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Anno 120 - n. 37
28 settembre 1984
L. 500
Sped. abbonamento postale
Gruppo 1 bis/70
In caso di mancato recapito rispedirto
a: casella postale - 10066 Torre Pellice.
Sig. PELLEGRIÌU Elio
Via Caduti Liberta* 3
10066 TORRE PELLICE
delle valli valdesi
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
'
'0
1 ■
Per i mass media di mezzo
mondo fa ancora notizia il ritrovamento delle false « teste » di
Modigliani dragate due mesi fa
dal Fosso Reale di Livorno.
L’« affaire » della « pesca miracolosa » iniziata come burla da
quattro studenti della societàbene e proseguita con la « rivelazione » di un portuale-scultore,
anche lui livornese, dopo avere
assunto imprevedibOi aspetti,
lascia intravvedere le vere ragioni portanti dello « scandalo »
che in definitiva sono di ordine
economico.
Possiamo essere certi comunque che dalla spropositata polemica il mercato saprà trarre
vantaggrio pure dalle pietre In
questione irrefutabilmente apocrife. Nessuna meraviglia pertanto se, malgrado la manicheistiea indignazione universale,
non saranno intaccati il problema dei «falsi» e quello dell’« imprimatur » indispensabile per
gli elaborati artistici di dubbia
paternità. La intramontabile categoria dei contraffattori di oggetti di valore non ha mai abbandonato il redditizio campo
delle arti; sappiamo anzi che ai
vecchi si sono aggiunti non pochi artisti contemporanei di
chiara fama, ma di pochi scrupoli, per cui il traffico dei « falsi d’autore » è in sensibile espan
sione.
Ma a chiusura di questa boccaccesca vicenda a pagare in
prestigio e credibilità saranno i
baroni delle università italiane,
che compongono lo stato maggiore della critica d’arte a cui
si ricorre per le « expertises »
più sicure. Nella trappola-burla
del secolo- sono incappati studiosi, che peraltro stimo come Argan, Brandi, Carlo Ragghianti...;
ma mi augpiro che il troppo enfatizzato avvenimento serva a
ridimensionare anche i « critici
d’assalto », i cosiddetti « militanti » in modo palese o surrettizio
legati ai grossi assessorati civici
o alle gallerie private. Né è consolante sapere che il fenomeno
degli « infallibili », con Fimmancabile corollario dei « delfìni »,
non tocca solo il nostro paese.
Dovunque si manifestino prevaricazione e arroganza vanno
combattute anche con l’arma
del ridicolo.
SCUOLA E INSEGNAMENTO RELIGIOSO
Qualcosa
è innovato
Nella legge 449/84 elementi di novità che
l’autorità scolastica deve tener in conto
Comincia a giungere notizia
delle prime reazioni alla dichiarazione relativa airinsegnamento
religioso nelle scuole pubbliche
che genitori valdesi e metodisti
hanno presentato a presidi e direttori didattici con riferimento
alla legge 449 dell’11 agosto di
quest’anno, la legge di approvazione deirintesa. Tra le altre è
interessante quella del preside di
una scuola media di Vercelli che
ha risposto autorizzando la non
frequenza in base alla legge... di
attuazione del Concordato del
1930! Potenza della burocrazia!
La sua vischiosità è certo più
forte di una semplice legge dello
stato. Figuriamoci quando è sostenuta da circolari ministeriali
ohe permettono di non pensare
e di vivere in pieno regime. In
giugno infatti il ministro della
Pubblica Istruzione Falcucci ha
mandato ai provveditori, che la
hanno diffusa a tutti i presidi
e direttori didattici, la circolare
177 che dice: « In conformità ai
quesiti pervenuti confermasi che
nulla est innovato per prossimo
anno scolastico circa disciplina
insegnamento religioso in scuole
ogni ordine et grado stop tempestive disposizioni saranno impartite successivamente at ratifica concordato da parte parla-^
mento repubblica stop pregatisi
ss.ll. comunicare quanto sopra
at dipendenti scuole et istituti ».
Siccome la circolare del ministro vale evidentemente di più
di una legge indicata con esattezza e c’è gente — purtroppo
è possibile che non sia un caso
Assemblea battista
DaH’ll al 16 settembre si è svolta a S. Severa l'Assemblea
delle Chiese battiste. Ne riferiamo in un inserto di quattro pagine in questo numero.
unico — ohe non si sente autorizzata a pensare che l’agosto
della legge 449 viene dopo il giugno della circolare ministeriale,
il Comitato torinese per la laicità della scuola ha chiesto con
un telegramma che il ministro
rettifichi la -sua precedente cir
colare e avverta direzioni didattiche e presidenze che in agosto,
appunto, qualcosa è innovato.
Effetti
discriminanti
RICORDO DI UN « PROTESTANTE » DELLA POLITICA ITALIANA
Riccdrdo Lombardi
In primo luogo, per la prima
volta dal 1928 una legge dello
stato dispone che nel campo delrinsegnamento religioso gli orari di tale insegnamento non al>
biano « effetti comunque discriminanti ». Se questa disposizione
non si può tradurre automaticamente nella pretesa di una collocazione dell’ora di religione
Riccardo Lombardi impersonava in se stesso la figura del
combattente per il socialismo.
In lui si univa il gusto e la curiosità intellettuale per la dimensione scientifica, razionale dell’analisi e dell’azione politica con
la profonda passione personale
ed esistenziale di una vita condotta e vissuta in modo coerente con i propri ideali.
Rammento la presunzione di
un « militante » nostrano, che invitato a segnalare un artista per
l’eventuale assegnazione di un
prestigioso premio, scrisse a tutte lettere il suo nome!
Pontefici massimi e gerarchetti
della critica per fortuna non
possono arrecare danni irreparabili alla società, come è accaduto per altri assolutismi di ben
altra natura, che in nome di
ideologie politiche o religiose,
sono perfino giunti al genocidio;
tuttavia non si può negare che
ogni forma di autoritarismo ha
la stessa matrice: l’arroganza.
Mìo grave timore è infine che
la burla di Livorno possa favorire la condanna indiscriminata
dell’arte moderna per il solo fatto che è di facile Imitazione.
E’ certo cosa facile imitare sia
l’antico che il moderno, il difficile è..arrivare all’Incanto deUa
cosa « autentica » quando non si
è Raffaello o Modigliani.
Filippo Scroppo
L’avventura intellettuale e civile di Riccardo Lombardi, nato
a Regalbuto in provincia di Em
na nel 1901, parte da lontano,
"tenuto a' Milano a studiare al
politecnico, entrò in contatto
con il movimento cattolico, attraverso'laTìgura di Guidò Miglioli, l’organizzatore contadino
della sinistra del Partito Popolare. Partecipò immediatamente
alla militanza attiva contro il
fascismo che stava prendendo il
potere, partecipando al movimento degli Arditi del Popolo e poi
al movimento di Giustizia e Libertà e fu in seguffò alla sua'
attività antifascista che, nel 1930,
subì un arresto e una bastonatura, che ne segnarono il fisico^
politica del PCI e più in generale del blocco sovietico. Direttore,,
dell’« AvantiL» nella breve esperienza di riscossa socialista, visse la direzione che nel PSI si affermò dopo la sconfìtta del Pronte popolare. Fu poi nei Congressi
di Venezia, di Napoli e di Milano, ispiratore del progetto programmatico dell’autonomia socialista e del centro-sinistra, accanto a Nenni che ne incarnava
la leadership politica.
lora con quella sinistra interna
al PSI che poi cfette 'vita al
TSIÙP e in 'particolare con Vittorio Foa.
Ma quando il progettò che egli
stesso aveva contribuito a far
nascere, il centro-sinistra, subì
nel luglio del 1964 un’involuzio^
ne moderata, passò airoppósizio-'
ng"nei partito assumendo il ruolo di leader della sinistra socialista che lo caratterizzò fino alla
scomparsa.
Ma quando, più recentemente
si manifestò una crisi dell’impostazione statualistlca del socialismo, egli, come al solito moderno e aggiornato, si appassionò
e si impegnò subito nella discussione e nella elaborazione della
corrente ideologica dell’autogestione, le cui suggestioni venivano dall’esperienza del Partito
Socialista Francese.
Sinistra lombardiana
hno alla mòrte, avvenuta per
insufficienza reipiratoria. Nella
Resistenza agì come leader del
Partito d’Azione, prefetto della
liberazione di Milàno, ministro’
nel primo' govemu De (jasperi
alTèpoca qei governi CLN, segretario nazionale dello stesso Partito d’Azione che portò alla confluenza nel 1947 nel Partito Socialista Italiano. Del PSI fu ininterrottamente per quasi quarant’anni uno dei principali dirigenti.
La sinistra socialista non a caso fu detta « lombardiana » poiché egli seppe infonderle quella
originale caratterizzazione ideologico-programmatìca che ne impedì sempre l’appiattimento su
di una posizione di semplice
schieramento. Alla sua azione di
dialettica e di minoranza nel partito, Riccardo Lombardi univa
infatti una costante sollecitazione ideologica e programmatica
nella sinistra italiana e verso il
PCI.
Nel PSI condusse dapprima
una battaglia autonomista, nei
confronti deH’allineamento di
quel partito in quel periodo alla
Lombardi insegnò ai socialisti
nel decennio che va dal 1955 al
1964 che lo stato non andava più
visto come un nemico ma come
uno strumento attraverso il quale si poteva programmare e riformare nel profondo la società
italiana. Memorabili furono le
sue polemiche congressuali di al
Fu certamente uno dei dirigenti politici socialisti europei più
stimati anche dal punto di vista
teorico. Gilles Martinet lo citava tra questi nel suo libro « La
conquista dei poteri », quando
Lombardi insieme ai cattolici
delle AGLI nell’ACPOL sviluppò
un’elaborazione programmatica,
quella del riformismo rivoluzionario, destinata a dare una risposta nuova in positivo ai movimenti del 1967-69 e ad attrarre
intorno a sé molti giovani.
In questa ricerca sempre rinnovantesi, mai anchilosata o ripetitiva, stava la freschezza di
Riccardo Lombardi, uomo che
non voleva mai essere imbalsamato ma cimentarsi compagno
tra i compagni nella lotta politica di ogni giorno. Sapeva quante contraddizioni e quanti nodi
teorici occorre sciogliere per dare ai problemi della nostra epoca una interpretazione che non
fosse meramente democraticistica ma socialista. Ne avvertiva
peraltro profondamente la necessità. Nello stesso modo egli
ha sempre richiamato i socialisti
aH’inizio o alla fine dell’orario
scolastico (nel senso che non si
traduce in un diritto), tale collocazione può comunque essere
richiesta in base alla legge 449
ovunque ma soprattutto si può
legittimamente rifiutare che effetti discriminanti sorgano o dall’orario o, per estensione, dal
modo in cui è organizzato l’insegnamento religioso. Due esempi.
A Torino un genitore si è visto
presentare, per la dichiarazione,
un modulo preparato dalla scuola in cui non soltanto firmando
il genitore dichiarava di non avvalersi dell’insegnamento religioso, ma prendeva atto altresì che
nell’ora di religione suo figlio
sarebbe stato fatto uscire dalla
scuola, con scarico di responsabilità della stessa, per rientrare
nell’ora seguente. Viene così esercitata una fortissima pressione contro l’esenzione, le cui mo
Franco Giampiccoll
(continua a pag. 3)
ULTIMA ORA
Valdo Spini
(continua a pag. 4)
Apprendiamo al momento di
andare in macchina che a Parma è stata rifiutata una dichiarazione perché senza bollo: l’emendamento introdotto nella
legge finanziaria che esclùdeva
dal bollo le dichiarazioni riguardo all’insegnamento della reUgione con riferimento alla leg.ge
del 193® non varrebbe per la legge 449 del 1984. Dovremo riaprire la battaglia del bollo?
Chiunque sul tema dell’insegnamento della religione a scuola ha notizie utili e difficoltà incontrate da segnalare è pregai
to di scriverne con esattezza alla redazione per la successiva
informazione generale.
2
2 vita delle chiese
28 settembre 1984
Ki
POMARETTO - EDE
Un ponte d’amicizia
L’autunno è ormai alle porte:
chi in fabbrica, chi a scuola,
chi in negozio, tutti ormai hanno ripreso la quotidiana routine; le vacanze sono lontane.
Ma il ricordo di ima bella « vacanza insieme » riaffiora alla mia
mente, e vorrei renderne partecipi anche i lettori deU’Eco. Che
cosa significa esattamente « vacanze insieme »? Perchè alcune
nostre comimità da qualche anno amano organizzare questo tipo di vacanza? Vacanza — è la
sospensione di una attività di
lavoro o di studio per permetterci di godere di un periodo
di riposo o di svago. Insieme —
chiarisce subito l’idea di compagnia. Nella comunità di Pomaretto le « vacanze insieme » dell’agosto ’84 hanno avuto come
meta l’Olanda, e più precisamente la città di E de, vicino ad
Arnhem.
