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Anno 117 > N. 39
25 settembre 1981 > L. 300
Spedizione in ibbonamento potale
1* Gruppo bis/70
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dette valli valdesi
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
COSTRUIRE UNA NUOVA COSCIENZA TRA GLI UOMINI
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Ogni attività di guida di un
paese, sia a livello di governo,
sia, nei suoi limiti, a quello di
opposizione, ha due aspetti complementari ma distinti. Quello
strettamente politico, ossia il fine programmatico che ogni partito dovrebbe proporsi di realizzare, e quello amministrativo, e
cioè i modi con cui tale realizzazione si cerca di ottenere.
Da trent’anni (per essere precisi dal dopo De Gasperi, che, in
bene ed in male, sapeva quel che
voleva e cercava i mezzi per reaiizzarlo) siamo governati da un
partito che in realtà non è tale,
ma piuttosto una federazione di
partiti tra loro diversi, e che non
riesce quindi a darsi un programma da realizzare che non
sia quello della semplice conservazione del potere. La conseguenza ne è che, non essendovi
programma politico, la attività
amministrativa che concretizza
l’esercizio del potere, deve servire ad accontentare i numerosi e
differenziati gruppi, non legati
da nessun programma comune,
che costituiscono la D.C., il che
può avvenire, ed avviene, solo
con il rinvio di ogni decisione
importante e quindi controvertibile, e con l’assistenzialismo e
il clientelismo che sono la vera
matrice di ogni corruzione e di
ogni indegnità. Se ne dovrebbe
quindi dedurre che non si tratta
di identificare gli uomini « cattivi » che della corruzione e della
indegnità sono gii esponenti, ma
di rendersi conto che si tratta
di un vero e proprio sistema di
governo, che, come tale, ha finito
con l’inquinare tutta l’attività politica del paese, anche quando
svolta da altri partiti; sia che
essi siano partecipi o « solidali »
col governo, sia che restino alla
opposizione. La « questione morale » è in Italia una « questione
politica», ed è riduttivo, sia per
i partiti che non sanno più formulare proposte lioUtiche, sia
per il nostro Sinodo — che a mio
giudizio su questo argomento ha
espresso un o.d.g. troppo riduttivo, senza alcun cenno alle profonde ragioni del collasso dì cui
soffriamo — accentuare la prima
se non si riflette sulla seconda.
Se l’amministrazione del paese
è articolata solo in funzione della conservazione del potere, e
non per la realizzazione di chiari programmi, l’assistenzialismo
(non solo quello delle pensioni
di invalidità fasulle o della difesa di posti di « lavoro » che sono solo posti di « salario », ma
anche e soprattutto quello concesso ai vari Sindona, Rovelli,
Cefis, Ursini e via elencando), il
clientelismo che ne deriva e la
corruzione che ne consegue sono
inevitabili. E gli scandali continueranno a sorgere e ad essere
gestiti non per eliminarne le cause, ma per usarli in lotte di potere.
Forse, per dare im nuovo orizzonte all’awenire d’Italia si può
sperare che basti anche soio uno
Spadoiini. Ma è necessario che
sparisca la pesante influenza di
quel « mostro polìtico » che è la
attuale D.C. Una politica « confessionale » non ha senso ; senso
potrà avere una politica concretamente finalizzata, che potrà,
solo allora, ispirare anche una
corretta amministrazione.
Niso De. Michelis
Le vie della pace e della guerra
La pace che vogliamo non è solo assenza di guerra ma una situazione in cui si possono
esercitare tutti i diritti umani - L’impegno per il disarmo e la possibilità di testimonianza
« La parola ’pace’... è ormai sinonimo di ’guerra imminente’...
un dizionario realmente aggiornato dovrebbe chiarire che le parole ’pace’ e ’guerra’ vogliono
dire la stessa cosa : allo stato potenziale, in un caso, attuale,' nell’altro. Si potrebbe ben dire che
la vera guerra permanente ed
ininterrotta, sta nei preparativi di
guerra intensamente aggressivi e
competitivi; mentre le battaglie
altro non sono che una specie di
verifica del predominio raggiunto durante gli intervalli di ’pace’ ».
Queste parole non sono state
scritte oggi per commentare la
situazione internazionale e la corsa agli armamenti, ma nel 1910
in un saggio sulla « guerra » come fenomeno politico e sociale
da W. James, tuttavia esse conservano la loro drammatica attualità anche se da allora son
passati più di 70 anni e due guerre mondiali.
L’intreccio di pace e guerra si
è fatto in questo secolo molto
complesso: oggi la guerra atomica si prepara tutta in tempo di
pace con ricerche scientifiche e
tecnologiche che impiegano migliaia di persone e con un massiccio impiego del lavoro umano
nell’industria bellica.
Lo stesso concetto di guerra
è mutato: si è passati da una
concezione di guerra limitata
nello spazio e nel tempo, ad una
situazione di guerra mondiale e
che non è capace — come hanno
fatto malgrado tutto le guerre
del passato — di creare le condizioni di una nuova pace. Con
la guerra atomica si pongono infatti le condizioni della distruzione della umanità.
L’analisi della politica internazionale in tempo di pace riguarda le possibilità di guerra generale incombenti in ogni conflitto
tra le nazioni e di come questa
possibilità influenzi le condizioni materiali, la vita quotidiana,
la mentalità degli uomini e delle
donne e le loro aspettative per
il futuro.
Dal secondo dopoguerra ad oggi infatti la situazione internazionale è stata caratterizzata da
continue minacce di una guerra
totale e nello stesso tempo da
accordi per scongiurarne il pericolo (trattati di non proliferazione delle armi nucleari, accordi
Salt, raccomandazioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU).
Dal ’45 in poi la corsa agli armamenti non si è arrestata, le
spese militari continuano ad essere percentuali elevate e semnre crescenti nel bilancio nazionale e rappresentano una garanzia del ruolo e della forza internazionale degli stati.
Le grandi potenze, USA e
URSS, parallelamente allo sviluppo delle armi termonucleari
(la bomba N è l’ultima scoperta
in questo campo) hanno continuato a sviluppare l’industria
delle armi tradizionali, ritenendo
che l’arma atomica fosse necessaria come « dissuasione » mentre l’armamento tradizionale e
non (armi chimiche e biologiche) fosse indispensabile per la
« risposta flessibile » all’avversario. Così pur arrivando « sull’orlo dell’abisso », sono state le armi tradizionali ad essere le protagoniste delle varie guerre, in
Corea, nel Vietnam.
Oggi in una situazione di profonda tensione tra le grandi potenze e la necessità che queste
hanno di garantirsi la fedeltà degli stati alleati, siamo di nuovo
« sull’orlo dell’abisso » ed il pericolo di una guerra nucleare è
nuovamente vicino.
La pace
La lotta per la pace e per il
disarmo sono dunque di attualità e molti — specie tra i credenti — sono disposti ad impegnarsi. Ma quale pace dobbiamo
volere?
Non credo dobbiamo limitarci
a volére una pace negativa, cioè
una pace che sia semplicemente
l’assenza di guerra. Certo è cosa
importante, ma, come abbiamo
già detto, questo tipo di pace in
realtà prepara la guerra.
La pace che vogliamo è una
pace positiva cioè una situazione
in cui siano fruibili a livello individuale e collettivo tutti i di
DAI CULTI MATTUTINI DEL SINODO
Una lettera per noi
Apocalisse 2: 1-7
Vorrei che questa lettera avesse questo indirizzo: a noi, chiesa
che vive oggi in Torre Pellice. E
allora tutto quello che qui è scritto, credo che possa essere indirizzato a ciascuno di noi e che
ciascuno possa riconoscersi nelle parole che il Signore ci rivolge.
Penso che riconosciamo nel testo di oggi la storia dei nostri
padri, per quelli tra noi che sono
valdesi della “vecchia roccia”,
ma anche per i metodisti. Voi
tutti certo avrete presente la sofferenza che è costata la predicazione 100 anni fa in Italia,_ per
tanti predicatori che venivano
attesi per quelle strade che percorrevano a piedi o a cavallo.
Nella zona dove io predico, le
chiese metodiste hanno ancora
enormi grate di rete metallica
molto fìtta per proteggere coloro
che partecipavano al culto dal
lancio delle pietre e dalla rottura
dei vetri. Conosco episodi di predicatori di 100 anni fa che venivano aspettati per le strade per
essere picchiati. Li conosco quasi in prima persona perché mio
padre era un pastore metodista
e tante volte non ha potuto predicare nella chiesa, ma ha dovuto
predicare di nascosto nel fienile.
La costanza, la fatica, la sofferenza di mettere in luce quanto
può essere falso, è stato il compito e l’incarico che i nostri padri hanno svolto e che oggi noi
tutti svolgiamo. Credo che nessuno tra noi possa rimproverarsi di non aver faticato abbastanza e credo che il fatto che siamo
qui stamattina in questa sala, indichi che la costanza è ancora
uno dei segni che contraddistinguono la nostra vocazione. E allora questa parola del Signore, che
è una constatazione dei frutti
della nostra vita di credenti, può
essere accettata con tutta umiltà.
Noi sappiamo che avremmo potuto fare di più, potuto fare di
meglio, però poi viene una parola del Signore: «Ho questo
contro di te, che hai lasciato il
tuo primo amore ». E, più in là,
aggiunge: « Ma tu hai questo, che
odi le opere dei Nicolaiti, le quali odio anch’io ».
Anche noi odiamo qualche cosa; ieri abbiamo parlato della
questione morale, ebbene, forse
i Nicolaiti del nostro tempo sono proprio alcuni che sono impegnati nella vita pubblica della
nazione e non solo deU’Italia, ma
di tutto il mondo. Ma qui non si
tratta di odiare qualcuno. Si
tratta che noi non dobbiamo fare certe opere. Odiare non è contro qualcuno o contro qualcosa
ma è preservare noi dal fare
quelle cose. Ora vorrei ritornare
alla questione del primo amore.
Quando i nostri padri hanno
scelto un candeliere come simbolo della propria fede hanno
messo intorno alla fianvna 1 stelle, io ho sempre pensato che quell'oscuro antenato aveva voluto
esprimere il fatto che le 7 stelle
sono nella mano destra di Dio
(come dice questa, lettera). Le 1
stelle intorno alla fiamma della
candela rappresentano la mano
di Dio che protegge la fiamma
dalla bufera della vita e la mano
è lì ancora oggi. E’ lì anche se
noi abbiamo lustrato il candeliere più che occuparci delle 7 stelle che ci sono intorno.
In questi anni noi abbiamo dato una lustratina al candeliere
perché abbiamo sperato che la
sua luce riflessa si sommasse a
quella della candela e ci fosse
più luce. Ma l'accento del testo
non è posto sulla fiamma della
candela o sulla luce riflessa del
candeliere, é posta sulla mano di
Dio che protegge la fede di ciascuno. La candela è uno strumento che si consuma ed è buona pratica quando la candela_ è
consumata che venga sostituita
con un’altra. E’ come la mano
dalla staffetta, la testimonianza
che passa di generazione in generazione, così la fiamma della
candela continua a bruciare attraverso i secoli e brucia ancora
in ciascuno di noi. Noi siamo tante piccole candele e la somma
delle nostre piccole luci servono
a illuminare il mondo. Questo è
il primo amore, la somma di tante piccole luci, non una grande
luce di una sola candela. Cari
fratelli e sorelle nel Signore, ho
notato una cosa: abbiamo parlato di evangelizz.azione, di questione morale, ognuno di noi sa
che sono i problemi principali
della nostra vita, ma devo dirvi
una cosa: ho scoperto che raramente si è parlato dell’azione
dello Spirito che soffia dove vuole. Se noi vogliamo che la fiamma delle nostre candele faccia
Ugo Tommassone
(continua a pag. 8)
.......
ritti umani. E’ chiaro che impegnarsi per questo tipo di pace
significa aver la consapevolezza
che la guerra è un evento che
deve essere impedito.
Al contrario di quanto si è
fatto finora da parte dei vari governi non si tratta di bilanciare
la forza militare e distruttiva dei
vari blocchi rendendo così, impossibile di fatto il ricorso alla
guerra totale perché dopo la
grande deflagrazione è possibile
che i vivi (cioè i vittoriosi) invidino i morti (cioè i vinti). Piuttosto si tratta di intraprendere
azioni volte alla distruzione e alla drastica limitazione degli strumenti bellici, cioè prendere posizione per il disarmo. Accanto a
questo è necessario un cambiamento delle coscienze degli uomini, cominciando da noi stessi.
Dopo la strage nella stazione
ferroviaria di Bologna, un anno
fa, il nostro Sinodo ha affermato la corresponsabilità morale
dei credenti in quanto partecipi
di una società violenta.
Credo che questo principio vada riaffermato proprio oggi in
cui molti sono disposti ad impegnarsi per la pace. La consapevolezza che la costruzione di una
pace positiva non è solo un problema di ordine politico perché
ci confronta con il potere e con
l’economia, ma che è anche un
problema nostro individuale, del
soggetto, perché con la violenza
della guerra ci coinvolge direttamente nel rischio di distruzione,
è una delle condizioni necessarie
ner la costruzione di coscienza
di pace tra gli uomini. Tutto ciò
non è compito facile e va inoltre registrato il parziale fallimento delle esperienze pacifiste
finora realizzate, tuttavia non mi
sembra che esistano alternative
concrete a questo lento processo
di coscientizzazione.
Se oggi la protesta contro la
possibilità della guerra è largamente diffusa tra la gente, il nostro compito non è solo quello
di unirci a questa protesta ma
anche quello di contrastare l’etica della potenza, che rimane l’etica politica dominante e che sta
alla base della logica di guerra.
In questa lotta per la pace noi
abbiamo una grande possibilità
di predicazione e di testimonianza, perché noi sappiamo per
de che « l’agape è la forza più
potente del mondo » (Martin Luther King).
Giorgio Gardiol
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25 settembre 1981
VI CONGRESSO EGEI
Per la riforma della chiesa
CASA VALDESE DI VALLECROSIA
Energia solare
Presentiamo due linee di lavoro sviluppate dal recente Congresso FGEI svoltosi in Sicilia, nel centro giovanile di Adelfia (Ragusa).
All'analisi della situazione si accompagna una prospettiva concreta
di attuazione.
Catechismo
Il Congresso ha ritenuto importante discutere con attenzione il problema della catechesi
nelle nostre chiese, per due motivi:
1) il catechismo è lo strumento principale e spesso l’unico in cui nelle nostre chiese è
affrontato il problema dell’educazione alla fede per quella fascia di età che precede solitamente l’entrata nella Pgei. Il
metodo di lavoro, i contenuti, il
tipo di aggregazione che si esprime nei corsi di catechismo di
una data comunità risultano in
qualche modo determinanti per
l’aggregazione del gruppo Fgei
di quella stessa comunità.
2) In secondo luogo il catechismo è la sede in cui si gioca la teologia e l’ecclesiologia
di una chiesa. Sapere o non sapere impostare con i giovani una
ricerca di fede, il modo in cui
viene fatto non è che il riflesso
della vita di fede di un’intera
comunità.
Il Congresso riconosce l’importanza che la Fgei assuma il
problema del catechismo delle
chiese valdesi e metodiste e
della educazione alla fede in
quelle battiate.
In una comimità evangelica
l’educazione alla fede è o dovrebbe essere compito di tutta
la comunità, e non di un suo
particolare settore. Riconosciamo la necessità per noi di capire megUo la situazione esistente nei corsi di catechismo nelle
chiese valdesi e metodiste, e
studiare le forme in cui l’educazione alla fede viene svolta in
quelle battiate.
Il Congresso dà mandato al
Consiglio di venire incontro a
questa esigenza di comprensione tramite un’iniziativa di inchiesta a livello nazionale (...).
L’obiettivo del lavoro, che avrà la durata di due anni, è
quello di fornire al VII Congresso quegli strumenti di conoscenza e analisi che oggi ci mancano
per impostare una battaglia specifica di riforma della chiesa
centrata sul settore catechetico.
