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CTc:-l.
Quindicina!•
della Chiesa Valdese
DELLE VALLI VALDESI
/
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXXVI - Num. 23
Una copia E<« 30
ABBONAMENTI
ÌEco: L. 1000 per rinterno | Eco e La Luce-, t- 1500 per rintemo Spediz. abb. Ostale II Groppo
L. 1500 per l’estero |
L. 2000 per l’estero ¡ Cambio d’indirizzo Lire 40,—
TORRE PELUCE, 16 Novembre 1956
Ammìfi- Claudiana Torre Pollice - C.C.P. 2-17557
Ansietà del noslro tempe
Ili CEiTEiARlO
Testimonianza evangelica
Il mondo intero ha vissuto giornate dense di avvenimenti sconvolgenti e di gravi timori. Le parole del
Cristo : « udirete parlare di guerre e
di rumori di guerre » hanno avuto
accenti di tremenda attualità per alcune nazioni e l’eco dei conflitti dolorosi non è ancor spenta.
Il popolo ungherese ha vissuto e
sta vivendo ore di angoscia nella furibonda, violenta lotta che ha sconvolto il paese, seminando lutti nelle
famiglie e stragi nelle città. La rivoluzione, che in pochi giorni sembra
va aver ridato alla nazione il senso
della libertà e dell’autodecisione, è
siata soffocata nel sangue daH’intervento massiccio dell’esercito russo.
Nel monienlo in cui scriviamo la lotta continua specialmente nelle vie
t nelle case di Budapest, fra ungheresi e russi; e non possiamo ancora
prevedere con chiarezza quando finirà e quale sarà la situazione di quel
paese che ha rivissuto nei giorni scorsi
le esperienze più tragiche dcU’ultimo
conflitto mondiale.
Intanto l’Ungheria è attualmente
isolata dal mondo occidentale. Molti
profughi sono riusciti ad attraversare la frontiera in qualche località in
custodita o quasi e sono stati accolti
in Austria. I soccorsi della Croce Rossa Internazionale riescono con difficoltà a varcare il confine ungherese
per recar soccorso alle vittime dell’insurrezione e della violenta repressione. Bambini dispersi sono giunti
in. varie località dell’Austria in attesa di essere accolti in qualche focolare. L’inverno è alle porte ed a Baci a pest si incomincia a conoscere nella sua tragica realtà la fame ed il
freddo. li mondo occidentale è stato
scosso da proteste e da manifestazioni di condanna; ma tutto ciò non hn
mutato il corso degli eventi.
Anche sulle rive del Mediterraneo
e nelle terre ricche di bibliche memo
rie la guerra è passata. Il conflitto fra
Israele e l’Egitto si è ampliato con
l'intervento armato di truppe franco
inglesi contro gli egiziani. Non si è
voluto parlar di guerra, da parte dei
franco-inglesi, bensì di « azione di polizia » ; ma bisogna nettamente riconoscere che si è trattato di guerra,
sia pur breve, con distruzioni, combattimenti e morti.
Non vale minimizzare l’importanza del caso egiziano, anche se di natura diverso e per fini diversi da quel
lo ungherese. Anche in Egitto il di
ritto internazionale è stato violato
Le varie Conferenze europee, l’azione
stessa deirONU sono state inconclu
denti davanti alla sfida di Nasser e
le due potenze europee hanno creda
to di dover risolvere la questione con
un atto di forza che ha precipitato
gli eventi nel Medio Oriente in un momento in cui la situazione ungherese
avrebbe richiesto da parte delle nazioni che si professano democratiche
vigilanza, energia morale e coerenza
con i loro principii.
AlTorizzonte sembra esserci in questo momento una schiarita. Il fuoco
è cessato, l’ONU sta organizzando reparti di polizia internazionale da inviare in Egitto, le truppe franco-inglesi hanno promesso di lasciare il
paese e lo stesso Nasser non si opporrà allo sbarco di truppe neutrali.
Purtroppo, nella complessa e per
molte ragioni allarmante situazione
politica, non sono mancati gli interessi e le speculazioni di parte. I lutti, le oppressioni, le crudeli sofferen
ze sono sfruttate a scopi politici, talvolta sotto la parvenza di una grande sensibilità umana e cristiana,
confondendo la solidarietà con la
propaganda.
In Italia ed altrove ci sono state
manifestazioni di vario tipo: dalle
proteste delle più alte autorità religiose e politiche, alle numerose sottoscrizioni in favore delle vittime,
agli atti inconsulti di molti giovani
esaltati e profittatori, più adatti a
bruciare i giornali per le strade e ad
infrangere i vetri dei negozi che_ a
studiare seriamente per la loro vita
di uomini e di cittadini. E si sono
fatti vivi molti, i quali non hanno
nessuna carta da esibire per allinearsi con quanti amano la democrazia e
la libertà: uomini i quali si ergono
contro una forma di totalitarismo per
instaurarne un’altra altrettanto dura
e soflocatrice di ogni vera libertà.
La libertà democratica è un_ grande bene; ma deve esser garantito da
un vivo spirito di responsabilità e di
dignità umana. La democrazia non
perisce soltanto sotto i colpi dei can
noni o dei carri armati; si dissolve
anche nell’ipocrisia, nella disonestà,
nelle varie forme di governo reazionario e confessionale, nel nazionalismo ad oltranza. E la potenza del denaro riesce anche a soffocare qua e
là l’anelito verso la verità e la liber
tà.
Nel momento in cui l’Europa ed
il bacino mediterraneo vivono sotto
il segno della minaccia e della .iofle.
renza, negli Stati Uniti si esulta per
la rielezione a grande maggioranza
di Eisenhower a Presidente di quel
grande Paese. E molti guardano a lui
con vivo senso di fiducia e di speran
za.
Anche noi lo salutiamo in quest’ora
e ci rallegriamo per il magnifico successo conseguito. Egli è un nostro fra
fello in fede, membro della Chiesa
Presbiteriana degli Stati Uniti. Egli
saie al suo posto in una grave ora
della storia. Iddio gli conceda di ser
vire la causa della pace è della libertà e di fare ascoltare alle nazioni del
mondo l’ammonimento del salmista:
« L’Eterno parlerà di pace al suo_ popolo ed ai suoi fedeli; ma non ritornino più alla follia!».
Il nostro è ancora un tempo di vigilanza e di preghiera. E. Rostan
« Fui convertito alla fede evangelica leggendo un trattato stampato
dalla tipografìa Claudiana, datomi
da una signora americana, 66 anni
or sono. Mi feci venire dalla Claudiana tutti i libri di controversia che vi
si pubblicavano, specialmente i libri
di Luigi De Sanctis. Odoardo Jalla
era allora direttore e lo visitai nel
mio primo viaggio in Italia nel 1911,
quando ebbi anche occasione di predicare neUa Chiesa Valdese di Roma.
Quel piccolo trattato ha portato buon
frutto, tanto che ho speso tutta la
mia vita a pubblicare e distribuire dei
trattali in italiano, inglese e altre
lingue, e questi trattati hanno latto
del bene. Ora che si avvicina il tempo della mia dipartita, ha disposto un
lascito perchè questa santa opera
continui anche dopo la mia morte ».
l’Euauge lista emerito
Emilio Corsani
nella bella età c(i cento anni.
Questa lettera del venerato Pastore Stéfano Testa, che ci è giunta dalla lontana California, attira la nostra
attenzione sopra un aspetto della nostra opera evangelica che non e forse ancora stata sufficientemente considerata: quella della diffusione delle
pubblicazioni evangeliche. L’espansione dell’evangelismo in Italia è stata preceduta, accompagnata e seguita
dall’opera di migliaia e migliaia di
opuscoli, trattati e libri penetrati negli ambienti più diversi. L’opera di
molti colportori è stata preziosa e meriterebbe di essere nuovamente ripre
sa, ma, forse, più eflScace ancora e
stata quella di tanti credenti che
hanno disseminato intorno a loro la
Bibbia e altre pubblicazioni.
Per favorire la diffusione della
stampa evangelica, dal 25 Novembre
al 2 Dicembre, sarà celebrata la IV
Settimana del libro evangelico. Gli
scorsi anni diverse comunità hanno
preso a cuore questa iniziativa, ottenendo dei risultati soddisfacenti. In
una parrocchia delle Valli, ad esempio, si costituiscono ogni anno delle
piccole commissioni di giovani, che,
quartiere per quartiere visitano tutte
le famiglie Valdesi.
Lo storia ci ha tramandato il ricordo di non pochi credenti che hanno sofferto il carcere e anche l’estremo supplizio per avere osato diffondere dei libri evangelici. Oggi noi
possiamo farlo in un clima diverso, e
la prossima Settimana del libro sarà
certamente per molte chiese in Italia
una preziosa occasione per una decisa e fervente occasione di testimonianza evangelica.
B. N.
I PROTESTANTI UNGHERESI
L articolo pubblicalo iieiruitimo
numero dell’ic Eco delle Valli » concernente le draiiiiuaticlie vicende
imglierési, con un cènno alle comunità evaiigeliebe magiare, nouciiè il
silenzio della stanerà e della rirdio
italiane intorno ai forti nuclei protestanti, ei Ira indotto a dare .alcune
informazioni ai lettori. Abbiamo riletto il resoconto della missione <li
nove Pastori francesi, effettuata nel
1951 inLirglieria e pubblicato su
« Reforme i> nonché altri articoli
Ira i quali segnaliàmo quello di Antonio Radvansky nel 1952 e O. Bègli in nel « Semeur vaudois » nel
19-17, allo scopo di offrire un panorariia storico, statistico religioso del
protestantesimo ungherese.
