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DELLE VALLI VALDESI
Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICE
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCI — Num. 18
Una copia Lira aO
ABBONAMENTI / l’interno
\ L. 1.800 per Tetterò
Eco e La Luce: L. 3.000 per Tintemo | Spedia. abb. postale - 1 Grappo
L. 2JOO per Testerò { Cambio d’indiriaao Lira SO
TORRE PELLICE — 5 Maggio 1961
Ammin. Claudiana Torre Pellice • C.C.P. 2-17557
La Chiesa
di entrare
Ginevra. — Il Santo Sinodo della
Chiesa ortodossa russa ha chiesto di
diventare membro del O.E.C. L’annunzio è stato dato simultaneamente a Ginevra e alTassembléa annuale
della Conferenza degli Stati Umti
per il C.E.C., riunita a Buck Hill Falls
(Pennsylvania). Tale notizia, pubbli
cata dal S.OE.P.I. della scorsa settimana, è indubbiamente una delle più
importanti della vita ecumenica in
questo dopoguerra.
Nel corso di una conferenza-stampa tenuta il 27 aprile nella sede del
C.E.C., il segretario generale del Consiglio, dott. W. A. Visser’t Hooft ha
dichiarato che Alessio, patriarca diMosca e di tutte le Russie, ne ha fafc? ■
to domanda ufficiale la scorsa settb ■
m^ana; e ha precisato che la III Assemblea del C.E.C. — che ^ aprirà il
18 novembre a New Delhi — prenderà una decisione su tale candidatura, come su quella presentata da otto
altre Chiese; due pentecostali del Cile, la Chiesa presbiteriana della Trinità, la Chiesa morava del Capdjirìa
Chiesa evangelica di Nuova
nia e delle isole Loyauté, ITIhiópe
delle Chiese battiste del Cameroùn e
la Chiesa unita delTAfrica centrale
in Rhodesia. Queste Chiese parteciperanno alTAssemblea se la loro candidatura sarà approvata dalla maggioranza di due terzi delle Chiese
membri rappresentate alla sessione.
Li; Chiese ohe hanno presentato la
loro candidatura hanno già accettato le esigenze formulate dalla costituzione del Consiglio ecumenico (le
Chiese membri del Consiglio «riconoscono il nostro Signor Gesù Cristo
come Dio e Salvatore»).
Il past. Visser’t Hooft ha spiegato
che l’ammissione della Chiesa russa
segna il nunto d’arrivo dell’invito che
le era stato rivolto nel 1948 con il
pieno accordo dei membri costituenti del Consiglio; numerosi erano stati coloro che, alla prima Assemblea
del Consiglio ad Amsterdam (1948)
avevano espresso la loro delusione per
l'assenza della Chiesa russa, che rappresenta milioni di cristiani. « Furono riservati 85 posti agli ortodossi,
compresi — si sperava — i russi ».
« Non si è prodotto nulla nella Chiesa russa che la renda meno accettabile come membro del Consiglio nel
1861 di quanto lo fosse nel 1948. Non
si potrebbe capovolgere la posizione
del Consiglio senza cambiare la sua
concezione delTeoumenismo », il che
non si è affatto verificato, da Amsterdam ad oggi: è la Chiesa russa che,
presentando la sua candidatura, mostra di aver adottato un nuovo atteggiamento nei confronti del C.E.C.
« Se rifiutasse la sua candidatura
- ha sottolineato il Visser’t Hooft —
li Consiglio ecumenico offrirebbe esso
stesso occasione e motivo alla creazione di un consiglio orientale separato, con le deplorevoli conseguenze
che avrebbe sia per le Chiese membri del Consiglio sia per la causa rristiana nel suo insieme».
«L’ammissione della Chiesa russa
solleva meno problemi e comporta rischi minori nel 1961 di quelli che si
sarebbero accettati gioiosamente nel
1948. Il C.E.C. è una realtà i cui caratteri e metodi sono già ben saldi.
Durante i suoi primi anni esso ha
dovuto spesso far frante a problemi
analoghi; siamo certi, ora, che tutti
i nostri studi e le nostre attività rimarranno fondati sulla teologia biblica e non su una casuística politica ».
Il dott. Visser’t Hooft pensa che,
per molte ragioni, si può vedere in
questa candidatura un atto di fiducia nel Consiglio ecumenico e nei suoi
membri attuali. Ha pure precisato che
i rappresentanti della Chiesa russa
non costituiranno che una frazione
ridott-a dell’insieme del Consiglio.
La candidatura della Chiesa n^a
rappresenta il frutto di consultaJHoni
che risalgono al 1946. Dopo una conferenza di vescovi ortodossi a Mosca
nel luglio 1948, alla vigilia delTAssem*
blea di Amsterdam, il patriarcato di
Mosca informava il Consiglio ecume
nico che le Chiese russe avevano deciso di non aderirvi « finché esso manifestasse le tendenze attuali ». Il patriarcato di Mosca formulava obiemoni precise circa Tatteggiam^to del
Consiglio a proposito dell’unità della
Chiesa come in materia intem^rionale e sociale. ,
Nei sei anni seguenti, top , alla seconda , Assemblea (Evapst^ '1954),
non ci furofió che pochi contatti, nia
le conversazioni ripresero dopo... la comunibàzione ufficiale alla Chiesa rus
ortodossa russa chièdsl
noi Consiglio Ecumoiiicol
sa di una dichiàt^oné delTAssem
blea sulla pace e sul'disarmo.
Il patriarcato rispose diffusamente
a questo appello. Il Comitato centrale
de’. C.E.C. — composto di 90 membri
— riunito a Davos (1955) inviò al patriarca una ietterà che esprimeva il
desiderio di relazioni più strette, in
modo da giungere ad una migliore
comprensione reciproca.
A Utrecht, Olanda (agosto 1958) si
svolse la lappa decisiva in tal senso:
tre rappresentanti della Chiesa ortodossa russa incontrarono una delegazione del C.E.C. e si decise uno scam
universale, di amofc e di pace fra le
nazioni, sulla base dell’Evangelo ». « A
questo proposito contiamo sugli sforzi del Consiglio ecumenico per rafforzare lo spirito di fmtemità ecumenica, come pure i contatti con la Chiesa ortodossa russa». Essa «non ha
mai cessato di pregare e continuerà a
farlo per il bene delle sante Chiese di
Dio e per la loro unione»; essa è pure « fermamente decisa a portare il
proprio contributo specifico alla grande opera dell’unità cristiana secondo
gli orientamenti dei movimenti precedenti; Fede e Costttuzione, Cristiane
dieembre 1959
Il patriara
Alessio
e il¡pastore
Hooft'"
I J
VERSO IL CONCILIO VATICANO II
Quale atteggiamento
assumere ?
bio di Vi.site fra il Consiglio ecumenico e ia Chiesa russa.
Nel 1959 due rappresentanti del patriarcato di Mosca trascorsero un mese a Ginevra, presso la sede del Consiglio ecumenico, poi parteciparono
alla riunione del Comitato centrale, a
Rodi (si ricorderà‘Tlncidenie provocato dai due osservatori cattolici invitati, con il lungo strascico sulla
stampa).
Su invito del patriarca, il dott. Visser’t Hoòit, segretario generale del
C.E.C., partì alla testa di una delegazione internazionale del segretariato,
per una visita alle Chiese delTURSS,
nel dicembre 1959, questa delegazione
visitò le Chiese ortodossa russa, battista, luterana e armena.
Durante il I960 osservatori della
Chiesa russa parteciparono a varie riunioni ecumeniche, fra cui soprattutto
l’Assemblea ecumenica della gioventù
europea a Losanna, in luglio, e in
agosto a S. Andrews le sessioni annuali della Commissione di Fede e
Costituzione, del Comitato esecutivo
della Commissione delle Chiese per
gli Affari intemazionali, e del Comitato centrale del C.E.C. Infine il capo
del dipartimento delle relazioni con
l’estero del patriarcato, il vescovo Nikodim, rese visita al Consiglio ecumenico nel novembre 1960 e nel febbraio
1961.
Nella lettera di candidatura da lui
firmata, il patriarca Alessio menziona l’estrema importanza del « ravvicinamento fra tutti i cristiani, di ima
migliore comprensione fra i cristiani
divisi, di ima maggiore fraternità
simo pratico. Alleanza universale per
l’amicizia internazionale delle Chiese, che trovano oggi una comune
espressione nel Consiglio ecumenico
delle Chiese e in diverse forme della
sua attività ».
Presentando la candidatura, la
Chiesa russa Indiea ohe conta 30.000
preti e 73 vescovi nell’UR^, 20.000
parrocchie e 40 monasteri,'8'centri di
formazione teologica, di cui-2'accademie e 3 seminari. .. ....
Auguriamoci vivamente che non si
frapponga più alcun ostacolo alTingresso della Chie.sa mssa nella grande famiglia protestante ed ortodossa
del C.E.C., notiamo la grande importanza che esso avrà sia nel dare una
più completa rappresentatività alTOrtcdossia orientale nel (Consiglio, sia
nello sfatare definitivamente la pretesa « occidentalità » del Consiglio stes
so e neU’accentuare i rapporti fra le
Chiese al di sopra delle cortine, benefici e fecondi per tutte. Inoltre, l’esempio dato dalla Chiesa russa potrà essere determinante nei confronti delle
altre Chiese ortodosse autocefale (indipendenti) dei paesi del blocco orientale: .si ha già notizia, ad esempio,
che la Chiesa ortodossa romena, rispondendo ad un invito del C.E.C.
(ultimamente uno .dei suoi segretari,
il past. Francis House, ha fatto una
visita a Bucarest) invierà «con gioia»
degli osservatori alTAssemblea di New
Delhi. Ci sia lecito notare, infine, che
tale candidatura deha Chiesa russa
mostra che que.sto ampio settore dell’Ortodossia orientale è del tutto esente da nostalgie romane.
La posizione che, a nostro avviso,
deve essere presa di fronte alla mutata situazione interconfessionale ed al
nuovo atteggiamento cattolico si può
e.sprimers in tre punti: chiarezza nella valutazione dei tempi, rinnovamento nella nostra posizione, fermezza
nella proclamazione delTEvangelo.
Chiarezza anzitutto ; non è possibile oggi avere una conoscenza approssimativa delle persone e delle idee
e dei fatti, accontentarsi dei press’a
poco: occorre essere chiari, avere fioche idee ma precise. Anche in campio
ecumenico occorre essere al chiaro. Il
Protestantesimo è cambiato assai dai
tempi di Lutero e di Calvino, ha vissuto molte esperienze e molte avventure ma sostanzialmente un protestante oggi ripete quello che Lutero
disse 4 secoli or sono: La chiesa cristiana è fondata sulla Scrittura, e
quello ohe diceva Calvino: La chiesa
cristiana si deve costantemente rinnovare, riformare. Come Valdesi la nostra parola è doppiamente quella: prima di Lutero e di Calvino, nei secoli
della Chiesa Unica e della Civiltà Cristiana, i nostri padri hanno per secoli
ribadito la stessa verità. Nel Medio
Evo, nel Rinascimento ed oggi la nostra posizione è identica, noi siamo
cambiati nel vestire e nel parlare, nel-d case e nei costumi, ma la nostra
fede è sostanzialmente identica. Quando alcuni cattolici nostrani ci vengoxio a dire che la chiesa valdese era
diversa prima della Riforma ed ha
fatto male ad associarsi a quella, che
era più vicina alla chiesa di Roma perchè aveva tante cose in comune, che
basterebbe tornare valdesi medioevali
per avvicinarsi alla madre chiesa, non
solo si piarla a vanvera ma si deforma
coscientemente la verità. Se questo e
vero pier noi è altresì vero p>er Roma :
certo il cattolicesimo ha cambiato dal.;i Riforma in bene ed in male, legge
la Bibbia ma associa Maria al Cristo,
d vivo e sensibile piiù dei suoi padri
ma obbedisce ad un piontefice infallibile. Ancne il cattolicesimo cambiato
rimane sostanzialmente eguale al cattolicesimo che ha cercato di lare tacere la protesta valdese nel sangue ed
ha rifiutato Tappello dei riformatori
al pien timen to. Questo deve essere
chiaro fra noi e chiaro fra noi ed i
fratelli cattolici. Siamo quello che siamo e le vicende storiche non hanno
cambiato la nostra posizione. La ricerca delle verità comuni al cristianesimo, la meditazione comune delle sacre scritture, la preghiera comune come avviene in cèrti settori tra evangelici e cattolici di buona volontà non
cambia nulla al fatto che la nostra
protesta è ancora valida e ha tuttora
un significato. Nella tendenza genera,e a confondere tutto in un indifferentismo generico si impone una chiara
visione delle cose e della nostra situazione.
