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Nulla sla più forte della' vostra fede ’n
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Ogni
d’indirizzo costa una lira
1 Cent. 30 la copia
III 1D0|Ì0
BElili
E Paolo, qxmndo li ebbe veduti, rese grazia a Dio e prese
animo. ■ Atti 28: 15.
Queste parole della Scrittura sono un
Idegno conunento di San Luca. Da più
Isettimane, per terra e per mare, egli
^„viaggiava in compagnia di- Paolo ed à^.yeva notato com,e gli eventi del tragitto
sfvessero influenzato l’energia e il vi'gore del grande apostolo; e-l’iesauriI’ mento dell’amico non era sfuggito all’occhio vigfle ed osservatore del me
s?^'dico.
Ogni prova Paolo, come viaggiatore,
I l’aveva sopportata valorosamente; ma
& quest’ultima traversata, con tutta la
^sua ansietà e pericoli, aveva fortemente
agito sulle sue forze. Qual sollievo fu
^dunque per lui l’incontro di quei fratelp li sulla via Appia, che da Roma gli erano venuti incontro per salutarlo e
congratularsi con lui. Luca ricorda la
scena deH’incontro e la gioia dell’apostolo per cui l’aifettuo.sa accoglienza
|rico gli fosse tolto dalle Sj|>allè:''
Quando il battello sul quale avevano
viaggiato s’era incagliato presso una
terra sconosciuta, fu Paolo ad incuorare e ad animare la compagnia colla
p sua fede e presenza di spirito, spieganj do ferm.ezza e incutendo coraggio a tut^ ti in faccia al disastro e racchiudendo
in sè la ansietà e le incertezze del viagf gio - ma ecco che la voce dei suoi compagni di fede sulla via Appia gli infon’’de nuova fiducia: « E Paolo quando li
ebbe veduti, rese grazie, a Dio e prese
animo »
Non dimentichiamo che Paolo si trovava allora in una città a lui sconosciuta e viaggiava, non come un uonio
libero, ma come prigioniero. Non era
nemm,en certo che l’Imperatore si sarebbe interessato alla sua causa nè che
^i credenti di Roma l’avrebbero assistito
P ed aiutato in qualche modo,
pf Che cosa poteva ancora succedere ?
F Altre difficoltà ed altre delusioni lo at” tendevano forse, ma l’affettuosa acco^:glienza di quei fratelli lo rassicura e
^•riempie il suo cuore di riconosenza.
^ Teniam,o ancora presente che queU’mb contro ebbe luogo 33 miglia fuori di
f Roma; e queste 33 miglia non bastano a
H^dar la misura dell’amore di quei disceÌ>oli, la cui iniziativa di venire incontro
; al grande postolo era quella di njanitestargli il loro attaccamento, che per
I Paolo fu un vero balsamo.
I II racconto biblico ci dà un’idea di
^quel che è per noi la presenza d’un anii; co, la vicinanza affettuosa d’un vicino,
yi fraterno interesse d’un fratello; in
|tale atmosfera vive la vita cristiana che
|hon è mai avara nelle sue manifestazio¡^.hi - semplici e naturali - nel servire
sthi ha bisogno della nostra simpatia
pHcordando le parole del Signore Gesù:
■« Più felice cosa è il dare che il rice>re ». E questo va al di là di tutti i no?Atri atti di carità.
E’ un detto di grande applicazione,
tocca non solamente la nostra bor
sa, ma il nostro tempo, ì nostri comodi,
le nostre occupazioni, il nostro interessamento morale sopratutto.
Qualcun di noi potrà forse ricordare'
d’essere stato, un giorno, allietato dalla bontà e dalla considerazione d’un conoscente: come un saluto cordiale ed
affettuoso ha spianato il ' nostro volto
corrugato da una pena interna; come
un amico inatteso è venuto in casa nostra e ci ha portato un raggio di speranza nel giorno triste della nostra prova ed abbiamo reso grazia a Dio e ripreso animo; come quella lettera piena
di bontà e di simpatia che abbiamo ricevuto quand’eravamo soli in paese
straniero; tutte cose che hanno, alle
volte, più valore d’un soccorso materiale in un momento di distrétta.
Ed in ultimo, se. vogliamo ancora riguardare alla sceria del nostro testo biblico ed al suo metro commisurare ciò
che sarebbe la nostra vita cristiana nei
nostri reciproci rapporti verremo alla
dal raggiungere le 33 miglia di quei discepoli venuti da Roma ad incontrare
Paolo !
Si obbietterà che non tutti son chiamati a questo ¡servizio ci^istiano, ma
nessuno può essere incapace di dire una
parola d’incoraggiamento a chi è sotto
il peso delle difficoltà molteplici dell’ora.
Quando saremo pesati a queste bilance, voglia Iddio che non siamo trovati
mancanti. X.
I nierinez z ■
In Val S. Martino.
...sulla tavola fumavano 1© grandi
ciottole dì miaiolica azzurra, piene di
latte fragrante, e odorava il saporito
pane di segala. Allora tutti si disposero,
in piedi, intorno alla tavola; il padre
prese la vecchia Bibbia di famiglia che
era al posto d’onore sulla credenza '
adorna di vecchi piatti azzurri, l’aprì
e lesse.
Tutti ascoltavano assorti le parole
della sapienza e della verità, uniti in
quel breve culto eh© da tempi remoti,
fin ^dall’epoca dei padri, riuniva la famiglia e ne rinsaldava il vincolo spirituale.
Lesse:
, «Del rimanente, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua possanza.
Rivestitevi della completa armatura di
Dio, onde possiate stare saldi contro le
insidie del diavolo; poiché il combattimento nostro non è contro sangue e
carne, ma contro i principati, contro
le podestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre... »
Poi pregò: povere semplici parole di
contadino che raccomanda a Dio il figlio che parte; sapienti parole che
Pamoré detta e che| la pratica della
preghiera mette nel cuore e sulla bocicà dell’uomo, l’anziano del suo vlllag
. gio, il responsabile davanti alla Chiesa
della fede e della buona condotta del
' suo quartiere.
A quella preghiera Stefano chinò il
capo: sentì in essa tutto l’amore paterno, tutta la pena per vederlo jrartlre e,
insieme^ l’orgoglio puro di essere luì
che lo faceva partire, con il suo lavoro, con il suo sacrificio, acciocché diventasse un uomo. Ma più si^^aentì la
ifede,, assoluta, austera come i monti,
i limpida come acqua sorgiva, che era
< stata dei padri, che era ancora tanta
parte della vita di sua gente e che era
la sua, di lui, Stefano, assorbita forse
dai sangue materno, alimentata nella
scoletta montana, o nel tempio, laggiù,
nella valle.
