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Bibliotscá VaMeáá ' ''
T0*^la PSLLICS""^^
( Torillo)
DELLE VALLI VALDESI
Quindicina!a
delia CIdesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXXri — Num. 24
Una copia L. 20
ABBONAMENTI
{
£!co.
L. 000 per rìnterao
L. 1000 per Testerò
e La Luce:
L. 1000 per Tinterno
L. 1000 per Testero
I Spedisa postale II Groppo
I Caml)io d’indirizzo Lire 30,—
TORRE PEIXICE, 21 Novembt« 1952
Amaain. Claudiana Torre Pelliee -C.C.Pa 2-17537
11 nuovo tempio ìnquguroto a Milano
pericole per «l’itale genti ». E un
po’ alla volta, lutti si avviano al
pranzo. I delegati esteri, i membri
della Tavola Valdese, i Pastori, sono stati ospiti grati 0 certamente anche graditi del Consiglio di Chiesa
di Milano in un ristorante cittadino;
atmosfera simpatica e accogliente,
brevi messaggi del Moderatore, dei
Pastori E. Rostan, A, Ribet, C. Lupo e dell’Aw. Leonardi; poi, quasi
di corsa, di nuovo al tempio per la
seconda parte del programma di inaugurazione.
Il corleo guidalo dal '■Moderatore entra nel nuovo Tempio
Abbiamo ancora davanti egli occhi nostri la visione di una bella, radiosa giornata di sole od il ricordo di una non meno beila giornata di comunione fraterna nel vincolo della fede e delPallegrez/a cristiana.
La comunità Valdese di Milano,
verso cui in questi anni trascorsi,
chiede, sorelle ed^amiche hanno rivolto il loro pensiero in segno di solidarietà, non si è sentita sfila dc>menica 9 novembre; ha avuto, è vero,
la grande, gioia di inaugurare il suo
Tempio, nuovo ed anche bello, austero nella semplicità e nella sobrietà delle sue linee architettoniche,
degno luogo di culto e di spirituale
adorazione; ma s’è vista pure circondata da una vera folla di Valdesi accorsi da varie parti d’Italia e in modo speciale dalle Valli, di cui alcune parrocchie, come Pinerolo, Torre Pelliee, San Germano Chisone erano largamente rappresentate.
Giornata di festa, dunque, e giornata di edificazione cristiana. Per
quanto il culto di inaugurazione sia
annunziato per le ore 10,30, già alle
9,30 il pubblico incomincia ad affluire in chiesa ed a prender posto
nei nuovissimi banchi. In fondo,
sulla parete e al di sopra dell’antico pulpito della vecchia chiesa di S.
Giovanni in Conca, si delinea luminosa la croce, segno di una fede e di
una certa speranza. Non si possono
evitare i saluti e quanti! Amici e conoscenti di chiese evangeliche d’Italia, ma anche amici e delegati venuti dall’estero, particolarmente dalla
Svizzera.
A poco a poco il tempio si colma
di gente in ogni spazio ancora libero; le persone in piedi sono altrettanto numerose quanto quelle che
hanno trovato a sedere. Anche la sala vicina è affollata ed i presenti
possono seguire •! culto mediante
un altoparlante. Ed il corteo entra,
preceduto dal Moderatore, dietro il
quale seguono i Pastori presenti, e
non sono pochi, i delegati esteri,
membri del Consiglio di chiesa
Milano; il loro posto è ai due lati
del pulpito.
Poi, seguita dall’attenzione della
nostra assemblea, si svolge la liturgia della confessione dei peccati e
della dedicazione del tempio; il canto della umiliazione e della lode esprime in una sola voce Taiiima della comunità raccolta. Dopo aver deposto sul tavolo la nuova Ilibbia. aperla davanti a tutti e ad ognuno come un annunzio ed un perenne richiamo alla fonte della Verità, il
Moderatore sale sul pulpito e predica la Parola di Dio, meditando alcuni passi del Salmo V, adatti a fissare
il pensiero di tutti su queste due
realtà fondamentali: è per la benignità di Dio che siamo entrali nella
Sua casa per adorare, pur sapendo
che l’adorazio'ne di Dio non è vincolata dall’esistenza di un luogo speciale di culto; d’altra parte, poiché
il tempio è il luogo che l’Eterno ci
indica come casa di adorazione e di
raccoglimento, è ^overqsó ricordare
che qui dobbiamo incontrare Iddio
nella Sua santità e adorarlo nel Suo
limore.
La Corale della Chiesa di Milano
è presente con due cori egregiamente eseguiti sotto la direzione del doti.
Manlio Gay.
Al termine del culto, il Pastore
Alberto Ribet esprime la gioia della chiesa valdese di Milano per l’opera che è stata compiuta a lode di
Dio e per il bene della comunità; le
sue parole, però, sono anche una e
L’ampia galleria attorno all’organo è occupata dalle Corali di Torre
Pelliee e San Germano (signore e signorine in costume Valdese) e da una Corale Svizzera di Zurigo. L’organo ci fa gustare melodiose armonie.
Il Moderatore apre la riimione
con un messaggio introduttivo in cui
consegna ufficialmente al Consiglio
di Chiesa di Milano il nuovo tempio, dopo anni di ansietà e di attesa, con l’augurio che il Consiglio si
serva del tempio per l’edificazione
della Chiesa. Presenta e saluta i va
spressione di gratitudine a quanti
sono stati sensibili al vincolo della
solidarietà cristiana, particolarmente al Consiglio Ecumenico delle
Chiese, alla Chiesa Presbiteriana
degli Stati Uniti, ai fedeli amici della Svizzera, oltre che alle comuintà
Valdesi d’Italia.
Poi, lentamente, si sfolla; all’uscita, via Francesco Sforza è bloccala dalla « sesta colonna » protestante; il pubblico si ferma a guardare
con interesse questa strana popolazione evangelica che sorride con cordialità'e non sembra costituire un
Valdese: il Past. Micheli, rappresentante del Consiglio Ecumenico; i
sigg. Hodel, Prof. Kessler, Past.
Ruhoff, A. Bruder di Zurigo; i Past.
Ch. Freundler di Losanna; Bovon,
Presidente del Conseil S5aiodal de
l’Egiise Nationale du Canton de
Vaud; H. Berthoud Direttore de La
Vie Protestante; i Sigg. E. Pasquet e
J. Picot di Ginevra e vari altri. L’anziano Bonetti, del Consiglio di Chiesa, dice con commozione quanto
sente nel cuore, in comunione colT
tutta la comunità, in questa ora che
è sopratutto ora di riconoscenza: al
Signore, alla Chiese sorelle d’Italia
e dell’Estero, alla Tavola Valdese,
all’ing. V. Ravazzini, al Past. A. Ribet.
Un po’ alla volta, per più di due
ore, i messaggi continuano e. l’assemblea rimane compatta. Le Corali svolgono il loro programma; particolarmente solenne è il canto del
Giuro di Sihaud eseguito dalle Corali riunite e ascoltato dall’assemblea
in piedi.
( continua
pauina)
di
Dedicazione del nuovo Tempio presieduta dal Moderatore
ri delegati esteri ai #uale consegna
còiné''Ì‘ico'tdÒ uli''àl '^òfià'*
La Casa di Dio
« Per la grandezza della tua benignità io
entrerò nella Tua casa, e volto al .'empio
della Tua santità, adorerò nel Tuo umore »
(Salmo 5: 7).
Coluiche Così si esprimeva èra il re Davide e nel momento 'nel quale egli così effondeva l’anima sua nella preghiera, era fuggiasco, insidiato dai suoi nemici...
Ed ecco, in risposta alla sua preghiera, Dio gli dà il convincimento
interiore che, nonostante la precarietà della sua situazione, egli sarà
ricondotto nella sua terra e reintegrato nella sua posizione. Giorno
verrà nel quale egli potrà varcare di nuovo la soglia della casa di Dio,
e questo fatto sarà per lui una prova evidente della grande benignità
dell’ Eterno,
Noi non ci troviamo nella situazione del re Davide, non siamo lontani dalla nostra terra, fuggiaschi e raminghi. Eppure, ci sono state
circostanze nella nostra vita, nelle quali abbiamo sentito come lui...
E non è forse lo stesso sentimento che avete provato voi tutti, cari
membri della Comunità di Milano, quando il vostro Tempio è venuto
a mancarvi, il vostro antico Tempio, nel quale eravate abituati a raccogliervi per ricercare la comunione col Signore, nell’ambiente che vi
era caro, perchè, ricco di ricordi, parlava in modo particolare al vostro cuore?
