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LA BUONA NOVELLA
GIORNALE RELIGIOSO
PREZZO n’AK!li0ri4Z10.\’E
Torino, per un anno . . . L. C »
» per sei mesi ... » 4 »
Per le provincie e l’estero franco sino
ai conlìni, un anno . . I,. 7 20
per sei mesi , « 3 20
La direzione della BUONA NOVKLLA è
in Toriao, casa Bellora, via del Valentino, n' 12, piano 3'.
Le associnzioni si ricevono da Carlotti
Bazzarini e Comp. Editori Librai in
Torino, via Nuova, casa Melano.
Gli Associali delle Prwincie potranno provvedersi di un vaglia postale,
inviandulo franco alla ditta sopradetta.
Una ftpcdisìooe evangelica. — La Chiesa visibile. Superstizione. — Un po* ili
catechismo biblico ni Cattolico di Genova. Fazione clericale in FTancia. —
Notizie religiose : Casale— Roma - Rouen — Inghilterra—Londra — Frlanda —
Vienna-Alemagua-Mecklemlnirg. — Cronachetta politica.
WIJ^rJL SPEJDMXIO^E MYANUMIjtCAi
Lode a Dio; il Vangelo vive, e il
santo Vangelo regna. Iddio allissimo
e polcntissimo liene sempre f saoì sette
mila iu Israel.
Mentre ima .sinagoga ebbra del sangue de’ martiri folleggia nel perseguitare i figli della luce, e ai)pre8ta ai
seguaci della pura fede di Cristo le
catene e le carceri, la vera Chiesa dei
Dio vivente battezzata nel sangue di
Cristo e aspersa e purificata dal suo
santo divino Spirito, s’inchina umile
e dtìvota ttil'Etcrno, lo prega di bene
dire i suoi passi, c armata di fede e
di carila, accorre volonterosa in aiuto
dei perseguitali. I deputati delle Società Evangeliche stanno per venire
da Londra a chiedere giustizia in
Toscana.
I coniugi Madiai sono stati da un
sinedrio di Romanisti papali condannati in Toscana, il marito in galera e la
moglie al l’ergastolo, perchè leggevano
in casa loro con umiltà di discepoli e
meditavano in compagnia di fratelli
ed amici la parola di Dio. lak do-
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mestico studio della sacra Bibbia, questa innocente e cristianissima congregazione evangelica, dove fratellevolmcnte s’infervoravano a vicenda nelr amore e nella cognizione di Dio,
venne loro imputata a delitto: teologi
farisei l’accusarono, e giudici ancor
più farisei li condannarono.
(Si vegga la Buona Novella N" 51
e 39).
Ne fu traQtta aU’anima la chiesa di
Cristo; e da Ginevra a Londra, dalle
valli del Piemonte al Mississipl, da
Edimburgo a Berlino, levossi una voce
concorde e unissona a protestare contro una sì flagrante violazione del
Vangelo. Sono scomparsi dalla terra
i Neroni, sono divenuti cristiani gl'idolatri persecutori, la civiltà moderna
ha ricacciato negli abissi end’ erano
sbucati quei mostri di frati chc inquisitori della fede appellaronsi, eppur
non di meno ancór si rinnovano le
crudeltà de’ Pagani, ancor si pronunciano sentenze di Sant’Offlzio, ancor
si rinfrescano i diabolici Atiio da fè.
Nè accade questo nei deserli dolr Africa 0 fra i selvaggi del Caacaso; ma ne abbium freschi esempi
nella più gentil parte d’Italia, e presso
alla sede ove regna colui che s’adora
per Vicario di Cristo. Nè sappiamo
che dal Vaticano siasi levato un grido
a favorir l’innocenza dei condannati
Wadiai, uon un grido a frenar l’em
pietà d’un tribunalefanaiico,o almeno
un grido a consigliar carità a un governo imbecille.
Ciò che per altro non ;ha fatto la
Chiesa del papa, ciò che non ha saputo sognare il partito o la fazion del
Cattolico, la quale si arroga il titolo
di unico ovile di Crislo, lo hanno fatto
le Chiese evangeliche, benché dilTerenti
di nome e di forme. È questo l’avvenimento cristiano più glorioso e più
bello de’ lempi nostri.
Qual prova più luminosa di questa
che la vera Chiesa di Cristo non è legata a luoghi, nè a nomi, ma dispersa
pel mondo e divisa di abitudini, di
. linguaggio e di rito, è pur sempre una
di fede, una di spirilo ed una di carità in Gesù Cristo.
I coniugi Madiai non sono nè Calvinisti, nè Luterani, nè Anglicani, nè
Presbiteriani, nè Valdesi; eppure Vaidesi, Presbiteriani, Anglicani, Luterani
e Calvinisti d’ogni paese e d’ogni lingua si dolgono dei loro dolori, sentono il peso dello loro catene, e dividono con essi l’afflizione e la preghiera.
All! lo veggano e alfin lo confessino t nostri nemici che Dio regna, e
ta sua parola trionfa e non può mancare in eterno. Dove due o tre si uniscono in nome del Signore, ivi in
mezzo a loro sta Cristo, ivi è la fede
vera di Cristo, ivi è il suo spirito, ivi
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Ja sua vera chiesa, ivi la verità, la salule e la vita.
No, non abbiam bisogno d’andarla
a- cercare nò qui nò colà: o siamo
Anglicani, o Valdesi, o Riformati di
Svizzera o di Francia; siam lutti fratelli ed uniti iu Cristo, e tutli viviamo
della vila di Crislo, e possiamo e dobbiamo alzar inni di riograziamento
all’iVltissimo, che in lanta diversità di
paesi, dì costumanze e di lingue ci
unisca in una sola famiglia, e in un
solo ovile sotto la direzione di un solo
Pastore che è Gesù Cristo, a cui sia
lode e gloria ne’ secoH.
Noi desideriamo per l’onore d’Italia
che sienq esauditi i voti santissimi del
mondo cristiano: noi desideriamo che
non si abbia a deplorar lo spellacelo
del fanatismo ioflessibile alla voce dell’innocenza, dell’umanità, della fede.
Desideriamo ancora che sieno con ciò
tolte di mezzo le cause di dovere nei
paesi proleslanLi ricorrere a misure
che li prevengano dalla introduzione
di un sistema così assurdo e feroce
qual è quello che ha condannato i Madiai. Se il romanismo papale intende
ancora di mantenersi colla violenza
combattendo la liberlà religiosa co’
ferri della persecuzione, uoi non sappiamo se progredendo come progredisce la civiltà, troverà più terra chc lo
sostenga, o lo voglia più lungamente
iopportare.
