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ECO
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Spetti ^
Biblioteàà Valdese
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(Torino)
Tor.nì m.ì.1'
PELLE mLLT VALPESI
" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
1 Anno LXXXVI - Num. 21 ABBONAMENTI lEco: L. 1000 per l’interno | Eco e La Luce: L. 1500 per rintemo Spediz. abb. postale li Grappo TORRE PELLICE - 19 Ottobre 1956
Un* copia L. 30 / L. 1500 per l’estero | L* 2000 per l’estero Cambio d’indirizzo Lire 40,— Ammin. Cl&adiaiui Torre Pellice - C*C«P> 2*17557
Piero Calamandrei
Piero Calamandrei si è spento giovedì 27 settembre a Firenze dov’era
nato il 21 aprile 1889. Giurista, uomo politico, letterato, poeta, studioso di ogni disciplina umanistica, durante la stia vita ha approfondito e
talvolta appena sfiorato argomenti
che solo apparentemente possono
sembrare lontani fra di loro, ma che
J lamio contribuito a formare in lui
quella unità spirituale e quella dirittura morale che gli amici amavano e seguivano e che i nemici erano
costretti a rispettare.
Quotidiani hanno tracciato am])iamente la sua figura e detto quale contributo portò nel campo del
diritto, nella lotta politica con le sue
memorabili battaglie contro il fascismo in pace ed in guerra; perchè
l’Italia uscita dalla guerra, si desse
ma Costituzione libera e repubblicana; per la difesa concreta di tale
Costituzione senza sofismi o cavilli.
H ¡viste e periodici stan no preparando più ponderati studi in cui maggiormente apparirà l’importanza
dell’opera sua e lo smarrimento ed
il dolore per la perdita dell’uomo,
Vorremmo qui ricordare soprattutto l’aspetto della sua personalità
che ce lo rese e ce lo rende particolarmente caro: la sua figura di profeta e di apostolo, profeta ed apostelo della libertà, non di una libertà
ideale, lontana dalla vita, ma di
((uella libertà vera, concreta, alla
misura dell’uomo reale vivente nel
nostro tempo, travagliato, contradditorio, senza fede. Piero Calamandrei aveva lede, anche se quella lede non è la nostra fede. Credeva nell’uomo, Io comprendeva e lo aiutava concretamente a trovare, nella pena di ogni giorno, la sua liberazione, verso una mèta che lo deve rendere veramente libero, in cui la libertà non può disgiungersi dalla giustizia, quella che rende gli uomini
fratelli degni di un tale nome. La
sua lunga figura fisica, le sue grandi
mani alzate, ¡o sguardo aperto avvincevano presto l’uditorio, fosse
quello dei suoi studenti, quello delle grandi assemblee od ancora quello degli amici che si stringevano a
lui in piccolo circolo per ascoltarlo.
La sua parlata toscana, calda, armoniosa, imprimeva il suo linguaggio il più spesso pmigente, sempre
brillante e suadente in chi lo ascoltava e lo rendeva pensoso dei problemi, entusiasta delle soluzioni prospettate con chiarezza e concretezza.
I suoi scritti, come la sua parola,
sono pieni, vibranti, ove il rigore
scientifico si accompagna all’amore
deU’argomento e riesce a trasfigurare in una visione più alta anche la
semplice disquisizione su un modèsto argomento di lite giudiziaria.
Chi ha seguito « Il Ponte » la rivista che egli fondò e diresse fin dalla nascita, e quest’anno ne e stato
celebrato il decennale, o ehi anche
ad essa si sia avvicinato saltuariamente non può non aver impressa
la figura di Calamandrei.
F. Ü. V. Gruppo Valli
Convegno Responsabili
1956
Agape - 10 - 'li novembre
Tutte le unioni del gruppo
Valli sono invitate ad inviare i loro delegati:
NESSUNA DEVE MANCARE!
Spesso solamente qualche breve
nota. Un commento, ima messa a
punto, quasi che il direttore temesse di occupare lo spazio che invece
voleva fosse lasciato ampiamente ai
collaboratori abituali ed occasionali, riescono a fare i! pmito, a
riportare gli argomenti nelle giuste
proporzioni, ad esprimere un concetto valido, un’idea concreta e possibile. Se nulla altro restasse, questa rivista sarebbe sufficiente a dare
la misura dell’uomo oggi scomparso; chi vorrà avere un’idea di quanto egli ha combattuto anche solo in
questo ultimo decennio non avrà che
a riandare alle pagine del Ponte; in
esse ritroverà l’uomo ed il profeta.
Qualcuno potrebbe pensare con
rimpianto che se Calamandrei fosse
vissuto ai tempi della Riforma sa
rebbe stato un riformatore religioso e questa immagine sarebbe certamente allettante, ma noi preferiamo
pensarlo come realmente fu: un riformatore concreto nel nostro tempo, il quale voleva che la libertà
non fosse quella di morir di fame,
che la giustizia non fosse soltanto
quella delle autorità di pubblica sicurezza, e lottava perchè tutti avessero il pane materiale che riempie
inaKKiormente lo stomaeo dei bei
propositi e dei discorsi sugli immortali principi.
Lontano da ambizioni seppe assumere le sue responsabilità anche
con cariche pubbliche politiche,
giuridiche, amministrative di grande elevatezza ed in esse portò il contributo della sua scienza, capacità,
lettitudine e passione.
Ci inchiniamo alla sua memoria:
la sua vita e la sua opera risplendono ad esempio ed incitamento per
il nostro travaglio d’uomini, per la
nostra fatica quotidiana. £ g
Comunicato ai lettori
Alla fine di settembre, U prof.
Gino Costabel ha lasciato la direzione dell’Eco delle Valli Valdesi, che
gli era stata affidata nell’autunno del
19.53.
A nome della famiglia dei lettori
ringrazia sentitamente il prof. Gino
Costabel per il lavoro da lui compiuto con spirito di servizio in favore del giornale e, al tempo stesso,
della Chiesa Valdese.
Egli non si allontanerà da noi, ma
rimarrà con noi; confidiamo, pertanto, nella sua costante collaborazione che sarà ancora apprezzata,
in quanto voce di un credente che
ama la Chiesa e la serve con umiltà.
La Tavola Valdese mi ha pregato
di assumere la direzione del giornale ed ho accettato non senza difficoltà. Essa ha pure nominato un Comitato di redazione di cui fanno parte
ì Past. G. Bouchard, E. Aime^ F.
Duvite, A. Comba.
A loro, ai vecchi ed ai nuovi collaboratori, rivolgo Un vivo appello
affinchè cooperino fattivamente aliti redazione dell’Eco delle VaUi Valdesi, destinato tra poco a rieUventart settimanale. E possa esso, grazie
all’interessamento di molti, progredire sempre più per lo sviluppo religioso e sociale delle nostre Valli e
della popolazione Valdese.
L’Amministrazione del giornale è
presso la Claudiana - Torre Pellice.
Ad essa ci si rivolga per abbonamenti e cambi d’indirizzo.
Gli articoli, la corrispondenza, la
cronaca, i comunicati siano inviati
al Direttore;
Past. ERMANNO ROSTAN
Via dei Mille, 1
PINEROLO
I CINQUANT'ANMI DELLA RiV
Negli ultimi giorni di settembre,
le officine RIV hanno celebrato il biro primo cinquantenario di vita e di
attività.
Non possiamo rimanere estranei a
quelle celebrazioni ed a quei ricordi,
se pensiamo alla importanza che le
officine RIV di Villar Perosa occupano nella vita economica e sociale
delle nostre Valli ed al contributo
che molli Valdesi hanno recato allo
sviluppo ed al potenziamento della
un uomo di valle e per la terra natia, ove tornava spesso a ristorarsi,
dimostrò amore e grande interesse.
Nel 1906, quando in Italia non esisteva aletma fabbrica capace di costruire i cuscinetti a sfere, egli apriva a Torino una piccola officina sperimentale di 23 operai per la costruzione di quegli elementi; ma, poco
dopo, col proposito di offrir lavoro
e. benessere alle famiglie della sua
valle, decideva di far sorgere la RIV
sca, di Pramollo, salgono da Pinerolo e dalla Valle Pellice, per non
parlare di quanti risiedono e lavorano a Torino.
Potremmo parlare di molte figure che ci sono note, dagli umili, modesti operai a coloro che occupano
oggi alti posti di responsabilità, alcuni dei quali appartengono alla no-,
stra famiglia spirituale.
