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ANNO LXXVI
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VITTORIA
« Nel mondo avrete tribolazione ; ma fatevi animo ; io ho
vinto il mondo ».
Giov. I6 ;33.
Nel mondo avrete tribolazione. Il
credente partecipa alla comune tribolazione degli uomini ;, non solo la sua
fede non lo immunizza dal dolore fìsico e morale, ma gfì procura sofferenze di natura spirituale che il mondo
non conosce. Gesù non illude i suoi discepoli con promesse fallaci, non li
tratta come bambini ai quali occorra
nascondere la realtà, Gesù si esprime
con austera sincerità : la tribolazione è
il clima naturale nel quale l’uomo nasce, cresce e muorfe.^ Peccatore in un
mondo decaduto, l’uomo non aspetti
dalla vita ciò che la vita non può dare
nè chieda la felicità a un mcndo ove
peccato, sofferenza e morte soiìo insopprimibili realtà.
11 credente non si meraviglia delle
forze del male operanti nel mondo nè
si scandalizza quando vienqi la sofferenza, perchè è stato preavvisalo dal
suo Signore : « nel mondo avrete tri-'
bolazione ».
Tuttavia, ha aggiunto Gesù', fatevi
animo. É’ vano cercare di consolarci
dicendo che la tribolazione non è così
grande come si pensa, o che è una
semplice crisi della natura la quale
tende ad una perfezione sempre maggiore, o che è necessaria come fonte
di lotta e di perfezionamento morale,
come sfondo cupo inteso a dar rilievo
alle luci del quadro cioè ai beni dell’esistenza.
E’ vano negare la tribolazione o vor
leene diminuire la gravità.
E’ stolto cercar di sfuggirla neUe
colpevoli distrazioni del mondo o. subirla con apatia, con muta ed inconsapevole accettazione. Nella tribolazione il credente è chiamato a farsi
animo. Anche Tuomo per esprim,erci la
sua simpatia ci esorta a farci animo.
Ma il « fatevi animo » più o meno banale sulle labbra degli ùomini, non lo
è più sulle labbra di Gesù, perchè
Gesù « parla con autorità ». Con l’autorità di chi può dire : « io ho vinto
il mondo ». In bocca di chiunque, al1.’infuori di Gesù, queste parole sarebbero sarcasmo o demenza. Ma Gesù ha
sconfìtto il peccato e la morte, ha
vinto il mondo nelTopera espiatrice
sulla croce ed è spirato col grido di
vittoria « tutto è compiuto ».
Gesù ha vinto il mondo. Ma qual
relazione esiste fra la sua vittoria e la
mia tribolazione? Ascoltate San Paolo :
« non più io vivo, ma Cristo Vive in
me ». Queste parole esprimono il rapporto ineffabile che unisce Cristo al
cristiano. Coloro che per fede s’uniscono a lui partecipano alle sue sofferenze e alle sue vittorie e ad ogni atto
della sua opera redentrice, tanto che
l’apostolo afferma audacemente d’essere risorto con lui Nella vittoria di
Cristo che, per fede, diviene vittoria
nostra, è la radice del nostro coraggio. Questo non è un’illusione, un’eccitazione momentanea, un ' artificioso
stato d’animo che, dopo effimera esal
tazione, ci lasci più stanchi e più sfiduciati che mai. No! il nostro coraggio ha il suo fondamento,' nella vittoria di Cristo, è proporzionale alla nostra fede. « Chi è colui che vince il
mondo, scrive S. Giovanni, se non colui che cred| che Gesù è il Figliuol dì
Dìo? » E ancóra : « tutto quello che è
nato da Dio vince il mondo ; e questa
è la vittoria che ha vinto il mondo :
la nostra fede ». E perchè uomo di
fede S. Paolo può dichiarare ; « in
tutte queste cose noi siamo più che
vincitori in virtù di colui che ci ha
amati ». Di Colui che è lo stesso ieri,
oggi e in eterno, di Colui che non
avendo indietreggiato davanti alla sofferenza e aña morte non permetterà
che indietreggiamo davanti alla malattia ed alla povertà, alla tentazione e
al lutto, alla derisione e alla persecuzione, a tutto quello che costituisce la
nostra tribolazione umana e cristiana
in questo mondo di peccato e di
morte. Animo dunque, fratelli, nel
nome del Signore vittorioso, animo
nella certezza dell’esaudiménto della
gran promessa« a chi vince io darò
di seder meco sul mio trono, come anch’io ho vìnto e mi son posto a sedere
col Padre mio sul suo trono ».
ALE. R.
Il 7 Dicembre 1848, una lettera
aperta di un anonimo signor X segnalava al giofnale delle famiglie valdesi,
resistenza di una strana malattia che
faceva strage in seno alle popolazioni
di certe vaUate del Pìnerolese, e più
precisamente in seno alle parrocchie
valdesi di quello che òggi in linguaggio ecclesiastico si chiama il primo distretto. Una strana malattia cui il signor X non sa bene quale nome attribuire, tanto che ondeggia alla ricerca di un termine specifico, e finisce
con il ricorrere a perifrasi più o meno
espressive : parla per esempio di
« mancanza di coraggio morale », di
« viltà spirituale ». I sintomi erano
strani : variavano da persona a persona, assumendo le forme più impensate, ma rivelavano tutti, in ultima
analisi, il timore di apparire quello che
realmente noi siam^, il timore di agire
secondo coscienza, e questo nei vari
campi di attività!!
Siccome QO anni sono passati e la
scienza con Pasteur e con Grassi toa
Ormai svelato quali e quanti siano i
'microbi alPopera per insidiare il nostro
organismo, non seguiremo ü signor X
nella sua scorribanda alla ricerca della
causa della malattia ch’egli denunzia,
anche per non avere qualche sorpresa
àh fatto di « coraggio morale » da parte
di quelle che allora, chissà perchè,
s’usavano chiamare « buone famiglie »,
« ¥aldesi della vecchia roccia », ecc.,
ecc.
Pertanto, così, per dovere di cronista, per interesse retrospettivo di cur
riosità, segnaleremo agli amanti di
cultura medica, ai dilettanti di ricerche storiche, alcuni casi clinici. Dice
adunque il nostro X : « Vi sono alcuni
(di questi ammalati!) i quali, quando
vengono interrogati sulle loro idee religiose, pensano forse a difenderle con
franchezza ed umiltà, testimoniando
della loro fede?? Niente affatto!! Essi
hanno una religione che considerano
vera, ma non hanno il coraggio di confessarlo ; resìsterebbero ai tormenti se
si volesse costringerli, ma non sanno
resistere a due semplici parole! Sembra ..loro che ciò sia una coserella
* troppo secondaria per mettersi in discordia con la gente. La loro risposta,
per finirla senz’altro, è : « Bisogna che
'^ciascuno segua la sua religione, coscienziosamente, senza informarsi di quella
dpgli altri ».
3 Vi prego di ricordare, amico lettore,
che siamo nel Dicembre 1848. Sarebbe
infatti oggi alquanto difficile di imma
4 ginarci tali sintomi! Pensate un po’ ;
I' « Vi sono mólti (ammalati!) i quali seguono coscienziosamente la loro religione, ...beninteso senza informarsi di
quella degli altri?!
Í" Il bello però viene ora : gli anima-**
¿lati in quistione erano ammalati, ma
’ 'non volevano saperne di essere ammalati ; avevano un tale terrore dì inter' ' venti a scopo di cura, che ricorrevano
^ perfino alla filosofia, o meglio alla logica per persuadere a sè st^sì ed ai
loro pastori che essi non erano ammalati! Facevano cioè dei ragionamenti
fantasiosi, prodotti dalla febbre molto
alta, di cui eccovi almeno un esemplare ; '« 1848 : siamo liberi ; quale privilegio! Oh! se i nostri padri avessero
potuto goderne (di questa-libertà) così
come noi ne possiamo godere!! Siamo
. dunque riconoscenti seguiamo fedelmente la nostra religione, a casa nostra e... stop. I nostri padri hanno dovuto morire per ottenere la nostra libertà religiosa e la nostra emancipazione ; ricordiamoli e godiamoci la libertà in santa pace, senza andarci ìmbarcàre in avventure pericolose per la
nostra quiete spirituale! ».