Ma lasciando una tal questione cbe
non ci riguarda, noi ci rallegriam nel
Signore, che qualunque sia per esser
r esito della spedizione evangelica,
faccia 0 non faccia emenda delle suo
colpe il governo di Firenze, rimarrà
pur sempre onorato nella Chiesa di
Cristo questo slancio di carità cristiana, e siccome ai frulli della carità ci
ha dello N. S. Gesù Cristo che sì dovranno riconoscere i suoi veri fedeli,
speriamo che appreiidano i popoli a
discernere dove sta veramente la chiesa a cui bisogna ascriversi per andare
a salule, se dalla parte dei fanalici
che condannarono i Madiai, o dalla
parte dei Cristiani che interposero uffici e pratiche per liberarli.
INGHILTERRA
Leggesi nel Morning-AdvortiseràfA
28 settembre:
« Siamo lieti di poter annunziare
che sono conchiusi tutli gli accomodamenti relativi alla deputazione che
deve recarsi in Toscana presso il gran
duca per domandare la cassazione
della condanna a quattro anni di galera e d’ergastolo pronunciata conlro
i poveri Madiai che ora subiscono la
loro pena.
« Fra i personaggi più ragguardevoli che fanno parte delia deputazione (1), si cita il conte di Roden, il
(I) La deputazione si compone d’inviati
de le diverse cbie!e Evangeliche di tutto
il inondo.
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conio eli Cavan c l*onorevole Arturo
Kinuard, rappresenlanle di Periti.
Quesla dépulazione partirà fra 15
giorni.
LA CHIESA VISIBILE.
Il C.aUoUco mille volte conquiso
torna mille volte a tentare gli stessi
assalti, e mille volle rinnova per l’aria i medesimi colpi. La Buona Novella gli ha detto e ridetto che questioni vane ed inutili non crede di fare,
perchè parlando a lettori che bramano
edlikarsi non può .'logorar lempo nè
spazio in polemiche di vanità, come
appunto è quella della chiesa visibile.
La Bmna Novella non ha mai negato l’esistenza delle chiese visibili
non esondo mai stata cieca al punto
di non vedere che esiste una chiesa a
Torino come n’esiste un’altra a Ginevra, un’altra a Losanna , un’altra a
Roma, a Milano, a Parigi, a Pietrohurgo , a Smirne, a Copenaghen , a
Londra, a Edimburgo, a Dul)hno,ecc.
Essa ha solamente negato e torna
a negare ehe la nostra eterna salute
dipenda dall’ appartenere esclusivamente ad alcuna di queste chiese visibili; e lo ha negato con tanta ragione che lo stesso Cattolico il. quale
Bi arroga ii dirilto di decidere che
fuori della sua chiesa non si dii salute,
non litt OHato di affermare che chiun
que entra nella sna-ehiesa è «earo-di
ottenere salute. Se ciò fosse la Buona
Novella non tarderebbe im Istante a
rendersi cattolica come lui/j
Ma la verilà è che la chiosa vera
dove si ha sicurezza d’ottenere salute
non è affatto quella del Cattolico, nè
quella del Papa, nè di verun altro ve^
scovo , ma è unicamente la chiesa di
Cristo la quale vive con Cristo e per
Cristo, e di Cristo, perchè vive delia
fede di Crislo, ed in quella e per quella
si giustifica e si santifica. Ecco la vera
chiesa che a noi preme di conoscere,
ed ecco la sola dove noi saremo salvali in eterno. E lo stesso Cattolico,
ove desideri veramente salvarsi, conviene che a questa si trovi ascritto.
Volga dunque i suoi pensieri a questa , e non logori tempo nè studio a
far discussioni scolastiche sulla ehiesa
visibile, che non ha potere alcun di
salvare. Certamente la chiesa di Cristo
componendosi d’uomini viatori e peccabili deve anche essere per necessità
visibile, ed apparire mescolata di giusti e di peccatori. Chi mai l’ha negato?
È questo un fatto che tutti abbiamo
cotidianamentc sott’occhio, e non occorreva che il Cattolico si desse la
pena di rammentarci quelle similitudini evangeliche della rete ove sono
pesci buoni e malvagi, e della vite che
ha tralci fruttiferi e parassiliji □ dello
aie ove r1 trebbia dalla paglia 11 grano,
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o (lei campo ove eot Irumenlo cresce
la zizania seminatavi damano nemica.
Pur troppo queste similitudini cspri>
mono la verità d’un fatto diciam lagriraevole, ma non erigono per nulla
in massima l’errore, che si debba chiamare la vei'a chiesa di Cristo questa
miscea di buoni e cattivi, di virtù e
peccali, di adoratori e di bestemmiatori.
Chi veramente è membro della vera
chiesa dì Cristo , non può daunarsi ;
perchè vive della fede di Cristo, e chi
vive di questa fede è salvo. Ora come
potrà il Cattolico provarci che i membri componenti la chiesa ch’egli chiama l’unica vera, vivano tutti della fede
di Cristo? Se queslo non è, che giova
a lui ed a noi di sapere che nella sua
chiesa vi stanno insieme uniti i buoni
ed i malvagi? A lui come a noi corre
l’obbligo di essere coi primi, se vogliamo esser salvi. Dunque cerchiamo
di essere coi buoni, non ci vantiamo
di appartenere a Cefa piuttosto che
ad Apollo, di essere della scuola di
Paolo anziché di Timoteo. Abbiamo
presenti sempre aU’aniino quelle divine parole dcll’Apostolo • Ciascun di
« voi dico io son di Paolo , ed io di
<1 Apollo, ed io dì Cefa, ed io di Crislo.
« Crislo è, egli diviso? Paolo è egli
« staio crocifisso per voi? ovvero siete
« voi stali battezzati nel nome di
t< Paolo? » I, Cor. I. 12,13.
Il vostro Monsignor Martini, clic
ha tradotto la Bibbia secondo la vostra
volgala , aggiunse note sapientissime
a questo passo. Perciocché dopo di
aver osservalo chc primo argomento
di divisione tra’ Corinti era il vantarsi
ehi di uno chi di altro predicatore e
maestro nella fede , dice che nou bisogna aver allro partilo, che quello
di Gesù Cristo solo fondamento di salule e di unità, fuori di cui niun altro può essere posto.
