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LA BUOIVA NOVEll'l ^
GIORNALE RELIGIOSO
0’A^H»0€I4/.90.\E
doMicilio
Torino, por un anno L. 6,00 L.7,00
— per sei mesi » 4,00 » i,50
Per ie provincie e l’estero franco sino
ai confini, un anno . . L. 7,20
per sei mesi, » S,20
A*);6£Ùo»ti{ ¿è ivàyiiiìf
Seguendo la rerità nella rarità
Em. IV. 45.
f.a Direzione della RUONA NOVELLA è
inTorino, casaRellora, a capo del Viale
del Re, N "12, piano S».
Le associazioni si ricevono dalla Direzione
del Giornale, e da GIACOMO BIAVA
via della Provvidenza N' 8.
Gli Associali delle Provincie potranno provvedersi di un vaglia postale,
inviandolo franco alla Direzione.
Lihertà di coscienza. — Le Critiche del Cattolico di Genova. ' Miasioni Evange«
liche. •— L'acqua santa. Utilità spirituali. Utilità corporali. — Nuove Calunnie
del Cattolico. — Notixìe religiose. — Cronachetta politica.
liberta di
IIF.
La coscienza è la regola universale
di lulte le nostre azioni; e ciascuno
è obbligato di seguire il dettame di
essa quando anche fosse nell’errore.
Su questo incontestabile principio
generalizziamo il principio degli intolleranti; e quale ne sarà il risultato?
ogni setta si terrà obbligata in coscienza di perseguitare tutte le altre.
Nè gioverà il dire loro: voi siete nell’errore; imperocché fino a tanto che
C 0 S CI E !V Z A
esse si persuadano di essere nella
verità si crederebbero autorizzate a
perseguitare i dissenzienti, e si crederebbero colpevoli se li tollerassero.
Ed ecco come le violenze dei persecutori sarebbero innocenti innanzi a
Dio, anzi sarebbero opere buone ed
aggradevoli a quel Dio che ha fatti
gli uomini tutti fratelli, e che ha
data a suprema legge l’amore.
La persecuzione ne; principii degli
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intolleranti clericali diverrebbe non
solo legittima, ma sarebbe anche necessaria: quindi sarebbe impossibile
alla società di liberarsi dai persecutori religiosi. Ogni setta credendo
avere la verità dal suo lato, e credendo che la verità possa e debba
perseguitare coloro che sono nell’errore , la socielà onde arrestare la
persecuzione bisognerebbe, o che a
sua volta si ponesse a perseguitare
i fanatici ed accrescerebbe ii male in
luogo di toglierlo, e poi non li convincerebbe di errore colla sua persecuzione ; 0 che cercasse di persuadere a tutte le sette che esse sono ia
errore: ma tale intrapresa sarebbe
chimerica. La moltiplicità delle sette
è un male antico quanto il mondo, e
tutti i rimedii che si sono usati per
estirpare un tal male non han fatto
che accrescerlo; che la società dunque 0 si rassegni a sopportare le sette
religiose che non offendono la pubblica moralità, e che si conformano
alle leggi civili; o a soffrire tutti gli
orrori del fanatismo religioso.
I fanatici persecutori sono i pili
fieri neraici della umanità e della
patria non solo, ma altresì della religione che pretendono sostenere
colla persecuzione. Quale argomento
diffatti non somministrano agl'increduli contro il cristianesimo i persecutori fanatici? Se fosse vero che Gesù
Cristo avesse comandata, o anche
solo permessa l’intolleranza religiosa
non bisognerebbe risguardarlo siccome il legislatore il più incoerente
a se stesso, il più iu contraddizione
col suo scopo e colle sue istituzioni ?
Invece di essere venuto a renderci
felici, sarebbe venuto a renderci
miserabili: invece di essere venuto a
portare l’amore, ci avrebbe portato
l’odio: invece di renderci fratelli, ci
avrebbe falti carneflci l'uno dell’altro
e la religione di Cristo sarebbe slata
la religione dei cannibali. Ecco quali
orribili conseguenze si traggono dal
sistema di persecuzione religiosa così
caro ai clericali.
<1 Ma noi siamo stati sempre intolleranti , diceva ultimamente un
clericale alla Camera elettiva, e non
possiamo essere altrimenti! » Ed è
perciò , noi rispondiamo , che voi
avete allagato il mondo col sangue:
e se tulte le sette fossero state intolleranti come voi, che ne sarebbe
deU’uman genere? Ma gettiamo di
volo uno sguardo sui fasti dell’intolleranza clericale.
Fino al quarto secolo la Chiesa
sempre perseguitata avea sempre
condannata la persecuzione, ed avea
a nome del Vangelo protestato contro i persecutori ; ma alla Chiesa di
Gesù Cristo povera e caritatevole,
essendo subentrata la Chiesa cleri-
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cale ricca, polente, e crudele, lo spirito d’intolleranza e di persecuzione
s’impadronì di lei. 1 clericali dimenticarono, 0 meglio dispregiarono il
precetto di Cristo di non adoperare
la spada; sostituirono questa alla
croce che ritennero solo per ipocrisia
ed educandosi alla scuola dei tiranni
e dei despoti vollero al modo di questi conservare l’usurpato potere uccidendo lutti coloro che col Vangelo
alla mano osavano rimproverare i
loro abusi.
Nel principio del quarto secolo,
dopo la famosa pace di Costantino,
sursero i Donatisti a rimproverare ai
clericali il rilassamento da loro introdotto nella Chiesa; ed essi risposero
ai Donatisti con una persecuzione :
molte migliaia di Donatisti furono
vittima del fanatico furore dei clericali, e la stola incominciò ad essere
bagnata di sangue cristiano.
Nel quinto secolo i clericali intolleranti, capitanali da papa Leone
detto il Grande, mossero lìera persecuzione contro i Priscillianisti, dei
quali molte migliaia caddero vittima
della clericale intolleranza.