Il signor X nel riferire il suddetto ra, gionamento per cui prova una certa ripugnanssa, è profondamente amareggiato, nel vedersi costretto a confessare che massime di tal genere erano
fespressìone non solo degli ignoranti e
degli stolti, ma anche dei benpensanti.
Quindi amarezza profonda e sconforto
e disperata ricerca di un rimedio.
Però il signor X aveva torto, ed era
un poco ingiusto. Ingiusto nei riguardi
degli ignoranti, contrapposti ai benpensanti, perchè 1 veri colpevoli sono i
cosidetti benpensanti : quelli ciòé che
affettano una loro misteriosa superiorità, per cùi à sentono in dovere di
considerare tutte le cose dall’alto, di
fare d’ogni erba un fascio e di ogni manifestazione di vita religiosa uri’espres- ,
sione di cultura inferiore. Benpensanti : .
cioè gente che come il travicello galleggia sull’acque, portato dal vento, in
attesa che i ranocchi ne facciano la
sede dei loro armoniosi concerti ; gente
che sorride di tutto, perchè nulla conosce a fondo, e non ha ancora imparato dai divi o dalle stelle del cinema
o del teatro, i suoi grandi maestri, che
il vero sorrìso, quello che colpisce il
cuore dello spettatore, è il sorriso che
viene dal cuore, che sente qualche
cosa, mentre essi, i signori benpen
santì, non hanno un cuore, che sente e
"che soffra.
Ingiusto, caro signor X ; ma anche
avevate torto. Erano dei malati ì Vaidesi che ragionavano, così come ce,lo
dite ; erano ammalati e non sapevano
di esserlo : bisognava scendere in
piazza, entrare nelle case, con la Bibbia e con i giornali e gridare : « Tu sei
queU’uomo », bisognavà appoggiare
tutte le buone iniziative e non lasciare morire d’inedia il giornale della
Chiesa, trovandolo troppo noioso,
•troppo ricco di sermoni. Ed allora
l’hannio lasciato m,orire il giornaletto
modesto, ma esso è risorto ; ed ogni
volta che è morto tutti sì lamentavano e piangevano per la sua mancanza, « Come sapere che cosa accade
nelle nostre parrocchie? » « E chi ci
annunzia nascite, e morti, e matrimoni? » Poi, passata la prima gioia del
ritorno, tutte le liste esaurite, tutti a
dirsi : « Cronaca, molta cronaca, solo
cronaca ; il resto (sermoni, artìeoii!)
non c’interesa perchè ,noi rem siamo
ammalati! »
Ora litoma a voi, ancora una volta,
modesto ed umile, il giornaletto vostro ; modesto, ma fermamente convinto di avere anche lui la sua missione da compiere ; portarvi cronaca,
molta cronaca, ma anzitutto cronaca
■di Chiesa, cioè testimonianza di vita
spirituale, di una cronaca cioè dove non
si deve solo parlare di infanti, di morti
o di sposi, ma... anche di fedeltà, di
rinunzia, di vittoria : della tua fedeltà,
oh! giovane valdese ; della tua rinunzia,, oh! famiglia valdese ; della Sua
Vittoria, oh! Chiesa Valdese. Ci.
Chiese d'Abruzzo
Pioggia e neve ci salutano al nostro arrivo a Borrello, ma con questo
freddo umido fa vivo contrasto la calda, affettuosa accoglienza con cui quei
buoni Membri di Chiesa accolgono me
ed il Pastore Naso. Quando fuori soffia quel vento freddo che quasi sempre
accompagna la pioggia e la neve, si sta
così bene accanto ai grandi focolari atoruzzesi dove ardono ceppi di dimensioni veramente considerevoli e che
neU’intimità familiare invitano ai ricordi. Ed accanto a quei focolari, in
quelle poche ore di permanenza a Borrello, abbiamo assieme percorse tante
pzgine di storia di quella Chiesa !
Ancora una volta fu per opera di un
emigrato che la Chiesa sorse. Ritornato evangelico dalTAmerica egli volle
mettersi in contatto con la Chiesa Valdese della non lontana Schiavi d’Abruzzo. E poco dopo, in seguito alla sua
testimonianza, si senti in Borrello il bisogno della predicazione ufficiale del
Vatgelo »ed il compianto sig. Mathìeu,
allora evangelista a Borrello e poi, più
a lungo, il sig. Grilli da Chìeti, si accuparono di quel piccolo, ma entusiasta
gruppo di Valdesi, anzi per consolidar
meglio quella Chiesa il dott. Grilli chiese, alcuni anni più tardi, il trasferimento da Chieti a Borrello dove abitò
per circa due anni. Solo chi conosce
quello che fu, un tyent’anni fa, il vivere
in quei paesetti, tagliati fuori del mon-
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X-’ECO DELLE VALLL;'VALDESI. ji
do, può comprendere ^iP^’ tòsa^WiS^’
significato spiritualmente ^quièì ^ásíoce.
Potente aiuto, per l’opera di Borreilo
fu la conversione del i medico condotto
locale il ' quale divenne vero esempio
di medico cristiano. Naturalmente vi è
un operaio della..Chiesa che è parlioolarmente ricordato a Borreilo : l’evangelista Bert che vi abitò per .lunghi
anni. ”
Non ostante la pioggia che continua
a cadere e non ostante che nel vecchio
locale che ci ospita da circa trent’anni
piova..., quasi quanto fuori, quasi tutti
i membri di Chiesa e buon numero di
simpatizzanti assistono al culto. Io li
»guardo questi simpatizzanti e penso
che le possibilità della nostra opera in
Borreilo sono ancora grandi non ostan
te che l’emigrazione abbia decimato la
*
nostra congregazione ; ma è possibile’
aspettarsi grandi cose quando una
Chiesa riceve visita del suo Pastore solo
una volta al mese ?
Nevicava quando partimmo da Borrello ; il cielo ^i sta rasserenando quando giungiamo a Carunchio. Da Borreilo
a Carunchio il viaggio non è dei più
semplici. Si comincia con una gita in
automobile, poi nella tranvia Sangrita^*
na, poi in ferrovia, poi ancora in corriera. In tutto circa duecento chilometri
e circa dodici ore di viaggio!
Non abbiamo a Carunchio un vero e
proprio tempio : una vecchia casa fu
acquistata e adattata a loccile di culto
nella parte inferiore e da abitazione
del Pastore nella parte inferiore. Quella che avrebbe dovuta essere la stalla
o la cantina serve ora come sala delle
attività giovanili. Caratteristica forse
unica per i nostri locali di culto rii Pastore entra nella sala attraverso una
botola del pavimento ! Porse questa via
di entrata ricorda ai vecchi della Chiesa
un episodio di tanti anni fa quando furono costretti ad uscire dal locale di
culto non già da una botola del pavimento, ma da un foro praticato nel soffitto. Fu proprio al sorgere dell’opera ;
da pochi mesi appena l’Evangelista di
Salle aveva cominciato a tenere delle
riunioni, invitato da un colportore
che aveva trovato in Carunchio un ambiente ben disposto all’Evangelo. Il primo locale di riunione era stato aperto
il 13 Gennaio 1901 ed il 14 Maggio di
quell’anno stesso la sala era piena di
persone per il solito culto. La reazione
clericale era già stata forte^ ma nessuno
si sarebbe immaginato che dovesse diventare violenta. Invece quel giorno,
prima ancora che lo si potesse sospettare, una folla minacciosa di circa 200
persone, cercò di penetrare a vivà forza
nel locale per «far giustizia» dell’Evangelista e di quanti volevano seguire « i
protestanti ». Si ebbe appena- il tempo
di chiudere la porta e di barricarla. Era
necessario assolutamente trovare úna
via d’uscita per qjoter ancora sperare
nella salvezza e, nella disperazione del
momento, fu aperto un foro nel soffitto,
colla complicità degli abitanti della casa soprastante, uno ad uno, gli assediati riuscirono a fuggire per altra via.