Se pertanto vi cale di salvarvi l’anima risparmiate a voi ed a noi l’inutile fatica di ragionar della chiesa visibile, che sia presieduta dal vescovo
di Roma o dal concistoro di Ujsanna,
abbia la gerarchia episcopale comoiu
Italia , in Francia , in Inghilterra, in
Russia, in Grecia e nella Svezia, o si
contenti del solo pastoral ministero
come in Ginevra, in Olanda, in Prussia, nella Scozia , e negli Stati-Unili
d’America non ha mai per sc stessa
la forza di salvarci l’anima. Facciamo a gara di appartenere alla chiesa
invisibile dei giusti che vive di fede in
Cristo, e pei meriti di Cristo infallibilmente si salva. Ecco la chiesa chc
dobbiam cercare e prescegliere, ecco
quella a cui aspirano di essere ascritti
gli scriltori e i lettori della /ìuona
Novella. Nè per rinvenirla occorre far
lunghi pellegrinaggi, o consultare oracoli di Papi e di Concili o macerarsi
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cou digiuni e cilizi, o recitar lunghe
litanie di Madonne e di Santi. La via
più breve per esser certi di appartenere alla vera chiesa di Crislo, è quella
insegnala dai!' Apostolo quando al
cap. SUI della sua prima ai Coi'inti
dice : « Quand’ io parlassi le lingue
u degli uomini e degli angeli, se non
>1 ho ia carita’, sono come un bronzo
« sonante, o un cembalo squillante.
« E quando avessi ia profezia, e in« tendessi tutti i misteri e tulio lo sci« bile; e quando avessi tutta la fede,
« talmente che trasportassi le montau gne, se non ho la cabita’, sono un
« lùoutc. E quando distribuissi in nu« drimento dei poveri lulle le mie
« facollà, e quando sagriflcassi il mio
« corpo ad essere bruciato, se non ho
« la carita’, nulla mi giova.
« La Carità’ è paiiente, è benefi«,ca: la cabita’ non è astiosa, non
« ò insolente, non sì gonfia, non è
« ambiziosa, non cerca il proprio in« teresse, non si muove ad ira, non
« pensa male, non gode dell’ in« giustizia, ma fa suo godimento del
Il godimento della verilà. A lutto s'acII comoda, tutto crede, tutto spera,
<1 lutto sopporta. La cabita’ mai vien
« meno «.
A qualunque chiesa visibile appartenga un cristiano, purché professi e
possegga la vera fede di Cristo, la
quale non vive che di cabita’ , e per
la sola cahita’ si manifesta, egli è
certo di andare a salute ì perchè in
tal modo egli è certo di esser mem^o
del corpo di Crislo e di vivere dello
stesso spirito e della medesima vita di
Cristo.
SVPEKSTlZIOBifE.
Ci viene alle mani un documenlo
comprovante che fra la gente grossolana di Francia è assai divulgata una
superstizione còme preservativo sicuro contro il colera e la peste. Essa
consisle nei portare addosso una croce simile a quella che qui abbiamo
fedelmente copiala da una stampa
francese di Avignone. Quesla è tutta
da capo a fondo segnata con croci
e caratteri alfabetici, la cui spiegazione è descritta ai due lati della medesima e sotto. Eccola per disteso.
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Z
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B
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B Z -ì* H
G
F
*í<
B
F
II
S
JESUS ET MARIA }
7
spiix;azione .
ij( Significa : Croce di Gesù salvatemi.
Z. Lo zelo della vostra casa ,.q Qesii,
mi divori.
tfi I.a croco ha vinto, la croce regna,
ls( cróce comanda. Pel sé^no della crocè,
liberatemi o Signore dalla peste e dal colera.
D. DiOj piio Dio, allontanate da me e
da questo luogo la peste ed il colera e
liberatemi.
1. Signore , io rimetto nelle vostre
mani il mio spirito, il mio cuore, ed
il mio corpo.
A. Avanti la creazione del cielo e della
lerra Iddio esisteva, e Dio è onnipotente
per lìl)erarmi da questi malanni.
*}< l.a croce di Gwù Cristo è potente
[ler cacciare la peste ed il colera dii questo luogo e dal mio corpo.
B. Egli è bene d’attendere il soccorso
di Dio ili silenzio perchè allontani da me
queste malattie.
I. Io ecciterò il mio cuore ad osservare i vostri coraandamenti, e non sarò
confuso perchè ho invocalo Voi.
Z. Mi armerò di zelo contro i peccatori vedendo che vivono in pace, e riporrò la mia lìducia in voi.
La cro<"e di Gesù Cristo caccia i
demoni, il contagio, la peste ed il colera.
8. Tua salute son io, dice il Signore,
pregami e li ascolterò, e li libererà da
queste malattie.
A, Abisso chiama abisso, e la vostra
voce cacciò i demoni ; liberatemi da questa malattia.
B. Beato colui che spera in Voi, o
Signore, e non ascolta le dottriue vane
e false.
*ii Ln Croce di Gesti segno altre volte
d’obbrobrio e d’infamia, ed al presente
d’onore, sia per me segno di salute, e
cacci da questo luogo il diavolo, il contagio, e simili malattie dal mio corpo.
Z. Lo z<^lo della gloria di Dio mi converta prima di morire.
0 segno di croce, libera da simili
malanni questo popol di Dio, c tutti coloro che sperano in lui.
H Popolo insensato! lascia da banda
le tue follie, e volgiti al Signore Iddio;
offri a lui un sacrifizio di lodi, spera in
lui , perchè egli è potente per liberare
questo luogo da simili malattie, perchè
tutti coloro che sperano in lui non saranno confusi.
G. Resti la mia lingua attaccata al
palato se non vi bene(Kco. Liberate tutti
coloro che in Voi confidano: lil>erate me,
0 mio Dio, da questi malanni, liberatene anche questi luoghi dove il vostro
santo Nome è invocato.
F, Signore la terra fu coverta di tenebre alla vostra morte. Fate, o mio Dio,
che il potere del demonio finisca e sia
confuso ; perciocché Voi o figliuolo di
Dio vivente siete venuto a distruggere
le opere del demonio, cacciate colla vostra forza da questo luogo e da me, vostro ser\o, queste malattie, e fate che
il malore discenda nelle tenebre esteriori.
►{< Croce di Gesù proteggeteci, ed allontanate da queslo luogo la peste cd il
colera. Signore, liberate da queste malattie il vostro servo, perchè voi siete
buono e misericordioso, ricco inmisericordia, e Dio di verità.
B. Beato colui che non attende alle
dottrine vane e false ! Il Signore lo li-
8
■ "in- ' • !■.' 'H— "TIIIIIHH .........
berei'á dal giorno innlvagio. Liberatemi^
da queste malattie, lo spero in Voi.
