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ECO
DELLE mm VALDESI
Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICE
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCV - Num. 31
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TOKkE PELLICE — 30 luglio 1965
Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
Impegno politico del cristiano
Perchè un cristiano non può essere ((democristiano»
Le riserve di fronte alla fede nei ((valori» liberali e in quelli marxisti
Che cosa vuol dirt oggi, in Italia,
« cristiano », s che cosa vuol dire,
«impegno politico»?
Per l’italiano « cristiano » vuol dire
cattolico e « impegno politico » vuol
dire fare il comunista o Tanticomunisla.
Il « buon cristiano » — inoltre —
non deve fare delia politica e chi me:i politica con la religione serprima e Gradisce la seconda,
: è « buon politico » chi riesce
• re la religione ai fini del suo
rnraa d’azione; questo è un alco ragionamento che si fa in
non solo nel mondo cattolico
ehe in quello delTevangelismo
ca alla -mia lede equivale a non confessarla. Fare della fede una faccenda privata (che, oltre tutto, è comoda) significa rinunciare a testimoniare di Cristo in quelTunica dimensione
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e. presentando questo libro,
j di fare un atto di fede: creL aiutare il lettoire a comprenu 1 Evangelo salva e redime
tutto perchè ci libera dalla
proprio immergendoci in espella politica cioè dalla quale,
ae, non potremo uscire,
n ci conoscla.no e crediamo:
■ere liberi se non ci impegnali compiutamente realizzarci
n ciando ad una eterna sterile
;i impegnamo politicamente.
Il arsi cuoi dire comprometteriere posizione, difèndere o atEsatto. Ma ciò è vero anche
ristiano che deve far vedere
ri cosa TEvangelo significhi
Fuori delTimpegno mio, gli
n possono sapere che cosa io
lì problema dell'impegno poliiico
del cristiano — che non solo ci occupa settlnianalmente in redazione, ma
ci ha pure spesso suscitato abbondanti
dibattiti con i lettori — è sempre
maggiormente avvertito, con accentuazioni diverse e spesso contrastanti, nelle nostre comunità: non diremmo tuttavia che in genere esso sia posto con
evangelica chiarezza. La Claudiami
pubblica ora la versione, dovuta a
Olilo Costidìel. di un'operetta francese
(J. Darchon: Impegno politico del
cristiano) che non pretende certo di
offrire "la' soluzione, nè una "ricetta
sicura ": semplicemente, si tratta di un
contributo, efficace nella sua meditata semplicità, al ripensamento personale e comunitario: e ne è strumento
ini portante anche la bella prefazione
icrilta da lioberto Jouvenal. che qui
mihbUchiamo in parte.
altri
credo, he cosa mi fa agire, per che
cosa Mi batto e perchè mi batto nel
mondo, con chi sono e contro ohi sono. N dare una dimensione pubbli
( quella pubblica) che oggi è avvertibile dagli altri.
L’impegno politico è la rivelazione
agli altri di Cristo incarnato che ha
preso posizione si è compromesso,
ha difeso ed attaccato ed è morto
per essersi compromesso. Tutto sta a
sapere per che cosa Dio ha, preso posizione e si è compromesso, in Cristo,
nel mondo.
Quando si parla di politica i più ri
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tati
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0).
Apología?
Atti 17 ! 22-29
\pologia significa letteralmente « discorso in difesa », è il tergiuridico dei tribunali greci per indicare la difesa di un irapu.ia parte del suo avvocato; diciamo perciò apologetica in gene. una letteratura ispirata a sentimenti di difesa o di esaltazione »
lonario Garzanti).
Í i parola dei cristiani è stata spesso apologetica in questo senso,
dilc-i delle posizioni dottrinarie, giustificazione- di dottrine, sforzo
di .ihiKistrare il valore superiore dei principi. Ogni discorso apologetico. anche quello cristiano, parte sempre dal presupposto che si possa
coni incere una persona con dei ragionamenti, con un opera di persuasione. Un buon apologeta non fa però qualsiasi discorso, non
affronta il suo avversario esponendogli subito le sue idee e le tesi che
vuol .sostenere, comincia col cercare di cattivarsi la simpatia dell udìtore mostrandogli che su molti punti, quasi tutti, è d accordo con
lui, sforzandosi di trovare gli elementi che sono comuni e solo alla
fine del suo ragionamento inserisce il suo pensiero.
Paolo ha fatto, una .apologia di questo genere — dicono alcuni —
ha iniziato parlando della religione dei greci, di Dio della provvidenza, verità queste che tutti accettavano, e alla fine soltanto, quando
tutti erano entrati nel suo ragionamento, ha parlato di Gesù Cristo.
Prendendo le mosse molto lontano, dalla creazione, i templi, ecc.,
ha condotto lentamente i suoi uditori ad accettare quella che era per
lui la verità fondamentale: la fede in CrUto; ha agganciato cioè un
ragionamento cristiano ad un discorso più genera e.
Se così fosse, il discorso di Paolo sarebbe un esempio poco incoraggi,ante; gli ateniesi infatti non lo seguirono fino ^ fondo e non
lecero quel passo che egli sperava, rimasero religiosi fin all eccesso
e filosofi, ma cristiani non diventarono. Il discorso di Paolo invece
fu un bel discorso limpido e vivo, non una apologia fnlnt»- L apostolo non cercò minimamente di giustificare la sua fede, di difendere
la sua posizione convincendo gli ateniesi con ragionamenti e discorsi
generici: egli sapeva molto bene che nessuno si convince con discorsi, se non si accompagnano le parole con opere potenti, con dimostrazioni di Spirito. j • „
Il suo dire non fu un ragionare e neppure una dotta arringa da
1 i: «««xrÌTipprp dei siudici, il SUO tu un messaggio,
avvocato che cerca eli convincere uei giuu , cc
e chi reca un messaggio non fa apologie ne di se stesso ne di altri ne
tanto meno di Cristo, che non ha bisogno delle nostre difese.
La chiesa cristiana ha creduto fare il suo dovere dando spesso alle
sue parole un tono di apologia, cercando di convincere gL uomini
che è cosa buona, giusta, utile credere in Gesù Cristo Ha preso il d
scorso molto alla larga parlando di Dio, dei valori dello spinto, deg
ideali, di tante cose che gli uomini già sanno ed amano, per giungere
piano piano a convincerli che il meglio che potessero fare era proprio
credere in Cristo. Ragionamenti di questo tipo vanno invece per sem
pre banditi dalle nostre comunità, se vogliamo fare delle nostre p
role un messaggio di vita e di speranza come e stato il mess,.ggio di
Paolo. Giorgio Tourn
mangono'perplessi perchè hanno paura che la politica guasti, sporchi la
limpida e rarefatta atmosfera dello
spirito. La fede e la preghiera sono
le uniche ali — essi dicono — che
ci possono innalzare al puro cielo, vicino a Dio... Per questi benpensanti
la religione è una specie di vizio
segreto. Si dà, però, il caso che,
per volare troppo in alto o per voler
tc'gliere anche l’aria che potrebbe, se
viziata, guastarci la visione del cielo,
le nostre ali non abbiano più sostegno e che noi precipitiamo a terra...
In verità Dio non è nei cieli più
che non sia sulla terra; Dio, anzi, è
venuto in questo mondo degli uomini
che è un mondo politico in quanto è
un mondo umano: solo gli angeli e le
bestie non fann^ politica. E questo
mondo resta politico anche e soprattutto quando lo neghiamo come politicoi Ed è in questO‘ mondo politico
che Dio non ha avuto paura di sporcarsi del nostro fango, ma è venuto
per lavare questo mondo dal fango.
Il Regno di Dio è su questa terra che
deve venire. E’ su questa terra pertanto che io credente ilei Regno- mi
devo impegnare : impegnare per il
Regno che viene.
Partigiano del Regno: non partigiano del cielo. Il cristiano è un uomo
delia Resistenza. Della resistenza ad
cgni forma di comoda evasione che
mascheri agli altri cosa realmente
penso di questo mondo economico, sociale, politico, perchè anche se non
voglio far capire agli altri cosa penso di questo mondf,vipur tuttavia di
questo mondo mi servo e vivo.
Resistente ad ogni tentativo di giudicare del mondo in cui vivo secondo quanto di esso dice il giornale politico o indipendente (cioè del partito
dei non partito ! ) che sono così, abituato a leggere tutte le mattine.
Resistere ad ogni seduzione di interpretare TEvangelo secondo i miei
schemi marxisti o liberali o democristiani per trovare in esso una conferma alle mie convinzioni politiche, invece di avere delle convinzioni politiche perchè sono iscritto al Partito
di quel Dio che ha una politica da attuare in questo mondo, la politica della guerra di liberazione dalla schiavitù del peccato in ogni forma, privata e pubblica.
Guerra di liberazione!
Dal dominio democristiano. Non è
libero il democristiano. Per lui la religione è una politica. Si serve, anzi,
della religione per fare una politica
(e a questo punto non mi interessa
più quale: se di difesa dei ceti privilegiati o di blandizie dei ceti proletari, se di centro-destra o di centro-sinistra). Mi interessa una cosa sola:
il cattolicesimo snatura profondamente sia la religione che la piolitica.
Il cattolicesimo è un grosso centro
di potere politico che si è venuto costituendo nella storia per varie vicende e che, trovatosi costituito, non vuole perdere il suo dominio sulle masse.
Ne risulta una politica che, per essere celeste, non è realistica ed una
religione che, per essere mondanizzata, non è alla gloria di Dio. Per non
perdere questo potere sulle masse il
cattolicesimo si serve, come si è sempre servilo', celle classi volta per volta salite alla guida politica. La barca borghese fa acqua? Ed allora il
cattolicesimo passa sulla barca prole
tajia. Con i fascisti ieri, con i marxisti oggi. Stendardi neri o rossi, purché sulla barca sia sempre innalzato
il gran pavese di San Pietro! Al cattolicesimo TEvangelo deve annullare che la sua è una mistificazione
(sia pure in buona lede: ma la buona fede non salva!) e TEvangelo d^
ve essere predicato come fatto « privato », delTLntimo, come personale
rapporto fra il credente ed il suo Salvatore. Qui s'j che bisogna privatizzar
re la religione! Bisogna dire chiaramente che la salvezza è fuori della
Chiesa cattolica: è in quello che io
credo, per personale ripensamento
della Bibbia e della croce.
Dal dominio liberale. Non è libero
il liberale ( e per liberale intendo tutti i cosiddetti indipendenti, i nori ini;
pegnati, i benpensanti, i moralisti, gli
atei di fatto ed i credenti che credono di credere nel CJielo, nel Dio che
non si sporca le mani, nemmeno del
Suo sangue, per lavare le mani spor
CONTINUA
IN TERZA PAGINA
Ad Agape, processo olla libertà religiosa
Dichiarazione dei partecipanti
cattolici pinerolesi
.-1 metà luglio si è svolto ad Agape un
campo internazionale (e interconfessionale)
dedicato al "processo alla libertà religiosa^’,
l partecipanti cattolici di Pinerolv hanno
presentata questa dichiarazione, che riproduciamo con piacere e che probabilmente
potrà essere pubblicamente presentata a nome del Segretariato prò Unione dei Cristiani
della Diocesi di Pinerolo. Le motivazioni e
la descrizione dell'ecumenismo date dal Vaticano Il non collimano con le nostre, ma
apprezziamo vivamente lo sforzo di umile e
sincera fraternità che questa dichiarazione
costituisce.
Inserendoci in questo « processo alla libertà religiosa », al quale partecipiamo su cortese invito del Pastore
Giorgio Girardet che vivamente ringraziamo, noi di Pinerolo, la Diocesi
che abbraccia anche queste Valli che
un tempo sono state teatro di funestissime guerre di religione, ci sentiamo — in modo particolare — parte
chiamata in causa, a rispondere a
quella formidabile obiezione che tali
guerre pongono.
Quale sarà la nostra risposta?
Facciamo nostra, nei riguardi dei
Fratelli Valdesi, quella stessa risposta che il Papa Paolo VI e il Concilio Vaticano II, nella Costituzione
sulla Chiesa e nel Decreto sulTEcumenismo, hanno dato nei riguardi dì
tutti i cristiani da noi separati.
