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(Salmo 10)
Rikiggendo i Salmi siamo spesso colpiti dalla loro attualità: parecchi sembrano scritti non secoli or sono, ma
proprio inel tempo in cui viviamo:
esprimono in modo meraviglioso i sentimienti ed i pensieri che ci agitano, e
(quel che è più prezioso) ci indicano
quale via è lecito al credente di calcare quand’egli si trovi nel dubbio, nella
sofferenza, ecc.
Cosi il salmo 10 che abbiamo sott’occhio.
L’autore parla diffusamente del male
che imperversa nel mondo: vi sono; i
negatori di Dio i quali posseggono la
baldanzosa ed empia sicurezza che nulla li potrà fermare sulla via mialvag^
per la quale si sono incamminati e nella quale intendono perseverare. « L’empio si gloria... »: non solo egli commette il male sapendo che è male, ma' si
vanta, si gonfia di orgoglio, lancia rial
cuor suo una sfida a Dio, sicuro della
propria impunità. L’egoiismo è diventato la sola regola della sua condotta,
e pim di appagare « le brame deH’anima sua », egli perseguita, uccide riamo-'
cente ed il misero.
Con gli occhi velati di pianto e con
la voce rotta dall’angoscia prodotta
dalla tragica visione di tanto male, di
tanta empietà, il Salmista si rivolge direttamente a Dio per lanciarGli il suo
grido di distretta, il suo « perchè », che
è al tempo stesso umile ed implorante
preghiera:
« O Eterno, perchè te ne stai lontano ?
Perchè ti nascondi in tempi di distretta? »
Oh questo « perchè », questo grido di
angoscia, quante volte lo abbiamo laiiciato, o siamo tentati di lanciarlo, anche noi al nostro Dio !
« Perchè tanto egoismo, tanto orgoglio, tanta ipocrisia, tanto odio in un’umanità che da 20 secoli dioesi crisf ana, e che ha dimenticato che la grande
legge che sta alla base del Cristianesimo è l’amore, e che la sola via di salvezza è quella che conducse al Golgota ?
Perchè gli uomini posseduti dalla legione di demoni delPorgoglio, del danaro, della violenza, dimenticano
l’esempio del Gadareno che, per esser
guarito, venne al Cristo, implorando
pietà ? Perchè Dio che è Amore non interviene più prontamente a far tacere,
le voci dell’odio, o perchè, con un atto
degno della Sua. inoohimensurabile potenza, non fiacca Egli l’orgoglio che fa
ragionare come al tempo del Salpista:
« Non sarò mai smosso. Iddio dimentica, non c’è Dio ? »
La angoscie dell’antico servo di Dio
le conosciamo molto bene ' anche noi
pear triste esperienza. Ma umiliamoci: il
nostro « perchè » ■ non è stato sempre
" un sospiro o un ■ grido sgorgato da un
cuore veramente assetato di amore e
di pace; non è stato sempre utn’implo' razione che, per quanto angosciosa, significasse una preghiiera umile ^e fìdu«dosa: « Vieni ! » - Sì, umiliamoci ed
imploriamo il perdono di Dio per una
nuova colpa che abbiamo aggiunto alle |
altre: il nostro << perchè » è stato troppo spesso una banale espressione della
nostra incredulità; è stato un rimprovero mosso a Dio, e sgorgante da un
cuore inasprito da una mancanza di fed!e e da uno sfogo di orgoglio: sì, l’orgoglio di voler indicare noi a Dio il
momento in cui Egli deve intervenire,
in cui la Sua giustizia si deve manifestare, in cui la Sua santità deve .veniri.
a schiacciare il pecoaito !
E dopo aver domandato a Dio: « perchè ? », sia pure con un cuore sinceramente credente, dopo averGli detto
nella nostra preghiera, come il Salmista: « Levati, o Eterno; o Dio, alza la
piano ! Non dimenticare i miseri ! », oh,
terminiamo anche inoi con quel mirabile sentimento di fiduciosa e trionfante
certezza: « L’Eterno è re in sempiterno !... Tu riguardi ai travagli ed alle
pene per prender la cosa ui mano. A
te si abbandona il meschino; Tu sei
Taìutator deH’orfano ». Anche se per il
momento la ma;no di Dio sembra esseisi àccdrciata, anche se Dio'sembra assente, muto alle invocazioni dei suoi
^ figli, e lascia che gli uomini facciano
l’amara esperienza- delle conseguenze
del loro peccato, noi abbiamo nel cuore
la certezza incrollabile che tutto procede secondo la Sua volontà.. Nessuna cocosa, per quanto umanamente forte .potrà fermare o intralciare il compimento
dei Suoi piani: « Egli è re »; la Sua potenza e la Sa.» gloria sono al ii sopra
di ogni cosa. E quando la nostra pre^
ghiera sembra rimanere senza risposta
da Alto, quando lo sguardo della nostra
anima sembra non essere più abbastanza acuto per penetrare al di là delle
cose terrene, facciamo dell’Etemo, proprio allora, la rocca del nostro cuore,
il baluardo della nostra travagliata esistenza; concentriamo in Lui tutte le
nostre speranze, affìidiamoGli tutta la
nostra vita; se rEterno è alla nostra
destra, non saremo punto smossi (Sai.
16: 8). Ed aspettiamo con pazienza, con
fiducia. E resaudimento verrà.
« O Eterno, Tu esaudisci il desiderio
degli umili;
Tu raffermerai il cuor loro, inclinerai le orecchie tuie... ».
«Raffermerai, inclinerai»: i, verbi
sono al futuro. Il figliol di Dio, con umiltà dinnanzi alla, maestà del suo Re,
con pazienza dinnanzi aU’eternità di
Dìo per ii quale « mille anni sono come
il giorno di ieri quand’è passato», aspetterà.
Noin si permetterà di dubitare della
saggezza infinita dell’Etemo, e di voler
sriggeaìre a Dio il modo e il tempo delr
l’esaudimento. Dio agirà come e 'quando vorrà, secondo il Suo beneplacito;
e ciò basterà.
Non solo; ma implorerà giomalmen-te il perdono di Dio, ben sapendo che
ài disordine morale in cui si trova l’umanità, egli' pure, per quanto esteriormente onesto e migliore di altri, ha
dato il suo contributo d’iniquità. Si
riconoscerà ammalato che ha urgente
bisogno di Medico Celeste, poiché sa
che il suo Salvatore non è venuto nel
mondo per dei « sani ».