PORTOGHESE Difficoltà protestanti
Il Diparliinenlo missionario della Chiesa
melodista negli S. U. ha annunciato che
otto pastori africani metodisti « sono stati
uccisi da civili o da militari portoghesi,
dopo giudizi sommari ». Almeno la metà
dei 150 pastori africani di questa denominazione sono stati imprigionati o uccisi :
alcuni sono riusciti a fuggire con le loro
famiglie, ohe tuttavia hanno sofferto violenze da parte di civili bianchi armati.
Fra i pastori uccisi i! Dipartimento menziona Guilhernc Pereira Inglos, che dirigeva da circa cinque anni il distretto di
Dembos, dove la Chiesa metodista conta i
suoi effettivi più importanti di tutta l’Africa. Il Past. Ingles lascia la nio.glie e nove tìglioli. Secondo il rapporto, civili bianchi si sono presentati a casa Ingles dopo i
massacri dal 15 al 18 marzo (nel corso dei
quali degli africani avrebbero ucciso circa
500 bianchi) e Tlianno perquisita ; il past.
Ingles, ferito alla gamba, fu portato via in
camion e quindi fucilato insieme al past.
Cristovao da Silva, di Piro. I loro corpi,
con altri ebe avevano subito la stessa sorte, furono gettati nel fiume Dange. Un altro pastore imprigionato ha perduto due
figlife durante le feste pasquali, e al momento del suo arresto la moglie è rimasta
sola, gravemente ferita. Numerose chiese e
scuole metodiste sono state distrutte o gravemente danneggiate: 7 nella sola Lnanda.
Fra ¡ fattori che spiegano questi moti
contro là Chiesa metodista £1 Dipartimento segnala il risentimento dei Portoghesi
bianchi nell’Angola contro Tatteggiamento
degli S. U. verso le provinoie portoghesi
d’oltremare, e il rancore di certi piantatori contro il programma educativo dei
metodisti, che ha contribuito a formare
quadri africani.
Il Netv York Times, fondandosi su di un
rapporto ricevuto da Madrid, riferisce che
è stata condotta una campagna contro i
’’Catequistas”, cioè gli Angolesi clic hanno
ricevuto la loro formazione dalle missioni
protestanti che sono all’opera nel paese
dal 1880. Secondo il quotidiano americano
20.000 Angolesi vi ricevono un’educazione
gratuita.
Notizie simili sono purtroppo state date
a Londra in un rapporto del past. Parsons,
uno dei segretari deUa Società battista missionaria, dopo un viaggio di quindici gior.
ni in questa colonia, dove almeno 500 europei e migliaia di africani sono stati uccisi nella rivolta contro le autorità portogitesi.
Secondo questo rapporto, nella zona di
frontiera con il Congo dov’è il centro missionario dei battisti britannici e canadesi,
« i villaggi sono abbandonati, molti si nascondono nelle foreste e su per le colline
oppure sono fuggiti nel Congo dove 20.000
rifugiati accrescono ancora il peso considerevole che già grava sul nuovo Stato ».
Il rapporto rileva un fatto inquietante
degli ultimi mesi, cioè la costante critica
e Tostilità della stampa nei confronti delle
missioni protestanti, tanto in Angola quan
to in Portogallo, accusate d’aver coperto
ia pro'paganda sovversiva e organizzato la
rivolta. « Il fatto che il vicario generale
cattolico-romano a Luanda sia stato arrestato e sospeso dalle sue funzioni come
uno dei capi della rivolta, è stato notato
ma presto dimenticato ». -Allo scoppio della rivolta degli africani lianno attaccato
posti avanzati deiramministrazione e piantagioni isolate nel nord del paese; in risposta le autorità lianno fornito alla popolazione bianca armi moderne per forzare
gli africani alla sottomissione. Il risultato
non si è fatto attendere: dalle due parti,
degli innocenti sono stati le prime vittime
di quella che è ora una guerra aperta. 11
rapporto riferisce pure che il governo « deve usare le armi per evitare che i bianchi
si vendichino dei negri ».
« Tutti i cristiani deploreranno il massacro di innocenti in Angola, di qualsiasi
colore. La restaurazione dell’ordine è urgente, ma più urgente ancora far prevalere
condizioni di giustizia ».
Vorremmo die la S. Sede (che ha saputo
inviare un così nobile messaggio all’arcivescovo di Algeri sulla crisi algerina) non
trascurasse di intervenire anche in questo
caso e richiamasse in particolare l’episcopato portoghese (del cui retrivo atteggiamento abbiamo anche di recente dato notizia) alle proprie responsabilità cristiane,
affinchè alle violenze della rivolta e della
repressione non si aggiungano equivocamente réglements de comptes confessionali.
Non basta però essere al chiaro,
essere fermi, dire : noi siamo così e basta, siamo valdesi e vogliamo
rimanerlo; occorre sapere perchè si è
cosi, bisogna sapere perchè si dice di
no. Troppi fra noi ripetono «siamo
valdesi e se le persecuzioni dovessero
ritornare saremmo pronti a fare quello che i padri hanno fatto ». Sono
chiacchiere, perchè le persecuzioni
non torneranno mai più ed è oggi che
bisogna fare quello ohe i padri hanno
fatto. Bisogna sapere prerchè non siamo e non saremo mai cattolici, ma
averne chiara coscienza. Per acquistare questa chiara idea bisogna lavorae e studiare. Bisogna riprendere seriamente quello che si è imparato al
catechismo e rimeditarlo, bisogna pensare a quello che si è sentito la domenica o a quello che si è letto, farsi una
idea delle cose. Quanti fra noi lo fanno, quanti sono i nostri giovani in officina, a! servizio militare, in servizio
che sanno queste cose e ci ripensano,
ne parlano, si istruiscono? Anche a
questo riguardo le confermazioni che
si fanno tutti gli anni risultano sempre meno serie. Nei migliori dei casi i
nostri giovani diventano dei membri
fedeli della comunità, ma membri statici, passivi, non impegnati in un’opera di testimonianza.
Per essere oggi fedeli alTEvangelo
che predichiamo, e che i nostri padri
ci hanno tramandato, bisogna rinnovarci. Avere il coraggio di affrontare
Li nuove situazioni, i nuovi tempi, i
nuovi compiti con una mente e dei
mezzi nuovi. I nostri padri del Medio Evo hanno affrontato la loro battaglia con i mezzi e le forme del Medio Evo, i nostri padri della Riforma
con i mezzi della Riforma; oggi dobbiamo essere una chiesa rinnovata
dalla Parola di Dio in un tempo nuovo. Non basta tenere le posizioni antiche, bisogna attaccare; non basta
dire: i cattolici stiano dove sono e
noi dove siamo, bisc%na saperli incontrare, saper loro dire perchè non
siamo come loro, perchè siamo diversi. Molti fra noi non attaccano i loro
amici, i loro compagni cattolici non
perchè rispettino l’opinione altrui,
non per amor di pace ma solo perchè
non sanno quello che dovrebbero dire, non sanno dire niente e tacciono.
Se la nostra chiesa non si rinnova invecchia e diventa timida, distratta,
nervosa, stanca. Essere al chiaro sulla nostra situazione certo, ma essere
altresì pronti a rinnovarci, a cambiare, e per questo essere pronti a lavorare, a meditare, ad impegnarci.
Tl terzo elemento di un nostro atteggiamento oggi deve essere la
fermezza nelTEvangelo. E’ in certo
senso la sintesi dei .due elementi precedenti; essere al chiaro ed essere
pronti a rinnovarsi ci conduce ad essere fermi nelTessenziale, cioè all’Evangelo. L’ecumenismo non è confusione, abbiamo detto, non è mettere
tutto insieme; ma la fermezza ecumenica non è neppure come abbiamo detto il mantenimento di una
forma o di una tradizione antica.
Il credente fermo, sicuro, non è
quello che rifiuta ogni incontro, che
ripete quei tre o quattro argomenti
di una volta contro i preti e il papa,
li vero protestante oggi è come diceva l’apostolo « chi sa in chi crede ». Il
cattolicesimo assume oggi un altro
atteggiamento nei nostri confronti;
dimostra una apertura nuova, una
volontà di incontro; dimostra di essere sensibile al pen.siero ed al problema del protestantesimo. Dovremmo lamentarcene e rimpiangere i tempi delle persecuzioni e delle polemiche? Certo no. Dove i cattolici continuano le persecuzioni e le polemiche rispondiamo come abbiamo sempre fatto, ma dove non è così rispondiamo in modo diverso. Rispondere
in modo diverso non vuol dire cessare di essere protestante! Se il prete
mi saluta rispondo al suo saluto e la
volta dopo lo saluto io per primo ma
non credo per questo che lui sia diventato protestante ed io cattolico e
la mia fede è ferma come prima ma
è ferma perchè è chiara, perchè so
quella che credo. Chi grida; attenzione!, oggi, nel clima di distensione,
chi si trincera dietro le antiche posizioni è sovente colui che ha paura,
3 la paura non conduce alla fede. Essere Valdesi oggi non vuol dire avere paura di ogni incontro e rimpiangere lo schioppo, ma approfittare di
ogni occasione per fare conoscere il
proprio Signore.. Giorgio'Toum
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N. 18 — 5 maggio 1961
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GIOVEDÌ’ 27
Epurazione a fondo in Algeria e a Parigi, mentre i paras, abbandonati dai generali sediziosi, tornano alla base di Sidi bel
Abbes, nel deserto.
A Cuba, Castro sembra volerei mostrare
magnanimo con ì suoi avversari prigionie
ri, soddisfatto della popolarità che l’invasione respinta gli ha ancora accresciuta
fra il popolo cubano.
Dopo il Senato anche la Camera approva
l’inchiesta per l’aeroporto di Fiumicino.
Sul discusso «piano della scuola» il ministro Bosco invia ai rappresentanti dei partiti « convergenti » (DC, PLI, PSDI, PRl)
un memorandum con nuove proiposte sulla
sovvenzione statale alle scuole private: ritirato l’emendamento Franceschin; —■ che
ha evidentemente avuto la funzione tattica
di chiedere tutto per avere almeno una buona parte — si propone la concessione di un
aiuto limitato; prosegue accesa la polemica, particolarmente decisa quella socialista.
Gli S.U. mettono in orbita un satellite
con un telescopio elettronico, che esplora
la Via Lattea e altre galassie lontane milioni di km. e trasmette dati sui raggi gamma.