Siamo consapevoli che « anche delle colpe contro l’unità vale la testimonianza di San Giovanni:” Se diciamo di non aver peccato, Lo tacciamo
di bugiardo, e la parola di Lui non è
in noi” (I Giov. 1: 10) ». La stessa cosa dicasi delle colpe contro la libertà
religiosa, che è l’atmosfera nella quale si costruisce la cristiana unità.
« Perciò con umile preghiera, chiediamo perdono a Dio ed ai Fratelli ^parati, come pure noi rimettiamo ai nostri debitori» (Cene. Vat. II, Dee.
Ecumenismo: art. 7).
Il popolo messianico del Nuovo Testamento, come quello del Vecchio
Testamento, nel suo peregrinare verso Tincontro finale con Dio, non va
esente da tentazioni, deviazioni, errori e colpe più o meno gravi. Non dob
biamo però dimenticare che « ha per
capo Cristo, ’’dato a morte per i nostri
peccati, e risuscitato per la nostra purificazione ” (Rem. IV: 25); ...ha per
condizione la dignità e libertà dei figli di Dio, nel cuore dei quali dimora
lo Spirito Santo come in un tempio;
ha per legge il nuovo precetto di amare come lo stesso Cristo ci ha amati
(cfr. Giov. XIII, 34)» (Conc. Vat. II,
Costit. sulla Chiesa, art. 9).
E Cristo, Signore della storia, anche attraverso gli avvenimenti ci insegna ad amarci, scrivendo diritto
sulle righe storte, ed educando il suo
popolo, nella libertà, a quella « carità
dello Spirito » che ci rende « servitori
gli uni degli altri» (Gal. V: 13), non
già belligeranti gli uni contro gli altri.
La vera storia, sapiente maestra e
terribile giustiziera, dà a ciascuno la
sua parte di torto e di ragione. Nel
riconoscere umilmente la parte di
torto dei nostri padri che hanno abusato del nome cattolico, rendiamo
pure ragione e grazie ai Fratelli Vaidesi, che hanno sofferto persecuzioni
per affermare il principio della libertà
religiosa, che è un bene per tutti.
Siamo perfettamente in linea con il
Decreto Conciliare sulTEoumenismo
(art. 4), che tra l’altro afferma: «E’
necessario che i cattolici con gioia
riconoscano e stimino i valori veramente cristiani, promanati dal comune patrimonio, che si trovano presso
i fratelli da noi separati... Nè si deve
dimenticare che quanto dalla grazia
dello- Spirito Santo viene fatto nei
fratelli separati, può pure contribuire
alla nostra edificazione. Tutto ciò che
è veramente cristiano, mai è contrario ai veri benefici della lede; anzi,
può sempre far sì che lo stesso mistero di Cristo e della Chiesa sia raggiunto più perfettamente ».
Voglia Iddio che ciò avvenga anche
tra noi, anche tra le nostre Chiese
locali, quando e come Lui vorrà.
I partecipanti Cattolici di Pinerolo
Can. Gabriele Merco!
Mariuccia Tajo
Claudio Canal
Chi si contenta, äoile
Trabucchi g ** U Parlamente mi ha rese
giustizia,, - Una vliierla che nen onera
la D. O, e ohe scredita II Parlamento
(( Il Parlamento mi ha reso giusiizia: ora
non mi resta che raagiungere la mia famiglia per trascorrere -i-on essa momen-ti di
serenità » — cosi secondo « L’Osservatore
Romano » (22-7-1965) il sen. Trabucchi
avrebbe commentato la conclusione del dibattito parlamentare che per cinque giorni
ha riunito a Moiilecitorio le due Camere,
per veri-fìrare in base alla richiesta votata
dalla neces-saria maggioranza di 476 parlamentari, se dovevano o no essere approvate
le conclusioni della commissione parlamentare d’inchiesta sullo « scandalo del tabacco », che scagioiiiavano da ogni responsabilità Tallora ministro delle finanze.
Considerando come sono andate le cose,
in questa recidiva dopo lo scandalo delle
banane, non abbiamo alcun dubbio sulla
serenità con cui il sen. Trabucchi, sopravvissuto po-liticaiuenjte a queste tempestose
giornate, vivrà questa schiarila; e ci sentiamo tanto più liberi di esprimere la nostra
opinione. A suo tempo avevamo espresso
la deplo-razione per il fatto che un ministro, Ton. Colombo, implicato nel processo
Ippolito e nello sc.andalo dell’ENI, fosse
stalo coperto dalTimmunilà parlamentare
e, malgrado sua esplicita confessione, « scagionato » da ogni responsabilità, mentre la
magistratura procedeva con rigore nei confronti del prof. Ippolito; Timmunità si è
anzi dimostrata stabilità governativa. Cosi
ora protestiamo vigorosamente contro il
modo. — il peggiore possibile — con mi si
è conclusa la vicenda Trabucclii: nell’un
raso come nclTaltro. è stata coperta dal
Timmunità parianienlare, sostenuta dalTomerlà di partito della T)C e di un gruppo di fedeli fianebeggiato-ri, una precisa
incriminazione, sulla quale unicamente la
magistratura aveva giurisdizione.
Apparentemente la DC ha vinto; in realtà, il modo con mi ha vinto' prova che fi
,- voluto evitare lo svolgimento normale di
un processo. L’immunità parlamentare deve valere solo in casi nettamente « politici », qualora un membro del parlamento
risulti in qualclie mudo politicamente perseguitato. Ñon è certo il caso per un uomo
della maggioranza. Ci vuole una capacità
notevole d’accontentaisi, e una considerevole dose d’ipocrisia, per dire che il voto
parlamentare e stato assolutorio: 161 deputati e senatori hanno votalo per il deferimento di Trabucchi davanti alla Corte Costituzionale, 440 contro; se non sono stati
raggiunti i 476 voli necessari alTavvio di un
procedimento giudiziario, il risultato è
comunque eloquente (anche tenendo conto del fatto che una parte dei parlamentari
che votavano il deferimento di Trabucchi
davanti alla Corte Costituzionale non intendevano in tal modo pronunciare un giudizio snlToperato del collega, bensì soiltoporlo al solo vero organo atto a giudicarlo,
nel rispetto della legge che è, o do'vrebbe
essere, uguale per lutti».
Occorrerà una volta per tutte affrontare
questo vizio profondo della nostra vita parlamentare (si pensi in quanti casi maggioranze parlamentari hanno insabbiato precise istruttorie nei confronti di uomini politici; e se tali casi, in questi venti anni, sono stati quasi sempre di responsabilità del
partito al governo, la DC, il coneo-lidarsi
di tale costume po-litico rischia di minare
durevolmente la nostra vita italiana anche
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IN TERZA PAGINA
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pag. 2
N. 31 —■ 30 luglio 1965
¿Li^iRAfíFORm^FRA ISTRUZIONE RELIGIOSA E SCUOLA
Presenza protestante nella scnola
La Conferenza del Primo Distretto
ha votato un ordine del giorno per
chiedere al Sinodo la nomina di una
commissione che studi i problemi della nostra presenza nella scuola, ed
elabori un progetto di programma per
l’istruzione religiosa. Una volta la
chiesa si distingueva per le sue iniziative nel campo scolastico, ma le cose
sono diventate un po’ differenti da
quando lo stato ha preso su di sè il
compito di organizzare Tistruzione. E’
giusto che lo stato — lo stato « laico » — ritengc questo un suo diritto.
Appunto per questa ragione l’affacciarsi della Chiesa nel settore della
istruzione oggi -costituisce - un problema. Che cosa va a fare la chiesa in
un campo che non è più il suo? Qual
è il rapporto tra l’istruzione religiosa
e la scuola nel suo insieme?
Questo problema si pone in modo
del tutto identico, almeno per noi
protestanti, anche quando si tratta
del rapporto tra istruzione religiosa
ed insegnamento delle altre materie
negli istituti scolastici della Chiesa
Valdese: non perchè questi istituti
sono pagati aa noi devono diventare
scuole confessionali, e l’affacciarsi in
essi della chiesa pone lo stesso pmblema che per gli istituti statali.
Quello che facciamo nei nostri istituti
dev’essere secondo la '■egola che vorremmo seguita anche nelle scuole laiche dello Stato.
Come è noto alcuni dicono che l’educazione data dalla scuola deve avere un suo fine, un indirizzo unitario,
come del resto è già indicato dal termine « educazione ». Questo è giusto.
Allora la chiesa potrebbe pretendere
di sapere lei qual è questo fine: quel
che darebbe unita e costituirebbe il
coronamento deU’educazione sarebbe
la religione. Questa pretesa, che in
modo specifico viene elevata per ora
solo dalla Chiesa Cattolica in base al
Concordato, si urta secondo^ noi contro quei principi che dovrebbero informare la scuola di uno' stato moderno. Lasciamo da parte per il momento quali siano questi principi; ne
nomineremo uno solo, la libertà della
scuola. Noi diciamo che un’educazio
ne protestante non contrasta, ma viene in aiuto della libertà della scuola.
Ma questo è più facile da affermarsi
che da attuarsi.
► ESSERE LIBERAMENTE
IMPEGNATI
Ci sono delle associazioni per la libertà della scuola e i protestanti sono
talvolta attivi in esse. Eppure ci si
può chiedere fino a che punto il contributo da parte protestante sia chiaro e consapevole. Questo apporto protestante avviene in nome di che cosa?
Na,turalmente si attribuiste al Protestantesimo una tradizione liberale.
COMUNICATO
Si comunica che la riunione
del Corpo Pastorale della Chiesa Valdese avrà luogo a Torre
Pellice, nell'Aula Sinodale
Mercoledì 4 Agosto alle ore 9.
L'Ordine de! Giorno sarà il
seguente :
1) Culto introduttivo;
2) Esame di fede dei Candidati al Ministero Renato Coisson
e Salvatore Ricciardi ;
3) Esame di fede del Candidato Jean François Rebeaud,
proveniente dalla Chiesa Nazionale Evangelica del Cantone
di Vaud (Svizzera) e del Past.
Eugenio Rivoir, proveniente
dalla Chiesa
( Svizzera ) ;
4) Varie.
Torre Pellice,
del Sinodo Retico
19 Luglio 1965.
Ermanno Rostan
Moderatore
cattolica, che può renderlo problematico per genitori d) altre, o di nessuira
confessione ». Questoi è im picco-lo
esempio: quel che è curioso qui noai
è l’aver preso per cattolico un autore
protestante, ma è l’aver considerato
un’opera che muove a volte da considerazioni evangeliche come cattolica
e come inadatta a dei genitori liberi.
Trovare un’ispirazione genuinamente protestante nei problemi della scuola è compito di chi discuterà appimto Tinsegnamento religioso. E’ vero,
largamente vero, che il protestantesimo attuale non ha gran che altro
auspicabile i suoi impegni, il principio
che ad essi coailsponde in campo protestante è quello della « vocazione ».
Perchè vocazione non significa esser
formati secondo i « principi protestanti » o secondo quelli di una « chiesa »,
ma significa sapersi impegnare qui ed
ora facendo la critica degli elementi a
disposizione, valutandoli per quel che
valgono e quindi assumendoli, ma
agendo in essi come un fermento. Perciò, Se non fossimo tra protestanti e
quindi non crieritati a queste cose, mi
piacerebbe desiderare che il Collegio
di Torre Pellice fosse intitolato a Ja
Che cosa va a fare la
chiesa in un campo
che non è più il suo ?
ma appena si considera la cosa più da
vicino, non sembra che ci si possa
aspettare da essoi altro aiuto nella
lotta per la libertà della scuola, se
non quello contingente contro il potere della chiese, cattolica. Interessato
a limitare questo potere per ragioni
evidenti, il protestantesimo diventa
egli stesso una chiesetta in cerca di
aiuto. Non dirà mai più di quanto si
possa dire da un punto di vista laico,
e più che dare aiuto, lo cerca. Non si
sa se protesti a prò di un’esipnza valida oppure contro una chiesa concorrente.