Parliamo di battaglia di una
riforma del catechismo sulla
base della nostra ipotesi di partenza, qui esposta sommariamente e che andrà riformulata.
La maggioranza dei nostri corsi di catechismo non riesce, secondo noi, a rispondere a queste esigenze fondamentali:
1) Informazione, formazione, aggregazione.
2) Assunzione di una pedagogia
adeguata e di alcuni strumenti necessari di psicologia dell’adolescenza.
3) Rendere centrale per i catecumeni la ricerca di fede:
il problema della fede e dell’essere comunità spesso non viene
posto realmente davanti al catecumeno prima del momento
della confermazione o del battesimo.
Nelle chiese valdesi e metodiste in particolare il momento della confermazione assume
spesso un’importanza sproporzionata, centralizzando su di sé
aspettative ed energie di catecumeni, catechisti e famiglie. Ne
risulta un frequente e drammatico allontanamento dalla chiesa e dalla ricerca di fede della
maggior parte dei catecumeni.
Nelle chiese battiste il problema della educazione alla fede va
studiato con particolare attenzione in vista di una incomprensione del fatto centrale del battesimo.
Il Congresso ritiene che per il
lavoro catechetico si debba lavorare in due direzioni:
a) farci superare l’attuale
situazione in cui il catechismo
è spesso considerato una cosa
che comunque si deve fare, che
si subisce o si porta avanti senza spesso ricapirne il senso e
le finalità;
b) prendere sul serio il fatto che il catechismo o la scuola domenicale sono strumenti
importanti ma non gli unici per
proporre ai giovani un’autentica
ricerca di fede. Questa proposta
va dunque inserita in un contesto di analisi e trasformazione
più ampia della vita della comunità, da un lato, e della predicazione ai giovani esterni alla
chiesa dall’altro.
Il Congresso ritiene che l’assunzione del problema del catechismo non debba essere ritardato al prossimo Congresso,
ma debba cominciare da subito
nei gruppi e nelle regioni con
forme diversificate di intervento e di elaborazione.
Predicazione
Il VI Congresso Fgei sottolineando che la predicazione dell’evangelo è il fondamento della nostra stessa esistenza, rilevando la centralità della comunicazione della fede, sottopone
all’attenzione e allo studio dei
gruppi i seguenti punti:
1) pensiamo che la predicazione non debba considerarsi
come trasmissione di una fede
certa e sicura, ma come una realtà che sempre e di nuovo riceviamo e che ci coinvolge tutti in
una comune ricerca;
2) in questo senso, pur riconoscendo la validità della predicazione che abbiamo ricevuto nelle nostre comunità riteniamo necessaria una predicazione che coinvolga effettivamente
sia chi predica sia chi ascolta.
Riteniamo dunque indispensabile che proprio riguardo alla
predicazione, da una parte il sacerdozio universale diventi ima
pratica costante riflettendo sulla
situazione dei ministeri; dall’altra che si riesca a creare degli spazi veri di elaborazione comunitaria di un messaggio che
aderisca e che metta in movimento la nostra realtà;
3) particolarmente urgente
ci sembra quindi la riappropriazione degli enunciati fondamentali della fede evangelica oggi, espressi spesso in termini statici e non comprensibili a persone che vivono la realtà del nostro tempo (nella Fgei, nella
chiesa, nel mondo). A questo
proposito ci pare necessario ad
esempio lavorare su termini e
su concetti quali « giustificazione
per fede », « salvezza », « resurrezione », « battesimo »;
4) riteniamo altresì che l’annuncio della volontà di Dio per
noi non passi soltanto attraverso il sermone, ma anche attraverso la liturgia e la preghiera.
Ci pare necessario a questo proposito che i gruppi riflettano
su questi due temi, troppo spesso ritenuti marginali e dimenticati;
5) dobbiamo infine saper
cogliere i segni di un tempo in
cui la predicazione tradizionale
dal pulpito diviene sempre più
marginale e gli spazi per altri
tipi di predicazione si vanno allargando, affinché il nostro dovere di annunciare l’e vangelo
non venga bloccato da forme
stereotipe di predicazione, ma
possa essere espresso nella multiformità di esperienze umane
che il Signore ci dona di vivere nel nostro tempo.
A distanza di un anno esatto
dalla data d’inizio della sottoscrizione promossa dagli ospiti
a favore di un impianto per il riscaldamento dell’acqua sanitaria
con collettori solari, un'imponente batteria di 22 pannelli ha preso « servizio » presso la Casa Valdese di Valiecrosia. Si tratta di
un impianto che è stato progettato presso l’Istituto di Fisica
Tecnica di Milano con l’apporto
di specialisti nel settore del Politecnico e del Centro di ricerca
del S. Ilario di Genova. Una
schiera di amici della Casa, nel
corso degli ultimi tre mesi, in
alcuni casi rinunciando a parte
delle proprie vacanze o ancor di
niù, facendo « domanda di aspettativa » dal lavoro, ha provveduto e del tutto gratuitamente, alla
sua messa in opera.
Pur mancando ancora di alcuni automatismi, fin d’ora l’impianto è in grado di fornire temperature intorno ai 55-60”C. dai
due bollitori solari capaci com
DALLE CHIESE
Toscana: l’opera degli Apostolici
Nel dare notizia dell’inserimento della Chiesa Apostolica Italiana di Firenze-Prato nell’XI
Circuito-Toscana, secondo la convenzione approvata dall’ultimo
Sinodo, « Diaspora evangelica »,
il bolletino delle chiese di Firenze, osserva che il collegamento con la Chiesa Apostolica
Italiana permette di estendere
l’esperimento di stretta collaborazione ad altri luoghi della diaspora toscana, come Prato
e Arezzo.
Data la novità di questa collaborazione riteniamo utile informare per esteso i lettori su luoghi e orari delle attività di queste
chiese per un proficuo lavoro
comune:
Firenze: via Ponte alle Mosse
134 r. domenica ore 10: Culto
con S. Cena; sabato ore 17.30:
riunione di studio biblico-teologico (Riunione giovanile).
Prato: presso famiglia Trezza, via P. Cironi 10: mercoledì
ore 20.30: studio biblico.
Siena: 1” e 3° lunedì del mese
(in settembre viene messa a punto una linea di lavoro comune
con la comunità locale valdesemetodista).
Arezzo: ogni giovedì alle ore
17, presso Casa Mazzi - Villaggio Dante - 16/155 - Arezzo - riunione di studio biblico.
Il past. Mario Affuso è a disposizione anche dei membri
delle chiese valdesi e metodiste
locali per incontri e visite. Il suo
indirizzo è: 50047 Prato (Fi),
Via A. Vespucci 3/19.
Assemblee di circuito
Riprendono le attività nei diversi circuiti e ci giunge notizia,
per ora, della convocazione di
due assemblee.
Nel IV circuito, Piemonte, per
la prima volta l’assemblea non
si svolge nel centro geografico di
Torino ma, un po’ decentrata,
nella chiesa di Ivrea, sabato 26
settembre, per la programmazione del lavoro comune. La sede
decentrata è certo più scomoda per alcuni, ma dà la possibilità ad altre chiese di ricevere i fratelli e di partecipare
maggiormente ad una attività
comune.
L’altra assemblea annunciata
è quella dell’ll” circuito, Lazio,
che si terrà nella chiesa di Colleferro (che per quell’epoca avrà in sede il suo nuovo pastore
Odoardo Lupi) domenica 18 ottobre con un programma centrato sulla relazione della Commissione per l’Evangelizzazione
e relativa discussione.
Cinque minuti
Dammi ancora 5 minuti
per quella lettera che non ho scritto
e a causa di ciò un vuoto è rimasto
nel cuore di un uomo.
Dammi ancora 5 minuti. Signore,
per quella parola che non ho detto
e a causa di ciò forse qualcosa s’è incrinato
nel cuore di un uomo.
Dammi ancora 5 minuti
per un riso spontaneo e felice
perché porti calore e serenità
nelle case dei miei vicini.
Signore, donami ancora 5 minuti
per tutto quello che non ho fatto,
benché tu mi abbia dato tante possibilità
che ho lasciate passare.
Dammi ancora 10 minuti. Signore,
forse riesco a fare qualcosa!
Oh, dammi una vita lunga. Signore,
i minuti sono così brevi... così brevi...
(da «Presenza evangelica», circolare delle chiese metodiste di
Vercelli e Vintebbio, testo tradotto dall’olandese).
Giovane cinese
PISA
La locale comunità valdese si
è stretta con affetto e calda amicizia intorno ad un giovane confermando di origine cinese ed
alla sua famiglia, domenica 6 settembre. Kim Ping Ng, questo il
suo nome, ha professato di fronte alla comunità riunita, la sua
fede in Cristo Signore e Salvatore, cogliendo altresì, l’occasione
per annunciare la sua imminente partenza alla volta di HongKong, ove attenderà agli studi
teologici presso la Facoltà evangelica di quella città.
Al termine del culto la comunità si è riunita per un’agape
fraterna, cui ha partecipato pure un buon numero di fratelli cinesi. Dopo il riuscitissimo pranzo, il commiato dal nostro nuovo
membro di chiesa; nonostante
l’umano rimpianto per la sua
forzata assenza, la comunità è
lieta del suo impegno per la causa del Signore e lo seguirà con
la costante preghiera, augurandogli di cuore ogni bene lungo la
strada intrapresa al Suo servizio.
Assemblea congiunta
MILANO
Assemblea frequentata quella
di domenica 20. Dopo un ampio
scambio di informazioni sul lavoro dei gruppi di zona, che rappresentano circa 150 membri comunicanti, l’assemblea congiunta valdese-metodista ha preso in
esame gli Atti del Sinodo tracciando alcune linee di lavoro per
il prossimo futuro. Particolare
attenzione e dibattito sono stati
rivolti all’atto sinodale sulla pace. Una commissione nominata
congiuntamente dai Consigli di
Chiesa ha presentato, su questo
tema, un ordine del giorno che
è stato approvato in cui dichiarando preoccupazione per la crescente corsa al riarmo e indignazione per lo spreco economico
che il riarmo rappresenta s’invitano i credenti a porre al centro
della riflessione teologica il tema della pace nella partecipazione a tutte le iniziative volte contro gli armamenti e la guerra e
nell’impegno a vivere, in questo
quadro, la speranza evangelica.
plessivamente di 2.750 litri di
acqua.
Due sono le particolarità che
ne fanno in qualche sorta un impianto pilota nel campo del solare. La prima è che ci permetterà di integrare il riscaldamento del renarlo infermeria limitatamente al periodo di minore attività invernale ed in secondo
luogo esso è stato concepito ad
inclinazione variabile ed a superficie ottimizzata: in altri termini è in grado di ruotare su di
un asse orizzontale per sfruttare
al massimo, ogni giorno dell’anno, la superficie captante. Il costo relativo al puro acquisto dei
componenti e del materiale imniegato per la sua realizzazione
ha raggiunto la somma, per altro interamente esborsata, di 16
milioni di lire di cui poco meno
di 14 rnilioni già coperti dalle donazioni pervenuteci a questo fine
dall’Italia e dall’estero. E tutto
fa supporre che la sensibilità finora ampiamente dimostrata ci
permetterà di provvedere entro
l’anno ad estinguere il prestito
residuo di due milioni ottenuto
« senza interessi » da vecchi amici della Casa.
Sergio Nisbet
"Chi è costui
fi
Con la partecipazione di 34 ragazzi si è svolto il Campo Cadetti 1981 alla Casa Valdese di Vallecrosia.
Il tema discusso: « Chi è Costui? », Gesù secondo l’Evangelo
di Marco, ha interessato il folto
numero di ragazzi che in piccoli
gruppi hanno studiato e analizzato la figura di Gesù di Nazaret.
Il lavoro svolto è stato riassunto in tre tabelloni murali con
tre titoli ben distinti.
Nel primo tabellone dal titolo
« Il Regno degli uomini » i ragazzi hanno rappresentato un mondo diviso da frontiere dove guerre e massacri sono ogni giorno
più frequenti, un mondo sempre
più lontano dalla predicazione di
Gesù.
Nel secondo tabellone dal titolo « Chi è Costui? » hanno scritto una serie di domande e risposte per meglio inquadrare il personaggio.
Era un militarista o un partigiano? — NO, è un pacifista.
Il fondatore di una religione?
— NO, è il figlio del Dio vivente.
Un assassino o un vendicatore?
— NO, è amore.
Nel terzo tabellone dal titolo
« Il Regno di Dio » hanno rappresentato un mondo senza frontiere, senza razzismo, senza fame
né guerre ed hanno concluso con
le Parole dell’Apostolo Paolo ai
Romani 12: 2: « Non vi conformate a questo secolo, ma siate
trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente ».
Alla chiusura del Campo alcuni di loro, ben coadiuvati dai monitori, hanno preparato in tempo record due rappresentazioni
teatrali: « Domanda di matrimonio » di Cekov c « La Classe deali asini ».
G. P.
Hanno collaborato a questo
numero: Giovanni Conte,
Ivana Costahel, Franco Davite. Renato Di Lorenzo, Dino Gardiol, Antonio Kovacs,
Giuseppe Paolucci, Teofilo
Pons, Giovanni Scuderi, Alfredo Sonelli, Franco Taglierò.
3
25 settembre 1981
INCONTRO DELLE FACOLTA’ TEOLOGICHE DEI PAESI LATINI I PROTESTANTI NELLA STAMPA ITALIANA
Protestanti e mariologia Risveglio religioso
Un importante incontro periodico - La stretta relazione tra mariologia e maschilismo - Teologia e comunità locali
Quarantacinque partecipanti
circa (per lo più professori di
teologia, alcuni accompagnati
dalle loro consorti) hanno dato
vita, dal 3 al 5 settembre u.s.,
all’incontro delle Facoltà teologiche protestanti dei paesi latini,
svoltosi nei locali della Facoltà
valdese, che lo ha organizzato
e ospitato. Questa « Rencontre »
(come viene abitualmente chiamata, dato che la lingua utilizzata è il francese) avviene ogni
due anni, in sedi diverse. Due anni fa ebbe luogo a Bossey, organizzata dalla Facoltà teologica di
Ginevra. Tra due anni sarà ospitata dalla Facoltà di Strasburgo. Quest’anno è toccato alla nostra Facoltà di Roma.
Erano rappresentate (da un
numero variabile di docenti)
tutte le Facoltà protestanti che
operano nei paesi latini, tranne
quella portoghese che per cause di forza maggiore non ha potuto partecipare, per la prima
volta dopo molti anni. Erano
dunque presenti le Facoltà di
Bruxelles, Parigi, Strasburgo,
Montpellier, Vaux-sur-Seine, Aixen-Provence, Neuchâtel, Ginevra,
Losanna, Madrid e, naturalmente,
Roma.
Posizione cattolica
Il tema dell’incontro (« La
teologia di fronte agli studi mariologici e alla pietà mariana »)
è stato svolto da tre diversi punti di vista: quello cattolico-romano (P. S. Meo, del « Marianum » di Roma), quello protestante (J.-P. Gabus, di Bruxelles), e quello dell’antropologia
culturale (Ida Magli, dell’Università di Roma). Il relatore
cattolico ha presentato la dottrina e il culto di Maria, riproducendo in bella sintesi il pensiero del Concilio (capitolo Vili
della «Lumen gentium») e del
pontefice Paolo VI (esortazione
apostolica « Marialis cultus»).
Sono emerse con chiarezza le
due tendenze fondamentali della moderna mariologia cattolica:
censurare da un lato gli « eccessi » devozionali rivolti a Maria e ribadire dall’altro la piena
legittimità biblica e cristiana
della dottrina e del culto di Maria. Colpisce anzi la disinvolta
sicurezza con cui i teologi cattolici sostengono che la mariologia cattolica è, in germe, tutta contenuta nelia Bibbia. È
comunque evidente che Maria
fa parte e continuerà a far parte integrante del credo e della
pietà cattoiica-romana.