Ed ora che la preghiera è stata esaudita, ora che la speranza e stata realizzata al di là di ogni nostra previsione, noi tutti che abbiamo
varcato la soglia di questo Tempio, rallegrandoci dell’opera bella e
compiuta in ogni cosa, vogliamo porre mente a questo fatto, e non dimenticarlo più: il venire qui per ricercare la comuniorie col Signore,
il varcare la soglia di questa casa, l’essere assidui qui nel Tempio e
frequentarne le assemblee, costituisce, non solo in questo momento,
ma sempre, tutto il tempo della nostra vita, un privilegio che Dio ci
accorda, un segno della grandezza della sua benignità...
* * *
L’aver compreso questo, ci aiuta a comprendere con quale spirito
e Con quali sentimenti nell’animo, noi dobbiamo raccoglierà qui.
Convinto di poter entrare nella casa di Dio, unicamente perchè
Dio gli usa misericordia, Davide sentiva di non poter rispondere a questa benignità di cui era l’oggetto, altrimenti che con un profondo sentimento di timorosa adorazione:
La folla davanti al Santuario alla fine del culto
« volto al Tempio della tua santità, dice egli, adorerò nel tuo
timore ».
Il Tempio è chiamato il Tempio della santità di Dio, non perchè
qui ci siano dei segni o dei simboli materiali della divinità, come in
altri Templi.
Nel nostro Tempio non ci sono che delle mura nude, ma se questo è il luogo dove Dio ci chiama a convegno, noi dobbiamo ritenere
che qui possiamo veramente incontrarlo, e non possiamo incontrarlo
che quale Egli veramente è, cioè un Dio Santo.
Noi sappiamo che Egli conosce i pensieri più reconditi e l sentimenti più riposti del nostro cuore.
Egli sa con quale animo noi veniamo qui, e lo sappiamo anche noi.
Noi ci veniamo col nostro peccato e con la nostra miseria, con
tutto il peso delle nostre trasgressioni e delle nostre infedeltà, pur sapendo che Egli è Santo e che non può tollerare la vista del male, pur
sapendo che non ci può essere comunione fra Lui e noi, così quali siamo.
E nondimeno ci veniamo lo stesso, perchè abbiamo fiducia nella
Sua Parola, ci veniamo per confessargli il nostro peccato e per essere
ricreati dalla Sua Parola che vivifica e mediante la potenza dello Spirito santifica.
Noi portiamo qui in offerta la nostra umiliazione e la nostra fede,
e Dio, nella Sua grazia, ci dà la realtà delle promesse della Sua Parola.
Se così è veramente, noi allora qui veniamo per adorare nel Suo
timore.
(Dal sermone del Moderatore nel Tempio di Milano).
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L*ECO DELLS VALU VALDESI
ISTRUZIONE ALLE VALLI
Il bell’articolo di Levi Dosio sul
n. 22 di questo giornale mi ha colpito in particolare per lo spirito che
lo informa, attraverso il quale è facile notare quel sentimento di dedizione e di sacrificio che ha distinto
tante generazioni di insegnanti delle nostre Valli e che oggi ancora si
ritrova nella classe attuale dei nostri
docenti; sentimento che ha determinato la loro vocazione e che è il più
Torte incentivo nella"carriera a volte
ingrata e difficile di maestro elementare.
L’articolo di Dosio può dare la
stura a molte osservazioni e discussioni, ricco com’è di elementi attuali e-vitali: a me personalmente dà
modo di parlare qui-di un mio vecchio « chiodo », al quale già in altra sede ho accennato, ma che mi
pare giusto di porre davanti all’opinione dei lettori dell’Eco. Si ^atta
della necessità, chè tale io la considero, di organizzare per le nostre
popolazioni rurali dei doposcuola
integrativi
•iientare.
1 ragazzi alla' fine
\ della scuola
Mi spioverò brevemente. Se esaminiamo un momento la sorte dei
bambini usciti dalla scuola elementare, non ci può sfuggire quanto i
loro livello culturale rimanga basse
e inadeguato: fatta eccezione di alcimi centri delle nostre valli doVe le
possibilità di aumentare o di conservare ciò che la scuola elementare
ha dato, nella maggior parte delle
nostre parrocchie, il ragazzo di dodici, al massimo quattordici anni,
lasciato il banco della scuoletta de!
paese o del quartiere, non ha a sua
disposizione nessun mezzo per conservare il piccolo patrimonio passatogli dal maestro; in casa libri e
giornali ce ne sono pochi, e inadeguati alla sua età; biblioteche locala, pochissime, antiquate, impopolari. Sicché il ragazzo cresce dimenticando quello che ha imparato sui
banchi di scuola, la sua intelligenza
si isterilisce, limitata cóme, è al suo
piccolo mondo, e prima che ii ragazzo sia diventato uomo, ed abbia
bisogno di leggere o scrivere, la sua
capacità di afferrare i più semplici
problemi sarà già di molto limitata
o annullata: cervello povero, cultura meno che elementare, ecco il nostro ex-scolaro a vent’anni _
Non è una visione pessimistica la
mia: lo sanno coloro che vivono a
contatto quotidiano con la nostra
gente, i pastori quando devono inse
gnare il catechismo, i maestri nei
loro contatti con le famiglie, ecc.
l'atte le dovute eccezioni, possiamo
affermare che il livello culturale
delle popolazioni rurali delle Valli
è assai misero, preoccupante, pieno
di incognite.
Necessilà del doposcuola
Bisogna cercare di rimediare: la’
nostra Chiesa, a cui i problemi della cultura e della istruzione sempre
sono stati cari, deve porsi la questione e studiarla, e risolverla: si affrontano oggi in mezzo a noi i grossi
problemi culturali, teologici, politici, e si dimenticano che ci sono dei
paria della cultura, dei poveri diavoli di contadini che non possono
capire, senza averne alcun torto;
stiamo creando una classe di dottori e di teologi, e va molto bene, ma
dobbiamo anche creare un pubblico capace di intenderli o almeno di
seguirli.
A mio modesto avviso, la soluzione può trovarsi soltanto nell’istituzione libera e privata di corsi postelementari serali in tutte le nostre
parrocchie e quartieri. Quando parlo di corsi postelementari penso a
una specie di doposcuola, durante
il iquale il docente, conscio di aver
‘a che fare con dei ragazzi e dei giovanotti, non pretenderà tanto l’esecuzione di un preciso programma
didattico, pignolò e noioso per i
suoi allievi, non richiederà dei compiti a casa e non urterà la suscettibilità dei giovani, ma sarà piuttosto
pronto a volgere la loro attenzione
su problemi di vita pratica che le
singole condizioni di ambiento gli
daran modo di affrontare, renderà
varia la sua lezione con l’alternare
degli argomenti e vorrà soprattutto
tendere il massimo dei suoi sforzi
a far ragionare e parlare gli allievi.
Non posso qui entrare nei particol ari, per cui mi dichiaro del resto
non abbastanza competente, ma
sopratutto mi pare che l’insegnante
deva avere a sua disposizione anche
due sussidi didattici di primaria
importanza: una bibliotcchina adatta, e, saltuariamente, un apparecchio da proiezione con cui presentare al suo uditorio dei documentari di genere vario e interessante.
Naturalmente, quanto si è venuto
esponendo, comporta la soluzione di
una serie di prohlemi importanti :
prima di tutto, quello finanziario.
E’ ovvio infatti che tutto questo co
i II problema posto dal nostro collaboratore, il prof. Armand Hugon, come già dal
Maestro Dosio, è di vitale importanza per
la nostra popolazione; siamo loro grati di
averlo sollevato e speriamo che la sua soluzione sia cercata con buona volontà:
La Chiesa, mediante la sua Amministrazione, ha avuto molto a cuore nel passato
l’istruzione elementare. I tempi erano diversi, le scuole erano alle dipendenze del-,
la Chiesa, in mancanza di un ditetto interesse statale. Crediamo che anche oggi la
Chiesa non possa non tener conto della situazione descritta dal prof. Armand Hugon,
corrispondente alla realtà dei fatti. E ciò
a tutto vantaggio del livello culturale, morale e spirituale della nostra popolazione.