Va a finire che il protestantesimo si
presenta alla visione del laico come
una chiesa, che se vuol essere veramente tale non può -he opporre al
cattolicesimo un altro confessionalismo. Religione è sempre religione. Tipica a questo riguardo la critica che
« La Scuola dei Genitori » ( anno III
n. 6, nov.-dic. 1962) ha fatto a «Par
role ai Genitori», libro sui problemi
dell’educazione familiare del prof. Ezio
Bonomi : « ima limitazione del felice
volumetto — scrive la rivista — è costituita daH’impostazione religioso
da dire che quello che dicono i laici.
Ma ponendo in discussione la presenza della chiesa nella scuola e il programma di istruzione religiosa, si vedrà anche se il protestantesimo attuale ha qualcosa da dire di suo. E questo non è impossibile dopotutto.
Diceva il professor Giovanni Miegge
nella prefazione di un suo libro, che
quella era l’opera di un uomoi impegnato, ma liberamente impegnato.
Questo vale per qualsiasi insegnamento protestante. Esiste un impegno che
dà una lezione di libertà e ohe si rivolge a degli uomini liberi; un impegno che non è per conformisti ma
che direi solo dei liberi possono intc-ndere. Chi è impegnato può esser
« liberamente impegnato » ed esser libero del resto non significa certamente rifuggire da ogni impegno. Dai professori più impegnati abbiamo avuto
a scuola (di stato) le spinte più forti
a pensare con la nostra testa. Un
impegno non costituisce una limitazione, ma può esser un alto esempio
di libertà. Ed il pensiero corre qui del
tutto naturalmente e senza retorica
a persone come Willy Jervis: se vogliamo dunque le idee per una educazione protestante non dobbiamo andarle a cercare troppe lontano.
Ma la domanda risorge, inevitabile :
è questa caratteristica dell’uomo liberamente impegnato' ncstra o non è
piuttosto una trasposizÌG>ne in vestiti
protestanti di idee che si son sviluppate fuori del protestantesimo? In
altri termini una educazione fondata
su questi principi si manterrebbe possibile tradotta in un programma di
insegnamento biblico, o comunque
fondato sulla Bibbia e che abbia come prospettiva la comunità cristiana
e la sua storia? Oppure non si tradurrebbe fatalmente in un confessionalismo?
► UNA SCUOLA
LIBERA
Abbiamo detto che uno dei principi
della scuola di stato deve esser la
libertà, ma ancora bisogna intendersi
su questa parola libertà. Compito dell’educazione e della scuola potrebbe
essere secondo alcuni il campito dell’istruzione e della formazione della
persona umana in vista della sua determinazione corrispondente ad un
ideale di umanità. Per noi la scuola
è piuttosto il luogo dove ci rendiamo
poco a poco chiari in termini critici
gli elementi del nostro passato e del
nostro mondo in vista di un libero
intervento nel nostro futuro. La scuola è una attività, come del resto nessuna attività è possibile aH’ucmo senza che egli si impadronisca dei termini critici degli strumenti che adoperav Ma non è nostra intenzione
adesso entrare in un campo dove abbiamo più da imparare che da dire:
però non possiamo meditare sull’educazione protestante senza dire alla
buona ohe cosa ci aspettiamo dalla
scuola. Ora per noi la scuola non ha
da formare una perscinailità dotata
di tutte le virtù richieste per esser un
uomo, pronto per essere incorporato
nella società secondo i cui ideali è
stato formato. Essa deve far sì ohe
l'uomo faccia suoi, ma in modo critico, quei molteplici elementi del mondo in cui vive e che dovrà trasformare. Lo scopo della scuola è il confronto di chi deve apprendere con la
« materia » deirinsegnamento e con il
conoscere personale deirinsegnante,
ma questo non accade al servizio di
una pura trasmissione di conoscenze
o al servizio della tradizione. Lo sco^
è che chi apprende discuta e mediti
e ponga le case a confronto con sè.
La scuola attiva applica il principio
che non si apprende veramente se
non in una attività.
Ha questa scuola, qualcosa di non
cristiano? Evidentemente no, questa
è semplicemente una scuola libera, e
non chiediamo alla scuola di stato o
alla nostra nient’altro che questo. Le
chiediamo perciò molto, e una cosa
per di più difficile da mantenere: tanto più la scuola libera ha diritto di
chiedere a noi di non porre intralci
al suo compito e se possibile di aiutarla nel suo compito.
Ora supposto che una scuola libera e di stato mantenga, come è
copo Lombardini o a Willy Jervis.
Ma al di là di im orientamento geperale che possiamo ben comprendere
sotto le espressioni di vocazione o di
ucmio impegnata, ma liberamente impegnato, al di là di questo occorre
trovare all’interno stesso deirinsegnamento protestante e della materia da
insegnare un orientamento pedagogiquesto punto bisognerebbe capovoigeco che corrisponda a quello che pretendiamo dalla scucia libera. Anzi a
re il discorso fatto fino qui e dire che
proprio da questo orientamento pedagogico dovrebbe venire per noi la
spinta a pretendere una scuola libera,
ma questo è un altro discorso.
► IL LINGUAGGIO
DELLA FEDE
Nella Scuola Elementare e fino alla
Scuola Media inclusa si può, credo,
chiedere Tinsegnamento della Sacra
Scrittura. Con questo intendiamo che
si insegni a conoscere quello che è
contenuto in quei libri, quello che i
loro autori hanno detto. Come questo
insegnamento debba esser fatto e come, se fatto bene, non abbia carattere
confessionale, ma critico, abbiamo cercato di mosir:trlo in un articoletto
sulla rivista I>a Scuola Domenicale
(N. 3-1964). Per quanto riguarda invece le magistrali, il ginnasio-licso,
ecc., il programma potrebbe riguardare le questiòiM della storia della
chiesa. Ma in un senso particolare.
Se l’insegnamento biblico è stato
ben fatto, esso dovrebbe aprire la strada ad una comprensione critica della
storia della chiesa. La Bibbia ci inseche cosa dei credenti hanno det
to, e ci mostra come la loro fede ha
parlato di fronte agli avvenimenti del
lodX) tempo. La storia della chiesa non
va fatta come un lungo elenco di fatti
e date, ma come il sorgere di esigenze
e problemi nel corso della cristianità;
e bisogna vedere come in questi problemi si sono' espresse le domande e
le risposte della cristianità. Se tentiamo una lista di problemi avremo ben
presto di che suscitare vive discussioni: formazione del Nuovo Testamento
e del canone; proclamazione del cristianesimo religione di stato e divieto
delle altre religiom; protesta valdese;
fino ai confronto con la scienza moderna, il movimento operaio, eco. ecc.
C’è spazio per una presa di conoscenza critica e viva di tutta una serie
di questioni attraverso le quali si fa
espressione per noi la storia della confessione di Cristo nel mondo. Confessione data o mancata : perchè se la
Bibbia parla il linguaggio della fede,
molto più equivoco appare il linguaggio della storia della chiesa. Sarà da
un confronto tra le due cose che sorgerà quasi naturalmente la questione
posta oggi come in tutti i tempi, la
questione della fede.
Il programma d’insegnamento deve
dunque accettare la sfida e dimostrare
che attraverso l’insegnamento della
« materia » si giunge alla testimonianza dell’« uomo liberamente impegnato ». Per cui si potrebbe dire che alTora
di religione « protestante » potrebbe
assistere con profitto anche un noncreaente, senza, che gli sia fatta violenza
E per concludere: la pedagogia introduce criticamente nel passato- e
rende consapevoli del presente, ma il
futuro- non le appartiene. Prepara i
giovani alla vita, ma poi essi hanno
da farsi la Icro propria strada, affrontando direttamente quei problemi che
hanno visto indirettamente. Certo la
pedagogia ha una certa intenzione e
mira ad un certo fine, ma mantiene
essa quel che promette? I giovani che
abbiamo formato non saranno come li
abbiamo formati. La pedagogia non è
infallibile ma iargainente fallibile come tutte le imprese umane. Questo mi
consente per esempio di pensare con
riconcscenza a tutti i miei professori
anche se mi son fatto delle idee diverse dalle loro.
Che cosa riesce a realizzare la pedagogía? Indubbiamente riesce a realizzare qualche cosa ma « che cosa », è
il mondo di domani con le sue nuove
questioni a poterlo dire. — appunto
perchè sarà problema e sarà messo
in questione. Le questioni vitali di domani potranno interrogare e giudicare la nostra pedagogia sui suoi effettivi ris-ultati. E’ in questo limite vitale
che ha da avvenire la preparazione
dei giovani alla loro responsabilità di
credenti. Sergio Rostagno
Ricordando
Attilio Jalla
Nel terzo ¿mniversario della morte del prò.
tessere Attilio Jalla, alcuni amici hanno voluto ricordare la sua personalità con una
riuscita pubblicazione alla quale hanno collaborata Ada Meille con Giovinezz-a fiorentina (poetica rievocazione della giovinezza
di uno studente fiorentino di fine oliocenlo);
on. Giuseppe Alpino con A. Jalla, apostolo
di libertà (commussa rievocazione di un compagno di partito che sottolinea Taspetto patriarcale-sociale deiratiività del prof. A,
Jalla): Cesare Gay con brevi parole consacrate all'attività Unionista del defunto; A.
Arm\nd Hugon con una documentata rievocazione della complessa attività di A. Jalla,
con particolare riguardo a quella di studioso
di Storia- Valdese. L. Mi col, Italo Hugon,
G. Bertinatti mettono in rilievo alcune attività particolari (turismo. Croce Rossa. Economia domestica. Campi Unionisti). Mentre
T. G. PoNS dà una sintesi nel capitolo dal
titolo orientativo: Una nobile vita. Dino
Gardiol depone il fiore della riconoscenza di
un ex studente, a nome di molti studenti.
Una trentina di pagine che fanno rivivere
uno uomo che molto ha amalo la « petite
patrie » ed ha saputo dare il meglio di se
stesso in un’appassionata opera che oggi si
direbbe ecumenica, e che era... semplicemente
cristiana. Leclor
1 “Boy Scouts,, di Savona
io visita alle nostre Valli
I Boy Scouts del P Reparto di Suvona
del Corpo Nazionale Giovani Esploraloi: Italiani, accampati a Paesana, il 21 lumini sì
sono recati a Torre Pellice per una visita
alle Valli Valdesi.
II loro commissario, rAccademico ’! ibcrìno Franco Bigatti, professante come i itti i
suoi giovani la religione cattolica ro -lana.
ci un sincero aniico e profondo estii:. itore
del Valdesi, il quale da parecchi anni v meditando un viaggio attraverso tulli i ostri
comuni e la stesura di un libro illu.-i
nello spirilo deirecumenismo cristiau
bellezze delle Valli e la loro storia gl'
Nel quadro della sua attivila di edu
della gioventù ai principi del recipnspetto (• della cristiana comprensione, ;
luto cogliere Toccasione felice della \i
;'a al campo per condurre i suoi ruga/la « Ginevra dTtalia ».
Accolti alla Libreria Claudiana cd
pagliati dal Signor Enrico Bulla, i (.
Esploratori hanno visitalo il Teiniiio
altri luoghi notevoli: e schierali dini!
monumento ad Enrico Arnaud hamn
un reverente omaggio al grande Condì Mero,
alle vittime del fanatismo intollerante, c. tut
ante,
le
'iosa,
■atore
.) ria vo:.nanncl
com
ivani
- gli
-,i al
reso
ti i Valdesi caduti per la Fede e per
tria.
In precedenza, a Luseriia S. Giovami
no stali accolti con squisita cortesia d
store Roberto Jahier e dalla sua geni
gnora, ed avevano visitato con grandi
resse il tempio.
Pa
era.
Pa,■ Siinte
Perchè tanti
Quando il fattaccio diventa
effimero titolo giornalistico
Non che in altri tempi e in altre generazioni tutto sia andato liscio, senza urti e
senza scosse, come Tuomo. la cui natura — secondo la Bibbia — è malvagia fin
dalla sua fanciullezza, non fosse sempre lo
stesso : più incline al male che al bene, più
al vizio che alla virtù, più alLegoismo che
alLesercizio della carità verso il prossimo!
Comunque sìa, in questa nostra epoca, di
scandali (e quali scandali!) ce ne sono troppi.