L’oratore protestante ha anzitutto segnalato un certo « occultamento del tema mariano nella
teologia protestante », soprattutto a partire dal 18° secolo, in
parte per l’avvento della critica
biblica e la scoperta del carattere tardivo degli « evangeli dell’infanzia » (che dimostrano un
certo interesse per la persona
di Maria), e in parte per gli
effetti di un certo puritanesimo
protestante, che avrebbe eliminato ogni riferimento alla sessualità e spiritualizzato o interiorizzato i ruoli maschili e
femminili. L’oratore ha poi cercato di « sbloccare l’immagpnazione protestante » riguardo a
Maria rifacendosi — a titolo di
proposta — a una stravagante
« teologia del seno materno » di
origine asiatica, lontanissima
dalle posizioni bibliche e tale
da consentire ogni sorta di speculazione teologica ed antropologica, sulla base dell’antichissima e ricorrente riduzione maschilista della donna al suo « seno », cioè alla sua funzione generatrice e materna.
Il ruolo della donna
È proprio questa riduzione
che sta alla base della mariologia: è la tesi sostenuta con rigore e abbondanza di documentazione da Ida Magli, nel suo
contributo dal titolo rivelatore: « La Vergine, creazione perfetta dell’immaginario maschile: potenza e impotenza della
Donna che comunica con l’Aldilà ». Nella mariologia si riflette
perfettamente l’immagine della
Donna che l’uomo si costruisce,
attribuendo valore di simboli a
fatti essenziaimente flsiologici
come la maternità e la verginità: la donna vale come Madre
e come Vergine, come tale anzi
viene assunta in cielo. Ma maternità e verginità fanno parte
della condizione naturale della
donna. Esaltandole, l’uomo confina la donna « dalla parte della
natura » ( anche se la colloca in
cielo), negandole una parte reale
nella storia della cultura. La
donna appartiene alla natura
più che alla cultura, proprio
perché non è la donna come persona che conta, ma la donna come corpo, come « seno » materno e verginale ad un tempo (incontaminato verso il basso — la
Vergine — fecondato dall’alto
— la Madre), dal quale nasce
« il Figlio » che mette in comunicazione l’aldilà con l’aldiqua.
La mariologia è dimque, secondo la Magli, la quintessenza di
una cultura religiosa dominata
dagli uomini: la donna vi è esaltata come simbolo (il « seno »
immacolato eppure fecondo) e
negata come persona concreta,
che è tale indipendentemente
daila maternità e dalla verginità. Una riprova illuminante della correttezza di fondo di queste
osservazioni si ha nel fatto che
proprio le chiese che maggiormente coltivano la mariologia e
praticano il culto di Maria si
oppongono strenuamente all’accesso della donna al ministero
ordinato. Perciò, oltreché dal
punto di vista della Bibbia (dove — come è noto — Maria occupa un posto del tutto secondario e marginaie e comunque
non è mai, neppure lontanamente, proposta alla fede o alla preghiera della chiesa), la mariologia dev’essere valutata criticamente anche dal punto di vista
dell’antropologia culturale, come espressione di una cultura
tutta maschile che, nell’esaltazione della Donna celeste, maschera malamente l’umiliazione,
proprio nell’ambito religioso,
della donna terrestre, che è poi
l’unica donna reale.
L’incontro è stato inoltre arricchito da una conferenza del
Dr. William Lazareth, direttore
di « Fede e Costituzione » (del
Consiglio Ecumenico delle Chiese), su «Convergenze e diver
genze in seno a ’’Fede e Costituzione” ». L’oratore ha segnalato,
tra l’altro, il peso crescente che
le chiese ortodosse hanno nel
Consiglio Ecumenico. Questo si
riflette, in particolare, nell’esigenza posta con insistenza dagli ortodossi che Tunità cristiana sia anzitutto un’unità nella
confessione di fede dell’antica
chiesa indivisa. Essi propongono
quindi a tutte le chiese di riconoscere il Simbolo di Nicea-Costantinopoli come espressione
adeguata dell’unica e comune
fede cristiana. Non basta però
— ha osservato Lazareth — ripetere insieme un credo antico,
occorre intendersi anche sul suo
signiflcato e sulla sua portata
odierna. L’unità di fede si ottiene da un lato ricollegandosi insieme alla fede apostolica e dall’altro rivivendola unitariamente nel mondo d’oggi.
Incontro in Ciociaria
I teologi dei paesi latini hanno poi avuto la possibilità di
incontrare, nel corso del pasto
serale, sia rappresentanti delle
chiese evangeliche italiane, sia
esponenti delle università cattoliche di Roma (tra cui il rettore
dell’Istituto Biblico e il rettore
dell’Università Gregoriana).
L’incontro, ben riuscito nell’insieme, si è concluso con un
culto e S. Cena nell’aula magna
della Facoltà. Nel pomeriggio
dell’ultimo giorno ha avuto luogo una bella escursione nel Basso Lazio (Anagni, Casamari)
culminata in un bellissimo incontro con un folto gruppo di
fratelli e sorelle della chiesa
valdese di Ferentino ; a Forma
Coperta, in casa Picchi, intorno
a una tavola riccamente imbandita di frutti della terra e del
lavoro umano, donati da fratelli
a fratelli, abbiamo vissuto alcuni momenti di comunione profonda e viva, nel canto e nella
preghiera. Si è cosi stabilito una
specie di ponte ideale tra le aule delle nostre Facoltà teologiche e quella casa-chiesa nella
campagna ciociara: la teologia
ha senso e valore nella misura
in cui serve a quei credenti (e a
tanti altri come loro) e alla loro
testimonianza.
Paolo Ricca
Molti giornali si occupano da
tempo (ne abbiamo parlato anche noi altre volte) del risveglio
« religioso » di carattere fondamentalista in corso negli Stati
Uniti, risveglio che si materializza in organizzazioni religiose
estemporanee che, fra l’altro, si
fanno vanto di avere largamente
contribuito alla elezione di Reagan. Si apprende così da La Madre di luglio, che il pastore
Schieller della chiesa riformata
di Chicago « si mette per conto
suo » e raccoglie in breve tempo
venti milioni di dollari, con cui
costruisce a Los Angeles un meraviglioso tempio di cristallo,
capace di tremila posti, sempre
occupati da fedeli, in grado di
ascoltare sermoni di quattro
ore!!! E che il past. Falwell, secondo l’Europeo del 6 luglio, si
sente capo della Moral Majority
ed afferma che « la ricchezza
deH’America è il modo con cui
Dio benedice e ricompensa chi lo
mette al primo posto », mentre
lo stesso Reagan afferma che
« siamo una nazione speciale
sotto la protezione di Dio ». E
ancora l’Europeo del 15 giugno
informa della violenta campagna contro la omosessualità
(considerata da un sig. Wycoff,
capo locale della Moral Majority
come « peccato da condannare
come l’omicidio ») e contro la
visione scientifica del mondo da
sostituire d’urgenza con la spiegazione del Genesi interpretato
alla lettera.
D’altro canto il nev diffonde
(ed alcuni giornali hanno ripreso) un messaggio mandato dal
Consiglio Nazionale delle chiese
cristiane degli Stati Uniti (protestanti e ortodossi) alle chiese
aderenti, secondo il quale le
prese di posizione di Reagan
comportano « un’inversione di
marcia per tutto il Paese, minacciando la visione di un’America
che sia modello e realizzazione
di una società giusta ed umana ». A prova di questo condannato atteggiamento il messaggio
elenca la compressione di tutta
la politica sociale di aiuto ai
bisognosi; la rinuncia del controllo pubblico dei beni disponibili in natura; la politica dell’energia; la rinuncia alla difesa
dei diritti umani su scala mondiale (Sudamerica); la ricerca
della pace attraverso una sunremazia militare ed economica: in complesso una visione
della funzione del Governo americano opposta a quella che le
Dal mondo evangelico
a cura di Alberto Ribet
Chiesa Avventista
del VII Giorno
Ogni numero de ’Il messaggero
avventista’ si preoccupa di rivendicare l’appartenenza del movimento avventista al campo della
Riforma. Nell’ultimo numero un
articolo dal titolo « la Bibbia è
la nostra unica regola di fede »
ha come sottotitolo: « Gli avventisti del settimo giorno seguono
le orme dei riformatori ».
— Un corso di colportaggio « a
tempo pieno per Cristo » è stato
tenuto a Velletri nel maggio scorso. La relazione presentata mette in evidenza come la diffusione degli stampati che registrava
nel 1979 poco più di 23 mila copie sia salita a 76.400 nel 1980.
Ciò è dovuto in parte alla
pubblicazione dell’opuscolo « Gesù ritorna » di cui sono state
stampate 700 mila copie di cui
200 mila riservate alla distribuzione dei colportori.
Notevole incremento pure nella vendita di « Segno dei tempi »
passato da un incasso di quasi 8
milioni di lire nel ’77 a 25 milioni e mezzo nel 1980.
Spigolando fra le piccole notizie ricordiamo che a Verona i
giovani hanno organizzato, in un
locale in affìtto, un « Rally di
evangelizzazione », assieme di
concerti e testimonianze offerti
al pubblico da gruppi di giovani
provenienti da varie città. A Ragusa in una chiesa cattolica gli
avventisti e i mormoni hanno
dato vita ad un incontro in cui
si sono discussi problemi spirituali. A Mestre si è aperta una
nuova sala di culto, a Napoli è
stato organizzato un ritiro spirituale per giovani che hanno partecipato ad una speciale riunione di preghiera: a Trieste il 40%
dei partecipanti al « Piano di
5 Giorni » ha smesso di fumare.
Riunione simile è stata organizzata a Roma Ostia.
Chiese dei Fratelli
Intensa è stata nell’estate l’attività nelle Chiese dei Fratelli:
ne ricordiamo alcuni momenti.
Sulla piazza di Pesaro predicò
a varie riprese il pastore Milazzo; a Cremona è stata organizzata una campagna cvangelistica
in cui sono state distribuite alcune migliaia di opuscoli, e la
campagna evangelistica ha continuato per alcuni sabati: varie
sono state le reazioni del pubblico, ma grande la gioia della
comunità per il lavoro che si è
cercato di compiere. A Bologna
è stata organizzata un’agape interregionale e a Canelli, in occasione dell’Agape fraterna, alcune
centinaia di persone si sono radunate per meditare assieme il
messaggio dell’Evangelo. Anche
a Monghidoro un’Agape fraterna
è stata occasione di un incontro
fra varie comunità della zona di
Bologna: notevole in questa oc
casione il messaggio di una sorella che presenta le esigenze del
lavoro missionario in un ospedale africano.
Caratteristiche dell’opera delle
Chiese dei Fratelli le visite di credenti che passano da una chiesa
all’altra portando il messaggio
dell’evangelo. Questo è un elemento notevole di fratellanza fra
le varie comunità.
Nel Foggiano è organizzato il
17° Convegno di studi biblici che
impegna i presenti per una settimana di studi che interessano
particolarmente la figura di Daniele. Caratteristiche le istruzioni
che accompagnano i programmi
di lavoro.
I partecipanti sono personalmente responsabili di eventuali
incidenti che possano verificarsi
nel campo; è proibito alle ragazze di indossare i pantaloni durante il campo; è severamente
proibito fare i bagni in mare.
Nonostante queste restrizioni si
prevede anche quest’anno una
notevole affluenza.
Chiese cristiane desidererebbero. Concludendo con l’invito alle Chiese ad occuparsi seriamente ed in concreto di questi problemi pregando per « la saggezza, la forza e il coraggio di servire Dio e la Nazione fedelmente
nei giorni che stanno dinanzi a
noi ».
Ancora una volta siamo davanti ad una America che sa esprimere un M. L. King e contemporaneamente i suoi assassini.
Rispondendo sul Gazzettino
del 21 giugno ad una lettera del
past. Bensi che rivendica la sua
attività ecumenica, ricordando
che essa è valida se « ciascuno
esprime con chiarezza il proprio pensiero ed eventualmente
il proprio dissenso », in reazione ad un precedente intervento
sullo stesso giornale (vedi La Luce dell’8 maggio), don Innocenti replica che non è comunque
ammissibile attaccare il cattolicesimo ed il papa. Significativo è
che, riferendosi ai convegni S.A.
E. della Mendola dal Bensi ricordati, don Innocenti li qualifica
come « inconcludenti convegni,
etichettati come ecumenici ».
Per chi non lo ricordasse, il S.
A.E. è una organizzazione cattolica.
■4c
Un dossier, della cui autenticità non garantiremmo, viene pubblicato nel numero del 7 agosto di Sabato. Proverrebbe dalla Direzione Rivoluzionaria Unificata, che opera in Salvador a
guida dei ribelli contro la giunta governativa. Il titolo del documento, « Proposta per ottenere il massimo di aiuti con fini
umanitari a beneficio del processo rivoluzionario », ne riassume
efficacemente contenuto e finalità, mentre l’organismo proposto per realizzare tali finalità
dovrebbe chiamarsi CESAH (Comitato ecumenico salvadoregno
aiuti umanitari). Il punto interessante è la presentazione che
del documento fa tal A. Methol
Ferrè, secondo il quale all’origine vi è la Conferenza Mondiale
del 66 del Dipartimento Chiesa
e Società del CEC di Ginevra.
Le chiese protestanti sudamericane, che del CEC fanno parte,
ricavarono dalle conclusioni di
quel convegno una « teologia
della rivoluzione », e cercarono
di darsi da fare per organizzare rivoluzioni in Sudamerica.
Ma, non avendo in quelle contrade seguito di masse, dovettero
darsi da fare per implicare nei
loro programmi le masse cattoliche. Ed a questo riuscirono
attraverso i « Cristiani per il socialismo » realizzando un ecumenismo socio-politico e terroristico che è, pare, responsabile dello stato deplorevole in cui
si trovano le repubbliche sudamericane in genere ed il Salvador in specie. Secondo il Ferrò, i vescovi non sono però implicati in questo uso rivoluzionario dei fondi destinati a scopi
umanitari, ma sono vittime di
« suore, religiosi, clero », che si
sono lasciati intrappolare dai
cattivi protestanti. Sarà anche
vero, ma mons. Romero non è
stato assassinato al suo altare
dai protestanti (e neppure da
Cristiani per il socialismo), e
mons. Camara si è dato da fare
in Brasile senza bisogno di supporti estranei alla sua attività
di arcivescovo. Il che permette di
credere che il sig. Ferrè non abbia capito molto della situazione reale.
* * ik
Secondo il Resto del Carlino
del 25 agosto, la Chiesa Anglicana di Australia ha deciso di « aprire la via all’ordinazione delle
donne al sacerdozio », seguendo
così, l’esempio di altre Chiese Anglicane negli Stati Uniti, Canada,
Nuova Zelanda e Hong Kong.
Niso De Michelis
ECUMENISMO E CATTOLICESIMO
Il documento su « Ecumenismo e Cattolicesimo » che pubblichiamo in questo numero è oggetto di una delibera sinodale che ne dispone l’invio alle chiese per la loro documentazione. L’Eco-Luce ne farà una tiratura extra in base alle
prenotazioni che arriveranno in redazione entro e non oltre
il 25 ottobre (tei. 011/655.278).
Prezzo, spedizione inclusa, L. 80 per copia per un minimo di 10 copie.
4
25 settembre 1981
ALLE VALLi OGGI
Fede
e storia
Tutto il discorso sulla valorizzazione della cultura valdese segna, in questi giorni, un punto
a favore. E non direttamente per
merito nostro. Parlo così perché
ho sottomano la bella pubblicazione, realizzata e distribuita
dalla Provincia di Torino, dedicata ai Musei di montagna. « Sei
tra gli undici musei della montagna torinese — scrive il coordinatore dell'iniziativa — sono
nelle Valli Valdesi. E’ un fatto
comunitario, di radice antica che
dovrebbe rinascere in tutte le
valli... ». La documentazione fotografica e dei dati è egregia.