Gli Origenisti, i Pelagiani, i Monoteliti, gli Eutichiani, i Nestoriani,
e lante e tante altre sette cristiane,
che se erano nell’errore bisognava
ricondurle j»er via di dolcezza e di
argomenti alla verità, provavano gli
etTetti della terribile intolleranza Clericale, che mai non si placa se non è
tulTala nel sangue di chi si oppone
alle sue pretensioni.
Ma la grande persecuzione per la
quale si versò a torrenti il sangue dei
santi fu la persecuzione mossa dài
clericali contro coloro che non volevano piegare il ginocchio dinanzi
alle immagini e che volevano rivendicare l’osservanza del secondo comandamento di Dio dai clericali cancellato dai loro catechismi. Gl’imperatori d’Oriente, mossi da zelo cristiano volevano torre il grande abuso
introdotto dai clericali nella adorazione delle immagini: capi assoluti
dell’impero, e difensori della religione
proibirono quel culto opposto ad un
comando espresso di Dio, e tentarono ristabilire la purezza del culto
primitivo: ma i clericali si opposero.
Gl’imperatori vedendo disprezzati i
loro ordini usarono della severità nel
farli eseguire. I clericali tentarono
allora quel gran colpo di mano che
ha incominciato l’iliade infinita dei
mali che afflisse il mondo, ma mollo
più la povera Italia nostra. Un Gregorio Il era allora vescovo di Roma;
colse il momento, eccitò la rivoluzione italiana, se ne fece capo, sottrasse l’Italia dall’impern per poi
venderla ai barbari; e fatto potente
mosse la persecuzione a’ suoi nemici,
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a coloro che non volevano adorare
le immagini, e i clericali gavazzarono
nel sangue degli Iconoclasti. La
santissima imperatrice Ireue, l'idolo
dei clericali, fe’ cavar gli occhi al
proprio figlio Costantino, e poscia Io
uccise per regnare sola: ed allora la
fiorentissima città di Costantinopoli
fu il teatro della più terribile ferocia
dell’intolleranza religiosa ; e l’imperatrice Teodora potè ricevere il colmo
delle benedizioni e delle lodi dei clericali allorché potè impetrarle lorda
del sangue di centomila suoi sudditi
iconoclasti immolati alla intolleranza
religiosa.
L’orgoglio dei clericali fa nel nono
secolo ia cagione di quella funestissima divisione religiosa dell’Oriente
dall’occidente, che si chiama lo scisma dei Greci; e milioni di vittime
sono state immolate per tal cagione
dalla clericale intolleranza. Nulla han
risparmiato i clericali di Roma per
ricondurre sotto il loro giogo i Greci.
A questo scopo, sebbene sotto altro
pretesto, furono istituite le Crociate
del medio evo. Il pretesto era di
conquistare sui Turchi i luoghi santi;
ma il vero motivo era di opprimere
e di sottomettere colle armi la chiesa
Greca. Questo fine malvagio si manifestò al pubblico quando quei satelliti dei clericali, dopo avere riempiuto di orrori e delitti la Palestina,
andarono a piombare sulla cristiana
Costantinopoli|; e presala, e saccheggiatala, e sparsi fiumi di sangue cristiano per ben sessanta anni desolarono rOriente. Mai non vi fu tanto
sangue versato; mai tanti orribili delitti commessi da quegli sgherri clericali quanto in quelle infauste guerre
capitanate dai chierici legati del vescovo di Roma, e dai clericali chiamate guerre sante.
Ma e che diremo di un Innocenzo
III, il quale a nome di quella religione che vieta versare il sangue,
raduna 500,000 soldati e li carica
di benedizioni e d’indulgenze acciò
in nome di Gesù principe della pace
facciano crudo macello di quei semplici cristiani che volevano vivere
secondo i dettami del puro Vangelo?
Nulla diremo delle persecuzioni mosse dalla intolleranza clericale contro
i Valdesi, perchè son cose troppo
note fra noi: nulla diremo, perchè
lo spazio ci manca della famosa strage
del S. Bartolomeo, trofeo della feroce
clericale intolleranza: nulla dei 20
milioni d’indiani uccisi dal fanatismo
intollerante degli spagnuoli ; nulla dei
massacri delle Fiandre, della Germania, della Francia operati tutti per
la clericale intolleranza: nulla dei
milioni di vìttime delia Inquisizione.
Or se il principio d’intolleranza
potesse essere sostenuto, ogni sella
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avrebbe avulo il diritto di fare quello
che han fatto i clericali: e che sarebbe divenuto il mondo? E cosa
sarebbe la religione di Gesù Cristo
so ordinasse o permettesse tali scelleraggini ?
ERRATA CORRIGE.
Nel numero precedente si è detto per
errore — brutale aiteniato alla libertà di
coscienza : — mentre l’articolo deve essere intitolato — libertà di coscienza.
LE r.UITICHE
DEL CATTOLICO DI GENOVA
È da qualche lempo che la Buona
Novella non lascia dormire più i
sonni Iranquilli ai redattori del Cattolico. Egli non fa che criticare e schiamazzare. Però le sue critiche, se tali
possono chiamarsi, non sono che un
informe tessuto d’ingiurie e di bassezze che farebbero vergogna anche
al più ineducato zoccolante. Noi non
abbiamo nè la voglia, nè lo spazio
par iatrattenerci a pescare in quella
pozzanghera tutte le ingiurie a noi
dirette, e disgustarne i nostri lettori ;
noi facciamo appello alla coscienza
degli onesti acciò giudichino ove è la
ragione, e la verità. Ci limitiamo soltanto a rilevare qualcuna delle più
grosse menzogne del Callolico.
Parlando del tumulto avvenuto in
Trino Contro la famiglia Gatti, non
rileviamo le bassezze insultanti di
cui quel giornale asperge, secondo il
solito, il suo articolo : rileviamo sollanto quello che dice il Cattolico,
dichiarando che i preti in quel fatto
sono interamente innocenti : domandiamo ai redattori del Cattolico una
prova della loro innocenza.
Muove poi l’uggia al Cattolico un
primo articolo della R. X. sulla libertà di coscienza. È questo il grande osso duro dei preti del Piemonte:
parlate loro di qualunque altra cosa,
ma non parlate mai di libertà di coscienza : si essi lo dicono altamente :
IL CATTOLICISMO K ESCLUSIVO. Ma
qui ci sorge una difficoltà sulla quale
desidereremmo una spiegazioue. Come
mai VArmonia nei supplementi che
furono occasione all’articolo della R.