.Sin dal 1525 il Calvinismo lece
breccia in litgheria, attraverso lotte tormentose, coronate poi dalla
libertà di culto, concessa da Vienna
nel 1Ó06, n o n c li è dall’autonomia della Chiesa nel 1608. La
Controriforma, Unitamente alPazioiif dei Gesuiti in combutta con la
casa asburgica comportò periodi di
jiersecuzioni dolorose, segnatamente nel secolo XVII, seguiti da periodo (li maggiore tolleranza fino al
1818, aiuto in cui iu proclamata la
indipendenza ■ nazionale. Ricordiamo che il iJrimo presidente della
repubblica jropolare fu Un Pastore
jsrotestante. La situazione della
chiesa divenne particolarmente deii(-ata nelPimmediato dopoguerra,
a seguito del cambiamento di regime,
iu relazione al nuovo concordato,
proposto dai nuovi governanti. Le
ebiese riformate e luterane non seguirono una linea concorde.
Situazione deiie Chiese
La chiesa riformata accettò il concordalo governativo che comportava
tra Paitro la nazionalità delle scuole confessionali. Un forte nucleo di
riiorinati, nonché elementi di altre
denominazioni ritenevano che la
chiesa poteva svolgere la sua missione nel nuovo clima politico e nella
linea del concordato approvando le
riforme sociali, intese a conferire
maggiore benessere alla classe povera, troppo dimenticata dal passato
regime del reggente Horty. 1 promotori della corrente favorevole al
governo non erano mossi da opportunismo politico bensì da motivi
seri e felicemente indicati da O.
Béguin nel suo articolo; a. La force,
la vraie force de ce groupe est dans
la vision qu ii a re^ue que VEglise
II’a de réalité, qu'elle ¡test fidele
que dans la mesure où elle évangélise. Réformer l’Eglise, Ibérer l’Eglise de ses entraves sécularisées,
t arracher à sa confortable torpeur,
c’est lui rendre le meilleur service
qui soit; c’est la rendre à nouveau
apte à en appeler au Christ et à accueillir dans sa comunión tous ceux
qui souÿent et peinent dans un monde sans pitié ».
La chiesa luterana invece, lorse
maggiormeirte legata al passato regime resistette al concordato proposto dal governo e l’accettò soltanto
dopo l’arresto del vescovo luterano
Ordasz. La relazione di A. Radvansky, antico segretario della commissione ecumenica delle chiese ungtieresi e pubblicata l’anno successivo
all’inchiesta dei Pastori di Francia
denuncia una situazione piuttosto
grave non soltanto per la chiesa luterana meno ligia al governo ma
unciie nei confronti della cliiesa riloimala. Il relatore parla di una
jírogressiva minaccia di sovietizzazione della cliiesa protestante e tendente a trasformare le chiese in docili strumenti della propaganda russa. iNaturalmeiite le dichiarazioni
del Radvansky non erano condivise
da tutti gli altri responsabili della
chiesa, alcuni dei quali ritenevano
die la missione della chiesa si poteva compiere, seppure in misura
limitata sotto il nuovo regime. E’ difhcile formulare un giudizio obbiettivo a motivo deU’intrecciarsi di tanti elementi politici, sociali e religio.'i per cui ci siamo limitati a rias.".umere le varie fonti.
I dati statistici della cliiesa protestante nel suo insieme sono i seguenti: su di una popolazione di 9
milioni di anime ci sono più di
due milioni e cinquencentoraila
protestanti, appartenenti a varie
denominazioni: riformati, luterani,
battisti, metedisti ecc. Si contano
1.509 parrocchie regolari, 1950 comunità della dispersione con i697
Pa,stori, cinque Facoltà di teologia
di cui due temporaneamente chiuse
r motivi finanziari e per scarsità
di alunni. Prima dell’ultima guerra
le chiese erano 1265 di cui 417 sono
state distrutte o rovinate in parte.
Nel giro di soli cinque anni tutte le
chiese sono state ricostruite ed altre
nuove sono state edificate. A Szatuossaly i fedeli diedero 10.000 giornale lavorative gratuite e 2.500 di
trà'.spórto. Lo sforzo delle'comunità
è stalo immenso e ci è di grande esempio a noi Valdesi per la soluzione (lei problema finanziario. L’onere totale della spesa è stato assunto
per i tre quarti e più dalla Chiesa e
il resto (iallo Stato nonché dalle
chiese estere.
Siamo lieti di ricordare la città
di Debrecen, capitale religiosa dei
riformati d’Ungheria, con 90.000
evangelici su 120.000 abitanti, 19
templi, l’Università, collegi riformati, la biblioteca con oltre 500.000
volumi. Debrecen é stata la roccaforte del protestantesimo nel corso
dei secoli, con una cappella che servì nel 1849 di rifugio e di Parlamento all’assemblea nazionale indipendente. Nella Ginevra imglrerese il
grande Kossutli proclamò il crollo
della casa d’Asburgo nella libera
Ungheria. 11 Collegio riformato é
sempre aperto per i poveri studenti
ed è stato nei tempi passati la scuola del popolo, in aperto contrasto
con la mentalità borghese e feudale,
in vista del vero progresso sociale e
culturale. ,
La Ginevra ungherese
La vita religiosa nelle chiese riformate é attualmente intensa: nei 19
templi di Debrecen si celebra un
servizio religioso ogni mattina per
coloro che si recano al lavoro, mentre nella grande chiesa si possono
contare più di 2.500 persone al culto domenicale. Nelle chiese luterane si avverte Furgente bisogno di evangelizzare le masse indifferenti ;
nel 19.30 un’intensa collaborazione
delle unioni giovanili con la fede
razione studenti, nonché lo scambio
di visite tra studenti finlandesi, concorse a creare un vigoroso risveglio,
i cui benefici si avvertono ancora
oggi nelle comunità luterane. Ogni
anno, per la durata d’una settimana si tengono riunioni di evangelizzazione in ogni chiesa nonché conferenze, studi biblici e incontri vari
con una partecipazione commovente
dei fedeli. Ed il rimedio efficace
perclié quest’opera continui ancora
é indicata dalle parole del vescovo
luterano Deszéry, intervistato dall’inviato di Réforme: « pregate per
noi... ricordatevi che ci sono uomini
che si sforzano di predicare V Evangelo e che Cristo non ha abbandonato le democrazie popolari... ».
NelÌb stèmma ileRa ’città "protestante di Debrecen c’è ima scritta
significava « sub pondero crescit »
c al disopra un uccello di fuoco che
vola in direzione del sole e simboleggia la fenice che rinasce dalle sue
ceneri. In basso l’altra scritta: (c Se
Dio è per noi chi sarà contro di
noi? » Rom. 8: 31. La prima scritta
in latino è densa di significato nell’ora presente ed indica che la vita
cristiana si arricchisce nell’ora cruciale della prova e deUa persecuzione; la figura simboleggia la rinascita ,nell’ora in cui le speranze sembrano fugate per sempre, mentre il
versetto finale dello stemma indica
la fiducia assoluta in Dio, unico baluardo, unico rifugio del credente.
Ricordiamo nelle nostre preghiere il popolo magiaro segnatamente
i fratelli e le sorelle in fede, in queste tormentose giornate, ricordiamo
gli altri popoli dove ha infuriato o
dove infuria ancora la guerra e dove
la testimonianza cristiana sembra
così debole, affossata dagli interessi
umani. Preghiamo per « color che
non sanno quello che fanno » nonché per la chiesa cristiana tutta percliè, liberala dalle catene pesanti
degli interessi terreni annunzi la nuda potenza del Vangelo alle anime
ansiose di conoscere il Regno della
Giustizia, della Pace e dell’Amore.
Gustavo Bouchard
COMUNICATO
Oolicorso progetto costruzione
La Tavola Valdese ricorda agli Ingegneri ed Architetti interessati alla
costruzione della Chiesa Valdese in
S. Secondo di Pinerolo che il termine per la presentazione dei progetti
di massima scade, come stabilito nel
Bando, il 20 novembre prossimo.
I progetti dovranno pertanto pervenire alla Tavola Valdese, Ufficio
Tecnico Edilizio, Casa Valdese, Torre Penice, entro la data indicata.
Per la Tavola Valdese
Il Moderatore
Achille Deodato
2
n —
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
La Parola della Vita
_____» » — - - /
SILENZIO
Buona cosa è aspettare in silenzio
, ■ la salvezza deU’Eterno.
(Lamentazioni 3: 26)
L’uomo impara a parlare, ma raramente impara a tacere. Ci sono
tante scuole dove si studia per'parlare me$;lio e in diversi linguaggi;
non c’è una scuola dove s’impan l’arte del silenzio. La maturità dell’uomo ,la sua possibilità religiosa, si misura dal suo silenzio. La chiesa
è perciò la grande scuola del silenzio. Nella chiesa dove si parla molto
c’è poca fede; perchè la fede è portatrice di silenzio per disporre i cuori
nostri ad ascoltare la voce d’iddio.
