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ì:.
ANNO LXXV
Torre Pellice, 25 Maggi* 1945
Spett. BÌbHoteca
- torbe pellice
N. 3
al
5
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
Nulla sia più forte della vostra fedel
(Gianavello)
SETTIMANALE DELLA
ABBONAMENTO
Italia fino al 31 dicembre . . L. 30—S^eitre L.
Estero....................» » « « —
Ogni cambiamento d’indlrlno eoata una lira— La copia Lire UNA
CHIESA VALDESE
Riguardate alia roccia onde foste fagliati
(Isaia U; 1)
Dlrallor* i Pattar« aiOVAMNI BONNIT
AMMINISTRAZIONE e RSSdAZIONE: ^
__________^ia Carlo Alberto, 1 bis — TORRE PEIXICE
oCar vìa per eccellenza
« Ora vi mostrerò urna vici che è
la vìa per ecceUema... ».
(L Cor. 12: 31).
Diciamo sempre che la vita è un
viaggio, ed infatti noi camminiamo, ed
ogni giorno chie passa segna una nuova
tappa sul nostro cammino; durante tale
viaggio non restiamo inerti, ma pensiamo, lavoriamo, costruiamo, conquistiamo le lottiamo 'tanto nel campo della'
materia che in quello dello spirito.
Il nostro viaggio terreno non è lungo,
ma non conosce soste e solo la morte
viene ad arrestane la sua corsa. Tutti
camminiamo, corriamo e ci affanniamo,
ma non tutti percorriamo la stessa vìa,
non tutti ci prefìggiama gli stessi intenti ©d aneliamo alle stesse mete...
Molti sono invece'coloro che camminano senza una direzione 'prestabilita ®
vanno avanti come il vento, del quale
(3esù dice a Nicodemo: « Non sai nè
donde, viene nè dove va... ».
Prima di parlare -della via peir eccellenza, accenneremo alla provenienza ed
alla destinazione dei nostro ¡pellegrinaggio terreno.
La provenienza: E’ impossibile conce^
pire un viaggio che non abbia un punto di partenza e -uno di arrivo; tuttavia
non sono pochi coloro che non hanno
ie idee ben chiare sulla provenienza e
sulla destinazione della loro vita terrena. Parlano .sempre di discendenza, di
casato, di lantenatì, ma non ,pensano ohe
nella loro vita vi è qualcosa che trascende l’operato umano; non considerano che fondo gl| antenati ed i genitori sono* stati semplicsemente dei canali lungo i quali ha -corso la loro linfa
vitale; essi sono staiti strumenti e non
ar'efici della loro crea‘zio-ne... Gh, uomini generano, ma Dio -crea; essi gettano
il seme, ma è Dio ohe lo feconda e lo
fa crescere... E’ Dio che regola le leggi
del nostro sviluppo e dà vita .al -corpo,
im-pulso airainma, percezione alla mente e forza alla volontà; è Lui che accende il focolarie -degli 'affetti nel cuore, che dà calarle aUa materia e luce allo
spirito. E’ vero che moliti attribuiscono
tutto ciò alla Natura; ma che cosa è la
Natura se non la manifestazione dell’opera di Dio, se non Dio stesso altrimenti nomato?...
La nostra origine risale dunque a
Dio; noi siamo fattura delle sue mani e
creazione del suo spirito; da Lui veniamo. -per Lui viviamo ed a Lui andiamo.
Egli è il solo padrone led arbitro della
nostra eslsitenza.
La destinazione: Se è vero che vemamo da Dio è altrettanto vero che a
Dio noi ritorniamo... Noi non siamo
stati creaiti per restare perennemente
Bulla terra, ma per ipopolare il delo; qui
siamo di passaggio per un hr-evie periodo dà -prova... Tuttavia per molti il punto di arrivo è ancora più oscuro di quel-
10 di partenza e non sono pochi coloro
che via.ggiano senza meta... Essj vagano
di luogo in luogo. sem,pre alla caccia di
nuove emozioni, assaiporando piaceri diversi e non trovando mai ciò -che sazia
la loro anima... Cercano pace ed eccoli
sempre in guerra, -desiderano igioia. le
s’imbattono in stempra nuovi motivi di
tristezza, vorrebbero saziarsi di miele e
si nutrono di fiele !