Kennedy protesta con Mosca per il ritardo sulla decisione i>er la tregua nel Laos:
intanto i guerriglieri del Pathet Lao minacciano di occupare tutto il paese.
A Coquilhatville, alla « tavola rotonda »
dei rappresentanti congolesi, Tghombe è
arrestato.
VENERDÌ’ 28
De Canile dichiara che conserverà i p eni poteri finché non cesserà il pericolo di
sovversione; si è de facto in un « regime
presidenziale ». Intanto in Algeria proseguono gl: arresti degli ufficiali sediziosi, e
vengono sciolti vari reparti di paras e della Leg’one straniera.
Castro tenta di riaprire un dialogo diplomatico con gli S.U., e Washington risponde: « S'amo sempre disposti a trattative
economiche; ma il comuniSmo non è negoziabile nell’emisfero occidentale ». Che
direbbe se nel Laos, nel Vietnam, a Formosa, ecc. rURSS o la Cina d'ehiarassero
che il liberalismo e il capitalismo « non
sono negoziabili neU’emiefero orientale »?
A Coquithatvi'le, Mobutu blocca tutti i
capi politic; del Congo nel palazzo della
conferenza : « Non uscirete finché non vi
sarete messi d’accordo ».
Una cabina Mercury, lanciata da una base della Virgin'a, è ricuperata intatta nell’Atlantico: ultima iprova per il lancio di
un astronauta americano.
SABATO 29
Elisabetta d’Inghilterra giunge a Cagliari
iniziando la visita in Italia
In Francia e ;n Algeria continua la repressione della sedizione: però in Algeria
i colonialisti, ancora largamente armati,
hanno 'tutt’altro che accettato la disfatta e
si temono manifestazioni di violenza nazionalista bianca e araba; numerose ragazze estremiste res^ngono i fidanzati militari rimasti fedeli a De GauUe; in Franca sono sciolte alcune organizzazioni fasciste.
Sette soldati deU’ONU sono uccisi e
una sessantina catturati con il loro ufficiale da congolesi a Port Franqui nella regione dei Baltiba.
DOMENICA 30
Mentre a Parigi gli ultras comp’ono attentati nel centro e nella Gite Universitaire, causando tre morti e diversi feriti, i colonialisti di Algeri 'boicottano la Messa in
protesta contro una pastorale dell’arcivescovo Duval che, riprendendo il tema d’un
messaggio inviatogli da Giovanni XXIII,
esortava £ fedeli ad « una vera pace, che
non si ottiene con la violenza, ma c frutto
di accordi stipulati con lealtà, nel risiietto
delle collettività umane ».
Nel Laos pare si proceda verso l’armistizio, per l’azione del princix>e Suvanna
Phuma, leader neutralista td ex primo ministro.
LUNEDI’ lo MAGGIO
Festa del lavoro.
Bd'sabetta d’Inghilterra sbarca a Napoli
e raggiunge Roma.
K Cuba trionfante celebrazione del 1»
maggio; Castro, che riceve da Mosca un
premio Lenin per la pace, proclama la costituz'one dello Stato socialista (non comunista) cubano, abolendo le elezioni, e invita tutti i parroci stranieri («spagnoli falangisti») a sloggiare. E’ augurabile che il
dittarore cubano non si lasci troppo montare la testa dalla vittoria e dal fanatismo
popolare: gli uomini della provvidenza,
gli «uomini fori;» sono sempre pericolosi,
a Cuba come in Italia, in Germania, in
Francia...
In seguito ad un primo incontro fra rappresentanti delle parti avverse, sono cessati
i combattimenti nel Laos.
MARTEDÌ’ 2
Il Senato discute la relazione finanziaria,
e la Camera la proroga delle lezioni delle
scuole elementari al 30 giugno.
Vista la grande difficoltà di ottenere manodopera, le mondine ottengono ;parità salariale con gli nomini; ma rimangono la
metà del fabbisogno.
Ad Algeri continuano perquisiz'oni e arresti, ma gli ultras non desistono, capeggiati dal latitante gen. Salan.
MERCOLEDÌ’ 3
Il rinvio, a causa del maltempo, del lancio dell’astronauta americano da Cape Canaveral, gli salva la vita poiché nello scaricare il carburante del missile si scopre
un guasto.
Cessaz'one del fuoco su tutti i fronti del
Laos e avvio di trattative fra i rappresen
tanti di Vienliane e del Pathet Lao.
-i
Ricordati del tuo Creatore...
Il pigmeo e il gigante
Non è superfluo ritornare a discorrere un poco sulla splendida avventura del ipaggiore Juri Alexejevich Gagàrin.
I ditirambi che i giornali hanno dedicato all’impiega sono stati
espressione di un entusiasmo che non si può dire fuori di luogo: compiere il giro del globo a tanto ragguardevole altezza- e nel limite di < tempo di soli novanta minuti, non è avvenimento da poco. '
L’astronapta ha esaltato le visioni di bellezza che gli si sono offerte
allo sguardo:
« Ho potuto vedere con i miei occhi la Terra come una sfera. La visione dell’orizzonte terrestre è straordinariamente bella. J^llà stiperficie ‘
glauca del globo al nero assoluto del cielo, dove risaltane stelle, vi è
un sottile trapasso di colori, una pellicola di azzurro vivo... Quando usci-vo daH’ombra della Terra, l’orizzonte si colorava di una cintura arancio^
vivo che poi sfumava in azzurro e in buio denso... Le stóRe sono nitide,
il disegno delle costellazioni è di gran lunga più stagliato ohe visto dalla
Terra » (« La Stampa », 14 aprile).
Ma, dinanzi a tanta magnificenza, sapete quale è stata, la reazione^
emotiva di Gagàrin?
Ecco quanto ha dichiarato : : i '
« Ho subito esclamato: Madre mia, come è bella la’terra! ».
Poi, stando a quanto hanno scritto i giornalisti, ha ^vplto un pensiero di gratitudine al Partito, agli scienziati, ai tecnici., È Dio? Non
c’era Dio, nel cuore di Gagàrin, in quei novanta minuti deH’eccezionale
esperimento? Possibile che egli abbia sentito viva gratitudine per i costruttori dell’astronave e non abbia avuto un palpito di commozione per
queirUnico Scienziato che ha formato la Terra e le costellazioni che
hanno affascinato il cosmonauta?
E’ questo ottuso materialismo, incapace di trarre insegnaménto perfino dalle più strabilianti esperienze, che turba ed offende l’animo del
credente.
Gli entusiasmi alla Giulio Verne non ci facciano dimèhtiéare la
realtà deH’uomo ostinatamente ottuso di fronte a un Dip J^pre, più misericordioso, sempre più amorevole, nonostante ogni ingratitudine ed
ogni tradimento.
Dio dà all’uomo rintelligenza e lo mette in condizióne di combattere la malattia, di alleviare la fatica. E’ sempre Gesù phe risana gli
storpi, ridà la vista ai ciechi, l’udito ai sordi, la parola ai muti, ma
l’uomo, nella sua superbia, crede di essere lui l’artefice di tanta provvidenza : la solita storia del pigmeo che quando si solleva sulla punta dei
piedi ritiene di essere un gigante. |
Quanto a -Gagàrin, ci può confortare' la certezzafche iiéssuna impresa che esce fuòri dal comune è destinata a rimanere cìrccwcritta nell’ambito di un’esperienza banale.
Dio ha vòluto ohe non un « occidentale » dovesse iptgipungere per
primo tale meta, poiché egli sarebbe partito « nel nomé^i Dio » (è la
formula che viene adottata anche nel varo di ima nave), ina un sovietico, un comunista, un rappresentante dell’ateismo codificato..
. Gli avvenimenti eccezionali diventano tanto più graMi quanto più
— col passare del tempo ----- ampliandosi la’prospettivi', ,^sri vengono
esaminati nei più minuti particolari.
Gagàrin ricorderà le costellazioni, le luci, i, colori, ripeserà a quella
sfera che è la Terra; e: tuttoivairà a ridarai emomoiies;'ad«a fari©?riflet-:
tere. Si può pensare che egli conoscerà, un giorno, il privilegio di una
vocazione nuova, affinchè dia una testimonianza di f^é, àlia gloria di
Dio. Alberto Guàdcdaxm'a
tzigano
Frère Jacob, lo tzigano francese convertito all’Evangelo è stato in missione nelle nostre valli: numerose comtmità haimo avvertito la convinzione, la fede, lo zelo di frère Jacob nonché l’inesauribile ricchezza di pensie
ri dettati dallo Spirito Santo; con
commozione e gioia spirituale abbiamo vissuto assieme le ore della domenica mattina con un culto che ri
marrà di grande benedizione per la
nostra chiesa.
Il popolo tzigano, conosciuto da noi
con il nome di zingari, termine piut
tosto dispregiativo, ha una storia
tessuta di sofferenze, persecuzioni, incomprensioni; sembra che fossero originari delle Indie e ohe si fossero divisi in vari rami: una parte raggiunse la Rtunania e poi l’Ungheria, altri la Boemia donde il nome di « Bohèmiens ».
Di là sciamarono nelle varie parti
d’Europa ivi compresa l’Italia. Conobbero le più gravi persecuzioni, specialmente in Riunenia e recentemen
ts in Germania sotto Hitler che ne
avrebbe eliminato mezzo milione. Essi conducono vita nomade e s’inge
/ LETTOR!
SCRIVONO
Signor direttore.
. a titolo di eonunento esauriente sulla
questione della « comunione dei santi»,
da me qui tratta, e su eui, in questa rubrica, si è avuta una risposta, mi limito
a riprodurre un brano tratto dal « Manuel
du Catéchéte » di J. J. voti Allmen recentemente uscito, e che si , trova anche in
vendita alla Claudiana. In realtà, il lavoro,
in ottavo grande, non è solo opera del
ben noto von Allmen, ma di una équipe
di. pastori protestanti, come é detto nella
introduzione. Lo raccomando caldamente a
tutti i catechisti, laici e pastori.
Ma ecco il testo che mi sembra esaurisca l'argomento della « comunione dei san.
ti »:.
Il impone faire comprendre-que les
” saints” ne sont pas seulement les géants
de la foi (ceux qui, jusqu'à aujourd’hui
se trouvent dans ht lignée ouverte par
Hébr. XI ! ); mais tous ceux qui par leur
foi./et leur baptême font parties de la
” sainte ” Eglise universelle, et donc aussi les ’I saints ” assez quelconque de Rome ^ de Corinthe t on de ma paroisse. En
parfont de la communion des saints je parle aussi de l’assemblée qui se réunit le
dimanche dans le sanctuaire de ma paroisse. Elle est formée de saints; c’est ta chose la plus profonde et ht plus vraie que
l'on puisse dire d’elle, (pag. 51).
Con cordialità r. 6..
Rispettare la Costituzione
Anche a proposito delle norme previdenziali per i ministri di culto
I giornali diedero a suo tempo notizia
ohe in analogia a quanto predisposto fin
dal novembre 1959 con apposito disegno di
legge a favore del clero cattolico, il Consiglio dei Ministri in data 29 marzo ha approvalo un particolare disegno di legge per
l’istituzione di nn Fondo per l’assicurazione
di invalidità e vecchiaia per i ministri dei
culti diversi dalla religione cattolica. Tale
disegno è stato presentato alla Camera il
lo aprile ed è già stalo esaminato jn sede
referente dalle Commissioni parlamentari
competenti. Quanto prima, unitamente all’altro disegno parallelo per il clero, cattolico, verrà discusso dall’assemblea plenaria
della Camera dei deputali. .