F, Il buon Dio si è fatto il mio rifugio, perché io ho sperato in Lui. Liljer^tenii da queste malattie.
B. Abbiate pietà di me Signore/Idonai (parola Ebraica sigaificante, Bio e
Signore del tutto): dall’ulto del trouo
della vostra Sacra Maestà abbiate pietà
di me, e per la vostra misericordia liberatemi da questi malanni.
S. Voi siete la mia salute; guaritemi,
e sari) guarito; salvatemi e sarò salvato.
Dopo queste orazioni giaculatorie (continua la stampa superstiziosa d’Avignone)
rccitarete Je Litanie della SS. Vergine,
un Pater cd un Ave ai Santi che s’invocano conlro la peste, affinchè essi
preghino il Signore per noi.
Al lato destro deJla Croce sono scritte
quest« parole — Dio .Santo, Din Forte,
Dio Immortale, lil>erateci o Signore dalla
peste, dal colera, e da ogni male —
Dal lato sinistro si legge — Quando
udito suonar l’orologio direte la seguente
giaculatoria : Per le vostre piaghe, per
la vostra croce liberateci, o Divin Gesù
dalla-peste e dal colera.
In fine si legge questo
AVVERTIMELO
I p-idri del Concilio di Trento clic portarono addosso questa croce coiriposta da
Santo Zaccaria vescovo, e trovata in un
convento di religiósi di Spagna, non furono attaccati dalla peste che fece tanta
Strage a Trento nell’anno 1547. Lo stesso
è accaduto ultimamente in Portogallo.
.Si può provare d'una maniera autentica
per via di fatti a confusione degli incredtiU che nelle città di Malaga e di Ca
tVice, UUti coloro che (witarono questa
croce, o T adissero alle porte delle lóro
case , sono andati esenti dal contagio ;
motivo per cui i reverendissimi vescovi
di Malaga e di Cadice ordinarono di far
subito stampare questa croce, e spargerla nelle loro Diocesi accordando ognuno 40 giorni d’indulgenza. Il reverendissimo vescovo di Huesca ha pure accordato 40 giorni d’indulgenza a tutti
colóro ehe reciteranno le preghiere indicate dalle iniziali della Croce , come
altri quaranta giorni a coloro che reciteranno le Litanie della Vergine, ed altri quaranta a chi dirà uu Pater noster,
uu Ave Maria, ed un Gloria Patri ai
.Santi protettori contro la peste.
Ultimamente mons. vescovo di Minorica Don Francesco Giovanni Antonio
Diaz Merino, in occasione del colera
che nel J8í4 invase la sua Diocesi, fece
stampare questa pratica di pielà, dandole una forma comoda ai fedeli, ed accordando (juaranta giorni d’indulgenza
ogni volta che si reciteranno le preghiere
giaculatorie stampale sotto la Croce, ed
allri (juaranta jier chi le reciterà tutto
(luante.
11 Catiolico di Genova ci sta predicando che dobbiamo entrare nella sua
Chiesa se vogliamo salute. È mai possibile che uomini ragionevoli possano
riconoscere per vera chiesa di Cristo una
congrega dove si smerciano superstizioni di que.sta fatta?
Nè si dica esser queste superstizioni
del basso popolo , perche nel surriferito
avvertimento, si parla dei Padri del Concilio Tridentino, e di diversi vescovi
che l’hanno non solo autorizzata, ma fin
anche premiata colle solite grazie delle
Indulgenze le quali a noi Evangelici sono
9
t)(*l lutto. non lelrovia
juo acl.fwn^o Evan
gelo. Fia^4)iì ,jj8|-taiUo il Catiolico tli Genova iij.vitem i Valijtisi ad entrare nella
comunione di uontini .che ripongono il
Crislianfti.ij))o in cimili frivolezze, può
.star licii cello che niuno lo ascolterà.
F, uoi faeciauiQ; i nostri rallegramenti
con (puniti pr(ìfc3sano come noi il puro
Evangelo, i>erch<j non si lasciano imporre da,simili su[)erstizioni che tlisnnorano la fede, c-, la ragione,
ll.\ PO’ DI C.4TECIÌ!^>I0 BIBLICO
.-VL CATIOLICO 1)1 GENOVA.
Sìj.'CadoKco Rfc.nto.
La fìUona Xór^eiìa se per la siia pict’ola
mole; e per e.sser(> giornale seltimaTiale e •
non rjiHitiilìano (5 mstretta a differire le
riiposfii rtgli aiticfoli (li cui la favorite,
iwfi peri) vmil t«eer.si intieramente allor«liHimto specialmente si tratta di dottrine
hililiche.
Voi nel vostro N" 8 i9 pretendete dimoslrare che nei divini volumi ai accenna a
felle soli Sac/ramenfii né più, nèmem>\ e
por imporro a’ semplici che non hauno
grande pratica dei divini volumi, accennate, ad alcuni passi nei (inali pretendete
trovare la dimostrazione della vostratesi.
Noi non avremmo nulla chc dire se voi
da huon cattolico aveste detto : s l,:i mia
Chiesa ha stabiliti sette Sacramenti, e uoi
cattolici vogliaiiio quello che la n(jstra
Chiesa ci dà » : ma volendo trovare i sette
vostri iìaeramenti nella Bibbia, voi venit(’
sul nostro terreno , o noi non trovaudovene che liue, il battesimo e la S. Cena,
siamo costretti a rispondere ai passi hi
blici coi quali voi pretendete provare la
esistenza degli altri cinque.
Per provare il vosiro Kagraniento della
Confermazione voi adducete due passi
degli Atti apostolici ; il primo tolto dal
capo Vili, 1 i-17, l'altro dal capo Xi\, G.
Permetteteci pei'(>, signor CaltoHcu reverendissimo, di farvi prima di ogni altra
c/)sa una ammonizionceila. Allorehè citate
la Dibbia, uon vi azzardate di citarla a
vostro modo , saltando delle parole che
non li accouKKlano j e Iradirceiulfl alla
vostra nuiniera con mala fede. Noi siamo
cosi fatti, che non possiamo vedere la parola di Dio malmenata, perehè la risiwttiamo come si deve. Ciò premesso, per
tutta risposta ai passi da voi citati in
prova del Sagraniento della confermazione, preghiinno i vostri lettori ed i nostri
a prendere in mano lu Bibbia, ancbe se
vogliono ()uelladel Martini, e confrontare
i passi da voi citati per vedere di che si
parla in essi. Chiun(|ue- sa leggere vedrà
che là è questione non di unsiicramento,
ma del dono di operar miracoli, dono chc
gli Apostoli conferivano. Infatti j se voi
Cailolico reverendis.siino «veste avuto la
buona fede di dtarc intiero il passo del
capo vili degli atti, i vostri lettori avrebbero veduto che « Siinone (il mago) veggendo ehe per l'imposizione delle mani
degli Apostoli, lo Spirito Santo èra dato,
proferse loro danari II. 11 povero Simone
voleva fin d’allora fondare una bottega di
. miracoli,...
