1
r'A'
ANNO LXXIII
Torre Pettice, 31 Luglio 1942-XX
N, 31
L'ECO
Biblioteca
Riguardate alla ròccia onde foste tagliati
(Isaia LI; t)
Settianoinail« dcEsliai
Nulla sia più forte della vostra fede 1
* (Oianavello)
\
ABBONAMENTI
f“
W
Italia e Impero
Estero . .
Anno L. 15 — Semestre L. 8
25
15
Olrallora s Pr«f. QINO COST ABEL
A M M i N18 T R A ZIO N E: Via Carlo Alberto. 1 bis Torri Pìulicr
. R E D A ZI O N E : Via Arnaud,. 27 -, Torre Peluce
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira
Cent. 30, la copia
Prove lAvolun^ato
£««»■
aa cpuainci«»
Salmo 6: 46,
Una delle principali caratteristiche
del libilo dei Salmi consiste nel presentare rarialisi del cuore di un credente
e di ratìcoguerne sotto forma di canti,
di preghiere, di gemiti o di sospiri i
varii stati d’animo attraverso alle diver e esperienze della vita.
Il nostro testo ne è una prova. Esso
e un sospiro emesso da tm’anima da lungo tempo provata e ormai stanca ed .
impaziente neU’ardente desiderio di essere tinalmente liberata, « O Eterno fino
a quando ? ».
Questo sospiro emesso più di tremila
anni or sono potrebbe parere privo di
interesse per noi o per lo meno potrebbe parere superfluo il farne l’oggetto
di ufia meditazione, ma in realtà esso
ci c.jfacerne e merita la nostra attenzioiia perchè é uscito dal cuore di un
ne
credente, sia perchè di poi è stato il
sospiro che ha trcfvato la sua eco in
tutti i tempi,, in tutti i luoghi ed'in tutti
i cuori.
Sospiro universale dunque quanto la
sofferenza ed il dolore sotto tutte le loro forme fisiche e morali del corpo e
dell’anima.
E’ il sospiro del malato che, colpito
da lungo tempo nel suo organismo fisico, si vede costretto ad una forzata
inazione senza che il volgere del tempo
gli apporti il bramato mighoriamento.
Di fuori la vita continua con il suo ritmo consueto ma lui è sempre là inchiodato sopra un letto eh© dovreibbe essere strumento di riposo ©d invece per lui
è diventato strumento di tormento e di
dolore! « O Eterno, fino a quando ? ».
E’ il sospiro dell’esule che, in terra
straniera, circondato da gente sconosciuta, incompreso, senza simpatia e
forse osteggiato, pensa con indicibile nostalgia alla patria lontana da molto
tempo abbandonata e brama l’óra del
ritorno che si fa aspettare! Ma- accanto
airesule-patriota vi è anche l’esule cristiano: cittadino del cielo, m,a ancora
obbligato a vivere sulla terra desideroso
di « essere per sempre con il Signore »
e ciò non di meno ancora costretto a
vivere « per fede» più che « per visione » in mezzo alle svariate tribolazioni
della vita. « O Eterno, fino a quando ? »
E’ il gemito del prigioniero rinchiuso, sia pure per colpa sua, fra le quattro mxira umide della sua cella senz’aria .e senza luce, e dove i giorni sono
eterni ed il tempo non passa mai ! V’è
però una prigione ancora più tetra con
delle catene ancora più forti di quelle
di acciaio o di ferro: quelle del male
morale e del peccato che anche S. Paolo ha conosciùto e per le quali angosciato ha dovuto esclamare: « Misero
me, uomo, chi mi trarrà da questo corpo di morte ? »
«O Eterno,-,'fino a quando?».
E’ il sospiro dì quanti piegano sotto
il peso di una qualsiasi prova; di chi
veglia lunghe notti al capezzale di un
caro infermo, di chi sosta .dinanzi ad
una tomba silenziosa, di chi si dibatte,
nelle difficoltà, di chi deluso perde
ogni speranza, di chi affranto cade sul
ciglio del cammino della vita senza che
il benché minimo raggio dì lucè possa
fare intravedere prossima la lilberazione.'
« O Eterno, fino a’ quando ? ».
