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LONGO SEUIA
Casa Valdese
TORRE PELLICE
Settimanale
della Chiesa ìaldese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anoo LXXXIX • N. 84
Una copia CI re 30
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ABBONAMENTI
}Eco: L. 1.200 per Tintemo j Eco e La Lucei L. T^B^-per l’iiitema
L. l.fKM) per Testerò I L. 2.500 peir Testerò
Spediz. abb. postale il Gruppo
Cambio d’indirizzo Lire S 0
TORRE PELLICE - 11 Giugno 1959
Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
1559
1959
RiformaH di tuffò il mondo celebrano
a Ginevra ih Giubileo Calvinista
ff
Partecipando alle celebrazioni ginevrine del Giubileo calvinista ho sentito . una volta ancora, con gioia, le
■aratteristiche della mentalità e della
fede riformate: per quanto la grande
figura del Riformatore sia stata posta
m evidenza nei suoi vari aspetti ,(e
!"rse già questo sarebbe stato poco'
tradito all’uomo che volle esser sepolto in una fossa sconosciuta), è staio però evitato ogni omaggio ad un
« culto della personalità », che per
quanto sembri condannato da ogni
parte, lo è spiesso in modo puramente
retorico.; non abbiamo avuto e non
aVrgmdT'^unque, ajetip San Calvino,
ablMamo : riòoràafo e ¡'ricorderemo, un
testimone della verità, un uomo che
con tutte-le sue limitazioni è veramente vissuto affinchè.gli uomini vedessero le sue buone opere e glorificussera H Frtdre che è nei cieli, l’uomo
cbe- 'volle’ ¿orne molto per se e per i
suoi : A Dio solo la gloria. Mi pare
veramente che questo si^ stato lo spirilo del Giubileo.
La “ giornata popolare
95
Domenica 31 maggio si è avuta la
prima giornata, quella « popolare »,
in cui le celebrazioni sono state di
massa. Dopo i culti svoltisi nelle varie
chiese ginevrine seguendo la liturgia
apfxisitamente preparata dall’Alleanza riformata mondiale, da ognuna di
queste è partito un corteo, diretto al
Monumento della Riforma, ai Bastions. C’era anche il gruppo' della
(,'hiesa valdese ginevrina — cui si erano uniti alcuni valdesi italiani, fra cui
il Moderatore Rostan — intorno ad
una bandiera con lo stemma valdese,
ed era come se il nostro Lux lucet in
tenebris rispondesse al Post idnebras
lux ginevrino. Davanti al Monumento
della Riforma e tutto intorno nei giardini dei Bastions si è raccolta una
grande folla, che ha seguito con raccoglimento il vigoroso messaggio del
past. A. Werner, ed ha cantato alcuni
di quei maestosi salmi calviilisti ed
ugonotti, che poi dovevano risuonare
così spesso in queste giornate, e che
hanno in sè tanta forza è bellezza —
che fanno sentire, a mio parere, più
che tanti nostri inni, che la fede è una
cosa grande e forte.
Quindi, al Palais des Expositions
più di sei mila persone hanno partecipato ad un pic-nic impeccabilmente
organizzato, hanno udito alcuni messaggi e hanno seguito con vivo interesse un vivace match fra un’équipe
di rappresentanti della Jeunesse ed
una di studenti in teologia, .posti di
fronte a domande di storia e tradizione calvinista: sono stati i primi a
vincere! Così preparata e vivacemente
condotta, una gara del genere potrebbe forse arriccnire - ad esempio —
1 sempre difettosi pomeriggi del XV
agosto.
Ho avuto la gioia di predicare, nella cappella del Tempie de .Saint»Gervais in cui si riunisce la domenica pomeriggio in particolare quel gruppo
di valdesi ginevrini che non si sono
iscritti a chiese locali e che ha dinanzi
a sè possibilità di evangelLffiazione
fra i numerosissimi italiani emigrati
per ragioni di lavoro. Quel giorno
erano parecchi, e il Moderatore E. Ro'
stan ha rivolto loro un messaggio di
saluto e d’incoraggiamento.
La sera, ancora davanti al Mur. de
la Réformation, quale suggestivo spettacolo! Il Muro era là, come uno sfondo misterioso, ed ecco a poco a pocd
fasci luminosi scolpire le figure del
Monumento, con giochi di luce eccezionali: Ma lo spettacolo 'Son et Lumière', intitolato « Post tenebras lux »,
una stupenda evocazione storica audiovisiva dell’opera di Calvino a Ginevra, della fondazione dell’Accademia e deH’irraggiamento della Riforma ginevrina. Un bel commeìito mu
sicale preparato appositamente da
Roger Vuataz accprnpagnava i dialoghi assai incìsivi fra Calvino, Farei,'
Beza, Knox, i rappresentanti gineyri:
ni, il Duca di Savoia... Pierre Fresnay
aveva prestato la sua voce robusta ¡e
profonda a Calvino, e revocazione
era di una semplicità e di „una forza
straordinaria, mentre la , luce scolpiva. faceva risaltare, illuminava fin qua*
si a renderle incandescenti l’una o delira delle belle figure del Monuménto,,
così conforme nella sua gràndezza e
nella sua sobrietà .allo spirito della
Riforma calvinista. E’ uno Spettacolò
in cui ci si sente veramente in cau^,
per il modo con cui gli avvenimenti
lontani son fatti sentire attuali, e anche per il modo còn cui lo spettacolo
stesso si svolge: le voci scaturiscono
stereofonicàmente or qua or là, e così
le mutevoli sorgènti di luce; E’ indi*
menticabile. E poiché tale spettacolo
sarà ripetuto a Ginevra durante tutta
l’estate, non saprei ràccomandaié ¡abbastanza ai Valdeài. ibhè. vi st recassero di non mancare Toccasiòne.
VAuditoiredi Calvino
riconsàcrato
Nello scorso numero del giorna'e
sono stati ricordati, .l’esistenza e il
restauro deirAuditoire di Calvino.
Quest’opèra di rinnovamento, che h.a
riportato lo storico’edificio alla sua
semplicità e bellezza originaria, è perfettamente riuscita, e tenendo Tallocuzione di riconsacrazione, il Rasi.
Pradervand, segretario dell’Alleanza
riformata mondiale che ha sostenuto
le spese con l’appoggb di tutte le
Chiese che ne fanno parte, ha ricordato che durante oltre vent’anni Calvino aveva predicato e insegnato dalla nicchia dove ora è stato nuovamente posto il pulpito. Il piccolo tempio era gremito, e anche tutto intorno
là Place Saint-Pierre, dove altoparlanti ritrasmettevano la cerimonia. Si sono avuti ' numerosi messaggi dei rappresentaati delle Chiese riformate,
delle Autorità civUL e infine, jdd. ,retT
tore dell’Università, prof. J. Courvoisier, i quali in modi e da punti di vista diversi hanno messo in evidenza
l’importanza storica deU’Auditoire per
Ginevra e per il mondo, per la vita
della fede e per quella della cultura.
L’Auditoire è stato pure offerto alla
comunità valdese di lingua italiana,
se vorrà tenervi i culti, come fu secoli or sono; la decisione sarà presa
quando si sarà valutato se l’attaccamento storico a questo luogo di culto
controbilancia la « comodità » dell’attuale, più centrale. Sarebbe però veramente bello se i culti in lingua italiana potessero riprendere sotto le nitide
volte del. rinnovato Auditoire, piccolo
ma valido tempio all’ombra della cattedrale di St. ffierre.
IL MONUMENTO DE! RIFORMATORI
Il monumento, di cui è visibile la porte centrale, fu eretto
dalla città di Ginevra per onorare i Riformatori che tanta
parte hanno avuto nella vita della città. ■ Con una visione
ecumenica della Chiesa i ginevrini hanno voluto unire insieme
Giovanni Calvino, Teodoro di Beza suo successore e continuatore dalla sua opera, Guglielmo Farei e Giovanni Hnox riformatori. il primo di Neuchâtel e il secondo della Chiesa Scozzese
Il film del ‘ ‘ Giubileo
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La sera dello stesso 1° giugno, nella chiesa di St. Gervais gremita, il segretario delTAlleanza riformata mondiale, past. M. Pradervand, ha rapidamente delineato una specie di geografia delle Chiese riformate sparse
nel mondo, in ambienti etnici, storici,
politici così diversi. Ha quindi presentato il fitm-docuinentario creato
appositamente per il Giubileo dal regista riformato francese Roger Leenhardt, dato contemporaneamente in
« prima » mondiale, in questi giorni,
in varie città d’Europa e d’America.
Sia detto tra parentesi, anche nella
organizzatissima Elvetia succedono
sié
Il Giubileo SI e chiuso il 3. giugno,
con un culto m St. Pierre* presieduto
da vari pastori, mentre il past"'.Marc
Bofcgner ha tenuto la prédicazione.
Questo culto segnava pure l'ifiizio del
4“ centenario dell Accademia- • che è
stato celebrato nei giorni successivi:
i /à. della navata centrale de^la grande cattedrale erano occupata dai rapresMtanti delle ;Chiese e déllè Università; di oltre trenta paesi del mondo!^
Ma nel frattempo, coloro che eran
venuti ■ per unirsi . ai =, gmevruii : nelle
1 oro celebrazioni hanno potuto godere
di "una vistta aUa eitla e di una gita
a Bossey all Istituto ecumenico dove
il segretario del Gonsigiiù:! ¡ecumenico.
