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ECO
DELLE mLLT VALDESI
Spett.
BIBLXOIBCA VALDBSE
TORBE PBLLICE
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCI — Num, 40 I Una copia tir« 30 ABBONAMENTI f Eco: L. 1.300 per Pintemo 1 L. 1.800 per l’estero Eco e La Luce: L- 3.000 L. 2.800 per l’interno per l’estero Spedii, abb. postale - 1 Gruppo Cambio d’indirizio Lira 50 1 TORRE PELLI CE — 13 ottobre 1 Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 1961 2-I75S7
ESPIAZIONE
I « grandi » si sono una volta ancora incontrati, cercando il difficile accordo; e tutto il mondo attende intensamente di constatare che cosa di solido
sia dietro la facciata « distesa » degli incontri di New York ira Kennedy e
Gromiko. Intanto, i più diretti interessati ad uno dei principali oggetti di discordia — Berlino — assumono contrastanti atteggiamenti: mentre il governo
di Pankow decide di creare una fascia disabitata larga un chilometro lungo
tutta la cortina, il governo di Bonn mostra viva inquietudine di fronte alla
possibilità di un ’’nuovo corso” dell’atteggiamento americano nei confronti
dell’URSS, e il ministro della difesa Strauss richiede istantemente che la nuova Wehrmacht sia dotata di armamento atomico, a”a pari con gli alleati occidentali.
Abbiamo spesso parlato del dramma tedesco e dei suoi riflessi sulla vita
della Chiesa in quella nazione. Ci chiediamo — senza orgogliosa sufficenza,
perchè non siamo in situazione molto migliore- — quanto abbia inciso, e durevolmente, nel popolo tedesco quella ^_
coscienza espressa nell’ottobre 1945
dalla « Dichiarazione di colpevolezza
di Stuttgart», formulata, su ispirazione di M. Niemdller dalla prima assemblea deH’Evangelische Kirche in
Deutschland dopo la tormenta, e la
cui frase-chiave suonava:, «..Sappiamo che non solo condividiamo con il
nostro popolo una profonda comunione di sofferenza, ma siamo pure solidali con esso nella colpevolezza ».
Quanto tempo sembra passato... Non
si può dire — è vero — che i vincitori
abbiano aiutato i vinti, come Karl
Barth aveva appassionatamente ammonito, scrivendo, lui, l’ispiratore della Chiesa confessante, quei due mani
lesti che sono « Les Allemands et
nous» e «Guérison des Allemands?» (1)
Invece, c’è stato prima il processo di
Norimberga. Poi le due zone della Germania sono divenute la posta di una
partita mondiale, e Berlino è diventata uno degli ascessi più purulenti
che rivelano il marcio del nostro globo. Davvero, non si può dire che i vincitori si siano preoccupati della « guarigione » dei tedeschi; e di questo, come di ogni errore umano nella storia,
portano e porteranno la responsabilità. Tuttavia anche la responsabilità
tedesca rimane.
Alcuni giorni fa ledevo su « La
Stampa » il rapporto di ima visita al
lager di Buchenv/ald; il giornalista,
M. Conti, sottolineava ohe mentre
questo — che si trova nella Germania
orientale — è tenuto in perfetto ordine, quelli che si trovano nella zona
occidentale (Dachau, Bergen-Belsen..)
cadono in abbandono, e concludeva:
« I tedeschi orientali, a differenza degli altri, stanno prendendo lezioni di
umiltà. Stanno scontando per tutti i
più neri peccati della storia. Gli altri,
invece, quelli che vivono al di là della
cortina dì ferro, hanno preso momentaneo congedo dalla storia. Ignorano
il passato e chiudono gli occhi al futuro. Sembrano paghi del presente ».
Come si dimentica! Tanti se lo saranno detto, domenica sera, seguendo alla TV il breve documentario di Siro
Marcellini, efficacissimo nella sua pacatezza, che ha latto rivivere l’episodio terribile delia strage perpetrata
dai nazisti a Marzabotto; nome tragico accanto a Boves, le Fosse Ardeatine, Oradour...
Quanti sono coloro che nella Germania occidentale non hanno dimenticato, quanti hanno capito? Indubbiamente, lo scacco subito nelle ultime elezioni della CDU (Unione democristiana) di Adenauer, che ha perso
la maggioranza assoluta, è fatto che
dà da sperare, specie se è vero quanto
è stato scritto: che, cioè, il vero vinto è l’attuale ministro della difesa
Strauss, verso cui le accuse di revanchismo riversate a pieno volume dalla
propaganda di Pqnkow non sono ingiustificate. Tuttavia, il tornare alla
ribalta dei liberali tedeschi, quali arbitri di una futura maggioranza, dà
diritto di chiedersi se la « scelta » delTelettorato tedesco è stata una scelta
di coscienza, o la scelta di comodo di
gente soddisfatta, appunto, del presente, che non vuole correre rischi bellici, e opta per il «miracolo tedesco»
operato dalla politica del liberale
Erhardt, cercando di dimenticare le
colpe recenti. Interessantissimo al riguardo è leggere la raccolta di saggi
che l’anticonformista Erich Kuby ha
dedicato alla situazione tedesca : « Gerniania provvisoria» (2).
Quanto più fortemente sentiamo
quegli interrogativi — e, ancora, valgono anche per noi — tanto più appassionatamente seguiamo la vita della Chiesa tedesca, cercando i se^i che
essa, almeno nella sua parte più viva,
sia oggi ancora una Chiesa confessante Con allegrezza ripenso a tutti i tedeschi occidentali — conosciute specie tramite Agape — che mostrano
questi segni, a coloro che prend.oino
apertamente e ufficialmente posizione; come pnire ai pochi cristiani dell’Est ohe ho potuto conoscere, o di
cui ho potuto leggere (3) e che ci hanno ripetutamente ammoniti, noi in
Occidente : « La nostra situazione è assai più difficile, ci pone ogni giorno
scelte ardue, dolorose, ma è anche as.sai più chiara: siamo in uno status
confessionis ». La debolezza e la viltà
della Chiesa le fa troppo spesso dimenticare che sempre e ovunque il
suo è uno status confessionis, e che la
confessione della fede in Cristo Redentore e Signore è inseparabile dalla
confessione di noccato e dalTaccettazione dell’espiazione. ^onte
(1) Di?lacliaux - diesile, Neucliatel - Pa
ri-i 1945, ognuno L. 320.
(2) E' uno (lei «libri biamlii n Eiiìaii*
(li, Torino 1961, L. 1.500.
(3) .\(1 es. J. Haiiiel: Le combat de l'Eglise dans l'Allemagne de FEst^ Neuchâtel - Paris 1958, L. 525, Cfr. K. Bailh: ¡.étiré h un pasteur de. la République démocratique allemande» et la réponse» Neueliâtel Paris 1959.
L’INCONTRO DI CONCISTORI A PINEROLO
flihaltilo sbI problema tinaiiHario
I nostri bilanci e i nostri deficit visti daH'esterno e dall interno
Un impegno necessario
Un centinaio di membri dei Concistori delle Valli, Pastori, Anziani e
Diaconi, ha riempito la sala delle attività di Pinerolo discutere assieme alcuni problemi comuni e se^atamente quelli creati daU’O.d.G. sinodale che chiede di ripartire fra le
Chiese e di sanare entro la fine del
mese di novembre il disavanzo dell’esercizio 1960-61 (Atti del Sinodo
n. 14).
Il culto di apertura è stato presieduto dal Presidente della Commissione Distrettuale, Past. Giorgio Girardet, che ha presentato la figura del
Buon Pastore che raccoglie le sue pecore, che raccoglie noi dalla dispersio
ne non solo geografica dei nostri quartieri e del nostri casolari, ma anche
da quella spirituale e psicologica in
cui ci hanno spesso confinato i cambiamenti sociali in corso in mezzo a
noi.
Il fratello Costantino ha concluso
questa parte dell’incontro conducendoci in preghiera.
L’argomento principale è stato presentato sotto forma di dibattito fra il
Prof. Gino Costataci e il Past. A. Deodato. Su di un grande tabellone ripor
tante i dati fondamentali del bilancio della Chiesa nell’ultimo anno il
Past. A. Deodato ha illustrato la situazione finanziario della Chiesa, le
ragioni che hanno condotto il Sinodo
a votare l’ordine del giorno in questione e come si presenta il problema alle nostre chiese. Il Prof. Costabel si
è fatto invece l’eco della voce di
;<quelli della periferia», che non seguono da vicino le questioni della
Chiesa, perchè sono alla «periferia»,
e che si sentono un po’ fuori dalla vita della Comunità proprio perchè non
la seguono da vicino.
Non si tratta, ovviamente, di fare
un processo a questa categoria di persone; ma, all’opposto, poiché essa non
è rappresentata nè in questo nè in
tanti altri incontri della Chiesa, di
ascoltare chi ne fa il portavoce.
Il dibattito è assai vivo e di estremo interesse. Il mondo di chi vede le
questioni della Comunità dal di dentro si confronta con quello di chi vede
queste cose un po’ dal di fuori, e non
si può certo dire che gli uni e gli altri
non abbiano qualcosa di valido da dire e che non abbiano da imparare a
vicenda molte cose.
Un interessante testamento
Il Prof. Armand Hugon presenta un documento
di alto valore spirituale
Si trovano nella storia valdese documenti di grande interesse per stabilire la religiosità di un determinato
periodo o di singole persone: tra questi, i testamenti contengono alle volte
manifestazioni di vera e profonda spiritualità, e sono una testimonianza
notevole per la ricostruzione della vita religiosa dei valdesi nel passato.
Riservandoci di ritornare sulTargomento con l’esame di altri elementi,
vegliamo oggi presentare alTattenzione dei nostri lettori un testamento,
che si potrebbe definire eccezionale
per il suo contenuto: si tratta ovviamente di un testamento spirituale, e
abbastanza raro nel suo genere, per
quanto non sia difficile trovare in antichi documenti del genere qualche
accenno alla brevità delia vita e alla
fatalità della morte. Leggiamo ad
esempio una parte del testamento che
Giosuè Gianavello dettò fin dal 1659
(31 anni prima della morte!), insieme alla moglie Caterina : « Giosuè e
Catterina Gignosi ossia Gianavelli, di
comune consenso, con agiutto dei signor Iddio, han fatto testamento; et
primo, cominciando dalie cose spirituali più degne e da esser preferibili
alle temporali, le anime loro hanno
unitamente raccomandato nelle mani
delTEtemo e Onnipotente signor Iddio, loro Creatore, domandandogli perdono di tutti i falli loro e peccati per
essi commessi in questo misero mondo, per amor del suo Unigenito figliolo Gesù Christo nostro Signore e solo
Salvatore e Redentore, per la cui morte e passione sperano la remissione
dei loro peccati e finalmente la vita
e felicità eterna promessa a suoi fedeli e credenti; li coipi loro hanno
ordinato siano sepolti nel cimitero ordinario dei religionari di S. Giovanni,
honorevolmente come si seppelliscono
quelli della Relligione.... ».