E lo rivide U tempio, quando, dopo
colazione, mentre la madre si affaccendava intorno all’ultima valigia, usci'fuori, nella breve aia davanti alla
casa!
•Tutta la vallata si spiegava al suo
sguardo, come uno scenario di vette
bianche, di declivi boscosi, di roccie
grigie, di magri pascoli, di campiceUi
ripidi, il paese dove la sua gente, per
secoli, era rimasta tenacemente attac(^ta alla terra e alla fede, lavorando,
.•aiu9ando7 spezzando IT fatica dì braccia
la gleba arida e magra, che tuttavia
dava il pane, più saporito quanto più
sudato e contrastato.
E vi aveva pregato, la sua gente, oppressa a volte con odio tenace, perse
(Da « La Croce Ugonotta », romanzo
in preparazione).
Pen il Collegio di Tonne Pelliee
i Africa Settentrionale: Ten. Capp. Davide Cielo, 100 - Soldato Arturo Benech, 30.
Angrogna (Capoluego;: Comba Arnaldo, pa^re. 50 - Long Giovanni, anziano, i5.
: Angrogna (Serre): Aime Edoardo, pa.• store, in memoria di Nino Bosio, 30
!'■ Buffa Livia, 1.0 - Malan Maria, 15 Unione del Serre; 25.
Aosta: Subilia Vittorio, pastore, 100.
, Bergamo: Callégari Noemi, . 25 - Friz^.. zoni Ada, 100 - Frizzom Mario, 1000
- In memoria del marito, 50 - Luchsinger J., 500 - N. N., 500 - Steiner
Roberto, 1000 - Zavaritt dott. Gio■ vanni, 300 - Zavaritt dott. Giùlio,
3. 1000.
Bobbio Pelliee: Bonjour Daniele, an, ziano, 10 - Caffarel Giovanni, secon. da offerta, 5 - Creste Giuseppe, 100 Davit Daniele, 50 - Pontet ing. Giovanni, 75.
Bolzano: Rostagno Francesco, 60.
Bordigherm Malan Noelie, 1500.
Bussoleno: Pellegrini dott. Umberto,
100.
Catania: Golisano Carmelo, 20.
Cerignola: Chiesa Valdese in memoria
i di Giandinoto Scarano, 100 - Famiglia Scarano in memoria del figlio,
. 200.
Firenze: In memoria di Maria Luisa Rinaldi, la famiglia, 25 - Micheli Girard j
Sofia, 30 - Sala Elisa, 25 - ^ini Rodolfo, 15 - Tadd'tóni Lodovico, 15 Zarotti ing. Carlo, 500,
Genova: Alessio Mery, 50 - Alimonda
Giuseppe, 280 - Alimonda Margheri
ta, 100 - Comba Gustavo e Ketty,
5000 - Decker Michele, 1000 - Fischetü famiglia, 200 - Gallian Bauer
Metà, 500 - Massabò Alessandro, 100
- P. A., 50 - Peyronel Francesco, in
memoria di G. P. Massel, 200 - Peyrot Arturo, 250 - Puschi Attilio, 25 Schenone Federico, 150 - Tron Emilio, 20.
Ginevra: Benech dott. Emilio, 100.
Ivrea: Chiesa Valdese, 35 - Tourn Gu- 7
stavo, 300.
La Maddalena: Lena Italia, in memoria
della nipote Luciana Vallarina, 50 Lena, sorelle, 25.
La Spezia: Campanella Giulio, 10.
Loano: Pizzarihi dèlia, 25.
Lusema San Giovanni: Bertinatti Suor
Emilia, 20 - Beux Emanuele, 100 Galp, 15 - Gay prof. Giovanni Pietro,
50 - Gherardi Mario, 500Ì - Gönnet
Giovanni, 100 - In memoria del pastore G. Potrai, la famiglia, 200 - Id.,
titolo L. 100 - dalla" Rita, SO - L. B.
L., 100 - Malanot Comba Maria, 25 Peyrot Paolina, 50 - Riyoir Ferruccio
200 - Un Valdese, 4000 - Vola Carlo,
100.
Massello: Potts Téofìlo, Campolasalza;
10 - Tron Vitale, Reynaud, 10.
Messina: Chiesa Valdese, 200.
Milano; Cavlnato Ezzelino, 100 - Cóstabel cottim. V. A., 250 - Ettorre prof.
Enrico, 300 7 Gay Enrico, 500 - Graziadei dott. Francesco, 3000 - Manfredini Tullio, 20 - N. G. N.', 100 Pons Paolo, 200 - Revel Adolfo e Nora, 200 - Revel Albina,-100 - Revel
Ayassot Ester, 2Ò Rivara Ramponi
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guitata con fanatismo feroce per spingerla, all’abiuralo aU’e^o.
Distrutta quasi, cacciata in terra
straniera come mandria miserabile, era ritornata, aveva combàttuto, si era
difesa, proprio lì, in quella Valle, dagU
eserciti riuniti di Savoia e di Francia,
si era riconquistata il diritto di vivere
e di pregare in quella terra rude ed avara eppure carissima.
Nulla era cambiato, da allora: anche
sfe le nuove strade avevano snodato il
loro nastro sul fianco selvaggio dei
monti; anche se questi erano awiluppati dai fili della forza elettrica; *anche
se le .cave di talco avevano squarciato
i fianchi delle montagne, quella era ancora la vecchia terra valdese, dove la
Fede, tenace, conscia, eroica, aveva
cantato il canto della sua vittoria, dove
la gente aveva rOostrato come si possa
soffrire, morire, vincere, per-un ideale.
Quella era la terra valdese, ed egli
ne era un figlio.
E tale sarebbe restato anche se doveva recarsi laggiù, dove lo attendevano la vita moderna pulsante e febbrile,
coi problemi che egli avrebbe affrontati, con la cultura di cui voleva impadronirsi con la sua tenacia di monta'nàró, con la suà fede, forte ¿òme^ le sue '''
montagne.
I. Lombardini.
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morìa dì Ada Arias Jahier, 500
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, , Mario, 10 ^^Rivoire prof* Enrico, 25 V' a
«,f;\>Rossim, famiglia/20 - .'Vidosgjjph '
Franco, 1000 - VjJrla. famiglia, 50 - V,
T., 50. M ' ^4' f kf*' ^ ’
Napoli: Borzelli Italia, 50 - Cantarelli
- Anna, 10 - Chiesa Valdese, 335 s Ciannella G., 10 - Claudi Matilde, in
memoria dèi pastore, O.-G. Mauro, titolo L. 500 _ Cottone Natale, 10 Decker Bruno, 500 - D. B., 9500 Deodato Achille e signora, 100 - La
Rocca Giuseppe,, 10 - Marciano Mirabile' 10 - Panini Oreste, 50 - Sgherzi
Italia e Maria, 50»- Suor Ester, 10 Suor Luisa, 20 - Tron Elena, 50 Tron dott, Giorgio, 100.