Le Chiese evangeliche il 30 gennaio I960
con apposita Nota, inviata agli onorevoli
deputati delle dette Commissioni avevano
ricordato che l’onere della previdenza per
i ministri di culto compete anzitutto ai
fedeli e alle Chiese ohe si valgono dèi loro mandato e non propriamente allo Stato.
Successivamente, avendo il Ministro dell’interno nel gennaio del corrente anno in.
vitato le Chiese evangeliche a far conoscere « in rapporto ai propri ordinamenti » il
loro avviso circa un elaborando progetto
per un trattamento di previdenza per i ministri di culto, le nostre Chiese avevano
precisato il loro parere nelle seguenti linee: a) le Chiese già provvedono in proprio alla previdenza e quiescenza dei propri ministri; b) nn provvedimento statale
potrebbe giustificarsi in rapporto ai compiti che competono allo Stato di provvedere
di forme di previdenza tutti coloro che
esplicano un lavoro nelle sue diverse forme; c) un tale provvedimento dovrebbe
quindi se mai essere unico per i ministri
di culto di latte le confessioni religiose
ed applicarsi a tutti i ministri di culto.
Infatti, un’assicurazione per l’invalidità
e vecchiaia resa obbligatoria con provvedimento dello Stato, da attuarsi a mezzo di
un a'pposito Fondo, potrebbe essere istituita anche per i ministri dei diversi culti,
solo sotto il profilo della estensione graduale della tutela previdenziale per tutti
i cittadini, o se, ai sensi dell’art. 35 della
Costituzione, si riconosca che la missione
spirituale svolta dai ministri di culto rientri tra le forme ed applicazioni del lavoro
che lo Stato è tenuto a tutelare.
I disegni di legge in parola che portano
i numeri 1674 (per il clero cattolico) e 2947
(per i ministri degli altri culti) sembrano
formalmente ispirati ai suddetti concetti ;
senonché mentre il primo verrebbe a cò
prire di assicurazione tutti i sacerdoti .secolari cattolici dal moménto delFordinazione,
quello relativo agli altri ministri di culto
esenta dairiscrizione al Fondo istituendo
i ministri di culto israelitico per i quali,
nella loro totalità, esiste già l’obbligo di
legge della iscrizione alla Cassa delle pensioni per i dipendenti degli enti locali, ed
estenderebbe l’obbligo déRe assicurazioni
previste ai soli ministri di culto evangèlico muniti di approvazione governativa ai
fini dei matrimoni da »valere agli effetti civili. Inoltre il disegno di legge conferisce
al Ministero dell’intemo la prerogativa di
attestare chi sia il ministro di culto ai fini
dell’iscrizione al Fondo dando all’approAazione governativa il carattere di una patente di esercizio profesàionale che essa non
ha mai avuto mentre allo stato attuale della
legislazione, dòpo le note sentenze della
Corte Costituzionale che hanno chiarito la
materia in sede giuridica, la detta approvazione ha oggi un »carattere meramente
facoltativo e serve in pratica solo per far
conseguire gli effetti civili ai matrimoni
celebrali dinanzi ai nostri pastori.
Ove il disegno di legge dovesse essere
approvato nella sua attuale stesura nel conseguirebbe una notevole discriminazione
confessionale, perché;» mentre lutti i sacerdoti cattolici e tutti i ministri di culto
L'antiquariato
Claudiana
Spesso sono richiesi« opere ormai da
lemipo esaurite; .in particolare sono, ricercate molte pubblicazioni di storia valdese
da tempo fuori edizione, ,
La Claudiana inizia un. « servizio d’anti-.
quartato » con una nutrita Usta di opere
concernenti la storia religiosa, valdese in
particolare.
GH interessali sono pregali di scrivere alla Libreria (Via Pritrclpe Tommaso, 1 Torino), ed avranno la segnalazione delle
dispon’bilità, mentre cercheremo di reperire quelle opere attualmente non disponibili che venissero richieste.
Con questo serviz'o cerchiamo di evitare
■la disipersione di pubblicazioni ebe eoi
tempo si fanno preziose, venendo incontro
a quel lettori che amano raccoglier« amorevolmente le memorie della nostra Chiesa.
israeliti, approvali o meno dal Governo,
sarebbero coperti di assicurazione, una parte dei ministri di culto evangelico ne rimarrebbe scoperta; non solo, ma l’istituto
deH’approvazione governativa ritornerebbe ad avere quell’o'dioso carattere di controllo dì polizia che ebbe di fatto durante
il passàto regime,
.A parte altre minori differenze di dettaglio che corrono tra il disegno di legge
per le pensioni al clero cattolico e quello
che concernerebbe i nostri pastori e che
dovrebbero anch’esse trovare opportuna
modifica, basterebbero le surriferite questìqni pél- rendere il provvedimento del
lutto inidòneo a raggiungere il fine ohe
verosimilmente il provvedimento si propone.
Queste le ragioni per cui il Consiglio
FeJierale delle, Chiese evar.geliche é interveniitq, sia al momento in cui i disegni
di legge predetti furono esaminati dalle
Commissioni della Camera, sia presso il
Governo in apposito incontro, sia presso
un certo numero di parlamentari presentando le proprie tesi e ricfhiedendo quegli
emendamenti ai disegni di legge predetti
che si renderebbero necessari per un opportuno adeguamento alla situazione.
Sarebbe àuspicabilè certamente che in
relazione all’avanzata richiesta la revisione del disegno di legge ohe più direttamente oi concerne per adeguare le disposizioni alle condizioni dei propri ministri
di culto evangelico, venisse condotta dal
Governo in base ad apposite intese con la
rappresentanza delle Chiese interessate,
giusta il disposto dell’art. 8 terzo còmma
della Gòslituzione. Auóhe ài finì della legittimità costituzionale del provvedimento
sarebbe opportuno che le dette intese possano favorevolmente concludersi prima che
i disegn' di legge vengane in di'seussione
alla Camera dei deputati. Ove Ciò non si
verificasse il Consiglio delle Chiese evangeliche ' confida che possano essere accolti
in sede parlamentare gli emendamenti Che
sono stati presentali nell’interesse delle
Chiese e che mirano alla estensione delle
suddette forme di previdenza indistintamente per tutti i ministri di culto, approvati o meno, conferendo agli organi direttivi delle rispettive Chiese la prerogativa
di attestare, ai fini della iscrizione al Fondo di previdenza, quali siano i ministri di'
culto che essi hanno nominato in base agli
ordinamenti interni secondo cui 1« diverse
confessioni rel'giose si organizzano nel rispetto dell’art. 8 della Costituzione. P.
gitano di fabbricare panieri, trine,
nastri, bottoni, e smerciano di porta
in porta le cose più minute e di immediata utilità; si incontrano pure
tra di loro, specialmente delle donne
che predicono la buona fortuna allo
scopo di sbarcare il lunario alle spalle dei creduloni; in Italia non godono una buona reputazione per vari
motivi e penso anche all’estero per
cui li si guarda con un certo sospetto e diffidenza. Alctmi anni fa un mio
conoscente ne vide alcuni in casa mia
intenti a consumare un breve pasto
volante e tutto preoccupato mi sussurrò all’orecchio : « ma, li conoscete
quelli? ». « Certo che li conosco e sono lieto di avere dato loro alcuni messaggi delTEvangelo con la fiducia di
condurli un giorno al Salvatore».
Quello che rimane per noi una speranza è diventato in Francia una
grande realtà : dal 1946 è sorto un movimento di risveglio presso gli Tzigani dovuto all’interessamento di un
Pastore pentecostale che ha condotto
a Cristo ì primi abitanti delle « roulottes» soprattutto per mezzo delle
guarigioni con imposizione delle mani Clemente Le Cossec è appunto l’apostolo della missione presso la comunità tzigana il quale, coadiuvato da
una quarantina di predicatori percorre !a terra di Francia per conquistare a Cristo ùn numero sempre maggiore di zingari. Ricordiamo tra i più
impegnati il fratello Duvil mirticolosamente condotto all’evangelo a mez
ZQ d’un volantino: egli ha lavorato in
Bretagna compiendo guarigioni miracolose con. lo spirito di un autentico servitore di Dio e con la spontaneità di Pietro e Giovanni quando
guarirono lo zoppo che sedeva alla
porta del tempio.
Gli tzigani celebrano i loro battesimi in riva al mare con commoventi cerimonie e tengono riunioni frequenti per invocare lo Spirito Santo
che consente di parlare in lingue, di
cantare alla lode del Signore e soprattutto di testimoniare con fede,
con zelo del loro Salvatore. Naturalmente lo scoperta deiravangelo e là
potenza dello Spirito determina in loro una vita nuova : le « roulottes » che
prima erano teatro di risse, liti, contese, sono diventate, luogo di canto,
di gioia, di glorificazione dell’Amore
di Dio che salva; spesso, quando in
un carrozzone iloh v’era più posto
molti restavano fuori, anche alla pioggia pur di ascoltjare i canti. le pre-:
ghière ed i messaggi ispirati.'^i tratta
di vite nuove, cambiate, trasformate
dalla Grazia di Dio che irradiano attorno a loro ima lucè nuova che attrae, converte, conduce al Salvatore.
Per esempio, essi hanno abbandonato il ballo pur essendo prima molto
appassionati di quel divertimento: essi sentono che Cristo, entrato nel loro cuore non permette più di gustare
le frivólità di questo mondo ma soltanto le ^ode pure, spirituali. Il dono
di guarigione è molto diffuso presso
gli Tzigani e la fede semplice, spontanea, profonda, crea guarigioni insospettate anche là dove le speranze
umane sembrano fugate per sempre.
Il fratello Jacob venuto in missione
a Pomaretto domandava alla comunità se avesse fatto qualcosa per convertire il popolo tzigano d’Italia; questa domanda è rivolta a noi tutti: cosa facciano per questo popolo che
Dio ha posto lungo il nostro cammino, che vediamo alTuscio delle nostre
case offrirci della mercanzia? Abbia
mo mai pensato che un volantino,
una parola, un messaggio può cambiare un cuore e poi una falange di
zingari italiani? Il miracolo può compiersi qui, come s’è compiuto in terra
di Francia. Difatti « come invocheranno Colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in Colui del
quale non hanno udito parlare e come ne udranno parlare se non c’è nessuno che predichi? ». La domanda angosciosa del profeta Isaia è attuale
per noi: il compito supremo della
chiesa è l'evangelizzazione; per questo dobbiamo essere animati dal fuoco dello Spirito Santo, capace di purificare noi innanzitutto, di sollecitare in noi le forze perchè siano consacrate alla conquista delle anime; la
visita del fratello Jacob è un invito,
un richiamo dall’alto per la ricerca e
la conquista al Signore del popolo
Tzigano della nostra patria; siamo
lieti che egli abbia compiuto sin d’ora
questa missione preparatoria; per
questo le nostre valli hanno accolto con entusiasmo e affetto il nostro
fratello di Francia perchè la sua visita è stata un arricchimento per quanti l’hanno sentito e conosciuto da
vicino. L’ambulante
POSITIVO
Mentre perdura l’agitazione agli stabiiimenti Mazzonis, per cui deploriamó l’irrigidimento padronale, siamo
lieti di segnalare l’atto di solidarietà
degli operai che hanno fatto un’offer
ta alla giovane vedova di un compagno di lavoro, ultimamente perito ih
un tragico incidente: gesto fraterno
tanto più notevole ih un momento
che per inolti è di gravi difficoltà economiche.
3
í ma^o 1961 — N. 18
L’EGO DELLE VAlü VALDESI
PM- 3
ANGROGMA (Capolao9Q)
La Settimana Santa ha iniziate nn periodo piè intenso di attività ecclesiastiche.
