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ECO
BELLE miLI mBESI
Cpatt.
Blbllotsca Valiese
( Tc riño)
rzLLi':::
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XC — Num. 22 ABBONAMENTI [ £co: L. 1.300 per rintemo Eco e La Luce: L. 2^M0 per rintemo Spediz. abb. postale - I Gruppo 1 TORRE PELLICE — 27 Maggio 1960
Una copia Lira 3 0 I L. 1.800 per l’estero L. 2.Ì00 per l’estero Cambio d’indirizzo Lire 50 1 Ammin. Claudiana Torre Fenice - C.n.P. 2-17557
ÜSCEIVSIOIUE
Ci è riferito nell’Evangelo che
Gesù ebbe a dire un giorno : « chi
mangia la mia carne e beve il mio
sangue, ha vita eterna,,, perchè dimora in me ed Io in lui » (Gióv.
6: 54-56).
Era la conclusione di un lunso
O
discorso di profondo significato spirituale che i suoi uditori in quel
momento non potevano capire, e difatti si domandavano; « Come mai
può darci costui a mangiare la sua
carne? « (v. 52).
Evidentemente nemmmo i suoi
discepoli avevano capito, perchè ci
è detto ancorar « Gesù conoscendo
in sè stesso che i suoi discepoli mormoravano di ciò, disse loro : Questo
vi scandalizza? E che sarebbe se vedesti il Figliuol dell’uomo ascendere dove era prima? E’ lo Spirito
quel che vivifica, la carne non giova
nulla; le parole che vi ho dette sono
spirito e vita » (Giov. 6: 61).
II! questa circostanza dunque Gesù deve costatare che i suoi discepoli non hanno ancora raggiunto quella maturità spirituale che consentirà loro un giorno di assistere alla
sua Ascensione e di capirne il valore ed il significato : « che sarebbe
se vedeste il Figliai dell’uomo ascendere dov’era prima? ».
E’ soltanto dopo la sua morte, dopo la sua risurrezione, e a seguito
delle ripetute apparizioni del Risorto idre i discepoli sono resi sempre
più certi della Sua presenza spirituale, invisibile, in qualsiasi momento, in qualsiasi circostanza e in
qualsiasi luogo.
L’evento dell’Ascensione si verifica fpiando ormai nei discepoli è radicato il convincimento che, contrariamente alle apparenze, essi non saranno mai più soli e che il Signore,
non più limitato nella sua vita terrena, corporea, ha stabilito con loro
una comunione spirituale permanente, indistruttibile. Egli sarà sempre
con loro con i poteri illimitati della
sua personalità glorificata.
Ecco perchè ci è detto ohe i discepoli « se ne tornarono a Gerusalemme con grande allegrezza » (Luca
24: 52).
Questa allegrezza nel momento
nel quale cessano le apparizioni visibili del Signore non si capirebbe
se non scaturisse dalla certezza di
una Sua presenza spirituale che non
conosce più limiti di tempo e di spazio.
Questa certezza non sembra più
essere cosi viva oggi in molti di noi
e per conseguenza anche nella Chiesa.
Se fosse viva, se cioè si credesse
veramente alla dichiarazione di Gesù : « Ogni podestà mi è stata data
in cielo e sulla terra », e se si credesse veramente alla Sua promessa :
« Ecco, Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine dell’età presente »
(Matteo 28: 18-20), saremmo noi ancora tanto smarriti di fronte alle
difficoltà quotidiane? E sarebbe la
Chiesa così pavida, così timorosa,
da ricercare altrove che non nel suo
Signore l’aiuto per compiere il mandato affidatole?
Il fatto è che la presenza spirituale di Colui che « è stato sovranamente innalzato e che ha ricevuto il nome che è al di sopra di ogni nome »
(Filipp. 2: 9), non può essere percepita se non da chi è morto con Cristo alla vita di prima, ed è con Lui
risuscitato a novità di vita, e perciò,
secondo l’esortazione apostolica ha
ormai « l’animo alle cose di sopra e
non più a quelle che sono sulla terra » (Col. 3: 2).
L’apostolo è preciso nel definire
le une e le altre; « ira, collera, malignità, maldicenze, parole disone
ste, menzogne » sono « le cose che
sono sulla terra », gli alti del vec
chio uomo che non conosce la potenza della risurrezione di Cristo ;
mentre invece: « compassione, benignità, umiltà, dolcezza, longanimità, sopportazione reciproca e perdono » sono le « cose di sopra », gli
atti « dell’uomo nuovo che si va rinnovando in conoscenza ad immagine
di Colui che l’ha creato ».
Là dove c’è questa realtà nuova,
c’è la presenza di Cristo, l’opera di
Cristo, la comunione col Cristo, la
pace di Cristo.
Molti si domandano se si può credere oggi ancora alla A.scensione di
Gesù così come ci è descritta nell’Evangelo, ma il problema non è
questo. Il problema è di sapere se
la fiducia e l’allegrezza dei discepoli, manifestatesi nej momento in cui
non lo vedevano più con gli occhi
della carne, può essere oggi ancora
la nostra fiducia e la nostra allegrezza. cioè in definitiva : se abbiamo cn
munione con Lui. , „
A. D.
A Torre Pellice
Conferenza Distrettuale
del Primo Distretto
« La Commissione Distrettuale del
primo distretto comunica che la Conferenza Distrettuale avrà luogo il 1^ e
il 2 di Giugno a Torre Pellice. L'apertura è fissata alle 10 del 1° Giugno
nella Sala Sinodale. Il culto inaugurale sarà presieduto dal Pastore Gino
Conte. Subito dopo il culto, la Conferenza Distrettuale nominerà il suo
Seggio e inizierà i suoi lavori nell'ordine prestabilito dai Regolamenti Organici ».
Firmato: il Presidente della Commissione Distrettuale
Pastore Alberto Ribet.
Domenica dedicata alie nostre Istituzioni
1 -------------
SotMariGÉà cristSana
. -rik ... .
E’ stata istituita, ;|to scorso
anno, in seguito ad^na deliberazione sinodale e cade,
quest’anno, il 29 Màggio. In
quel giorno, a ricordare tutte le nostre Istituzi^ini ed in
modo particolare i |imbi che
educhiamo, gli ammalati che
curiamo ed i vecchi che assistiamo. !
Non dimenticheremo il personale che, con spiritò di servizio e di consacrazione, compie un’opera prezio^ nota a
pochi e di cui comprenderemmo meglio l’impotenza ed
il valore, se per uni ragione
qualsiasi ne fossimó' improvvisamente privati. ^
Le nostre chiese ' saranno
anche chiamate a consacrare
la colletta di quella Domenica a beneficio di quelle Opere che dipendono dalla Commissione degli Istituti Ospitalieri Valdesi.
Ci rallegriamo per questa
intensificazione di rapporti
fra chiese ed Istituti; infatti
ci preme sottolineare che sono parte
integrante di essa, Tespressione della
fede e di una particolare sensibilità
per il problema della carità.
Quel senso di solitudine e di isolamento spirituale in cui lavoravano talora i dipendenti dei nostri Istituti è
in corso di superamento in virtù della
fattiva sollecitudineb^elle chiese e di
un numero sempre maggiore di amici
e sostenitori.
Molti hanno compreso che l’Evangelo di Gesù Cristo non ci chiama
ad accettare il suo insegnamento perchè rimanga un insieme di principi
teorici, ma ci domanda di vivere conformemente ad esso nel servizio del
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Lieto girotondo davanti all’OrFanotrofìo femminile di Torre Pellice (foto Costantino)
fratello malato o diseredato, per amore di Dio.
La volontà di servizio si va lentamente precisando ed orientando: non
dobbiamo permettere che una gran
parte delle nostre forze spirituali e le
innuinerevoli possibilità di servizio
non vengano utilizzate al massimo.
NOTA SEMISERIA...
E’ difficile capirci
Paix et Liberté, il seltimanale protestante belga, riporta quest’articolo comparso
sull’edizione parigina del New York Herald Tribune, scritto da drt Buchwald,
che con notevole umorismo vi affronta il
problema delle relazioni internazionali.
L’altra sera, abbiamo portato nostro fi
glio al cinema. Il film era « La bataille
de la Mer de Corali » e, paragonato ad
altri film di guerra, era detestabile. Si
trattava di un mezzo navale americano il
cui equipaggio è catturato dai Giapponesi
e mandato in un campo di concentramento.
All’uscita siamo andati a bere qualcosa
sulla terrazza di un caffè. Nostro figlio
era silenzioso, il film lo aveva profondamente colpito.
Dopo un po’, ha detto:
— I Giapponesi dovevano essere molto
cattivi per fare cose simili agli Americani.
—^ Sì — abbiamo risposto — ma ora non
sono più cattivi.
— Perchè?
— Perchè non fanno più cose simili.
Nostro figlio ha meditato un momento
su questa risposta, poi Ita ripreso:
— Allora, perchè una volta le facevano?
— Certo non sapevano che erano cattive azioni, pensavano che erano buone.
— Perchè nessuno gliel’ha detto?