Il silenzio guarda la soglia della casa di Dio. Colui che varca quella
soglia può ascoltare le parole divine. Il silenzio è una vittoria sulle passioni, sui risentimenti umani. Nell'anima nostra c’è turbamento per
coloro che fanno il male e c’è invidia per coloro che, facendo il male,
prosperano. E beato colui che sa stare in silenzio davanti all’Eterno.
Sta in silenzio davanti all’Eterno, e aspettalo; non ti crucciare per
colui che prospera nella sua via, per l’uomo iniquo che riesce nei suoi
malvagi disegni. Cessa dall’ira, lascia Io sdegno, perchè ciò non conduce
che al mal fare. (Salmo 37: 7-8).
Rimettersi in Dio è tralasciare il fermento delle passioni, per cui si
vaneggia di metterci al posto di Dio per insegnargli il da farsi. Colui
che sta in silenzio davanti all’Eterno cessa ogni ribellione e rimette
ogni cosa in lui.
Il mondo, con i suoi scandali, turba l’anima nostra e l’accende d’ira
e u’invidia; perciò poter spegnere nel silenzio fiducioso gli sdegni è un
bene; aspettare la salvezza divina è la vera cosa buona che l’uomo possa
compiere.
« Buona cosa è aspettare in silenzio la salvezza dell’Etemo ».
Il silenzio è l’attesa che la salvezza dell’Eterno si compia. li silenzio
della fede non è rassegnazione passiva; è attesa che la mano di Dio
compia l’opera sua.
Gesù Cristo è il Signore del Silenzio. Egli ha dato l’esempio d'una
vita silenziosa. Anche quando ha aperto bocca, le sue parole sono state
proferite in un divino silenzio e tutti ie hanno ascoltate. L’Evangelo è
circondato di silenzio. Il Signore ordina il silenzio ai demoni; fa tacere
il mare tempestoso; tace davanti ai giudici furiosi. Non tace per paura;
non cerca il silenzio per intima aspirazione alla pace desertica. Il suo
silenzio è l’accettazione della volontà del Padre; è attesa della sua salvezza.
I cristiani devono imparare a tacere perchè nel nostro secolo è necessario il silenzio. L’Evangelo dev’essere proclamato senza parole in
un silenzio che sia attestazione di fede e di amore. Credere in Dio-è
aspettare Dio, la sua liberazione. L’uomo del nostro tempo, simile
all’uomo di ogni tempo, può recuperare la comunione con Dio ritrovando se stesso nel silenzio dell’anima sua. La misteriosa vicenda della
vita, con le stagioni e i contrasti, si chiarifica nell’aspettazione silenziosa di Dio.
(Dal volume «Il mandorlo in flore» di Mariano Moreschinj)
Giovedì, 1 novembre, a Torre Pel
lice, circondato dai parenti e dagli amici, l’evangelista emerito Enrico
Corsani ha celebrato il suo cerìtesi
mo anniversario. Vari giornali hanno ricordato l’evento con parole di
compiacimento e di venerazione per
il festeggiato ; lo facciamo tanto più
volentieri noi, sul giornale della Chiesa Valdese che il sig. Corsani .i,mò e
servì in lunghi anni di attività, per
continuare ad amarla ora nel periodo così felice della suh emeritazione.
Enrico Corsani nacque a Livorno il
1 novembre 1856 e iniziò gli studi
classici a Torre Penice, nel Collegio,
di cui è l’ex alunno più anziano. In
seguito servì la Chiesa Valdese come
maestro ed evangelista a Sampierdarena. Rio Marina, Chieti e vari altri
centri dell’Abruzzo, La Maddalena,
iir Puglia e Sicilia. Durante la prima
' guerra mondiale fondò a Taranto un
« Circolo del soldato » di impostazione evangelica. Dopo la sua emeritazione (1926) lavorò ancora a Palermo,
Rio Marina, Vittoria e inflne a Napoli. Predicò l’ultimo suo sermone
nella cappella del Vomere nel 1950
all’età di 94 anni!
Il suo compleanno è stato una bella e radiosa festa di famiglia, malgrado il tempo umido e freddo Erano presenti i figli Ernesto, Presidente
dell’Unione delle Chiese Battisce in
Italia; Emilio, Pastore Valdese emerito (da Genova), Mario con le loro
famiglie. I convenuti si sono riuniti
all’Hòtel Bellevue per un pranzo intimo. Il Sindaco di Torre Pellice, prof.
A, Armand Hugon rivolse al festeggiato un appropriato discorso; seguirono i messaggi del sig. Italo Hugon,
Presidente della Pro Torre Pellice,
del prof. Teofilo Pons, del prof. A.
dalla. La Corale di Torre Pellice cantò un inno sacro ed uno popolare,
mentre il Presidente sig. Carlo Paschetto porgeva al sig. Corsani fiori
ed auguri.
Al festeggiato, il quale continua a
goder buona salute, giunga il nostro
fraterno pensiero in Ciisto. Per lui si
avveri del continuo la promessa nella
Sacra Scrittura : « Fino alla vostra
vecchiaia io sarò lo stesso, fino alla
vostra canizie io vi porterò; io vi ho
fatti, ed io vi sosterrò; sì, vi porterò
e vi salverò». Red
Per # ragBxxi
li Past. em. Vir^o Sommani, già ben
noto per altre pubblicazioni, ha scritto un
nuovo libro per ragazzi:
MARZIO
Il ragazzo delle aataoombe
L’ambiente in cui*si svolge il racconto è
quello della Roma imperiale al tempo di
Nerone. Il protagonista è un ragazzo cristiano che rende la sua testimonianza coraggiosa in mezzo alle persecuzioni. Il racconto tende ad animare i giovanissimi ad
avere lina fede cristianamente sana, non
(laccida, ma attiva.
Il volume è in vendita alla « Claudiana »
di Torre Pellice al prezzo di L. 250.
Esso costituisce una buona lettura che
consigliamo alle famiglie per i loro giovani
‘'gli- e. r.
Il mandorlo in fiore
Con questo titolo, pieno di poesia ma al
tempo stesso di un profanilo significato spirituale, è uscito un libro di meditazioni del
rimpianto Pastore Mariano Moreschini.
In questa pagina del giornale pubblichiamo una breve meditazione tratta da
questo volume che invita ad una attenta,
pensosa lettura.
Come dice la prefazione del Prof. V. Vinay, ” il presente volume è una raccolta di
meditazioni su pttrole e fatti dell’Antico e
del Nuovo Testamento, su vicende e opere
della vita, su stati d’animo, su fatti della
storia e fenomeni del creato. Tutto è considerato nella luce della ’ profezia del mandorlo in fiore ’, cioè della vigilanza di Dio
per mandare ad effetto le sue parole ”
(Ger. 1: 11).
Le meditazioni sono bibliche, cioè fondate sulla Parola di Dio e non su divagazio
ni del pensiero umano. Lo studio della Parola di Dio per la vita del credente e della
comunità è presentato secondo lo stile e la
beliti personalità del Pastore che da un
anno ha lasciato questa terra.
Chi ascoltava il messaggio della Parola di
Dio predicato dal Past. Moreschini riudirù.
nella lettura di questo volume, gli accenti
della sua parlata chiara, semplice, edificante, e gli altri si accosteranno a questo libro
e ne trarranno alimento e forza per il loro
cammino di credenti su questa terra.
Molte famiglie debbono procurarsi que.sto
nuovo volume, edito dalla Claudiana ed
egregiamente stampato dalla Tipografia Subalpina di Torre Pellice. Più di 300 pagine.
Prezzo L. 1.000. Venduto col 20 per cento
di sconto nella ” Settimana del libro ”.
Acquistatelo: esso vi farà del bene e vi
arricchirà. e. r.
PROBLEMI DI VITA SOCIALE
La Conferenza Distrettuale
Un centenario
Un libro da leggere
Non sono numerose, in italiano, le buone
letture di intonazione evangelica. Dobbiamo,
pertanto, accogliere con riconoscenza il nuovo romanzo che Penna Nera ha pubblicato
in queste ultime settimane, dal titolo:
Il sentiero della pace
La trama del romanzo si svolge nel periodo della prima guerra mondiale. L’Autore
precisa che i personaggi sono immaginari e
che molte vicende sono frutto di fantasia;
ma ha cura di dire che vari episodi sono
tratti da ricordi personali.
L’interesse del romanzo avvince subito
il lettore e non lo abbandona, non lo stanca. Scene di vita vissuta in pace ed in guerra
sono presentate nella loro realtà, con un
costante sforzo di testimonianza evangelica
cristiana che vuole aiutare il lettore, specialmente i giovani, ad affrontare i problemi della vita, in modo particolare quello
dell’amore, con senso di purezza e di fedeltà.
Alcune idee personali dell’Antore possono
essere discusse. Ma lo scopo che egli si è
proposto è indubbiamente buono, talché ci
sentiamo di raccomandare vivamente la lettura del suo romanzo.
Sarà letto con interesse dai giovani e potrà anche essere oggetto di dibattito nelle
Unioni giovanili. Ma potrà esser letto con
beneficio da molti valdesi ex-combattenti,
nelle lunghe serate invernali in montagna.
Più di tanti giornali a rotocalco, questo
libro merita di essere acquistato. Il prezzo
è di L. 800.