Sono ormai cinque anni che
da questa città partono gruppi
di giovani, guidati dai loro responsabili, per venire a trascorrere le loro vacanze a Pomaretto. « Vacanze » per modo di dire,
perchè essi dedicano una parte
del loro tempo a « restaurare »
i nostri edifici. (E c’è stato un
periodo in cui hanno perfino rimesso a nuovo il prezioso organo della nostra Chiesa).
Nonostante essi vivano in una
terra completamente piatta, sembrano amare molto le nostre
montagne. Sotto la guida esperta e appassionata di Raimondo
Genre hanno esplorato quasi tutte le montagne delle valli Chispne, Germanasca e Pellice.
E’ stato proprio grazie all’incoraggiamento e alla collaborazione di questi amici, che il pa-'
store Coisson si è convinto a
lanciare la proposta: Pomaretto - Ede.
Per organizzare questo soggiorno si è cominciata la programmazione, in linea generale,
già nell’ottobre ’83. Gli amici
olandesi, e in particolare Gerard
v. Bruggen, si sono prodigati per
trovare l’alloggio, organizzare il
soggiorno nel modo migliore.
Che cosa dire di questo viaggio? Che cosa si aspetta il turista di vedere in Olanda? E’ questo che si è domandato Gerard,
programmando le nostre giornate e poi discutendole ogni volta
con noi. Mulini a vento... muc
che... la Grande Diga...? E mulim ne abbiamo visti molti, specialmente aU’Openluohtmuseum
di Amhem: museo aH’aperto dell’antica Olanda, dove sono stati
ricostruiti innumerevoli mulini,
fattorie, abitazioni, ambienti di
lavoro. Anche di mucche ne abbiamo viste tante, percorrendo
strade di campagna, sulle quali
si affacciano casette graziose e
ben curate, che ci fanno capire
tutto l’amore che l’olandese ha
per la sua casa. Ma l’olandese
è anche l’uomo forte e caparbio
che ha strappato tanta terra al
mare: la Grande Diga ne è la
testimonianza più tangibile. Percorrendola non si può fare a meno di chiederci se fra gli olandesi non ci sia qualche Titano...
L’Olanda è anche la città di
Amsterdam: il iRijksmuseum, la
casa di Anna Frank, i- numerosi
canali in cui si riflettono le vecchie, strette case con la facciata
a strapiombo, piazza Dam in cui
si danno convegno tutte le razze del mondo...
Ma per noi l’Olanda non è stata solo questo. In Olanda abbiamo trovato degli amici. A 1.200
chilometri da noi abbiamo tro
vato il « prodigio di un’amicizia ».
Tra questi amici, il pastore
Lekkerkerker e la signora che
ci hanno offerto un ottimo picnic nel giardino della loro casa
e che hanno percorso circa 200
chilometri per venirci a salutare. Il gruppo dei giovani ohe in
questi ultimi cinque anni sono
venuti a Pomaretto e che hanno
voluto organizzare una serata
per noi.
La nostra partecipazione ai
culti di due comunità di Ede, la
visita al centro per handicappati, gestito dalla locale comunità, ci hanno permesso di sentirci più vicini alla realtà della
Chiesa Protestante d’Olanda. Il
fatto stesso del nostro viaggio
ha fatto si che la vasta comunità evangelica di Ede prendesse coscienza dell’opera che Gerard e i suoi collaboratori portano avanti da anni; opera iniziata cinque anni fa dal nastore
Lekkerkerker con il primo campo di lavoro per giovani olandesi.
Pur conoscendo ed apprezzando questo lavoro, non eravamo
riusciti a stabilire con questi
gmppi un rapporto di vera amicizia; cosa che invece è avvenuta in Olanda, grazie a Gerard,
che ormai si sente quasi valdese.
Ci auguriamo che questi contatti possano continuare ed allargarsi sempre più: l’amore,
l’amicizia tra i popoli sono l’unico antidoto alla guerra.
Paola Revel Rlbet
Domenica 30 settembre
□ CONVEGNO MONITORI
Il E III CIRCUITO
VIlLAR PEROSA — Alle 14.30 presso la Sala della Chiesa valdese si tiene
il convegno monitori delle chiese del II
e III Circuito con all’ordine del giorno
il programma per l’anno 84/85.
Lunedì 1 ottobre
□ COORDINAMENTO
FGEI - VALLI
PINEROLO — Presso la Sala Valdese, via dei Mille 1, alle ore 21, si tiene la riunione di coordinamento della
Fgel-valll. All’o.d.g.:
1) Presentazione e conoscenza di Gisela, la volontaria impegnata nel
progetto pace;
2) linee di lavoro per l’anno 84/85;
3) Informazione sulle scadenze più immediate.
Giovedì 4 ottobre
□ COLLETTIVO BIBLICO
ECUMENICO
TORRE PELLICE — Alle ore 20.45
nel salone del Centro di Incontro riprende il collettivo biblico ecumenico.
Come gli anni scorsi la partecipazione
alle riunioni è aperta a chiunque voglia approfondire la conoscenza dell'Evangelo.
CRONACA DELLE CHIESE DELLE VALLI
Riprendoino le attività
TORRE PELLICE — Le attività della nostra chiesa riprendono nel corso della prima settimana di ottobre. I corsi di catechismo iniziano giovedì 4 per
i ragazzi dei tre anni di scuola
niedia (ore 15 alla Casa Unionista), per gli altri sabato 6
(ore 15 i nati nel ’69 e ’70, ore 17
quelli dell’ultimo anno). Le scuole domenicali avranno la loro
prima riunione sabato 6 alle
14,30 nelle tre sedi.
Martin Beux e Debora Bulla. Si
sono uniti in matrimonio Ugo
Poèt e Daniela Cesan, Giorgio
Armand Pilon e Lorella Martina, Mauro Giordan e Eliana Re,
Francesco Tuninetti e Caterina
Gianoglio. A tutte queste famiglie la comunità esprime la sua
gioia fraterna e l’augurio di una
vita benedetta dal Signore.
• I giovani interessati all’attività di gruppo (unioni), sono
convocati tutti ai Coppieri venerdì 5 per stabilire orari e programmi.
• Altre famiglie sono state
colpite dal lutto. La comunità
esprime la sua solidarietà cristiana ai congiunti di Elena
Gönnet, Emilio Eynard, Elena
Eynard e Pierre Maschietti.
10.30, nel Tempio, culto con celebrazione della Cena del Signore. Alcune ragazze e ragazzi svolgeranno la parte liturgica con l’accompagnamento di
organo. Ai catecumeni di 1° anno verrà consegnata una bibbia.
Ricordiamo ai genitori degli
alunni della Scuola Domenicale
e dei Catecumeni dei 4 anni di
essere presenti in qpesta particolare occasione di incontro comunitario.
svolto con dedizione e amore
un servizio indispensabile: l’ammaestramento e la direzione
della corale e tutte le domeniche ha accompagnato gli inni
durante il culto con l’armonium.
uniti in matrimonio Geni%^ Renzo di San Secondo con Paschetto Rita dei Badoni. Agli sposi
l’augurio di ogni felicità nella
fede e nella vocazione cristiana.
La realtà di quanto sopra descritto l’ha dimostrato la numerosa partecipazione al culto
della domenica 9 settembre da
parte della comunità che ha voluto così dimostrare tutta la stima e l’affetto che aveva per
loro;
• Ringraziamo il candidato
in teologia Giuseppe La Torre
che ha presieduto il culto a
San Bartolomeo la domenica 26
agosto, e il predicatore laico
Godino Livio che ha presieduto il culto al Roc la domenica
23 settembre.
Insediamento
Lavori edilizi
Saluti
• Il Concistoro apre una sottoscrizione per coprire le spese
sostenute per il npristino dell’orologio del tempio dei Coppieri. Tutti coloro che sentivano la mancanza della campana
sono invitati a contribuire generosamente.
Battesimo
• Durante i mesi estivi sono
stati battezzati : Simona Gay,
VILLASECCA — Claudio Ferrerò di Aldo e Rosalba Ferro è
stato battezzato domenica 23
settembre. Il Signore benedica
ed aiuti questi genitori a mantenere fedelmente le promesse
fatte e gli impegni presi.
• Domenica 7 ottobre, alle ore
S. SECONDO — Domenica 9
settembre il past. Erika Tomassone e la sig.ra Maria Luisa
Barberis hanno salutato la comunità di S. Secondo dopo un
anno di intenso lavoro al servizio del Signore.
Quest’anno il pastore Tomassone l’ha affrontato con impegno e franchezza e la ringraziamo ancora vivamente.
Anche la sig.ra Barberis ha
FERRERÒ — Il pastore Paolo
Ribet terrà il suo culto di commiato dalle chiese di Ferrerò Maniglia domenica 30 settembre. Domenica 7 sarà insediata
nelle stesse chiese la candidata
al ministero Lucilla Peyrot
Meitre.
Gioia e dolore
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PRAROSTINO — Al T settembre, quando già si era preparata a partecipare al pranzo
degli anziani, gentilmente offerto dal Comune e dalla Pro Loco,
improvvisamente si è spenta la
nostra sorella Pons Susanna in
Chisson, madre di 14 figli, dei
Piani. Al suo compagno Giovanni Coisson e a tutta la numerosa famiglia la nostra fraterna simpatia.
« E’ nato il piccolo Filiberto
di Gloria Rostaing e Giorgio
Toia. I nostri auguri di una lunga vita sotto lo sguardo del Signore.
ANGROGNA — Da qualche
giorno sono iniziata i lavori di
costruzione del nuovo locale annesso alla Sala Unionista in cui
troveranno posto: un’ampia cucina, servizi igienici, un vestibolo e una saletta. Con questi
lavori intendiamo rendere efficiente al massimo la nostra
Sala anche di fronte alle nuove
normative in materia di sicurezza. Solo attraverso la generosa collaborazione della comunità e degli amici potremo portare a termine un progetto impegnativo, ma non più rinviabile.
Proseguono intanto i lavori al
Bagnòou, alcuni volontari hanno sistemato le pietre estratte
dalla demolizione della parte
pericolante dell’edificio, danneggiato dagli eventi bellici del ’43
e prossimamente inizierà una
’roida’ volontaria per sistemare
la tubazione dell’acqua. I lavori di muratura inizieranno appena il nostro fratello Piero
Peyronel, a cui è affidata la realizzazione del progetto, si sarà
rimesso da un brutto incidente
sul lavoro: auguri!
• L’8 settembre si sono uniti
in matrimonio Cardon Rino del
Roc con Robert Paola del Collaretto; il 15 settembre si sono
• Felicitazioni a Patrizia Rivoira della Lausa per la nascita
del piccolo Marco.
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28 settembre 1984
vita delle chiese 3
MILANO
TORINO
Per una fede oggi Nuova veste per gli Artigianeiii
E’ il titolo dato ad un fascicolo con il quale la Comunità
Metodista di Milano dà « corpo
ad una iniziativa editoriale »
(che definisce ’’modesta”) suggerita da un duplice proposito:
a) portare a conoscenza dell’intera comunità milanese il « materiale di formazione ed informazione » che non tutti hanno
potuto avere seguendo regolarmente le conversazioni delle quali esso ha costituito Fargomento
nelle riunioni mensili tenute dopo il culto domenicale nel corso
degli anni 1982-83; b) mettere
questo materiale a disposizione
di « tutti coloro i quali, pur non
avendo tempo o non essendo in
grado di leggere dei libri importanti, avvertono l’esigenza di essere maggiormente e più correttamente informati sulla storia e
sulla fede del Protestantesimo »,
come afferma la prefazione a firma del pastore Valdo Benecchi.
Questo primo fascicolo mi
sembra rispondere bene allo scopo. In ventisei pagine « fotocopie » formato protocollo su due
colonne in caratteri dattilografici, chiare, semplici ma non superiìciali l’autore Aurelio Penna,
presenta ed illustra le ragioni di
una alternativa protestante al
cattolicesimo. Non come scontro
da chiesa a chiesa, ma come
« confronto » tra due modi diversi di essere chiesa, due modi
profondamente diversi d’essere
cristiani. L’intento non è quello
di convertire dalla chiesa cattolica ad una chiesa protestante.
Giustamente il Penna sottolinea
come sia « improprio parlare di
conversione da una chiesa aH’altra. L’unica conversione possibile è quella a Dio e all’Evangelo.
Essa riguarda non solo i catto
lici, ma anche i protestanti; non
un momento unico, ma una continuità di momenti ». L’intento
delle conversazioni e della loro
pubblicazione è di rispondere
alla « necessità di verificare la
nostra identità, di vedere chi
siamo e come siamo... per cercare, con l’aiuto di Dio, di essere sempre più fedeli alla sua
Parola ».