Ci sia ugualmente permesso di dire che.
in questo campo, non si dorrebbe aspettare tutto dall’Amministrarunt della Chiesa, già carica di altre reipunsabìlità e di
altri compiti. Le iniziatile dovrebbero essere locati, con attivo ivleressamento di
molti Valdesi non insensibili ai problemi
dell’istruzione elementare e della cultura
in generale. Purtroppo, salvo rare eccezioni (e si tratta poi sempre delle stesse persone) la nostra classe media e professionale non è delle più attive; ha delle idee,
pronunzia dei giudizi, ma quando si tratta di assumersi degli impegni nell’interesse generale della popolazione delle Valli,
preferisce aspettare che la Chiesa si muova o che altri .si diano da fare Avremmo
cioè bisogno di professori, di avvocati, di
medici, di ingegneri, di industriali, di benestanti, di buoni agricoltori, di diplomati, di impiegati di banca o d’ufficio e, se
volete, anche di pastori, maggiormente attratti dai problemi sociali, così importanti
per noi, e più facilmente disposti ad assumere un impegno, non soltanto a parole,
ma a favi e in verità.
sta, a cominciali; dall’insegnante,
che deve essere retribuito. Ma bisogna incominciare' e si potrebbe intanto iniziare con un esperimento in
un paio di parroecbie; e- chissà che
non si trovi qualche mecenate disposto a slacciare qualche decina di
biglietti da mille per provare una
cosa del genere?
Dicevo inoltre- che questi corsi
dovrebbero essere serali; si lascino
infatti i giovani alle loro occupazioni durante il giorno e si radunino
di sera, due volte per settimana,
durante i sei mesi di inverno; e siano essi liberi a tutti, giovani e vecchi, uomini e donne, seppur dedicati ai ragazzi in particolare; e privati, cioè organizzati dalla Chiesa.
, Conseguenze
Le conseguenze di una seria e curata istruzione post-elementare dei
nostri valdesi pòrta con sé tre conseguenze di vitale interesse per la
vita sociale e religiosa delle Valli e
della Chiesa: la prima e più ovvia,
è un maggior livello di cultura, una
più vasta apertura sui problemi e
sulle necessità della vita odierna;
questa non è che la premessa per il
secondo risultatq, che sarà quello
di un più sentilo, e vivo desiderio di
miglioramento delle condizioni sociali ed economiche delia vita locale, infatti l’orizzonte culturale è a1. tresì orizzonte ahe nostre concezioni sulla vita familiare, associata, sui
problemi dell’agricoltura, della pastorizia ecc. ecc..,
Ci sarà infine..; un risultato nel
campo morale e religioso: togliamo
i giovani alle bettole ed alla coro.pa
Cuifie Valdesi accanto al nuovo organo a Milano
gnia poco sana, portiamoli : on noi
attorno ad un libro o ad una lavagna, nelle lunghe sere d’inve. no, e
avremo migliorato la loro vita morale; non permettiamo che la loro
istruzione sia alla mercè dei film o
dei giornali a fumetti, e avremo ottenuto lo stesso risultato. Inollre avremo dei membri di chiesa più coscienti e più aperti: in un tempo come quello di oggi, in cui le forze
della tradizione vanno scomparendo, è necessario che il Valdese possa discutere, spiegare, intervenire
quando è necessario, ma prima di
tutto capire la sua Bibbia ed il suo
pastore: bisogna dargliene la possibilità!
Ho esposto per sommi capi il mio
pensiero, necessariamente incompleto ed abbozzato; ma sarò lieto di poterlo riprendere, se esso desterà
l’interesse, positivo o negativo di
qualche lettore. A me è parso che il
problema dovesse essere posto, e
che debba essere affrontato.
Augusto Armand Hugon
A chi dobbiamo rivolgerci?
Diciamolo pure, è il problema della classe media in generale, iel nostro piccolo
mondo borghese, che .- i accontenta dello
’’stata quo”, che cura te proprie faccende
e le proprie sistemazioni personali, ma rifugge dall’affrontare delle novità e dal
prendere delle ardite iniziative.
Questa classe media, che in generale ha
studiato al Collegio, si è procurata una
laurea o un diploma, esercita la propria
professione alle Volii o nelle vicinanze, segue la vita politica, sportiva, cinematografica, si siede al caffè o al circolo di lettura
o di cultura, e che lavora, nessuno lo mette in dubbio, per sè e per la propria famiglia, perchè non troverebbe modo di operare anche in vista della soluzione di certi problemi sociali delle Valli, affiancando
in tal modo l’opera della Chiesa? La pura
e semplice collaborazione al giornale, in
questo campo, fortemente auspicala da un
gruppo di fratelli Valdesi l’anno 'corso a
Torre Pellice, è caduta quasi completamente nel silenzio, rotto da qualche rara e lodevole iniziativa, quale questa del Prof.
Armand Hugon e del Maestro Dosio o da
qualche articolo del sempre vegeto prof.
Attilio Jalla.
Come si vede, l’articolo sull’istruzione
alle Valli ci ha portato un po’ 'ontano, sul
terreno della collaborazione laica e della
responsabilità dei laici. Son ci si accusi
di incomprensione verso i nostri fratelli;
ci rendiamo perfettamente conto delle loro
occupazioni e sappiamo che diversi sanno
anche offrire la loro collaborazione nel
campo specifico dell’attività ecclesiastica.
Rimane comunque un ampio spazio per altre forme di attività e per altre iniziative,
come quella dei dopo scuola. Ci auguriamo che le acque ora smosse non tornino a
stagnare.
Rpà.
Discorriamo in famiglia
Quest oggi voglio rivelarvi qualche segreto della Ciov.
^J^uesta òrugg sisfla munifica ’’Commissione.Ituivai Ogjpec^iepi Valif^i”,. Però,
non è questo u primo segreto da rivelarvi. Lo scopo i di raccontarvi, alla buona,
come in famiglia, le mie prime impressioni sulla CIOV, e dirvi innanzi tutto che
non è punto vero che sia una cosa tanto semplice e facile! So di qualcuno per. cui
i~nostri Istituti offrono, in fondo, un interesse marginale nei confronti di tanti altri
problemi della Chiesa. Chi ricorda che, in Sinodo, la Ciov abbia dato luogo ad appassionate discussioni, come sarebbe, per esempio, quelle dei rapporti del Governo
con le minoranze religiose, e quelle della Fuv, o della questione finanziaria?
Dunque il I® Novembre la nostra Commissione si è riunita a Torre Pellice nel
solito locale delle sue sedute, secondo la formula di ogni verbale che si rispetta.
Vi presento i miei collaboratori:' il sig. Alberto Peyrot, membro della Commissione
da sette anni; il Dott. Mario Gherardi, da nove anni; il Doti, Daniele Rochat, da
sette anni, e U Pastore Luigi Marauda, eletto dall’ultimo Sinodo, ma che conosce il
problema delle Valli come pochi altri. Tra questi membri, il presidente è Tultimo
venuto.
Però, ed ecco il primo segreto della Ciov, ho avuto l’impressione di trovarmi
subito in upa squadra di operai bene affiatati. Il grande vantaggio della nostra Commissione è che non esistono delle cosidette ’’questioni di principio” da risolvere.
Qui niente teologia nel senso tecnico della parola; qui, pur conservando il massimo
rispetto per questi signori, non si discute nè di Barth nè di Brunner. L’unica nostra
teologia, sulla quale siamo d’accordo al cento per cento, è quella di fare del bene
al nostro prossimo e di avere perciò degli strumenti di lavoro, i nostri istituti, in
perfetta efficienza.
Non crediate però che sia un affare da poco e che basti un appello alla buona
volontà! Il buon Samaritano si è caricato sull’asino il disgraziato viandante, lo ha
lasciato all’ospedale (a quei tempi gli alberghi funzionavano anche Oa ospedali),
ha pagato e se ne è andato.
Caro amico lettore, la civiltà moderna ha complicato un poco le cose! Se passi
un momento nel nostro ufficio, ti faremo vedere certi fogli statistici lunghi come
un lenzuolo, da farti rabbrividire! E poi ci sono le marchette, e la Inailm, e la Faro e la Pep, tanto che ci vuole un po’ di pratica per capire bene cosa queste parole
significhino. Il buon Samaritano del XX secolo oggi deve fare i conti non solo con
Toste, ma con varie organizzazioni!
Ma, per oggi, basta. Ti ho rivelato tl primo segreto della Ciov: fi tratta di un
Comitato di cinque persone bene affiatate.
