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LA BUONA NOVELLA
GIORNALE DELLA EVANGELIZZAZIONE HALL\NA
Segiietuin Iu vertU dvIIh . uriià
Ei kh. IV. i:,.
Si dislriliuisce ogni Venerdì. — Per caduti .\iiiiiero centesimi 10. — l’er caduna linea d’inserzione ceniesinii 211.
Condizioni d’AttHoriaxioiiei
PerToRiNU — fn Anno L- i. — Adomicilio 1„ 6 Sei mesi >3. - ■ 3 S*
. Tre mesi « ». — • • t*
— PllOViNUK L. « «<i.
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~ • 1 50.
Pci- Francia e Srizzera franco a d<jstinazioiie, e per ringhilterra franvo a) confine liie 9 &•
per un anno, e lire 4 per sei mesi.
hr AsftiH.‘iazioni isi rii-evonu: in ull'linizio «l<‘l <»lornHl<», viu Vulvuiino, v«w
Helloru, N" i2, 3«" piano; e dui Flanm librai, >ìa U. V. dvgli Anf^eii, i.isn J\nnbu.
— A Genova, nila Cappolln VttldcMO, mutu di S. Ctiiaru.
Nelle provincie, pri*HSo luui {ili l'fpni ¡melali |mt mezzo iti VtnjUaj < lii* <iovrann«i i‘Ht»ere inviali
frimco al Diirllorc doHa Hj ìina Novku-.\ e non ultriinenlt.
AH’efeten), ai seguenliindiii/ii: LonuìU, dai sig«. Ninhl»Hl e (I. Iììhuì. *ii BornerH-^liwl;
Pakh.i, dalla libreria C. Meyruc-.is, ru<* TroncUei, y; aimi k, dal t-ig. Peyrol-Tinel libraio; l.toM,
dai sigg. Denis et Petil ?ivnn librai, rut; Neuve, 18; dal «ig. K. Ben>nd libraio;
dal «li?. Dolafoniaine libraio.
CHE COSA E IL PROTESTAMIS.MO?
V.
Abbiamo concbiuso nt.'irultimo articolo che
non basta negare o non credere, ma ch’è
duopo affermare, ossia aver la fede che salva.
Se il protestantismo si limitasse a negazioni
pure e sole, nou vi sarebbe alcuna diversità fra
essolui e la teorica di quegli uomini che appunto, negando tutto, rovesciano ogni cosa
ed ammassano rovine su rovine, senza pensar
mai a riparare i guasti e costruire un edificio
più solido. Non occorre certo che ci fermiamo
a provare che si possono escludere tutto le cose
da uoi citate senza essere niente alTatto cristiani;
in breve, se non avesse destato profonda convinzione ed una fede viva, il protestanlismo o la
riforma non avrebbe avuto la forza di traversare tutte Je crisi di sangue e di fuoco per
le quali trascorse ; in conseguenza non furono
te negazioni, cioè il nulla , ma le affermazioni
0 la realtà delle credenze che la sostennero.
Or dunque confesseremo pubblicamente, in
verità, ciò che noi crediamo ; ed anche qui
ripeteremo quanto dicemmo altrove, che ci limitiamo a stabilire il fatto, e non di più, e ad
indicarne eziandio la sola parte essenziale ed
APPENDICE
ICIXQIE MARTIRI DI CHAMBÉRY.
Vili.
(Continuatione e fine.)
Bp»tsla de’ cinque prigionieri a G. Calvino.
Signore e Venerando Padre,
« -\bbiamo ricevuto le vostre lettere del 5
settembre, le quali ci sono state di grande consolazione, come quelle che fanno testimonianza
dell’ardente carità vostra e di tutti i fratelli verso
di noi, per cui vi contristate del noslro male
secondo la carne, e vi rallegrate del nostro
bene secondo lo spirito, piangendo con quei
che piangono ed esultando con quei che esultano
per cagion nostra; e di ciò vi ringraziamo affettuosamente. Quanto a noi, comechè godiamo
della grazia che, senza noslro merito, ne concede il Signore, di recarvi qualche letizia; pure
Sentiamo grande rincrescimento pe’ dispiaceri
che rechiamo a voi, non che a molti eccellenti
personaggi e a tutta quanta la Chiesa. Fra tulle
urgente; i nostri lettori facciano bene attenzione cho tra la nostra fede e la fede romana
sussistono molte analogie, im|»erciocchè, siccome annunziammo, non vien mica da noi ripudiala per intero la fede romana, ma unicamente quanto è contrario alla Parola di Dio; il
resto lo conserviamo, nou già in vista ch’è
ammesso da lloma papale, bensì perchè Iloma
10 tolse dal crislianesimo.
I^-aonde, falla la suddetta avvertenza, noi
ammettiamo appieno il Simbolo degli ApantoU,
come ne sou testimoni lutti coloro cho assislonti
ai nostri servizi pubblici, sermoni, sepolture,
ecc.: è recitato in italiano insieme ai dieci,comandamenti della legg« di Dio e &\\'Orazione
Domenicale o Padre nostro (1).