— Abbiamo provato, ma non hanno vo
luto ascoltare.
— Ti ricordi di quel film di guerra che
abbiamo visto qualche settimana fa’? Quel
lo dei tede.scbi che battevano la gente e i
bambini in un campo di prigionieri?
— S.
— Allora i Tedeschi sono cattivi?
— No, erano cattivi. Adesso sono buoni
— Sono degli altri?
— No, sono gli stessi. Molti, común
que, sono gli stessi. Capisci, quando si è
fatto la guerra a qualcuno, non si può
rimanere arrabbiati con loro quando è finita. Bisogna dimenticare quello che i
cattivi hanno fatto durante la guerra, se
no ci sarebbe un’altra guerra.
— Ma nei film, sono ancora cattivi?
— Sì, è per ricordarci che erano cattivi, ma bisogna anche dimenticarlo.
Nostro figlio ha posato su di noi uno
sguardo vuoto.
— Hai ucciso dei Russi, durante la guer
ra? — ha ripreso un momento dopo.
— No, perchè durante la guerra i Russi
erano buoni. Si battevano contro i Tedeschi con gli Inglesi e gli Americani.
— Ma se erano buoni durante la guerra
e uccidevano i cattivi, perchè sono cattivi
oggi?
— Non sono cattivi. La maggior parte
dei Russi è gente buona. Ma non siamo
d’accordo con quel che i loro capi dicono
e vogliono fare. E loro non sono d’accordo
con noi. Per questo abbiamo delle difficoltà in Germania.
— Con i cattivi Tedeschi.
— No, con i buoni. I cattivi Tedeschi
vogliono cacciare i buoni da Berlino.
— Ma allora, ci sono ancora dei Tedeschi cattivi?
— Sì, ma ci sono anche dei Tedeschi
buoni. Capisci, dopo la guerra il paese
è stato spartito. I Russi ne hanno occupato
una metà e noi l’altra.
— Perchè i Russi non hanno ucciso i
cattivi Tedeschi, se erano cattivi?
— I Russi non pensano che i loro Tedeschi siano cattivi. Li trovano molto buoni. Sono i nostri Tedeschi che li trovano
cattivi. Quanto a noi, pensiamo che i loro
Tedeschi, ad ogni modo i capi dei loro
Tedeschi sono cattivi, e che i nostri Tedeschi sono buoni. Capisci?
— No — ha detto lui.
Ci siamo seccati :
— Beh, non ha nessuna importanza, che
tu capisca o no. Tutti lo capiscono facilmente. Non ho mai tisto un ragazzo fare
delle domande così stupide.
* ♦ "i
Il discorso è evidentemente una caricatura, e rischia di essere un po’ ’’qualunquista”, mentre non è vero che nell’oscurità del nostro mondo tutti i gatti sono
sempre ugualmente grigi... Tuttavia quanti
di noi adulti, di fronte alle ’’evidenze”
che da una parte e dall’altra ci vengono
declamate, reagiamo come quel ragazzo:
’’Non capisco”. Possa essere la reazione
non di chi alza le spalle e finisce per infischiarsene di tutto, ma di chi lotta pei
sottrarsi ai paraocchi calatici subdolamente addosso dalla nostra società, e rifiuta
di identificare nell’altro il nemico, solo
perchè è diverso.
COLLETTA SPECIALE
Due anni or sono il Sinodo ha invitato la Tavola Valdese « a stabilire una Domenica dell'anno in cui le Comunità siano richiamate alla
loro responsabilità nei confronti degli Istituti di Assistenza e beneficenza ».
Quella domenica va sotto il nome di « Domenica della solidarietà
cristiana»; nel nostro calendario ecclesiastico essa è stata fissata il
2 9 maggio
La Tavola invita tutte le Chiese a dedicare la colletta di quella Domenica e di quei culti ai nostri Istituti di beneficenza. Le parrocchie
delle Valli Valdesi (I Distretto) sono pregate di versare le loro offerte
direttamente alla CIOV per gli Istituti da essa dipendenti; le chiese
degli altri Distretti vogliano inviare le collette al Cassiere della Tavola
Valdese per gli Istituti dipendenti dalla Tavola.
Ogni raccomandazione è superflua; basta ricordare a tutti che il
numero e le esigenze degli Istituti di beneficenza della Chiesa Valdese
richiedono da parte nostra un atto di presenza e di generosità. Gli Orfanotrofi, gli Asili per persone anziane, il Rifugio per incurabili, gli
Istituti per ragazzi, sono opere necessarie ad una testimonianza di amore cristiano; le comunità sentano il dovere, oltre che la gioia, di sostenerle caratterizzando la loro fede con atti di fraterna solidarietà.
Sta scritto : « L'uomo dallo sguardo benevolo sarà benedetto, perchè dà del suo pane al povero » ; e Gesù ha detto : « in quanto l'avete
fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me ».
Per la Tavola Valdese
Ermanno Rostan - Moderatore
IN ITA LI A
domenica . ORE 7.40
Il culto-radio
Da domenica 29 maggio la radiotrasmissione del Culto evangelico, sul
Programma nazionale, inizierà alle
7.40. Questo^ nuovo spostamento del
l’ora è dovuto al fatto che, iniziando
alle 7.45, la trasmissione perdeva un
paio di minuti, per gli avvisi economici prima del segnale orario delle 8,
mentre ora godrà di nuovo di un in
tero quarto d’ora, cosa di cui siamo
grati alla direzione della RAI.
Verso i giochi olinipici
ROMA — Tutte le Chiese riunite
nella Federazione evangelica italiana
si preparano ad accogliere i visitatori che si recheranno a Roma in occasione dei Giochi olimpici. E’ in corso
di stampa un dépliant che, oltre alle
indicazioni delle attività protestanti
in Italia, porterà un piano di Roma
indicante il luogo delle chiese evangeliche della città.
Un centro d’informazione e di riposo sarà installato nel cuore deUa città e ci si sforza di ottenere il posto
per erigere una cappella nel « Villaggio olimpico ». Durante i Giochi, un
culto ecumenico sarà celebrato in una
delle chiese valdesi di Roma.
S.OE.P.I.
Testimoni di Geova e
ubiettai'i di coscienza
Mentre una sentenza della Corte
Costituzionale ha riconosciuto ai Testimoni di Geova in servizio militare
di osservare il sabato, apprendiamo
da Verona che il. Tribunale Militare
ha condannato per la terza volta il
Sig. Alberto Cortini, di Forlì, apparto,
nenie a quella setta.
Dopo due anni di carcere per precedenti condanne per rifiuto di prendere le armi, circa un mese fa il Cortini
era rimandato al CAR di Montorio,
ma di nuovo rifiutava di imbracciare
il fucile per un’esercitazione. « La legge di Dio, che va al di sopra di ogni
legge umana, vieta di portare armi, e
io non posso assolutamente infrangerlo senza macchiarmi di colpa gr^
vissima », ha dichiarato ai giudie*
Un anno di reclusione.
2
pag. 2
L'ECO DELLE VALLI VALDESI
N. 22 — 27 maggio 1960
Padre degli orfani è Iddio ; Egli
dona al,solitario
una famiglia.
Salmo 68: 5
Questa famiglia
siamo noi.
Due dcntemi dell’Orfanotrofio di Torre
Pellice: il refoltorio rinnovato e un
angolo della stanza
di lavoro.
(foto Costantino)
Anno diaconale
1 nostri giormdi hanno ripetutamente parlato deU’a.nno, diaconale organizzato aH’estero da alcune chiese.
Ecco di che si tratta: in seguito àd un
appello ricevuto, alcune persone offrono un servizio volontario della durata di un anno. Per il periodo di 12
mesi coloro che hanno udito quell’appello nàn si occuperanno più dei
loro interessi particolari e si porranno al servizio del prossimo secondo i
doni ricevuti.
Alcuni hanno ritrovato, in quel servizio, a vero senso della vita e la
recdtà dell’amore per il prossimo.
/ nostri Istituti soffrono di una grande pénuria di personale.
Questo fatto, noto a tutti, ha spinto
i dirigenti della Federazione delle
Unioni Valdesi a proporre àH’attenzione dei giovani delle nostre chiese
un servizio volontario nei nostri Istituti.
”La necessità di ricercare 'nuovi
ministeri e nuove possibilità di servizio deve porsi in un modo tutto particolare alla coscienza dei giovani”
così scriveva, in una circolare dell’autunno scorso, il Segretario della F.U.V.
Quel servizio doveva muoversi sui
due cardini seguenti: in primo luogo
’’sulla consapevolezza che gli Istituti
fdnno peate del corpo della chiesa ed
esprimono la volontà della chiesa di
amore e servizio per i poveri, gli ammalati, gli orfemi, i derelitti. Noti possiamo quindi disinteressarci nè risolvere tutto con un’offerta in denaro”.
In secondo luogo si insisteva ’’sulla necessità che anche i giovani in
quanto tali, sentano questa responsabilità e consacrino a questo servizio
una parte del loro tempo. Non si tratta di una cosa semplice nè da compiere alla leggera; è un servizio di
amore in Cristo che deve essere compiuto nell’allegrezza, nella completa
dedizione e con la massima serietà”.