Le autorità intervennero energicamente: una cinquantina di persone furono arrestate, e 35 di esse furono condannate. Inutile fu il loro ricorso in
Appello ed in Cassazione, e sfuggirono
alla meritata prigione solo per grazia
Sovrana che fu concessa, solo in seguito ad un atto autentico del nostro Evangelista il quale chiedeva per loro remissione completa. Questo atto di generosità del nostro operaio fu hitamente
stimato e rese amica la popolazione che
oggi ancora circonda di affetto la nostra Chiesa.
Nella vasta diaspora abruzzese Carunchio al momento attuale gode di un
privilegio : vi risiede il Pastore Naso ;
ma quanto questo privilegio sia relativo
lo dimostra il fatto che oltre a Carunchio il sig. Naso tiene culti periodici in
altre quattro località e visita, quando e
guanto'è' possibile, circa una ventina di
altre località, alcune'delle 'quali così
lontane che son necessari due giorni di
viaggio solo per potervisi recare ! Il
suo ministero, sulle orme di quanti lo
hanno preceduto in Abruzzo è dunque
ancora molto simile a quello degli antichi barbi che, in tempi tanto lontani
percorsero anch’essi quelle stesse vie
forse predicando negli stessi paesi.
A. RIBET.
OSARE
Sei triste, lo so, fratello : e come potresti non esserlo ? Ma la tua tristezza
non è senza speranza, perchè nella tragica grandezza deU’ora una parola risuona nel tuo cuore :
— Non temiate !... Tutte le cose cooperano al bene dei figli di Dio! » ■— Sei
triste, ma forte, fratello, perchè mentre,
apparentemente, sembra che gli avvenimenti sfuggano alla nostra volontà
e saremmo tentati di considerarci niente più che foglie al vento, sai, come io
so, che abbiamo un’arma formidabile
per affrontare gli avvenimenti e dominarli : l’arma che ci dà la nostra Fede:
« l’arma della preghiera ».
Forse ci sembra di esserlo, e lo siamo, tanto deboli da non saperla usare,
■ anzi da non osare neppure di usarla,
ma io ti dico :
— Osa — Osa : prega-; combatti la
tua battaglia per il bene.
Osa. Prega : combatti con l’unica arma che hai, ma che è formidabile.
Osa : chiedi quello che a giudizio umano è impossibile.
Osa : prega e vincerai. Osa di chiedere a Dio quello che sarebbe pazzia
chiedere agli uomini*: metti la tua in
armonia con la sua volontà, e sarai invincibile.
Osa, fratello : prega.
CONTRADIZIONI
O Signore, Tu sai le debolezze, le incertezze, le contradizioni del mio cuore.
Tu sai come sia assetato di pace e di amore, come ti abbia chiesto, umilmente,
di farmi incontrare, sul mio cammino
doloroso chi possa comprendermi e
compatirmi, anime da amare e da esserne amato.
Eppure, o Signore, ora che tu hai esaudito la mia preghiera, una voce maligna s’alza spesso nel mio cuore, a farmi notare le piccole mancanze, le imperfezioni vere o immaginarie di quelli
che mi hai donato, sicché io provo un
acre piacere a criticare, a rimproverare, a bisticciare.
E mi addoloro e reco dolore, e dal
mio stesso dolore traggo motivo per
maggior incomprensione.
Io che soffro per il tragico spettacolo
di incomprensione e di odio che offre
l’umanità, io che ti prego di farlo ces-,r
sare, io. Signore, per quanto è in me,
estendo la guerrà in me stesso, nella
mia famiglia, tra i miei amici.
Una piccola misera guerra di stizze
e di piccinerie, ma pur dolorosa.
O Signore, fammi uno strumento di
pace, e fa che cominci da me, dai miei
cari, dal mio picolo ambiente.
Almeno io, che mi dico e mi sento
tuo figliuolo, possa non accrescere, specie in questi giorni, il grande dolore umano, con le mie bizze, i miei capricci,
il mio orgoglio. I. LOMÈARDINI.
VALLI NO/TRE
Calandarle IMI .XIX
Sarà* pronto entro la prossima settimana. Affrettatevi ad inviare le ordinazioni pérchè l’edizione sarà esaurita
tra breve.
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Grafiche « L’Alpina » - Torre Pellice.
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rispettivamente L. 4,50 e L. 3.
Le ordinazioni non accompagnate dal
relativo importo saranno fatte contro
assegno.
PREGATE I
>■%
Il dottor Martino Lutero diceva
« che la preghiera mantiene la Chiesa,
poiché la preghiera ha ‘fatto le più
grandi cose nella Chiesa; pertanto, anche ora bisogna pregare. CfiSto- infatti
ha detto: Chiedete, vi sara’ dato; cercate, troverete; battete, vi sarà’ aperto.
- « Anzitutto Egli vuole che noi pre
ghiamo quando siamo in tentazione;
inoltre Dio si cela è' non vuole ascolta tare; anzi Egli non vuol lasciarsi tro- vare; pertanto bisogna cercarlo, cioè
afferrarlo con la preghiera. Se poi Lo
si cerca. Egli si nasconde in una cameretta. Se si vuole giungere a-Lui, bisogna bussare all’uscio; e quando si è
bussato una o due volte, allora Egli comincia ad ascoltare un poco. Infine
quando il picchiare comincia col diventare veramente eccessivo, allora Egli
aprè la porta e dice: « Ma cosa vuoi
tu? »
« Signore, io voglio questo o quest’altro ».
Al che Egli risponde:
« Cosi’ ti sia fatto ».
Bisogna adunque destarlo; ed io ritengo a questo proposito che vi siano
molte persone che pregano assai diligentemente, sia pure con le dovute eccezioni; però questo invito: Pregate
non può aver altro, significato se non:
pregate, invocate, gridate, picchiate,
siate violenti.
E questo bisogna fare continuamente
senza cessare ».
La siccità’ era grande; da molto tempo non aveva più piovuto, cosicché i
campi cominciavano ad inaridire. Ed
allora il dottor Martino Lutero perseverò nella preghiera ed infine con grande sospiro disse:
« Ah,! Signore, abbi riguardo alla nostra preghiera, per amore della tua promessa. Noi abbiamo pregato, il nostro
cuore sospira; ma Lavid^a’ degli uomini raffrena e impedisce ciò, poiché,
con l’Evangelo, essi sono diventati
sfrenati e pensano di poter fare ciò
che loro piace. Non hanno più nessun
timore dell’Inferno, e dicono: Se io
credo, io sarò beato; intanto diventano
orgogliosi, avari, e succhiano la terra e
gU uomini. Dio tuttavia ha .abbondanza
di mezzi per nutrire i suoi, anche se
Egli non lascia piovere per gli empi ».
Dopo aver detto queste cose, egli
alzò gli occhi al cielo, pregò e disse:
« Signore Iddio, Tu hai detto, per
mezzo del tuo servitore Davide: — Il
Signore è vicino a tutti quelli che- io
invocano in verità’; Egli fa la volontà’
di quelli che lo temono, esaudisce la
loro preghiera, e li aiuta. —
« Ed allora perchè non vorresti tu
concederci la pioggia, quando da tanto
tempo supplichiamo e preghiamo? Chè
per certo se tu non ci dai pioggia, ci
darai per contro qualcosa di meglio:
una vita serena, pace e unita’. Chè se
Tu non ci esaudisci, ora che tanto e
tanto spesso ti abbiamo pregato, oh!
