1
Anno LXXXV - Num. 6
Una copia L.
ABBONAMENTI
{^£ce: L. 70# per rìnterno Eco r La Luce: L.
L. 1200 per Testerò |
vea
■ itrroiT *
Xonga SäoÄcdai ^
■ (TofíñofTÜ2Í^ ?EtLÎC3
I VALDESI
Qnindicinal•
della Chiesa Yaldese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le qual^vete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
LA GRANDE PAURA
” Non esiste alcuna difesa alla
bomba ad idrogeno: nessuna difesa
assoluta. Non me ne importa tanto
per i vecchi, che presto comunque
se ne debbono andare. Ma io mi sento toccato dinanzi alla gioventù in
piena attività ed ardore, e soprattutto mi commuove guardare i bambini
piccoli, intenti nei loro giochi felici,
e pensare a quel che potrà accadere
di loro, se Iddio non avrà pietà degli uomini ”,
Così, a quanto riferiscono i nostri
quotidiani, si è espresso recentemente in un suo discorso il primo mini-Iro inglese. Ed i cronisti hanno sottolineato che il vecchio Churchill
aveva la voce turbata pronunziando
ijiieste parole. ...La visione della
i-.atastroie definitiva, « se Dio non avrà pietà degli uomini ».
E questa invocazione a Dio ci ha
( ommossi, perchè, in sostanza, essa
potrebbe significare che, finalmente,
uno statista riconosce il fallimento
il Ila « politica » deH’uomo, quando
ignora la cc politica » di Dio. Ci è
M-iìibrato di sentir vibrare una nota
loiidamentalmente cristiana, un riconoscimento delle sovranità di Dio;
ruomo, in ginocchio, ai piedi della
tiroce, che invoca: Abbi pietà di
noi... A chi ce ne atìdremo noi?
^ *
Mello stesso discorso, lo stesso statista esclama: ” Non è affatto escludo che per un processo di sublime
ironia noi raggiungeremo uno stadio
ut cui la sicurezza sarà, figlia del ter- ,
ture e la sopravvivenza sorella gemella dell’annichilimento ”.
I resoconti non ci dicono se la
voce delForatore fosse « turbata »
pronunziando queste parole. Eppuiti sono parole solenni, veramente
l>rof etiche!
E’ Eannunzio della grande Paura
che viene, che s’insinua dovunque,
che regna nel cuore degli uomini,
che signoreggia le nazioni, che le
spinge le ime contro le altre e al
leiiijjo stesso le trattiene.
E’ rannunzio del grande Odio,
che divide gli uomini e le nazioni
con barriere che vengono considerate
istituzioni di diritto divino, per separare il bene dal male, la verità
dall’errore.
Si parla così, ufficialmente, di
« saturazione del terrore ». E se le
parole hanno ancora un significato
(ma viene da dubitarne quando si
pensa che continuiamo a parlare di
civiltà cristiana in riferimento a questa civiltà occidentale dove si riconosce apertamente che la sicurezza
è la figlia della bomba aH’idrogeno)
queste parole non possono aver altro significato che questo; bisognerà
saturare i vari stati di bombe H; bisogna che la Paura entri in ogni casa, per far paura agli altri.
E’ un sistema di « politica » sul
quale, dal punto di vista tecnico, si
potrebbe fare più d’un rilievo. Si
potrebbe osservare che è un’arma a
doppio taglio, perchè l’uomo ha
paura del terrore: la Paura lo spaventa! E cosi accade che l’uomo rifiuti di rendersi conto di questa spaventosa realtà. Si occupa di molte
cose, si appassiona di molti problemi; ma della bomba H non parla
volentieri. La stampa consacra delle
colonne al processo di Coppi, ma
della bomba all’idrogeno preferisce
non parlare troppo al lettore.
Gli dicono: una bomba su Torino
significa la distruzione di Torino e
ripercussioni spaventose in un vasto
raggio che potrebbe anche comprendere tante piccole cittadine in un
raggio che oltrepassa quei cinquanta
Kilometri oltre cui ci reputiamo sicuri... Gli forniscono dei grafici convincenti, delle statistiche eloquenti..
Ma il lettore non desidera ascoltare
nulla; non vuol saper im bel niente.
Ha paura., e basta.
Come .dicevamo, dal punto di vista politico può essere un sistema
come un altro, ma dal punto di vista dell’Evangelo, siamo proprio sul
piano della difesa dei valori della
civiltà cristiana?'
$ ^
In un incisivo capitolo consacrato
all’amor fraterno, l’apostolo Giovanni (I epistola c. 4) ne analizza la
genesi: Dio è amore, e questo amore si è manifestato in questo; ic Dio
ha mandato il suo unigenito Figliuolo nel mondo, affinchè, per mezzo di
lui, vivessimo ». Dio ha amato noi,
quindi noi dobbiamo amarci gli uni
gli altri. E l’apostolo passa cosi a
trarre le conclusioni del suo ragionamento: chi dimora nell’amore dimora in Din e Dio in lui : visione sublime e beatifica: « Nell’amore non
c’è paura; anzi, l’amor perfetto caccia via la paura, perchè la ¡mura implica apprensione di castigo; e chi
ha paura non è perfetto nell’amore ».
Un versetto che è un piccolo capolavoro di logica impeccabile e che
dà un suono molto diverso da quello delle parole dell’insigne statista!
Per l’uomo « politico », premesso
che il fine ultimo cui tende l’uomo
è la felicità, e la felicità è indissolubilmente legata ” alla sicurezza, non
vi è altro mezzo per raggiungere il
sommo bene, cioè la felicità, che
quello di assicurargli la sicurezza.
Perciò viva la Paura, ben v'enga il
Terrore, regni, imjjlacabile, la bomba H con il suo, lugubre corteo di
distruzioni, di lesioni incurabili.
Per r ’uomo « cristiano » la Paura
è segno di giudizio: la bomba H potrebbe perfettamente figurare in uno
di quegli elenchi dei frutti della carne che l’apostolo denunzia come incompatibili con i frutti dello Spirito.
Se oggi Paolo dovesse scrivere ai Galati, siamo convinti che nel capitolo
5 noi troveremmo al versetto 19 e
seguenti: « Or le opere della carne
sono manife.ste e sono; fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria,
stregoneria, inimicizie, discordia,
gelosia, ire, contese, divisioni, sette, invidie, ubriachezze, gozzoviglie,
...bomba all’idrogeno..., circa le quali cose vi prevengo^ come già anche
v’ho prevenuti, che quelli che fanno
tali cose non erederamio il regno di
Dio ».
* * *
... « se Iddio non avrà pietà degli
uomini ». Dio è Amore, e quindi deve aver pietà degli uomini le cui opere manifeste sono: fornicazione,
impurità... gozzoviglie, bomba all’idrogeno? Anche di quelli che hanno eretto un nuovo tempio alla Paura ed adorano, genuflessi al l'altare,
il Terrore? Anche della nostra civiltà cristiana?
Questa invocazione a Dio, che, dicevamo iniziando, destava in noi un
profondo senso di commozione, ecco, ora ci turba. Non sarebbe essa,
forse, una tipica manifestazione di
SETTE ANNI
Domenica 13 marzo le parrocchie di
Angrogna (Capoluogo), Bobbio Pellice, Rorà. sono state chiamate ad
esprimere la loro volontà in merito
alla riconferma dei loro pastori titolari, per compiuto settennio, come
prescritto dai regolamenti, I pastori
E. Aime (Angrogna), A. Genre (Bobbio Pellice), G. Bouchard (Rorà)
sono stati riconfermati per il .secondo
settennio.
per Tinterno j SpeJim. abb. pestale "Il Grappa
per rcetcre | Cambia <i'ÍB¿irÍBaa Lire 40,—
TORRE PELLICE — 25 Marzo 1955
Ammin. Claailiana Torre Pelliee - C.C.P. 2-17557
sconsolata impote:
di confessione che I
scatenato le forze d
ce di dominarle, e
spettare non si sa ’
di rinunzia,
lomo, dopo aver
l male è incapaimane lì, ad aae cosa: un mi
racolo. Ma quale ndracolo?
Forse non sareb^ fuori luogo, a
questo j>roposilo, rfleggere al capitolo 12 dell’EvangeloI secondo Matteo,
i versetti 22-45 : piA Satana cacciare
Satana? la bomba |i può cacciare la
Paura e creare la scurezza nel cuore dell’uomo? « OÌiJoi fate l’albero
buono e buono pum il suo frutto, n
fate l’albero cattivaé cattivo pure il
suo frutto, perchè $al frutto si conosce l’albero ». Ora?juale albero ha
portato questo fru^ che si chiama
bomba aH’idrogenè? Che il frutto
sia cattivo, tutti ciÀcordano nell’asserirlo; ma dell’albero si preferisce
non parlare!