11 diminuire del freddo, rallungarsi delle
giornate, il grosso del lavoro della campagna non ancora incominciato, hanno quasi
sempre permesso una buona partecipazione
di membri di Chiesa alle varie attività.
La Domenica delle Palme sono stati confermati nove catecumeni (Bertin Aldo;
Bertin Daniele; Bertin Silvio; Bertin Valdo; Bertin Willy; Malan Ada; Malan Sergio; Pons Albertino; Sappè Jean Louis).
11 Giovedì Santo ha visto una partecipazione insolitamente numerosa alla Santa Ce- na. Ci rallegria»» molto di vedere questo
culto tornare'all’onore-che gli è dovuto.
11 Venerdì Santo si è tentato un esperimento nuovo, cioè l’audizione della « Passione
secondo San Giovanni » di J. S. Bach. La
^ novità ha destato un po’ di perplessità e
diffidenza. Qualcuno però è venuto e alcuni di questi si sono dichiarati veramente
ammirati e toccati dalla bellezza e profondità della musica specie dei cori e dei corali. Piccolo esperimento che potrà-essere
ripreso forse con un programma più modesto, per l’introduzione e lo sviluppo della
conoscenza della « vera e buona musica »
anche tra la nostra gente che manifesta
peraltro una buona, sensibilità per la musica ed il canto. "Il-ci^o-’-di Pasqua ha visto la solita numerosa partecipazione del
« popolo cristiano » ohe ha sottolineato con
la sua presenza la centralità e l’imimrtanza del messaggio della Resurrezione. Sia
alla Domenica delle Palme che a Pasqua
la corale ha cantato due cori, ben eseguiti;
rinno 356 della raccolta « Inni nuovi » e
il corale « Risvegliatevi ci chiama un grido » dalla cantata 140 di J. S. Bach.
Ancora in tema di esecuzione musicale.
abbiamo avuto la gioia di udire ed altamente apprezzare la Scuola Musicale dello
Hessen nel concerto di musica sacra, con
soli, coro e strumenti, dato nel nostro Tempio il 27 aprile. Manifestazioni di simile
interesse e levatura culturale e spirituale
sono rare ad Angrogna. La popolazione
ha però l>en manifestato il suo apprezzamento con una partecipazione numerosa ed
attentissima. 1 nostri coralisti hanno udito
e forse fatto tesoro di alcune piccole osservazioni che potranno essere utili anche
a noi. La serata si è conclusa con un ricco
tè in comune con il coro tedesco e la nostra corale, peccato die il problema della
lingua non ha permesso una più esplicita
fraternizzazione. Infine la nostra corale si
è presentata alla Festa di Canto del 30
aprile a Luserna San Giovanni, E’ stato
cantato rinn« 357 della nostra raccolta, il
bellissimo salmo di Bourgeois «A Dio
cantate unj canto nuovo» (.„non abbiamo
avuto bisóigno òhe altri, ci dicesse che l’avremmo potuto eseguire meglio!), e il coro
di Bach già cantalo a Pasqua, die Invece
ha riscosso il vivo apprezzamento di chi
ha udito: una parola di incoraggiamento
per il futuro, die ha fatto piacere alla nostra corale. Non vogliamo dimeplicare che
la Corale Ita avuto quest’anno il piacere
e l’onore di ricevere la visita del Prof.
Ferruccio Corsani e del Past. Aime, Presidente della.;,Commissione del Canto Sacro. Li ringraziamo per essere venuti e per
i loro preziosi consigli. Ringraziamo pure
il maestro Sig. AJbarin della corale di San
Giovanni, che ha voluto salire fino da noi
per sostituire il Pastore indisposto, in una
serata di prova.
Chiuso l’argomento « canto » bussiamo a
quello « recite » die in questi ultimi due
mesi non Itanno certo scarseggiato. L’Unione del Prassuit Vernè è andata a recitare la <( Matilde di Tannenburg » a Prarostino, riscuotendo meritati applausi ed
espressioni di apprezzamento. Da noi è
.venuta l’Unrone di San Secondo recitando
con brio e bravura « Legittima difesa » di
Caglieri. Li ringraziamo ancora vivamente. Di genere insolito è stata invece « La
Parola » di Kaj Munk ottimamente portato in scena dall’UGV di Luserna S. Giovanni. Molto apprezzato da alcuni, questo
dramma Iva lasciato perplessi altri per la
particolarità del soggetto non facilmente
assimilabile nella sua profondità. Ad ogni,
modo, ai coraggiosi giovani di Luserna
S. Giov. va ancora il nostro vivo ringra
ziamento. L’Unione dei Jourdan che non
ha potuto recitare a Pasqua come era stato
programmato si è rifatta però recitando
per due sere di seguito la commedia « Luce che torna » nella Scuola dei Jourdan.
Entrambe le volte la scuoletta è stata stipata di pubblico accorso da ogni parte per
manifestare il suo apprezzamento per la
buona recitazione dei nostri giovani. L’Unione del Mattel ha infine chiuso (per
quest’anno!) la serie delle recite presentando per due sere consecutive; « Gli eroi
delle valanghe » di Perotti. Commedii
brillante ben applaudita. Malgrado la stagione avanzata la partecipazione del pubblico è stata numerosa ed attenta. Accolta
con particolare entusiasmo la strepitosa
farsa rive ha concluso la rappresentazione.
Nel capitolo « recite » non dobbiamo dimenticare il pomeriggio offerto dall’Unione delle Madri ai catecumeni neo confermati. Un coraggioso gruppo di nostre ragazze ha validamente interpretato la commedia «Finta», strappando a tutti lacrime di conunozione, mentre i più piccoli,
guidati dalle nostre bravissime maestre,
hanno presentato alcune rondes cantate.
11 pomeriggio si è concluso con uri ricco
tè. In complesso, per quel che riguarda le
K recite » il bilancio di quest’anno è stato
positivo: ottimo l’impegno dei giovani,
buono il livello medio della recitazione,
rimane il problema sempre più difficile
della scelta dei testii trovare roba semplice, nello stesso tempo valida per il messaggio ohe contiene, per cui valga la pena
di impegnare tante serate e tanta fatica.
A quando la costituzione di un Ufficio Recite funzionante ed efficiente in grado di
rispondere a questo problema?
Per Fattività giovanile sono ancora da
ricordare due concentranienti di Unioni.
Uno in Marzo organizzato dall’UGV del
Martel ed uno in Aprile organizzato dall’UGV del Prassuit Vernè. La buona partecipazione dei giovani a questi incontri
ci dice che la formula ha incontrato l'approvazione di tutti e di questo non possiamo fare a meno di rallegrarci.
Tra le novità dell’anno ricordiamo ancora la visita del Past. Bastian delle Cevenne per parlarci della vita e della situazione della Chiesa Rifonnata in Francia.
11 suo dire è alato illustrato da una serie
di diapositive a colori. Ci dispiace che il
cattivo tempo... (per fortuna c’è sempre il
cattivo tempo a cui dare la colpa delle nostre dimenticanze, del nostro disinteresse
e della nostra pigrizia!) ha ridotto di mollo la partecipazione degli uditori. Coloro
che sono venuti però sono stati vivamente
interessati da quanto ci è stato dello e fatto vedere.
Terminiamo la nostra cronaca col capitolo « matrimoni » anche questo abbastanza -nutrito. L’8" Aprile-si soni) SpoSatr Dilina Bertin (Arpanot) e Giulio Chauvic
(Serre), il 15 Aprile Erica Bertin (Vernè)
e Cariuccio Odin (Serre) e nello stesso
giorno Laura Pons (Martel) e Rinaldo
Gaydou (Luserna S. Giovanni). Secondo la
tradizione tutte e tre le coppie sono uscite
dalla Parrocchia. A tutti rinnoviamo il nostro augurio di una vita serena e benedetta
dalla presenza del Signore. 11 bilancio matrimoniale di quest’anno è il seguente,
sono stati celebrati sei matrimoni, tutti di
.ingrognine che hanno preso dei giovani
di altre Parrocchie (monito ai nostri scapoli!): quattro dalla parrocchia del Serre,
uno da Prarostino e uno da Luserna San
Giovanni. Di queste coppie una sola è rimasta nell’ambito della nostra Parroccliia.
Altra particolarità: delle sei spose angrognine, cinque si chiamano Bertin. In tema
matrimoniale non possiamo non ricordare
il matrimonio del Pastore Bruno Costaliel
della vicina Parrocchia del Serre con la
Sig.na Maddalena Giovenale, insegnante
elementare deUa Scuola della Novarea, avvenuto il 1® Maggio nel Tempio del Serre
e presieduto dal Past. del Capoluogo. La
Comunità del Capoluogo esprime alla Comunità gemella del Serre le sue più vive
felicitazioni per il matrimonio del suo Pastore ed augura a quest’ultimo e alla sua
gentile sposa uria vita serena e gioiosa al
servizio del Signore e per il bene dèlia
Chiesa.
Per un focolare domestico
La nostra rubrica ha dunque cessato di
esistere. Ne domandiamo venia ai numerosi cand'dati i quali aspettavano che il
loro « caso » venisse presentato sul giornale e non potranno più essere soddisfatti.
Neppure a pagamento la nostra rubrica
sarà più amme.ssa sui giornali della Chiesa. E’ bastata la protesta verbale di qualche lettore, protesta neppure motivaU. A
meno che sia un motivo il « tono » troppo
patetico di qualolre comunicato...
Ma coisa, vuol dire patetico? E’ forse
disidiicevole per un nostro giornale proporre con parole di simpatia la candidatura di un giovane cieco alla quale forse
purtroppo, nessuno risponderà?
E vale proprio più del patetico questa
apatia di chi potrebbe aiutare dei fratelli
e delle sorelle a risolvere il problema della propria vita e non lo vuole?
Non abbiamo però preso la penna i^r
discutere. 11 Direttore ci offre di notificare di quando in quando un ufficio che
si occupa dei focolari domestici e noi vogliamo di buon grado» mettere ancora il
nostro modesto lavoro al servizio di questa causa, ma notT ci naacondiamo e non
nascondiamo a nessuno die senza l’aiuto
dell’Bco le nostre possibilità di successo
sono ridotte a ben poca cosa...
Ad ogni modo, nel prendere commiato
dalla rubrica « Per un focolare domestico » direttai per alcuni mesi, desideriamo
ringraziare il sig; Direttore, patere Giue
Conte, che ci ha reso possibile l’esperimento. Ormai esso è fatto ed è cosa acquisita e concreta. La rispondenza ai brein^
comunicati del giornale ha oltrepassato
ogni più ottimistica previsione. Alcimi matrimoni evangelici sono stati contratti ed
altri sono sul punto di esserlo.
Di fronte ad un grave problema sociale
della nostra comunità abbiamo qui trovato una via che ha dato dei risultati.
Eìd abbiamo andie ricordato alla Chiesa
— e qui vogliamo concludere — che nella
difficoltà che molti suoi figliuoli e figliuole
incontrano oggi per costituire un focolare cristiano evangelico sta un problema
della sua vita sociale, grave ed urgente
che si riflette su tutta la -vita della Chiesa:
come quello dei matrimoni misti, della
consanguineità dei contraenti e dell’assenza della premessa della pietà religiosa.