N. sostiene la libertà di coscienza,
e il Cattolico la coudanna? Come
mai mentre 0’ Connel in Inghilterra
sosteneva la libertà di coscienza per
ordine di papa Gregorio XVI, lo
stesso papa nello stesso tempo diceva nella sua enciclica del 15 agosto 1852 che la libertà di coscienza
è una dottrina erronea, assurda, od
a meglio dire, un delirio da pazzi?
Si mostra poi offeso il Cattolico
coniro di noi, perchè confutando
Bianchi Giovini non usiamo i suoi
modi empii e villani. 1 clericali nou
sanno confulat'e che con ingiurie e
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calunnie; ma noi, allevati col Vangelo alla mano, con quel libro che vi
fa tanto orrore, non sappiamo usare
quei modi; per noi ingiuriare è peccato (se non si trattasse di riprendere
acremente i farisei come lo faceva
Cesù Cristo; Matt. XXIII): quindi
mentre confutiamo l’errore sul quale
non possiamo essere tolleranti, rispettiamo la persona che lo pubblica;
perchè la carità evangehca, che 1 farisei non conoscono, c’insegna a credere che chi lo pubblica lo faccia in
buona fede ; e che le ingiurie sieno
le ragioni di coloro che sanno di
avere il torto. Noi dunque non ascoltando le vostre grida, seguiteremo a
confutare con carità evangelica gl’iacreduli, e ad opreremo la sferza contro i farisei soltanto.
Critica il Cattolico le lettere sullo
spirito religioso in Italia, ed esce in
esclamazioni coniro la incredulità dì
chi le scrisse: ma nui preghiamo il
Cattolico ad osservare alla pag. 449
della B. N. ove troverà una nota
nella quale la direzione della B. N.
avverte che l’autore di quelle lettere
è un cattolico, e che perciò « noi
non intendevamo di assumerci la
responsabilità di tutte quante le opinioni che potrebbero venire espresse
in queste lettere n. Se dunque il Cattolico trova a ridire sulla parola del
Cristo, sappia che non è un prote
stante, non un barbetta, non un valdese che scrìve quelle lettere ma un
cattoHco romano.
Passeremmo inavvertite le insolenze
che dice il Cattolico intorno alla concessione del terreno per fabbricare
il tempio valdese in Pinerolo; ma a
proposito di Pinerolo ci rammentiamo di un tal canonico Barone, che
era, come suol dirsi, la mano diritta
di M. Charvaz, che era il direttore
dell’ospizio dei catecumeni, il persecutore accerrimo dei Valdesi, lo
scrittore indefesso di tante ingiurie,
falsità, e calunnie sullo stile del
Cattolico-, colui che travagliava indefessamente alla conversione, ’ specialmente delle belle giovani valdesi
e che poi era sorpreso sul fatto, e
svergognato pubblicamente, non si sa
ove sia fuggito. Ci saprebbe dire il
Cattolico se è vera la diceria che
abbiamo sentita, che sia andato cioè
a Roma per iìirsi dichiarare martire ?
Nel suo numero 1175 ritorna il
Cattolico sulla controversia del papato
in un articolo che esso gentilmente
intitola Baratterie della Buona JVovella. Noi lasciamo giudicare ai letlori onesti da quale parte stia la ragione e da quale stia il torto-• ma
per terminare una volta questa polemica noi domandiamo al Caltolico
una risposta netta e senza ambagi
7
alle seguenLi domande : è vero o non
è vero che secondo voi il papa è il
vero Vicario di Gesù Cristo ? È
vero 0 nou è vero che è il capo della
chiesa, di cui è fondamento ? Kispoudele nettamente si o no.
Nei numeri 1178 e 1189 W Cattolico alTastella una quantità di menzogne per paralizzare l’effetto degli
articoli della Buona Novella intorno
alla libertà di coscienza. Noi sosteniamo in quelli articoli che lo spirito
del Cristianesimo è spirito di tolleranza j ed il Cattolico che sogna
rivedere i beati tempi del Torquemada
tenta di gettare il ridicolo sulle
nostre parole. Ma risponda come si
dev^ alle cose serie, sotto pena di
rendersi ridicolo avanti gli onesti.
Noi sosteniamo che la tolleranza religiosa, e quindi la libertà di coscienza
sono e secondo Io spirito e secondo
la lettera del Vangelo, e che coloro
i quali predicano od esercitano la intolleranza e la persecuzione, non solo
non sono cristiani, ma son neraici del
Vangelo e del Cristianesimo.
In quanto poi all’articolo sulla critica degli Evangeli, noi ringraziamo
il Cattolico per averci cosi aperta la
via ad una certa polemica nella quale
per alcune nostre particolari ragioni
non volevamo entrare. Egli ci apre il
campo di parlare del numero dei
sacramenti, del principato di s. Pie
tro, della successione apostolica, ed
altre simili materie; ebbene noi daremo la soddisfazione al Cattolico,
di trattare tali materie incominciando
nel nostro prossimo numero.
Però il pio giornale che tanto si
affanna per calunniare, mentire e gettare il ridicolo sulle nostre dottrine,
non si degna di rispondere alle nostre
ialerpellanze; nulla dice sull’articolo
nostro = Visita ad alcune chiese di
Roma— nulla sull’articolo della pastorale del suo Arcivescovo: forse
non ci crederà degni di risposta; ma
allora doveva almeno indicare le nostre interpellanze, affinchè i suoi leltori avessero giudicato se erano giuste, e se meritavano risposta. Ma
questo è sempre lo stile dei clericali,
insultare quando non sanno cosa rispondere: tacere quando sono stretti
in guisa che neppure possono insultare.
MISSIOiM EVA^GELICHE.