Cosi un testamento del 1775, redatto da un valdese di Torre, diceva: « A
ognuno sia manifesto, che dovendo
ciascuno morire senza saperne il quando, al che riflettendo M.r..., sano, per
la Dio grazia, di mente, senso, loquella. vista, udito, intelletto e di corpo,
il quale trovandosi in età avanzata, e
volendo mentre si trova in bona disposizione di mente e che la raggiono
regge e governa li di lui sensi, provvedere alle cose sue, affinchè tra suoi
eredi e successori non vi restino alcune liti nè discordie, ma bensì una
tranquilla pace, ha perciò pensato di
fare, come ha fatto e fa il presente
suo ultimo testamento munucupatico,
che dicesi senza scrìtti, ... ed incominciando dalle cose spirituali come prefferibili alle temporali, ed essendo l’anima assai più degna del corpo, quel
la ha raccomandata e raccomanda all’onnipotente signor Iddio, chiedendogli perdono delli falli suoi sin qui
commessi, e che commetter possa pendente il rimanente corso di sua vita,
e suo corpo fatto che sarà cadavere
volle e ordina detto testatore che sia
sepolto nel cimitero delli Religiosi di
questo' luogo, accompagnato con quei
soliti honori e riti che soglionsi seppellire li altri di sua religione ; e interrogato, et esortato per me suddetto
e sottoscritto notaio a voler legare e
lasciare qualche cosa allo ospedale de
Santi Maurizio e Lazzaro ed orfane
della città di Torino, ed a quello della
congregazione di carità di questo luogo, o di questa provincia, ha risposto
negativamente, legando e lasciando
per una volta tanto affi poveri relligionari di questo luogo lire due da
darseli dalli infrascritti suoi eredi universali a chi bono loro le parerà de
più necessitosi e miserabili ».
Se queste disposizioni testamentarie risentono dei formulari soliti dei
notai deiTei>ooa, le pagine ohe invece
scrisse Michele Pellegrin nel 1834 sono dettate da im profondo spirito cristiano e da una grande convinzione
Il PASTORE KÜRT SOBARE
non è un arevandiista dì Bonn))
BERLINO — Neues Deutschland. organo del parlilo soeialisla unificato di Berlino-Est aveva accusato il past. Kurt Scliarf,
presidente del Consiglio della Gliie.sa evangelica tedesca (EKD) di es.sere il « rappresentante della politica revancliista di Bonn»
e di « provocare il rischio di una guerra
nucleare ». Il Past. Heinricli Gruber —
noto per aver testimoniato al processo
Eiclimann ha confutato quest’accusa in
una lettera aperta.
Egli osserva che è stato il primo in Germania a denunciare il pericolo atomico e la
minaccia della guerra, incontrando il pieno assenso della stampa della DDR. 11 suo
atteggiamento è stato sempre approvalo dal
past. Seharf. 11 Gruber nota ancora che,
contrariamente alle affermazioni del quotidiano, il past. Seharf è da oltre dieci anni cittadino del settore «democratico» di
Berlino, e in tutto questo tempo ha sempre tentato di installarvi la sua famiglia.
Nel 1951 aveva reso il suo lasciapassare per
Bcrlino-Ovest, ciò che il past. Gruber è
pronto a confermare anche con giuramento poiché — afferma — « a quell’epoca ero
esattamente al corrente degli avvenimenti,
non solo in quanto amico, ma in qualità di
rappresentante dell’EKD presso il governo
della DDR ». [soepi]
personale. Era ancora relativamente
giovane, ma la fortuna accumulata in
Olanda e in Germania, e la ricca dote
della moglie olandese gli avevano permesso di acquistare e di vivere serenamente nella quiete della cascina dei
Monnet (che aveva chiamato «petite
Haarlem », e che è stata fino a questi
giorni la Scuola di agricoltura). Aveva già nei 1824 pubblicato in Olanda
una breve storia dei valdesi, il cui provento era destinato all’erezione dell’Ospedale Valdese, e aveva passato
anche alcuni anni traducendo dalTolandese una storia popolare della Bibbia, da destinare ai giovani, e che non
fu poi mai pubblicata: il manoscritto
rimane però depositato alla Biblioteca
Valdese di Torre. Nel 1836 usciva poi
i. suo «Eléments d’arithmétique», che
è il primo manuale destinato agli scolari valdesi delle Valli, che fino allora imparavano tale materia su altri
testi o addirittura soltanto dalle istruzioni orali dei maestri.
Aveva due giovani figlioli. Michele
Pellegrin, e ad essi egli si rivolge con
amore paterno nel suo testamento, disponendo, oltreché delle sue sostanze,
aei desideri che lo animavano in quel
momento. La lingua adoperata è il
francese, e noteremo anche che essa
denota una lunga e costante dimestichezza con la penna e un continuo
contatto con gli scrittori, tanto che
lo stile si potrebbe definire letterario
L'idea della morte
Lasciamogli senz’altro la parola.
« Comme rien n’est plus incertain
que la vie ni de plus certain que la
mort quoique l’heure à laquelle nous
devrons lui payer notre tribut nous ait
été sagement cachée par notre bon
Père Céléste, il ne peut y avoir rien
de plus nécessaire et de plus raisonnable pour un chrétien que de songer
à mettre ordre aux affaires de sa maison pendant que Dieu lui fait la grâce de lui conserver le libre usage de
toutes ses facultés physiques, morales
et intellectuelles. Les victimes que la
mort fait tous les jours autour de
nous, les gages précieux qu’elle ravit
inopinément à nos côtés, sont tout à
la fois des messages pressants pour
nous et des instructions graves et solennelles de nous occuper de notre
heure dernière, et d’élever journellement notre âme à Dieu pour implorer
le.s secours de sa grâce, par notre Divin Rédempteur Jésus Christ, afin
que nous soyons soutenus dans notre
dernier combat par l’espérance du salut éternel qu’il nous a acquis au prix
de son sang précieux, répandu sur la
(continua in 2" pagina)
Peccato soltanto che, mentre i meno impegnati nella Chiesa hanno po
tuto far pervenire i propri punti vista ai più impegnati — e dobbiamo
dar atto al Prof. Costabel di aver coscienziosamente adempiuto al suo
compito — non è così facile far giungere ai più lontani la voce ed il punto
di vista di quanti vedono le stessequestioni più dal « di dentro ».
Necessità di un serio impegno da
parte di tutti e necessità di una estrema chiarezza nel presentare le questioni di denaro ai membri di Chiesa;
comprensione di certe perplessità dei
meno impegnati e chiara consapevolezza che lo sforzo richiesto è facilmente realizzabile; necessità di diminuire al massimo le spese per le Chiese locali e di amministrare in modo
veramente « saggio » i fondi che abbiamo; rendersi conto concretamente
della urgenza di eliminare tutte le
spese non assolutamente necessarie
per nuove costruzioni od ampliamenti
e rendersi conto che quando degli
amici stranieri ci inviano del denaro
per una particolare opera vecchia o
nuova che sia, non si può adoperare
il denaro per la vita normale della
Chiesa, e che queste somme non
avrebbero potuto essere raccolte p>er
degli scopi generali.
Ècco alcune delle affermazioni, che
chiamerei complementari, sorte dal
dibattito fra Luna e l’altra posizione,
in una discussione che si è progressi
vamente allargata a molti dei presenti al convegno ed a cim ha preso parte anche il Past. Emil Blaser di Burgdorf pjresidente del Cdmitato Vald^e
di Berna che tanto si impegna pier la
nostra Chiesa alle Valli e fuori delle
Valli.
Dopx) Tintervallo p>er il thè e p>er dare la possibilità di incontri più piersonali fra i vari partecipanti, la discussione riprende con la presentazione di
quanto ogni singolo Concistoro ha deciso o p>ensa di decìdere p>er questa
colletta e con vari suggerimenti che
mirano a rendere pàù efficace lo sforzo finanziario ed in genere la vita delle nostre Comunità.
Si sottolinea la necessità di stabilire dei contatti più stretti e più diretti
fra Vaili e chiese dell’evangelizzazione, sia con madrinati che con ogni
altro mezzo possibile ; la necessità che
i nostri delegati al Sinodo siano veramente seguiti ed appoggiati dalle loro Chiese in modo che siano veramente le Comunità rappresentete al Sinodo, soprattutto in decisioni gravi o
impcrtanti, e che nessuno debba pensare « il Sinodo ha fatto, il Sinodo ha
detto » come si trattasse di una autorità esterna, anziché quanto « noi abbiamo detto e fatto » attraverso ai nostri delegati. Si richiama anche l'attenzione sulla urgenza di adattare il
sistema di contribuzione alla situazione diversa ed al tempo in cui viviamo : contribuzione personale di
ogni membro^ comunicante, contribuzioni mensili etc. Ogni zona ha le sue
caratteristiche; non è una uniformità
che importa,, ma che si affronti seria
mente il problema.
Si decide, infine, di mandare un
messaggio da parte dei Concistori
riuniti, a tutte le famiglie delle Valli
onde sostenere l’azione che verrà svolta in ogni Comunità attraverso alle
riunioni quartierali ed alle assemblee,
alle visite nelle famiglie e per mezzo
di circolari apposite.
Prima di terminare i lavori l’assemblea decide di ritrovarsi ancora, in data da fissare, per affrontare qualche
altro problema comune, tutti assieme,
tutti i Concistori delle Valli; cosi, anche se non ancora in forma giuridicamente ufficiale, si comincia a vivere
la vita di un « presbiterio », qual’è stata auspicata con urgenza ancora dall’ultimo Sinodo. F. D.
11 vice • presidente indonesiano
J. leimena è un protestante
conosciuto nel mondo ecumenico
G1-4KART.\. — Durante il lungo viaggio
die il presidente Soekarno compie nel mondo, dopo la riunione dei « non impegnati »
a Belgrado, ha affidato al protestante J.
Leimena, cristiano ben noto, il compito di
presidente della repubblica d’Indonesia e
di ministro degli affari esteri. (soepi)
2
pag. 2
L’ECO DELLE VAILI VALDESI
N. 40 — 13 ottobre 1961
Un ìnlei^
te testamento védese
croix en rémission de nos péchés. Ces
réflexions et telles autres que la perte
récente d’une épouse chérie et vertueuse est si propre à produire en moi
(la moglie gli era morta da poco tempo), me font un devoir de faire et de
mettre par écrit les dispositions suivantes...
L'amore fraterno
Je nomme mes deux fils -David François et Jules Michel (quest’ultimo doveva poi morire per ferite riportate
alla battaglia di Novara del 1849 come tenente del genio) mes héritiers
universels... les exhortant à ne procéder au partage des biens que je puis
leur laisser et à une séparation que le
plus tard possible et lorsque la chose
sera jujée convenable et utile à un
et à l’autre frère, de ne le faire que
d’une manière équitable et pleine de
support, de bienveillance et de charité; en observant les préceptes de notre divin maître, qu’on ne saurait assez souvent rappeler à sa mémoire
dans toutes les transactions de la vie.