Un problema che in passato, quando i
credenti erano meno disseminati d’oggi
nel « mondo », era meno grave, ma che
oggi si è fatto di una urgenza che non si
può esagerare. Andie aU’estero tutte le
chiese evangeliche se ne preoccupano e
gli cercano ogni soluzione possibile. Da
noi il problema è forse più grave che altrove. Non possiamo disinteressarcene,
Non possiamo passare all’ordine del giorno. Il problema rimane aperto, più aperto
che mai e il nostro silenzio non farà che
aggravarlo sempre più. Enrico Geymet
Al Convegno F.F.V. di Pinerolo la relazione sulla donna rurale fu presentata dalla Sig.na E. Pons e quella « Fra campo e
fabbrica » dalla Sig.ra M. L. Davite, non
viceversa come erroneamente pubblicato
nel numero scorso.
UnWastore si sposa
nella sua parrocchia
E’ un caso raro ma simpatico e di buon
auspicio per la Comunità in cui è avvenuto: la Parrocchia di .togrogna-Serre. Vero
è che non molto fa Un altro Pastore del
Serre avpva fatto la sua scelta fra le sue
parrocchiane, ma — se non erriamo —
prima del rito nuziaje s’era trasferito in
più « alto loco », mentre la coppia pastorale unitasi il 1® Maggio si accinge a compiere in Angrogna un lungo ministerio, sul
quale con tutto il cuore è stata invocata
la benedizione del Sijjqore.
Iddio benedica il caro Pastore Bruno
Costabel e la sua sposa Maddalena Giovenale.
E’ stata una giornata piena di letizia. La
natura stessa era festante. Solo l’estro di
un poeta o l’arte d’un pittore potrebbe
dare un efficace risalto alle bellezze del
vallone di Angrogna rivestito del bel manto primaverile. Il tempo meraviglioso permetteva di contemplare il magnifico panorama deBa Parrocchia. Vero è che il costone della Rocciaglia c’impediva di vedere un quartiere ricco di memorie e caro
al nostro cuore: Pradeltomo. Ma anche
di là v’erano dei rappresentanti, insieme
agli altri angrognini, nel Tempio del Serre
riccamente adorno di fiori, prova e simbolo dell’affetto della Coumnità per il suo
Conduttore.
Commovente, nella sua semplicità, la
cerimonia efficacemente presieduta dal Pastore di Angrogna-Capoluogo. Atmosfera
profondamente spirituale. Preziosissimo il
concorso deUa simpatica Corale del luogo.
Poi, il ricevimento presso la vicina Pensione Bertin che s’è fatta veramente onore.
Gioioso trattenimento del tutto familiare,
con la presenza di tut(i quei parrocchiani
che erano stati nel tempio. Presenti pure
sette colleghi dello sposo, due dei quali
con le loro simpatiche consorti. Due dei
sette erano stati Pastori del Serre. Ci sentivamo in una stessa famiglia, il cui vincolo dovrebbe farsi sentire sempre... Canta ancora la Corale del Serre. Graziose
poesie d’una bambina col fratellino, venuti dalla vicina Torre Pellice, i quali
avevano già cantato in Cliiesa un inno di
circostanza. Poi, brevi parole di due amici. Infine, tutt’insieme si canta l’Inno 261.
Festa familiare. Grande la gioia di avere
con noi la cara manuna ilello sposo ristabilita recentemente da una malattia ohe
per tanto tempo ci aveva seriamente preoccupati. Deo gloria!
Serenità e gioia della nostra spirituale
fratellanza, nella cornice del bel vallone
d’Angrogna. Belle e care le nostre Valli,
ricche di tanti preziosi ricordi. Oh, se si
potessero ripopolare di molti veri Valdesi!
Particolare molto simpatico: la giovane
sposa era molto graziosa nel suo costume
valdese. Brava! Perchè tutte le spose vaidesi non la imiterebbero? E bello il gruppo femminile della Corale anch’esso in
costume valdese.
Quanto più bella la cuffia valdese di certi cappelli: campane - campanoni (che impediscono di guardarsi in faccia perchè gli
onhi sono nascosti) - ombrelloni - colback
da granatieri - zucchetti cardinalizi - imbuti - insalatiere - cestini da frutta - panieri dq legumi - nidi per uccelli d’ogni
dimensione - strane striscette sulla nuca...
Oh moda!... Quanto più graziosa la cuffia
valdese! Essa ingentilisce, ed ha quasi un
significato religioso. Lo sentiamo quando
nei nostri Culti vi sono molte candide
cuffie. Noi siamo in molte cose fin troppo
tradizionalisti. Percliè non rimettere in
uso più frequente il tradizionale costume
valdese? G. Bertinatti
Le feste di canto
delle corali
A S. Germano, doMénica 23 aprile, si è
svolto l’annuale incontro di Corali della
Fal Chisone. Con questa manifestazione
esse hanno concluso le-loro attività, ufiidtdi
per Vànno 1960-61.
Nel tempio, préceeSfie da una introduzione tirmgictr, ie' qlùttto 'GàMK pràsetài
(Pinerolo, S. Secóndo, S. Germano, Pomaretto) hanno dato saggio se non della
loro bravtira, del loro impegno coralistico.
Il programma comprendeva due parti di
cori e di un intermezzo, l cori vennero
presentati brevemente e brillantemente dal
Pastore U. Bert. Nella 1« parte si udirono
canti d’indente (197 della raccolta Francés''^, 334 e 354 dell’Innario Cristiano) diretti dalla Sig.na E. Tiirck, e cantici delle
singole Corali (Pomaretto 128 della Raccolta Francese; S. Secondo 94 dell’Innario
Cristiano; S, Germano 346 dell’Innario Cristiano; Pinerolo 360 dell’Innario Cristiano)
diresti dalle maestre di canto locali. Si può
notare come la scelta di questi inni si sin
orientata verso le melodie dei nuovi cantici ultimamente pubblicati dalla Commissione di Canto Sacro, segno di approvazione. L’intermezzo annunciato comprese uno
scanzonato parere del'sig. U. Bert sul modo di cantare delle Corali, la presentazione
della Scuola di musica sacra dello Hessen
e del .suo Direttore, un canto corale eseguito magistralmente dal gruppo di cantori
tedeschi.
La Ha parte comprese ancora due inni
d’insienie (356 Innario Cristiano e il 135
della Raccolta Francese) e cori delle singole Corali. Abbiamo udito vere gemme di
canti corali: S. Germano cantò ’’Par le
désert de mes peines ” di Cl. Goudimel,
” Heureux celai qui revoit sa patrie ” di
Doret; Pomaretto cantò ” Gioire au Réssu.
scité ” ; S. Secondo ” La croix reste debout ”; Pinerolo un celebre mottetto di
Haydn.
Seguì la Benedizione. Fiene quindi rivolto l’invito di recarsi nella Sala del Teatro per sorbire una tazza di thè, invito
molto gradito dato U tempo inclemente.
Dalla lettura di questa cronaca risulta che
l’incontro è perfettamente riuscito. E è così. Eppure molti ne trarranno, come spesso capita per le nostre attività ecclesiastiche, motivi di pessimismo e di critica negativa. Dobbiamo imparare ad abbondare
in giudizi favorevoli, in entusiasmi e in
speranza cristiana. f. c.
Le corali di Perrero e di Villasecca si
sono trovate ai Chiotti per la seconda edizione della Festa di Canto nella Val Germanasca. Il numerò delle corali non era
aumentato rispetto aU’anno precedente, in
compenso aveva fatto molti progressi il
cattivo tempo ohe Ci ha accolti con un vero
diluvio; il che però non ha impedito ad
un numero incoraggiante di Fratelli e Sorelle delle due comunità di partecipare a
questa manifestazione.
Il Pastore Davite ha presieduto, quale
membro della Commissione del Canto Sacro alle Valli ed il Pastore L. Rivoira ha
letto il messaggio della Parola di Dio.
Sotto la direzione delle Sig.re Maria
Luisa Davite e Laura Rivoira, le corali
hanno eseguito i cinque canti d’assieme
indicati dalla Commissione. Le esecuzioni
sono state accurate e precise sebbene la
scarsità di voci maschili abbia ■— specialmente in qualche inno — compromesso
requilibrio del canto a favore dei soprani. Occorre che le Comunità facciano- tutti
gli sforzi possibili per superare questa carenza, tanto più che le voci maschili non
mancano, soprattutto i bassi. Perchè non
vorrebbero, impegnarsi con, noi in questo
servizio reso alla Comunità ed in questa
testimonianza resa alla gloria ed alla mis^icOrdià di Dio? ’
Il Pastore Davite ha presentato i vari
cantici, gli autori delle parole e delle musiche, ed il periodo in cui parole e musiche Sdito state composte. Una serie di
dischi ha permesso di illustrare questa
esposizione e, speriamo, renderla più interessante ed ha anche consentito di illustrare con esempi concreti le ragioni che
hanno indotto la Commissione per l’Innario a sostituire alcune musiche come nel
caso del cantico 354 degli Inni Nuovi.
Nel complesso abbiamo avuto l’impres■sione ohe dall’anno passato ci siano stati
dei progressi sensibili (non solo nel cattivo tempo) e che questi incontri rispondano
ad una reale necessità, per cui rinnoviamo
l’invito alle Comunità ancora assenti di
« farsi coraggio » e di partecipare a questi
Incontri, anche se la perfezione non è più
vicina a loro che a noi!
La festa di canto delle Corali della Fai
Pellice si è svolta quest’anno nel tempio
di S. Giovanni, presieduta dai Past. Jahier
e Aime, presidente della Commissione del
Canto Sacro. Partecipavano le Corali di
Angrogna, Bobbio P., S. Giovanni, Torre
P., Fillar P, e la Kirchenmusikschule dello Hessen.
l canti d’insieme, diretti dal Af» Ferruccio Corsani, sono stati, quelli italiani, tratti tutti dal fascicolo dei ’’Nuovi Inni”
1.356: ”La terra e i cieli”, 334: ’’SulTinfame legno”. 354: ’’Quale un faro”), e in
francese il 197; ’’Jour du Sgigneur” e il
135: ’’C’est un rempart”.
Si alternavano a questi i cori delle singole Corali: quella di Angrogna ha cantato il 357 il. C.i e il Corale ’’Risvegliatevi,
ci chiama un grido” adattato dalla Cantata
140 di J. S. Bach; quella di Bobbio il 350
i7. C.i e ’’Pâques” di Gluck; quella di
S. Giovanni il 180 (/. C.) e una ’’Cantilena di Natale” di Ignoto; quella di Torre
il 346 (1. C.), un ’’Canto di lode” di Haydn;
quella di Fillar il 40 (l. C.) e un
’’Inno di lode” di Fulpius; infine il coro
della Kirchenmusikschule dello Hes.sen ha
cantato il corale ’’Dal fondo del mio cuore” di ]. S. Bach e il Salmo 116 di Schütz.
La festa di canto è pienamente rinscita,
molto apprezzata dai partecipanti che stipavano il tempio dei Bellonatti. Una parola di viva gratitudine alla Corale ospitante di S. Giovanni per l’accoglienza offerta alle altre Corali, dopo la festa.
Rimane l’augurio che tutti i nuovi inni
possano presto diventare patrimonio diffuso delle nostre chiese nel cantare al Signore la propria fede e la propria adorazione.
Direttore resp.: Gino Conte
Coppieri . Torre Peli. - Tel. 9476
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice . c.c.p. 2/17557
Reg. al Tribimale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960_______
Tipografia Subalpina . s. p. a.
Torre Pellice (Torino)
RORÀ
— Martedì 2 maggio ha avuto luogo il
servizio funebre di Napoleone Rivoira,
delle Fontanette. Una improvvisa malattìa
lo ha tolto all’affetto dei suoi cari all’età
di 72 anni. A tutti gli intervenuti è stata
annunziata la Parola di vita e di speranza. Rinnoviamo a quanti sono stati particolarmente provati da questo lutto regressione della profonda simpatia di tutta la
comunità.