Visser t HdoiV-Hé lia:alu8tratQ.l'opela, coghendo purer. Ibec^isione per
chiarire la posizione;.i3^i6iàta. e del
Consiglio eeumemcoi n^pdu^ronti del
pròssimo CbnciliO ■« fccJiinffyibb » indetto da Giovanni vi sia
mo ancora affatto stati Iteviiati, ed e
quindi prematuro elu^lÌSll^rtl su del
resto, il modo di intenderè, lumia c
recumenicità nel moviffi^§ ècume
iiico (e m particolare ilei igjjipteatanlesimo riformato) e nella Gihiiwasifomaiia e lotaffiieote diverso 'fc su
questo punto non ci sarà uh rifeWicinamento. non sarà possibile ®alogo
di sorta. , "
Inoltre si e avuta una sltntilàt alla
Salle de la Reformatwij. m con
intermezzi dr.cori (ancora, dei
La Ginevra del “Giubileo
99
hanno parlato il Prof. P. Geysendorf
su « Le sens de Tanniversaire calvinien du 1959 » e lo scrittore francese
André Chamson. Il primo, con molta
semplicità ma con molta sincerità si
è chiesto e ha posta la domanda : fino
a qual punto siamo veramente i figli
dei padri di cui amiamo, più o meno
apertamente, ^oriarci? Quello che ha
fatto di Calvino, Farei. Beza..., e di
Ginevra, quello che sono stati, è stata
la fede nel Signore dei signori, è stato
l’anelito di servizio serio, ragionato
Che ne è ¡di quelita fede? di questo
anelito di servìzió? Da parte sua, André Chamson, figlio delle Cevenne dei
Camisards; ha &1to rivivere quel passato aspro e glorioso delle Chiese riformate in Frtooa,
■ "■'■’‘iti ♦ ♦
ri
Parleremo’ la^prossima settimana
delle celebraziòc3.,àél 4« centenario del
Collège e deÌÌ’Aiadémie di Calvino
organizzate dalTUuiversità. Il Giubileo calvinista e quello universitario
sono stati volutamente accostati. Calvino, come del tutti i Riformalori, hanno visto: fin dal principio nellu scuola unò.iAumento indispensabile per rendere più profonda, più
ricca la comprensione dell’Evangelo
Ouesto non s^ìfica certo affermare,
nè allora nè ù'g^! che TEvangelo è
buono per la gente colta o pane per
intellettuali; sigmfica però che si è
compreso che S<A> nella ricerca sin
cera della conoscenza, malgrado i problemi che questa pone continuamente
ai ricercatori, l’uomo può cominciare
a comprendere, a ricevere con gioia
e a vivere la verità vivente che è il
Cristo : soltanto su di uno strumento
con ampiezza di suoni TEvangelo può
esprimere tutte le sue possibilità e la
sua profondità. Mi pare che questo
sia un appello valido oggi più che
mai, e con ammirazione riconoscente
si ripensa a Calvino che lotta per il
Collège e TAcadémie. Nè lui nè la sua
gente, a Ginevra, sembrano essersi
molto imbarazzati di un problema finanziario..
Le celebrazioni della città di
Ginevra di cui i| Past. Conte ci
da in questa pagina un aperçu
sono espressione della unità di
tutto il mondo riformato.
Daremo nei prossimi numeri
notizia delle celebrazioni svoltesi a Parigi in occasione del 4"
centenario del I" sinodo francese tenutosi in quella città il 28
maggio del 1559 e che segna
l'inizio della Chiesa Riformata
di Francia.
dei contrattempi, ed il film non riusciva a « partire »... Il che del resto ci
ha valso il piacere di ascoltare interludi d’organo e di cori. Ma infine la
proiezione è iniziata. Si tratta di un
documentario che segue molto rapidamente le tappe della vita e dell’opera di Calvino, sulla base di fotografie
di edifici, monumenti, carte geografiche, documenti, quadri... il tutto sobriamente commentato dalla colonna
sonora. Ma — ed è la coratteristica
di « A Dieu seul la gioire » — non
si limita alla vita di Calvino, ma cerca
di dare una visione, sia pur sommaria,
delTirraggiamento del calvinismo, nella storia degli Ugonotti e dei Camisards e delle Assemblées du désert,
in quella dei riformati olandesi, dei
Puritani d’Inghilterra e dei coloni dell’America del Nord. Più dubbio il valore Il riformato-calvinista » dei movimenti di « risveglio », da Wesley in
poi. E l’ultima parte del documentario presenta opportunamente alcune
conseguenze sociali dell’etica calvinista : la lotta contro lo schiavismo, la
costituzione della Croce Rossa, gli
inizi 'di quella che è oggi l’assistenza
sociale.
Le reazioni sono state contrastanti.
Non è uno spettacolo « leggero »; e
nella nostra epoca in cui si ama lo
spettacolare del film, un documentario sobrio, ragionalo come « A Dieu
Seal la gioire » può non .sembrare molto attraente. E’ comunque un documento di notevole valore, e sarà diffuso in tutte le Chiese riformate. Anche
la Chiesa valdese ne ha acquistata una
copia, che nel corso dei prossimi mesi, si spera, potrà portare nelle varie
comunità un soffio di quel che sono
state le celebrazioni del Giubileo.
L’Audi'oire di Calvino sarà ormai
il centro delTAlleanzj riformata mondiale. vi si terranno conferenze ed incontri, in particolare della confessione riformata, che è slata definita « la
più internazionale », accanto alla
Chie.sa romana ; ne è stato segnò, nel
culto di ricon.sacrazione, il canto dei
salmi ugonotti in francese, tedesco,
inglese,
Gino Conte.
2
2 —
CoragiOM' speranza
« Pronti sempre a rispondere a vostra difesa della speranza che è
in voi, con dolcezza e con rispetto...» (I Pi. 3: 15). ¿
■ ■ ■ 4 ■■■«!!
Questa esortazione è rivolta a fratelli e sorelle disseminati netta
vasta diaspora della Bitinia, Ponto, Cappadocia e e Gallazia : si tratta
di credenti isolati e raggruppati in modeste comunità, circondati da una
massa pagana per la quale essi sono diventati forestieri e stranieri a
motivo della loro fede. S'è operato nei loro cuori una profonda frattura
per la rinuncia alle cose del passato nonché una divisione nell'ambito
della famiglia e soprattutto s'è operata una lacerazione con l'ambiente
per la nuova mentalità creata dall'Evangelo, in contrasto con i costumi
e le abitudini corrotte del loro tempo.
^ !! loro nuovo costume di vita ha richiamato l'attenzione dei pagani
- ai quali i cristiani sono invitati a rispondere della speranza riposta nei
loro cuori : questa speranza è I elemento nuovo, la voce nuova, autorevole, ardita che rieccheggia nelle pagine della Bibbia. V'è la speranza
dei Salmi dalle tonalità e sfumature diverse che sfociano in un coro
stupendo che annunzia la salvezza : « presso l'Eterno v'è abbondanza
di redenzione» (Salmo 130). V'è la speranza dei profeti che penetrano nel mistero di Dio e che annunziano la venuta in carne dèlia speranza per eccellenza cioè Cristo a tàl punto che Impostolo Paolo chiamerà il Salvatore: « Cristo, nostra speranza ». Difatti in Gesù scopriamo
la realizzazione della speranza perchè il suo Regrió è venuto, viene e
si realizzerà quando « avrà messo tutti i suoi nemici sotto i syoi piedi ».
Questa speranza è una certezza, indicata nei segni della nuova
vita, della nuova pianta spirituale che sorge in noi, atta a portare fiori
e frutti nella presente e futura vita. Questa certezza concerne quindi
la finale vittoria del Signore della quale il credente, per fede, ne coglie
già i sintomi, le primizie in modo da poter ripetere con l'apostolo:
« lo sono persuaso che nè morte, nè vita, nè angeli, nè principati, nè
cose presenti, nè cose future, nè potestà, nè altezze, nè profondità ci
potranno separare dall amore che è in Cristo Gesù nostro Signore ».
Orbene questa speranza nel ritorno vittorioso di Cristo non ci esime dalla lotta quotidiana, anzi noi siamo tuffati nella corrente là dove
è più travolgente, chiamati a resistere, a smorzarne l'impeto, a vincere
la potenza del Nemico mediante l'assistenza dello Spirito. « Ci rendiamo infatti conto, dichiara Carlo Bo nel suo libro « Lo scandalo della Speranza », di trovarci di fronte ad una società frivola, pronta a cedere alla
potenza del vizio e della passione, pronta a trovare un rifugio nella
forza della materia o nella spensieratezza, tipica degli irresponsabili.
Ci rendiamo conto delle continue immagini che si proiettano sullo schermo della nostra vita, atte a paralizzare, a cloroformizzare ogni anelito
di vita spirituale : scopriamo l'immagine della fatalità d'un disastro inarrestabile, d'uno scontro tra le grandi potenze, di leggi economiche che
fatalmente guidano la barca dell'uomo, immagine della fatalità della
licenza dei costumi e d'una sessualità trionfante, triste tempo in cui
l'uomo rimette ogni cosa nella mano dei politici ». Questi pensieri li
condividiamo appieno quando guardiamo in viso le nostre comunità;
anche i membri delle nostre chiese si arrendono dinanzi alla fatalità
del male, dinanzi alla visione della massa che diserta i culti, che si consuma e si logora in un affanno perenne ; anche noi comprendiamo le
dichiarazioni del noto scrittore quando scopriamo il vuoto, l'assenza
della Speranza, il pessimismo deprimente, le visioni cupe per le quali
un risveglio della chiesa è una chimera, è un'utopia. Il bilancio dell'attività invernale pone in risalto questa nota che rischia di travolgere i
pochi, i fedeli, quelli che hanno ancora un po' d'olio nella lucerna,
quelli che vedono ancora un po' di luce al di là della cupa nuvolaglia
del male trionfante.