Ed infine egli chiuderà la sua preghiera, che era incominiciaita col tormentoso « perchè », con un « Ti rinjgra; zìo,' o Signore! » : egli ha nel cuore la
certezza che tutto, ainohe le lacrime più
; amare, sarà dal suo Dio trasformato in
' benedizione. Dio farà cooperare tutte
le cose al bené di quelli che Lo amano
(Rom. 8: 28): e pur sapendo che egli
non ha amato Dio verEimente, come
avrebbe dovuto, 'ad è qùindi immeritevole di tanta promesisa, sentirà che la
Grazia farà per lui anche questo.
Donde la sua gratitudine, ed una
più profonda e sacra fiducia: la sua
forza! ~ Paolo Marcmda.
»
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Oinliii! ila [iMissioiK del [aite lam ile Valli
' ''^l’attività svolta dalle Corali e dal’e
Smole domenicali nell’anno decorso a
^éulminante nelle Feste di Canto della
!l^rimavera, ha riscoisiso Tai^rrivazione
àd il plausi) generale,
i " Dinanzi ai Direttori ed ai Cantori tutt!,
! incoraggiati dal succedo, si profila un
! anno nuovo dì attività, ricco di lavoro
e di benedizione, sostenuto dalla simpatia della Chiesa riconoscente e dai
voti cordiali degli antichi. e dei nuovi
amici del canto, vicini e lontani .
Àgli amici lontani, ai membri delle
Corali partiti per il servizio di guerra,
i coU^hi rivolgono un particolarissimo
pensiero, unito ai sentimenti più caldi
dì affetto e di solidarietà.
,L I progressi effettuati neU’eseouzione
dei Canti Sacri ci consentono di elevare più in alto i nostri ideali e di invitarvi a raggiungere le luminose mete.
Alla pr«:ÌBÌone metronometrica, ail’accordo dell’insieme dei cantori, alla
sicurezza dell’esecuzione è necessario
oggi aggiungere un altro pregio: l’intuito e l’osservanza del ritmo (2/4; 3/4;
4/4; 6/8etc.), d’importanza basilare, che
oltre a rendere più agevole Tapprendimento, restituisce al canto la sua vera
figura, la sua fisionomia, la sua* intiin—
seca bellezza; quanti errori di tempo e
di accenti potrebbero così facilmente
evitarsi !
A diffondere poi nella massa dei
membri delle nostre Chiese l’uso corretto della musica, ì membri delle Corali dovrebbero, ciascuno nella sfera
della propria famiglia e dei conoscati,
costituirsi araldi e maestri di un’esecuzione più precìsa e più sicura dei
Canti Sacri, non distinguendo le qualità magistrali da quelle di appassionati
cultori e di fervidi propagandisti.
Inoltre ogni Corale singolarmente eseguirà un canto o ùn coro sacro scelto
ó neirinnario Sacro od in altra raccolta.
SCUOLE DOMENICALI.
Il programma per le Scuole domenicali è il seguente:
Innario Sacro: N. 308, Strofe 1, 2, 3 N. 313, Strofe 1, 2 - N. 324, Strofe 1, 2,
3, 4.
Psaumas et Cantiques: N. 299, Il
Rimpatrio, Strofe 1, 2, 3, 4.
Ogni Scuola domenicale è invitata a
cantare in più un inno dell’Innario Cristiano, dì sua scelta.
I canti dovtanno essere eseguiti a memoria, senza il sussidio del testo, tanto
dalle Corali come dalle Scuole domenicali.
Conforti la fatica dei benemeriti, dei
molto benemeriti monitori, direttori e
cantori la convinzione profonda che, nel
gran quadro della testimonianza cristiana, il canto sacro ha una funzione ideale di prim’ordine, complessa e varia,
che si riassume, nei cuori dei fanciulli
e degli adulti, in un’espressione vivente e celeste dello Spirito di Dio.
La Commissionle del Canto Sacro:
Adóljo Tron, professore
Arnaldo Comba, pastore
Gustavo Alba/rin
Paolo Marauda, pastore.
CORALI.
I Canti Sacri, che si propongono allo
studio delle Corali e che formano il
progrEimma delle Feste di Canto, sono i
seguenti: .
Innario Sacro: N. 83, Strofe 1, 2, 3 N. 104, Strofe 1, 2 - N. 106, Strofe 1, 3
- N. 147, Strofe 1, 3.
Psaumes èt Cantiques: N. 298.
Questo canto patriottico, N. 298, dovrà cantarsi secondo la versione italiana
della quale si offre il seguente primo
saggio:
Passeggiata Storica
In occasione della celebrazione della
Domenica della Riforma/ che la Chiesa
Valdese celebra ufficialmente, e per iniziamva della Società di Studi Valde^,
una Passeggiata storico avrà luogo la
domenica 25 corrente, diretta dal prof.
Attilio Jalla, con termine a Cianfaràn,
al mionumento che ricorda Vadesiorte
dei Valdesi alla Riforma, nel 1532. Alcuni altri ItJtpghi saranno visitati ed illustrati. La partenza è fissata a Torre
Penice (Tempio Valdese), non alle ore >
14.30 com’era stato annunziato, ma alle 14 precise; ed al Bausan'(via Angregna) alle 14.20.
O sacro suol dove parlan le voci d’eroi dormenti nell avel,
Che depredato da guerre feroci, salvato fu per voler del ciej. . .
O suol di libertà, che al popolo italiano, del Salvator la voce saprai pò ar,
Dei figli tuoi l’amor ti giunge di lontano
E tutti il nome tuo son fieri di esaltare.
Sia gloria a te, o Terra avita; dei tuoi ricordi alla virtù '
Splenda di fe’ la nostra vita, come al glorioso tempo che fu!
Han lisuonato le valli ridenti, di passi vittoriosi;
Non più bestemmie nè fiochi lamenti, nei boschi silenziosi.
Due secoli passar, e su àalle memorie rinasce come il sol* fecondo I avvenir:
Nel tempio che s’omò di pure e sante glòrie,
Valdesi, cuori e mani voi dovete unir !
Sia gloria a te, o Terra avita....... ^
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
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waìcato intcnfoiti di CaVonr
Quando Cavour, quasi improvvisamente, decedeva il 6 giu^o 1860, fra
tante altre, sul suo tavolo di lavoro vi
era anche una pratica che interessava
i Valdesi. Pochi giorni prima entrando
nel gabinetto del ministro ■ dell’interno
•Minghetti, aveva trovato questi in
appassionata discussione col deputato
valdese Giuseppe Malan: fattosi espor-re la ragione del dissidio aveva poi avocato a sè la decisione in merito e si
era portato l'intera pratica nel suo iifficio, ma la malattia gli impedì di risolvere il caso in questione.