— Domenica 7 maggio i bambini della
Scuola Domenicale partiranno alle ore 9
dal Centro per recarsi in visita al Rifugio
C. Alberto e per partecipare nel pomeriggio alla festa di canto delle S. D., a Torre.
— Negli ultimi giorni abbiamo avuto
numerose iscrizioni per la gita: affrettatevi dunque, onde trovar posto sul pullman.
— Giovedì 11, giorno dell’Ascensione,
secondo quanto annunciato, avrà luogo un
culto all’aperto a Pian Prà. Nel corso della giornata ci sarà poi tempo per organizzare una parte ricreativa per quanti desiderino parteciparvi.
VILLASECCA
Nelle ultime settimane la nostra Comu
nilà !ia avuto la gioia di ricevere alcune
vsite particolarmente gradite.
Voglìa-Tio ancora ricordare la serata trascorsa con il Past. Bouneau e protrattasi
con un piccolo gruppo quasi fino... al giorno dopo a discutere questioni .spirituali e
di organizzazione agricola nelle Cevenne e
nelle Valli Valdesi.
Domenica 16 l’Unione delle Madri è stata visitata dalla S’g.ra Anita Mathieu-Eynard che ci ha parlato delle attività femminili nella Chiesa di Torino portandoci l’eco
di una esperienza di fede e di testimonianza vissuta soprattutto da Sorelle ohe sono
venute da poco tempo alla conoscenza dell’Evangelo ed alla fede nel Signor (Jesù.
La domenica seguente abbiamo ospitato
la Corale di Perrero ed un gruppo di Fratelli e Sorelle di queUa Comunità scesi per
partec ipare alla festa di canto, di cui l’Eco
pubblica la relazione in questa pagina.
Infine il Pastore Girardet ha predicato
ai Chiotti domenica 30, mentre il Pastore
locale, (on un gruppo della Comunità si
recava a Torino per una gita nel corso del
1.1 quale si sono visitate opere della Ch'esa
di Torino e si è preso contatto con quella
Comunità. Molto interesse ha pure destato
la visita alla mostra Fior ’61 ed al Parco
Europa.
I Fratelli Pietro e Maria Figlielm haimo
celebrato le nozze d’oro la domenica 16
aprile e desideriamo rinnovare l’augurio
che il Signore dia loro di trascorrere ancora molti anni assieme, nella Sua pace e
sotto la Sua grazia.
II Battesimo è stato amimmistrato a.Enrica Giraud di Aldo e Nella Carlin (Chiotti i
:i 23 aprile: la dometiica successiva a Bruno Giacomino di Enrico e Ida Barus (Roccia). Chiediamo al Signore di lienodire que
- sti bairiliini e di peritteHeré’ài'^nìipfi "ed
a tutta la Comunità elle li circonda di. es.sere per loro un incoraggiamento ed un
esempio sulla via della fede.
Esprimiamo al Maestro Franco Cgfvetti
la nostra simpatia ed il nostro sincero augurio per una pronta guarigione dall’incidente occorsogli nel pomeriggio del 29
aprile mentre scendeva in bicicletta dalla
scuola di Chiotti verso Pomaretto. I suoi
allievi e le loro famigle desiderano fargli
giungere il loro pensiero affettuoso accompagnato dall’augurio di rivederlo di nuovo
presto ’il mezzo a noi.
S. GERMANO CHISONE
Gli ospiti della nostra Casa Valdese di
riposo hanno avuto la gioia di passare una
bella giornata con la Comunità di Villar
Pellice che, dopo aver mandato un pullman
a prenderli, li ha accolti cosi fraternamente in chiesa, dapprima, poi nella sala
per un lauto pranzo seguito da un trattenimento familiare di canti e recite. A San
Giovanni abbiamo preso sul pullman alcuni ospiti del Rifugio e dell’Asilo locale
ed eravamo una cinquantina tutti insieme!
Ancora un grazie vivissimo all’Unione
femminile di Villar Pellice, promotrice di
questo incontro che ha fatto tanto bene al
cuore dei nostri ospiti anziani e spesso
COSI .solitari. Al pastore Geymet e alla sua
gentile Signora, cosi cordiali ed accoglienti, va tutta la nostra riconoscenza.
GIOBERTI
CENSURATO
Con ogni probabilità /a rubrica televisive
Patria mia (una serie di rievocazioni dì
figure risorgimentali) non sarà più trasmes
sa. Si ebbero già difficoltà e ’"taglV" pei
Garibaldi e Vittorio Emanuele II, tna on
per la figura di Gioberti i tagli e le defor
mozioni imposti sono stati cosi notevol
da indurre gli autori e il regista Risi a in
terrompere il lavoro: particolarmente con
traverse la jtosizione del Gioberti nei con
fronti del papato e le .sue polemiche co
ge.suiti.^ Il prof. Cturacciolo dell’Universiti
di Urbino, consulente storico della rubrica
ha pubblicamente dichiarato, fra l’altro
Sarei venuto meno al mio compito ac
cenando, per esempio, che si tacesse, pei
carità di patria, come si diceva, quel gra
ve ordine di problemi sul rapporto fra Sta
to e Chie.sa che as.sillò più di una genera
zione di liberati e di patriòti. (...) Proprii
in questo anno di incalzanti celebrazion
centenarie si è fatta più forte, se non erro
la noia per le rievocazioni storiche con
venzionali e per i discorsi di parata. Mo
.strare gli eventi del passato con tutto i
loro dramma e i loro chiaroscuri appar
invece l’unico modo per interessare davve
ro il pubblico”.
Ma il Gioberti così com’è .stato realmen
te, storicamente, non piace ai censori del
la TF e a chi sta loro dietro; abbiano al
meno l onestà e il pudore di non riem
pirci più le orecchie sostenendo che il Ri
.sorgimento l’hanno fatto i cattolici.
4
pag. 4
L’ECO DELLE VALU VALDESI
N. 18 — 5 maggio 1961
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
BOBBiO PELUCE
Martedì 18 aprile un buon numero di
(rateili e sorelle è convenuto nella nostra
sala di riunione per udire l’interessante
messaggio di uno tzigano francese convertito all’Evangelo giunto tra noi accompagnato dal sig. Arghittu. Li ringraziamo
per la loro gradita visita.
Domenica 23 aprile ha avuto luogo il
nostro bazar. Malgrado il tempo avverso
che ha impedito agli abitanti dei quartieri
più lontani di partecipare a questa manifestazione, numeroso è stato il concorso di
pubblico che ha letteralmente invaso i nostri locali. Ottimo il successo, mentre ringraziamo di cuore tutti coloro ohe in vario
modo hanno contribuito alla buona riuscì,
ta di questa giornata d’incontro fraterno.
Martedì 25 aprile, nel nostro tempio,
la Corale della Scuola di Musica dello Hesee ci ha dato un quanto mai apprezzato
concerto di musica sacra. Purtroppo la
giornata festiva, ma lavorativa per i nostri
contadini, non ha favorito l’afflusso di
pubblico che avremmo desiderato; ma il
folto gruppo dei presenti ha gustato il
concerto in ogni sua parte ammirando la
accurata preparazione d’ogni suo numero e
soprattutto notando lo spirito di servizio
(da cui è assente ogni esibizionismo!) con
cui i nostri fratelli e le nostre sorelle di
Germania cantano le lodi del Signore. Anche a loro un vivo grazie per la loro visita.
Sabato 29 aprile abbiamo invocato la
benedizione del Signore sul matrimonio
dì Reynaudin Stefano (Gilfrè) e Michelino
Maria (Eyssart). A questi sposi auguriamo
di cuore una vita vissuta nella grazia e
nella comunione col Signore.
Rivolgiamo vivi rallegramenti e fraterni
auguri agli sposi Geymonat Daniele, figlio
del nostro Anziano di Villa inferiore e
Garnier Marisa Franca (Subiasc) il cui matrimonio è stato benedetto sabato 29 aprile
nel tempio di Villar Pellice, e che si stabiliscono nel nostro Comune.
La nostra Corale ha partecipato con gioia
alla Festa di canto delle Corali domenicu
30 aprile a Luserna San Giovanni. Purtroppo in questi ultimi tempi un certo
numero di Coralisti, o per impegni di
lavoro, o per altre ragioni, è stato impedito di partecipare regolarmente agli esercizi di canto della nostra Corale la quale
ha veduto così di colpo ridursi il numero
dei suoi effettivi. Ci auguriamo die questo inconveniente non si ripresenti l’anno
venturo e studieremo, alla ripresa autunnale, il modo di evitarlo. Un grazie ai
Coralisti fedeli i quali hanno contribuito
con la loro presenza e col loro impegno
assidui a mantenere vivo quello spirito di
servizio che purtroppo fa difetto in mohi
quando si tratta di attività della Chiesa.
Da domenica 7 maggio il culto domenicale nel nostro tempio è anticipato alle
ore 10,30.
Giovedì 11 maggio, ore 21: Culto della
Ascensione.
Domenica 28 maggio avremo una assemblea di Chiesa nel corso del nostro culto
domenicale nel Tempio. In essa sarà data
lettura della relazione morale e finanziaria del Concistoro sull’anno ecclesiastico
1960-61 e procederemo alla nomina dei delegati alla Conferenza Distrettuale ed al
Sinodo. Poiché a quella data gran parte
della popolazione sarà già trasferita ai
« fourest », pensiamo sia più opportuno rimandare a quest’autunno la nomina degli
Anziani e dei Diaconi circa i quali i singoli quartieri hanno già proceduto aUa designaziono nel corso delle ultime riunioni
quartierali. e. a.
La dernière séance de l’Union Féminine
aura lieu dimanche 30 pour organiser la
vente de l’Ascension. Les familles qui ont
l’habitude d’offrir en cette occasion des
denrées pour les gateaux sont priées de
faire parvenir leurs dons au presbytère
avant mardi 9.
Les enfants participeront dimanche à la
fête de chant qui aura lieu, cette année,
dans notre temple; les enfants des paroisses de Villesèche, Perrier, Prali, Rodoret visiteront la Balcille le matin, et passeront la matinée et prendront leurs pique,
niques là-haut; les enfants de Massel se
joindront à eux, s’ils le désirent, dès le
matin. L’école du dimanche n’aura pas
lieu au temple mais à la Balcille même.
La somme de 500.000 lires que nous
avions posée comme cible de notre contribution cette année a déjà été dépassée de
55.000 lires; nous en sommes profondément reconnaissants. Cette augmentation
a témoigné que les finances de l’église ne
sont pas secrètes et que les informations
données i>endant les réunions cet hiver
ont permis à chacun de se rendre compte
de notre situation. Cette augmentation
nous prouve d’autre part que l’attachement à l’église est encore réel parmi noua
et nous pouvons y compter.
POMARETTO
Domenica 23 aprile in occasione del culto del predicatore tzigano abbiamo battezzato Botaums Cesare di Pietro e di EUana
Tron del Bnt, nonché Benech Evette di
Oscar ed Elena Rivoira del quartiere di
Perosa; invochiamo su queste creature la
grazia e la benedizione del Signore e rinnoviamo ai genitori l’invito perchè i loro
figlioli siano guidati con l’esempio >e la
preghiera.
Ringraziamo ancora molto il fratello tzigano frère Jacob per il suo duplice messaggio rivolto alla scuola domenicale ed
al colto nonché i canti così bene appropriati accompagnati dal fratello Arghittu.