Quasi contemporaneamente la Federazione Femminile Veddese pubblicava un questionario sull’anno diaconale con lo scopo di interessare al
problema tutte le Unioni federate.
Le risposte pervenivdno nunierose
ed interessanti con la constatazione
preliminare che una tede possibilità
di servizio risultava ’’sconosciuta càia
maggior parte delle Unioni... tuttavia
ia notizia di questa possibilità ha suscitato ovunque grande interesse ed è
stata sentita come una precisa vocazione e una nuova apertura data al
lavoro della donna nella Chiesa, in
modo particolare per le giovani che
non hanno ancora impegni familiari
e di lavoro troppo vincoltinti, rha non
solo per loro”.
Questa rapida inchiesta ha permesso di giungere ad alcune conclùsioni
molto interessanti. In sostanza si richiede:
d) informazioni rapide e precise
sulle necessità delle nostre opere;
b) opera di diffusione dell’idea dell’dnno diaconede in modo particolare,
ma non esclusivo, presso i giovani e
le famiglie;
c) riesame sincero della nostra personede vocazione ad un servizio cristiano sia nelia Chiesa locale che presso i nostri Istituti o presso la Chiesa
nel suo insieme, per qualche ora cdla
settimema, per un anno... per tutta la
vita.
E’ ancora troppo presto per parletre
dei risultati di quel servizio volontario promosso tanto dalla F.U.V. quan
to dalla F.F.V. Siamo apperm agli inìzi. Le richieste di poter compiere un
periodo di lavoro nei nostri Istituti
cominciano ad affluire ed anche se
ndn potranno essere tutte accolte, sentiamo tuttavia che l’interessamento
delle chiese è reale ed i legami che si
stabiliranno potranno avere ulteriori
sviluppi.
Non possiamo non ricordare, fra le
esperienze positive di questi giorni, il
caso dì un giovane della chiesa di Venezia dnimato da un grande spirito
di servizio e con una capacità lavorativa eccezionale. Egli si proponeva di
fermarsi parecchi mesi in un nostro
Istituto ed ha dovuto purtroppo interrompere bruscamente il suo soggiorno fra noi.
Del resto abbiamo già una lunga
esperienza positiva in merito: in questo dopoguerra sono giunte fra noi
parecchie signorine inviateci dalle
chiese della Svizzera, della Francia e
del Belgio e hanno offerto un servizio
volontario molto apprezzato per lunghi periodi di tempo. Quando ripartono per i rispettivi paesi c&ntinuano
a seguire con affetto la nostra opera.
Inviamo loro un seduto riconoscente,
come pure ad alcune signorine svizzere e belghe che prestano attualmente la loro opera in mezzo a noi.
Quest’arino, memori della promessa fatta un anno fa, desideriamo presentare edVattenzione dei lettori i nostri due Orfanotrofi.
Siamo stati talvolta consigliati a
modificare il nome. La parola Orfanotrofio sembra infatti superata dai
tempi e suona male al nostro orecchio
di uomini moderni. Dobbiamo anche
riconoscere che oggi gli orfani sono
meno numerosi di un tempo e nei no
strì due Istituti ospitiamo dei bambini che hanno i loro genitori.
Coloro che vivono molto vicini alle
nostre case ci fainno però notare che
quel nome ha ormai una lunga tradizione e che i bambini non orfani si
trovano spesso in una situazione familiare più penosa e drammatica di
colorò che hartno avuto la sventura
di perdere uno od entrambi i genitori.
E’ questa una dolorosissima piaga
della società contemporanea che sembra assumere proporzioni sempre più
vaste a misura che cresce il benessere
e non viene sanata dal progredire della scienza e della tecnica.
L'Orfanotrofio
di Torre Pellice
Ha celebrato il suo primo centenario nel 1954.
Alcuni ricorderanno il pericolo gravissimo che minacciava il nostro Istituto sei anni fa. Nel corso di pochi
anni era venuto ad accumularsi un debito che aveva raggiunto la cifra davvero impressionante, per le nostre mo
BS
■»
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Qualche mese fa le scarpe, per i
Pomarettu, sono scese dal cielo!
americane del SETA.
piccoli ospiti dell’Orfanotrofio di
con un elicottero delle forze
(foto Costantino)
L'Orfanotrofio di Pomaretto
Non vanta un’esistenza secolare, anzi è l’istituto più giovane, il solo il
cui atto di nascita non risalga al secolo scorso. Fu inaugurato l’8 settembre 1938. Il primo anno ospitò dodici
ragazzi ed ora ne ospita, normalmente, venti. E’ stato affidato alla nostra
Commissione dalla Tavola Valdese il
16 Gennaio 1942.
L’Orfanotrofio ha trovato ospitalità
in locali che, in quel tempo, erano
disabitati e poco adatti allo scopo.
Il 6 Gennaio 1942, con una cerimonia intima e significativa, venivano
inaugurati i locali rimessi a nuovo e
sistemati in modo razionale dalla generosità del Cav. Antonio Cabella che,
in memoria dei suoi genitori, era venuto incontro alle necessità della nuova famiglia sorta neH’ambito delle nostre Istituzioni. Il Sinodo Valdese di
quell’anno gli esprimeva la riconoscenza di tutta la Chiesa.
Alla fine della guerra offrivamo fraternamente la nostra attrezzatura al
Convitto Valdese che poteva così riprendere la sua attività sotto lo stesso tetto, raggiungendo quest’anno la
sua indipendenza.
Nel 1955 la nostra Commissione
realizzava che i tempi avevano camminato molto in fretta e che bisognava pensare ad un rinnovamento radicale di quasi tutti i locali. Questo richiedeva una disponibilità finanziaria
che non avevamo. Nel 1958 fu finalmente possibile iniziare i lavori con
l’assistenza tecnica e finanziaria di un
nostro Consigliere di Amministrazione.
Il pastore Guido Comba, sempre
sensibile alle necessità dei nostri Istituti, provvedeva a completare il nostro arredamento interessando il
« Little Britain Presbyterian Church
Pen ».
Intanto si estendeva ancora la cerchia dei nostri amici. Quale non fu la
sorpresa dei nostri ragazzi quando videro posarsi, l’autunno scorso, un
grosso elicottero a pochi metri di distanza dalla loro Casa! Si trattava di
una decina di militari statunitensi di
stanza a Verona, diretti dal loro Cappellano Mr. H. W. Dawson. Essi avevano parlato del nostro Orfanotrofio
ai bimbi della loro scuola domenicale
3, con il frutto delle loro collette, offrivano in dono un bel paio di scarponi per ogni ragazzo e dotavano la
nostra Casa di coperte nuove.
Il Dr. Giovanni Zavaritt, con un
simpatico gesto di generosità e quale
segno di interessamento per la nostra
opera che segue da vicino, ci ha inviato una somma da suddividere come
premio ai nostri ragazzi alla fine dell’anno scolastico.
Anche per Pomaretto precisiamo
alcune nostre necessità: la nostra di
rezione gradirebbe poter dotare ogni
bimbo di pantaloncini con bretelle alla tirolese. Costo di ogni pantaloncino
L. 6.000 circa. Sarebbero graditi alcuni buoni libri per ragazzi onde arricchire la nostra bibliotechina. Un televisore, infine, contribuirebbe a riempire alcuni momenti di svago quando
durante la stagione invernale i bimbi non possono recarsi all’aria aperta
a giocare.
Per coloro che desiderano delle cifre precise diremo che il costo di ogni
nostro ospite sia a Torre Pellice che
a Pomaretto è stato, per il 1959, di
complessive L. 23.399 mensili. Questa
cifra è eloquente di per se stessa e
dice ai nostri amici che i bimbi hanno
raggiunto un livello di vita perfettamente adeguato ai tempi.
Queste buone notizie che siamo lieti di poter dare non annullano però il
fatto che i nostri due Istituti sona deficitari per natura. Forse qualcuno dei
nostri lettori potrebbe assumere il padrinato di un bimbo per il quale non
riceviamo 'nulla? La retta annua sarebbe evidentemente un peso superiore alle possibilità finanziarie di molti,
ma la retta di un mese è una meta
perfettamente raggiungibile da molti
nostri amici. Fin da ora esprimiamo
loro la nostra riconoscenza.
U. Bert,
deste possibilità, di L. 1.500.000. Nel
corso di quell’anno i nostri amici ci
hanno fatto pervenire esattamente la
somma che ci era necessaria.
Vediamo in questo fatto, così inatteso, un chiaro segno della Provvidenza di Dio.