In questa nostra modesta rievocazione storica, ci si consenta di ricor
tsoxxtttio atti nuovo Stabilimento RIV in costruzione a Hinerota
RIV, tanto con il loro intelletto
quanto con la quotidiana gttività
manuale, per anni e decenni.
A Villar Perosa, a Torino, a Pra
Martino, al Colle Sestrieres e in altre località la storica ricorrenza è
stata celebrata con una serje di manifestazioni alle quali ha partecipato una folla di gente, oltre a personalità del mondo politico, culturale, industriale e religioso. Per l’occasione, sono pure uscite alcune pubblicazioni di pregevole valore intese ad illustrare le opere ed i fatti
della RIV nella Valle del Chisone,
abitata da una popolazione « assiduamente laboriosa e tenacemente
realizzatrice », fra le valli alpine
una delle economicamente più ricche e la cui storia passata è intimamente connessa con le vicende e con
le tribolazioni del popolo Valdese.
* $
Le Officine RIV sono inseparabili
dal nome di Giovaimi Agnelli, pioniere dell’industria automobilistica,
ideatore e costruttore di quello che
diventerà poi uno dei maggiori complessi industriali del nostro paese,
vale a dire la FIAT.
Nato nel 1866 a Villar Perosa, fu
a Villar Perosa. Fra il 1907 ed i.
1908, su un’area iniziale di 6.250
metri quadrati, fu creato il primo
stabilimento di Villar. Col volgere
degli anni e delle esigenze industriali e commerciali, la RiV si sviluppò
in ampiezza e produzione. Nel 1920,
l’area coperta cresceva a 18.800 metri quadrati; nel 1925 si iniziava la
costruzione di un nuovo stabilimento a Torino e nel 1939 ne sorgeva un
terzo a Massa. Dalle tragiche vicende belliche, la RIV è risorta con la
volontà di ricostruire e di lavorare.
Nei tre stahilimenti oggi in funzione, su di un’area di 200.000 metri
quadrati, lavorano 100 (ingiegneri,
1.500 impiegati, 9.000 operai, 8.000
macchine operatrici.
L’antico e piccolo borgo di Villar
Perosa è stato trasformato dalla presenza della RIV in una prospera cittadina industriale. E, sempre per
iniziativa della RIV, sono sorte nella valle come altrove altre costruzioni : Ospedali, Scuole industriali,
colonie, alberghi, attrezzature turistiche e sportive.
Centinaia e centinaia di Valdesi
lavorano alle dipendenze della RIV
e ne sono soddisfatti. Scendono dalle
alture di Perosa, dell’Inverso Pina
nare un nome solo: quello dell’ing.
Gustavo Vinçon, sangermanese, la
cui vita e le cui capacità professionali rimangono intimamente unite
alla storia della RIV nei suoi primi
cinquant’anni.
Insieme al Sen. Giovanni Agnelli,
menzioniamo perciò l’ing. Gustavo
Vinçon, dal 1907 al 1927 successivamente Direttore e Amministratore
delegato della RIV e quindi assunto
alla vice presidenza. Egli fu a capo
dello stabilimento di Villar Perosa
negli anni del primo conflitto mondiale e delle prime affermazioni della RIV in campo industriale. Fu Sindaco di S. Germano Chisone e, come tale, prese anche a cuore le sorti dell’Asilo dei Vecchi, di cui fu
apprezzalo benefattore.
* * *
Nei prossimi anni, l’attuale potenza della RIV è destinata ad espandersi, col sorgere di due nuovi stabilimenti, uno a Cassino, l’altro a Pinernlo. Altri operai troveranno lavf'ro e altre famiglie avranno i mezzi per affrontare la vita e le sue necessità.
Ci auguriamo che siano anni di
utile lavoro, nella libertà e per un
progresso sociale ed economico a beneucio di motti, nel rispetto della
dignità e detta persouatità umana.
Intanto, nop. possiamo trattenerci
dal dire die, c’é una vocazione ed
una responsabilità Vatdese anctie nel
mondo del lavoro in grandi aziende
industriati. Vocazione e responsabilità che sono il ritiesso esteriore della nostra tede evangelica e cristiana :
nella fedeltà con cui assolviamo il
nostro compito, nei rapporti sociali con il prossimo, ueila serietà morale con otti viviamo gli uni accanto
agli altri e parliamo gli uni con gli
altri dei problemi della vita o dei
motivi che agitano continuamente il
mondo della fabbrica, dell’azienda e
delle fatiche compiute in vista dei
pane quotidiano.
Anche sotto la « tuta » da lavoro
e al tavolo del nostro ufficio rimaniamo Valdesi: non un’etichetta esteriore che serve o di cui ci si
serve, secondo le circostanze, ma per
un fatto di coscienza, in quanto credenti. E la coscienza cristiana, attestata anche dalla presenza dei Vaidesi ili un’azienda come la RIV, si
inserisce e si manifesta senza vergogna e senza spavalderia nella realtà
della vita sociale, nel rispetto del
prossimo, nella volontà di non essere asserviti aUa potenza del denaro
0 di altre forze idolatriche e terrene di qualsiasi natura, uella ricerca
d’una prosperità che non sia soltanto
scopo a se stessa, e ciò per motivo
di coscienza, soprattutto per riguardo al comandamento di Dio, che dice: « Io sono l’Eterno, l’Iddio tuo;
non avere altri dei nel mio cospetto D.
<! Se S:
Il messaggio cristiano, libero da
contaminazioni politiche e da ambizioni terrene, ha la sua ragion d’essere anche nel mondo dell’officina
che, sotto certi aspetti, sembra dover essere permeato soltanto da esigenze economiche e sociali; vale per
1 datori di lavoro, per gli impiegati
c per gli operai.
All’inizio d’un nuovo cinquantennio di vita e nella prospettiva di più
ampie possibilità di lavoro per la
prosperità di molte famiglie, ci sia
concesso di formulare l’augurio che
la RIV possa operare in un lungo
tempo di pace e di progresso sociale. E che, nelle fatiche, nelle lotte,
nelle eonquiste del tempo presente, non rimanga senza eco la parola
del Cristo: ” Non di pane soltanto
vivrà l’uomo, ma d’ogni parola che
procede dalla bocca dell’Eterno ”.
Ermanno Rostan.
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1 —
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
a Villar Pellice
Per il secondo anno, dei fratelli Tedeschi del Baden, sono venufi a trascorrere le loro vacanze estive a Villar
Pellice. Sono venuti a gruppi di 35-40,
guidati dai loro Pastori e si sono fermati ogni volta un paio di settimane.
L’anno scorso, hanno avuto luogo due
« campi » e quest’anno tre.
Hanno trovato la via di casa nostra
per mezzo dei Valdesi del Württemberg, sono venuti come dei fratelli in
Cristo e come tali li abbiamo ricevuti.
Fraternizzare insieme
Tedeschi e Valdesi
H loro programma era triplice : conoscere le Valli Valdesi e la loro storia anzittutto e a questo fine ogni gruppo faceva numerose gite attraverso alle Valli e fino a Prali, guidato ora dai
'Villaresi e ora anche solo perchè i loro capi conoscevano assai bene ormai
la nostra storia e le nostre Valli.
’ -Studiare in secondo luogo la Parola
di Dio e agli studi numerosi e ben
pteparati dedicavano tutti i giorni non
impegnati dalle gite e i momenti di
riposo nel corso delle gite stesse.
In terzo luogo, ed era questo lo scopo più importante del loro viàggio,
desideravano conoscerci e fraternizzare
con noi, e a-questo scopo si attendeva
tutti insieme ogni giorno incontrandoci
per via o nei negozi, nelle poche conversazioni possibili, con le parole e
con i gesti, ma soprattutto nelle riunioni, nelle serate in comune e nei
culti.
Novità assoluta per le nostre valli,
queste riunioni in comune tra Tedeschi ed Italiani, ignari reciprocamente
dell’altra lingua, in cui la lettura della
Parola di Dio veniva fatta « insieme »,
un versetto in italiano eppoi l’altro in
tedesco, ora dagli uni ed ora dagli altri col massimo ordine. La spiegazione brevemente tradotta da un interprete, serviva per tutti, e la discussione avveniva con interventi dalle due
lingue.