Pierchè tutta questa icontrarietà lungo
11 pellegrinaggio terreno?... Perchè gli
uomini cercano il somimo bene dove non
lo si può trovaire; chiedono alla terra ciò
ohe la terra non può loro dare... ! Il
Sommo Bene trovasi solo in Dio ed a
Lui bisogna andare per trovarlo. Ma
ahimè !... L’uomo sembra aver 'smarrita
la buona via !...
La via per eccellenza: Le vie della
vita sono tante ma non tutte menano a
Dio... Gesù afferma che vi è una vìa
stretta che mena alla vita led una larga
che mena alla perdizione. Se date uno
aguardo al mondlo vi accorgerete facilmente che le vie degli uomini sono tante e diverae... -Già luù jWguono 1« via
dell’onestà e gli altri quella della disonestà, iChi percorre la via degli affari e
chi quella della frode, -chi vive -commierciando e chi rubando, chi si -affanna e
chi si trastulla... Tutti vanno alla caccia della felicità e nessuno- riesce a trovarla; a-spirano lalla pienezza della vi'ta
e si trovano- delusi di fronte alla morite... Cammjilnanoi senza guidà nel labirinto del mondo avendo sm.arrita la giusta via che mena aUa vita led alla beatitudine eterna. Questa via noi la conosciamo... essa è Cristo !... — « Io sono
la vìa — dice il divino Maestro — le solo
per me si va al Padre » -che è il Sommo
Bene...
La sola via dunque ohe mena laUa vita
è Cristo in quanto Egli è il solo mezzo
di -salvezza nelle mani di Dio; Egli è la
nostra divina guida e noi dobbiamo camminare dietro a Lui, per la sua via, che
è quella della carità...
'Cristo è rincarnazione e la manifestazione più sublime dell’amore -di Dio;
la isiua vita -ed il suo insegnamento si
presentano a noi come la più alta
espressione -di carità ed è impoissibii'e
concepire un 'cristianesimo privo- della
carità; se leisso talvolta sembra naufra-gare lo si deve iSempre alla sua deficenza di carità, che è il primo e più ricco
dono della fede. Ecco perchè TApostolo
S. Pa-o'lo, volendo adiditare ai cristiani
di Corinto la via migliore, la via per
■eocellenza per raggiungere la beatitudine celaste innalza il suo magnifico
inno alla carità... (I Cor. 13). I cristiani
debbono prefiggersi di vivere per amare, come Dio li ha amati; persuadersi
che la loro vita deve trasformarsi in rma
missione di amore e che solo amando
si va a Dioi, si diventa figliuoli di Dio ed
eredi del Suo Regno.
Se -la nostra vita terrena fosse tutta
soffusa e permeata di carità, se ogni nostro piensi-ero, ogpi nostra parola, ogni
nostro atto fosse ispirato dalla carità, se
tutti i nostri rapporti individuali e sociali, nazionali ed -internazionali fossero diretti e regolati -con spirito di -carità, di q|u-eUa -carità che « -è paziente e
benigna, -oh© non si vanta e non si gonfia, non s’inaisprisce e non invidia, non
cerca il proprio interesse e non sospetta il male, ma -soffre, spera e sopporta
ogni cosa... » io -credo ¡che il nastro duro
pellegrinaggio terreno si trasformerebbe presto in una gita di piacere ed il
mondo diventerebbe im paradiso terrestrie...
Che cosa imped-isicie agU -uomini di
camminare sulla via della carità?...
L’orgoglio, r-egoism-o e la malvagità del
cuore umano... Si pref-erisoe adorare
Mammona ad posto di Dio, si corre più
volentieri dietro al mondo delle cupidi
gie che dietro a Oisto, si aspira al possesso della terra più che a quello del
cielo e si finisce per sacrificare il benessere t-emeino le per rimanere lesclu-si dalla vita -celeste.
Vogliamo -camminare anche noi senza direzione e 'senza meta nella vi'ta?