Ecco infatti di che si tratta.
L’opera Valdese in Livorno è cominciate da quasi un anno sotto buoni auspici: assai numerosi sono i simpatizzanti e i’anidamento dell’opera dà molte speranze al giovane Itestore Giovanni Ribetti. I temiM son però assai difficili poiché la lotta clericale è subito
cominciate violente e si cerca con tutti
i mezzi possibili di impedire raffermarsi di un movimento Valdese nella
città. Lotte violente per la quale l’esuberante attività del giovane Pastore
agiva come olio, non già gettato sul
mare tempestoso, bensì piuttosto su un
bracere ardente.
I clericali ottengono che la casa dove
si erano tenute le prime riunioni di
simpatizzanti valdeisi sia chiusa loro
perchè la padrona, una modiste, ha visto in un giorno scomparire tutta la
sua clientela? Il Ribetti risponde affittando un locale ed iniziando la predicazione pubblica dell’Evangelo. I clericali colla minaccia di fargli jierdere
il posto obbligano il padrone di casa
di disdire il fijto del locale lasciandone
privi i Valdesi? Il Ribetti non se la dà
per intesa, cerca ed affitte un nuovo
locale, migliore e m^lio esposto. Per '
arginare l’attività valdese il clero locale inizia nel duomo una serie di prediche contro il protestantesimo la domenica pomeriggio? Il Ribetti ne è assiduo frequentatore e il giorno stesso
.nel Culto serale ribatte gli argomenti
e respinge le accuse.
Non è da stupirsi se con tele sistema
la reazione diviene sempre più violenta. Un noto avvocato della città interviene ad un Culto per minacciare il Ribetti; una sera im giovane scambiato
per il Pastore Valdese viene aggredito;
una domenica pomeriggio dopo una
predica antivaldese nel duomo adcuni
scalmanati si recano al locale di culto
■ e ne rompono i vetri. Lia pubblica sicurezza allora interviene e, per eliminare
la causa dell’agitazione, con procedura
radicale le autorità ordinano la chiusura del locale e diffidano il Ribetti ad
abbandonare la città. E’ il sistema più
comodo: per eliminare le cause di perturbazioni si fa tacere il più debole
che invece dovrebbe essere protetto,
almeno finché egli agisce. nei limiti
consentiti dalla legge, ed ìndubbiaimente il Ribetti svolge la sua opera in Livorno i>fflX2hè queste gli è permessa
dalla nuova legislazione che dal 1860
imperava, col^O/ Statuto, anche in Toscana.
E’ queste appunto la causa di discussione fra 'il Ministro Minghetti >ed il
deputato Malan quando Cavour entrò:
il Ministro cerca di legittimare il provvedimento delle autorità della provincia di Livoma considerando il Ribetti
ccane un pertubatore della quiete pubblica; iP Malan sosteneva invece che,
poiché la legge ammette il Culto Valdese e la discussione religiosa, il Ribetti non fa che avvalersi del diritto di libertà religiosa e che chi esorbita dal lecito è appimto il partito clericale che,
con c^ni evidenza, si adoipra a creare
un ambiente sovreccitato ed a provocar
disordini per ostacolare alm^ro cosi
quella attività che teme anche se si
svolge conseEntita dalla legge.
E il successore di Cavour, il Barone
Ricasoli, diede regione al modo di pensare del Malan. Già come governatore
della TcKcana era stato interessato della questione dal Ribetti stesso che si
era rivolto a lui mentre il Moderatore,
per tramite del Malan aveva interessato direttamiente il Ministero. Avendo
studiato a fondo la questione egli fu n
grado di emettere un verdetto che fu
una conferma tìiel princi(p(io che, nei
limiti della legge, sancLsCe la libertà
di Culto ih Ital:^;il^pchi giorni più tar
di il Ribetti riaprirà il'suo locale^ anzi
poiché esso è diventato già troippo
stretto e poiché le promesse son buone
per l’opera, pochi mesi più tardi una
cappella, di proprietà della Chiesa sarà
inaugurata con solenne pompa in piazza Manin.
Tutto quindi fìhì bene; ma a noi rincresce che il Conte di Cavour non abbia potuto dare il suo verdetto sulla
questione: sarebbe stato, ne siamo sicuri una nuova autorevole conferma del
principio che ispirò nel diritto ecclesiastico il grande statista ohe reclamava la
libera Chiesa nel Ubèro Stato.
A.
•M”
mSet:
ADOLFO COMBA
NeU’ottobre del 1927, Adolfo Comba,
entrato nella categoria degli emeriti,
doveva lasciare la direzione della Casa
delle diaconesse che gli era da oramai
sette anni affidata. In quella occasione
egli lanciava alle diaconesse un messaggio di addio che, il 12 corrente, nel
Tempio di Torre Pellice, durante il servizio funebre, veniva ricordato e riletto
dall’attuale direttore della Casa Valdese delle Diaconesse, pastore R. Nisbet.
ne, ma cercate quella di Dio sempre;
non vi date pace finché egli non vi abbia detto: « Hai fatto bene ».
Crediamo che rarameinte un messaggio spirituale abbia corrisposto in modo
più vissuto airesperienza religiosa di
un uomo. Chi ha conosciuto Adolfo
Comba sa ichle questi non erano consigli generici, o pure form,ulazioni astratte; sa che erano quailcosa di reale, di
concreto, di sperimentato nella vita
E noi diesideriamo riportarne qui alcuni j>assi, perchè, ccane giustemente
veniva osservato, esso può considerarsi
come il suo testanneruto spirituale, la
formulazione in pensiero della ragione
d’essere di una vita vissuta in umile obbedienza e profcmda consacrazione al
servizio del Divino Maestro.