« Tout ce que vous voulez que les hommes vous fassent, faites-le leur aussi
de même». Oh, combien de querelles,
de procès, de chagrins, les hommes
s’épargneraient s’ils observaient mieux
cette précieuse règle! Mais si contre
ma légitime attente et toutes les bonnes espérances qu’ils m’ont données
jusqu’à présent de marcher dans la
voie de leur devoir et de conserver
dans leur coeur la crainte de Dieu,
segue dalla prima pagina
seule source intarissable de toutes les
vertus domestiques et sociales, l’un de
mes deux fils venait malheureusement
à s’oublier en se livrant à un genre
de vie déréglée et dissipateur et à fermer l’oreille aux sages conseils de ses
parents et amis... j’entends et je dési
re que sa portion soit séquestrée conformément aux lois en viguer et qu’il
n’en ait que l’usufrut... Je ne parle et
je ne puis parler ici que de l’endurcissement dans le vice, et nullement de
quelque faute plus ou moins grave,
ocmmise par surprise, par ignorance,
ou par légèreté. L’excellente et pieuse
mèie qui leur a donné le jour, les
principes de piété que de concert avec
moi elle a toujours tâché de leur inculquer, le bon exemple dont nous les
avons entourés et plus que tout cela
la grâce divine que nous n’avons cess’é d’implorer sur eux, depuis l’instant
de leur naissance et que j’implore en
particulier dans ce moment solennel,
me font garant que ce Dieu de miséricorde qui n’a cessé de veiller sur moi
comme un tendre père, daignera veil
1er aussi .sur eux, les éclairer par son
esprit saint et lec guider à travers les
vicissitudes de la vie dans le sentier
de l’innocence, de la vertu et du devoir, et les aidera à se relever de leurs
chûtes. Ils sentiront toujours mieux
à mesure qu’ils avanceront en âge,
qu’il n’y a de véritable bonheur que
en Dieu et dans l’observation de ses
ccmmandements, dont le plus grand
est l’amour fraternel. « A cela, dit Jé
Come i piccoli fanciulli
« Se non mutate e non diveniate come i piccoli fanciulli, non entrerete punto nel regno dei cieli » (Matteo 18; 2).
Di fronte a questa affermazione-avvertimento di Gesù, ci vien quasi da
esclamare, come Nicodemo messo dinanzi alla possibilità di una seconda nascita: è mai possibile una cosa simile? Può l’uomo entrare una
seconda volta nel seno di sua madre, nascere di nuovo e poi restare per
tutta la vita un bambino?
No! Non è possibile! E del resto non è questo che ci è domandato.
Gesù non ci chiede di andare contro natura; e neppure vuole che un
adulto si sforzi artificialmente di essere bambino e che con tale scusa si
tenga nascosto, lontano dal mondo, senza fare fruttare i talenti di cui è
dotato per la gloria di Dio e per il bene del prossimo. Non ci invita a
seguire un ideale di * aurea mediocritas », di sciatteria spirituale, di annientamento della propria personalità! Ci chiede di diventare come piccoli fanciulli dinanzi a Lui, e questo non significa che si debba cercare di
avere la mentalità di un fanciullo in un corpo di adulto, quasi dovessimo
sforzarci di... rimbambire!
Con le sue parole il Salvatore ci invita semplicemente a prendere
coscienza di quello che veramente si è dinanzi a Dio, per lasciarci guidare da Lui rinunziando ad essere da per noi stessi qualcuno o qualche
cosa ed abbandonando i nostri naturali ideali prometeici di forza, di coraggio, di eroismo, e via dicendo. Perchè insomma nessuno di noi voglia
avere la sua personalità, tracciarsi la sua via, ma avere la personalità e
seguire la via che il Padre celeste ha preparato per i suoi figli.
Un accenno a qualcuno dei personaggi che la Bibbia ci presenta ci
farà comprendere meglio questa necessità. Abramo, malgrado la
sua tarda età e la sua posizione sociale di antico patriarca, è un « bambino » di fronte al suo Creatore. Quando Dio lo chiama, ubbidisce : tutta
la sua forza, la sua nobiltà — potremmo dire — gli vengono soltanto dal
fatto che si sente sempre di fronte a Dio un bambino che non ha che da
ubbidire. E tale è pure la grandezza di Geremia che, come un’altra grande personalità dell’A. T., Mosè, quando l’Eterno lo chiama si schermisce
perchè si sente debole ed inetto ed esclama : « Non sono che un fanciullo! ». Ma di entrambi, proprio perchè si arrendono alla volontà di Dio
che li dirige, non si può certo dire che compiano nella loro vita fanciullaggini senza senso o che vivano la loro esistenza come placidi borghesi
senza ideali e senza aspirazioni. E si potrebbe ancora parlare di Davide
e di Salomone. Non sono forse più simpatici e forti quando si sentono
deboli, e riconoscendo la loro fragilità si lasciano guidare dall’Eterno,
che quando vogliono agire da soli, si sentono potenti e, dimenticando
l’aiuto divino, pensano di essere già in un certo senso (e ciò è particolarmente VIVO in Salomone) degli « arrivati »? Ricordiamo ancora l’esperienza dell’Apostolo Paolo : « Quando sono debole, allora sono lorte »,
egli esclama, perchè Dio gli ha detto : « La mia grazia ti basta, perchè
la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza ».
Questi sono gli uomini, con tutti gli altri di cui parla la Bibbia, che
sono mutati e divenuti come piccoli fanciulli, e che quindi entrano nel
Regno dei cieli. E dobbiamo intendere questa espressione non come inmcante soltanto la vita eterna o rincontro con Cristo, ma anche il fare
la volontà del Signore, perchè è anche vero che là dove la volontà di Dio
è fatta, là si attua il Regno di Dio.
t'^on la sua espressione: « Se non mutate e non diventate come piccoli
^ fanciulli, non entrerete punto nel regno dei cieli » Gesù ci indica
quindi la via da percorrere. Se non è quella che con la pretesa del benessere generale o del progresso sociale ignora il singolo individuo conside-,
randolo un entità trascurabile, una quantità non degna di considerazione
fla meditazione della settimana scorsa ci vieta di considerare una teoria
del genere come ispirata dal cristianesimo) non è certo neppure quella
che esalta la forza bruta e vuol far dell’uomo tratto dalla terra un superuomo.
Questi non è nulla da per sè stesso. Può credere di esserlo ed esaltarsi in questa idea, e forse anche far tremare il mondo nella sua pazza
esaltazione, ma così facendo cammina soltanto verso lo sfacelo e la totale rovina, sua e di chi lo segue.
Ma se SI converte e diventa come un piccolo bambino, allora compie
la volontà del Padre, possiede il « regno dei cieli » e la sua debolezza
non potrà mai essere sorgente di angoscia, di dubbio e di disperazione,
perchè divenuto strumento del suo Creatore, esperimenta anche lui che
la potenza divina si manifesta nella debolezza degli uomini divenuti fanciulli, figli di Dio. Bruno Costabel
Dramma di una minoranza
sus Christ, les hommes connaîtront
que vous êtes mes disciples, si vous
avez de l’amour les uns pour les autres». Oui, mes chers enfants, si la
voi d’un père qui n’est plus vous est
chère, comme j’aime à me le persuader, écoutez-la, vous exhortant à l’union, à la paix, au support mutuel, à
la pratique de toutes les douces vertu.s
domestiques, de tous les devoirs de
votre âge ou de vos relations, et vous
serez toujours prêts à faire quelque
sacrifice sur l’autel de la charité chrétienne, à vous faire réciproquement
quelques concessions pour conseive.r
ces précieuses prérogatives.
La lettura della Bibbia
J’abrège ici tout ce que mon coeur
paterne; me dicterait encore pour vo
tre honneur temporel et spirituel,
mes chers enfants, et ne ferai que
vous envoyer au livre par excellence,
écrit sous l’inspiration de rEsprit
Saint pour instruire l’homme de tous
ses devoirs, dont je vous recommande
la lecture assidue et respectueuse pour
y chercher en tout temps les lumières dont vous aurez besoin, y puiser
des forces dans le tentations, des consolations dans les souffrances, et en
faire votre guide infaillible dans tou
tes les circonstances de votre vie. La
lecture de la Bible, en particulier du
Nouveau Testament, faite avec simplicité de coeur et dans’ un désir sincère d’en profiter pour notre santification et pour notre salut, en y cherchant des armes pour combattre les
ennemis de notre salut, ne saurait assez vous être recommandée, mes chers
enfants. Elle seule peut, avec les secours de la grâce, vous préserver des
égarements et des chûtes douloureuses où sont entraînés les hommes, et
d’autant plus aisément les jeunes
gens qui ne la consultent point.
« Comment le jeune homme rendrat-il sa vie pure?, disait le roi prophète David; c’est en y prenant garde, ô
Dieu, selcn ta parole». Il m’est impossible de dire quelle heureuse influence ce seul passage de la Bible a
eu sur moi, dans le cours de ma vie
et dans l’âge des tentations en particulier. Puisse-t-il par le secours d’en
avoir autant sur vous, mes chers enfants, en pénétrant Votre âme du besoin de recourir à cette source abondante des eaux vives. La Bible de la
jeunesse même que vous avez entre
les mains, quoique ne renfermant que
une faible partie des Saintes Ecritures, mais la partie la plus facile à
saisir et la plus pratique, doit avoir
à vos yeux un prix qu’elle n’a pas
pour toute autre personne, en ce que
elle ne renferme p^ un syllabe, pas
une lettre qui ne soit passée plus d’une
fois par la plume de votre père (allusione al lavoro di traduzioni a cui abbiamo accennato prima)...
La vocazione pastorale
Vous conclurez, mes chers enfants,
de l’étendue que j’ai donné à se sujet,
de l'importance que j’attache à la culture de votre esprit et au salut éternel
de votre âme. Ce sont en effet là des
liens d’un prix infiniment supérieur
à celui de tous les liens terrestres, de
autant plus qu’en possédant les premiers vous pourrez toujours mieux
administrer les derniers, si Dieu vous
en accorde, et en faire un noble usage... Il est encore un sujet sur lequel
j’aime à vous entretenir, rhes chers
enfants; en cas où l’un ou l’autre de
vous deux se consacre au Saint Ministère, je vous engage à ne consulter
que votre goût et une vocation bien
prononcée, car quel que soit le prix
que j’attache à des études théologiques, je regarde les fonctions pastorales comme trop graves et trop élevées
pour que je veuille le moins du monde
vous engager à entrer dans cette carrière, si vous ne vous y sentez appelés d’une manière bien positive, ou
que vous deviez vous y déterminer par
des considérations secondaires et purement mondaines. C®tte vocation ne
est belle, noble, et sublime qu’autant
qu’on en remplit les fonctions avec
joie, fidélité, zèle et dévouement. Je
vous exhorte donc à vous examiner
mûrement sur ce point, duquel doit
dépendre en partie le bonheur du
reste de vos jours, ; et pour faire ce
choix important voUs n’avez pas besoin de vous presser; attendez l’époque à laquelle vous ferez votre première communion comme celle à laquelle
vous pourrez le faire avec plus de discernement et de connaissance de
cause ».
