di ogni negro. Una parola che ha gii
effetti del ta-lidomide: tranquillizza sul momen';o, poi nascono i frutti deformi della
frustrazione.
« Quando avrete visto folle infiiìiwle linciare libcrainenle le nostre mad’i e ; nostri padri, annegare i nostri fra - Ili e le
r.oi.s'.re -sorelle; quando avrete vi--!-- agenti
di polizia, n-ieni di odio, ingiuririrc, piochiare c anche uccìdere impunenicnle de-,
retri; quando i vostri oc-chi si nrriranno
sulla sorte di 20 milioni di negri i !ie sefforano in seno ad una società -prosuera —
allora c-si-pirete perchè ci è difficile at-tendere. Spero, Signori, che possiate c-Diunrendere il carattere legittimo e ineluttabile
della nostra impazienza ».
Dobbiamo essere pieni d’ainmiraziciiB
per -il modo con cui milioni di neg'i rutericani, da tanti decenni, per non dire da
secoli, so-pportano la discriminaz’cr.te: per
la non violenza con cui, salvo e r ezicni,
conducono la loro lolla, con una dignità
che -deista rispetto pr-ofondo. Ma dovrà essere versato ancora molto sangue? dovrà
maturare ancora tanto odio? gli uontini co
me il governatore Wallace, e ; pregnidizi e
i privilegi che egli d-ì-fen-de, saran-ao spazzati via dalla legge prima che 1 faccia
un’ondat-a più severa, violenta? S-ia dato ai
cristiani d’America di essere attenti alle
voci ("he il Signore suscita in mezzo a l»'
Cr. C.
-mmiiiiiiiiimiiitii
ii(iiiiiiiitiiiiiiiiiiiiii
i'(lll|UIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIli
Prosegue la campagna* per la
uguaglianza tra bianchi e negri
AVANZA NEGLI
la frontiera della
STATI UNITI
integrazione
TELEGRAMMA
dal Vaticano
Il Presidente del Consiglio Federale delle Chiese Evangeìicfia ddtnlia, Past. Ermanno Rostnn, ha ricevuto il seguente telegramma dalla Città del i aticano:
« A nome Sacro Coregio Cardlnializio
ri iisrraz i o i le i n t eres«anien.lo d'ura n te
inaia
iat’.Ia roniiptaiTlo Soniiiio Ponle'fice Gio*
vanni XXIII - Firmato Cardinale Aloisi
Mai^ella, Camerlengo ».
Il problema della uguaglianza tra bianchi e negri nel Sud degli Stati Uniti è stato decisamente affrontato dall’Amniìnistrazione Kennedy,
Il governe federale è intervenuto a favore dei negri che sono s>tati fatti segno ad
intimidazione ed ostruzionismo in certe zone del Mlssissipi.
|] ministro della Giustizia Robert Kennedy Ila iniziato un’azione giudiziaria presso la Corte generale del Dis retto del Mìssissipi settentrionale a carico dei funzionari delle Contee di Greenwood e Leflore.
colpevoli di essere ricorsi a « intimidazioni, minacce e coerc'zioni » nei confronti
di cittadini negri che hanno cercato di
iscriversi nelle liste elettorali.
Il Dipartimento della Giustizia ha in par
fjcolare disposto rimmediata i^ianceraz/ione dei negri arrestali durante le recenti dimostrazioni a Greenwood; otte di essi eran<i stati condannati a pene ed a multe di
duecento dollari per « turbamento dell’ordine pubblico ». L’ingiunzione è estremamente rigida in quanto vieta esplicitamente l’arresto, il rinvio a giudizio e l’intimidazione di <?uej negri che svolgono un’azione diretta a promuovere e incoraggiare
la iscrizione di elementi negri nelle liste
elettorali, procedura necessaria per poter
esercitare il diritto di voto negli Stati Uniti L’ingiunzione vieta in particolare l’impiego della forza, di cani polizioM} e di
altri mezzi intesi a bloccare la campagna
ì.- corso nelle due Contee al fine di registrare i cittadini negri nelle liste elettorali.
Oltre il 60% della popolazione nella Con
tea di Leflore è negra e le difificollà create
dalle autorità locali nel tentativo di tenere lontani dallo urne i negri, avvalendosi
di vari metodi inclusa rormai famosa
« prova d’alfabetismo », sono riuscite Ano
ad oggi ad assicurare la maggioranza degli
scrutini a candidati bianchi.
L’iniziativa del Dipartimento della Giustizia darà ora impulso alla campagna in
trspresa da organizzazioni negre ed in pai*
iTcolare dalla IVA AGP (National Associa:ion for thè advancement of colcred people; al fine dì inserire reletlorato negro
nella vita politica di Contee dove vige tuttora la discriminazione razziale.
F’ interessante vedere a questo punto,
basandosi su alcuni dati, la compcsizionc
sociale degli Stati del « profondo Sud ».
11 Mississipi è lo Stato del Sud ove si
registra la nifi alta concentrazione di negri, ¡1 42,3% della popolazione. Malgrado
questa elevata percentuale, i negri rappresentano sclianto il 6% del numero complessivo dei votanti, esat*amen-le 24 mila,
mentre nel 1952 erano 20 mila. Nello Stato
non è ancora applicata la sentenza della
vSuprema Corte degli S. U. che il 17 maggio ’54 dichiarò inrostituzioiiale la segregazione razziale nelle scuole pubbliche, sic
chè neppure un negro frequenta scuole frequentate da bianchi.
Nell’Arkansas, i negri rappresentano il
21,9% della popolazione dello Stato. Mentre nel 1952 i volanti erano il 4% del
totale, oggi essi rappresentano il 9%. Cinque anni fa dovettero intervenire le truppa federali per far ammettere nove giovani
negri alla scuola media dì Little Rock: oggi in quella scuola studiano venti negri.
Nell’intero Arkansas 259 negri su un totale
di 108 mila giovani vanno a scuola con ì
bianchi.
In Georgia la popolazione « colored q è
il 28,ó% del lítale. Sotto il profilo elettorale i negri stanno diventando un gruppo
forte e decisivo per i risultati finali. Le
le scuole pubbliche che hanno aAuato l’integrazione in Georgia sono quelle di Atlanta, la capitale dello Stato, dove 44 giovani
di c.olore vanno a scada con i bianchì;
nelle zone rurali dello Stalo, la disiTÌminazione razziale è ancora regola generale,
e non soltanto nel campo scolastico.
Uno degli Stati più « segregati » è la Carolina del Sud, dove la popolazione negra
rappresenta il 35% circa degli abitanti dello Stato. Nessun negro siede sui banchi di
scuola insieme a] bianchi. 1 votanti negri
nello Stato sono attualmente 90 mila, cio(?
il 19% del totale corpo elettorale, rispet■-i) al 13% eli dieci anni or sono. I negri
Irsoian-ì in gran numero lo Slato, sebbene
questa emigrazione si sia contralta negli
ultimi anni, anclie perehè vi sono sintomi
seppure rincora indistinti, che la politicii
di integrazione nella Carolina del Sud stia
faremo dei passi avanti.
Nella Carolina del Nord la si.uazione
migliora. Le barriere razziali stanno progress-^amenle abbassandosi nelle aree industriali, mentre ccntinuano ad esistere
i:elle aree agricole. Atlualmenle oltre novecenlo giovani negri frequentano collegi pubblici. Nelle principali città Finte
gruzione ha fa lo la sua comparsa anuìie in
liioglii pubblici: ristoranti, piscine, parclii.