Il credente noiT cede il passo a questa marcia del fatalismo: egli
è chiamato a rendere conto della speranza che è stata posta nel suo
cuore ; egli non sta bene e non ha pace fino a quando non ha recato
quel bene, quella speranza agli altri, nelle fabbriche, negli uffici, là
dove Iddio le ha posto per testimoniare, sui monti, nella pianura,
dovunque. E' urgente quindi porre in primo piano questo messaggio ed
in termini concreti : si tratta cioè di essere lo specchio della Speranza
in modo che l'altro, l'uomo della strada scopra in noi la gioia, del felice
possessore della speranza. In altri termini la chiesa cristiana non deve
rimanere una chiesa conservatrice, che si abbevera di tradizioni consunte dai tempo ma deve essere perennemente creatrice, di vita nuova,
di idee nuove, sopratutto d'una vita che affascina, che afferra gli altri;
si tratta cioè di sollecitare nei cercatori la fame e la sete del Vangelo, il
dialogo vivo e profondo. La Speranza è l'unico capitale, è l'unica cambiale che è valida dinanzi a Dio e che può diventare valida per gli altri
nella misura in cui testimoniamo di essa.
Per questa missione Iddio si serve di noi tutti : Pastori, contadini,
operai ed impiegati ; tutti siamo chiamati a raccontare le grandi cose
che il Signore ha fatte. Dio si serve soprattutto dei semplici per accendere un fuoco, per convertire un villaggio, per creare un risveglio nella
nostra chiesa; Dio vuole fare scorrere nelle nostre vene spirituali la
linfa della Speranza per poi trasfonderla nel cuore dei nostri fratelli
assonnati.
« Oggi più che mai è giorno di buone notizie, e noi ci tacciamo? ».
Oggi gli uomini hanno bisogno della Notizia per eccellenza perchè possano dalle tenebre conoscere la meravigliosa Luce della Salvezza, possano conoscere « la Speranza viva in vista d'una eredità incorruttibile,
immacolata, immarcescibile, conservata nei cieli per voi ».
Gustavo Bouchard
Con la corale svizzera in Germania
La Corale Svizzera e la Chiesa Valdese
di Zurigo hanno organizzato per i giorni
di Pentecoste una riuscitissima visita alle
Chiese Valdesi del Wiirtenberg. Erano presenti una quarantina di persone fra le quali tre membri del Consiglio ed il direttore del coro signor Bosshard. 11 pastore Zel1er ha accompagnato il Coro ed in ogni comunità si è cantato in francese (il Giuro
di Sibaud) in italiano ed in tedesco. Nel
culto a Schiinenberg presieduto dal pastore Zeller la comunione è stata distribuita
dai pastori Lautenburg e dal sottoscritto.
In ogni comunità ho potuto portare il saluto delle chiese Valdesi d’Italia, delle Valli e del Rio de la Piata, dando notìzie dell’opera.
Abbiamo visitato le comunità di Miilhacher, Grossvillars, Kleinvillars, Pinache.
Serres, Pérouse e naturalmente Schonenberg l’antico Les Mûriers dove vi è la tomba di Arnaud e la sua casa.
Se l'uso del francese e del patois si è
perso totalmente, nella casa del prof. Manevai, direttore della scuola secondaria di
Miilhacher che prepara alla maturità, si
ode un perfetto francese. E si ha anche
una quantità di ricordi di altre visite, vaidesi: il pastore Geymet, il pastore Carlo
Gay, i pellegrini dalle Valli. La lapide di
fronte al Tempio ricorda che quivi furono
seminate le prime patate in Germania (portale dal pastore Signoret e piantate nel
campo di Arnaud). Quanti nomi Valdesi fra
i presenti: Baret, Mondon, Vincon, Gillé,
Jourdan, Combe, Gauthier, Constantin, Rivoir. Ho avuto il piacere di salutare a Pinache alcune famiglie Rivoir e fra altri
una diaconessa del mio cognome. Iscritto
ad ultimo momento per mancanza di altri
pastori trattenuti da impegni improrogabili, son stato lieto di portare ai Valdesi di
Germania il saluto delle Valli.
Guido Rivoir
^*11,. ,numero scorgp dell’Eco ha'datili' il re^ soeonlo delle dig<;iisgjwfp.A propositi
della conferenza distrettuale, il riassunto
schematico di una paginetta che non si
oarebhe poiuto ampliare' mollp di anche se ci fos.se stato igtaggior spazio perchè tutto il succo dei lavori era infatti riducibile a queste poche note. ‘Si sarebbe
tentati di dire che è poco per un giorno
< mezzo di parlare e, di discutere un po’
troppo poco. Eppure la' Conferenza non
c stala inferiore a molte altre, a tutte le
altre Conferenze del distretto, sotto alcuni
punti di vista 'è stata anzi, migliore, come
tutte le Conferenze precedenti però palesava le pecche e le debolezze della nostra
vita spirituale nelle parrocchie. Dal punto
disviata diremmo tecnico c’è da notare un
progresso (e non è ^ca cosa nel clima
^iiordinato delle nosìfre attività!) le rela-‘
:^oni erano state inviate a temerà al Capo
Distretto, ciclostilate erano a disposizione
di tutti i^ membri della Conferenza, ai è
avuto cosi modo di fare immediatamente
un giro d’orizzonti attraverso le Val]!. Si
e avuto tempo sufficiente per udire le relazioni della Pro VaUi e della Commias One del Canto Sacrai con un po’ più di
serietà che per il passato quando avvenivano all’ultimo momentor tra un intervento e 1 altro nella furia della partenza, idem
dicasi per le elezioni awen'ute esse pure
con un minimum di respiro. Molto ha giovato certo al nuovo andamento dei lavori
il fatto- che la Conferenza durasse più dì
un giorno e che molti delegati potessero
usufruire della foresteria per l’alloggio ed
1 pasti. Ottima iniziativa questa che si rivela sempre più utile per ¡1 lavoro anche
nell ambito del distrétto. La novità della
nostra Conler.nza consisteva infine nel
latto che la sua durata di un giorno e
mezzo e stata superiore a queUa normale e
le ha dato un tono di maggior serietà e
calma. Si è deciso di proseguire ancora
questo esperimento e, l’anno prossimo la
Conferenza avrà luogo ancora a Torre e
durerà due giorni. Si va così avviando len.
lamente a diventare quello che gli unì seriamente gli altri ironicamente chiamano
« uii piccolo Sinodo ». Il nostro distretto
e infatti nell’ambito della Chiesa Valdese
quello che offre la maggiore unità di vita
ecclesiastica e di problemi, ha il privilegio dì essere costituito da comunità vicine
le une alle altre, che si possono conoscere
e visitare, che possono vivere insieme la
propria fede. Ha ancora il privilegio del1 unità, mentre altri distretti sono costituiti da immense zone di diaspora che
hanno perciò molta .difficoltà ad attuare
una vita religiosa in comune. Spetterà
dunque a noi di fare della nostra conforenza una assemblea sul tipo sinodale che
possa trattare con serietà ed impegno i
problemi spirituali di lutto il distretto.
Si è anche^ notato che l’interesse dei
partecipanti è legate e dipendente daUa
presentazione di problemi documentati: la
serata di lunedì in cui il past. Deodato
ha presentato un suo studio sul problema
della santificazione della domenica, è stata
a quésto riguardo interessantissima e viva
proprio perchè si aveva una base concreta
su cui riflettere e parlare.
Le relazioni delle comunità esaminate
ad una ad una hanno reso anche più concreto che per il passato i lavori e sarebbe
forse utile che si riprendesse questa tradizione e che si esaminassero anche più a
fondo.
Tutti questi suggerimenti e molti altri
che ognuno può fare al riguardo non saranno sufficienti a rèndere le nostre con
ferenze viventi. Alla base della nostra vita
distrettùale stanno le nostre comunità e la
vita o la non vita delle comunità è quella
che si vede neUe conferenze. Gli estratti
che abbiamo stralciato a caso dalle relazioni mostrano quale è lo spirito della vita
ecclesiastica nello scorso anno. Li presèn■ tiamo non perchè ci si compiaccia in tuia
critica sterile ma perchè sentito quanto
rimane da fare ognuno si senta direttamente in causa e dia quanto il Signore gli
ha dato per il bene della nostra chiesa.
Diamo questi estratti per documentazione di quanto rimane da fare, dato che non
sono frutto di un solo concistoro ma di
molti. E si possono certo preparare meglio i delegati e farli parlare e fare durare più a lungo i lavori ma quando assistiamo alla loro nomina nel corso delle
nostre assemblee di' chiesa viene da domandarsi se le comunità singole e le loro
assemblee hanno coscienza di propri doveri e delle proprie responsabilità.