Dopo aver alluso alle ragioni del distacco, al dolore del distacco, il pastore
Adolfo Comba ossiervava come non si
potesse parlare di vero distacco, pcnchè
egli, da lontano o da viidno, avrebbe seguito l’opera amata, ed indicava come
il senso dì questa distanza si sarebbe
potuta colmare: nel progresso cioè della
consacrazione delle amate sorelle:
Quando parlo di progresso, non
penso solamente alle Novizie veiyite
per ultime a far parte dèlia vostra famiglia, ma penso a voi tutte, care sorelle, senza eccezione, perchè i serventi e
le serventi del Signore possono e devono progredire sempre, qualtmque sia II
punto a cui sono arrivati; dievono anelare alla perfezione; devono conaijderare
come rivolta mKihe a loro la esortazione
che l’Apostolo S. Paolo rivolgeva a 1i■ moteo: Studiati di presentar te stesso
approvato dinanzi a Dio, Ponete questa
esortazione riavanti a voi, in ogni tempo; quello che fate, fatelo per piacere,
non a voi stesse, ma al Signore; e non
siate paghe di akun’alitra approvazto
quotidiana, nel quotidianò servizio, nel
continuato anelito alla perfezione.
Per vivere più compiutamente la sua
vocazione, Adolfo Comba, nato il 20
gennaio 1857 ad Angrogna, rispondeva
alla chiamata del Suo Maestro e Signore, e lo troviamo così studente niella
Facoltà di Teologia Valdese di Firenze.
Poi a Berlino e ad Edimburgo. Poi viene la consacrazione ed il lavoro pastorale al quale egli dà tutto sè stesso; le
circostanze esteriori gli aprono un campo speciale di attività che ncm è alle
dirette dipendenze della Tavola Valdese, nel cantone dèi Grigioni, anzitutto,
a Brusio (1883-85), a Poschiavo durante 10 anni, poi a Genova, dove egli dirige per 24 anni la chiesa riformata di
lingua francese. I legami con la chiesa
Valdese rimangono però intimi e continuati, ed il suo ministero, alle dipendenze di comitati svizzeri, è in benedizicme per la nostra Chiesa.
Nel 1920 egh assume la direzione della Casa Italiana delle Diaconiesise, carica alla quale egli portava una speciale
preparazione, podchèi l’olspedale Evangelico di Genova lo aveva avuto come
Ispettore dal 1905 al 1915, e come direttore dal 1916 al 1920; come abbiamo
già detto, durante sette anni, egli si
farà tutto a tutti anche in questo campo: vedrà aHatgarsi 11 campo dì lavoro;
e ringrazierà il Signorie <die gli dà tanto
lavoro; potrà gioire per la Casa che accoglierà le diaconesse durante le vacanze, anche se,la Casa non sarà ancora
quella sognata; vedrà aumentato iP numero delle Diaconesse; ed il suo cuore
esulterà di gioia, anche se le cfiffiooltà
aumenteranno; quello che importa è di
essere confermati in ogni cosa buona.
E così, di tappa in tappa Adolfo Oom~
boi avanza sereno, timille, sul cammino
che deve portarlo, un giorno, all’incontro con il Maestro.
E l’emeritazioaie non costituisce che
una tappa; c’è ancora del lavoro, e c’è
ancora bisogno di operai nel campo del
Signore. Le,, forze non sono più tutte
queUe delle’ altre tappe? Non importa:
si può ancora operare. E così incontriamo Adolfo Comba nelle parrocchie del
1 distretto: a Torino, dal 1920 al 1927 si
oicicupa dell’opera così feconda dell’assistenza religiosa nella diaspora di quella parrocchia.
C’è sempre poi bisogno di un emerito
che venga a sostituire il collega^ più giovane che le circostanze hanno chiamato
in altro campo di lavoro.
« Non vi date pace, finché il Signore
vi abbia detto: « Hai fatto bene ».
, Il 10 ottobre il Signore gli ha dato la
sua pace, e la Chiesa tutte benedice il
Signore per il servitore che egli le ha
dato, lo benedice ed esprime in preghiera ed in rinnovata consacrazione individuale la sua riconoscenza, senza parole vane, chè non ci ammonisca, nell’ora suprema del suo distacco; come
egli scrisse: « Di me non sì parli ma si
proclami solo, nell’ora della morte, l’Evangelo della vita ».
Alle sue parole, estreme, si è ispirato
il servizio funebre, presieduto il 12 corrente dal pastore di Torre Pellice Giulio
Tron, e nel corso del quale il Moderatore pastore V. Sommani ha detto la
parola della simpatia cristdiana, a nome
della Chiesa, ed il pastore R. Nisbet a
nome della Casa Valdese delle diaconesse. ‘
Alla fedele compagna del suo ministero, signora Lìdia Bert-Comba, ai figli pastori Arnaldo, Guido, dott. Giulio,
dott. Gustavo, ai familiari tutti rinnoviamo l’espressione della nostra commossa simpatia. C l.
2>aHe Vaia
V
(Ai*cari soldati Valdesi in Russia che mi
hanno chiesto dì parlar loro delle
Valli).
Il vostro invito mi ha commosso; cosa potrebbe la mia voce aggiungere a »
quella che vi parla nel cuore e che vi
fa riudire il suono delle acque scorrenti, il rumore delle cascate, il fruscio dei
boschi, il sibilare del vento sui pìcchi
dirupati ?
Nessuno potrà parlarvi delle Valli,
meglio del vostro amore e della vostra
anima.
Ascoltate;
Lo scroscio che udite è il Pellice che
scende cantando dal Prà; è la Germanasca Limpida e chiaccherima che ha ancora la freschezza nivale del Vallone
di Prali ed ha specchiato gli abeti della
Baciglia e del Ghinivèrt; è l’Angrogna
che vi porta la voce battagliera e vittoriosa di Pra del Tomo e della' Rocciaglia...
Sono le acque memori di Gianavello
che cantano nel Vallone di Rorà o di
Bartolomeo Jahier in quelle di Pramollo...
Ascoltate:
Il vento che vi sfiora sa forse d’odore
di vendemmia rapito ai grappoli maturi
della dolce collina dì S. Giovanni, della
costa solatia di Prarostino, delle pendici di Pomanetto, o la sua fredda carezza vi parla invece del Granerò e dell’Agugliassa, di Punta Fin o del Roux, dèi
Boucle o del Gran 'Truc. '
Ascoltate:
Fremono i boschi di abeti e di faggi:
3
L'ECO DELLE VAUJ VALDEEa,
/
■distìniguete nel loro suiasurro un’eco delle canzoni sigine. Oh le belle canzoni
delle Valli, quando cantate la Eede e lia
Montagna, nella calma di un rifugio
ro scrtto le stelle, in intima amicale accolta, o nella fraterna Unione parrocchiale! Certo le rammentate, quelle canzoni: e allora, cantatele ancora in coro_
appena, nel riposo, vi trovate in due o
tre, soldati delle'Valli, o cantateveile
sottovoce, per voi, se siete soli !