Dal che ri.sulta elio noi crediamo iu Dio,
Creatore e Provvidenza del mondo, in uu Dio
personale o reale, nou astratto o possibile, che
s’occupa della creazione, ehe non rimane indifferente all’opera sua, che prende cura di tutto
11 creato, e senza la volontà del quale neppur
uno de’ nostri capelli cade a terra, secondo il
dello di Gesù Cristo.
Noi consideriamo l’uomo come una creatura
malvagia di nascila, indipendentemente dal
(1) Il servizio in liugua francese, per la congregazione francese, è fatto in ore differenti.
le cause di mestizia che ci si presentano giornalmente, quella non è l’ultima; di modo che
noi desideriamo e facciam voti perchè il Signore
vi liberi, nel modo che più gli piacerà, dall’ambascia che vi cagiona la nostra prigionia. Se
ciò dovrà avvenire colla nostra morte, tanto
meglio per noi. Cosi noi saremo liberati da divers# prigioni assai più noiose di quella in cui
sipmo rinchiusi. Se poi gli piacerà di liberarci
in altra maniera, soddisfacendo così al desiderio
di quelli che ci piangono, più che non meritiamo,
io questo caso avvenga ciò per appagare la loro
brama, cho è quella di vederci consacrali per
sempre alla gloria del Signore e alla edificazione
della sua Chiesa. Gli è per questo che noi diciamo s[)esso con David ; « Signore, Dio degli
eserciii, fa che quanti confidano in le non sian
mai confusi in me, e quanti ti cercano non
siano svergognati in mo, Dio d’Israele » (Salmo XXV ; non ci sia dato di godere di questa
ombra di vita cho a sifTalta condizione. E per
la sua gloria che noi siamo in punto d’uscire
da questo mondo perverso e adultero (dov’egli
è bestemmialo in più guise che fa orrore), per
andare a glorificarlo in compagnia de’ suoi
beali. Vi preghiamo caldamente d’aiutarci, colle
luogo dove si trova posto, daireducazioiio che
riceve o dai mali esempi che ha sotto gli occhi;
[lensiamo cho abbandcmato a se medesimo sia
più inclinato al male che al tiene; animeltiamo
in somma co’teologi di tutli i tempi il dogma
calltilico del pecculo originale, ossia della prima
colpa. Questo dogma, non v’ha dubbio, è .sovrintelligibile; tuttavia è corroborato da varie
analogie della ragione e didl'universi): pero.scm|iio noi vediamo nella sloria delle umani* società,
secondo l’ordine dei tempi, Ire stati fondamentali, cioè riiilegrilii originale, ia rorruzione e il
risorgimento : ebben«;, a questi corrispondono
i tre avvenimenti sovrannaturali della rivelazione
Iirimiliva, del peccalo d'origine o caduta, e della
redenzione. Il primo fatto è descritto da .Mosè,
gli annali e le tradizioni di lutti i popoli i più
antichi lo confermano colla ricordanza che ne
hanno serbato, e la ragione lo trova deducendolo
dalla bontà o sapienza del Creatore, dai parecchi
riscontri nella natura sensibile o dalla condizione
deiruonio attualo, avviato al perfezionamento.
Il secondo fallo, vale a dire che l'uomo sia caduto da quella beata condizione, risulta dal
predominio che assunsero il corpo sulla intelligenza, le cose esteriori sugli oggetti mentali
e sull’idea divina ecc., per cui nacquero l’ignoranza, la cupidigia, la scissura del genere umano,
la ruina della civiltà primitiva, le inimicizie,
vostre preghiere a Dio, per ottenere codeslo
favore.
« Inoltre, quando scriverete alle Chiese di
Losanna e di Neuchàtel, le solleciterete a fare
allreltanto, ringraziandole della loro cortese
affezione verso di noi, della quale, parimenti
che della vostra, non dubitiamo punto, quantunque siamo dolenti di non potervi corrispondere; ma preghiamo il buon Dio di ricompensarvene spiritualmente e corporalmente ».
Ultime ore de' cinqDe Martiri.
Nel giorno ch’essi uscirono dalla prigione per
essere tradotti al supplizio, un personaggio che
avea fatto per loro tutto quanto gli era stalo
possibile, trovò modo di parlare ad essi, per
render loro un estremo servigio. Quando ebbe
conosciuto la conclusione della corte di Chambéry, egli entrò nella prigione, annunziò loro
la notizia della morte; li consolò, secondo la
grazi/i che Dio gli aveva dato, esortandoli a regolarsi con fermezza, poiché Dio volea servirsi di
loro per testimoniare la sua verilà. ed a mostrarsi forti nella fine. come, si erano mostrati
al principio del generoso combattimento. Essi
2
l’ingiustizia, la scostumatezza, l’empietà, il servaggio, la tirannide, la guerra; e per cui fu al
culto del Creatore sostituito l’antropomorlìsmo,
che consiste nell’attribuire a Dio un corpo o le
passioni deH’uomo, od ancho lo (jualità intellettuali deH’uomo stesso, facendo insomma Iddio airimmagine dell’uomo, anzichò questi all’immagine di Dio, secondo i dettali del Crislianesimo; come furono pure sostituiti il politeismo
e l’idolatria, ch’è il cullo delle creature. Il terzo
fatto, del risorgimentoo redenzione, ce lo attesta
in modo meraviglioso il Cristianesimo, colla
doppia sua preparazione patriarcale e mosaica,
contraddistinto principalmente per la purità
deUa dottrina, per la fecondità od efficacia portentose che possede e per la sua base storica.