Padre Nostro, cer^ gli empi diranno
che Cristo, il tuo diletto Figlio non ha
detto il vero, quando proclama:
« In verità’, in verità’, io vi dico che
ciò che chiederete al Padre mio, nel
mio nome. Egli ve lo dar a’. .
« Io so che gridiamo e sospiriamo dal
profondo del nostro cuore... ».
Ed una pioggia cadde la notte seguente, anno del Signore 1532, 9 Giugno.
« Tutti quelli che gridano a Dio in
retta fede, con serietà’, dal profondo
del cuore, vengono sicuramente esauditi e ricevono ciò che hanno chiesto,
ancorché non subito, e non nella stessa
misura che hanno desiderato; quando
poi non accada loro di ricevere cosa
del tutto diversa. In questo caso però
l’esaudimento apporta sempre qualcosa
di più grande, di migliore, di più
splendente. Come dice S. Paolo ai Ro
mani^' Noi non sappiamo ciò che
chiediamo, per’non dire che noi non
sappiane? ciò che sarebbe meglio, e
come.;:.
« Dio esaudisce quando e come Gli
pare, ed Egli sa ciò che ci può giovare.
Egli esaudisce in modo sicuro quando
noi siamo convinti che la gloria del
Suo.^Nome e Faccrescimento del Suo
Regno sono espressione della Sua volontà’.
« Ma, chi chiede cose contrarie a que-'
sti principii, per nulla sara’ esaudito.
Dio non può far nulla contro il Suo
Nome, il Suo Regno, il suo Volere ».
(Dai Tischreden di Lutero).
Un Yolnme ilMrato
sulle Valli Valdesi
Un elegante volum,etto illustrato
sulle Valli Valdesi sta per essere pubblicato in occasione delle prossime feste natalizie. Esso contine 39 belle riproduzioni fatografiche, opera singolare
di ,.Enrico Peyrot, che rappresentano
nel modo più efficace e simpatico l’austera bellezza e la serena armonia-del
paesaggio valdese, e che costituiscono
nel loro insieme un’escursione ideale
attraverso la valle del Pellice, dalla
pianura al Prà, a Pra del Torno, a
Pian Prà ; ed attraverso la valle della
Germanasca fino ai Ghigo di Prali ed
alla Balsiglia. Il volume, intitolato : Le
Valli Valdesi - Visioni fotografiche di
Enrico Peyrot, s’inizia con un’introduzione esplicativa storico-geografica del
prof. Attilio Jalla ed è adorno d’un’artistica copertina del prof. Paolo Paschetto.
Questa pubblicazione, promossa da
un gruppo d’amici del rimpianto sig.
Enrico Peyrot, è dedicata alla memoria
di quell’uomo, che ha amato appassionatam,ente le Valli natie ed ha saputo
con bella efficacia comprenderne ed
esprimerne il significato e l’anima.
Essa costituisce cosi il più opportuno
e piacevole regalo di Natale pei Vaidesi e per gli amici ed estimatori delle
Valli.
Il volume, di 64 pagine, in elegante
formato in-8°, sarà posto in vendita
verso il 15 Dicembre prossimo, al
prezzo L. 8 (oltre L. 1 per la spedizione
raccomandata). L’introito della vendita
sarà versato a beneficio del Rifugio per
Incurabili di San Giovanni, in m,emoria di Enrico Peyrot.
Dato il numero limitato di copie dell’edizione, sono fin d’ora aperte le prenotazioni per chi voglia assicurarsene
una copia. Le prenotazioni, accompagnate dal pagamento anticipato, si ricevono presso la Libreria Editrice
Claudiana (Piazza Vittorio Emanuele)
e la Ditta Arti Grafiche « l’Alpina »
(Via Arnaud), in Torre Pellice.
Già numerose copie sono state prenotate.
Convegno Giovanile
La Domenica 17 Novembre ha avuto
luogo, a San Germano Chisone, il
1° Convegno delle Unioni Giovanili
delle Valli Valdesi dell’anno 1940-41.
Il Convegno ha inizio alle ore 15.30, e
notiamo con piacere che il tempio è
gremito di giovani convenuti da varie
e anche lontane Unioni. Presiede il pastore sig. Gustavo Bertin : egli invita
i giovani a seguire con attenzione la
lettura di alcuni passi della Parola di
Dio ; poi con una fervida preghiera domanda a Dio di voler apporre il suggello della Sua benedizione su questo
raduno di giovani che, come cristiani,
desiderano consacrare le loro forze alla
causa santa dell’Evangelo, in vista della
venuta del Regno di Dio. Il sig. Bertin rivolge ai giovani convenuti alcune
parole di caldo ed affettuoso benvenuto,
augurandó che quel fraterno ritrovo
possa essere fonte di ricche benedizioni
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per i presenti e per le loro rispettive •
Unioni all’inizio d’un nuovo periodo di
attività. Indi egli cede la pi^rola ai due
oratori incaricati di svolgere il tema fissato per questo Convegno : « La forza ».
Parla per primo il pastore sig. Alfredo Janavel, di Villasecca il quale,
prendendo lo spunto delle parole dell’apostolo Paolo : « fortificatevi nel Signore e nella forza della sua possanza »
(Efes. 6: 10), dice come gli uomini
hanno sempre desiderata la forza ardentemente perchè essa è un mezzo di
vittoria. Chi possiede la forza possiede
altresì il segreto per riuscire nelle sue
imprese. Ma nello stesso modo in cui
il lottatore dotato di forza muscolare
riesce ad abbattere il compagno pm
debole, nello stesso modo in cui l’uomo
dotato d’intelligenza, e che tale intelligenza fa fruttare ài fini della scienza,
riesce a domare con la forza del suo
genio e della sua cultura le resistenze
della natura, così è pure per il cristiano : con la forza che Dio gli dà,
quale esaudimento di preghiere fatte
con fede, può riuscire vincitore sugli attacchi del maligno'. Gesù ha detto che
sono « ì violenti », cioè i discepoli suoi
armati di quella santa forza, che « s’impadroniscono del Regno dei Cieli », e
S. Paolo esclamava che egli poteva
« ogni cosa in Cristo che lo fortificava ».
Terminato il messaggio del pastore
Janavel, e dopo il canto d’un inno,
prende la parola il pastore sig. Roberto
Jahier, di Villar Pellice. Egli continua
a tratteggiare le caratteristiche della
vera forza del cristiano che è forza di
fede (« Nulla sia più forte della vostra fede », ha detto Giosuè Gianavello). Il Cristianesimo è sinonimo di
lotta senza tregua contro le potenze
del male che così numerose e svariate
manifestazioni hanno nella vita umana:
ed il Cristianesimo per poter sopraffare tali potenze ha bisogno di essere
una forza. Non basta essere convinti
che il Cristianesimo nel suo insieme,
come dottrina, come religione, è una
potenza, ma è necessario che il nostro
Cristianesimo individuale, pratico, sia
forte. Hanno ragione i nemici della
fede quando affermano che il Cristianesimo è un narcotico della società :
anche- noi siamo d’accordo su questo
punto : che un Cristianesimo fiacco,
borghese, è disutile e nocivo. Il vero
Cristianesimo, quello di Gesù, degli
Apostoli e di tutti i confessori della
fede, è una forza che, lungi dall’infiacchirci, ci deve spingere invece ad « afferrare la vita eterna ». E se si^mo deboli, sappiamo tuttavia che quel Cristianesimo è forza, se lo avremo applicato a noi stessi seriamente, sarà garanzia della nostra vittoria, perchè « la
potenza di Cristo si dimostra perfetta
nella nostra debolezza ».