Ma io spero di poter ancora aggiungere: intorno i: questo Comitato c’è tutta la
grande famiglia dei nostri amici, che non ci dimenticano e continuamente ci danno delle prove della loro solidarietà, affinchè i nostri Istituti possano sempre meglio assolvere la loro missione. R. NISBEf.
i tempio di Milano
( continua da pagina li
L’ing. Ravazzini, in termini gentili c fraterni, ringrazia tutti i collaboratori nella parte tecnica: « ...pietra su pietra l’edificio materiale ci
appariva vivificarsi e diventare strumento della grazia del Signore per
una aperta e franca testimonianza di
ciò che non ha fine... il tempio è
stato eretto con i mezzi mortali che
passano e, d’altra parte, questi mezzi, accesi dal Suo amore, possono
aiutarci a proclamare la presenza
dal Padre... ».
Il Past. A. Ribet rievoca le vicende passate della chiesa di S. Giovanni in Conca, costruita sulle rovine
di un'antica basilica cristiana.. L’antica facciata che adorna la chiesa ora nuova vuole anche essere un riferimento all’antico, quando il Cristianesimo permeava la società, o
più indietro ancora, quando vibrava
pura e semplice la predicazione apostolica. L’esigenza odierna è quel,
la di una fedele testimonianza a Gesù Cristo.
Seguono tre Pastori già in sci vizio
a Milano negli anni passati: il Pasl.
em. Francesco Peyronel, il quale
mette in rilievo la realtà della gioia
frateScBia"’ttftlà 'ctffiiffSiòn®'ìlèl “Corpo
di Cristo ed esorta i presenti a non
identificare la testimonianza cristiana con un insieme di pure e semplici abitudini, ma come un impegno
sacro affinchè l’azione si svolga nel
mondo circostante; il Past. em. Eniilio Corsani per ricordare la sua
prima attività a Milano e specialmente alcune care figure scomparse: i Past. Bart. Revel, Vittorio .4.
Costabel, Luigi Rostagno: « le generazioni passano, ma altri prendono
la fiaccola per rischiarare... »; il
Past. Enrico Tron per dire che l’ora dell’allegrezza è anche un’ora di
speranza nella vi.sione di una futura
attività della chiesa di Milano.
I messaggi dei delegati stranieri e
delle chiese evangeliche sorelle sono brevi e concludono la bella giornata. Parlano i Past. Micheli, lìovon, Freundler, Ruhoff, Inguanti,
quest’ultimo anche a nome del Presidente dell’opera Battista Past. G.
Ricci, infine il Presidente: del Consiglio dei Pastori f'i Milano c Lombardia. Ancora altri messaggi scritti,
da varie parti d’Italia e del mondo.,
poi ci si rende conto che si fa tardi,
le luci si sono ormai accese nel granrb' tempio e fuori e si pensa necessariamente al distacco, al ritorno.
I numerosi rappresentanti delle
Chiese delle Valli sciamano per le
vie del centro e molti si trattengono
fin verso le ore 21 in Gallerie. A poco a poco, però, i vari autopullman
infilano l’autostrada nella limpida
notte e depongono il loro prezioso
carico a Pinerolo e nelle Valli del
Pellice e del Chisone.
Chiudendo questa nostra cronaca,
ringraziamo i milanesi per la loro
calda accoglienza nei vecchi locali
di Corso Porta Romana e il Sig. Ale.ssandro Ribet, di Torino, che ci ha
gentilmente fornito le fotografie per
il nostro giornale.
Red.
L'assemblea ascolla il canto del Giuro di Sibaud
La bontà mette uno scrigno sui raggi
troppo acuti della chiaroveggenza; è essa
che rifiuta d’illuminare le bruttezze e le
miserie dell’ospedale intellettual'u Essa si
sforza di non vedere ciò che rompe gli occhi, cioè le imperfezioni, le infermità, le
deviazioni. Essa trionfa dei suoi disgitsti
per incoraggiare e rialzare.
3
L’ECO DELLE TALLI VALDESI
S
La stampa quotidiana e settimanale, in
certi settori soltanto, ita ancora ripreso in
esame il problema della libertà relifiosa in
Italia.
Nel numero del 4 ottobre de « Il Mondo », il noto giurista A. C. ìemolo scrive
al direttore una lettera documentata ed
importante. Ne stralciamo alcune frasi:
u La situazione di fatto italiana e assai semplice: non sono mai entrati in • igore Ì’art.
19 della Costituzione per ini .< tutti hanno
diritto di professare liberamente la propria
fede religiosa, in qualsiasi forma, individuale o associata, di fame propaganda e di
esercitarne in privato o in pubHico il culto, purché non si tratti di riti contrari al
buon costume »; non è mai entrato in vigore l’art. 8, per cui « tutte le confessioni
religiose sono egualmente libere davanti
alla legge »; mai, almeno in questa materia, l’art. 17 per cui « per le riunioni, anche in luogo aperto al pùbblico, non è richiesto preavviso ».
« Per il ministero deU’Interno (si dice ma chi può controllare? - che le istruzioni
«Ile Questure vengano direttamente dal gabinetto del ministro, e che la direzione generale dei culti non sarebbe d’accordo) non
esistono che gii art. 1 e 2 del r. d. 28 febbraio 1930 n. 289, secondo cui la libertà di
poter tenere cerimonie di culto c’è solo
dove esista il tempio la cui apertura sia stata autorizzata con decreto reale, che può
non essere emesso se non ci sia il ministro
di culto approvato, se il ministero non ritenga il tempio necessario per le esigenze
di un importante nucleo di fedeli già precostituito e non sia data da prova di mezzi
sufficienti per sostenere ’e spese di manutenzione, e l’^ft. 18 del t. u. delle leggi di
pubitlica sicurezza 18 giugno 1931, per cui
« è considerata pubblica ancite una riunione die, sebbene indetta in forma privata,
tuttavia per il luogo <n (ui sarà tenuta, o
per il numero delle persone :he dovranno
intervenirvi, o per lo scopo e l’oggetto di
essa, ha carattere di riunione non privata ».
« Quindi, argomentano le Questure, anche
la riunione in una stalla, in una sala presa
in affitto e pure in una casa privata, anche
di quindici o sedici persone, è riunione
pubblica per l’oggetto di essa se i convenuti parlino di religione o leggano la Bib»aptipo, avfiri o.-pcgghipo io,comune. Quindi è illecita se non preavvisata
a! Questore o se questi si sia opposto.
<( Noi pensiamo (è sempre lo Jemolo che
scrive) che queste norme siano chiaramente
abrogate dalla Costituzione; il ministero
degli Interni ritiene di no, e che le riunioni per scopo religioso non possono fruire
della libertà di cui fruiscono tutte le altre
rinaioni...
« Occorre aggiungere che tutte le Magistrature che fin qui si sono pronunziate (e
dinanzi alle quali lai questione è stata discussa; lascio da parte i decreti di condanna penale stesi su moduli) hanno ritenuto
lecito ciò che il ministero degli Interni
considera illecito; ma il ministero è irremovibile e si dice confidi sulla Cassazione
per avere ragioni ».
Fin qui la risposta dello Jemolo aU una
lettera di Luigi Salvatorelli pubblicata sul
numero de « Il Mondo » del 27 settembre
e che le .temolo considera troppo ottimista.
Nel frattempo, l’opinione pubblica della Svizzera si è interessata agli avvenimenti nostri. .
Un lungo articolo di Pierre E. Briquet
sul numero dell’8 ottobre de « La Tribune
de Genève » informa ampiamente i lettori
svizzeri sulle repressioni e limitazioni della libertà religiosa, partendo dai fatti ormai noli in cui si è trovata la « Chiesa di
Cristo » a Roma ed elencando una lunga
lista di vessazioni ai danni della libera testimonianza della fede evangelica in Italia.
« D’une manière generale », conclude Pierre E. Briquet, « l’opinion italienne ignoro
ces faits, on leur attribue une importance
Novità! Un libro che, mancava nella cultma italiana: una presentazione della fede cristiana per gli uomini
di oggi, esposta in forma colta, senza tecnicismi teologici e con indipendenza di pensiero. Un libro che non
può essere ignorato da nessun uomo
moderno cosciente e impegnato:
GIOVANNI MIEGGE ;
PER UNA FEDE
Ed. Comunità, Milano Lire 1250
LIBRERIA DI CULTURA RELIGIOSA
Piazza Cavour, n. 32 — Roma
tà religiosa
négligeable. Le protestantisme lui semblant,
en Uaue, une chose inume, et pour beaucoup meprisaoie, on ne se rend nuuement
compte du mat énorme que (ait a l'itaiie
sur te plan international cette attitude qui
a conduit à ce qu'il laut bien appeler une
persécution organisée ».