Ma ritorniamo al nostro tema.
Xoi dunque ammettendo con certezza assoluta
che l’uomo, fin dalla sua compàrsa nel mondo,
si trovi spinto in una direzione contraria a
quella che lo Spirito di Dio vuole da noi, crediamo eziandio che in tale stalo di cose non
siavi, d'accordo colla Bibbia, che un solo rimedio, la fedo in Gesù Cristo. Qyio ragionatori
del mondo che stiuiansi più che uomini, anzi
dii, vorrebbero pur sapere come mai la colpa
di Adamo siasi comunicata ai posteri ed abbia
corrotta la natura loro; ma se per credere a
qualche cosa eglino aspettano di spiegare gli
elementi sovrintelligibili in mezzo di cui si trovano, perchè non cominciano per negare la
propria esistenza? Ovvero, perchè non credono
alla slessa ragione che deve certo mostrar loro
l'esistenza d’innumerevoli ed incomprensibili
misteri? E perchè, riguardo a questi, uon fanno
uso almeno i detti ragionatori del metodo induttivo, che rende plausibile, a cagion d’esempio, il dire che il peccato d'origine si trasfuse
in tutta la discendenza de’ nostri progenitori
forse in causa del vincolo generativo, per cui
le qualità sostanziali della natura umana, buone
o ree, si propagano, e perchè intima è la con
allora ringraziarono ad una voce il buon Dio
deH’onore che faceva loro.
A dir vero Giovanni Vernou si spaventò alquanto a quel primo messaggio di morte, e non
avea membro che gli stesse fermo; talché indirizzò a’suoi compagni queste parole: « Fratelli
miei, io sento iu me la più forte guerra da cui
un uomo possa essere assalito; ma spero che
lo spirito vincerà questa carne maledetta, ed
ho fidanza cho Iddio non m’abbandonerà nel
periglio. Vi prego, fratelli miei, a non iscandolezzarvene punto. Io non diserterò, perchè Dio
ci ha promesso d’assisterci nelle nostre atllizioui.
Or ecco per quanti modi il Signoie motte i
suoi figliuoli alla prova; questo terrore che io
sento ci dimostra sino aH’evidenza la nostra
infermità, e ci dove far dipendere dalla misericordia gratuita di Dio, il quale esercita la sua
virtù nella infermità di quelli che ha scelti per
suoi, percbr lutto ridondi a sua gloria (2 Cor.,
MI, 9) ».
Giunti che furono al luogo del supplizio ,
Giovanni Vernou, ricuperò quello che s’era
promesso dalla bontà e dalla potenza di Dio,
cioè una felice costanza ed una forza degna d’un
vero cristiano. Fu preso per il primo dai c«r
giunzione dell’anima e del corpo neU’unità personale? Comunque sia, il fatto della corruzione
di tutta l’umanità esiste, e noi vediamo in Gesù
Cristo il secondo Adamo; nel battesimo di Spirito Santo la rigenerazione, la rinascita; nel
cristiano l’uomo nuovo; nell'Evangelio la buona
nuova; nel i)rinci[)io della Genesi la fine dell’Apocalisse; vediamo riaperto il paradiso, che
ci era stalo chiuso; vediamo in Gesù Cristo,
figlio primogenito di Maria, il figlio unico di
Dio; Colui che fu chiamato, innanzi la nascita,
Dio con noi fEmmaniml, Mat., I, 23); Colui
che S. -Paolo chiama Dio sopra ogni cosa, benedetto in eterno (Rom., IX, 3); Colui che san
Giovanni appeUa il vero Dio e la vita eterna
(I, Giov., V, 20); noi crediamo in Lui quale
unico Mediatore fra Dio e gli uomini, unico
Salvatore, unico Intercessore, potentissimo a
salvare tutti quelli che a lui s’indirizzano, a
purificarli, rigenerarli, santificarli; crediamo
ch’è in espiazione delle nostre colpe ch'Ei fu
maledetto per noi, sécondo quanto sta scritto
« Maledetto chiunque è appiccato al legno »
(Gal., HI, 13); crediamo che il terzo giorno
risuscitò da' morii, per la nostra giustificazione
e perchò l’opera sua era compiuta; crediamo
infine che a Lui solo, non già ad uomo alcuno,
dobbiamo rendere laudi, onore, gloria ed obbedienza.
Noi crediamo al Santo Spirito di Dio e alla
sua comunione; il Padre l’ha inviato nel mondo
a richiesta del di Lui Figliuolo; ed è per tale
Spirito solamente che l’uomo può comprendere
le cose di Dio e crederle ; questo Spirilo di
grazia e di fede ci è dunque necessario, tua
Dio promise di darlo n chiunque lo chieda. È
cosa diversa da ciò die il mondo chiama spirito
0 ingegno o genio; i più insigni pensatori possono esserne privi e i miseri averlo, poich’è
uno spirito nuovo, indispensabile a comprendere le verità sovrannaturali, per amare queUo
che il cuore non ama, in causa della nostra
nefìce, e prima d’essere legato fece orazione
esclamando; » Signore Iddio e Padre onnipotente, io riconosco francamente, davanti alla tua
.santa Maestà, che sono un povero peccatore»;
allora fece la sua confessione di fede innanzi
agli astanti, ed avendo raccomandato il suo
spirito a Dio, sostenne con costanza i dolori
della morte e vinse i suoi nemici.