Nicosia: Tron prof. Emanuele, 100.
Novi Ligure: Rasora Samuele, 100.
Padova: Famiglia Vezzosi, in memoria
, di Rodolfo Vezzosi, 100.
Palermo: Giampiccoli M. e N., 100 Mazzarella V., 50.
Perrerò: Alpino Costantino Cesare, 50 Alpino Davit Albino, 25 - Alpino
Ferrerò Emilio, 50 - Alpino Michelin
Ruggero, 25 - Alpino Paget Cesare,
50 - Peyronel Oreste, pastore, 100 Quattrini dott. Emanuele, 300 - Pons
Pietro Filippo, Maniglia, in memoria
della moglie, 10 - Alpino Reynaijd
Clemente, 50.
j Pinerolo: Balma prof. Ausonia, 100
i Balnui prof. Elsa, 50 - Coucòurde
Giulio e famiglia, 10 - Godino Filippo e tòaria, ringraziando Iddio,
50 - Plavan famiglia. Ponte S. Martino, 25 - Ricca geom. Guido, in memoria del padre prof. D. Ricca, 100 Vicino Lidia, in memoria di Milca
Rocchi Pirochet, 50.
Pola: Iside'ved. Vinay, 30.
Pomaretto: Baret Emilio e famiglia,
100 - Long Luigi, Faiola, 5.
Pont: Chiesa Valdese, 50.
Prarostino: Fornerone Giacomo e Angiolina, 40.
Reggio Calabria: Chiesa Valdese, 100.
Riclaretto: Janavel Alfredo, pastore, 50
- Peyrot Francesco, 100 - Peyrot Susanna, 10 - Pons Alessandro, 30 - Viglielmo Amandina, 50.
Rivoli: Peyrot Enrico e Nora, 200.
Roma: Bianconi Mario, in memoria di
Rodolfo Vezzosi, 50 - Bosio Davide,
in memoria del figlio Nino, 50 - Bounoùs Pons Amilda, 1000 - Mancini
Giorgina, in memoria del padre, 10 Marilungo Francesco, 10 - Marnilo
A. S., 100 - Peyrot Giorgio e Lisa,
100 - Pons Elena, in memoria del diletto padre, 50 - Santacroce Guido e
Vera, in memoria di Rodolfo Vezzosi,
100 - Vezzosi famiglia, in mernoria di
Id., 200 - ir figlio Alberto, in memoria di Id., 125 - Famiglia Viani, in
memoria di Id., 100 - Vinay Carlo e
Maria, 1000.
Rovigo: Pizzato rag. Mario, 10.
San Germano Chisone: Avondet Paolina, 8 - Balmas Enrico, Balmas, 5 Bergero e Campra, 15 - Bouchard Elena e Davide, 25 - Bouchard Giovanni, Villa, 50 - Bouchard Irma e Bartolomeo, in memoria del loro piccolo
Ebe e Valdo, 200 - Costabel Giovanni, 10 - Genre William, 20 - Meynier
Olimpia e famiglia, 100 - Rostan A.
e N., 40.
Sanremo: Bonnet Giovanni, pastore, 50
- Carboni Enrichetta, 100.
Sant’Antonino: Anonimo, 200.
Taranto: Castiglione Giuseppe, pastore,
50 - Chiesa Valdese, 120.
Teramo: Rivoire Enrico A., 75.
Torino: Balmas Cesarina, 10 - Balmas
Giulia e Alberto, 25 - Baridon prof,
Paolo, 200 - Bonnet Elisa ved. Ferrerò, 400 - Borione Susanna, 50 - Cavallo Edilberto ed Elena Cavallo
Wild, 2000 - Coucourde Arturo e Lucia,,.,10 - Davite Carlo e Margherita,
100 - Davite Franco, 100 - Giaóipiccoli Margherita e Ribet Emilia, 1000
- Godino Margherita e figlio, 50 Grill dott. Ing. Giovanni, 150 - Hofea- Nicolina, 20 - Jahier Augusto e„
Letizia, 300 - Jahier famiglia, in me
Malan prof, doti'"“Arnaldo, 1000 Messina Selli Clementina, Salm.o 23:
i;-'50 - Meynier Elisa,'30 Monney
Francesco, 100^ - Per azzi Valer iano, y
p- 200 - Pons Luisa, Mina e Dario Mac- "Ì
/ cagno, in memoria di Giovanni Rivoire e Bartolomeo Jourdan, 30 - Ri, ‘ voiro Pellegrini Cleanthe, 1000 - Ro: istagno Giovanni, 100 - Rostagno Leyii 100 - Rostagno Pietro Emilio e A-^Ì
• medeo, 100 - Rostagno Romilda e §
Luigi, 20 ^ Buffino Olivet Emma, 10 - É
Vidosrieh Giuseppina, 100 - De Fer-I
nex Semele, 1000 - E. U., 200 - Ey-t
nard Stefano, 20 - Ferrerò Mario, ®
Torre Pellics: Benech Giovanni, 10 - g
Comba Adolfo, 100 - Comba Lauren- ^
'tia, 10 - Goss Ester, per riconoscenza,
r 100 - Costabel Daniele e Giuditta, 70 f;
- Decker Comba Dora, 100 - Leali A.
[ in mem,oria di Violetta, 10 _ Long
Boer famiglia, 300 - Long Elba, 50
Pasque! Federico, 500 - Pellenc Albina e Riccardo, 200 - Pellenc Mary e |
Pietro, 25 - Peyrot cav. uff. avv. Ste- '
fano, 500 - Planchon Maddalena, 20 In memoria di Pons Karrer Giovanni,
20 - Prof. Pons Teofilo, 100 - Quattrini dott. Alfredo, 200 - Rivoire Ma. ria, 20 - Rostan Berta, 100 - Rutelli
Deborah, >100 - Vertu Emma, in memoria di suo padre, nel 25° anniversario, 100 - Vinay Violetta, 50.
Viarepgrio; Jalla Yvonne, 75.
vaiar Pellice: Albarea Davide, 25 Garnier Guido, in memoria del capp.
magg. Coisson Giovanni, 20 - Geymonat Mario, 50 - Mathìeu Geraldo, secondo versamento, 150 - Travers Davide, 25 - Geymonat Gabriele, 50.
vaiar Perosa: Subilia Davide, 20.