Vogliamo brancolare nelle tenebre dietro ai ciechi per cader -con essi nella fossa della perdizione?... Ricordiamoci che
Dio ci ha chiamati -per fare di noi dei
figliuoli di lu-ce e per -camminare dieitro
a Oisto sulla via della carità. Abbate
tiamo l’orgoglio, soffochiamo l’egoismo,
coltiviamo la carità e quiesta ci darà
pace e gioia in terra, vita e beatitudine
eterna in delo.
Sampierdarana, I® marzo 1945.
A. A.
Attìso ai Lettori
, Con la pubblicazione regolare del no^
stro periodico, il prezzo di abbonamento da questo numero a tutto il 31 dicembre 1945 è aitato -fissato in Lire 30.
PreghìamC' gU abbonati dì volersi
mettere in regola presso i’Anvministraziorie del giornale con sollecitudme cortese, 0 così pure di volerci aiutare alla
diffusione del niostrioi foglio, che vuol
èssere anzitutto un mezzo di edificazione e di fraternità valdese, trovandogli
dei nuovi abbonati.
E’ superfluo aggiungere che. stanti le
difficoltà finanziarie dell’ora presente,
ogni offerta supplementare starà accolta
con riconoscenza.
Alia GioYentQ Taidise delle Yalll
Per la prima volta dopo la fine di
una guerra che ha straziato la Patria e
le nostre Valli dilette, abbiamo la possibilità di 'adunarci in ipiian'a libertà da
tutte le nostre ‘parrocchie, per umiliarci dinanzi al’Etemo, dirgli la nostra ricon-osoenza, e ristabilire quella visibile
loomunionie fraterna -che non è mai venuta meno spiritualmente, in vista di
una 'pronta ed efficace -ripr-esa della vita
unionistica.
Il 31 maggio - alla Vaccera
alle ore 11 avrà luogo il Culto solenn-e
e alle ore 14.30, la grande Aduniaita.
Tutti, i vecchi- Unionisti, come gli riltimi Oonferm-ati, i valorosi Partigiani
come i -reduci da prigionia e deportazioni, insieme coni la gioventù femminile, tutti siano -presenti, muniti di
quello spirito di letizia e di.serietà, di
gravità © di zelo che sempre -deve aidmarci !
Avvertenze.
— Il luogo del Convegno sarà segnato
da una Danidiera Tiioofliore.
— Se al mattino alle ore 7 pioverà a
Fettosa accoglienza alle Valli ai aaa glornalleta proiettante americana
dirotto, il Clkmvegno sarà rinviaito ad
altra -data.
— Se alla stessa data pioviggina, alle
ore 11 avrà ugualmente luogo, nel
tempio del Serre d’Angrogna, un
culto giovanili. Se il tempo si rileva i>er mezzogiomo. si terrà radunata pomeridiana lalla Vaccera.
— Portar ^co 1’« Innario Cristiano », i
« Canti Giovanili » e... la merenda al
sacco per tutto il giorno.
« Io alzo gli occhi ai monti... Donde
mi verrà raduti? Il mio -aiuto mi vien
daH’Etemo che ha fatto il cielo e la
terra». (Salmo 121).
ha Federazione delle TJnìcmi Valdesi
Gruppo Vaili.
Pra -le notizie recateci dalla lettera
pastorale -del Moderatore, rileviamo con
tristezza la dipartenza di quaggiù del
caro e venerato
FILIPPO GRILL
Pasloro Entorilo
© della sua diletta compa-gna si-gnora
Bettina Grill nata Luzzi, che di pochi
m'0si precedette H -consorte nel riposo di
Dio.
Nato ai Pommieri di Praly nel 1859,
Filippo Grill fu -consacrato pastore nel
1891, ed esercitò il suo lungo e benefìco
ministero nei campi più diversi, cattìviindosi ovunque la iprofondla stima e M
grato affetto del igregge affidàto alle sue
cure, per la grande bontà e devozione
unite ad una fede vivente e cristallina.
Egli fuiappneìzzato pastore aU’IstLtuto
Comimdi di Firenze, poi con la Missione
Svedese ih Eritrea, quindi pastore della nostr-a Chiesa di Siena.
