1
ECO
DELLE VAILI VALDESI
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICE
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCVI - Nuni. 25
Una copia Lire 4Ü
ABBONAMENTI
I Eco : L. 2.000 per Tinterno
i L. 3.000 per l’estero
Spedizione in abbonamento postale - I Gruppo bis
Cambio di indirizzo Lire 50
TORRE PELLICE — 2£_Gmgno ^966
Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
Significalo dell'Antico Testamenio
per la vita cristiana
Occorre reimparare a leggere
l’Antico Testamento come lo leggevano gli apostoli, i riformatori
È stato giustamente notato ohe ogni
risveglio cristiano si associa sempre a
una approfondita e intensa comprensione dell’Antico Testamento, nella
sua indissolubile unità con il Nuovo.
Così è stato, ad esempio, alTepoca della Riforma, così, nel rinnovamento biblico e teologico del nostro secolo.
Quando Wilhelm Vischer pubblicò,
nel 1934, il primo volume della sua
grande opera « La testimonianza deil’Antìco Testamento intorno a Gesù » ^
— dedicato, questo, a « La Legge », seguito poi nel 1942 da un secondo volume su « I primi profeti » (cioè i libri
storici delTA.T., secondo la designazione ebraica) — produsse nel campo
dello studio deH’Antico Testamento
un effetto di sasso lanciato nello stagno simile a quello determinato alcuni anni prima, in campo dogmatico,
da « L’Epistola ai Romani » di Karl
Barth.
L’Antico Testamento, a lungo oggetto di scarsa considerazione cristiana ovvero di indagini di storia comparata delle religioni, veniva riconsiderato come la Bibbia degli apostoli,
dei primi cristiani, parte integrante
della rivelazione.
Il Nuovo Testamento si idealizza e
vanifica in spiritualismo moralistico, astratto dalla storia, se non è let
WILHELM VISCHER
— L’Evangelo secondo Giona
— L’Ecclesiaste, testimone di Cristo Gesù
— Il significato dell’Antico Testamento per la vita cristiana
Traduz. Berta Subilia e Giorgio Bouchard.
« Piccola Collana Moderna » n. 11
Claudiana, Torino 1966, p. 88, L. 500
to interamente e intimamente alla
luce dell’Antico.
Esegesi « tipologica », fu chiamata ;
le figure, gli eventi, le istituzioni dell’A.T. costituiscono « tipi » che prefigurano la pienezza della rivelazione
e della grazia apparsa in Gesù: Cri
sto d’Israele e luce delle nazioni. Non
si tratta di allegorismo simbolico
— sebbene nel fuoco del momento polemico iniziale qualche forzatura in
tal senso non sia stata assente — hensìi dì annuncio profetico del Cristo e
del suo Regno che viene. In che modo? Non nella semplice contrapposizione cronologica o teologica fra Legge e Evangelo — poiché, sia neU’Antico sia nel Nuovo Testamento, Legge
ed Evangelo sono presenti in tensione
dialettica; piuttosto, nella dialettica
fra promessa e adempimento, per cui
l’Evangelo del Nuovo Testamento è
l’Evangelo dell’Antico adempiuto. La
fede di Gesù, di Pietro, di Paolo è la
fede veterotestamentaria nel Dio che
agisce nella storia, fedele al suo patto,
e la conduce verso la manifestazione
finale della sua redenzione e della sua
signoria cosmica; ma ecco, in Gesù
il Cristo « il Regno di Dio si è avvicinato, è venuto fino a voi » ; quel Regno che Israele, solo fra i popoli e le
religioni, ha creduto e atteso.
Questa impostazione generale di
una lettura «nuova» delTA.T. è espressa magistralmente nelle pagine brevi
e dense del primo studio di W. Vischer, raccolto nell’ultimo volumetto
(serie rossa, biblica) che in questi
giorni la Claudiana fa uscire nella sua
Piccola Collana Moderna: «Il significato dell’Antico Testamento per la
vita cristiana ».
In realtà, non si tratta di una lettura « nuova », ma dell’autentica lettura cristiana delTA.T. : letto oggi, valendoci cioè senza preclusioni, con
grande libertà, di tutti i mezzi che la
ricerca filologica, archeologica, storica, ecc. mette a nostra disposizione,
ma con l’impostazione, e diciamo semplicemente con la fede della comunità
cristiana primitiva : Gesù, il Cristo
d’Israele, è il Salvatore del mcmdo.
Negli altri due studi raccolti in questo volumetto — « L’Evangelo secondo
il profeta Giona» e «L’Ecclesiaste,
testimone di Cristo Gesù » — abbiamo due esempi efficacissimi delTapplicazione di questo riscoperto metodo
interpretativo, di questa rinnovata lettura cristiana dell’Antico Testamento.
È indispensabile — e abbiamo già
molto tardato — che riprendiamo a
leggere TA.T., e a leggerlo così. Non
per interessi culturali, archeologici,
ma perchè è elemento vitale, insostituibile per la nostra fede: Gesù non
è stato un maestro fuori del tempo,
un simbolo, un’idea, è stato uomo, e
per questo la radice veterotestamentaria della sua persona, della sua predicazione, del suo atteggiamento, della sua azione è parte integrante delT Evangelo.
Sembra paradossale, ma è l’Antico
Testamento che dà realtà e consistenza al Nuovo (e viceversa); se avessimo solo il Nuovo, non solo capiremmo
« meno » il Cristo', certi lati della sua
figura, e della sua azione: non capiremmo nùUa, nulla del suo vero valore, del suo vero essere. Che il « salto »
della fede sia ineliminabile, lo prova
il fatto che non tutto Israele ha per
ora riconosciuto il Cristo ; ma esso è
possibile solo in risposta alla Parola
che Dio fa risuonare per noi nella
polifonia concorde e complementare
costituita dalle testimonianze raccolte nell’Antico e nel Nuovo Testamento.
La debolezza anemica della nostra
fede, la confusione di tante nostre
idee, anche e soprattutto « religiose »,
lo scarso mordente che i nostri tentativi di testimqnianza .(hanno sulla
realtà odierna, il nostro complesso di
inferiorità di cristiani spiritualizzanti,
non sarebbero da mettere in rapporto
con la nostra ignoranza delTA.T., o
con la nostra lettura di « passi scelti »
del medesimo, isolati dal contesto, in
chiave spiritualistica e moralistica,
senza avvertire le dimensioni grandiose della potenza, della giustizia,
della misericordia di Dio, come sapeva Israele nella sua secolare singolarissima storia?
È un caso ohe questo «manifesto»
del rinniovamento biblico e teologico
contemnoraneo sia apparso un anno
dopo l’affermarsi del nazionalsocialismo (e costò alTautore la sua cattedra), che avrebbe presto farneticato
di un « Cristo ariano »? È un caso che
l’atteggiamento della Chiesa confessante di fronte allo Stato demonizzato nazista e fascista, cos’. come quello
di ogni Chiesa che oggi ancora voglia
vivere autenticamente « in statu confessionis» di fronte a ogni idolatria,
anche religiosa, ecclesiastica, sia stato
e sia nutrito e irrobustito da questa
lettura rinnovata dell’Antico Testamento?
♦ 4! «
Il Prof. Wilhelm Vischer è figura di
primo piano nel campo della scienza
veterotestamentaria contemporanea.
Chiamato alla cattedra di A.T. presso
la « Kirchliche Hochschule » di Bethel, in Westfalia, nei primi anni del
rinnovamento biblico, fu costretto ad
abbandonare l’insegnamento per la
netta opposizione assunta contro Tideologia razzista del nascente regime
hitleriano. Rifugiatosi in Svizzera,
come il collega d amico Karl Barth,
collaborò alla su|i rivista « Zwischen
den Zeiten» che divenne ben presto
il vessillo dì battaglia della Chiesa
confessante. Pu pastore a Lugano,
quindi chiamato alla cattedra di A.T.
presso la Facoltà di teologia protestante di Montpellier, dove insegnò
fino alla emeritazione, nel 1964.
Se il suo nome è l^ato alla grande
opera che abbiamo menzionato, numerosissimi, per lo più sparsi in varie
riviste o simposi, sono i suoi studi
su questo o quelTàspetto del messaggio dell’A.T. (tre di questi sono appunto raccolti nel volumetto ohe presentiamo) ; ancora neH’agosto 1965,
al V Congresso intemazionale per lo
studio delTA.T., tenutosi a Ginevra,
egli ha presentato la relazione: «Calvin, exégète de TÂnciœi Testament»,
pubblicata sulla -rivista della Facoltà teologica protestante di Montpellier, «Etudes théologiques et religieuses» (4-1965).
Il Prof. Vischer è stato più d’una
volta ospite gradito della Facoltà Valdese di Teologia di Roma, ove ha tenuto conferenze (due di esse, riprodotte in questo volume, erano state
pubblicate su « Protestantesimo ») e
brevi corsi molto apprezzati. Siamo
molto lieti che la Claudiana lo presenti al pubblico italiano, oltre che alle
nostre comunità. |
nimiiiiiiiiimiiii
iiiimiimimiiiiiiiiii
if Per un disguido di cui ci scusiamo
dobbiamo rimandare al prossimo numero U resoconto della Conferenza
Distrettuale di Pomaoretto. red.
L'elmo
Efesini 6: 17
La salvezza è sempre, nella Scrittura, opera di Dio: egli solo
salva Fuomo in Cristo e Cristo solo può essere detto nostra salvezza
(Atti 4: 12). Noi siamo oggetto della salvezza divina, non ne siamo
mai gli autori e neppure collaboratori in qualche forma.
Paolo sembra indicare invece nel nostro testo che la salvezza è
una realtà die assumiamo su noi stessi, che integriamo nella nostra
esistenza.
La contraddizione è solo apparente, perchè i due pensieri sono
costantemente presenti e si combinano in molti modi negli scritti
della Bibbia.