Viene da domandarsi se sul piano delle
comunità non sia da ricercare quella mancanza di serietà, quella perenne retorica,
quel parlare senza far niente che rimproveriamo alle nostre , conferenze. Tali le
chiese tali le conferènze.
E" perciò necessaria questa opera di
rinnovamento in un duplice senso nel rendere sempre più efficienti i metodi ed i sistemi ma nel rendere anche sempre più
responsabili e serie le nostre comunità.
Un p'af^tecipa nte
scrive...
Caro Direttore,
in riferimento alla recente Conferenza
Distrettuale vorrei fare alcune osservazioni ed una proposta. Mentre il fatto di aver
avuto più tempo a disposizione e le relazioni scritte in mano segnano un notevole progresso sugli anni passati, l’insieme delle discussioni mi è parso spesso confuso e inconcludente. Infatti credo che la
condotta di una discussione sia sempre
cosa assai difficile e in particolare quando
essa non ha una base sufficientemente chiarificata.
La mia proposta sarebbe questue si dovrebbe avere, sui problemi che la Commissione distrettuale ritiene di particolare rilievo. delle relazioni che chiarifichino bene i problemi e che diano alcuni chari
punti su cui possa muoversi la discussione
ileil’assemblea. Se qipést'o è aisolutamente
necessario per certi problemi che non conosciamo a fondo sarà anche utile per
problemi che conosciamo già è dei quali
spesso discutiamo partendo da presupposti troppo diversi rendendo le nostre discussioni dei piccoli caos.
Molte grazie per l’ospitalità.
F. Sommani.
Le comunità oggi
Gli estratti delle relazioni ci dicono...
..... I segni di un rinnovamento e di
un maggior impegno da parte della
Comunità sono stati fin’ora scarsi
(non che siano mancati del tutto).
Ma abbiamo fatto noi tutto ciò che
potevamo fare, come Pastori, come
Anziani e come membri responsabili,
per recuperare a Cristo i tiepidi e gli
indifferenti valdesi della nostra comunità?
Ci sembra che questo ricupero dovrebbe essere lo sco^, la ragione di
essere delle varie attività della chiesa, che non devono ridursi ad esse
re dei clubs o dei circoli ricreativi
messi su per intrattenere, per svagare le varie categorie di persone
della parrocchia, ma delle cellule viventi e impegnate....'
..... Problema serio quello del lavoro
negli stabilimenti industriali: se da
una parte rappresenta una presiosa
fonte di benessere per le famiglie dall’altra ciò costituisce anche un grave
ostacolo alle attività e alla vita delia chiesa, spesso subòrdinate e condizionate agli orari di lavoro. Insieme allo spopolamento questo problema non può non imporsi alla considerazione della Chiesa ...
.. Tutte le attività, ecclesiastiche
si sono svolte normalmente. Registriamo una lieve flessione nella frequentazione ai culti ed alle riunioni
quartierali dovuta a partenza; a malattie ed alla inclemenza del tempo.
!
Secondi Pastori
Se abbiamo compreso bene il resoconto della Conferenza Distrettuale
di Torre Penice, npn vi sarebbe nessuna differenza tra il « coadiutore »
e 11 « secondo pastore », dandosi il
primo titolo a chi è ancora candidato, e U secondo a chi è già di consacrazione pastorale.}
Mentre è vero che secondo i nostri
Regolamenti può essere coadiutore
un candidato o uri anziano-evangelista ma non è previsto che lo possa
essere un pastore, ici sembra che sia
eccessivamente superficiale affermap-J’i,*i6ritità delle due funzioni e attribuire la diversa nomenclatura alla « qualifica deH'operaio in questione », al fatto cioè che sia o meno
«.corisacrato».
La terminologia in uso — « coadiutore » e « secondo pastore» — contiene già in sè l’idea di una diversità
di funzioni : « coadiutore » essendo
un termine particolarmente indicato
per chi « coadiuva », cioè aiuta, dà
un coup de main, solleva da alcune
inc^benze, un pastore che per vastità di parrocchlà, o per cumulo di
altre incombenze, 6 per età, o per
motivi di salute, àe trovi nell’incapacità di adempiere a tutti i molteplici uffici del suo ministerio; talché
sinonimo di « coadiutore » sarebbe
« aiutante », o « assistente ».
« Secondo pastore » sembra indicar
re, sempre limitandoci all’interpretar
zione dei termini, chi è preposto a
funzioni pastorali nella pienezza del
ininisterio, cioè alla regolare predicazione e amministrazione dei Sacrar
menti, l’istruzione religiosa} la cura
d’anime, la diaconia; in una parola,
colui al quale sia affidato im vero e
proprio « posto pastorale » nell’ambito di una più vasta parrocchia, e della cui attività risponde dinanzi al
Concistoro.
Questa differenza di funzioni tra
« coadiutore » e « secondo pastore »
ci sembra suffragata anche dalla esperiehza concreto. Per esemplo, nel
la comunità di Torino da molti anni vi sono dei « secondi pastori » che
sono preposti ad un vero e proprio
« posto pastorale » nel quale esercitano la pienezza del ministero. Contemporaneamente vi sono stati anche
dei «coadiutori» i quali invece, assolvevano egregiamente il compito
di «assistenti» o «aiutanti» del pastore titolare, oberato di compiti molteplici e preposto alla’cura spirituale
di im numeroso gregge. Ad un certo
punto si è creato un ^ terzo locale dì
culto e di attività pfer cui anche a
questo terzo operaio "della Chiesa è
stato affidato un vero e proprio « posto pastorale» anch’esso con la pienezza del ministerio, e da quel momento il terzo operalo ha assunto
funzioni non più di « coadiutore » ma
di,un vero e proprio «altro» pastore,
non diciamo « terzo », perchè queste
spicele denominazioni di «secondo»
ed eventualmente « terzo » pastore fi
niscono per esorbitare dalla sfera
amministrativa, dove logicamente ci
dev’essere un pastore presidente del
Concistoro e altri che non lo sono
e trasferirsi per analogia alla sfera
spirtuàle, pastorale, nella quale invece non vi è gerarchla come ricorda
t.nche il nostro catechismo: i
veri pastori, ovunque Siano, hanno
uguale atttorità e potere,' essendo sottoposti ad un solo capo, solo sovrano e solo "Vescovo universale, Gesù
Cristo. (Breve Cat. Ev. pag. 122).
Ci sembra dunque, che l’analisi dei
termini usati e l’esperienza concreta
della varietà dei Ministeri portino
ad affermare una sostanziale diver
sità fra le funzioni di « coadiutore »
e quelle di «secondo pastore», indiptendentemente dalle persone che le
esercitano e dal fatto che siano o me
no provviste di consacrazione Quello che importa è definire i compiti e
poi destinare im uomo a svolgerli
non destinare gli uomini e poi trovar
loro dei compiti da svolgere.
B. Coreani
Ma dobbiamo anche constatare che
in molti parrocchiani manca il senso delle cose di Dio ed il desiderio
vivo di vivere la loro vita lasciandosi ispirare e determinare in tutto
dalla sua Parola e dal suo Spirito.
E questo fatto non manca di avere
i suoi riflessi in tutta la vita asso
ciata della Comunità .....
... Dobbiamo quindi dire che in
generale vi è nella comunità indifferenza ed apatia spirituale che natu
raímente si riflette nell’assenza di
interesse per l’opera e l’amministrazione della Chiesa e quindi nella
mancanza di unità e di solidarietà
degli uni con gli altri per la comune edificazione del corpto spirituale,
nonché della liberalità che va lentamente, ma progressivamente diminuendo di anno in anno. Vi sono però per questa mancànza di unità di
liberalità alcune scusanti: la lontananza veramente grande di alcune
lamiglie dai locali di culto, la vecchiaia di parecchie pèrsone, la durezza del lavoro in campagna, molto
impegnativo ed assorbente, e la po
vertà, rasentante la miseria, della
popolazione ...
... Vita ecclesiastica: E’ stato un
anno di intensa attività ecclesiasti
ca. Le varie attività: Unione delle
Madri, Unione Giovanile, istruzicne
religosa, corale hanno avuto regolare attività. I culti e le riunioni, e la
S. Cena sono stati sempre ben ire
quentati. Regolari sono giunte le
contribuzioni per la Cassa Centra
le .....
..... Circa la vita spirituale, tenendo conto della relatività di ogni giudizio umano, ci sembra di notare nei
più un diffuso senso- di aptatia, una
scarsa coscienza comunitaria, una
assai limitata opera di testimonianza ed una disinvolta ricerca del pro
prio comodo, anziché fedele mantenimento dei propri impegni di credenti responsabili che sanno vagliare le proprie azioni alla luce dell’Evangelo e permettere-, che esso cambi in noi ciò che va cambiato. Ciò
non toglie che vi siano degli esempi
di fede operante e di amore per la
Chiesa, che ci auguriamo diventino
sempre più numerosi...........