Ogni giorno, quando apriamo il giornale, ne
troviamo qualcuno. Dal ladruncolo della stra.
da che alleggerisce del proprio portafogli il
distratto turista, al ladro di auto incustodite,
alla vile aggressione di qualche povero benzinaro. ai furti con scasso di banche, uffici
postali e case private, ai continui reati di
peculato, fino ad arrivare ai più grossi scandali di fama nazionale, è tutta una corsa
verso ¡1 male.
Una volta — per quanto, almeno, ci era
dato di sapere — gli uomini rubavano perchè si trovavano nel bisogno, perchè non
avevano di che sfamare o non sapevano come
poter vestire i propri ügli. Quel notissimo
protagonista de « I Miserabili » fu mandato
in galera per aver rubato un pane; nella
mia Sardegna molti poveri diavoli andavano
a finire in carcere per aver rubato una pecora. la cui carne serviva a sfamare nidiate
di bambini poveri e denutriti... Era un male
ed era disonesto anche quel modo di voler
sbarcare il lunario; ma oggi chi ruba e, rubando, talvolta, uccide, non è più quel miserabile morto di fame, ma è il figlio del
dottore, dell alto funzionario c dell avvocato.
E’ lo studente svoglialo che. avendo dato fondo ai molti quattrini riceviUi dai suoi munifici genitori, non si accontenta del proprio stato, non ritiene lo studio come un
dovere e..., per ammazzare il tempo e la
noia, sì dà alla malavita: ruba, scassa, aggredisce e ammazza, come Caino, il fratello.
E quel che accade a questi sciagurati giovani. vittime del vizio e di una forma sempre più dilagante di malcostume, si ripete
nelle piccole e grandi amministrazioni; negli
enti statali e parastatali, tra pìccoli e grossi
impiegati, che non sempre vengono scoperti
e denunciati ai tribunali... Ma non è di questi che io voglio e posso occuparmi. Per costoro può essere sempre valido il detto po
polare ; « tanto va la gatta al lardo che vi
lascia Io zampino »! Sarà questione di tempo, ma non vi è nulla dì occulto che un
giorno non possa essere svelato. Presto o
tardi anche loro pagheranno, come avrebbero dovuto pagare salato tutti quelli che.
direttamente o indirettamente sono stati
ideatori ed esecutori delle grosse operazioni
delittuose di questi ultimi tempi.
Di essi la stampa quotidiana ha parlato
fino alla nausea, ma io direi, quasi, fino a
far dimenticare la gravità dei fatti e a creare,
per la morbosa curiosità del pubblico, un
alone di simpatìa verso gli imputati che « ci
hanno saputo fare » (sic); mentre a pro o
contro di essi — come accade pei delitti più
famosi (ricorda: Montesi, Loverso, Fenaroli, ecc) — si formano addirittura due correnti popolari; degli «innocentisti» e dei
« colpcvolisti »...
Cose da nulle, insomma. Fatti innoqui, buo.
ni, se mai, a distrarre la gente, anche quella
per bene che, tutta presa dalla suggestione
della cronaca, non ha il tempo di pensare a
cose più serie: ai pi'oblemi di chi non ha
ancora la casa e il lavoro: alle sofferenze di
chi è ancora vittima deU'odio e delLingiustizia: al travaglio di chi soffre e geme a motivo
delle guerre che ancora tengono in ansia
alcuni popoli della terra.
Ma intanto gli scandali si ripetono a
catena: quello più recente serve a far dimenticare quelli precedenti, mentre gli imputati, colpevoli o innocenti, vanno da un
tribunale all’altro e da una corte aU’altra,
con sempre maggiori possibilità di vedersi
ridotta la pena, fino al punto che di essi
non si parla più o perchè si vuole, di proposito, dimenticarli, o perchè Fumanità, al
postutto, c fatta così : infierisce, incalza e
vorrebbe linciare, i disonesti e gli assassini,
ma poi, quando i piombi sono stati scomposti e le redazioni dei giornali tacciono,
tace anch essa, salvo a ridestarsi quando un
nuovo fatto sensazionale possa nuovamente
incuriosirla e stimolarla.
Sono ormai dimenticati Io scandalo dì
Fiiiniic.ino, quelli delle banane, di Terni, della Confindustria e del Consorzio agrario di
Velletri. Anche il caso Ippolito, quello dei
Frati di Mazzarino, ecc. fanno parte di un
vevgognoso patrimonio del passato. Ma sono
scandali f
venuti ora alla ribalta — tanto pe ; non
cambiare Ìl disgustoso scenario di quc.-.o nostro povero mondo — ì frati di Albar^/ con
ìl grosso scandalo del tabacco; e per finire
(fosse davvero rultimol), lo scandalo, non
meno grosso nè meno preoccupante, p-jrchè
interessa migliaia di uomini bisognosi -li assistenza: quello dellT.N.P.S.!
Perchè tanti scandali?
Ecco, la nostra stampa se ne d(A rebbe
pure preoccupare, perchè sono fatti che avvengono e noi non possiamo e non dobbiamo
ignorarli. Ma il nostro compito non è certo
quello di stimolare la morbosa curiosità di
quei lettori che vogliono vedere come lo cose
vanno a finire, bensì quello di adoperarci
affinchè scandali, delitti e reati di ogni genere vengano severamenie repressi c. per
quanto è nelle nostre forze, cercare di prevenirli irttraverso la nostra testimoniati za cristiana, ]à dove siamo chiamati a servire e a
dare il nostro onesto contributo di credenti
e cittadini che vogliono onorare il proprio
Paese, non offendendolo e depredandolo portando i capitali all’estero, ma offrendo qualito di meglio è in noi, con la speranza di
migliorarlo e renderlo sempre più degno di
stare a testa alta nel grande consesso delle
altre nazioni civili.
Per eliminare o scoraggiare gli scandali,
colpendo alla base le cause che li determinano, la funzione della stampa è di capitale importanza. Perciò io credo che il nostro compito non è affatto quello di fare la
apologia del reato, ma di denunciarne la
gravità e, combattendo concordemente lo
spìrito di emulazione, proporre e promuovere,
insieme ai provvedimenti severi che ogni
caNO richiede, una campagna rigidamente morale ed altrettanto repressiva.
Ho visto qualche settimana fa un film
alla Televisione che era una vera c propria
scuola a delinquere: i malintenzionati e
quanti sono jiroclivi a rubare e a vivere di
insani espedienti avranno certamente ricevuto. guardando quel disgustoso spettacolo, nozioni utili intorno alla tecnica del borseggio... Bel modo di educare la gente!
Non parliamo poi dei libri che oggi vanno
a ruba e in molli casi sono la rovina dei
giovani. Si deve aU’azione deleteria di certe
pubblicazioni se oggi, per buona parte della
nostra gioventù, non esiste più il gusto del
bello e del vivere onesto e morigerato. La
corsa al vizio e la repulsione al bene, frutti
di un'educazione errala, contraria alle leggi
di Dio e aU’esempio degli uomini onesti, sono, pare a me, la causa di tanti mali e di
tanti scandali. Giacomo Spana
3
30 luglio 1965 — N. 31
pag. J
Interlocutori
ecumenici
Impegno politico
del cristiano
La tendenza attuale di dilatare ¡1 dialogo
con la chiesa caitolica richiede che sia data
più ampia diffusione a quelle manifestazioni del pensiero cattolico che possono coticorrere alla chiarezza del dialogo. Pertanto mi permetto di presentare ai nostri
lettori — che raramente leggono l’Osservatore Romano — due brani che ritengo
m.l'-o significativi.
« UN’OCCASIONE
DI CERCARE
1 DI TROVARE IL SIGNORE »
11 primo è tratto dal discorso di Paolo VI
nella-', prima -udienza"concessa, mereoledì
21 luglio del corrente anno, a gruppi cattolici p-ovenienti da vari paesi. 11 ¿’scorso è
riferito dalPOsservatoire Romano di giovedì
22 luglio, in prima pagina — come di consueto — e coi titolo che abbiamo posto in
tesla.
11 Papa constala che quella moltitudine
co-ì varia era convenuta spinta da un chiaro desiderio : « voi volete vedere il Papa e
avere la sua benedizione a Allora Paolo VI
cerca di indagare il motivo profondo di
ipiel desiderio: « .Von è semplice curiosità
di un’esotica esperienza, o puro conformisnui alla prassi cattolica che vi ha qui condotti: sotto l’aspirazione di vedere il Papa
c’è un desiderio, ¡orse inespresso, più profondo; vi è una timida ricerca, quasi la
speranza d’ima scoperta spirituale, un tentativo di esplorare fuori di sè ciò che si
vorrebbe trovare dentro di sè: una luce reheìosii. Chi è il Papa? non è il Vicario
di Cristo? sarà forse possibile scuigere, non tanto nelle sue sembianze —
chi non possono che deludere l’aspettativa d’una visione sensibile — ma
nc! ininistero, che in Lui si personifica il mistero di una particolare preser, ia — quella della continuità storica :iuclla dell’autenticità rappresent i queIla--'deHe potestà di Gesù
st( o operanti il suo magistero, il
su tu rdozio, ;1 suo regale e pastor>i ovtrno —, d’una particolare presu t diciamo, di Cristo? vedere il
F i i non porta torse a intravvedere
il non '
(1 t\ìi(>nlnle l'episodo del Vangelo, innestai- nella narrazione dell’ingresso messilinivi, di Gesù a Gerusalemme? Vi erano,
seri Giovmwi !12: 20-21) alcuni gentili,
di (■ •fili che erano venuti ad adorare Dio
nellr lesta (di Pasviua). Questi si accostaron ' l ilipiio... c lo pregavano dicendo:...
desi riamo di vedere Gesù. Filippo andò
e II lisse. ad Andrea; e Andrea e Filippo
lo <h .sero a Gesù.
« I osi pensiamo che sia, così auguriamo ne sia il vostro vero e profondo desiderio di questo momento: vedere Gesù.
C ti si contenta
gode
SE( ' E DALLA PRIMA PAGINA
nel < di nueve formaz'oni governa
tive); vengono meno a tale impegno anche
colois. Ira gli oppositori che, in casi come
quesu - accentuano la politicizzazione di
vicen;:.' che hanno invece un carattere squi'Sitan;: lie giuridi o, e come tali vanno affroìitidic e risolte. Avremmo sinceramente
prefc. Jo che in un processo regolarmente
tenuto i'incriniinalo venisse pienamente assolto- mciilre vediamo nel voto parlamentare tnì'impllciio riconoscimento di colpevolez;' ì. anclie se non puramente personale,
forse. i)ia largamente condivisa. L’avremmo
preferito per il Trabucchi stesso, ma sopra’lrUt) per la dignità del nostro istì-uto
parlamentare. Quale situazione si determinerehlie. infatti, qualora i procedimenti
giudiziari, che la Procura della Repubblica ha dichiarato di voler condurre avanti
nei coiilron.i delle altre persone implicate
nello scandalo del tabacco accanto aH’ex
ministro Trabucclii, dovessero portare a
condanne? Il giudizio dell’opinione pubblica sul parlamentare ma soprattutto sul
Parlaini'iito sarebbe doppiamente pesante.
Ancora alcune note. Per il voto è stato
determinante l’appoggio dato alla DC da un
gruppo di parl’jjmenlan di altri partiti, in
particolare socialdemccratici. La cosa deve
essere sottolineata. Giuseppe Saragat rimane il vero leader del par.ito, e sempre meno si comprenJe (“onio la sua candidatura
alla presidenza della Repubblica sia stala
a suo tempo cosi a lungo osteggiata da parte deiìiocri ìiiana.
Infine, perchè, in questa sede, ci Ínteres*
siamo tanto di questa meschina vicenda, in
cui l’unicu — ma non trascurabile — elemento posilivo è stalo rappresentalo dal fatto che il Parlameli lo ha largamente e apertamente dibattuto il problema? Abbiamo
l’ingenuità e la con iulaggine di continuare
a protestare ontro un partito osa, per
le più con tanto di benedizione ecclesiastica e di autorevoli appelli al santo dovere
dell’unità dei cattolici, associare il nome
s^anio (per i irii;.ianiì del Salvatore del
mondo a un pariito cha nella sua azione
politica ncn sì situa certo a un livello spirituale e morale superiore, anzi. Ingenuamente e cocciutamente vorremmo vedere il
giorno in cui dei cattolici stessi, nella misura della loro fede cristiana, strapperanno
via questa elicliella rosi ionie si mette la
mano (lavanti alla bocca che pronuncia banali e grossolane bestemmie : per pura decenza.