Poi, in pieno inverno, nel 1907, per
impellenti necessità deiropera e con
munifico esempio di disciplina e sacrificio, egli a-ocettava, non più giovane, il
trasferim,ento -dalle ridenti e ubertose
colline -toscane ‘ai -riigidi le sieveil monti
della parrocchia di Rodoretto, dove per
alcuni anni legli ¡seppe iprofondere, come
in .seguito e più a lungo nella parrocchia 'di Pramollo, i tesori dei suo- cuore
affettuoso e della sua piena consacrazione, raiocogliendovi, con la sua ottima Signora, doviziosa masse di affetto riverente e dii sincera gratitudine.
Sino a che, lasciando il -pastorato regolare e la carica di segretario della
Tavola, coperta per vari anni, egM fu
chiamato nel 1921 aUa direzione del
Convitto Valdese di Torre Pellice appen
na inaugurato, e di cui egli ebbe ad organizzare, col prezioso concorso della
sua attivissima ed' esperta Signora, tutti i diversi servi-zi e funzionamenti, e
dove sino aUa sua emeritazione nel 1929
egli fu ramato -e consacrato direttore,
pieno di patema sollecitudine per i gio^
vani conviittori.
Da allora, tagli si era ritirato nella loro
diletta Firenze, nella casa parrocchiale
di Via Manzoni, dove sempre con -cuo^
re pastorale, egli Irascorse insiieme alla
sua -compa'gna gli -ultimi suoi anni di ben
meritato riposo.
Nel 'deporre miastam-ento il fiore delramicizia sulla sua tomba, noi benediciamo il Signore per il dono fatto alla
nostra Chiesa di quel servitore tanto fedele e modesto e ohe ¡ambizione non
ebbe -più grande che di servire il suo
Dio con la bontà del cuore, -e lascia in
tutti i cuori un dolce ed affettuoso ricordo.
Giungano al venerato professore G.
Luzzi cd ai nipoti © congiimti dei- due
cari scomparsi — che insieme hanno
compiùlo la loro operosa e benefica
giornata — l’espressione della nostra vi^
vente ed -affettuosa simpatia.
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■I L*BGO DELL» VALLI VALDB5I
.■s,
CRONACA VALDESE
SAN GERMANO CHISONE
BOBBIO PELLICE
Il gioimo dieH’AlscieinBioine è stata sepolta nel noBtm dirniiero la salma di
Mario Ceseri^ trasportata diali’Astigiano, dove il nostro fratello trovò tragica mioirte il 7 aprile u. B. Tutta la popolarionle che aveva avuto, modo dd apprezzaire le doti di mente e di cuore del
caro defvmto, nesie l’ultimia omaggio alla
sua miemoiria.
Alla giovane Vedova, ai genitori lontani e a tutti i parenti rinnoviamioi
d’espressione della nostra simpatia cristiana.
— Il giomo dì Penteuoste altre due
salme di giovani piartigiani venivano tumiulate nel nostro Camposanito.
Giovarmi Vigna, uotìso mediante inipiccagióne a Giaveno, il 17 agosto 1944,
era uno dei nostri giovani migliori. Nostro collaboratore in varie attività ecclesiastiobe, era da tutti apprezzato per
la sua intelligenza, per l’integrità mo^
rale deUa sua vita, per TappUcaizione
allo studio e al lavoro. *
Paolo Garnier, caduto in imo scontro
con una pattuglia tedesca nella Conca
del Pra .
Tanto il Vigna quanto il Gamiier lerano i pr^ogenitì di due belle e numleroise famiglie di cui erano già. in un certo
senso, il sostegno. Ad esse la Chiesa indica come supremo conforto il gran ritrovo nella Patria celeste.
— Il 13 maggio abbiamo accompagnato al cimitero la spoglia mortale di
Giovanni Daniele Bonnet, decedùto ai
Giraudiii', in età dì 83 anni. La nostra
simpatia alla famiglia.
— Lo stesso giorno Ubiamo celebrato
in chiesa, presenti tutti i nostri Partigiani e la Giimta Comunale ai completo, la pace finalmente ritrovata. Abbiamo ricordaito pure i nomi diei 14 Caduti, e, all’uscita dal culto, s’è formato un
lunghissimo corteo che s’è recato al Cimitero, ini omaggio ai nostri morti.
— Il culto di Pentecoste è stato presieduto dallo studente Colucd., al quale
rinnoviamo i nostri lingiraziamenti.