Ordinazioni: Libreria di Cultura Religiosa - Piazza Cavour, 32 - Roma. — Per le
Valli Valdesi presso il: Dott. Emanuele Bosio - Viale Dante - Torre Pellice. e. r.
Giornata fredda, neve sulle pendici del Vandalino, mentre i delegati
ed i Pastóri delle parrocchie Valdesi del I Distretto si riunivano il 1"
novembre a Torre Pellice. A causa
del cattivo tempo i rappresentanti
dell’alta valle Germanasca erano assenti.
Il culto di apertura è stato presieduto dal Past. Roberto Jaliier, in sostituzione del Past. Giorgio Tourn,
incaricato. L'n breve e buon messaggio sul « credo » dei cristiani, non
latto di formule teologicbe o di grandi parole, ma reso elficace dalla testimonianza di Un amore fraterno
non finto.
Al tavolo della presidenza siede
quindi il Past. Edoardo Aime (vice
pres. Loris Bein - segr. Gino Conte).
Il Past. Peyrot di Prarostino dà
inizio ai lavori con una relazione sulla « campagna biblica » che egli chiama problema di fondo, anche se la
.Conferenza autunnale è convocata
per esaminare alcuni problemi di vita sociale.
Il richiamo del Sinodo aUa lettura
della Bibbia è di attualità per
tutte le parrocchie. Accenna alle esperienze fatte qua e là, al materiale distribuito per la lèttura quotidiana della Sacra Scrittura, ai pochi
gruppi del Vangelo esistenti, all’esigenza della lettura della Bibbia
nel nucleo familiare. Poi volge lo
sguardo all’avvenire: un opuscolocalendario con brevi meditazioni
quotidiane uscirà per la fine dell’anno e dovrà essere ampiamente diffuso, con la Collaborazione dei Concistori. iNei limiti delle possibilità,
egli esorta le Chiese ad acquistare
delle Bibbie da porre sui banchi, al
culto domenicale, affinchè i fedeli
le possano adoperare. Infine, l’istruzione religiosa dei fanciulli dev’essere curata nelle comunità e nelle
famiglie.
Sul problema « di fondo » la discussióne non è lunga; si esaurisce
in un quarto d’ora, dopo di che l’assemblea ascolta una relazione del
Prol. .Attilio Jalla sul cc problema
sociale sotto if profilo agricolo ».
La nostra terra
Con l’animo giovanile e con l’amore per la piccola patria Valdese
che lo caratterizzano, il prof. Jalla
sottolinea l’importanza della terra
per la vita e la permanenza del gruppo Valdese, dal punto di vista etnico e religioso. I Valdesi sono legati
da molti vincoli alla terra delle loro
Valli. In esse, il lavoro è spesso duro e, oggi, meno redditizio rispetto
ad altri redditi; donde il fenomeno
dello spopolamento verso altri centri di attività.
Ciò che si è fatto in certe regioni
svizzere, può esser fatto alle Valli
per rendere la terra meno faticosa,
il lavoro più sicuro e più redditizio.
Si tratta di aiutare i valligiani a lavorare meno con i muscoli e di più
con l’intelligenza. Il potenziamento
della Scuola d’agricoltura e la creazione di Cooperative per l’acquisto
e la vendita dei prodotti dovrebbero essere l’oggetto di una nostra più
decisa attenzione. Un caldo appello
è rivolto all’assemblea ed alle comunità per l’invio di giovani alla Scuo
la d’agricoltura, diretta oggi da un
personale ben preparato e Valdese.
Sempre in merito al problema sociale alle Valli, il Sindaco di Torre
Pellice, prof. A. Armand Hugon
legge uno studio approfondito e documentato, di cui speriamo di avere
una più ampia eco in qualche numero del giornale. Dal periodo della
prima guerra mondiale ad oggi vengono delineati gli sviluppi e le variazioni della vita economica e sociale alle Valli, caratterizzati dal passaggio da una economia agricola ad
una economia agricola-industriale,
lina massa di Valdesi ha lasciato i
lavori dei campi per entrare nelle
officine ed i contadini schietti sono
rimasti qua e là, confinati soprattutto nelle parti alte delle Valli. C’è
ancora un livello culturale superiore a quello di altre zone alpine, in
mezzo a noi; ciò non toglie che l’istruzione sia in decadenza, che il
sistema scolastico attuale riveli notevoli inconvenienti. A Pinerolo, dove affluiscono molte famiglie Vaidesi, la nostra opera sociale è inesistente. E, oltre a tutto, l’ambiente valligiano, pur esprimendo un suo
(' non-conformismo » in certi aspetti della vita sociale, rivela non poche forme di conformismo col mondo dal punto di vista della testimonianza e della fede.
Problemi vari
Le relazioni dei proff. Jalla e Armand Hugon vengono abbinate nella discussione che segue ed a cui partecipano vari oratori (G. Vicino, G.
Bouebard, Dott. E. Bosio e R. Meynet, Avv. Serafino ed altri). Si sottolinea l’opportunità di avere una
Cattedra ambulante di agricoltura
per favorire nuclei più numerosi di
agricoltori; si citano esperienze di
coltivazione razionale fatte in alta
montagna; ci si propone di far sentire l’importanza del problema sociale; si chiedono anche dei sussidi
alle parrocchie delle Valli per il
Collegio e la Scuola Latina. E si conclude con un ordine del giorno che
suona così:
” La Conferenza del 1 Distretto,
udite le relazioni sulla situazione sociale delle Valli Valdesi:
1) esprime il suo vivo ringraziamento agli amici svizzeri ed in modo particolare all’E. P. E. R. per il
generoso aiuto in favore della Scuola d'Agricoltura;
2) invita i Concistori a studiare il
modo di utilizzare e sviluppare l’opera della Scuola di Agricoltura in
seno alle proprie comunità agricole
e ad impegnarsi fin da quest’anno
a sostenere le iniziative della suddetta Scuola ”.
Seguono alcuni argomenti successivamente posti davanti all’attenzione dell’Assemblea.
Il Past. E. Geymet ribadisce la
necessità di avere una « Pro Valli »
esistente ed attiva. La Conferenza
affida alla Commissione Distrettuale
il compito di nominare tre membri
componenti la « Pro Valli » in vista dell’eventuale costituzione di un
« ufficio sociale » (Mai come in questo periodo di gravi difficoltà finanziarie la nostra Chiesa è stata proli
fica in fatto di uffici speciali. Che
non .si debba procedere un giorno o
l'altro ad una limitazione delle imscite? n. d. r.).
11 Past. Q. Bouchard invita i Concistori ad esaminare il problema dei
matrimoni misti celebrati nella Clliiesa cattolica, per adottare una comune linea di condotta.
Il Sovrintendente R. Nisbet preannunzia alcune attività distrettuali e
addita alla Conferenza la somma
che è stata chiesta alle Chiese del
1 Distretto in versamento alla Cassa
Centrale della Tavola Valdese jier
il corrente anno ecclesiastico: 21 milioni di lire! Alcune proteste, qualche dubbio e nessun_____ impegno!
{Ma se le chiese lo vogliono, la somma si raggiungerà, n. d. r.).
Il Direttore dell’Eco delle Valli
Valdesi rivolge un invito alla collaborazione ed alla____ sopportazione.
L’opera di propaganda per la diff usione del giornale è dovere di tutti
e specialmente dei responsabili nella Chiesa. Attendiamo i risultati.
* * *
E su queste note, talora un po’
dolenti, la Conferenza si è chiusa
nel tardo pomeriggio. La Conferenza primaverile si terrà a S. Germano Chisone e sarà aperta col culto
presieduto dal Past. G. Tourn.
Un gruppo di gentili signore e signorine ha offerto ai presenti una
calda ed apprezzata tazza di tè; diciamo grazie a loro, al Pastore Sommani ed alla sua gentile Signora per
l’accoglienza ricevuta.
A guisa di commento, si siano permesse due osservazioni :
1) Nell’interesse di una Conferenza Distrettuale che si raduna per il
bene della Chiesa e sotto lo sguardo
di Dio, si faccia in modo da evitare
lunghe perdite di tempo e conversazioni inutili prima di iniziare i lavori e dopo.
2) Per evitare che si « studino »
sempre tutti i problemi senza poterli approfondire e senza giungere a
prenderne uno di petto per risolverlo, si metta meno carne al fuoco. In
molti settori della vita della Chiesa
stiamo diventando dei competenti (o
dei dilettanti) in fatto di « studio ».
E’ necessario far seguire allo studio
l’azione pratica, nell’impegno, nella
fedeltà e nella preghiera, per non
doverci lamentare in seguito che poco o nulla è stato fatto.
(Red.)
Lavoro in Svizzera
Personale di servizio, femminile,
con svariate mansioni, dai 20 ai 30
anni, è richiesto in molte località
della Svizzera per mense aziendali.
Vitto, alloggio e salario mensile oscillante dai 130 ai 180 franchi, secondo
le attitudini personali. Eventuale conocenza della lingua tedesca permetterebbe l’assunzione in posti di maggiore responsabilità. Scrivere, unendo raccomandazione del Pastore locale e specificando le proprie capacità ed i posti eventualmente già occupati alla Signora Lydia Eynard Chiesa Evangelica - Goldbrunnenstr,
65 - Zurigo 55.