... "Si sottolinea però che questo
bagame tradizionale con la chiesa
non è sufficiente a coprire le deficenze di vita spirituale e di vita comuni
tarla che non mancano di preoccupare coloro che hanno la responsabilità della predicazione e della dlsclpUnà
.. .. I messaggi nel Tempio e nèlle
riunioni sono stati orientati in senso evangelisticó, atti a richiamare la
Chiesa alla sua missione più viva;
la testimonianza presso i cattolici a
mezzo di opuscoli, diffusióne di Bibbie e porzloiii bibliche ; noi abbiamo
avvertito una certa resistenza di
fronte a quest’appello, segno che si
è paghi d’una religiosità che non deve sconfinare al di là delle mpra del
tempio, limitate per alcuni « alTóràzìone fatta nel segreto » che non
«contamina» la casa e tanto meno
il vicinato. D’altra parte siamo lieti
della testimonianza dei pochi che ci
hanno chiesto delle Bibbie, opuscoli
e trattati di polemica per dei cattolici che cercano la salvezza. Speria
mo che lentamente la Comunità possa prendere coscienza della gioia che
ci è fatta nel far partecipi gli altri
della perla di gran valore.
Personalia. — Lucilla Peyrot è venuta
ad allietare il focolare del pastore Peyrot
a Brarostino.
3
LtCÔ ÛEUB VALU VALDESI
— 3
Il matrimonio, s’ha Éi fare
Questo matrìmQnio non s’ha da fare...! Questo, ricordaté,''ìera ■'Î1 volere
prepotente di donr^odfigo; e >1 povero don Abbondio passò un brutto
quarto d’ora, per colpa di questo matrimonio. I « bravi » per conto loro
contribuirono a presentate le cose sotto un aspetto tutt’aìtro che rassicurante. Comunque, un romanzq immortale è nato da queste vicende.
Non sappiamo se le nozze dèi principe Alberto e délla. princi^ssà Paola
daranno lo spunto ad un romanzq; se
avremo una edizione moderna, riveduta e corretta, dei Promessi Sposi.
Abbiamo Pimpressione però che
questo fidanzamento, con relative discussioni più o meno diplomatiche
sul piano matrimoniale non sia privo
d’interesse. Infatti, prescindendo dall’aspetto romantico - sentimental - .lacrimogeno tanto caro alla mentalità
ottocentesca delle nostre sartine e delle nostre buone montanare, fedeli lettrici di Grand Hotel e di Boìero, Firn,
c’è qualcosa di interessante anche per
noi. . '
Ricordate infatti cos’è accaduto.
Un bel giorno (eran però giorni tristi, da un certo punto di vista non del
lutto seçoniiario la conferenza, di.
(ìinevra non progrediva; una vili di
intesa non si trovava; l’onibra di una
rottura si profilava con le sue sinistre
conseguenze), un bel giorno dunque,
in prima pagina dei nostri quotidiani
(e di quelli che vanno per la maggiore) apparve, su tre, quattro colonne,
una notizia sensazionale(!), che oscurò
i lavori della Conferenza di Ginevra,
fece dimenticare Ü fato di Pòster Dulles: Alberto, il principe belga, sposa
Paola, la principessa italiana!
E il matrimonio si celebrerà a Roma!
Viva l’Italia!
In Vaticano; officierà il Papa! ■
Viva il Papa!
Viva l’Italia! Viva il Papa! .
Potenza di soavi e recondite armonie post-risorgimentali!
Tutta rinterpretazioiie ufficiale del
-■S, V ■
» M. &
Risorgimento: .il,Papa ha fatto l’Itaiia nuova, ed unita-.-’ ,<<>■ ■ / . ,
Sennonché'poi" le'còse si sono guastate. .. . ' ■ '
, « Questo : teatrintonio^, s’JÌq_ da fare,»,
questo è una cosa certa. Il Vaticano
ne è cònvinffi.- Ed'allora? Ecco che
rie! Belgió' una partp dèi, cittadini si è
sèntita joìfesa' per la! mancanza di rispetto alle'leggi che .^regolano il matrimòniq' civile- e; religioso in quello
stàio? ‘Una! parte' del 'cattolièi stessi è
insorta ià .civendica,re. l’assoluta preminenza della legislazione- belga di
fronte 'alle pretese di certi circoli clericàlL Ed allora il Vaticano « ha mdllàto »! . i,!
: Nella sua «paterna benevolenza»
il Papa ha rinunziato ad esercitare
quello ; che e^i considerava una sua
indiscutibile preroga.tiva. Per non turbare la serenità di questo matrimonio
(Oh! poveri spòsi di Prato, ¿hi s’è occupato della^.vostra. serenità!) il Vaticano. non ha voluto mettere, in cLiscussione l’istituzione dèi ihatrimonio civile J(e, religioso) dei due cattolicissimi
principes’chi ‘ spòsi. ' • ‘..........
IT’Vaticano ha mcassato il colpo,
ha fatto macchina indietro.
D’accordo : ricupererà il tempo perduto! ÀÌtriìiispòsf di Prato pèrderanno
la pace d,el loro matrimonio! Però
questa volta ha segnato il passo; e
l’ha segnato perchè c’è stata questa
rea’ziòhe;' perché la‘ coscienza della
dignità dello statò e della reciproca
autonomia delle, sfere -di competenza
dello Stato e della.Ghiesa è una realtà
sentita e vissuta, nel Belgio.
In Italia, patria immortale del diritto ecc. ecc. una soluzióne simile (ed
una reazione simile) sarebbe impensabile; ;
Gli italiani sono troppo... «furbi»;
problemi come questi ' fanno sorridere; sonò considerate,esercitaiziòni buone per intellettuali.. Il Concordato è
inserito nella Costituzione. Si ride della religione, ma si lascia mano libera
al Vaticano.
; Cl.
’«Al «. A
fi.: « »C ■ ÌÌ- : ; j v
1. Ï ì
' y , .
» 4 > .• 'ÍJ t ^-\.
*• ■ . - *'
Ui'ufjfjn di valdesi, ginevrini e italiani, presenti alle celebrazioni del Giubileo Riformato
. Sono riconoscibili : il Moderatore £'. Rostan, i signori Picot e Pasquet e il Pastore Conte
Il vescovo Bender alle Valli
La Cliiesa Valdese, fino ad oggi, non
aveva mai avuto rappòrti notevoli eon la
Cliie.sa linita del Baden.
PuHola tra le pieeole Chiese protestanti
è lungi dall’essere oonosciuta in tutto il
Protestantesimo. Tutl’al più qualche studioso ricorda i fasti della sua storia passala cppoi alcuni anlhienti evangelici americani, inglesi, svizzeri e pochi altri dove
dei comitati si adoperano per cercarle degli aiuti per la sua ùpera di evangelizzazione... 11 che non impedisce che, appena
passate le frontiere à possano dappertutto
trovare dei buoni Protestanti che non hanno mai sentito parlare della Chiesa Valdese.
La Chiesa Unita del Baden (unita significa che essa è costituita dall’unione di
elementi Luterani con degli elementi Riformati) conta 1.260.000 membri, oltre 600
pastori e 3.000 diatonesse con un numero
adeguato di opere assistenziali, di scuole
e di svariate organizzazioni religiose. Essa
aux
du Piemont
On est ün peu dépaysé; les Vaii^ols parlent français et pourtant ce sont' des Itàiiens qui, tiennent à leur nationalité. Ils
sont extrêmenient fiers de leur histoire qui
est celle d’un peuple pourchassé, massacré,
martyrisé au cours dés siècles, et qui pourtant, avec une ténacité et un courage remarquable, a réussi à reprendre vie, même
et peut-être surtout lorsque toùt paraissait
perdu.
Nous fûmes accueillis avec infiniment de
gentillesse, une grande 'simplicité et baucoup de coeur. Matériellement, ce peuple
est pauvre; la terre ne nourrit guère ceux
qui la travaillent et les usines attirent de
plus en plus les jeunes ; mais l’op rentre
le soir au village, on donne quelques soins
au jardin et l’on rétablit les contacts^ nécessaires qui font que cCttè jioptilation ^est
en somme mi-campagnarde, mi-ouvrièr'e.
[.rcs professions libérales, l’attisanàl, ■ le
commerce sont naturellcmeul représentes
sans constituer cependant une majorité de
là population. Et c’est certainèmeiït ce mélangé d’occupations partagées qui donne à
ces gens un caractère aimable, enjone, sociable et fait que l’on se sent immédiâte,
ment à l’aise en leur compagnie. Les Vaudois tiennent à leur nationalité italienne,
avons-nous remarqué; mais il tiennent également à la foi protestante et c’est bien
sûr ce qui nous émeut le plus. A une époque où le matérialisme paraît voütolr l’emporter sur tonte autre valeur, où la course
à l’argent est la seule raison de vivre d’un
grand nombre, U est extrêmement réconfortant de .savoir qu’il peut:exisler encore des
gens qui, contre leur, propre intérêt immédiat, restent attachés à la foi dans laquelle
ils ont été élevés. 11 y a là une gtande.nt
dont les exemples semblables sont bien rares.
Les temples vaüdols lie sont, pas d'un
style architectural particulier; il n’y a pas
d’églises romanes ou gothiques: le pays a
été si souvent dévasté et saccagé. Nolis avons visité successivement les temples de
Torre, de St. Jean, de Pomârelto, du Perriér et celui tout récent —■ il a été consacré l’année dernière — de S. Seconde, dont
la hardiesse architecturale n’est certes pas
pour déplaire. . . ..