Dio ci salva, ma noi riceviamo la salvezza e ce ne appropriamo,
ne viviamo. Faccettiamo. La salvezza non è un disporre del nostro
destino, un avviarci come burattini verso un avvenire predeterminato, un tracciare dalFa alla z tutto l’insieme della nostra nostra esistenza; è il dono di una speranza e di un perdono eterni. Salvezza
significa liberazione, annunzio di vita, promessa di una vocazione,
possibilità di servire il Signore.
Dio salva Fuomo perchè gli annunzia che lo ha amato e lo vuole
suo figlio in Cristo, lo vuole cittadino del suo regno, strumento del
suo evangelo, combattente della sua battaglia.
Prendere l’elmo della salvezza significa ricordarsi costantemente
che Dio ci ha salvati e ci vuole al suo servizio.
Il combattimento del credente è impegno gioioso e certezza di
fede, è inserimento partecipe nella giustizia e nella verità del Signore,
ma deve anche essere personale e profonda convinzione di elezione.
Il credente, pur partecipando con i suoi fratelli alla lotta dell’evangelo, non è confuso in una massa generica ed anonima; è un sìngolo,
al suo posto, insostituibile, unico e come tale amato e salvato dal
Signore.
Combatte certo per la salvezza del mondo, per la liberazione manifestata in Gesù Cristo, "ma sa che egli è stato ed è ogni giorno oggetto di questa salvezza, di <ju.esta parola di grazia e di liberazione.
Il credente non è un mercenario, che per interesse è giovamento personali entra nella battaglia diCDio; vi entra come un uomo rinnovato
perchè sa in chi ha creduto. Giorgio Tourn
iiimiiiiiiiimiiiiimi
iiiiiniMiiiiiiniintiiwuenmiiiiiiiiiiiiiiihiiimiimiiiiii
iiiiiiniiiiiiiitimiiiiiiiiimulKmiimiihiimimiii
Potenziare la scuola di tutti
Uaa tappa modesta quanto signifìcativa nella battaplin per In scuola laica: si apre a Torino un
islituin cAuicn per le insegnanti di scunia mnleina
Si sa che, fra i gravi problemi ohe tormentano la vita della scuola italiana, dalle
classi preparatorie alTuniversità, particolarmente grave, almeno in una pro'spettiva laica, è quello della scuola materna. Fra Taliro, ha determinato la crisi governativa di
alcuni mesi or sono, ma non sarebbe questo
il più grave. La 'situazione è la seguente:
la quasi totalità di quesUinsegnamento subprimario è in mano ad istituti confessionali
cattolici; ma il monapolio confessionale cattolico non concerne 'solo le scuole materne,
ma anche quelle Scuole magistrali (da non
confondere con gli Istituti magistrali, che
abilitano all’insegnamento primario) lohe preparano il personale insegnante per le scuole materne. Nel 1960 ('citiamo dalla relazione di queir anno della Commissione nazionale per la scuola del P.S.I., presieduta
dal prof. Tristano Codignola) « le scuole
magistrali sono complessivamente 84, di cui
60 non staUli ’’convenzionate”, 17 non
statali autorizzate e 7 statali ».
A quella data e fino a ieri, nella città di
Torino vi era un’tmica scuola magistrale,
la « Madre M- Mazzarello » (confessionale).
iiiimmmiiminiiii
Insegnamento vocazionale protestante
Ira confessionalismo e laicismo
(1) L'opera era stata immediatamente recensita, con sensibilità teologiea e perfetto
tempismo, da Valdo Vinay su
Cristiana ».
« Gioventù
Indetto dalla Commissione sinodale per
l'Istruzione secondaria, domenica 19 giugno
si è tenuto al Collegio Valdese di Torre Pellice un convegno sul tema : « Scuola vocazionale protestante di fronte al laicismo e al
confessionalismo ». Erano riuniti nella quasi
totalità i professori che insegnano presso il
Collegio Valdese e presso la Scuola Latina di
Pomaretto, vari membri della suddetta Commissione sinodale e alcuni pastori.
Presiedeva il presidente della Commissione, prof. Giorgio Peyronel, il quale ha aperto la riunione illustrando il sen.so del lavoro
che la Commissione intende svolgere, in intima collaborazione con i docenti: cercare di
definire come i nostri insegnanti, sia nei nostri istituti, sia in quelli statali, possano sentirsi investiti di una vocazione particolare.
Se, ovviamente, è un problema che concerne
tutti gli insegnanti evangelici, ovunque operino nel nostro paese, il problema sì pone
con caratteristiche particolari e con un’intensità singolare nella regione delle Valli.
Era chiaro a tutti che non poteva trattarsi
se non di un incontro preliminare; allo sco
po di aiutare a puntualizzare alcuni dei problemi sul tappeto, erano stati in precedenza
distribuiti, sempre a cura della Commissione, tre documenti ciclostilati: una conferenza presentata dal prof. Paul Ricoeur al Convegno della Federazione degli Istituti protestanti di Francia, nel 1965, su « Vocazioiie
delTinsegnamento protestante »; uno studio
appositamente preparato dal past. Sergio Rostagno su « La pedagogia della fede »; un
rapporto preparato da una Commissione di
studio unita del Consiglio ecumenico delle
Chiese e del Consiglio ecumenico per Teducazione cristiana, su « L’educazione c la natura dell’uomo ».
Questi lavori pregevoli, complementari ma
anche tali da disperdere un poco l’attenzione
su linee diverse, sono stati brevemente presentati dal prof. Peyronel, dopo di che è seguito un ampio dibattito, che non è facile
qui riassumere, proprio data la sua frammentarietà. Come si diceva, si è trattato di
CONTINUA
IN QUARTA PAGINA
Fino al ’45 esisteva pure una scuola magistrale laica; andata dÌB:nitta negli eventi
bellici, non fu mai ricostruita e restò incontrastata la « Mazzarello »; in questa scuola,
fino a data recente, si era ammeesi con rigoroso criterio selettivo: non erano aecellati
figli di acattolici o di divorziati; tali norme furono poi abolite, ma lo spirito della
scuola rimase quello. Abbiamo notizia (e
TUflìcio Legale della Tavola Valdese ha
senz’altro più ampia documentazione) che
in istituti simili in altre città si sono avute
imposizioni, verso studentesse evangeliche,
per l’osservanza di lesiona e di esami di
religione ('cattolica).
.Stando cosi le cose, siamo lieti di poter
dare una notizia che interessa, in senso
stretto, solo il Piemonte e Torino in parlicolare, ma che ha un suo valore di affermazione anche 'sul piano nazionale: Taperiura
di una civica Scuola magistrale d’impostazione laica (per l’anno scolastico 1967-68 si
prevede l’avvio ncUa stessa sode di una
scuoia materna laica, che faciliterà tra l’altro le esercitazioni in loco).
Non poissiamo qui delineare tutta la trafila laboriosa che il proige;to e l’attuazione
hanno reso necessaria. Ma vogliamo dare
atto con riconoscenza dell’impegno manifestato in questa delicata e decisiva materia
della Comimissione provinciale scuola del
P.S.I. (Ottino, De Federici's, Dalmastro,
Malan), che già nella passata legislatura era
riuscita ad ottenere la contrastala riapertura
a Torino del Convitto Nazionale (che accoglie studenti dalla 1« elemenlare alla 3“
liceo), e una parola di particolare e grato
apprezzamento alla prof. Frida Malan, consigliere comunale della metropoli subalpina,
che è riuscita ad ottenere Taperiura della
suddetta Scuola magistrale. La proposta era
stata fatta proipria e caldeggiata dallo stesso
sindaco prof. Grosso, nel discorso programmatico del 1 marzo 1965, il quale aveva tra
Taltro affermato : « l’incremento della scuola materna esige un incremento della acuoia
magistrale statale »; finalmente, sì era giunti
a una decisione consigliare positiva, nel settembre 1965; ma l’iniziativa, non resa tempestivamente nota, non aveva ancora potuto essere attuata nello scorso anno scolastico, per mancanza di iscrizioni.
La misura è stata ora riconfermata, e il
bando che siamo lieti di riprodurre qui
so'tto dev’essere diffuso in questi giorni pres.
so tutte le Scuole medie della Pro'vincia. Si
viene accolti in queste Scuole ma,gis:rali
dopo aver conseguito diploma di 3« media;
il corso, 'che .porta al conseguimento di un
« diploima abilitante » all’insegnamento come maestra-giardiniera, dura attualmente 3
anni, ma si progetta e auspica che sia portato a 4 e a 5 anni, affinchè la preparazione
del personale insegnante per questo grado
di scuole non sia inferiore a quella fornita
dagli Istituq magistrali; fra l’altro, la raccomandazione n. 53 delTU.N.E.S.C.O.-B.I.E.
afferma che la scuola magistrale, realizzato
il suo pieno sviluppo, do'vrà assicurare alle
educatrici .dell’infanzia una preparazione
culturale e una condizione sociale non inferiori a quelle previste per gli insegnanti
primari.
Segnaliamo questa possibilità nuova che
si apre a molte nostre giovani valdesi ed
evangeliche, e ci permettiamo di insistere
per una loro tempestiva e numerosa partecipazione, non già per... confessionalizzare
a rovescio questa scuola civica, ma anzi per
contribuire a preservarne un contenuto
die realmente corrisponda alla forma laica
die le si è eoiscientemente voluto dare.
CITTÀ DI TORINO
Civica Scuola Magistrale
Dal 1 ottobre 1966 funzionerà una
SCUOLA MAGISTRALE
istituita dalla Città di Torino, per la
formazione delle insegnanti del grado
preparatorio (maestra di scuola materna).
La scuola avrà sede nello stabile comunale di Via Assarotti n. 12, con ingresso da Via Perrone.