Oggi, insomma, abbiamo uno
strumento in più per l'approfondimento non solo della cultura
valdese ma di tutta la tematica
alpina, capace di dirottare il turismo su obiettivi importanti
per la nostra storia. Anche questo è un segno che il progetto di
questi anni riguardo alla cultura valdese procede e coinvolge.
/ nostri sei musei elencati in questa pubblicazione (Torre Pellice,
Rorà, Angrogna, Prali, Rodoretto, Massello) dipendono direttamente dalla chiesa valdese. Ne
sono, pur in situazioni diverse
ma omogenee, la testimonianza
storica, suggestiva e ancora poco conosciuta. Non c'è dubbio
che sul terreno della riscoperta
della cultura del popolo valdese
la chiesa sta facendo passi spediti. Cito un altro esempio: in
queste settimane si sta rapidamente riorganizzando la preziosa biblioteca della Società di
Studi Valdesi così ricca di monografìe e riviste di carattere
storico. Certo si dirà che solo alcuni “cirenei" credono e si dedicano a questo prezioso lavoro di
organizzazione del passato. E' vero. ma l'esperienza dimostra che,
una volta rimessi a nuovo, gli
strumenti culturali interessano
tutti.
E' dunque sul terreno storicoculturale che la chiesa raccoglie
quei consensi che non raccoglie
più .^ul tradizionale terreno dei
culti e delle riunioni? La storia
interessa più della teologia? Eppure questa storia antica, di repressioni subite e di speranza
evangelica, è tm inestricabile intreccio di condizione sociale e
scelta di fede. C'è il rischio, oggi, mi pare di valorizzare solo il
primo di questi due aspetti tralasciando l'aspetto biblico ed ecclesiastico.
Tutto quello che è storico è razionale e giustamente interessa.
Si possono fare delle ricerche, ricostruire battaglie e abitudini antiche. Ma l'attualità della storia
valdese e tutti i nostri .sforzi
in campo museografìco affondano nella Scrittura. Ed è su quest'ultimo terreno che la chiesapopolo, evocata da Giorgio Bouchard al quindici agosto, può ricompattarsi e ritrovare il senso
della propria esistenza. Spetta
quindi alla predicazione riscoprire oggi il rapporto tra storia
ed Evangelo per restituire a noi
stessi e alla nostra gente il motivo vero del nostro itinerario
storico.
In altre parole: se è vero che
esiste un nesso tra la storia valdese di ieri e quella di oggi esso
non è forse costituito da una
scelta di fede? E questa scelta —
che non può certo soltanto ridursi all'indagine storica del passato — come si traduce oggi nella chiesa e nella .società? Varrebbe la pena di parlarne.
G. Platone
____________cronaca delle valli
A TORRE PELLICE TERRA’ UN CORSO IL « BIBLISTA A PIEDI SCALZI »
Scoprire insieme la Bibbia
Hans-Ruedi Weber, direttore della Commissione di studi biblici del
C.E.C. di Ginevra ha sperimentato per anni una « teologia laica »
Alla Foresteria di Torre Pellice si svolgerà tra il 9 e il 14 ottobre prossimi una serie di corsi
biblici tenuti dal Direttore della
Commissione Studi Biblici del
Consiglio Ecumenico delle Chiese, il Dr. Hans-Ruedi Weber, personalità ben nota in campo ecumenico, per i suoi contributi dati in diversi settori.
Hans Ruedi Weber è nato nel
Cantone di Berna nel 1923, si è
diplomato in teologia nella Facoltà di quella città ed ha conseguito la laurea in teologia presso
la Facoltà di Ginevra nel 1966.
Per immagini
Il suo primo incarico di responsabilità è stato come segretario del Movimento Cristiano
Studenti in Svizzera tra il 1947 e
il 1949. Poi decide di impegnarsi
in campo missionario e studia
missionologia all’ università di
Leida (Olanda). In Olanda sposa
Ineke Van Sprang, che lo segue
in Indonesia; qui Weber lavora
tra il 1950 e il 1054 occupandosi
della formazione teologica dei
predicatori. A questo periodo risalgono le sue prime esperienze
di insegnamento biblico tra il popolo. Viaggia da un’isola all’altra
nelle imbarcazioni dei pescatori;
nei villaggi forma dei gruppi con
persone non in possesso di una
cultura scritta e riscopre il valore della cultura orale. Dai pescatori si fa spiegare il significato
della loro vita, le loro occupazioni, le loro abitudini; essi non
si esprimono mai con concetti
astratti, ma sempre con immagini. Weber scopre la vicinanza
tra questo modo di esprimersi e
il linguaggio biblico, e si serve di
queste esperienze per trasmettere i testi biblici alla gente dei villaggi.
Ragioni di salute obbligano la
famiglia Weber a tornare in Europa. A Ginevra Weber inizia la
sua collaborazione al Consiglio
Ecumenico come segretario esecutivo del Dipartimento dei laici.
E’ tra i primi a denunciare il distacco tra i teologi e gli altri
rnembri di chiesa; si batte per il
pieno riconoscimento dei doni di
tutti nella chiesa e per una teologia fatta dai laici, e in particolare da quella parte della chiesa
che è la meno considerata, cioè
dalle donne. Ricordo che nel 1956
(se non sbaglio) passò da Roma
ed ebbe un colloquio con noi studenti della Facoltà di Teologia;
ci stimolò in maniera indimenticabile. Pensate, ci diceva, come
sarebbe diversa la teologia se
fosse fatta dai laici, se fosse fatta dalle donne, o dai popoli di
cultura orale; pensate a una dogmatica espressa attraverso la
danza!
La sua attività prosegue nel
Dipartiniento dei laici fino al
19dl, poi passa all’insegnamento
all’Istituto Ecumenico di Bossey.
Dal 1971 dirige la Commissione
per gli studi biblici del CEC, e in
questa veste torna a svolgere un
ininistero itinerante, una specie
di barba (lo chiamano il biblista
a piedi scalzi!) che gira non soltanto l’Europa, ma tutti i continenti.
Non a senso unico
La scienza biblica, egli dice, ha
avuto un grandissimo sviluppo.
Ma di questo sviluppo soltanto i
teologi di professione fanno profitto, cercando tutt’al più di trasmetterlo nei loro sermoni, in
un monologo a senso unico. Bisogna convincere i membri di
chiesa che gli strumenti per studiare e comprendere la Bibbia,
VAL CHISONE
Chiuso l’ospedale
di Pra Catinai
Il bollettino della Regione Piemonte del 2 settembre pubblica
la legge 31/81 che dà una soluzione all’annosa questione dell’utilizzo delle strutture di PraCatinat (Fenestrelle) dopo che
per anni l’utilizzo ospedaliero era
andato calando e che si erano
spesi circa 3 miliardi all’anno
per assistere poche decine di
malati.
Questa legge prevede la destinazione delle strutture non più
a fini ospedalieri ma di «assistenza socio-sanitaria a soggetti che
necessitano di soggiorni in località climatiche » e che l’intero
complesso venga ristrutturato
con una spesa di 4 miliardi suddivisa in tre anni.
La struttura così rinnovata verrà gestita da un nuovo Ente
che dovrà comprendere sia la
Regione che il Comune di Fenestrelle e da altri enti pubblici
(si parla della Comunità Montana Val Chisone, del Comune e
della Provincia di Torino) interessati alla iniziativa di soggiorni climatici.
Il personale già occupato nell’ospedale dovrà entro sessanta
giorni chiedere di essere trasferito o alla Comunità Montana, o
alla amministrazione dei Parchi Orsiera e Val Troncea o
all’Ospedale Valdese di Pomaretto, o al nuovo Ente che gestirà le strutture. Le destinazioni del personale saranno fatte
dalla Regione entro il 30 giugno dell’anno prossimo. Il personale sanitario in soprannumero potrà chiedere l’assegnazione ad un’altra USL.
gg
Notizie utili
nella ricchezza inesauribile del
suo messaggio, sono alla portata di tutti. Ma per far questo, occorre scoprire i metodi per lavo- |
rare insieme, per coinvolgere tut- fe
ti nella scoperta. E con questa
convinzione lavora nei cinque
continenti, e chi partecipa ai suoi
incontri trova o ritrova la gioia
della lettura biblica comunitaria.
Speriamo che accada anche a
Torre Pellice.
Bruno Rostagno
PINEROLO
Comitato per la pace
Venerdì 2 ottobre alle ore 21
presso i locali del Centro Sociale
di San Lazzaro a Pinerolo (Via
dei Rochis 3) si terrà una assemblea per dar vita ufficialmente al comitato pinerolese
per la pace.
In vista di questa scadenza il
gruppo promotore che comprende forze politiche (DP, PCI,
PdUP) associazioni varie quali
il Cesp, le Adi, l’ANPI, e gruppi ecclesiastici (comunità vaidesi e cattoliche. Agape, la Fgeivalli) sta elaborando una piatta
forma comune su cui impegnare
l’azione del comitato.
L’azione del comitato sarà
orientata ad approfondire la tematica della pace sia dal punto
di vista concettuale che di impegno per impedire l’escalation
della corsa agli armamenti che,
purtroppo, interessa anche il
nostro paese.
Tutti gli interessati, sia individualmente che come rappresentanti di organizzazioni o di
comunità cristiane, sono invitati
a partecipare.
TORRE PELLICE
Incontro dei pensionati
Dopo la pausa estiva i pensionati si sono ritrovati giovedì, 17
c. m. E’ stata la loro prima assemblea dopo le elezioni di giugno il cui risultato a Torre Pellice ha avuto un significativo valore avendo essi ottenuto una
rappresentanza nella maggioranza del Comune.
Battaglia, segretario della Lega Val Pellice, ha fatto un « excursus » sulle categorie di pensionati che gravano sul deficitario I.N.P.S., rilevando che non è
giustificato che le conseguenze
siano sopportate dai pensionati
ex lavoratori i quali hanno contribuito, fin dalla sua costituzione, al Pondo adeguamento pensioni che è in attivo.
La Lega pensionati è costituita da tutte le categorie e deve
essere una forza unitaria per
esprimere anche la volontà di
collaborare con la popolazione e
gli Enti Locali alla risoluzione
dei problemi fra i quali la « crisi
economica » che colpisce soprattutto i pensionati che non hanno
altre fonti di reddito. I pensionati sappiano mobilitarsi aderendo, con senso civico, ai tre
sindacati (C.G.I.L. - C.I.S.L. U.I.I.) per incidere anche allfinterno del Sindacato stesso e non
delegare ad altri la rappresentatività di milioni di pensionati.
Localmente i problemi che angustiano sono : « la prima casa,
l’equo canone, gli sfratti, il servizio U.S.L., i prezzi, il costo del
riscaldamento, il rispetto della
viabilità ».
I pensionati desiderano essere
ascoltati su questi problemi.
Si sono organizzati e voglio
a Telepinerolo Borsa di studio delia Provincia FOTO
ogni sabato alle ore 20,20 CONFRONTIAMOCI CON L’EVANCELO rubrica a cura di Franco Davite Attilio Fornerone Marco Ayassot L Assessorato alla Cultura della Provincia di Torino, unita- mente all’Istituto di Studi Storici « Gaetano Salvemini », ha isti- tuito una borsa di studio della durata di 12 mesi sul tema « La cul- tura operaia nei giornali di fabbrica a Torino (1943-1955)». Attraverso una capillare ricerca svolta in collaborazione con le ()O.SS (C.G.I.L. - C.I.S.L. - U.I.L.), i partiti politici, gli enti pub- blici territoriali, i consigli di fabbrica, le associazioni a stampa re- gionali, l’Università ed i lavoratori stessi, che furono redattori e compilatori delle pubblicazioni oggetto dell’indagine, si kitende indi- viduare le varie componenti della cultura operaia torinese, oltre- ché acquisire il materiale a stampa prodotto, finora in parte inedi- to, che sarà depositato nella Biblioteca della Provincia e messo a disposizione del pubblico e degli studiosi. PIPINO PINEROLO
no partecipare al dialogo con i
responsabili della vita cittadina
per avviare a soluzione almeno
i problemi che investono direttamente il Comune, la Comunità
Montpa e l’U.S.L. C’è anche la
questione dell’isolamento dell’anziano, perché non introdurre forme di lavoro parziale nell’interesse della collettività?
Dall’Assemblea è nata una
semplice proposta ; richiedere
formali colloqui con le Autorità
locali tramite la Segreteria di
Lega la quale dovrà riferire alla
Assemblea l’esito degli incontri
sui temi trattati.
Comune, Comunità Montana e
U.S.L. debbono riconoscere nella I,ega Pensionati l’unico interlocutore della categoria degli anziani.
Le Assemblee avranno cadenza mensile, mentre il martedì
ed il giovedì pomeriggio dalle
ore 14.30 in poi, a partire dal 1°
ottobre, sarà aperto l’Ufficio di
segreteria nei locali della Camera del Lavoro, in Piazza Libertà,
al quale i pensionati potranno rivolgersi per informazioni, chiarimenti, iscrizione e abbonamenti alla rivista « Il Pensionato ».
A. K.
"Sulle strade
del sale"
Nell'estate 1980 l'équipe della Radiotelevisione Svizzera itaiiana che ha seguito la spedizione di Carlo Mauri
« Sulle strade del sale », ha eseguito
numerose riprese nelle nostre valli, al
museo e durante il Sinodo, riprese che
ha completate in occasione del 17
febbraio 1981.
Il ciclo, in 5 puntate, verrà trasmesso tutti i lunedì, alle ore 20.40, dal
21 settembre al 19 ottobre. La parte
che ci interessa particolarmente sarà
inserita nella terza puntata di lunedì
5 ottobre.
Purtroppo la Radiotelevisione Svizzera Italiana non è facilmente captata
in tutti i punti delle nostre Valli, ma
speriamo che possa essere seguita
nelle località dove è possibile ricevere queste trasmissioni.
0. C.
5
CRONACA DELLE VALLI
DIBATTITO
_______ Silence de la nuit;
La gravidanza non è ‘punizione’ défaillance de l’âme
Aborto e legge 194: una questione che turba le persone in più modi
Cri, va
criverà
traerá, jeserà (...)
Dà la pa! Gescristò!
Cristo, aiutami,
pietà!
Dammi il balzo,
dammi amore,
carità! (..)
Urla Cristo,
urla a madre:
« non più donne
siete voi,
cagne,
ladre!
Piangerete un giorno,
presto.
I capelli strapperete
su rovine
ventri vostri,
vostre case,
vie, città!
Vita è figlio,
vita è fame,
vita è pane! »
(..)
Lui è lì,
ti guarda:
è muro.
Tutto
è scuro.
Stringi a lui!
Dagli bacio,
non d’amante;
ingravidata
dagli bacio
ingravidante.
Dio t'ha amata,
Dio t’è amante!
(..)
Care sorelle che avete sussultato leggendo queste parole, e
che magari non riuscirete a prendere sonno ripensandoci questa
notte, vi prego di scusarmi.
Il mio scopo, nel sottoporvele,
non è quello di scandalizzarvi o
di farvi sentire umiliate come
credenti e come donne, ma è un
modo di rispondere con altri dati a tutti coloro che continuano
ad esprimere il proprio turbamento per il risultato referendario sulla legge 194.
La signora di Genova che si
stupisce che da molti gli organizzatori del « Movimento per la
vita » vengano collocati tra i « retrogradi, i reazionari o addirittura i fascisti » forse dimentica
che, appunto, l’unico partito ad
aver dato chiaramente l’indicazione per il SI all’abolizione della legge 194 è stato il M.S.I.
Ma poiché di un « movimento »
si trattava, e non di un partito,
è giusto che chi ha aderito idealmente ai contenuti che esso portava avanti li conosca fino in
fondo. Questo breve estratto del
poema di Giovanni Testori (Factum est - Ed. Rizzoli, marzo 1981),
vi può dare un’idea dei modi
spesso blasfemi con i quali il nome del Signore veniva inserito
nella campagna referendaria. Tale poema ha lo scopo di metterci di fronte, idealmente, ad un
feto che possa, in quanto creatura in grado di sentire e di capire, parlarci ed ammonirci. Comincia balbettando parole senza
senso, che però suggeriscono per
assonanza il nome che poi verrà
costantemente ripreso nel poema; quello del Cristo.