U Le Courrier », organo cattolico, in un
articolo intitolato « Le prix de la paix confessionnelle », prende lo spunto da una lettera di Jacques Picot puoniicata suna prima pagina del numero del 28 ottobre, in
cui e detto che e nos treres protestants d'Italie ne jouissent pas encore de la liberté
de conscience teile que nous la concevons
en buisse... pius que jamais nous sommes
décides à lutter de toutes nos lorces pour
que trionphe dans le monde la cause de la
liberté de conscience et le respect de la
personne humaine », e risponde cercando
di minimizzare i fatti, negando che si possa parlare di legge persecutoria, mettendo
in dubbio certe atfermazioui di P. E. Briquet.
« Je ne crois pas », scrive René Leyvraz,
a que le statut légal des protestants italiens
soit la cause des-dimciutes actuelles... quelque chose a donc change dans le « cumat »
religieux itanen. Certaines organisations
protestantes ont cru l'heure prop'ce pour
organiser une offensive « missionnaire » de
grand styie dans ce pays traditionnellement
catholique... Ca propagande sectaire surabonde en attaques venimeuses et • aricaturaies contre l'çglise catnoiique . 'lene est
à notre avis la cause prmcipaie de l’irritation croissante de bien des mineur catholiques itauens qui sentent leur pays en butte à
une sorte de « cOiOnisation » spirituelle
dont le 'moins qu'on puisse dire c'est que
les méthodes en sont contraires à l'esprit
et aux usages de no» chrétientés européennes... »
E di questo passo invita alla concordia,
al rispetto. Sarebbe facile dire all'autore
(il quale, tra l’altro, descrìve superhcialmente la situazione di fatto) che in itaiia
non ci sono soltanto delle sette, ma delle
Chiese evangeliche costituite, preoccupate
assai più di predicare fedelmente VEvangelo che non di ricorrere ad un linguaggio
aggressivo e sprezzante verso la massa cattolica; la quale massa sarebbe alla mercè
di poche decine di migliaia di evangelici,
trattati come sappiamo dai vari bollettini
delie parrocchie italiane e dipinti, da Padre Genovesi, come delle iene e dei lupi
all’assalto della roccatorte cattolica. £’ un
tentativo molto semplicista di risolvere un
problema invece assai complesso, reso tale non già dall’azione « aggressiva delle
sette munite di dollari » (sempr^ quei benedetti dollari che non piacciono affatto
alla curia cattolica e che essa evita di tenere nelle proprie casse!), ma piuttosto dal
carattere anticostituzionale della nostra legislazione in materia.
Pierre E. Briquet, allora, ha risposto da
par suo all’artìcolo del « Courrier » scrivendo nuovamente un lungo articolo ne
« La Tribune de Genève » del 7 novembre.
Egli documenta innanzi tutto i fatti citati
che a Le Courrier » affermava • imidamente di condannare « pour autant qu’ils aient
eu vraiment lieu ». All’obbiezioi. s che a
R(>ma « les religions non catholiques ont
plusieurs églises », risponde: « Fort bien.
Il est clair que ce qui se passe à Rome devrait aussi se passer à Trapani et à Syracuse. Pourquoi un culte est-il admis à Rome — ou à Milan, Florence, Turin — et
pas en Sicile ou dans les Pouilles?... Lorsque les communistes ouvrent un nouveau
local, il n’en demandent pas l’autorisation,
et ils ne sont pas molestés pour autant.
Mais les protestants sont 100.000 environ,
et les communistes sont plusieurs millions... B
E, dopo aver parlato delle antiche leggi razziali, abolite dalla Costituzione ma
ancora in vigore contro i Pentecostali,
Pierre E. Briquet annunzia un successivo
articolo a proposito dell’atteggiamento del
Card. Schuster.
E’ appunto una recente lettera del Cardinale milanese sul « Pericolo protestante
nell’Archidiocesi di Milano » che ha provocato una certa reazione all’interno ed all’estero. Il pio cardinale, dal mistico volto,
sa adoperare un linguaggio duro, direi
quasi mussoliniano, quando si tratta dì negare la libertà ai dissidenti. Tra l’altro egli
dice: « In una nazione che nella sua immensa maggioranza è cattolica di professione e di civiltà, il Protestantesimo viene
subdolamente ad incrinare (ricordate l’antica espressione del duce? N. d. r.) questa
unità nazionale, fondando altre ed opposte associazioni religiose al comando ed al
soldo di capi esteri. Lo Stato non vede
nessun pericolo in qudst’altra coPnna straniera che ormai va diramandosi largamente Belle nostre contrade? Intendiamoci. La
Fede non s’impone, e la Chiesa ha sempre
tutelato la libertà di coscìenzs (anche nei
confronti degli Viddeti’ n. d. r.)
ordinando che persino gii Ebrei possedessero indisturbati le loro Bmagoghe, ove
svolgere il loro culto. In Itaiis sono moite
et lome forestiere eterodosse, che nei propri! templi svolgono ,-lioenuiientj il «oro
servizio religioso. ___
« Ma altra è la libertà dì coscienza e di
cuito di cui legalmente godon.i quei torestieri, ed altra invece è la ìlieale propaganda che subdolamente vanno tacendo dei
pastori ed emissari protestanti tra le nostre
popolazioni cattoliche, per indi disseminare la discordia nehe famiglie, la scissione
nei paesi, la divisione religiosa xieha nazione cattolica...
« Che sia rispettata, giusta le leggi, la
liliertà di coscienza, sopraiutlo per riguardo dei cittadini stranieri (il corsivo è nel
testo); ma che, per motivi superiori d’ordine religioso e politico sia raffrenata la libertà, specialmente a preti e a -frati apostati, d’incrinare colle loro storture la unità degli italiani, per j»stituire nel territorio nazionale delle seste colonne, all’alto
comando di Generali stranieri.
« Dio ci benedica tutti ».
Si, tutti, ed in modo speciale Lei, Eminenza, così sollecito per quanto riguarda
la difesa degli interessi della Romana Chiesa e così poco sereno ed obbi^tiivo verso
le minoranze religiose^ in Italia! Una volta
di più ci è dato di conoscere 1 pensiero e
lo stile dell’alta gerarchia cattolica, il vecchio e sempre nuovo tentativo di far considerare i Protestanti come nemici della nazione italiana e cattolica, il suo nostalgico
appello all’autorità dello Stato perchè intervenga con i mezzi necessari contro la
« sesta colonna » anticattolica ed antiitaliana. ..
Dietro il paravento della democrazia,
perciò della libertà, la Curia romana rivela la sua mentalità essenziahue'>ie totalitaria; altrettanto totalitària quanto quella di
certi Stati che essa apertamente condanna.
I metodi « totalitari » contro la libertà individuale e contro la libertà di coscienza,
prima di essere praticati dalle dittature politiche od economiche, sono stati lo strumento adeguato dell’Inquisizione romana
nella sua lotta contro ogni eresìa. Oggi,
dietro lo scudo della'« Libertas », si nascondono ancora non poche nostalgie per
i metodi totalitari a tdahno dei cosidetti
nemici dell’Italia e della Chiesa.
11 pio cardinale milanese è probabilmente uno di quei « nòstalgici » che invocano volentieri ftel"*'« bràccio seco
lare ». Si vede, però, che esso non risponde con sufficiente prontezza se ila lasciato
che, nel centro di .^Milano, si Inaugurasse
un magnifico Tempiò Valdese e se ha anche voluto che un delegato del Comune di
Milano presenziasse al culto di inaugurazione.
Crediamo, perciò, che la mentalità di
Sua Eminenza ü Cardinale Schuster sia
quella dell’alta gerarchia cattolica, ma non
ancora quella di tutti gli italiani.
Ermanno Rostan
Settimana del Librò
Evangelico
Molte e svariate sono state le iniziative prese dalla nostra Chiesa nel
passato, ed è grazie ad esse e per la
tenacia e la fede degli uomini che le
hanno concepite ed attuate, che la
nostra opera si presenta con un complesso di organizzazioni e di strumenti di lavoro cho potrebbero garantire il pieno sviluppo e abbondante messe di frutti.