R.
FELONICA PO
Ringraziando Iddio, anche quest’anno
abbiamo potuto festeggiare l’anniversario della Emancipazione Valdese con un
culto di ricordo, di ringraziamento, di
promessa, la celebrazione della Santa
Cena ed il canto di un coro di cìrco, stanza da parte della nostra Corale.
Mentre questa Comunità continua ad
essere ipròtetta e benedetta dal Signore
essa persevera nella preghiera di inter-"
cessione plesso il Padre Celeste per i
diletti lontani e per l’avvento del Suo
Regno.
— Dal pastore di Riesi. signor Enrico Corsani, i famigliari hanno nuovamente avuto un messaggio con buone
notizie.
LUSBRNA SAN GIOVANNI
Il 6 marzo, si è serenamente addormentata nel suo Signore, nella veneranda età di 82 anni, la sig.ra Emma Varese ved, Decker, ai Nazzarotti, Alla sua
famiglia, alle soreEe. ai parenti tutti, le
noBtre sentite oomdogliainze.
Il 17 marzo, ha avuto hic^o il funerale della nostra sorella sigma Clementina Bonnfit, deceduta ai Peyrot, in età
di 74 anni. Dopo essere stata alcuni anni
alle dipendenze del Comitato di evangelizzazione, fu insegnante appassionatissima nelle scuole di San Giovanni
per un quarantennio circa. Il suo ricordo è in benedizione, iper la fedeltà con
la quale ha compiuto l’opera stia le per
la testimonianza di fede, dd bontà e di
generosità che essa ci lascia. Alle sorelle, in partioolare alla sigjra Ad. Coi’sson,
alle cognate, al cognato, ai nipoti l’espressione della nastra jwofonda simpatia.
Al Valentino, dalla cognata che l’aveva accolta pre^ di sè da pochi giorni,
è deceduta Caterma C<Mre ved. Rivoi.
re, del Bauissan, in età di anni 77.
Il 6 aprile, con larga partecipaizione
di parenti e coswsoenti, sono stati resi
gli ultimi doveri alla spoglia mortale
della sig.ra Rachele Jouvencà ved. Bastìa, deceduta in Viale Marconi, all’età
di 83 anni.
Il 17 aprile, si è spenta serenamente,
alla Giariera, dopo pochi miesi dalht
morte del marito.^Cam í¿a Tourn vedeva Malan, all’età di 73 anni.
Dopo lunghe sofTerenze sopportate
con quella sottomissione che solo la
fede può dare, è deceduta ai Nazzarotti la rig.ra Alina Pone in Paschetto, di
anni 58.
D 13 aprile, abbiamo accompagnato al
Campo del riposo la spoglia mortale del
sig. Stefmio Bertalot, deceduto alla Ruà
in età di anni 82.
Parenti ed amici erano raccolti, il 14
aprile, al Cimitero dei Jalla, per tributare le estreme onoranze atìa memoria
del dottor Luigi Meille, figlio del sempre rimpianto pastore GugUeJmo Melile, fondatore del Rifugio, deceduto repentinamente a Torino, in letà di
anni 67.
Su tutti coloro ohe sono stati provati.
dal lutto, invochiamo le consolazioni del
Padre.
L’8 aprile, si sono sposati: Rodolfo
Goss, di Rorà, e Albina Odin, di Airali.
Il 5 maggio iSi sono uniti in matrimonio Giuseppe Camnariato, di Venaría,
con Germana BerHailot, di Rocciamaneoud. Il Signore benedica questi, sposi.
POMARETTO
Sabato mattina, 12 c. m., nel tempio
di Pomarettò ha avuto luogo la commemorazione, presente salma, del S. Ten.
degli Alpini Enrim Gay, caduto il 20
agosto 1944 a Massello di Penrero. Alla
presenza di un largo stuolo di parenti,
di amici e di compagni è stata rievocata la siia bella figura di giovane valdese buono, entusiasta, credente. Il pastore Ermanno Rostan recò E saluto della
Unione Giovanile Valdese di Torino, e
a nome del pastore Luigi Marauda, impedito ad essere presente, quello degli
amici e oonosoenti della Chiesa di Pinerolo. La sua salma fu poi trasportata
nella camera mortuaria allestita in un
locale del Municipio, dove la attendevano trentaquattro salme dei suoi compagni di lotta e di sacrifìcio.