Conclusione
Siamo costretti a questo punto a
tralasciare le altre pagine del documento, che continuano in questo tono così profondamente umano e cristiano: esso rivela il profondo influsso che il Risveglio aveva esercitato
sugli spiriti e sui cuori dell’epoca, ed
è tanto più interessante in quanto ii
suo autore era multimilionario....
Come abbiamo detto, uno dei due
figli di Michele Pellegrin morì soldato; l’altro non ebbe discendenti; ma
se non esiste di lui discendenza diretta, questo suo testamento spirituale, che abbiamo in parte pubblicato,
vale dà solo a tramandarne la nobile
memoria.
Augusto Armand Hugon
Nel mondo ecumenico si va diffondendo, anche nei rapporti col cattolicesimo,
un’atmosfera di incontro cortese, non
di rado cordiale, fraterno. Tuttavia permane necessario che
da entrambe le parti
sia affrontato in tutta
chiarezza il problemi
della libertà religU}sa, che spesso è un
crudo problema d'in¡olleranza. In particolare il Consiglio
ecumenico delle Chiese, nei suoi rapporti
con il Vaticano, deve
tener presente questo
fatto fondamen tale :
finche un non-cattolico è, in qualunque
modo perseguitato o
osteggiato dalla Chiesa romana, un ombre
equivoca si insinua
dietro la più amichevole affermazione e la
più cordiale stretta di
mano. E’ quest’esi
genza che ha spinto
E. Chastand a pubblicare il volumetto che
presentiamo <; raccomandiamo (*). In modo conciso quanto documentato, senza astio
ma senza veli pietosi viene tracciata la sto'ia dolorosa della piccola minoranza protestante colombiana. / nostri lettori sono
stati spesso informati della situazione di
quei fratelli, di scene di distruzione di
chiese evangeliche, come quella documentata dalla nostra foto. E’ però interessante
trovare riuniti questi dati, inseriti nel quadro dello sviluppo della storia civile della
Repubblica federale colombiana. Pare, è
vero, che da parte governativa ci sin stato
negli ultimi mesi un ammorbidimento, e
anche il papa Giovanni XXIIl ha indiretta
mente condannato i’intolleranza cattolica.
Ma attendiamo una presa di posizione aperta e definitiva. Prima o durante il Concilio, è — come afferma VA. — un interdetto
che dev’essere tolto.
(*i E. Chastand - Drame d’une minorité
religieuse. Le martyre de l’Eglise pro
testante en Colombie, 1961, pp. 37,
L. 400; alla Claudiana.
I LETTORI Cl SCRIVONO
Al capezzale di un morenfe?
INon credevo die dovesse morire.
Da lungo tempo ho seguito con ansietà
gli sviluppi del male die lo tormenta e mi
son sempre illuso die pote.ssero ad un rer11 punto arginarsi.
Si parlava sopratutto delle difficoltà finanziarie, perchè il Collegio di Torre — è
di lui die parliamo — da solo costa in
un anno circa la decima parte di quel die
costa tutta la Chiesa Valdese (10 o 12 milioni grosso modo). Ma io sapevo che le
difficoltà ecnomidie non possono mai uccidere un’opera di una Chiesa ed infatti, pro'prio quest’anno, eran giunte consistenti
promesse di aiuto che avrebbero cancella■4-^. Sran parte delle ansietà-a suo-rigpardb.Ma il denaro non basta, l’organism-o malato non reagisce più, anche la penicillina
di Mammona ha i suoi limiti
Si affermava pure e si afferma ancora
che il nostro Liceo classico non risponde
più alle esigenze delle Valli che voglion
produrre sopratutto dei tecnici preparati
per le odierne necessità della vita. Non è
meglio trasformarlo in una scuola per geometri o ragionieri o meglio, per radiotei
n:ci? Forse, ma queste scuole sono innumerevoli in Italia mentre che di Licei classici e Valdesi, qualificati per la formazione
dei futuri pastori ce n’è uno solo.
E non richiedeva poi un gran numero di
alunni per poter vivere il nostro istituto,
quattro o cinque elementi destinati al pastorato, ogni anno, in terza liceo, ne avrebbero garantito in modo sicuro l’esistenza,
ma non arriviamo a tanto ed è come se gli
mancasse Fossigeno. Abbiamo sperato anno
dopo anno, come per Sodoma e Gomorra,
dieci giovani volonterosi sarebbero bastati ;
ma non si sono trovati.
Ho avuto l’impressione della catastrofe
inevitabile lunedi scorso nella seduta inaugurale del nuovo anno scolastico.
Anzitutto, guardando verso l’emiciclo
dove il corpo insegnanti appariva costituito in grande maggioranza da gentili signore e signorine, preziose in sommo grado,
ma non capaci di nascondere la defezione
di quegli uomini che fin qui avevano sostenuto la funzione della spina dorsale nella vita del Collegio. Dove sono andati quei
giovani, intelligenti e colti che abbiam
pur visto nelle nostre aule e che credevamo dovessero oggi ripetere le tradizioni
dei Niccolini, dei Giov. .Jalla, dei Davide
.lahier, dei Lo Bue e di tanti altri?
Sono partiti, hanno vinto dei concorsi e
ottenuto delle cattedre in istituti più interessanti da punti di vista umani e se ne
sono andati confortati dalle felicitazioni
deU’ambiente e della Chiesa punto turbati
da queste partenze, mentre le Amministra/ioni se ne ripartivano a eaecia di supplenti e si aeeonlentavano di trovarli anche nelrambiente non valdese sia pure in vista
dei settori più delicati deirinsegnamento.
In altri ambienti questo servirsi di un
istituto sacro al servizio del Signore come
di una pedana di lancio si chiamerebbe almeno defezione, e nel campo militare la
diserzione è un reato grave punibile anche
--in tempo di guerra — piuttosto severamente. Ma da noi, sia per gli attori, che
per gli spettatori, il mondo della gavetta
e del fucile sono più impegnativi di quelli
della Chiesa con le sue istituzioni!
Ciò malgrado, anche di fronte alla defezione di tanti cari professori io avrei speralo ancora nella sopravvivenza del nostro
caro Collegio e avrei trasferito tutta la mia
fiducia al plotone di donne che lo difende,
ma il colpo di grazia mi è venuto da un’altra parte.
Nella prolusione vivace e interessante
letta dal preside Prof. G. Costabel, che si
è studiato di penetrare nel profondo della
coscienza degli studenti, egli ha messo in
rilievo ad un certo punto una aspirazione
i lì8 gli è parsa comune a tutti gli elementi
considerati e di cui la responsabilità, più
che a loro si deve probabilmente far risalire airambiente nel quale vivono e ai discorsi che odono tulli i giorni in seno allo
loro famiglie: L’aspirazione del guadagno
e ad una futura buona posizione economica.
Son tanto cari e simpatici tutti questi giovanetti che alTollano più ohe in passalo le
aule del nostro istituto ma di loro ben pocbi seguiranno l’antica vocazione dei l>arl)ì
per servire la quale il Collegio stesso tu
fondato nel secolo scorso.
Non riia forse dello, con precisione, <|iiel
loro professore che tanto li cura e li ama:
(( Han lutti in cuore l’aspirazione del gua*
dagno! ».
* * ^5 - •
Son tornato in questi giorni, con alcuni
stranieri, alla vecchia abbazia di Slaiìarda
presso Pinerolo ed ho riascoltalo le monotone illustrazioni del cicerone: Sorta nel
12'’ secolo per opera dei monaci cistercensi,
ricerca il bello nella asimmetria delle singole parli. 1 frati dopo il bagno di iniziazione non posavano più il loro saio bianco
ìit giorno nè notte; eran dediti alla preghiera e al lavoro, dal mese di ottobre a
quello di marzo consumavano un solo pavSlo al giorno. Vivevano in mezzo a molteplici privazioni e morivano spesso assai
giovani, sotto i trent’anni. Quel che contava nel convento era la vita dell’anima,
nen quella del corpo.
Proprio in quegli anni viveva ancìie il
nostro Pietro Valdo che distribuiva i suoi
beni ai poveri e poco più tardi viveva San
Francesco.
E senza andare cosi lontano, ricordo ancora io il tempo in cui dei giovani con
occhi accesi parlavano della bellezza di dar
la propria vita per il servizio del Signore.
Kieordo tante sedute della Pradeltorno, rict.rdo dei cari amici dai quali ho udito
parole di esaltato entusiasmo per il servizio di Cristo, come oggi non ne giungono
più al mìo orecchio. Ne lio consultali tanti, di questi giovanetti; rispondono: « Non
so! Per ora non mi sembra di sentire una
vocazione speciale ». E nella prolusione ritrovo la conferma: «Tutti quanti milrono
Faspirazione al guiulaiipo ».
E questa, mi s" ' è la sentenza di
morte del Collegio :b i lontani discepoli di
Pietro Valdo.
Requiescat in paco!
Ringraziamo Dio per i servizi che esso
In? reso durante un secolo al nostro popolo
e perchè ¡ nostri figli hanno potuto ancora
servirsene, ma rassegnamoci su quel che
prima o poi verrà e diamo assicurazione
alla Tavola Valdese che non ci sentirà protestare se sarà costretta a prendere quei
provvedimenti dolorosi ohe ormai appaiono
inevilahili.
Requiescat in pace. A meno che... sopravvenga un miracolo, che dovrebbe esser
proprio un grande miracolo!
Enrico Geymet
Ls famiglie Jalla e Sagnder profondamente commosse per la dimostrazione di conforto e di affetto' ricevute,
per la dipartenza del loro caro marito, papà e fratello
Enrico Amato Jalla
esprimerle la loro sincera gratitudine
a chi, con fiori, scritti o di presenza
ha partecipato al loro grande dolore.
In modo particolare ringraziano il
Dott. Gardiol, i pastori Jahier, Toum
e Conte, le rappresentanze della sezione A.N.A, dei Donatori di Sangue,
dei musicanti.
Luserna S. Giovanni, 3 ottobre 1961.
3
13 ottobre 1961 — N. 40
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
pag. 3
richiamo daWAmerica^
LOniUlE Di 6IN0CCHI0
PERU PACE
Nel giorno della Indipendenza
Americana, anno 1952, Conrad N.
Ililton, reputando che il suo paese,
per varie ragioni, si trovasse in grave pericolo, pubblicava una preghiera dal titolo ’’America on its knees”
(America in ginocchio).
Cinque anni dopo, per il Natale
del 1957, la situazione essendogli apparsa più grave ancora, volle pubblicarla una seconda volta. Oggi, in
questo torbido autunno 1961, denso
di nebbie paurose. Conrad N. Hilton pubblica la sua invocazione per
la terza volta, ricordando che il 4 luglio 1952, ventiquattro ore dopo che
la sua preghiera aveva raggiunto il
pubblico, gli erano già pervenute 27
mila lettere.