Nel Texas, lo Stalo meno « sudista » degli undici fc\-confe.lerali, l’inlegrazione
ha fallo passi avanti notevoli e non soltanto in campo scolasìico. Austin, capitale
texana, lia ospedali, parchi e piiscìne aperti anche ai « colored », mentre 20(} slutlenti
neari frequentano la sua Università. Tn
tutto il Texas seno 6700 gli studenti negri
che sono ammessi alle scuole puhblicbe
ficqueniate dai bianelii. l sindacali dei lavoralori dell’industria sono nel Tex:as in
legrati « fino ai ’’picnic” e ai balli », come
sì usa dire per indicare un allo livello di
integrazione. Gli abitanti negri dello Stato
rappresentano il 12,6%) del totale, mentre
I votanti sono dire 280 mila (14% del totale) rispetto ai 128 mila di un de
cennio fa.
Nella l.oiiisiana il 32% della popolazione
è negra, ma soltanto il 14%, dei votanti appai tiene alla lazza negra. La tendenza die
si leglslrò fin dal 1940 ad un aumento dei
voti negri non lia avuto rispcndenza negli
ultimi cinque anni, sicché attualmente la
percentu’jle dei negri votanti è più bassa
di quella del lontano 1898, quando i voti
negri erano il 14,8%, del totale. Tn lutti i
luoglii pubblici esiste ancora la segregazione razziale, mj nei complessi industriali
localizzati lungo '1 Mississipì. biaiidiì o
ì*egri lavrrano fianco a fianco ed appartengono agli s essi sindacali. Nel campo scolastico, liì7 sono gli studenti negri che sono -itali ammessi alle scuole pubbliche —
tutti a New Orleans — mentre una maggioro integrazione si registra al livedo dei col
Per eissere uno Stato del Sud, il Tennessee ha una relativamente pcco numerosi popolazione negra: appena il 16,5%
Nella parte orientale dello Stato, ove esistono numerose piccole aziende agricole, i
negri sono pochi, mentre nelle città la concentrazicne dei negri fa nascere la discriminazione. Anche nell,, città il panorama
è contrastante: a Nashville i cinema e i
teatri centrali sono integrati, al contrario
di quelli suburbani; a Knoxville, avviene
il fenomeno opposto. Scuole miste seno
oggi aperte in 25 città, compresa Memphis,
li città più grande del Tennessee, e 181^
studenti negri le frequentano regolarmente.
1 vo anli negri dello Stalo sono 185 mila
''ale a dire Fll% del totale, mentre dieci
ami CT sono i negri rappresentavano sol*
tanto il 6% del corpo elettorale.
Gli undici Stati dei « profondo Sud »
hanno, dunque, rivelalo airinchiesla situazioni differenti e problemi talvolta conirastanli, ma un’unica caratteristica fondamentale: la pressione che viene esercitata
lungo tutta la ccsidetta « linea di c olore »
è cosante e i discendenti dei vecchi pionieri dei Sud, di coloro che combatterono
a Gettysburg e in tutte le battaglie della
guerra civile, debbono arretrare le loro
posizioni e rassegnarsi all’inevilahile eguaglianza delle due razze: sarà proprio allora elle i « sudisti » avranno perso, e pcf
sempre, la guerra civile di iento anni fada (( Voce Evanselica »
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21 giugno 1963 — N. 25
LE CONFERENZE DEL 1
A Frali:
cambia;
E DEL 2* DIS¥RE1TO
La vita deiie vaili
e la nostra chiesa?
La Conferenza dislretluaie d«He Valli
ji è riunita il 13 ¡riugno a Frali, presenti
66 deputati. Il culto d’apertura
presieduto dal Fast. S. Colucci.
stato
Seggio
Faolo
della Conferenza: Edoardo .Vinte
Garliol, .V'tilio Sibille.
« I pastori nei loro sermoni parlano un
linauaeg'o inconiiprensibile! » Con questa
vivace baltu’.a il Frof. .Vrmand Hugon ha
avuto il merito di rk-hiamare rattenzione
di tutta la Conferenza su uno dei punti
cruciali della vita della chiesa alle Va li.
La re'azione della Comiinlssione Disrettuale aveva fatto cenno al ben noto cumbiamsnto dMe condizioni di vita delle
Valli- che creano difficoltà alle attività tradizionali delle parrocchie; si era par’ato
della nossibilità di « nuove vie » e qua cuno chiedeva che non se ne discoire&se
soltanto ma si indicassero concrete esperienze. A questo punto è intervenuto il
Prof. Armane! Htigon, con le parole che
abbiamo riportato, per soster,tre con 1 orza la necesisità ohe i sermoni siano veramente alla portata di tittlii e che maggiore
sia il contatto fraterno degli Anziani e dei
Pastori con i membri di -ehlesa.
«VIA ANTICA»
i; « VIE NUOVE »
Nell'a npiia discussione che ne è seguita
e che ha occuipalo la maggior parte iella
mattinala sono emersi i seguenti pensieri:
gli strumenti tradizionali dell’azione della chiesa, ossia la predica domenicale ed
il catechismo vanno usati con più efficacia: i sermoni siano più aderenti alla vita
reale r- i catechismi non siano puro apprendimento di nozioni, ma diventino la
occasione di una vera e pioona p.^p».a
ziouc spirituale e pratica del fuuu o t...calo (Ìi-Ua chiesa. Chiedere ai p-ii.-ioii d.
cnnccr.irarsi prevaleintemenle wu quesn <h90no in sostainza comipiti a n
pasloi.ili significa però alle l p
tempo di quegli altri comipm -nlic pa»,,.rali non sono e che loc-ca-no in,,^,,. a.
laici. 1 t rlicolare ai membri dei
C \) iilo!o.gizziamo il centra1 al li ha det'o sclierzO'Samenle
1 I 1 ma ha inteso dire, molto
sul 1 1 hè si conlimicrà a rrede1 1 1 deve far lutto (occuparsi
d 1 1 1 1 elle collcMe, dei registri.
dell . (iraiie 1 Ile tasse, del bazar, delle
La propos'a di Torre Felli -e di chiedere la postergazione della data di apertura
del Sinodo viene !a.sciata radere.
L’avanzare de’l’ora strozza un interessante seairthio di idee sul problema della
frequentazione dei culti. Si suggerisce che
l’argomento sia trattato nei colloqui pastorali e riunion.i di membri di Concistoro l’anno prossimo. E’ da sperare (‘he se
il suggerimento verrà accolto si eonsacri
uno studio approfondito alla questione
per giungere a conoscere veramente un
aspetto della vita spirituale della nostra
popolazione e le remore che la paralizzano in tanta miisuia, senza accontentarsi di
aipproissimazioni e luoghi ccm-uni.
COSTRUIRE,
MA CON ORDINE
Sono stali presenti -a tutta la Conferenza
a’cuni membri di chiesa di Villar Perosa i
quali, se ufficialmente nom possono essere
considerati come deputati, costituiscono
tuttavia la vivente rappresentanza di quella comuuità che sta giungendo all’indi
A Bornio Vmzzi :
più razionale delle
Goolermazione, impiego
forze pastorali, unilA
Chi sta più lontano arriva prima — questa regola è sitata osservata a-nehe per la
partecipazione alla Conferenza del II Distretto: essa si è infatti aperta la sera del
12 a Borgio Verezzi, ne’l’ospitaile Casa
Valdese, ma i primi a giungere sono stali
quelli più lontani, i delegali piemontesi,
con i genovesi, poi, pian piano anohe gli
altri; comunque, purteripazione totalitaria (salvo il pasl. jalla, assente per impegni ecumeni-rii nianlenu-tasi compatta fino
alla fine; una ricca giornata di buon lavoro e idi fra'erno affiatamento.
I-a sera del 12, dopo cena, il Fast. Ayas,
sot quale presidente della Commissione
distreltnale ha dato il benvenuto a tutti e
i lavori si sono aperti con la nomin-a (commovente unanimità di certe votazioni..,)
del seggio: pasl. Gino Conte presidente,
siig. Giacomo Schv.eizer vicepresidente,
sAg. Mario Rosabrusin segretario.