E ricordate le dtnre parole di Gesù ai Farisei del su® tempo? « Razza
di vipere, come potete dir cose buone, essemlo malvagi? ». E quelle più
dure ancora di Gesù quando questi
stessi Farisei gli chiesero un segno:
« Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno, e scgwo non
le sarà dato, tranne il segno del profeta Giona ».
* *
La sicurezza all’ombra della nube
della bomba all’idrogeno, che il vento può portare lontano, molto lontano, anche là dove l’uomo non l’ha
preveduto...
N^el corso del dibattito sulla bomba H., un deputato interruppe il
vecchio statista con una domanda
indiscreta: cc La fabbricazione della bomba H. è compatibile con dei
principii cristiani? ».
La domanda rimase senza risposta, perchè era una domanda troppo indiscreta. Si potrebbe osservare che oltre ad esser indiscreta, è
anche inopportuna, perchè tutte le
bombe, anche quelle di ordinaria
amministrazione, non sembrano
conciliabili con dei « principii evangelici ». Però è legittima, perchè rivela che finalmente i cristiani cominciano a comprendere che se la
« Pace di Dio » è « altra », diversa
dalla pace degli uomini, essa deve
pure anche manifestarsi nella « pace degli uomini ». L. A. Vaimal
CANTO SACRO
Feste di Canio Corali
Domenica 1 “ maggio - Oré 15 :
Tempio di Luserna S. Giovanni.
Domenica 8 maggio - Ore 15 :
Tempio di Pinerolo. U
Feste di Canto Scuole Domenicali
Domenica 1“ maggio - Per le
Scuole Domenicali dell’alta Val
Germanasca a Proli (Salone di
Agàpe): ore 15.
Domenica 22 maggio - Per le
Scuole Domenicali della Val
Pellice: Tempio di Torre Pellice, ore 15.
Domenica 22 mag^o - Per le
Scuole Domenicali della Val
San Martino: Tempio di Pomar etto, «ore 15. /
I Direttori delle Corali e delle
Scuole Domenicali sono pregati
di voler segnalare tempestivamente al Presidente della Commissione del Canto Sacro (P«t.
E. Alme, Angrogna) gli inni scdti nell’Innario Cristiano e ■nello
Psaumes et Cantique».
La Comm. del Canto Sacro
UN PELLEGRINAGGIO COMMEMORATIVO
Per commemorare nel modo più
semplice e facile, ed insieme più efficace, il terzo centenario delle Pasque
Piemontesi, dell’epica impresa di-Gianavello e della riconquista delle Valli, tra l’aprile e l’agosto del 1655, abbiamo proposto ai cortesi lettori, in
un articolo precedente, di compiere un
pellegrinaggio ai luoghi in cui successivamente quei grandi avvenimenti Si
sono svolti. Una magnifica escursione
in sei tappe. E dopo aver brevemente
indicato le prime tre tappe, alla Gianavella, al Forte di Torre Pellice, al
colle di Pian Prä, rievocando , i tragici
eventi delle Pasque Piemontesi e l’azione di Giosuè Gianavello a Rorà,
proseguiamo ora il nostro cammino.
SÍS * *
Quarta tappa; il villaggio del Vernò, nel vallone d’Angrogna.
Le casette rustiche del villaggio,
brunite dalle intemperie e dei secoli,
sono disposte in pittoresco disordine,
le une a ridosso delle altre, su un ripido costone che scende dalla cresta
del monte verso la borgata di S. Lorenzo. Ai lati del rastone s’incurvano
due ampli avvallamenti, verdi di, prati, ombrosi di castagni. Intorno si svolge il vasto, arioso panorama del vallone. Il luogo appartato, ben protetto, in posizione centrale e dominante,
poteva costituire un centro assai utile
per una guerriglia partigiana.
Qui appunto, verso la metà di maggio del 1655, si raccolsero a gruppi
gli alpigiani valdesi, armati e bellicosi, quasi rispondendo ad un solidale
richiamo, decisi a riconquistare le loro Valli. Vi giunse il 15 maggio il
capitano Bartolomeo Jahier, di Pramollo, che già s’era fatto un nome per
un’ardita spedizione in valle Germanasca. La mattina del 27 maggio vi
giunse ancora, con duecento armati,
Giosuè Gianavello, che, reduce dal
Queyras, aveva nei giorni precedenti
battuto le campagne intorno a Luserna. E subito, con l’impulso della sua
iniziativa, col vigore della sua esperienza e della sua risoluzione, s’iniziò
l’azione.
Lo scopo ne era tanto semplice e
chiaro quanto temerario e mortalmente rischioso: ricacciare dalle Valli i
persecutori, riconquistare le proprie! t
terre, ricostituire il popolo valdese nel-1 I
le proprie Valli, ristabilirvi il culto**
dell’Evangelp, o, secondo la caratteristica espressione dello stesso Gianavello, riaccendere la fiaccola della vera luce dell'Evangelo nel luogo nativo.
Ora il vero organizzatore e promotore dei mezzi per il raggiungimento di
tale scopo fu appunto Gianavello, il
quale, senza assumere la direzione ufficiale del minuscolo esercito, ne ispirò e formò i metodi tattici, i criteri del
combattimento, le direttive della lotta, i piani delle successive azioni. Poiché il nemico era immensamente più
numeroso e meglio armato, conveniva
aggredire di sorpresa i singoli reparti,
andandoli a scoprire anche nelle località del piano ov’erano accantonati,
dividendo la propria truppa in piccole compagnie d’una trentina di uomini, salde, agili, veloci, avanzando rapidamente in ordine sparso, a mosse
avvolgenti dai lati, compensando così
l’inferiorità del numero con l’abilità
tattica e col coraggio della disperazione.
Al Vernò s’indica ancora il luogo
ove, secondo la tradizione, lo stato
maggiore di quelle caratteristiche formazioni partigiane si riuniva intorno
a Gianavello ed a Jahier, per preparare di giorno in giorno le proprie spedizioni: in un cortile situato più o
meno al centro del villaggio, al pian
terreno d’una vecchia casa a due piani si trova l’apertura d’uno stretto corridoio che conduce ad una cantina a
volta, perfettamente oscura. Questo
appunto sarebbe il luogo del ritrovo
cotidiano. Sul muro esterno dell’entrata v’è incisa su una grossa pietra
la data del 1596, che si trova rovesciata evidentemente in seguito ad un restauro posteriore. Tutto l’ambiente
presenta un carattere così vivo di rustica vetustà, che è facile rievocare
con l’immagine i fervidi eventi di tre
secoli fa.
Furono 22 giorni di campagna ardente, tenace, infaticabile. Già il 27
maggio era organizzata una scorreria
verso Garzigliana; il 28 fu eseguito
contro le munite fortificazioni di San
Secondo, un grosso colpo, il quale ebbe un risultato stupefacente; il 3 giugno, un’incursione nella regione di
Bricherasio; nei giorni seguenti pn’audace spedizione a VUlar e Bobbio Pellice; il 10 ed 11 giugno due furiosi
ed insistenti assalti contro il borgo di
Torre Pellice, ch’era tutto murato e
fortificato; il 12 un’azione vittoriosa
fino a Crissolo; il 17 un’aggressione
a Luserna che ne fu mezza saccheggiata.
Con queste violente, insistenti azioni si ispirò via via nel nemico un tale
timor panico, da togliergli una volontà di resistenza o di reazione e da disporlo senz’altro alla ' fuga rovinosa.
Persistendo in tale tattica, si sperava
che il Duca si persuadesse dell’impossibilità d’abbattere un avversario tanto risoluto e si decidesse a concedere,
con una pace onorevole, il riconoscimento dei loro diritti civili e religiosi.
Purtroppo il 18 giugno successe la
catastrofe. Il nemico, per abbattere i
Valdesi, si decise d’assalirli direttamente nel loro nido, al Vemè. Vi giunsero all’improvviso da quattro parti,
ben 4.000 uomini. D. combattimento
s’accese all’alba e durò aspro e sanguinoso per tutta la giornata, sui poggi circostanti, sui pendii e fra i castagneti, fino quasi a valle. Nel pomeriggio il nemico era posto in fuga, si
disperdeva abbrutito dalla fatica e
dallo spavento. Precipitoso inseguimento fino al Ciabas. Duro combattimento intorno alle rovine del Tempio.