27.000 lettere in un solo giorno,
inviate da tutti gli stati dell’Vnioiw
Americana, da tutte le classi sociali
del paese, per affermare che in Dio
soltanto la vittoria duale per la pace
sarebbe stata possibile.
C’è qualcosa di grande ed insieme
di profondamente umile in queste parole di fede che vogliono ricordare
ari una potente nazione quale debolezza potrebbe diventare la sua se
continuasse ad allontanarsi dalle vie
dello spirito. In un mondo sempre
più materialista l’appello ad un popolo perchè affronti in ginocchio
l'ora delle sue più gravi decisioni, è
un richiamo che non può lasciare
iìulifferenti e che tutti potremmo fare nostro.
Padre nostro che sei nei cieli
Ti preghiamo perchè Tu ci salvi da noi stessi.
[1 mondo che Tu creasti perchè ci vivessimo in pace, noi ne abbiamo fatto
un campo armato.
Viviamo nel timore di guerre future; noi temiamo « lo spavento notturno
e la saetta che vola di giorno e la peste che va attorno nelle tenebre
e lo sterminio che infierisce in pieno mezzodì ».
Ci siamo allontanati da Te per seguire il nostro egoistico cammino. Abbiamo
infranto i tuoi comandamenti e rinnegato la Tua verità. Abbiamo
abbandonato i tuoi altari per servire i falsi dei del potere, del denaro
e del piacere.
Perdonaci ed aiutaci.
Adesso le tenebre si addensano intorno a noi ; siamo confusi in ogni nostra
decisione; perdendo la fede in Te, perdiamo la tede in noi stessi.
Ispiraci la saggezza, a noi tutti, qualunque sia il colore, la razza e il credo,
affinchè adoperiamo la nostra ricchezza, la nostra forza per aiutare il
fratello invece di distruggerlo.
Aiuta<‘i ad adempiere la Tua volontà come è fatta nei cieli ed essere degni
della Tua promessa di pace in terra.
Colmaci di fede nuova, di nuove forze e di nuovo coraggio, perchè possiamo vincere la battaglia per la Pace.
Affrettati a salvarci,
o Dio,
prima che giungano le tenebre.
(Prcfi/iicro ¡mbhìicnut nel TIME de! 29 Sellemhre scorsoi.
L. Pennington de .Jongh
Quest! nostri ragexxi
Chiacchierata semiseria del Prof. Gino Costabel per la
inaugurazione dell’anno scolastico al Collegio Valdese
L’oratore, dopo aver iniziato il suo dire
in merito al contenuto ed ai limiti della
sua prolusione, si chiede:
« ...Ma a che cosa pensano questi ragazzi? ascoltano quello che diciamo? Pensano
a qualche cosa? Questo interrogativo mi
si è tatto, recentemente, più angoscioso
quando m’è toccato in sorte di decifrare
alcune iscrizioni che adornavano ì vecchi
banchi della mia gioventù. Ho trovato un
« decalogo ad uso degli studenti ».
1. Non ti coricare sul banco, anche se la
proufe. lo la.
2. Non stare con 2 delle 4 gambe della
sedia per aria.
3. Sia con le mani dietro la schiena quando sei interrogato.
4. Non mettere neppure Palluce sinistro
sulla cattedra quando sei interrogato.
5. Non ti appoggiare al muro, neppure
un istante, quando sei interrogalo.
6. Non ballare su le stesso quando sei
interrogalo.
7. Impara ad essere consideralo un bugiardo, anche se dici la verità.
8. Preparali ad ascoltare le freddure Comissis).
9. Non dir male dei tuoi professori, anche se la tua proufe. lo fa.
10. Se sei una ragazza, non metterti la lacca o il rossetto.
E’ un decalogo che nii ha, permeltetemi
la parola grossa, sconvolto. Perchè, insomma, c’è stato uno studente, un giovane, il
quale, a 16 anni, ha già potuto fare questa amara esperienza che è condensata nel
suo setiimo comandamento: n Impara ad
essere considerato un bugiardo, anche se
dici la verità DI anche il nono, del resto,
non è ispirato ad un grande ottimismo, se
ci pensate bene. D’altra parte, indubbiamente, lutto questo decalogo, costituisce
un giudizio mollo chiaro su tutto un sistema di educazione, che è, probabiliuenle, in buona parie, il sistema di educazione di molli insegnanti. Citi di noi. insegnanti, non considera suo diritto e dovere
di esigere un certo (‘oiitegno... scolastico?...
* Hi ♦
...Eppure, ora, in presenza di questo
decalogo, ritorno al mio dubbio iniziale:
non c’è, per caso, un sipario di rispettabilità nella nostra vita scolastica che divide
il signor professore dallo studente? Ho
conosciuto degli insegnanti che insegnano a
scrivere: signor macsiro, signor professore, con la maiuscola iniziale! La scuola
con la iniziale maiuscola: cioè un tempio;
il tempio della sciejnai; dove il maestro il proi'^ssorc stanno, giudici che tulio
Il corriere
delle
Diaconesse
Nel mese rii settembre ha avuto
luogo Vannuale festa della Casa delle Diaconesse di Saint-Loup.
E’ una usanza veramente antica,
questa delle feste di Saint Loup. Il
fondatore della Casa, il Past. Henri
Germond ne parla già nel 1872 come
di una manifestazione ormai affermatasi da anni e ricca di nuove ispirazioni per ITstituzione stessa.
E’ una festa a cui partecipa una
folla di persone, una festa gaia e serena al rentro della quale ritorna il
messaggio evangelico della esigenza
del servizio fraterno di cui l’Istituzione delle Diaconesse è uno degli
esempi più caratteristici. Questo
messaggio è dato dalla predicazione della Parola rii Dio e dalla testimonianza semplice e viva di alcune
diaconesse.
Quest’anno la festa annuale della
Casa di Saint Loup ha avuto un tono speciale in quanto è coincisa con
l’insediamento del nuovo Direttore
•iella Casa: il Pastore Albert Curchod. Egli è figlio del Dott. Henri
Curchod per molti anni Primario
degli Ospedali di Saint Loup; l’Istituzione delle Diaconesse era perciò
l'er lui un mondo già conosciuto.
Tuttavia il Past. Curchod ha lasciato il suo posto a Vevey a giugno
e per diverse settimane si è dedica
to allo studio ed alla visita di diver
Se Case di Diaconesse per aggiornar
S- su tutti i problemi della diaconia
In questa giornata di festa e di
gioia non è mancato il ricordo del
l’opera notevole svolta dal prece
dente Direttore, il Past. Cb. L. Ga
gnebiii che aveva saputo dare all o
pera delle Diaconesse un nuovo im
pulso. F. S.
* In seguito ad una manifestazione di
protesta contro rinterdi-zione di una processione e dei violenili disordini che ne
seguirono, il governo rubano ha espulso
•1 vescovo Eduardo Boza Masdival e altri
135 sacerdoti cattolici, cioè circa la metà
del filerò ciittolico ohe ancora risiedeva a
Cuba.
Nei - Bost-Fo tempo di rapide trasformazioni
Da terre dì missione
a Chiese missionarie
KOTTAYAM. — Il Consiglio cristiano
deH’Ashi or. ha pubblicato l’elenco dei missionari delle Chiese che lo costituiscono
« per mostrare che le Chiese d’Asia cominciano ad assumere la loro respon.sahililà
missionaria ». Molti altri missionari sono
all’opera sotto gli auspici di altri organi
cristiani asiatici, sicché l’elenco pubblica
to non può dare un’idea completa di quanto fanno le Chiese asiatiche per portare
l’Evangelo « fino alle estremità della terra ».
Sono le Chiese deU’India del Sud che
'lanno il maggior numero di missionari:
ventotto famiglie, di cui dodici della Chiesa Mar Toma. Essi lavorano in Africa e
in Asia, in particolare in Malesia, nel Ghana, in Thailandia, nel Nepal, a Ceylon, in
Indonesia, nel Tanganyka, a Borneo e nel
Kenya, come pure nella missione interiore del loro paese.
Le Chiese delle Filippine hanno ventotlo missionari; dicioUo della Chiesa unita
del Cristo, otto della Chiesa melodista e
due della Chiesa indipendente filippina.
Sono al lavoro in Thailandia, Indonesia,
Iran, Etiopia, Malesia, a Borneo e Okinawa, nelle isole Hawai, in Turchia, Italia.,
Grecia e negli S. U- La Chiesa indipendente filippina mantiene inoltre trenta sacerdoti che lavorano fra i Filippini musulmani di Mindanao, che sono circa 1 milione.
La diocesi di Malesia-Hong Kong della
Chiesa anglicana cinese ha dieci missionari
a Borneo, Singapore, Manila, Formosa,
Nuova Zelanda, Londra e negli S. U. La
Chiesa di Cristo in Cina {Hong Kong) conta quattro missionari nel Canada e uno
negli S. U. La Chiesa metodista, pure di
Hong Kong, mantiene cinque missionari a
Sarawak.
La Chiesa unita del Giappone ha missionari in India, Thailandia, Bolivia, Canada,
specie fra i giapponesi emigrati. Tre famiglie missionarie lavorano nella Thailandia seti, e a Formosa, sotto gli auspici della Chiesa presbiteriana di Corea, che mantiene pure tre insegnanti nel Pakistan occidentale.
La Convenzione battista birmana ha set
lo missionari in Thailandia; Ceylon ne ha
uno nel Kenya e uno nella Nigeria. Il Con
siglio cristiano del Pakistan occ. manda
équipes d’evangelizzazione nel Kashmir
per un periodo da due mesi a un anno, e
ia Chiesa anglicana di Sarawak ha tre mis
bionari nel nord di Borneo. Invece le Ghie
se d’Indonesia non hanno attualmente alcun missionario all’estero, ma hanno un
importante programma di missione interna.
Colpisce, in questi dati trasmessi dal
S.OE.P.I., il cammino percorso da queste
giovani chiese in pochi decenni e talvolta
in pochi anni: da oggetto della missione
evangelizzatrice delle Chiese storiche, non
solo sono oggi in gran numero autonome,
ma mostrano di avvertire « loro volta l’esigenza dì essere missionarie — o perire.
Ed è anche cosa che deve dare utilmente
da meditare, il vedere che tutto il mondo
è, oggi, terra di missione.
BRAZZAVILLE. — Tn seguito aH’azione
dei (( caschi azzurri » svedesi nel Katanga,
F. Youlou, presidente della repubblica del
Congo (ex-francese) aveva considerato la
possibilità di espellere dal Congo i missionari svedesi; ma, dopo un incontro con i
responsabili africani della Chiesa evangelica autonoma, vi ha rinunciato. Uno di
questi responsabili gli ha dichiarato: « E’
Lei stessa al corrente che la Chiesa evangelica, sorta dall’opera di questi missionari, è oggi autonoma. I missionari svedesi
sono nel Congo in qualità di consiglieri
tecnici. In conseguenza, se ha qualcosa da
rimproverare loro, signor F^esidente, si ri
volga a me... Cacciare i miei tecnici significa ostacolare il compito che mi è stato
affidato poco tempo fa... Significa, d’altra
parte, soffocare il protestantesimo nel Congo... ».