Sarete for.se piii felice nella falsificazione dell’altro passoy Vediamolo: eccovelo lutto intiero, anche segondo la
versione di Martini : « E avendo Paolo imposte loro -le numi, veune sopra di essi
hj Spirilo Santo, « parlavan le ìinijue e
10
profetavano» (Atti XIX, 0). Diteci, di
grazia, signor Cattolico, perchè avete voi
folte le ultime parole chc noi abbiamo
sottolineato? Vedete qual cosa facile è
per noi il rispondere ai vostri argomenti
biblici ? Non abbiamo che a rettificare le
vostre citazioni. Kisparmiate dunque da
qui innanzi ai vostri lettori la noia di
quei lunghi articoloni per vantarvi di
aver ridotto al silenzio la Buona N’avella.
Ora poi la Buona Novella vi citerà un
altro passo della Bibbia per farvi vedere
più chiaramente cbe lo Spirito santo che
davano gli Apostoli, era il dono dei miracoli, e sjiecialmente delle lingue, e noti
gii\, come voi pretendete, il Sacramento ,
della confermazione. Leggete il capo X
degli atti dal vers. 4i al 48, c vedrete
come lo Spirito Santo discese sopra i primi
gentili convertiti, prima ancora che fossero battezzati. Dove è dunque, di grazia,
in questi passi la vostra confermazione?
Vediamo ora se siete più fortunato nelr allega re passi in prova del vostro sacramento della penitenza. Voi citate il passo
del capo XVIII vers. 48 di s. Matteo. Ma
caro signor Cattolico voi abusate stranamente della buona fede dei vostri lettori
che vi credono sulla vostra parola : voi
troncate dal discorso di Gesù Cristo una
sentenza, la distaccate dal contesto, e
fondate sopra di essa una dottrina: è questa la buona fede che si conviene a chi
insegna religione? Xoi invece usiamo di
un metodo più seni|)lice: noi diamo ai
nostri neofiti i divini volumi, acciò confrontino in essi se quello che noi diciamo
sia quello che dice Iddio: Ora supponiamo che ad uno dei nostri neofiti si
fosse detto che la penitenza è un sacramento perchè sta scritlo (Matt.XVIIl. 18):
Il tutte queste cose che voi avrete legalo
sopra la terrn saranno legate nel cielo, è
tutte le cosé che avrete sciolte sopra la
terra saranno sciolte nel cielo» : il nostro
neofilo aprendo il nuovo Testamento e
leggendo dal vers. 13 sino alla fine del
capitolo, avrebbe col solo suo buon senso
capito che là è questione, non di assoluzione sacramentale, ma di perdono dell’
offese che il cristiano, sia prete, sia laico
deve dare ai suoi confratelli. Ecco a che
si riduce il primo passo da voi addotto
con aria trionfale.
Dobbiamo poi esternare la nostra gratitudine al Cattolico per gli altri due passi
che egli cita per provare la sua confessione : imperciocché il passo del capo XX
di S. Giovanni: « A cui Toi avete rimessi i peccati, Saranno ' riniessi, ed a
cui gli avrete ritenuti, saranno ritenuti »,
• è spiegato mirabilmente da! secondo passo
che egli cita della 2, ai Cor. V, 1. Supponiamo diffatti che il passo del càp. XX di
S. Ciò. producesse una qualche diiRcollà
nella mente di qualcuno; e’gli se è di
buona fede, anderebbé a rincontrare il
passo della lettera ai Corinti, e ne troverebbe la spiegazione. Non bisognerebbe
però leggerlo siccome lo cita il Cattolico
colla solita malafede; ma incominciando
a leggere dal versetto 17 fini) al 2J, troveremo che « se alcuno è iu Cristo, egli
è una nuova creatura; le cose vecchie
sono passate : ecco tutte le coso son falle
nuove. « Ma tutto qnesto, dice S. Paolo,
è da Dio, non dai preti » : Dio ci ha' riconciliati a sè per Gesù Crislo, intendetela
bene, reverendissimi del Cattolìoo: per
Gesù Cristo, non già per mezzo del preti ;
« ed ha dato a noi il ministero della riconciliazione » : ovvero come spieg:) nei
vers. IO:" la parola della riconciliazioneu.
Coloro che vogliimo attenersi con Imo-
11
na fe<le ulla Parola di Dio, leggendo i due
versetti seguenti, vedono che il ministero, 0 la parola di ricunciliazione è la
parola della grazia di Dio in Gesù Cristo,
la quale ricevendola noi per la fede dalla
iKJCca degli inviati di Dio Piamo riconciliati a Dio. Chi poi desiderasse spiegazioni ulteriori su questi, e su di altri passi che riguardano questa materia potrà
trovarle nel Saggio donimafieo storico
sulla confessione.
Per quello che riguarda l'estrema unzione il Cattolico si limita su questo a citare
un passo di S. Giacomo, cap. V, vere. 14,
13.11 signor Cattolico favorirà di dirci
il perchè non ha citato il vers. 15 del
'capo VI di S. Marco, di cui il passo citato
di S. Giacomo è una spiegazione. Ecco
le parole di S. Marco : u E cacciavano
molti demoni, cd ungevano d'olio molti
infermi e li sanavano ». Se questi due
passi paralelli si fossero messi vicini, si
sarebbe conosciuto che l’unzione di cui
parlano S. Marco e S. Giacomo è tutt'altro che un sagramento : imperocché non
ci negheranno, lo speriamo, i signori teologi del Cattolico, che i sagramenti sono
istituiti per il bene delle anime; ma questa unzione è per la guarigione dei corpi :
« Ungevano d'olio molti infermi e li sanavano » ; dice S. Marco : S. Giacomo
dice; « E rorazione della fede salverà il
malato, e il Signore lo rileverà » , o /o
solleverà, come traduce Martini ; si tratta
dunque di guarigione miracolosa da una
malattia, e non di un sacramento. Che «e
S. Giacomo aggiunge : «E s'egli ha commesso dei peccati, gli saranno rimessi» :
la remissione de' peccati , intendetela
bene, non è attribuita alla unzione, ma
olia orazione della fede.