Il diiscor-io, il dialogo sulU’impegno politico del cristiano può seriamente comineiaire soltanto Jopo; del resto il dissenso,
che non Ila in primo luC'go motivazioni
morali ma teologiche, resta anche allora
radicale. g
Cioè cercare il Signore. Cioè oltrepassare
10 schermo della scena sensibile e del quadro umano e ¡enture la ricerca, implorare l'inconlro con Colui che la Chiesa,
sacramento di Cristo, ha il prodigioso
potere non subì di ricordare, non solo
di rappresentare, ma sotto certi aspetti di attualizzare; ed ha la sublime
fortuna di annunciare, con le parole
di Maria evangelica: ”E’ qui il Maestro, e ti chiama” (10: 11, 28).
« Vog’iamo cioè che l’L dienza abbia valore religioso. Vogliamo che offra occasioni di cercare e di trovare il Signore..
11 Signore è vicino; il Signore è reperibile; cercalo nella Chiesa; non li
scandalipare (cfr. Matth. 11: 6), se
ti offre il sentiero per arrivare a Lui
in chi è incaricato qui in terra di perpetuare la sua missione; e trovato il
sentiero, osa percorrerlo fino a Cristo,
fino a Dio! (cfr. 1 Cor. 3; 23) ».
Credi e lle ¡1 lettore protestante si senta
un tantino a di'Sagio dinanzi a questa — per
altro autorevole — manifestazione del crislorentrismj cattolico e anche dinanzi a
questo esempio di interpretazione della
Parola di Dio. Può servirci anche queste a
capire quale è il concetto attolico di « ritorno alla Bibbia ». Vorrei ancora che queste parole di Paolo VI fossero attentamente
lette dai nostri fratelli rhe fanno visite di
omaggio al Papa o che apprezzano con particolare effusione la presenza di suoi rappresenlanti ai nostri ;iinodi o Congre.ssi
(ricordiamo che il Segretariato per TUnione
dei Cristiani deriva direttamente dal Papa
e lo rappireseniai. Vorrei amora che i nostri tralelli leggessero le liste dei Gruppi
annunciati alle Udienze per rendersi conto
che il cattolice.simo di altri paesi non è
treno rappresemalo di quello italiano.
«UN DILEMMA:
O L’ATEISMO
O IL CATTOLICESIMO»
¡Nello stesso numero deirOs,servalore Romano, a pag. 6 c’è un articolo di Igino
Giordani dal titolo Prospettive cristiane
sulla ScaiuUncvia che presenta il liliio di
i.ucio S. Caruso Ge.sù Ira i fiordi. Assisi,
Ed. Pro Civitate Christiana. L’articolo è
molto interessante per indagare la mentaolà erumemea rat'.ótica, ma ci sono alcune
aHermazioni che meritano di essere ripur■lale. L’articolo inizia: a Sui paesi scutidimivi, specie Svezia e Norvegia, circolano
slogans che pretendono di fissarne le caratteristiche definitive benessere economico, assicurazioni sociali, controllo delle
nasi ile, socialismo blando decoro delle
rase, tristezza delle anime » Fortuiiatamenle questo quadro* non esaurisce la realtà
dei paesi scandinavi, percliè c’è la presenza cattolica che limedia a questi mali,
.'mztutto, questi popoli si sono allontanali
dal cattolicesimo senza saperlo : « la Riforma fu importata dall esterno senza che se
ne accorgessero. Un sesuila che vi sbarcò
a suo rischio, un secolo dopo la Riforma,
scoperse che quelle popolazioni ignoravano
ancora d'essere separale da Roma » Si tratta di un fatto veramente grave: c’è da pensare che i predicatori della Riforma abbiano fatto credere agli scandinavi di essere legati al papa e che .i soldati di Gustavo Adolfo abbiano .oiubatluto in Germania convinti di difendere il primato del
vescovo di Roma!
La sorte dei popoli siandinavi, poi è
stata delle più infelici, perchè u Usciti dal
puritanesmo. quei popoli in vario modo si
sono gettati alla ricerca del benessere temporale realizzandolo nella misura e nelle
forme più progredite ». E’ la nota tesi cattolica che fa derivare il materialismo moderno dalla Riforma; i paesi rattofici, al
contrario, non sono caduti in questa tentazione, forse perchè il benessere è stato
costante privilegio delle classi dominanti
e lo è in gran misura tutt’ora!
Il Giordani, tuttavia, concede ai popoli
scandinavi un moto spontaneo di risipiscenza. per riti anche loro si sono accorti
che « c'c anche da nutrire lo spirito, altrimenti si elimina la miseria ma si installa la
disoerazione ».
Qui entra in azione il cattolicesimo.
« Questa esperienza sta, nel clima ecumenico d’oggi, promovendo una comprensione del cattolicesimo già tra gli stessi pastori luterani, i quali cercano un aggiornamento nella reslaiiriizone della liturgia cattolica e magari della stessa confessione
privata ». Lo sviluppo liturgico è una caratteristica del a dialogo ecumenico >i; forse il
desiderare che il dialogo stesso si concentri nella umile e franca confrontazione con
la Parola di Dio in taluni ambienti «ecumenici ,1 è ritenuto « integrismo proteRíanle ».
L’influsso catlolieo non s¡ limila all accenluazioiiu lell nileress^ lituriiico. In
Islanda « .si è acceso un interesse per la
fede cattolica, a cui hanno tenuto dietro
conversioni — cerne quella dello scrittore
Halldor Laxness premio Nobel 1956 — e
lon le conversioni, il formarsi d’una geracliia, l'erezione di chiese, il dilatarsi delle missioni ». E pensare che in certi ambienti protestanti il « proselitismo » viene respinto e Lo evengelizzazione » suscita
scrupoÌi, quando è rivolta verso ambienti
cattolici!
Anche in Norvegia abbiamo la « conversione » di un premio Noliel. Sigrid Undset e nella Svezia abbiamo quelle dell’attore cinematografico Gunnar Bioernslrand
(speriamo più seria di quella di Caterina
Spaak!), dell’annunnairice popolare di Radio Stoccolma Barbara Alving, della «grande scrittrice Gunnel Wallquist » e del dott.
Gcran DaliLin.
¡Vía 1’influsso del ciattolìcesìnio appare
derisivo soprattutto nella Finlandia. Leggiamo. « Prima della guerra erano i vecchi
a leggere la Bibbia. Ora la leggono tulli
SEGUE DALgA prima PAGINA
che degli uomini) perchè è schiavo
delle sue idee, del suo benessere e delle sue buone ragioni per lasciare le
cose come sono. Il liberale è schiavo
di una grossa illusione: che il diritto
di proprietà. Lordine costituito, la libertà... di pensare (soprattutto quando non si traduce in pensieri suscitatori di rivolgimenti che in qualcte
modo turbino l’equilibrio privato, economico e sociale) siano il codice di
Dio e che in questi «,valori ». Dio consista. No; Dio non deve turbare; tutt’al più può commuovere... se la predica è stata particolarmente liella...
se la musica dell’organo era particolarmente adatta. E’ iii genere la religiosità tipica di coloro che si commuovono più facilmente alle torture
inflitte alle bestie che ai bestiali maltrattarrenti inflitti agli uomini. Per
non aver voluto mai dare una dimensione politica alia loro religiosità,
questi uomini hanno lasciato che si
si compissero delitti orrendi, come le
camere a gas naxiste o le forche fasciste. Si credevano assolti « in privato » da Qu-ai « fatti pubblici » dei
quali però i loro fratelli erano vittime. A questi liberali l’Evangelo deve
annunziare la implicita rilevanza politica del loro atteggiamento assenteista. La loro innocenza politica è
il vero peccato del loro egoismo che
è solo narcisismo della fede.
Dal dominio marxista. Non è libero il marxista. Per lui la politica è
una religione. I marxisti fanno della
politica la loro monoteistica religione
e della religione la loro monopolistica politica. C’è un solo Iddio (Marx)
ed essi ne sonn i profeti. A battesimo li tiene la Scienza. Se obbiettate
qualche cosa siete dei qualunquisti.
I marxisti credono in un popolo di
eletti: eletto è solo colui al quale è
stato dato — meglio se per nascita —
di avere lo .spirito per comprendere e
giudicare ir modo sicuro delle contraddizioni della storia. Questi eletti
so-no i proletari. Si dà il caso che, a
volte, anche gli intellettuali borghesi
possano intendere la verità perchè il
Icro «vuoto di spirito», nel quale
muore d’inedia il loro vuoto cristianesimo, è sensibilizzato dal « nuovo »,
dal bisogno d’un mito... per esempio
dal mito dei progresso. Il mito del
progresso è quell’eterno bisogno di illudersi nel senso che allo sviluppo
tecnologico .«’accompagni uno sviluppo morale, come se l’evoluzione dalla
scimmia all’uomo non rendesse oggi
evidente che le scimmie soro ancora
capaci di volersi bene, gli uomini no!
La religione della politica del marxi.smo soggiace allo stesso mito che
animò una volta la borghesia nascente: fare il regno di Dio su questa terra ad opera dell’uomo. La forza operativa del mito trasforma tutto: la
verità in propaganda ed il successo
in verità.
Il partigiano di Cristo sa che il suo
Signore ha moltiplicato il pane agli
affamati ed ha guarito le malattie ed
alleviato le sofferenze ai miseri. E’
quindi con coloro che hanno in politica questo progranuna, senza chiedere ai compagni di strada un certificato di battesimo. Cristo ha dato senza
che gli uomini ai quali Egli diede avessero nulla che meritasse la Sua
attenzione, salvo la loro infinita sofferenza. Questi uomini hanno creduto perchè hanno visto le cose grandi
di Dio; come potremmo nei pretendere che i derelitti e gli oppressi di
oggi credano senza vederci al loro
fianco?
I politici danno per ricevere, il partigiano di Cristo dà senza nulla volere perchè ha già avuto dal suo Signore. Ma il credente sarà sempre
un resistente e come tale resisterà
anche alla tentazione di credere più
nell’uomo che in Cristo. C’è un limite che distingue e divide il credente
impegnato dagli impegnati non credenti; la credenza iiel peccato di tutti gli uomini. Non solo al peccato
d’egoismo dei conservatori che non
vogliono impegnarsi, ma anche al
peccato d’orgoglio dei rivoluzionari
che credono di potersi sostituire a
Dio. Roberto Jouvenal
La riunione del
Colle delle Fontane
avrà luogo l’8 agosto p. v.
alle ore 15
Notiziario catanese
Le attività sono praticamente terminale
col culto solenne della Pentecoste.
Domenica 23 maggio abbiamo avuto l’A.ssemblea di Chiesa, con la presentazione
della <( Relazione Annua » da parte del
Consiglio. Dalla «relazione» stralciamo
alcune note per gli amici del gicirnale. H
nuovo Pastore, giunto con la sua famiglia
alla fine del settembre scorso, è stato accolto con grande cordialità... I primi mesi
della sua permanenza sono stati in gran
parte dedicati alla visita particolareggiata
alle famiglio e ai membri di eliiiesa, oltre
che naturalmente alle normali attività.
Per quanto riguarda le attività, la « reli<zi(..ne » soLtoliiiea che la frequenza ai
culti domenicali è B’ala rallegrante. Un numero di persone piuttosto tidotlo lia seguito, con intei'ea-,e, le riunioni del inereidedl sera, in cui si e esaiuinalo in parti< dare i « dorunientj del Congresso Evangelico I), ¡I « rapporto della Commissione
mista Valdese-Metodista » e l’opuscolo del
Prof. Vinay sulla « presenza pro-tesiaiute iu
Italia ».