Lo s'udio e la discussione serale è stala
dedicata al problema .tiperto dell’inseri
popolo ohe è sulla via della salvezza. Bisognerebbe comunque posticipare almeno
di un anno l’età catechistica, cercando di
svincolare quanto più è possibile la confermazione da ogni forma di ’rito di pubertà’, primo accedere alla maggiorità. La
cosa più importamte è pregare affinchè l’apporto di fede delle famiglie sia più robusto, l’accoglienza delle comunità ai nuovi
membri più vitale, e più stimolante e aperto il catechismo: forse sarebbe necessario
restringere il lato dogmatico di questo,
e compiere invece un più approfondito
studio biblilco.
La discussione ha portato a questo o.d,g.,
appro vato all’unanimità :
”La Conferenza del II» Distretto...,
dopo aver discusso dell’inserimento dei
confermati nella vita della Chiesa,
prende atto che il problema coinvolge il significato stesso della confermazione;
chiede che il Corpo pastorale sia in
INAUGURATA LA NUOVA COLONIA BALNEARE DI BORGIO VEREZZI
I discorsi, prima, brevi e familiari; poi si gode la vista del mare.
gite, , ru. eoe.) si avrà si un (pastore tuaofare oli sì avranno amohe dei medioiori sermoni o dei catecihiisnii affrellali. Rimettere
in otmre la « via antica » vuol dire dunque chiedere ài membri dei Concistori di
fare realmente la parte di lavoro che tocca
loro, ina raccomantdazione in questo senso è volala nel pomerLg;tgio e la Com
missione Distrelluale ha promesso che la
trasniesterà ai Concistori perchè ralluino.
Rinvine la que&tione delle vie nuove ».
L’unii a veramente nuova è costituita dai
gruip'pi di servizio tsorii per iniziativa di
Agape. « Ma penchè, diice qualcuno, siete
andati a farli proprio in Germania? » Ristpomie il past. Glrardet che in Germania
c’era un lavoro specifico da fare ed un
aiiihicate pronto ad accogliere il gruppo;
ma ‘■e da noi si troivano quelle due condizioni Agape sarà lieta di organizzare
anche qui un gruppo di servizio. Al le comunità dunque di raccogliere la sfida e
di creare le condizioni perchè un gruppo
di servizio possa lavorare.
LÉ NUOVE
SCUOLE MEDIE
Il tenia dellh'.s/ruzione religiosa nelle
scuole rnedie è scotlanite; caipit'a in Val
Peliìue, è islato dello, che mentre il prete
fa lezione agli alunni cattolici, la massa
di quelli valdesi è mandata a passar 1 ora
per la strada o per i corridoi- Situazione
poco simpatica e in pratica ( aniche se forse non nelle. Intenzioni) discriminatoria.
L’islimzione di nuove scuole med'ce statali
porterà a un mollipjìcansì di fatti analogihi. La discussione chiarisce che la Tavola dovrà prendere gli opporluni contatti con le aulorilà scolastiche in sede
provinciale e nazionale; la Comim:ssione
Di>.relluale è incaricata di protseguire il
lavoro per 'mettere a punto il matsriale
didattico e preparare gli insegnanti di
religione. Facile a dirsi: ma significherà
mollo lavoro per la Commissione Distr.
IN PATRIMONIO
DA CONSERVARE
Gli stahUi delle parrocchie di alta montagn'i sono il tenia di una interrogazione
al principio d?lla seduta pomeridiana. La
ahhondanza di braccia volontarie che in
pa«-alo l?a permesso la costruzione di tanti edifici di « scuole quarlierali » senza
grossi esborsi è oggi scomparsa; quegli
edifici ormai supersfruttali nninacciano dì
andare in rovina e le spese di riaf.amen.o
superano talora di miolte e molte volte lo
in;ero bilancio annuale del concistoro pròpriciario. In queste condizioni è necessario che un ente immobiliare si occupi
di valorizzare un patrimonio che è in un
certo senso di tutta la chiesa e che sta dissipandosi. La Pro Valli che Ira fatto un
primo passo in questa direzione viene caldamente incoraggiala a pro&eguiire,
l n’amipia discussione sulle borse di studio porta airapprovazione del seguente
Ordine del Giorno;
”Lf7 Conferenza Distrettuale si impegna a sostenere mediante borse di
studio gli studenti alla Facoltà di Teologia^ di disagiate condizioni economiche, provenienti dalle Comunità del
I Distretto, e affida alla Commissione
Di.-itrettuale la raccolta dei fondi e la
distribuzione delle borse a misura che
I casi concreti si presentino*'.
pendenza. Diversi oratori e segnatamente
il Presidente della Conferenza assicurano
i fratelli di Villar Peros-a della gioia di
Mine le comunità delle Valli per il loro
cosliluirisi in chiiesa. Tali sentimenti trovano eS'presisione in un Ordine del Giorno
"La Conferenza jyrende atto della
avanzata organizzazione della comunità di Villar Perosa, se ne rallegra profondamente e, facendo i migliori voti
per una vita di fervida testimonianza
di quella comunità, raccomanda al Sinodo di riconoscerne la costituzione e
V autonomia**.
<( Le eoise, dice però il Presidente, non
basta farle in un modo qualsia^, bi'Sogna
farl-3 scicondo le regole che ci siamo da
ti ». Da questo punto di vista la procedu
ra usata dalla Tavola ntel caso in esame è
sottopoista a severe critiche poiché parec
chi ri’.enigono che essa non abbia sufficien
temente riispettato la volontà del Sinodo
espressa neLFArt. 9 deg. j Atti rinodali
Quella parte deirAtto smodale he chie
deva la costituzione di una nuova parroc
chia a Villar Perosa è stata osservala, an
che se si sarebbero potuti usare naggìori
riguardi verso i Regolanienliì e veLSo
Conciistori più interessati; qu.eha parte in
vece che chiedeva di studiare le soluzio
ni più idonee a creare forme adeguale dì
vita coniunitaria non è stata osservata affatto, poiché non si possono chiamare
« studio » una n due affrettate conversazioni con qualche membro della Commissione Distrettuale. Gli interventi, decisi
ma pacali nel coiinplesso, non hanno turbato ratmoisfera di gioia e di riconoscenza per la costituzione della nuova parrocchia. Rimane il fatto che, se è vero
che l’Ordine del Giorno sinc-dale, come
ha detto il Pas . A. Rihet, rispecchiava
du’3 diverse correnti di pensiiero manifeslalesi in Sinodo, la saggezza avrebìie dovuto consigliare alla Tavola di tener maggior conto anche di quella corrente che le
è meno congeniale.
In fine di seduta si leggono rapidamente le relazior 1 de la Pro Va.li, del Canio
Sacro, delia F.U.V. Salvo un breve rilardo
iniziale dovuto ad ingorghi del traffico
stradale, lutti i la'V-ori si sono svcOli seu'Za
perdere un minuto, sotto la direzione precisa, equiMbrala cd effi ace del Past.
Eoardo Ainie, Ri nane aperto il problema
di dare una maggior durata alla Conferenza puM* evitare che troppe quesiioni
vengano solo sfiorate.
Le elezioni danno i seguenti risultali:
Commissione Distrettuale: Franco Davite, Giovanni] Pontel, Sergio Rostagno.
Pro lalli: il notaio Pellegrin soisliluisce E. Tron; confermati gli altri meiiihri.
Conto Sacro: la Sig.a L. Rivoira scsiiiuisc<’ il Past. Davile; confermali gli altri.
La prossima Conferenza avrà luogo ad
Angrogna Capol.; predicatore T. Pons.
La celebrazione della San'.a Cena conclude la Conferenza del 1 Distretto.