Il corso di studi avrà la durata di
anni 3 con le seguenti materie d’insegnamento: Lingua e letteratura italiana ; Pedagogia ; Storia, Geografia
ed Educazione civioa; Matematica,
Computisteria e Scienze naturali ;
Igiene e Puericoltura; Religione; Musica e Canto corale; Economia domestica e lavori donneschi; Plastica e
disegno; Tirocinio e conferenze sul
tirocinio; Educazione fìsica.
Le tasse saranno quelle stabilite per
le scuole statali.
Le iscrizioni saranno aperte il 1 settembre 1966 e si riceveranno presso la
sede della scuola.
Per informaziond concernenti i titoli
di studio richiesti per Tiscrizione rivolgersi — prima di tale data — alla
segreteria della Civica scuola media
femminile Maria Pia di Savoia in
Corso CJalileo Ferraris n. 11 (Telefono 5451.24).
Il Segretario Generale
Reggente: E. Giletti Il Sindaco: G. Grosso
Torino, 10 giugno 1966.
2
r-^g. 2
N. 25 — 24 giugno 1966
NELLA NOSTRA DIASPORA ABRUZZESE
4
Oltre cinquant'anni
Il programma prima... la cronaca
poi. Ecco il suggerimento (sebbene in
altro senso), fattoci dall’autore della
garbata affettuosa noterella, apparsa
su « La Luce » del 20 maggio u.s. E noi
ubbidiamo di cuore, scrivendo sul rigo pentagrammato (V. i 5 punti del
programma) le note musicali di una
cronaca, che i lettori potranno sucnare ed interpretare a piacimento.
di vita evangelica
a Pescolanciano
E Gesù disse loro: Venitevene ora in disparte,
in luoao solitario, e riposatevi un po’.
(Me. 6: 31)
Quant’e buono e quant’e piacevole che fratelli
dimorino insieme. (Salmo 133: 1)
(Pescolanciano, 2 Giugno 1966)
RADUNO DELLE COMUNITÀ" VALDESI
DELL’ABRUZZO. MOLISE E CAMPANIA, IN OCCASIONE
DEL CINQUANTENARIO DEL TEMPIO DI PESCOLANCIANO (1).
PROGRAMMA
Mattino: r- i i i- ino
ore 10 Incontro dei partecipanti nel Tempio, Via G. Garibaldi, luy.
» II Culto, presieduto dal Moderatore (2).
» 12,30 Pasto in comune (3).
Pomeriggio :
ore 15
Rapida esposizione cronistorica della Comunità di Pescolanciano e del
suo Tempio. (E.L.) . . , „ r-u- rr i
» 13,30 Intervista col Moderatore su: Problemi e compiti della Lniesa Valdese oggi. Dirigerà questa riunione, cui potranno partecipare con i
loro’interventi, Pastori e Laici, il Presidente della Commissione Distrettuale (4).
» 17 Conclusione e commiato (5).
Meminisse iuvabit: . ,
(1) Le riunioni ante e post meridiane si svolgeranno all aperto, in luogo possibilmente verde e solatìo. In caso di maltempo, ci si riunirà, spinte o sponte nel I empio
(2) Dopo il sermone, la corale di Campobasso eseguirà un coro sulle parole del
Salmo 89 : 52 : « Benedetto il Signore ». Altro coro si avra nel pomeriggio.
(3) I partecipanti al raduno sono pregati di venire provvisti di merenda al sacco.
Il Gruppo di Pescolanciano offrirà bibite e frutta. , j
(4) L’intervista darà possibilità di parlare direttamente al « Governo » della no
stra Chiesa. Il Moderatore fornirà un quadro informativo sulla situazione della nostra
Chiesa, particolarmente utile per i fratelli deUa Diaspora. „ , . ...
(5) A causa deUe disagevoli comunicazioni ferroviarie con Pescolanciano, e di tutta
necessità che i Membri provenienti dalla Campania, Abruzzo e Molise si servano di
oroDri automezzi o autopullman noleggiati. , i •
^ ^Cari frateUi, il Gruppo di Pescolanciano, nella speranza di vedervi numerosi e
lieti, vi saluta e vi dice sin d’ora e di tutto cuore:
benvenuti tra NOI!
A diffsrenza della folta rappresentanza della Comunità di Campobasso,
arrivata col treno delle nove, tutti gli
altri partecipanti convenivano puntualmente in loco alle _dieci. Come
erano giunti a Pescolanciano, da C^
rtmehio. San Salvo, San Giovanni Upioni. San Giacomo, Guglionesi, Termoli, Napoli-centro e Napoli-'Vomero,
nonché da Orsara di Puglia, i cento e
passa visitatori? Con un autopullman
noleggiato i rappresentanti delle prime sei comunità; con automobili private, tutti gli altri. L’iiicontro, avvenuto in via G. Garibaldi, la via principale del paese, si addimostrava subito molto festoso. Dai petti si sprigionava molto calore, nonostante la
assenza totale del sole naturale ©d
un’arietta freschina, che non permettevano a nessuno di disiierdersi « nel
divino dei pian silenzio verde». Inoltre, le perplessità della vigilia, in piu
modi espresse, circa la impossibilità
che la cappella contenesse tante persone, si erano rivelate infondate, perchè nel luogo di orazione, all’ora del
culto, si trovavano tutti gl’intervenuti.
Il servizio religioso, presieduto dal
Moderatore, oastore Neri Giampiccoli,
si è svolto nel silenzio raccolto di un
uditorio particolarmente interessato.
La predicazione, imperniata su Cristo,
luce del mondo, ha fatto impressione
per la sua incisività e forza di persuasione. La luce non si mette wtto
il moggio, nè si caccia sotto il letto
avverte la Parola (testo; Me. IV, 21),
bens; in alto, affinchè ogni angolo
della casa abbia la sua parte di luce...
Il piedistallo, per quanto umile, isolato e disperso, non è mai fuori della
sua nobile funzione di lampada, candeliere, che ha da stare « nel suo giusto posto» ed in vista, di ogni anima,
che geme per la oscurità propria e degli altri. La perorazione era tutto un
inno all’amore di Dio che ci ha illuminati e salvati in Cristo.
Il bisogno spirituale degli astanti,
di essere riconosciuti al Signore, veniva espresso dalla Corale campobassana, ohe eseguiva, a 4 voci, un inno che
si era ispirato al versetto 52 del Salmo 89 : Benedetto sia l’Eterno !
Sul 3® rigo del nentagramma, si avranno invece note di allegrezza gastronomica. Il pasto in comune, per
chi era giunto vettovagliato a dovere,
è locuzione impropria, chè dovunque,
in sagTistia, nel giardinetto del temolo, .sui prati non lontani, in qualche
modesto caffè o ristorantino paesano,
i nostri Convegnisti si erano aggiustati comodamente.
La ripresa dei lavori fece avvertire
qualche dissonanza, sia come tempo
(s’era ricominciato alle 15,20, anziché
alle 15), sia come frasi musicali, non
sempre armoniose (accenni di rnusiche dodecafoniche, se non addintrara cacofoniche, da parte di qualche
interrogante-suonatore, piuttosto aiisioso, se non inesperto). Ma l’Intervistato (il Moderatore), padrone dello
strumento, sapeva avvertire, cori garbo e prontezza, che i tasti toccati non
erano i più facili, per la buona esecuzionè dei « pezzi », intitolati : Proprietà concistoriale e proprietà della Tavola; un Concistoro vale l’altro Concistoro. Meno male che la confusione
e la stanchezza potevano ricevere sollievo distensivo da un secondo coro
(Viva, viva il Signore), eseguita dalla
nostra Corale.
Prima dell’intervista col Moderatore, il sottoscritto aveva parlato per
venti minuti suTopera della Comunità pescolancianese e del suo Teinpio;
vedi peraltro un articolo pubblicato
su « La Luce » dell’ll ottobre 1963, ed
un foglio a stampa contenente un articolo scritto dall’ex Moderatore, pastore E. Rostan, in seguito ad un lun
TRA LE
RIVISTE
go colloquio avuto a Columbus (Ohio,
USA) nel 1965, col pioniere Caldararo
Pasquale, sull’opera evangelistica a
Pescolanciano, la quale, però, non comincia con la inaugurazione della
Cappella, nel 1916, bensì nel 1901, cioè
ben 15 anni prima dell’evento inaugurale. I pionieri di quest’opera si
chiamano Di Santo, Caldararo, Patete. Lo Re, Amicarelli, Bert, Banchetti
ed altri, che han saputo « l’arsura del
dì, ed il freddo della notte ».
L’ultimo rigo del pentagramma riporta le accorate note dell’inno 261.
Alle 18 (alle 17 nessuno aveva ceduto, a motivo dell’ora legale!), ci fu
davvero la conclusione ed il commiato, ma niente lacrime e sospiri, perchè i cuori erano paghi; le menti, riposate ; i corpi, rinfrancati ; i visi,
lieti.
Bella magnifica giornata, che non si
era tradotta — per grazia dall’Alto —
in ima mera « scampagnata ». Vi er a
stata invece, nel tempio e per le vie
del paese, una cristiana testimonianza, di fronte ad una popolazione che,
abituata a disistimare i quattro gatti
del gruppo, stupiva, ora, davanti a
120 persone, le quali, giunte sveglie,
esultanti, equipaggiate, organizzate,
dimestravano di saperci fare con la
pietà, il canto, la preghiera, la fede.
Avviandomi anch’io al termine di
queste note, sento il dovere di sentitame.nte ringraziare il nostro Moderatcre e Signora; il Presidente della
C.D., pastore Cielo e Signora; i pastori C. Gay e G. Vicentini (ed ancora
ci dispiace della forzata assenza del
collega S. Ricciardi, cui auguriamo le
cose migliori); gli evangelisti E. Trobia (fotografo instancabile e provette!) ed A. del Priore, nonché la numerosa schiera dei fratelli e delle sorelle, dei vecchi carissimi, dei giovani
esuberanti, degl’ilari bimbi, che ci
hanno confortato di loro presenza.