Via via la voce diventa più intelleggibile, la bestemmia più gigantesca, l’insulto niù profondo.
Questa è la voce che un piccolo
uomo livido e famoso (drammaturgo, poeta, critico, teorico riconosciuto del Movimento per
la vita) presta ad un ipotetico
feto perché parli ad una donna
(come bestia... No, che bestia
non farebbe, non fa mai! Più che
bestia, tu t’imbesti, nella bestia
— lui, lo sposo — che t’imbestia).
Questo è il poema che fu letto
da un attore nella basilica del
Carmine a Firenze durante la
campagna del referendum; dopo
la lettura vi fu l’abbraccio del
Cardinale Benelli.
Voglio sperare che la signora
Stocchetti, quando parla di persone che vogliono « seguire ciecamente l’istinto mettendosi sotto
i piedi le gravi responsabilità che
dall’atto sessuale possono derù
vare » non abbia in mente simili
visioni apocalittiche. Saprà certamente che cosa vuol dire amare il proprio marito e i figli che
già si hanno. Non so bene a che
cosa si riferisca quando parla di
« sessualità senza limiti morali »,
ma se pensa a delle persone concrete, a donne che conosce, a se
stessa, certamente troverà difficile collocare questa frase nella
realtà. L’amore, le gravidanze, i
rapporti con le persone, non sono letteratura, sono la realtà.
Essa può essere piena di contraddizioni, non lineare e placida come tutti vorremmo. Penso
che si tratti di vivere nella realtà cercando di servirci con il
massimo discernimento possibile
di quella libertà che il Signore ci
ha dato, e che dobbiamo imparare ad usare.
Come donne che credono in
Gesù Cristo, penso che dobbiamo contribuire a distruggere, invece di avallarla, quell’idea che
si è insinuata anche nelle nostre
chiese, che la donna sia fonte
di debolezza, di tentazione, di
peccato. Ma al di là di queste
considerazioni che riguardano la
identità della donna e la sua dignità, ha veramente senso l’idea
che mi sembra emergere dalla
lettera della signora Stocchetti,
che cioè la gravidanza possa essere considerata come una giusta « punizione » di un atto sessuale che non avrebbe dovuto
aver luogo? Che tristezza, considerare il proprio figlio una « punizione »!
Graziella ’Tron Lami
LETTERE ALL’ECO DELLE VALLI
LA RABBIA
■ Ho letto sull'« Eco delle Valli » del
3 luglio un interessante articolo di
Erregi, riguardante l'epidemia di rabbia silvestre che minaccia le nostre
vallate, e vorrei dire la mia sulla questione. Prima che avvenga una vera e
propria strage degli animali credo sia
opportuno riflettere su alcune cose:
tra i maggiori diffusori del morbo ci
sono le volpi e i caprioli, ma anziché
decimarli non sarebbe più umano e
più ecologico spargere nei boschi e in
prossimità delle tane dei bocconi inbevuti di vaccino antirabbico, o escogitare comunque qualche sistema per
immunizzare le bestie ancora sane?
Siamo sicuri che questa epidemia non
diventerà un alibi per i cacciatori, sempre pronti a rifornirsi di pelli pregiate
e di trofei con qualsiasi pretesto?
Quanto alle bestiole domestiche, è preciso dovere dei loro padroni farle vaccinare e i comuni dovrebbero infliggere pesanti multe a chi ignora tale
necessità. Portatori di rabbia sono anche i topi, ma come tenerli lontani dalle case se in molte borgate manca
un’adeguata raccolta dei rifiuti e le
immondizie giacciono all'aperto, costituendo per i sorci vere e proprie oasi? Anche qui sarebbero gli enti pubblici a dover provvedere, è inutile uccidere le bestie che potrebbero diffondere il contagio se non si fa il
possibile per debellare la responsabile di quasi tutti i virus, la sporcizia:
in parecchi paesi delle nostre valli
mancano ancora le fognature! Erregi
afferma che potrà rendersi necessario
l'abbatimento di cani e gatti randagi;
ritengo che se gli esseri umani fossero dotati di maggior sensibilità e
buon senso, non esisterebbero animali
randagi, aggressivi e affamati. Sarebbe molto bello che chi decide di tenere un animale si rendesse conto che
non si tratta di un giocattolo, ma di
una creatura della quale si diventa
responsabili, che ha il diritto di essere
nutrita, curata e coccolata; se si vive in un alloggio piccolo o non si sa
a chi affidare il quattrozampe durante le vacanze, si rinunci piuttosto ad
adottarlo, invece di tenerlo per un po’
e quindi abbandonarlo lungo le strade,
perché è cresciuto e non diverte più
come quando era cucciolo o si deve
andar via. Esistono inoltre, quasi dappertutto, delle ottime pensioni per
animali, pulite e confortevoli, dove i
padroni possono lasciarli prima di partire per le ferie e riprenderli al ritorno; chi vuol bene alla sua bestiola è
anche disposto a spendere una certa
cifra per lei, se le circostanze lo richiedono. È purtroppo necessario eliminare gli animali rabidi, ma solo
una maggior responsabilizzazione degli
esseri umani e una serie di interventi adeguati da parte degli enti pubblici (fognature e raccolta rifiuti funzionanti in ogni paese abitato, massima pulizia delle strade, vaccinazioni e
controlli obbligatori frequenti per tutti gli animali domestici) possono a
mio avviso bloccare l'epidemia; le
mattanze e gli allarmismi npn hanno
mai risolto nulla. Oltre a preoccuparci
della rabbia dei mammiferi, teniamo
d'occhio anche quella del genere umano che si presenta sotto varie forme
ed è assai più difficile da combattere; il numero delle persone decedute
in seguito ad incidenti stradali, attentati, scontri fisici, guerre (senza contare coloro che sono stati impallinati
dai già citati cacciatori per sbaglio)
supera di gran lunga quello delle vittime della rabbia silvestre, dato che
finora non si è verificato nessun caso di contagio che abbia coinvolto l'uomo!
Edi Morini
LA CAMPANA
Sono alcune domeniche che aspetto
il suono della campana per scendere al
culto come al solito, ma la campana
non suona. Sono le dieci e mezzo? Non
lo sono? C'è il pastore? Non c’è? Si
fa il culto? Non si fa? Malgrado tutte
queste incertezze andiamo ugualmente
ai tempio: il culto è incominciato, il
pastore c’è, c'è anche un po di gente,
non troppa in verità,' le dieci e mezzo
sono passate, ma la campana non ha
suonato. Perché? Il bel suono festoso
che rallegra la spirito, le cose, 1 aria,
fa sentire un non so che nel cuore,
sembra che ci parli, non si è fatto
sentire. La campana di Rorà è morta.
Mi sembra quasi un presagio. Muore
Silence de la nuit, sous un ciel qui palpite
frémissant aux lueurs de l'infini étoilé,
silence qui m’appelle à une vaine fuite
vers le séduisant charme de l’immensité.
Pour moi ce sont les heures où le temps s’arrête,
où le néant me semble vouloir m'engloutir,
où tout mon être, épris par une foie secrète,
bercé au milieu des astres voudrait s assoupir.
Ainsi, libre du poids de l’enveloppe humaine,
comme un lambeau de nuage flottant éperdu,
j’aimerais me soustraire à ces terrestres chaînes
pour m’élancer au loin dans l’espace inconnu.
Et pouvoir dans ma fuite éparpiller mon être
dans la profondité de l’immense univers,
pour que toute mémoire puisse disparaître
sur la réalité de ce monde pervers.
Car partout ici-bas la demeure de l’homme
héberge désormais la dureté des coeurs,
la haine, l’injustice, funestes symptômes
de l’amour qui s’éteint, de la pitié qui meurt.
Dieu, accélère les jours prédits par ta parole,
afin que ton futur devienne le présent,
pour que notre espérance, qui encor nous console,
ne puisse rester proie de l’usure du temps.
Mais Dieu je reconnais ma morne défaillance,
ma faiblesse douteuse, hélas envers toi,
je t’implore Seigneur, rallume ma confiance
sur tes secrets desseins, tes éternelles lois.
B. Grill
Doni ClOV
tutto a poco a poco in questo paese!
Domando in giro come mai la campana non suona più. Non mi si risponde tanto facilmente, la gente sembra
timorosa; ma, dietro la mia insistenza, vengo a sapere che un pastore ha
voluto che non si suonasse più. Il
motivo? « Chi vuole andare in chiesa
sa che a quell’era c'è il culto e ci va
lo stesso ■>. Non è vero, non si suona
solo perché tanto ci si va lo stesso.
Se non si suona, è per l'ideologia
(non direi la teologia) privata di una
sola persona che non vuole più suonarla. E il piccolo popolo di Rorà, ohe
si dice abbia la « egemonia » culturale, subisce, sembra che abbia paura,
è timido, pecorone... Ma, se ciò avviene per le idee « sinistre » del pastore, ho detto loro, allora suonate
rinternazionale, che è pure bellissima, diamine siamo anche noi di sinistra...
La domenica seguente, dopo questo
mio intervento forse un po’ brusco
(ma non tanto e per lo meno sincero), alle dieci e mezzo la campana di
Rorà ha risuonato, ma con una gioia
così intensa, con un suono così bello,
che ha rallegrato tutti. Cera più gente, e la campana che ha suonato più a
lungo del consueto sembrava contenta anche lei di tornare a spandere le
sue note su Rorà. Non era morta, era
solo assopita, aspettava di essere risvegliata...
Wanda Gönnet, Rorà
MESE DI FEBBRAIO ISSI
I. 0. V.
L. 25.000: Chiesa Valdese di Prarostino.
Ospedale di Torre Pellice
L. 50.000; Lydìe Coisson, Lausanne.
Ospedale di Pomaretto
L. 524.500: Operai ed Impiegati Fiat
Meccanica Villar Perosa in occasione
17 febbraio.
L. 85.000; Chiesa Valdese di Prarostino.
L. 53.500: I compagni di lavoro di
Lucia Sappé in memoria del papà Edoardo Sappé.
L. 50.000; Gryon Emilio, Perosa Argentina; Bounous Oreste, S. Germano
Chisone.
L. 30.000: Alliaud Fernando, Villar
Perosa; Barisan Sergio, Perosa Argentina.
L. 20.000; Ughetto Maura, Villar Perosa: Coutandin Emma, Casteinuovo
dì Pinasca; Chiesa Maria ved. Combino, Buriasco: Pavan Ivano, Pomaretto; Fomea Santa, Perosa Argentina.
L. 10.000; Coutandin Leontina ved.
Nevache, Roreto; Mié Onorine, Porte
di Pinerolo; Pascal Ermanno, Prali.
MESE DI MARZO
Ospedale di Torre Pellice
L. 85.000: Sottoscrizione famiglie del
Ser in memoria di Matilde Chauvie
Mori, Prarostino.
L. 50.000; Matilde Bonjour, in memoria di Matilde Chauvie Mori, Prarostino; In memoria di Nicola Muraglia, la moglie e il figlio, Luserna San
Giovanni.
L. 15.000: Albertina Mondon in Rosani. Torre Pellice.
Ospedale di Pomaretto
L. 100.000: Lidia ed Elsa Griglio in
memoria della zia Louise Avondet, Pomaretto.
L, 85.000: Famiglie borgata Ser in
memoria di Matilde Chauvie Mori,
Prarostino.
L. 50.000; Giovanni Nosenzo, in memoria della sorella Rosa Danzino, Perosa Argentina: fida Avondet Comba,
S. Germano Chisone; Aldo Pascal, Pomaretto: Laura e Dario Stefanetto,
Perrero; Marisa Ponsat, Villar Perosa.
L. 34.700: Lidia Richard, Pomaretto.
L. 25.000; Maddalena Ribet, Inverso
Pinasca.
L. 20.000; Caterina Castagna Bounous,
in memoria di Elisa Siarone, S. Germano Chisone; Carlo Pascal, Perrero.
L. 15.000: Ivonne Tron ved. Tessere.
L. 10.000; Giovanni Bonetto, Villar
Perosa; Maria de Vita, Luserna S. Giovanni; Bertallot Giovanna, Perosa Argentina; Renato Pashetto, Prarostino.
MESE DI APRILE
I. 0. V.
L. 121.212: M. Vigne-Ribet, Parigi.
L. 10.000: Aido Costabel, Torre Pel
Ospedale di Torre Pellice
L. 20.000: Maria Bertalot Martinat,
Torino.
L. 10.000; Famiglia Abruzzese, Roma,
Ospedale di Pomaretto
L. 150,000: Maria Lorenzina Giai Minietti, Perosa Argentina.
L. 50.000: Sergio Tesi, Roletto; Anna
Cassano, Pianezza; Bruna Fiorentino, in
memoria di Teresa Ghigo, Perosa Argentina; Giovanni Damiano, Pinasca.
L. 40.000: Rania Stellina, Perosa
Argentina.
L. 30.000: llda Meynier, una rosa in
ricordo delle care amiche Elvira ed
Elena; Ester Tron, Pomaretto; Long
Levi, Villar Perosa; Maria Depetris ved.
Bianqui, Perosa Argentina; Bounous
Ada, Villar Perosa; Brunet Maria Virginia, Fenestrelle.
L. 10.000: Famiglia Abruzzese, Roma; Elvira Avondet, ricordando le care
sorelle: Famiglia Melchioni, in me
moria di Eugenio Bosìo.
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TORRE PELLICE
6
Sci Club Angrogna : una vivace tradizione
T/ ; numero iniziamo una serie di articoli sullo sport in
vai Fellice: quali e quante associazioni sportive esistono, a chi sono
rivolte chi le frequenta, se rispondono o no ai bisogni dei giovani,
v ista L importanza dello sport per lo sviluppo psico-fisico é sociale
indagme^^^^ ci è sembrato utile fare questa piccola
INCHIESTA SULLO SPORT ALLE VALLI - 1 RIPRESA AUTUNNALE
Scuola e
bocciature
Sci Club Angrogna: un nome
che, per gli sportivi delle Valli,
significa soprattutto sci da fondo, atleti che si sono distinti nella difficile specialità anche in
campo internazionale. Ma l’attività del dinamico sodalizio non
è limitata al fondo e abbraccia
altre discipline, altre iniziative.
Nel corso di una simpatica
chiacchierata con l’attuale presidente Rolando Bertin, nella sede dello Sci Club, letteralmente
piena di coppe, targhe e trofei,
abbiamo fatto il punto sulla situazione odierna.
Anzitutto qualche breve cenno
di storia. È nato nel marzo del
1954, per iniziativa di una decina di soci, con l’intento di promuovere l’attività sportiva fra i
giovani; ha conosciuto un buon
periodo fino ai primi anni ’60;
quindi un notevole calo di soci
e attività culminato nel 1969; infine un deciso rilancio che dura
tuttora (oggi si contano 160
iscritti, non solo locali).
Lo Sci Club Angrogna si interessa, l’abbiamo già sottolineato, soprattutto di sci da fondo,
ma anche delle specialità della
discesa, di marcia alpina e pure
di altre attività « minori », per
altro significative e degne di attenzione. In primo luogo è importante sottolineare che si segue molto l’insegnamento, organizzando sia dei corsi di sci da
fondo (frequentati in media da
25/30 persone), sia di ginnastica
presciistica (con circa 60 iscritti); entrambi questi corsi sono
gratuiti per i ragazzi in età scolare. Per il settore discesa, la
mancanza di impianti di risalita
in valle costituisce un freno allo
sviluppo dell’attività. Non si può,
però, dire che nello Sci Club Angrogna manchino fantasia e spi
Collettivo Biblico
Ecumenico - Pinerolo
In occasione della ripresa di
tutte le attività vogliamo riconvocarci
1) per fare il punto sul lavoro
del Collettivo di Pinerolo;
2) per confrontarci con gli altri Gruppi e Collettivi biblici della zona,
3) per vedere se è possibile un
minimo di coordinamento
nella scelta dei testi, degli argomenti, delle scadenze.