Fa poi alte meriavglie il Catiolico per
cliègii eretici non si vogliono persuadere
della esistenza del Sacramento dcH'Ordine. Ma cosa ci volete fare? (juei che voi
regalate del titolo di eretici sono cos'i fatti»
chc in religione non vogliono nulla accettare se non lo trovano nella parola di
Dio: bisogna che ci abbiate un poco di
pazienza quanta almeno ne hanno i vostri"
leltori a leggere le vostre dicerie. Voi vi
fondate sopra alcuni passi, nei (inali provate che nella primitiva Chiesa s’imponevano le mani a coloro che si costitnivann
ministri : noi ne cniiveniamo, e anChe noi
imponiamo le mani ai nostri pastori siccome facevano gli Apostoli, nè più nè
meno ; ma non pi^r questo crediamo che
una tale imposizione di mani sia un sacramento. Credete voi dunque seriamente
che ogni imposizione delle mani die è
nella Dihhia sia un sagramento? Allora
vedrete che Mosè non prete nò sacerdote
impone per ordine di Dio le mani su Giosuè (num. XXVII, 27) e ^i dà un saéramento. Quando Gesù imponeva le mani
ai fanciulli dava loro un sacramento?
Dava forse un sacramento ai malati, agli
indemoniati allorché imponeva loro le
mani ?
Ma quello che vi è di più singolare si
è, che mentre il Signore imponeva le
mani su tutti, non leggiamo chc le im|ionesse mai sugli Apostoli per costituirli
preti e vescovi, e per istituire il Sacramento dell'Ordine per la imposizionedelle
mani.
Il Catiolico non sa o finge di non sapere che la imposizione delle mani è nella
liibbia nn segno di stabilire alcuno in
una carica : cosi Mosè stabili Giosuè per
condottiere del popolo ; cosi gli Apostoli
staliilivano i pastori nella Chiesa acciò
12
'■I - I.
l'ossei’o l'icoiiosciiiti tali : ma una tale imposizione di mani non può essere sacraluento; 1° perchè non è un segno sacro
deU’alleaiiza di Dio per Gesù Crislo, siccome lo sono il baltesimo e la S Cena ;
2“ perchè nè significa, nè conferisce la
remissione dei peccati ; 3” perchè non è
islrtilita da Gesù Cristo.
Ci resta ora a dire una parola sul maIriinoiiio.^ui crettevamo ehe il CaUoUco
Ais.^e più forte di i|uelto che non è; o
iduieno che avesse cercato a stabilire con
più sodezza di argomenti la sua tosi.....
Noi non faremo che ripetere i suoi argomenti per dare ai nostri lettori un saggio
della logica del Catiolico : primo argoinenló del Catiolico-. * è cosa certa, egli
dice, che Gesù Cristo ebbe il matrimonio
in grande onore " : dunque è un sacramento? Ma quanti sacramenti potremmo
noi contare se tutte quelle cose che Gesù
Cristo ha tenuto per onorevoli dovessero
esserlo? Ma a proposito di onoro; favorireste di dirci perchè avendo Gesù Crislo
avuto il matrimonio in gr.ande onore, voi
lo proibite ai preti, e lochiamate in essi
un sacrilegio? noi ameremmo un iwsso
della Bibbia che ci spiegasse una tale
cosa. Secondo argomento del Cattolico :
(«ilEgli, i(.Gesù Crislo) santificò le nozze
C0II9 sua presenza». Mu quante cose non
ha egli santificate colla sua presenza ? Se
ha desinato alle nozze di Cana, ha altresì
desinalo'in casa del Fariseo : colla stessa
lògica potréinmo dire i desinari dei Farisei sono altrettanti sacramenti. Terzo argomento del Cattolico : « ( Gesù Cristo )
operi» nelle nozze il primo suo miracolo : »
d unque lo fece sacramento? Eh via signori
teologi, vergognatevi di tal foggia di rajiionave che farebbe vevsnpna ad uno ?tu
dentello zoccolante. Il <|iiarto argomento
dei Cattòlico è tolto dalla indissolubiliiA
del matrimonio: ma diove è gcritto di grazia, che un contralto perché indissolubile
sia perciò un sacramento ?
In tutti quesli argomenti non vi è neppure un passo della Bibbia; ma infine ne
citano uno, e lo citano in latino; ma perchè citare in latino? Forse per farci intendere che Si debba stare alla traduzione
vulgata? Ma i teologi del Cattolico sanno
bene che uoi leggiamo la Bibbia nelle
lingue originali, e chc niuna traduzione
ci è imposta come ìtifallibile-. ora l'originale dice (Efes. V, 32), « questo misiero é
grande », e non già questo sacramento i *
ma cosa vuol dire s. Paolo con (pieste
parole? se i signori leologi del Cattolico
lo domandassero ud u n neofito protestante,
ad una donnettu cristiana avvezzata a leggere ed a meditare sulla BibWa, si sentirebbero risjwndere che in quel rapitolo
r Apostolo parla della santa unione di
Gesù Cristo con la sua Chiesa, la quale
unione acciò sia meglio compresa è paragonata da S. Paolo all'unione doi coniugi
cristiani; «d affinché nessuno possa inter])etrare (]uelle parole; 0 queslo mistero è
grande », quasiché appartenessero al malrimonio, s. Paolo aggiunge; « or io dico,
a riguardo di Cristo c della Chiosa » Nou
è dunque un mistero a riguardo del matrimonio, ma a riguaiilo di Cristo e della
chiesa.
Sebbene noi vorremmo essere più liberali col sig. Cattiìlico, e vorremmo concedere che la sua Vulgata abbia ben tradotta la parola greca por sacramento; bisognerbbe allora che il CalloUca
accettasse liUte lo oonsoanenze cho ileri-
13
' auo da una.sula clic fa al nostro proposito. Se (utto quello che nella Vulgata è
chiiuiiaio sa^'i'amcnto dyve essere un sagrànieutn della chiesa, nc ^ei'rà che la
statila di ISabucco sarà un sacramento
perchè così è chiamata (Daniel. II, 18) :
la pietà è chiamata un (¡rati sacramento ;
(1. Tim. Ili, 10): le sette stelle delTapocalis'se, saranno un altro sacramento,
perchè così sono ciiianiale (Apoc. i, 20):
sacramento, per tacere di tanti altri,
dovrà chiamarsi la meretrice dell'Apocalissc seduta,sulla bestia (Apoc. XVII, 7).