Vittoria: Mingardi Arturo, pastore, 100.
Zurigo: Fuhrmann Alberto, pastore,
100.
Località diverse: Bounous ing. Carlo, in
memoria della zia Milca Rocchi, 100 Polizzi Felicita, 10 - Poet comm. avv
G. Enrico, 1000
la {1855-1873), la moglie, 50
2000 - N. N., 100 - Soldato Ribet
Giosuè, in memoria della cara nonna e venerato suocero, 10 - Rochat
Daniele, 100 - T. Col. Tacchella e Signora, neU’ll° anniversario della
morte deU’amato Franco, 30.
Ricordando O.
A. Ô.,
Abbiamo ricevuto per il Collegio 442
offerte per um totale di L. 116.372.
Di questo ottimo risultato noi rendiamo grazie a Dio, che sempre suscita nel
cuore dei suoi figli l’amore per le opere
della Chiesa, e ringraziamo tutti quelli
che con tanta premura e Onerosità
hanno risposto al nostro appello.
Il deficit dell’esercizio in corso è stato completamente coperto.
Tuttavia è necessario che gli Amici
del Collegio sieno informati che il deficit si ripresenterà ogni anno, nell’avvenire, e probabilmente in misura aggravata.
Sarà d’altro lato assai difficile che la
Chiesa possa rinnovare ogni anno i suoi
appelli per il Collegio, quando altri aspettì del problema finanziario si imporranno con ogni probabilità e con urgenza immediata alla nostra attenzione.
L’avvenire del nostro massimo Istituto di educazione è perciò destinato ad
avere un carattere di precarietà, fmtanto che non sia pc^sibile costit^e un capitale i cui interessi sieno sufficenti ad
assicurare in modo permanente il funzionamento di questo Istituto.
Mentre quindi rinnoviamo ì nostri
“ più vivi ringraziamenti ai 442 Amici
del Collegio, ohe hanno contribuito p»
quest’anno, vogliamo ricordare che altre offerte saranno sempre gradite, sia
^ per colmare il dèficit del prossimo esercizio, sia'per essere capitalizzate.
A Dio sol savio sieno onore e gloria.
La Cornmissione Distrettuaie
• dèlie Valli Valdesi.
Dibì in memoria riamti dal Giasiire
diDi Tania Taidm per latUnM nriì
^ ' '.-i i
Raymondp Olimpia, per Orfanotrofio di
Pomaretto, 5. ^
Coniugi Immovilli, per Istituto di Firenze, 25.
Chiesa di Siena, per Istituto di Firenze, 101.
Raccolte da Pappalardo ' Donato, Lucera, per Evangelizzazione, 65
Chiesa di Felónica, per Asilo di Vittoria, 30.
Famiglia Mondini, Bellinzona, per Militari, 1000. s.
Emma Vertù, in memoria di suo padre,
nel 25° anniversario, per Emeritazione, 100.
Girardi Ida, in memoria N. D. O. Viani, per Emeritazione, 50.
Id.^J.n memoria R. Vezzosi, per Rifugio,
In memoria N. D. O. Viani, Famiglia
Vezzosi, Padova, per Rifugio, 50.
In memoria G. Waeckerlin, Circolo Elvetico, Catania, per Asilo di Vittoria, 100.
Id. Id., Id., per beneficenza locale, 100.
Jalla Stefano, per Diaconesse, 10.
Federico Margaría, per Diaconesse, 10.
In memoria caro Papà, A. B., per Rifugio, 50.
La vedova, in memoria del cav. Adamo
Donini, per la Chiesa di Napoli,
Rend. 5 per cento, 500.
Lina Tedaldi, per Evangelizzazione, 15.
Soldato Giosuè Ribet, in memoria cara Nonna e venerato Suocero, per
Orafnotrofio di Pomaretto, 10.
Anita Cianferotti, Siena, in memoria:
per Emeritazione, 25 - per Istituto di
Vallecrosìa, 25 - per Istituto Gould,
25 - per Istituto di Firenze, 25 - per
Asilo di Vittoria, 25 - per Rifugio, 25.
Enrico e Ida di Heinzelmann, in memoria cugina Matilde Baer, per Asilo'
di San Germano, 50..
Davide Bosio, per Id., 25.
I doni a favore della, Tavola Valdese e
delle Istituzioni di Beneficenza possono essere versati sul Conto Corrente Postale N. 1-13986 intestato a Guido Comba.
a
Tu le BDI3 li pila [in...»
La nostra caserma è una delle tante
caserme. Un enorme palazzo dalle mura
rossastra ed una sentinella alla grande
entrata: nell’interno uno spazioso cortile, dove i soldati fanno istruzione; in
alto le camerate e gli uffici di comando.
La vita della nostra caserma è la vita solita di tutte le caserme: sveglia,
adunata per l’istruzione, rancio, dinuovo adunata, quattro ore di istruzione o
marcia, rancio, libera uscita, ritirata, silenzio. E’ tutto qui; è la vita regolare e
normale, nè più, nè meno che nelle altre caserme.
“h
Tra le mura di quella caserma passa
i suoi giorni un soldato Valdese. Si trova qui da alcune settimane, ed incomincia, poco per volta ad abituarsi a quel
solito « trin-tran » di tutte le caserme.
Da buon Valdese, prima di partire, ‘
ha preso commiato dal suo pastore che
lo ha fornito del « Vademecum del scfi•dato Valdese». Specialmente la separazione della mamma, che rimane sola,
vedova, già un po’ anziana, in un umile
casolare sperso fra la montagna, è stata
dura. Anche i bambini del suo gruppo
della Scuola domenicale lo hanno salutato con particolare affetto promettendogli di pensare spesso a lui e, di scrivergli qualche volta, come grandi amici.
Tutto questo costituiscve ora per lui
un vero patrimonio morale. Durante le '
lunghe giornate di vita militare, cosi
diversa da quella di prima, in cui il morale tende piuttosto a scendere, il pensiero che tutti pensano a lui, pregano
per lui e gli vogliono bene, è per lui
motivo di incoraggiamento c di conforto. •
4*
Ma sopratutto egli non ha dimenti-,
cato di portare con se la sua Bibbia.
Altri militari portano ;1 Nuòvo Testamento soltanto, egli ha preferito portare la Bibbia intera. La sua ^oia più
grande è' quella di leggere la sua Bib^l
e’ pregare; 4 quella lettura Sacra J
bia
' e quelle preghiere, innalzate dal cuore 1
ya Dio, in mezzo alle bestemmie ed alle
canzoni profane die compagni, scenderanno anche su quelli: sotto forma di
benedizione divina.