■\ntonio Laborie non si mostrò per nulla
sbigottito, e presontossi con si nobile ardire "fe)
con volto così lieto, come se fosse invitato ad
un banchetto. Prima di finirlo il carnefice gli
domandò perdono, dicendogli che nou la sua
volontà, ma il suo dovere (-ostringevalo a dtirgli
la morte. K Laborie gli rispose; » Amico mio,
tu non mi offendi, ma per mezzo del tuo ufTìcio
io sono liberato dalla prigione terrestre ». Ciò
dello baciollo. A lale vista parecchi della (lopolazione furono commossi epiemsero. ludi ripetè
l'orazione slessa di Vernou, tene ad alla voce la
confessione di sua fede, e con una maravigliosa
costanza spirò.
Anche (Jiovanni Trigalet si presiuitò innanzi
alla morto con allegrezza di cuore e prontezza
di spirito. Pregò ]ie’suoi nemici, dicendo che
ve n’erano molti i quafi non sapeano che si fa
corrotta natura, e per odiare il peccato preferito in vece dal cuore medesimo. Lo Spirito di
Dio in conseguenza compie nel cuore d’ogni
uomo l’opera che Gesù Cristo fece per l’umanità : Cristo venne per salvare chiunque crede
in Lui; lo Spirito di Dio interviene per darci
la fede.
1 teologi razionalisti credono che naturalmente il Verbo parli alla ragione di tutti gli
uomini ; ma s’ingaimano perchè, se ben riflettessero, vedrebbero che il Cristianesimo è un
sistema sovrannaturale; lo è nel suo principio,
procedendo dall'inspirazione e manifestazione
divina nei patriarchi, negli ordinatori della legge
mosaica, nell’Autore del Vangelo (ch’è Iddio
stesso umanato) e poi negli Apostoli ; è sovrannaturale nel fine ch’èia beatitudine eterna, cioè
il regno di Dio: lo è ancora ne’ dogmi, che
sono verilà .sovrintelligibili e conoscibili soltanto per via di analogie rivelate ; e lo è nei
suoi fatti storici, ne’suoi riti, nel suo governo
0 chiesa, regolantesi appunto col mezzo del
Santo Spirilo. E come si fa a negare l’esistenza
del sovrannaturale? La stessa ragione deve
persuadersene e convenire che il sovrannaturale
compenetra la natura e le dà la vita, il moto e
l’esistenza ; nè vi può essere in’ proposito sentenza eziandio filosofica più bella di questa : in
Dio ririamo, e ci moriamo, e siamo [AtU, XVII,
28). L’uomo appartiene ai due ordini, al naturalo e al sovrannaturale, non al primo soltanto,
come vogliono i deisti, i razionalisti, gli umanitari politici; 0 non soltanto al secondo, come
pretendono certi clericali o i panteisti, i quali
mischiano insieme l’uno e l’altro. L’uomo come
ente operativo è lUQsso.dal desiderio della felicità naturale, ed anche dal desiderio della beatitudine eterna; e come ente cognitivo 6 in lui
pur doppia la via del conoscere ; cioè possede
le facoltà intellettuali e l’educazione, e riceve
l’inspirazione e la rivelazione ; la qualo duplicità
deriva poi da principii correlativi, l’uno per
cessero, ed altri che ben lo sapevano, ma ammaliati da Satana ed nbbriacati dagli onori
mondani, non volevano confessarlo. € Ma Dio
mio, diceva egli, io ti prego di farli ravvedere ».
Poi aggiunse; « Mio Dio, io ti veggo già in
ispirito, assiso sul tuo trono, e veggo i cieli
aperti, come già li facesti vedere al tuo servitore
Stefano ». E dopo avere fatta la sua professione
di fede, spirò anch’egli in pace.
B. Battaille dichiarò coraggiosamente innanzi
a tutli di non andare a morte nè per causa di
furto, nè ¡ler aver fatta uccisione, ma soltanto
per avere sostenuto la causa del Signore. Avendo
fatto la sua preghiera a Dio fu privato di vita.
L'ultimo, G. Tauran, pronunziò alcuni passi
de'Salmi, e fu ascoltato con scrupoloso silenzio;
e comechè giovane, non si mostrò, in fatto di
costanza, inferiore agli altri. La morte interruppe la sua fervida preghiera.
Così caddero quei cinque Martiri avventurati.
Ma sì gli oppressi che gli oppre.ssori da lì a
poco dovettero render conto al tribunale di Dio
delle lor opere; o noi saremmo ben lieti di sapere un giorno che il Signore abbia perdonato
agli iniqui inquisiUjri queiringiuslo e crudele
sparRimentn di sangue. (Fim-J,
3
coaseguenza naturale, ossia il libero arbitrio,
l’altro sovrannaturale, cioò la grazia.