Qui Gianavello, che col consueto ardimento s’era spinto fra i primi, fu
colpito in pieno petto da un proiettile
che gli uscì netto dal dorso. Cadde
sanguinante. Fu soccorso alla meglio,
adagiato su una barella improvvisata
e trasportato attraverso la montagna
d’Angrogna, la colletta di Prarostino,
il vallone di Roccapiatta, fino oltre il
Chisone, in terra francese, al villaggio
di Pinasca, ove esisteva una fiorente
comunità valdese ed ove egli fu fraternamente accolto e ricoverato.
I suoi compagni d’arme si ritirarono abbattuti e perplessi al Vemè. Ma
nella stessa notte doveva accadere loro un altro grave infortunio: il capitano Jahier, con cinquanta armati,
volle sorprendere con una rapida incursione reparti avversari nella regione d’Osasco; arrivato sul luogo, cadde in un’imboscata e rimase ucciso
anch’egli con tutti i suoi, uno eccettuato, che potè a stento salvarsi e portare ai convalligiani la tragica notizia.
Così si chiuse l’avventura del Vemè.
Ci volevano ancora due tappe per
giungere alla vittoria.
J •
2
L'ECO DELLE VALLI VALBESI
PA GINA
FAMIGLIA
.
Il lavoro extra-casalingo della madre
Nelle pagine dedicate alla famiglia
e pubblicate su questo giornale TS
Ottobre ed il 17 ^Dicembre 1954 è
staio trattato il problema del lavoro extracasalingo della donna parIicolarmente ,della madre.
Siamo lieti di far udire ai lettori
alcune voci di persone direttamente.
interessate.
li problema è concreto ed attuale.
Il fatto che anche da noi skt'^^xita
ventilata Videa del salariò matrimoniale, delle pensioni alle casaUnghe,
delie rendite alle vedove ecc. dimostra chiaramente che vi è nella società un disagio di cui dobbiamo .anzi tutto renderci conto se vogliamo
che un giorno si possa porvi rimedio.
Pari a lina maestra:..
Nelle pagine dell’Eco delle 'Valli
Valdesi « Per le nostre famiglie »,
ho lutto !pon interesse i due articoli
clje trattano del lavoro extracasalingo.
Sono pienamente d’accordo su
quello che mi è parso il punto essenziale e che collima perfettamente nei
due articoli, cioè; per il bene della
famiglia e per il consolidamento dei
valori morali e spirituali di essa, sarebbe necessario che la madre si occupasse soltanto della casa, cercando
di creare un ambiente accogliente e
sereno.
La madre che lavora fuori casa è
spesso sovraccarica di lavoro, se non
ha chi pensa a sbrigare le faccende
domestiche ed è quindi più facilmente irritabile, impaziente con i
bambini, i quali crescono cosi, in un
ambiente anormale e freddo; quelle
prime impressioni, che il bambino
riceve in famiglia possono influire
moho sul suo carattere in formazione e sul suo sviluppo intellettuale,
che gradatamente si svolge giorno
per giorno.
Sono convinta che quasi tutte le
madri preferirebbero stare a casa,
se non dovessero lavorare per contribuire al consolidamento del bilancio familiare, nella maggior parte
dei casi insufficiente. Con tutta la
buona volontà possibile non credo
che, ad esempio, un maestro elementare possa mantenere una piccola famiglia, se non ha possibilità di altre
entrate e se è costretto a pagare l’af ■
fitto... ancheT'in piccoli paesi di provincia! E se vive in un paese, non
trova neppure lezioni supplementari
come potrebbe trovare un maestro
di città.
Come questo, ci sono molti altri
casi non di mia competenza, ma che
in linea generale ormai conosciamo.
In questi casi, se la madre è in
salute, ha il dovere di collaborare
con il marito per procurare il necessario alla famiglia e dare una posizione minima ai figli, cercando per
quanto può, di non trascurare i beni spirituali, che sono il sostegno
più duraturo della famiglia.
Per guarire tm male, bisogna ricercarne la causa; in questo caso,
tutti la conosciamo, ma siamo impotenti di fronte alla terapia del male, che andrebbe discussa e risolta
su un piano sociale e politico; le
madri, in genere, non possono fare
a meno di lavorare fuori casa; questo è chiaro ed è la realtà del nostro
stato di cose.
Ora, non potendo eliminare il male presente, cerchiamo piuttosto di
vedere se il disgregamento della famiglia è causato dal fatto che la madre svolge anche attività extracasalinghe; per mio conto no, se le basi
della famiglia sono solide e se c’è
nei suoi membri quella luce interiore, che fa sembrare più lieve il sacrificio e dà forza per tirare avanti
senza trascurare l’educazione dei figli.
Sono appunto una madre che lavora fuori casa e posso dire sinceramente che da quando mi sono dedicata nuovamente aU’insegnamefnto,
ho capito molto della vita e forse ho
trovato quello che cercavo; la nostra
famiglia è più unita di prima e le
nostre vedute concordano meglio.
Senza trascurare la mia bambina,
che è sempre con me anche a scuola,
posso dedicare gran parte della mia
giornata ad altri bambini e capirli
meglio perchè sono una mamma.
Tutti i bambini che ho conosciuto
ed amato nei vari paesi dove sono
stata, , hanno certamente contribuito
a darmi fiducia nella vita e a farmi
capire che tutti abbiamo un messaggio da portare, in un modo o nell’altro, a qualcuno dei nostri simili,
Mi sono perciò convinta che il male, il quale mina più da vicino le nostre famiglie e per conseguenza la
società, non sia tanto da ricercare
nella nuova configurazione data alla
famiglia dalle attuali contingenze di
^ila, quanto in una spaventosa carenza di spiritualità: mancanza di
fiducia in Dio, concezione materialistica della vita, desiderio di facilità,
paura della lotta e dello sforzo.
'Iroppo spesso le madri lavorano
e si affaticano in casa e fuori casa
con un unico ideale presente al loro
spirito: rendere la vita più facile ai
figli, raggiungere una certa agiatezza materiale. Con questo, credono
di risolvere tutto il problema familiare, e non si accorgono di averne
intravisto un lato soltanto.
La vera felicità non consiste nell’aver molto denaro per non dover
più faticare e potersi divertire, ma
nel compiere ogni sforzo che ci è richiesto con amore, con pazienza,
con quella giòia tutta spirituale che
ci permette di apprezzare le cose più
semplici e più normali della vita.
I. G. L.
Una donna forte e virtuosa chi la
troverà?...
Ella sorveglia l’andamento della sua
casa, e non mangia il pane di pigrizia.
I suoi figliuoli sorgono e la proclaman beata,
e il suo marito la loda, dicendo;
8 Molte donne si son portate valorosamente, ma tu le superi tutte! »
Parla una insegnante
della Scuola Media...
Dal punto di vista economico, il
lavoro extracasalingo della madre,
specie quello d’insegnante, non ren
de in proporzione alla fatica che dà
Avendo ultimamente” attraversato u
na crisi domestica, ho potuto ren
dermi cqnto di quanto si guadagna
ad occuparsi personalmente della ca
sa, della cucina ecc. invece di affi
dare tutte quelle incombenze alla
persona a cui dobbiamo necessaria
mente ricorrere per sbrigare le fac
cende quando siamo impegnate al
trove.
Non rende neppure dal pimto di
vista dell’educazione-dei figli: quan.
do rientriamo a casa, dopo lo sforzo
non comune che, oggi, un’insegnante
deve sostenere non fosse che per
mantenere la disciplina in una classe
di ragazzi dai 12 ai 16 anni, siamo
stanche e facilmente ci lasciamo trascinare a... sfogare il nervosismo trattenuto a scuola sulle nostre creature che, pure, avrebbero per prime
diritto alla nostra pazienza ed al nostro buon umore.
Ed allora qualcuno chiederà: se
così stanno le cose, perchè insegna?
In tutta franchezza risponderò: perchè mi piace molto. Gli studi che ho
compiuto hanno aperto dinanzi a me
nuove vie e nuove possibilità; sono
entrata a far parte del corpo insegnante prima del matrimonio e quell’attività è stata per me fonte di
grandi soddisfazioni alle quali non
ho saputo, forse rinunziare quando
è venuto il peso della famiglia. Penso che, come me, molte madri che
si consacrano airinsegnamento o in
genere a qualche altra attività extracasalinga, non si rendono abbastanza conto del valore del compito che
è loro riservato nèlla casa.
Ma quel compito, è forse giustamente valutato da coloro che ci circondano e dalla società in genere?
Sta forse qui il nocciolo della quistione. M. T.
Risponde una madre impiegata
Desidererei avere alcune informazioni sul suo lavoro extracasalingo.