Veramente il tempo per leggere la
Bibbia non c’è sempre, ma chi cerca trova. La legge al mattino, prima dell’adunata, quando gli avanzano cinque minuti; la legge la sera con l’aiuto di una
lampadina tascabile. Ma il tempo più
propizio per leggere la Bibbia è a mezzogiorno tra il rancio e l’adunata, in
quella mezz’ora in cui i più circolano
per 1 corridoi e le camerate, zufolando
con le mani in tasca,
É « tra le mura di quella caserma »
c’è qualcosa di più che la vita regolare
e, normale di tant^ caserme: c’è la lettura della Bibbia, fatta dal soldato Valdese.
•h
Quella lettura della Bibbia non tarderà a portare i suoi frutti.
l'còmpagni incominciano ad osservare con la coda dell’occhio. Oramai tutti
sanno, nella compagnia, che è un Val-j
dese, un « acattolico », insomma un^
« non cristiano ».
Ed allora piovono le domande: « E’
vero che sei Valdese?... Ma allora non
sei Cristiano ?... E chi sono i Valdesi ?
...Che differenza c’è tra Valdesi e Cattolici ?... » Ed il nostro bravo soldato
Valdese cerca di rispondere a tutti, nel
modo migliore, secondo le sue capacità.
Sopratutto si preoccupa di mettere be-.
l'fe
ne in luce l’essenziale per ogni creatü-¿í.
ra: Credere in Gesù Cristo morto per
ogni peccatore.
Ma oltre alle domande dirette, s’inco- »,
mincia a bisbigliare e a commentare,
specialmente ' tra compaesani. « Sai, i
quello per certo è un prete, legge la
« messa » tutte le sere fino a mezzanotte ! ».
Di qui le beffe e le prese in giro: ìUt^
cominciano per il soldato Valdese le ^
pstilità.
Una sera, mentre legge, in silenzio,
la Bibbia con l’aiuto di una lampadina |
tascabile, due maleducati compagni cer- |
cano dapprima di convincerlo, con vari i
schiocchi ragionamenti, a smettere, da
tale lettura, finché un « piantala lì » M
tuona nella camerata. Ma il bravo sol- «8
dato continua ogni giorno la lettura della sua Bibbia. |
Passano i giorni e la situazione cam- |
bia. Già incominciano i compagni di ca-^^-|
merata a conoscere, non solo, ma ad ,.j
apprezzare il suo carattere dì fiero Val- , ^
dese, e, poiché egli è gentile ed affabile
con tutti, poco a poco prendono a volergli bene.
Una sera, mentre il nostro soldato è S
fuori ih libera uscita, alcuni compagni ^
consegnati ed a riposo, si spingono fino Ì
al suo posto di branda, cercano qua e
là nei Salmi, negli Evangeli, nelle Epi- ^
stole. Poi un di essi incomincia dalla*'
prima pagina « Nel principio Dio creò ' '
ì cieli .... » • J
Mancano pochi minuti alla ritirata
ed il nostro soldato Valdese rientra in %
Caserma. I compagni lo salutano questa sera con gioia; uno di loro gli va
contro: « Amico, abbiamo preso la tua ^
Bibbia ed abbiamo letto ! Procuraci subito una Bibbìà ciascuno, la voglianio
leggere, la vogliamo conoscere».
I suoi occhi sono raggianti di luce,
il cuore del nostro soldato Valdese èP'
pieno di gioia e di riconoscenza verso ■
Dio.
Da quel giorno la Bibbia del soldato Valdese diventa la Bibbia di tutti.
Ognuno sa* dove sì trova e quando, la ';*
vuole leggere non ha che da prenderla
e servirsene.
4- ■
La settimana è finita. Il suo tenente
soddisfatto della buona condotta del ^
soldato Valdese gli fa avere un permes-.J
so di 24 ore ed il bravo ragazzo fugge ^
a casa. La domenica partecipa al <nilto j
:à,
3
5“ ^
J
r
■%f.
L'ECO DELLE VALU VALDESI
■nella sua piccola chiesa, dove un mes' saggio ed un compito gli è rivolto da
" parte di Dio: Essere un fedele testimone
dell’Evangelo, una luce la dove ci sono
le tenebre.
E Ja sera ritornando, dal finestrino
del treno il Tempio di S. Giovanni, indorato dal sole che tramonta, gli ricorda il suo compito, ed egli sente che sa‘ rà veramente, con l’aiuto di Dio, una
luce « tra le mura di quella caserma »
. Cipnano.
J’iori in memoria della Signóra Ada Arìas-Jahier:
1 cugini di San Germano: Caterina
Bert Balmas, L. 10 - Edvi e Enrichetta Jahier, 10 - Bartolomeo Jahier, 10
- Alessandrina Jahier, 10 - Guido
Jahier, 5 - Celina Jahier Musso, 10 Ernestina Alliaud, 5 - Emma e Silvio
' Rosso, 10 - Melania Jahier, 30 e cioè
L. 50 per l’Orfanotrofio di Pomarettp
e L. 50 per quello di Torre Pellice.
CROHAC/I V/1LDE5E
I ANQROGNA (Serre)
ì
<■' Lunedì, 9 coir, decedeva alla Baissa
Plavan Delfina all’età di anni 74, dopo
breve malattia. Alla famiglia, ai parenti, la nostra fraterna simpatia.
— Il capodistretto, pastore R. Nisbet
vha presieduto, la domenica 15 coir, i
. nostri culti al Serre ed a Pradeltorno.
Numerosi erano i fratelli partecipanti a
questi culti tenuti in relazione alla
campagna di appello. Il capodistretto
ha pure rivolto il suo messaggio ai bambini di due scuole domenicali ed ai
giovani deirU. G. V. del Serre.
Lo ringraziamo per la sua predicazione. La Parola è stata annunziata.
Apra il Signore la nostra mente ed il
nostro cuore onde la Parola predicata
non sia solo ascoltata, ma creduta e
vissuta da ogni membro della nostra Comunità.
LUSERNA SAN GIOVANNI
Sabato scorso si sono uniti in matrimonio il nostro anziano signor Davide
Pons e la signorina Odin Giuseppina.
Ad essi rinnoviamo ì nostri auguri di
ogni celeste benedizione.
■ BORA’
Campagna d’Appello.
Avrà luogo, a Dio piacendo, dal 20 al
29 marzo, e verrà condotta dai Pastori
Arnaldo Comba e Roberto Nisbet sopraintendente col seguente programma:
Pastore ARNALDO COMBA :
Venerdì 20 marzo:
Visite al Ponte Vecchio, Mouletta, Pissais, Moulouire, Vernei. Ore 20.30:
I
riunione al Bosch.