Polinesia. I missionarii evangelici sono stati i primi ad entrare in codesto
paese atiitato da popoli feroci e barbari
oltre ogni dire. Sulle inospitali spiagge
della Polinesia fu massacrato nel 1839
l’illustre missionario evangelico Giovanni Williams conosciuto sotto il titolo
di apostolo della Polinesia, perchè fu
il primo a portare in quei paesi la luce
del puro evangelo che suggellò col suo
sangue. D'allora in pui un bastimento
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della società delle missioni di Londra
prese il nome delPillustre martire e fa
continuamente il viaggio di quelle isole,
e deposita da per tutto missionarii evangelici; molti di questi missionarii
furono vittima della ferocia di quegli
isolani ; ma non perciò gli altri si perderono di coraggio ; cd oggi grazie allo
zelo degl’instancabili servi di Gesù Cristo
si sono manifestate su quella missione
con grande abbondanza le benedizioni
di Dio. Quei popoli sono divenuti più
mansueti, il Vangelo vi ha prodotti i
suoi frutti, e le chiese evangeliche prosperano mirabilmente.
La società biblica di Londra non è
restata indifferente a questo movimento:
ha fatto tradurre la Bibbia nella lingua
del paese, ed ecco come il BuUetin du
Monde chretien ci descrive il modo nel
quale la Bibbia fu ricevuta da quegli
isolani.
« Ecco il racconto del come fu ricevuta la Bibbia in un gruppo di queste
isole, che si chiamano le isole Hervey.
« Il rev. A. Buzacott, dopo una assenza di alcuni anni (nei quali aveva
atteso alla traduzione ed alla edizione
della Bibbia), è ritornato a Itarotonga
nel marzo 1«S2 portando seco la Bibbia
tradotta nella lingua del paese. Un altro missionario, il rev. W. Gill dà i seguenti dettagli sul modo nel quale fu
ricevuta la 15ibbia portata dal missionario Buzacott. Così egli scrive alla società biblica di Londra. <• Noi dobbiamo
alla vostra società l’impressione di questo tesoro inestimabile, ed è con vero
piacere che vi mando un ordine per la
somma di 230 lire sterline (5,730 fr.)
prodotto della vendila di csemi’Iari delle
s. Scritture ai naturali di Rarotonga.
Nulla può eguagliare la gioia espressa
dagli abitanti di Rarotonga, Mangaia, e
Aitutaki alla vista di questa prima edizione della Bibbia nella loro lingua. Essi
si ricorderanno per molto tempo di quel
momento, siccome dell’epoca la più felice e la più importante della missione.
Appena le casse furono giunte, in ogni
stazione fu fissato un giorno per rendere a Dio pubbliche azioni di grazia.
Tutti i membri della chiesa, vecchi, giovani, fanciulli si rendevano iu folla al
tempio. Una cassa piena di Bibbie era
collocata nel centro; ferventi preghiere
di azioni di grazie montavano al trono
deirOnnipotente perchè aveva loro accordato un giorno cosi glorioso. Parecchi vecchi indigeni indirizzarono la parola all’assemblea per esprimere i]uanto
essi erano obbligati alla Buona Parola
della vita eterna, e ferventi preghiere
si facevano a Dio affinchè volesse diffondere abbondantemente il suo Santo Spirito su queste giovani chiese affinchè
crescessero efficacemente, potentemente,
rapidamente, ed affinché molte anime
fossero ancora convertite al Vangelo. 11
vecchio Papeia evangelista indigeno il
quale da 30 anni serve il Signore, assisteva a questa riunione; prese la parola
e rammentò al popolo la prima visita
ch’egli fece all'isola allonjuando gli abitanti erano ancora tutti immersi negli
orrori del cannibalismo : terminò il suo
discorso con queste parole: «Ma ora è
abbastanza; i miei occhi han veduto
quello cbe il mio cuore da tanto tempo
desiderava. Centinaia di anime sono state
salvate, istruite, santificate, glorificate!
e per compimento di gioia io vedo qui
9
dinanzi a me tutta ia Parola del mio
Dio ! Oli ! basta, basta ; io esclamo come
Simeone : ora, o Signore, ne manda il
tuo servitore in pace».
« Molti altri vecchi i (|uali erano stali
testimonii della caduta della idolatria iti
quelle isole espressero anch’essi la riconoscenza di cui eran pieni i loro cuori,
e tenendo nelle loro mani un esemplare
della Bibbia, e sollevandolo per farlo
vedere alTassernhlea, scongiuravano la
gioventù a custodire gelosamente il santo
libro, e restare fedele ad esso fino alla
morte ».
Alla lettera del rev. Gill aggiungiamo
un brano della lettera del rev. Buzacott
scritta nel luglio 1832, nel quale è descritto il modo come egli fu ricevuto
in una di queste isole alle quali portava
la Bibbia. « Mi sarebbe assai difficile
di farvi una giusta descrizione dcll’accoglienza che ci è stata fatta nel giungere alla nostra cara isola. Non appena
ri avvicinammo alla costa, (;hc la folla
compatta che era sulla riva, si gettò in
mare c venne incontro nuotando alla
nostra barchetta. I marinai che guidavano il nostro battello si gettarono anch’essi in mare; allora sentimmo che
il nostro battello era sollevato, I nostri
cari neofiti se lo erano caricato sulle spalle, e cosi fummo condotti come in trionfo
fra le acclamazioni. Potemmo alfine ottenere che fosse posato il battello ; una
scena più tenera si manifestò allora; tutli
accorrevano per esprimerei la loro affezione ; gli uomini mettevano grida di
gioia, le donne singhiozzavano ; i più
ferventi inalzavano a Dio preghiere di
Rendimenti (Il gruitic perchè gli aveva
ancora accordato la grazia di rivederci
sulla terra ».