Novità pure le serate per la gioventù organizzate con spettacoli umoristici e interessanti, senza parole o quasi, da quelli del Baden o del Villar e
capaci di intrattenere un pubblico numeroso per un paio di ore, nella più
schietta, letizia.
Novità soprattutto i culti solenni
in due lingue organizzati in modo da
permettere una comunione spirituale
reale dei partecipanti, nei quali i passi
di confessione eran detti prima nell’una eppoi nell’altra lingua, le brevi
preghiere, dette prima dal Pastore italiano eppoi da quello tedesco, i brevi messaggi, tradotti brano per brano alla meglio da quello stesso che li
pronunziava, i canti scelti su melodie
comuni, i cori eseguiti dai fratelli tedeschi così competenti nel campo musicale. n Padre Nostro detto da tutti
insieme. Novità grossa anche il canto
in chiesa accompagnato una volta dalle trombe dei giovani di Pforzheim,
come si ode così spesso nella Foresta
Nera.
Novità belle e benefiche che hanno
recato nella stagione estiva della vita
ecclesiastica villarese come un fremito di vita nuova.
Inconvenienti e vantaggi
Cèrto, bisogna pur riconoscerlo,
queste « Novità » non si attuavano del
tutto senza inconvenienti.
Lungo le strade villaresi, son numerose le piccole lapidi in marmo che
ricordano il nome di un giovane del
luogo caduto nella guerra contro i
Tedeschi, e son numerose ancora qua
e là le case bruciate in tempo di guerra e non ricostruite, e son parecchi
pure, nei nostri ranghi, i giovani che,
prigionieri di guerra, furon portati nei
campi di concentramento tedeschi e
ivi soffrirono crudelmente: qualcuno
ne porta ancora nel corpo le stigmate
dolorose...
Orbene non si può pretendere che
chi ha patito per queste cose, adesso,
nell’ora sacra del culto, nell’udire ad
un tratto gli accenti mai dimenticati
del parlare tedesco, non trasalisca e
non senta affiorare nel cuore mille tristi ricordi che non son proprio fatti
per favorire la comunione fraterna.
Di fronte a questi inconvenienti c’è
però un vantaggio, uno solo, ma uno
grande che tutti quanti li compensa e
sorpassa dì gran lunga:
che cos’è che fa unire in comunione
fraterna e nel culto a Dio questa gente che non si capisce e che pochi anni
addietro era nemica? Chi opera questo miracolo?
Gesù Cristo.
Gesù Cristo soltanto.
Altri incontri fraterni hanno avuto
luogo nel corso dell’ultima estate a
Villar Pellice, con altri fratelli e sono
stati incontri pieni di letizia, di pace
e di armonia. L’incontro per esempio
con i cento fratelli Svizzeri della parrocchia madrina del Sentier durato tre
giorni: rincontro con una ventina di
giovani evangelici di Nizza; rincontro
con i fratelli valdesi dell’Uruguay che
hanno attraversato l’Oceano Atlantico apposta per visitarci... E sono stati
incontri benedetti, commoventi e benefici tutti quanti, nei quali certo era
presente il Signore poiché nel suo Nome ci eravamo salutati e chiamati fratelli... Nel suo Nome si, ma non soltanto ed esclusivamente nel suo Nome. Anche altri motivi ci univano.
Motivi di riconoscenza e di amicizie
personali ormai annose con gli Svizzeri, motivi di simpatia e di affinità
con i Francesi, motivi di parentela, di
storia e di sentimento con i cari Vaidesi dell’Uruguay... E tutti questi motivi, insieme col Nome di Cristo, ci
aiutavano a sentirci fratelli. Con costoro però avremmo potuto essere
amici anche senza il Nome di Cristo.
C’è tanta gente nel mondo che si ama
anche senza Cristo, e nel nostro cuore
stesso, sempre così carnale, se dovessimo sempre domandarci se vogliam
bene a questo o a quello perchè ci è
« fratello in Cristo » o per motivi naturali o perchè ci è « simpatico », dovremmo spesso riconoscere che i nostri affetti non ci sono sempre ispirati
solo dal nome di Cristo, ma piuttosto
e soprattutto dalle nostre umane « simpatie ».
Ma con i fratelli del Baden non
erano quasi possibili dei motivi di
« simpatia umana ». Tutto pareva doverci dividere, dalla lingua alle pre
uscito
VIRGILIO SOMMANI
Marzio, il ragazzo delle catacombe
Racconto per ragazzi, con 12 tavole fuori testo dell’autore.
L. 250
Per ordinazioni rivolgersi alia Libreria Claudiana - Torre Pellice - c. c. p.
2-17557
venzioni di razza, ai ricordi della guerra. Se abbiamo vissuto insieme in comunione fraterna è stato un miracolo.
E questo miracolo ha avuto per autore Gesù Cristo e nessun altro...
Perciò i culti faticosi in italiano e
tedesco avevano il pregio raro di parlarci in modo sicuro della presenza di
Cristo in mezzo a noi.
Un augurio
Siamo stati così felicemente impressionati dallo spettacolo di queste assemblee che esprimevano il miracolo
della pace di Cristo che auguriamo alla chiesa del Villar di poterle rinnovare nel suo seno per molti anni e auguriamo a tutte le sjue consorelle delle
Valli di organizzarne esse pure, perchè uno dei massimi problemi della
chiesa d’oggi è proprio quello di reimparare quel che sia l’amore fraterno in
Cristo.
Concedi ancora uno sguardo, fratello lettore, a quei culti villaresi di
cui ho parlato: te l’ho detto, è quasi
tutta gente che ha sofferto per causa
l’una dell’altra, che siede insieme. Ci
sono da parte italiana dei reduci dai
campi di prigionia più malfamati, ci
sono delle madri e delle vedove i cui
cari, quasi al loro fianco in Villar stessa, son caduti sotto i colpi dei mitra,
ci son dei poveri di guerra le cui case
sono state bruciate,, c’è in pulpito un
Pastore del quale im prossimo e caro
congiunto è morto di fame in Germania...
E da parte tedesca è la stessa cosa :
c’è un Pastore il cui fratello è stato
soppresso nelle camere a gas. C’è la
vedova di un Pastore caduto sul fronte gli ultimi giorni della guerra. C’è
un Pastore jugoslavo che ha perso patria e famiglia ed ora esercita il suo
ministero nel Baden. C’è una giovinetta il cui padre è stato strangolato
per odio politico nel 1945. Ci sono
molte vedove di guerra, persone ricche e felici un tempo e che han perso
famiglia e beni, nei bombardamenti
che han raso al suolo la loro città...
Ed ora son tutti insieme qui nel nostro Tempio e si chiaman fratelli e sorelle in Cristo e sono commossi, finn
alle lacrime alcuni, per la sublime
esperienza della riconciliazione... E
nel loro cuore, tutti insieme, maledicono la guerra che ha fatto tanto male... E tutti insieme invocano Dio e
pregano e cantano la sua gloria. La
gloria del Signore della pace... Si conoscono e si amano in Cristo ormai.
Non saranno mai più nemici...
Enrico Geymet.
La Parola della vita
La mano all'aratro
Nessuno cho abbia messo la mano aH'aratro e
poi riguardi indietro è adatto al regno di Dio.
Luca 9: 62
In questi tempi i contadini delie nostre valli metton mano all’aratro
e preparano ì terreni per la semina.
Li si vede nei campi, mentre impugnano l’aratro che affonda nell’umida terra e lo guidano con attenzione verso le zolle che stanno per
essere lacerate dalla tagliente lama. Iniziano la loro opera e la portano a
compimento con molta cura, perchè sanno che il futuro raccolto potrebbe
essere compromesso da un lavoro svogliato, incostante, superficiale.
L’operaio che non s’impegna o che perde il suo tempo in cose secondarie
quando occorre fare l’essenziale, rischia di non far nulla di buono e di
essere inadatto ad un posto di responsabilità.
Altri ancora mettono la mano all’aratro in questi tempi ed in modi
diversi: gli studenti che iniziano l’anno scolastico, i catecumeni che si
accingono allo studio della Parola di Dio, i giovani che riprendono le
loro attività abituali nella vita della Chiesa, i gruppi di credenti i quali
'¡’impegnano a leggere ed a meditare il messaggio di Gesù Cristo e della
vita eterna. .