Una cotal domanda rimanrà dessa
senza riposta? e un cotal sospiro non
sarà dmo nè udito nè raccolto? No. Il
deserto nel quale il credente sembra
camminare non è tutto •da'^olazione. esso ha le sue sorgenti, i suoi palmizi, le
PER ECO AI MILITARI
sue oasi, m-anifestazioni più o meno appariscenti ma sempre reali della presenza, della grazia e deH’aiuto dell’Eterno.
• Nel suo dolore Davide ha sospirato ed.
il suo sospiro è giunto fino al Cielo:
« L’Eterno ha udita la voce del mio
pianto, TEtemo ha udita la mia supplicazione, Egli accoglie la mia preghiera ».
Nelle sue prove prolungate anche
Giobbe ha gemuto, e FEterno gli ha risposto dal seno stesso della tempesta!
Come loro anche S. Paolo nella sua
affliggente infermità ha emesso l’amaro sospiro e, il Signore lo ha raccolto e
gli ha detta la più sublime delle risposte: << La mia grazia ti (basita ».
Fratelli e sorelle, che come Davide,
come Giobbe, come S. Paolo, nelle vostre prove prolungate] impazienti avete
sospirato sappiate che ' i vostri sospiri
sono raccolti e sono portati al trono del. la divina misericordia da quelli ineffabili dello Spirito che sovviene alla nostra
debolezza e che intercede per i santi secondo Iddio. '
Ma quand’anche nella nostra impazienza noi non potessimo percepire
questa consolante realtà quello che
sempre deve incoraggiarci è che, non
ostante le apparenze più contrarie, Dio
rimane l’amore infinito che saprà fare
concorrere ogni cosa al nostro vero bene
(il sole' non rimane egli pur sempre l’astro che feconda e rischiara la terra an. che se per un momento egli può apparire agli occhi nostri come oscurato da una nube di tempesta?)
Che la fedeltà di Dio non verrà mai
meno; quella fedeltà per la quale « Egli non permetterà che siamo provati al
di là delle nostre forze, ma con la prova ci darà sempre anlche la forza di uscirne ».
Ch© la liberazione verrà come è venuta per il paralitico di Betesda infer. ^mo da trent’otto anni, per la donna dal
‘flusso di sangue da dodici anni afflitta
dal suo male, per l’Enea incontrato a
Lidda dall’apostolo Pietro, che da otto
anni giaceva in un lettuccio, per il cieco
di Gerusalemme che non ara ancora
mai stato rallegrato dalla luce del sole.
E verrà còme per loro quando meno ,
forse la aspetteremo e nel modo forse
più impensato, mentre allora con fede
purificata dal crogiuolo della prova e
con speranza resa più ferma dà un’esiperienza santificata sapremo riconoscere che se anche « molte sono le afflizioni del giusto. Iddio lo libera da tutte ».
(Inno n. 147 dell’Innario Cristiano).
Da una predica alle Valli.
Peyrot Ernesto, L. 5 - Parrocchia di
Villasecca (riunione), 31,30 - Bovile (riuniòne), 43 - Selletta (riunione), 41 Massel Lidia, 10 _ Clot Levi, 10 - Viglielm Luigi, 10 - Giacomo Clot, 16 Grill Enrico, 10 - Rostaing Cesare, 5 Colletta riunione Clot Inverso Pinasca,
107,60 - Colletta riunione Cerisieri di
Pomaretto, 30,50 - U. G. V., Martel Angrogna, 20 - Bertin Adelina, 5 r Ricca
Ernesto, 5 - Prof. Gino Costabel, 25 Chiesa di Bobbio Pellice, 100 - pontet
Susetta, 15 - Lilia Malacrida, 10 -Dr.
Stanislao Rocchi, 20.
Fiori in 'memoria di FEDERICO BALMAS: le famiglie Balmas g Peìjrot:
Artigianelli Valdesi, Torino, L. 300 Orfanotrofio, Torre Pellice, 250 - Asilo Vecchi, S. Germano Chisone, 200 Orfanotrofio Pomaretto, 25Ó.
'Ài nostri cari Miiitari
ì
; Sappiamo che in questi tempi molti
idi voi vi trovate a compiere in modo intensivo i doveri ai quali siete stati chia. mati: mi è caro, perciò, assicurarvi che
"’la nostra Chiesa tutta, da un capo all’altro d’Italia, pensa e prega per voi in un
!>• modo tutto speciale, *
Dalle lettere ricevute direttamente, e
da. quelle iifviate alle famiglie ed ai conoscenti, siamo lieti di rilevare che la
benedizione del Signore vi accompagna,
avvivando in vof la fede, la speranza, la
saldezza df animo.