Accetta il sig. Caltolico tali conseguense ?
Se non le accetta tralasci di servirsi del
passo, delia lettera agli Efesini per provare
cbe il Jiialrimonio è un sacramento.
Entreremmo anclte volcnticfi nel campo dei Padri; ma noi vogliamo mantenere
il nostro posto sul terreno Bibblico, e
non vogliamo farla da aagressori, ma
filare, sempre, sulle difese. Tolleranti sulle
altrui credenze uon vogliamo otTendere
chi pensa diversauicirte da noi in materia
religiosa ; rispettosi ed obliodienti di
cuore alla logge, uon vogliamo aggredire
nessuna altra religione, e molto meno la
religione dello Stato: ma se. noi siamo
attaccati nella nostra fede, sappia il Cattolico,sappialo chiunque vuol saperlo,
che noi mentre usiamo tolleranza sulle
credenze altrui, sa\ireino far valore la
tolleranza che la legge accorda alla nostra. e sapremo difendere anche noi la
fede dei Padri nostri.
IN FRANCIA.
Siamo in pieno Media Evo. Teologi è
seminaristi, xcscovi e giornalisti, professori e studiosi, vicari e curati di Francia
si guerreggiano gli uni e gli altri per
questioni poco più poco meno simili a
quelle che si agitavano ai tempi dei Aomt
ttali e Iteali, TomMi e Scotisti, e jmi
Domenicani c Gesuiti c Agostiniani. GU
uni pretendono sapere che i loro avversari sono Scettici o Panteisti o Erelici o
linanco .iteisli. Questi rispondono per tc
stesse rime a ((uelli, e voi, dicor|o, aif,t^
gli Erelici, voi gli Ateisti, voi i Panl^iisti
Aoi gli autori e i dottori delle dottrine
sovversive delta Chiesa. 11 liello è che
dall'una parte e dall’altra fanno proteste
a gara di soggezione al Pontefice Roinano,
e lottano armati di bolle , di lettere apostoliche, di concili e di canoni. Dov' è,
diciamo noi, la tanto decantata unità di
dottrine nei Romanisti? Essi mandano
maledizioni a noi Evangelici perchè
mancanti d’un tribunale stipiamo, e di
un oracolo infallibile, non àtidiaurO tétti
perfettamente d’accordoin tante opinioni
e. sentenze. Ebbene: se noi dobbiamo
credere agli odierni scrittmi ecclesiastici
di Francia; nella chiesa del Papa s’iusp' gna il Panteismo, il Naturalismo, il lUtzionnlifmo, il Socialismo, e il Co>mmism<).
Cosi dimostra, ossia tenta di dimostrai'c
nè suoi scritti l'.U.'àlo Peltiei'a scapito
14
deir Abate Bernier; questa lo traWa da
calunniatore, e quegli lo incalza perché
la Congregazione dell’indice lo ha proibito ; e questi replica che lo ha proibito
a torto. Entrambi sono Romanisti-^ come
dunque si concilia con questa lite fra
loro l’unitìi della chiesa del Papa? Se uno
insegna il Panteismo, come può insegnare
il Cristianesimo, e se insegna il Cristianesimo, come può essere Panteista?
Coll’ab. Pcitier stanno l’ab. Glaire, l'ab.
Guillois, e l’ab. Capagrossi di Roma.
Contro l’ab. Peltier combattono l’ab.
Mai’ét e il P. Gesuita Chastel. La questione, stando alle parole dei questionanti, tocca la Fede, la società, la famiglia. 0 .gli uni 0 gli altri sono dottori e
maestri di sovvertimento generale. £ ciò
nondimeno vi dicono tutti che sono crijjtiani a un modo. Cosi nell' atto che la
fazione clericale rimprovera noi Evange
lici di fare senza Papa, perchè secondo lei
non si può mai dar concordia e unità di
dogmi senza questo oracolo infallibile
che risiede a Roma, ci da lo spettacolo
dei più accaniti contrasti, nei quali non
si tiatta nò solo di qualche testo o insegnamento di fede, ma di tutta la so^anzsdellaFede e del Vangelo, percioc- ’
ché si tratta di scoglière tra Panteismo
e Cristianesimo, iva. Ateismo e Religione,
tra* Comunismo e Chiesa. E in tutte queste cosi essenziali quistioni la fazione
clericale si dibatte col più scandaloso
fracasso in Francia senza cbe l'oracolo infallibile sia neppure invitalo a
parlare, o se mai parla qualche volta
da sé, come ha fatto in vari casi per
mezzo della congregazione dell’indice,
ninno gli presta orecchio, e spesso ancora
altri lo cita per le stampe al tribunale
della ragione o del pubblico. Si cessi
dunque dal vilipendere la Chiesa Evangelica, perchè ha fede ferma di salvarsi
pei soli meriti di N. S. Gesù Cristo senza
bisogno dell’assistenza del Papa. In fine,
se questa, come noi crediamo, è incapace
di condurre sicuramente a salute nell’altro mondo, la condotta litigiosa e belligerante della fazion clericale ci prova
ad evidenza che non giova nemmeno in
questo a mantenere in pace e in carità
gli spiriti.
SiOTlZlE REliieiOSE
Casale. Cod reale decreto è stata qui
soppressa la Compagnia della Misericordia, avanzo aneli’ essa, come quella
di S. Paolo a Torino, della pinzocchei-ia
del medio evo, e indegna di sussistere
in tempi di civiltà e Ira popolazioni generose.
Roma. Si parla di un Concordato colla
Corte di Vienna per le materie ecclesiastiche. Tutti però sono ben persuasi
che l’Austria farà sempre indipendentemente da sè.
— Nell’ultimo concistoro è stato preconizzato monsignor Charvaz ad arcivescovo di Genova.
Koueì». Uno spedale evangelico è stalo
15
tetè fondirto in questa cittò. E notevolo
che i 2à0,00ftfr^iippli«5itiulln fouJaziono
di cote^io stabilimento provengono da
duesignore; una, madama Drauguet nata
nella religione roinaaa, dopo avere per
ben 22 anni fatto professione di fede
evangelica, ha lasciato al concistoro di
Orleahs la iliiàsi totalità della sua fortuna;
l’altra nata evangelica, scendeva per linea fraterna dai Tlionias du Fossè, dai
Lemaitre, e dagli Arnauld, celebri nella
storia di Porl-Royal.