La Maison d’Agapé, au- dessus de Prali,
dans un petit plateau à l’altitude de 1500
mètres environ, au fond de la vallée de la
Germanasque, procède également de cette
architecturé moderne dont ou ne. saurait,,
même si l’on est attaché à d’autres styles,;
mécounaitre certaine grandeur,: Aggpé, c’est;
un Crêt-Bérard, mais affinl, ,on pourrait,
dire plus spiritualisé, et dent le rayonne-.
ment est incontestablement plus marjjueqL
A cause de l’histoire des Vaudois, à cause de leur attachement à leur religion, à
cause de leur fidélité à leur foi, — et malgré la simplicité des temples — on éprouve un sentiment qui n’est peut-être pas
plus profond, mais qui est certainement
différen de celui qui donne la vue de la
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Les pèlerins de Merges à Sibaud
plus, belle cuthédrale-gothique que l’on
puisse vçdtér; c'est presque plus poignant.
Le . fuit d'avoir gardé leur religion dans
Uiî pays où ils lie sont qu’une infime ininiu'ilé a contraint tes Vaudois à créer tout
CP qui était nécessaire à la vie de leur
communauté; écoles primaires, secondai
res, conduisant jusqu'à la maturité, hôpitaux. orphelinats et ce que l’on appelle la
ferme-école, établissement qui tlonne snrtotit un enseiguemem d’évole ménagère, de
eOiItHt'e. ■tlbitili«ation' 'des niachinetr à tricoter tout eli étant à la ilisposition des jeunes (luysanl déridés à rester à leur ferme.
Les moyens fiiianeier's sont très modestes et
l’on est -aisi-d’udraîràtion et de respect en
pWîsenve de sacrificfis auxquels eonsentent
nos. coreligionnaires pour maintenir et ilévelopper leurs .instiluti«us.
Deux lois 21 heures dans un pays que
l’on ne connaissait pas, c’est bien peu de
choses pour essayer, de le comprendre,
même ai on vous fait ingurgiter, à un
rythme ahurissant, ([uelqiiea douzaines de
photos projetées sur 1 écran! Le moment
dit retour arrive ires loi: irop tôt.
il est un peu toi peut-eire pour déterminer exacleuiem e i e legage de ce pèlerinage; en tout cas, un peu de nostalgie,
car le paysage des \ allées est attachant;
puis, le désir arjem de créer des liens d’amilié avec les gens de ce pays, de le,s assurer que nous, suivons leurs efforts et que
nous nous intéressons à tout ce qui les tou
che; enfin, un senlimeiil d'admiration pour
cette volonté de se maintenir et d’assurer
ainsi la survie de leur communauté, preuve
de la force ijne la foi e;sl capable de donlier à qui veut bien s'en servir. J. B.
IVIoi/ità librarie
Lu Claudiana ha ristampato in
questi giorni il « Psaumes et Cantiques » da lungo tempo esaurito e che
ila molti parti si invocava. Forma
lo e caratteri nonché disposizione
degli inni identica aU’edizlioiie ulti
ma ancora in uso nelle nostre comunità. Nei presentarlo la Claudiana
« exprime le voeu que le chant de
ces hymnes puisse se répandre di
plus en plus et que notre public soit
à même de les apprécier, car plu
sieurs de ces hymnes méritent d’être
mieux connus que par le passé et
d’être arrachés à l’oubli ».
Tutti coloro che nelle nostre cornunità apprezzano il canto e la lingua
francese daranno ampia diffusioni
a questo volume che per tanto tempo é stato assente dalle nostre librerie. Il volume si presenta edito in
due rilegature; in brossura L. 600 in
rilegatura plasticata L. 1.000.
vive in una regione dove la maggioranza
della popolazione è Cattolica ed è ancor
oggi tutta impegnata a ricostruire le rovine del tempo di guerra e ad assistere
gli innumerevoli profughi che mese per
mese le arrivano dajla Germania Orientale...
Nessun motivo perciò di particolare incontro con la Chiesa Valdese, se non quello che oggi il Signore spinge più ohe mai
le membra sparse della sua Chiesa a riunirsi e si compiace di far scoprire ai suoi
figli che essi hanno dei fratelli anche tra
quelli che ieri furon nemici e dove a viste
umane ci si aspetterebbe solo a trovare
una reciproca indifferenza.
Da qualche anno a questa parte, in seguito ad un pellegrinaggio alle Valli dei
Valdesi di Germania, sono nati dei rapporti con dei fratelli del Baden. Numerosi loro gruppi giovanili hanno preso ad
offrire le loro brevi vacanze alla Chiesa di
Villar Pellice e numerosi Pastori li hanno
accompagnati. Una prima volta poi è venuto addirittura al nostro sinodo il Capo
della Chiesa del Baden — come le altre,
anche questa grande Chiesa Germanica è
diretta da un Consiglio superiore presieduto da un vescovo nominato a vita -—,
eppoi anche una seconda ed ora egli, abbandonando per qualche giorno il palazzo grande come un ministero, nel quale
sono lutti gli uffici direttivi delle Chiese
del Baden e dove egli ha il suo alloggio
è venuto alle nostre Vafli per esservi ospite del nostro Corpo Pastorale.
L’ospite nostro, prima di partire dalla
sua città di Karisruhe aveva invialo al
giornale dei Valdesi di Germania le nooiii parole che pubblichiamo a parte e
uaile quali appare evidente lo spirilo animalo di ardente simpatia per noi che lo
Ita animato nel suo viaggio. Tale infatti
lo ha trovalo il Corpo Pastorale nella sua
seduta del 19 u. s.
Gii venne dato per primo la parola ed
egli informò i presenti sulla situazione
religiosa della Germania con uno studio
che oltre al rivelare la perfetta competenza e la cultura superiore dell’Ospite
offriva un interesse avvincente e rieco di
suggerimenti anche per noi Valdesi. La
(te.scnzioiie di quel che avviene di qua e
di là dei si'piirio di ferro permise ai presenti di rendersi meglio conto del dramma pauroso che grava sul nostro cielo
odierno. La disamina della situazione teologica mostrò a tinte vive e convincenti
l’imporlanza decisiva che la teologia ha
sulla vita della Chiesa e dello stato, oggi
come in passato; e i problemi sociali e
quelli ecclesiastici, paralleli per tutti, fecero più fortemente sentire l’unità del
Corpo di Cristo.
Nel pomeriggio, ij Oott. Bender che
si esprime facilmente in francese, partecipò attivamente alle discussioni del convegno suiratteggiamento che deve essere
quello del credente in tempo di guerra.
La sera, visitò la Casa delle Diaconesse —
Egli stesso fu a lungo direttore di simili
Case in Germania — e assistette ad una
piccola proiezione di film fatta in suo
onore.
L’indomani, mercoledì, dopo una prima
visita alle scuole elementari di Villar Pellice, visitò il Collegio Valdese di Torre
Pellice. Rivolse un messaggio alle classi
riunite eppoi, dopo aver visitato l’edificio, s’intrattenne con i professori interessandosi vivamente alla loro attività.
Nel pomeriggio, visita a Villa Olanda,
ai rifugiati Russi portatori di un clima
oggi assai noto anche in Germania e la
sera, senza dar segno di stanchezza, partecipò ancora ad un incontro di gioventù
llalo-Germanica al Castagneto...
Parli l’indomani per fare una breve
tappa a casa sua e proseguire poi per
Parigi e presenziare alle celebrazioni della
Riforma.
Al suo arrivo aveva recato l’invito da
parte del sinodo del Baden ad un soggiorno estivo nella Foresta Nera per cinque
famiglie pastorali Valdesi. Tornerà al prossimo sinodo nostro. Ha offerto un aiuto
alla Chiesa di Prali e un altro a quella del
Villar. Il suo messaggio ai Valdesi di Germania lascia chiaramente vedere che Dio
ci suscita in lui un amico nobile e caro.
E noi abbiamo bisogno di amici. La
Chiesa Valde.se non può compiere la missione che Dio le ha affidato se non è sostenuta dagli amici che Dio volta per volta le suscita.
Ringraziamo Dio per aver condotto alle
nostre VaUi il Dr, Bender ed inviamo al
caro Ospite, col nostro saluto cordiale, il
nostro fervido augurio. E. Geymet.
Dal bollettino dei valdesi
ama
Messaggio del Dottor Bender, Lescovo
del Baden, il quale ha teste assunto personalmente il compito di fiduciario dei
Valdesi del Baden:
Ho assunto volentieri l’incarico di fiduciario dei Valdesi del Baden. In questi
ultimi anni si sono stabiliti frequenti rapporti, tra la nostra Chiesa e quella Valdese, che possono e debbono rendersi utili
per entrambi. Trattasi soprattutto di contatti tra le organizzazioni giovanili nostre
e queUe della Chiesa Valdese, ed è cosa
ispiratrice per noi di vedere come questa
piccola Chiesa Evangelica in mezzo all’Italia Cattolica, non si accontenta di restare soltanto fedele alla fede dei suoi
avi, ma si sforza invece di dare una coraggiosa c gioiosa testimonianza della sua
fede evangelica ai suoi compatrioti italiani secondo il motto Valdese: « Lux lucei in lenebris ».
Ho partecipato due volle al sinodo dei
Valdesi, cercando di penetrare nella vita
esterna ed interna di questa Chiesa e ogni
volta sono rimasto impressionato dalla
intensa attività di questa Chiesa così povera dei beni di questo mondo. Quello
che ho visto ha fatto sorgere dinanzi a me
un doppio interrogativo :
11 primo, sappiamo no, sfruttare le grandi possibilità die ci sono offerte dalle nostre Chiese tedesche o non riposiamo invece troppo sulla eredità dei nostri avi'f
Il secondo, come potremmo, noi del
Baden e del Wiirllemberg, portare un
aiuto fraterno a questa Chiesa tanto piccola ed impegnala in una lolla tanto grande?