Tahiti. La situazione dei missionari
evangelici in (¡ueste isole diviene seiupre più difficile, grazie al protettorato
che la Francia vi esercita. 1 missionari
cattolici trovando più comodo di travagliare in un campo giù dissodalo, piuttostochè andare ad esercitare il loro zelo
fra i barbari, cercano tutti i mezzi per
istabilirsi in queste isole, i di cui abitanti sono stati tratti dallo stato di bar
bario e di idolatria per i travagli inauditi dei missionarii evangelici. Ma chc
vi si stabilissero pure pacificamente, noi
non avremmo nulla che dire; essi voglionostahilirvisi colla violenza. Innumerabili disordini cagionali dal fanatismo
di cotesti missionari che fanno appello
alla forza tulte le volte che il governo li
protegge, sono venuti a turbare la pace
di cui godevano quesle isole prima della
venuta de’ missionari cattolici. Il giornale Des Débats, che sicuramente non è
un giornale religioso protestante, rendeva conto iillimamente di un gran disordine eccitato in quelle isole per la intolleranza dei missionari caltolici.
Tonga. 1 clericali sono gli stessi da
per tutto ; la persecuzione aperta , la
menzogna, la calunnia sono sempre ed
ovunque le loro armi favorite : se per
giungere ai loro fini si deve turbare la
pace di un regno, si deve eccitare una
guerra civile, per loro non è nulla; «tutti
i mezzi, essi dicono, sono indill'erenti,
purché li conducano ad ottenere il loro
fine ». L’i.iiola di Tonga è quasi intieramente evangelica : il re Giorgio, cono-*
scendo le discordie che i misBÍohari cat-*
10
tolici avevano eccitate nelle altre isole,
non voleva sofTrirli nella sua. Nello scorso
novembre un vascello da guerra francese
si presenta dinanzi a Nukualosa, capitale
dell’isola, per proteggere coi suoi cannoni i missionari. I preti avevano non
solamente essi stessi fatto appello alle
armi della Francia, ma avevano eccitato
il capitano della baleniera francese il
Gustavo per calunniare il re Giorgio.
Il comandante del vascello, capitano
Helland, il 16 novembre si portò dal re,
e la conferenza non durò meno di cinque ore innanzi a due missionari evangelici scelti dalle parti a cagione della
loro proverbiale probità. Il comandante
restò assai soddisfatto delle risposte del
re, e tutte le calunnie contro di lui
furono ridotte al nulla; il re Giorgio
aveva avuta la precauzione assai rara
in quei paesi di conservare tutta la corrispondenza avuta coi preti francesi. Il
capitano BoHand dopo uscito dal re disse
ai due missionari che erano stati i testimonii : a Dito al re cbc io lio veduto
ed ho trattato con molti capi delle isole
del mare del Sud, ma non ne ho ancora trovato uno cosi savio, cosi prudente come lui 11. Ciononostante il comandante obbligò il re Giorgio a sottoscrivere un trattato in favore dei /fiissionari cattolici. Questi non voleva acconsentirvi, ma il cannone è una ragione
potentissima: potè però ottenere dalla
equità del capitano Belland che il trattato di tolleranza fosse sottoscritto in
questi termini : che il re Giorgio cioè,
s’impegnava di proteggere tutti quei sudditi francesi che riconoscerebbero la sua
autorità, e sarebbero sommessi alle leggi
d.ell’isola.
Ecco un saggio di queste leggi fatte
nel mese di ottobre -18S2 dai capi dell’isola riuniti a consiglio : « La schiavitù
è interamente abolita. Lo Stato di nudità è vietato: tutti gli abitanti devono
essere vestiti modestemente, e decentemente. I capi debbono essere rispettati.
Tutti i fanciulli devono essere mandati
alle scuole». Questi progressi sono stati
ispirati a quegli isolani, altra volta barbari, da quei missionari evangelici che,
secondo! clericali, dovunque vanno portano il disordine e la barbarie. Intanto
per cura di questi missionari non solamente l’arte tipografica è stata introdotta
neirisola, ma vi fa dei grandi progressi,
e quei popoli sono completamente usciti dallo stato di barbarie in cui erano.
Isole Fidgi. 11 numero degli scuolari
nelle isole di Fidgi si è grandemente
aumentato per cura dei missionari evangelici. La tipografia stabilita dai missionari in Lakemba ha pubblicato un dizionario fidgieno-inglese, e 8000 esemplari del Nuovo Testamento sono stati
già pubblicati e messi in circolazione.
Il papismo è quasi intieramente scomparso. 11 missionario evangelico Laiyeci
ha potuto colla sua influenza ottenere
cbe la schiavitù fosse interamente abolita. E poi ci vengano a dire i riverendi
del Cattolico e dell’ Armonia che il
protestantismo favorisce e mantiene la
schiavitù.
L^ACQUA SA^TA
Non sarà discaro a molti dei nostri lettori il sapere a che serva
l’acqua benedetta che si usa nella
11
Chiesa caltolica. Vi sono molti fra
i cattolici che la credono cosa di
poco momento e quasi inutile, e credono che si potrebbe essere buon
cattolico senza di essa. Leggano
dunque il seguente documento pubblicato in Roma nel 1821, coi tipi
di Perego Salvìoni e colle debite
approvazioni.
K Utilità spirituali e corporali ilell’acqua benedetta cavate dalla sua benedizione.
« L’acqua benedetta reca molte utilità
quando i cristiani se ne prevalgono colla
debita riverenza e devozione. La santa
Chiesa ce la propone per rimedio e aiuto
in molte occorrenze spirituali e corporali, ma singolarmente nelle seguenti
LHIità spirituali.
L Scaccia i demoni dai luoghi e dalle
creature : ad abigmdos daemones : effigiai omnis spiritu% immundus adiuraius.
Fiat acqua exorcizata ad effugandam
omnem potesialem inimici, et ipsum inimicum eradicare , et èxplaìiare valeai
cum angelis suis aposiaticis.
II. Uà grandi aiuti contro ai timori
ed alle fantasme diaboliche. Effugiat
atque discedat a loco, in quo aspersa
fuerit, omnis phantasia, et nequitia, vel
versutia diabolicae fraudis.
III. Cancella i peccati veniali. Sit
omnibus sumentibus sanctitas anima,
liberetur a noxa.
IV. Dà forza per resistere alle tentazioni ed alle occasioni di peccare. Careat omni immunditia, omnique impugnatione spiritaalis rwjuitice.
V. Scaccia i cattivi pensieri. Omnis
infestano immundi spiritus abigatur.