Ascoltate: il leggero tonfo è il cadere
dei noci nei boschi di castagni...
E’ la voce delle Valli, die avete in
voi, e vi parla e vi commuove. E’ la .
voce del vostro amore.
E allora che potrei dirvi io?
10 non posso che amare le nostre
Valli come voi le amate, percorrerle,
come in questi tempi le ho percorse,
con l’amore con le quali le percorrere
'Ste.
E’ bello, in questa stagione, percorrerle: il sole spleaiidente in un cielo
senza nubi le bacia soavemente; la neve non è ancora apparsa neppure sulle
vette più eccelse; i boschi, gli orti, i
giardini si tìngono di mille tinte sfumate in un languore di grazia un po'
stanca, e gli ultimi fiori ridono...
Ho salutato per voi i paesi e i villaggi del Val Pellice, e Angrogna austera
come una cattedrale e Rorà quieta come un ritiro mistico.
Ho accolto come un saluto, per me e
per voi, 11 sussurrio delle ac^ùe di Pramollo; ho percorso col passo del pellegrino e il cuore deirinnamorato le parrocchie - di Val Chisane e di Val Germanasca; ma quello che le Valli mi dicevano per voi, vcn lo ascolterete meglio suonare nel vostro cuore:
« Credi le spera; attaadi e spera. »
Che sarebbero le Valli senza la Fede
e la Speranza?
Che sarebbero senza i Templi Valdlesi?
Senza i cuori Valdesi?
. ,T monti e i boschi, le acque e i tèmpli, parlano, più die di bellezza, di Fede: della nostra Fede: in Dio e nella
sua Provvidenza; nella salvezza e nel
Regno.
Vi rammentate il testo del sermone
tenuto a Sibaud il giorno solenne del
giuramento Valdleise.
« Il Regno dei CieH è preso a forza
Occorre essere forti, e spiritualmente violenti, p>er entrare nel Regno, e
per averlo, già nel nostro cuore.
Occorre, secondo rinsegnamento di
Gianavello, che niente sia più fòrte
della nostra Fede.
Occorre che, come S. Paolo; niente
ci separi daH’amore di Cristo.
Occorre, nell’adiempimeinto del proprio dovere, e sia pure arduo, pieno di
rinuncia e di sacrificio, non dimenticare
mar di essere Evangelici e Valdesi.
Grande,'solenne, è la voce delle Valli, perchè la è voce di Fede!
Si ha sofferto e pregato, nelle Valli:
vi sono dei luoghi più belli, ma difficilmente si potrà trovare un luogo dove
più che in essa la Fede e il sacrifiicio
sono stati la stessa ragione di vita degli abitanti, sino a fame im popolo di
credenti e di martìri.
• E nelle Valli, ¡>er grazia, di Dio, si sa
ancora pregare e sperare.
E preghiamo per voi, e speriamo per
voi. ‘
11 vostro posto nel tempio vi atìen'A&t li Jdl dtlii^òno le Unioni e le corali.
E con le vostre famiglie, per voi prega e spela e attende la Chiesa, la nostra grande famiglia.
Prega fiduciosa, perchè vi ha affidati
a Dio; ricura perchè sa chie .resterete
fedeli, e perchè sa che il Valdese, oV'unque si trovi, compie sempre il suo
‘doveae.
Egli l’ha imparato dalla storia delle
Valli; e più dalla Fede die nelle Valli
ha porto il candeliere reggente la Luce
iche splende nelle tenebre.
. J. Lombardìni.
PIORI in memoria della Signora ALYS
DE PLANTA DE FERNEX: ,
le figlia Signora Nìna Aeberg, Signora Emterita Rey. e Signorina Elisabetta De Pianta;
per la Chiesa di Torino L. 15000,—
per la Cassia di Emeritazione 15000,—
■per la Diaconia di Torino 20000,—
per il Rifugio Re Carlo Alberto 5000,—
R«MSfÌ«
Preghiamo i nostri lettori di voler
'cortesemente prender nota che il nuliiero del Conto Corrente: Librerie Editrice Claudiana, Torre Pellice (Torino)
va corretto come segue: 2-17557.
QRON/ICAI V/ILbeSE
PERRERO'MANIOLIA
Domenica 18 corrente il culto nei
tempio di Perrero è stato presieduto dal
pastore di Villar Pellice sig. Roberto
Jiahier, che la comunità ringrazia vivamente insielne allo studente in teologia
sig. Giovanni Peyrot e al pastore Carlo
Gay che hanno presieduto i culti rispet"
tivàmenté lé domeniche 26 luglio e 27
agosto.
Sono stati presentati al Signore nel
sacramento del battesimo il 6 settembre
a Perrero Peyronet Renato dì Oreste e
di Gay Alina e il 27 a Mainiglia Pascal
Anita Lidia di Giovanni e di Tron Maria Luigia.,
largito agli uomini peccatori. Ci prepareremo altresì alla Settimana dalla Beneficenza 'meditando su questo argomento « Alla ricerca della bontà». Nel“la settimana dal 25 ottobre al 1® novembre ogni famiglia dia quel che può
in denaro o in natura per gli Istituti
Valdesi di Assistenza.
— Tutti i Catecumeni dei tte anni sono convocati per domenica 1® novembre nel Tempio, alle ore 14.
.TOillNO
^ L’Assemblea del 18 ottobre, riuscita
'^ Articolarmente numerosa, ha seguito
con interesse la lettura delle relazioni
presentate sui lavori delTultìmo Sinodo dai nostri delegati dr. Carlo Pons,
dt. Sigfrido Godino-e sig. Giusto Costa;
ha partecipato attivamente alla discussione delTordine del giorno; ha confermato nella carica di Anziano Ting. Federico PagUani e, su richiesta di un numero considerevole di priesenti, ha
.^espresso al Concistoro il desiderio di
essere nuovamente convocata per lo
.^studio di alcuni argomenti di interesse
locale.
Pillar pellice
POMARETTO
Sono stati presentati al S. Battesimo:
Rjihet Laura di Gustavo e di Bounous
Margherita (Masselli di Pomaretto) e
Melchiorri Claudio dì Ariialdo e di Baimas Lidia (Piano di Pomaretto).
Formuliamo i migliori auguri per
questi teneri agnelli del gregge del Signore.
— La gioventù dèlia Pairoochia riprenderà la sua attività annuale domenica sera 26 corrente, alle ore 20, nella
Scuola latina. Tutti sono invitati a partecipare a quella prima‘ sedùta della ripresa.