Ln aiuto potrà coiis.slere nei contatto
personale tra pastori c membri deile due
comunità ed un altro sempticemente nel
nostro aiuto hnanziario. iXoii dobtiiamo
permettere che le scuole e gli altri istituti delia Missione Interna della Chiesa
Valdese corrano il nscnio di dover limitare o sospendere la propria attività.
Con un piccolo ma regolare dono mensile si polreUjbe fornire un grande aiuto e
un centro dt raccolta crealo nel Baden o
nel Wurltemherg potrebbe accettare e
trasmettere i doni.
Ho il coraggio di domandare per la
Chiesa Valdese il vostro interessamento e
la vostra simpatia.
Landesbishoj Ü. Bender.
COMUNICATO
Il Comitato Editoriale della Libreria Claudiana bandisce un concorso
per la pubblicazione di un racconto
natalizio per ragazzi dai 6-8 anni,
ovvero dai 9-12 anni, di circa 50-70
pagine dattiloscritte interlineate.
Al vincitore del concorso verrà attribuito un premio di L. 10.000, e il
manoscritto rimarrà di proprietà della Claudiana.
I manoscritti, contrassegnati da
uno pseudonimo, ripetuto su una busta chiusa contenente il nome e l'indirizzo dell'autore, dovranno pervenire alla Claudiana, possibilmente
scritti a macchina in duplice copia entro il mese di Agosto 1959.
La Commissione delle pubblicaz.
della Libreria Claudiana
4
Noi abbiamo conosciuto l'amo- re che Dio ha por noi e vi abbiamo creduto. 1 Giovanni 4: 16 '
-L'Eco delle Valli Valdesi Se uno dice: lo amo Dio, e ,,odia il suo fratello, è bugierdo. 1 Giovanni 4: 20
Notizie dalle nostre Comunità
dlVGROGlVS (Capolnogo)
La domenica 24 maggio ha avuto luogo
il nostro tradizionale Bazar che, benché
pregiudicato alquanto dal maltempo, pure
ha avuto un buon risultato. Teniamo ancora a ringraziare tutti i collaboratori di
^gregna e di Torre Pellice che hanno
in vario modo contribuito alla buona riuscita dì questa manifestazione.
Il culto di domenica 7 giugno è stato
presieduto dal Pastore sig. Guido Mìegge
il quale ci ha dato tra Taltro interessanti
notizie circa la diffusione della Sacra Scrittura in Italia e nel mondo e le modalità
della sua diffusione. Lo ringraziamo ancora vivamente.
Culti alVaperto : domenica 14 giugno,
ore 15; Pons (in caso di cattivo tempo;
nella scuola); domenica 21 giugno, ore 15:
Martel (in caso di cattivo tempo: nella
scuola). e. a.
AlVGROGIVia (Serre]
Come ogni anno, alla metà di giugno
ricominciano i culti all’aperto nei vari alpeggi.
I culti di domenica 14 c. m. avranno
^indi luogo nel tempio del Serre, di mattino, alle ore 10, e di pomeriggio, all’aperto, al Bagnau, verso le ore 15.
In queste due località i culti saranno celebrati regolarmente secondo questo orario
ogni quindici giorni.
Di volta in volta daremo poi notizia degli altri alpeggi scelti a turno come meta
delle nostre visite.
PRABOSTIIVn
Dipartenza. — E’ mancato a questa vita,
all’età di 80 anni, il nostro fratello Bartolomeo Coìsson, dei Pian. I suoi funerali
sono stati celebrati sabato 6 giugno. La
nostra viva simpatia cristiana alla vedova,
al figlio e ai numerosi parenti.
Culto. — Il culto di domenica prossima 14, in assenza del pastore titolare, sarà
presieduto da un sostituto. La Comunità
intervenga numero sa.
HI3SSEE
TORRE PBtLICE
L’assemblée d’église convoquée le 24
mai a nommé les délégués à la conférence
et au Syqode: ces derniers sont Mr. Micol
Eri et Mdm. Micol Elisa.
L’Union Féminine a terminé ses activités dimanche 31. Cette dernière séance
a été consacrée au budget et au comptes
du bazar. Le dimanche 17 les membres de
cette même un'on féminine ont rendu
visite à l’Union des mères de la paroisse
de Villesèche, très aimablement invitées
par la présidente de cette Union et fort
bien accueillies. La rencontre a eu lieu à
l’occasion de la clôture des activités de
nos deux paroisses. Nous remercions fraternellement la paroisse de Villesèche pour
cet accueil et comme il est déjà convenu
nous adressons à notre tour une amicale
invitation pour cet automne à la rentrée,
aux membres de l’Union des Clos pour
une rencontre à Massel.
L’Union Cadette a elle aussi terminé.,
son activité dimanche 7 juin. Les membres présentes ont décidé de consacrer la
moitié de leur budget à Fliorphelina! de
Torre Pellice, plus exactement aux orphelines. Si la valeur de la somme est moindre le geste peut avoir une signification
pédagogique: il faut apprendre à donner,
et à donner toujours et on n’apprend jamais assez tôt à le faire.
Fait exceptionnel dans les annales de la
paroisse nous ayons eu la célébration de
deux mariages dans le courant de la dern'ère semaine de mai: Tron Ornella et
Peyrot Luciano le 28; et Baral Oscar et
G-higo Rosina le 31. A’ ces nouveaux
foyers nous répétons: une maison solidement fondée est celle qui .sait vivre de
foi et d’obéissance à la parole de Dieu.
Le Chahers voit augmenter le nombre de
ses enfants, après Luciano Micol c’est
maintenant Lillina Pons qui vient d’y arriver, nous donnons la bienvenue à tous
deux. ... ..
Convitto Maschile Vaidese
Torre PeUìoe (Torino)
Dal 28 giugno alla fine di settembre il Convitto di Torre Pellice
o.spita ragazzi dagli 8 ai 16 anni, offrendo loro un piacevole pteriodo di
vacanza.
Dal 19 luglio in poi si accettano anche studenti che debbono sostenere esami di riparazione. Lo studio sorvegliato si alternerà con le occasioni di svago e di evasione.
E’ opportuno prenotarsi in tempo, percJiè l’organizzazione delle vacanze si adegui al numero e alle età degli iscritti.
Per ulteriori informazioni rivolgersi al direttore — Dott. Franco
Girardet Torre Pellice (Torino), che invierà informazioni e prospetti
éaiustratL
POMARETTU
Recentemente abbiamo celebrato il matrimonio di Ribet Renato e Tron Elsa,
nonché di Volai Valter e Prandini Celina.
Un largo stuolo di amici e parenti ha circondato gli sposi nel tempio per udire il
messaggio che loro addita il buon cammino, la guida sicura della vita. Anche qualche canto dell’Innario ha reso simpatica
l’atmosfera in occasione dei trattenimenti
dopo la cerimonia atti a lasciare un ricordo ed una testimonianza del matrimonio
evangelico. La Corale ha recato in chiesa
il segno dell’affetto a quelli che ne facevano parte con la speranza che le nozze accosteranno alla corale l’altra metà.
In occasione del culto del collega BaLma
è stato battezzato Pons Adriano di Aldo e
Ada Baret: il Signore benedica la tenera
creatura perchè poasa essere guidata con
l’esempio e la preghiera nella via del Signore.
Domenica 7 Giugno mentre il Pastore
presiedeva il culto all’Inverso il collega
Cipriano Tourn ha predicato al Centro
dinanzi ad una bnona assemblea con un
messaggio vibrante e incisivo. Noi lo ringraziamo di cuore per la sua visita da tutti apprezzata.
Domenica prossima, 14 giugno in assenza del Pastore che con la gioventù visiterà
la comunità di Aosta, il Pastore dr. Teodoro Balma presiederà il culto del mattino alle ore 10.
L’attività giovanile ha chiuso i suoi lavori domenica 7 giugno con la nomina del
nuovo seggio: un saluto ed un ringraziamento alla presidente uscente Vanna Caivetti ed un augurio di buon lavoro al nuovo presidente Sieve Samuele.
S41V) SECOIVRO
Il Culto di domenica scorsa è stato presieduto dal maestro E. Paschetto al quale
porgiamo, sentiti ringraziamenti.
— L’amarezza espressa dai nostri delegati alla Conferenza Distrettuale per il rifiuto del quartiere di Miradolo di unirsi
alla circoscrizione parrocchiale di San Secondo rispecchia il sentimento della nostra comunità nei riguardi di quei fratelli che, residenti nel medesimo comune,
hanno preferito optare per una parrocchia
di nn paese confinante.
Mentre ringraziamo quanti hanno dato
alla nostra comunità il voto di adesione,
ci facciamo interpreti del loro desiderio
di poter essere membri effettivi della Chiesa di San Secondo. L’assidua frequenza ai
cnlti e la partecipazione attiva da parte
di alcuni di essi alle varie attività ecclesiastiche della nostra parrocchia dovrebbero essere più che snffìcienti per far prendere in seria considerazione la loro domanda. d. g.