* Da] 20 al 25 ívetlenibre si è tenuto a
Haarlem (Olanda) il 18^* congresso internazionale dei vecfiliio-rattolici, che rappresenta circa 150.000 membri.
sanno. Con tutte queste maiuscole, si crea
un’atmosfera di « rispettabilità » nella
quale è molto difficile di riuscire a leggere nel cuore e nella mente di questi ragazzi.
...E così per recare un contributo, sia pur
mìnimo, alla rimozione di questo sipario
di rispettabilità si'olaslica, ho assegnato, lo
scorso anno, in II Media, un componimento in classe: « Se diventassi invisibile,
so ben io cosa farei ».
Quello stesso tema, come forse ricordale, del quale si è occupata la stampa italiana, perche esso era stalo svolto dagli
tudenti dell’L^nione Sovietica. ! giornali?'i nostrani, come forse ricordale, riferirono brani di questi componimenti, per
mettere in rilievo la formazione intellettuale politica della gioventù russa.
Ì! ♦ *
Quando ho dettato c< invisibile », mi pa
reva di adoperare una parola di uso coinu
ne, una parola « facile ». Le mie alunne
cattoliche o valdesi, sono tutte « pie don
ne», se non proprio «donne pie»; i ra
gazzi, cattolici o valdesi, sono anch’essi
profondamente versati nei misteri dell’in
segnamcnlo catechetico. Mi pareva quind
logico presumere che questo aggettivo sa
rebbe stato interpretato nel suo significato
più ovvio...
Sennonché, indubbiamente, tra i 12 ed i
1-1 anni, i nostri ragazzi non riescono più
IO ancora) a realizzare « l’invisibilità »;
I’m invisibile » è per la maggior parte di
essi « rinfinitamente piccolo, ciò che non
sì vede ad occhio nudo per la sua estrema
piccolezza ». Anche la solila eccezione,
che conferma la regola, non sì sottrae a
questa legge del concreto, e pertanto A., il
quale identifica invisibile con spirituale e
ideale, scrive, con qualche sforzo anche
stilìstico e reminiscenza pascolìana: « Essendo invisibile vorrei poter impedire tutte queste phcole e grandi guerre che fanno della nostra grande civiltà qualcosa di
solamente esiguo... Vorrei essere un aiutante del grande Dio, poterlo aiutare nella
sua opera di redenzione su questa terra.
Certo che se mi considero un ragazzetto
di 14 anni questi pensieri quasi filosofici
son troppo grandi per me, infimo abilanlo
di un atomo opaco del male: ma è appunto per questo che penso queste cose, perchè di questo atomo oscuralo dal male vsi
potrebbe fare un atomo rilucente di felicità, dove gli odi, i lirulli vizi son tulli
chiusi in una scatola ‘errala da iin lohiislo
liK’idielto ».
* * *
...C’è tulio un gruppo, il più numeroso,
15 su 37, il quale sì servirebbe di questa
« invisibìlità » a scopo di istruzione, intesa in senso mollo lato. Vorrebbero tulli
viaggiare, vedere città, paesi, mondi nuovi: il mondo subacqueo, in modo particolare desta l’interesse di questi ragazzi. Un
aspetto interessante di questa sete di conoscenza è il suo istretto rapporto col problema sociale, che, da nessuno trattato ex
professo, è, per altro, presente nel subcosciente (e forse non soltanto nel subcosciente) dei ragazzi. Lo dicono espressamente: « Viaggiare senza rimetterci un
soldo », « gratis ». E se l’espressione « problema sociale » vi sembrasse troppo solenne, diciamo più senipliceinente: il problema economico, in qualche modo ed in
qualche misura è presente: è il problema
di fondo del rinnovamento della Scuola
italiana, nella quale il soddisfacimento
della sete dì conoscere dei nostri ragazzi
è troppo spesso ancora condizionalo dalle
condizioni economiche della famiglia.
^ ^ 4:
Poiché ho accennato al problema sociale
ed ai suoi riflessi, mi sia ora concesso un
accenno alla « politica ». La politica, intesa co'ine il « modo con cui si governa lo
Stato e si regolano le relazioni di questo
con gli altri » è generalmente {o sembra'
fuori dal mondo degli interessi di questi
ragazzi. V. lo dichiara candidamente:
« I ragazzi russi che lianno svolto questo
tema hanno quasi tutti trattalo di politica;
ma io, siccome non sono mollo al corrente
della politica italiana mi accontenterò dì
scrìvere altro... » (questo altro è la possibilità di assistere, non veduta, alla seduta
degli scrutini).
Se per altro per politica intendiamo « il
complesso dei fini prefissi alla vita pubblica d’un popolo e dei mezzi usati a raggiungerli », allora dobbiamo riconoscere
che, in qualche modo ed in qualche misura, i nostri ragazzi sentono i problemi
Quaderni di studio
pubblicati dalla F.U.V.
La FUV continua quest’anno la produzione dì quaderni di studio messi a
disposizione delle Unioni Giovanili e
di chiunque sia interessato a queste
pubblicazioni.
Dopo i tre fascicoli pubblicati Tanno scorso, abbiamo in programma per
quest’anno quattro nuovi quaderni,
uno della serie biblica N. T. sulle parabole, uno della serie biblica A. T.
su Geremia, uno della serie di storia
dei Cristianesimo sulle denominazioni e uno della serie di attualità sulla
situazione politica italiana.
Due di questi quaderni sono usciti
alla fine di settembre. Sono quindi a
disposizione di chiunque li richieda:
1961-62 :
S. Rostagno - GEREMIA, studi biblici.
G. Rochat - LA LOTTA POLITICA
IN ITALIA.
1960-Bl :
G. Rochat: LA QUESTIONE MERIDIONALE.
G. Bouchard - SETTE E MOVIMENTI
EVANGELICI DEL NOSTRO
TEMPO.
G Tourn - PROBLEMI DELLA COMUNITÀ’ PRIMITIVA, studi biblici su 1 e 2 Cor.
Il prezzo dei quaderni è di L. 200
per copia. I quaderni vanno richiesti a
FRANCO GIAMPICCOLl
Segr. gen. della FUV
Agape - PRALI (Torino)
del nostro tempo: l’odio razziale, la guerra, la solidarietà umana. C. è convinto
che « i negri sono intelligenti come noi »
e si serve del suo dono per por fine a questo odio ; scrive per esempio : « Mi dirigo
ora verso TAmerica. Voglio fare finita la
guerra fra bianchi e neri, quella che ogni
sera si scatena nei vicoli ; io cerco d intervenire e trasformato in fulmine cado in
mezzo a loro ; i negri diventano quasi
bianchi dal terrore; i bianclii scappano
terrorizzati; per stassera niente guerriglia... ».
R. invece si recherebbe dal « Presidente
degli S. Uniti, nella camera da letto del
oresidente. Lo chiamo e immediatamente
si sveglia; gli spiego il mio potere e gli
propongo se mi prenderebbe come agente
segreto contro i Russi. Lui accetta. In
quanto al pagamento mi offre 1000 dollari
mensili... (segue il colpo)... Prelevo un
campione di propulsore e ritorno tra gli
scienziati americani che mandano un grido
di gioia: era il carburante ohe cercavano ».
P. ha una meta più ambiziosa; si servi
ARRIVI IN LIBRERIA
A. B'(ei-ER - L’humanisme social de Calvin.
Labor et Fides, Genève 1%1, L. 640.
D. Bonhoeffer - Tentation. Labor et Fides, Genève 1961, L. 575.
M. Li^ther - Oeuvres. Tome IX (Sermonsj.
Labor et Fides, Genève 1961, L. 3.500.
L Simon - Une éthique de la sagesse ■
Commentaire de TEpitre de Jacques.
Labor et Fides, Genève 1961, L. 1.800.
P. Tot RNiER - Les saisons de la vie. Labor
et Fides, Genève 1961. L. 500.
A. CAPirtN; - Battezzati non credenti. Parenti, Milano 1961, L. 800.
P Mt stNi - Katanga. pelli di fuoco. Parma-Ronia, 1961, L. 2.000.
Il processone, a cura di D. Zi'CCARO. Gramsci e i dirigenti eomiinisti davanti al
tribunale speciale. Editori Riuniti, Roma 1961, L. 1.000.
Potete ricliiedere questi libri alla Claudiana: per le Valli a Torre Pellice, c.e.p.
2/17557; per le altre regioni a Torino, via
F'. Tommaso 1 d, c.e.p. 2/21641.
rebbe del suo dono per diventare il capo
di eserciti potenti, « sopraffare — così scrive — l’intero mondo e porlo sotto un’unica bandiera ed anche sotto un’unica religione che non sia uguale nè a quelle esistenti e tanto meno a quelle passate ».
♦ * ♦
Naturalmente questi ragazzi pensano anclie ad altre cose: per esempio alcuni di
essi hanno una particolare simpatia per i
dolciumi e S. scrive a questo proposito:
« Andrei a mangiare le caramelle al liquore, perchè ora la mamma non vuole
che le mangi, dicendo die il liquore fa
perdere la memoria e dopo non mi ricordo
più delle lezioni studiate ».
Ho Pimpressione che questi ragazzi comincino presto a sottoporre al vaglio della critica anche i sistemi pedagogici dei
loro genitori!
Non tutti sono seri, pii, critici; c’è pe-rò
in tutti, così almeno mi pare, nel modo di
servirsi di questo dono, la rivelazione di
un subcosciente che soltanto Tedueazione
o la convenzione o la minaccia raffrenano.
T. scrive (ed altri con lei); «Durante i
compiti di matematica cercherei di avvicinarmi a coloro a cui piace questa materia per copiare i problemi...! »
La soddisfazione di fare dei dispetti e
non esser scoperto è un’aspirazione di
qualcuno di questi ragazzi.
A! * #
Poiché anche una semplice chiacchierata
deve avere la sua conclusione, mi sia con
cesso di cercarla in questo caleidoscopio
Un fatto mi pare innegabile: questi no
atri ragazzi, così distratti, cosi scarsamente
impegnati, non sono indifferenti, ma lian
no già un loro mondo, nel quale vivono,
'•he costituisce forse già per essi un rifugio fuori dal mondo dei grandi nel quale
essi sono costretti a vivere e dal quale desiderano evadere. Penso, per esempio, a
quanto scrive in questo suo componimento
il Iredirenne C.: « ...Voglio andare da Picasso, quel milionario che disegna cose
pazze; fa tre linee orizzontali e un cerchio e l’intitola ’’madre piangente con
bimbo morente”. Incomincio col mio piano: vado nella sua stanza e lo sveglio...
aperta la porla vado fra i quadri e eomin(io a vendicarmi: ho pietà dei pittori d’ailora: ecco il 1" quadro: si alza e gli va
incontro; poi presolo gli fa fare un girello c poi lo lascia nel tinello; qui due
altri quadri, comandati da me, incominciano a danzargli intorno e a parlargli:
«Picasso sei un uomo inorlo: sono Leonardo che li parlo ».