In tutti questi campi ed in tutte queste forme di attività, è necessario
tenere fermamente in mano l’aratro e compiere il proprio lavoro con
decisione e con perseveranza, senza quelle perdite di tempo che, tosto o
tardi compromettono il risultato finale, facendoci constatare che abbiamo lavorato poco e invano, in modo inadeguato alle nostre intenzioni ed
alle nostre promesse.
★
Ma, dietro aU’inimagine dell’uomo che ha messo la mano all’aratro,
Gesù Cristo scorge il cristiano di tutti i tempi, l’uomo o la donna ì quali
hanno promesso di seguire Lui e di camminare con Luì. Un giorno, anche noi abbiamo detto: «Ti seguiterò. Signore! » ed abbiam messo la
mano all’aratro nel campo della fede, della verità, dell’amore e deiubbidienza. Una mano debole, ancora, ed inesperta, eppur destinata a
fortificarsi col volgere degli anni e soprattutto con l’aiuto della grazia
di Dio.
E tuttavia, l’impegno cristiano non è esente da tentazioni e da concessioni. L’uomo di cui parla il Vangelo voleva concedersi una cosa legittima e naturale: « Permettimi prima d’accomiatarmi da quei di casa
mia ». E Gesù gli disse : « Nessuno che abbia messo la mano all’aratro
e poi riguardi indietro è adatto al regno di Dio ».
L’accento qui non è posto sul valore degli affetti familiari, ma sulla
priorità della fede e dell’ubbidienza alla parola di Cristo. L’impegno
con Cristo e la nostra promessa di seguirlo sono la cosa dominante nella nostra vita e Gesù non crede che possiamo trascurarla, anteponendole
altre cose che sono soltanto di questo tempo e di questa terra. Chi vorrebbe impegnarsi con Cristo, ma intanto attende, esita, guarda indietro
e non avverte, l’urgenza della chiamata di Cristo, non è adatto al regno
di Dio.
Perciò, non bisogna temere e non bisogna stancarsi di guardare
avanti, verso il vivente Cristo. Fissare lo sguardo al di là di noi e delle
nostre famiglie, oltre le nostre fatiche o le nostre perplessità, tra le vittorie e le inevitabili sconfitte della vita, verso qualcuno che è più grande
di noi, « qualcuno che resti quando noi passeremo, qualcuno il quale
per aver preso impegno con la verità, segnò di sangue il proprio sentiero ».
Non preoccupiamoci di tracciare molti solchi, se poi li tracciamo
male. Mettiamo la mano all’aratro con Gesù Cristo e riguardiamo a Lui
per poter tracciare con Lui un solco buono, diritto, colmo di speranze
per l’ora della mietitura.
« Una cosa io fo’ : dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno dinanzi, proseguo il corso verso la
mèta per ottenere il premio della superna vocazione di Dio in Cristo
^j6su ». e r
Brevi cronachle sinodali
Sud America |
Al sesto distretto, per usare la terminologia ecclesiastica, o distretto Rioplatense o Sud America, per adoprare
termini d’uso comune, è stata consacrata una serata smodale, nel corso
della quale diversi fratelli di quel distretto ci hanno parlato delle loro
esperienze, dei loro problemi, delle
loro speranze e delle loro necessità.
E’ stato uno sguardo panoramico alla
vita di tutto quel distretto che abbiamo sentito, così, più vicino a noi, parte integrante del nostro organismo.
Nel corso dei lavori del Sinodo, l’assemblea sinodale si sofferma in modo
speciale su alcuni problemi specifici
segnalati dalla Conferenza di quel distretto. In modo particolare vari delegati sudamericani si fanno eco delle
gravi preoccupazioni destate dalla
scarsezza di vocazioni pastorali, in loco, ed auspicano l’invio di pastori da
parte della Tavola.
U Moderatore risponde a tutti gli
oratori ringraziandoli per il senso di
impegno che hanno portato nei lavori sinodali; pone in rilievo come questa presenza operante abbia contribuito a rinsaldare i legami che uniscono
i Valdesi al di qua e al di là dell’Oceano; si rende conto della gravità del
problema che li preoccupa, e che purtroppo si fa sentire anche in Italia in
tutta la sua dura lealtà; ritiene però di
poter assicurare i delegati del Sud America che nulla sarà trascurato perchè un pastore venga mandato in quel
distretto. Un O. d. g. in questo senso
viene approvato dal Sinodo, e un oratore ne sottolmea ü signmcato cùe trascenae la semplice ricmesta deil’mvio
Ü1 un operaio, poiché pone m evidenza una necessita hi ironie a cui non
possiamo prenaere un atteggiamento
elusivo: un mtercamoio ni pastori
d Italia e d'America perchè la cmesa
Sia una, ed il Corpo pastorale uno.
Un atto smodale dara una sanzione
giuridica ufficiale al signmcato spirituale della presenza dei delegati sudamericani ai nostro Smodo.
La Commissione d’esame aveva,
nella sua relazione, posto m evidenza
alcuni dati significativi sullo sviluppo
della Chiesa Valdese nel distretto Rio
Platense :
1948 1956
Membri di Chiesa 4892 7174
Monitori 285 368
Bimbi Scuole Dom. 2016 2265
Giovani delle Unioni 2110 Ì657
Società femminili 798 1565
Scuole domenicali
Per la prima volta la Relazione della Tavola al Sinodo consacra alcune
pagine alla relazione della Commissione per le Scuole Domenicali, segno
evidente che si comincia a sentire tutta l’importanza di questa attività che
deve sempre più esser considerata fondamentale nella vita della Chiesa.
D Comitato Valdese (composto dai
signori pastori A. Ricca presidente.
L. Santini segretario (dimissionario),
G. Comba e signora B. Subilia) fa parte del Comitato Nazionale, compren
dente i rappresentanti di altre denominazioni. Una complessa attività è
stata svolta nel corso dell’anno, sia
per quanto concerne il materiale didattico. che la lista delle lezioni, le
attività d’insieme, le colonie ed i campeggi.
Particolare importanza tende sempre più ad assumere l’organizzazione
di Colonie e campeggi. Anche in questo campo è assolutamente necessario
che non si continui più oltre a segnare
il passo perchè l’influenza confessionale della Chiesa Romana si fa sentire sempre più operante.
La Scuola Domenicale, secondo la
Commissione d’esame, dovrebbe informare e preparare i giovani onde
possano « affrontare con matura consapevolezza l’ambiente scolastico in
cui si svolge gran parte della loro vita
quotidiana ed acquistare quel discernimento e quella fermezza che permetta loro di dire, pur così inesperti,
un no discreto ma fermo alle sollecitazioni e alle più o meno velate pressioni che possono venir loro dalla
scuola ». Ed in questo suo compito,
essa dovrebbe esser sorretta dalla
Chiesa con « un’azione continua e vigile sulle famiglie perchè siano illuminate sui loro precisi doveri per
quanto concerne l’educazione religiosa dei figli... ».
Sul piano dell’attività pratica, si segnala la necessità di un corpo di monitori preparato e consacrato; « si cerchi di reclutare i monitori non nelle
classi dei più giovani membri di Chiesa, si cerchi di aiutarli nella loro mis
sione pedagogica, si dia loro un compito di responsabilità nella Scuola Domenicale stessa ». Al pastore Santini
che lascia la direzione dei Quaderni
Biblici e della rivista : Scuola Domenicale, la Commissione d’esame rivolge un vivo ringraziamento per il lavoro compiuto; un cordiale saluto rivolge pure al pastore Brutto Corsani che
gli succede.
Gioventù
La relazione del segretario generale
della F.U.V., pastore A. Taccia, presenta un quadro completo della complessa attività svolta nel corso dell’anno (attività di Gruppi — del segretario generale — visite — Gioventù evangelica — promettenti sviluppi
di Adelfia — pubblicazione di due
opuscoli per favorire la formazione
biblica dei giovani — organizzazione
dei cadetti : « molto rimane da fare in
questo campo » — ufficio recite : « la
attività di questo ufficio è stata ridotta al minimo per cause varie »).
Quest’argomento viene all’esame del
Sinodo nella seduta antimeridiana del
7 settembre: l’ultima seduta del Sinodo, che non può quindi approfondire l’esame. Si ascolta comunque un intervento del pastore Taccia che ricorda come la istituzione di un segretariato parzialmente sganciato da attività pastorale non rappresenti un toccasana miracoloso; troppo niunerosi e
troppo gravi sono i problemi che vanno affrontati e che il pastore A. Ribet
propone allo studio delle Conferenze
distrettuali.