Si è celebrato un passato e si è consolidato un presente, fatti però ohe
devono uscire dai loro limiti di una
pura commemorazione e di uno svago
passeggero, per puntare verso il futuro. Questi fatti, per i quali ringraziame l’Eterno, devono costituire stimolo, forza di propulsione, trampolino di lancio per mia ripresa ed una
ascesa dell’Opera evangelizzatrice in
queste nostre terre, spesso negiette, se
non ignorate, anche da coloro, tra i
responsabili, che hanno tra le mani
questo terribile strumento del loro
quotidiano lavoro: LA PAROLA DI
DIO!
« Or l’Iddio della pace, che in virtù
del sangue del patto eterno ha tratto
dai morti il gran Pastore delle pecore,
Gesù nostro Signore, vi renda compiuti in ogni bene, onde facciate la
sua volontà, operando in voi ciò che è
gradito nel suo cospetto, per mezzo
di Gesù Cristo; a Lui sia la gloria ne’
secoli dei secoli». Amen.
Elia Libonati
Se i/ì interessa
la predicaziime
PAOLO RICCA - Omiletica elementare
Quaderni di Diakonia (3). Ad Agape
e nelle librerie evangeliche a L. 450.
Cominciano ad uscire i « numeri speciali » dedicati a Karl
Barth per il suo 88“
anniversario; ecco questi « Mélanges en
hommage reconnaissant à Karl Barth »,
che costituiscoii il n. 1-2 1966 (p. 106, Lire 800) della rivista riformata francese « Foi
et Vie ». Dopo la « dedica » del direttore,
Jean Bosc, e due lettere di W. Vischer e di
A. Finet, tutta una serie di studiosi protestanti francesi offrono un loro contributo :
Nietzsche et la mort de Dieu (P. Burgelin) •
Le Boiteux (E. Jeanneret) - L’Apôtre Paul
et la vocation universelle d’Israël (E. Trocmé) - La traduction française de la Dogmatique (F. Ryser, il traduttore) . Reflet et
correspondance (A. Dumas) - Pour nuirquer
les distances. Simple note sur une exégèse
de Ca’vin et de Luther (iR. de Pury) . L’Eglise: une christocratie fraternelle et dynamique (analisi del voi. IV della K.D., J. de
Senarclens) - Un demi-siècle de prédication
(quella di Barili, G. Casalis) - Poèmes (H.
Capieu! - De la sécularisation à l’athéisme
(R. Mehl) ■ Eglise des pauvres ou pauvreté
de t’Eglise? (in mangine al Vaticano II, H.
Roux) - Légende de Noël ou du veau d’or?
Méditation sur l’Evangile de l’enfance (L.
Simon) . Jalons pour
une pastorale d’époque
pré-unitaire (M. Wagner).
Il n. 7 (aprile 1966)
di « Momento », la rivista cattolica « di testimonianze e di dialogo » (con duplice redazione, milanese e
torinese), giunta al suo secondo anno di vita. 11 fascicolo precedente era interamente
dedicato a un dibat'ilo sul Concordato (su
questo tema la redazione aveva pure organizzato delle tavole rotonde e ricordiamo in
particolare quella di Pinerolo). 11 presente
fascicolo (p. 194, L. 500) è in gran parte
dedicalo al dialogo con il comunismo italiano dopo il fatto nuovo del « memoriale
di Yalta » di Togliatti. Segue la consueta
ricca serie di rubriche: uomo e città (educazione e associazione unica nella scuola);
intermezzo (diario politico di un cinquantenne); note e interventi (una testimonianza sul Vietnam — il movimento di formazione e azione comunitaria — storicità e mi.
to del Nuovo Testamento — gerarchia e laicato — Teilhard de Chardin e la Resis enza); panorama (ricordo di Primo Mazzolaci —• diagnosi del laicato .cattolico — scuoia del dialogo e distruzione degli idoli); infine una intelligente rivista delle riviste.
TRIBUNA
LIBERA
In questa rubrica pubblichiamo interventi dai quali la redazione
dissocia la propria responsabilità
Dosfma e fede
Paolo Ricca espone in maniera classica e
con semplicità veramente ammirevole la
teoria e la pratica della predicazione. Questa è l’opera — di cui si sentiva da tempo
la mancanza — che guida con sicurezza e
larghezza di consigli nella preparazione
dettagliata del sermone. Indispensabile ni
predicatori laici.
Caro Diretiore,
ti sono molto riconoscente di aver pubblicato sul tuo giornale l’articolo del prof.
Subilla « Teoria e prassi del dialogo ecumenico » già apparso su « Protestantesimo ».
L’ho riletto volentieri, sperando di rimanere convinta, da una seconda ed acouraCa lettura, che veramente nel protestantesimo italiano non ci sono .posizioni diverse su quest’argomento.
Mi sembra però ohe l’equivoco continui a
sussistere. Non si parlerà più di dialogo e
anti-dialogo, ma si dovrà parlare allora di
due ecumenismi diversi! Diversi nella teoria e diversi nella prassi. Direi, un po’ più
arditamente, che si può parlare a questo
riguardo addirittura di due modi diversi di
intendere la teologia.
Mi spiego: la teologia può essere vista,
da una parte, puramente come sistema dogmatico, razionale, direi quaisi iposlatico, lucido e brillante e chiaro, ma astratto, dove
la verità è un’enunciazione oggettiva, ma
tanto oggettiva che non riesce a penetrare
nella vita; è una teologia giusta, perfetta,
ma che serve se s’essa.
L’altro medo di intendere la teologia è
quello di considerarla al servizio dell uoino
che lotta nella vita, o meglio: al servizio
della fede. Quindi teologia che non diventa
dogma astratto, ma Evangelo creduto, incarnalo e che si deve continuamente incarnare nella vita di tutti i giorni icun tutta
la lotta e la fatica e le disfatte che questo
comporta), una teologia intesa in senso dinamico, vitale, che coinvolge tutta la nostra
esistenza. Ques o non vuol dire svuotare il
messaggio evangelico del suo contenuto, ridurre l’Evangelo ad un’etica o a una psicologia; io intendo la fede piena, pienissitiia
del suo contenuto (altrimenti è fantasma,
non fede) ,ma fede credula, vissuta, .non
concetto asratto, fede che non ha a ohe
fare solo col mondo delle idee, ma col
mondo difficile ma vivo e concreto nel quale viviamo. Insomma la intendo nel sensi
di quell’« Erlebnis » che è stata per Lutero
la scoperta della giustificazione per fede e
il significalo della vera « metanoia ».
E’ chiaro che la teologia intesa in senso
dogmatico influenzerà anche la teoria del
dialogo ed anche la sua prassi. Il giudizio
dogma-contro-dogma non può che essere intransigente e duro; muovendosi su un piano esclusivamente razionale potrà produrre
solo una « critica », niente di più. Infatti
anche nell’incontro con il singo'o credente
(cattelieo) si vedrà prima ancora dell’indivtduo il sis ema dogmatico enunciato dalla sua Chiesa, c l’individuo sarà giudicalo
in base al dogma e non alla sua fede: per
ciò il colloquio rimarrà colloquio as ratto,
non diverrà mai vero incontro...
Ma, intendendo la teologia neH’altro senso, cioè come strumento per la fede credula e vissuta, l’incontro con l’altro credente,
diverso da me, e come me alla ricerca continua di attualizzare- la fede nella sua vita,
di chiarificarla, di renderla viva, sarà ricco
e positivo. E sarà tanto più ricco e tanto
più positivo quan o più questo incontro c
questo confronto sarà operato di fronte all’Evangelo di Cristo.
L’Evangelo non appartiene in esclusiva
al'a dogmatica protestante; è dato in mano
ai singoli credenti, anche oattolici, e se
crediamo nel « Filioque » (scusa queste re
miniscenze...) non .possiamo negare che l’opera dello Spirito Santo agisca anche nella
Chiesa cattolica ; e non può lo stesso Spirito
attraverso la stessa Farcia agire e in noi e
in loro?
— In noi? La nostra dogmatica è per
fetta !
— Si, ma noi siamo delle povere creature che hanno difficoltà a credere e a vivere le meraviglie del Vangelo.
Si può dunque parlare di due ecumenismi
diversi, l’uno statico, basato sul dogma,
l’altro dinamico, basato sulla fede neH’Evangelo, credula e vissuta.
Nell’ecumenismo dogmatico sembra che il
Protestantesimo scelga una posizicne passiva: il vero colloquio sul piano del dogma
sarà possibile solo quando qualcosa sarà già
c.ambiato nel dogma stesso (cattoLco, in
tendo), ma non si farà nulla perchè esso
cambi; è giusto in questo tsenso un pessimismo ecumenico, come mi sembra di leggere fra le righe nell’articolo del Prof. Subilia.
L’altro ecumenismo, dinamico, potrà port.ire dei fruiti, se è vero che la Parola di
Dio è potenza, e se è vero che lo Spirito
di Dio agisce dove e quando vuole e che la
Chiesa di Cristo non è necessariamente legata alle sue istituzioni.
Non si tratta di tradire nessun Protestantesimo, non si tratta di relativizzare la
' erilà, ma considerare la verità in mano di
Dio e non nos ra, e la fede un dono di Dio
e non opera dei nostri sforzi mentali. Certo, la nostra mente servirà a render ragione
della nolisra fede, ma dopo, non prima della fede come « Erlebnis ». E mai in modo
freddo e tanto distaccato da non aver nulla,
proprio nulla a che fare con la nostra natura umana !
Sono liberale? No, barihiana, dal III volume della Dogmatica in poi...!