4: ^ iS
Convincere questi ragazzi, non con le
parole, ma con l’azione pratica che questo
loro mondo è degno di rispetto in quanto
è il LORO mondo; e che in quanto è reromenle loro, può diventare la sorgente di
ispirazione per la loro vita, è, mi sembra,
lo scopo di un insegnamento che sia educazione; formazione di personalità.
Oggi, dopo 37 anni di insegnamento, il
prof. Teofilo Pons lascia il suo posto di
lavoro al Collegio. Se il nostro Collegio
gode oggi del rispetto e della sliima delle
Autorità scolastiche e della popolazione
valligiana, ciò è dovuto proprio a quel rispetto ed a quella stima che il prof. Teofilo Pons nel suo insegnamento ha sempre
sentito per questi nostri ragazzi: discoli o
pigri, mai pìccoli delinquenti: mai dei
nemici da terrorizzare con la cultura del
superuomo, o la tecnica del carceriere.
4
pag.,4
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
N. 40 — 13 ottobre 1961
LUSEmiA s. GIOVANNI
— Nel volger di poche settimane la nostra comunità è stata visitata da numerosi
gravi lutti con la dipartenza spesso improvvisa di fratelli e sorelle dei quali ricordiamo commossi i cari nomi:
Il 22 agosto il Signore richiamava a sè
Paolina Bonin in Zoppi, in età di 68 anni :
il 25 agosto al Rifugio era richiamata Giuseppina Rostngno, in età di 84 anni; il 1»
settembre decedeva improvvisamente nei
pressi di Torino Agostino Julia, in età di
68 anni; il 2 settembre in seguito a tragico
incidente sulla stradale provinciale, si dipartiva dai suoi cari Carlo Alessandro Cam
passo, in età di 63 anni ; il 3 settembre si
separava improvvisamente dalla sua famiglia ai Nazzarotti Amedeo Bibet, in età di
67 anni ; lo stesso giorno decedeva la nostra sorella Clarina Reimondo ved. Martina
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
AN6B06NA ICapolaogo)
Domenica 1ó ottobre
alle ore 15 nella Sala Albarin
celebrazione della tradizionale
festa del Raccelle
e delia Riconoscenza
con esposizione e vendita dei
prodotti del lavoro agricolo, artigiano, casalingo c vario offerto da membri e amici della
comunità.
Si ricevono con gratitudine doni
anche per il Buffet che riunirà
in fraterno trattenimento gli
amici che attendiamo numerosi
da vicino e da lontano.
di Lusernetta, in età di 55 anni; il 14 e il
16 settembre nel nostro cimitero venivano
inumate le salme di Valeria Goss in Martin
deceduta in Ospedale a Milano in età di
47 anni e Paolo Arlus Martinelli, deceduto
a Crema; il 18 e il 24 settembre al Rifugio
Re Carlo Alberto il Signore ricbiamava dopo lunga infermità le nostre sorelle Mad
dulena fìertinat da Bobbio, in età di 86 anni e Adele Peyran da Maniglia, in età di
77 anni; il 2 ottobre, dopo una giornata
di intenso lavoro, ritornava improvvisamente al suo Signore il nostro fratello Enrico
Amato Jalla, in età di 65 anni, e il 4 ottobre il Signore richiamava a sè dopo dolorosa infermità, in età di 63 anni, la nostra
sorella Ester Danna in Revel della Lunardera.
Alle famiglie provate da queste dolorose
separazioni ridiciamo la nostra viva solidarietà nel duolo e nella speranza,
— Nuovi focolari. Rinnoviamo i nostri
auguri di felice carriera cristiana agli sposi Adolfo Bourne e Olga Rivoir, Remo Richard e Maria Maddalena Rivoira, che hanno unito le loro vita davanti al Signore il
21 agosto e il 9 settembre.
- Battesimi. Abbiamo avuto la gioia di
celebrare ultimamente nel nostro tempio il
battesimo cri.stiano di Francesca Tiziana
Bonin, Bruno Fraschia di Renato, Daniele Boulard di Enrico, Tiziano Ersilia Turletti di Cesare, Giovanni Luigi Odin di
Ernesto. Il Signore circondi della sua grazia preveniente questi teneri agnelli della
sua greggia e guidi nel grande difficile compito coloro ai quali li ha affidati.
Riassumiamo, in ordine cronologico, le
poche cose avvenute nella nostra Comunità in questi ultimi mesi.
Il 26 Agosto, nel pomeriggio, ha avuto
luogo il battesimo del piccolo Marcello
Bertin del Passel. Il battesimo ha avuto
luogo eccezionalmente in casa per venire
incontro ad una particolare, contingente
esigenza familiare. Marcello è già molto
noto tra noi per le sue capacità artisticlie
rivelate alle feste di Natale e del XVII
Febbraio che gli hanno fruttato applausi
e simpatia. Il Signore lo benedica e lo arricchisca dei suoi doni.
Domenica, 27 Agosto, grande riunione
sotto i castagni di Bodarsac in comune con
un gruppo di Sangiovannini. Il luogo e la
giornata molto belli hanno favorito la buona riuscita dell’incontro. Una sessantina di
persone in tutto. I Pastori Cipriano Tourn
e Alberto Taccia hanno parlato sul giorno
del riposo e sulla santificazione della Domenica. In seguito abbiamo avuto il vivo
piacere di udire la Sig.na Monique Durrleraan, figlia del Pastore Durrleman fondatore dell’opera « La cause >5, di origine angrognina (da parte della nonna). Ella ci
ha parlato dell’opera della « Cause » nata
come mezzo di risveglio nella Chiesa di
Francia e sviluppatasi in molti rami: attività editoriale, assistenziale a favore dei
ciechi e dei bambini abbandonati, evangelistiche, di insegnamento con la fondazione della scuola Bernard Pallissy, frequentata tra l’altro dal nostro Renato Bertin
del Passel. Ringraziamo ancora la Sig.na
Monique per il suo interessante esposto e
le assicuriamo la nostra solidarietà spirituale con un’opera così bella e viva al servizio del Signore.
L’8 Settembre abbiamo avuto la gioia di
incontrare nel Tempio il gruppo dei trombettieri del Baden per il concerto di musica religiosa. La numerosa partecipazione
c la viva soddisfazione espressa da tutti ha
confermato il nostro pieno apprezzamento
per questa manifestazione che ci auguriamo possa essere seguita da altre consimili.
Sabato, 9 Settembre, due incaricati della radio-televisione tedesca, sono saliti con
tutto il loro armamentario fino alla Ghieisa
d’ia Tana per alcune riprese televisive che
saranno inserite in un documentario sulla
storia e sulla vita di varie Chiese Cristiane, Un gruppo emozionato di ragazzi e
giovani angrognini ha fatto da docile comparsa eseguendo alcuni movimenti « di
mas.sa ». Anche le nostre melodiose e polifoniche voci sono state debitamente registrate e si udranno come sottofondo musicale. Peccato non poter essere in Germania la sera della trasmissione in cui appariranno i nostri volti sorridenti...
Tra i vari gruppi e visitatori che si sono
alternali nella nostra Valle, è stato particolarmente simpatico un gruppo di giovani coppie provenienti dalla Valle dell’Enrieux (Ardèche - Francial. Siamo stati ufficialmente invitati nei loro paesi il prossimo anno. In linea di principio l’invilo è
stato accettato: vedremo ora la possibilità
di attuazione.
Le Domeniche 3 e 24 settembre hanno
I trombettieri del Baden
nelle chiese e in piazza
I nostri fedeli amici del Baden sono
tornati tra noi una seconda volta nel corso
del medesimo anno. Nel maggio scorso
erano stali fino in Sicilia per partecipare
alla celebrazione del centenario della nostra chiesa di Palermo e a quello di Guardia Piemontese. Ora, dal 27 agosto al 10
settembre son tornali alle Valli Valdesi
per la loro consueta visita autunnale e ci
hanno recalo un apporlo ancor più ricco
che in passato.
Son state visitate successivamente le chiese di Pomarello, Bobbio Pellice, Rorà,
Perrero, San Secondo, Torre Pellice, San
Germano Cliieone, Torino, Vallecrosia,
Villar Pellice, Angrogna e Luserna San
Gioivanni.
In ogni località il cullo musicale di gloria a Dio è stato accompagnato dai messaggi di uno o più pastori e professori.
Abbiamo udito successivamente i pastori
Castiglione, Libonati, il prof. Gönnet di
Roma, il pastore Ayassot più volte ed altri ancora a San Germano, c a San Giovanni l’organista locale ha bellamente collaboralo con la fanfara degli ospiti. Le
chiese hanno sempre cspres.so la simpatia
fraterna con dei ricevimenti riethi, anche
mollo ricalili per i quali araora, a nome
degli ospiti, le ringraziamo.
L’attività nuova di quest’anno però, attività veramente di avanguardia, è .stata
un’altra: quella di portare in piazza il nome di Gesù.
A Villar Pellice, in occasione deH’iilti,
ma -serata domenicale in piazza sono stali
presentali dalle trombe i messaggi di alcuni Pastori.
A Forre Pellice un venerdì, a Pinerolo
un sabato e un lunedì nella lontana l'enasca, accompagnali da Pastori, studenti in
teologia e fratelli dell’Esercito della Salvezza, abbiamo attiralo l’attenzione di piccole folle che .spesso ci hanno salutalo con
degli applausi e alle quali abitiamo distribuito centinaia di opu-scoli.
Esperienza nuova, questa, per quasi tutti
coloro che vi partecipavano c che li ha
riempili di gioia e di entusiasmo, tro-mbetlieri germanici compresi. Abbiamo avuto
l’impressione di aver scoperto una via nuo.
va e una gran bella via, ma in avvenire,
a percorrerla, dovrebbero essere corali e
trombe valde«i.
Lo si è avuto due settimane più tardi,
a 800 km. di distanza, ad Herrenalb.
Mentre lo scrivente vi ci si trovava per
un breve periodo di riposo, si accorse che
sul posto lavoravano una ventina di operai italiani calabresi siciliani e sardi, alloggiati provvisoriamente in baracche di abete e afflitti dai mille disagi soliti agli emigranti, non ultimo quello della lontananza
dalla famiglia e non escluso neppure quello di qualche inevitabile attrito con qualche elemento meno evoluto del paese. Vidi io stesso una volta una macchina con
dei giovincelli, dalla quale, mentre passa
accanto a un gruppo di italiani, scappano
alcuni versi e paroline di s'herno... Mi
passa in mente un’idea: telefono a due
amici trombettieri di Karlsruhe. Detto fatto: la sera stessa un gruppo di trombettieri giunti sul far della notte si schierano
alla stazione, davanti alle baracche degli
italiani e stionano. Li dirige il capo delle
fanfare del Baden. Gli italiani che han
finito in fretta di cambiarsi, li circondano
e tulli insieme si va poco dopo ad affollare un bar per prendere un rinfresco in segno di amicizia; poi, ancora, .si va al tempio luterano del luogo ove ci aspetta il
coro della chiesa col caro pastore Christof.