Questo invito è rivolto, oltreché agli abituali partecipanti al
Collettivo di Pinerolo, anche al
Collettivo di Torre Pellice, al
Collettivo di Perosa-Pomaretto,
al Gruppo biblico della comunità di Pamolasco. Sarebbe importante che ci fosse qualche
rappresentante per ogni gruppo.
L’invito è rivolto a tutte le
comunità cattoliche e valdesi, ai
gruppi biblici parrocchiali, a
persone che non si riconoscono
in alcuna comunità o chiesa.
Faremo questa verifica giovedì 1 ottobre alle ore 20.45 presso l’Oratorio S. Domenico (piazza Marconi, 4 - Pinerolo).
rito di iniziativa; infatti da alcuni anni vengono organizzati, con
notevole successo, degli slalom
notturni al Passel.
Oltre allo sci, altro punto di
forza è costituito dall’attività podistica, che culmina nella marcia alpina di Angrogna, oramai
una classica della specialità. Accanto a queste esperienze collaudate, ha preso il via, nel 1980, una
interessante iniziativa riguardante l’escursionismo giovanile, che
verrà ripresa anche quest’anno.
Ecco di cosa si tratta: in pratica un gruppo di responsabili accompagna i giovani su degli itinerari meno frequentati, aventi
per meta alpeggi della zona ( Caugis, Infernet) con il proposito di
interessarli alla vita, al lavoro
che vi si svolge, per far conoscere quel patrimonio di cultura
montanara che, purtroppo, si sta
dissolvendo forse in modo irrimediabile. Infine un’ultima annotazione; qualora il comitato
promotore della Grande traversata delle Alpi riuscisse a realizzare un itinerario di bassa mon
tagna, lo Sport Club allestirebbe un posto tappa alla Vaccera.
Marco Borno
Franco Bellion
.... . Í ' - •
L olimpionico Willy Bertin al tempo in cui difendeva i colori
dello Sci Club Angrogna di cui oggi è consigliere tecnico.
VAL GERMANASCA
Chiusa la scuola di Trussan
Si è chiusa, al termine dello
scorso anno scolastico, la piccola scuola di Trussan, ridotta a
soli tre alunni. Era l’ultima scuola della vai Germanasca ancora
ospitata in un edificio di proprietà della Chiesa valdese, nel
caso particolare del Concistoro
di Villasecca.
Contemporaneamente è stato
concesso il tempo pieno alla
scuola di Chiotti che questi bambini dovranno d’ora innanzi frequentare. Il provvedimento consente di utilizzare l’insegnante
fino ad ora in servizio a Trussan
e di prolungare l’orario scolastico offrendo agli alunni, che per
forza di cose vivono in borgate
distanti l’una dall’altra, la possibilità di svolgere attività interessanti con compagni della loro
età.
Se tuttavia con un adeguato
servizio di trasporto e di refezione si trova facilmente una
soluzione ai problemi scolastici,
non rimane che registrare con
dispiacere lo spopolamento di
una zona delle nostre valli che
negli ultimi decenni ha subito
un processo di impoverimento
accelerato.
Come molte altre zone di montagna, l’antico Comune di Riclaretto, ora parte del Comune di
Ferrerò, traeva le sue risorse
essenzialmente dall’allevamento
del bestiame e dallo sfruttamento dei boschi. Con l’abbandono
dell’attività agricola, la necessità
di trovare un lavoro altrove ha
indotto le famiglie giovani a spostarsi verso Perosa e Pomaretto. Anche la strada carrozzabile
è arrivata in ritardo, quando la
gente aveva già ritenuto conveniente trasferirsi altrove. Vi sono tuttavia famiglie che ritornano in estate nella vecchia casa
rimessa a nuovo e i pochi allevatori rimasti hanno aderito alla
Cooperativa per la raccolta del
latte assicurandosi un guadagno
che non sarebbe altrimenti realizzabile.
In una recente riunione i soci
del Gran Consortile di Riclaretto, originale esempio di consorzio tra privati per l’uso in comune dei pascoli e per la vendita dei lotti boschivi, hanno deciso di rivedere lo statuto e di rie
oggi e domani
Doni Asilo San Giovanni
MESE DI AGOSTO 1981
L. 5.000: Salvarani MatiWe. in mem.
di Elena Di Piilo (osp. Asilo).
L. 10.000: Ribet Liliana, in mem. della mamma di Franca Capello (Torino);
In mem. di Giulio Mourglia, la figlioccia Marisa: Salvarani Matilde, in mem.
del Pastore Mario Sbaffi (osp. Asilo):
Bourne Marta ved. Ricca, in mem. del
marito.
L. 20.000: Cesan Elide, in mem. del
marito.
L. 25.000: Sara e Sauro Gottardi (Albissola Sup).
L. 40.000: Mimi Monti-Long, in mem.
di Elena Di Pillo e di Laura Bosio Fornero (osp. Asilo).
L. 50.000: Martini Etisia; Edmond e
Emma Beux. in mem. dei nostri cari
(New York - USA): Bifano Consolo
Leonarda (Torino); In mem. della mamma Pellegrin Silvia, i figli; Malan Sapei Maddalena (osp. Asilo); BouchardGay (Chiavari): In mem. di Laura Bosio Fornero, il marito e i figli Silvano e Franco.
L. 100.000: Unione Femminile di Villasecca.
L. 150.000: Chiesa Awentista.
L. 200.000: Pastore Giovanna Pons.
per rinnovo cucina (Zurigo).
L. 300.000: N. N., in mem. di Vinone
Anna Lucia ved. Pellegrin.
L. 500.000: Geom. Giancarlo Gönnet
(per rinnovo cucina) (Torino),
L. 992.000: In mem. di Enrico Ricca,
la Arthur Andersen e Co., Foundation di
Chicago (UPSA) per ristrutturazione cucina (tramite sig. Bruno Ricca) Milano.
In questa rubrica pubblichiamo gli avvisi inerenti ad iniziative di carattere
ecumenico, culturale e civile che ci pervengono In tipografia entro la ore 9
di ogni lunedi (tei. 0121/91A34).
GRUPPO HANDICAPPATI
In seguito alla gravissima sentenza
della Corte di Cassazione, che ha assolto la direttrice di una scuola elementare di Livorno, la quale nel 1978
non ha accettato l’iscrizione alla 4“
elementare di un bambino cerebroleso: vista la gravità delle motivazioni
addotte dalia Corte stessa, che farebbero fare dei grossi passi indietro
nell inserimento dei bambini handicappati nella scuola materna e dell'obbligo (elementare e media)
il Gruppo di Base Handicappati invita tutti coloro che sono interessati
(genitori, operatori, organi collegiali
scolastici, gruppi di base, comitati di
quartiere, insegnanti, presidi, direttori didattici, amministratori locali, cittadini, comunità, ecc.) a un’Assemblea
che si terrà sabato 26 settembre alle
ore 15.30 presso il Centro Sociale di
S, Lazzaro (Via Rochis 3 - Pinerolo):
1 - per fare il punto sull’inserimento
degli handicappati nelle scuole di
Pinerolo e del pinerclese:
2 - per prendere posizione contro la
sentenza della Corte di Cassazione.
• L’Associazione Italiana Insegnanti
di Geografia (A.I.I.G.), riunita a Torino dal 21 al 25 settembre per il suo
XXVI Convegno nazionale, effettuerà
venerdì 25 una serie di escursioni nelle Valli Valdesi di cui intendiamo riferire nel prossimo numero.
saminare i diritti di chi desidera ancora farne parte. Il Gran
Consortile dx Riclaretto copre
un’area di 400 ettari circa ed è
un patrimonio forestale da valorizzare.
Sulle poche famiglie rimaste
e su quelli che hanno mantenuto i contatti con il villaggio di
origine ricade però l’onere di
mantenere in piedi le strutture
comunitarie. A Comtaagarino
dove in inverno rimangono soltanto più una decina di persone è stato riattivato il vecchio
forno, ma importanti lavori di
restauro dovrebbero anche essere fatti alla scuola quartierale
e alla storica cappella valdese.
Ultimamente sono stati riparati
sulla strada che scende a Chiotti i danni all’asfalto causati dalla pioggia e dalla neve, mentre
il Consiglio comunale di Ferrerò
ha deliberato un contributo per
una nuova asfaltatura che si inizierà in primavera. In una zona dove lavoratori e studenti sono ormai tutti pendolari, la viabilità acquista una sempre maggiore importanza.
TORRE PELLICE
Abbonamenti
alla Claudiana
La denuncia di una lettrice residente in Svizzera sulla nostra disorganizzazione nel ricevere abbonamenti all’Eco-Luce a Torre Pellice nel periodo
estivo (il famoso « blocchetto » delle
ricevute introvabile) ha avuto un risvolto molto positivo. Lidia Nìsbet ci
ha comunicato di essere ben disponibile a ricevere gli abbonamenti al
giornale (a modifica di una prassi precedente alla sua venuta alla Claudiana). Nel ringraziarla vivamente per
questa collaborazione volontaria (già in
atto da tempo alla Claudiana di Torino e che speriamo vorrà ora estendersi anche a Milano) annunciamo
quindi che la Claudiana di Torre Pellice riceverà gli abbonamenti ali’Eco.
Si tratterà indubbiamente di una agevolazione per quanti approfittano del
soggiorno estivo torrese per rinnovare in anticipo il loro abbonamento (e
se non si conoscerà ancora l’importo dell’abbonamento dell’anno successivo si potrà sempre ovviare con congrui arrotondamenti!!) ma anche di un
vantaggio per quanti in valle trovano
nella Claudiana un punto di riferimento per i loro acquisti nel campo della
parola scritta.
La categoria di lavoratori più
bersagliata dalla critica è senza
dubbio quella degli insegnanti. E
questo attacco dura da molti anni. I docenti si meritano veramente di essere presi di mira
tanto duramente? In caso aflerrnativo, capisco che essi non reagiscano alla provocazione, che
non si difendano, perché si sentono colpevoli.
Per quanto mi riguarda, non
posso scagliare alcuna pietra contro persone sulle cui spalle pesa
la responsabilità di educare la
gioventù in tempi tanto difficili.
Ma veniamo alle bocciature.
Chi, una volta almeno nella sua
vita, non ha provato l’umiliazione, il dolore cocente di una bocciatura, più o meno meritata?
Con questo dovremmo tutti simpatizzare con tutti gli studenti
che ancora oggi vengono bocciati
ed inveire contro tutti i loro insegnanti? Io non mi sento di
farlo.
La scuola è oggi articolata in
modo diverso da quello della
scuola prima degli anni ’60. Gli
studenti della scuola dell’obbligo non debbono più studiare l’odiato latino ; non debbono più
subire il voto crudelmente selettivo che premiava i superdotati e
talvolta i « violini » ; non si debbono più imbottire il cranio di
nozioni inutili e specialmente
hanno la possibilità di partecipare attivamente al lavoro della
scuola attraverso i loro rappresentanti. I genitori pure sono
una componente della scuola.
Tocca a loro il ruolo importante
di « trait d’union » tra docenti e
studenti. Facciano dunque sentire la loro voce.
Se si arriva alla bocciatura, ho
l’impressione che la colpa non
sia solo quella dell’insegnante
che non ha comunicativa o che
non è socialmente impegnato,
ma anche quella dello studente
che non ha mai voluto lavorare
durante tutto l’anno scolastico.
Per me la scuola è una palestra
in cui si lavora o meglio si impara a lavorare. Solo chi non
vuole lavorare non può far parte
della scuola. Lo studio è un diritto, non un obbligo.
La bocciatura è una tristissima necessità, non una vendetta.
Ecco perché talvolta provo minore simpatia per il bocciato e per
la sua famiglia che per il bocciatore: la bocciatura è un trauma
non solo per chi la riceve, ma
anche per chi la dà.
Auspico dunque un po’ più di
comprensione per l’insegnante,
perché il suo lavoro è assai difficile, suggerimenti più concreti e
proposte realizzabili. Tutta questo chiedo non solo alle tre componenti della scuola, ma anche
ai « non addetti ai lavori ».
Vorrei infine un ridimensionamento del lavoro che si può
fare nella scuola dell’obbligo
frequentata da giovanissimi.
Vengano in essa proposti e discussi tutti i problemi che assillano la nostra società : famiglia,
fumo, droga, « handicaps » vari
e tanti altri, ma non si dimentichi che per fare tutto ciò bisogna padroneggiare la lingua italiana. Gli insegnanti perciò, anche a costo di essere impopolari,
esigano correttezza e proprietà
di linguaffgio dai loro alunni i
quali così potranno, terminata
la scuola media, esprimere il
proprio pensiero senza difficoltà.
Silvana Tron
VAL PELLICE
PRIMO CIRCUITO
CONVEGNO MONITORI
Tutte le monitrici, monitori e le persone interessate sono pregate di partecipare al Convegno Monitori di sabato 26 settembre, inizio ore 14,30, presso la Casa unionista di
Torre Pellice.
Nel pomeriggio, accanto
alla presentazione del programma, vi sarà modo di
fraternizzare e scambiare
esperienze. Per chi desidera trascorrere la serata
( sono previste esperienze
di « fotolinguaggio ») può
portarsi la cena al sacco.
Arrivederci a sabato!
Il Consiglio di Circuito
7
25 settembre 1981
CRONACA DELLE VALLI
PRALI: SCOMPARE UN UOMO AMATO
Edmondo Grill
Nella cornice di una splendida
giornata di fine estate, lunedì 14
settembre numerosi amici e conoscenti hanno gremito il tempio di Ghigo per rendere l’estremo saluto ad Edmondo Grill —
deceduto a Pomaretto all’età di
84 anni, dopo breve malattia —
e per circondare le figlie Liliana
ed Anita e le rispettive famiglie
di umana simpatia.
Dopo la gioventù trascorsa nella natia Villa di Frali, a Pomaretto {Scuola Latina) e all’estero
(per lavoro), Edmondo Grill dal
1930 in poi, insieme alla Sig.a
Elda, sposata dieci anni prima
e che resterà al suo fianco fino
al 1972, gestisce a Ghigo di Frali
il piccolo Albergo delle Alpi che,
attraverso successivi interventi,
provvede ad ampliare ed ammodernare fino a portarlo alla consistenza attuale. A questa attività dedica il suo tempo e impegno
pur con l’interruzione della II
guerra mondiale in cui presta
servizio nei Carabinieri (in cui
già aveva militato per 4 anni
nella Grande Guerra) raggiungendo il grado di maresciallo. In
questo periodo viene insignito
della croce di cavaliere.
Parallelamente alla sua attività
di albergatore, nella cui veste va
considerato un vero pioniere del
turismo nel vallone di Frali, ritroviamo il sig. Grill impegnato
per moltissimi anni nell’Amministrazione comunale, prima come
Podestà, poi come Consigliere e
come Sindaco, carica che ricopre dal 1950 al giugno 1957. Poi
si dimette dando un esempio più
unico che raro di dirittura morale.
All’inizio degli anni ’60 si ritira
dalla vita attiva per godersi un
po’ di meritato riposo abbandonando raramente e di malavoglia
la sua casa di Ghigo.
Con barbou Edmond scompare una figura caratteristica della
nostra valle. La sua bontà innata, la sua proverbiale calma, la
sua disponibilità e ospitalità, la
profonda saggezza con cui era
solito risolvere le situazioni anche più difficili, la sua naturale rettitudine morale esercitata
giorno dopo giorno nel lavoro
come nella Amministrazione pubblica, gli hanno accattivato la stima non solo dei pralini, ma di
tutti quelli che lo hanno conosciuto.