Ringraziandoti per l’ospitalilà, ti saluto
cordialmente Giuliana Gamlolfo Pascal
I LETYORI CI SCRIVONO
Chiesa
e non>violenza
Un lettore, da Vitinia (Roma):
Caro Direttore,
Ho cercato con tutta la buona volontà di comprendere il messaggio
contenuto nella relazione della commissione Sinodale intitolato: La
Chiesa davanti al problema della
violenza. (AS. 30 e 31, 1%3-1964), e
di coglierne il vero significato contenuto nelle varie sfumature religiose e politico-sociali. Come membro di chiesa e come sincero fedele
della tradizione apostolica, ho apprezzato molto le esortazioni e le
belle affermazioni nella parte religiosa del messaggio, contenute specialmente nel paragrafo in lesta alla
pag. 2. Fin qui, tutto è assolutamente chiaro e sono pienamente
d’accordo; ma le difficoltà sorgono
quando i>er mezzo del « problema
del cristiano davanti alla violenza »
ci si conduce fuori i confini della
missione cristiana, trascinandoci con |
forza « nei confronti della realtà sociale e politica ». Poicliè (come dice |
la relazione), « per noi .si tratta di ^
sapere quale debba essere la linea ,
politica che contribuisce alla diminuzione della tensione mondiale e .
di seguirla coerentemente coi diversi strumenti che la nostra appartenenza alla sfera europea-occidenlale mette a nostra disiposizione:
stampa, convegni dimostrazioni disubbidienza civile, ecc. » (pag. 4).
Altrimenti... «la confessione della pace di Cristo rimane astratta ».
Ma, per chi rimane astratta? Certamente per coloro che fondano la
loro sicurezza sulle loro armi c sulla
diplomazie! Ma non per coloro che
hanno riposto la loro fede nell’opera di redenzione di Gesù Cristo e
nelle Sue promesse sicure e irrevocabili, allorquando disse: « Io vi do
ìa mia pace; io non ve la do come
il mondo la da, il vostro cuore non
sia turbalo e non si sgomenti... Se
il mondo vi odia sapete bene che,
prima di voi, ha odiato me; se fos e
del mondo il mondo amerebbe quel !
che è suo, ma poiché vi ho scelti dal
mondo perciò vi odia il mondo...
Nel mondo avrete tribolazione, ma
fatevi animo, io ho vinto il mondo... !
Poiché lutto quello che è nato da |
Dio, vince il mondo e questa è la
vittoria che ha vinto il mondo la
nostra fede». (Giov. 14: 27; 15: 18;
16: 33; 1 Giov. 5: 4). Ed ora veniamo
alla « obiezione di coscienza ».
Dopo queste belle promesse del
Signore e dopo di avere pazienteniente sopportato tutte le tribolazioni del mondo, il cristiano ha veramente bisogno di una legge umana
elle gli riconosca il diritto all’obiezione di coscienza per portare a ter- ;
mine la sua missione di fede? |
È proprio vero che in mancanza
di questo riconoscimento giuridico
egli corre il rischio (nella sua fede)
di vivere una confessione «astratta»? •
Vorrei concludere colle stesse parole scritte nella seconda pag. della
relazione, che suonano cosi bene alle
nostre orecchie: « Difatti la chiesa
non conosce altra soluzione al problema delia violenza che la pace stabilita una volta per tutte fra Dio e
l’tiomo per mezzo di Gesù Cristo e
di conseguenza fra gli uomini. Questo significa che non possiamo annunziare altra ¡tace se non questa
pace di Cristo e che non conosciamo
altro modo di superare la violenza se
non la vittoria che Cristo ha riportalo sulle potenze .avverse una volta
per tu'te. Il compito della Chiesa è
quello di annunziare e far conoscere
in modo credibile, l’alto della riconciliazione in Crjsto; questo avviene quando la chiesa vive della pace
donata da Dio in ogni atto della sua
esistenza II messaggio Sinodale alle
comunità non può perciò che rammentare loro questa pace di Cristo,
invitandole a viverla in ogni suo
aspetto nel mondo in cui esse si tro
vano. Al di fuori di una predicazione vissuta in questo modo, la testimonianza contro la violenza rischia
di diventare un atto individuale o arbitrario, dal quale la predicazione
della pace di Cristo è assente! ».
Perciò, lungi da noi la necessita
di ottenere dai governi del mondo
una legge che protegga la nostra
«obiezione di coscienza», perchè senza di essa (legge) coinbalierono e
vinsero tutti i martiri della storia
cristiana e sotto di essa (legge), noi
non ci -sentiremo più .sotto la protezione del Signore.
Mario Grassi
Per Anna
Per la giovane etiopica segnalataci dalla missionaria Paola Tron abbiamo ancora ricevuto: A. F. D.
(Genova) L. 20.000; N. N. (Torino) 2.000; B’àltcrmiss on - Zentrale
(Oberageri, C. H.t 3.900. Grazie!
Segnalazione
Un lettore da Prali:
Caro Direttore,
vorrei fare una semplice segnalazione del libro che di recente è
compar-so nelle librerie in traduzione italiana: Chaìm Perei.van e I ticiE Oi.brecht.s-Tvteca, Trattato dell’argomentazione. Prefazione di Norberto Bobbio, Einaudi 1966, pagine 593, L. 5.000.
Coloro che hanno amore per i
problemi insiti nella nozione cristiana di predicazione potranno gettarvi un utile sguardo. Senza escludere che il libro possa risultare interessante anche nella teoria che
espone, direi che la sua lettura serve per analizzarci, capirci, sapere
di che cosa son falli i nostri discorsi, conoscere il genere delle nostre
argomentazioni, ecc. e pertanto me-ila l’attenzione.
Cordiali saluti.
Sergio Ros agno
3
AGAPE estate 1966
ISCRIVITI
A UNO DEI CAMPI DI AGAPE
DI QUESTA ESTATE
Al CAMPI
PARTECIPERANNO GIOVANI DA
LINEE DEI PROGRAMMI
GLI AVVENIMENTI DEL MONDO
NON SONO TITOLI
DI GIORNALE
SONO UOMINI E DONNE
D'OGNI RAZZA
IDEA E CONFESSIONE
INCONTRARLI E CONOSCERLI
SIGNIFICA
INCONTRARE E CONOSCERE
I PROBLEMI E LE SPERANZE
DEL NOSTRO TEMPO
SIGNIFICA INCONTRARE
GLI UOMINI
CON I QUALI
COSTRUIREMO O DISTRUGGEREMO
IL NOSTRO FUTURO
Algeria Angola Argentina
Australia Basutoland
Belgio Burundi Canneroun
Cecoslovacchia Congo Cuba
Dahomey Danimarca Francia
Germania Ghana Guinea
Inghilterra Italia Kenya
Madagascar Malawi Mali
Marocco Messico
Nigeria Norvegia Olanda
Portogallo
Ruanda San Domingo
Spagna Sud Africa
Svizzera
Tanzania Togoland
Uganda Ungheria
Stati Uniti Zambia
CONFERENZE E INTERVENTI,
TRA GLI ALTRI, DI
13-26 agosto '(per facilitare la partecipazione a tutti le iscrizioni sono aperte anche per pochi giorni ) ■costo (per tutto il campo); lire 16.250 (riduzioni per le famiglie) UN GRANDE CAMPO INCONTRO PER GLI EVANGELICI ITALIAIf!] (invito speciale alle giovani famiglie; i bambini avranno un programma a parte) per un periodo di distensione e di riflessione comune per ritrovare insieme il significato e la vocazione delle nostre comunità Franco Ferretti Franco Giampiccoli Carlo Papinì Fulvio Rocco Daniele Rochat Roberto SbafTì Tullio Vinay
13-22 luglio iscriversi subito! (e chiedere il programma dettagliato ) costo del campo : lire 12.150 UN INCONTRO ECUMENICO INTERNAZIONALE TEMA; « 1 CRISTIANI E LA RIVOLUZIONE » (con partecipanti dall'Europa orientale) una serie di testimonianze personali dall'Europa (Spagna inclusa) e dall'America Latina (Argentina, Cuba) una serie di conferenze di studiosi evangelici, cattolici e marxisti Georges Crespy, teologo riformato fran- cese ; dr. Proust, studioso marxista france- se; dr. Jundrich Msnek, teologo protestan- te ( Praga ) ; past. Renzo Bertalot ; don Ger- mano Pattaro, teologo cattolico; prof. Jor- ge Leon, teologo protestante ( Cuba ) ; un teologo cattolico spagnolo; dr. Erwin Fahl- busch ( Germania ), past. Ludek Broz ( Praga )
23 luglio - 1° agosto il programma dettagliato è pronto (include una bibliografìa sull'argomento) costo del campo : lire 12.150 UN INCONTRO INTERNAZIONALE DI STUDIO SUL TEMA « DISSENSO PROFETICO E PROTESTA POPOLARE NELLA CHIESA» (la discussione sarà introdotta da un gruppo di storici specializzati ) valdesi e ussiti : la grande protesta medioevale contro la chiesa stabilita ; noi oggi ; siamo capaci di un severo « dissenso » cristiano che non si limiti a un banale anticonformismo? prof. Amedeo Molnar ( Praga ), storico ; dr. Friedrich Wilhelm Marquardt, assistente del prof. Goliwitzer (Berlino), dr. Jiri Keir, dell'Accademia delle Scienze cecoslovacca ; p. Claude Gerest op. ( Francia ), storico ; past. Tullio Vinay
1-12 agosto (il campo è completo) / SESTO INCONTRO ANNUALE AFRICA EUROPA LINEE DI CONFLITTO E DI SOLIDARIETÀ' FRA AFRICA ED EUROPA chi è interessato a seguire gli studi più importanti (venendo ad Agape per la sola giornata) chieda il programma dettagliato Mario Miegge ; dr. Mario Marcelletti del Bureau International du Travail ; past. Ri- chard Andriamanjato sindaco di Tanararive (Madagascar); dr. Vittorio Rieser, sociolo- go; Tullio Vinay
27 agosto - 3 settembre è pronto il programma a stampa i posti riservati agii italiani sono 30 CONFERENZA GIOVANILE EUROPEA PER LA PACE organizzata dal Movimento Internazionale della Riconciliazione e da Agape un incontro con le forze cristiane più vive nel movimento internazionale per la pace dr. Busia ( Ghana ) ; dr. Jean Lasserre ( Fran- cia ) ; Philip Eastamn, segr. gen. del MIR ; Hildegard Goss-Mayr ; dr. Ernest Dawe ( Germania ) ; John Ferguson ( Inghilterra ) ; past. Eugenio Rivoir
costo : lire 9.450
altre attività dell'estate 28 luglio - r agosto Seminario preparatorio per l'incontro Africa-Europa (al completo) 4-10 settembre Corso di preparazione per i gruppi di servizio 3-4 settembre INCONTRO DEGLI AMICI DI AGAPE (agli iscritti sarà inviato materiale preparatorio) PER ISCRIZIONI E INFORMAZIONI SCRIVERE A SEGRETERIA DI AGAPE PRALI ( Torino )
DURANTE L'ESTATE IL FUNZIONAMENTO DI AGAPE SARA' ASSICURATO COME SEMPRE DA UN CAMPO DI LAVORO INTERNAZIONALE (completo)
4
pag. 4
N. 25 — 24 giugno 1966
COMO
RIMINI E DIASPORA
i\i/i tii.iivuciiiia “L.