Disponga di me, se posso esserle
utile.
Quanti anni aveva ed in quali circostanze ha incominciato a lavorare
fuori casa?
Avevo 13 anni. Mia madre, rimasta vedova, si vide costretta a mandarmi in fabbrica per risolvere il’suo
problema economico e poter continuare ad occuparsi della casa e dei
figli.
Quando si è sposata, non ha pensato alla possibilità di lasciare il suo
lavoro?
Nemmeno un istante.
Perchè?
Anzitutto jjer una ragione finanziaria. Non avremmo potuto, con la
I racconti del mezzo secolo
IL
U O NOME
(vedi numero precedente)
Eppure non era tutt’oro quel che
riluceva, sulla via soleggiata del giovane Valdese. Sopra di lui si addensava una fittissima nebbia pronta ad avvolgerlo e a confonderlo, alla prima brezzar
Presto Valdo comprese che, se le
sue parole sollevavano il consenso
dei suoi uditori, i concetti che egli
andava esponendo non venivano accòlti senz’altro da quelli; anzi, erano combattuti e respinti. Dietro le
apparenze favorevoli nella maggior
parte dei suoi colleghi, covava la
sorda ostilità di una minoranza che
ambiva affermarsi, e ristabilire l’ordine capovolto dalla testimonianza
del giovane; accanto ai docenti d’animo liberale, tollerante, erano sempre più imponenti quelli (ed erano
in maggior numero) che non volevano sentir parlare di controversie, di
eresie, di novità in materia di fede;
peggio, che ad ogni credenza non
nata sotto l’emblema di Roma, appioppavano là per là l’epiteto di
straniera, di settaria, di peccaminosa, e così via. Per costoro, Valdo era
un « fratello separato », un tollerati». un eretico, uno scomunicato.
Valdo sentiva a poco a poco farsi
il vuoto intorno a sè. Dov’erano andati gli amici che gli avevano chiesto di poter leggere una storia dei
Valdesi? chi si ricordava più di avergli promesso di assistere ad un
cullo nel suo tempio? E quel giovane apostolo, che per anni ed anni
aveva considerato gli amici come una
seconda famiglia, come un complemento necessario a ciò che pur gli
aveva sempre dato, senza riserve, la
sua casa, la casa della sua buona
mamma, del suo caro papà; quel giovane entusiasta che aveva profondamente goduto, non tanto della pro
pria consapevolezza di fede, quanto
del fatto che questa sua consapevolezza era oggetto di rispetto e di ammirazione; quell’alto e bel giovanotto, daU’anima ardente, dal cuore
vibrante, si accorse un giorno che
tutto l’essere suo desiderava, come
non aveva mai desiderato, con una
fitta in petto, coli un nodo in gola,
la presenza degli amici, l’affetto dei
cari compagni di'studio e di divertimento. No, non poteva, non doveva
isolarsi così. N^pure Dio poteva
pretendere il suo isolamento... Valdo era ormai iscritto all’Università.
Egli sentiva intensamente la gioia
della vdta univefsitaria: lo studio
personale e più profondo, al di là
dei banali corsi bbbligati, la comunità goliardica, le vagheggiate fantasie del prossimp avvenire, la spensieratezza della gioventù in fiore...
Fu un attimo; Il principio dello
smarrimento.
Poco prima di Pasqua, doveva firmare, in segreteria, im modulo, per
ottenere dal Senato Accademico una
agevolazione qualsiasi. Davanti a lui,
oltre lo sportello, con uno sguardo
sornione, il bigottissimo segretario
di Facoltà, che pochi giorni prima
aveva diramato una circolare per invitare gli studenti al precetto pasquale. E dietro di lui, alcune studentesse. Erano carine. Cicalavano
e parlav'ano di lui — lo capiva benissimo! '— quanto dicevano:
— Mi sono innamorata di un ragazzo che non potrò mai sposare...
— E che, è un uomo con moglie
e figli? !
— Macché; è un ateo. O Di®, non
è cattolico...
Fu un attimo.
Valdo svitò la stilografica, prese
il foglio che gli si porgeva, e firmò.
Firmò come aveva visto fare a qual
cuno, che aveva due nomi propri! e
usava civettare con le iniziali. Proprio così : V. Aldo.
* # H:
La ragazza che, alle sue spalle, aveva detto di essere innamorata di
un ateo, era veramente bella. Alta
come lui, bionda, di un biondo naturale, con degli occhi azzurri. Ed
era anche intelligente. Valdo lo sapeva. Ma non sapeva che l’intelligenza delle donne fa presa sugli uomini quasi più della loro bellezza.
Valdo non si chiese se anch’egli
fosse innamorato. Sapeva di esserlo,
da tempo. Così, egli preferì aprirsi
alla fanciulla. Il pretesto era lì, bell’e pronto: il chiacchiericcio delle
studentesse in segreteria. L’occasione per l’incontro non mancò.
A casa, non si trovò nulla da ridire. 1 genitori di Valdo seppero trovare per il loro figliuolo la parola
della comprensione, della benevolenza, ma anche il monito persuasivo alla serietà dei propositi, il calmo
invito alla attesa, nella maturazione
del tempo.
Poi, per caso, fu buttata la domanda:
— E... la ragazza è cattolica, naturalmente?
— Ritengo di sì, rispose vagamente Valdo.
— Se fosse evangelica, lo avremmo saputo — risposero con calma i
genitori.
Valdo non rispose.
— Hai parlato con lei della nostra religione?
Valdo mentì:
— Non ancora. Ma le parlerò, le
dirò. Vedremo la sua risposta.
Questa risposta, Valdo la conosceva. Oh, se la conosceva! Era stata
come uno schiaffo. E perchè non a{continua in 3° pagina]
paga modesta di mio marito, mettere
su casa in modo conveniente e pensare a formare una famiglia. E poi
non feci che seguire l’esempio delle
mie colleghe: nel mio ufficio, infatti, su 30 impiegate, 18 sono sposate.
Ci trovavamo d’altronde in un tempo di crisi lavorativa, e lasciare un
lavoro ormai sicuro mi sarebbe semhnta una pazzia...
Quanto tempo le rimane per la
casa?
Circa quattro ore e mezzo al giorno.
Non le sembrano poche?
Altroché! Mi vedo costretta del
continuo a valermi dell’opera di estrane!, specialmente da quando ci
sono i figli.
A parte quello economico, vede
altri vantaggi in questo sistema di
vita?
Per me, si. Il lavoro di ufficio, se
comporta delle noie, mi dà anche
non poche soddisfazioni e ci sono ormai afl’ezionata. Ho inoltre il vantaggio di entrare quotidianamente in
contatto con i componenti la classe
lavoratrice e conoscere cosi più da
vicino i problemi sociali. Ho l’impressione che se rimanessi a casa,
rimarrei avulsa da quelli che sono i
problemi vivi del nostro tempo.
Non ha qualche volta l’impressione (li sacrificare la sita famiglia?
Dato che la situazione finanziaria
richiede il mio lavoro non mi sono
posto quel problema. Riconosco di
essere piuttosto priva di esperienza
casalinga. I miei figli mi vedono pochissimo e credo mi considerino un
po’ come un’estranea che va e viene
del continuo. Ho perciò poca autorità su di loro, forse meno di colei
che se ne occupa tutta la giornata.
Ad eccezione dei giorni festivi la famiglia non può mai trovarsi riunita
perchè, per la questione dei turni,
mio marito lascia la casa quando io
arrivo e viceversa. Sono spesso costretta a cambiare la persona di servizio e questo incide sfavorevolmente sui figliuoli per i quali non vi è
continuità nell’opera di educazione.
7 ra quanto tempo potrà ritirarsi
dall’ufficio e godersi la pensione?
Quando avrò 55 anni. Ma, col passare del tempo, sono sempre più frequenti le m attine in cui mi dico :
oggi starei volentieri a casa! Quando
c’è un minimo di comodità, il lavoro casalingo, se altrettanto impegnativo, non è più pesante di quello di
ufficio e non credo di sbagliare dicendo che, se l’attività casalinga della donna fosse considerata un vero e
proprio lavoro retribuito al pari di
un altro, aumenterebbe celermente
il numero delle donne pronte a scegliere quello a preferenza di qualsiasi altro.
Non le sembra che sarebbe un modo per risolvere il problema della disoccupazione maschile?