Al termine del Convegno il pastore
sig. Bertin fa l’appello delle varie
Unioni ; risultano rappresentate quelle
di S. Germano,' Pramollo, Pomarettto,
Villasecca, Pinerolo e Torino. Molti
membri di altre Unioni che aspettavano la gioia di quella Domenica per
poter incontrare fratelli di altre Chiese,
ne sono stati impediti dal tempo freddo
e piovoso. Speriamo, D. v., di poterli
incontrare al prossimo Convegno!
I giovani delle varie Unioni si sono
quindi recati alla Sala delle Attività,
dove è stato loro offerto un graditissimo tè. Si sono intonate parecchie
canzoni unioniste cantate còn entusiasmo ; e poi — purtroppo presto — è
giunto il momento della separazione e
del ritorno, chi verso il piano e chi
verso il monte. Il pastore Janavel ha
concluso questo simpatico ritrovo con
un sincero ringraziamento per la cordiale accoglienza : ed è questo ringraziamento che oggi ancora rinnoviamo
al pastore sig. Bertin, alla sua gentile
Signora ed all’Unione di San Germano,
ormai ben nota a tutti per le sue doti
di fraterna e squisita ospitalità.
P. M.
CRON/IQfl V/ILDE5E
BOBBIO PELLICE. Il 20 corrente è
deceduta Alina^ Pons' Pasquet, nella
verde età di anni 41. Alla figlia, al marito in A. O. I., alla sorella e a tutti
i congiunti l’éspressidne della nostra
simpatia. j
> «>!< 23 corrente abbiaro.o- unito in
matrimonio "Giovanni Melli e Irene
Geymonat. Auguri di. felicità nel Signore. R.
PRALI. Sepolture. 29 Maggio : Maria
Peyrot di Giov. Pietro e di Elvira Grill
(Rìbba); 1° Agosto : Francesco Davide
Rostan, di anni 54 (Id.); 11 Settembre:
Enrica Leger di Oreste e di Margherita Rostan, di mesi*'3 (Orgese); 22 Settembre : Romano Grill di Enrico Maurizio e di Enrichetta Grill, di mesi 1
(Id.); 15 Ottobre : Maddalena Grill di
Arnaud e di Alice Long, di mesi 7
(Ribba).
Rinnoviamo la nostra simpatia cristiana alle famiglie afflitte.
** Tutte le attività della Chiesa si
svolgono regolarmente.
Alla Scuola domenicale, che conta
circa 90 bambini, collaborano con il
Pastore 9 monitrici.
L’Unione Giovanile riunisce ogni settimana una trentina di membri, i quali
fin dalla prima seduta dimostrarono en-'
tusiasmo e buona volontà di lavorare.
Ci teniamo in -relazione epistolare coi
giovani richiamati sotto le armi : esii
sono sempre presenti- nelle nostre preghiere.
L’Unione delle Madri ha pure incominciato la sua attività. Le insegnanti
signorine Dalmas e Coucourde ci sono,
anche in questo, di un grande aiuto.
PRAMOLLO. Riassumiamo brevemente quanto è avvenutò nella nostra
Parrocchia in questi ultimi mesi :
E’ stato celebrato il matrimonio
di Rico Travers e' Elsa Long (Bosì), di
Luigi Long e Silvia Long (Piene), di
Eli Sappè e Olga Bounous (Pomeano),
di Adolfo Bouchard e Ines Ribéi (Id.).
Rinnoviamo a questi sposi l’augurio
di vera felicità fondata suU’ubbidienza
ai doveri dell’Evangelo.
** Sono state presentate al S. Battesimo, la Domenica 17 Novembre, due
bambine : Elvira-'Long di Eli (Ciotti) e
Anita Costabel di Edvico (Micialet).
Domandiamo al Signore di aiutare
padrini e madrine e mantenere fedelmente le loro promesse e di benedire
questi agnellini della Sua greggia.
** Nei mesi estivi la nostra Chiesa
è stata particolarmente provata da lutti.
Ricordiamo con affetto i fratelli e le
sorelle che ci hanno preceduti nella Patria Celeste : Giovanni Sappè (Piene);
Enrico Reynaud (Pomeano); Enrichetta
Long (Ribet); Giovanni Beux (Sappiat);
Enrico Long (Ciotti); Giovanni Francesco Long (Id.); Adele Sappè (Ruata);
Daniele Long (Tournim); Leonia MicolReynaud (Ciotti) ; Marta PeyronelSappè (Ruata); Adolfo Bounous (deceduto a Pinerolo); Levi Jahier (deceduto a San Germano).
Che il Signore consoli le famiglie
afflitte e faccia servire la loro prova
come mezzo per fortificare la loro fede.
** La Chiesa tutta ha ricevuto con
gioia la moglie e collaboratrice del nostro Pastore, signora Rina Marauda-Cànepa, da Genova. A lei, come già al
suo sposo l’anno scorso, porgiamo il
vivo ed affettuoso augurio di una lunga
permanenza e dì un ministerio benedetto fra noi. x.
RODORETTO; Decessi. Giacobbe
Balma, di anni 71 (Rimas); Giovanni
Meynier, di anni 90 CVilla); Giov. Pietro Pascal, maestro, di carattere integro e di animo generoso, di anni 69
(Fontane). « Bèati i morti che muoiono
nel Signore ».
Battesimo: Eraldo Genre di Umberto
e di Poriera Tron (Campo del Clot). Il
Signore guidi e protegga questo tenero
agnellino.
Matrimonio. 21 Settembre : Giovanni
Talmon (Campo del Clot) e Maria Pons
(Fontane). Dio benedica questo nuovo
focolare.
TORRE PELLICE. Domenica prossima, 1° Dicembre, durante il culto
delle 10.30, sarà prospettato davanti all’Assemblea, nel Tempio Nuovo, il
problema della nostra Chiesa Valdese
nell’ora attuale. Il problema sarà trattato dal signor Erico Rollier, di Milano, membro di una Commissione —
nominata dalla Tavola — che ha l’incarico di lumeggiare la questione —
che sta a cuore di tutti i Valdesi che
amano la loro Chiesa — nelle Comunità che hanno bisogno di essere me
dii
(Maditazioni preparate sui testi del Calèudario BMeo della Chiesa Morava)
Lunedi
2 DIeem.
e salvare ciò che
San Luca 19 : 10.
Lettura : Salmo 107 : 23-43.
« Il Figliuol dell’uomo è
venuto per cercare
era perito ».
i‘h
Quando intendemmo per la prima
volta il significato di questa pairola, era
il'giorno più triste della nostra vita.
Ma non appena l’udimmo, tutto calciò
e il giorno più triste, divenne il più
felice.
" Oggi, l’ascoltiamo di nuovo, ma non
più come allora, bensì come collaboratori di Cristo. Sappiamo discernere su-'
bito> senza difficoltà, ciò che è perito :
uomini radicati da lunghi anni nell’incredulità e nell’empietà ; donne perdute, votate al peccato, che nessuna
forza sulla terra potrebbe redimere ;
giovani malati di corruzione e di peccato prima ancora ài sapere che sia la
vita... e ci allontaniamo istintivamente
dàlia compagnia di costoro, per il prestigio dell’Evangelo e del nome di
Cristo.
Ma Cristo invece, di chiama là, in
m.ezzo ai più luridi peccatori : per cercare una favilla di fede dove fede non
c’è più, per curare l’organo malato di
cancro e già caduto in putrefazione, per
invocare la vita là dove gli altri hanno
già detto : « E’ morto ».
■ Martedì Lettura : Ebrei 12 : 18-29.