VI. Pone in sicuro dalle insidie interne ed esterne che ci va tramando il
demonio. Discedant omnes insidia latetitis inimici.
VII. Impetra il fervore, e la presenza
dello Spirito Santo con che l'anima interiormente si consola, si rallegra , si
eccita alla divozione, e si dispone all’orazione. Et pnvsentia Sancti Spiritus
nobis misericordiam tuam poscentibus
ubique adesse digneiur.
Vili. Prepara la mente umana acciocché meglio s’impieghi nei misteri divini e più degnamente riceva 1 ss. Sacramenti. Ut creatura tua mgsteriis luis
serviens, ditiinm graticc sumat effectum.
Utllilà corporali.
I. Rimedia alla sterilità degli uomini
e delle bestie. Ut sanaretur sterilitas
aquoB efficieris ecc.
II. Preserva dalle malattie. Morbosque
pellendos.... ut salubrilas per invocatiomm lui sancti Nominis expetila ab omnibus sit impugnationibus defensa.
tu. liisana dalle infermità della mento
e del corpo. Sit omnibus sumentibus
sanitas mentis et corporis.
IV. Purga l’aria infetta , scaccia la
pesto cd il contagio. Aon illic resideat
spiritus pestilens, non aura corrumpens.
« Per ottenere quesle utilità tanto importanti, non conviene prendere l’acqua
benedetta per usanza, perchè udiamo
che altri la prendono; ma è d’uopo pigliarla con viva fede, ed unire la propria
intenzione alla orazione cd alla intenzione di santa Chiesa nostra madre. In
tal modo se qc serviva la santa vergine
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Teresa, onde nel capo 31 della sua vita
lasciò scritto cosi:
Ilo sperimentato molte volte, cbe non
v’è cosa da cui più fuggono i demoni per
non tornare, quanto l’acqua benedetta.
Dalla croce fuggono pure , ma subito
pare che tornino. Grande debb’essere la
virtù dell’acqua benedetta! Per me certo
è di particolare e molto evidente consolazione aH’anima mia quando la prendo.
È verità , che ordinariamente ne sento
una ricreazione, che non saprei darla
od intendere con un diletto interiore
che tutta l’anima mi conforta. Questa non
è cosa che mi sia occorsa una sola volta,
ma moltissime, e l’ho osservato con
grande avvertenza. Facciamo conto che
sia a guisa di uno che ritrovandosi con
grande ardore di caldo e sete , si bevesse un boccale d’ac<|ua fresca, pare
che tutto si senta refrigerare. Considero
io quanto gran cosa sia questa, che è
ordinata dalla Chiesa, e mi consolo assai in vedere che quelle parole abbiano
tanta forza , che la pongano così nell’acqua, acciocché apparisca la differenza che v’ è dalla benedetta alia non
benedetta.
« Finalmente si ricordino i fedeli anche nel prendere l’acqua santa di pregare per la riforma di tutto il mondo,
e particolarmente di Roma.
II Santissimo cuore di Gesù venga il
vostro regno come in cielo cosi in terra,
così sia.
Reimprimatur ù videbitur R. P. Mag.
Sac. Pal.Apost. I. Della Porta Vicesg.
Reimprimalur Fn. Thomas Dohi.mciis
Piazza 0. P. Mag. Q. S. 0. et Soc.
Rmi P. M. S. P. A.
KomaMDCCGXXlpreBSO Perego Saiviohi».
È questa la copia fedele del documento che oggi è divenuto in verità
alquanto raro; ma pure si vede ancora incastrato in cornice , appeso
sopra la pila dell’acqua sanla in parecchie chiese di Romaj e ci ricordiamo averlo vedulo nella basilica
dei SS. XII Apostoli, attuale residenza
di Monsignore Vice-gerente, e nella
Chiesa di S. Carlo al corso della nazione Lombarda.
Ora noi domandiamo ai clericali
che stampano e spacciano tali documenti; credete voi che tali cose sien
vere? E perchè duuque non aspergete
coll’acqua santa Io Slato benedetto
della Chiesa, e non lo liberate cosi
dalla crittogama, dalla malatlia dei
pomi d’oro, dalla siccità, dalla carestia ecc. ecc.? 0 non ci credete, ed
allora siete impostori se spacciale per
vero quello che sapete essere falso.
Attendiamo in pi-oposito uno schiarimento ùn\\'Armonia o dal Cattolico.
NUOVE CALUNNIE
DEL CATTOLICO.
•
Non avverrà da qui innanzi disordine
alcuno in Piemonte che non sia dai clericali attribuito agli evangelici. In Genova molti lavorano pubblicamente la
domenica ; volete sapere, mici cari lettori, chi sono quegli sciagurati che trasgrediscono cosi i comandamenti di Dio?
Il Cattolico ve lo dice i sono certi nuovi
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convertiti all’Evangelo puro e depurato
(sic.) Alcuni jjottegai, in occasione di
una festa della Madonna, attaccano un
cartello dicendo di non volere per nulla
concorrere a quella festa; questi bottegai sono quelli iìe\ì'Evangelo puro e depurato. In s. Pier d’Arena alcuni gridano abbasso ad una congrega sotto il
titolo di s. Vincenzo de’ Paoli ; ebbene
anche costoro sono evangelici, secondo
il Cattolico. Se tutti i delitti dunque
debbono essere attribuiti agli Evangelici,
noi domandiaitìo al Caltolico : era un
evangelico quel canonico di Pinerolo
che fu sorpreso neH’atto che voi sapete?
Era evangelico prete Grignasco? E quel
prete che è stato condannato dal tribunale di Genova per avere percosso il
proprio padre ; e (lucH’altro che è in
carcere in Torino per aver abusato orribilmente di una fanciulla di sette anni
erano anch’essi evangelici? Impostori!
Calunniatori! Vergognatevi una volta.
HOTIZIE REIiieiOSE
Torino. Leggiamo neH’Operoio; Corre
voce che verso il finire del corrente
mese tutto l’Episcopato Piemontese si
raccoglierà in concilio generale od a
Torino od al Santuario d’Oropa. Alcuni
sacerdoti della nostra Città pensano iu
questa occasione di promuovere una deputazione, la quale, a nome del nostro
clero, rappresenti a quel Concilio le condizioni deplorabili della nostra Diocesi
e la necessità di un provvedimento energico diretto a rimuovere la causa prima
di questi mali, che è Monsignor Artico.