E’ stala una buona Conferenza, animata
da spirito coi&truitivo, ben diretta ed effi*
cacemenle organizzala. La grandezza dei
problemi toccati non ne ha permesso una
trallazione approfondita e si impone om
ai Concisvori, al'a Commissione distret
male, ai paislori e non-pastori di prosegui
re alacremente sia nello studiio e nella ri
flessione come pure nelle realizzazioni
pratiche: non possiamo perdere tempo
non po'ssiamo cont'enla'rci di aislralle teo
rie; non possiamo ueppure cedere alTalti
vi'smo agitandoci pur di far qualcosa senza
sapere esattamente che cosa vogliamo, come e oervhè lo vogliamo. Aldo Comba
mento dei catecumeni e dei neo-confermati nella vita della Chiesa. Breve relazione
del sig. Alido Garrone — che ha riasisuiiito
un rapporto dei’la Co ¡!imi®sìone della gioventù della Chiesa di. Torino, di cui ©gli
fa parte — nella qual© egli ha proposto
ristituzione di un po-ì-calechìsiniio, non in
forma didattica ma di dialogo attraverso
cui persone qualificate potrebbero perseguire un triplice : 1) evitare la
frattura fra eatechiismo e vita dà chiesa ;
2) conversare con. i giovani per aiutarli ad
affrontare suiUa base della Bibbia i problemi della vita; 3) ricercare vocazioni particolari .
Ma presto il problema si allarga fino a
porre in questione l’efficacia del nostro
catechismo, la validità della confermazione come viene praticata oggi. C’è una si'luazioiue profonda di crisi, fra i giovani;
e se non bisogna dramimatizzarla, non bisogna eluderla. Il fatto stesso della confermazione, anK'lie quand’è seriamente sentita, è idiscutibile: bi^gnerebbe forse rendere meno ’aiLs-liCo’ ma più gioioso l’impegno della coiufermazione e raccostarsi
a la S, Cena; spesso anche a questo proposito l’Evange’o è scaduìo a Legge, menre d’ali’.ra parte si è accentuato il Iato indi vi dualista, di pietà interiore, anziché il
ser ro di essere « agigiunli » da Dio al suo
(foto R. Pagliani)
vestito del problema della confermazione nel suo quadro teologico e storico ;
propone al Sinodo che parallelamente al lavoro di studio venga svolta una
inchiesta presso tutte le nostre chiese
onde conoscere:
a) in quale misura si verifica l*abbandono della chiesa da parte di catecumeni € di giovani nei primi anni
dopo la confermazione ;
b) quali sono le motivazioni effettive che stanno aìTorigine di questo fenomeno**.
Ai ftermine, la buona notte.
L’ìudomani mattina la giornata inizia
con un ciulto presieduto dal past. Giorgio
Bouchard, che predica con grande effieaeia il te®*o: Gagati 5: 13-14, 25, evocando
plasticamente il dono immenso dell’affrancamemto del cristiano e la portata delle
conseguenze che deve determinare.
Sì passa quindi a esaminare la vita del
Distretto, dopo una vivace dtóicussiìonie iniziale suFa nuova organizzazione distretluale, ancora in fase sperimentale. La
grande maggioranza è del parere che, sebbene non ci sia evidentemenile da attendersi mirabilia da una — del resto Lieve e
incompleta — trai^ormazione organizzativa, degli elementi positivi sono emersi*
una maggiore coesione distrettuale, un lavoro comune un po’ più axTcentuato, mentre non si € verificata la miìnijua frizione
fra Commissione distrettuale e il membro
della Tavola ’sovrintendente’, come qualcuno temeva.
La relazione della Coonmissione distrettuale rilevava il disagio del distretto piemontese-ligure, specie nei due punti nevralgici di Torino e della Riviera di ponente, disagio che considerando la carenza di pastori non sarà alleviato nell’immediato futuro, e forse anzi aggravaito.
Vari interventi sottolineano la necessità
della collaborazione laica. Ma soiiwattutto
si deve reagire all’impiego assurdo delle
forze pastorali, e questo su scala generale:
o si abbinano sistematicamente le piccole
comunità (si è parlato di « consorzi comunitari »! oggetto: pastore) oippure si conserva ad un pastore rincarico di una comunità, ma parte del suo lenipo andrà alla collaborazione in una chiesa vicina. Per
il problema di Torino, si potrebbe chiedere la collaborazione delle Valli, specie
per quel che riguainda Lassistenza agli
ospedalizzati e la ricerca degli immigratt.
V’è pure chi nota giustamente che tutto
questo discutere presuppone troppo la
’parrocdiia’, la comunità ripiegata su se
stessa; mentre la chiesa ha da essere evangelizzatrice, il pastore non è in un luogo
solo per la sua chiesa ma per tutta la città.
D'altra parte è anche vero che l’irraggiare
di una testimonianza vissuta può essere
dato solo da un laicato (il popolo di Dio
ili un dato luogo) nutrito da un’attenta
e intensa cura pastorale, nel senso forte
dell’edificazione della Chiesa. Si nota an-cora che dovremo giungere a distinguere
( comi’è stato anche nella nostra chiesa in
un {passato non remoto) il ministero pastorale da quello degli evangelisti. Dopo
discttssioni ed cmendameinti, viene approvato alla quasi unanimità il seguente odg:
**La Conferenza del //<> Distretto....
vivamente preoccupata dei crescenti
squilibri accusati dall*attuale distribuzione delle forze pastorali,
invita la Commissione distrettuale a
realizzare nelTanno 1963-64 un primo
nuovo esperimento di integrazione e
ridistribuzione del lavoro pastorale,
con particolare attenzione al problema
di Torino, chiedendo per questo 1*aiuto del Io Distretto e della Venerabile
Tavola, e a sottoporre tale esperimento allo studio e al giudizio della prossima Conferenza primaverile e del Sinodo**,
Alle ore 11 pausa dei lavori, per permettere ai membri deUa Conferenza di partecipare <aWinaugurazione della nuova Colonia balneare valdese: accanilo allo stabile precedente, è sorto rapidameaite un
nuovo edificio dalle linee armonioBe, semplice e funzionale, Luminoso, che potrà
aceoigliere 24-26 bambini per i turni estivi. La costruzione si era resa necessaria
sia per il semipre ma,ggiore afflusso di pensionanti alla Casa valdese, sia soprattutto
per ottemperare alle tassative prescrizioni
deM’L'fficio d’igiene.
Da Torino era giunto frattanto un pullman con una cinquantina di membri di
chiesa, a cui si è aggiunto un gruppo di
valdesi liguri, e tutti insieme hanno fatto
corona alle « autorità » ecclesiastiche e ci{continua in 4® pag.)
«IIMIWHIlHIHinKI
IIMHMMItlKKKIiKIIMMIimM
GIOVANNI TURIN
il primo giorno di scuola in prima liceale. « Leggo loro la morte di Socrate dal Pedone di Platone» — mi rispese — « e mi pendono dalle labbra
e capiscono già subito una cosa; che
la filosofia è un patto con la Verità
per la vita ». Immagino come Egli dovesse leggerle quelle pagine del platoSuo dire, di un dialogare con il Vero, nico Pedone e con quale forza di conccn il Bene, con il Bello. L’eredità più vinzione: «... e cosi quell’uomo, il più
bella Ch’Egli ci ha lascialo, per cui ap- caro di tutti i nostri amici ci ha lapunto è difficile per me realizzare co- sciato, o Echecrate,.. e noi non potesa voglia dire Ch’Egli non sia più; ù vamn trottonpro 1p Ipprimp mp ■fi'.or’i
Giovanni Turin ci ha lasciato. Quan
do la notizia mi giunse, stentai a realizzare cosa volesse dire. Non vederle
più, non trascorrere più ore ed ore in
collC'quio con Lui, in un discorrere
che era sempre per me un ascoltare
senza che fc'sse mai un monologo da
parte Sua tanto eia vivo il senso, nel
Tentusiasmo per la Verità. Dio gli parlava dentro ed Egli se ne sentiva talmente pervaso che il filosofare autentico, per Lui, era sempre ccmmozicne ; non solo freddo logicismo, ma esaltante trasformazione di sè, metà
noia, per cui non si poteva più segui7-, -1. il ccnvenzlonale, il con
forme, il comune. Mi vengono in mente molte cose che già pensavo 0''»ni
volta che io ascoltavo; la Verità, ci trascende tanto e così alto è il Cielo sopra di noi che quando, attraverso uno
squarcio improvviso del nostro ragio
Ilare lopjco ne intravvediame un lem
vamo trattenere le lacrime... ma Egli
ci disse che non dovevamo già piangere per la morte del suo corpo, ma
rallegrarci per il fatto che ora la sua
an'ma, non più incatenata nella prigione del corpo, poteva vivere libera
e raggiungere la sua patria, dalla quale era venuta e della quale serbava
nostalgia infinita».