Siamo certi che il Signore, che non
viene mai meno alle sue promesse, continuerà ad arricchirvi della sua grazia,
in misura corrispondente alle vostre necessità.
Oggi siete chiamati ad esoermentare
nella vostra vita interiore, quanto sia
necessario il possedere una religione
non superficiale; ma tale da farci realizzare come il Signore può essere veramente presso quelli che lo invocano in
sincero ed ardente desiderio d’animo, ed
in qualunque situazione essi vengano a
trovarsi.
Tuttavia ndn vi turbate se in certi
momenti la percezione della presenza
del Signore viene come a mancare.
Molti credenti, anche, fra i più consa.crati al Signore,. hanno esperimentato
questa possibilità. Grazie a Dio, la presenza del Signore presso di noi, non è
per nulla legata ■alle nostre possibilità
di percepirla, ed Egli può custodire l’anima nostra, soccorrerci, anche quando
ci trovassimo in situazione tale da non
aver più coscienza di noi stessi.
E’ Un fatto che se la presenza e l’azione di Dio per noi si manifestano in
alcune occasioni in modo evidente, sensibile, cosa da darci certezza, g gioia,
possono sovente esser simili alle energie della vita, che non fanno rumore;
che in silènzio fan nascere e crescere le
piante, in silenzio sbocciare i fióri e maturare le frutta.
V Un caro cristiano vissuto in molteplici difficoltà, asseriva di aver dovuto più
tardi riconoscere che il Signore era stato la sua protezione e la sua provvidenza, proprio in quei tempi nei quali gli
era parso che il Signore non' si occupasse affatto di lui.
Sia dunque il Signore del continuo il
baluardo della vostra vita (Salmo 37).
Un canto ncrrdioo dice: « Il mare è
tanto grande e la mia barchetta è così
piccola! » Sì è vero, ma il Signore ha lo
sguardo sulla navicella della nostra vita. L’Evangelo, racconta che una volta
Gesù venne incontro ai suoi discepoli
camminando sulle onde agitate da venti
contrari. Ciò vuol dire che il Signore
è così pótente da potere servirsi delle
^stesse cose che ci impressionano e minacciano, per venir incontro e farci del
bene. Riditevi perciò quel che un nostro
poeta, il Moreno, cantava:
Imperversi la tempesta
.Soffi pur con forza il vento.
Siamo pure nel cimento,
Frema Palma, tema il cuor;
Cristo viene - ci sostiene,
Non abbiate alcun timor.
Il Moderatore:
Virgilio Sommani.
o
L’amore di Cristo ci spinge, c'incalza,
non ci lascia quieti nel metodico sviluppo della nostra quotidiano, attività; L'evangelo di Cristo tuttavid non è un
messaggio sociale, una dottrina di ricostruzione del mondo, una proclamazione piuo meno efficace di ottimistiche
visioni dell’avvenire dell’umanità nel
segno di una universale filantropie. L’espressione così facilona che ha ta,nto
spesso risuonato sulle labbra di tanta
brava gente, che considera come una
gran virtù cristiana, {ma. ci sono delle
virtù cristiane?), anzi come la quintessenza dell’amore cristiano, la carità, l’elemosina, la contribuzione per le opere
di beneficenza, (urna particella del superfluo a prò di coloro che muiono di
fame), l’espressione famosa tutti fratelli, è in realtà, troppo spesso, la tipica
espressione di un borghesissimo spirito
di quietismo che crede di comprare con
un po’ di danaro la quiete della coscienza- di fronte alla implacabile attualità
del Vangelo: tu, vieni e sieguitami.
Perciò siamo lieti ogni qualvolta ci è
dato di cogliere segni del fuoco che arde, del’amore di Cristo che spinge gli
uomini ad uscire dalla cerchia della loro
vita, per andare incontro alla Vita, e
proclamarvi con la luce della Parola che
Cristo è signore della loro uito e della
loro morte, '
Perciò siamo grati ad un provato amico del 'nostro giornale e della nostra
Chiesa, il signor Stefano Papay, della
Chiesa Riformata Ungherese, che già
altre vòlte ebbe a parlarci di quanto
potentemente operi l’amore di Cristo
nel suo nobile paese, per le notizie che
egli ci manda, e che riportiamo Uberamente qui appresso.