Laonde noi concludiamo elio il sovrannaturale ch’è Iddio stesso o il suo Santo Spirito, ed
il naturale ch’è il mondo, coesistono, hanno
fra di loro molte attinenze, nè si devono disgiungere 0 confondere: nel prossimo numero
seguiteremo lo stesso argomento.
Visita del rev. Dottor Gilly.
Nello scorso giugno l’indefesso amico nostro,
cho da circa mezzo secolo, con tanta perseveranza ed eiTicacia si adopera a prò dei Valdesi,
visitava questo paese caro al suo cuore. —Era
dolce spettacolo il veder quel venerando vecchio, giovane tuttora per vivezza d’ingegno e
boiler d’affetto, prendere colla degna consorte
cd il figlio maggiore, sig. Williams, il pili simpatico interesse allo stato nostro ; intervenire
agli esami del Collegio, stimolandone gli studi
con appropriati premi ai più meritevoli, si di
Torre che del Pomareto e del Pensionato; rallegrare colla sua presenza ed un improvvisato
pic-nic, la sempre incantevole gita degli studenti alla VacMre; radunar poi a fratellovole
convito i pastori, i professori coi rappresentanti
laici d’ogni parrochia, per quivi suggerire,
svolgere in modo assennato, e penetrante i migliori provvedimenti contro la crescente miseria
che ci travaglia.
Di questa nuova testimonianza d’affetto cristiano, di cui ci fu cortese il nostro benefattore,
rimarrà in noi grata e duratura memoria.
COLLEGIO VALDESE DI TORRE
Un'importante modificazione dell’insegnamento nei tre primi anni del collegio inferiore
verrà attuata fin dalla prossima apertura dei
corsi in settembre. Ristretto a poche ore sarà
lo studio degli elementi del latino e del greco,
e obbligatorio pei soli allievi destinati alle carriere liberali, mentre per gli altri sarà acconciamente sostituito dal disegno e dalle nozioni
di sloria naturale. Per tutti poi sarà base dell’istruzione in questi tre anni, lo studio ordinato
deH’ilaliano, del francese, deH’aritmetica, della
geografìa, storia biblica, ecc. con adattati
esercizi pratici. Crediamo che tali vantaggi,
uniti all’òpportuuità di studiare, volendo, la
lingua inglese e la tedesca, col benefizio di un’
aria salubre e di ottima dozzina presso il signor
E. .Monastier, bastino a raccomandare aU’attenzioiie dei padri dt famiglia questo utile Stabilimento .
Perle nel Fango.
I nostri lettori, senza dubbio, uon immergeranno Sovente le loró labbra in una certa coppa
<ìi fiele chiamata VEcho du Mont-Blanc. Quindi
6 che, allorquando noi vi scopriamo per caso
Una verità o un buon pensiero, desideriamo, vista
la rarità della cosa, registrarlo e farne jiartecipi
■ nostri abbonati.
!Si legge in un passato numero;
«L'uomo non potrebbè, per quanto facesse,
scansare la fede, ch’è il primo istinto e il primo
bisogno della sua natura.
■« S'egli non adora Dio, adora degli idoli; — se
non crede ai misteri e ai miracoli, crede ai sapienti ed agli impostori; — se non crede a nulla,
crede a se medesimo ».
Giammai VEcho non ha parlato cosi bene e
noi diciamo lo ste.^so.
Si, se il vostro culto s'indirizza agli idoli della
Vergine e dei santi, dei quali sono empiuti i
templi della Chiesa romana, nou è già il Dio
vivente e vero che adorate e che pregate.
Si, se a voi non vengono insegnati altri misteri che le assurde visioni de’ monaci, che hanno
trasfigurato il Cristianesimo, altri miracoli che
i prestigi, di certo non pii, de’clericali, in vece
dei santi misteri delfErangelo di verità e dei
miracoli di Gesù Cristo, andate a rischio di perdere tutta la fede, e di non credere che alla
scienza umana e materiale, in luogo della sapienza divina cosi indef^namente profanata.
Voi sarete in questo modo condotti a uon credere più a niente, e a cadere in quell’egoismo
pratico e avido di godimenti che va minando
l’attuale società. Ecco dove guidanvi i clericali,
e VEcho ò assai buono per convenirne.
Ma credete a Dio e alla sua parola contenuta
nella Scrittura Santa, è la vostra fede si ratTermerà invece di estinguersi ; giacche si nutrirà
della verità divina cd imparerà a distinguerla
dalle bugie. iLe Glaneur Savoyard).
La fede e la gioia della salvezza.
Bisogna distinguere con cura queste due cose.
La fede è la radice, la gioia o la sicurezza della
salute eterna ne è il fiore, óra il fiore non può
esistere senza la radice, mentre la radice lo puói
sebbene il fiore non vi sia ancora.
La fede è quella povera donna che, in mezzo
alla folla, s’accosta a Gesù e tocca wi lembo della
sua vette (Marc. v. 26'. —La gioia e la sicurezza
sono Stefano gridante in mezzo a' suoi carnefici : Ecco, ib veggo i cieli aperti e il Figliuol deìl’Uomo che sta alla destra di Dio (Atti vii, 56j.