Sabato 21 marzo:
IMattino, visite al Castel, Garoussins,
Murailloun. Pomeriggio, Barlas, Ruo
ca neuva, Ca d’Amoun, Vigne, Società.
Domenica 22 marzo:
Ore 10,30 Culto di Appello.
Ore 15 messaggio ai Catecumeni dei
quattro corsi
Ore 16 messaggio alla Gioventù nella
Sala Grande.
Ore 20 riunione di Appello alle Fucine.
Lunedì 23 marzo:
Mattino, visite a Piamprà.
Pomeriggio, Unioni cucito e Madri,
Ore 20,30, Riunione d'Appello a CaseiGro.
Mercoledì 25 marzo:
Pomeriggio, visite a Rocca Roussa,
Mouillassa, Fontanelle, ecc.
Ore 20,30, Riunione d’Àppello alla
' Mouillassa.
Giovedì 26 marzo:
’ Tutto il giorno visite a Rumer. •
Ore 20,30, Riunione d’Appello a Rumer.
Venerdì 27 marzo:
■-Tutto U giorno visite al Centro.
Ore 20,30, Riunione d’Appello al Centro
nella Sala Grande. . . ,
Sopraintendente pastore
ROBERTO NISBET :
Domenica 29 marzo:
Gre 10,30, Culto solenne di Appello nel
quale avrà pure luogo la confirmazio. ne dei catecumeni.
Ore 16, adunata di Appello per tutta la
gioventù della parrocchia.
Partecipi ogni fratello Rorengo, a
queste attività con grande fervore e
voglia il Signore conceder loro il suggello della sua benedizione, affinchè esse portino, per la nostra Parrocchia, dei
frutti di salvezza e di vita Eterna.
SAN GERMANO CHISONE
Il 23 febbraio ha serenamente terminato il suo lungo pellegrinaggio nella sua
casa dei Ronchi Beri Giacomo, ii? età
di anni 83. Nonostante di cattivo tempo
molti parenti ed amici han preso parte
alle esequie.
Nella dimora ospitale dell’Anziano di
Villa sì è addormentata nel Signore in
fiorente giovinezza, dopo di aver ascoltato una preghiera a Dio, Alina Reynaud. Ella èra di Pomeano, ma aveva
seguito le scuole elementari e i corsi di
di Catechismo a S. Germano. Grande
perciò è stato nelle due parrocchie il
cordoglio di quanti la conoscevano e
ramavano. Un’imponente folla profondamente commossa circondava il 2
marzo ì genitori che piangevano la loro
unica figliuola e i signori Long che
con tanto affetto hanno curato la figlioccia della loro Elena. Insieme col
pastore di S. Germano ha officiato al
funerale il pastore Paolo Marauda.
Dopo brevissima malattia ha lasciato il 2 marzo i suoi cari per rispondere
alTestrema chiamata Avondet Lidia n.
Martìnat dei Provenzal, di anni 62.
L’immatura perdita ha piombato nella
desolazione la famiglia che aveva ancora tanto bisogno dell’affetto, della
mamma.
Il 5 corr. si è addormentato nel Signore Comba Giacomo dèi Martinat, in
età di anni 68. Da alcuni anni la sua
salute andava declinando.^’ultim^; :^qlta che potè ancora chiaramente esprimersi aveva chiesto che gli dessero la
sua Bibbia per leggerne alcuni passi.
La nostra" parrocchia in quest’inverno
tanto duramente provata circonda di
profonda simpatia tutte queste famiglie
visitate dal lutto e invoca su di esse le
consolazioni che il mondo non può dare
e che si trovano solo nella fede e nella
comunione col Cristo -vivente !
— Della Campagna d’Appello che si
è svolta secondo il programma prestabilito diamo più sotto ampia relazione.
Non udremo più ogni sera alle 19.30
la campana suonare a' distesa per invitarci alle riunioni quartierali e alle
comuni preghiere per il risveglio!
Ma la Settimana d’Appello non è
passata, nei suefi scopi e nella azione
essa continua. La Settimana d’Appello
non è un punto d’arrivo ma un punto
dì partenza. Essa ha già dato dei frutti
molto rallegranti; e ne abbiamo delle
prove luminose. Dio la benedirà ancora
di più se sapremo essere fedeli alle
sante risoluzioni che abbiamo preso
sotto il suo sguardo. Tutti i settori della
vita religiosa collettiva ed individuale
devono essere influenzati dalla Campagna d’Appello. Nelle Lettera pastorale
di Pasqua ritorneremo su questo importante avvenimento.
— Domenica 15 corr. abbiamo avuto
la gioia e il privilegio di ospitare il 1°
Convegno Giovanile Femminile. Per la
prima volta i giovani hanno voluto fare
essi l’onore di casa offrendo e servendo
con fraterna cavallerìa un ricco ristoro
a tutte le Unioniste.
—• La Settimana di Rinuncia ha segnato un notevole progresso. Speriamo
che anche le Contribuzioni annue raggiungano un livello elevato!
Nella SettimaTta di Appello che ha
avuto luogo dal 1® all’8 marzo si sono ;
avvicendati nella nostra parrocchia ’
sette Pastori i quali, nei loro messaggi,
veramente ispirati hanno commosso il
nostri cuori..
11 signor Geymet ha parlato alla Gioventù riunita in Convegno Interquartierale (76 presenti) ed ha presieduto
la riunione serale nel tempio per i tre
quartieri del centro. I sigg. Luigi è
Paolo Marauda, Guido Mathieu e "Umberto Bert si sono recati nei vari quar- i
tieri. Il sig. Mathieu ha anche parlato,
alle signore della Società di Cucito e iP
sig. Bert ai vecchi delTAsìlo e ai gio
vani nella riunione del venerdì sera.
Nella dom'enica conclusiva il culto del
mattino è stato presieduto dal dott.
Eynard e quello del pomeriggio dal Capo-Distretto sig. Nisbet e dal pastore
di Torino, Il sig. Eynard ha anche rivolto l’appello ai fanciulli della Scuola
domenicale e il sig. Nisbet ai catecumeni.
La parrocchia di S. Germano desidera esprimere a tutti questi valenti e
zelanti oprerai della vigna del Signore
la più profonda gratitudine per il bene
che hanno fatto alle anime colla loro
testimonianza ed i loro appelli.
Il dott. Ricca che è stato impedito di
venire'per il culto serale della prima
domenica ci rivolgerà il suo messaggio
domenica sera 22 corr. alle ore 20.30.