Da allora siamo andati avanti con
preoccupazioni meno assillanti: non
già che la nostra Casa non registri,
anno per anno, una passività non indifferente (e così deve essere se amiamo i bimbi che ci sono affidati), ma
siamo lieti di rilevare che i nostri amici hanno intensificato i loro sforzi e
moltiplicato la loro generosità. Infatti,
nel corso di questi ultimi anni, il nostro vecchio stabile è stato quasi interamente rinnovato. Ultimamente i vecchi tavoli della sala da pranzo sono
stati in parte distrutti o modificati per
fare posto ad un moderno arredamento che ci è stato offerto da un nostro
amico, in memoria del Past. Paolo Bosio. Un altro benefattore si è assunto,
in questi giorni, la spesa per il rinnovo del grande pavimento in legno della sala di soggiorno. Un terzo dono
ci permette un primo acquisto di dieci
letti nuovi affiancati dai relativi mobiletti per sostituire quelli attualmente in uso e che ci dobbiamo pur decidere a svendere se non vogliamo aspettare che abbiano un valore puramente storico!
Le bimbe affidate alle nostre cure
provengono dai luoghi e dagli ambienti più diversi. Dalle Valli Valdesi
anzitutto e poi da Torino, Asti, Susa,
Milano, Genova, Firenze, Orsara di
Puglia, Colleferro...
La direzione del nostro Istituto
continua a seguire le ragazze anche
dopo che hanno lasciato la nostra Casa. Talnne ritornano periodicamente
per rivedere il luogo ove hanno trascorso la loro infanzia e del quale serbano sempre un buon ricordo.
Sembra, in questo momento, ohe
le nostre ragazze siano attratte, in modo particolare, dal lavoro infermieristico. Due di esse hanno già ottenuto
il diploma ed una terza si prepara a
conseguirlo.
Alcune altre hanno ottenuto l’abilitazione all’insegnamento elementare
e saranno delle buone insegnanti per
i bimbi affidati alle loro cure.
Un’altra consacra volontariamente
una parte del suo tempo alle nostre
bambine. Una giovane lavora come
interprete, altre si trovano negli Stati
Uniti ove si occupano dei bambini ed
imparano l’inglese, altre ancora soggiornano presso famiglie ove svolgono mansioni di fiducia.
Ve ne sono, infine, che hanno formato una famiglia. Quando le incontriamo, non mancano di ricordare
quanto devono alla sollecitudine della chiesa e alla direzione della nostra
Casa.
Per venire incontro al desiderio di
alcuni generosi amici precisiamo le
seguenti necessità immediate del nostro Istituto: acquisto di altri 15 letti
nuovi. Il prezzo di ogni letto si aggira
sulle 12.000 lire e quello del mobiletto sulle 4.000 lire.
3
27 maggio I960 — N. 22
La vita semplice
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
pag. 2
E’ ben vero che la serenità inte
riore non può essere incrinata da
agenti esterni e che dovunque ci si
trovi si può vivere nella pace del Signore; tuttavia — di tanto in tanto
— si sente la necessità di sincronizzarci con rambiente che ci circonda.
Allora, si va fuori della cerchia
cittadina, o si parte, avendo per meta un paesino di campagna.
Il paesino di campagna mantiene
ancora intatte le sue caratteristiche
primigenie, patriarcali. Se si va al
mare, purché ci sia imo spicchio di
lido, gli usi mondani vi si trapiantano, e nelle varie località climatiche
le vicende non si svolgono diversamente.
In campagna è diverso. Già, per
giungervi, non c’è che un trenino, a
classe unica, con gli scompartimenti
di foggia rustica, la locomotiva alFantica.
Ci si siede sulla panca, tra persone alla buona, che ci sorridono amichevolmente; aspettano che il tre
Per il Tempio
di Montevideo
Offerte ricevute dal 4 Aprile al,
19 Maggio; A. G., lire 1.000; Chiesa di
Perrero 6.000; Somme varie per mezzo Sig.na Lilly Sigrist 31.206; Ermanno Rostan 5.000; J. P. 1.000; In memoria di Elisa Gay ved. Lantaret
Adele Tron ved. Ribet 3.000; Chiesa
di Villasecca 10.000; Enrico Gaydou
fu Giovanni 1.000; Emilio Tron fu
Giov. Pietro 1.000. . Totale L. 59.206.
Rinnoviamo agli amici dell’opera
valdese a Montevideo FespresBione
della nostra sentita riconoscenza.
M. Ida e Giovanni Tron
nino parta per scartocciare pacchet
tini, trarne pane e companatico; pare che l’inizio della marcia del convoglio risvegli l’appetito. Quando
quella brava gente non può offrire
altro, almeno una sorsata di vino
non si può rifiutare. Puliscono, col
palmo della mano, rimboccatura
della bottiglia e l’offrono con una
cortesia che non ammette dinieghi.
Inutile schermirsi, dicendo che non
siamo abituati a bere il vino fuori
dei pasti, perchè sono capaci di porgere anche pane e salame; peggio
ancora fare gli schizzinosi, a causa
di quella bottiglia passata di bocca
in bocca, perchè allora l’animo ci
rimprovera un’azione di lesa carità :
si pensa a Gesù che intinge il boccone di pane nel suo piatto e lo presenta al vicino commensale.
In questo trenino, nessuna faccia
so.isticata, nessuna posa, niente at
teggiamenti sussiegosi. La stessa gente, dal volto chiaro, pulito, onesto,
si trova all’arrivo; è sufficiente os
servare i viandanti che camminano
col passo lento e pesante dei contadini.
Qui, i pochi turisti sono chiamati
ancora villeggianti, e quelli che vi
giungono non hanno grilli per la testa, e si alloggiano nelle casette che
non ostentano orpelli, ma sono linde e semplici come coloro che le
abitano. Chi parte da questo paese
per stabilirsi in città, a meno che
non abbia impegni che ne giustifichino l’esilio, è considerato quale
transfuga: la città è un grande falò
che attira gl’inconsci, i quali finiscono col cadervi dentro e bruciarsi,
come capita alle farfalle col lume,
Quando c’è una nascita o un matrimonio ,nel paese tutti gioiscono; e
se uno s’ammala tutti se ne dolgono;
e se uno muore tutti lo piangono.
Dio è, con la sua pace, anche nella città, anche nella grande metropoli, perchè è con coloro che lavorano o sono travagliati, e si tiene
lontano dai convegni mondani, dal
lusso, dal fasto, dallo spreco che è
offesa al povero, oltraggio alla Provvidenza. Ma qui la pace è dappertutto, perchè vi domina la castità
della vita semplice. La pace assume
un aspetto concreto, si materializza nel paesaggio, riluce negli sguardi sereni, scaturisce dalla cordialità
dei rapporti degli uni con gli altri,
dai vincoli d’amore che legano le
famiglie. Qui, anche le debolezze
umane si attenuano e i contrasti si
dissolvono, nel rispetto reciproco,
nella dignità di chi sente la presenza
di Dio.
Non la « dolce vita », per questi
contadini, ma il vigile senso di una
umanità che si accolla le proprie responsabilità, con la consapevole misura del lecito e del giusto. L’istintiv^a timidezza che e^si sentono di
fronte ai cittadini, è lo schermo che
oppongono alla tentazione; inconsciamente ,il complesso d’inferiorità
di uomini semplici costituisce la loro difesa ed è, insieme, impronta di
schietta nobiltà.
Invano, a sera, la città, — bassa
sulla linea dell’orizzonte — si esibisce con le sue mille luci, che si
confondono in un riverbero fosforescente, lattiginoso, il bagliore che
abbacina le falene; in alto splendono le stelle : « i cieli raccontano la
gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani » (Salmo
XIX, 1). Alberto Guadalaxara
Non ci voglio andare
çilV inferno...
Un lettore milanese ha scritto questa lettera allo « Specchio dei tempi » de La
Stampa (21 maggio):
« Desidero dare un saggio del modo in
cui si insegna la dottrina cattolica in prima elementare. A tale scopo, trascrivo un
brano, tratto dalla « Guida catechistica per
la prima classe », Ed. Paoline, Centro catechistico, Roma. Si intitola: «Le pene
deirinferno ». A pag. 99 si legge: ’’Nell’inferno c’è un fuoco che brucia e non
si spegne mai. (Nota per l’insegnante: è
il tormento fisico più spaventoso e che più
impressiona i bambini. Raccontare qualche fatto di cronaca, purtroppo così' frequente di persone chg hanno provaio lo
spasimo di scottature gravi: fiamma, acqua,
olio bollente. Accendere una candela o un
fiammifero e mostrare come non si può
resistere a tenervi il dito sopra nemmeno
per poco tempo. Far riflettere che i dannati nell'inferno sono immersi nel fuoco,
e il fuoco che li tormenta non si spegnerà
mai).
« ’’Nell’inferno ci sono i diavoli che
tormentano i dannati con uncini e tridenti ; i serpenti si attorcigliano attorno al
loro corpo e li morsicano (Nota per l’in
5?
segnante: far vedere qualche illustrazione:
insistere sulle pene fisiche dei dannati).
1 dannati dell’inferno, poi, provano una
pena, un dolore che è più grave di qualsiasi altro dolore. Pensano cioè che c’è
un Dio tanto buono, un paradiso tanto
bello... e non lo godranno mai. Essi sentiranno bisogno di Dio, della sua bellezza... In paradiso Dio si vede a faccia a
faccia, così com’è, ma nell’inferno Dio non
si vede; ci sono invece tutti i mali: la
fame, la sete, le malattie, il fuoco... Bambini, chiudete gli occhi... immaginate di
vedere il fuoco (nota per l’insegnante: con
drammaticità) che vi sale su, su, nel corpo... vi entra nella bocca, negli occhi, negli orecchi... Immaginate i serpenti che vi
legano le mani, il collo, vi morsicano...