Ringraziano di tutto cuore questi messaggeri del Signre, da parte della nostra comunità vivamente impressionata e com
II 7 maggio al culto del mattino parlerà
il pastore Tourn Cipriano e la corale tedesca che tanto successo sta ottenendo alle
valli canterà durante il culto con accompagnamenti dì violino e strumenti vari.
n 14 maggio alle ore 14 avrà luogo l’esame dei catecumeni dei tre anni, tutti
i genitori degli alunni sono caldamente
invitati ad assistere.
FRALI
Agape si trova per alcune settimane in
un periodo di riposo (molto relativo del
resto) doxM l’intensa attività delle settimane prima e dopo Pasqua ohe hanno
visto avvicendarsi diversi gruppi di campisti tedeschi (da Berlino, da Amburgo e
da Stoccarda), di francesi (da Grenoble)
e di svizzeri (da Losanna). Alcuni di questi gruppi hanno avuto l’occasione di prendere contatto con la parrocchia durante
i culti della Settimana Santa, e tutti hanno avuto qualche conferenza o qualche
conversazione in cui è stata loro illustrata la storia valdese e la situazione attuale
del protestantesimo in Italia.
-Ai culti consueti della Settimana Santa
abbiamo aggiunto quest’anno per decisione del Concistoro un culto con Santa Cena la sera del Giovedì Santo. Una buona
assemblea ed un’alta partecipazione alla
Santa Cena hanno confermato quanto fosse
ormai necessario offrire la possibilità di
un culto serale a ohi è impedito di prender parte ai culti mattutini.
Con la settimana di Pasqua sono terminate le lezioni di catechismo. Tutti gli
alunni sono stati promossi, alcuni con lusinghiere votazioni. Quattro catecumeni
sono stati confermati nell’Alleanza del lo
ro Battesimo: Attilio Breuza (Villa), Pierino Peyrot (Indirìtti), Franca Richard (Pomieti) e Mirella Richard (Villa). Nel rallegrarci con questi giovani per la loro
confermazione li affidiamo alla grazia del
Signore affintdiè Egli li conduca nella via
della fedeltà.
Il 14 aprile si sono uniti in matrimonio
Ciro Di Gennaro e Anna Celli, ambedue
collaboratori di Agape ben noti nella nostra parrocchia, specialmente Ciro per la
sua permanenza da vari anni ininterrotta
a Prali e per la sua devota collaborazione
ai lavori di costruzione del nuovo Tempio. La cerimonia nuziale è stata presieduta dal Pastore Neri Giampiccoli. Agli
sposi rinnoviamo gli auguri di una vita
benedetta.
Domenica 19 a Ghigo il Pastore ha illustrato con una serie di diapositive a
colori alcuni dei suoi recenti viaggi all’estero, cogliendo l’occasione per informare i presenti sullo stato attuale e sul problemi centrali del movimento ecumenico.
I Pastori Bouneau e Bastian deUa Chiesa Riformata di Francia hanno passato alcune ore ad Agape lunedi 17. Nonostante
la difficoltà causata dall’interruzione del
traffico al ponte deUa Gianna, in quello
stesso giorno si è tenuto ad Agape un colloquio pastorale a cui i colleghi delle Cevenne hanno illustrato diversi aspetti del
loro lavoro. Prima di ripartire essi hanno voluto visitare i lavori del nostro nuovo Tempio compiacendosi vivamente per
quanto è già stato realizzato.
L’Unione Giovanile ha concluso il suo
ciclo invernale di attività con una seduta
speciale in cui è stato dato il benvenuto
come Membri dell’Unione ai quattro catecumeni confermati nella Settimana Santa.
Concistoro e Giunta comunale hanno deciso di adottare i medesimi criteri per quel
che si riferisce alla distribuzione dei soccorsi che ognuna delle due istituzioni ha
ricevuto per trasmettere aUe famiglie danneggiate, in vista deUa ricostruzione della
borgata Selle distrutta dalla valanga. Le
famiglie interessate hanno mostrato di ritenere opportuni ed equi i criteri adottati.
Intanto la Giunta comunale ha lanciato un
appello alla popolazione per chiedere dei
volontari che prestino gratuitamente la loro opera nelle giornate 24 e 25 aprile per
sgomberare la strada di Selle ancora ostruita dai detriti depositati dalla valanga, e
per dare ogni aiuto possibile ai proprietari danneggiati onde incoraggiare la ricostruzione.
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SAN SECONDO
La nostra Corale, sotto la guida della
signora Genre, ha partecipato alla Festa
di Canto «he si è .svolta nel Tempio di
San Germano Chisòne domenica 23 marzo. Il successo è stato lusingliiero e l’esibizione della produzione canora, preparata in modo accurato durante l’inverno,
ha dimostrato la serietà e l’impegno dei
nostri coralisti ohe, malgrado il loro numero esiguo, hanno ben figurato accanto
alle altre Corali partecipanti.
Lunedi sera la famosa Corale tedesca
dello Hessen, in visita alle Valli Valdesi, ha eseguito nel nostro Tempio, gremito
di pubblico, una interessantissima serie di
inni religiosi e di ésecnzionì popolari.
E’ stata una serata magnifica ed i presenti eoi loro ripetuti e fervidi applausi
hanno ringraziato di cuore ì bravi coralìsti «he, con la preparatissima e ben curala armonizzazione delle voci derivanti
da un complesso di ben 47 elementi, hanno saputo offrire una così simpatica manifestazione concertistica.
Sabato scorso sì sono concluse le sedute
dell’Unione Giovanile. La serata si è aperta con uno studio su un problema di scottante attualità: «il processo Eiclimann »
presentato dal presidente Piero Romane il
quale ha messo in evidenza le stragi compiute contro gli Ebrei ed ha commentato
il fatto c«>n parole il cui effetto ha portato ad una interessante discussione. Il
pastore Genre ha infine ringraziato il Seggio dell’Unione per l’impegno dimostralo
durante l’anno di attività e ha dato ai
convenuti il fraterno arrivederci al prossimo autunno.
Domenica sera, 7 corr., alle ore 21 il
Pìfxtolo Teatro Studentesco « F. Lo Bue »
di Torre Pellice, verrà a rappresentare la
bella commedia « L’importanza di essere
onesto » ohe tanto successo Ita avuto in
tutte le parrocchie. Tutta la popolazione
è cordialmente invitata. d. g.
TURBE PELUCE
Dal 22 al 25 aprile una parte della Corale, accompagnata da un gruppo di membri dì Chiesa, si è,recata in vìsita a Firenze, Il viaggio è stato buono e piacevolissimo, malgrado la pioggia battente abbia
un po’ guastato l’andata per l’autostrada
del sole e la prima giornata fiorentina nonché il rapido giro a Siena. L’accoglienza
della comunità fiorentina è stata delle più
calorose. I Torresi hanno partecipato al
cullo a Firenze (e nel pomeriggio a Siena), la Corale ha cantato e il M" Corsani
ha suonato l’organo. Il lunedì il tempo
era finalmente migliorato, e si è fatto una
rapida ma intensa visita alla città e dintorni; la sera, nella sala di Via Manzoni,
ben frequentata, la' Corale ha offerto il
suo .concerto, molto apprezzato; dopo di
che ci si è ancora trattenuti in canti e conversari. L’indomani, ritorno per la Via
Aurelio, con tappe a Pisa e La Spezia.
Il viaggio tos«!ano ha lasciato un ottimo
ricordo in tutti i partecipanti, e rinnoviamo qui i nostri più vivi ringraziamenti a
tutti i generosi ospiti fiorentini.
Domenica 23 aprile abbiamo avuto una
interessante riunione aUa quale ha partecipato Frère Jacob, uno zigano proveniente dalla Francia e convertito all’Evangelo.
Egli ci ha parlato del suo 'popolo, «Ielle
numeróse conversioni avvenute in Francia
fri! la sua Gente e della sua speranza che
tutto il suo popolo possa conoscere l’Evangelo della Salvezza. Ha anche esortato i
presenti a guardare con magg’or simpatia
gli zingari, anche essi figli di Dio.
Sabato 29 aprile la Scuola di Musica sacra dello Hessen ha tenuto un magnifico
concerto nella nostra Chiesa ad un pubblico numeroso ed attento. Voigliamo an
cora da queste colonne ringraziare i membri della Statola per questa serata cosi bella
che ci hanno dato.
Ringraz’amo ì Pastori Sig.ri Giulio Tron
e Giovanni Bértinatti per aver presieduto i
nostri culti in francese la domenica 30
aprile al Centro ed .ai Coppieri.
Il 1« Maggio ha avuto luogo la tradizionale passeggiata alla Sea: la gittmata era
bella, i convenuti, numerosi. Al mattino è
stato celebrato un breve culto all’aperto.
(Non si potrebbe trovare il modo, l’anno
prossimo, di tenere un po’ più calmi i numerosi cani?). Nel pomeriggio si è svolto
un ricco ¡»rogfamma di giochi.e ¡gare con
be’ premi. Ringraziamo molto coloro che
si sono adoi>erati alla organizzazione di
questi giochi, la loro fatica è stata non lieve anche per la troppo facile eccitaibilità e
suscettibilità di non .pochi presentì. Ci farebbe piacere di vedere nelle nostre riu
n oni ricreative e nei nostri giochi più serenità e più spìrito sportivo. La coppa
messa in palio è stata conquistata dalla
Unione di Torre Pellice Centro. A chi
quella dell’anno prossimo? Si è osservato
che è mancato il canto a cui tutti possono
prendere parte viva. Speriamo che quello
che (piest’amib è stato fatto bene possa
Fanno prossimo essere fatto meglio.
E’ stato aimmfinlidtrato il halttesìmo a
Guido e SanA-a Chiarotti. II Signore benedica questi bambini.
E’ stato benedetto il matrimonio di: Bifalco Italo e Bricco Grazia, Paschetto Ide e
Pons Anita, Chiapperò Chiaffredo « Murglia Mirella. Costruite la vostra casa sulla
roccia de’.l’Evangelo.
E’ stato celebrato il funerale di Rivoira
Eleonora ved. Giordan e di Franco Gonin.
Il Signore sia il consolatore degli afflitti.
Domenica 30, mentre la Corale partecipava alla Festa di Canto, a S. Giovanni,
nell’Aula Magna aveva luogo il « saggio »,
un poco anticipato, dei bambini dell’Asilo
guidati dalla loro insegnante, la Sig.na
Paola Nisbet. Gli spettatori, abbastanza
numerosi, hanno vivamente apprezzato
l’impegno dei bimbi, e ringraziato la Signorina Nisbet e le sue collaboratrici per
il fedele laverei di tutto l’antio.
PERSONALIA
Si sona sposali nel tempio del Serre di
Angrogna il Pastore Bruno Costabel e laSignorina Maddalena Giovenale, insegnante anch’essa nella valle d’Angrogna. Alla
nuova coppia pastorale rinnoviamo l’augurio affettuoso di una serena vita insieme,
nel comune servizio, ovunque sono e .saranno chiamati a svolgerlo.
¡1 Governo francese, su proposta del
’’Ministère Education Nationale”, ha conferito al prof. Emilio Tron le insegne di
’’Chevalier dans l’Ordre des Palmes Académiques”, riservate ai benemeriti della
cultura francese in Francia e all’estero. Il
prof. Emilio Tron è da trentacinque anni
insegnante di lingua francese nelle scuole
medie a Torino e Vercelli, ed è autore di
una grammatica francese che ha avuto il
primo premio al concorso nazionale 1955
per libri di testo, come pure di studi sul
folclore di lingua francese nelle‘Valli Vaidesi. L’onorificenza gli è stata consegnata
personalmente dal console di Francia a
Torino. Ci congratuliamo vivamente con
il prof. Tron per questo onorifico riconoscimento.
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