Nell’esercitò di Cristo
Nel gran tempio di Sàrospatak, nord-
2
fi -* '' ^Kr
pasto-^|‘ rEvaogeUstìio itaiS’del suo intrinn della Chiesa Riformata ^t^^ierese |j.séBO>'pregio eome opera di edificazione,
- «SanJ»-''f*^parlò già su qu^te sti^e colonne un
>*r
stanno attorno alla Tavola déllàlsana»Cena, Essi fianno adesso •pei' la "prima
volta sulle ‘spalle la toga.'pastorale; pro-, mettono le solenni dichiarazioni del^’
servizio, pastonale. a
La cerimonia finisce, ma non vi è lai
’ quiete dti tempi passati;, in realtà que- ''
sti jdodici pastori sono un piccolo mani- <polo d’assalto: tutti sono aspettati su-«'
bito dal lavoro della vita di oggi.
; V iUcuni cominciano subito il servizio
nùlitare che è cosa nuova per i pastori ^
ungheresi; durerà tre mesi, e dopo'saranno cappellani, ise continuerà il loro
servizio militaire. ffjf
Alcuni altri vanno a lavorare su un
altro fronte, in un pidcolo villaggio ungherese: Szegi, dove vi è una comunità
della Chi'esa Riformata. A Szegi per
due' mesi deporranno la toga e prenderanno nella mano gli arnesi del lavoro;
come semplici lavoratori essi costml'^
ranno con la fatica delle loro mani e il
sudore della loro fronte il tempio..
La piccola comunità di Szegi allettava il suo tempio; ma difficili erano :
tempi; eppure era santa la volontà.
Ora gli studenti in teologia di Sàror
spatak vengono in aiuto; hanno raccolto 5.000 P. e durante tutta l’estate vo-^
glionó lavorare, come semplici lavoratori, sotto la guida di un esperto'. Vovliono coantruire essi stessi il tempio di
Szegi.
...Un manipolo d’assalto, dicevamo:
partono senza fiori, ccm seria decisione:
fuoco negli occhi, fede nei cuori, e amo-.
re, e consacrazione.
Beata la Chiesa che ha questi mànipoli.
ÇRÛN/1C/I VllDÉ^E ' MàÆ
servo arbitrio
»
Tanya
Tanya è un nome che indica una caratteristica istituzione dell’Ungheria; si
pronunzia tagna ed indica, nella vasta
pianura, un poi^edimento fondiàrio,, dove i piccoli proprietari ed i lavoratori,
lontani dal contatto della comunità civile, devono passare tutto l’anno nel
loro incessante lavorò.
E’ la vita nell’isolamento, e di questo problema molto si è occupato il
giornale «. L’Aüuenire' Riformato », additando ai credenti la loro responsabilità, e indicando un nuovo magnifi’co
campo di fattiva solidarietà cristiana.
Ora i lettori dell’Auuenire Riformato
hanno iniziato un simpàtico movimento
e raccolto una notevole somma di danaro
che ha permesso di comprare un buon
numero di apparecchi radio per la diaspora, e così la voce di Cristo è annunziato in molti tanya dove finora non
aveva potuto giungere. Il movimento
continua ed esistono già dei veri templi
per le trasmissioni di culti per radio; i
lettori dell’Auuenire Riformato mandano, gratuitamente il loro giornale a
quanti non lo possono pagare.
La società dì carità
Di questo bel movimento che tende a
salvare ed ■educare nell’amore di Cristo poveri, afflitti, ed in modo particolare gli orfani, parlammo già in un numero dello scorso anno. Siamo lieti di
poter, oggi, dire che il movhnento continua ad estendersi e la fiamma dell’amore non si spegno. E l’azione ha preso
questa simpatic|a forma ¡che pcijtirem:mo chiamare dell’« orfano in proprio ».
Invece cioè di un aiuto momeiitaneo,
di una contribuzione saltuaria, interviene l’aiuto continuato, vero, costaaite che
ci porta più vicino a quella vita cristiana ideale in cui, accanto alla preghiera
quotidiana, è presente anche, l’offerta
quotidiana. La Società di Carità quindi
invita tutte le comunità o le singole
persone che non abbiano aaicora adottato alcun orfano al accettare « in proprio
degli orfani » per la Società; coloro che
accettano pagano 25 P. e la Società assegna loro un orfano che si impegna ad
educare per il sottoiscrittore che ne riceve la fotografìa. Fra l’altro le scuole
hanno risposto con entusiasmo a questa
iniziativa, veramente benedetta non solo per gli orfartì, ma anche per la Chiesa e la vita cristiana, poiché cosi sono
appunto le giovani generazioni che vengono educate ad^un Cristianesimo fattivo.
i Stefano Pàpay.