La fede è quel ladrone pentito chiedente a
Gesù, ricordati di me quando tarai venuto nel tuo
regno (L. ixiii, 42).
La sicurezza è Giobbe seduto sulla cenere,
coperto di piaghe, gridante: Io so che il mio
Redentore vive (Job. ili, 25).
La fede è Pietro, allorché nell'atto di sommergersi, grida: Signore, salvami (Mai. xiv, 30).
La gioia e la sicurezza sono quel medesimo
Pietro che dichiara al Sinedrio ; ed in niuno altro è la salute, te non in Cristo ; conciossiacosaché
non vi tia alcuno altro nome tolto il cielo, che tia
dato agli uomini, per lo quale ci cbnvengp. essere
salvati (Atti iv, 12).
La fede si esprime dicendo; Io credo Signore:
tovvieni alla mia incredulità (Marc, ii, 24).
La gioia e la sicurezza della salute eterna
fanno udire questo ardito parlare : Chi accuserà
gli eletti di Dio ? Chi li condannerà f
La fede è .Saulo, triste, cieco, solitario e in
preghiere nella casa di Giuda a Damasco, — La
rallegrante sicurezza della salute è questo medesimo Paolo , vecchio , in prigione ed esclamante in faccia alla morte: Io so a cui ho creduto (2 Tim. I, 12). La corona di vita m’è riserbata (2 Tira. IV, 8).
NOTIZIE UELIf.lOSE.
■Tohino.—È usnito il Decreto con cui viene
approvalo il regolamento per l'eseciiziouc, della
Legge sui conventi aboliti : ai corpi morali conservati è imposta una quota di annuo concorso
a favore della Cassa ecclesiastica, la quale, col
regolamento suddetto, viene stabilita presso
¡’amministrazione del Debito publico.
— Il governo ha già inviato i propri incaricati
in parecchi conventi onde procedere agli inventari e cominciare l’esecuzione della Legge volata
dal Parlamento. Nello stesso tempo ì'Kcho du
Moni Mane publica le istruzioni dei vescovi della
Savoia al loro clero; e coleste istruzioni altro
non sono che una semplice dichiarazione che
secondo il Concilio di Trento sonò scomunicati
coloro ch’ebbero od avranno parte cosi alla formazione, Come aH’esecuzioné’di essa Legge, non
esclusi i parróchi che ricevessero congrue dalla
Cassa ecclesiastica senz'averne speciale licenza
da Roma.
— L'impiegato dol Demanio che si recava in
un convento fu ricevuto dal P. Guardiano colle
più esagerate invettive: si rifiutò di dar note,
conti, schiarimenti ecc. L’impiegato rispose dignito:iamente sempre, e vi ritornerà accompagnato da chi spetta per far eseguire gli ordini
della legge.
Ginevra.—Assemblee religiose annuali (Vedi
Buona Novella num. anteced.}— La 25* assemblea
della società Evangelica venne aperta il 27 giugno. Dal resoconto offerto risulta che la società
sostenne in modo speciale l’opera d'evangelizzazione nel Poitù, dove le scuole della domenica
furono istromento potente di moralità per quelle
popolazioni: la Savoia poi attirò principalmente
l’attenzione della Società che ha collocato come
pastore a Ciamberì il sig, Gonin, e come evangelista a Thonon il sig. Getaz. —11 sig. Laharpe
lesse la relazione sulla scuola di teologia, da cui
risultò che 28 studenti 1’ hanno frequentata, fra
i quali 9 piemontesi.— Il sig. Gouin riferì che
ora il culto evangelico, stabilito da poco tempo
a Ciamberì, si tiene in luogo centrale e assai
convenevole, che vi concorrono parecchi cattolici-romani, e che la libreria evangelica e la biblioteca circolante potranno fare gran bene. —
Xel programma della riunione annuale della società pastorale svizzera notiamo fra i varii temi,
posti in discussione, i seguenti : 1“ Qual debba
essere la posizione della Chiesa e de’ suoi ministri al cospetto del pauperismo; 2" Quali sieno
di fronte al cattolicismo-romano , i mezzi del
proselitismo, diretti o indiretti, più conformi allo
spirito del Vangelo e ai bisogni dell'epoca nostra.
Or domandiamo uoi se i prelati romani, ne'loro
concistori, trattano mai simili argomenti di progresso veramente cristiano e di beneficenza pubblica, onde seguire appunto l'esempio di Gesù,
ohe trascorse la vita facendo continue opere di
misericordia.
Fbanciì. — Nuovi templi. — A S. Sulpicio (Charente Inférieure): erano presenti undici pastori;
il discorso di consecrazione fu pronunciato dal
j)astore Lafon, de la Trembladc; più di 200 persone rimasero fuori por mancanza di spazio.—
A Fons-sur-Lussan, concistoro d’Uzès (Gard):
più di 2000 persone delle chiese vicine assistettero alla cerimonia: vi presero parto cinque
j)astori, i sigg. Cardes. Causid, Dadro. Moutier
e Saussine: si dovettero (.enere simultaneamente
4
due assemblee; l’una fuori del tempio, in piena
aria. — Ad Alengon (Orne). — A Clairac: v’erano
presenti le autorità locali, venti pastori e un
popolo immenso: il sig. Coquerel pronunciò il
discorso di consecrazione: è uno de’più vasti
templi della Francia; può contenere oltre 1200
persone.— Ad Enghien-les-Bains : questo nuovo
luogo di culto è quasi interamente dovuto allo
zelo del pastore Vors. — A Cannes (Var) si pose
la prima pietra di un tempio anglicano.