Barbou Edmond rimane un raro esempio di « uomo saggio »
(come lo ha definito il pastore
Rostagno) che ha speso tutta la
sua vita traendo grande soddisfazione nell’aiutare in tutti i
modi il suo prossimo. Il modo
migliore per onorare la memoria, da parte di ouanti lo hanno
conosciuto e amato, sia quindi
l’impegno a vivere secondo il
prezioso esempio che ci ha lasciato.
erregi
POMARETTO
PRAMOLLO
Ricordando
"Tillu
. Il
È già stata data, con brevi
parole, la notizia del decesso di
Attilio Tron attivo membro della Chiesa di Pomaretto.
L’Associazione Amici dell’Ospedale di Pomaretto si unisce
al cordoglio dei suoi cari e ricorda a quanti l’hanno conosciuto la silenziosa, umile e disinteressata opera compiuta da questo suo membro fondatore. Con
il suo intervento paziente e costante, « Tillu » ha sostanzialmente riordinato il terreno circostante l’Ospedale, non ha mai
rifiutato di prestarsi a compiere ogni genere di lavoro, assumendo tutte le opportune iniziative tutte le volte che se ne
presentava l’occasione.
Sono questi fratelli che sentono profondamente di far parte di una chiesa comunitaria,
che vive dell’interesse portato
da ognuno nella cura delle sue
opere, manifestazioni viventi
dell’amore per il prossimo, che
ci permettono di guardare al
futuro con serenità e fiducia.
Con questi sentimenti porgiamo
il nostro accorato saluto a « Tillu », fiduciosi nelle promesse divine.
Gli Amici dell’Ospedale
di Pomaretto.
SAN SECONDO
Il nostro giovane fratello Mauro Cogno ha subito un serio intervento cardiaco. Siccome, per
varie vicende, questo intervento
non ha notuto essere eseguito
in conto mutua, ma deve essere
pagato dalla famiglia (si prevede
una quindicina di milioni), la
Chiesa di S. Secondo apre una
sottoscrizione per venire incontro alla famiglia. Le offerte possono essere consegnate agli Anziani od al Pastore o essere versate sul conto della Chiesa Valdese di S. Secondo: Istituto Bancario S. Paolo, Pinerolo c/c n.
7636.
• Il Concistoro è convocato
per venerdì 25 settembre ore
20.30 al presbiterio in vista della ripresa autunnale delle attività.
PRAROSTINO
I culti del Roc ore 8,30 e di
Roccapiatta ore 15 avranno luogo domenica 4 ottobre anziché
domenica 27 settembre.
• L’estate ormai terminata ha
portato con sé i numerosi turisti che avevano ridato una certa
vitalità alle nostre borgate che
in inverno si spopolano sempre
più. Non ci resta che salutare
tutti coloro che hanno soggiornato a Pramollo e dire loro arrivederci al prossimo anno.
• Ringraziamo sentitamente i
fratelli Mario Cignoni, Ugo Zeni, Aldo Garrone, Gianni Long
e il pastore Paolo Marauda che
hanno predicato nelle domeniche
di agosto e settembre, prima che
il pastore Noffke tornasse dal
suo impegno presso la Casa Valdese di Rio Marina.
• Nel corso dell’estate sono
deceduti Balmas Silvia ved. Bounous, originaria di Pomeano e
Canonico Luigi (Lulù), infermo
da anni e ospite della casa di riposo di S. Germano Chisone.
Ai familiari nel dolore porgiamo le condoglianze sincere di
tutta la comunità.
Siamo molto vicini anche alla
signora Liliana Genre e famiglia
per la perdita del papà, Edmondo Grill, ed esprimiamo tutta la
nostra solidarietà cristiana.
• Alla fine di agosto, grazie
alla buona volontà e all’impegno
degli abitanti della zona, è stato
rifatto il tetto della scuoletta
quartierale dei Ciaurenchi, onde evitare che fra qualche anno
crollasse irreparabilmente.
• L’Amministrazione Comunale desiderando avere una giornata di incontro con gli anziani,
offre, domenica 27 settembre, un
pranzo a tutti i pramollini che
hanno superato il 75” anno di età
che avranno cosìj la possibilità
di incontrarsi con i coetanei che
magari non vedevano da tanto.
Parteciperà anche la corale che
allieterà il pomeriggio con l’esecuzione di alcuni canti.
• Domenica 4 ottobre ci sarà
la riunione dell’Unione Femminile.
Coordinamento
FGEI-Valli
Il Coordinamento è convocato per lunedì 28 settembre, alle ore 21, presso
i locali della Chiesa Valdese, in Via dei Mille 1, Pinerolo.
Con questa prima riunione dell’anno 1981-82, si tratterà di definire il programma delle attività sulla base
degli impegni assunti al
Congresso di Adelfia.
Tutti i gruppi delle Valli sono invitati a mandare
un loro rappresentante.
LUSERNA
SAN GIOVANNI
Il pastore Antonio Adamo, incaricato di assumere la cura
delle chiese di Cremona e di Piacenza dal prossimo mese, terrà
il suo sermone di commiato domenica prossima 27 c.m.
Mentre diciamo il nostro sincero rincrescimento per la partenza di questo pastore del quale tutti abbiamo conosciuto ed
apprezzato l’impegno nel lavoro,
la disponibilità, la grande comunicativa, chiediamo al Signore di aiutarlo con le Sue benedizioni e con la Sua grazia e di
concedergli sempre la forza necessaria per assolvere fedelmente
il nuovo ministero pastorale
che gli è stato affidato.
• Nella seduta di martedì sera 15 U.S. il concistoro ha programmato le attività del nuovo
anno ecclesiastico ed ha proceduto alle nomine dei componenti i vari comitati.
Ha pure fissato per domenica
4 ottobre, nel tempio dei Bellonatti, il culto di inizio delle attività. A questo culto sono invitati tutti gli alunni delle Scuole
Domenicali, dei quattro anni di
catechismo, del precatechismo,
unitamente ai loro genitori. I
catecumeni sono convocati presso la Sala Albarin la stessa domenica alle ore 9 per concordare gli orari delle lezioni.
• La piccola Elisa Menusan
di Carlo e di Loredana Agli è
stata presentata dai genitori per
essere battezzata.
Il Signore assista questa bimba con le Sue benedizioni ed
aiuti i parenti ad essere fedeli
alle promesse che hanno fatto.
• La mattina di sabato 12 u.
s.. nel tempio, si univano in matrimonio Maria Luisa Malanot
ed Ermanno Rivoira.
Benedica il Signore questo
nuovo focolare: è il nostro più
vivo augurio per questi sposi.
• In queste ultime settimane
abbiamo accompagnato all’estrema dimora terrena le spoglie
mortali di Elena Pons in Parise,
di anni 81, dei Nazzarotti; Wanda Lidia Mourglia in Trombetto di anni 32, deceduta a Pinerolo; Margherita Rivoira ved.
Revel, della borgata Malan, di
anni 84.
Rinnoviamo alle famiglie nel
lutto la nostra fraterna simpatia cristiana e domandiamo al
Signore di accordare loro le Sue
consolazioni.
TORRE PELLICE
All’inizio di ottobre la nostra
comunità riprenderà le normali
attività invernali : sulla Fiaccola, che è in distribuzione in questi giorni, è pubblicato per esteso il calendario di inizio della
Scuola domenicale do ottobre) e
del catechismo (3 ottobre).
Il 27 settembre riprendono i
consueti culti in francese ai Coppieri e agli Appiotti (ultima domenica del mese), mentre al centro il culto in francese si terrà
ogni prima domenica del mese.
Il Concistoro, riunitosi il 14 scorso ha confermato che ogni seconda domenica avrà luogo l’Assemblea di Chiesa e ogni terza
il culto della gioventù. L’il ottobre l’Assemblea sarà dedicata alla relazione dei deputati al Sinodo.
BOBBIO PELLICE
• Il Concistoro si è incontrato
giovedì, 15 con F. Taglierò per
stabilire il programma di lavoro
che egli svolgerà, fino a dicembre, a Bobbio. Dal 1” ottobre egli
sarà disponibile presso il Presbiterio per ogni necessità, compatibilmente con gli impegni nelle altre comunità del Circuito.
• Il programma di inizio delle
attività (Scuola Domenicale e
catechismo) non è ancora stato
fissato, ma verrà comunicato
tempestivamente. A metà ottobre gli anziani distribuiranno la
circolare di chiesa (Biariound)
con tutte le informazioni necessarie sull’attività invernale.
• Si sono svolti i funerali di
Paolo Bertinat, deceduto all’età
di 70 anni. La comunità esprime
alla famiglia in lutto la sua simpatia cristiana.
VILLAR PEROSA
• Si sono uniti in matrimonio
nel nostro tempio: Paolo Coucourde e Cinzia Margherita Fossat, Enzo Paget e Vera Boimous.
A queste nuove famiglie ed a
Danilo Costabel e Paola Pons, a
Erminio Rihet e Erica Baret,
sposatisi rispettivamente a Massello ed a Pomaretto, i nostri
fraterni auguri per la loro nuova
vita in comune sotto lo sguardo del Signore.
• Sono stati presentati al battesimo: Alex Coucourde di Paolo e di Cinzia Fossat e Sara Vinçon di Ferruccio e Marinella
Genre; la grazia del Signore
accompagni questi bambini e le
loro famiglie ed aiuti i loro genitori a mantenere le promesse fatte.
• Manuela di Livio Barus e
di Cinzia Pascal, Gisella di Ilvano Rochon e di Franca Bertalot, Walter di Roberto Bounous
e di Vilma Sanmartino sono
venuti a portare gioia ai loro
genitori e familiari. Un benvenuto a questi piccoli con l’augurio di ogni benedizione del
Signore alle loro famiglie.
SAN GERMANO
• I lavori iniziati per rendere
la Sala Valdese sempre più accogliente e per ridare la tinta ai
muri interni procedono speditamente. Ê stata interamente rivista la grondaia dal lato villa,
i muri ed il soffitto sono ora assai più luminosi e, fino ad altezza d’uomo, verranno ricoperti in finto legno. ’Tutto questo
renderà la nostra sala assai più
gradevole ed efficiente. Grazie
per questo utilissimo lavoro ai
fratelli Enzo Tron, Amedeo Peyronel e Gustavo Bleynat (che
con un amico ha compiuto il
lavoro di pulitura e verniciatura dei muri.
• Domenica 6 settembre, il culto è stato presieduto da Marina
Conte. Nel frattempo il pastore
Conte e la Signora hanno partecipato, ad Aix-en-Provence, ad
una settimana di studio organizzata dall’Associazione Internazionale per la Fede e l’Azione Riformata, per le chiese dei paesi
latini. Il tema della settimana
era: « Creazione e Redenzione,
una visione cristiana della storia». Grazie assai al past. Alberto Ribet, che ha presieduto il
culto alla Casa di Riposo.
• Domenica 9 settembre, con
una semplice ed intima cerimonia svoltasi nel salone municipale, è stato commemorato il
nostro concittadino med. d’oro
Guido Vinçon, nel 40° anniversario della sua morte avvenuta
nelle acque di Malta. Alla presenza dei familiari, di un gruppo di marinai in congedo di
Pinerolo, dell’amministrazione
comunale e di un discreto pubblico, l’oratore ufficiale, geom. G.
Belli dopo aver tratteggiato la
figura dello scomparso, ne ha
sottolineato l’appartenenza alla
Chiesa Valdese che, come tutte
le Chiese della Riforma, non
contempla la possibilità di un
culto dei morti ed ha pertanto
ribadito che nel ricordare il suo
sacrificio ciascuno di noi deve
essere spronato a temperare gli
odi ed i rancori che sono propri dell’egoismo umano.
• I catecumeni dei quattro anni sono convocati sabato 3 ottobre alle ore 14.30 nella ex Scuola Materna.
• Domenica 4 ottobre ore 10
culto di ripresa delle attività con
la partecipazione della Scuola
Domenicale, dei Catecumeni e
dei responsabili delle varie attività.
« Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa,
ho conservato la fede ».
(II Timoteo 4: 6)
Il 16 settembre è deceduto a Carapobasso
Pasquale Corbe
Con la fede nel Cristo vìvente, Signore della vita e della morte, lo an*
nuncìano la moglie, i figli, le figlie e
tutti gli altri familiari.
Ad essi si unisce la comunità valdese
dì Campobasso, della quale l’estinto è
stato per 50 anni infaticabile e me^
guagliabile animatore.
Campobasso, 16 settembre 1981
Il a Gruppo Missioni » di Torino
prende parte al dolore della famiglia
Randone per la perdita della signora
Ida Pilotti Randone
ricordandone con affettuosa riconoscenza rintensa attività svolta per tanti
anni con dedizione e amore fraterno.
Torino, 3 settembre 1981
RINGRAZIAMENTO
(( Io ho combattutto il buon
combattimento, ho finito la corsa, ho serbato la fede »
(2 Tim. 3: 7)
Il marito Paolo Comba e i figli della
compianta
Lidia Pontet in Comba
ringraziano i vicini di casa per il loro
aiuto e, tutti coloro che con fiori, scritti
e parole dì conforto hanno partecipato
al loro dolore. Un particolare ringraziamento ai pastori Marco Ayassot e
Giovanni Conte.
San Germano, 21 settembre 1981
RINGRAZIAMENTO
« Il salario del peccato e la
morte; ma il dono di Dio è la
vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore » (Romani 6: 23).
Le figlie e i familiari del compianto
Edmondo Grill
nell’impossibilità di farlo singolarmente esprimono la loro riconoscenza a
tutti coloro che, in vari modi, hanno
dimostrato la loro solidarietà nell’ora
della separazione dal loro caro.
In modo particolare ringraziano i
pastori Bruno Rostagno e Lamy
Coìsson.
Ghigo di Frali, 14 settembre 1981
ANGROGNA
Lunedì 28 riunione quartierale
al Baussang (ore 20.30), casa
Susanna Malan, su un tema di
storia valdese.
AVVISI ECONOMICI
TRASLOCHI e trasporti per qualsiasi
destinazione, preventivi a richiesta :
Sala Giulio, via Belfiore 83 - Nichelino - tei. (OH) 6270463 - 6272322.
COMUNITÀ’ MONTANA
VAL PELLICE
SERVIZIO
GUARDiA MEDICA
notturna - prefestiva - festiva
dal sabato ore 14 al lunedi ore 8
dalle ore 14 della vigilia del giorno festivo Infrasettimanale alle
8 del giorno successivo presso
I OSPEDALE MAURIZIANO - Lu>
sema San Giovanni - Tel. 90884.
Nella notte del giorni feriali, dalle ore 20 alle ore 8 (escluso sabato, domenica e viglila dei festivi) presso l'OSPEDALE VALDESE - Torre Pellice - Tel. 932433.
GUARDIA FARMACEUTICA
festiva e notturna
DOMENICA 27 SETTEMBRE
Torre Pellice: FARMACIA INTERNAZIONALE - Via Arnaud, 5
- Tel. 91374
CHIUSURE INFRASETTIMANALI
A Torre Pellice: martedì chiusa
la farmacia Muston, giovedì chiusa la farmacia Internazionale.
A Luserna San Giovanni: mercoledì chiusa la farmacia Preti,
giovedì chiusa la farmacia Gaietto.
AUTOAMBULANZA
SERVIZI FERIALI E FESTIVI
Croce Rossa - Torre Pellice
Telef. 91.288.
VIGILI DEL FUOCO
Torre Pellice: Tel. 91365 - 91300
Luserna S.G.: Tel. 90884 - 90205
COMUNITÀ’ MONTANA
VAL CHISONE-GERMANASCA
SERVIZIO
GUARDIA MEDICA
dal sabato ore 14 al lunedi ore 8,
dalle ore 14 della viglila del
giorni festivi alle ore 8 del giorni
successivi ai festivi
le notti dalle ore 20 alle 8.
II recapito del servizio è presso
la CROCE VERDE di Porosa Argentina - Tel. 81.000.