3
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
— I
IV Centenario del Tempie di Villasecca
E’ stato ricordato dal Vice Moderatore nel culto da lui presieduto il
4 Novembre u. s. ai Cniotti, predicando sul testo di Giovanni 4; 16-24:
un episodio dell’incontro di Gesù con
la samaritana al pozzo di Giacoboe.
Una nutrita assemblea proveniente da tutti i quartieri ha partecipato al culto ed alla Santa Cena
presieduta dai Pastori: Nisbet, Davite e Luigi Marauda.
Dopo aver parlato del valore del
tempio : « la casa del Padre mio » nelle Chiese della Riforma che, sebbene
in modo fondamentalmente diverso
da quello dato dalla Chiesa di Roma,
non può essere disconosciuto e ne sono la prova i sacrifìci fatti dai nostri
padri per costruire e ricostruire i
vecchi templi delle Valli, il Vice Moderatore ha fatto notare che essi non
sono stati in pericolo soltanto ai tempi delle persecuzioni violente; ma in
qualche modo lo sono tuttora non
tanto per le ingiurie del tempo, poiché da qualche tempo a questa parte
vi è un fervore di opere per mantenere efiBcaci e rinnovare i vecchi templi; ma soprattutto a causa della negligenza e della povertà di fede dei
credenti.
A che vale aver la nostra Chiesa
se poi viviamo come se essa non esistesse neppure?
O a che serve che i nostri padri
l’abbiano ricostruita e noi rimessa in
eflBcienza se poi nella nostra vita di
credenti non ve ne sono delle conseguenze positive?
A che serve un tempio in efficienza, se non vi andiamo ad adorare
iddio?
Porse gli angeli saranno presenti,
se noi disertiamo, come nell’antico
racconto del venerabile Seda che,
ormai cieco, venne fatto predicare in
una chiesa vuota per beffa di alcuni
giovinastri, ma alla cui predica gii
angeli risposero « amen » da ogni parte nella chiesa apparentemente deserta.
Certo altri renderanno gloria a Dio,
se noi non lo facciamo; ma questo
non ci giustifica. Occorre che riprendiamo la via del tempio, da ogni famiglia in ogni domenica. E se qualcuno sorriderà e domanderà perone
tutto questo, rispondiamo anche noi
con le parole del Vangelo: vado, perchè questa è « la casa del l’adre
mio ».
IL TEMPIO
E’ stato costruito nel 1556, con quelli di Frali, Maniglia, e S. Martino nella tessa Valle, accanto ai luoghi di
culto già esistenti nella Parrocchia
al Serre Marcoù distratto nel 1686 e
non più riedificato, e di Pian Faetto,
distrutto anch’esso nella medesima
persecuzione. Qualche anno più tardi sorgerà a Combagarino l’attuale
cappella, risorta dopo il ritorno dall’esilio e sulla cui facciata si legge
ancora l’antica iscrizione — l’unica
non biblica su di un tempio Valdese
— ma pur così ingenuamente vera:
HAMA DIO E
NON FALLIRE FA
PUR BENE £ LASI
A DIRE AMEN
Distrutto durante la persecuzione
del 1686 il tempio di Villasecca rimase in rovine fino al 1702, tempo in cui
venne fatta una colletta in Svizzera
per la ricostruzione ed a cui risalgono le più antiche iscrizioni dei banchi, oggi visibili al Museo Valdese di
T orre Jissieme a tutto il resto dell’arredo del tempio, pure proveniente da
\?illasecca.
Nella seconda metà del ’700 in occasione di importanti restauri, si rac
conta questo aneddoto : si doveva
trasportare una gran trave, proveniente dall’altra parte cella valle, per
il colmo del tetto ; ma per quanti uomini si provassero non riuscivano a
farla salire dai Chiotti verso Villasecca. L’allora Pastore Giovanni Puy,
uomo di robusta costituzione e da un
senso vivamente realistico fece portare ima brenta di vino e poi, per
primo, mise la spalla sotto alla trave. Gli altri lo seguirono e chi per
l’esempio del suo Pastore e chi per il
vigore della brenta di vino riuscirono
tutti assieme a far giungere a destinazione il pesante carico!
Infine grossi lavori vennero fatti
nel 1951 quando si è trattato di so
stituire la famosa trave settecentesca
e rimodernare in modo decisivo il
vecchio tempio, usato ora soprattutto per culti speciali (XVII febbraio)
ed attività giovanili.
In questo tempio, la cui Parrocchia,
anticamente comprendeva anche Pomaretto nella cui zona era proibito
costruire chiese di eretici e tutto
Faetto fino al Crosetto, accorrevano
anche famiglie della Val Pragelato
per far battezzare i loro bambini, dopo che le Chiese Valdesi vennero ditrutte in quella zona.
Vi si radunarono almeno sedici sinodi e nel 1805 venne nominato da
Napoleone sede di una delle tre Concistoriali in cui era divisa l’intera
Chiesa Valdese : Torre, Prarostino,
Villasecca.
In esso vi predicarono Pastori famosi nella storia valdese: Giovanni
Léger, lo storico che descrisse le grandi persecuzioni, Enrico Rostang (probabilmente il decano di tutti i Pastori della nostra Chiesa) che predicava
ancora regolarmente in età di cento
anni, il Pastore Montoux, che tenne
a Sibaud la celebre predica prima del
Giuro.
Oggi si predica piuttosto ai Chiotti
per ragioni geografiche e di comodità, ma la presenza di questo tempio
non ha finito di ripetere il suo monito ed il suo incoraggiamento che mi
sembra riassunto nelle parole del Patere Giovanni Legér il 2 Maggio i669 :
« à Messieurs mes très-chers et trèshonorés Frères, mes compatriotes des
Vallées du Piémont:
Que nul d’entre vous ne se trouve
tiède, ni sentinelle endormie, ni chien
muet...
Réveillez vous, je vous en conjure.
Sur tout que jamais il ne vous arrive d’acheter le repos de votre corps
et la conservation de vos biens au
péril du salut de vos âmes; de vendre
vos âmes pour du pain, ni votre primogéniture pour un potage de lentilles ». Franco Davite
Per Monfalcone
Il gruppo Valdese di Monfalcone
cerca a buone condizioni un piccolo
harmonium di occasione. Svrivere al
Past. G. Girardet, Piazza Libertà 6,
Trieste.
Durante il culto del IV Centenario del tempio
Moderatore.
di Villasecca, presieduto dal Vice
Dalle nostre Chiese
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Asilo dei Vecchi
San Germono Chisone
E’ lontana ormai la l)ella estate ma rimane il ricordo dei fratelli che sono venuti a
visitarci da vicino e da lontano. Ricordiamo i Valdesi dell’Uruguay coi loro bei canti vibranti di fede; i pastori Heller e Busi-arlel con le loro signore dalla Svizzera
francese e i pastori Blaser e Loosli daUa
Svizzera tedesca. Anche il prof. E. Roche
DOPO UN PELLEGRINAGGIO
La visita dei Pellegrini Valdesi
del Rio della Piata, alle Valli è ormai un ricordo del passato.
Un ricordo gradito per molti, senza dubbio, ma un ricordo che già
comincia ad affievolirsi, a poche settimane dalla partenza dei pellegrini
verso la loro Patria, le loro famiglie,
le loro Chiese. Posso, d’altra varte,
affermare che laggiù, fra le nostre
comunità dell’Uruguay, a Cosmopolita, a Tarariras, a San Pedro, a Paysandù, questo primo pellegrinaggio
alle Valli continuerà ad essere il tema di molte conversazioni, di molti commenti, di molte riunioni e...
per molto tempo.
Sono certo che l’eco di questo
viaggio, di questo incontro tra fratelli valdesi che parlano una lingua
■diversa (questa è, in fin dei conti
runica differenza che corre tra gli
uni e gli altri) non si spegnerà così
presto. Se si è parlato molto prima
di compierlo, se ne ¡larlerà molto di
più ora che, coll’aiuto di Dio, ha potuto essere realizzato. Senza essere
degli oratori forbiti, senza avere la
stoffa nè dello storico nè dell’artista
quei nostri trenta fratelli e sorelle
parleranno in pubblico ed in privato del loro viaggio, delle esperienze
fatte, delle impressioni ricevute, dello accoglienze così cordiali da cui furono circondati, dei luoghi che hanno visitato e si trasformeranno in
ambasciatori della buona volontà,
della comprensione, dell’affetto fraterno che esistono e devono intensificarsi fra le due parti della Chiesa
Valdese.
Desidero qui far pervenire il ringraziamento dei pellegrini dell’Uruguay a tutte le persone che, ip qualche maniera e misura, hanno collaborato al successo del nostro pellegrinaggio. Desidero esprimere ancora una volta i sensi della nostra lie
ta sorpresa per l’accoglienza cosi
calda e vibrante che ci fu offerta dcvunque: al nostro arrivo a Torre
Pellice, con emozioni che non poiremo dimenticare mai; nelle nostre
visite alle parrocchie delle Valli ove, benché si trattasse di un giorno
di lavoro ed in periodo di raccolto,
la comunità si riuniva per darci, it
benvenuto; negli incontri brevi e
pur così benefici che il riostro gruppo ha potuto avere con alcune chiese
del campo dell’evangelizzazione —
Genova, Livorno, Roma, Firenze,
iSapoli, Colleferro, Venezia, Milano... — sempre, dal molti o dai pochi convenuti per conoscerci, per
cantare e per pregare con noi, abbiamo ricevuto il segno di una fraternità e di un amore che in Cristo
non conosce nessuna delle barriere
che nel mondo separano e dividono
gli uomirà.