3
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
— t
Commissione Distrettnale dei Primo Distretto
Cari fratelli nell’opera del Signore,
mentre le attività delle nostre parrocchie stanno riprendendo il
loro pieno ritmo invernale, veniamo a rivolgervi il nostro fraterno
saluto nel Signore. Pensiamo che la vostra Commissione non abbia
un mandato unicamente amministrativo, ma rappresenti in qualche
modo la volontà di agire nel medesimo spirito e verso il medesimo
scopo.
Viviamo in un mondo dove l’odio, l’orgoglio e l’egoismo esercitano la loro mortale azione disgregatrice. Pur di resistere allo sfacelo
provocato dal loro peccato, gli uomini si sono sovente sottoposti a
sacrifici penosi; essi hanno addirittura sacrificato la loro libertà, accettando che qualcuno decidesse per loro in modo inappellabile, e
fossero così costretti a rimanere uniti.
Noi Valdesi non accettiamo l’unità della fede e. della disciplina
a queste condizioni, e riteniamo che una unità imposta è puramente fittizia. Ma crediamo altresì che in Cristo noi possiamo trovare l’unità della nostra azione e della nostra speranza. « In Cristo » significa
che ogni attività delle nostre parrocchie avrà per scopo la proclamazione della stia signoria. « In Cristo » significa che prima ancora di
essere attivi, cerchiamo di essere inseriti in Lui^ ben consapevoli che
senza di Lui non possiamo fare nulla (Giovanni 15: 5).
In Cristo saranno così rispettate le varie autonomie, come Cristo ha sempre rispettato ogni individualità umana. Ma autonomia non
significa anarchia; e poiché è Cristo che ci deve ispirare, poiché é
Lui che deve essere la méta ultima di ogni nostra azione, potremo
davvero sentirci sostanzialmente- uniti e concordi, « avendo un medesimo sentimento, un medesimo amore, essendo d’un animo, di ui_
unico sentire k (Filippesi 2 : 2).
Con questi sentimenti, vi preghiamo, cari fratelli, di considerare
alcune raccomandazioni della vostra Commissione distrettuale.
* *
Fenneuete innanzi tutto che vi riportiamo per esteso l’ordine de
gioino che il Sinodo 1%4 ha votate in merito ad ima particolare azione in vista di un ritorno alla Bibbia:
il Sinodo, in seguito a lunga ed esauriente discussione sull’argomento: «Situazione dell’Opera)), consapevole della necessità di una
intensificazione della vita spirituale delle Comunità e di una riconsacrazione di Pastori e laici, ricordando che non é possibile superare
la jnesente situazione di incertezza esposta nella Relazione della Tavola, se non intensificando studio e meditazione delle Sacre Scritture:
- invita la Tavola a proporre alle Comunità un piano di letture
bibliche quotidiane, corredandole di brevi annotazioni ad uso delle
Comunità ;
- invita Pastori e Concistori a porre questa esigenza al centro
della vita ecclesiastica del prossimo anno nella predicazione domenicale e, dove possibile, in riunioni settimanali;
- invita le Commissioni distrettuali ad organizzare visite di Chiese e scambi di pulpito per richiamare energicamente l’attenzione delle (-omunità su questo punto;
- invita infine i Direttori dei giornali a pubblicare, nel corso
dell’autunno, un numero speciale dedicato alla presentazione di questo problema y>.
Quando, due anni or sono, il Sinodo decise di iniziare una campagna biblica, nessuno si attendeva dei risultati miracolistici in seguito a un ordine del giorno. Dopo due anni di esperienze, sappiamo
che abbiamo davanti a noi un’azione perseverante e insistente, che
ogni chiesa deve svolgere perché la Bibbia sia messa veramente al
centro della nostra vita, delle nostre attività.
Vi invitiamo a mettere questo problema alla base delle vostre
preoccupazioni. Parlatene nelle sedute dei Concistori, parlatene at
culti, nelle riunioni, nelle visite; parlatene finché l’opinione pubblica
si commuova, e la Bibbia si riveli al nostro popolo come la potente
Parola di Dio, capace di muovere la coscienza e portarci quel rinnovamento di vita spirituale, di cui sentiamo il bisogno.
* * *
Per sottolineare maggiormente l’esigenza fondamentale di un ritorno alla Bibbia, vi preghiamo di organizzare con grande cura e spirito di preghiera una speciale « domenica della Bibbia )), che avra
luogo il 13 Gennaio, e nella quale sarà effettuato uno scambio generale di pulpiti, secondo questo programma: Frali (Past. Teofilo
Pons); Rodoretto (Past. Aldo Comba); Massello (Past. Lorenzo Ri
voira); Perrero-Mauiglia (Past. Giorgio Tourn); Villasecca (Past. Pao
lo Marauda); Pomaretto (Past. Ermanno Rostan); San Germano (Past
Franco Davite); Pramollo (Past. Umberto Bert); Prarostino (Past
Edoardo Micol); Pinerolo (Past. Giovanni Peyrot); Pradeltorno e An
grogna Serre (Past. Gustavo Bouebard); Angrogna Capoluogo (Past
Franco Sommani); Rorà (Past. Gino Conte); San Giovanni (Past
Arnaldo Genre); Torre Pollice (P.ast. Roberto Jahier); Villar■ Pollice
(Past. Edoardo Aime); Bobbio Pellice (Past. Enrico Geymet).
La Commissione si é potuta assicurare l’appoggio dell’Eco delle
Valli, che, nell’occasione, uscirà con un numero speciale, dedicato a
questo vitale argomento.
* * *
Come ricordate, l’ultima Conferenza distrettuale si era fortemente preoccupata degli aspetti della vita sociale nelle nostre Valli,
e aveva deciso di aviere una nuova Conferenza in autunno. Questa
avrà luogo Giovedì 1“ Novembre a Torre Pellice, e avrà inizio alle
ore 9 precise, con un culto presieduto dal Pastore Giorgio Tourn. Le
assemblee di chiesa dovranno perciò procedere alla nomina dei loro
delegali, e trasmettere i mandati al presidente del Seggio provvisorio. In questa Conferenza udirejno alcune relazioni sul problema sociale alle Valli; dovremo prendere alcune decisioni importanti relativamente alla Pro Valli, e ad altri argoménti aR’ordine del giorno.
*
« L’Eco delle Valli Valdesi » é quest’anno portato in modo tutto
speciale alla vostra attenzione. Seguendo un suggerimento che il Sinodo ha manifestato in un ordine del giorno, la Tavola a e e
rato che questo nostro periodico sia nuovamente pubblicato ogni
settimana, anziché ogni quindici giorei. Purtroppo è noto come il
numero degli abbonati .sia assai ridotto, e raccomandiamo ai Lonci stori di volersi adoperare perché la magpor parte delle lamiglie
senta il dovere di sostenere l’Eco delle Valli.
* * *
Anche la « Settimana del libro evangelico », che verrà organizzata come al solito l’ullima settimana di Novembre, dev essere sostenuta e potenziata. In alcune parrocchie, gli scorsi anni, e stata
nominata una piccola commissione per ogni quartiere, con il compito di visitare ogni famiglia. Dove i Concistori hanno preso a cuore
l’iniziativa, i risultati sono stati soddisfacenti.
^
Quest’anno noi penseremo in modo particolare ai nostri fratelli
di San Secondo, che con tanta impazienza attendono di potersi costituire in parrocchia e di possedere un loro tempio. Purtroppo un
ordine del giorno sinodale impedisce alla Tavola Valdese di mettere
mano a nuove costruzioni, se prima non si è provveduto al finanziamento. Questo sforzo sia compiuto con slancio e con gioia. Ci
conforta in questa speranza, la certezza che questa esigenza è sentita
dal nostro popolo; lo abbiamo visto alla riunione del XV Agosto,
quando i presenti versarono in dieci minuti circa mezzo milione. La
Tavola ci invita ora a dedicare a questo scopo la colletta di Natale.
Preghiamo i Concistori di far sapere al Sovrintendente l’ammontare
di quella colletta, che verrà pubblicata sull’Eco deUe Valli, e che
sarà, ne si.imo sicuri, l’indice eloquente del nostro amore fraterno
e deha nostra solidarietà per i Valdesi di San Secondo.