3 Dicem. « Egli si ricorda del suo "
santo patto, del giuramento che fece ad
Abramo nostro padre, affine di concederci che, liberati dalla mano dei jiostri
nemici, gli servissimo senza paura, in
santità e giustizia, nel suo cospetto,
tutti i giorni della nostra vita ».
San Luca 1 : 72-73.
E’ un uomo che ha ricevuto da Dio
un esaudimento eccezionale, che parla :
è Zaccaria, il sacerdote profeta, che ha
testé ricuperato la favella accanto alla
culla ove vagisce un figlio che ñon sperava più di avere : il pìccolo Giovanni.
Allo spettacolo di questa grazia, ricevuta, i suoi occhi si aprono e si allargano i suoi orizzonti, per abbracciare
le grandi dispensazioni della grazia divina attraverso la storia, per gli antenati, per i fratelli e per i figliuoli. E
da questa visione scaturisce la logica
conseguenza: «Servire Dio senza paura,
in santità e giustizia, nel suo cospetto,
tutti i giorni della vita ».
Oggi per molti, per me, non è più
così. Le liberazioni che Dio ci concede,
non bastano più per farci comprendere
i tesori della misericordia divina e,
meno ancora, per farci vivere in santità e giustizia nel cospetto di Dio.
Tutti i giorni siamo ingrati e peccatori.
Perchè tanta miseria spirituale, anima mia? In verità, tu hai bisogno della
misericordia di Dio mille vòlte più dell’antico profeta.
.Mercoledì Lettura: Ebrei 13: 1-16.
4 Dicem. « Padre, perdona loro, perchè non sanno quello che fanno ».
San Luca 23 : 34.
— Te ne rammenti, fratello?
Un giorno, in Galilea, predicando dinanzi alle folle il S.ermone sul Monte,
Gesù aveva detto queste parole :
« Amate i vostri nemici e pregate per
quelli che vi perseguitano ». Orbene,
qui, sulla croce. Egli non fa che ripetere coi fatti ciò che allora disse con
le parole. Gesù era coerente e viveva
come parlava, all’opposto di npì che
parliamo in un modo eppoi ci smentiamo con le nostre azioni. Ma è l’esempio di Gesù che deve prevalere e siam
noi che dobbiam cedere ; l’avvenire seguirà il suo esempio e non il nostro.
E perchè non proveremmo noi, di
metterlo in pratica oggi stesso? Pregare per coloro che ci hanno offesi e
trattati con disprezzo, per coloro dei
quali Siamo invidiosi, per coloro che
han cercato dì toglireci il pane o la
vita...
Ti par difficile, fratello? E ascolta
allora le parole che scendono dalla
croce : « Padre, perdona loro... » Eppoi,
in ginocchio e a mani giunte, tu, le
cui carni non sono inchiodate al legno,
potrai, dovrai pregare.
glio informate delle necessità della nostra Chiesa per rispondere meglio all’appello che essa rivolge a tutti. Invitiamo caldamente tutti i membri
della parrocchia ad essere presenti.
** Alle ore 14.30 della stessa Domenica avrà luogo una riunione all’Inverso.
Giovedì "
^5 Dicem.
preso nel
.,1
Lettura: Ebrèi 13: 17-'25..v
- « ...i Giudèi, "-avendomi
tempio, tentavano di uccidermi. Ma per l’aiuto che vien da Dio,
son durato fino a questo giorno, rendendo testimonianza o piccoli e. a
grandi »f Atti 26 : 21-22.
Al posto di Paolo, noi avremmo parlato diversamente. Egli sì trovava di^
nanzi al re Agrippa, era il momento dì
tentare di ottenere una sentenza di assoluzione. Egli àvrebbe dovuto nercpe di’ingraziarselo con un po’ di diplomazia e, per esempio, d^ dir del
bene delle autorità che ló avevano difeso e protetto : esaltare il coraggio
del tribuno Claudio Lìsio che lo aveva
ripetutamente salvato dal furore dei
Giudei, dire delle molte conversazioni
avute col governatore Felice, della dirittura di Festo, accennare alla nota
bontà di Agrippa.
...Ma Paolo manca dì agni senso di
opportunità, si preoccupa soltanto di
parlare di Dio ed attribuisce a Lui persino quello che Claudio Lisia ha fatto
e mostra di non intendere, di non pensare e di non volere altro che il servizio di Dio e non parla che di lui ai
piccoli, ai grandi ed al re Agrippa.
Certamente o Paolo, tu non fosti un
diplomatico, ma tu fosti però, veramente, un servo di Dio!
Venerdì Lettura : 1 Giov. 1 : 1-4.
'6 Dicem. « La sua misericordia è
d’età in età per quelli che lo temono ».
San Luca 1 ; 50.
Sabato Lettura : I Giov. 1 : 9-2.
7 Dicem. « Gesù gli disse : Se vuoi
esser perfetto, va, vendi ciò che hai e
dallo ai poveri, ed avrai un tesoro nei
cieli ; poi, vieni e seguitami ».
San Matteo 19: 21.
Queste parole del Signore hanno
spesso eccitato la fantasia dì certi poveri pigri ed invidiosi che, a bocca
aperta, si son messi a fare il conto
della loro parte,, se avessero potuto
spartirsi certe immense ricchezze altrui. Ed hanno anche turbato dei ricchi che, con angoscia, si son provati a
misurare tutte le conseguenze del loro
denudamento, se avessero dovuto, di
punto in bianco, privarsi di tutti i loro
beni.
Io penso ad altri comandamenti del
Signore che hanno ragione ancor maggiore di far riflettere o di riempire di
sbigottimento molti altri. Bastano questi : «Va e non peccar più», «Amatevi gli uni gli altri », « Predicate l’Evangelo ad ogni creatura umana ».
La sola cosa che possiamo fare, si è
di darci la mano e di curvare tutti insieme la fronte dinanzi ad ideali che
son troppo grandi per le nostre deboli
forze umane, pregando : « Signore, sovvieni alla nostra umana incapacità ».
ENRICO GEYMET.
Domenica 8 Dicembre
Leggere la meditazione in. prima pagina
Lettura : Romani 15 ; 4-13..
" __ Ecco ora in bocca alla dolce madre di Gesù, queste parole che il re
Davide aveva già cantate più dì mille
anni prima. Bei tempi quelli per i credenti, quando s’udiVa per ogni dov&
cantare i Salmi e le lodi dell’Eterno,
-quando eccheggiava possente la voce
dei profeti e gli angeli scendevan dai
cieli aperti per recare al mondo la
buona novella e celebrare la . gloria di
Dio ; i tempi della misericordia dì Dio!
Come contrastavano con i tempi di
Samuele nei quali la parola di Dio era
rara, con quelli di Gedeone che esclamava accorato : « Dove sono tutte
queliè maraviglie dell’Eterno ché i nostri padri ci harmo narrate? » e con i
nostri tempi nei quali Dio sembra così
lontano!
— Non sono i credenti che ragionano così, bensì gli spettatori mondani e i passanti della strada. I ere- .
denti sanno che la « misericordia di ,
Dio è d’età in età per quelli che lo
temono ». Nella solitudine più squallida, come nella notte più buia e nella
località più remota, se c’è un credente,
c’è Dio e ci sono anche le sue liberazioni meravigliose.
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r San^Oérmano CMsone — ÌPastore : Gui, stavo. Bertin. , .
. .Tfirre PeUice — Pástele : Givlio^ Tíoñ.
Villàr TelUce •— Pastore : Roberto Jahìer.
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'Abbazid — « Obiesa di Orì?to >?, -• Cu^to
- .ore 16 •— Ptistore : Carlo Gay, 'da
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Aosta.— Chiese, Grpeerdi Città, 11
— Pastore : Vittorio Sub^a.,
P«i!ga —: Chiesa, Valdese Rsa).