— Domenica 13 maggio, la ipopolazione di Parosa e dei comuni vicinióri ha
tributato solenni onoranze ai suoi Caduti. Oltre ad essere stato queEo un giorno di lutto per tutti, lo fu particolarmiente iper la nostra famiglia iparrocchiale, che circondò con la sua simpatia
commossa e fraterna le famighe le le salme dei nostri nove giovani Caduti:
Essi sono: Dino Balmas, di anni 21,
caduto a S. Germano; Fredy Benyr^ di
anni 17, caduto al Chambon di Mentoulles (Val Chiisone); Enrico Gay. di anni
23. caduto nel vallane del Ghinivert di
Massello; i due fratelE Gino e Ugo Gerire, rispettivamiente di anni 20 e 18, ca„duti a Pinerolo; Erminio Long, di anni
20, caduto a Cumiana; Guido Morello,
di anni 19, caduto a ExiEes (VaEe di
Susa); Alberto Ribet, di anni 21, caduto a Torre Pellice; e Remo Vola, di anni
19, caduto alla Roussa (Val Chisone).
Alle salme di questi giovani deEa Chiesa di Pomaretto, si aggiunse quella del
caduto Beriiamino Tron. della paroochia
di Rodoretto.
Dopo la oominemorazioine cavile del
mattino, alle ore 15 del ipomeriggìo le
dieci salme furono trasportate nel tempio dove, alla preseriza di una innumerevole foUa commossa, ebbe luogo E
servizio religioso, cui potè partecipare
anche Timmenso pubblico ammaissato
sul sagrato del tempio, grazie lalla installazione di altoparlanti.
Espressero i sentimenti del cordogEo,
della fede, deEa' speranza e deEa simpatia il Paistore locale le E pastore A.
Genre, mentre la Corale elevò i cuori
verso le dimore celesti con E canto dell’inno 263: « O beati su nel cielo i redenti! del Si gnore » ; dopo di che un interminabiie corteo accompagnò al cimitero idi Penosa Ile salme 'portate a spaUa
dai compagni, per essere deposte provvisoriamente in tom'be di famiglie vaidesi, gentilmente miesse a disiposizione.
I frateEi e le sorelle afflitti da quesito perdite tragiche ed immature, abbiano la certezza della sincera simpatia
non soltanto della iparrocchia di Pomar
retto, ma dì tutta la Chiesa Valdese,
che in questo momento ricorda i suoi
figE Caduti per la Patria e si stringe
intorno agli afflitti per piangere e sperare insieme con loro.
— La cronaca della parrocchia registra alcuni dieoessi avvenuti questi
ultimi tempi. Essi sono quelE; del cav.
Carlo Ghiherti, del Branlcato di Perosa,
di anni 70, avvenuta in Torino in seguito ad incideinte àutomobEiisiticioì; del
colonnello dei Caxabiniieri G. Ferdinand
do Ribet, dì anni 61, avvenuto in Po
maretto in si^uito a penosa malattia.
Con lui scompare una bella e simpatica
figura di soldato, di funzionairio e di
valdese che laBcia dSietro di sè largo rimpianto. Di Giov, Giacomo Poet fu Giacomo, di Inverso Pinaisca, di ain.ni 32,
.avvenuta aE’Ospedale di Pomaretto; e
di Susanna Avondet ved, Bertaloit, avvenuta pure aE’Ospedale, di anni 67.
A tutti coloro ohe queste dipartenze
hanno lasciato nel lutto, rinnoviamo le
nostre condi^Eanze sincere, mentre additiamo le dim'Oirie iceiesti.
— A ^attro bambini è stato amministrato il Battesimo: Ma/rco Galliano di
SEvio e di Gemma Cassole (Rocciateugna di Inverso Pinaisca), Ugo CcÉlei di
Raimondo e di Elena Long (CombavEla
di Inverso Pinasca), Umberto Laidetto
di Aldo e di Irene CorvegEo (dot di
Inverso Pinasca), Guido Peyrot di Albino e di Ambrosinia Lagear4 (Selvaggio di Meano).