Alla Tavola Valdese che attraverso la persona del Moderatore e del
Vice Moderatore ci dette il più cordiale benvenuto appena sbarcati a
Genova ed appena giunti a Torre
Tellice e ci accompagnò altresì nell'ora del commiato affettuoso e commovente; al Pastore Guido Rivoir
ed al Professore Teofilo Pons che ci
accompagnarono e ci guidarono nel
nostro indimenticabile pellegrinaggio alla Balziglia ed a Sibaud, alla
Ghieisa d’ia Tana e alla Gianavella,
al Chabas e a Praly; a tutti i pastori
che furono prodighi di premure nei
nostri riguardi; alle organizzazioni
che nelle singole chiese ci offrirono
prove concrete, tangibili del loro affetto e del loro interesse per noi ed
attraverso noi, per la famiglia valdese sud-americana; a tutte quelle
persone e famiglie che ci furono di
aiuto — non necessariamente materiale — nelle quattro settimane trascorse alle ValU, desidero e debbo
rinnovare il nostro ringraziamento
perchè tutti hanno contribuito affinchè questo soggiorno rimanga fra
le esperienze più grandi e più belle
della nostra vita.
Le nostre chiese dell’Uruguay e
dell’Argentina — ha detto il Moderatore ed è stato ripetuto da altri —
avranno d’ora innanzi per voi un
volto definito, chiaro: quello dei nostri amiti Salomon, Rostan, Davyt,
Negrin, Delmonte, Gönnet, Dalmas,
Pons, ecc. ecc. Posso dichiarare che
lo stesso fenomeno si avvererà ed
ancor più chiaramente, tra di noi:
Bobbio Pellice, Villar, Angrogna,
Lusern a S. Giovanni, Pinerolo, Pramollo. Massello ecc... avranno un
volto molto più preciso e molto più
vicino non soltanto perchè un gruppo di valdesi uruguaiani ha percorso le vostre strade ed i vostri sentieri, ha contemplato i vostri monti e
le vostre rocce, è entrato nei vostri
templi, ha bevuto l’acqua purissima
delle vostre fontane, ma perchè quei
fratelli tl hanno incontrati nelle vostre case e nei vostri lavori, vi hanno seguiti ìielle vostre fatiche durissime e specialmente perchè hanno
pregato, hantio cantato ed hanno adorato Iddio con voi.
Rendiamo Grazie al Signore che
ha permesso questo contatto così benefico per tutti e sia la nostra riconoscenza fatta di fedeltà, di ubbidienza alla Sua Parola e di consacrazione al Suo servizio.
S. Loisg.
I no.stri amici e fratelli in fede sud-americani sono ormai rientrati in .sede, nelle
loro case e nelle loro comunità. Li ricordiamo con fraterno affetto, lieti d’averli
conosciuti in mezzo a noi; e, per mezzo
del giornale, inviamo laro il nostro cordiale saluto ed augurio in Gesù Cristo.
red.
dieu di Ginevra si è fermato alcune ore
fra di noi ed ha tenuto un culto. Gradita
ci è stata pure la visita di Suor Lidia Perrou che accompagnava due signorine svizzere.
Ricordiamo con riconoscenza le ragazze
svizzere che sono venute come volontarie
per alcune settimane, permettendoci di dare cosi le vacanze al personale. Sarebbe bello che questo esempio fosse seguito da signorine italiane che vengano ad aiutarci
temporaneamente.
In agosto ci hanno lasciati per la patria
celeste la signora Chiesa e Daniele Uliva.
In settembre ci ha lasciati Adele Ribet. Il
suo funerale è stato una vera téstimonianza
dinanzi a fratelli di altra fede i quali ci
hanno detto che tutta la sua vita è stata una
testimonianza a Volpiano ove essa era sola
valdese e dove rinunciò anche a gioie legittime pur di non abbandonare la sua fede. In ottobre, Angelini Kaufmann Luisa
e Giordan Alessandro.
Il nostro Asilo comprende ora $5 osp ti
più dieci membri del personale. Siamo una
grande famiglia davvero, con tutte le gioie
e le difficoltà che questo comporta. Ma siamo tanto riconoscenti a Dio che giorno dopo giorno ci dà le forze necessarie e ciò
di coi abbiamo bisogno.
A Lui chiediamo di proteggere e guarire
la nostra direttrice. Suor Margherita Jourdan, alla quale va sovente il nostro pensiero grato e fedele. F. C.
P. S. — Ci permettiamo di rivolgere un
appello a chi vorrà risponderci: avremmo
hi.sogno di alcuni giochi semplici da tavola, anche usati, passatempi per i nostri ospiti e letture, per abbreviare le lunghe ore
che devono trascorrere in casa. Vi ringraziamo 6n da ora!
Speriamo di ricevere in avvenire altre
notizie dei nostri Istituti, per poter essere
in tal modo maggiormente a contatto con
la loro vita, le loro esperienze e le loro necessità. Fin d’ora, ci preme di sottolineare
la richiesta di un lavoro volontario in
"équipe” durante alcune seuimane in estate. E l’additiamo ai giovani o alle giovani
i quali sentono ancora la gioia di fare qualcosa per gli altri, per i fratelli. (Red.).
Ferrerò - Maniglia
Si sono uniti in matrimonio il 21
ottobre, Peyrot Eli, del Crosetto e
Pons Liliana, del Borgo. Il Signore
benedica questi sposi ai quali rinnoviamo i nostri migliriri auguri.
Domenica 21 corrente, nel. pomeriggio, hanno avuto luogo, partendo dai
Bessè, i funerali del nostro fratello
Emanuele Pons, di anni 28, deceduto
a Marsiglia. Una folla numerosa e
commos.sa, con larga partecipazione
oi giovani e di minatori, circondava
della sua simpatia i fratelli ed i parenti tutti tanto dolorosamente prò
vati da questa inatte.sa dipartita avvolta nel mistero.
Le promesse di consolazione e di
vita del Cristo siano di conforto agli
afflitti e la sua esortazione « Non giudicate » di monito a tutti.
Prarostino
Le attività della Chiesa hanno ripreso il
ritmo invernale con una Assemblea riunitasi domenica 28 ottobre, nel corso del Culto.
In essa il Pastore ha richiamato l’attenzione
della Comunità su alcuni pnnti essenziali
per il proseguimento delle nostre attività c
per un sempre maggiore e approfondito impegno nella fede e nella testimonianza della
vita cristiana. Tra questi pimti egli ha elencato: la continuazione della campagna
per « un ritorno alla Bibbia » non un ritorno meramente esteriore e superficiale, ma
un ritorno serio e in profondità affinchè la
Bibbia diventi, per mezzo deUa « parola »
in essa contenuta, la guida non solo della
nostra fede ma anche della nostra vita; un
impegno da parte delle famiglie della Comunità perchè si abbonino a L’Eco deUe
Valli Valdesi, facendo rivelare come il numero delle famiglie abbonate sia abbastanza esiguo. A cura del Concistoro il giornale
delia Chiesa sarà inviato a tutte le famiglie
per il prossimo dicembre, verranno estratti
alcuni abbonamenti-premio tra i vecchi e i
nuovi abbonali al giornale per il 1957: questo per aiutare la nostra popolazione valdese ad avere settimanalmente una buona lettura evangelica e cristiana. Dopo un breve
accenno alle distribuzioni di viveri americani alle famiglie della Comunità, il Pastore ha anche richiamato l’attenzione dell’Assemblea sul problema finanziario: questo problema è inseparabile dalla posizione
della nostra fede. Perciò, se la nostra fede
non è soltanto fatta di parole ma di un continuo e concreto atteggiamento di tutta la
vita, dobbiamo sentirci impegnati a servire
il Signore anche con il nostro denaro, contribuendo in proporzione di quanto riceviamo da Dio per l’opera che la Chiesa compie
nel suo Nome. Non dovrebbe perciò essere
difficile per la nostra Comunità raggiungere
quest’anno le mète che il Sinodo e la Commissione Distrettuale ci hanno indicato;
l’esempio di altre Comunità delle Valli,
forse anche più povere di noi, ci dovrebbe
aiutare a fare il nostro dovere in questo
senso.
L’Assemblea ha poi nominato a rappresentare la Comunità tdla Conferenza Distrettuale di Torre Pellice i fratelli Umberto Gardiol (Mole) e Aldo Codino (Ciarvet).
Tutte le attività sono in funzione a pieno
ritmo: alla scuola domenicale si contano
oltre 70 bambini con otto monitrici; i catecumeni sono 14 in I anno, 16 in II, 14 in III.
L’Unione Giovanile si riunisce jl giovedì
sera con una cinquantina di soci, leggiamo
e commentiamo l’Evangelo di Marco; la Corale, il sabato sera, con nna ventina di elementi, piuttosto giovani; l’Unione delle
Madri tornerà a riunirsi due volte al mese
per incontri familiari e per lavorare a favore delle opere benefiche deUa Chiesa; le
riunioni quartierali sono state riprese coi
primi di novembre: in esse ci prefiggiamo
di leggere insieme e meditare il libro della
Genesi.