TRAMONTI DI SOPRA (PRIE
Evangelo e non-violenza
Le varie « altivllà » volgono al lermine,
¡’assemblea di Chiesa del 12 c.m. ha esaminato e discusso la relazione annua, in
vista della Conferenza Distrettuale che si
tiene a S. Fedele d’Intelvi il 18-19 giugno.
E’ stato costituito un « gruppo per il finanziamento e rassegnazione di borse di
studio ai giovani merilovoli della comunità
e della diaspora di Como » ; l’associazione,
pur operando in seno alla comunità valdese comasca, avrà vita autonoma.
A Pentecoste, sono stati confermati Lorenzo di Toro, Franco Fragawi, Luciano
Natali e Raimondo Notaci, di Como, e la
sig.ra Laura Negri, di Saronino. Il coro, che
recentemente ha partecipato, con un buon
gruppo di Comaschi, al cinquantenario della comunità sorella bresciana, ha dato ripetutamente, nelle ultime settimane, il suo
buon apporto.
Ultimamente il past. Th. Soggin ha dato
una conversazione, illustrata da diapositive, sul suo recente viaggio in Olanda.
La diaspora, ampia e numerosa, continua
ad essere regolarmente curata: visite regolari ai quattro gruppi formatisi a Saranno,
Lecco, Malnate e Viggiù, cercando di dare
loro una struttura con la nomina in loco di
responsabili, ohe abbiamo l’incarico di visitare i membri, studiare la responsabilità
del gruppo nella zona in cui vive, curare
l’istruzione religiosa dei bambini ; qualche
incontro con la comunità comasca; visitali
pure i dispersi di S. Fedele d’Intelvi e della
zona di Bellagio.
Il Centro Evangelico « P. Andreetili », pur
non ultimato, sta, già rendendo ottimi servizi e ha già ospitato vari incontri, fino alla Conferenza Distrettuale, in questi giorni.
Dal 17 luglio al 20 agosto vi si terrà un
campo di lavoro con cui si spera di ultimare
i lavori preventivati. In quel periodo il past.
Soggin dirigerà il campo, e la comunità di
Como si appresta a ricevere con gioia lo
studente in teologia Paolo Pioppi che lo
sostituirà in quel xmriodo.
mondiale, si sia stimolati ad assumere deiprese di posizione concrete e realizzabili nel
mondo di oggi.
Riconosce negli obiettori di coscienza
cristiani nel senso più ampio del termine già
suindicato, i propri testimoni nel mondo ed
uno sprone a seguire il loro esempio.
Si impegna a sostenere con la propria
solidarietà concreta ed operante gli obiettori di coscienza cristiani, che per fedeltà
all’Evangelo, si trovino in conflitto con le
leggi militari; auspica che si possa arrivare
senza indugio, al loro riconoscimento giulidico anche in Italia e che siano sottoposti
ad un servizio civile, eventualmente più prolungato ed impegnativo del servizio militare.
MASSEL
Sabato 11 i giovani dell’Unione Giovanile, cui si era unito un gruppo di giovani delle Fontane, ha ricevuto la gradita
visita del past. Bouchard segrelario generale della F.U.V. Ci auguriamo ohe le utili
ed interessanti osservazioni del past. Boufhard imssano fornire ma'eriale di riflessione per parecchio tempo.
Domenica 12 la scuola domenicale di San
Germano Olisene ha trascorso la giornata
fra noi; dopo una visita alla Balziglia i
bambini hanno allegramente giocato in riva
alla Germanasca.
Un invito evangelico
sulla riviera adriatica
I culti durante il periodo estivo hanno
luogo, come per lo scorso anno, in una
sala dell’Hòlel Lloycl, Via S. Maria al
Mare, Rimini, col seguente orario: ore 9,30
Culto in tedesco ; ore 10,30 Culto in inglese; ore 18 Culto in italiano.
II Pastore Zotta, dopo un’assenza di oltre 8 mesi a Sampierdarena e Sestri, è tornato fra noi, speriamo definitivamente.
Ringraziamo tutti i cari amici che hanno
coisì tangibilmente voluto sostenere la nostra opera e comunichiamo die i doni per
la costruzione della Cappella in Rimini pos.
sono essere indifferentemente inviati alla
Tavola Valdese c.c.p. 1/127855, oppure versati sul C.C. 8/18136 intestato alla cassiera
della Comunità di Rimini, Ada D’Ari.
Grazie !
FONDO COSTRUZIONE CAPPELLA
(Pressa Tavola Valdese)
Riporto precedente L. 1.890.286; Sig. E.
Long, Novara 5.000; Famiglia Ringsdorff,
Rad Godesberg {D.M. 320) 49.800; Colletta
al Culto tedesco del 30-5-1965 18.900; Pastore W. Bàberg (D.M. 100) 15.000; Marlin
und Christel Tecklenburg, Berlino 31.300;
Coniugi Zimmerman, Tuttlingen 10.000;
Sdg. Teodoro Celli e Signora, Roma 10.000;
Past. W. Steib, Vohensiraus (D.M. lOO)
15.000; Anonyme, Lausanne 20.000; Gènier
Jean Samuel Zh (Fr. Sv. 20) 2.860; Ruth
Heussler, Basel (Fr. Sv. 20) 2.860; Cav.
Alberto Fagetti, Milano 50.000; Colletta
Culto Tedesco del 1-8-65 5.100; Coniugi
Giuseppe e Clorinda Guerrini, Firenze
5.000; Gènier J. Samuel 1.000; Egidio Reve! 50.000; Signora Orsolina Scartazzini,
Bondo (Grigioni C.H.) 200.000; Coniugi
Zimmermann, Tuttlingen (D.M. 100) 15.430;
Cassel.a Offerte 66.495; D’Ari Franca e Mariella 3.755; Pastore Adolf Stiansny, Kapellen (Germania) 27.736; E.K.I.D., Kirchliches Aussenamt, Frankurt am Man
(D.M. 6.000) 932.200; Ruth Heussler, Basel
(Fr. Sv. 20) 2.880; Wìckam Bishops (Palochial Church Council (Lst. 9,15) 15.843;
Cassetta offerte 5.100; Sorelle Baratto, Rimiiii 10.000; Achille Behnhard (Chur, C.H.)
10.000; Dekan Esche Leonberg (D.M.
150,301 23.041; Vendita cartoline 6.500; Signora Ida Coi'sson Mathieu, Torre Pellice
5.000; Coniugi Zirnmermann 10.000; Pastore Eberhard Kamielh, Schwelm (colletta
fra amici) 698.650; Bvang. Jungmännerwerk
in Württemberg (la Colletta) 45.725; Coniugi Cambellottl, Torino 1.000; Evang.
Jungmännerwerk in Württemberg (2“ colletta) 59.520; Gustav Adolf Werk der E.K.D.
Centr. Westfalen 775.000.
Totale L. 5.107.986. Grazie!
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
S GEHMAI^O CHISOKE
Dopo una serie di riunioni di studio, l’assemblea di chiesa ha discusso e aipprovato
la seguente mozione sul problema della violenza : ^
L’Assemblea della Chiesa di Como, dopo
alcune riunioni di studio sul problema proposto dalla Commissione sinodale, rigua-dante l’obiezione di coscienza, ritiene che è
anzitutto necessario, per affrontare il problema, di avere una coscienza cristiana,
cioè rinnovata dal perdono di Cristo e dal
suo Spirito, per mezzo del quale siamo stati
ticoncUiati con Dio.
L’atteggiamento realistico col quale si può
essere testimoni del nuovo mondo di Cristo
in questo mondo, è quello di coloro che
improntano la loro esistenza, veramente, po.
sitivamente, inequivocabilmente, ai principi dell’Evangelo riassunti nell’amore del
,prossimo e nel servizio. Per questo si può
affermare che ogni vero cristiano è per sua
natura obiettore di coscienza, in tutti i campi della vita, come testimone della pace,
verità e riconciliazione di Cristo nel mondo.
Quando l’obiezione si manifesta contro le
leggi dello Stato, è evidente che sia da attendersi una reazione, tanto più forte, quanto più appaia in opposizione all’ordine costituito, perchè la Chiesa fedele al suo Signore, vive sempre sotto la croce.