La scuola doiutnicale, con una ventina di
hembini, ha avuto un andamento buono',
grazie anclie alla fattiva collaborazione di
quattro luouitrici mollo preparate. 1 corsi
di calecliisuo, c-ji. 12 catecumeni, terminatisi alla fine di maggio, hanno avuto esito
positivo per tutti.
L’Unione Giovanile ha raccolto una ventina di elementi bene affiatati, che, sotto la
direzione di un seggio composto da giovani, hanno avuto una serie di riunioni in
e ne traggono forza per sperare, l cattolici
attendono a ¡vresentare la Chiesa catlolica
come la Chiesa che fu dei finlandesi: non
straniera, quindi, neppure in Finlandia.
Intanto rinforzano Ut religiosità già forte
dell’intero popolo. « Gli ambienti colti,
è stato dichiarato a Caruso da uno
degli apostoli cattolici più impegnati,
già sono dinanzi a un dilemma: o
ateismo o il cattolicesimo, cioè o un
impazzire della cultura nello smarrimento di Dio, o una cattolieizzazione
della religione di Stato. Non faccio previsioni, ¡xirlo di fatti, fatti che già cominciano a manifestarsi-- ». Come ben si vede,
in questo caso il Protestantesimo appare
già liquidato, salvo die non accetti la
« (-.attolicizzazione ».
Mi sembre che queste due espressioni
della mentalità cattolica di provenienza così
diversa (il « Vicario di Cristo » e un «laico rattolico impegnato ») si impongano alla nostra riflessione, non tanto per opporre
dei generici rifiuti, ma per un più coraggioso e franco ripensamento dei valori ai
quali siamo stati driamati a rendere testimonianza mediante la vocazione all’Evangelo e che consistono certamente nella conversione a Dio, mediante Gesù Cristo, ma
in modo ben più profondo e radicale di
quanto questi nostri interlocutori non sappiano immaginare. Alfredo Sonelli
teressanti... specialmente quelle in comune
con la Uniche Battista.
Le sorelle di chiesa, organizzate in « Società di cucito » (Presidente Sig.ra Marietti
Ritter) e in « Unione Femminile Valdese *
(Presidente Sig.na Mimma Vitale), hanno
continualo nella loro attività benefica a
favore degli Istituti, specie Casa di Riposo di
Vittoria e Asilo Infantile di Pachino.
La Corale, rirostituita sotto la direzione
della Sig.ra Anna Pevrot, con una ventina
di elementi, h.i dato la sua apprezzata collaborazione ai culti delle solennità.
Al principio di aprile si sono iniziati i
lavori per il nuovo tempi« (dopo anni di
difficili trattative e pratiche burocratiche).
Speriamo di poter inaugurare al più presto
i nuovi locali, di cui sentiamo la urgente
necessità, per una più efficace presenza
evangelica nella città.
Le contribuzioni lianno continuato ad
esprimere la particolare sensibilità della
nostra chiesa (non eccessivamente numerosa...
duecento membri comunicanti) in questo settore: versata alla cassa centrale una somma
pari a 10.000 lire per membro.
I culti di Natale, di Capodanno, XVIII
Febbraio, Palme, Venerdì Santo e Pasqua
hanno riunito delle vaste assemblee di fedeli (Abbiamo anche qui in un certo qual
modo il fenomeno dei «culti solenni»...!).
A queste a.ssemblee, come ad ogni culto
non è marnato il richiamo a non trascurare
le « comuni adunanze come alcuni sono usi
di fare» (Ef. 10: 25).
In occasione del XVII Febbraio, celebrato qui domenica 1-1, abbiamo avuto una
« agape fraterna » clic ha riunito oltre settanta commensali. Il Pastore ha presentato
una interes-sanie serie di diapositive sulle
Valli Valdesi e sulla nostra opera.
II Pastore ha visitato mensilmente i grup
pi Valdesi di Taormina e di S. Maria di
Lirodia, ove, in occasione di Natale e d
Pasqua, è stata anche celebrata la S .Cena
Si è iniziato ora il periodo estivo che ve
de, cigni anno, una parte delle famiglia del
la Comuniità la.sciare la città (ove il caldo
imperversai per raggiungere le località del
la montagna etnea o i lidi marini, « la Sviz
zera (da <‘Ui inclte famiglie provengono)
A tulli, a chi parte come a chi resta, rivoi
giamo l’augurio di buone vacanze., senza
mai dimenticare che la domenica è ovunque
il « giorno del Signore ».
Avremo per qualche domenica il piacere
di avere ira noi Io Stnd. in Teologia Sig.
Campi Emidio, in sostituzione del Pastore.
Fin d’ora gli porgiamo il saluto fraterno
e il ringraziamento per i suoi messaggi.
Radio TV - Monteceneri
Domenica 1® agosto, oro 9,15: Conversazione evangelica alla radio, Past. Guido
Rivair.
Televisione, alla fine delle trasmissioni,
circa alle 22: « I.a Parola del Signore»,
Past. Guido Rivoir.
In tournée alle valli
Quelli
di Mannheim
Gli avvenimenti migliori della -vita spesso
non sono ricordati dalla cronaca e per questo motivo la visita dei 40 fratelli di Mannheim per poco corse il rischio di non esser
descritta ai lettori dell'Eco-Luce.
Giunsero alla vigilia di Pentecoste accompagnati da tre pastori : Eibler, titolare della
chiesa dell'Epifania a Mannheim, Guggholz,
della Chiesa del Monte di Pentecoste, e
e Glöckler, decano di Schmied.
Scesi all'albergo Olivero vi consumarono
la prima cena e vi ricevettero un primo benvenuto da parte della Corale della chiesa di
Pinerolo. diretta dalla sig.na Bessone e da
parte di un gruppo di giovani villaresi. Senza
programma prefisso i canti e i discorsi si
susseguirono in mezzo al più puro entusiasmo e fino a tarda ora.
Pentecoste : ¡1 gruppo partecipa al culto
nel tempio villarese, l quattro pastori presenti si alternano sul pulpito per spiegare
la parola di Gesù : « Io sono la via, la verità
e la vita, nessuno viene al Padre se non
per mezzo di me ». Anche la Santa Cena è
distribuita dai quattro pastori a tutti i presenti. Cantano la corale del Vìllar e quella
degli ospiti. Suona la fanfara diretta dal M.o
Stober in vacanza alle Valli. Culto benedetto e pienamente ecumenico.
Nei pomeriggio gli ospiti offrono un apporto consistente al Bazar della chiesa.
La sera, dopo un pasto generoso offerte
dalla chiesa di Luserna San Giovanni, ha
luogo un incontro fraterno con la comunità,
nella Sala Alharin, animato da diapositive
delle due sponde, da canti e messaggi. Prezioso l’apporto della corale e del suo Direttore G. Alharin. eloquenti le parole dei due
pastori Jahier e Magri, fraterna l'accoglienza della comunità.
Lunedì. Alle ore nove i quaranta pellegrini di Mannheim sono già a Torre Pellice, seduti accanto agli studenti del Collegio
per assistere al loro culto di apertura della
settimana. E’ opportuno che essi prendano
visione dell’unico ginnasio-liceo valdese esistente in Italia. Molto gentile l'accoglienza
dei Profe.ssori^ efficaci il saluto e la predicazione del past. Davite, simpatici gli studenti.
Quindi in macchina, li tempo stringe e
Bobbio, il Castagneto e la Miramonti debbono esser visitati in gran fretta prima di
giungere alla signorile colazione offerta dalla
chiesa dì Torre Pellice nella Foresteria. Il
tempo è poco per prender contatto con questa grande comunità ma il « savoir faire »
dei Signori Sommani, la gentilezza dei presenti e la bontà delle vivande basteranno per
lasciare un ricordo più che consistente.
Nel pomeriggio non è possibile non fare
una corsa alla Ghieisa d’ia Tana e al monumento dì Chanforan prima di salire a Pomaretto ove aspettano il pastore Bouchard e
la sua chiesa. Dopo una cena generosa offerta nella nuova foresteria del posto che si
inaugura in questa occasione, ha luogo l'attesa riunione nel tempio, col concorso della
corale diretta dalla sig.na Grill e con la pre.
senza di una buona rappresentanza della comunità. Parlano soprattutto gli ospiti e ricordiamo ancora i loro messaggi.
Il pastore Guggholz racconta l’episodio di
due tartarughe di uno zoo : una grossa testuggine è capovoltai e non riesce a rimettersi sui suoi piedi; ma arriva una piccola
tartarughina la quale anzicchè passare oltre,
si avvicina e le si appoggia : è quel che basta
perchè quella grossa possa rimettersi sui
suoi piedi. Così, egli pensa, la piccola chiesa
valdese può essere un aiuto per la grande
chiesa del Baden... La quale a sua volta deve essere un forte amico per i valdesi.
Il pastore Eibler racconta come un anno
fa, in occasione della visita di 80 valdesi a
Mannheim la sua gioventù aveva posto sulTingresso dei propri locali una scrìtta con
il motto valdese « Lux lucet in tenebris ».
Era una cosa provvisoria e doveva esser tolta
qualche giorno più tardi. Ma nessuno volle
più toglierla, c'è ancora adesso e forse resterà
ancora in avvenire...
Il Decano confessò di esser venuto quasi
per forza alle Valli perchè invitato da parenti. Ma ora aveva cambiato parere, aveva
capito Tulilita dell'incontro dei fratelli in
Cristo al disopra delle frontiere e voleva in
avvenire appoggiare simili attività.
L'indomani, martedì, era il giorno della
partenza, ma restava da vedere un'altra cosa
importante: la Scuola Latina di Pomaretto.
In assetto di partenza, con i bagagli già sistemati sul pullman, i nostri amici vennero
ancora a salutare questo nostro istituto, ammirarono gli alunni bellamente schierali a
fianco dei loro professori e ne udirono i canti
diretti dal Pastore Bouchard.
Poi. dopo un ultimo culto di commiato
nella cappella di Villar Perosa. partirono
conunossì, salutati con pari commozione.
Erano stali fraternamente ospitati per i
pernottamenti, dalla Chiesa di Villar Perosa.
per metà da famiglie singole e per metà
presso l'albergo Olivero. Ringraziamo quanti hanno collaboralo a questa riuscitissima
manifestazione dì comunione fraterna. Dalla
Germania son giunte varie lettere entusiaste.
Un comitato già si è costituito per dare incremento ai rapporti iniziati. E. Geymet
FEDERAZ. FEMMINILE VALDESE
IMOrtRO APRALE
alla Roeda^ia ili Pradeltorno
28-29 Agosto
Tema: Il prezzo della Grazia, nella
vita del credente e della comunità.
Relatore; Giorgio Tourn.
Quota: L, 1.600 circa. Prenotarsi entro il 26 Agosto presso : Etiennette
Jalla, San Germano Chisone; Louise
Rochat, Strada Provinciale, 9, Torre
Pellice.
4
■pag
N. 31 — 30 luglio 1965
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
POMARETTO
Ringraziamo molto il Pastore Guido Colucci, della chiesa di Verona, per il profondo
messaggio dato alla nostra comunità la domenica 11 luglio. Nel pomeriggio è stata
molto gradita la festa della Scuola Materna
con recite e canti apprezzatissimi dal modesto
numero dei presentì. I lavori dei bimbi, disegni e quaderni scritti molto bene sono
stati apprezzati da tutti. Sono state consegnate le medaglie d'oro, d'argento e di bronzo
con libri e ricordi vari ai vincitori del disegno dopo attento esame della giuria, composta dalle signorine Mathieu, Grill, maestro
Amato e Pastore Colucci.
Un grazie speciale è stato rivolto alla Signora Reynaud, Signora Bouchard, Balma
Emide, al Comitato per quanto avevano fatto
per la Scu^a Materna.
Dal giorno 7 al 16 agosto avremo la visita
d'una cinquantina di studenti inglesi guidati dal Pastore Bergg.
Sin d’ora diamo loro un caldo benvenuto.
SAN SECONDO
— Martedì 20 luglio si sono svolti i funerali di Bernard Giovanni Pietro, deceduto
al Bric Round, all'età di anni 66. L nostro
fratello viveva di solito al Podio di Pomaretto, ma era stato trasferito presso la figlia,
da alcuni mesi, perchè colpito da una grave
malattia.