3
ì
L’ECO DELLE VXlXI VALDESI
- $
/ racconti del mezzo secolo
ICStlOiOME
{continua ^lla 2“ pagina)
veva saputo reagire, essa illuminava
di una luce fosca il suo tradimento,
e gli rintronava dentro come una
«ampana a morto:
— lo sono cattolica, e mi sposerò
in chiesa cattolica. Non potrei mai
accettare di sposare nella tua chiesa. Mia madre ne morrebbe di dolore: e del resto lo zio prete non lo
permetterebbe.
— Ma. cara, rènditi conto che anche noi siamo cristiani; crediamo
anche noi in Gesù Cristo.
— L chi lo sa, che cosa voi credete?!
- Suvvia. Vera, perchè non ammettere la verità? Anche noi abbiano) l’Evangelo.
- Già: un Evangelo contraffatto,
un’edizione manipolata per vostro
uso e consumo!
- Ma no, ma no...
Eppoi. è inutile, io coi Valdesi
non voglio aver che fare, e specialmente coi vostri pastori. Sono tutti
contadini, pieni di tare ereditarie,
degli illetterati gonfi di eresia. Figurati che cosa direbbero le mie amiche se sapessero che io sposo in
clìiesa valdese! Se mi vuoi per moglie, chiederai la dispensa al papa,
e iiovrai promettermi un mucchio di
cose... A proposito: ])erchè non cambieresti nome?
Oh bella, che ti viene in mente?
Ti chiami Valdo... Non sarà
mici! il nome del vostro eresiarca?..
l! giovane s era guardato attorno,
come uno che stia per annegare e
CMS hi disperatamente un appiglio
per rimanere a galla, per non scom
nei flutti... Poi, passandosi una mano sulla fronte, aveva detto,
sloizandosi di dare alla propria voce un tono canzonatorio:
Macché eresiarca, Vera, che dici luai...? Si, mi chiamano Valdo.
Un’abbreviazione, no? Da Osvaldo.
Osvaldo, Valdo. E’ così semplice...
L’eresiarca, che c’entra?
E non si accorgeva, il disgraziato,
chi; canzonava sè stesso.
Berto da Omoi.a.
La voce delle Comunità
Siisanna Parand&r red. Bounot4^s
Luserna Scin Giovanni
Visite •— La nostra comunità ha
avuto il piacere di ascoltare un buon
messaggio del pastore E. Rostati, che
ha presieduto il culto, domenica 13
marzo. •'
L’Unione giovanile di Torre Pellice ha recitato « Cisterne screpolate » nella nostra Sala Albarin.
Ringraziamo i visitatori.
Matrimoni. — Il 12 marzo è stato
celebrato il matrimonio di Fraschia
Renato Daniele con Bertin Adele
Nadine.
Benedica il Signore questo nuovo
focolare.
Lutti. — Il 22 febbraio decedeva
dopo poche ore di vita Renzo Costabel di Pierino e Ada Coisson. Il 26
febbraio, al Rifugio Carlo Alberto
decedeva all’età di 80 anni Jourdan
Susanna vedova Coisson, originaria
di Angrogna. Il 26 febbraio terminava la sua esistenza terrena Susanna Parander vedova Bounous, agli
Airali; con i suoi 97 anni era la decana della nostra parrocchia.
La grazia del Signore fortifichi i
cuori afflitti. rep.
Pramollo
Alcuni gravi lutti hanno rattristalo nel corso di queste ultime settimane la nostra comunità.
Il 2 febbraio, dopo alcuni giorni
di malore, è deceduta Susanna Peyìonel nata Bertalot, di anni 84, dei
Tournin. Se l’età era molto avanzata e l’infermità che da diversi anni
l’aveva colpita all’udito, non le permettevano più di prendere parte attiva alla vita della chiesa (e di questo si rattristava molto), essa non trascurava di alimentare la sua fede alla fiamma della Parola di Dio. Posata sul piccolo tavolino accanto al
suo letto di morte stava la sua gra’nd? Bibbia di famiglia. Con serenità
ha accolto la chiamata da alto. Pochi giorni dopo decedeva a S. Germano il suo fratello Bertalot Giovanni, di anni 81.
La mattina del 15 .febbraio improvvisamente, mentre stava accudendo alle sue faccende di casa, il
Signore ha richiamato a Sè Enrichetta Clot nata Long, dei Bocchiardi, di
anni 69. La notizia delia sua improv.
visa scomparsa ha vivamente impressionato e rattristato tutti. Essa
lascia un gran vuoto, oltre che nella
sua casa, nella chiesa che perde in
lei uno dei suoi membri zelanti e
fedeli. Da moltissimi anni faeeva
parte dell’Unione delle Mamme, dove era attivissima e dove il suo posto non era mai vuoto. Il grandissimo numero di persope che il pomeriggio del XVII Febbraio hanno accompagnato le sue spoglie mortali
al campo del riposo, ha testimoniato dell’affetto e della grande stima
di cui era circondata.
Tre settimane più tardi, il 9 marzo, la seguiva nella tomba la sua figliuola Lilia Clot, sposata Ribet, di
soli 27 anni. Pochi giorni prima nella casa di questa nostra giovane sorella in fede era sbocciato im piccolo fiore, era giunto il primo figlio,
il j)iccolo Enzo che ora piange, senza averla conosciuta, la sua mamma.
Tutto sembrava essere andato bene
e già essa gioiva pensando ai giorni
sereni che sarebbero seguiti, quando un male misterioso ha stroncato
la sua giovane esistenza.^Un lunghissimo corteo di parenti, di amici e
di conoscenti, accorsi da ogni parte,
le ha portato l’ultimo tributo di affetto accompagnando la sua spoglia
nel suo ultimo viaggio terreno.
Pensiamo con viva simpatia e con
SGUARDI SUL MONDO
CAiNADA’ — La Chiesa Romana e
1/ comuniSmo.
Secondo il « New York Times »,
il Vice Presidente degli Stati Uniti avrebbe dichiarato che la Chiesa
Roti sana è uno dei più solidi bastioni contro le idee comuniste e totalitarie.
A quest’affermazione piuttosto
pericolosa, il Presidente della Facoltà di Teologia di Princetown,
John Mac Kay, ben nota persona
ìità del mondo evangelico e dell’e
cumenismo, ha risposto nel seguen
te modo, in occasione di una riu
nioiie deU’Alleanza Riformata mon
diale il mese scorso: « In tutta ca
rità e semplicità, pur rischiando di
esser considerato troppo stretto di
mente, mi vedo costretto ad affer
mare, che è vero proprio il cantra
rio. Vent’anni fa la Chiesa Roma
na firmava dei concordati con i dii
tutori:.. Oggi ne ha firmato uno con
Franco ed essa per prima lo sostie
ne apertamente. E’ proprio nei pae
si latini dove la Chiesa Cattolica ha
esercitato una influenza predomi
natite che il comuniSmo si è sviluppato... »,
AUSTRIA — Chiese luterane.
Il Comitato esecutivo della Federazione luterana mondiale si è riunito a Vienna sotto la presidenza
del vescovo Hans Lilje, di Hannover. Quattro nuove chiese luterane
ai sono affilliate alla Federazione:
la Chiesa di Pomerania (650.000
membri), del Tanganyka del Nord
(91.400 membri), la Chiesa Evangelica tedesca del Cile (25.000 membri), la chiesa luterana del Madagascar 191.000 membri). Il Tanganyka
è un’antica colonia tedesca in Africa; a Madagascar, le missioni norvegesi luterane svolgono da molto
tempo la loro attività accanto alla
Missione di Parigi.
A Vienna erano presenti anche i
rappresentanti della Polonia e della Cecoslovacchia. In Polonia, il lu
teranesimo è una minoranza: 220
mila anime su 25 milioni di abitanti. La Chiesa luterana vi conta 381
parrocchie e luoghi di culto, 103
pastori, invece dei sessanta esistenti
nel 1946. Anche in Cecoslovacchia
il luteranesimo ha sofferto negli anni trascorsi, essendo professato da
una minoranza tedesca. Dove non
ci sono luoghi di culto, i servizi religiosi sono celebrati nelle case private. Nelle .scuole, l’insegnamento
religioso è facoltativo; ma l’anno
scorso il numero dei genitori che
hanno fatto seguire i corsi d’istruzione religiosa ai loro figli è aumentato. '
SPAGNA — Il duplice conflitto. ~
In Spagna c’è un conflitto tra la
alta gerarchia ecclesiastica e il governo di Franco; ma c’è pure qualcosa che non funziona regolarmente
tra una certa gerarchia ecclesiastica ed il Vaticano.