« » «
.. Purtroppo non abbiamo finito di parlarvi di finanze. (Ma perchè
abbiamo detto «purtroppo»? Non è questo un segno di mancanza
(li vita spirituale e di gioia nel senizio cristiano?). La Tavola Valdese
si trova in questo periodo in gravi difiScoltà finanziarie, e ci ricorda
la raccomandazione del Sinodo di versare periodicamente le nostre
offerte per la cassa culto. Vi invitiamo quindi a volere senza ritardo
inviare un forte acconto, il massimo che vi sia possibile, della vostra
offerta annua. Alla Conferenza distrettuale dovremo riprendere questo argomento, e stabilire i nuovi minimi che le parrocchie dovranno versare per raggiungere la mèta di 21 milioni che ci è stata indicata. Riprenderemo quest’argomento, ricordandoci delle Chiese della Macedonia, di cui l’apostolo Paolo diceva che « in mezzo aUe
molte aff lizioni con le quali esse sono provate, Pabbondanza della loro
allegrezza e la loro profonda povertà hanno abbondato nelle ricchezze della loro liberalità » (2 Corinzi 8: 2).
Ed ora, cari fratelli, mettiamo mano alParatro con grande speranza e grande gioia. Ci conceda Iddio di esserGli fedeli e vigilanti
nell’attesa del Signore che viene.
La Commissione distrettuale
Roberto Nisbet
Ettore Serafino
Gustavo Boucharb
La Tavola Valdese
J^e sedute della Tavola Valdese Jianno
avuto luogo immediatamente dopo jl Sinodo.
fìssa ha provveduto innanzi tutto alla sistemazione del campo di lavoro, disponendo alcuni operai nelle seguenti località:
A Frali; Past. Aldo Comba.
A Rodoretto: Past. Teofilo Pons.
A Angrogna-Serre : Past. Gino Conte.
A Susa-Coazze; Past. Alessandro Vetta.
A Felonica Po: Evangelista Felice Bertinat.
A Sampierdarena : Past. Mario Musacchio.
A Orsara di Puglia; Past. Ernesto Naso.
A Messina: Past. Salvatore Briante.
A Palermo: Past. Pietro Valdo PanasciaJ
A Castelvetrano e altre località della Sicilia; Cand. Giovanni Scuderi.
Ha esaminato il problema della stampa
evangelica, dei Convitti, degli Istituti di
istruzione secondaria e delle finanze, rimettendo di nuovo di fronte alla coscienza delie Chiese l’obiettivp del 1953, vale à
dire Pimpegno di sopperire agli assegni degli operai mediante le contribuzioni annue
ordinarie. Per raggiungere tale obiettive»
raumenlo che il nostro Distretto delle Valli dovrebbe fare è da L. 17.307.100 a L,
21.000.000. Alcune chiese già da tempo hanno raggiunto per proprio conto la quota
che è loro richiesta; altre devono fare uno
sforzo notevole per raggiungerla.
Bono state nominate varie Cominissioni
di studio e vari Comitati per la direzione
degli Istituti affidati alla Tavola Valdese;
quali l’Istituto Gouid, l’Istituto Evangelico
Femminile di Firenze, la Casa delle Diaco,
nesse, l’Asilo dei vecchi di Vittoria, la
Claudiana.
TRA LIBRI E RIVISTE
Kdmond Jacob : Théologie de l*Ancien Testament ■ Editions Delachaux et Niesllè
Neuchâtel - fr. sv. 12,
La stampa evangeiìcu all’estero ha annunziato con grande rilievo e con particolare lavore la comparsa di questo volume
dedicato ad una chiara e documentata espoaizione della teologia dell’Antico Testamento. Vogliamo anche noi sottolinea
re il valore e Timportanza dell’opera del
Prof. E. Jacob, dottore in teologia della
Università di Sirasljuigo.
La teologia dell’Antico Testamento è
una disciplina relativamente recente, come
scienza autonoma, staccata dalla dogmatica a cui è stata per molto tempo indissolubilmente legata. Essa è l’esposizione sistematica delle nozioni religiose specifiche
che si trovano nell’Antico Testamento e ne
costituiscono la proionda unità.
* Lo studio di queste nozioni non è scopo
a se stesso, ma conduce al Urislo del Nuovo Testamento, poiché è ùel Cristo che è
portato a compimento quanto è manifestato nella storia e negli eventi dell’Antico
Testamento.
Il volume è diviso in ire parti: Gli aspet.
it caratteristici del Dio dell’Antico Testamento —^ L’azione del Dio nell’Antico Testamento — Contestazione e trionfo finale
dell’azione di Dio, Quando si pensa ai prO"
blemi che la presenza di Dio e soprattutto
certi aspetti della Sua azione sollevano e
pengono davanti alla coscienza del credente, si comprenderà il valore di un opera
corno questa, che vuole darci una visione
d’insieme e, al tempo stesso, una chiarificazione di nozioni di uso corrente ma non
sempre retlamente intese, come quelle della santità, della giustizia, della fedeltà,
dell’amore, della collera, della sapienza di
Dio. E poiché l’azione di Dio si svolge sempre nella storia e nella nostra umanità, una
teologia dell’Antico Testamento non può
fare a meno di dedicare, come ha fatto
questa, molte pagine all’uomo, al popolo
d'Israele, alle istituzioni di quel popolo.
Agli studiosi di discipline teologiche e
bibliche raccomandiamo questo volume per
la sua novità e per la sua autorità, e. r.
Geobges Marchal; L’Apótre Pierre et Rome - Les Cahiers de Foi et Vérité - E
ditions Labor et Fides ■ 23 Grand Rue Genève - fr. sv. 2.
11 problema delle origini del Papato e
perciò anche del fondamento della Chiesa
è cliiaramente esposto in questo opuscolo
di 10 pagine. La brevità impetlisce naturai
UNA RIVISTA
La « Socielé Calviniste » di Francia pubblica una rivista di carattere teologico e
pratico al tempo stesso intitolata
La Revue Réformée
ad UBO dei Pastori e dei fedeli i quali vogliono conoscere cd approfondire i fondamenti della fede riformata e la loro appUcazione nelle realtà della vita ecclesiastica
e sociale.
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L’ultimo numero della rivista è dedicato a questo argomento:
Le Minislère de l Eglise auprès
des malades
a cura del Prof. Pierre Lestringant, Decano della Facoltà teologica protestante di
Parigi.
Inviare gli abbonamenti al Past. E. Rosfan - Via dei Mille 1 - Pinerolo.
niente un profondo esaiup della questione,
ma i testi tiiPlici e storici auaotti nveiano
,a iragiiila (leii’asserzione secondo cui Pietro sarebbe venuto a Roma come vescovo
e vi avi enne esercitato per moiti aimì l'autorità di primo Papa. L’esame delia controversia comessionaie è accompagnata da
sentiiuemi di rispetto e di canta, un opuscolo di tacile lettura, utile per studi e
eonierenze. e. r.
■ , ■ ■ r ii:. -1
i Dèavtlle Walkeh; William Carey : missionario, piónieté iii India - Casa Editrice Eaitista - Piazza in Lucina 35 - Roma.
■ 0 -( ■ i * ■
E’ una biografia ffi polui she Tautere definisce «il pin grande ed il p*ù. versaLÌle
dei missionari cristiani del tempo moderno ». La vita e l’opera del Carey si dividono in due grandi periodi: quello inglese
in cui, quasi solo, dìttontò e sconnsse la
generale indiiterenza ed ostilità all’ideale
missionario, e quello indiano durante il
quale attuò le sue idée, sviluppando quasi
ogni torma di stazione missionaria, tradu
cenno le Scritture in numerose lingue, fon
dando una splendida scuola cristiana e gua
dagnaiido la stima di tutti i governatori ge
Iterali. Egli rimosse le missioni dal campo
delia politica e del commercio e diede loro una base cristiana, bbera da ogni altra
interierenza.
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Vé. A. Visser’t Hooft: Notre tâche oecuménique à la lumière de l’histoire - Association Foyer John Knox - 8 Av. Calas ■ Genève.
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ferenza pronunziata dal Segretario del Con.
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Ginevra, destinato a diventare un luogo di
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ATT E N Z i O N EÍ
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sarà di L. 1000.
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4
4 —
L’ECO DELLE VALU VALDESI
Lb vocb delle nestre Cemunlte
AVVISI
Serrez l’Eterne I
arec \me
La joie élève le ton de la
vie spirituelle.