Matrimonio. Sabato 3 novembre nel nostro Tempio si sono uniti in matrimonio
Gönnet Bruna (Ciarvet di Roccapiatta) e
Ribet Giacomo Renato (di S. Germano Chisone). A questi sposi i nostri auguri di ogni
bene nel Signore.
Alcune notizie dalla Comunità civile. Il
4
4 —
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
Comune ha fatto installare nelle anle delle
scuole (non in tutte p«ò) delle nuove ed
efficienti stufe per un valore rilevante. Così
i bambini e le insegnanti troveranno un ambiente più adatto per lo svolgimento delle
loro attività. Riandiamo alla iniziativa benefica.
L’anno scolastico è stato ufficialmente
aperto martedì 16 ottobre con un culto nel
Tempio per i 59 alunni valdesi, e nella
Chiesa Cattolica per i 9 alunni di quella
confessione. L’augurio per tutti (insegnanti
e alunni) di un buon anno scolastico sotto
tutti i punti di vista.
Il più cordiale saluto di benvenuto alla
nuova Insegnante a Roccapiatta, Signorina
Bruera, proveniente da Orbassano.
Le strade della nostra zona sono state, in
questi giorni, inghiaiate in vari punti, a
cura della Amministrazione Comunale, allo scopo di migliorare il fondo stradale, col
renderlo più duro, e quindi meno deteriorabile dalle acque e dal prossimo gelo invernale. Le strade hanno ricevuto molte
cure in questi ultimi anni da parte della
Amministrazione civica: tuttavia molto rimane ancora da fare per migliorare la viabilità di Prarostino e di Roccapiatta. Intanto non si è più saputo nulla del famoso
progetto, già approvato in varie sedi, della
« strada per Prarostino »... e quei di Roccapiatta continuano, a servirsi del « lanternino » a petrolio ! ! Chiediamo ai nostri
Amministratori di voler dedicare tutte le
loro cure a questi problemi, ed agli altri,
che sono veramente indispensabili alla vita
pubblica... e che ciascuno di noi, così detti
amministrati, possa collaborare fattivamente (con meno parole e più fatti) alla soluzione dei nostri problemi per una buona e
onesta Vita sociale.
La ricorrenza del 4 Novembre è stata ricordata sia a S. Secondo che a Prarostino
con l’omaggio ai Caduti e con un pranzo
fraterno nella Sala delle Attività Valdesi,
gentilmente concessa, a S. Bartolomeo. Come hanno detto i numerosi oratori, dal Dott.
Peano, Sindaco, al Consigliere A. Gardiol,
al Sig. Giosuè Gay grande invalido, al Pastore Peyrot, il 4 novembre non è tanto la
celebrazione della vittoria, quanto la celebrazione di un giorno che ha visto tornare
la pace sul mondo martoriato. Dovrebbe essere passato per sempre il tempo delle esaltazioni patriottiche, per concentrare i nostri pensieri e la nostra vita insieme a quel,
la della nostra nazione a pensieri di pace,
di lavoro, di concordia. Troppo Itmghi sono ormai i « viali della rimembranza » in
Italia e nel mondo... Costruiamo piuttosto
delle « vie di pace », di fraternità.
Rorà
Con vivo rammarico abbiamo appreso che l’insegnante signorina
Tourn ha lasciato Tinsegnamento a
Rorà, dopo 40 anni di fedele insegnamento, svolto con competenza e senso del dovere. Si è trasferita a Torre
Penice con la nipote ed il venerando padre ex sindaco di Rorà. Desideriamo inviare aU’insegnante Tourn i
nostri più vivi auguri perchè possa
ristabilirsi in salute e godere serenamente gli anni della pensione; gli ex
alunni che hanno fruito del suo prezioso insegnamento ricordano con
grande riconoscenza l’opera svolta
dalla loro maestra e le inviano un
pensiero di profonda gratitudine. La
Chiesa di Rorà che l’ebbe membro
del Consiglio e collaboratrice nelle
varie attività religiose formula l’augurio più fervido ed invoca su di lei
e la famiglia le celesti benedizioni.
D’assemblea di Chiesa tenutasi recentemente ha ascoltato una breve
relazione del Sinodo in riferimento
ai principali problemi, specialmente
la lettura della Bibbia, il problema finanziario, nonché l’argomento della
villeggiatura e le questioni sociali.
Per la conferenza tenutasi a Torre
Penice erano stati delegati i fratelli
in fede: dr. Roberto Meynet, Roberto Morel.
La prima domenica di novembre è
stata consacrata alla Riforma con
accenni alla situazione ungherese e
con la celebrazione della Santa Cena.
Molti combattenti delle varie guerre
erano nel tempio: un breve corteo,
la lettura d’un messaggio da parte del
sindaco Morel Giacomo davanti alle lapidi e poi l’agape fraterna. Messaggi opportuni sono stati rivolti dal
Sindaco, dal vicesindaco dr. Meynet,
dal decano del consiglio comunale
Tourn Domenico, dal signor Tourn
Mario nonché dal Pastore e dal signor Cougn ospite d’onore assieme
ai suoi familiari.
L’attività sociale è stata caratterizzata da due avvenimenti: la seduta
dei capifamiglia della zona di Rorà
e Piamprà diretta dalle autorità comunali e con la collaborazione del
geometra Mantelli, intesa ad ottenere il consenso delle famiglie, per
il passaggio della strada che oovrà
unire Rorà con Piamprà. Si spera di
poter quanto prima iniziare i lavori,
tenendo conto di tutti i vantaggi
della legislazione attuale in modo
dà consentire ai làvoratori di Rorà
di avere un lavoro sul posto e cieare
con la strada un centro turistico notevoie. Lo spirito di viva comprensione dei contadini rorenghi consente di poter affrettare i tempi .senza
. animosità per le «boine » o per la
larghezza della trada.
La seconda seduta s’è tenuta la domenica 11 novembre alla presenza
del dr. Bosio, infaticabile animatore
per i problemi delia montagna, nonché del direttore tecnico della scuola d’agricoltura signor Merlo e di
tutti i membri della mutua de! bestiame. Un simpatico dialogo s’è stabilito tra i presenti: sono stati discussi argomenti inerenti la mutua, lo
scambio o l’acquisto di patate da semina, il problema della scuola d’agricóltura con indicazioni tecniche
Un grazie di cuore agli ospiti ed un
augurio di sempre più intensa collaborazione.
Torre Pellice
L’etate è passata e come ogni anno
è stata per Torre Pellice arricchita
da un gran numero di visite. Naturalmente al centro di queste visite
dobbiamo porre il simpatico gruppo
dei fratelli giunti dall’Urugay che
per alcuni periodi sono stati nostri
ospiti. Anche Torre Pellice ha avuto la sua giornata dedicata in particolare a loro ed è stata per tutti
una giornata benedetta.
Non possiamo parlare di tutti i
gruppi che ci hanno visitati, molti
come sempre i tedeschi, numerosi
gli svizzeri (in generale piccole comitive), regolari le visite dei giovani tranieri che da Agape venivano in
visita alla Valle del Pellice. Abbiamo
avuto anche la visita di un gruppo
di arca 20 giovani americani che
hanno fraternizzato, nel corso di
una serata con la nostra gioventù.
La novità di quest’anno, nel campo
di queste visite ci pare essere state
Taffiusso inconsueto di gruppi di giovani francesi.
Queste visite ci hanno rallegrati
perchè sentiamo viva la necessità
che i vincoli con il Protestantesimo
francese che per molti aspetti ci è
vicino si rinsaldino maggiormente.
Non possiamo passare sotto silen
zio quell’aspetto caratteristico della
^ Torre Pellice estiva che è dato dalla presenza di numerose famiglie
provenienti dalle chiese di città. Esse dànno a Torre Pellice un aspetto
particolare, la loro presenza incide
cosi fortemente nelle attività della
chiesa (specie nei culti) da mutare
la fisionomia normale delle nostre
assemblee. Questa simpatica e vivace presenza aumenta progressiva• niente fino a raggiungere il suo massimo all’epoca del Sinodo. Pochi giorni dopo il Sinodo vi sono le grandi
partenze per la città e Torre Pellice
c appare silenziosa e vuota, ma nel
cuore abbiamo la riconoscenza di aver potuto godere pò- qualche tempe della presenza di questi r ostri
fratelli.
Al principio di Ottobre la ripresa
delle attività invernad è iniziata con
una Assemblea nella quale, fra l’altro, sono stati rinominati per un altro quinquennio, quali membri del
Concistoro, i Sig.ri D. Ayassot, C.
Jahier, C. Toniasini e sono stati nominati nuovi membri i Sig.ri L. Bein,
y. Bellion, E. Brosio e U. Pellegrin.
Anche da queste colonne vada il nostro ringraziamento ai Sig.ri E Bein
e E. Margiunti che hanno dovuto,
per ragioni diverse, lasciare il loro
posto nel Concistoro.
La Tavola Valdese ha confermato
il Past. Sig. Bruno Tron quale secondo Pastore a Torre Pellice. Purtroppo fino a questo momento il Past.
Tron è trattenuto sotto le armi
quantunque sia avviata da tempo la
pratica per il suo esonero.