PRAMOLIÌO
Sabato 17 ottobre si sono uniti in matrimonio Sappè Emilio dei Pellenchi e
Bertalot Ilda degli AHieri. Rinnoviamo
èi cari sposi i nostri più affettuosi auguri di felicità sotto lo sguardo del Signore.
PRAROSTINO
Battesimo: Fatmeron Ivonne Giulia
di Emanuele e di Rivoir Dina. La grazia del Signore accompagni questa bimba..,.; :
Funerali: Il 10 ottobre si è spento, alla Gavina, Forneron Paolo di anni 78
e il 17 ottobre, ai Grill, Costantino Maria Anna u®d. Bertin di anni 81.
Ambedue sono stati provati da una
lunga malattia. La chiamata del Signore è stata per loro una vera liberazione. Alle famiglie afflitte esprintìamo la
nostra simpatia cristiana.
Culto speciale. Il nostro culto del 18
ottobre ha segnato la ripresa di tutte le
attività invernali. Erano presentì i bimbi, i catecumeni ed i loro genitori. Abbiamo invocato la benedizione del Signore sul periodo di intenso lavoro che
stiamo per iniziare.
SAN GERMXNO CHISONE
Domenica scorsa sono stati oeletoAti
1 seguenti batterimi; Comba AÌdiha di
Edvi e dì Soulier Ines dei Dormigliosi
e Comba Aldo di Roberto e di De Giovanni Elena, dei Maxtinat.
Che Dio benedica questi bimbi e li
faccia crescere in statura e in bontà I
— il culto di domenica prossima avrà
un carattere speciale: di azioni di grazie per i raocolti e i frutti dtìla campagna che Dio nella sua misericordia ha
Dipartenza. Domenica 11 ottobre abbiamo accompagnato alla loro ultima
dimora terrena le spoglie mortali del
nostro fratello Gioveunnì Favat fu Paolo,
deirinverso Buffa, che il Signore ha
richiamato a Sè, dopo brevissima malattia, in età di 79 anni.
Il nostro fratello lascia un vuoto oltreché nella famìglia anche nella chie‘ sa dì cui l’età e gli acciacchi non gli impedivano di frequentare con ammirevole a^iduità le adunanze.
if innoviamo ri parenti tutti e particolarmente alla famiglia Coisson-Fav(at,
•già tanto provata per altri recenti lutti,
l’espressione della nostra simpatia cristiana/ ,
— Visite. La Chiesa è stata raUegra,^ta ed edificata tìrile visite dei nostri amìci pastore Guido Comibla e prof. Gino Costaibel che hanno presieduto i culti del 27 settembre e dèi 18 ottobre, èd
esprime ancora a questi visitatori la sua
gratitudine.
— Culti. Il culto di domenica prossimia 25 corrente sarà - Dio permettendolo -, particolarmente dedicato alla ripresa deRe varie attività giovanili della
chiesa^
Confidiamo che i nostri giovani, i loro genitori, le insegnanti e le monitrici
e tutti quelli che sentono la loro responsabilità in vista della formazione cristianai della nostra gioventù, saranno
domenica ri loro posto. j.
Doni ricevati dal Cassiere della Tavola
nel Trimeitre Luglio-Sottembre
Per Evangelizzazione:
M. C. - Salmo 27; 14
Lunghi, Portofèrraìo
Avv. L. Poet, Mentone
Alpino Feroldi Pietro
L. 12000,—
150,—
1000,—
■ 50 —
Alpino Fostel Giovanni, rinunzia 19,—
Maria Di Paolo, Aitino 100,—
Lina Coisson, Torre PeUice 10,—
Cougn Bosc, Id. 5,—
Cesan E., Id. 5,—•
Emma Karrer,, M. 12,—
M. L. Pons, Id. 50,—
Attilio Jalla, Id. 10,—
Mario Falchi, Id. .10,—
Scuola domleniicalei Aippiotti, Id. 50,—
Id., Via Oliva, Id. 73,35
Società Missionaria Ooppìeri, Id. 141,65
Wyss, Id. 10,—
Per Emeñtañone:
Alice, Flora, Eline Toum, in naiemoria pastore Emilio Rivoir 100,—
E. K. M. L. P. in memoria Giov. e
Rosa Pons Karrer 130,—
M. Carnevali, Roma - 100,—
100,—
L. 100,—
N. Malan
Enrico Tron, Vallombrosa
Per Facoltà di Teologia:
N.ON". 20 in occas. matrimonio 1000,
50,
Anna Gottard Grand
Per Orfanotrofio di Pomaretto:
Caveglia Giulia, Torre Pellice 50,
Jacopo Lombardìni, ìd. 15,
Serg. magg. Branciforte Giuseppe 25,Noelìe Mai^ lOO,
In memoria cara e indimenticabile
Erminia Rostan in Blendisdoli
la Famiglia 250,
Scuola domenicale di Sanremo 131,
Enrico Tron, Vallomibrosa 100,
PER ECO AI MILITARI
Chiesa di &in Germano, secondo versamento, 57 - Alpino Griglio Gustavo,
25 - Soldato Gardiol Dino, 10 - Rivoiré
Maddalena, 5 - Avondet Lorenzo, 20 Soldato Griglio Guido, 10 - Codino Giacomo, 10 - N. N., 6 - Alpino Paschetto!
Ide, 5 - Monnet Irene, 5 - Monnet Sil-^
vio, 5 - Purpura Enzo, 15 - Ferrerò Elena, 10 - Ribet Adelina 20 - Ten. Aldo
Durandi 50 - Artuis Giuditta, 15 - Alp.
Martinat Eli, 15 - Bertalot Oefmana, 20
- Don Renato, 20 - Fomerone Alberto,
’30 - Gay Guido 10 - Godino Filippo e
Maria, 10 - Long Vera e Dora, 20 - Malanot, 5 - N. N., San Secondo, 20
Pons G. Enrico, 3 - Paschetto Gino, riicondiando suo matrimonio, 25 - A mezzo
del Cappellano Rostan: Alpini e Ufficiali Alpini Vald^i Btg. Val Pellice, 120
- STU>r Margherita Grill, 10 - Sìg.ra Pe^
drenzon, 5 -- Aùtieri Cordin Carlo e Ribet Arturo, 50 - Corale (h S. Giovanni,
secondo versamento, 112.
IMI 8mii HLIHI
RIFUGIO RE CARDO ALBERTO.