Segnalazioni
Mariano Moreschini ha consacrato al
Beneficio di Cristo, ì& limpida operetta
cinquecentesca, là sua attenzione e le sue,
cure di evangelizzatore e di studioso.
Del valore e deU’importanza di questo
trattatello, nel quadro ^della storia del
nostro ei^egio collaboratore, siegnalandone iWizione da^altri curata nella collam: Il Seminatore. Qui pertanto ci limiteremo a segnalare questa nuova edizione, che si presenta in una elegante
veste editoriale,- ricco di nòte, per cui
esso dovrebbe prestarsi facilmente a diventare il compagno delle ore di intimiai meditazione cosi còme l’Imitazione
di Cristo. m
• Quasi preludio del trattatello, il Mor^hini ha premesso una introduzione
ili cui viene narrata la varia fortuna
di questa operetta, il cui piensiero fondamentalmeinte evangelico viene opportunamente chiarito alla luce della Rivelazione e della storia.
Uh sintomo dell’interesse con cui la
storia del movimento riformato in Italia e attaalmente seguito, è ■ dato, peiuna fortunata coincidenza, appunto da
questo libricfcinq. La Rivista. UAppello
uff atti, nel suo iti timo numero pubblica
uba lettera di Benedetto Croce a S.
C.i in cui il fìlosofo napoletano parla di alcune sue ricerche storiche, che
gli permettono di poter stabilire ' con
certezza che l’autore di questo Beneficio di Cristo non è già Benedetto Luchino come si è fin qui affermato, ma
un altro, contemporaneo, frate Benedetto, della cui attività poco o nulla si
sa. '
Benedetto Luchino: Beneficio di Cristo. fintroduzione e note di Jk^ariano
Moreschini) Religio Editrice - Roma 1 voi., pag. 124 _ L. 12.
ANGROGNA (Serre)
Culti. Domenica 2 agosto: ore 10, cui?
to al Sap (Piradieltomo); ore 14.30, culto al Serre. ’
Domenica 9 agosto, ore 11, culto al l
Roux; ore 14.30^ culto al Serre,
XV agosto: La festa del 15 agosto avrà luogo, D, V., quest’anno a. Pradeltorno, in località Coulege'.
c( E’ nostra intenzione • organizzare in
limitatamente alle possi'bilità attuali, una' vendita di beneficenza ed un servizio di ristoro il cui pro!,vento andrà a favore deiUe riparazioni
del tempio di Plradeitomo.
. _ Facciamo appello alla collaborazione
di tutti. I doni in denaro o in natura
.^(specialmente oggetti manufatti) sono
ricevuti con riconoscenza dal Pastore.
E. Aime.
Del 'compianto pastore A. Simeoni la
Libreria Editrice Claudiana ha pubblicato una predica: L’affanno di ciascun
giorno. Nel lèggerla ci convincevamo
una volta ancora della incondizionata
attualità dell’Evangelo, della conseguente attualità della predica, evangelica di fatto, non di sola denominazione.
E questa predica è profondamente evangelioa; nel suo contenuto, e nella
sua forma. Vi abbiamo sentito non l’eco di dottrine teologiche o l’esposizione di pensamenti umani, ma lo sforzo
di ^ere fedeli alla semplicità, alla nu"dità dell’Evainfielo. E' cì siamn >.
©
hiità deU’Evaingèlo. E ci siamo 'ancora,
una volta convinti che l’essere semplieiy
chiari, nudi, ‘evangelici, è impresa tale
da far tremare ogni coscienza, perchè significa porsi senza veli neUa luce della
cuoce, e 1 oscurità del linguaggio, è spespiù che l’espressione volontaria degli iniziati, l’involontaria manifestazione di ondeggiamenti spirituali. Raccomandiamo quindi con la certezza di
compiere un’opera buona, questa predica; gli affanni non mancano, a nessuno, e la parola di Gesù (Matteo 6: 34) risuona oggi come ieri ricca di ineffabili
consolazioni.