Battesimi : Tourn Doriana Sandra di
Fiorino e di Ricca Giovanna, Tourn Patrizia Monica di Celestino e di Giusti Dina,
Lana Donatella di Giovanni e di Ernestina
Mariton, Albarin Ombretta di Sergio e di
Avondet Vanda, Albarin 'Walter di Sergio
e di Avondet Vanda, Ricca Bruno di Elvira, Ayassot Bruno di Renato e di Lidia
Garnier, Costabel Alberto di Pierino Giovanni e di Coisson Ada, Stallè Renata di
Osvaldo e di Cougn Maria, Poèt Lia di
Guido e di Dema Dina.
Matrimoni-, Martini Cesare con Rivoira
Maria Adelina. Avondet Enrico con Rostan
Ida, Bertot Guido con Simond Frida.
Funerali : Goss Enrichetta Paolina, Plavan Alessandro, Buffa Maddalena ved. Simond, Eynard Caterina ved. Jourdan, Alma Bricco in Passarelli, Rivoire Giovanni
Davide, Buffa Caterina, Suor Italia Virginia Rostagno, Tourn Giovanni, Manfredo
Long, Farinière Joseph, Travers Silvio.
CANTO SACRO
La Scuola Lafina di Pomaretfo
. La lupzione di inaugurazione delINnno scolastico alla Scuola Latina
ebbe luogo nel pomeriggio di Mercoledì 3 ott. presieduta dal V. Moderatore, jiastore R. Nisbet. Nel teatro dei Convitto, oltre ai professori
e agli allievi erano presenti numerosi genitori e amici del nostro Istituto : teatro gremito. Abbiamo notato fra i presenti il pastore Francesco Lo Bue di Torino, il prof. Lawton, preside della Scuola bìblica battista di Rivoli, i pastori Virgilio
Sommani, Paolo Marauda e Sig.ra,
(T. Peyrot di Prarostino, il Sig. Alberto Genre di Nizza, la Sig.ra Gay
Troll Clotilde e parecchi insegnanti
in attività di servizio e a riposo. Il
^ . Moderatore, il prof. K. Tron e il
Sig. Genre esortarono i nostri giovani studenti allo studio e alla buona condotta per rendersi degni dei
sacrifici che fanno per loro la Chiesa e le loro famiglie; il Sig. Genre
fece voti affinchè fra i giovani studenti delle nostre Valli tornino a
sorgere vocazioni per il pastorato.
Dalla esauriente relazione della
Preside, Sig.ra E. Balma risulta die
nell’anno scolastico 1955-56 gli allievi iscritti e frequentanti furono
in numero di 55 provenienti da:
Frali (1); Massello (6); Perrero Maniglia (6); Villasecca (1); Pomaretto-Perosa (12); S. Germano Chisone (20); Pinerolo (1); PramoUo
(1); Ferentino (1); Borgosesia (1);
S. Seondo (3); Genova (2). Nelle
due sessioni gli esami si svolsero sotto lo scrupoloso controUp della Commissaria Prof. Rosa Laura di Torino che eBbe parole di compiacimento per la serietà del nostro Istituto.
Ottennero la licenza: Pascal Anita,
Bounous Laura, Long Gino, VigUelmo Valdo, Long Tullio, Costantin
Laura, Bouchard Franco, Simondi
Emilio, Gardiol Ada, Comba Ivana^
Po'ét Valdo, Costanzio Renzo, Già
iero Elio, Guglielmino Claudio, Rostan Franco.
Quattro borse di studio messe a
concorso dal Ministero della P.
Istruzione furono concesse a: Innocenti Sergio, Baret Marta, Vinçon
Bruno e Pascal Anita.
Nel mese dj Marzo come in tutte
le altre Scuole private del Piemonte
il nostro Istituto ebbe una ispezione minuziosa ed accurata ad opera di un Ispettore del Ministero della Pubblica Istruzione. Per l’anno
scolastico testé in corso gli ammessi a frequentare la 1“ Cl. sono in
numero di 17 provenienti da Frali,
Massello, Fontane, Chiotti, Pomaretto, Inverso Pinasca, Prarostino,
Porte, S. Germano Chisone, Rivoli
Foggia. Le tre classi contano questo
anno 50 iscritti, tutti JErequentantj e tutti evangelici. Nel corpo insegnante, la prof. Florelisa Vinçon ha
occupato il posto di docente di lingua francese lasciato vacante dalla
Prof. Speranza Tron e la Sig.na Elvira Daghero quello di Economia
domestica lasciato vacante dalla
Prof. Paola Nisbet.
Un presente
Cambio di indirizzo
Si comunica che il nuovo indirizzo del
Past. Hardmeier è il seguente:
Rodolfo Hardmeier — Augst (Basilea).
La Commissione del Canto Sacro
propone allo studio delle Corali e
delle Scuole Domenicali in vista delle Feste di Canto della primavera
1957 gli inni seguenti:
CORALI
Innario crstiano-. N. 61 strofe 1,
3, 5. Metronomo: semiminima = 88.
N. 153 strofe 1, 2, 3. Metronomo: seiniminima = 96.
Il terzo inno italiano verrà inviato alle Corali a cura della Commissione del Canto Sacro e verrà successivamente incluso nel nuovo Inna
rio. Non si tratta di un inno natalizio.
Psaumes et cantiques: N. 5 strofe
1, 2, 3. Metronomo: seniiniininia =
116. N. 33 strofe 1, 2, 3., 4. Metronomo: semiminima = 92.
Ogni Corale è tenuta a cantare da
sola alle Feste di Canto: 1) un inno
deirinnario o dello Psaumes et Cantiques di sua scelta. 2) un Coro.
Si prega di dare tempestivamente
ccìinunicazione circa la scelta dell’inno al Presidente della Commissione
onde evitare che il medesimo inno
venga cantato da due Corali.
SCUOLE DOMENICALI
Innario cristiano: N. 169 strofe 1.
2. 3. Metronomo; semiminiina = 80.
ÌN. 188 strofe 1, 2, 3. Metronomo; semiminiiua = 108.
Il terzo inno italiano sarà fornito
dalia Commissione delle Scuole Domenicali ; è un inno natalizio. Per
ordinazioni, rivolgersi al più presto
al Pastore Bruno Corsani, 15, Via
Pio V ', Torino. 11 prezzo di ogni copia dell’inno è irrisorio. (Metronomo; semiminima = 104).
Psaumes et cantiques: N. 16 strofe 1. 2, 3. Metronomo ; semimiiiima
= 112. N. 63 strofe 1, 2, 3. Metr-onomo ; semiminima = 88.
Quest’ultimo cantico va cantato
in do maggiore.
OSSERVAZIONI
Scuole Domenicali. — I direttori
delle Scuole Domenicali che intendono
preparare inni a due voci, tengano presente che nei nostri Innari la voce del
contralto è armonizzata anche con le
voci del tenore e del basso e quindi
non si presta ad essere cantata col solo
soprano. Per avere il contralto adatto
ad un inno a due voci, i Direttori sono
pregati di rivolgersi tempestivamente
al Maestro Ferruccio Corsarii - Torre
Pellice, il quale si incarica di fornir
loro quanto richiesto.
♦ * *
Un Convegno Organisti ed Harmoniumisti ha avuto luogo in autunno ad
Agàpe. Ne sarà dato resoconto prossimamente sull’Eco delle Valli.
* * *
La Commissione del Canto Sacro è
ora dotata di un apparecchio DUPLECO per la nitida tiratura di almeno
cento copie di inni e cori. Se i Direttori
delle Corali disiderano usufruire di
questo apparecchio si rivolgano per
informazioni e per le modalità o al
Presidente della Commissione ovvero
al Maestro Ferruccio Corsani, Torre
Pellice, La spesa per le copie non sarà
rilevante.
* + *
Si ricorda a tutti che presso la signora Lina Varese-Bert, Santa Margherita, Torre Pellice esiste un archivio al
quale tutti sono pregati di inviare qualsivoglia inno a due , tre, quattro voci
suscettibile di essere cantato da una
Corale. Tutti possono liberamente consultare tale archivio.
Vivissima preghiera è rivolta ai
singoli Concistori di inviare alla Commissione del (Tanto Sacro una contribuzione, secondo quanto deciso e confermato ormai in almeno tre Conferenze Distrettuali! Servirsi del C.C.P.
n.ro 2/16811 al « Concistoro Valdese Angrogna », specificando lo scopo déll’offerta.
Alle Corali, alle Scuole Domenicali
ed ai loro Direttori, l’augurio fraterno
di un lavoro abbondantemente benedetto da! Signore e compiuto alla gloria sua.
La Commissione
del Canto Sacro
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in occasione della dip-artenza del suo
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propria riconoscenza a quanti le sono stati di aiuto' nella dolorosa circostanza, a tutte le persone vicine e
lontane che le hanno manifestato la
loro simpatia sia con scritti che intervenendo ai funerali.
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Le famiglie Micol, Griot e Revel
profondamente commosse per le dimostrazioni di simpatia ricevute in
occasione della dipartenza della loro
cara
Micoi Valentina
esprimono il loro ringraziamento al
Pastore signor Marauda, ai dott.ri
Peyrot e Quattrini, ài capi ed impiegati Uff. Produzione RIV, ai vicini
di casa e a tutte le persone che in
vario modo presero parte al loro
grande dolore.
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