Per questo l’Assemblea si propone di
prendere contatto senza indugio con il Movimento Internazionale della Riconciliazione, affinchè, inseriti in questo organismo
La domenica 8 maggio i bambini della no.
stra Scuola Domenicale hanno partecipato al
culto insieme con le loro famiglie ed hanno
ascoltato con raccoglimento il messaggio che
Q Pastore ha rivolto a grandi e piccoli in
occasione dell’ormai tradizionale festa delle
mamme. I versetti 15-16 e 17 del cap. 10
deU’Evangelo di Luca hanno costituito il
testo del sermone, testo che è stato commentato in modo molto chiaro e che è stato presentato nel suo significato più profondo. Al
termine del culto 'ha avuto luogo un’assemblea di Chiesa, il cui resoconto è già apparso
sulle colonne di questo nostro settimanale.
Il tempo particolarmente favorevole ha
permesso ai nostri fsnciuUi di partecipare in
buon numero alla festa di canto delle Scuole
Domenicali svoltasi a S. Secondo la domenica
15 maggio. Ancora un vivo grazie alla Comunità ospitante.
Culto radio
ore 7,30
Domenica 26 Giugno
Domenica 3 Luglio
Pastore AURELIO SBAFFI
Bologna
ANGROGNA (Capoloogo)
In questi ultimi tempi la nostra Comunità
è stata colpita, direttamente ed indirettamente, da alcuni lutti che vogliamo ricordare: il
li maggio si spegneva improvvisamente all’Ospedale di Pinerolo, dove era stata traspor.
tata d’urgenza, Susanna Chiavia ved. Gaydou
di 74 anni, abitante ai Bessons, madre del
nostro Anziano del CaiMjluogo; il 2 giugno
terminava la sua lunga giornata terrena, rila veneranda età di 97 anni, Barba Daniel
Buffa, originario di Angrogna e da pochi anni stabilito a Lus. San Giovanni: tutti coloro che lo conoscevano lo amavano ed apprez.
zavano per la sua bontà d’animo e serenità
di spirito; l’8 giugno si spegneva nella sua
abitazione dei Ricca Barba David Giordan, di
82 anni, già fedele frequentatore delle nostre
riunioni ai Jourdan e zio del nostro Anziano
Alberto Bertalot; e infine la mattina del 12
giugno si spegneva serenamente a 90 anni,
nella sua abitazione di Torre Pellice Amilda
Pons ved. Bounous. Commendatrice, già professoressa d’Università e preside di Facoltà a
Roma, essa aveva, con il suo talento, onorato la sua Valle d’Angrogna che amava grandemente. A tutti questi fratelli che ci hanno
preceduto rivolgiamo un pensiero affettuoso,
memore e riconoscente, mentre esprimiamo
ancora alle famiglie colpite la nostra solidarietà nel dolore, ma altresì nella consolazione
che viene dalla certezza della vita in Cristo
Gesù,
Ed ora vogliamo rinnovare ad Alida Chìavia di Roociamaneul e Silvio Bertot dei Malans sposatisi il 22 maggio, il nostro augurio
affettuoso di molta gioia nel Signore per la
loro nuova vita in comune. Essi si sono stabiliti ai Malans, nell’ambito quindi della nostra Valle, ce ne rallegriamo vivamente dato
che questo fatto avviene, purtroppo, sempre
più raramente.
II 29 maggio, Pentecoste, la Corale ha partecipato al culto del mattino, mentre in serata rUGV dei Jourdans ha presentato il
dramma di V. Calvino « Così ce ne andremo ». L’originalità del tema e la profondità
del messaggio in esso contenuto sono stati
compresi e ben accetti dal nostro pubblico in.
vero non ancora abituato a recite di questo
tipo ; speriamo che questa linea di serietà e
di maggior impegno seguita dalle nostre recite di quest’anno possa essere continuata.
Molto apprezzata è stata la recitazione degli
attori ^>ecìe quella non facile e impegnativa
del protagonista, molto felicemente ed efficacemente interpretata da Giampiero Saccaggi, presidente della nostra Unione.
E per terminare ricorderemo alcune « usci,
te » con cui abbiamo concluso le nostre attività : il 22 maggio la gita della Scuola Domenicale a Frali e quella dell’Unione Femminile ad Agape, il 2 giugno la gita dei catecumeni di IV anno a Borgio Verezzi e infine il 19 maggio rincontro a Coazze con
quella Comunità: partecipazione al culto del
mattino con presenza dei trombettieri della
Val Pellìoe che hanno suonato parecchi inni
fuori del Tempio e accompagnato i canti durante il culto. Pomeriggio : incontro fraterno
nella sala dove TUnione dei Jourdans ha replicato, con lusinghiero successo, il dramma
di Calvino. Un grazie ancora ai fratelli di
Coazze per la calda e fraterna ospitalità.
Dal 3 al 5 giugno il Past. Taccia e stato
a Ginevra ospite delPUnion Vaudoise e della
Chiesa Valdese. La sera del 3 giugno ha parlato airAssemblea annua dell’Union Vaudoise, proiettando delle diapositive sulla Val
d’Angrogna, davanti a una buona assemblea
di Valdesi laggiù emigrali o da essi discendenti. Il sabato sera nell’accogliente chalet
del Sig. Picot, a Vinchy, ha avuto luogo un
simpaticissimo incontro familiare con i più
giovani dell’Union (tutti ormai sposati o in
procinto di esserlo!), si sono discussi alcuni
problemi di fondo e soprattutto si e cantato
con slancio ed entusiasmo fin che l’ora tarda
ha determinalo lo scioglimento di questo indimenticabile incontro. Un grazie ancora al
Sig. Picot per la sua cordiale ospitalità e per
il suo fraterno interesse per i nostri problemi. La domenica culto all’oratorio di Calvino
davanti ad una numerosa assemblea della
Chiesa italiana. Sìa l'Unione che la Chiesa
Valdese hanno voluto dare una contribuzione
per e^rimere la loro solidarietà con la Chiesa di Angrogna per lo sforzo che essa compie
per la preservazione dei suoi stabili storici.
A tutti i nostri fratelli di Ginevra va ancora
il nostro vivo ringraziamento e il nostro saluto cordiale e fraterno.
Ed ora non vogliamo dimenticare di ringraziare anche calorosamente il Past. Gustavo Bertìn che con vero spirito di collaborazione ha sempre accettato di sostituire il
Past. Taccia, durante le sue varie assenze,
nella predicazione domenicale.
Il mattino della stessa domenica è stato
amministrato il Battesimo a Richard Marina
di Oreste e di Gallian Livietta, a Sappei
Claudia di Bruno e di Torres Liliana e a
Peyran Daniela di Nino e di Sappei Iris.
Alle care bimbette Taugurio sincero da parte
di tutta la Comunità di a crescere in statura,
in sapienza e in Grazia davanti a Dio ed agli
uomini ».
Purtroppo il 15 maggio non è stato giorno di sola gioia per la Comunità di S. Germano poiché un triste avvenimento ha dovuto essere registrato accanto a quelli lieti
di cui è stata data notizia. La nostra sorella
Rita Martinat in Martinat, moglie dì uno
degli anziani di Villa, a soli quarantacinque
anni, dopo un lungo periodo di sofferenza,
ha risposto alla chiamata del Signore. Il funerale della nostra sorella ha avuto luogo il
15 maggio alla presenza di un folto stuolo di
parenti, amici e conoscenti ed è stato presieduto dal pastore Co'isson. Al nostro fratello
Giulio Martinat ed alla sua famiglia rinnoviamo Tespressione delal nostra sincera simpatìa cristiana.
Il 20 maggio il pastore Co'isson ha nuovamente dovuto presiedere un funerale : le ultime onoranze sono state rese al nostro fratello Ugo Avondet spentosi all’età di quarantacinque anni dopo lunga e dolorosa malattia. Alla vedova ed ai familiari tutti ripetiamo con fraterno affetto : « L’Iddio della speranza consoli Egli stesso i vostri cuori afflitti e vi aiuti a sopportare con serenità la
vostra prova ». Il medesimo giorno, alle Rue,
il pastore Pons di Pramollo ha celebrato il
servizio funebre del piccolo Ezio Pons, deceduto improvvisamente a soli cinque mesi. Ai
desolati genitori, rinnovando Tespressione
della iMstra simpatia, ricordiamo le parole
del Signor Gesù : « Lasciate i piccoli fanciulli venire a Me, non glielo vietate perchè di
tali è il Regno di Dio ».
Alla Casa di Rip<iso si è spenta nel suo
ottantesimo anno di età la nostra sorella
Maggini Elena da tanto tempo ospite del nostro istituto proveniente dalla Comunità dì
Milano. La ricordiamo quando, alcuni anni
fa, nel periodo in cui le sue forze ancora
glielo permettevano, ella con gioia si adoperava per rendersi utile nell’amljito della
grande famiglia dell’« asilo ».
Il culto della domenica 29 maggio è stato
presieduto dal pastore Ganz; lo ringraziamo
ancora vivamente per il suo rilevante messaggio.
Il giorno di Pentecoste la nostra Corale è
stata ospite della Comunità di Milano a cui
rinnoviamo il nostro grazie sincero per la
fraterna accoglienza.
La sera del P giugno ha avuto luogo una
assemblea di Chiesa : si è parlato della costruenda sala dì Porte, del problema della
non violenza e si è votato un Ordine del
Giorno in cui si chiede alla Tavola di voler
esonerare il nostro pastore da una parte almeno degli incarichi che gli sono stati precedentemente affidati. Sì è inoltre proceduto
alla elezione dei delegati alla Conferenza Distrettuale e alla prossima sessione sinodale;
sono risultati eletti i Sigg. Enrico Beux, Armando Beux e Francesco Bertalot (conferen.
distr.), la Signorina Vanda Petrone (Sinodo).
Il pomeriggio del 4 c. m. molti parenti ed
amici hanno circondato gli sposi Adriano
Longo e Carla Beux, venuti nel nostro tempio affinchè sul loro matrimonio, già celebra,
lo il mattino nel Municìpio di S. Germano,
fosse implorata la benedizione del Signore.