C’est du fonds de joie que
goûte, au dedans^ un coeur attaché à Jésus-Christ, que sort
le dévouement enthousiaste et
fécond. En son absence, l’activité la plus exacte, la mieux
réglée, est comme un paysage.
aux lignes correctes, mais sans
soleil...
La vraie joie est toujours caractérisée par l’éveil de tendances altruistes...
Il ya l’élan de la joie, il y
a de l’héroïsme dans la joie...
Il y a Un désir d’action sociale dans la joie...
Avec Un coeur joyeux aucun
travail ne lasse, aucun fardeau
n accable. L’âme joyeuse peut
répéter à son Dieu ce que lui
disait IVhitefield au soir de sa
vie :
” Seigneur! je me suis fatigué à ton service, mais je ne
me suis pas fatigué de ton
service ”.
Bobbio Pellice
— Il 22 ottobre è stato celebrato il matrimonio di Peyrot Carlo (Torre Pellice)
e di Re Susanna (Reymound). Rinnoviamo
agli sposi i nostri migliori augmi di felicità nel Signore,
— Gì congratuliamo con la signorina
Mondon Marta la quale, ultimamente, ha
conseguito il Diploma magistrale.
Pinerolo
La chiesa si prepara a riprendere tutte
le attività interrotte durante i mesi estivi.
Ha celebrato un culto di Santa Cena la
prima domenica di ottobre ed ha accolto
al culto del 14 ottobre gli alunni delle
Scuole Domenicali e dei corsi di catechismo, insieme con i loro genitori, per un
comune atto di adorazione di Dio nella
preghiera e nella meditazione della Sua
parola.
—- Le lezioni di catechismo inizieranno
sabato 20 ottobre, mentre il culto di domenica 21 ottobre sarà dedicato alla gioventù. I giovani parrocchiani sono caldamente Invitati a trovarsi nella sala del
tempio aUe ore 10 per prendere parte al
culto. Nel pomeriggio, D. v., sarà effettuata una breve gita sulla collina di Pinerolo.
— I coniugi Bartolomeo e Margherita
Subilia hanno celebrato domenica 14 ottobre le loro nozze d’oro, partecipando al
culto. Il Pastore ha loro rivolto alcune parole di felicitazione e di augurio a nome
di tutta la comunità.
— Sono stati battezzati Daniela Giuseppina Casetta (Pinerolo) e Dino Rostan
(San Secondo).
Il 29 settembre il Pastore ha unito in
matrimonio Bianciotto Leonte (Villar Perosa e Long Olga (Ponte S. Martino).
Il 10 settembre ed il 9 ottobre due cortei funebri hanno accompagnato al cimitero la spoglia mortale di Maria Luisa Morei nata Long, deceduta improvT'isamente
all’età di 42 anni, e quella di Mario Colleoni, di anni 30, deceduto in seguito a
grave incidente stradale.
Ore di gioia e di dolore si alternano
nella vita delle famiglie. In ognuna di esse il Signore sia presente per benedire le
nostre esperienze e volgerle al nostro vero
ed eterno bene.
Proli
Battesimi. Domenica 23 settembre è stata battezzata Carmen Blanc, figliuola di
Pasqualino Blanc e di Suzy Grill. Durante
il culto del 7 ottobre i coniugi Bruno ed
Elena Genre hanno presentato al Battesimo il loro Renzo. Chiediamo a Dio di
benedire questi fanciulli e di dare ai loro
genitori e padrini la saviezza necessaria
per educarli cristianamente.
Matrimonio. Sul matrimonio di Emilio
Barus e Ines Ghigo è stata invocata la benedizione divina il 22 settembre nel nostro tempio. Anguria agli sposi ogni bene
sotto lo sguardo di Dio.
Decesso. Dopo un breve aggravarsi di
Inngiie sofferenze è deceduta al Cougn la
nostra sorella Luisa Tron ved Grill in età
di ottant’anni, la sera del 6 ottobre. La nostra simpatia cristiana accompagna il sig,
Roberto Grill, figlio della defunta, e gli
altri parenti.
Insediamento del Pastore. Il pastore Aide Comba, designato daUa Tavola quale
conduttore di questa parrocchia, è stato
insediato domenica 30 settembre in un culto presieduto dal pastore Roberto Nisbei,
Sovrintendente del I Distretto. Il sig. Nisbet lia ricordato le difficoltà incontrate
dalla Tavola nella sistemazione del campo di lavoro e ha detto la sua soddisfazione per il fatto che la parrocchia di Prali
potesse essere affidata a un conduttore che
non ha altri obblighi pastorali; ha menzionato i sette anni di attività che il pastore Aldo Comba ha svolto in precedenza nelle colonie valdesi dell’America del
Sud ed ha infine fatto voti per il progresso spirituale dì questa comunità. 11 nuovo pastore ha quindi pronunziato il sermone.
Convegno di teologi ad Agape. Dal 2 al
ottobre si è svolto ad Agàpe un convegno di professori di teologia delle Facoltà
protestanti di Francia, Svizzera (di lingua
francese) e Italia. Gli studiosi, dei quali
molti godono fama internazionale, hanno studiato argomenti attinenti alle loro
specialità; parecchi di essi hanno approfittato del loro soggiorno in mezzo a noi per
visitare il nostro storico tempio
Prarostino
Sotto il segno della Grazia. Il Santo Battesimo è stato dato a Ines Giovanna Pa
schetto di Ernesto e di Gay Olimpia (F’or
tuna) il 16 settembre; Marina Fornerone dì
■^alter e di Arraellino Lilia (Massera) il
2i settembre; Mara Druelta di Roberto e
di Avondet Ida (S. Germano) il 23 settembre; Ivano Maero di Cesare e di Long Lidia (Pralarossa) il 3Q settembre.
Possano questi fanciulli crescere nella
grazia di Dio e nella comunione della
C.hiesa, circondati di buoni esempi, di sani
insegnamenti e di assidue preghiere.
Uniti nel Signore. Abbiamo invocato la
benedizione del Signore sulla unione matrimoniale di Comba Riccardo (Inverso Porre) e di Pastre Dina (Grill) l’8 settembre,
di Paschetto Silvio (Grotta) e di Avondet
Ilda (Meme) il 29 settembre; di Forneron
Erico (Sarei) e di Forneron Amelia (Gayot^
il 6 ottobre.
li Signore colmi questi sposi delle riichezze della Sua grazia; li santifichi in modo che possano compiacergli in ogni cosa.
Nella Casa del Padre. Dopo due anni di
infermità, sostenuto validamente dalla sua
fede nel Signore, è deceduto Paolo Paschetto ICiabot) aU’età di 84 anni.
La Chiesa ricorda la serenità di questo
nostro fratello in fede, ed esprime alla vedova, alla figlia e ai parenti tutti, nel lutto pensieri di viva simpatia cristiana.
Assemblea di Chiesa. H Concistoro ricorda a tutti i membri della Comunità la
Assemblea di Chiesa che avrà luogo, D. v.,
domenica 28 ottobre nel corso del culto.
Intervenite numerosi.
Villasecca
Accanto alle consuete attività estive della nostra Parrocchia, abbiamo anche noi
avuto il piacere di ospitare, sia pure per
uu solo mezzo pomeriggio, i fratelli sudamericani, i quali sono lìassali fra di noi
il 7 Agosto. Nessuno proveniva direttamente dalla nostra zona, ma parecchi di
essi conoscevano dei Peyronel e dei Viglielm ed altre famiglie provenienti da
questa Parrocchia. Una nota caratteristica
di questa ultima famiglia è consistita nella presenza di due membri di suoi rami estremi che, giunti dalla Danimarca e dal...
Giappone domandavano notizie di parenti
uruguayani intorno ad una tazza di thè ai
Chiotti !
La gioventù della nostra Parrocchia ha
voluto lasciare ai nostri fratelli un ricordo
del loro passaggio fra di noj offrendo a
ciascuno una riproduzione delle caratteristiche fontane montanine con la vasca in
legno, eseguite da un gruppo di giovani
in collaborazione col Pastore.
— Le riunioni agli alpeggi hanno avuto
il solito ritmo e sono state —■ eccezionalmente davvero — quasi tutte favorite dal
bel tempo che ha voluto rompere la tradizione degli acquazzoni a St. Thomas (Alharea). Come al solito queste riunioni hanno dato luogo ad incontri fraterni e lieti
di giovani e di nostri amici e parenti ritornati alle Valli dalla pianura o dall’estero.