I diavoli che gridano, urlano, bestemmiano... che paura! Dite con me: (Nota per
l’insegnante: in piedi, le mani giunte) —
Gesù, tu sei tanto buono. Tu sei morto
per non lasciarmi andare all’inferno. Non
ci voglio andare all’inferno. Voglio venire in paradiso con te. Voglio essere sempre buono per poter venire con te in cielo” ».
prof. dr.
Franco Emilio Borsoni
La Chiesa confessa
la sua fede
Qualche volta, per ragioni di brevità, i tre articoli del Credo vengono
riassunti; cctì nue.-=iti due esercpi, ri
portati dalla Liturgie de Genève:
CREDIAMO in Dio, nostro Padre, da
cui viene ogrni cosa e per il quale
esistiamo.
CREDIAMO in Gesù Cristo suo Figliolo unigenito, nostro Salvatore,
morto e risuscitato per noi.
CREDIAMO nello Spirito Santo che
ci illumina, ci consola, ci rigenero
e ci santifica. Amen
CREDO in Dio, Padre onnipotente,
nostro Creatore.
CREDO in Gesù Cristo, suo Figliolo
unigenito, nostro Redentore. j
Santo, nostro
CREDO allo Spirito
Consolatore.
CREDO all’Iddio eterno, alla sua san.
tità che mi condanna, al suo amo.
re che mi perdona, alla sua presenza che mi rigenera. Amen
E’ uscito il 108“ Bollfitlino
della Società di Studi Valdesi
Nell’ultimo numero (106) del Bollettino
della Società di Studi Valdesi, ora pubblicato, troviamo la continuazione dell’approfondito studio del Prof. Arturo Pascal: Le
Valli Valdesi negli anni del martirio e
della gloria (1685-1690); una accurata analisi di Giovanni Scuderi: Il problema del
matrimonio nella fede, nella pietà e nella
teologia del Valdismo Medioevale - Dalle
origini a Chanforan (1173-1532): anche a
proposito di questo problema, l’evoluzione
dal movimento valdese primitivo alla chiesa riformata valdese; segue un’appendice
in cui si cita criticamente un antico documento valdese « Yo entendo de dire cal cosa sia matrimoni » riportato alla luce dal
Prof. J. A. Soggin; quindi la continuazione di uno studio di E. A. Rivoire su Eresia e Riforma a Brescia, anch’esso corredato da interessanti documenti; completano il fascicolo numerose recensioni e segnalazioni.
Le fiiuèi (Ielle alte valli
a convegno ^il “l\gape„
Dovendo impaginare con anticipo,
a causa del giorno festivo dell’Ascensione, non possiamo dare cdie alcune
indicazioni ...telefoniche sul Convegno
delle Madri deile nostre comunità di
montagna, tenutosi ad Agape domenica scorsa : convegno riuscitissimo,
con 250 partecipanti, rappresentanti
tutte le parrocchie convocate; forte
messaggio del Moderatore; interessante conferenza della Dr. Geltrud
Kurz sul problema dei rifugiati; gradito concerto della banda locale. Alla
prossima settimana la cronaca detta
gliata.
B R O U TIL LES
Le saint des étudiants
Rencontré mon ami Jean Bonhomme, tout préoccupé et rempli d’amertume. Il est fâché avec son pasteur
(rien de nouveau!); mais la « cause »
est nouvelle. Il n’est plus question des
« visites » (« quand même ça ne sert
à rien de s’enrager »); il s’agit de
1’« oecuménisme ».
Monsieur le Ministre, dans une
« réunion » dans la quelle il pérorait
la cause oecuménique aurait, paraît-il,
sabré à droite et à gauche les anticléricaux; il aurait, paraît-il, critiqué certain anticléricalisme vulgaire et grossier qui remplacerait la foi pour plusieurs Vaudois « de la vieille roche »;
ce qui fait bondir Jean Bonhomme,
pour qui l’anticléricalisme est chose
fort sérieuse. Il est convaincu qu’un
bon vaudois ne peut pas faire à moins
que d’être anticlérical; l’anticléricalisme c’est, pour lui, l’amour des positions nettes, le refus de la {^nombre de ces conversations où il faut
être trop « Messieurs », trop bien élevés; ces conversations dans'lesquelles
on s’appelle « frère » et on s’évertue
d’oublier ce qui nous sépare. Il est
donc fâché mon ami Jean Bonhomme, car monsieur le Ministre aurait
rappelé qu’il faut souligner ce qui
nous unit, qu’il faut savoir serrer la
main de son prochain en soutane,
qu’il faut encore...
(Dans le fait, mon ami n’a pas bien
compris ce qu’il faut. « Messieurs les
Ministres ont des paroles si difficiles;
on ne les comprend pas toujours -».
Vieux « brusapère » Jean Bonhomme
se méfie des paroles « difficiles », des
pasteurs, des professeurs et des avocats : une race de gens qui a toujours
la parole « difficile » pour vous fermer la bouche. En cette occurence,
toutefois, mon ami a tort. C’est aussi
un signe des temps ce triomphe de la
îéchnique dans tous les domaines, y
compris celui de l’annonce de FÈvangile. H nous faut aujourd’hui une prédication ■ savante'. un joufnal difficile,
des comédies de caractères ou de
moeurs).
Mais retournons à nos moutons.
(Ce n’est pas une figure de rhétorique,
car Jean Bonhomme en a deux qui
...ânonnent péniblement leurs leçons).
Et c’est ce qui trouble mon ami qui
lit un petit journal: FAX ET BONUM {Auguri agli studenti).
Hélas, c’est vrai : nous sommes à la
veille des examens.
II lit ; « E’ noto che gli esami costituiscono un pericolo anche per i più
preparati e meritevoli; perciò ci sembra ragionevole il ricorso alla preghiera, specie se presentata a Dio dall’Angelo Tutelare, dal Protettore degli Esaminandi, S. Giuseppe da Copertino.
Da innumerevoli e continui attestati
risulta che la Protezione del Santo si
è dimostrata molto efficace nel far superare quei negativi stati d’animo del ivanti non da incapacità o trascuranza, ma da un’eccessivo timore e da
una esagerata preoccupazióne delle
prove imminenti ».
Encore un saint! Et il continue:
n Recita ogni giorno un Pater, Ave e
Gloria e ”S. Giuseppe da Copertino
proteggi i miei studi” ».
Et plus loin : « Presso il Santuario
S. Giuseppe da Copertino in Osimo
vivono numerosi Fratini che nella preghiera e nello studio si preparano al
Sacerdozio e alla vita missionaria. Essi sono buoni, pii, volenterosi, ma sono poveri e vivono delta carità dei benefattori e dei devoti del Santo. Quale mezzo più efficace per propiziarsi
la protezióne del Santo che aiutare gli
Aspiranti Missionari del Santuario di
Osimo ove la Sua Tomba gloriosa risiede fasciata di luce e d’amore? ».
Dulcis in fundo; il apprend que la
« consacrazione al santo delle scolaresche » fleurit dans notre patrie ;
Scuola Media Statale di Macerata;
Scuola Media Statale di Caserta; Scuola Media Statale di Sanremo; Ginnasio-Liceo di Rieti ecc. ecc. D’accord:
la prière nous unit; mais cette prière
« presso la tomba del santo »... j’avoue
qu’un peu d’anticléricalisme ferait encore du bien. L. A. Vai mal.
Convitto Maschile Valdese
Torre Pellice
Dal 29 giugno al 20 settembre si ac
Gettano ragazzi dagli 8 ai 15 anni, sia
p:r le vacanze, sia per le ripetizioni
in vista degli esami di riparazione.
(Durata minima del soggiorno 20 gior.
ni).
Sono aperte le iscrizioni anche per
il prossimo anno scolastico. Vi saranno subito spediti prospetti illustrât'
con ogni dettaglio dietro semplice richiesta indirizzata a: Convitto Maschile Valdese - TORRE PELLICE
(Torino).
UN GIARDINO MONTANO
La "Rostania«
Pubblichiamo un articolo che abbiamo ricevuto da diverso tempo, e
sempre rimandato per mancanza di
spazio. E’ scritto da chi è stato se
gretario-cassiere del giardino ”La
Róstanla” di Pragiassaut, in risposta all’appello lanciato dal Dr. C.
Pons, a nome della ’’Pro Valli”.
li giardino « LA ROSTANIA » è stalo
tondalo nel 1899 ©d iraangurato il 29-7-1901
sotto gli ausip ci della « Société Vandoise
u ut.tilé puwlque » (qualeosa come Tatttiale Pro Valli) allo scopo di riunire e proteggere le piante rare della flora dei noistri
mointi e di erigere tm monuineinto alla memoria del rimp.anto Doli. Rostan Edoardo,
distinto holanieo, nomchè medico condotto
dei tre comuni consorziati di San Germano, Pramotlo ed Inverso Porte; egli aveva
un vasto campo di lavoro ma a quel tempo
la gente non mandava dal medico die
quando già aveva un piede nella tomba!