Nel suo messaggio agli sposi il pastore Jalla
ha messo in risalto il fatto che la non comune doppia cerimonia aveva il significato
deU’obbedienza alle leggi dello Stato come
atto di amore e di testimonianza di fede nella
grazia dell’Iddio vivente, creatore e Salvatore nostro. Alcuni membri della Corale, di cui
la Signorina Carla Beux ha fatto parte per
molto tempo, hanno espresso i loro auguri
ai felici sposi mediante il canto dell’inno :
« Padre benigno, deh, lo sguardo abbassa »,
auguri ai quali si uniscono anche quelli fraterni ed affettuosi di tutta la Comunità.
Il mattino del 5 giugno altri due giovani
hanno unito le loro vite sotto lo sguardo del
Signore; essi sono Carlo Travers e Rina Costabel, entrambi membri della corale. Anche
ad essi i coralisti hanno porto il loro augurio sincero, augurio che è stato espresso sia
In chiesa durante la cerimonia, sia dopo il
rito nuziale fuori dal Tempio. In chiesa è
stato eseguito l’inno N. 259 e fuori è stato
cantato il coro : «Corteo nuziale campestre».
Il matrimonio è stato celebrato durante il
culto; è stata questa una simpatica novità
per noi Sangermanesi. Anche, a questi felici
sposi diciamo ancora : « Il Signore sia sempre con voi e vi conceda un avvenire sereno
e ricco delle Sue nreziose benedizioni ».
Il tradizionale bazar ha avuto luogo domenica 5 giugno, alcune novità lo hanno caratterizzato : il Sig. Livio Long, presentando
e vendendo « prò bazar » diversi oggetti di
legno (tra cui bellissime le croci ugonotte)
da lui stesso scolpiti, ha dimostrato che l’artigianato non è ancora del tutto scomparso
dalle Valli e che, se i nostri artigiani esponessero i loro lavori, potrebbero contribuire
anch’essi in modo veramente efficace alla
riuscita dei nostri <c bazar » annui. I giovani
dell’Unione si sono adoperati per diffondere
le pubblicazioni della « Claudiana » di cui
abbiamo in deposito un discreto numero di
opere. I fanciulli della nostra Scuola Domenicale hanno visto esposti i disegni che essi
avevano preparato nel corso dell’anno scolastico ed i cui temi erano stati loro suggeriti dalle lezioni delEAntico e del Nuovo
Testamento studiate neH’inverno. I lavori
giudicati migliori dai convenuti al « bazar »,
sono stati premiati; ecco i nomi dei vincitori : Renzo Sappè, Giorgio Baret, Claudio
Giraud, Giancarlo Baret e Marilena Loug.
Un « bravo » ai nostri ragazzi che hanno lavoralo con impegno con la speranza che l’anno prossimo il numero degli artisti aumenti
notevolmente. La sera della stessa domenica
abbiamo applaudito altri artisti e cioè i componenti la filodrammatica di S. Secondo la
quale, accompagnata dal Pastore Genre e dalla Sua gentile Signora, è venuta fra noi per
presentarci una commedia ed una farsa.
Un ringraziamento a tutti coloro che ci
hanno offerto una piacevole serata.
G. G.
BOBBIO PELLICE
Sabato 18 gingno abbiamo invocalo la benedizione di Dio sul anatrimonio di Puy
Ronuiiio (Villar Pellice) e Rostagnol Anilina (Bossolea).
La Chiesa tutta rivolge i suoi affettuosi
auguri a questi sposi i quali, per ragioni
di lavoro, si slabiliiscono definilivamenle a
Torino e domanda al Signore di essere
Tospite costante del loro focolare domeslico.
Domenica 19 giugno abbiamo accompagnato alla sua ultima dimora terrena la
spoglia mortale del nostro fratello Cav. I\icodemo deceduto all’Ospedale Valdese di
Torre Pellice venerdì 17 giugno in seguito
a trombosi cerebrale nel suo ottantesimo
anno.
Egli lascia tra noi il ricordo di nn uomo
attivo, pieno di iniziative ed insieme ipazien.
te e sempre serenamente fiducioso e cordiale; perciò vivo è il rimpianto ohe la nostra
comunità nutre nei suoi riguardi. Ai familiari ed ai parenti tutti rinnoviamo
l’espreBsione della nostra più viva e fraterna simpatia cristiana raccomandandoli a
Colui che solo può consolarci efficacemente
in ogni nostra afflizione. c. a.
Vacanze estive
Fra poche settimane riapriremo la « Colonia » per accogliere giovani e non più gio.
vani desiderosi di trascorrere vacanze serene
in ambiente evangelico. Allo scopo di rendere più accogliente la « Colonia » abbiamo, con l’aiuto fraterno delle Comunità
Evangeliche del Triveneto, costruito nuovi
servizi igienici in muratura con acqua corrente e doccia e apportato migliorie sia al
rifugio (reti elastiche nuove e materassi
rifatti) che alla cucina-refettorio (piatti posale stoviglie varie). Quest’anno vi sarà spazio per istallare tende da campo.
La colonia rimarrà aperta dal 1 Luglio al
31 Agosto.
Orari: Colazione dalle 8 alle 9; pranzo
alle 12,30; cena alle 19,30.
Quote: L. 1.000 al giorno comprendente i
tre pasti e l’alloggio in rifugio; L. 1.100 al
giorno comprendente i tre pasti e l’alloggio
in camere a due o tre letti ; L. 800 al giorno
comprendente i tre pasti; L. 200 al giorno
per il solo pernottamente in rifugio ; L. 300
al giorno per il solo pernottamento in camere; iL. 100 al giorno per posteggio tende su
prato a noi riservato e con uso dei servizi
igienici.
Per coloro che pernottassero una sola notte sia in rifugio ohe in camere i prezzi sopraindìcaili vanno aumentati di L. 100.
Le prenotazioni dovranno essere indirizzate al Sig. Giovanni Menegon, Tramonti di
Sopra (Udine) e pervenire almeno una setsettimana in anticipo.
Pagamento: per soggiorni inferiori a una
settimana, anticipato; per soggiorni prolungati accordarsi in luogo col direttore della
Colonia.
Culto domenicale ore 14,30 nel tempio.
Breve meditazione quotidiana ore 12,15 nel
refettorio. Studio comunitario della Parola
di Dio ogni Giovedì alle ore 20,30 nel reiettorio o all’aperto, presieduti dai Pastori
Beri, Spuri, Tara.
Confidiamo che il soggiorno a Tramonti
fortiificherà i legami di fede e di testimonianza fra tntti i partecipanti e voglia il Signore concederci di esperimemtare una vita
comunitaria cristiana rioca di benedizioni.
Marcello Bnrbisan
Corai Daniele
Menegon Giovanni
Pastore Massimo Tara
N.B. - Si accettano con riconoscenza d-t
parte di tutti coloro ebe parteciperanno al
campo, oggetti vari per allestire una lotteria o pesca al 15 Agosto. Il ricavato andrà
a favore della Colonia per saldare il costo
dei miglioramenti apportati.
timtimimmimii
iiiiiiiittiiiiiiiiiiiii
Insegnameoto vocazionale
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
una prima presa di contatto e di una prima
presa di coscienza dell’ampiezza dei problemi in gioco; si è sentito che questi problemi
sono largamente avvertiti, anche se rimangono del tutto aperti e se le risposte provi isorie che vengono date dagli uni o dagli altri
non sempre coincidono. Oltre ai testi sopra
citati, molti elementi emersi dalla discussione hanno lasciato ai presenti stimolante migetto di meditazione e di approfondimenti.
Ci si è lasciati, con l’impegno non solo ;li
ripetere il convegno, ma di allargarlo a tulli
gli insegnanti evangelici, comunque del in
zona Valli-Torino; -e affinché questo futuro
incontro sia quanto più preciso e circostanziato possibile, il gruppetto dei... più assidui
parlatori (e li ringraziamo per il loro a])porto!) è stato incaricato di raccogliere e
schematizzare, sotto la forma interrogatici
che effettivamente rivestono, ¡ problemi principali emersi dal dibattito.
Ci rallegriamo di questo incontro e speriamo che avrà un buon seguito; dal Collegio,
ci si è spostati alla Foresterìa, per la tradizionale appendice della gradita tazza di tò :
grazie ai Signori Deodato e ai collaboratori
per la loro sempre cordiale accoglienza; alrincontro partecipava il Vicemoderatore Deodato, membro anch’egli della Commissione
sinodale per l’Istruzione secondaria.
Un’impostazione di fede, un’impostazione
critica; questa la dialettica caratteristica e
ardua di ogni atteggiamento protestante, e
più che mai in campo ped rep.
Direttore resp.: Gino Conte
Keg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-12^0
Tip. Subalpina s.p.a. - Torre Pellice (To)
Il 16 giugno si è spento a Villa di
Frali
Enrico Garrou
di anni 53
dopo gravi sofferenze.
La famiglia, fiduciosa nelle promesse divine, ringrazia quanti le sono
stati vicini nella prova.
« I miei giorni sono come l’ombra, ma tu, o Eterno, dimori in
perpetuo». (Salmo 102)
Badio-TV della Svizzera ItaliaDa
Domenica 26 giugno. Ore 9,15 : Conversazione evangelica alla radio (past. Ranch).
« La Parola del Signore », alla fine delle
trasmissioni televisive (past. G. Rivoir).
Domenica 3 luglio. - Ore 9,15 : Conversazione evangelica alla radio (past. G, Rivoir).
(c La Parola del Signore », alla fine delle
trasmissioni televisive (past. G. Rivoir).
Dal 29 giugno il Convitto Maschile Valdese di Torre Pellice
(Torino) accoglie ragazzi dai 7
ai 15 anni per le VACANZE o le
RIPETIZIONI. Snort - passeggiate . piscina coperta - ambiente familiare - rette modeste tutto compreso. - Telefonare al
n. 91.230 o scrivere. Sono aperte
anche le iscrizioni iter il prossimo anno scolastico.