TORRE PBLLICE
Il culto antimeridiano di domenica
prossima, 22 corrente, alle ore 10.30, -avrà luogo nel tempio .dei Coppieri.
Vi sarà celebrata la Santa Cena col
calice comune.
— I catecumeni del 4° anno che intendono chiedere di essere ammessi
alla confermazione ed alla prima comunione devono trovarsi domenica prossima, 22 corrente, alle ore 9.30 nel tempio dei Coppieri.
VILLAR PELLICE
L’Unione valdese del Teynaud ha celebrato, sabato 7 u. s., con una riuscitissipia riunione giovanile, cui partecipavano in forma ufficiale, i presidenti e
5() rappresentati delle altre 5 unioni
parrocchiali, i suoi 50 anni di vita. Dopo il culto presieduto dal pastore ed una interessante esposizione storica del
presidente sig. Enrico Bouìssa, un ottimo programma dì recite e di canti
venne bellamente- eseguito dai membri
dell’Unione locale. L’Evangelista sig. D.
Gaydou che fu uno dei primi presidenti
di guesta associazione giovanile, impedito di partecipare alla cerimonia, da
motivi di grave infermità, fece pervehire un apprezzatissimo messaggio.,
Delle cartoline coperte di firme, vennero inviate ai 12 unionisti del Teynaud
attualmente al servizio della Patria.
, Battesimo. La domenica 8 corrente,
il' nostro culto è stato rallegrato dalla
'presentaizione. al Battesimo della prima
bimba del « seminatore » del calendario « Valli Nostre 1940 », la piccola Ivonne Rambaud di Stefano e Grand
Maddalena, del Saret. Iddìo benedica
questa cara bimba ed ispiri sempre nel
loro bel compito di seminatori i genitori ai quali Egli l’ha affidata.
Dipartenza. Dopo qualche settimana
di malattia, si è serenamente addormentata nel suo Signore, in età di 77
anni, la nostra sorella Caterina Michelin nata Allio, del Podio (Inverso). Al
suo fedele compagno, più che Ottantenne, alla figlia Signora Berton, che
l’ha curata con tanto amore, al genero,
nostro anziano Giovanni Berton del
Saret, ai ninoti e parenti tutti rinnoviamo l’espressione della nostra fraterna
simpatia.
Sciagura. Nella notte dall’11 al 12
corrente, agli alpeggi dì Chiot Bous in
Comba Lioussa, un grave incendio ha
completamente distrutto due fienili di
proprietà del nostro fratello Giuseppe
Berton dei Garin e fatto perire dodici
delle tredici pecore che erano nella
stalla.
Alla famiglia, che in questi ultimi
anni è stata visitata già da diverse dolorose prove, la nostra comunità espri-merà al culto di domenica prossima, in
modo tangibile, la sua solidarietà fraterna. Iddio faccia concorrere ai Suoi
piani di amore ogni più dura afflizione
dei suoi figliuoli. j.
Fedeltà leboriose
Domenica 8 corr., in Torino, al Teatro Carignano, dinnanzi ad un foltissimo pubblico, presenti le principali Autorità cittadine, furono assegnati i premi
alla « Fedeltà laboriosa », della società
Pietro Micca.
Fra i festeggiati è stato applaudita
una nostra correligionaria: OUvet Ernestina, di Luserna San Giovanni (Revel) che ha ricevuto una medaglia d’argento e attestato di riconoscenza per i
suoi 42 anni di fedele servizio.
CERCASI per piccola famiglia, dome-,
stica dai 20 ai 25 anni, pratica tutto fare, mensile 250, purché volonterosa,
servizievole. Scrivere con referenze,
presso direzione « Eco delle Valli ».
[ine itile Oiioii Kallisi
ComdaiK li! [am inupi fai
1Nonostante il cattivo tempo e le
restrizioni tréimviarie un centinaio di
Unioniste gremiva domenica scorsa la
Sala delle Attività Valdesi dì S. Ger- ''
mano, per l’enunciato Convegno Femminile.
La presidenza è stata tenuta daUa signorina EveUna Pons del Comitato di
Gruppo. Dopo una meditazione biblicà
hanno parlato la prof^essa Vola e la signora Ketty Comba. Ne è seguita una
animata discussione.
La cronaca uscirà nella prossima pagina della Gioventù.
Questo primo raduno unionistico
femminile ha dimostrato l’utilità, anzi
la necessità di tali incontri per dar modo alle giovani di studiare in un’atmosfera di comprensione fraterna e di elevatezza spirituale i problemi che si
pongono ad ogni donna valdese. Sono
perciò giunti al m,omento buono i "tre
schemi di studi inviati a tutte le Unioni
dal Segretario Generale. Ne approfittino le Unioniste prima della chiusura
estiva delle attività.
2-11 prossimo Convegno Generale
avrà luogo, a Dio piacendo, il lunedì di
Pasqua a S. Bartolomeo. Se gli altri
Convegni per forza di cose hanno riunito solo la gioventù di una Valle, questo di S. Bartolomeo è destinato, data
la località centrale, a convocare tutte
le Unioni delle Valli - tranne quelle
dell’alta Val S. Martino - e ad offrir
loro la rara possibilità di fraternizzare.
Sì preparino sin d’ora le Unioni ad intervenire in massa.
3 - Tutte le Unioni hanno ricevuto
da tempo i foglietti del Referendum:
« Perchè sono e rimango Valdese ». I
Presidenti sono pregati dì mandarmi
il risultato dei lavori entro la fine di
aprile.
4 - L’attività che il Comitato di
Gruppo ha deciso di svolgere in favore
delle RONDINELLE còl consenso e
l’appoggio dei sigg. Pastori, è stata intralciata dalla lentezza dei Comitati Direttivi delle, Unioni nel fornirci gl’injdirizzi delle domestiche valdesi. Tre Unioni devono ancora mandar la loro lista. Ci dispiacerebbe che le Rondinelle
di queste parrocchie fossero lasciate, da
parte in quest’opera che è per il loro
bene.
5 - La prossima Pagina della Gioventù uscirà la seconda settimana di
aprile e sarà dedicata ài problemi interni delle Unioni. Preghiamo i giovani
collaboratori di rivelarci sempre il loro
nome anche quando non firmano gli
articoli. Tutto ciò che riguarda detta
pagina dev’essere inviato esclusivamente al Capo-Gruppo.
A tutti i giovani i miei più cordisili
saluti e l’augurio che nelle nostre Unioni, in quest’ultimo periodo dell’anno di
attività, non vi siano seghi di rilassamento ma piuttosto si verifichi una ripresa di santo zelo e d’amore fattivo
per le cose di Cristo e della Chiesa!