L’iniziativa che prende corpo
con questo primo fascicolo, offre, a quanti lo vorranno, l’opportunità di ripensare le ragioni
della propria fede protestante, e
di porre a disposizione di altri
— conoscenti e amici ■— uno
strumento di facile lettura per
la conoscenza delle ragioni di
fondo del nostro rifiuto di qualsiasi « ecumenismo - ritorno » e
della nostra permanente scelta
di totale fedeltà all’Evangelo,
buon annunzio della salvezza
per sola grazia mediante la fede in Gesù Cristo.
Per questo, tale iniziativa è lodevole anche perchè presa con
lo sguardo volto oltre la cerchia
immediata della comunità che
l’ha decisa in una visione di speranza di poter offrire agili e sintetici testi divulgativi che possano coprire, almeno in parte,
la carenza di opuscoli e brevi
trattati i quali, con linguaggio
semplice e moderno, possano facilitare una più diffusa conoscenza del protestantesimo e della
sua ragion d’essere nel nostro
Paese.
E’ da augurare che l’iniziativa
abbia incoraggiamento e successo e trovi largo impiego nell’azione evangelistica delle nostre
comunità e dei nostri circuiti.
Alfredo ScorsonellI
Qualcosa è innovato
(segue da pag. 1)
dalità diventano proibitive; una
pressione che deve essere contrastata con riferimento a quanto la legge ha innovato: l’esclusione di effetti comunque discriminanti.
A Torre Pellice, ne parliamo
più diffusamente in altra parte
del giornale, una scuola media
dà all’insegnamento religioso
una veste di « storia delle religioni » e avverte che l’esonero è
sempre possibile, ma chi lo chiederà si priverà di un’ora di cultura come le altre. Anche qui
una pressione dissuasiva fortemente discriminante che va contrastata in base alla 449.
Insegnamento diffuso
In secondo luogo la legge 449
innova per ciò che concerne
1’« insegnamento religioso diffuso » nelle elementari. Come è noto, il RD del 1928 che regola la
scuola elementare considera la
religione cattolica come « fondamento e coronamento » di tutto
l’insegnamento elementaré. Di
qui la tecnica pedagogica che
arriva alla madonna o all’angelo
custode indifferentemente a partire dall’addizione o dalla vita
degli uccelli e che farcisce i libri
di testo di ogni sorta di riferimenti religiosi di stampo cattolico. E’ vero che il nuovo Concordato ha lasciato cadere il
« fondamento e coronamento »,
ma non per questo cadrà il RD
del 1928 che, lo ha chiesto anche
il nostro Sinodo, deve essere esplicitamente abrogato. Nel frattempo, anche quando entrerà in
vigore il nuovo Concordato, saranno formalmente a posto gli
insegnanti che continueranno a
praticare l’insegnamento religioso diffuso. Salvo nel caso in cui
La Legge 11 agosto 1984 n. 449
stabilisce al primo comma dell’art. 13 che « l’Istituto Artigianelli Valdesi con sede in Torino,
Ente Morale come da Statuto
approvato con Regio decreto 9
giugno 1895, è soppresso e il relativo patrimonio è devoluto alla Tavola Valdese che di tale
ente riassume il fine ». L’entrata
in vigore della Legge di approvazione delle Intese rende dunque operante questa normativa.
L’Istituto Artigianelli Valdesi,
fondato dal Past. J. P. Melile
nel 1865 come opera della Chiesa di Torino e costituito in ente
morale trenta anni più tardi, si
spoglia quindi di questa veste
giuridica, proseguendo tuttavia
là sua attività come opera dipendente dalla Tavola Valdese,
per il perseguimento dei fini originari (una 'azione di supporto
per giovani evangelici nella fase
preparatoria della loro professione, nella provincia di Torino), non più per mezzo di una
struttura ricettiva ma, già dal
1977, mediante erogazione di
borse di studio.
La Tavola Valdese e il Consiglio Direttivo dell’Istituto, in
un recente incontro, hanno preso atto della cessazione del Consiglio stesso come organo dell’ente disciolto, e la Tavola ha
nominato im nuovo Comitato
dell’opera che conserva il nome
originario e prosegue l’attuazione dei fini.
Il nuove Comitato che mantiene la sua sede in Torino, Via
Pio V, 15, è costituito da: A.
Taccia presidente, R. Giavara
vicepresidente, L. Operti segretaria, G. Botturi economo tesoriere, V. Bisi consigliere.
Riportiamo intanto a late il
BANDO DI CONCORSO
Art. 1 - Il Comitato dell’opera
« Artigianelli Valdesi » bandisce un
concorso per borse di studio da
assegnarsi neii'anno scolastico
1984/85.
Art. 2 - il concorso è riservato a
giovani evangeiici in condizioni economiche disagiate, che desiderano
intraprendere corsi professionaii o
di scuola media superiore o universitari finalizzati al conseguimento di titoli professionali, o di mestiere, o accademici, presso Istituti situati nella provincia di Torino.
Art. 3 - L'assegnazione delle
borse di studio comporta l'obbligo
di frequentare i corsi di cui all’art
precedente con esito positivo e d
sostenere gli esami relativi a; cor
si universitari (secondo le condi
zioni previste per l’erogazione de
gli assegni di studio presso l’Ope
ra Universitaria di Torino). Dero
ghe potranno essere eccezional
mente prese in considerazione dal
Comitato. In caso di interruzione
degli studi se ne dovrà dare immediata comunicazione al Comitato, il quale deciderà in merito alla
restituzione delle somme eventualmente erogate dopo la data di cessazione. Eventuali documenti comprovanti l'effettiva frequenza o gli
esami sostenuti potranno essere
richiesti a giudizio del Comitato.
Art. 4 - L'importo di ciascuna
borsa di studio è normalmente stabilito come segue:
L. 500.000 . annue per la frequenza di scuole medie superiori o
professionali o di mestiere (fino
a L. 1.000.000 per chi deve sostenere spese di viaggio e/o di
soggiorno) ;
L. 1.000.000 - annue per corsi universitari, (fino a L. 1.500.000 per
chi deve sostenere spese di
viaggio e/o di soggiorno).
Le borse saranno di norma erogate in rate mensili posticipate da
settembre a giugno, per un totale
di dieci mesi.
Art. 5 . Le domande di ammissione al concorso dovranno pervenire al Presidente del Comitato per
l’assegnazione delle Borse di Studio
« Artigianelli Valdesi », via S. Pio V
15 - 10125 Torino — entro il 15/10,
documentando l’avvenuta iscrizione non appena è possibile. Le domande devono essere redatte in
carta libera. Il Comitato non assume responsabilità per eventuali disguidi, ritardi, smarrimenti o mancato recapito delle domande e
della documentazione relativa.
Art. 6 - Le domande, sottoscritte
dai candidttti se maggiorenni, o da
chi esercita la patria potestà o la
tutela, accompagnate da lettera di
presentazione del pastore o responsabile della Comunità Evangelica
di appartenenza, dovranno essere
compilate secondo il modello prestabilito.
bando di concorso per l’anno
scolastico 84/85.
(Per informazioni e richiesta del
modello per la domanda rivolgersi al
Comitato Artigianelli, via Pio V 15
10125 Torino, tei. 011/682838).
ATTESO IL BENESTARE PER IL PROGETTO DEFINITIVO
— è qui l’innovazione — in classe sia presente un alunno che
non intenda avvalersi dell’insegnamento religioso. In questo
caso, dice la legge 449, « l’ordinamento scolastico provvede a
che l'insegnamento religioso ed
ogni eventuale pratica religiosa...
non abbiano luogo in occasione
di altre materie ».
In altre parole, finché il RD
del 1928 non sarà abrogato, il
« fondamento e coronamento »
— o meglio le sue conseguenze
di insegnamento religioso diffuso — potrà essere contrastato
dai genitori che facciano riferimento alla legge 449 dell’ll agosto 1984.
Di questo dunque si chiede che
il ministro P.I. tenga conto con
precise disposizioni riguardo a
ciò che dopo il giugno ’84 risulta
innovato. Quando entrerà in vigore il nuovo Concordato siamo
certi che il Ministro Falcucci darà sollecite disposizioni per la
facoltatività e le modalità di iscrizione. Ma per il momento, le
dia in base alla legge di approvazione dell’Intesa riguardo agli
orari deH’insegnamento religioso
che non devono avere effetti comunque discriminanti e riguardo all’insegnamento religioso
diffuso che deve cessare in tutte
le classi elementari in cui vi siano alunni che non si avvalgono
dell’insegnamento religioso stesso. Franco Giampiccoli
CHE FARE?
TORINO — Lunedi 8 ottobre, ore 21,
al Club Turati (Palazzo Carignano) il
Gomitato torinese per la laicità della
.scuola organizza un dibattito su « Religione a scuola: che fare? ».
Parleranno Franco Barbero, Carlo Ottino, Gustavo Zagrebelsky, moderatore
Bruno Segre.
Parma: lavori in corso
ma con la città di Worms possa
consentire un’ampia possibilità
di contatti fra la comunità evangelica ed i luoghi che videro la
nascita della Riforma. G. C.
Come è noto, la Chiesa Metodista di Borgo Riccio, a Parma,
nel novembre 1983 riportò gravi danneggiamenti per il terremoto che colpì l’Italia settentrionale.
Il quotidiano « .La Gazzetta di
Parma» nell’agosto scorso ha
dedicato un ampio articolo ai
lavori di restauro che sono stati recentemente condotti per il
tempestivo intervento del servizio di Protezione Civile. Il progetto definitivo, già approvato
dalla Regione Emilia-Romagna,
sarà reso esecutivo non appena
il Ministero dei Lavori Pubblici
— Provveditorato delle Opere
Pubbliche — avrà dato il proprio benestare.
Il citato quotidiano — che
pubblica anche due fotografie
dei lavori in corso — ricorda
che l’edificio dove, ora si aduna la Comunità Metodista ha
una antichissima origine esisten
do come chiesa cattolica dal 1145
e affidata all’Ordine delle Canonichesse Lateranensi di S. Agostino; in seguito la parrocchia
venne abolita e, sotto Napoleone, l’Ordine e il monastero furono soppressi finché nel 1810
la chiesa fu definitivamente
chiusa al culto ed utilizzata ad
uso profano.
Ne! 1908 i locali furono aperti
al culto evangelico e nel 1924 si
iniziò un importante restaurp
che, sopprimendo le sovrapposizioni barocche, riportò la chiesa
allo stile del ’500.
« La Gazzetta di Parma » rilevato che la Comunità Evangelica lavora alla realizzazione di
numerose iniziative sia culturali che benefiche (fra le quali una
-serie di studi in sede universitaria in occasione del quinto
centenario della nascita di Lutero) auspica che il recente gemellaggio fra il Comune di Par
BARGA (Lucca) — Sabato 29 settembre alle ore 17.30 nella sala del
dibattiti del Comune il prof. Domenico
Maselli parlerà sul tema: « La libertà
religiosa in Italia ».
ROMA — Nella Chiesa battista di
via della Lungaretta si svolge una campagna di evangelizzazione sul tema:
« Che aspetti? Rispondi oggi ». La
campagna continua fino a domenica
30 settembre con riunioni giornaliere
alle 18.30 con canti preghiere e testimonianze bibliche.
TORINO — Sabato 6 ottobre, dalle
9.15 alle 17 si terrà nei locali di via
Pio V 15 l'Assemblea del IV circuito
che programmerà il lavoro del 1984-85.
Come l’anno scorso, una parte dell'incontro si svolgerà in comune Con
l'Assemblea dell’Associazione delle
Chiese evangeliche battiste del Piemonte per ciò che riguarda il lavoro
comune nel territorio coperto dai due
organismi.
PADOVA — Sabato 6 ottobre riprendono le attività del collettivo assistenza pastorale omosessuali. Inizio ore
15.30 presso il tempio metodista di corso Milano 4 con libera riunione di preghiera, segue incontro con Liviana
Maggiore Rossi sul tema: « Peccato e
riconciliazione ».
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4 fede e cultura
28 settembre 1984
UNA VISITA A GUARDIA PIEMONTESE
Si aspettavano qualcosa di più...
In meno di dieci minuti d’auto si percorrono i 514 metri di
dislivello dal paesone della Marina al centro storico di Guardia Piemontese. A 500 metri di
altitudine, anche d’estate, si trova ima discreta frescura e molti
turisti, accaldati, salgono alla
vecchia Guardia. Ma l’intento
della mia salita a Guardia paese, come qui comunemente viene denominato il centro storico
per distinguerlo dalla Marina,
non ha solo come obiettivo la
difesa dalla canicola ma di cercare di scoprire, a quasi un anno di distanza, che cosa rimane
del gemellaggio con il Comune
di Torre Pellice e soprattutto
di raccogliere notizie sul Centro
culturale « G. L. Pascale ».