Giovanni Turin ha avuto il raro dono, nella Sua esistenza, per un insegnante, di aver lasciato nei suoi a!
lievi dei discepoli per la vita. Dei discepoli della Verità di cui Lui pure
fu, sempre, discepolo. Ed è appunto la
testimonianza dei suoi ex allievi la
filosofia: la religione senza filosofia è
superstizione e la filosofia senza religione è un vuoto cianciar senza senso ».
Perciò era grato alla terra valdese,
alla quale sempre si sentì fortemente
legato : il sentimento religioso era i’anima del suo filosofare. A modo suo
era un mistico e ciò spiega perchè le
sue simpatie andavano più a Lutero
che a Calvino. Quel che è certo è che
resta per noi un maestro.
Roberto Jouvenal
bn purissime restiamo stupefatti. Col- cosa che fu più commovente nell’ora
piti anche che proprio a noi, uomini, del distacco terreno.
e proprio a Imi, il nostro carissimo
Gianin, fesse stato dato di poter alzare gli occhi in alto e la Verità si
fosse, per cos', dire, degnata di farsi
intravvedere un poco. Credo' che que
sto fosse il senso più vero dei suoi
improvvisi silenzi nei nostri disccrsi
di filosofia e dei suoi occhi pieni di lacrime di cemmozione. Perchè Gianin
aveva non solo del filosofo la robustezza dialosica ma, in sommo grado,
dell’a-rtista la sensibilità intuitiva.
Sono sicuro che Egli vedeva quel che
pensava.
Gli chiesi un giorno cerne usava cominciare la prima lezione di filosofia
Altri insegnanti hanno allievi che
cessano d’essere tali alla fine dei cor
si, altri hanno di,scepolì di scuola che
ne condi-vidono idee e metodi per ot
'.enerne più o meno grandi vantaggi
di carriera. Egli ha avuto degli allievi che gli sono dimentati amici per
restare con Lui discepoli per la Vita
e perciò oltre la vita terrena. E’ il raro dono di una grande personalità
che, per le fortune dcH’educazáone,
aveva preso la via dell’insegnamento.
L’insegnamento era la Sua religione.
Per Lui soprattutto era vero ciò che
diceva Marsilio Ficino : « la vera filosefia è religione e la vera religione è
In memoriam
Offerte a favore del Rifugio Re Carlo Alberto, Luserna San Giovanni, in memoria
e per espresso desiderio del Prof. Giovanni Turin, deceduto in Torino il 5 giugno
1Ù63 (1^ elenco):
Le compnsne di scuola di Marta Turin.
Torre Pellice L 8.500; Famiglia Beleredi.
Roma 10.000; M.nie Elisabeth Lahrousse.
Parigi 20.000: Aldo Luzzati c figli, Torino
50.000; Emilio Luzzati e famiglia, Torino
JC.Oflfl: Giulio Luzzati e famiglia. To rint!
1(1.000; Simonetta Luzzati, Torino 10.000:
Prof. Ale«.«andro Terracini e Signora, Torino S.OnO; Prof. Benvenuto Terracini, Torino 5-OnO: Lore, Cesare e Benedetto Terracini, forino 10.000; Giorgio e Resy Turin, Torino 10.000; Roberto e Daisy Turin, Torino 10,000; Matilde Roma gnani Tu
rin, Torino 5.000: Famiglia Franco Bonnet, Forine 500: Unione Cristiana delle
Giovani. Rcnia 10.000: Lilian Pennington
do .longli c Dr. Ottavio Frorbet, Roma IC
mila; Delia Rossi Servcllaz. Savona 15.000:
Andeia Des:efani Battaglioni, Trento 10
mila: Amilda Bounous Pons, Torre Pellice 5.000: Condomini e coinquilini di Corso
Adriali.o 14, Torino 19.000. Totale Lire
233.000.
Maria Turin, in memoria del fratello, pro
deficit Eco-Luce, L. 5.000.
4
pag. 4
N. 25 — 21 giugno lífij
Ci scrivono...
Cosa ne pensano
i Valdesi ?
Una lettrice, da Londra-,
La vita, le qualità umanitarie, la
tolleranza, il coraggio, la figura di
riformatore, le origini della malattia e la morte di Papa Giovanni
XXin sono state largamente riportate e coimmentate sia dalla BritiSh
Broadrastinig Corporation che dalla
maggioranza della stampa nazionale.
Stando al t< Times » del 5.6. tributi alla figura dello Scomparso sono stati pure resi dalla Comunità
Israelita d’Inghilterra, da quelle
mnssulmane e cristiane del Libano,
dal Presidente Tito e da Kadar di
Ungheria.
A questi tributi si devono aggiungere, stando al « Daily Telegraph » del' 4.6. quelli, ad esempio,
di Lord Fisher, del Reverendo Lesile Davison, Presidente della Conferenza Metodista, del Dr. A. C.
Craig, già Moderatore dell’Assemblea Generale della Chiesa di Scozia e del Dt. Hewlett Johnison, già
decano di Canterbury.
Per ordine di Sua Maestà la Regina EMsabetta II, capo dello Stato,
le bandiere a mezz’asta sono state
issa te il 3.6. su tutti gli uffici governativi.
li Dr. Ramsey 'Condurrà una celebrazione di requiem seguita da
Santa Cena nella cappella del palazzo di Lambeth il 17 c. m. e,
sempre stando al « Guardian », è
senza precedenti per un arcivescovo di Canterbury prendere una tale iniziativa verso il capo di tm’altra comunità. « Ciò sta a dimostrare il profondo cambiamento avvenuto durante gli ultimi cinque anni nel clima delle reliaziomi intereodesdaistidie ».
La celebrazione del 17.6 è stata
preceduta da un culto tenutosi nella cattedrale di Southwark presieduto dal vescovo Dr. Mervin Stockwood, e da 'una messa solenne celebrata in quella di Westminnster alla quale, il giorno 6.6. hanno partecipato circa 3 mila ,persone.
La prediioazione del culto di questa mattina ailla Chiesa Riformata
franloese della città, si basava stdl’Evangel'O di S. Matteo, capitolo 16,
versetti 17, 18 e 19.
Rievocando Papa Giovanni XXHI,
il Plastore Dubod» ha detto che la
figura dello Scomparso è una tra
le più belle del cristianesimo contemporaneo: condividiamo noi Vaidesi tale opinione ?
Liliana Manzi
Difficile dire quel che pensano
”i Valdesi": probabilmente i loro
pensieri fornumo un amplissimo
ventaglio. Quanto a noi, in redazione, adibiamo espresso il nostro
parere la scorsa settimana, e mentre "Marco" ha accentuato il giudizio positivo sull’uomo e sul credente (giudizio che noi tutti Condividiamo, anche se i nostri giudizi non siano certo quelli di Dio che
scruta i cuori), Gino Conte ha accentuato gli elementi di critica fondamentale che al pontefice romano
— ad ogni pontefice —' pensiamo di
dover rivolgere sulla base della Parola di Dio. Ma è vero che faremmo bene a studiare seriamente il
"Tu es Petrus” di Matteo 16 e tutti quegli elementi che, nel Nuovo
Testamento, hanno fatto parlare alcuni esegeti di ’’protocattolicesimo”.