Alessandro Simeoni: L’affanno di
ciascun giorno (predica - Libreria Editrice Claudiana, L. 1),
La ilommissionie delle Pubblicazioni
della Chiesa Valdese continua nel suo
lavoro, con regolare tenacia, in modo da
poter dare ai, ragazzi delle nostre scuole^dei Mianuali di , Lezioni di Religione
redatti teneTido conto dei vari accorgimenti didattici di cui l’esperienza dei
nostri insegnanti ha dimostrato l’utilità.
L accoglienza fatta ai volumi precedenti dimostra quan'to fosse indispensabile
questa pubblicazione e ci rallegriamo di
salutare oggi il volumetto per là Classe
IV; volumetto che, con qualche piccola
variamone, è compilato secondo il metodo che ha già fatto buona prova per i
precedenti volumi. Una parte è consacrata allo Studio dell’A. Testamento; la
seconda al N. Testamento. L’edizione è
accurata, e ricca di illustrazioni; il prezzo, un miracolo di buon mercato.
Lezioni di .Religione: Classe IV. 1 voi,
pag. 76 - L. 5 - Libreria Editrice Claudiana. ¡¡¡.^ :
PRAMOLLO
Sabato 25 luglio abbiamo celebrato il
matrimonio di Long Ernesto (Ciotti) con
Bouvier- Cesarina (Cóstabella). Rinnoi'' viamo ai cari sposi il più fervido augurio di felicità e di pace sotto lo sguardo
costante del Signore.
— Abbiamo accompagnato all’estrema dimora terrena la spoglia mortale
di un nostro fratello di Chiesa, Long
Francesco Giovanni delle Cáse Nuove
dei Ciotti,
E stato chiamato da Dio dopo breve
inalattia, nel suo 64 anno di età. Serbiamo di lui un buon ricordo, e rinnoviamo alla famiglia afflitta l’espessione
della nostra criistiana simpatia.
SAN GERMANO CHISONE
Domenica, 2 agosto, ore 16, riunione
ai Garossini.
torre pelÙce
A motivo delle sue aumentate occupazioni, non potendo più disporre del
tempo necessario per tenere la Cassa e
la contabilità della chiesa, il sig. Paolo ‘
Margiunti ha dato le sue dimissioni da
cassiere del Concistoro, càrica ch’egli ha
occupato durante sedici anni consecutivi con sacrifici di tempo e una costanza poco comune. Il lavoro ch’egli ha
fatto durate quel tempo, e sempre gratuitamente, per sentimento del dovere e
per amore all’opera' del Signore, è stato
veramente grande. In una lettera, il
Consiglio gli ha espresso la viva gratitudine sua e delia parrocchia per la sua
apprezzata collaborazione.
Ar^uriamo al nuovo cassiere, sig.
Ferdinando Bounous, una collaborazione per non meno di sedici anni.
— Al Rifugio Carlo Alberto, dove da
qualche anno si era ritirata, si è addormentata nel Signore la sig.na Maria
Pons di Santa Margherita, aveva 89 anni. Il suo trapasso è stato sereno e calino assistita in quelle ore supreme dalla sua diletta nipote sig.na Elena Pons.
A tutti i parenti, specialmente al sig.
Pons, sarto, alla figUa sig.na Elena Pons
la nostra viva simpatia cristiana.
—• La riunione pomeridiana di domenica prossima avrà luogo ai Coupin inferiori alle otre 15.
[Mili Eii [lanina
li
tl
PRIMA DOMENICA
DELLA GIOVENTÙ’ VALDESE^
Prali - 2 agosto 1942
Tutti i giovani Vald^i sono invitati
al Raduno che avrà luogo, Dio v., domenica 2 agosto p. V. a Frali.
Ore 10.30: Culto (pastore U. Bert).
Ore 14.30: Studi sul tema: « La vita
nuova (Giov. 1-156 Rom. 8:1-17).
Ore 16: Trattenimento fraterno organizzato dall’U. G. V. di Frali.
Colazicisiie al sacco.