Tuffarsi in mezzo alle antiche
case, passeggiare lungo le strade pulite ed ordinate, cogliere
qua e là qualche anziana donna
in costume, rispondere al saluto
di qualche persona ferma in un
crocchio di gente, è per me una
esperienza sempre interessante
che di anno in anno volentieri
rinnovo. Le persone sedute davanti al bar, sulla piazzetta interna del paese con la sua chiesa bruttina del XVI secolo, sono le stesse che vedo da diversi
anni, circondate da parenti che
arrivano dall’America, dalla ’colonia’ di Guardia a Detroit. Questa moltitudine estiva di americani-calabresi (o calabresi-americani?) rende lii^uisticamente
vario questo piccolo centro del
Sud: per le strade, davanti ai
pochi negozi, nelle piazzette, si
coglie il curioso mescolarsi dell’inglese con il, dialetto di Guardia, sopravvissuto forse di più
oltreoceano che a Guardia Piemontese.
Un bilancio
Tentare un bilancio del gemellaggio con la gente del posto non è impresa facile. Ma,
attraverso il loro semplice modo di esprimersi, si coglie la
traccia di un avvenimento che
comunque ha lasciato un suo
segno significativo. Si coglie dal
caloroso modo di salutare e di
chiedere di persone con le quali
nei giorni del gemellaggio si sono stabiliti contatti di amicizia;
si coglie quando mi presentano
ai parenti « americani » come un
amico del Comune gemellato ;
si coglie quando chiedono quando ci sarà qualche altra occasione di incontro, quando mi incaricano di portare un piccolo
regalo ad un loro amico di Torre Pellice...
La presenza del centro culturale « G. L. Pascale » ha per la
gente del posto un significato
complesso, difficile da cogliere.
L’iniziativa è ritenuta positiva
(al « centro » vi è una parte della storia del paese, la più lontana e la più significativa) ma
forse la gente si aspettava qualcosa di più, si aspettava una
presenza valdese più penetrante.
Il problema colto così, in modo solo epidermico, talvolta più
per ciò che non si dice che per
quanto viene affermato, appare
comunque tutt’altro che secondario. C’era forse l’aspettativa
da parte della popolazione di
una presenza evangelica diversa?
Il centro « G.L. Pascale », sorto vicino alla Porta del Sangue,
in uno dei più suggestivi angoli
del paese, è aperto. Trovo qui
il pastore di Taranto, Salvatore Ricciardi, uno dei padri di
questa iniziativa, terribilmente
affaccendato. Il Centro è stato
preso d’assalto da numerosi turisti, le visite delle tre stanze,
che ospitano la biblioteca ed il
museo, si protraggono spesso
oltre l’orario di apertura. Sola
mente in luglio circa duecento
persone hanno visitato il centro, durante l’inverno e la primavera gruppi di turisti e gli
alunni delle scuole medie di
Guardia, Paola, Puscaldo e perfino di Alberobello hanno visitato il museo. Nella sala del
consiglio comunale si sono tenuti incontri con gli alunni delle scuole medie ed il pastore
Ricciardi sulla storia del valdismo in Calabria...
In un momento di tranquillità rivolgo al pastore Ricciardi
alcune domande sul centro e
sul futuro dell’iniziativa, partendo proprio da alcune osservazioni colte nel conversare con
la gente...
— Sono stati creati il centro
culturale, il museo, la biblioteca... Ma è vero che la popolazione si aspettava anche un
qualcosa di più dalla nostra
presenza?
Il Centro
G.L. Pascale
nel giorno
della sua
inaugurazione
sare ad una nostra testimonianza, qualora giungano specifiche
richieste.
— Si, i guardioli non si sarebbero sorpresi se avessimo tenuto riunioni di culto e se avessimo tentato il proselitismo. Vi
sono insegnanti che hanno richiesto la nostra presenza per
far lezione di religione nelle
scuole, richieste che non abbiamo soddisfatte spiegando che
secondo noi nella scuola non ci
deve essere im insegnamento
confessionale. A parte le grandi difficoltà per una presenza
pastorale sul posto, l’intento era
anche di procedere con cautela per non dare l’impressione
di voler turbare l’equilibrio esistente.
— Mi pare che Tamniinistrazione comunale di Guardia Piemontese sia disponibile nei confronti dell’iniziativa del centro
culturale...
— In effetti vi è una indubbia
e cordiale disponibilità, per
esen^pio col distacco di ima bibliotecaria per l’apertura del
centro un paio d’ore al giorno
in agosto.. Durante il periodo
della conferenza distrettuale abbiamo avuto disponibile la sala
comunale per la conferenza di
Silvana Nittl su « Gli evangelici
italiani dal 1860 al 1870: quale
riforma per la Chiesa?».
— E per il futuro?
— E’ indubbio che la nostra
presenza dovrà essere ben diversa, anche se ciò ci richiederà
un grande impegno. Il centro
culturale « G.L. Pascale » dovrà
diventare anche un posto in cui
si celebra il culto, di incontro
per la gente, di dibattito... Anche per le visite al museo bisognerà pensare ad un giorno o
due almeno per settimana di
apertura; nelle scuole, nell’ottica delle Intese, dobbiamo pen
— Il centro « G.L, Pascale »
potrà diventare un centro evangelico per il Sud?
— Lo dovrà diventare. Anche
se l’impegno che dovrà essere
profuso non sarà certamente
cosa da poco.
Mancano i venditori
Un centro evangelico per il
Sud. Solo pochi anni fa l’idea di
aprire un centro culturale a
Guardia Piemontese non era che
una «buona idea». Ora il centro c’è. Potrebbe anche essere
ampliato. Nel tramonto la costruzione messa a nuovo si staglia sulla piazzetta che guarda
verso Puscaldo, S. Sisto, Paola...
Nella piccola foresteria, al piano terra del centro, continuiamo
a chiacchierare di un possibile
ampliamento, della gente del posto comunque interessata, dello
sforzo di far conoscere di più il
centro, delle forze umane sul
campo... Fuori, sulla piazzetta,
i bambini giocano a pallone, si
incrociano i vari linguaggi... Mi
ritorna anche in mente ciò che
il maestro del paese — che durante l’inverno e la primavera
in modo ammirevole ha tenuto
aperto il centro ai visitatori —
mi aveva detto pochi giorni prima : « Il centro è un po’ come
un negozio. E’ stato costruito,
vi è la mercanzia, ma mancano
i venditori ». H paragone è forse non calzante ma chiaramente indicativo dell’attuale' realtà.
Sarà possibile una presenza
evangelica più continuativa a
Guardia Piemontese? Potrà diventare, questo piccolo centro
culturale, un centro evangelico
per il Sud? Non possiamo che
augurarcelo lavorando, fin d’ora, in questa prospettiva.
Marco .4rmand Hugon
Riccardo Lombardi
(segue da pag. 1)
alla necessità di dare una dimensione strategica alla loro azione
nella tattica e nel contingente.
Sentiva infatti come compito
storico dei socialisti quello di
agire costantemente per la revisione dell’intera sinistra italiana. Quando nel periodo 1974-76,
la società e l’economia italiana
furono squassate dai grandi mutamenti di costume (referendum
sul divorzio) e strutturali (la
crisi petrolifera) egli propose al
PSI la strategia dell’alternativa.
Come giudizio storico possiamo
dire che se questa strategia fosse stata tempestivamente abbracciata dal PSI, probabilmente una
parte almeno di quell’ampio spostamento a sinistra verificatosi
negli anni 1975 e 1976 avrebbe
potuto dirigersi verso il PSI. In
ogni caso, sempre dal punto di
vista del giudizio storico, non si
può non rilevare che quell’obiettivo dell’alternativa, che sembrava vicino in quegli anni, fu di
fatto fiaccato dalla strategia del
compromesso storico che riportò sulla DC l’attenzicne della sinistra italiana.
militanti e dirigenti socialisti. E
questa generazione fu poi fortemente presente con un profondo
impegno organizzativo ed una
agguerrita carica progettuale
affermatasi al Congresso di Torino del 1978.
Negli ultimi anni la sua attenzione si era diretta in prevalenza sui problemi di politica
estera, in connessione con la crisi delle intese sul disarmo e con
rinstallazione in Italia degli euromissili. Fu profondamente attento al movimento della pace
e partecipò a convegni e dibattiti e a battaglie su questo tema
che egli sentiva come cruciale
per l’avvenire dell’umanità.
E’ un messaggio politico di un
Partito Socialista che sia realmente avanguardia della sinistra
italiana. Ma è stato anche un
messaggio umano di un’attività
politica sempre e completamente
permeata di tensione morale e
di calore personale.
Tensione morale
e calore personale
Nel corso di questa elaborazione e di questa lotta egli formò
un’intera generazione di. giovani
Se il vuoto che Riccardo Lombardi lascia con la sua scomparsa non è colmabile per la sua
grande originalità, il suo messaggio è però originale ed attuale.
E’ un messaggio programmatico
di un socialismo liberatore e mai
soffocatore. Un messaggio progettuale di un’Italia capace di
affrontare in modo riformatore
le sue vecchie e nuove piaghe.
Riccardo Lombardi era chiamato il « protestante » della vita
politica italiana appunto per il
suo rigore morale. Ma al di là di
questo merito, peraltro così raro
nella politica italiana, egli nutriva un vivo interesse per il dibattito teologico e una profonda
simpatia per la^minorfeà nrotèsCanlg~dei nostro paese. Laico
coergr^ non aveva aimenticato la sua formazione religiosa.
Ricordo che andò in televisione
nel 1974, durante la campagna
elettorale per il referendum sul
divorzio citando l’apostolo Paolo
a proposito deH’eroismo della
virtù della fedeltà. Profondamente schivo dalla conquista di posizioni di potere, che difatti o
non ebbe o abbandonò subito
dopo averle avute, si può affermare a buon diritto che per lui
l’attività politica comportava
una dedizione totale di carattere
profondamente religioso.
« li centro è un po’ come un negozio. E’ stato costruito, vi è la mercanzia, ma mancano i venditori » — L’augurio che il piccolo centro culturale diventi un centro evangelico per il Sud
Valdo Spini
Inizio
dei
corsi
Il 130° anno accademico della Facoltà valdese di teologia
inizierà sabato 20 ottobre 1984
con la prolusione su « Zwingli
e gli anabattisti: il dialogo
che non c’è stato » che il prof.
Paolo Ricca terrà nell’Aula
Magna di via P. Cessa 40 alle
ore 17.30.
Il culto d’apertura, con la
predicazione del past. Roberto Comba si terrà domenica
21 ottobre alle 11 nel tempio
valdese di via IV Novembre 107.
Una
sola
voce
Una barca a vela dondola sul
mare immenso: sullo sfondo il
grande sole e dall’alto, quasi
emanante dal volo di solitari
gabbiani, una luce proietta il
suo fascio bianco.
Titolo: Una sola voce.
Sottotitolo: Canti ecumenici Foggia 1984.
Il tutto su una copertina a
sfondo azzurro.
Nella prima pagina vi è la dedica: « Ad edificazione della Comunità Ecumenica »: « Vi sono
diversi doni, ma uno solo è lo
Spirito. Vi sono vari modi di servire il Signore, ma uno solo è
il Signore. Vi sono molti tipi di
attività, ma chi muove tutto all’origine è sempre lo stesso Dio.
In ciascuno, lo Spirito si manifesta in modo diverso, ma sempre per il bene comune » ( 1“
Cor. 12: 4 - 7).
E’ la descrizione iniziale di
una raccolta di 174 canti con
più di 300 pagine, pro-manoscritto ad uso esclusivo della Comunità Ecumenica, realizzato a cura del Gruppo Ecumenico di
Foggia costituito dai membri
del SA.E. (Segretariato Attività
Ecumeniche) — gruppo di Foggia; Comunità Cristiane: Cattolici; Chiesa evangelica A.D.I.;
Chiesa Cristiana in Italia; Chiesa Apostolica; Chiese Evangeliche valdesi e metodiste.
In ogni canto sono riportati
gli accordi musicali per chitarra e, in appendice, dopo un grafico di 84 accordi per chitarra è
riprodotta anche la musica per
un accompagnamento strumentale.
Sfogliando la uubblicazione si
riconoscono inni noti, tratti dall’Innario Cristiano - Ed. Claudiana, da Inni e Salmi Spirituali dell’Assemblea Cristiana Pentecostale Italiana, da Cantate al
Signore - Innari ad uso della
Comunità della Chiesa Apostolica in Italia - Ed. Ricchezze di
Grazia, da Lodatelo - a cura dell’Istituto Biblico Evangelico - Roma 1981. e molti altri canti le
cui fonti sono — tra l’altro —
da RNS - Comunità Maria, Comunità Neo-Catecumenali, Cristo e la risposta (canti receniti
dall’ascolto sotto la tenda).