Grecia Atene. Il ministro dei culti e
della pubblica istruzione, ha accettato
dalla società Biblica di Londra il dono
di 300 Bibbie , e 1,000 Nuovi Testamenti per essere distribuiti agli studenti
poveri. Nella lettera di ringraziamento
indirizzata alla Società Biblica dal ministro, si leggono queste parole ; « Noi
siamo ancora convinti come lo siete voi
che la lettura delle Sacra Scritture, in
tempo di giovanezza specialmente, ba
grande iniluenza onde formare il carattere dell'uomo per la società, e renderlo
proprio ad una beala vita avvenire.
Sottoscritto liavros Vlachos ministro ».
Questo stesso ministro ha fatto una circolare, ordinando che tulti i sabbati,
nelle ore pomeridiane, gli studenti fossero occupati nelle scuole alla lettura
della'Parola di Dio; e che gli studenti
la domenica dopo il servizio religioso,
andassero alle scuole ove sarebbero loro
spiegati quei passi della Bibbia che si
erano letti nella Chiesa. Cosa dicono di
questo ministro demagogo i reverendi
del Cattolico?
Algeri. Ultimamente un rabbino assai dotto si è convertito alla religione
evangelica; siccome era un israelita zelantissimo, la sua conversione ha eccitata una grande ammirazione fra i suoi
correligionari. Appena ricevuto il battesimo ha incominciato ad evangelizzare
gli israeliti, i quali ascoltano il Vangelo
con grande interesse, e si spera che il
nuovo Saulo potrà essere cagione di
molte conversioni.
C\NADÀ. Leggiamo in una corrispondenza del Semeur Canadien del 12 luglio.
In una parrocchia vicino a Lacadia, un
ricco canadese celibe essendo gravemente malato, disse al parroco cho |(f
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confessava che egli aveva due sorelle
proteslauti, e tre cattoliche, e gli domandò se poteva in coscienza, siccome
desiderava , chiamare tutte le sorelle
eredi per eguale porzione. 11 parroco
atterrito per la irreligiosità del suo penitente moribondo, gli ordinò di lasciare
la sua eredità alle sorelle cattoliche ¡
ma che si guardasse bene di lasciare
un soldo alle sorelle protestanti. « Esse,
diceva il parroco , hanno abbandonata
la Chiesa romana , dunque uon hanno
piùalcuu diritto alla vostra eredità». Noi
avvisiamo di (juesto atto di zelo i reverendi del Cattolico, acciò si preparino
a canonizzare questo campione dei loro
principii.
— Lo stesso giornale ci dà la notizia
che nel Cauadà molli chierici si dispongono a deporre l'abito ecclesiastico nel
caso chc passasse il progetto di legge
che il signor Brown deve presentare alla
prossima sessione del parlamento. Il sig.
Brown si propone, come abbiam detto
altra volta, di presentare un progetto
di legge per la soppressione delle decime, e del salario al clero, e per l’incameramento dei heni ecclesiastici, lasciando alla liberalità ed alla fede degli
individui di sostenere i ministri della
religione. Questa mism-a tanto desiderata dagli evangelici, spaventa i chierici
cattolici, e vi è pericolo che i scminarii
restino viioti. Sarebbe per avventura che
i chierici vedono la loro vocazione sotto
il punto di vista pecuniario? Desidereremmo una spiegazione in proposito dai
giornali clericali. Noi ci ranmientiamo
che quando l’anno scorso si fece a Ginevra la proposizione di separazione
della Chiesa dallo Stato, nel senso del
sig. Brown, neppure uno dei pastori protestanti , molti dei quali sono salariati
dallo Stato, mosse la menoma lagnanza-,
anzi molti di essi desideravano ardentemente che una tale legge fosse adottata; mentre i preti cattolici fecero tanto
chiasso, che la mozione dovè essere ritirata per amore di pace.
.Affrica. È noto che la terribile malattia della lebbra esiste tuttora in Affrica
nel più alto grado della sua intensità.
Un vasto lazzaretto nel Sud deirAffrica
è consacrato a raccogliere gl’infelici lebbrosi. Un'altissima muraglia circonda
un vasto campo in mezzo del quale è
il lazzaretto, ed il resto del terreno è
coltivato dai lebbrosi per la loro sussistenza. Una piccola porta si apre allorché uno di quegli infelici vi è condotto,
e colà è certo di passare tutto il restante di sua vita. Nessuno che non sia
lebbroso è ammesso ad entrare in quel
terribile recinto, sul quale si potrebbero
scrivere le parole del poeta — uscite
di speranza voi ch’entrate — Il missionario evangelico Stolbuck volle vedere
le solfcrenze di quegli infelici : salì sur
una vicina montagna , e con un buon
cannocchiale osservò dentro il fatale
impenetrabile recinto. È impossibile descrivere le miserie di quei poveri malati, obbligati a travagliare per proccacciarsi una miserabile sussistenza. Citeremo un solo fatto. Un povero lebbroso
aveva perdute le mani per la forza dellà
malattia ; un altro aveva per la stessa
ragione perduti i piedi, e dovevano travagliare per vivere : quello senza mani
aveva caricato sulle sue spalle il compagno senza piedi, ed erano così ambedue opcnpati nel seminare dèi piselli;
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il lebbroso dai piedi sani faceva con
essi la buca nel terreno, e l'altro da
sulle spalle del compagno gettava la
semenza , che tosto il compagno col
piede copriva di terra , e cosi in due
facevano il lavoro di uno. Tali inaudite
sofferenze mossero a compassione il zelante missionario : le consolazioni della
religione , e gli aiuti della carità cristiana potevano solamente apportare uu
qualche bene a quegli infelici ; ma la
lebbra è eminentemente contaggiosa; mu
chi entra in ipiel recinto è sicuro di
nou più nscirnc; il mondo non saprà
più nulla di lui. Tali considerazioni
non spaventano i servi di Dio ; due zelanti missionari domandano di essere
ammessi in i|uel recinto di morte, per
sollevare i loro confratelli , e salvare
quelle anime; la fatale porta si apre ,
e si richiude su di loro, e non si sa
più nulla di quello chc ne è avvenuto.