RQHORETTO
Domenica 24 ha avuto luogo alle Fontane il convegno primaverile delle unioni
della Val Germanasca. Il pastore Tonni
ha intrattenuto i giovani sul tema « Responsabilità del giovane valdese nell’attività di Chiesa ». Malgrado il tempo poco
propizio che ha limitato la partecipazione il Convegno è riuscito egualmente simpatico e proficuo a coloro che vi hanno
partecipato. Erano presenti una trentina
di giovani delle parrocchie di Massello,
Ferrerò, Rodoretto.
Il bazar che ha avuto luogo il pomeriggio della domenica 31 ha dato un esito
soddisfacente.
Desideriamo esprimere la nostra riconoscenza a quanti hanno collahorato per
la buona riuscita di questa vendita.
Ci rallegriamo con la famiglia Tron Gilberto di Villa per la nascita della' piccola
Eilena.
All inizio di Giugno il cantiere scuola
gestito dalla Provincia ha ripreso i lavori
per il proseguimento della strada che allaccia il nostro vallone alla strada provinciale. La popolazione se ne rallegra e ai
augura che un altro tratto della strada
sia ultimato entro i prossimi mesi.
Il 16 sera, l’Unione,^;^*inerolo ha partecipato alla seduta ^^S’Üaione del Centro: è stato un simpatico incontro. La
stessa sera, nell’Aula Magna, il Piccolo
Teatro Lo Bue offriva ad un pubblico che
avrebbe potuto essere molto più numeroso una serata in cui vennere rappresentate dai giovani e validi attori del Collegio alcune scene salienti (il rendiconto di
fine d’anno scolastico non permetteva di
più) del dramma di G. Büchner: «La
morte di Danton », presentato in modo
molto vivo dal Prof. A. Cabella. Grazie
-di cuore a quanti, sulla scena o nascosti,
hanno dato il loro apporto alla rappresentazione, che ha solo lasciato il desiderio
uL godere di uno spettacolo completo.
La sera di Pentecoste la « Enrico Arnaud » ha orpnizzato una seduta aperta
a lutti, per ricordare il Giubileo calvinista che si celebra quest’anno in lutte ]e
Chiese riformate. Un buon gruppo di
membri di Chiesa »i è raccolto per ascoltare il Prot. A. \i-<iand Hugon che ha
tratteggiato la stor a tlell’Académie di Calvino,^ a Ginevra, in particolare ricordan
do l’aiuto prezioso che ha dato alla nostra Chiesa Valdese preparandone per quasi tre secoli quasi lutti ¡ pastori; e il Past.
G. Conte, che ha messo in evidenza gli
aspetti perennemente attuaji della Riforma
calvinista.
Domenica 24 un gruppo numeroso di
, sorelle ha •Jiiei-ipato con viva gioia e
riconos:-en a alla « giornata delle madri »,
ad Agà^-e. Ancora grazie a tutti coloro che
hanno loro offerto questa bella e serena
giornata (anche sp il tempo non era del
tutto sereno, lui... I, R gruppo femminile
* c si riunisce quindicinalmente come
« Società di cucilo » (e i lavori fervono!
ha visitato con piacere, il 27, Villa Olanda, tacendo eono.scenza con quest’opera
della nostra Chiesa a favore dei rifugiati.
Domenica 31 ha avuto luogo VAssembìen
di Chiesa. In essa si sono nominati delegati alla Conferenza Distrettuale la Sig.ra
(^avazzani Erica, la Sig.na Sejma Longo e
ìi Eraldo Parichelto. Delegato al Sinodo è stato nominato il Sig. Edgardo Pa- .
schetto.
L’Assemblea ha ascoluio e discusso la
Relazione annua del Concistoro soffermandosi in modo particolare sul problema
della esigenza di una azione per riportare
i nostri giovani a un più alto grado di
cultura.
Domenica 31 maggio il cullo è stalo presieduta dal Past. Guido Miegge che ringraziamo vivamente.
Domenica 7 Giugno si sono riunite le
varie società femminili aderenti alla Federazione femminile per ascoltare una interessante relazione della Sig.ra Nella Sereno sui lavori del Convegno delle Donne
ad Agape.
Si sono sposali, ultimamente. Renato
^tcca e Onora Gönnet, Filippo Chauvio e
Elìana Chiavia. Il Signore che ha unito queste vite le accompagni giorno per giorno
con la sua grazia.
E stato celebrato il matrimonio dei Sig.
Pasquet Attilio e Rostan Ida. Il Signore
benedica questo nuovo focolare.
E’ stato celebrato il servizio funebre di
Paolo Oudri.
Il Signore consoli coloro che sono nella
afflizione.
CILLASEECH
L’Assemblea di Chiesa, convocata il
giorno 7 corr. ha rieletto il Pastore a grande maggioranza.
Il Pastore e Ja sua famiglia ringraziano
per questa prova di fiducia espressa in
questa occasione dalla comunità tutta e formulano il voto che sia questa espressione
di un impegno rinnovato per una attività
alla gloria di Dio.
Direttore: Prof. Gino Costabel
Pubblicaz. autorizzata dal Tribunale
di Pinerolo con decreto del 1-1-1955
Secondo elenco di offerte ricevute
per gli alluvionati del Madagascar
Totale precedente L. 665.438
Chiesa di Zurigo (Frs. 186) » 26.780
Chiesa di Torino » 126.554
Chiesa Cristiana Evang.
Fratelli) di Borgata Regina Margherita (Torino) »
Chiesa di S. Giovanni Li
Chiesa di Asti »
Chiesa di Terrazza Piem. »
Chiesa di Chivasso »
Chiesa di Blesi (2o vers.) »
Chiesa di Agrigento »
Chiesa di Catanzaro »
Chiesa di Trieste »
Chiesa di Angrogna »
Chiesa di Pesaro »
Sig. Alberto Deslex e Signora, Torino
Gruppo Femminile delle
Missioni di Torino
Scuola Domenicale di Tor
Tino, Corso Vittorio »
Fam. Prevosto di Terrazza »
Carlon Jone, Lusema S. G. »
N. Lodi, Finale »
Chiesa di S. Germano Ch. »
Pons Enrico, Prarostino «a
una cara memoria» »
invernizzi dott. Gustavo
Genova »
Chiesa di Ferentino »
15.000
2.280
650
2.680
1.000
1.000
2.795
13.000
10.000
4.500
» 10.000
» 14.000
2.000
500
500
50
31.800
3.000
1.000
935
pioni » 5.000
Chiesa di Carunchio » 3.000
Chiesa di Borrello » 2.000
Chiesa di Villasecca » 17.500
Chiesa di Genova » 22.000
Chiesa di Susa » 5.000
Chiesa di Pachino » 13.000
Chiesa di Avaio » 1.370
Pabiole Beniamino, Carema » 5.000
N .Riggenbach, Buch » 1 500
La famiglia del compianto
Paolo Oudry
sentitamente ringrazia tutti coloro
che hanno preso parte al suo dolere.
In modo particolare ringrazia il signor e signora Marcellino Agli e Luigi Malan, l’associazione Bersaglieri
e la Società Operaia di M. S.
Torre Pellice, 3 giugno 1959
MO1VITER0TQ3ID0
Ora di gioia e di riconoscenza quella vissuta nel pomeriggio della domenica di
Pentecoste dal gruppo evangelico di Monterotondo in occasione dell’inaugurazione
della nuova sala di culto aperta al pubbliCO in una delle vie principali del paese!
In seguito ai croUi per cedimento del
terreno verificatosi quest’inverno e che
hanno resa pericolosa la zona nella quale
era stati preso in affitto un primo locale
di culto, il Consiglio di Chiesa della Comunità di Roma (Via IV Novembre) da
cui l’opera valdese in Monterotondo dipende, ha preso la deliberazione di abbandonare quel locale e di allestirne uno nuovo
più sicuro e più accogliente.
La fase della ricerca non è stata priva
di difficoltà, ma dopo molti rifiuti da parte di non pochi proprietari, è stato finalmente trovato un laboratorio di artigiano
che, rimesso completamente a nuovo, ha
a.-isunto un aspetto decoroso e si è dimostrato particolarmenfe adatto allo scopo.
Nel frattempo, dapprima il gruppo sì è
riunito in case private, poi, passata la terrificante impressione dei crolli, nel vecchio
locaje, ma con la viva speranza di presto
trasferirsi in una nuova sede. Tale speranza non è stata delusa e la domenica di Pentecoste ha avuto luogo, in una atmosfera
di intensa gioia, il primo culto nel nuovo
locale con la partecipazione di una numerosa assemblea formata in parte di fratelli
venuti da Roma (una ventina) e per la
massima parte di fratelli e sorelle dei gruppi di Monterotondo - Borgo Nuovo e Scalo,
di loro amici e di simpatizzanti. Nel corso
del culto presieduto dal Pastore Guido Mathieu di Roma, il Sovrintendente pastore
Roberto Comba ha porto con opportune
parole il saluto fraterno ed augurale della
Coiiimissione distrettuale e delja Tavola
Prof* Dr. Franco Operli
Libero Docente
in Cllnica Ortopedica
Specialista in Ortopedia
Traumatologia e Chirurgia Plastica
Visite presso Ospedale Valdese di
Torino: Lunedì e Venerdì ore 16,30
Consulenze presso Ospedale Valdese
di Torre Pellice : previo appuntamento
Prof. Dr. 4. Doniscontro
Libero docente
in Clinica Odontoiatrica all'Università
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Redattore; Gino Conte
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