Non si può che esprimere gratitudine ed apprezzamento a
quanti hanno dato il loro impegno per la realizzazione di tale opera che, sicuramente e contemporaneamente ha sviluppato momenti ecumenici. I singoli hanno
così inteso testimoniare, con il
ricco patrimonio di fede delle diverse comunità, l’afflato che lo
Spirito ha in loro prodotto, in
un coraggioso tentativo di continuare il cammino ecumenico
fornendo strumenti ner canti di
lode al comune Signore.
L. C.
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ecumenismo 5
COMITATO CENTRALE DEL CONSIGLIO ECUMENICO DELLE CHIESE s=«».e„.e a proMe».
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Il CEC è davvero un movimento
La confessione della signoria di Dio in Cristo, il rifiuto del settarismo e il bisogno di comunione fraterna alla base del lavoro non facile e pesante di un organismo estremamente variegato
n pastore battista Gioele FuHgno, dopo aver illustrato la figura
del nuovo Segretario generale del CEC (Ritratto di Emilio Castro,
Eco-Luce 24.8), riferisce sui lavori del Comitato Centrale di cui è
membro.
Centocinquanta membri del
Comitato Centrale del Consiglio
Ecumenico delle chiese più sette
vicepresidenti, il Moderatore, e
il Segretario Generale si sono
riuniti a Ginevra daU’otto al diciotto luglio, nella sede centrale
del CEC, per riprendere le fila
di tutte le proposte e mozioni
discusse ed approvate durante
i Assemblea di Vancouver, e per
dare ad esse continuità concreta
elaborando documenti che stiano
ai;la base dell’azione delle Chiese del CEC in questi anni che ci
separano dal prossimo appuntamento assembleare. Però non
si tratta soltanto di questo per::.é l’esperienza del CEC è ora:r.ai più che trentennale, si tratta di dare continuità alle linee
di fondo che quaiifìcano, danno
iarza e sostanza al movimento.
Prendere atto di queste linee
is torse la parte più interessante per i nuovi membri del CC
■; -t e attualmente sono circa i due
terzi. Io faccio parte di questo
gruppo e mi sento sulle prime
come un pesce fuor d’acqua ancf.e se molti volti non sono del
■.Litio nuovi ed alcuni eolleghi
sono anche degli amici. Subito
mi rendo conto che la difficoltà
maggiore è entrare nell’ingranagcic per non essere soltanto un
voto guidato da chi è un cons'umato esperto della struttura.
Eo cercato prima di venire a
Ginevra di leggere il più possibile per documentarmi, ma con
r.-iia grande sorpresa mi sono accorto che il Consiglio Ecumenico è veramente un movimento.
No.-i parte da presupposti dogmatici feroci che stabiliscono
■mila per volta il termine o il
limite dell’attività comune tra le
grandi denominazioni, le piccole chiese locali, i nuovi cristianesimi africani, ma è mosso da
una forza spirituaie che coinvolge tutti su linee, certamente
m.alleabili, tuttavia talmente efficaci da mantenere insieme denominazioni cristiane con ecclesiologie e teologie talvolta molte diverse e da portarle a vivere
testimonianze comuni nello spirito dell’Evangelo sia nella fase
culturale e spirituale, sia nella
iase politica e sociale.
Tre linee
Mi sembra di poter elencare
almeno tre linee, che, a vista di
esperti e critici potrebbero apparire banali o luoghi comuni,
ma a mio parere sono elementi
tanto presenti nella dialettica ecumenica che ne fanno le basi
reali deH’unità del movimento
stesso.
Prima di tutto la consapevolezza teologica della totale e
universale Signoria di Dio in
Cristo; esemplifico con una preghiera dei cristiani che abitano
piccolissime isole in mezzo all’immenso Oceano Pacifico, un
microcosmo: « Grande Spirito
delle isole, dei popoli e di tutto
il mondo, vieni a noi e dimora
in mezzo a noi; purifica i nostri
cuori e le nostre menti, donaci
la capacità di capire il significato della tua presenza e la saggezza per risponderti in preghiera e ubbidienza; per mezzo di
Gesù Cristo nostro fratello e salvatore. Amen ».
In secondo luogo il rifiuto dello spirito settario. Tutti i membri, di differenti denominazioni
e diverse origini culturali — oggi le chiese che fanno, parte del
CEC sono più di trecento, di
cui una parte soltanto europee
o del Nord, e abbracciano l’arco
denominazionale più ampio che
va dai Vecchio Cattolici ai Pentecostali dell’America Latina —
sono convinti non di essere portatori di verità assolute che
spesso sono l’origine e l’alimento dello spirito settario, ma al
contrario di esperienze e principi che possono essere da
tutti condivisi. « La Chiesa è il
corpo vivente di Cristo, per sua
natura e missione è comunione
(koinonia), ccndivisione e guarigione... Come noi condividiamo
(partecipiamo) il corpo spezzato di Cristo, così diventiamo
(noi stessi) pane da essere spezzato per il mondo. Questo implica la croce, l’annullamento (kenosis), e ciò può essere di scandalo». Questa significativa mozione di Vancouver è stata ribadita a Ginevra come impegno
per il servizio per gli altri annullando se stessi, e spesso, anche i principi teologici più cari.
Il terze motivo che, a prima
vista può apparire egoistico ma
che in definitiva è conseguenza
del secondò punto, è il bisogno
reale di comunione fraterna. Ciò
appare vero soprattutto nei contatti con le sorelle’ e i fratelli
che abitano il terzo e quarto
mondo, che un tempo erano
chiamate terre di missione, ma
oggi sono luoghi dove l’esperienza cristiana è talmente viva e
concreta da essere considerata
come una nuova era della storia
del cristianesimo. Infatti è proprio in quelle terre che si eiabo
Foto di gruppo dei membri del Comitato Centrale del CEC.
rane teologie che stanno alla
base di straordinarie manifestazioni di fede cristiana che riproducono l’esperienza sofferta ma
gloriosa della chiesa primitiva.
Sullo slancio di quelle esperienze il CEC riesce a produrre delle mozioni efficaci in difesa della giustizia e della pace.
Un documento
coraggioso
A questo proposito è importante citare il documento votato
all’unanimità dal Comitato Centrale intitolato: « Patto per la
Giustizia, la Pace e l’integrità
del creato ». E’ un documento
coraggioso che denuncia l’ambigua e precaria situazione storica
del nostro tempo, non s’accontenta di proclamare con poche
frasi, belle, altisonanti, la posi
zlone asettica della chiesa nei
confronti della realtà, ma si lascia coinvolgere totalmente in
modo chiaro e profetico. Il documento fa riferimento alla mozione di Vancouver che dice: « I
popoli della terra sono nel bisogno di pace e giustizia. Pace non
vuol dire assenza di guerra. La
pace non si può costruire su
fondamenta d’ingiustizia. La pace richiede un nuovo ordine internazionale basato sulla giustizia per e dentro tutte le nazioni ». Per mettere in pra.tica
questa mozione si giunge all’idea
di un Patto: un Patto tra le
Chiese, tra i movimenti, tra i
movimenti e le Chiese, per promuovere la predicazione che ha
come suo centro l’integrità del
Creato di Dio. Viene detto che
oggi vi sono ancora troppe tendenze nei movimenti pacifisti
del Nord a separare la pace dalla giustizia e a non affrontare
Informazioni dalla Comunità
Evangelica di Azione Apostolica
Roma: per gli immigrati francofoni
Approfittando delia presenza a
Roma dei maggiori responsabili
della CEVAA, venuti per il colloquio fra gli istituti teologici di
Europa Africa e Oceania organizzato presso la nostra Facoltà di
Teologia dalla CEVAA, si è avuto un ■ incontro sulla costituenda comunità di lingua francese
per gli immigrati francofoni dal
terzo mondo. Da parte italiana
erano presenti il Moderatore, alcuni membri del Comitato CEVAA, il Sovrintendente dell’] 1”
Circuito ed il responsabile del
Servizio Migranti della Federazione.
L’idea di un lavoro a Roma
fra gli immigrati francofoni dal
terzo mondo, in particolare dall’Africa, era nata alcuni anni fa,
nel 1982, e dibattuta in alcuni
incontri del Comitato CEVAA
con i pastori di Roma. Si era
riconosciuta la responsabilità
delle nostre comunità nei confronti di questi immigrati che
vivono una realtà di emarginazione e spesso di sfruttamento
e si era pensato di fare appello
alla (3EVAA per l’invio di un
pastore, preferibilmente africano, per organizzare questo lavoro in collegamento stretto con
le comunità locali.
Il Consiglio della CEVAA già
nelle sedute del 1983 ma in particolare in quelle del 1984 ha
preso a cuore il progetto tanto
da iscriverlo come « Azione A
postolica Comune » cioè azione
di cui tutta la CEVAA si sente
responsabile e partecipe sia nella riflessione che nell’accompagnamento.
Nella riunione di Roma si e
dunque cercato di definire il
progetto che viene ad inserirsi
bene nella riflessione portata
avanti dal Servizio Migranti della Federazione e nell’invito del
l’ultimo Sinodo a prendere in
seria considerazione la realtà
« dello straniero che è dentro
le tue porte ».
Si è considerato importante
l’apporto di un pastore africano che in un certo senso vivrà
in prima persona molti dei problemi dei migranti e potrà essere loro vicino, ma non si può
delegare a questo pastore il « no
cp legato soprattutto agli armamenti nucleari. Le Chiese sono
chiamate ad assumersi in prima
persona il compito dell’azione e
predicazione evangelica e della
pratica cristiana per correggere questa tendenza.
Sempre in questo contesto è
stato votato ancora alTunaniraità un documento di condanna
per la situazione in Naniibia,
nel quale fra le altre cose si lancia un appello a tutte le Chiese
nel CEC, in particolar modo
quelle d’Africa ed Europa, al fine che esse continuino « a smascherare e condannare l’intensa
e ingannevole attmtà diplomatica del Sud Africa» (è importante sottolineare che Botha,
Primo ministro del regime bianco sudafricano è stato ricevuto
dal capo della Chiesa cattolica,
scandalizzando così milioni di
africani e suscitando vibrate
proteste da parte dei cristiani
di quelle terre).
Infine bisogna anche tenere
conto nel riferire i contenuti della seduta del CC che non tutto
è rose e fiori. Purtroppo. A volte, soprattutto in riunioni plen^
rie la temperatura sale. Si discute con fervore e forza su questioni delicate che obbligano tutti i delegati a compiere spericolati esercizi di equilibrismo verbale per evitare fratture fra le
componenti che di fatto sono
più potenti come le Chiese ortodosse da un lato e alcune denominazioni protestanti dall’altro.
Ma il buon senso prevale grazie
alla diplomazia e alla saggia utilizzazione delle parole. Gli scontri più aspri avvengono quando
si tratta di nominare commissioni e comitati dove è necessario usare il bilancino per dosare bene le candidature: tanto
di ortodossi, tanto di luterani,
tanto di battisti, di donne, di negri, di laici, di giovani! E’ una
girandola di nomi e di dosature
sul pelo dello 0,1 per cento che
fa rizzare i capelli. Ma anche
questo fa parte del lavoro ecumenico che non è esente da rapporti di forze presenti in qualsiasi organizzazione collettiva.
Gioele Fuligno
stro » lavoro. Si è perciò deciso
di affiancarlo a una persona che
possa prendersi carico di .tutto
il lavoro sociale che inevitabilmente verrà alla luce. Ma tutto
ciò non solleva le comunità romane dalla loro responsabilità.
Sono perciò le comunità valdesi e metodiste di Roma che dc>
vranno maturare un’apertura ed
una collaborazione che saranno
vitali perché questo progetto divenga im vero servizio verso
questi fratelli e sorelle nostri
ospiti.
Ora la CEVAA è impegnata a
cercare la persona adatta a questo lavoro, la Tavola dal canto
suo deve risolvere i problemi
logistici. Il progetto ha fatto un
passo avanti, ma il cammino è
ancora lungo.
K. C.
Appello urgente per il Madagascar
I danni causati dal ciclone tropicale «Kamisy» (280 km. orari) sono molto gravi specialmente nelle regioni di Diego-Suarez
e di Majunga: case scoperchiate,
alberi abbattuti, migliaia di persone senza tetto, molti morti e
feriti.
Gli edifici della Chiesa di Gesù del Madagascar, le scuole protestanti, i templi, i convitti, i
presbiteri, i foyers sono fortemente danneggiati.