— Mercoledì 21 luglio è stalo celebrato
il servizio funebre di Gaydou Giovanni Giacomo. deceduto nella sua casa a Miradolo
aU'età di anni 70. II nostro fratello era originario di Massello, dove contava ancora
molti parenti ed amici che vollero tributargli Testremo saluto.
Alle famiglie colpite nei loro affetti più
cari ridiciamo ancora la nostra viva e sincera simpatia cristiana.
— Desideriamo inviare i nostri fraterni
auguri a Pagetto Bruno che, sposatosi a V’^illar Pellicc il 17 luglio con Liliana Assunta
Garofalo, si è trasferito in quella comunità.
— Siamo grati al Prof. Emanuele Tron di
Cenova che, in assenza del pastore, ha presieduto il cullo del 18 luglio e a Lillia Codino che, in quella stessa domenica, ha ottimamente debuttalo come organista della nostra Chiesa.
Comunichiamo in anteprima che la
festa del XV Agosto, unitamente per
le due valli, si svolgerà nella nostra
parrocchia. Si sta attivamente lavorando per la preparazione di questa
manifestazione, di cui sarà pubblicato prossimam» nte il programma.
PRAMOLLO
Domenica 8 agosto, D. v., avrà luogo a Daz.ara l’annuale incontro dei
membri della comunità di V'illasecca,
di Pramollo e di quanti vorranno
unirsi a noi. Alle ore 10,45 si terrà il
culto ed al pomeriggio alle ore 14 una
riunione. In caso di cattivo tempo il
culto avrà luogo alla Ruata di Pramollo alle ore 10.
Diaspora della Bassa
Padana
Ultimamente abbiamo amministrato il Bat.
tesìmo a Peyronel Rodolfo di Enzo e dì
Jahier Mirella (Ruata), a Peyronel Paolo di
Aldo e di Peyronel Nelly (San Germano Chisone) ed a Long Renata di Aldo e di Beux
Paimira (Sappiattì). Il Signore accompagni
con le sue benedizioni questi bambini, i
loro genitori, i padrini e le madrine.
Sabato sera, 17 corr. m., un gruppo di collaboratori e di amici, rispondendo alPinvito
gentilmente rivolto loro dal Sig. Eugenio
Maccari di San Germano Chisone, Sindaco
di PramoUo, si sono riuniti intorno a lui per
felicitarlo e rallegrarsi con lui per la laurea
brillantemente conseguita in Scienze Politiche e per offrirgli un piccolo segno del loro
affetto. Al neo-dottore rinnoviamo le nostre
più vive congratulazioni insieme al nostro
sincero augurio per la sua professione e per
la sua attività in favore della popolazione
del nostro Vallone.
Dopo 23 anni è arrivata a Palermo la salma del Ten. del Genio Ing. Emilio Emanuele Bonci, figlio del fu Arch. Paolo Bonci
e di Virginia Geymet.
Dopo le solenni onoranze funebri civili
e militari, un folto gruppo di amici e parenti hanno accompagnato la salma al cimitero e hanno ascoltato in profondo raccoglimento, le confortanti parole del Pastore,
P, V. Panasela.
La madre Virginia Geymet, le sorelle Beatrice in Mangiapane, Lidia in Paratore Dott.
Michele, il fratello Paolo Giovanni con la
moglie Stancanelli, la zia Deborah Geymet,
Ved. Rutelli che tanto Tebbe caro, i nipoti
tutti lo ricordano ai parenti tutti ed amici.
Il secondo semestre dell'anno ecclesia^dco
1964-65 si è concluso senza alcun segno di
rinnovamento particolare. Il lento ma costante esodo dei giovani verso i grandi centri e
la dipartenza dei fratelli più anziani, assottigliano via via le file della nostra comunità.
Di conseguenza si riducono pure le attività
ed i partecipanti ad esse. Il culto domenicale ha una frequenza media di 40 partecipanti, lo studio biblico di 7; la nostra Scuola
Domenicale di 15 bimbi e l’Unione Femminile di 8 sorelle. Le riunioni di preghiera
indette per l’Unità della C. o per la preparazione alle solennità deH'anno liturgico hanno una frequenza media di 5 fratelli e sorelle
più sensibili a questo o a quel problema. Questa presenza attiva va inserita nel quadro più
vasto che abbraccia tutti i nominativi degli
iscritti nei registri ecclesiastici : Membri Comunicanti 105 e popolazione evangelica valdese 157.
Lo spirito che anima i partecipanti alle
varie attività è generalmente vivo : il culto
di adorazione è profondamente sentito, la
parola libera negli studi porta ad un fraterno scambio di idee. Il Doposcuola, del quale
già abbiamo parlato nel precedente notiziario, ha notevolmente aiutato le nostre famiglie ad affrontare la difficoltà delFeducazione
e della formazione dei loro figli ed ha potenziato la Scuola domenicale. Lo studio settimanale diviso in classi e la domenica la Scuola Domenicale svolta in forma di culto dai
ragazzi stessi, hanno dato ai ragazzi una formazione spirituale più approfondita. L’attività del dopo-scuola si è conclusa con la festa
della mamma che ha avuto esito lusinghiero.
Numerosi genitori, parenti ed amici hanno
partecipato alla gioia dei nostri bimbi i
quali per mezzo di canti, dialoghi e poesie,
hanno espresso tutta la loro affettuosa riconoscenza a chi tanto li ama. L’Unione Femminile ha svolto regolarmente il suo programma di studio biblico e studi vari sui
problemi del nostro tempo. Ad essa il Consiglio di Chiesa ha quest’anno affidato l’organizzazione dell’agape del 17 Febbraio.
L’esperimento ha dato un ottimo risultato e
la nostra agape ha rivestito un carattere par.
Un lutto nella Comunità
di Firenze
Il nostro fratello Giulio Salvagnini è stato
richiamato dal Signore stroncato in breve
dal male all’età di 35 anni. Il grave lutto ha
colpito i*na giovane sposa con tre figlie e
privata la*- nostra comunità di un Membro
attivo. Una personalità umile, ma vìva; una
sensibilità ardente e appassionata; il suo cuore
aveva potuto riversarsi in una sublime fiducia verso il suo Dio in Cristo Salvatore e in
un amore ardente verso la sua Chiesa.
Un credente, un fratello e un amico quan.
lo mai sobrio e generoso, non è più visìbilmente in mezzo a noi.
L’intera sua esistenza è stata un percorso
dì rinuncie, dì lotte per il lavoro mai stabile, di travagli morali anche nel momento
in cui il nostro Giulio, ha varcati i lìmiti
della Porta Stretta.
Il Past. Luigi Santini nei servizio funebre
del 6 luglio nella Cappella del Cimitero degli
Allori, ha con commoventi espressioni tratteggiata la sua figura di lavoratore tenace,
ina sfortunato; dell’autodidatta impegnato in
una evoluzione culturale che riesce a farsi
ascoltare con attenzione c rispetto dai suoi
interlocutori; la sua fede è stata viva, coerente nella testimonianza.
Giulio ancora adolescente, e già solo e
scaraventato nel bel mezzo della giungla di
una società sempre ostile, sempre più chiusa
in se stessa nelli freddezza opaca della sua
indifferenza. Giulio non è in grado di presentare nessun certificato di abilitazione tecnica. ha due sole braccia; però possiede una
mente anelante al sapere che lo eleva al di
sopra della massa grigia di molti giovani del
nostro tempo. Lo studio assiduo e appassionato della Bibbia e la predicazione Evangelica gli fanno comprendere che Egli appartiene a Cristo e a Lui soltanto; è soggiogato
e inchiodato ai piedi della Croce di Cristo,
perchè l’amore di Cristo lo costringe...
Molti anni fa, devo confessare non riuscivo a capire bene questo fratello. Mi sembrava un po’ troppo irruento e precipitoso nei
suoi interventi. Lo avevo scambiato per uno
di quelli che hanno la mania del parlare,
d'intervenire ad ogni costo...
Il mio giudizio era quanto mai errato.
Quando le due comunità valdesi di Firenze
si fusero in una sola ho potuto valutare da
vicino quest’anima semplice, ma fiera, ricolma
dì dignità morale e spirituale. La sua era
una fede non intralciata nè ingarbugliata da
spirito di ricerca razionale, ma fede testimoniata secondo quanto lo Spirito Santo infonde liberamente nel cuore e nella mente
di un credente per la edificazione del Corpo
di Cristo. Giulio Salvagnini ha tanto amato il
suo Dio e la sua Chiesa!...
In questa apertura di cuore e dì mente
verso Colui che guida e conduce per sentieri
di giustizia, nell’amore per il Suo Signore,
Giulio ha trovata la spìnta sufficiente e la
forza irrompente dell’amore verso il suo prossimo. Giulio ha amati indistintamente tutti
i suoi simili. Senza ombra di ipocrisia e di
malizia, attributi tanto cari all’indole umana,
Egli poteva con tanta sincerità esclamare
come in un soave grido: Io Amo!... Ed è
sotto questo aspetto che io ne piango maggiormente la morte.
Il Signore ha dato; sia benedetto il Signore! Si, per averci donato un caro fratello della cui fede la comunità avverte il
vuoto; per quella luminosa testimonianza che
lascia pensosi e che ci deve far sentire, per
le compassioni del Signore, l’impegno ideale
di una attiva e più feconda partecipazione
alla vita comunitaria, cosi come Egli la sentiva e l’ha vissuta...
Il Signore ha tolto; sia benedetto il Signore!
Nella tristezza per una esistenza stroncata;
per la perdita di un fratello buono e generoso; per la tragedia dì una giovane famiglia,
per noi credenti la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio, è quella realtà per
cui interrogativi, perplessità e disorientamenti, non ci devono far deviare da quel
sentimento di sottomissione e di eterna adorazione al nostro Dio, affermando col Salmista,
Cosi Pho mirato nel santuario
per vedere la tua forza e la tua gloria.
Poiché la tua benignità vai meglio della vita;
le mie labbra ti loderanno.
Così ti benedirò finche io viva,
e alzerò le mani invocando il tuo Nome.
Luciano Gallai
ticolarmente familiare. L’Unione ha concluso
la sua attività con una pesca di beneficenza
in favore dei nostri istituti. Il gruppo giovanile F.U.V. non ha invece portato a termine il suo programma per mancanza di
partecipanti. Molto gradita è stata la visita
del Segretario Generale Pastore Giorgio Bouchard accompagnato dal Capo Gruppo Sig.
Franco Ferretti. La serata è stata caratterizzata dalla vivace e mordente esposizione
dell oratore e dalla animata discussione avvenuta subito dopo.
A differenza degli anni precedenti non
abbiamo avuto quest’anno il tradizionale
ciclo di conferenze e riunioni varie. Fa eccezione un culto serale presieduto dalle Sig.ne
Lois Brain e Teresa Burge della a Bible Chri.
stian Union » dì Ravenna. Culto di appello
particolarmente senti to dall’assemblea.
Anche in questo semestre la liturgia della
gioia e del dolore ha riunito nel tempio la
comunità per il Battesimo di Marchini Roberto di Samuele e di Piccinini Leda —
19-3-1965 — di Vallini Daniela di Edo e di
Maria Rosa Negri - 25-4-1965 — per la
Confermazione di Natali Alfredo Gabriele di
Vinter e di Confortini Liliana — 18-4-’65 —
per il Matrimonio di Zancuoghi Dino e Zapparoli Leda Giorgia — 16-5-’65 — per il
servizio funebre di Zapponi Remo proveniente da Bolzano - 21-l-’65 — e Lunghi
Amedeo — l-2-’65 di Felonica.
L’alternativa della scelta che l’Evangelo
ci pone, sia nel nostro ambiente che nell’am,
biente esterno, ha creato per alcuni membri
della comunità situazioni di rottura, ma ha
pure talvolta creato vincoli di solidarietà e
di vero amore cristiano che superano i confini della famiglia e le barriere confessionali.
Si nota infatti una progressiva apertura dei
singoli membri di chiesa, sia verso i problemi interni della comunità, sia verso i proble.
mi sociali ambientali. Questo orientamento
positivo, soprattutto per quanto concerne
1 apertura verso l’esterno, lascia prevedere
un ulteriore sviluppo.