(Témoin de la vérité)
iNtnitTEBRA. Il Nonoonformiiif, porla
un fatto qiianto poco conosciuto altrettanto interessante, ed è, che S, M.la regina
Vittoria tiene a Windsor una classe cotidiana ed un'altra della domenica, ambedue composte di bambini appartenenti ai
servitori, cli'essa stessa sorveglia continuamènte*, qtiandtf la Corte si trova a
questa residenza.
IjOyimA. -^Si leggi“ nel Record: Undici
operài d’irriprensibile condotta , uno dei
quali era stato chierico, hanno solennement& abiurato la reUgione del Papa, e
sono stati ricevuti nella Chiesa anglicana
dal rev. dottore j\iii8trong.
Irlaniia. I progressi della religione
evangelica in quest'isola sono in massima
parte dovuti ai migliori e più dotti preti
catlolici romanisti, ebe separatisi dulia
Chiesa del papa, si sono convertiti alla
fede pura di Cristo. Questi preti die sono
chiamali apostati dai papisti, come già furono s. Pietro e s. Paolo dai ('.iudei, si
traggono dietro le moltitudini coi loro
divoti sermoni c le persuadono a lìdarsi
di Dio la cui pai>ola non puòfallire. I)opo
ciò istruiscono essi medesimi con edificante pazietizH quei poveri isolani o leggere e scrivere, in breve leiuiKi li rendono abili a intendere da se stessila Uilibia,
e abbandonando il cattolicismo papale
alibracciano in folla il cattolicismo evangelico. Il Catholic Layman osserva nel
silo ultimo numero chc negli Scorsi tre
anni il passaggio dei proteslanti al papismo in Inghilterra si è fatto assai i-àro,
mentre le. conversioni dei papisti all'Evangelo in Irlanda souo continue, numerose; e in pili luoghi, dove non era nissun protestante, ora la popolazione è per
lo meno divisa in parte eguale tra papisti
ed evangelici.
Vienna. —S. M. l'imperatore ha ordinato una messa funebre in suffragio del
Duca di Wellington che era I. R. maresciallo austriaco e gran croce déll’oTdine
militare di Maria Teresa. Quésta santa
messa fu celebrata sui bastioni la mattina
del 30 settembre. Vi assisteva S. M. l'imIK'ratore, i generali e la guarnigione coi
solili veli di lutto, ed anche le bandiere
e gli stendardi erano velati in nero.
La stessa funebre solennità è slata ordinala a tutte le guarnigioni deH’impero,
Benchi gli Evangelici non ammettan le
preghiere pei morti, sono ]>er6 c-ontentissimi di poter anche questa volta osservare che i leologi della Chiesa papalt» oomaudati daU’Austria non ricusano i lor
suffragi solenni a un Protestante, mentre
in Piemonle hanno costretto il governo a
punirli per non aver voluto pregar pace
aU’aniraa cattolica di un Ministro di Stalo.
Saremmo curiosi d’intendere come il
Cattolico spieghi questa varietà di condotta, la quale suppone varietà di” dot-
16
trine. Perciocché se i teologi austriaci
suffragano con messe l’aniina d’un generale inglese morto nello stato di eresia,
convieu dire che non credano di far peccato. Or come c.redevaii essi di far peccato
i teologi loriiiesi con monsignor Fransoni
alla testa, prestandosi ai funerali del San,tii’osn?Noi aon sappiamo spiegare diver»iimcnte Ja cosa, che atlriJniendola alla
diversità di dottrina, e negando per conseguenza al Cattolico quella Unità che
iCglj vanta essere nella Chiesa del Papa.
Alkmagna-.Miìcki.enbckg. Si legge
w\\'liiiie'peiidance Belge:
11 proprietario di un fondo nobiliare,
il STg. Ketteuburg si è convertilo al cat»olfcismo, e avera uel suo castello un
padre gesuila per nome Holzman che
doveva compire la sua isiruzione religio-sa. Nel suo zelo di neofita il signor
KoltLiiburg costringeva gli abitanti protestanti della sua terra ad assistere alle
Cirimonie'Ìel culto: indi conflitti e proteste. 11 Governo ordinò l’espulsione del
padre Holzman. Il signor de Kellenburg
si oppose invocando i suoi diritti signorili,'ma l’autorità civile non ne fece caso
e ordinò che il padre gesuita fosse Iradotto alla frontiera solto scorta della
gendarmeria.
CROXAOlEnA POLITICA
T0iu.N0. \jò Gazzetta del popolo ha aperlo lu sottoscrizioue per l'iucanieralucraraento dei beai ecclesiastici, che
secondo i principii d’ogui dritto sono propriétii nazionale.
Aiessanduia. Questo nuinicipio è stato
il primo a dichiaiarsi per l'incmiicramento.
Asti. Anche questo munjtipio ha già
aderito al voto deirincameraiueiito. '
Stupinigi. Il cav. Ratti, ijrevaito di
Fedele a Milano che si è tanto segnalato
nell' assistere i fevili Pieiiiontesi nella
guerra dell’indipendenza, ed è stato perciò meritamente decorato della croce di
S. Maurizio e Lazzaro,- essendo venuto [>er
pochi giorni in Piemonte, si è fatto un
dovere di qui recarsi ad offerire i suoi omaggi a S. M. il Re, e S. M. la Regina
che lo hanno assai graziosamente accolto.
STìÌti Romani. A Perngial preli hanno
fatto irrestare 40 dei più ragguardcioli
cittadni sospetli politici. A Remasi
parla molto d’una reggenza di governo
composladicommissari eletti dallegrandi
potenze, la quale plglierebbe a reggere
indipendentemente d.ii preti lo Stato, finché fossero rimediate le pisglie morali
e finanziarie, che rendono quel paese
eminentemenle infelice e ingovernabile.
Francia. Corre voce che il Sellato si
raccoglierà a Tours per d^eretarc il, senatus-consulto che dichitiri Imperatore
Napoleone. Egli sarà di ritorno a Pai'igi
iM7 ottobre.
Belgio. Non avendo la Camera eletto
per suo presidente il candidalo proposto
dal governo, il ministero si è creduto in
minoranza, e ha dato le sue dimissioni.
La sessione delle Camere è stata d’ordifte
del Re prorogata.
PoiiTOGALLO. Sono state sciolte le Cortes.
Spagna. Si paria d’una crisi niini.sl«riale, e saìirebbcro al liotere i retrogradi.
Diretlore P. MEILLE.
Rinaldo BACcnE'rrA gerente.
Turino. — Tip, 6oc. di A, Poni « C.