Spagna. —Il sig. Don Rafael Degollada, deputato di Barcellona, si distinse testé per un suo
discorso alle Cortes intorno la libertà de’culti:
è cosa meravigliosa l’udire, nella terra dovesorse
la terribile inquisizione, degli uomini magnanimi
propugnare nel parlamento nazionale i diritti più
sacri dell’umanità'.
Il sig. Degollada cominciò per sostenere ohe
la libertà religiosa non è più cosa disputabile,
ch’è un’aspirazione costante, un’irresistibile tendenza dell’anima a rendere a Dio il culto ch’ella
crede il meno indegno per Lui. Ricordò che Gesù
Cristo diceva che il cielo e la terra passeranno,
ma uon le sue parole; tirò quindi la conseguenza
che se le porte dell’inferno nou devono prevalere
contro la parola di Dio, il credere che un'altra
religione possa usurparne la potenza è una paura
empia e ridicola, una negazione, un dubbio; e
che dal dubbio aH’iucredulità il passo è breve.
Aggiunse che i partigiani deU'iutolleranza disconoscono la forza della verilà, ch'è una forza irresistibile come la luce: che l’intolleranza impedisce o ritarda almeno ogni progresso della
dottrina evangelica, e suppone necessariamente
l’impiego della violenza tìsica o morale, contraria
allo spirito del Vangelo; imperciocché il Salvatore per far trionfare la nuova legge nou usò nè
il ferro, nè l’esterminio, ma la parola e la persuasione; diede la vista a’ciechi, la sanità ai malati , la vita a Lazzaro, e quando Pietro ricorse
alla spada per difendere Lui, suo Maestro, esclamò che perirebbe per la spada chiunque la
spada imbrandirebbe. «Ebbene (conchiuse) sono
dunque i cattolici, coloro che s’intitolano i discepoli prediletti di Gesù, che devono ricorrere
aU’intolleranza, vale a dire alla forza-? »
In seguito disse,-per esempio, amar egli l’unità
religio&a, ma la reale, non la fittizia e apparente,
ossia non l'uniformità dei culto romano: doversi
distinguere questa dall'unità vera di dogmi e di
credenze, la quale manca negli Spagnuoli, che
aspirano a praticare un'altra religione, senza parlare degli increduli e degli indifferenti: essere
tempo che si decida che quegli che perdette la
fede nella religione cattolica-romana possa abbracciarne un’altra: avere già i cattolici-romani
il grande privilegio che l’intera nazione s’obbliga
a mantenere i ministri del loro culto, e,che
quelli che hanno una religione differente nel
cuore sono pure tenuti alle contribuzioni iu proposito: non essere dunque la religione che si
vuole proteggere e servire, allorquando chiedesi
di più deH’accennalo vantaggio, ma invece la
teocrazia (o meglio dicasi la clerocrazia) : non
essere cotesto il governo degli uomini per Iddio,
ma un volere cavar profitto dall'uomo per l’uomo.
Aggiunse inoltre: «Si teme che lalibertà religiosa
turbi le coscienze e produca turbamenti nel paese;
si teme la guerra civile e non si teme la clerocrazia! Non si teme colesta società infaticabile,
pubblicamente segreta, dei figli di Lojola e la
sua cospirazione permanente contro i troni e le
costituzioni »¡Cosi poi concluse: «Se il nobile popolo spagnuolo vuol infine spezzare il giogo della
clerocrazia, ae vuole innalzarsi a livello de'popoli
civili ۥ cessare di far la parte ridicola e triste
fin qui rappresentata, la faccia finita con tali
puerili timori, ed entri nella larga via della tolleranza religiosa ».
— A Santillana i faziosi sono comandati da un
curato in rocchetto e stola. Così carlisti e preti
propagano l’agitazione dappertutto.
Belgio. — È stato qui sparso e usufruitalo il
romore del finimondo, annunziato dalla Madonna
della Salette per questa stagione : una grande
moltitudine accorse a certe cappelle ed una buona colletta pose termine al giuoco.
Gra^ Dccatodi Baden.—Il giorno dell Ascensione "nella città di 'Weinheim, otto cattolici-romani furono ricevuti nella chiesa evangelica.
Prcssia. — Scrivesi da Berlino che il governo
apri in tutta la Prussia una sottoscrizione per
la costruzione di un tempio evangelico a Costantinopoli.