Solo si sa che sono vivi, imperciocché
due altri missionarii evangelici si sono
già iscritti come soprannumerari per
andare a rimpiazzare i loro confratelli
quando .'aranno morti, ed ancora non
sono stati chiamati. Dopo tali fatli i reverendi del Cattolico c deir^irmonin diranno ancora ai loro abbonati die i
missionari protestanti non vanno alle
missioni che per cercare i loro comodi e per arricchir.«! ? Si, Io diranno
ancora, perché il mentire, e il calunniare è il loro mestiere.
Paesi Bassi. Lussemhurcjo. 1 frali chiamati redentoristi (aiiìgliazione dei gesuiti, siccomegrignorantelli) da qualche
anno si sono stabiliti nei Paesi Bassi.
Entrati siccome agnelli, appena stabilitisi nel paese, non hanno roai cessato
di estendere la loro azione, e renderla
ogni giorno più minacciante, l' inaliliente
pare cbe il governo cominci a pensare
seriauifnte alle conseguenze fatali die
codesii santi religiosi portano alla moralità ed alla trau(|uillilà del paese. Una
circolare è stata indirizzata a tutti i
borgomastri airuichè informino al più
presto il governo intorno aH’influenza
delie missioni dei redentoristi, ed intorno al bene che essi han prodotto
nelle loro comuni. Ecco i principali risultati di ((ueste informazioni. Per mezzo
della loro predicazione, e delle loro istruzioni la discordia ò entrata in molte
famiglie ; essi han sempre cercato di eccitare una parte della popolazione contro l'altra. Per i loro discorsi indecenti
e per le indicazioni immorali che essi
danno sia dall’alto del pergamo, sia nei
confessionali, hanno offeso, anzi distrutto
ogni sentimento di pudore c di vergogna presso una grande porzione degli
abitanti, ed in ispecìal modo nelle donne
e nei fanciulli: essi si son posti a parlare lungamente di laidezze interamente
incognite uel paese, sulle quali i fanciulli dopo la predica, o dopo la confessione, domandavano spiegazione ai
loro genitori, i quali, il più delle volte
nou comprendevano nulla di tali laidezze. Finalmente, per mezzo della fondazione di collegi di giovanetti e giovaiiette, ban propagati in una maniera
incredibile i loro principii gesuitici, ed
hanno ispirato ai fanciulli la diffidenza
verso i loro genitori. Queste accuse sono
appoggiate, dice la Semaine Religieuse,
da deposizioni, e da prove innumerevoli, inguisachè, sembra cbc la espulsione dei rev. padri sia la miisura piii
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mite che il governo possa adottare in
questo caso.
Nuova Orleans. Un nuovo tempio
evangelico è stato inaugurato nel mese
(li maggio scorso: il tempio era pei bisogni crescenti della comunità evangelica, ossia per parlare colle frasi dei
giornali clericali, per far luogo al protestantismo agonizzante: la lunghezza
del nuovo tempio è di 115 piedi inglesi
sopra 70 di larghezza: le spese di fabbricazione ascendevano a 250,000 franchi, e non se ne erano raccolti che
130,000; 100,000 franchi era il deficit.
Il I). Parson il (|uale fece il servizio divino nella apertura del tempio, domandò
alla congregazione di sgravarlo del debito di 100,000 franclii di cui si era
reso responsabile, contando sullo zelo
cristiano della congregazione. Prima che
il popolo uscisse dal nuovo tempio la
sottosci^^ie dei 100,000 franchi era
Vliiusa:«^ it'giorno dopo erano pagati.
' ■ Oife'Sti sono veramente segni di morie
nel protestantismo, non è vero signor
D. Margotto?
CRONACHETTA POLITICA
Genova. Il Governalo è giunto nel
nostro porto; ie più urgenti e difficili
riparazioni furono fatte a Tolone, e qui
sarà comjiito il lavoro.
Lombardo-Veneto. L’ organizzazione
del regno Lombardo-Veneto è definitivamente ultimata. La sede del governo
sarà d’ora innanzi stabilita a Verona ;
ma il potere resterà affidato airautorità
militare. Si parla altresì, e questa voce
prese una forte consistenza, di un’amnistia in favore dei popolani che presero parte al tafferuglio del 6 febbraio,
Danimarca. Il cholera seguita a fare
nella capitale stragi iromfnse. Secondo
le ultime notizie officiali ricevute, muoiono colà i 3|3 degli ammalati; giammai il cholera non infierì in Europa in
tali proporzioni se si eccettua in Polonia al tempo della sua prima apparizione
nell851.
Affari d’Oriente, Da varie fonti ci
giunge la notizia dell’accettazione per
parte dell’imperatore Nicolò delle proposizioni delle conferenze di Vienna,
purché la Porta l’accetti e la firmi tale
quale.
Da un’altra parte un dispaccio elettrico di Parigi del 10 agosto porta quanto
segue :
Londra. Nella Camera dei Lord il conte di Clarendon rispondendo alle interpellanze del marchese Clanricarde, dichiarò che le potenze non acconsentirebbero ad alcuno accomodamento che
non mantenesse l’indipendenza della
Turchia; e che l’evacuazione immediata
e completa dei Principati, era la condizione sine qua non di tutte ie negoziazioni.
Si vendono presso G. BIAVA,
via della Provvidenza, 8.
COUfFEREIVZE
SUI PRINCIPII BEILA FEDE PROTESTANTE
SECONDO DISCORSO
an
OSSERVAZIONI
DI UJÍ CRISTIANO EVANGELICO
DI GENOVA
SVliliA PASTORAliE
DI
Mon., CHARVAZ
Si pubblicherà nei primi giorni delia
settimana ventura.
Direttore G, P. MEILLE.
Rinaldo Bacchetta gerente.
TIP. SOC. DI A. PONS E COMP.