Ban^— Chiesa.;^ldese,— Pastore : À.
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Bexgarm ,— Chiesa,: .Viale ,yìiÌOTÌo
Emanuele, A —r "Pastore : ÌVIarìano
Moreschini - Viale Vittorio Emajuele,.;5^ i ^ , .
— dhìesa.: ^azzà Pui^colàre j.Yfel-9,%,1®. 3“) 5® Doriienica’del mese
(da Ivrea). .
BordigKcfa — chiesa ai Piani di Valieorhife — Pastore : Davide 'Pons Piani di Vallecrosia (Imperia).
Bbrréiio — Chiesa Valdese da Caruìi.. chio).
tìT^escia —Chiesa : Via dei'Mille, 4 —
-Pastore : Davide Forneron, ivi.
Brindisi Chiesa Valdese : Via Congregazione (da Taranto).
Caìtmnssetta — Chiesa : Via B. ‘Gaetàai, 50 (da Riesi).
GBTrtpobasso — Chiesa Vàlde^ (da Sàn '
GMieomo). *
'Garéma — (da Ivrfea) - 2* Domenica.
CdTunchio — Chiesa Valdese — Pastore:
'Liborio Naso.
Gast^évenere — Chiesa Valdeàe (da
'Ivrea).
'Oeiama“- Ghfesa : Via'Naumachia, 20 j
— Pastore : Teodoro Balma, ivi.'
Cerigitola — Chiesa Valdese '(da Oraara).
Como —Chiesa : Via Rusconi, 9—Pastore : Carlo-Lupo - Via T.^Grossi, F7.
Coazfee — Chiesa ValdeSe — Pastoie :
■Francesco Lo'Bue.
Zini, 27'(da Bari).
Kkrrmaióte — Chiesa Valdese — - Pastore .''Vittorio Subilia.
Felónica Po — Chiesa Valdese — Pa^ ' More : Lami Co^àson.
Firenze — Chiesa : Via.,dei Serragli, 49
Pastore; , Emilio-Cò'rsafti,' ivi —
fhleSà : Vtà Manz'óni, 21 - Pastore:
urlio Vinày, ivi.,
"Piume ^ Chjesa : Via Pàscoli, '6 e 8
(Culto Ore ih) — Pastoie : bàrio Gay,
prèsso* Wiltscb - Via Baccich, 5. ¡
Fofr^o Stthìrtò (Riéti) — Chiesa Vaidèi^ — Pastore : Enricò Pafeàl.
Geréóuó ChSesà : Via ASsaròtti —
■ Pastóte : Frariceisco Peyrbnel - '
Vià Cùrtatone, 2.
(fròttivgìie — €7Mésa VaideSe (da Taràrifò).
Chrtìite *CAgri‘gehto) —Chièsa Valdese
(da 'Riesi').
'Ivrea Chiesa : Corso Botta, 5 — Pa'Mdfe : AMuro Vihay !- Gasa Bavera ^ Piazza d’Armi.
ia Maddalena — Chiesa Valdese (da
Roma).
Lañanb — Chieda Valdese (da Taranto).
Lfùorno Chièsa : .Via G. Verdi, 3 —
Pastore : Alberto Ribet, ivi.
Ltlcca — Chiesa : Via G. Tàssi, 18 (da
Pisa).
'imnióva —'Chièsa : Via BdcchiO, 5 (da
Felónica).
Messina — Chiesa : Via Laudamo, 18
■^ Pastore : Sèiffredo Cblucci - Via
Laudanio, '16.
Milano — Chiesa : Piazza Missori, 3 —
Pastore : Enrico Tron - Via Euripide,-Coadiutore : Cand. Theol.
Alfredo 'Rostain.
Napoli — Chiesa: .Via Duomo,, 275 —
Pastore : Achille Deodato - Via Cimbri, 8.
Ofsdrn di Puglm — Chiesa Valdese —
Carid. Thèòl. Gustavo Bouchàrd.
Pachino — Chièsa Valdese.
Palerhrm — Chièsa VàldeSe : Via Speziò, 43 ■—Pastore : Neri Giampic'coli,
dvi.
P^coldncidiio — Chiesa Valdese (da •
'Garunchio. •"
Piani iii ‘Vallecrùsia — Pastore : 'Davide
Pohs - Istituto Femminile Valdese.
Piazza Armerina — Chiesa Valdese (da
'Catania).
'Piédicavàllo — Chiesa: Via Carlo Al'bérto - 2® Domenica del ■•mese (da
Pìómbino — óhiesa Valdese (da 'Livornò).
Pisa — Chiesa : Via Derna, 15 •— Pastore : Attilio Arias - Viale Giovanni
'Pisano, 33.
Reggio Cd^bria — Chiesa Rione San
Marco : Via Possidonia, 4 (da Messina).
Riesi — Chiesa Valdese : Via Farad, 5
— Pastore : Enrico Corsanl.''
fUo Marma — Chiesa Valdese (da Li' vdmo).
Rocchenere — Chièsa Valdese da Messina). '
Roma — Chiesa di Via IV Nóv^^fere,
107 - Pastore c Vii^lio Sómmam, ivi
— Chiesa *di Piazza Cavour - Pà'StcU'e : Paolo Bosio - ' Via Marianna
liionigi, 57.
Salle — Chiesa Valdese (da San GiaÍ còrno).
Sampièrdarena — Chiesa : Via A. Cantore, 16 — Pastore : Alfonso Alessio Via Milano, 4 - Genova.
San Giacomo degl^chiavoni — Chiesa
Valdese. ^
Sanremo — Chiesa : Via Roma, 8 —
Pastore : Giòyahni Bonnet, ivi.
. Santa Lucia di Qüístéñó —- Chièsa "^aidesè (dà Felónica).
Santa Maria di Licodia — Chièsa Valdese (da Càtahià).
Schiavi d’Abruzzo — Chièsa Vàldésè —
(da Càrunchio).
Siejia — Chiesa : Nriale S. Domerticò, 5
(da Firenze).
Susa — ‘Chiesa : Via Umberto I, 14 (da
,, Torino).
Taranto — Chiesa : Via Pupino, Í6-20
(àngolo Via Di Palma) — Pastóre :
Giuseppe Castiglione - Via P. Crispí, 28. ' .
Torino — Chiesa : Corso Vittorio Emanuele Il (angolo. Via Principe Tomrhaso) - Capnella : Corso Principe Od- i
.done,, 73 — Pastori : Elio Eynard - I
Via Pio Quinto, 15 — Roberto Comba
- Via Berthollet, 34.
Torrazza Piemonte — Chiesa* Valdese !
(da Ivrea) — 2® Domenica. '
Tramonti di Sópra — Chiesa Valdese
(da Vèftèzia).
Trieste — Chiesa: Via-S. M. Maggióre
Pastore : Guglielmo Del Pesco * Piazza Libertà, 6.
Venezia — Chiesa : Palazzo Cavagnis
(S. M. Formosa) — Pastore : Ernesto
Ayassot, ivi.
‘FeroTO— Chiesa : Via Duomo (angolo
Via Pigna) — da Brescia.
Vi&ring — Chiesa Valdese (da Aosta).
Vittorm — Chiesa Valdèse —Pastore :
Arturo Mingardi - ,Va Garibaldi, 60.
Cappellano Militare Valdese — Tenente
Ermanno Rostan - Quartiere Generale
- Divisione Alpina Taurinense - Posta Militare 200.
Addis Ab«t>a‘ (A. O. Í.) — Capitan»
Giovansti Bertinatti - Comando Presidio Militare. ’
, Altri gruppi di fedeli sono regolarmentè visitati dai pastori delle Comunità vicine. '
■Zurigo — Chiesa Evangelica di lingua
italiana (Waldertserwèrlc) — Bethaus
•IViedikon (Sehlossgasse) — Pastore :
Aitòrto Fuhrmann - Steinstrasse 28.