Il primo conflitto è di ordine sociale: il Cattolicesimo romano, rappresentato dal cardinale Pia y Deiiiel, di Toledo, e da alcuni vescovi, cerca di creare dei sindacati operai per riconquistare le sue posizioni in una parte della popolazione
e per svolgere un’azione di earattere sociale in mezzo alla classe operaia. Quei sindacati operai, però,
non hanno la vita facile, dato ehe
il governo non li vede di buon oechio. Per ora hanno soltanto 12.000
membri iscritti e 50.000 simpatizzanti. H loro giornale, stampato in
30.000 copie, è stalo sospeso d’autorità, perchè censurato. E’ evidente, d’altronde, che la classe operaia
è tenuta in una condizione di minorità dal governo di Franco; essa non
può manifestare le sue legittime aspirazioni e subisee molte ingiustizie.
C’è però un secondo conflitto, di
ordine confessionale, quasi in antitesi col primo. Mentre il cardinale
di Toledo chiede, per gli uni, mag
giore libertà, il cardinale Segura, di
Siviglia, rimprovera al generalissimo Franco d’esser troppo buono,
troppo tollerante verso gli altri,
cioè i protestanti. Le truppe americane di stanza sul territorio spagnuolo costituirebbero, secondo il
cardinale, una vera e propria minaccia per il Cattolicesimo e Franco sarebbe colpevole d’aver trattato con gli Stati Uniti senza realizzare che i campi d’atterraggio degli aerei americani potrebbero diventare delle basi di lancio della
propaganda protestante. Il cardinale Segura non ha temuto di alzar
la voce in difesa del suo gregge, a
rischio di complicare i rapporti già
jiiuttosto tesi col gener. Franco.
Il Vaticano, messo in allarme dalla intransigenza del cardinale, lo
avrebbe invitato a ritirarsi in un
convento; ma la notizia è anche stata smentita. Sembra che il cardinale abbia ora fatto atto di ubbidienza alla Santa Sede; ma, in questo
momento, mancano notizie precise.
Nei paesi politicamente e religiosamente totalitari, il problema della libertà religiosa e di culto è sempre all’ordine del giorno. e. r.
Ultimi arrivi alla Ciandiaaa
P. Toumier: Bible et médecine L. 1.150
P. Tournier-. Le personnage et la
personne L. 1.050
F. RacanelU: La souffrance vaincue L. 1.050
M. Porot: La psychologie des
tuberculeux L. 1.050
4. Maeder: La personne du médecin L. ■ 880
4lan Paton: Quand l’oiseau disparut L. 1.200
B. Valloton: Cachemaille retraité L. 1.200
H. Valloton: Ferme à vendre L. 1.200
Cento Canti popolari L. 800
Ordinazioni alla Librerie Claudiana
Torre Pellice (Torino) - C.C.P. n. 2-17557
fraterno affetto a tutti coloro che sono stati, da questi lutti, colpiti nei
loro affetti più cari e che piangono
e li/ raccomandiamo alla grazia ed
alla misericordia di Dio. « Io, dice
l’Eterno, sono colui che vi consola »
Isaia 51: 12.
La festa del XVII Febbraio è stata celebrata con il consueto entusia.srno. Alla vigilia sono stati accesi un
po’ dappertutto i tradizionali « falò » e numerosissimi fuochi di artificio. Al mattino corteo, poi pranzo
in comune ed infine, preparata dalla filodrammatica, serata ricreativa.
La Corale, egregiamente diretta dal
M" Emilio Giordano, ha dato il suo
apprezzatissimo concorso tanto a!
culto nel temj'io che alla serata.
La Chiesa dice il suo grazie riconoscente a tutti coloro che hanno
rollaborato alla buona riuscita del
la festa, soprattutto al Sig. Giordano
ai Sigg. Attilio e Elvira Jahier e E
li Beux, organizzatori del pranzo, a
gli artisti della filodrammatica e ai
membri della Corale.
Abbiamo appreso con vivo piacere la notizia che il Doti. V. Bertolino. già molto conosciuto e'molto stimato da tutta la nostra popolazione,
ha vinto un recente concorso ed è
stato nominato medico condotto del
Comune. Desideriamo fargli giungere le nostre più sincere felicitazioni
e. insieme l’augurio di un lungo e
benedetto soggiorno in mezzo a noi.
R o r à
Le cadette e le madri di Rorà hanno offerto al pubblico rorengo e delle Fucine un programma altamente
apprezzato per l’impronta morale
e spirituale delle recite sia. per la
« novità » della recita delle « magne » sia per l’entusiasmo con cui
hanno calcato le scene con disinvoltura e con maestria. Alle cadette ed
alle madri, nonché a coloro che si
sono sobbarcati aH’incarico inviamo
un grazie di cuore.
La celebrazione del XVII è stata
caratterizzata da una larga partecipazione di rorenghi all’agape fraterna, tenutasi nella nuova sala, grazie
alla collaborazione sempre molto apprezzata della signora Mary Morel.
Un pensiero di grato ricordo è stato
inviato agli amici di Roràjed ai rorenghi lontani: alcuni messaggi del
sindaco, del maresciallo Mourglia e
del Pastore hanno ricordato l’importanza della giornata. Il culto con
santa cena, con carattere di riconoscenza a Dio per la gioia di servirlo
ancora è stato motivo di allegrezza
per tutti i convenuti. La serata or
ganizzata dalla locale filodramniati
ca, nonostante l’inclemenza del tem
po è stata ben preparata dalla vec
cliia e nuova guardia con viva sod
disfazione di tutti i presenti. Alle
madri, ai giovani inviamo un pensiero di riconoscenza per quanto
hanno fatto per la buona riuscita
della storica celebrazione.
Il giorno 5 marzo è stato celebrato
il matrimonio di Mourglia Malvina
e Pierino Martina nel tempio di Rorà.- Un gruppo di fratelli ha assistito
alla cerimonia in cui il Pastore ha
richiamato agli sposi i doveri della
loro testimonianza cristiana, invol'ando su di loro le benedizioni di
Dio. Agli sposi inviamo un augurio
d una unione veramente benedetta
e d’una vita condotta sotto lo sguardo del Signore.
Ringraziamo l’anziano Aldo Tourn
per aver presieduto il culto recentemente nonché per aver rappresentato la nostra chiesa nella missione in
Roma e nel Basso Lazio proficua per
la nostra comunità tutta.
II giorno 13 marzo l’aw. Ettore
Serafino ha presieduto l’assemblea
di chiesa chiamata a rieleggere o meno il pastore titolare della parrocchia. Gli elettori erano tutti presenti tranne gli ammalati. JJ Pastore attuale è stato rieletto quasi all’unanimità. L’anziano Aldo Toum ha espresso la gioia della comunità nel
■ veder riconfermato per tm settennio
ancora il Pastore ed ha ringraziato
l’avv. Serafino per la distinzione con
cui ha diretto l’assemblea e per il
messaggio cosi efficace ch’egli ha rivolto.
L’anziano Aldo Toum ha presieduto alcune riunioni nelle quali ha
fatto un interessante resoccmto d^la
sua visita in Roma e nel Basso Lazio, suscitando l’interesse deUa comunità tutta. Lo ringraziamo di cuo
re.
RodòreMo
Il semble que plus les années passent et plus notre 17 février prend
une grande place dans notre vie ecclésiastique, plus aussi elle est belle
et bien préparée. Le 16 au soir, Serveil donnait le signal pour les feux
qui furent exceptioimeUement beaux.
Pour le cortège notre tambour avait fait peau neuve et la neige qui
tombait à gros flocons n’empêcha
nullement la gaieté et l’enthousiasme des enfants de se manifester.
Quand tous furent réunis dans le
grand temple simple et rude chacun
sentait passer le souffle des grands
jours. Belle occasion d’élever son
âme v^ers Dieu dans la reconnaissance et la prière. Le texte du jour nous
invitait à méditer un passage du prophète Ezéchiel, même passage qui
dans tous les temples de notre Eglise portait aux fidèles vaudois la parole de notre Dieu: Le parc de mes
brebis sera sur les hautes montagnes
d’Israël, dit l’Eternel. Ez. 34: 14.
Avant et après la prière d’action de
grâce la chorale chanta deux cantiques : « L’Etemel seul est ma Lumière » de César Malan, musique de
Haydn, et « Lode al Signor » choral
luthérien préparé par la commission
du nouveaux psautier italien. Les
enfants eux, furent vivement appréciés par leur chants et chansons surtout. Notons aussi les complaintes
des jeimes filles des Fontaines émouvantes dans leur évocation du
passé. La deuxième partie de la
jornée était réservée à deux agapes
fraternelles; une aux Fontaines l’autre à Champ du Clot. A Champ du
Clot les dames étaient de la partie
et nous sommes heureux de cette initiative comme aussi des belles paroles prononcées par certains de nos
membres d’EgRse à cette occasion.