OFFERTE:
Em. Comba: Histoire des Vaudois en Italie - Paris, Fischbaicher, 16° br.,
1887, pp. 375 L. 4,—•
O Marden: L’attitude vtctorieuse - Genève, Jéhéber, 16° br., 1918, pp. 288
10
F. de Turkheim: Roma e il Vangelo Firenze, Claudiana 3,—
Ch. Joumd: Dalla Bibbia Cattolica alla
Bibbia Protestante - àlèscia, Morcelliana, 1930, 16°, pp. 129 5,—
J. Peabody: Jésus Chnst^et la question
sociale - 1904 - 8° br., pp. 428 10,—
/ Battisti r Biblioteca Studi Religiosi 1913 - pp. 194 2,—
M. Vauàsard: Charles de Foucauld - Editions du Cherf - 8°, pp. 230 5,-^
Ugo Janni: Teosofia - Tarino, Bocca,
1932, 16°. br., pp. 431 15,—
Adolfo van Haimack: Storia del dogma - Mendrisio - 7 voli., 8° picc.
40,
Karl Bafth; Credo (traduzione francese) ' 7,—
M .Lutero: Il servo arbitrio - Doxa
* 6,
- Doxa ^
.^•Dox»*s<
‘ s.j'Kierkegaard: L’ora - Doxa - 2 vnll.
^ - 8,^
Rudolf Otto; Il Sacro - Trad'uzione
Buonàiuti - Serie « Maestri della vita spirituale»-- Zanichelli 4,—
RICHIESTE:
J. Bovon: Dogmatique Chrétienne- 2
volpini.
G. Frommel: L’experience chrétienne Cours de dogmatique - 3 volumi.
M. M. Rossi: Spaccio dei Maghi.
Fra Paolo Filalete: Z« rivoluzUme pi^~ ^
testante.
Albo d’Onore
L’Autorità militare ha comumicato
alla famiglia che l’Alpino
PONS RICCARDO
— classe 1920 — '
di Levi e Benech Celestina è caduto in
cambattimento il 24 giugno^su Ulie. La
salma è stata tumulata a Metroic (Croazia).
La Parrocchia di Prarostino si stringe
intorno alla famiglia Pons. - originaria
’di Angrogna, e stabilita a Rocoapiatta
dal 1925 - ed invoca su di Lei le consolazioni del Signore.
Domenica 23 agosto alle ore 15,30, il
nome del nostro primo caduto verrà ricordato in un culto speciale nel Temmiò
di Roccapiatta. u.
a.ìs'.
li
..A:'
A Massaua, l’S aprile 1942-XX, nell'Ospedale dove prestava la Sua opera
come infermiera, volontaria, ha lasciato cristianamente la vita terrena, dimentica di Sè per il bene altrui
ËRHIN1& ROSTAN ¡n BENDISCIOLI
— . - • " ' ' - . .Ir','.’ ' w' ■■
La piangono angosciati, ma fidenti
Dio; il marito tenente colonnello Giuseppe, prigioniero di guerra in India; le
dilette bimbe: Paola, Marcella e Laura,
rimaste in terra africana; la mamma
Jeimy Rostan-Vingon; le sorelle, i fratelli; la suocera; i cognati e rispettive
famiglie, che ne danno il doloroso annuncio.
-SS
S. Germano Chisone, 9 luglio 1942.
Gesù disse; Chi crede in me
ha vita eterna.
Ev. S. Giov. 6: 47.
Nella Vacatello-Combà, Ernesto e Etìina Comba, nella impossibilità di rispondere a ciascuno personalmente,
. RINGRAZIANO
con animo commosso gli amici ed i conoscenti che hanno preso parte con cristiana simpatia al loro gra.nde dolore.
Le famiglie Jahier e Rostan di Pramollo, profondamente commosse dalle
svariate prove di affetta e di solidarietà
cristiana ricevute in occasione della malattia e della dipartenza da questa terra
dela loro cara
ANOELA.
esprimono la loro viva, riconoscemd vèrso tutti i fratelli e le sorelle in fède che
tanta paHe hanno preso al loro dolore.
Un ringraziamento speciale va al dottor
sig. Carlo Cardon di S. Germano Chisone ed al Pastore di Pramollo.
Le famiglie Pons Giuseppe e Augusto
ringraziano sentitamente quanti, in ogni
■tempo, circondarono di affetto e simpatia la loro cara Sorella e Zia
Maria Pons
Torre Pelliqe (Santa Margherita),
24 lugUo 1942-XX.
Ritorna a me, poiché ti ho riscattata. Isaia 44: 22.
Prof. GiKo Costaìel, direttore responsabile
. ARTI GRAFÏChè L’ALPINA - forre Pelile«
:.r
A"
ÏT
e-ÿ.'-,,