America. —Canada. — Fra i cattolici-romani
sorgono pure alcune volte degli uomini illuminati che hanno a cuore di spandere intorno ad
essi una luce più pura; se non che vengono ben
presto smentiti dalla Chiesa loro e servono a dimostrare maggiormente che cosa sia il romanesimo. Iu un villaggio del Canadá, per esempio,
vi fu il sig. Chiniquy, il di cui zelo onde propagare i principii della società di temperanza non
rimase senza utili risultamenti: egli volle giustificare la sua Chiesa del rimprovero che le si fa
di proibire al popolo la lettura del Libro di Dio;
e uon solo giustificarla in parole, ma coi fatti
ancora. annunziando cioè che aveva ordinato
degli esemplari della Bibbia e che dovevano giugnere la sera medesima della sua partenza. E
così fu, i libri pervennero; erano N. Testamenti
publicati dall’arcivescovo di Quebec, accompagnati però da note o commenti approvati dal
prelato: ad onta di ciò, appena il sig. Chiniquy
mise il piè in diligenza, il curato del sito fece
rinviluppare i libri e rimandarli d’onde venivano.
Stati Uniti. — Da qualche tempo corre voce
fondata che gran numero di cattolici-romani,
nativi di questo paese, abbia stabilito sottrarsi
all’obbedienza che richiede il papa, formando
una chiesa indipendente da Roma; e che molti
preti favoriscano celatamente questo movimento;
si abolirebbe il celibato e la confessione auriculare.
C
— Fra gli articoli del recente programma politico del Consiglio di Stato di Nuova Jork, notiamo i seguenti. — Ostilità alle pretensioni del
papa, i di cui preti e prelati sono interposti in
questa repubblica bagnata e fecondata col sangue
de’ confessori della Verità. — Riforma radicale
delle leggi di naturalità. —Istituzione libera^di
educazione per tutte le classi e varietà religiose
colla Bibbia, pstrola sacra di Dio, base universale dell'istruzione.
BOLLETTINO POLITICO.
Si dice che il nostro Ministro delle Finanze
abbia in pronto un progetto di legge per imposte
sui ricchi’, onde alleviare le classi operaie.
— Dicesi che dentr'oggi deve arrivare S. M. il
re di Portogallo.
— In Genova si tenne publica adunanza di cittadini per discutere sulla riforma e sovra uua
più equa ripartizione delio imposte: venne deli
berato di presentare : 1“ Un memoriale al Ministero perla sospensione dell’esazione della tassa
sulle professioni e patenti ; 2" Una petizione al
Parlamento per la riforma delle imposte, con
incarico all’ufficio della presidenza di compilarla
e presentarla all’approvazio'ne deH'adunanza che
si terrà nuovamente domenica prossima.—Anche a Tortona vi ebbe una simile raunanza dei
contribuenti.
— Il governo napoletano, stando ai giornali,
avrebbe proibito l’esportazione degli oggetti che
gli Alleati colà si procuravano per la Crimea; e
questa proibizione darebbe luogo ad alcune rimostranze per parte della Francia e dell’Iughilterra.
— Si dice pure che vennero eseguili in quel regno numerosi arresti politici e che sono severamente sorvegliate le relazioni degli abitanti col
Piemonte. — In Sicilia regna un malcontento
considerevole, che s’accresce di giorno iu giorno,
e tale da far credere che il governo lo desideri.
— Si dice che ai confini degli Stati napoletani
sia stato arrestato il generale dei gesuiti e respinto all’estero, quantunque fosse munito di
passaporto in regola e di qualche bolla pontificia.
— Si dico a Parigi che l'imperatore sia molto
sdegnato contro il generale Pelissier, alla cui
precipitazione ed errori strategici si attribuiscono
principalmente le ultime gravi perdite delle armi
francesi. — La Francia non è tranquilla; i processi per combriccole di operai si moltiplicano;
in varie località si dovettero mandare de’rinforji
di milizie.
— In Ispagna continuano le agitazioni : il generale Zapatero, capitano generale della CataÌo.
gna, si chiuse nella cittadella colle truppe rimaste fedeli ; il pretesto della insurrezione è la questione dei salarii.
— I giornali inglesi, confermando la nomina
del generale Simpson a comandante in capo
delle truppe inglesi in Crimea, fanno osservare
che questa volta il governo nou ha ceduto alle
esigenze del favoritismo, poiché il generale non
appartiene alla classe aristocratica.
— Si pretende che a Sebastopoli la guarnigione
cominci a soffrir la fame, dopo i guasti recati ai
depositi di vettovaglie lungo il litorale del mare
d’Azoff.
— I dispacci russi dicouo che gli Alleali, a
quanto sembra, stiano preparando un nuovo
bombardamento e l'assalto.
— Si vocifera che la Russia abbia fatto nuovo
proposte di paco, e che il re de'Belgi ne sia il
mediatore.
ULTIME NOTIZIE
Nel corpo nostro di spedizion# il movimento
dei colerosi era ridotto dal i?ó al 30 giugno a
quelle proporzioni che sono quasi normali in
certe stagioni dell’anno presso gli eserciti combattenti in Oriente, vale a dire a cinque o sei
casi al giorno.
— Parigi, 12 luglio. — Pelissier scive il 10;
Nulla di uuovo. Cannoneggiameuto vivissimo tra
gli inglesi e il gran Redau. Le batterie de’ russi
tacciono questa sera; gli inglesi potranno progredire nei lavori.
tirooNo Domenico gerente.
Ti-riiio. — SunipiTi» deirUnioiie T!po(r«)it'»-Editric*.