Janavel Erarichetta, 500 - Anito Cianferrotti, 25 - Forneron Francesco, 5 Coniugi Immovilli, 25 - Ir®. Mario Gallian 1000 - Cooperativa Inioendi, 300 Maria Steiner, 100 - Roberto e Bianca
Steiner Stampa, 100 - Rosa Caffari
Steiner, 50 - Norina Frizzoni Steiner, 25
- Bleynat Albarin in memoria Davit
Maddalena, 25 - Bèrtìn cav. rag. Stefano, 20 - Berton maielstra Elyina, 20 Tron prof. Samuele, 20 - Unione delle
Madri di Prarostino, 50 - Famiglia
Frangolì, 10 - Lily Peyrot, e ing. Emilio
Eynard, per il leijto Carlo e Clementina,
1000 - Grillan Bauer Meta 500 - In memoria di Tito dei Taglia, 100 - In memoria di Mri^ot Fouqué, 50 - Peyrot
Ernesto, 25 - Gay Emanuele famiglia,
in memoria, 20 - Godino Clementina', in
memoria, 25 - Selma Longo, 30 - In memoria di Elena Pons, i congiunti, 200 Boldrini Gay, 50 - Elma e Angelo Farina, 60 - Pietro Jahier e Signora, 200 Chiesa Valdese Piazza Cavour, R^a»
100 - Cav. Fernando Pellegrini, 4500 Le nipoti in memoria di Negrin Giovanni, 50 - Emilio Benedi, e consorte, lOO' Ved. Eugenio Grumìere, 25 - Chièsa
Valdese Torre Pellice, 250 - Unione
Femminile MaiSsèllo, 50 - Chiesa Valdesè Ooazze, 100 - Id. Via IV Novembre,
Roma, 500 - Id. Como, 300 - Id. Perrero,
50 - Id, Genova, 300 - Coisson Alice, 10
- Ernesto e Ida Pons Fradie, in memo
ria del padre, 50 - Unione delle Madri
San Secondo, 25 - Un’amica, 10 - Prof.
E. W. Long Marey, 25 - Comba Gustavo e Ketty, 100 - Ricordando, 100
Cassa Ri^annio, elargizione a mezzo
filiale S. Qiovanni, 600 - Gay, famiglia,
ricordando, 5 — Un’amica, in memoria
dei suoi cari, 25 - Un’amica, in memoria, 25 - Sorelle Vìgliehno, 40 - Adele
Pons in ricordo dì Maria Pons, 50 - A-nonimo, 30 - Rosina Stallè, 15 - Capp.
Militare T«a. Alfredo Rostaìn, 50.
■ , . (Coníinua),
4
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L’ECO DELL» VALU VALDESI
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La famiglia del pastore^ emerito'" ‘
.,*: , •’»•. • ■^,V'-f-j-... ^ Jr ' -si ' ’’’" Ì> '"
?U>ni potendo rispondere personalmente
a tutti coloro che le hanno manifestato
affetto e simpatia neU’ora del dolore,
esprime la più sincera riconoscenza, per
ogni parola di^ conforto e per ogni atto
di comunione fraterna nel tributo reso
alla venerata memoria del suo Caro,
chiamato da Dio a più alto servizio^
-yHfv
Arruolamenti Yolontarì nel Regio Esercito
con nomina di Sergente
Sono indetti arruolamenti volontari
con nomina a sergente nei corpi di fanjteria e sue specialità, compresi i battaglioni oarristi, di cavalleria, di artiglieria e sue specialità, delle varie speciali'tà del genio; nei reggimenti autieri e nei
'Sgruppi carri « L ».
Le domande per tali arruolamenti potranno essere presentate fino al 15 novembre 1942-XXI. L’incorporazione degli ammessi avverrà dal 1® al 15 gennaio 1943-XXI,
. Per maggiori notizie gli intedeseati
potranno' rivolgeìpsi al comando del distretto militare.
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Fondata nel 1901.
Ha per scopo la preparazione di
giovani cristiane, che desiderano consacrare interamente la loro vita al
Signore, curando i sofferenti.
Si mantiene mediante offerte volontarie.
Diaconesse felici ! Un’ideale lungamente sognato che si può attuare nella
vita delle nostre giovani.
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Roma
Indirizzi di Chiese Valdesi
I DISTRETTO:
Angrogna ■— Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Pastore Edoardo
Alme.
Bobbio Pellice — Pastore: Alberto
Ricca.
Lusema San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rìvoira.
Massello —^Pastore : Enrico Tron.
Ferrerò — Pastore : Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore**. Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu
Proli — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel.
Rodoi^tto — Pastore : Arnaldo Gente.
Rord — Pastore : Enrico Geymet.
Pastoré : Gu
San Germano Chisone
stavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Torino — Chiese: Corso.Vittorio Emanuele, 23 e Corso Pj±ncipe Oddcwie, 7.
- Pastori: Elio Eynard, Via Pio V, 15
- Roberto Comba: Via BerthoUet, 34.
vaiar Pellice — Pastore : Roberto Ja
hìer.
II DISTRETTO:
Abbazia: « Chiesa di Cristo ». Culto alle 16 - Pastore C, Gay, da Fiume.
Aosta: Chiesa: 11, Via Croce di Città Pastore: V. Subilia,»Via XXIII marzo
n. 1.
Bergamo: Chiesa: Viale Vittorio Emanuele, 4 - Pastore: M. Moreschini,
Viale Vittorio Emanuele, 52.
Orario Ferrovia TORRE PELLICE - PINEROLO - TORINO
Torre Pellice '458 7 04 12 35 16 40 18 26 0) 19 45 (2) 21 08
Luserna S. Giov. 5 02 708 12 39 16 44 18 30 19 50 21 12
Bricherasio 5 12 721 12 49 16 54 18 40 20 01 21 22
Pinerolo 5 33 6 56 7 41 13 11 17 14 19 05 20 25 21 42
Airasca 5 58 716 8 — 13 33 17 38 19 28 • 20 49 22 06
None 6 11 7 26 13 46 17 49 19 35 21 03 22 20
Torino 6 48 8- 8 30 . 14 20 .18 25 20 05 21 35 22 55
Toriao
None
Airasca
Pinerolo
BricherasìO'
Luserna S. Qiov.