Denedica il Signor© questi fanciulE e
i loro genitori.
PRAHOSTINO
, Battesimo. Guido Robert di Ernesto
e di Ida Avonidletto. La benedizione diel
Signori riposi su questo tenero bambino.
FuneraE. Luciano Bertóli, di mesi 10,
rapito all’aff'etto dei suoi icari, che tanto lo amavano, dopo pochi giorni di
crudele malattia. *
Susarma Odino in Fomeron, di anni
54. Profondamiente scossa per gE eventi
tragici deUo scorso autunno, ¡essa si 8pegneva do'po lunghe settimane di penose
sofferenze.
Luigi GodÀno, di areni 40, deceduto
tragicamente a ViEar Perosa, nella triste giornata del 26 aprile. EgE vemva
prelevato, insieme ad alcuni compagini,
mentre era intento alla sua quotìdiiama
fatica, le quindi pasisato iper la armi. I,
suoi funerali hanno avuto luogo a Prarostino il 6 maggio. Egli lascia una giovane vedova e quattro teneri orfani.
Voglia Iddio i^andere le Sue consolazioni [Sulle famiglie che sono state così
duramente provate nei loro affetti.
RORA’
Le nostre canjpane hanno suonato a
distesa per ^re Tannunzio atteso da
anni. Una prima volta sabato 28 aprile,
per la Eberazione della nostra regione
dalla tragica situazione in cui si trovava da '^ciotto mesi, ed una seconda, il
7 maggio, per la pace. I nostri giovani
ottennero il gentile consenso di suonare
anche le ioampane della chiesa cattolica
e riempirono così. durMite ore intere, la
vaEe, del più festoso e melodioso scampanio che mai si fossie udito. La sera,
numerosi falò occhieggianti suUa montagna ci fecero riviver© quei tempi ohe
quasi credevamo non dover rivedere
mai più.
Domenioa 29 apirile, nel nostro tempio
adorno di fiori, TasBemblea delle solennità celebrò un culto idi rendimento di
grazie con comunione. La sera dell’fi
™^§SÌOi un’altra assemblea tempestivamente convocata, celebrò la pace.
Domenica 6 rriaggio: con un culto
liturgico brevissimo, ha lavuto inizio una
Assemblea di Chiesa, lalla quale presenziarono' 50 degE 86 membri iscritti sulla nostra lista elettorale. L’orditie del
giorno era dei più importanti: fissare E
modo di celebrare E centenario del
tempio che avrà luogo esattamente fra
otto mesi, E 6 igennaio 1946. Le propor
ste del Ooncistoro vennero accettate alrunanimità, ed E centenario comprenderà pertanto: alcime migEorie al tempio. tra cui la costruzione di una sagrestia; una vasta preparazionie della villeggiatura evangelica; una tripEoe campagna contro la bestemmia, la maldioenza e la profanazione della domenica... Il grande centenario rorengo non
poteva cadere in .un’ora più opportuna
ed in cui fossie più enitusiasmante E
render gloria a Dio ed il lavorare per
l’avvento del suo Regno.
TORRE PELLICE
La gioventù della parrocchia è convocata per sabato 26 corrente alile 20.45
nella sala délPAsfilo.
— Domenica scorsa, aEe ore 21, ha
avuto luogo un iculto di commemorazione dei Caduti e di ringraKiamiento
per lai pace. Uditorio molto numeroso.
AEa Santa Cena (che ■era già stata celebrata in quel «giomo Stesso nei due
culti dì Pienitecaste) ipartecìpò 1a maggior parto dei presenti.