Scrive il segretario amministrativo:
« Di fronte a questa situazione
abbiamo esortate i fedeli a non
lasciarsi sopraffare dallo scoraggiamento perché è effettivamente nelle avversità che deve forgiarsi la tenacia della loro fede.
E Dio sia lodato, sì sono subi
to ripresi e, tutti insieme, ci siamo messi alacremente al lavoro
per rimettere in buon stato tutto ciò che poteva essere riparato
secondo i loro mezzi.
Disgraziatamente, l’ampiezza
dei danni supera nettamente le
nostre possibilità.
Così vi sottomettiamo l’entità dei danni:
regione di MAJUNGA
REGIONE DI DIEGO-SUAREZ
nr. natura
4 scuole
2 convitti
2 foyers
35 templi
16 presbiteri
danno
175.000.000 fmg
45.000. 000 »
30.000. 000 »
215.000. 000 »
225.000. 000 »
nr. natura
5 scuole
4 convitti
3 foyers
10 templi
15 presbiteri
danno
150.000. 000 fmg
50.000. 000 »
35.000. 000 »
100.000. 000 »
250.000.000 »
Totale 585.000.000 fmg
pari a 2,3 miliardi di lire c.a
Totale 690.000.000 fmg
pari a 2,7 miliardi di lire c.a ».
Consapevoli, come popolo valdese, di quanto dobbiamo alla
solidarietà di chi ci è stato 'vicino nel corso di tutta la nostra
storia, compresa quella attuale,
cerchiamo in qualche modo di
rispondere a queste appello con
altrettanto entusiasmo e fiducia.
Le offerte vanno inviate alla
Tavola Valdese a Roma: c.c.p. n.
998005 specificando «Appello urgente per il Madagascar ».
6
Pi,
•il.
6 cronaca delle Valli
28 settembre 1984
Quale
ecume
nismo?
Mentre ci si appresta a guardare al nuovo anno ecclesiastico
e alle iniziative da rilanciare ci
si chiede: come impostare una
attività ecumenica nel pinerolese, su quale base, con quali
obiettivi e prospettive?
Dopo le esperienze buone e
meno buone di questi ultimi anni, c'è da. domandarsi, per esempio, se i collettivi biblici, nella
loro forma attuale, non abbiano
fatto il loro tempo. In altre parole direi che oggi è necessario
per noi tutti ridefinire, nel pinerolese, la nostra volontà e disponibilità ecumenica, uscire
dalla genericità, indicare con
chiarezza (fin dove ci è dato di
vedere ma senza nasconderci) U
possibile cammino che vogliamo
percorrere insieme, individuando degli obiettivi, anche minimi, ma raggiungibili. Questo vale e per i collettivi biblici che
vivono un delicato momento di
aggregazione anche perché non
è chiaro l'obiettivo che ci si pone (c’è un obiettivo comune?), e
per il discorso spinoso dei matrimoni misti (nulla di nuovo
sotto il sole) e per il nostro comune impegno nel mondo del
lavoro (la diocesi ha una « sua »
« pastorale del lavoro », mentre
per noi il problema si pone ad
un diverso livello — ma ce lo
poniamo davvero come chiese?).
Lo studio del testo di Lima —
che è stato presentato e discusso nelle nostre chiese — non
sembra averci prospettato novità praticabili (devo riconoscere,
tra l’altro, che il più duro e critico intervento sul testo di Lima l’ho sentito nella biblioteca
della diocesi di Pinerolo da parte di don Franco Trombotto);
ma allora, se la via di Lima non
ci pare la buona via, quale indicare? Esiste una via ecumenica e se sì come la si può percorrere in concreto nella nostra
realtà? L’interrogativo resta aperto davanti a noi.
Inutile negarlo, c’è oggi molto meno entusiasmo, voglia, disponibilità degli anni passati
(delusi... ma non rassegnati).
Perché questo? Ritengo che valga la pena di analizzare a fondo questo interrogativo, perché
è soltanto a partire da questa
attenta analisi che è possibile rilanciare un confronto ecumenico vero e fruttuoso.
Personalmente individuo due
problemi che stanno alla base
di questo disagio: il primo sta
nella non novità, nella scarsa
propositività che rappresentiamo gli uni per gli altri: conoscendoci abbiamo conosciuto anche i nostri limiti, i confini entro i quali si muove la nostra
ricerca, e qui stiamo. Il secondo
consiste forse nella mancanza
di sfide, o meglio, nella nostra
comune incapacità nel cogliere
le sfide che il tempo presente
ci propone (è su questo terreno
che occorre situare l’assenza
quasi totale dei cattolici pinerolesi ai campi di Agape, in altri tempi frequentata e prepositiva? ). Poiché non credo più
che oggi siano proponibili degli
arroccamenti confessionali —
non perché manchi la tentazione ma per il fatto che il mondo
moderno non lo permette più —
bisognerà che quando parleremo di ecumenismo, in questi
prossimi anni, sappiamo che cosa intendiamo dire, che cosa vogliamo concretamente indicare,
di chi stiamo parlando...
Ermanno Genre
SCUOLA MEDIA STATALE DI TORRE PELLICE
All’inizio della settimana scorsa è stata distribuita a tutti gli
alunni della Scuola Media Statale di Torre Pellice la circolare
che riportiamo qui accanto, riguardante l’ora di religione per
Tanno scolastico appena iniziato.
Dalla lettura di questa circolare, è difficile non ricavare la
netta impressione che si tratti
sostanzialmente di un tentativo
di salvare ad ogni costo l’ora di
religione in quanto tale. Non solo, ma l’ultimo paragrafo suona
decisamente come una forte
pressioné contro l’esonero.
La circolare è firmata dalla
Preside, a nome del Collegio Docenti, ma alcuni insegnanti vaidesi, interpellati in proposito,
hanno dichiarato che il testo distribuito agli allievi non è stato
discusso in sede di Collegio: in
quella sede l’insegnante di religione aveva solo fatto la proposta di fare un’ora di religione
diversa rispetto al passato, anche perchè tale ora o veniva disertata da numerosi esonerati o
veniva svolta con scarso interesse da parte dei non esonerati.
Non mettiamo in dubbio il
fatto che la circolare partisse da
una buona intenzione, ma ci
sembra per lo meno che la cosa
sia stata decisa con troppa frettolosità e che, soprattutto, non
sia conforme alla legislazione
tuttora vigente in materia. Fino
a prova del contrario, infatti,
l’ora di religione è quella dell’insegnamento della religione
cattolica nella scuola di stato.
Anzi, _ciò è stato ribadito dalla
circolare del Ministro della P. I.,
On. Falcucci, nel mese di giugno
scorso.
Ci sembra dunque che il ciclostilato in questione vada nella stessa direzione della preoccupazione espressa in questi
giorni dalla Presidenza della
CEI, la quale teme una dequalificazione delTora di religione
tradizionale e corre ai ripari per
salvaguardarla, magari rendendola « diversa » appunto. Ciò che
a noi Valdesi sembra inammissibile, tanto più dopo l’entrata
in vigore della Legge n. 449 delTll-8-84, è che in base a questa pretesa « diversità », si cerchi di convincere tutti dell’utilità e della indispensabilità delTora di religione a scuola. Senza parlare del fatto che tale « diversità » può essere in sè legittima solo a determinate e precise condizioni: in base al DPR
419 del 1974 art. 3, una variazione dei programmi di una materia che coinvolga la struttura
stessa del corso è ammessa solo
come sperimentazione autorizzata direttamente dal Ministero.
Altrimenti è fuori legge.
Probabilmente la Preside della Scuola Media Statale e l'insegnante di religione si sono rese conto, in un secondo tempo,
della inopportunità del ciclostilato, visto che oggi, lunedì 24
settembre, è stata data agli al
'(3
lievi la seguente comunicazione:
« Il ciclostilato a suo tempo distribuito sull’ora di religione non
aveva assolutamente secondi fini: voleva essere il tentativo di
gestire in modo diverso un’ora
di lezione prevista dalle leggi in
vigore. Per evitare fraintendirnenti si ribadisce comunque il
diritto dei genitori di chiedere
per i propri figli l’esonero dalla
lezione di religione o di dichiarare per essi l’esenzione da tale
insegnamento in base alla Legge n. 449 dell’ll - 8 - 84 ».
Questo comunicato tardivo non
Jean-Jacques Peyronel
La circolare
del Collegio docenti
La presente è per comunicare a tutte le famiglie che. nel corso dell'anno
scolastico 1984/1985, il programma di
religione assumerà contenuti diversi da
quelli che fino ad oggi hanno costituito
l'asse portante della disciplina stessa.
nemiche, filosofiche senza trascurare
gli opportuni e necessari riferimenti
storici e geografici.
L ora di religione ed il suo insegnamento non sarà infatti un « qualcosa »
di confessionale ed ideologico staccato dal contesto delle altre materie scolastiche, bensì una fonte di studio aperta a tutti e inserita in modo coerente nello spirito dei nuovi programmi e nelle tematiche formative della
scuola media.
Pertanto si parlerà di storia delle
religioni con riferimento al: Buddismo,
Ebraismo, induismo, islamismo, Egizianesìmo. Riforma, Controriforma.
La disciplina infatti avrà lo scopo
principale di far conoscere le più diverse e disparate confessioni religiose
con le loro implicazioni sociali, eco
Nel ribadire che la base della materia sarà la « cultura » nel senso più
ampio del termine e non la confessionalità, ricordiamo ancora alle famiglie
che è sempre possibile richiedere per
i propri figli l'esonero: in questo caso
però significherà allontanarsi da un'ora
di studio formalmente analoga alle altre.
Per il Collegio Docenti
La Preside Prof. L. Rasetti
REGIONE PIEMONTE
Per la cooperazione
Il Consiglio regionale ha approvato un provvedimento legislativo in favore della cooperazione.
« L’importanza e l’urgenza di
questa legge — si legge nella relazione — si spiegano con il quadro sodo-economico del Piemonte: la disoccupazione è ancora aumentata, come risulta
dalle iscrizioni agli uffici di collocamento, e si sta consolidando
un’area di lavoratori in cassa integrazione a zero ore senza prospettive di poter rientrare nelle
aziende. A fronte di questa situazione stanno crescendo, in
quantità e qualità, le cooperative
di produzione e lavoro. E’ dunque importante un’attività di sostegno a queste piccole imprese
per consentire ai disoccupati, soprattutto ai giovani, e ai cassintegrati o licenziati di trovare nel
lavoro autonomo un’alternativa
alla disoccupazione ».
A tal fine la legge prevede contributi di avviamento, ner le cooperative di nuova costituzione, e
di investimento, sia per quelle
nuove che per quelle già avviate,
oltre che un apposito fondo di
garanzia e contributi per il leasing.
Attraverso i propri Enti strumentali la Regione fornirà anche strumenti e strutture tecniche per poter redigere i progetti
di attività e per gestire le cooperative. Per evitare interventi di
puro assistenzialismo, le aziende,
che vorranno accedere ai benefici previsti, dovranno dimostrare
la propria capacità economica
ed imprenditoriale, attraverso la
presentazione di progetti di sviluppo triennali o almeno biennali; la Regione attuerà i controlli necessari.
Ora di religione
formaimente uguale alle altre?
In breve
Terapia antifumo
Una circolare del collegio dei docenti che non mette in discussione
i contenuti dell’ora, ma i diritti di libertà di genitori e allievi
fa che confermare che tutta la
questione è stata decisa e gestita con una certa leggerezza e
senza valutare le ripercussioni
che inevitabilmente avrebbe provocato, specie a Torre Pellice.
Dopo l’entrata in vigore dell’Intesa con le chiese valdesi e metodiste e in attesa della prevista
legge di attuazione del Nuovo
Concordato, ci sembra che, su
una questione così delicata, sarebbe stato più corretto agire
con maggiore oculatezza.
LUSERNA S. GIOVANNI —
Una terapia di gruppo antifumo, a cura della Lega « Vita e
Salute », si svolgerà nelTAuditorium Comunale di via ex Internati e deportati 26.
La durata è di 5 giorni, da
domenica 30 settembre a giovedì 4 ottobre, ogni sera alle
ore 20.30.
Tale programma è conosciuto come « Piano dei 5 Giorni »
ed in effetti, statistiche alla mano, dal 60 al 90% dei partecipanti riesce a smettere di fumare, disintossicandosi completamente, sebbene una parte
di essi abbia fallito con altri
metodi.
Il « Piano » è stato ideato nel
1959 dai dottori E. J. Folkemberg e J. 'Wayne Mac Farland.
Dopo aver ottenuto un considerevole successo negli Srati
Uniti si è diffuso nel mondo intero con esiti molto positivi.
Nella vicina Francia si tengono 150 « Piani dei 5 Giorni »
all’anno e in Italia una sessantina.