Les organisateurs de notre fête sont
chaleureusement remerciés.
Le Dimanche 6 mars l’échange de
chaire proposé par le Synode permit
à la commimauté d’entendre le message du pasteur Rivoire. Le pasteur
Rivoire nouvellement dans les vallées avait été au poste de Rodoret il
y a vingt sept ans. Chacun fut heureux de cette coincidence et souhaitons que la campagne biblique renouvelle une si heureuse initiative.
Prarostino
Visite gradite. H.Pastore Sig. Roberto Jahier di S. Giovanni, accomjiagnalo da un bel gruppo di catecumeni della sua Comunità, è salito a Prarostino domenica 13 marzo per presiedere il Culto. La nostra Comunità lo ha accolto con una
buona partecipazione al Culto, durante il quale il Pastore Jahier ha
rivolto nel nome del Signore un vibrante messaggio evangelico.
La sera della stessa domenica abbiamo avuto la gioia della visita dell’Unione Giovanile di Inverso Pinasca, accompagnata dal Pastore Marauda di Pomaretto, che ci ha offerto una buona serata.
E’ amiunziata ancora la visita del
Pastore Edoardo Micol di Pramollo, che presiederà il Culto di domenica 27 marzo, nonché dell’Unione Giovanile di Angrogna (PrassuitVernet) con la Corale guidata dal
Pastore Aime, la quale ci offrirà
una serata aRe ore 20,30.
A chi è già venuto ed a chi sta
j)er venire, il fraterno saluto deUa
Comunità di Prarostino, mentre da
parte nostra formuliamo l’impegno
di intervenire numerosi e compatti.
Battesimo. Nel raccoglimento della famiglia è stato amministrato il
Santo Battesimo a Frairia Giulia Lidia (Gay) di Carlo e di Oliva Irma
l’il marzo scorso. Formuliamo per
la piccola Giulia Lidia i nostri migliori auguri di ogni benedizione
nel Signore ed ai genitori l’esortazione a mantenere fedelmente la
promessa.
1 nostri lutti. In poco tempo ci
hanno lasciati per la Patria Celeste,
4
4 —
L’Eœ DÈLLÉ VALLI VALDESI
dopo una vita trava^iata dàlia sofCerenaa, ma vissuta nella fede, tre
nostre sorelle ed un fratello: Pons
Margherita ved. Griglio (Prima),
deceduta il 14 febbraio dopo lunghe
Sofferenze, all’età di anni 80; Pasquet Federica in Gardiol (Ciambeirè), deceduta il 24 febbraio, dopo vari anni di infermità, all’età di
anni 75; Rostagno Susanna ved. Roman (Cardoune), deceduta il 16
marzo, dopo molte soffermize, alla
età di anni 67; Rivoir Luigi (Ruchetta), deceduto il 17 marzo, quasi improvvisamente, sebbene da
qualche tempo cagionevole nella sua
salute, all’età di anni 71.
c< Certa è questa parola che se
muoiamo con Cristo, con Lui altresì vivremo » (2 Tim. 2: 11).
. Il Signore spanda sui cuori afflitti le consolazioni sue paterne.
Bobbio Penice
Festa del 17 Febbraio. Malgrado
il tempo inclemente, la Festa del
XVII è stata celebrata con il tradizionale entusiasmo. Molto gradita fu
' la visita, in quell’occasione, del Sig.
Moderatore e del Past. G. Bertinatti, i quali rivolsero alla numerosa
assemblea un forte messaggio di circostanza. Alla fine del culto vennero ascoltati, con interesse, le recite
ed i canti dei bambini. L’agape fraterna, squisitamente preparata dai
coniugi Maghit, ha riunito oltre 80
commensali. Siamo grati alla Corale ed alla Banda Musicale per il notevole contributo da esse dato alla
buona riuscita della Festa.
Riconferma del Pastore. Domenica
13 marzo, il tempio era gremito di
pubblico. Si trattava di rieleggere
o meno il Pastore, per finito settennio di rriinisterio. Presiedeva il
Vice-Moderatore Sig. Nisbet. L’elezione, estremamente lusinghiera, ha
dato i seguenti risultati: su 233 elettori iscritti, erano presenti al voto
222, i quali, all’unanimità, votarono
« si ». Vi fu una sola scheda bianca.
Il Signore ci aiuti tutti a proseguire
compatti nella missione che Egli ci
ha affidata.
Battesimo : Artus Mario Giovanni di Francesco e di Charbonnier
Anna, battezzato l’8 marzo. La benedizione del Signore accompagni
questo bimbo,
Matrìmoni ; Alngeloni Antonio e
Bertinat Yvonne, il 26 febbraio; Rostagnol Giov. Daniele e Artus Costanza, il 19 corr. I nostri migliori
auguri di vera felicità.
Dipartenze: Gönnet Paolo Marco,
deceduto il 7 febbraio in Torino,
all’età di anni 20. Egli lascia il ricordo della sua bontà e generosità
ed un gran vuoto nella famiglia e
nella chiesa. — Pontet Giovanni,
deceduto agli Eyssart il 23-febbraio,
all’età di anni 78. La sua fede lo
aiutò a sopportare le lunghe sofferenze. La nostra simpatia cristiana
è assicurata alle famiglie afflitte.
R E C E N S IONI
y
JKA^' HÉiiinc: L’Ep.tre aux Hébreux- - Editions Delacbaux et Niestlé - Neuchâtel
- fr. .sv. 9,50 broché . 12,50 rilegato.
Questo volume di 130 pagine è l’ultimo
commentario edito dalla Casa editrice svizzera nella ben nota serie « Commentaire
du Nouveau Testament ». L’opera, perciò,
si presenta da sè: fa parte di una smàe
di pubblicazioni altamente apprezzate nel
mondo evangelico per la serietà dello studio e della interpretazione del testo biblico ed è fatica di un esegeta e teologo
fra i più rispettati.
Inutile dire che non è un commentario
popolare; è una pubblicazione scientifica
che ha un duplice scopo; aiutare lo studioso dell’epistola a comprenderne il significato e ad amarne il contenuto.
L’epistola agli Ebrei occupa un posto
speciale nell’insieme dçi libri del Nuovo
Testamento: «Tout en étant bien enracinée dans le sol du christianisme primitif,
sa christologie représente un spécimen
tout particulier et sous certains rapporta
unique de la flore néotestamenlaire ». Il
tema fondamentale dell’epistola è il sacerdozio di Gesù Cristo secondo l’ordine
di Mclchisedekh; «cette figure mystérieuse et difficile à comprendre survole en
quelque sorte tonte la religion juive pour
rejoindre directement Jésus-Christ, dont
il est le type ». Secondo lo Héring, l’epistola è più che altro una omelia o una
serie di omelie, in cui la spiegazione dottrinale è spesso interrotta da esortazioni
.pratiche. Egli non prende posizione in fa
v^ore di un autore particolare, pur riconoscendo che l’attribuzione ad Apollo è una
ipotesi che suscita viva simpatia. E nella
prefazione egli dice; « Nous espérons avoir
fait voir que l’auteur ”ad Hebraeos” fut
un grand théologien, qui a su donner une
expression originale et impressionante à
plusieurs vérités fondamentales de la révélation chrétienne '£
MARC BOEGNER: Là vie triomphante
Editions Berger Levrault - 5 Rue Aug.
Comte - Paris VI . fr. fr. 320.
L’autore ha raccolto in questo suo volume una serie di sei predicazioni pronunziate nella Chiesa Riformata di Passy durante la Quaresima dell’anno 1953. Il Past.
Marc Boegner è universalmente noto nel
mondo protestante; il suo nome è sufficiente garanzia della bontà e della serietà
di questo libro, adatto., a fortificare la fede dei credenti ed a Consolare i cuori afflitti e turbate Le meditazioni sulla morte,
sulla vittoria della fede e sulla speranza
della gloria sono state «longuement méditées et, qu’on m’autorise à le rappeler, mû.
ries dans la douleur»; sono parole dell’autore, uomo di fede e di profonda esperienza cristiana. Come sempre, il pensiero
è elevato, permeato di sostanza biblica; la
lettura del libro offre a tutti molti preziosi motivi di arricchimento spirituale. Lo
raccomandiamo a quanti sono attratti dai
problemi della fede cristiana di fronte alla morte ed alla vita eterna.
e. r.