Si suona, si canta, si parla a lungo, eppoi
ci si separa riipelendo il Padre nostro ad
alla voce, lutti insieme, i cattolici italiani,
il pastore valdese, i trombettieri del Baden
c i cantori di Herrenalb. All’uscila, una
lunga fila di fratelli germanici si dispone
lungo la corsia centrale e gli operai italiani escono stringendo a ciascuno la mano.
Sono felici e, alcuni, profondamente commossi e stringono forte forte la mano anche al pastore valdese e lo chiamano, alcuni, il « nostro » pastore...
E noi, ora, dall’Italia, mandiamo ai cari
amici trombettieri un grazie riconoscente
per la piccola e grande cosa ad un tempo
falla per i nostri umili connazionali. Non
dimenticheremo, caro E. Stober, che eri
appena giunto ponile ore prima da un viaggio in aereo a Berlino e che alcuni tuoi
compagni, per giungere in tempo all’appuntamento, avevano saltato la cena e percorso parecchi km. in auto, uno addirittura 95. Non dimenticheremo e quando tornerete in Italia vi applaudiremo con un
calore ancor più grande che in pa.ssalo.
Enrico Geymet,
predicato nel nostro Tempio i Past. Bruno
Costabel e Roberto Comba. Molli hanno
salutato con piacere il Past. Comba figlio
del Past. Arnaldo Comba che ha compiuto parte del suo ministerio ad Angrogna.
Il 10 Settembre ha avuto luogo la nostra
ultima riunione pomeridiana al Bosc Mallucc e il 17 Seti, pomeriggio il Past. Ta<via
ha predicato nel Tempio del Serre.
Il 7 Ottobre si sono sitosati nel nostro
Tempio, Renzo Benech del Ciabot e Anita
Benech delle Pouise. Alla nuova famiglia
va l’augurio di ogni felicità e di ogni bene
nel Signore.
Mollo dolorosa è giunta per tutti la notizia della morte della mamma del Past.
Coslabel. La Comunità del Capoluogo si
unisce a quella del Serre iper esprimere al
Past. Costabel la propria solidarietà ed il
proprio affetto fraterno.
hit
— Domenica, 24 settembre, nel corso del
culto, è stato amministrato il Santo Battesimo alla piccola Carla Bertino di Alberto e di Forneron Cori (Grigli). Il Signore
benedica questa bambina e dia ai genitori
li guidarla nelle vie della fede e dell’ubbidienza ai comandamenti di Dio.
— La Comunità, ed il Pastore, ringraziano molto sentitamente lo studente in
Tool. Sig. Bruno Bellion per i suoi messaggi dati domenica 24 settembre e lo ottobre, in sostituzione del Pastore assente.
- Il Pastore Peyrot, recatosi a Cerigiio
la per il matrimonio di una cognata insieme alla Signora e alla piccola Lucilla, ha
celebrato il culto neUa chiesa di Cerignola domenica 24 settembre, e a Bari domenica 1» ottobre. Porta i saluti di quelle due
comunità alla chiesa di Prarostino, in modo
particolare quelli della famiglia Laurora.
— .Attenzione! Domenica 15 ottobre, allo ore 10,30, avremo'un culto solenne per
la ripresa delle attività. Invitiamo a prendervi parte i bambini della Scuola Domenicale, i catecumeni, i giovani, i fratelli e
le. sorelle di chiesa, i membri del Concistoro, i maestri e i responsabili della Coniunità. Seguirà la celebrazione della Santa Cena. Confidiamo in una buona partecipazione da parte di tutte le famiglie.
— Calendario della ripresa: Scuola Do
n-enicale, domenica 22 ottobre ore 9; caleschismo, giovedì 19 ottobre ore 9, (domenica 22, ore 14, per gli operai e gli stu- j
denti); unione giovanile, giovedì 26 otto-!
lire ore 20,30; corale, sabato 28 ottobre,
ore 20,3(1; unione delle madri, domenica 5
novembre ore 15. Le riunioni quartieraii
verranno annunziale di volta in volta. In
domenica al culto.
S. GERMANO CHISONE
Ripresa. - Il calendario delle attività ecclesiastiche invernali è stato affisso alla porta del tempio. Raccomandiamo ai genitori
di inviare regolarmente i loro figli alla S.
D. ed alle lezioni di catechismo.
Siamo grati a coloro che ci offriranno la
loro collaborazione onde la nostra ripresa
non avvenga fiaccamente e ci sìa possibile
compiere un lavoro efficace.
Battesimo. - Il lo ottobre è stato amministrato il S- Battesimo a Revel Anna Elisabetta di Silvio e di Pattini Aurora. Chiediamo al Signore di benedire quella bimba e di assistere i genitori nell’opera di
educazione che ha loro affidato.
Matrimoni. - Costabel Franco e Gaydoii
Albertina. Rivoira Sergio e Gallian Luigina. Long Remo e Soulier Ada. Stalle. Margio e Besson Odilia.
Felicitiamo i nostri giovani di non aver
contratto matrimonio misto. Si tratta, purtroppo, di un fatto eccezionale che segnaliamo con piacere nel rinnovare i migliori
auguri.
Funerali. - Il 24 settembre si è spenta,
dopo brevi ma acute sofferenze, Soulier
Paolina ved. Balmas di anni 76. Si era stabilita da parecchi anni a Pinerolo e ritornava sempre volentieri, durante i mesi esti
vi, in mezzo a noi. Ai parenti nel lutto
esprimiamo la nostra simpatia tristiana.
bora
— Ha avuto luogo venerdì scorso il funerale di Alberto Rivoira, di 39 anni, deceduto dopo un lungo periodo d’infermilà.
•Ai suoi familiari vada respressione della
simpatia di tutta la comunità.
— L assemblea di Chiesa di domenica B
ottobre lia fra rallro deciso di adottare a
titolo di esperimento la contribuzione mensile; gli anziani passeranno a consegnare
e a ritirare le buste. Tale decisione è stala presa in vista di una maggiore disciplina contributiva. Si prega di tener pronte
le buste di ottobre perchè gli anziani le
pos.sano ritirare alla fine del mese.
Nel corso della stessa assemblea è stalo
deciso ohe le offerte speciali per il deficit
della Chiesa vanno versale entro Natale e
comunque non oltre tale giorno.
— La Scuola domenicale ha ripreso con
la partecipazione buona Jua non ancora totalitaria dei nostri bambini. Ci auguriamo
che tutti si facciano vivi domenica pross.
— In data 11 ottobre la nuova insegnante del Centro, Sig.ra Makn, ha finalmente
SI’OSSO rial suo letargo la nostra »cuolelta.
Da ben tre giorni i bambini venivano a vedere « se per caso la maestra sarebbe venuta », con quali effetti deleteri sul loro
modo di considerare la scuola si può facilmente iuiimaginare. Alla Sig.ra Malan,
che non è certo responsabile di questo stalo di cose, auguriamo buon lavoro fra noi,
sperando dì poter contare sulla sua opera
per tutto l’anno.
— Si ricorda a lutti coloro che contano
partecipare alla visita alla comunità di
St.-Jean-du-Gard che le iscrizioni vanno
fatte non oltre il 15 ottobre, insieme al
versamento della quota viaggio di L. 4.000.
VILLASECCA
Ringraziamo il Sig. Carlo Davite ed il
Pastore Sergio Roslagno che hanno presieduto ai Chiotti i culti rispettivamente
del lo e del 17 selteml»re portandoci un
vivo messaggio.
Domenica 1 Ottobre è stato amministrato il Battesimo a Renzo Bounous dì Enrico
e- di Elda Ribel (Combagarino). Al bimbo
ed ai suoi genitori rinnoviamo il nostro
augurio fraterno.
Gli esami di riparazione di ealeehisnio
hanno avuto luogo domenica 1 Ottobre con
esito favorevole ptr tutti.
Nel corso del mese di ottobre riprenderemo gradatamente le varie attività invernali, e precisamente:
15 Ottobre: Si riaiprono le Scuole Domeni.
cali di Chiotti e Faelto ed il Cateiliisnio con un cullo nel tempio di
Chiotti alle 10. I ragazzi sono convocati alle 9,45. Dopo il culto e nel pomeriggio avrà luogo la riunione del
Concistoro.
19 Ottobre: Inizio delle lezioni di eatel'hisnio.
22, Ottobre: Da questa domenica Scuola
Domenicale alle 9 e culto alle 10,30.
29 Ottobre: Assemblea di Chiesa con relazione del Sinodo e elezione di alcuni
Anziani e Diaconi.
31 Ottobre: Inizio delle riunioni qtiarlierali.
8 iUM
— Il Santo Ballesiino è stato amministralo a Pastre Silvia ili Aldo e di Gardiol
Amelia. Il Signore riceva nella Sua santa
alleanza questo tenero agnello e lo faccia
crescere sotto la Sua costante protezione.
— il past. em. Giovanni Bertinatti ha celeliralo il cinquanlacinquesimo anniversario
(iella sua consacrazione presiedendo il culto. il 3 settembre u. s., in questa più giovane paiTocclìia (Ielle Valli.
Lo ringraziamo per redifìcanle messaggio che ci ha rivolto e formuliamo Taiigurio elle egli possa tornare ancora
Ricordiamo a tutta la comunità ed in
modo particolare ai membri elettori che
domenica 15 ottobre, dopo il Culto liturgijo delle ore 10, avrà luogo TASSEMBLE A
.iDl CHIESA. Data l’importanza e la serietà
rK degli argomenti all’ordine del giorno si
mraccomanda la puntualità od il maggior nuw mero possibile di ¡>resenti. d. g.
MASSEL
— Deux familles de notre paroisse ont
été frappées par le deuil cette semaine.
Mardi passé est décédé à la Balcille Giovanni Pons à l’âge de 85 ans. 11 avait pendant plusieurs années exercé le ministère de
ancien parmi nous et le paroisse garde un
souvenir reconnaissant de son travail.
— Lundi matin à l’âge de 86 ans e’esi
Mieol Lydie à Grangedidier qui terminait
son pèlerinage terrestre.
Nous exprimons à ees familles et parlieulièrement auk enfants des défunts notre
sympathie fraternelle.
— Dons in mem. prof. Miegge: Tron Rino 1.030; Tron Roberto 500; Suor Ermelli!vi Pons 1.000.
In Svezia... e altrove
Enigmi statistici
S’ stala pubblicata a Stoccolma dallTsiìluto svedese d’opinione una curiosa statistica delle risposte alle due domande seguenli :
1 La religione è necessaria alViiomo?
SI; B2%
NO: 1C%
Senza opinione: 8°.,.
2. Siete andato in chiesa nei cor.so delle
quattro ultime settimane? (falla astrazione degli atti liturgici)
Diverse volte: 9%
Una volta sola: l\%
Mai: 77'Vt.
Ognuno per sè, il commento.
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n. 175, 8-7-1960
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