Esso è concepito secondo criteri scientifici e consta di 5 sedute serali, ognuna delle quali
è divisa in una parte psicologica
e in una parte fisiologica, presentate da specialisti nella materia
o da animatori qualificati della
Lega « Vita e Saiute ».
Non si prescrivono medicinali ma una dieta disintossicante,
per tutta la durata del piano,
oltre a semplici pratiche idroterapiche e respiratorie. Lo spirito e la dinamica di gruppo, oltre ad appropriati filmati, sono
pure fattori determinanti il felice esito della cura.
Si partecipa gratuitamente in
quanto la Lega promotrice si
sostiene con le quote associative e con contributi volontari.
Talvolta vi è anche il sostegno di organismi pubblici o
privati, quali assessorati alla
Sanità o Lega per la lotta contro i tumori.
Referendum
sulla contingenza
PINEROliO — Il PCI ha chiuso la raccolta di firme per indire il referendum abrogativo
delle norme che limitano la misura della indennità di contingenza maturata nel corso del
1984.
La raccolta è stata chiusa anticipatamente affinché i tempi
tecnici di controllo della Corte
di Cassazione ed i successivi
adempimenti di legge consentano di indire il referendum già
nel prossimo anno. Nel tempo a
disposizione (4 settimane) nel
pinerolese hanno firmato circa
1450 cittadini.
Nuovo posto
di prestito
PINEROLO — li 17 settembre è stato aperto, in zona Serena, in via Giovanni XXIII,
nell’edificio della Scuola Media,
dove già sono ubicati i locali
del Centro Rete, un nuovo posto di prestito, gestito dal dott.
A. F. Parisi.
Giorni di apertura : lunedì h.
14-16.30; giovedì h. 11-12 (a disposizione in particolare per visite guidate in biblioteca e contatti con le scuole); venerdì h.
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4
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7
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fed
28 settembre 1984
cronaca delle Valli 7
AMNESTY INTERNATIONAL
L’impegno del “nucleo Val Pellice
’’ ®
Confcoltiwatori
Sono trascorsi diversi mesi da
quando ha avuto inizio nella Val
Pellice l’attività dei soci di Arnnesty International e si è costituito ufficialmente un « Nucleo »
facente parte della Circoscrizione Piemonte - Valle d’Aosta. Di
questo si è già data notizia in
un articolo nel n. 9 de « L’EcoLuce » ed ora è tempo di dare
un resoconto più ampio e aggiornato degli sviluppi di tale
attività. Come il Nucleo dei soci
di A. i. si sia fatto conoscere
nella valle soprattutto tramite
una Mostra fotografica itinerante esposta presso municipi, scuole e chiese, è stato già detto,
ma ora dobbiamo se^ire l’iter
di questa Mostra fuori della valle. in altri Comuni, come Baznoio e Pinerolo, dove ha sostato a lungo soprattutto presso
’e scuole, poi Perosa Argentina
e Pomaretto. In quest’ultima località, in occasione della festa
Pentecoste ’84 è stata esposta
all’Eicolo grande ed è stata ripresa dalle telecamere di Protestantesimo per la trasmissione del 25 giugno.
Distribuendo il materiale di
propaganda e discorrendo con
i.a gente, i soci hanno presentato
• operato di Amnesty in favore
dei diritti dell’uomo in una zona
li j\e questa era ancora poco no
TORRE PELUOE
SAE Piemonte
Il Segretariato di Azione Ecumenica - Piemonte organizza un
incontro regionale in collaborazione col SAE di Torre Pellice
per domenica 30 settembre con
litrovo ore 9.40 davanti al Tempie valdese. Dopo il culto e il
pranzo lezione a due voci —
Giorgio Tourn e Mario Polastro — su « Sacerdozio comune
dei credenti e ministero ordinato nella vita e nella riflessione delle Chiese» (ore 14.45). Li* il già di chiusura guidata da
Mons, Pietro Giachetti e dal
past. Enrico Paschetto.
Hanno collahorato a questo
immero: Leonardo Casorio Renato Coisson - Giovanni
Conti - Aldo Rutigliano - Franco Taglierò - Cipriano ToumRoberto Vicino.
ta. Anche se le fotografìe della
Mostra testimoniano di per sè
delle atrocità che si commettono nel mondo, il più delle volte
per ordine dei governi stessi, non
si è trattato solo di una semplice presentazione di foto in tante diverse località, ma contemporaneamente si è anche fatto
un « discorso » per denunziare
le violazioni dei diritti umani
e per parlare di Amnesty e della
sua lotta per il rispetto di questi diritti, iniziata nel 1961 a
Londra ed ora portata avanti
da migliaia e migliaia di persone in tutte le parti del mondo.
In questo senso sono stati efficaci gli interventi nelle scuole
medie di Pino Mercurio e Sergio
Rostagno, membri di A. I. di
Torino, mentre per gii studenti
ed i professori del Liceo scientifico di Pinerolo il giudice Amos
Pignatelli ha tenuto una dotta
conferenza sulla Dichiarazione
Universale dei diritti deU’uomo
e il responsabile della circoscrizione Piemonte, Stefano_ D’Errico, ha presentato l’attività di
Amnesty International.
A Torre Pellice nel mese di
luglio nelTambito della 2“ Rassegna culturale torrese promossa dal Comune, è stata esposta
al Collegio Valdese la Mostra
fotografica documentaria e si
sono raccolte numerose firme
per ottenere dai governi il rilascio, di uomiiii incarcerati per
motivi di opinione. In questa oc- '
casione si è svolta nell’Aula sinodale una manifestazione pubblica con la partecipazione degli
avvocati R. Jouvenal e F. Gianaria che hanno tenuto delle
conferenze molto interessanti,
seguite da un dibattito.
•Ha particolarmente colpito
l’attento uditorio la sofferta testimonianza, di prima mano, dell’aw. Gianaria sulle atrocità
commesse in Uruguay, di cui
egli è venuto a conoscenza durante un suo recente viaggio in
questo paese dove i militari al
potere hanno instaurato un feroce regime dittatoriale.
« La realtà in Uruguay — egli
ha detto — è più triste e drammatica di quello che uno può
pensare ». L’uso della tortura
nei riguardi dei perseguitati politici è un fatto quotidiano ed
è programmato in modo scientifico: tortura fisica e tortura
psicologica, come dimostrano
tra gli altri questi esempi: dei
prigionieri vengono tenuti in
pozzi profondi 23 ore su 24 oppure sono tenuti al buio anche
per 140 giorni, in modo che diventano ciechi. Ha poi racconta
•* ’
PINEROLO — In occasione del Convegno che la Confcoltivatori Nazionale
terrà il giorno 29 settembre a Torino
presso la Sala Valentino del Teatro
Nuovo sul tema « Arco alpino: realtà e
prospettive », la Confcoltivatori di Pinerolo organizza un pullman gratuito.
E' prevista inoltre la visita al Salone della montagna che si svolge nello
stesso periodo a Torino Esposizioni.
Per informazioni rivolgersi alla Sede
di Pinerolo della Confcoltivatori In via
, Montegrappa 33 tei. 77303 . oppure
presso i recapiti comunali.
Mostre
Nella foto: un torturato in Cile. Amnesty International è una
organizzazione che lotta per la abolizione della tortura m tutto
il mondo.
to che la polizia per costringere
una ragazza, che era stata arrestata, a parlare, Taveva portata in elicottero sul mare e Taveva minacciata di buttarla
giù. Queste ed altre terribili torture vengono inflitte ai detenuti
politici in Uruguay.
Le fotografie di questa mostra
itinerante di. Amnesty .Interna'tional prcivehgonb da diverse
aree geografiche e politiche perchè Amnesty International vuole mantenersi assolutamente imparziale. Così vediamo imnaagini degli ospedali psichiatrici in
URSS e immagini di tortura in
Bolivia o in Perù. Ci sono molte
foto del terzo mondo, dove più
ohe mai si sevizia, si tortura e
si impicca. Purtroppo più di un
terzo dei governi del mondo negli armi ’80 ha usato o tollerato
l’uso della tortura e dei nialtrattamenti inflitti ai detenuti. A. I.
nel suo rapporto sulla tortura
cita denunzie da 98 paesi in tutte le aree del globo. Queste notizie si potevano anche leggere sul tabellone presentato alla Mostra allestita a Pinerolo a
cura del Nucleo « Val Pellice »
nelTambito della Mostra - Mercato delTArtigianato (25/8 - 2/9).
Oltre a questo tabellone contro la tortura attirava l’attenzione dei visitatori quello
contro la pena di morte, su cui
si leggeva: « nel 1983 giustiziate
1.699 persone e 1.160 nuovi coridannati a morte ». Queste le cifre ufficiali, ma quanti saranno
stati realmente nelT83 i giustiziati in tutto il mondo? La Mostra di A. I. a Pinerolo ha su
scitato im grande interesse: molte richieste di informazioni, nuove iscrizioni e tante firme (quasi duemila) contro la tortura e
per il rilascio dei prigionieri.
L’attività del Nucleo « Val Pellice » non si è esaurita con queste manifestazioni. Negli ultimi
mesi si sono tenute diverse riunioni; particòiarmente. import^n’te quella in cui si è rivoltò un
appello ai giovani perchè vogliano dare un senso alla loro vita
lavorando in Amnesty per il rispetto dei diritti umani. In altre
riunioni sono intervenuti i responsabili della Circoscrizione
Piemonte - Valle d’Aosta in vista della trasformazione del Nucleo « Val Pellice » in Gruppo in
formazione e, dopo un periodo
di tirocinio, in Gruppo di adozione, cioè di adozione di prigionieri per motivi di opinione.
Per il mese di ottobre dal 14
al 21 è stata indetta da Amnesty
International la « Settimana del
prigioniero » il cui tema speciuco è « Donne in prigione ». Saranno presentati 11 casi di donne incarcerate per motivi di coscienza, per il cui rilascio si raccoglieranno firme e si interesseranno Gruppi e Associazioni femminili per una azione comune.
Il lavoro dunque per i soci di
A. I. non è finito e non sarà mai
finito finché ci saranno nel mondo persone tenute in carcere o
in campi di prigionia unicamente a causa delle loro convinzioni
politiche o religiose oppure della loro etnia, razza, sesso, lingua o colore della pelle.
Anna Marnilo Reedtz
TORRE PELLICE — Dal 22 settembre
al 14 ottobre mostra sul Piano Particolareggiato delia zona delia ex Stamperia Mazzonis di Torre Pellice. Itinerario storico-progettuale, presso l'Atrio
del Palazzo Comunale.
Amnesty International
TORRE PELLICE — Sabato 29 settembre alle ore 17 al Centro di Incontro
avrà luogo la riunione del Nucleo Val
Pellice di Amnesty International In cui
sì discuteranno i seguenti argomenti:
1) Nucleo o Gruppo in formazione?
2) Ripartizione tra i soci dei vari settori di attività Amnesty;
3) » Settimana del prigioniero » 14/21
ottobre: tema « Donne in prigione ».
« Io sono la risurrezione e la
vita; chi crede in me, anche
se muoia, vivrà ».
(Giov. 11/25)
La Chiesa Evangelica Metodista di
Piacenza esprime la propria, cristiana
simpatia ai familiari dell'a sorella
Giuseppina Solari
nella ferma speranza della risurrezione.
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USSL 43 • VAL PELLICE
Guardia Medica :
Notturna: tei. 932433 (Ospedale Valdese).
Prefestiva-festiva: tei. 90884 (Ospedale Mauriziano).
Guardia Farmaceutica ;
DOMENICA 30 SETTEMBRE 1984
Lusema San Giovanni: FARMACIA
CALETTO - Via Roma 7 - Telefono
909031.
Ambulanza :
Croce Rossa Torre Pellice: telefono 91.996.
8
8 uomo e società
28 settembre 1984
INTERVISTA AL PASTORE BRUNO TRON
Al vaglio degli immigrati
Una ’’piattaforma di richieste” sta per essere presentata ai parlamentari - Ricongiungimento familiare e inalienabilità dei diritti acquisiti
Riprendendo il tema deH’articolo « Lo straniero che ■vive dentro le tue porte» pubblicato sul n. 35 del 14/9, rivolgiamo alcune domande al past. Bruno Tron, segretario del Servizio migranti
della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia.
le forze politiche. Anche per le
chiese?
— Anzitutto prendiamo la scadenza più immediata e cioè la
consultazione di fine mese.
— Come abbiamo detto nella
relazione presentata al Sinodo
e all’Assemblea battista, la consultazione che si svolgerà a Ror
ma il 29-30 settembre rappresenta per noi ima scadenza molto importante. Come Servizio
migranti infatti abbiamo operato delle scelte, ci siamo dati delle linee di lavoro, e vogliamo
sottoporre questo quadro al giudizio — se posso così dire —
dei migranti stessi. E’ questo
del resto un orientamento che
ispira tutta la politica del Servizio migranti ; quello di confrontare continuamente quello
che vogliamo fare con i diretti
interessati, con i migranti.
ro?