GUARDIA FARMACEUTICA
festiva e notturna
DOMENICA 27 SETTEMBRE
Perrero: FARMACIA VALLETTI
Tel. 848827
S. Germano Chisone: FARMACIA TRON - Tel. 58766.
AUTOAMBULANZA
Croce Verde Pinerolo - Tel. 22664
Ccoce Verde Porte - Tel. 201454
Croce Verde Porosa - Tel. 81000
8
8
25 settembre 1981
CONGRESSO SCrENTIFICO IN OLANDA
AMNESTY INTERNATIONAL
La rivoluzione genetica app©?© p©'' saivare
L’eventuale applicazione di nuove scoperte scientifiche impone una
riflessione etica senza precedenti anche da parte delle chiese
I prigionieri politici cileni
Quest’estate, nei Paesi Bassi,
venti scienziati e teologi si sono
interrogati sulle implicazioni derivanti dalle scoperte più recenti in materia di biologia molecolare e di mutazioni genetiche.
Al momento attuale gli esperimenti positivi allontanano la
possibilità di rischi di errore
tecnico, per cui è vicino il giorno in cui sarà possibile passare
all’attuazione pratica negli ospedali. La relazione degli scienziati
e dei teologi elenca alcune delle applicazioni possibili sia al
livello somatico sia all’interno
delle cellule di riproduzione. Non
solo si potranno guarire malattie finora incurabili ma anche
modificare gli elementi essenziali
dell’individuo. Il che viene già
realizzato sui topi.
Il problema essenziale che si
pone dunque è di sapere se un
essere umano possa essere ridotto ad un insieme di pezzi staccati oppure se costituisce un
tutto unico e indivisibile. Ponendo questo problema, non si può
sfuggire a quello della dignità
dell’uomo e quindi alle nozioni
di libertà, giustizia e responsabilità.
La scienza ci spinge ad interrogarci su questo problema nel
momento stesso in cui le nostre
scale di valore vengono rimesse in discussione.
Ma la relazione va oltre quando prende in esame le implicazioni della ripartizione disuguale del potere nel mondo di fronte a tali scoperte. Infatti, chi
avrà l’ultima parola quando occorrerà decidere l’applicazione
di un gene ad un paziente? La
società o l’individuo? Sarà necessario stabilire un arsenale
giuridico per regolamentarne
l’uso? Su questo punto nessuna
maggioranza è emersa dal gruppo degli scienziati e dei teologi.
Sul piano etico, la maggior
parte delle religioni hanno accettato che l’uomo intervenga
sulla natura; ma è lecito intervenire sull’uomo stesso? Come
diceva Margaret Mead, la famosa
antropoioga inglese, « abbiamo
la saggezza necessaria per applicare questo potere alla natura
umana? ».
Anche sul piano sociale nascono interrogativi. Per esempio,
quanta parte del reddito nazionale bisogna assegnare alla ricerca in biologia? A tutte queste
domande non esiste risposta già
fatta. Le Chiese non possono
riferirsi al loro passato perché
non c’è stato alcun precedente
che possa rispondere a domande
che non sono mai state poste
prima; perciò il gruppo di lavoro raccomanda loro di studiare con quale mezzo potranno
dare il loro contributo in questo
dibattito che riguarda l’uomo,
e di prendere parte alle commissioni nazionali responsabili
delle questioni genetiche.
Commercializzare la ristrutturazione dell’ADN pone molti problemi, fra cui quello della partecipazione. Perciò la commissione ricorda con forza il diritto
di ogni essere umano di essere
consultato quando vengono prese
delle decisioni che avranno conseguenze sul suo ambiente vitale.
È necessario anche un controllo permanente dell’ingegneria
genetica per assicurare un’informazione permanente sui potenziali rischi. La commissione chiede infine una protezione efficace dei paesi del Terzo-Mondo
contro questi esperimenti.
La relazione si conclude con
cinque raccomandazioni, la prima delle quali è un appello alle Chiese perché si organizzi una
conferenza allo scopo di stabilire le linee direttrici che permetteranno lo sviluppo e l’uso
delle biotecnologie.
SOEPI
CONGRESSO EGEI
Lottare per la pace
Pubblichiamo qui sotto un documento di lavoro elaborato dal
Congresso FGEI sul tema della
lotta per la pace.
Ritenendo nostro preciso dovere dire la verità, prendiamo atto del grave ritardo con cui ci
siamo accorti del terribile rischio
che l’attuale incremento degli armamenti costituisce per noi stessi e per l’intera umanità.
Viviamo già in un paese altamente militarizzato, in cui la
produzione e la esportazione delle armi è un capitolo tra i più
importanti della nostra economia; un paese politicamente dipendente dagli interessi degli
USA e che ospita ordigni nucleari sull’uso dei quali non ha la minima possibilità di controllo;
questa situazione peggiorerà sicuramente con l’installazione dei
missili nucleari a Comiso, che
l’irresponsabilità e la follia dei
nostri governanti hanno permesso in questa terra già disastrata
dal malgoverno e dall’emigrazione, incontrando solo un’opposi
Fondo di solidarietà
Nel pubblicare un nuovo elenco dei
doni pervenuti al nostro Fondo ricordiamo a tutti i sottoscrittori, vecchi
e nuovi, le attuali destinazioni:
1) Contro la fame nel mondo in appoggio al programma del Consiglio
ecumenico delle Chiese (CEC). Attualmente in cassa vi sono ca. L. 750.000.
2) Appoggio al programma di Lotta al
razzismo (PLR), sempre del CEC: in
cassa ca. L. 700.000.
3) Sostegno all'iniziativa della Federazione delle Chiese evangeliche per
i terremotati del Sud, per il suo programma di ricostruzione a più lungo
termine. Attualmente in cassa vi sono
ca. L. 1.500.000 ed attendiamo di raggiungere l'obiettivo di due milioni.
Ed ecco ora l’elenco aggiornato:
M. Bein Buzzi L. 15.000; M. e E.
Bein 60.000; N. N. 65.000; 1/2 TEV
10.000; C. Roncaglione 45.000; P. Corbe
(due vers.) 10.000; A. Clemenzi (id.)
240.000; Anna (id.) 15.000; G. Bausone
30.000; G. Conti 20.000; G. L. Giudici
(due vers.) 10.000; RMFC 10.000; M.
Dattilo 100.000; M. Campese 10.000;
Sara e Sauro 75.000; Mila 5.000; Lionello 3.000; A. Canobbio 200.000; N.N.
con simpatia 30.000; A. M. 20.000.
Tot. L. 973.000; prec. L. 2.035.547; in
cassa L. 3.008.547.
Ricordiamo che le offerte vanno inviate al c.c. postale N. 11234101 intestato a La Luce fondo di solidarietà,
via Pio V, 15. Torino.
Una lettera per noi
(segue da pag. 1)
luce e attiri altre candele perché
proseguano il nostro lavoro di
evangelizzatori, dobbiamo avere
il coraggio di dire: « Signore
manda il tuo Spirito su di noi e
aiutaci a scegliere la strada giusta per camminare insieme ». Non
serve che diciamo: « Quest'anno
■faremo... decidiamo di fare », non
serve questo, questo viene dopo,
questo ci viene dato nelle opere
che il Signore ha predisposto affinché altra gente, altri uomini e
donne del nostro tempo ricevano
la luce delVEvangelo e si convertano e vivano come noi viviamo, malgrado la nostra delusio
ne, malgrado la nostra stanchezza. Qualcuno ha detto che gran
parte di noi sono malati, sfiduciati, hanno un mucchio di preoccupazioni. E’ vero, ma forse è
perché noi non sappiamo più
chiedere l’aiuto dello Spirito di
Dio. E questa lettera oggi è letta
a ciascuno di noi affinché ritroviamo il nostro primo amore.
Non per voltarsi indietro perché
chi si volta indietro non è degno
del Regno di Dio, ma per guardare avanti e chiedere al Signore
di aiutarci a correre quella che
l’apostolo Paolo chiamava la corsa della fede.
U.go Tommassone
zione parlamentare tiepida e inefficace.
I nuovi missili nucleari e la
deprecata bomba N non servirebbero certamente alla difesa
dell’Italia, né sarebbero un semplice riammodemamento delle
armi nucleari già esistenti in Italia, ma costituirebbero una vera
e propria svolta strategica nella
politica militare delle superpotenze, dato che proprio l’effetto
più « limitato » di queste armi ne
renderebbero l’uso più probabile.
Gli strateghi delle superpotenze e quegli scienziati che sono
ai loro ordini ragionano con
freddezza in termini di diecine
di milioni di morti; ma, data la
possibilità di un conflitto nucleare « limitato » o di teatro, esse
cercheranno sicuramente di esportare il conflitto nucleare in
zone come il medio oriente, l’Africa australe o l’Europa. Ed è
quest’ultima a correre il maggior
pericolo, per il suo ruolo politico di « cerniera » e dato l’alto
numero di testate nucleari che
già vi sono e vi saranno stazionate. Di fronte a questa svolta
apparentemente già conclusa, come possiamo dare speranza?
Già sono all’opera da anni in
numerosi paesi europei (Olanda,
Belgio, Danimarca, Norvegia, Repubblica Federale Tedesca, ecc.)
movimenti antinucleari e per la
pace che lottano contro i propri
governanti per impedire lo stazionamento dei missili nucleari;
movimenti a cui gli evangelici
non sono più estranei, come ha
mostrato il « Kirchentag » delle
chiese tedesche, tenutosi ad Amburgo quest’anno, centrato sui
temi della pace e del disarmo.
Dobbiamo quindi metterci al lavoro in quieta operosità, anche
per ricuperare i nostri ritardi.
Le esperienze già fatte altrove
ci dimostrano che mobilitarsi è
necessario, e che lottare per vincere è possibile, sia pure a prezzo di un duro lavoro di informazione e di sensibilizzazione.
La base missilistica di Comiso
non spunta fuori come un fungo,
ma è resa possibile anche dalla
mentalità della gente, dalla nostra mentalità assuefatta alla violenza delle armi e ancora incapace di rispondere alla promessa
di Gesù: « Vi lascio pace, vi do
la mia pace» (Giov. 14).
Marcia
pacifista
Contrariamente a quanto annunciato nel n. del 4 settembre,
la marcia della pace Perugia-Assisi non avrà luogo il giorno 20
ma la domenica successiva, 27
settembre, con partenza da Perugia alle ore 9. Il Movimento
nonviolento rinnova un caldo invito a tutti coloro che abbiano
la possibilità di parteciparvi.
Amnesty International afferma
in un comunicato che, a 8 anni
dal colpo di stato che rovesciò
il Governo Cileno l’il settembre
1973, i cittadini sospettati di opposizione non-violenta ancora rischiano la morte, la tortura, l’imprigionamento e l’esilio.
Amnesty rivolge un appello alle autorità cilene per il rilascio
immediato dei prigionieri per
motivi di opinione, per la cessazione degli omicidi e della tortura da parte delle forze di sicurezza e perché sia data una giustificazione della scomparsa di
circa 1.500 persone tra il 1973 e
il 1977.
Le informazioni di cui dispone
Amnesty International indicano
un mutamento nei sistemi di violazione dei Diritti Umani in Cile,
ma, nonostante non si verifichino più le sparizioni in massa degli anni precedenti, parecchie
persone continuano ad essere uccise dopo l’arresto o il sequestro,
ed i più brutali metodi di tortura, sia fisica che psicologica, sembrano essere ancora una pratica
sistematica della politica ufficiale.
L’esilio e le frequenti detenzioni a breve termine rendono difficile una stima del numero di
prigionieri politici, ma è comprovato che la proibizione delle
attività politiche e la messa al
bando di tutti i partiti ha portato, dal 1973 ad oggi, migliaia
di arresti. La nuova Costituzione, entrata in vigore l’il marzo
1981, ha inoltre concesso alle autorità ampi poteri di limitazione
delle libertà individuali permettendo l’arresto, nei primi tre mesi di applicazione, di oltre 370
persone; arresti che sono compiuti senza mandato dalla polizia segreta o da quella ufficiale.
Amnesty International ribadisce
infine con fermezza, che la vio
lenza talvolta usata da alcuni
gru^^ni di opposizione in Cile non
può in alcun modo giustificare
la deroga del Governo cileno alle
obbligazioni assunte con la firma
degli accordi internazionali che
prevedono la protezione dei fondamentali Diritti Umani, compreso il diritto alla vita ed alla
’-'rotezione dalla tortura e da
ogni altro trattamento inumano
e degradante.
SEGNALAZIONI
In prigionia
Interessante rassegna di scritti di prigionieri relativamente famosi, accompagnata da un lucido commento che mettendo a
confronto i punti salienti di numerose testimonianze coglie sia
le ragioni della repressione sia
gli aspetti meno noti di alcune
personalità.
L’A., letterata francese e membro di Amnesty International, ha
scelto, attraverso un lungo lavoro di ricerca, solo « i testi che
testimoniano delle condizioni di
prigionia e delle reazioni dei detenuti politici alla loro incarcerazione ». Tra i prigionieri appaiono anche i fratelli Bonhoeffer e il pastore evangelico Roland de Pury. La scelta degli
scritti, lungi dall’essere casuale,
intende piuttosto restituire la
parola a coloro che, in nome di
un ideale, hanno combattuto regimi contrari al diritto e alla morale.
S- p.
Bernadette Morand, Scritti di prigionieri politici, Torino, SEI
1978.
SU « 24 ORE «
Humor incompreso
Le nozze londinesi del principe
Carlo e di lady Diana hanno
riempito, anche troppo, televisione, giornali, rotocalchi, impegnati in una operazione tipica del
clima di restaurazione, che si
sta sviluppando non solo da noi.
Ma, fra i tanti, 24 ore (proprio
il quotidiano finanziario edito
dalla Confindustria) ha ricordato l’avvenimento con un lungo articolo di un suo corrispondente
da Londra, Joseph Brown, nel
quale, con sfoggio di fotografie e
titoli su quattro colonne, veniva
descritto in tutti i suoi particolari il matrimonio fra un disoccupato ed una commessa di negozio.
Niente ci era risparmiato: gli
abiti degli sposi e degli invitati,
la cerimonia nuziale, il banchetto svoltosi in un pub (osteria) a
base di « fish and chips » (pesci
e patate fritti) conditi con fiaschi
di chianti, il viaggio degli invitati su di un autobus in direzione
del suddetto pub, i commenti sulla bellezza della sposa e l’aspetto
dello sposo, le ipotesi sul loro
immediato avvenire, il viaggio di
nozze su di un barcone del Tamigi: in una parola una cronaca
perfetta e completa. Al termine
della quale un breve poscritto di
tre righe annunciava che lo
stesso giorno si erano sposati anche Carlo e Diana.
In un giornale finanziario si
trattava evidentemente, non solo
di un buon esempio di humor inglese, ma anche di un modo per
sottolineare come, feste o non feste, rimangono in Inghilterra gravi problemi da risolvere. Come
risultava anche dalle numerose
allusioni alla situazione generale inglese, senza tra.scurare la crisi industriale, le vicende dell’lrlanda del nord o i ricordi delle
passate vittorie e i pericoli della
crescente disoccupazione.
Il bello si è che i finanzieri, lettori del giornale finanziario, lo
hanno inondato di lettere, poche
di apprezzamento e comprensione, le più di sdegno e riprovazione con abbonamenti disdetti,
parole grosse e duri rimproveri
per questo reato di « lesa maestà ».
Sicché il povero Joseph Brown
ha dovuto difendersi rievocando
i tanti esempi di humour britannico anticonformista (notevole
l’asserzione deH’ammiraglio Nelson ai tempi neri di Oscar Wilde,
secondo la quale la omosessualità « gli andava benissimo perché
aumentava l’autonomia della sua
flotta ») ed invocando la « tolleranza tipica del protestantesimo » per giustificare « la differenza di approccio ai fatti della
vita » tra l’Inghilterra ed una
Italia a cultura cattolica e quindi conformista. E ricordando infine la nota commedia di Shakespeare « Molto rumore per
nulla ». Che ci sembra una valida conclusione del divertente
episodio. Demini
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