Quello che a noi manca sovente è
soltanto la collaborazione più piena
da parte di tutti.
Se viene a mancare, come molte'
volte è il caso, la collaborazione, anche le più belle e le migliori iniziative che possono essere concepite e
lanciate, sono destinate ad esaurirsi
presto, anzi a fallire sin dal loro sorgere.
Nessuno vorrà disconoscere quanto, in questa nostra epoca, sia importante la funzione della stampa e del
libro. A mezzo della stampa e delle
nostre pubblicazioni, anche noi,
benché esìgua minoranza nel nostro
paese, possiamo agitare i nostri problemi e far conoscere le nostre idee,
possiamo illuminare l’opinione pubblica offrendo su argomenti all’ordine del giorno quel particolare punto di vista che ci viene dall’Evangelo. E il ministero esercitato in questo campo particolare, a mezzo della
stampa e del libro, supererebbe di
molto i limiti delle nostre Comunità.
Abbiamo due giornali ed una Casa Editrice. Ottimi strumenti di lavoro. Ma quanti sono coloro che hanno preso il serio impegno di diffon
dere maggiormente i nostri giornali
é le nostre pubblicazioni?
Di questa necessità se ne'parla, si
dice che bisognerebbe fare di più,
poi si dimentica oppure manca Topportunità.
Ebbene, per facilitare la collaborazione volenterosa da parte dì ttitti. Pastori e Laici, e per incoraggiare coloro che faticano in questo campo particolare, la Tavola Valdese
indice anche quest’anno, dal 23 al
30 Novembre la
« Settimana del Libro Evangelico »
In ogni nostra Comunità saranno
messe a disposizione copie delle nostre pubblicazioni, e tutti i membri
della Chiesa Valdese sono caldamente invitati a collaborare al buon esito della campagna, acquistando a
prezzo di favore le nostre pubblicazioni, sia per l’utile proprio, «ia allo scopo di diffonderle tra amici e conoscenti, Non è una cosa difficile,
non richiede tempo, nè è una cosa
troppo impegnativa.
E’ un servizio che potete con estrema facilità rendere alla Chiesa,
è una testimonianza che potefe dare,
è un bene che potete fare a un amico o a un conoscente e di cui potrebbe esservi profondamente riconoscenti.
Nella fiducia che questo invitp
possa essere accolto favorevolmente
da tutti coloro che amano la Chiesa
e l’opera che essa còmpie, ringraziamo fin d’ora coloro che si propongono di aderirvi.
Il Moderatore:
Achille Deodato.
Dal 23 al 30 novembre
Acquisiate i nostri libri a prezzo di favore
La Claudiana vi offre:
Durante questo periodo la Casa Editrice
ClaudiaBa offre tutte le sùe pubblicazioni
con lo sconto eccezionale del 30% sul prezEp di cópertìna. Richiama in modo particolare l’attenzione del pubblico sul volume testò pubblicato : « Cento anni di Storia
Valdese » che offre un panorama completo
dello sviluppo della Chiesa Valdese in Italia dal 1848 in poi. Tale volume di 400 pagine verrà offerto al prezzo ridotto di Lire 700 anziché lire 1.000.
Offronsi pure due « pacchi famiglia » a
condizioni particolarmente vantaggiose:
Pacco N. 1: Camminare insieme- - problemi di vita famìlia.’-e di Umberto e Delia
Beri (prezzo L. 300) — I sette figli di .Knacleto Buffetti, di Jone Carlon (prezzo
L, 400) Consolate il mio popolo (prezza
L. 60). Prezzo complessivo del pacco Lire
400,
Pacco N . 2 i Là àia di luttiv di Sdma Leu
go (prezzo L. 320) — Pietro e Froatesca,
di Max Eynard (prezzo L. 380) — Aurora
e Tramonto, di Giovanni Bertìnatti (prezzo L. 350). Prezzo complessivo del pacco
Lire 500.
Preghiamo di prendere nota che queste
eccezionali facilitazioni sono strettamente
limitate alla prossima Settimana del libreevangelico, dopo la quale le nostre pubblicazioni ritorneranno ad avere j normali,
per quanto assai modesti prezzi di coperti,
na. r
Il Comitato Editoriale della Claudiana
La voce delle Comunità
Angrogna ^Capoluogo)
Domenica, 2 novembre, nel corso del
nostro culto è stato presentato al Battesimo il bambino Buffa Enrico di Alberto e
Buffa Alda (Garsinóra).
Il Signore benedica il bambino ed i genitori dando loro di essere sempre fedeli
alle promesse fatte in presenza della sua
Chiesa. e- a
Domenica 16 novembre nel Tempio del
Ciahas è stata invocata la benedizione del
Signore sul matrimonio di Bertaiot Alfredo (Roma) e Bertaiot Elda (Jourdans).
Agli sposi rinnoviamo l’augurio fraterno
di ogni bene nel Signore. e. a
Ferrerò - Maniglia
Il Pastore emerito sig. V. Sommani ci ha
fatto un regalo moito gradito: accompagnato dalla Signora egli è salito fin quassù ed
ha presieduto i due Culli domenicali, a
Maniglia e a Ferrerò,
In occasione del Convegno degli Insegnanti dell’A.I.C.E. qui a Ferrerò, il Pastore signor Ayassot ha tenuto una Conferenza con la proiezione di filmine nel Tempio di Manìglia ed ha presieduto il Culto
a Perrero. ’
Anche il Segretario generale della F.U.V.
sig. F. Sommani è passato a Perrero per
una visita ai giovani unionisti i quali hanno avuto così la gioia di conoscerlo e di
udire la sua parola.- Ringraziamo cordialmente questi ambasciatori del Signore per
il bene che hanno fatto alla nostra Chiesa.
Riconoscenti a Die della vocazione rivoltagli, seguiamo cOn molta simpatia il
nostro caro giovabe fratello ed a ico Sergio Rostagno di Emilio il quale è entrato
alla Facoltà teologica di Roma.
Battesimi-. Riccardo; Pons di Luigi e di
Paolina Rìbet, Serre Maniglia; Giuliana
Olga Micol di Valdo e- di Ilda Genre Quins
di Maniglia; Nicoletta Pcyran di Luigi e
di Elsa Poet, Perrero. Che il Signore benedica quelle care creature e i lo.-o genitori.
Ivrea
(Ritardata). - Nello scorso mese di ottobre la nostra Comunità ha visto partire il
suo Pastore sig. Lorenzo Rivoira, che è
stato trasferito ad Aosta in sostituzione del
sig. Troll, a sua volta partito per la Svizzera. La nostra Comunità ha espresso in modo veramente commovente il suo vivo dispiacere per la partenza del suo Pastore
che durante circa sei anni ha dato prova di
una cosi limpida fede, di una squisita bontà d’animo e di un grande spìrito di adattamento. Ma l’espressione di gratitudine
sincera va anche alla sua gentile Signora
(nota a tutti con l’affettuoso diminutivo
di Lauretta) per l’opera sua svolta con tanta passione per la Scuola Domenicale e la
organizzazione delle feste dell’Albero di
Natale, nonché per l’Unione Femminile e
relativi bazar di cui essa era l’animatrice.
Mentre li accompagnamo con i nostri voti
sinceri perchè nella nuova residenza abbiano a ricevere tutte quelle soddisfazioni
che essi meritano, teniamo a ringraziarli
ancora a nome dei membri tutti per l’opera
svolta.
A sostituire il sig. Rivoira, la Tavola
Valdese ha destinato il Pastore sig. Teodoro Raima trasferito da Torino. Il nuovo
Pastore già tanto favorevolmente noto fra
noi per conferenze varie da lui tenute su
argoaienti dì carattere sociale e religioso,
è stato insediato con un culto solenne il
12 ottobre dal Capo Distretto Pastore sig
Alberto Ribet di Milano. Al dinamico nuovo nostro conduttore, che dividerà la sua
attiva operosità tra la Comunità nostra <■
quelle di Chìvasso e Biella, col nostro augurale e fraterno saluto facciamo l’augurio
che la feconda sua attività sic ricca di he
nedizìoni e di reali frutti per l’ooera religiosa e sociale che egli intende intraprendere anche nel campo della evangelizzazione, per il quale crediamo di poter dire
con le parole del nostro bell’inno « già I.
spighe son mature e s’incurvan sullo stei »
anche in questa operosa terra canavesana.
d. j.