Non sorprende perc.ò che al Dott. Rostan, camminatore inl'at.icahile, restasse dei
tempo per battere le Alpi alta ricerea di
bori rari ch’egli poi catalogava appena
l'.entralo in sede.
Il Dott. Rostan Edoardo (noinno dell’attuale nostro Moderatore) è nato a han Germano ed ivi decedette il 15 gennaio 1895
a.l’elà di 68 anni; era figlio di Antonio,
un pra.ino venuto a istabilirsi a S. Germano
ove acquistò terreni e fece costruire case,
una delle quali è sita nel centro di Villa e
porta ancora, incastrata nella ringhiera dei
balcone al l» piano, proprio di fronte all’aUuale tabaccheria, la sigla A. R.
(¿negli che lanciò il progetto del giardino e lo pose in esecuzione malgrado i deboli mezzi a sua disposizione, fu il Prof.
Davide MONNET di Pinerolo, aiutato ed
incoraggiato in tale bisogna dal s!g. M. H.
CORREVON di Ginevra Presidente della
Associazione per la protezione delle piante!
Trascurato per alcuni anni in seguito alla prima guerra mond ale, il giardino venne riattato nel 1927 e negli anni seguenti
dal Maestro sig. Massel di Torre PeUic-j
che vi veniva a passare le vacanze estive
colla sua Signora, nonché dall’opera di var.
amici ohe non è qui il caso di nominare.
Siccome il giardino mancava di sorveglianza eccetto che nei mesi estivi, non stupisce
se ignoti ne hanno approfittato per trafugare tutto quanto era traisportabile, c oè il
giuoco di boecie, i materassi di lana e d^
crine, coperte e lenzuola, guardaroba eoe.
Da un sopraJuogo fatto il 15 agosto 1945
riscontrai un desolante vuoto della casarifugio, niente più panche, tavole, scala
per saTre al 1» piano; il tutto asportato o
bruciato; mi hanno informato in seguito
che è stata tolta anche la rete di protezione
del giardino di modo ©he le mucche vi entrano e vi pascolano liberamente! Ecco il
risultato della mancanza di sorveglianza
ontinua!
Il Dott. Pons, nel suo articolo, si stupisce del fatto che il giardino sia stato creato a Pragiassaut anziché ‘n altro luogo più
access'bile; al riguardo mi permetto di fargli notare che all’inizio del secolo, luogh;
comodamente accessibili per un giard’no
alpino (a m. 1490 circa) non esistevano
ch’io mi sappia; erano ancora da fare le
carrozzabili di Massello, di Prali, di Pramollo ecc. per cui Pragiassaut non era affatto fuori posto vuoi per la sua posizione
volta ad oriente, perciò soleggiata visibile
anche dal piano, da lo-ntano, per via della
casetta bianca e poi perchè raggiungibile
in sole due ore di marcia dal fondo valle.
Sessant’anni fa non esistevano aneora le comodità odierne ed il miglior mezzo di Io
comozione era ancora quello di avere gambe buone!
In conclusione, se la Pro Valli (od altro
Ente) vorrà prendersi la briga di creare un
nuovo giard’no alpino, bisognerà, secondo
il mio debole parere, cercare una località
fac'lmente accessibile sul territorio che fu
già campo di lavoro del rimpianto Dott.
Rostan, località che potrebbe essere la
Ruata di Pramollo ove fra uno o due anni
arriverà la carrozzabile ad un’altitudine che
uguaglia quella di Pragiassaut ed ove si
potrebbe avere la casa di rifugio già bell’e
fatta ed un custode per tutta l’annata oppure, aflìidare l’oipera ad Agape di Prali,
luogo di origine della famiglia Roistan. Lì
almeno sarà più facile la risoluzione del
ppoblema deUa sorveglianza e della creazione del giardino col lavoro volontario
nonché la maggior probabilità di trovare
il personale Che si intenda di botanica.
In ogni caso il giardino non dovrebbe
perdere il suo nome d’origine.
Alberto Bleynat
RECENSIONE
L’Italia battista
3anfh.ippo Paolo, L’Italia Battista antica
moderna contemporanea. Note storiche e
motivi dottrinali. Roma, Ediz. Battista,
1959, 8», pp. 87, ili.
L’A., che è pastore battista, presenta in
questo breve saggio una visione abbastani
za rapida delle vicende del battismo in
Italia, dai tempi apostolici e dalle eresie
medievali, alla Riforma e alla storia attuale della Missione Battista, iniziatasi
nella penisola verso il 1863. Per amore
della sua tesi forse l’A. si è lasciato indurre qua e là a delle conclusioni o degli
avvicinamenti che non ci paiono convincenti. Infatti troviamo un capitolo intitolato « Cavour e il battismo, Mazzini e il
battesimo », e rimaniamo un po’ perplessi
quando il concetto cavourriano della libertà religiosa è fatto risalire « all’influenza protestante di Vinet, filiazione dell’anàbaltismo europeo..., e all’indiretta influenza protestante americana, che è chiaramente influenza battista ». Nè meno stupiti rimaniamo nel trovare un accostamento tra il concetto del Mazzini (per cui
l’educazione religiosa deve lasciare la più
ampia libertà di scelta), e la libertà di
scelta che il battismo lascia ai suoi credenti.
Alcune pagine sono dedicate alle dottrine dei Valdesi medievali circa il battesimo. In esse si ripropone l’incertezza della
prassi valdese in quei secoli lontani, presentata in modo diverso secondo i diversi
documenti. Ma non siamo d’accordo con
l’A. nel supporre che a Chanforan uno
dei motivi di dissenso fu la questione del
battesimo, cosa del resto che egli non si
induce a provare.
Abbiamo voluto rilevare, sul piano storico, queste poche mende, che tolgono poco del resto a questo interessante ed utile
libretto scritto « con passione di gregari ».
A. H.
Esercito della Salvezza
Coiiiniiato (l(‘i Jliijjjiiori l’dzi
Dopo quattro anni di lavoro nelle Valli,
così belle, ho ricevuto l’ordine di trasfe-;
rimerito. Per ragioni ovvie ci è impossibile di vedere lutti i numerosi cari Amici
al loro proprio domcilio, come d’altronde
sarebbe nostro ardente desiderio, per espriinere loro, ancora una volta, tutta la nostra
sincera riconoscenza, per il costante e fedele aiuto concessoci nel compito non sem
pre facile del Salutista.
Comunque sarà un grandissimo piacere,
per me e per la mia Consorte, stringere
ai nostri cari Amici, ancora una volta, la
mano, nella adunanza di commiato che
avremo nella nostra sala di Piazza Muston
alle ore 20.30 del 29 maggio p. v.
Maggiori Perside e Leone Calzi.
A Berlino-Est
Lo stabile delle attività della Georgenkirelie, a Berlino-Est, è stato demolito, e
la comunità si trova cosi privata del suo
unico locale di culto. Una protesta dei dirigenti della Chiesa è rimasta senza effetto:
la municipalità ha affermato che si tratta
di una questione di interesse pubblico, la
demolizione di alcuni edifici essendo necessaria al prolungamento della Stalinallee.
S.OE.P.I.
4
Ptf. 4
I/ECO DELLE TALLI VMJDESI
N. 22 — 27 maggio 1960
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
ANGROGHA (Serre)
L’il c. m. si sono sposati, nella Chiesa
del Serre, Arnoul Aldo e Monnet Frida.
Rinnoviamo a questi sposi l’augurio di
grandi benedizioni dal Signore per il lo'ro
focolare.
n 21 ha avuto luogo il funerale di Arnoul Davide, deceduto a Buonanotte dopo
lunghissima e penosa malattia, che da oltre due anni lo costringeva a letto. Ai familiari esprimiamo ancora una volta la
nostra simpatia cristiana per il lutto che
li ha colpiti.
11 culto a Pradeltomo di domenica 22 c.
è stato presieduto dallo studente Gino Long
che ringraziamo di cuore per il suo messaggio per conto della società missionaria
« Pradeltomo ».
BOBBIO PELUCE
E’ stata presentata al Battesimo la bambina Davit Paola di Paolo e Luisa (Via
Sibaud). Il Signore benedica la bimba ed
i suoi genitori.
Domenica 22 coir, è stata letta nel corso
dell’Assemblea di Chiesa la Relazione morale e finanziaria del Concistoro. Quali
delegati alla prossima Conferenza Distrettuale sono stati eletti i sigg. Bonjour Giov.
Daniele (Villa Inferiore) e G. G. Geymonat (Villa Inferiore) ; quale delegato al
Sinodo è stato eletto il Cav. Paolo Geymonat (Villa Superiore); la Assemblea ha
pure proceduto aUa nomina degli annuali
revisori dei conti che sono risultati i sigg.
Rostan Davide (Rostagni) e Baridon Giovanni, Insegnante (Payant). Purtroppo, per
mancanza di teompo, non è stato possibile
esaminare e discutere a fondo il problema
della organizzazione distrettuale.