Abbiamo ricevuto
Per il piccolo profugo ustionato:
E. S. (Roma) L. 10.000; « un fratello » (Roma) 5.000; N. N. (Lucca) l.OOO; U.C.D.G. (Torino) 15.000;
N. R. (6. Germano Cliisone 1.000;
« una famiglia che ha avuto un bambino bruciato » (Levanto) 15.000; N.
I\. CLucema) l.oÒO; N. N. (Perrero)
10.000; N. N. (Pramollo) 5.000; Flora Gualtieri (MUano) 1.000; una
vecchissimo pensionata (Lusema S.
Giovanni) 2.000. Grazie.
o giuntp le prime offerte in rial nostro appello per allcgil deficit del giornale: ringramolto cordialmente i nostri
Malattie
orecchio, naso e gola
Il doti.
Oskar Schindler
riceve per malattie di
orecchio, naso e gola
a POMARETTO (presso l’Ospedale Valdese) tutti i lunedì
dalle 14 alle 15,30.
a LUSERNA SAN GIOVANNI
(presso lo studio del dott. Pellzzaro) tutti 1 venerdì dalle
13,30 aUe 15.
a TORINO (via Ristagno 20 S. Rita) martedì, giovedì e sabato dalle 14 alle 16.
POMARETTO
— La doimenica 2 giìugno ha avuio luogo nel iMWneriggio ili saiggio deirasilo con
la partecipaiione dell« fanfara di Villar
Pellice, Villar Pefrosa, Poniaretto e so
• prattiitto con rimportante eoliabortazione
del maestro Slober e suo figlio, cari amica oranai delle nostre comunità, nonché il
gruppo dei cadetti. Il programma è stalo
molto apprezzato da tiutitd sia per la bravura degli attori della scuo<la materna sia
per raocomipagnamenlo delle trombe, sia
per i cori: diciamo un grazie riconoscente alila maestra Alba Codino che ha diretto la nostra scuotla egregiamente nel coreo di quest’anno, al signor Marsura per
aver preparalo il corso della sezione cadetta, a Luciano Rìhet che guida il nostro gruppo, ai nostri amici di Villar Pelliee e Villar Perosa diretti dall’instancabile Pastore Enrico Geymet.
La sera dello stesso giorno l’Unione
giovanile ha noiminato il nuovo seggio sotto la presidenza di Janot Refoum: molli
aiuguri per il nuovo anno perché sia ricco
di idee e soiprattutto di cose concrete attuate da tutità.
— Il 9 di giugno a Pomareito ha predicato Claudio Tron con un messaggio dì
viva attualità; in tale circostanza é stato
battezzato Bounous Franco di Attilio. For.
mulianio un caldo augurio per la famiglia della creatura e soprattutto una preghiera per i genitori perché siano di guida e di esempio; a Claudio inviamo un
nostro caldo ring**azianienito.
Nelln stesso giorno i bambini della
Scuola domeniioale hanno fatto- una simpatica gita istruttdva alla Balzdgilia: hanno iwreso parte al culto con la collaborazione della nostra fanfara che è stata
molto apprezzata, da tutti i presenti : i
canti dei nostri anni suonati dalle trombe lasciano un ricordo gradito.
lot. Evitala la minaccia di un temporale,
gli ospiti hanno preso la via del ritorno
♦♦♦♦ ♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦
Una piscina coperta e riscaldata (m.
13x6), un campo da tennis in cui si
può giocare tutto l’anno, un campo da
gioco in asfalto per la pallarcanestro,
palla-volo e pattini a rotelle, un laghetto per il pattinaggio su ghia^io,
sono queste le nuove installazioni
sportive già pronte per l’anno scolastico 1963-64 al
CONVITTO MASCHILE VALDESE
TORRE PELLICE
vì'sitando, nel percorso, il momimento a
Chanforan e la Gbieisa d’ia tana. Al Capo'uo'go li aspettava ancora nn thè offerto
dairUnione femminile del Capoluogo.
Ringraziamo le due comunità Battiste e
Valdesi per la loro visita e speriamo che
i legami di solidarietà stabilitisi fra le
loro e le nostre comunità di Amgrogna
possano essere rinforzati in futuro.
— Domenica 16 giugno, nel Tempio del
Serre, sono stati uniti in miaitrimonio, Soulier Aldo e Buffa Laurina. Rinnoviamo
agli sposi l’augurio di una felice vita coniugale benedetta dal Signore.
— Rinigraziamo il Dr. Guido Ribet, di
Torino, che ha presieduto il iculto a Pradeltoruo domenica 16 giugno.
— Le località e gli orari dei culti nella
nostra Chiesa per i mesi di giugno e luglio, avranuo biogo secondo questo programma :
Domenica 23 giugno. Ore 9: Culto al Serre, nel Tempio — Ore 14,30: Cullo all’aiperto, al Bagnau.
Domenica 30 giugno. Ore 10: Culto nel
Tempio di Pradeltomo.
Domenica 7 luglio. Ore 9: Culto nel Tempio del Serre — Ore 14,30: Culto alFaiperto, al Bagnau.
Domenica 14 luglio. Ore «10: Culto nel
Tempio di Pradeltomo.
Dom'enica 21 luglio. Ore 9: Culto nel
Tempio del Serre — Ore 14,30: Culto
all’aperto al Bagnau.
Domenica 28 luglio. Ore 10: Culto nel
Tempio di Pradeltomo.
Le iscrizioni per una ventina di posti ancora disponibili sono aperte.
Le rette, che comprendono l’uso degli impianti sportivi senza supplementi sono accessibili a tutti.
Si accettano ragazzi che frequentino il ginnasio-liceo, le scuole medie,
le scuole elementari.
Sono messe a concorso tre borse di
stadio a metà retta per ragazzi con
ottimo rendimento scolastico.
Si accettano anche per le sole vacanze dal 1° luglio al 31 agosto ragazzi
dagli 8 ai 15 anni ( Soggiorno minimo :
20 giorni).
Informazioni dettagliate subito scrivendo al Convitto Maschile Valdese
- Torre Pellice ■ (Torino).
CAMPO INTERNAZIONALE
PER GIOVANI
(Unione Cristiana Biblica)
età dai 14 ai 21 anni
dal 16 agosto al 6 settembre 1963
a Champlleuri ÌG-renoble - Francia).
♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦
Retta giornaliera: 6,50 franchi (L.
800 circa) e al momento dell’iscriziont inviare 5 franchi (L. 650 circa).
Per informazioni e prenotazioni
scrivere a: Centro VITA - Piazza Invrea 8/13 - Genova.
iiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiimiiiii
(Conferenza del Secondo Distretio
{segue dalla 3^ pag.)
vili. La cerimonia è staba eistremamente
semplice e familiare. Dopo i saluti ai presenti ■e la presentazio'Ue della nuova opera, da parte del past. Ayaasoil, il past. Aldo Sbaffi ha porto il messaggio augurale
e coimpdaciutu della Tavola Valdese, e sono seguiti brevi e cordiali messaggi delle
autorità civili lucali. Quindi, un generoso
rinfreisco, mentre alcuni si rinfrescavano
più coimpletamente con un buon tuffo in
mare. E dal mare si schiudeva uria bella
veduta d’insieme de] nuovo edificio lindo
e fresco, degno arricchimento del « nostro » litorale.
Alla ripresa pomeridiana, si continua ad
esaminare la vita del Distretto, e la discussione si puntualizza subito sull’o.d.g.
volato dal Convegno dei Cousigli delle
Chiese Evangeliche del Piemonte, tenutosi a Torino il 25 aprile scorso, o.d.g nel
quale si auspicava 1’« aocautonamento », fino a più maturo esame, del progetto di
un Congresso evangelico italiano di cui si
è ripetulaiment'e parlato negli ultimi mesi.