E che cosa sottoporrete lo
— Quella che abbiamo chiamata la nostra «piattaforma di
richieste» che verrà presentata
ai nostri parlamentari attraverso i canali più opportuni di cui
disporremo. Vogliamo sentire
dai migranti se sono queste effettivamente le loro esigenze
più forti, più immediate e quali
altre esigenze, che eventualmente noi avessimo dimenticato,
vanno aggiunte a quelle.
— Puoi , fare qualche esempio?
— Studiando le proposte di
legge che tuttora giacciono in
Parlamento, abbiamo individuato questi punti.
La questione del ricongiungimento^ familiare. E’ un diritto
che è 'asserito fortemente dalle
convenzioni intemazionali che
anche il nostro paese ha sotto
< L'Eco delle Valli Valdesi <
Tribunale di Pinerolo N. 175.
Rea.
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scritto. Ci sembra che questo
ricongiungimento debba avvenire senza alcuna limitazione se
non quella del grado di parentela. Mentre le proposte di legge ci parlano di alloggi adeguati, di salari adeguati e le istanze che devono verificare questa
adeguatezza sono le più disparate, uffici comunali,^ ufficio del
lavoro, altri uffici. Ci sembra
che queste condizioni rappresentino una limitazione ingiusta
che in pratica agisce da catenaccio: sappiamo tutti quale
crisi di alloggi esista oggi.
L’altro punto che abbiamo individuato è quello dell’inalienabilità di certi diritti acquisiti.
Oggi il lavoratore straniero, anche quello regolare, può essere
rimpatriato dalle autorità per
molteplici ragioni. Chiediamo
quindi che dalla legislazione sia
tolta la facoltà concessa a istituti pubblici — polizia o altri —
di rimpatriare lo straniero, dopo un certo numero di anni di
sua permanenza in Italia. Ci sono poi i benefici sociali, come
pensioni e altri, che l’immigrato può avere maturato; questi
devono spettargli comunque, anche se rimpatria. Questo naturalmente sempre nell’ambito delle disposizioni e delle norme di
legge che regolano i rapporti di
lavoro dei lavoratori italiani :
quello che snetta ai nostri lavoratori italiani deve essere riconosciuto anche ai lavoratori
stranieri dopo un certo numero
di anni di presenza in Italia.
— Porse per le chiese di indicazioni immediate ne verranno di meno. Gli immigrati che
abbiamo invitato, isolati o rappresentanti di gruppi, non sono
probabilmente in contatto con
alcuna delle nostre chiese e credo che se noi poniamo loro la
domanda : « Che cosa volete
che facciamo? » può darsi che
non abbiano una risposta, perché il mondo delle nostre chiese
è per loro ancora abbastanza
estraneo. Però può darsi che
qualche utile indicazione immediata possa anche venire da
questa consultazione.
tante dei parlamentari, un rappresentante dei sindacati, un
rappresentante dei mass media italiani, un rappresentante del Comune di Roma, perché vogliamo che questa voce
dei migranti giunga loro. La
consultazione non è certo il primo incontro con i migranti, se
ne fanno diversi e il comune di
Roma, per esempio, ha messo
in piedi una consulta. Però abbiamo notato che sono sempre
gli stessi gruppi di migranti rappresentati in queste riunioni :
gli eritrei, i filippini, i capoverdiani quelli un pochino più organizzati, più gli studenti palestinesi, gli studenti iraniani e
cosi via. Mentre noi cerchiamo
in questa consultazione di dare
spazio soprattutto ai lavoratori
clandestini: zairiani, gente del
Burundi, tunisini, marocchini,
indiani, cingalesi. Cerchiamo di
farli venire a questa consultazione per avere anche una voce
un pochino nuova.
— Qualche dato organizzativo.
— La consultazione avrà luogo nei locali della Facoltà valdese di Teologia (via P. Cossa
42) il 29 e il 30 settembre con
inizio alle ore 10 del sabato.
Avremo alcuni interventi programmati ma grande spazio sarà dato al dibattito. Essendo
una consultazione tecnica la partecipazione è per invito, ma se
qualcuno è interessato ad assistere ai lavori lo accoglieremo
con piacere.
A cura di F. Giampiccoli
RDT - DOCUMENTO SULLA PACE
— In che linea avete preparato questa consultazione?
— Abbiamo ritenuto impor
tante invitare un rappresen
II
è
silenzio
contro Dio
— Da questa consultazione
verranno dunque indicazioni per
INSERTO
Assemblea
battista
Abbiamo stampato l’inserto « Assemblea battista » in
un numero di copie superiore alle prenotazioni raccolte
nel corso dell’Assemblea stessa. Le chiese che desiderassero riceverne altre copie lo
potranno fare scrivendo alla
redazione o telefonando (011/
655.278). Costo L. 300 la copia più spese di spedizione.
Il Sinodo della Federazione
delle Chiese evangeliche della
Repubblica Democratica Tedesca riunito nel settembre 1982,
ha adottato sulla questione della pace un documento di cui riportiamo i passi più significativi.
...La minaccia dei nuovi sistemi di armamento contro ogni
vita è ima sfida per la nostra
fede. Se l’accettiamo in silenzio,
ci poniamo in contraddizione
con Dio creatore perchè la missione che egli ci ha affidato è
quella di conservare e non di
distruggere il creato. Pertanto
poniamo alle nostre comunità le
seguenti domande:
— I cristiani hanno il diritto
di partecipare alla preparazione
di una difesa mediante le armi
nucleari allorché è certo che
questa difesa distrugge in maniera irreversibile ciò che essa
dovrebbe proteggere?
— I cristiani hanno il diritto
CONSIGLIO MONDIALE DEL MIR
La Strategia nonviolenta
Dal 3 al 13 ago.sto ha avuto
luogo in Francia il Consiglio
Mondiale del MIR (Movimento
Internazionale della Riconciliazione), movimento nato da cristiani di confessioni diverse che
hanno visto nell’amore manifestato da Cristo la forza per vincere ogni male, e si sono perciò impegnati per adoperarsi
con la nonviolenza per un mondo di pace e di giustizia. Oggi
il MIR ha sezioni locali in una
trentina di paesi. Tra i suoi
membri ci sono ora anche persone di altre religioni e fedi.
L’ultimo Consiglio Mondiale del
MIR ha avuto luogo in India
nel gennaio 1981.
Questa volta un centinaio di
delegati e di ospiti di tutti i continenti ha partecipato ai lavori
approfondendo i temi nord-sud,
est-ovest; teologia della pace e
impegno delle chiese; educazione alla pace; addestramento alla nonviolenza; donne e nonviolenza; economia nonviolenta ecc.
Hildegard Goss-Mayr ed il gesuita Luis Perez Aguirre dell’Uruguay hanno parlato del sistema economico mondiale che sta
militarizzando e distruggendo i
paesi del Terzo Mondo, ma anche della profonda fede dei poveri che stanno combattendo
con la nonviolenza sperimentando la forza di liberazione del
Vangelo. Tutte queste lotte in
vari paesi sono coordinate da
SERPAJ (Servicio Pax y Justicia in America Latina) che aderisce al MIR.
Varie persone hanno parlato
delle azioni nonviolente contro
la corsa alle armi e dei ponti tra
l’est e l’ovest che il MIR sta costruendo in Europa e negli USA.
I partecipanti della Repubblica
Democratica Tedesca (l’unico
paese comunista presente) stanno lavorando in questa direzione. Bo-wirmark, deiegato svedese, ha riferito sul Consiglio Ecumenico delle Chiese nel quale
egli è impegnato, e sulle dichiarazioni di varie chiese contro
la corsa al riarmo. Il MIR vuole sollecitare le chiese ad impegnarsi a mettere in pratica la
sua dichiarazione di Vancouver
1983 contro le armi nucleari.
Emilio Castro, il nuovo segretario del Consiglio ecumenico
delle Chiese, nella sua prima conferenza stampa ha detto di essere membro del M.I.R.
I problemi delle grandi regioni (Europa, Medio Oriente, Africa, America Latina, Asia e
Pacifico), sono stati esaminati
da gruppi di lavoro in seno al
Consiglio. Tra le altre proposte
quella del gruppo .sull’America
Latina riguardava la creazione
di una campagna mondiale contro la fame, la disoccupazione,
la disperazione e la violenza da
farsi nel periodo dell’Avvento,
(iniziata da SERPAJ-Brasile), e
una giornata di azione nonviolenta per il Nicaragua insieme
con l’Internazionale dei Resistenti alla Guerra per il primo
novembre prossimo.
II delegato delle Filippine ha
portato la recente lettera pastorale della conferenza episcopale del suo paese, che propo
di partecipare ad una minaccia
armata che rende verosimile la
catastrofe che essa dovrebbe impedire?
— I cristiani e le Chiese, di
fronte all’inimmaginabile disastro di un conflitto possono ancora giustificare la forza delle
armi come mezzo per assicurale
la pace e proteggere il prossimo?
...Avendo ricevuto da Cristo il
dono della pace e la missione di
servire questa pace, abbiamo il
dovere non solo di scartare il
pericolo di una guerra nucleare,
ma anche di assumere e di sostenere delle iniziative atte a stabilire ed a preservare la pace
fra i popoli. Il Sinodo fa proprio
il concetto di « sicurezza comune » posto in rilievo dalla sessione del CEC ad Amsterdam,
dalla Conferenza mondiale di
Mosca, nonché dal rapporto Palme. Di conseguenza il Sinodo
sottolinea e raccomanda le seguenti concrete proposte:
— Allo scopo di favorire la sicurezza comune devono essere
prese delle misure destinate a
creare un clima di reciproca fiducia;
neva una giornata nazionale di
preghiera e digiuno il 14 settembre. Per la prima volta è stata eletta una donna come presidente internazionale del MIR:
Diana Francis, quacchera inglese.
Lunedì 6 agosto i partecipanti, insieme ai membri dell’Arca,
hanno organizzato una commemorazione dell’anniversario del
bombardamento di Hiroshima.
Una parte dei partecipanti ha
fatto anche un digiuno.
Durante i lavori del Consiglio
ci sono stati vari momenti di
preghiera e di meditazione ecumenica.
L’ultimo giorno il Consiglio
si è spostato sull’altipiano del
Larzac dove 103 famiglie di contadini hanno condotto la famosa lotta contro le estensioni del
terreno militare, lotta vittoriosa
nel 1981 dopo dieci anni.
I membri del Consiglio sono
stati ospitati dalla comunità dell’Arca di Bonnecombe in Francia. In questa comunità fondata da Lanza del Vasto si cerca
di vivere la nonviolenza in tutti i suoi aspetti (educativi» religiosi, economici, alimentari,
ecc.).
Alla fine di luglio è arrivata
in Nicaragua la « Nave per la
pace » mandata da SERPAJMIR, dal Governo norvegese ed
altri governi, carica di medicinali, carta, viveri, ecc., con a
bordo Adolfo Perez Esquivel e
altri 3 IPremi Nobel, il ministro
greco Melina Mercuri e altri.
Hedi Vaccaro
— In Europa devono esiet
create delle zone di riduzione e
di decongestione militari che
conducano progressivamente a
denuclearizzare delle regioni;
— Nella strategia del disarmo
devono essere introdotti sistemi
manifestamente difensivi unitamente a misure di disarmo calcolate ed unilaterali. Le misure
unilaterali di disarmo devonosboccare in azioni bilaterali o
multilaterali di disarmo per garantire la sicurezza comune al
livello militare più basso;
— L’attuazione della proposta
di Mosca e cioè l’introduzione
di una moratoria in ciò che concerne la « retorica ostile » faciliterebbe l’educazione alla pace
e contribuirebbe a ridurre le reciproche paure che si traducono
in minacce.
L’arricchimento che la Chiesa
ha ricevuto dalla propria collaborazione ecumenica non dispensa le comunità dal compiere
sforzi propri, ma al contrario esige da loro, su un piano locale,
una testimonianza ed un seivizio in favore della pace.
Il Sinodo rileva che i cristiani
non si accontentano di parlare
di pace, ma vogliono altresì agire nell’esigenza della giustizia.
Ogni volta che si tratta di azioni o di iniziative spontanee, Queste non devono essere tacciate
a priori come criminali oppure
essere ignorate. In quanto espressione dell’interesse esistenziale di un crescente numero di
persone, esse a volte manifestano paura e impazienza, ma anche un’aspirazione ed una speranza. Il loro positivo impegno
dovrebbe far parte integrante
degli sforzi in -vista della pace.
n
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