Per decisione dell’Assemblea, il culto
dell’Ascensione avrà luogo nel nostro tempio giovedì 26 corr. alle ore 21.
Un gruppo di 23 mamme di Bobbio si
è recato domenica 22 corr. ad Agape per
partecipare al Convegno delle Madri e vi
ha trascorso una giornata serena e proficua. Ringraziamo chi per loro ha organizzato questo incontro. e. a.
PERRERO - MANIGLIA
Il nostro bazar ha avuto luogo la domenica 1» maggio. I partecipanti sono stati
numerosi ed il risultato è stato pienamente
soddisfacente. Ringraziamo ancora di cuore tutti coloro che con le loro offerte ed
il loro lavoro hanno contribuito alla buona riuscita di tale manifestazione.
La domenica 8 maggio abbiamo celebrato la giornata della madre. Già al mattino nel tempio di Maniglia i bambini
hanno portato la loro collaborazione con
alcune poesìe. A Perrero durante il culto
gli alunni della scuola domenicale hanno
cantato un inno a due voci per le madri
presenti. Nel pomeriggio, nella sala delle
attività, con l’intervento di numerose mamme ancora i nostri bambini hanno dato
un saggio di canti e recito concludendo
così una giornata serena e gioiosa in cui
il nostro pensiero ha voluto essere in modo particolare vicino a tutte le mamme.
Sabato 14 maggio nel tempio di Rodoretto è stato celebrato il matrimonio di
Massel Ermanno, di Perrero, e Breuza Eliana di Fontane. Agli sposi che si stabiliranno a Perrero il nostro augurio che la
grazia e la benedizione del Signore accompagnino sempre questo nuovo focolare.
Domenica 15 maggio ha avuto luogo a
Rodoretto la festa di canto delle Scuole
domenicali dell'alta Val Germanasca. Da
Perrero e Maniglia più di trenta bambini
sono saliti per unirsi alle altre Scuole domenicali e cantare le lodi al Signore. Un
grazie di cuore ai Rodorini per l’accogliente e generosa ospitalità!
Sebbene in ritardo desideriamo ringraziare ancora caldamente l’Unione Giovanile di S. Germano per l’accoglienza riservata ai nostri giovani in occasione della
serata del 12 marzo trascorsa nella bella
sala di S. Germano con i giovani di questa parrocchia.
La sera del 20 aprile abbiamo avuto il
piacere di avere con noi il pastore sig.
Giovanni Tron di Montevideo, il quale
ci ha vivamente interessati parlandoci delle nostre chiese del distretto Rio-platense,
illustrando la sua conferenza con ottimi
film e proiezioni.
A lui ed alla sua signora il nostro cordiale ringraziamento per la loro gradita
visita ed il loro messaggio e l’augurio di
abbondanti benedizioni e gioie nel loro
campo di lavoro.
RODORETTO
Sabato 14 maggio è stato celeblato nel
nostro tempio il matrimonio di Massel Ermanno (Perrero) e della gentil signorina
Breuza Eliana del quartiere di Fontane,
alla presenza di un numeroso gruppo di
parenti ed amici. Agli sx>osi che si sono
stabiliti a Perrero vadano ancora i nostri
voti augurali e le benedizioni del Signore.
Domenica 15 maggio, dopo un breve
«ulto liturgico, ha avuto luogo l’Assemblea di chiesa. E’ stata letta e discussa la
relazione annua presentata dal Concistoro;
esaminato il progetto di riordinamento distrettuale FAssemblea si è pronunciata in
favore dei quattro punti conclusivi della
relazione dell’apposita commissione sinodale; ed infine è stalo nominato il delegato alla Conferenza Distrettuale nella
persona del Signor Breuza Luigi di Fontane. I presenti, molto poco numerosi,
non sono stati in grado di nominare il delegato al Sinodo; vorremmo perciò augurarci ohe per l’avvenire un maggior numero di membri di chiesa si impegni maggiormente nella vita della propria chiesa
in modo che non si debba lamentare una
simile indifferenza ed un tale assenteismo.
Nel pomeriggio della stessa domenica
siamo stati lieti di accogliere fra di noi
oltre un centinaio di bambini delle Scuole
Domenicali delle Chiese di VUasecca, Perrero, e Massello per l’annuale festa di
canto. T. Pons.
Operaia di Via Roma la dott. Luisa Levi,
libera docente di psichiatria infantile, parlerà sul tema « Educazione sessuale dei
giovani ». La cittadinanza è cordialmente
invitata.
R0RÂ
Venerdì 13 maggio si sono uniti in matrimonio Aldo Rivoira (Peyret) e Elina
Morel (Rounc). Ai coniugi, che si sono
stabiliti a Rumer, rinnoviamo da queste
colonne i nostri più fraterni auguri.
Domenica scorsa il piccolo Riccardo
Tourn di Ermanno e Elvira Tourn, è stato
battezzato nel corso del culto. Il Signore
vegli su questo bimbo e sui suoi genitori.
Si ricorda che i partecipanti alla gita di
domenica 29 p. v. devono trovarsi alle
ore 5 precise a Ponte Vecchio.
A partire da domenica 5 giugno e per
tutto l’estate i culti avranno inìzio alle
ore lo. Lo stesso giorno alle ore 14,30
avranno luogo gli esami dei catecumeni
di I, II, e IH anno.
TORRE PELUCE
Ci scusiamo anzitutto con i lettori per
il ritardo di questa cronaca. E ringraziamo vivamente il Prof. Gino Costabel che
ha presieduto il culto ai Coppieri la domenica 8 maggio e il Past. Cipriano Tourn
che ha presieduto quello di domenica 22
al Centro.
Domenica 8 tutte le nostre Scuole domenicali si sono raccolte nel Tempio del
Centro per il culto dedicato alla famiglia
cristiana, domenica 15 hanno festeggiato,
con le altre Scuole domenicali della Valle, la loro festa di canto, e la domenica
22, con le loro passeggiate (la Scuola dei
piccoli, del Centro e dei Coppieri hanno
passato insieme una bella giornata al
S. Bernardo so<pra Lusemetta) si è chiuso
il loro anno di attività: un festoso augurio
per l’estate, e a ben rivederci quest’autunno !
Al culto di domenica 22 la colletta è
stata destinata ai rifugiati, rispondendo,
sia pure in ritardo, all’appello della Tavola e del Consiglio ecumenico, in occasione dell’Anno Mondiale del Rifugiato.
Sempre il 22, nel pomeriggio, a; membri
delle varie Società femminili della comunità, la Sig.a Nisbet ha parlato del problema dei rifugiati. Nella stessa seduta
sono state elette quali delegate al prossimo Congresso F.F.V. le Sig.re Elsa Abate,
Erica Cavazzani, Lily Coìsson, Margherita
Sommani.
L’Unione del Centro, in buona parte
costituita, ormai, dai neo-confermati (che
ci rallegriamo di vedere numerosi e affiatati) ha continuato la sua attività con un
impulso nuovo che ci auguriamo ben fondato e duraturo, l’anno prossimo; ormai
anche le attività giovanili volgono al ter
mine, pure ai Coppieri, dove però fervono ancora i preparativi per un’ultima
serata, a favore della Scuola per evangelisti in Eritrea; ai Coppieri sabato 14 u.s.
abbiamo accolto con piacere i giovani dei
Peyrot, che lianno offerto agli intervenuti
una divertente serata.
Domenica 29 il culto ai Coppieri è sospeso, e subito dopo il culto unico che si
terrà al Centro iniziando alle ore 10, nella
Sala delle attività è convocata l'Assemblea
di chiesa con questi o.d.g.: nomina di un
anziano e di un diacono per il quartiere
degli Chabriols; nomina dei delegati alla
Conferenza Distrettuale; lettura e discussione della Relazione annua. Ci auguriamo che questa Assemblea sia veramente
l’ospressione della noetra comunità tutta.
Sono proseguiti, e nel corso della settimana termineranno, i culti di famiglia
nel quartiere di S. Margherita ; come si
è già detto sono state per lo più delle serate familiari molto belle e raccolte.
Sono stati battezzati Adriano e Roberto
Janavel di Luigi e di Giovanna Arduino,
e Luciano Bouvier di Rinaldo e di Alba
Bein: con molta gioia abbiamo posto il
segno del Patto di grazia su questi piccoli
membri del popolo di Dio, e abbiamo
pregato per la loro fede e per quella di
quanti li hanno presentati al battesimo.
Si sono sposati Ferruccio Eynard e Alma
Elisa Lager: la loro casa sia benedetta da.
Signore dinanzi al quale si sono uniti.
Due lutti hanno colpito duramente, e
uno così aU’improvviso, la nostra chiesa:
Luigi Charbonnier, nel pieno delle sue
forze, e il piccolo Ezio Morel; con fraterna simpatia ricordiamo ancora alle famiglie così colpite la ferma speranza nel Signore risorto.
St Ijt S:
La sera del 15, nella seduta della « E.