Dipartenze. 22: gennaio: Daniele Soulier, all’AsEo, di anni 8Q; 11 febbraio:
Umberto OaUieri, all’Asilo, di anni 77;
12 febbraio: Giovanni Qalltan, dei Chiabrandi, di anni 80; 13 febbraio: Remo
Ferver, dei Gondini, di anni 25; 16 febbraio: Maria Beux in Bounous, di anni
52; 23 febbraio: Federico Avondi0t, della parrocchia di Prarostino - Felice Richiardone, di ViEar Pierosa, di anni 20;
24 febbraio: Floro Jahier iti Bertalot, di
anni 32; 6 marzo: Federico Balrrms, VÜItoo Fede, dì anni 80, ex-anziano della
Chiesa di ’Tonno; 8 marzo; Riccardo'
Bdlmas, di anni 21. della parrocohia di
Pomaretto; 17 marzoi: Enrico Gilles, ài
anni 84, dei Balmas - Margherita Caippa
ved. Arborio, di anni 78. deE’Arilo;
27 marzo: Luigi Bertalot. <E anni 56,
deceduto airOspedale di Torre PelEce ;
4 aprile; Francesco ScuUer, di anni 68,
ex-anzianoi die!' quartiere dei BaLm<as Gino Martinat, di anni 20, della Combina; 111 aprile: Teresa Génicoud di anni
89, dei Gond^; 15 aprile: Attilio Balmm, ài anni 33; 27 aprile: Giacomo
Pcns, di anni 84, degE Azzari.
Quesita lunga Està, pur senza commenti, è eloquente. La parrocchiai si associa con vera simpatia cristiana al dolore dell© famigE© .preparate al distacco da lunghe malattie e a quelle che
sono state subitamiente ¡e tragicamenibe
piombate nel lutto. La Chiesa è stata
presente ovunque, quando ciò è stato
possibile, per recare ai malati © ai morituri il messaggioi della vita eterna in
Cristo, e alle famiglie il conforto della
solla Parola ohe dà speranza le pace.
Il Pastore è stato inoltre chiamato a
presiedere, a Villar Perosa. il 22 febbraio, il isiervizio funebre di Albertina
Beux in Torrano, della parrocchia di
Pomaretto, perita in un infortunio con
'due altri operai, e il 30 aprile qusEo di
Luigi Godirvo, ucciso daEie truppe tedesche in ritirata. Per fraterna concessione, le funzioni religiose sono state cielebrate in luogo tranquillo a fianco della
ch.esa ciattoEca. Centinaia .di pensione
hanno udito, rimanendone visibEmente
edificate, la predicazione dell’Evangelo.
— La celebratdone del XVII febbraio
è .avvenuta, per gli adulti, il 18. e per i
'fanciulli e le loro famighe il 25, data
deEa prima festa valdese diel 1848. La
Corale ha eseguito un coro dilcìrcostanza e i fanciulE hanno icantato degE inni.
Ambedue i culti sono stati in benedizione per le anime.
— Dom-enica 11 marzo, abbiamo ricevuto la gradita visita dei Sovrintendente. EgE ha parlato ai fanciulE dialla Scuola domenicale, ai catecumeni, ai
fedeli riuniti per il culto, e nel pomeriggio alla gioventù.
Nonostante circosianze esteriori avverse, le ass8.mb!ee sono state numerose. Ringraziamo vivamente il signor pastone R. Nisbet per quanto ci ha detto
da parte del Signore.
— La Confermazione dei Catecumeni
è avvenuta la Domenica deEe Palme.
Cerimonia amtera e commovente. Che
la promessa di fedeltà al Signore ria
mantenuta sino alla morte da tutta questa gioveinitù !
La Santa Cena è stata celebrata al
culto del Veniendi Santo e a Paisqiaa.
— Il culto di Pasqua, ira tutti i culti
delle feste cristianei di questi lEtimi
anni, è forse stato ü più solenne per la
folla dei fedeli, l’atmosfera di raccogEmento, l’attuaEtà dei messaggio, la festiviitè dei coro.
—; L’Unione Chovamle, nel suo culto
pomeridiano della domenica dopo Pasqua, ha accolto neUe sue fi'le i nove
ammessi ed ha offerto a ciascuno .ima.
coppia della grande Storia Elustrata àm
Valdesi.
— Domenica 29 aprile lalbbiaimo celebrato la fine della guerra neEa nostra
Valle e, domenica 6 maggio, la fine della .gueliTa in ItaEa. Per insistente richiesta, questi sermoni saranno probabEmmte pubbEcati.
— L’Assemblea di Chiesa è convocata per domenica 3 giugno. Il culto aarà
anticipato alle ore 10.
Past. Giovanni Bonnet, Direttore
Arti Oraficht « L’alpina » - Torre Ptlllct
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