Valdese (U.S.A.)
Il giornale The Valdese News del 22 ottobre u. s. annunzia la morte di John H,
Pascal, di anni 83, deceduto all'ospedale
dopo una breve malattia. Era partito dalle
Valli nel 1893 e aveva vissuto nella città
di Valdese ben 53 almi. Era membri deLa
locale Chiesa valdese e pure membro del
Phare dea Alpes.
Lascia due figli. Bill e Henry J. Pascal,
due figlie, cioè le signore Meitre e Bardet;
oltre ad essi, un fratello, due sorelle, sei
nipoti e tre pronipoti, lutti di Valdese ad
eccezione della Signora Bardet.
L’Eco delle Valli Valdesi vuole unirsi al
ricordo di questo pioniere ed al lutto della sua famiglia. (Red.).
R o r à
Nel corso dei mesi autunnali abbiamo udìto i messaggi dei fratelli: Vitt-irio Laurora, Giovanni Gönnet, Aldo Varese e Giorgio Tourn. Ringraziamo questi' nostri amici per la loro spontanea collaborazione
compiuta a beneficio della nostra comunità
rorenga.
Recentemente abbiamo celebralo i seguenti servizi funebri: Durand Delhna nata Durand C., deceduta dopo lunghi anni
di sofferenze; Ribet Maria, mancata improvvisamente, mentre stava superando la
crisi della sua malattìa; Monrglia Adelchi,
gravemente infermo durante questi ultimi
anni; Rivoira Laura, tenera creatura di nove mesi, figlia di Leopoldo e Alma. Esprimiamo alle famiglie in lutto la nostra simpatia e invochiamo su dì lóro la celeste
consolazione.
Nel mese di settembre abbiamo celebrato
il matrimonio di Rivoira Emilio e Peyrot
Margherita appartenenti ai quartiu’e delle
Fucine. Che il Signore li benedica e dia
loro di essere sempre testimoni fedeli della Sua Parola. Con rincrescimento li abbiamo visti partire dalla nostra chiesa per stabUìrsi nel territorio di San Giovanni. Lo
4
4 —
L*SCO DELLE TALLI VALDESI
spopolamento continua ogni anno nei vari
quartieri di Rorà.
Le attività sono state riprese nel mese di
ottobre. Ci auguriamo che piccoli e grandi possano dare la loro coUaboraaione e
testimonianza nel segno del Regno che
viene.
A nome della chiesa invio un salato a
tutti i rorenghi lontani, a tutti i nostri amici villeggianti; domandiamo a Dio di sostenerci tutti mediante il' legame intimo,
profondo, della preghiera di interu ssione.
Roma (Piazza Cavour)
La domenica 12 ottobre, la chiesa di
Piazza Cavour ha ricordato il 25v anniversario deUa sua fondazione. Fin dal 1922 il
Pastore Paolo Bosio era stato invitata s
Roma in vista della costituzione di una
nuova comunità. Dopo cinque anni di atticità erano venate a crearsi le condizioni
fatorevoli per l’attuazione del progetto.
Ed è il 15 ottobre 1927 la data di costituzione della nuova comnnità valdese in Roma.
Il nucleo base fu dato da 27 membri della chiesa di Via IV Novenibre, ai quah si
aggiunsero amici e simpatizzanti attratti
(Jall’opera evangelietica del Past. P. Bosio. In tutto 52 membri comunicanti costi
tuirono la comunità di Piazza Cavour nel
suo primo anno di vita. Di questi, 10 Wa
no presenti e sono stati festeggiati La icorrenza si è svolta con il seguente programma: al mattino, culto di ringraziamenti a Dio con celebrazione della S. Cena.
Ore 16: trattenimento con fotografia della
comunità nel tempio. Ore 18: culto di fraternità internazionale. i
Il ricordo dell’atto di maggiore fede, che
fu la costituzione di una nuova comunità
cristiana evangelica nella città di Roma, sia
uno stimolo ed un appello alla comunità
di oggi per un consapevole impegno di gratitudine per il passato e di perseveranzg per
l’awenire. Da « Il Bollettino ».
CAMPO DI sm AD AGAPE
27 dicembre 1952 • 6 gennaio 1953
VALLI NOSTRE
Lire ZSO
Prenotatevi subito presso la LibrerialClaudiana
1953
TORRE fPELUCE
Villasacca
Il 12 ottobre, il segretario della Commissione distrettuale, pastore Gustavo Bouchard, ha proceduto all’insediamento del
nuovo Conduttore della Chiesa, pastore
Franco Davite.
In quell’oecasione una numerosissima assemblea ha volato stringersi intorno-al suo
nuovo pastore per dargli il più cordiale
benvenuto, ed ancora intorno al pastore
uscente per fargli una eofflmovente‘’dRmbstrazione; il duplice saluto, di accoglienza
c di commiato, la Chiesa ha poi tenuto a
sottolineare offrendo ai due pastori ed alle loro famiglie un simpatico fratenì^ banchetto .
Mentre il pastore uscente rinnova, a nome suo e di tutti, i migliori auguri al signor ed alla signora Davite per mi* ministero benedetto in seno a questa cara parrocchia, egli desidera porgere anche da
queste colonne l’espressione della più viva
riconoscenza al Concistoro, alle Unioni
delle Madri ed alle Unioni Giovanili, alla
Chiesa tutta; e tutti ancora egli raccomanda a Dio ed alla parola della sua Grazia.
PERIGIOVAlSI
TEMA; Vi parla l’apostolo Paolo...
IL CAMPO.
Questo campo invernale raduna ogni anno gran numero di giovani che hanno
il beneficio di vacanze natalizie prolungate per offrire loro la possibilità di trascorrere insieme, in comunità cristiana, dieci giorni. Ci si propone un argomento fondamentale per la nostra vita, lo si studia e lo si discute insieme, ripensando la nostra
fede e la nostra vocazione. Alle volte ci sono anche delle « causeries » informative.
Cosi faremo quest’anno. Il tema di stadio è la Prima Lettera di San Paolo ai
Corinzi, nelle sue parti essenziali. Questa lettera ci mette di fronte a temi vivissimi e sempre estremamente attuali della fede e quindi della vita cristiana. Gli studi
saranno generalmente di introduzione alle discussioni, per due di essi ci saranno
delle conferenze.
Nella giornata del campo trovano loro adègnato posto, e v’è tempo abbondante
per tutto, gli studi e le discussioni, non meno che lo sky individuale e collettivo,
scambi di informazioni e serate ricreative nel grande ed accogliente salone di Agape.
Negli studi, come nei culti e nello svago, quel che vogliamo cercare è una comunione fraterna intensa e Vera. Questa è la nostra speranza pet il campo in programma ed il nostro voto.
^LI STUDI:
1. L’EVANGELO IN UN MONDO DI PAZZI (1: 10-31)
2. SOLO DIO PiOlLA BENE DI DIO (II: I-I6)
3. AUTONOMIA DELL’UOMO E FRATTURA DELLA COMUNITÀ’ (III.
1-25)
4. LA SANTITÀ’ DEL CORPO (VI: 12; VU: 40)
5. LIBERTA’ E CARITÀ’ (Vili: 1-13; X: 23-33)
* 6. SANTA CENA: SIMBOLO O REALTA’ (XI: 17-84)
7. MEMBRA DEL CORPO DI CRISTO (XII)
8. RISURREZIONE (XV).
PER I CADETTI
Posti 28
Età: dai 13 ai 16 anni
TEMA DEIL CAMPO: Che cosa significa appartenere alla Chiesa
IL CAMPO.
Questo campo, per necessità di date, avrà luogo contemporaneamente al campo
invernale per i giovani. Nondimeno i cadetti avranno a disposizione una casetta
di Agàpe, un programma particolare, un loro direttore di campo.
La maggior parte dei cadetti saranno catecumeni, per cui il tema del campo li
porrà di fronte alle responsabilità che essi stanno per assumere con la confermazione a membri di chiesa. 1 singoli studi offriranno loro l’occasione di discutere in
sieme ciò che nelle loro chiese particolari viene loro insegnato e,"nella discussione,
di approfondire e ripensare gli argomenti.
Oltre allo studio, ci sarà molto tempo per lo sky, le gite, i canti, i giuochi.
GU STUDI:
1. La comunità.
2. La chiesa, corpo di Cristo.
3. Varietà e unità dei membri della chiesa.
4. n Battesimo.