E’ uscito
La figura storica di Maria Madre di Gesù
di PAOLO BOSIO
Nuova edizione rivedula e corretla
Lire 70 oltre le spese postali
Ordinazioni alla Libreria Claudiana - Torre Pellice - c. c. p. 2/17557
Doni per l’Eco delle Valli ilaldesi
Maria De Momi L. 50; W. Alharin 200;
Micol Eri 300; Arlandi Rosina 100; Avondet Emilio 50; Bouchard Edvico Bartoloiheo 150; Duchéne Giov. Battista 100; Jahier Alice 150; Long Bounous Elena 100;
Long Meynier llda 150; Meynier 150; Meynier Olimpia 300; Peyronel Francesco Enrico 100; Revel Fanny 50; Rostan Nelly
15q — Vinçon Bartolomeo 150; Beux Aldo 300; BaÌmas Orlina 50; Avondet Levi
50; Balmas Gustavo 50; Marlinat Fran
cesco 50; Vinçon Guido 400; Ribet Emilia 500; Reynaud Alfonso 300; Campra
Angela 300; Long Alfredo 100; Long Walter Bernardi 15Ó; Rosso Silvio 100; Costanlin Carlo 300; Bessone Ina 300; Coello Albertino 300; Serre Silvio 300; Giacone Aldo 200; Giacone Giulio 100; Micol
Adele 300; Rabaglia Tina 150; Frache
Aldo 200; Cattaneo Felice (200); Gunetti
Paschetlo lima 100; Bertolè Lodovica 300;
Gardiol Bartolomeo 50; Long Davide 100;
Ionio Bianca 150; Borione Eugenia 300;
Coisson Alice 50; ’Sandro Giaccaglia 150;
Migliotti famiglia 200.
RINGRAZIAMENTO
La Direzione della Scuola Latina ringrazia sentitamente il sig. Emanuele Tron
della Centrale di Massello che ha provveduto al trasporto da Torino a Pomaretto,
a prezzo di favore, della biblioteca (libri e
scaffali) donata alla nostra Scuola dalla
gentile sig.ra Grill.
PERSONALIA
A San Germano Chisone ha terminato la sua esistenza terrena il signor Giovanni Bouchard. Ai familiari lutti ed in modo particolare al
nostro collahoratore pastore Gustavo Bouchard esprimiamo la nostra
cristiana simpatia.
Direzione e Redazione
Prof. Gino Costabel
Via G. Malan - Luierna San Giovanni
Pubblicazione autorizzata del Tribunale di
Pinerolo, con decreto del 19 gennaio 1955.
Tip. Subalpina s.p.a. - Torre Pellice (To)
RICORDATE!
Da Mìlesi
__ m
partici San Danat«^ 11
PiEBOLO • Telefono 20.35
Travercte pronto il più grande assortimento di BUSTI
VENTRIERE — REGGICALZE a REGGISENI — Speziale confezione dpi medesimi articoli con le migliori
staffe attualmente in commercio CINTI ERNIA
RI _ CALZE ELASTICHE confezionati e su
misura ARTI ARTIFICIALI per amputati di braccia
a gambe — ARTICOLI SANITARI in genere
£■' utile ricortlare ohe, per un oggetto In oro
un orologio ili morcOp
potete rivolgervi con fiducio
presso ^orologeria
pan® 0®]®«®!®
UIP TRIGSTG: 6 - PinGROLO
Vasto assoi^timento croci ugonotte, stemma valdese in ' metallo argento e oro.
^-^ÀBBRICA ZIONE PROPRIA H-________
H 26 febbraio si è addormentata nella
pace del Signore nel suo 97.mo anno
Lidia Coisson Lageard
La famiglia riconoscente ringrazia sentitamente i vicini di casa, gli ex-combattenti
e tutti coloro che hanno preso parte al suo
dolore.
Inverso Pinasca; 28 febbraio 1955.
7/14 marzo è deceduto
Giovanni Bouchard
di anni 84
La famiglia ringrazia il Pastore Bert, il
dr. Bertolino e tutti coloro che hanno espresso la loro simpatia in tale circostanza,
segnatamente i fratelli e le sorelle di Rorii, la rappresentenza del Lanificio Maggia, i Pastori Rostan, Micol, Marauda, i
¡tarenti, gli amici*che con la presenza o
con gli scritti hanno espresso la loro simpatia alla famiglia in lutto.
San Germano Chisone, 15 mqrzo 1955
La famiglia della compianta
Susanna Rostagno
ved. Roman
profondamente commossa per la prova
di simpatia e di aiuto tributatale in occasione della dipartenza della sy,a Cara, ringrazia vivamente il Dott. Ros, il Pastore
Sig. Peyrot, la Direzione R.I.V., i vicini
di casa, amici e conoscenti tutti.
Prarostino, il 17-3-1955.
Il marito Renato col figliuoletto Enzo e
le famiglie Clot e Ribet, partecipano con
grande dolore la immatura scomparsa della loro indimenticabile
Liiia Ribet nata Clot
di anni 27
In pari tempo esprimono il loro sincero ringraziamento al Pastore Micol e Signora ed a tutte le persone che sono loro
state vicine, e che hanno portato loro il
prezioso tributo della loro simpatia e del
loro aiuto, nella grave prova che li ha
colpiti, ed a tutti coloro che hanno onorato la loro cara Scomparsa intervenendo
al Suo accompagnamento funebre.
«Io alzo gli occhi ai monti...
Donde mi verrà l’aiuto?
11 mio aiuto viene dall’Eterno,
che ha fatto il cielo e la terra ».
(Salmo 121; 1)
Prainollo (Bocchiardi), 9 marzo 1955.
(ERGASI per servizio sostituzione tre mesi persona pratica cucina dal 1» Maggio
al 1" Agosto 1955 in Svizzera. Scrivere
a Madame René Patry . 20 rue Sehebier
- Genève (Svizzera).
ALASSÊO
pensione familiare
buon trattamento
rivolgersi :
ALLOESIO
Parco fuor del venlo, 8
MOTOFAECIATRICI
• * (Tedesche)
, PICCOLE, MEDIE E GRANDÌ
’ per tutte le Aziende di
Montagna, Collina e Pianura
Produzione: da 3 a 4.000 mq. all’ora.
Munite di puleggia, possono azionare: pompe, seghe, piccole trebbiatrici da montagna, ecc.
Oltre 70.000 macchine in funzione, sono la migliore garanzia
di ottimo funzionamento e limga durata. Diffidate quindi dalle imitazioni e interpellateci prima di fare i Vs. acquisti.
Prenotandovi al più presto Vi garantirete la tempestiva consegna
della macchina.
TRATTRICI
a 2 e 4 ruote motrici - da 15 a 40 HP.
Pagamento rateale a mezzo della Legge 949 Credito Agrario, pagamento in 5 anni, interesse 3%.
Motocoltivatori
da 5 a 12 HP.
Motozappatrici
per orti, vigneti, vivai, ecc.
Macchine per la Fienagione
Impianti di irrigazione
A PIOGGIA E A SCORRIMENTO
MOTORI FISSI
di tutte le potenze e per tutte le applicazioni
A richiesta riduttori di giri con o senza frizione.
Incubatrici e Allevatrici
per usi industriali e familiari
Assistenza tecnica pronta e gratuita per tutto il periodo della garanzia.
ACRICOlMACCHiniE
(F.lli Vagliengo)
Corso Torino, 54 - PINEROLO - Tel. 21.35
INDUSTRIALI af AGRIOOLTORI -K ARTIGIANI
Non sciupai* i rostri motori con rawolgiture mal proporzionate
che oltre allo spreco di energia ve ne limitano la durata
AVVOLGIMENTI ELETTRICI RAZIONALI
MOTORI DINAMO TRASFORMATORI
RIPARA MODIFICA
CAMBIA CARATTERISTICHE
Saldatrici e Variatori ad Induzione con
Regolazione continua, sistema BOUC/ARC
S. Bouchard
Torino Via Parma, num. 24
Telefono 22743
rPer r autunno e per l’inverno^
La Ditta che vi serve meglio )
Sartoria CAFFARO
PINEROLO - Via Duomo, numero 7 - Telefono 20.69
Lavoro su misura per uomo e signora
nella più ricca scelta dei migliori tessuti
r,
CONCESSIONARIO DELLA CASA CONFEZIONI “beltram’s,, la CONFEZIO\^^NE CHE SODDISFA OGNI ESIGENZA.
]
UOMO
ABITI - GIACCHE - MANfELLI - SOPRABITI SIGIVORA
permeabili SEA-CALF - Tulli i modelli d'allo siile - LIOMTEX - prezzi più onesti
sono" ORÀDlfE LE VISITE INFORMATIVE