Gli stessi membri della Commissione di.
streltuale, e il sovriutendente Sbaffi deplorano che tale o-ff-g- sia stato inserito, con
un commento che sembra avvallarlo, nella
relazione della Commissione distrettuale.
Il past. Ayassot risponde che la relazione
riferisce quel che è avvenuto, non il parere della Commissione. Da una lunga
serie di iraterventi risulta che il Convegno
in questione non era veram'ente rappresentativo di tutte le posizioni (certo, per
colpa degli assenti ingiustificati, 'Ohe erano
molti) e ohe, mentre «i considera indispensabile una seria informazione e preparazione sul problema, la maggioranza dei
membri della Conferenza valuta positivamente la convocazione di un Congresso
evangelico, che sarà comunque chiaramente un Congresso di confronto e di dialogo, non (o comunque non ancora) un Congresso di unione. Vengono messi in votazione alternativa due o.d.g., uno più riservato e uno più deciso, ed è quest’ultimo che riporta la maggioranza dei voti:
’’La Conferenza del II» Distretto...,
preso atto dell’o.d.g. del Convegno dei
Consigli delle Chiese evangeliche del
Piemonte (escluse le Valli), riunito a
Torino il 25 aprile 1963, dichiara di
non condividerne la formulazioñe ;
litiene che i tempi siano maturi per
questo Congresso e che pertanto le co
munità debbano esserne informate e
che se ne debba effettuare una preparazione approfondita, ma in modo da non
dover ritardare troppo la convocazione
del Congresso Evangelico Italiano’’.
Viene quindi approvato per acclamazione questo o.d.g. .p'resentato dalla Commissione dislrettuaire :
”La Conferenza del II» Distretto...,
ritenendo cessate le circostanze per le
quali la comunità di Coazze era stata
inclusa nel h Distretto, udito il parere
favorevole dell’Assemblea di Chiesa
della comunità interessata, chiede al
Sinodo che Coazze sia restituita alla
circoscrizione del Ih Distretto cui naturalmente appartiene per il suo abbinamento con Susa e per la sua posizione geografica”.
E’ peccato che il tempo tiranno non abbia permesso, accanto allo studio di problemi generali, l’esame della vita delle
singole comiunità (a parte Torino), che
pure è di spettanza particolare delle Conferenze distrettuali.
Vengono nominali i delegati della Conferenza al Sinodo: Adriano Longo (Sanremo), Lidia Gay ( Vallecrosia), Cesare
Doliti (Sanremo), Carlo Badardi (Sampierdarena), Roberto Cavo (Sampierdarena),
Elena Peyrot (Genova), delegati; Giacomo
Schweizer (Biella) e Luigi Resburgo (Aosta), supplenti.
Quali membri della Commissione elisireitnale vengono riconfermali con una
votazione ohe indica la gratitudine e la
stima del distretto, il past. Ernesto Ayassot, presidente, il sig. Carlo Baiardi, vicepresidente, il past. Giorgio Rouchard, segretario.
La Conferenza si concludeva con un
breve e raccolto culto di S. Cena: un
gruppo di « servi inutili » riuniti in Cristo, pane di vita.
* * *
I flietnbri. della Conferenza ringraziano
tutto ¡1 personale e in particolare i sig.ri
Costantino per Faccoglienza ricevuta alla
« Ca'&a Valdese », impeccabile c generosa,
piena di cordialità, e tanto più app'rezzata
in quanto si aggiungeva al normale lavoro della pensione e alla corvée che ogni
inaugurazione comporta dietro le quinte... Con un ultimo sguardo alla bella Colonia, siamo ripartiti con in cuore l’augurio die questo strumento serva molto,
e in profondità. rep.
VILLAR PSLMCE .
t <, t.
— Domenica 9 giugno, nella chiesa del
Serre, la frequenza al culto è stata pari a
quella delle gra'udi occasioni, e caralterizzata da -un’atmosfera di gioia e di letizia.
Riempiva ¡1 tempio un gran numero di
visitatori provenienti da'la Chiesa Va'dese di Susa-Coazze, e dalla Chiesa Battista
di Bussoileno e Mompantero, diretti dai
loro Pastori, Signori Lamy Cdisson e Tullio Saccomani. Dopo il caffè offerto dalTUninne giovanile del Serre ci si è ritrovali
nel pomeriggio con i visitatori a! Tempio
per paissare alcuni istanti di coni'unione
fraterna con sramibi reciproci di messaggi; e per allietare gli ospiti con ahuiui
canti e recile degli alunni della Scuola
del Serre, mo-lto ben eseguiti dai piccoli
attori-cantori e naturalmente diretti con la
ormai uota perizia della lo-ro inseignaute
Signora Emma Armand Rose ved. Berta
— Ha inaspettatamente concluso la sua
giornata terrena Piene Giulio Giovanni
Paolo, fu Paolo, deH’Invenso Cognetti. La
notte è giunta quando sembrava dovesse
durare ancora parecchio il giorno. Egli in
fatti non aveva che 32 anni. Ricoverato in
(«spedale per un malessere che si riteneva
potesse risolversi in poco tempo, egli non
è più tornato fra di noi se non per essere
acc'jmpagiiato al campo dell e-stre-mo riposo terreno. Egli ha acccllo nella serenità
e nella ^ede { ora della chiamata suprema.
La sua scomparsa ha rattristato molto tutti quelli che lo conoscevano e il grande numero di persone accorse a porgergli il lori» ultimo saluto terreno testimonia della
grande stima in cui era tenuto e del rimpianto che las.na la sui dipartita.
Un l'Ulto improvviso ha colniio anche
un altra famiglia della nostra Chiesa, quel,
la di Pietro e Marta Janavel, del Ciarmis.
i n piccolo, igenitile fiore sbocciato nella
loro casa, e che al suo arrivo aveva portato un grande raggio di gioia, è stato loro tolto pochi giorni doipo il suo ‘auparire.
La .spoglia mor'.a'e del piccolo Renato è
stata acco-mpagna.a e de-po-sla nel campo
del riposo il 17 giugno.
Alla famiglia, e particolarmente ai genitori, noi diciamo t-utta la noislra simpatia ed imploriamo sn di loro le co-nsolazioni 'la®’Alto.
— Diversi nuovi focolari —- sui quali do
mandiamo al Signore di far splendere sem
pre la luce della sua grazia — si sono aper
ti nel corso di queste ultime settimane
Sono stali infatti uniti in matrimonio: Fer
vero Aldo (Perrero) e Cairus Ermea (Ruàl
Charbonnier Riccardo (Basanaj e Pons Car
la (Torre Pellice); Marauda Sergio (Teynaud) e Michelin Salomon Silvia (Torre
Pellice); Long Luciano (Teynaud) e Gey
met Elena Ivana (Teynaud); Rivoira Sa
muele (Rouet) e Berton Giovanna (Inver
so ■ Bollavecchia).
Accompagnano questi sposi — ailcuni de
quali si stabiliscono fuori del territorio del
terirtorio della uarrocohia — i nostri vot
migliori.
Oltre all’essere stato il periodo de
matrimoni queste ultime settimane sono
state anche il periodo delle gite: gita del
l’Unione della Piantà e dell’Inverso al Lago Maggiore, dell’Unione delle Mamme a
Villar Perosa e Pramollo, della Scuola Domenicale alla Rocca di Cavour, deil’Unione del Centro e del Teynaud a Vallecrosia.
A Pramollo le nostre Mamme sono state
accolte con affetto e con squisita ospitalità
dalle Mamme della Comunità locale e a
Vallecrosia i giovani sono stati ospiti per
alcune ore della aocogliente Casa Valdese.