Torre Pellice
425
4 55
5 02
5 29
5 58
612
6 17
630
7 03
7 12
7 39
8 05
8 17
8 21
Biella: Chiesa: Piazza Funicolare -Culto: la I, III, V domenica del mese ■
(da Ivrea). '
Brescia: Chiesa: Via dei Mille, 4 - Pa- -,
store: D. Fomeron (ivi). *
Carema: Da Ivrea: seconda domenica.
Como: Chiesa: Via Ridoni, 9 - Pastore: Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze: Chiesa Valdese.
Cormaiore: Chiesa Valdese; Pastore ■
Vittorio Subilia.
Felonica Po: Chiesa Valdese - Pastore -•
Lami Coìsson.
Fiume: Chiesa Valdese - 6 e 8 Via Pascoli (culto ore 10) « Pastore C/ Gay,
Salita F. Colombo, 8.
Ivrea: Chiesa Valdese; Corso Botta, 5
- Pastore A. Vinay, Casa Bavera,
Via Cascinette.
Milano: Chiesa: Piazza W[issori, 3 - Pa-store Enrico" Tron - Via Euripide, 9
Mantova: Chiesa: Via Bacchio, 5 (da
Felonica).
Piedicavallo: Chiesa: Via Carlo Alberto - Culto prima domenica del mese
(da Ivrea).
S: Lucia di Quistello: Chiesa Valdese
(da Felonica Po).
Shisa: Chiesa: Via Umberto I (da Torino).
Tramonti di Sopra: Chiesa Valdese (da
Venezia).
Trieste: Chiesa: Via S. Maria Maggiore
- Pastore Guglielmo Del Pesco, Piazza Libertà, 6.
Terrazza Piemonte: Chiesa Valdese (da <
. Ivrea) terza domenica.
Verona: Chiesa: Via Duomo (da Brescia). *
Viering: Chiesa Valdese (da Aosta).
Venezia: Chiesa: Palazzo Cavagnis S. Maria Formosa - Pastore E. Ayassot (ivi).
Ili DISTRETTO:
Barga: Chiesa Valdese (da Pisa).
Borrello: Chiesa Valdese (da Carunchio). ..
Bordighera: Chiesa ai Piani di Vallecrosia - Pastore Davide Pons - Piani
di Vallecrosìa (Imperia).
Campobasso: Chiesa Valdese; Pastore
P. V. Panascia.
Carunchio: Chiesa Valdese - Evangelista S. Scudieri.
Firenze: Chiesa: Via dei Serragli, 51 nay (ivi).
Pastore Emilio Corsani (ivi) - Chiesa: Via Manzoni, 21 - Pastore T. Vi
Forano Sabino (Rieti) - Chiesa Valdese
_ Pastore Enrico Pascal.
Genova: Chiesa; Via Assarotti - Pastore: Francesco Peyronel - Via Curtatone, 2.
La Maddalena: Chiesa Valdese (da
Roma).
8 12 13 10 17 10 (3) 18 30 . 19 —
838 1S4S 17 46 19 01 19 25
8 44 1354 17 56 19 08
859 14 18 18 19 19 32 19 46
914 14 41 18 37 20 06
927 14 54 18 52 20 22
930 14 58 18 56 20 27
21 15
21 45
21 52
22 14
Ferrovia Elettrica PINEROLO-PEROSA ARGENTINA
Pinerolo 6 25 7 52 10 45 13 IO 14 42 16 40 18 25 (2) 19 54
S. Germano 6 53 8 19 11 10 13 39 15 10 17 09 18 51 20 18
Villar Perosa 7 8 26 11 17 13 55 15 20 17 15 18 58 20 24
Perosa Argent. 7 20 8 45 11 40 14 14 15 40 17 35 19 16 20 40
Perosa Argent.
Villar Perosa
S. Germano
Pinerolo
640
7 01
7 07
7 30
7 27
745
7 52
820
930
9 48
9 55
10 25
12 05
12 23
12 31
13 05
14 40
15
1509
1540
16 10
16 35
16 42
17 09
17 55
18 13
1S21
18 50
(2)
19 32
19 48
19 54
20 19
AUTOCORRIERA PINEROLO-ORBASSANO-TORINO
Pinerolo Torino (2) 5 15 7 7 40 9 11 — — 16 33 18 — (2) 19 46 20 16
Torino Pineroio 536 7 27 (2) 7 28 8 57 16 48 18 15 Í2) 19 12 21 02
AUT. PEROSA-FENESTRELLE-PRAGELATO-SESTRIERE
Perosa
Fenestrelle
Pragelato
Sestriere
(5) 9 10 1030 - Sestriere (5) 16 05 Perosa 9 10 930 —
950 20 10 — Pragelato 16 30 Perrero 9 35 9 55
1021 . — Fenestrelle 5 45 16 55
10 55 — Perosa 6.25 17 40
AUTOCORRIERA TORRE PELLICE-BOBBIO
Torre Pellice
S. Margtrerita
Chabriois
Villar Penice
Via F( ¡urca
Bóhbio Peli t'c
830 19 05 ■ Bobbio Penice 6 15 ‘ 1550
8 35 19 10 Via Fourca 6 20 15 55
8 42 19 17 Villar_ Pellice Chabriois 6 26 16 01
8 49 19 24 633 16 08
8 53 19 29 . S. Margherita 6 41 16 15
9- 19 35 — - Torre Pellice 6 43 16 20
AUTOCORRIERA SAN SECONDO-PINEROLO
San Secondo 7 —
Pinerolo - 7 15
(4)
9
915
18 18 15
Pinero(p 7 50
San Secondo 8 05
(4)
11 11 15
18 30
18 45
AUTOCORRIERA PEROSA-PERRERO
17 15
17 40
Perrero 6 —
Perosa 6 25
(1) Ferriale — (2) Festivo -r (3) Non si effettua alla Domenica — (4) Si
effettua solo al Sabato - (5) A) Martedì le córse si efiettuano Solo tra Perosa
e Pragelato:
Ferr. BRICHERASIO-BARGE
Bricherasio-Bagnolo-Barge
12)
6 10 9 24 13- 1452 185ì|;2020 21 34
622 936 1312 1504 1904 20 32 21 46
6 32 9 42 1318 1510 1910 2038 01 52
Barge-Bagnolo-Bricheraso
4 47 6 55 8 48 12 24 1626 18(2 1935 2056
4 54702855 1231 1633 1819 1942 2103
505 7 13 0 06 12 42 1644 1830 1953 2114
NB. Tutti I servizi «utomobiHstici sono sospesi nei giorni
festivi eccettuato fra Pinerolo
Orbassano riservato agli operai abbonati.