L’assistenza spirituale e morale è stata assicurata in tutta la diaspora. Visite agli ammalati negli ospedali e in casa, riunioni
nelle famiglie e invio del culto dattiloscritto
ad ammalati, anziani e simpatizzanti. Continua l’estensione della fitta rete di rapporti
con famiglie di simpatizzanti. A San Giovanni Dosso e Borgo Franco sul Po il Signore ha aperto due porte per la testimonianza evangelica. Al presente è ancora prematuro dare un giudizio in merito ma tutto
lascia prevedere un esito positivo. Possiamo
solo ripetere Tesclamazione di una Signora
di Borgofranco che disse : « Questo primo
incontro, voglia Iddìo che sia il primo di
una lunga serie )). Al Signore la gloria.
Agapo - 12^21 agosto
Campo operai
La situazione operaia
e contadina delle Valli
Direttore di studi: dott. Giovanni Mottura
Direttore del campo: Claudio Tron
Quest'anno il campo operili nasce in una situazione economica e politica assai tesa
per il nostro paese; anche nel territtu’io delle Valli Valdesi abbiamo avuto piove eloquenti dei pericoli del momento.
Per questa ragione vogliamo accentuare il carattere operaio del nostro incontro.
Vogliamo incontrarci per esaminare insieme la situazione e consultarci sulle prospet.
live e sulle possibilità di azione. Dall'esame della situazione e dei doveri elementari
di testimonianza che essa ci impone come credenti — nasce l’idea del campo di
quest’anno : che se da un lato deve tener conto della propria natura di « campo ferie ».
e perciò evitare i sovraccarichi di attività che caratterizzano altre iniziative agapìne.
sì propone d’altra parte — attorno a una chiara analisi degli avvenimenti che hanno
movimentato la vita economica ed industriale del pinerolese e delle Valli da due anni
a questa parte — di suscitare una discussione di chiarimento e di prospettiva, in cui
lutti i partecipanti al campo portino il contributo prezioso delle loro esperienze
quotidiane.
Occorre poi tener conto che alcuni di quei fatti non riguardano soltanto la nostra
regione. La chiusura di interi stabilimenti, i licenziamenti e le sospensioni, le riduzioni forzate di orario, rintensificarsì dei ritmi di produzione, le agitazioni per la
difesa del posto di lavoro, l’inquietudine per il -futuro, ecc., caratterizzano in questo
momento l'intera situazione nazionale. La discussione ci offre dunque la possibilità
concreta di riferirci a una situazione che molti partecipanti conoscono direttamente, e
di trarne indicazioni di carattere generale, senza fermarsi ai discorsi generici. Proprio
per questo il tema non solo non esclude, ma anzi rende ancora più desiderabile, la
partecipazione al campo di persone provenienti da altre regioni e da altre esperienze
lavorative che diano l’occasione di confronti diretti, che ci permettano di controllare
fino a che punto e perchè possiamo parlare di un’unica situazione generale che
riguarda il lavoro di tutti.
La trattazione del tema avverrà soprattutto attraverso libere discussioni, intorno
alla materia che sapranno fornire i due studi introduttivi previsti. In base ai risultati
ottenuti, poi si deciderà nel corso stesso del campo la possibilità di una relazione conclusiva (a cura del direttore degli studi, ma frutto della elaborazione collettiva di
lutti) che tiri le somme e che possa eventualmente essere usata nella documentazione
di Agape, e soprattutto possa fornire materia di discussione e di presa di coscienza
dì questi problemi da parte delle comunità evangeliche italiane.
Il campo sarà articolato nelle seguenti linee :
— un questionario (13 e 14 agosto) che ci permetterà di fare il punto della
situazione;
una relazione sulla « Situazione economica e i problemi deil’industria e dei sindacati nel pinerolese negli ultimi anni » (Della Rocca, Camera del i avoro di
Torino) il 16 agosto;
relazioni informative sulla situazione agricola, preparate da esperti e presentale da
G. Mottura il 16 agosto;
— tentativo di valutazione a cura dì G. Mottura e Vittorio Rieser (18 agosto};
— conversazioni informative da parte di invitati ed esperti:
— studi biblici.
ORARIO DEL CAMPO
Ore 8,30: Colazione - Ore 9,30: Studio bìblico seguito da riunioni di insieme (*
per gruppi o conferenza ■ Ore 12,15: Pranzo, pomeriggio libero o breve passeggiata
Ore 16,30: Tè - Ore 17: Riunioni di insieme o di gruppo - Ore 19,15: Cena, cullo
serale, serata libera o conversazione informativa di argomento vario.
Arrivo: il 12 agosto alle ore 16 una corsa speciale di autobus partirà direttamente
da Torino, via Pio V, 15 (a 5 minuti dalla stazione, presso la Chiesa Evangelieii
Valdese). Si presume che tutti gli iscritti usufruiscano del pullman: chi giungesse roh
mezzi propri è vivamente pregato di farcelo sapere in tempo.
Partenza: direttamente per Torino, la mattina presto del 21.
Quota L. 11.250 (più L. 1.600 di iscrizione).
Segreteria di Agape - Prali (Torino) - Telefono 85.14 Frali.
NAPOLI (via dei Cimbri)
Anche se, ufficialmente. Panno ecclesiasti.
co si è chiuso con la fine di maggio, alcuni
avvenimenti svoltisi nel corso di giugno meritano di essere ricordati.
Anzitutto l’ammissione di sei nuovi fratelli che hanno confessato pubblicamente la
loro fede al cullo di Pentecoste. Essi sono :
le due giovanette Miriam Colizzi e Marina
Maida che hanno seguito fin dalla loro infanzia i corsi della Scuola Domenicale e Biblica. Ad esse si sono uniti gli adulti Caccaviello Rina, Avallone Antonio, Zoppala
Matteo e Tamburrelli Pasquale provenienti
dal Cattolicesimo e già da qualche tempo fedeli partecipanti ai culti. E’ con gioia che
abbiamo accolto questi nostri fratelli e invo
sidente e Vice Presidente della Commiss
Distrettuale, non accettando le loro di'
sioni da queste cariche. L'Anziano Rusi '
Diacono Baglio sono stati eletti delega!;
Sinodo dalla Conferenza e ce ne siamo
legrati.
Il nostro Pastore ha ottenuto le sue
canza dalPll luglio aJPll agosto. A sr
luirlo è venuto lo studente Emidio Caj •
già conosciuto dalla Comunità che ha app<
zato la sua originale e colta meditazione
Salmo 137 al culto delPll luglio. Invochi;,
le benedizioni divine sul lavoro del gio\:'
Campi durante la sua permanenza a Nau
F.i
ul
no
ne
di.
chiamo
loro la benedizione e l’aiuto di
LUSERNA S. GIOVANNI
Dipartenze. La comunità ha espresso la
sua fraterna solidarietà alle famiglie Peyrot
Turin Martinelli duramente provate > per la
improvvisa dipartenza, in Ospedale, della
nostra sorella Annetta Peyrot-Turin, in età
di 65 anni.
Nuovo focolare. Ai novelli sposi Massimo
Parise e Franca Cougii. nostri preziosi collaboratori alla direzione delle due opere sociali
della comunità, dei quali abbiamo celebrato
il matrimonio a Torre Pellìce (residenza della sposa) e che si sono ora stabiliti fra noi,
rinnovati vivissimi auguri!
Visite benefiche. La comunità è molto riconoscente ai fratelli, laici e pastori, che
I hanno edificata con vigorosi messaggi;
il giovane candidato in teologia Osvaldo Tron,
da Buenos Aires, il 4 luglio; il Prof. Emanuele Tron, da Genova PII luglio e il 25
luglio il Pastore Guido Rivoir da Lugano
che, ispirandosi, nella sua forte predicazione,
alla parola rivolta dall'Eterno alPesitante Gedeone (Giudici 6: 14), ci ha ricordato che
il segreto della forza, nella nostra vita personale, come nella vita della comunità e della Chiesa tutta, non risiede, nelle nostre incerte e incostanti capacità o in macchinose
combinazioni, o alleanze umane, ma unicamente nella fedeltà e ubbidienza a Colui che
manda e che dà la forza all'umile che non
in sè stesso, ma in Lui solo confida.
Annunzi. Domenica 1 agosto alle ore 15,
nella Sala Albarin, avrà luogo l’annua Vendita di beneficenza a favore delle nostre Opere e tradizionale fraterno incontro della comunità e dei suoi amici. Benvenuti tutti j
doni e le offerte, anche in natura.
Domenica 8 agosto alle ore 21, nel tempio, Concerto di musica sacra, con gentile
partecipazione del soprano Sìg.na Lilian Bertin da Nuova York, del M.o Ferruccio Rivoir
e della Corale.
Cordialissimo invito a tutti, il P e P8
agosto! J
Dio perchè mantengano le promesse fatte
a Lui davanti alla Comunità. Un piccolo trattenimento per festeggiare questi nuovi ammessi è stato loro offerto dalPU.G. nel pomeriggio del 6 giugno.
Assemblea di Chiesa. L’Assemblea si è riu.
nita la sera del 13 giugno per discutere e
approvare la Relazione annua presentata dal
Concistoro. Diversi fratelli hanno preso la
parola sui vari argomenti. Con particolare
gioia sono state accolte le notizie riguardanti
il nuovo gruppo evangelico di Chiosano San
Domenico, in provincia di Avellino, che aveva chiesto di essere visitato regolarmente. Al.
cuni fratelli hanno coadiuvato il Pastore in
quest’opera di evangelizzazione e in modo
speciale il fratello Raffaele Caccavìello che
si alterna col Pastore ogni domenica per \
culti a Caivano e a Chiusano, accolto con
molto favore da questi fratelli. E’ stata fatta
aU’Assemblea anche una breve relazione finanziaria, notando con soddisfazione anche
quest’anno un aumento sulle nostre entrate,
che ci ha permesso di mandare alla Cassa
Centrale l'aumenlo richiesto del 20 per cento
sulla somma inviata l’anno scorso. E' con
piacere che possiamo dire che vari fratelli
hanno aderito ai nostri ripetuti inviti dì contribuire regolarmente e mensilmente per la
loro Chiesa, anzi più d’uno ha aumentato i
suoi contributi, permettendoci l'invio regolare mensile a Roma dei nostri versamenti. E’
nostra convinzione che nessuno, anche i meno abbienti, non possa dare per la sua Chiesa,
sia pure una somma minima, se prende la
abitudine di versare la sua pur modesta con.
tribuzione ogni mese. Alla fine dell'anno sì
troverà ad aver offerto più di quanto credeva
di poter dare e più di quanto avrebbe dato
se avesse versata la sua contribuzione in una
sola volta. Non ci stancheremo d’insistere su
questo argomento e speriamo di veder au
mentare ancora le nostre entrate.
All’Assemblea di Chiesa del 13 giugno sono stati eletti i delegati per il prossimo Sinodo e per la Confeienza Distrettuale. Per il
Sinodo è stato eletto il fratello Paolo Olivieri
e per la Conferenza, che si è tenuta a Taranto il 28-29 giugno, il diacono Eugenio
Baglio e il fratello Raffaele Caccaviello. Con
soddisfazione abbiamo poi appreso che il nostro Pastore e l’Anziano Francesco Rusi
sono stati rieletti dalla Conferenza quali Pre.
Protestanti in TV
Martedì 10 agosto p. v., alla televisione, sul II canale alle ore 22,15 speciale programma a cura di Carlo Guidotti sui Protestanti. Una parte della
trasmissione è dedicata alle Chiese
Valdesi con vedute di Chiese e del Sinodo.
Direttore resp.: Gino Conte
Keg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-196(1
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Le iscrizioni per l’anno scolastico 1965-66
sono aperte. Si accettano ragazzi che frequentino il Ginnasio-Liceo Classico, il 1“ e
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Scuole Elementari. Si dà la preferenza a
bravi alunni evangelici che avranno la possibilità in Convitto di^ praticare agevolmente gli sport e di vivere per alcune ore
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Per informazioni rivolgersi al Direttore:
Dott. Franco Girardet.