La domenica 16 giugno sono state le
Mamme d.ì Pramollo -che sono venute a
vederci. Esse, accompagnate dal loro Pastore e gentile Signora e da un piccolo
gruppo di bambini della Scuola Domenicale e di 'p-apà, sono giunte qua nella
mattinala ed ha-nno preso narte al culto
presieduto dal Pastore Sig. Pons. Nel pomeriggio passeggiata fino al Castagneto,
poi incontro con le Mamme deirUndone
locale, brevi messaggi e un ipiocolo rinfresco nel salone de’la Miramonti.
Una bella giornata di co-munione fraterna che ci ha dato modo di rinsaldare
vecchie amicizie e di contrarne delle nuove.
Alle Mamme di Pramollo e al Pastore
Sig. Pons e Signora, al Direttore della Casa Valdese di Vallecrosia e ai suoi coUaberatori noi diciamo il nostro vivissimo
grazie.
Il « bazar », tenuto la domenica 19
maggio, ha avuto un esito lusinghiero.
Ringraziamo tutti i generosi donatori per
i loro generosi doni.
— La Corale e la Scuola Domenicale
hanno preso parte alle feste di Canto, te
untesi rispettivamente a Lusema S. Giovan
ni e » Torre Pellice, dove si sono distinte
Un « bravo » molto vivo a tutti i corali
sti ed ai nostri bambini ed un grazie mol
to sincero da parte della Chiesa alla Si
gnora ed al Signor Ciesch ohe hanno direi
lo rispettivamente i primi ed i secondi.
— Hanno ultimamente portato il loro
messaggio alla Chiosa, sostituendo il Pastore nella predicazione domenicale, il sig.
A. Lazier ed i Pastori G. Bertinatti e S.
Colucci.
Siamo loro molto grati e diciamo loro
tutta la nostra riconoscenza.
-Vlla Conferenza Diistrettuale, tenutasi il
13 giugno a Frali, hanno rappresentato la
nostra Chiesa il Sig. Stefano Cairus, VicePresidente del Concistoro e il Sig. Paolo
Fraclie, Insegnante.
Quale Deputato al prossimo Sinodo la
.Vssemblea di Chiesa ha nominato il Sig.
CJesare Chiavia, della Ruà. Il Sig. Stefano
Cairus sa-rà D'eputato della Co-nferenza Distrettuale del Io Distretto.
Direttore resp.: Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175. 8-7-1960
tip. Subalpina a.p.a. - Torre Pellice (To'
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— I culti di Pentecoste, sia a S. Bariolomeo (he a Roccapiatta, sono siati disrretamente bene frequentati. Un buon
numero di fedeli alla S. Cena.
— Durante il culto a Rocx'apiatla, è stalo amministrato il Santo Battesimo a Mae!
ro Floriana, di Ely e Di Soulier Germana
(Pralarossa). Che il Signore, solo Buon Pa.
'Sture della Greggia, faccia crescere qne.
sta creatura nelle .sue sante vie, e dia ai
genitori di essere di esempio in fede. spe.
ranza e carità.
— Domenica 9 giugno un furioso leni,
porale «i è scatenato sulla nostra collina
danneggiando in modo irreparabile per
quest’anno le vigne ed altre colture di
oltre 50 famiglie de’Ia nostra Comunità
Vogliamo far giungere ai fratelli del Col
laret'o, di Fave, della Goudina, Sarei _\a.
varrà, Nida, i sentimenti della nostra viva
simpa'ia e solidarietà, augurandoci rhe
gli organi competenti non si limitino ancora U'na vol’a a far solo delle promesse
ma diano finalmente un segno tangihi'e
dello ^spirito sociale della Nazione.
^ Domenica 16 giugno, la nostra Inione Giovanile, -.‘on un buon gruppo della
Comunità sorella di S. Secondo, si è recaia in gita a Courmayeur, «ve, amena
arrivati, abbiamo partecipato al culto nella
piccola chiesetta locale, e, ne' pomerig.
gio ammirato la maestà delle montagne,
opera della potenza e gloria del Signore.
Sul'a via dal ritorno, una rapida visita ad
Ao'Sla, ove, nei locali della Chiesa Valdese, abbiamo avuto un simpatico incontro
con i fratelli in fede e con la Corale di
Poniaretto (in visita ufficiale ad Aosta).
Riugrazianio il Pastore e la Signora Ma!
randa, la Comunità tutta per il calore
della loro accoglienza.
— Il culto di domenica 17, in assenza
del Pastore, è stato presieduto dal Diacono Marco Avondet, dei Franzoi, che ringraziamo sentitaanente.
— Ricordiamo il -culto mensile che si
terrà domenica prossima 23, alle ore 8,
presso la capipella del Roc.
SCDOM UTIM DI POUlDm
ISCRIZIONI
Gli alunni che desiderano iscriversi alla
I media unificata (a. s. 1963-6-1) devono
presentare, entro il 20 luglio p. v.. i seguenti documenti :
1) Certificato di nascita in bollo da L. 200,
2) Certificato di rivaccinazione uniivaiolosa e antidifterica in carta libera ;
3) Documento di riconoscimento;
4i Domanda di iscrizione in bolla da 1,
200;
5) Pagella di V elementare.
Domande e documenti possono essere inviati alla direzione anche a mèzzo posta.
Doni ricevuti fino al 15-6-1963 dalla Direzione che, riconoscente, ringrazia
Mimi Mathieu (Pomaretto) in mein. bah
ho L. 1.000; Giaiero Adriano (Perosa) in
mem. nonna Pons Alina in Raima 5.000;
Léger Riccardo e Franco (Chiotti) 5.000;
Coucourde Enrico (Perosa) ir. meni, nonni Umberto e Alessandrina 2.000; Micci
Annalisa (Massello) 4.000; Guido Betturi
(lorino) 20-000; Peyrot Ezio (Pomaretto;
4.000; Riibet Walter (Perosa) 2.000; Bernard Claudio (Poniarettc) in mem. cari
nonni 5.000; Pons Guglielmo (Pomaretto'
5.000; Laestch Giovanni e Margherita (Poniaretto) 2.000; Cbiijsa di Pomaretto 50.000;
Chiesa di Villasecca 10.000; Maria Luisa
Pons Karrer 500; Romano Daniela (S. Secondo) in mem. Bruno Don 3.000; Chiesa
Valdese di Roma, Via IV Novembre 50.000.
Il Signore ha richiamato a sè nel
suo 88“ anno
Raffaele Giovanni
Antonietti
Nr danno l’annuncio la moglie, il fratello, il figlio Paolo con la moglie Piera Rivoira e parenti tutti.
«E fattosi sera, Gesù disse:
Passiamo all’altra riva ».
(Marco 4: 35-36)
Torino, 8 giugno 1963
La zia A. Gardiol a Parigi; i fratelli ; Carlo e Clemente in Argentina, Renato in Francia, Emanuele a Lusema
San Giovanni, Enrico, Armando ed
Anglesina a San Germano Chisone
tutti con le rispettive famiglie, partecipano addolorati la dipartita del loro
caro
Luigi Davide Beux
avvenuta in Buenos Aires il 30-5-1963.
« A te, o Eterno, io levo l’anima mia» (Salmo 25)
RINGRAZIAMENTO
La famiglia della compianta
Fanny Forneron
ringrazia quanti presero parte al suo
dolore per la dipartenza della sua
Cara.
Miradolo, S. Secondo di Pinrolo.
FAMIGLIA signorile tre persone cerca cop
pia pratica servizio. Telefonare 27.52 *
Pinerolo,
Il ConiviUo Valdese di Torre Pollice
cerca del personale:
lo) Una Signora o Signorina che si occupi dei bambini delle elementari.
2o) Una Signora o Signorina da impiegare in cucaña. Amibiente sereno e allog*
gio confortevole.
Scrivere al: Convitto Valdese di Torre
Pellice (Torino).
b.
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