ÌJ'fficio di Presidenza della Tavola Valdese — Prof. Ernesto Comba, Modei^alore - Pastore Guido Comba, Cassiere — Via IV Novembre, 107 Roma (101).
Facoltà di Teologia — Via Pietro Cossa,
42 - Roma (126) — Professori : Ernesto Coftiba, Davide Bosio, Valdo Vi
Biceo-Gìnrta'sib Pccreggiato - Torre PelliCe --- 'Rreside : Prof. Adolfo Tron.
Libreria Editrice Claudiana - Torre
Penice — Direttore : Pastore Paolo
Coisson.
Commissione Pubblicazioni : Prof. Ernesto Comba, Moderatore - Prof. Gio-i
vahni Miegge - Pastore Paolo Cois- '
son.
Convitto Maschile - Torre Pellice —
Direttore ; Pastore Roberto Nisbet.
Orfanotrofio, Maschile - Pomaretto —
Direttrice : Sig.na Adele Pons.
Orfanotrofio Feihminile - Torre Pellice
— Direttrice : Sig.na Lidia Fini.
Istituto Femminile Valdese - Vallecro
aia — Direttore ; Pastore Davide- ;
Pons.
Orfanotrodo Maschile (Istituto Gould) via dei Serragli, 49 - Firenze — Direttore : Pastore Emilio Corsani.
Istituto Evangèlico Femminile - Via
del Gignofo, 40 - Firenze — Direttrice : Sig.na Alice Huber.
Istituto Artigianelli Valdesi - Torino —
— Direttore Enrico Bounous - Via '
Berthollet, 34.
Ospedali Valdesi ; a Tórre Pelhee, a
Pomaretto, a Torino (Via Berthollet, 36).
Casa delle, Diaconesse — Sede ; Torre
Pellice — Direttore : Pastore Roberto
Nisbet.
Rifugio Re Carlo Alberto, per incurabili.
— Lucerna San Giovanni (Torino).
Asilo per Vecchi - Luserna San Giovanni (Torino).
Asilo per Vecchi - San Germano Chisone (Torino) —^ Direttore : Pastore
B. Soulier.
Asilo per Vecchi - Vittoria (Ragusa) Via Garibaldi, 60 — Direttore : Pastore Arturo Mingardi. >■
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Prof. Olivo CoSTABEt., direttore responsabile
ARTI GRAFICHE . L’ALPINA » - Torre Pellice
Torre Pellice .p.
LusernaS. G. »
BritìicFa^o »
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Airasca »
Torino a.
Orario Ferrovia TORRE PELLICE - P1NER0LO - TORINO
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9,50 12,47 16,50 18,26 19,53 2 21,10 Totino p.
9,54 12,51 16,54 18,30 ■19,57 21,14 »-Airasoa >
10,04 13,01 17,03 18,40 20.07 21,24 Pinerolo »
10,"22 13,22 17,19 19,05 20,24 21,42 Bricherasio »
10,43 13/'i4 17,40 19,26 20,49 22,03 Liisema S. G' »
11,25 14,33 18,25 20,08 21,36 22,52 Torre Pelliee- a.
! (I) Feriale — (2) Festivo —1(3)'Al Lunedi.
0,-40 4,54 6,32 8,12 11,-40 '13,21 17,15 18,31 19,03 20, ,34
1,19 5,33 7,14 8,44 12,23 14,04 17,55 19,09 19,28 21, ,10
1,39 5,57 7,39 8,59 12.39 14,27 18,16 19,32 19,46 21, ,29
'6,20 8,05 9,14 12,59 14,45 18,37 ^ 20,03
6,32 8,17 9,26 13,13 14,58 18,52 20,18
6,36 8^21 9,30 13,17 15,02 18,56 » 20,22 J
Ferrovia Elettrica PINEROLO-PEROSÀ ARGENTINA
^Pinerolo p. 6,30 7,52 !0,*45 12,50 14,40
S.-Germano » 6,59 8,19 <11,10 13,19 15,07
Villar Perosa » 7,08 8,26 11,17 13,26 15,15
Perosa Argén tinaa. 7,30 =8,45 11^40 13,45 15,40
16,45
17,13
17.20
17,40
18,30
18,55
19,02
19,20
I
19.54
20 18
20,24
20,40
'Perosa-Argentina p.
Villar Perosa »
S. Germano »
Pinteròlo »
6,32 7,37 9,(» 12,10 14,- 16,15 18,- 19,32
6,49 7,55 9,24 12,30 14,20 16,40 18,18 19,48
6,59 8,02 9,31 12,37 14,27 16,47 18,26 19,54
7,24 8,30 9,55 13,15 15,05 17,14 19,- 20,19
0) Festivo.
Autocorriera PINEROLO-ORBASSaNO-TORINO.
Pinerolo
Torino
Torino
Pinerolo
GIORNI FERIALI.
p. 6.03 7,28
a. 7jl5 8,40
p. 6,— 7.30
a. 7,18 8,42
9,
10,13
9.02
10,15
11,18
12,31
11,20
12,33
13,1«
14,30
15,58
17.11
14,05
15,18
16,
17,13
17,23
18,41
17.25
18,39
18,51
20,05
21,01
22.13
18,53
20 07
19,40
20,54
23,45
0,58
GIORNI FESTIVI.
Pinerolo
Tótino
Torino
Pinerolo
P- 7,23 8,58 11,18 13,18 16,58 18,28 20,- 21,28 23, 10
a. 8,37 10,14 12,31 14,30 18,11 19,41 ■^1,13 22,42 0, 16
p- 5,57 7,25 9.- 11,20 14,05 17,- 18,26 20,02 21,0 0, 25
a. 7,10 8,38 10,13 12,33 15,18 18,1 1 9,4 21,15 22,44 1 , 1
'TV
Orario Automobile PEROSA-FENESTRELLE-PRAGELATO-SESTRIERE.
Perosa
Fenestrelle
Pragelato
Sestriere
P- 9,— 19,30 — Sestriere 1 p. —,— 16,15 —
» 9,40 20,10 Pragelato 16,45 » 10,05 , —, Fenestrelle s’40 17,15 a. 10,45 Perosa a, *6,20 17,50
(I) Venerdì, Sabato e Domenica.
Orario Automobile PEROSA ARGENTINA - PERRERO - PRALI
Perosa Argentinap.
Perrero »
Prali a.
9,— 13,55
9,30 14,25
10,20
19, 0
20,
Prali p.
Perrero »
Perosa Argentina a.
5,50
6,20
10,35
11,25
11,55
17,20
17,50
Orario Automobile TORRE PELLICE-BOBBIO PELLICE
Torre Pellice
S. MargHerila
Chabriols
Vìllar Pellice
Via Fmirca
Bobbio Pellice
P
a,,
8,30
S...5
8.42
8.49
8,55
9,
1
11,
11,05
11,12
11,19
11,24
11,30
15,15
1.5,20
15.27
15.34
15,39
15,45
19,05
19.10
19 17
19.24
19,29
19,35
Bobbio Pellice
Via Foiifcia
Villar Péliice
Chabriols
S. Margherita
Torre Pellice
P
a.
(I) Solo'&l Venerdì.
6,30
6,35
6,41
6,48
6,56
7
!
7 15
7.20
7,26
7,33
7,41
7,45
Orario Automobile SAN SECONDO - PINEROLO
12,
12,05
12,11
12.18
12,25
i2,;o
17,30
17.35
17,41
17,49
17,55
18,—
Pinerolo
San Secondo
1
p. 7,50 11,- 18,40
a. 8,05 11,15 18,55
San Secondo
Pinerolo
p. 7,- 9,— 18,—
a. 7,15 9,15 18,15
0) Al Sabato.
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