— Il Pastore, che è stato assente alcune
domeniche a causa di due puntate in Olanda ed in Germania per conto della Chiesa,
è stato sostituito da due collaboratori già
conosciuti dalla Comunità: Daniele, dell’Ospedale di Pomaretto e Archimede di
Agape cui desideriamo rivolgere il nostro
ringraziamento.
— 1 ragazzi delle diverse scuolette di
quartiere hanno ripreso la cartella, libri e
quaderni da alcuni giorni. Abbiamo rivisto con piacere alcuni insegnanti già conosciuti gli anni passati ed alcuni fra di noi
per la prima volta. A tutti auguriamo un
lavoro proficuo e incoraggiante per tutto
l’anno nella speranza (ahimè, piuttosto utopica) che essi possano rimanere in queste sedi per tutto l’anno e non abbiano,
loro, a riprendere la via sempre penosa dei
molti spostamenti ed i nostri ragazzi a dover cambiare insegnanti e metodi una mezza dozzina di volte durante l’anno.
Mercoledì Ifl Ottobre i ragazzi della nostra zona si sono recati a Perrero per la
inaugurazione dell'anno scolastico cui hanno partecipato, per la parte religiosa, i
Pastori delle due Parrocchie di Perrero e
Villasecca, e, per In parte civile, il Corpo
Insegnante e le autorità civili e religiose.
Hanno preso la parola la Sig-na Flamia
(Scuola dei Chiotti) che ha parlato ai genitori presenti della collaborazione f)ra
scuola e famiglia in vista di una educazione efficace e profonda dei nostri ragazzi; il Maestro Pascal (Maniglia) che ha
fatto il punto su alcuni problemi di minor portata, ma che hanno la loro importanza cd ha fatto delle raccomandazioni
assai pratiche alle famiglie; il sig. Tessere,
in rappresentanza del Sindaco, che ha illu.strato quanto gli Amministratori civici
Si attendono e dalla Scuola e dalle famiglie in questo campo.
COMUlVICdTa MCE
Il Convegno autunnale di ripresa, per il
Gruppo Valli, avrà luogo, Dio volendo, a
Villar Pellice il 28 ottobre, e tratterà della
(I Relazione sui libri di religione in uso alle Valli ».
11 programma della giornata comprentic .ni mattino, culto e pranzo in comune;
al pomeriggio il vero e proprio convegno
alle 14,30 nella sala delle Unioni gentilmente concessa.
Per un eventuale servizio di pullmann
si ricevono le prenotazioni presso la segreteria delFA. I. C. E., via Maetteotti 18.
Torre Pellice.
AGAPE, 15 - 16 SETTEMBRE
Il Convegno dei Monilori
La prima sera si è avuto una discussione sui problemi organizzativi
che si presentano nelle varie Scuole
Domenicali : problemi particolari
per quelle di città, di campagna, di
montagna, problemi comuni a tutte.
Si è avuto uno scambio di idee sul
modo di risolvere quelle diiBcoltà
cornimi in rapporto anche al programma, agli strumenti messi a disposizione dei monitori e alla facilità di trovare monitori più o meno
preparati e coscienti.
La domenica mattina il pastore
F. Sommarli ha tenuto uno studio sul
concetto di gruppo e sulla sua funzione, mettendo in luce i pregi e i
difetti di entrambi i sistemi ora in
uso : accentramento nelle mani di un
responsabile, decentramento nei vari gruppi. Ci è stato ricordato che la
Bibbia per essere annunziata deve
prima penetrare, convincere chi se
ne fa messaggero.
Il pomeriggio una conversazione
del pastore Valdo Vinay ci ha mostrato come una lezione della Scuola
Domenicale non debba essere scolastica; ma sempre annuncio della misericordia di Dio.
La Sig.ra Delia Bert ha parlato
della « Retraite per Monitori » che
ogni anno si tiene in Alsazia.
Il messaggio comune emerso da
tutto ciò che abbiamo udito, sia nelle riimioni ad Agape, sia nel culto
a Prali, mi pare consista nel fatto
che ciò che s’insegna nella Scuola
Domenicale è l’Evangelo, è Cristo e
il Regno di Dio. Funzione della
Scuola Domenicale non è quella di
formare delle creature tradizionalmente religiose, come pure non si
tratta solo di far sì che i bambini
abbiano qualcosa di analogo al cullo degli adulti. La Scuola Domenicale deve dar loro l’Evangelo, la base su cui possano costruire la loro
vita. Funzione della Scuola Domenicale è l’evangelizzazione, poiché
qui sulla terra si tratta di evangelizzare le nazioni, perciò l’importanza
della Scuola Domenicale non dev’essere sottovalutata nè dai monitori nè
dalla chiesa tutta. E se si parla d’importanza si parla anche di responsabilità: i testimoni debbono testimoniare. Affinchè l’insegnamento sia
messaggio, non dobbiamo farne nè
una legge etica, una serie di comandi: tu devi fare, tu non devi fare,
nè la narrazione di un bel racconto.
Non si tratta neppure di una serie
di problemi didattici, di sistemi per
avvicinarsi ai bambini, di far sì che
imparino a memoria una lezione.
Perchè si evitino questi pericoli, per
mettere semplicemente la Buona Novella davanti ai ragazzi in modo che
la sua forza possa agire interamente, bisogna sentire tutta la responsabilità del non rendere o del rendere
male la propria testimonianza. Anche gli incontri tra monitori sarebbero forse più utili qualora, oltre a
discutere se concedere cinque minuti di più al canto o alla lezione, se
n,e facesse un’occasione per comprendere meglio la Parola da annunziare, per edificare insieme.
Io credo che il valore di questo
nostro incontro ad Agape sia d’aver
ricordato il perchè del lavoro da
svolgere nel prossimo anno e di aver
ridato perciò forza e volontà di compierlo. G. G.
PETTINATRICE
Genre Rita
Via Balziglia 39 - Pomaretto
Direttore: Prof. Gino Costabel
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di
Pinerolo con decreto del 19 gennaio 19.S5.
Agli Insegnanti ed a; ragazzi delle nostre scuole rinnoviamo l’augurio di un anno di studi sereno e fecondo di risultati.
— Due bambini hanno ricevuto il Battesimo: Laura Giordan di Enrico e Guglieliiiet Albertina, ritornata coi genitori nella Valle d’Aosta, e Valter Peyrot di Elio
cd Elvira Laggeard (Trossieri). Altri due
bimbi sono venuti ad allietare le loro famiglie: Walter Michelin Salomon (Chiotli; e Emilio Gardiol (Trossieri). Il Signore
benedica questi bimbi ed i loro genitori.
— 11 30 Agosto a Roccia di Faetto velìiva celebrato il funerale di Elvira Refourn, tolta alla sua famiglia in tenerissima età e tre giorni dopo all’Albarea una
gran folla si riuniva per le esequie deUa
nostra sorella Augustina Barus, addormentatasi nel Signore a 81 anni dopo lunghi
mesi di malattia. Sulle famiglie afflitte
scendano le consolazioni dello Spirito di
Dio.
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lamente assai prolungato), giovani mano
vali come aiuti nell’industria o nell’edi
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aiuto di casa o lavoranti alle mense aziendalj o neil’indnslra dell’alluminio.
Inviare segnalazioni compiete (età, capacità, posti ricoperti o mansioni assolte)
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Interno L. 1.000
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Uscirà settimanalmente a jiartire
ila Dicembre.
Redattore: Ermanno Rostan
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tei. 2009
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
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Tipografia Subalpina - s. p. a.
Torre Pellice (Torino)
« Notre cité à nous est dans les
deux » Phil. 3: 20.
Le Seigneur a rappelé à Lui notre biennimée soeur et tante
Junine Rostan Veuve Pascal
décédée à l’âge de 93 ans à Florence.
Sa soeur Jeanne Lantaret-Rostan, ses nièces Linti, Marguerite et Lydiette et la jamille Pascal annoncent son départ, confiantes dans la grâce de Dieu.
Florence, le 6 Octobre 1956,
via delle Forbici 12.
Giuseppe De Biasio, sensibile alla dimostrazione di solidarietà ricevuta in occasione della dipartenza pel Regno dei Cieli
della .•iua carissima sposa
Silvia De Biasio - Pascal
ringrazia .sentitamente tutti gli amici che
hanno preso parte al suo grande dolore.
Losanna, 15 settembre 1956
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