5. La Santa Cena.
6. La vocazione della Chiesa.
7. Responsabilità personale dei membri di chiesa.
NORME PER^ I CAMPI ED INFORMAZIONI UTILI
1) Le iscrizioni vanno fatte alla Segreteria di Ag^,. PesTcso per Eraly (Tarino)
al più presto possibile.
2) La quota di partecipazione per l’intero
campo è di lire 6.500 \per i cadetti 6.000)
più lire 300 ¿Fiscrizione.
La quota giornaliera per chi non partecipa
all’intero campo è di lire 800 (per i cadete
ti 750), più iscrizione.
All’atto dell’iscrizione occorre versare
una caparra di lire 1000 che sarà calcolata
come anticipo sulla somma da versare per
la partecipazione al campo, ma che non
sarà restituita in caso di mancata partecipazione.
3) Eventuali facilitazioni possono essere
feote, in casi di bisogno e dietro raccomandazione dei pastori.
A. I. j:. E.
CONVEGNO
t
Domenica, 2 Novembre, ha avuto luogo
a Perrero l’ormai tradizionale Convegno
autunnale degli insegnanti evangelici.
Tempo splendido, numero nlevànte di
partecipanti sia della Val Pellice, sia della
Val Germanasca, ottima giornata sotto ogni aspetto, ed a questa buona iiuscita ha
contribuito, e non poco, la buona organizzazione della « Pro Valli ». ■
Gli insegnanti si riunivano lin dal mattino per partecipare al Cnlto locale presieduto dal Pastore E. Ayassot; la parola
efficace del Pastore infondeva nel cuore c
nella coscienza degli educatori nuove forze spirituali atte ad ispirare ed incoraggiare il loro compito delicato e vitale. Il Pastore L. Coi'sson si rivolgeva quindi ai partecipanti dando loro il benvenuto anche
da parte della sua Parrocchia, e così si
creava un’atmosfera calda di fraternità e
cordialità che dava l’impronta a tutta la
giornata.
Dopo un pranzo in comune gli insegnanti si riunivano nel Tempio accogliente ove
si svolgeva il programma del Convegno
con uno studio accurato ed assai interessante della signorina Ada Bessone sul tema: « L’importanza del canto per la formazione morale e religiosa del fanciullo »;
e sempre sn questo tema faceva seguito una
allocuzione del Pastore Ayassot che incitava gli insegnanti ad una aperta ed efficace discussione; si parlava di mettere a melodie già conosciute parole adatte alla mentalità ed alla psicologia del bambino — si
parlava di insistere sul canto corale che
porta il bambino — individualista di natura — ad unirsi ai compagni in armonia,
nel canto, iniziando cosi la sua educazione
sociale
Si passava in seguito a discutere sul modo migliore di insegnare il francese nelle
nostre scuole e sui relativi libri di testo. Si
insisteva sulla necessità dì partecipare attivamente alla vita sindacale come forma di
solidarietà e di dovOTe.
Ha interessato vivamente il campionario
fatto e presentato dal Maestro Dosio del
suo materiale didattico varamente eccezionale; interessanti pure il materiale per insegnamento religioso del Pastore Ayassot
ed i bollettini della società Pedagogica della Svizzera francese.
Un grazie sentito alTanimatrice dei nostri Convegni: signorina Evelini Pons; ed
un grazie di cuore da parte di tutti i partecipanti al Pastore L. Co'isson, alla sua
gentil Signora, ai collaboratori tutti per il
ricevimento cordiale c generoso offerto a
chiusura del Convegno.
Una partecipante.
Un libro per la gioventù
La cama del sasso nero
di « Penna Nera ».
Un romanzo valdese!
Il personaggio principale di questo volume è un giovane valdese il quale, in circostanze assai difficili, si lascia guidare dai
principi cristiani inculcatigli in famiglia.
E’ una nobile storia dì lotte e di tribolazioni, illnminata da luci di ideale e d’amore! La gioventù ne riceverà incoraggiamento ad agire secondo coscienza, controllando le proprie passioni.
Prezzo L. 350 — Libreria di Cultura Evangelica — Piazza Cavour 32 - Roma c. c. p. 1/26922.
Sconto ai Pastori e alle Unioni Giovanili che ne ordinano almeno 10 copie. Spedizione franco di spese postali.
Amministrazione: Libreria Editrice
Claudiana - Torre Pellice (Torino) C. C. P. Claudiana 2-17557 dell’Ufficio dei Conti di Torino.
Direzione e Redazione: Past. Frmanno
Rostan - Via dei Mille 1 - Pinerolo ■
Telef. 2009.
Pubblicazione autorizzata dal Tribun»le di Pinerolo, con decreto del 27Xr-1950.
Tipografia Subalpina S. a. A.
Torre Pellice (Torino)
AFFITTASI in Torre Pellice, Via Ravadera, viUa signorile. — Rivolgersi Ufficio
C.I.O.V. - Via Angrogna - Torre Pellice.
CERCASI donna 30-45 anni come inserviente reparto sanatoriale Ospedale di
Torre Pellice. Rivolgersi aH’Ufficio presso l’Orfanotrofio Valdese - Via Angrogna,
Torre Pellice.
La famiglia del compianto
Mieli Alissiidro Birtilemee
commossa per le dimostrazioni di affetto
e di simpatia ricevute, isprime il suo sincero ringraziamento a tutte le persone che,
da vicino e da lontano, hanno voluto unirsi a lei nell’ora del lutto e le hanno espresso la loro solidarietà cristiana.
Un ringraziamento particolare -ivolge al
Pastore Debély, al Doti. E. Quattrini, ai
parenti, ai vicini di casa, ai. Massellini, agli amici della Val Germanasca ed alla Comunità di Pramollo per l’aiuto crestato c
per la larga parte presa al suo dolore.
Massello, 2 Novembre 1952.
Le famiglie Godine, Costamagna e Prochef, commosse per l’affettuosa partecipazione al loro grave lutto in occasione del
decesso della cara Mamma
LeoDtiQa Goigoa ved. Gsdino
ringraziano sentitamente oltre i Pastori, le
Suore ed il personale della Casa Vcldese
delle Diaconesse per l’assistenza e le cure
prestate, tutte le persone che con la presenza o con scritti hanno loro dimostrato
tanta simpatia.
La famiglia del compianto
COMUNICATO
s
L’Ostetrica FineUo Emma avvisa tutta la
affezionata Clientela di S. Germano Chisone, Vìllar Perosa , Porte e dintorni di essere stata trasferita per concorso a Pinerolo (piazza Barbieri 2 - Tel. 26-9Tj
Coglie l’occasione per ringraziare con riconoscenza tutte- de Autorità e ’a popolazione. Abbraccia le mamme e stringe al
cuore tutti i bellissimi bambini che le sorrisero durante i 16 anni di condotta fra di
loro. Ricorda inoltre che dal corr. mese di
novembre presterà servizio all’Ospedale Civile « Edoardo Agnelli » di Pinerolo.
Finello Emma, ostetrica.
Lamy Richard
ORECCHI
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commossa per le numerose manifestazioni
di simpatia ricevute ringrazia in purticolar
modo il pastore signor U. Beri, il Dottor
Bertolino, i vicini di casa, Fassociazione
combattenti e parenti tutti.
S. Germano Chisone, 11-11-1952.
Dopo lunghe sofferenze, all’età' di anni
72, il 13 corrente è deceduta la
Doti. Matilde Bonnet
Triste e solo, il fratello Doti. Augusto Questore a riposo - ne dà a funerali avvenuti il doloroso annunzio a quanti la conobbero e la stimarono.
Luscrna S. Giovanni (Torino), 15 11-1952.
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4) E’ necessario chp ciascuno abbia con
sè un documento di 'identificazione.
5) / campisti in arrivo hanno appuntamento in via Pio Quinto, 15, Torino, dove
il Comitato arrivi Agape li riceverà. Da
via Pio Quinto, 15, partiranno uno o due
pullman diretti a Praly alle ori 16 del
giorno 27 dicembre. Su questi pullman,
predisposti da Agàpe, i campisti potranno
coprire la distanza Torino-Agàpe in brevissimo tempo, allo stesso prezzo dei mezzi normali, cioè lire 550.
La partenza da Agàpe dei campisti è fissata per il pomeriggio del 6 gennaio 1952,
con autobus diretti a Torino.
Portarsi almeno una coperta, la Bibbia,
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