Arttaud », gli intervenuti hanno potuto
ammirare le stupende diaipositive relative
ai gruppi valdesi del Wiirlemberg, presentate con brio e conoscenza di causa dal
Past. Roberto Jahier, che ringraziamo ancora di tutto cuore. Alla fine della seduta
si è auspicato un più frequente contatto
degli uomini delle nostre due comunità.
Martedì 17 l’Aula Magna ha nuovamente
ospitato il « Teatro delle Dieci » di Torino,
che ha presentato tre atti unici ad un pubblico non ec:cessivamente numeroso ma vivamente interessato; grazie al «Piccolo
Teatro Lo Bue » che organizza queste
manifestazioni.
Domenica 22 è stata inaugurata la nuova via recentemente aperta fra Via Beckwith e Viale Dante, che porterà il nome
di Via Deportati e Internati {Germania
1943-1945). Non più reticolati nel mondo.
Hanno parlato l’Avv. G. Oberto, Vice-presidente dell’Ass. naz. ex-Deportati e Internati, l’Avv. Colta e il Sindaco Prof. Armand Hugon. Dopo la cerimonia si è inaugurata, nel Palazzo del Comune, una Mostra della Deportazione. Anche fra noi i
più giovani possono e devono sapere, e i
meno giovani non dimenticare.
Venetdì 27 corr. alle ore 21 nella Sala
Dalla Comunità
di Ivrea
Da parecchio la Chiesa di Ivrea non fa
conoscere la sua storia, ora però vi sono
alcune notizie importanti che riguardano
la nostra comunità ed è necessario che
siano rese di pubblica ragione.
Il nostro Anziano Generale Davide Jalla
ha subito in questi ultimi tempi delle
operazioni agli occhi: tutta la Comunità
si rallegra per il buon esito dell’operazione.
Il 1» Maggio buona parte della Chiesa
di Ivrea ha partecipato a Pomaretto alla
festa delle Corali. Questa festa resterà co
me un caro ricordo ad ogni Eporediese e
Biellese per il ricevimento fraterno e sincero della Comunità intera e del Suo Pastore e per il trattamento avuto nelle famiglie. Molli astanti partecipavano per la
prima volta alla festa delle Corali e quella
manifestazione li ha riempili di gioia.
Ultima notìzia giunta improvvisa ed attesa ha rallegrato la Chiesa tutta per la
nascita in casa del nostro Pastore Giorgio
Bouchard del loro primogenito Daniele.
Al nostro caro Conduttore ed alla Sua gentile Compagna tutta la Comunità di Ivrea
gli si stringe intorno per porgergli i suoi
migliori auguri di ogni bene. L. G.
(]anipo Oadetti ■ Àgape, 13 giugno - 2 Inglio
Ecumenismo
Io periodo :
13 - L. Arrivi e presentazioni
14 - M. La Chiesa Popolo di Dio
15 - M. Il fondamento di Cristo e Apostoli degli
16 - G. Dono dello Spirito Santo
17 - V. Gita di tutto il giorno
18 - S. L’unità della Chiesa nel N. T.
19 - D. Libero
20 - L. Il cattolicesimo romano
21 - M. L’Ortodos'siia oriientale e TAiiigU- canesìmo
22 ■ M. Gita li» periodo:
23 - G. Riforma
24 V. Gita a Torre Pellice
25 - S. Riforma (Cinese libere)
26 ■ D. Libero
27 - L. Sette varie
28 - M. Storia deU’ecuimenismo
29 - M. Gita di tutto il giorno
30 - G. Speranze dell’ecumenismo
1 - V. Conclusioni) con eventuale stionario) que2 - S. Partenza.
Un lepore scrive...
Spoleto, 17-5-1960.
Caro Sig. Conte,
Ho letto con interesse le relazioni del
Congresso della F.U.V. a Napoli. Ma debbo rilevare una notizia purtroppo falsa :
quella del Vesuvio impennacchiato di fumo lieve... Purtroppo il Vesuvio non fuma
più che sulle cartoline da qualche anno,
con grande preoccupazione dei napoletani
privati di un richiamo turistico e dei vulcanologi che temono un catastrofico risveglio.
Buona la notìzia di quel parroco che
non andrà a benedire la casa di coloro
che hanno assistito alla proiezione di « La
dolce vita ». Può allora andar a benedire
le case dei nostri critici cinematografici.
Del resto non mi sento di dargli torto.
Cordialità. M. Eynard.
Lasciamo al nostro corrispondente
Le famiglie Morel e Ricca nella impossibilità di farlo singolarmente ringraziano quanti hanno preso parte al
loro dolore per la dipartita del loro
caro
Ezio Giovanni
In particolare ringraziano le suore
deirOspedale Valdese, il dott. De Bettina, ed i Pastori sigg. Conte e Sommani.
Torre Penice 21 maggio 1960
AVVISI ECONOMICI
L’età dei cadetti è dai 13 ai 16 anni; la
quota per il I» période è di L. 9.000, per
il II» di L. 8.100; iscriversi subito presse
la Segreteria di Agape - Prali (Torino).
LIVRE
Présence de l’Esprit
Le Christ, au moment où il allait quitter ses disciples, leur a promis de leur envoyer « le Consolateur ». Que signifiaient
ces paroles pleines de réconfort, sinon que
l’Esprit saint, c’est-à-dire Dieu lui-même,
viendrait renouveler en eux la foi et l’espérance dont ils avaient besoin.
A travers les siècles, depuis la primitive Eglise, dans toute la chrétienté, cette
présence divine constante s’est manifestée
et renouvelée. Mais les hommes recevant
cette force et cette inspiration gratuitement
données ont-ils su toujours répondre à la
vérité ?
De grands apôtres, des saints que nous
admirons encore, ont bien manifesté qu’ils
étaient les dépositaires de cette puissance
qui leur a permis non seulement d’évangéliser et d’annoncer la Bonne Nouvelle,
mais de guérir en son nom les malades et
d’accomplir des miracles.
Pourquoi a-t-il fallu aussi que certains
de ceux-là mêmes qui semblaient ainsi désignés pour attester la gloire de Dieu en
son Esprit se soient éloignés de la voie
de la fidélité jusqu’à devenir objet de
scandale? L’Eglise chrétienne, tout au long
des siècles, a été ainsi déchirée.
Des réactions sont heureusement survenues, émanant soit d’hommes ou de femmes inspirés et poussés à chercher la Vérité pour la faire régner sur la terre, soit
de groupes ou de mouvements, tels ces
Réveils qui se produisent encore maintenant et portent témoignage devant le
monde.
C’est à une histoire de cette « Présence
de l’Esprit » que Magda Martini nous convie, avec une érudition sans défaut, dans
un style agréable et concis, parfois avec
une passion que sa foi lui dicte, mais toujours pour notre plus haute édification.
C’est un livre à lire, à méditer dans l’humilité.
Sommaire: la première Pentecôte, l’Eglise des premiers siècles. Du Vème au
Xllème siècle: les invasions, les hérésies,
le monachisme, l’Orient séparé de l’Occident. La Pataria. Les Cathares Arnauld de
Brescia et Abélard. L’Italie du Sud et les
Normands. Joachim de Flore. Saint François. — Du XIII au XVIème siècle: Rome
et les grands courants rénovateurs à travers l’Europe. — La contreréforme et les
courants mystiques du XVIème au XIXème
siècle. — Du XIXème au début du XXème:
l’ésotérisme, les courants spiritualistes, les
« Réveils ». — Le XXème siècle : les sectes,
l’Evangélisme, la guérison surnaturelle.
Richiesta mano d’opera
Un Dipartimento del Consiglio Ecu.
menico cd comunica che in Germania
si richiede del personale per Istituti
di assistenza dipendenti dalle Chiesa Evangeliche.
Si cercano persone disposte a lavorare per servizi di cucina, pulizia camere ed altre occupazioni. Contratto
minimo 6 mesi; trattamento per il
personale non specializzato 130-150
marchi, più vitto ed alloggio; per le
cuoche da 200 a 250 marchi; viaggio
pagato.
Si richiedono giovanette evangeliche. La raccomandazione del Consi
glio Ectrmenico è garanzia di serietà.
Rivolgersi alla Signora Elizabeth
Urbig r Gerokstrasse 21. Stoccarda
(Germania).
Dottoressa
Maria Fenoglio
Medico Chirurgo
Via Alfieri, 1 - Telef. 9594
(vicino al Municipio)
TORRE PELUCE
Riceve :
Tutti i giorni ore 17-19
Venerdì anche al mattino ore 11-13
Dottoressa
Iolanda De Carli Valerio
Medico Chirurgo
Specialista
in malattie dei bambini
Psicologia e pedagogia
Consultazioni presso l'Ospedale
Valdese di Pomaretto
Il primo e il terzo mercoledì del mese
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Direttore: Prof. Gino Costabeì
Pubblicaz. autorizzata dal Tribunale
di Pinerolo con decreto del 1-1-1955.
Redattore: Gino Conte
Coppieri,. Torre Pellice
Tel. 94.76
Sede e Amministrazioiie
Editrice Claudiana
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