Fraternamente
Gustavo Bertin.
Pubblichiamo ora questo profilo di
Ermanno Genre che non ha trovato posto, per la tirannia dello spazio, nella
pàgina della Gioventù della scorsa settimana.
Un Ci
Un professionista valdese ci riferiva,
tempo fa, la risposta data da un grande
industriale ad un tale che insisteva per
ottenere un certo incarico, chiedendogli
di avere fiducia in lui. « La fiducia, caro
signore, rispose l’industriale, è una cosa
che non si domanda come un favore: la
si impone! »
Osiamo dire che Ermanno Genre era
uno di quegli uomini che la fiducia la
imponevano con una linea di condotta
rigidamente retta e scevra di ogni opportunismo. Quando aveva veduto la
via che credeva di dover percorrere, la
seguiva a qualunque costo, con perseverante dirittura. Sì poteva dissentire
da lui, ma lo si doveva rispettare ed
amihirare. Era un carattere.
D’altra parte quello che ci poteva essere, nel suo temperamento, di giovanilmente rigido, veniva temperato dalle
qualità del cuore sempre aperto alla
generosità ed alla bontà. Per questo pur nelle battaglie - aveva tanti amici
ed anche chi pensava in taluna cosa,
diversamente da lui, non poteva fare a
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" *néno di considerarlo con'amicizia vera'^
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, Quante volte,^ abbiarn penisia;to a luì/nei periodi di contrasti » nei quali i de-^ ;
boli piegano e solo i forti sanno pergeverargi, anche a costo di dolorosi sacrifi^ ^ante*^ volte abbiara detto agli andci:, «Qui ci vorrebbe Ermanno., Qenr 7,
rei » - A viste umane egli aveva im’operatpreziosa,da .coinpiere,nella nostra
Cbi^a; ma Colui che sa ogni cosa lo ha
chiamato ad altro servizio. *
. A'nt^ è rimasto l’esempio di un uomo di carattere e di cuore, la cui ami-,
cizia è stata preziosa: il ricordo di un
compagno dì un breve giorno nella
grande Opera: compagno consacrato,
compagno amato e stimato, v
Paolo Bosio.
‘l'i-ì'V''
,-v: •< ■ ■ ■
La famiglia COMBA ringrazia sentitarriervte tutti coloro che hanno voluto
prendere parte al loro dolore in occasione della perdita del loro caro marito
papà- suxxero e nonno
COIBi 6UC0H0 fu FRiMGESCO
Ueceduto a Inverso Porte (Martinat), il
5 febbraio 1942. '
Uno speciale ringraziamento al sig.
pastore Gustavo Bertin.
Pei* il culto di famiglia
LmeCR
23 Marzo
Gen.
Lettura: Salmo 29 35: 9-29.
, Benedetto sia Iddio, il Pa
dre del nostro Signor Gesù
Cristo, il Padre delle misericordie e
VIddio di ogni consolazione, il quale^ d
consola in ogni nostra afflizione, affinchè mediante la consolazione onde noi
stessi siamo da Dio consolati e possiam
consolare quelli che si trovanOi in qualunque afflizione. 2 Cor. 1: 3-4.
L’atteggiamento di molti di fronte al
dolore è quello della disperatone: è
l’atteggiamento di quelli che non conoscono l’Evangelo e non hanno nessuna
speranza in Gesù Cristo. Ma per coloro
che credono in Cristo l’afflizione non
rende, confusi, non precipita i cuori nella disperazione. Il credente che è afflitto sa che vi è una consolazione che
viene da Dio. Egli sa anzitutto che l’afflizione stessa viene da Dio. « Dio è colui che fa la piaga e la fascia » ; e siccome. Dio non può che volere il bene
delle sue creature, anche l’afflizione sarà per il suo bene.
Ma sopratutto egli, sa che Iddio è
« l’Iddio di ogni consolazione »; egli si
ricorda della promessa di Gesù Cristo
« Beati quelli che fanno cordoglio perchè saranno consolati » (Mt. 5: 4).
L’apostolo Paolo ci dice che Dio ci
consola in agni afflizione. Fratello, sia
che tu soffra fisicamente o moralmente,
o spiritualmente il Signore è sempre
pronto a consolarti, purché tu ti rifugi
in Lui solo. Fra tutte le consolazioni
di Dio la maggiore è costituita dal perdono dei tuoi peccati e dalla pace che
Egli ti offre. Attraverso alla sofferenza
ed alla consolazione Dio ci vuole ammaestrare, ci vuole rendere capaci di
consolare a nostra volta i fratelli feriti
che incontriamo sul nostro cammino.
Ricordiamoci sempre di questo e la nostra sofferenza acquisterà allora un significato più ampio e sarà più leggera
per noi.
NaftedI
24 Marzo
Lettura: Luca 22:. 14-23
Gen. 36: 1-8; 37: 1-11.
Ma il Signore è fedele, ed
Egli vi renderà saldi, e vi
guarderà dal maligno^ 2 Tes. 3: 3.
Nella sua prima epìstola S. Pietro
scrive « Il Diavolo, il vostro avversario,
va attorno a guisa di leon ruggente,
cercando chi egli possa divorare». (1
Pietro 5: 8).
La nostra vita è dtmque continuamente esposta ad un pericolo, è minacciata dal maligno. Di qui la necessità dì
vegliare attentamente, e di fortificarci
nella fede., Ma noi siamo delle creature
umane, deboli ed inerti, abbiamo anzi
un cuore che è di per se stesso inclinato
al male: ciò aggrava molto la nostra situazione «e cì rende più difficile rimanere, saldi, lontani dal maligno.
Mà nella nostra debolezza Iddio ci
fortifica. Egli stesso sovviene alle nostre incapacità. Egli, ci dice S. Paolo, ci
rende saldi e ci guarda dal maligno.
Nelle nostre lotte contro il male,
quando l’avversario ci sembra più potente e più forte di noi, e noi ci sen
vacillare e siamo incerti dell’e- '
sito, ricordiamoci, che non colle nostre
fòrze staremo saldi e vinceremo il maUgno, mai’Iddio è Cplui che ci dà la
forza per 'vincere,' che ci rende saldi e
ci protegge dagli assalti del nemico.^^Dio
lo ha promesso e Dio è fedele alle sue
. promesse. -f?.;
Nevccledl Lettura: Luca 22: 24-38 > 29. Muro Gen. 37: 12-36. >
M --r „7Fin da fanciiullo^hai avuto
conoscenza degli scritti sacri, i quali
possono renderti savio a salute, me' diante la fede che è in Cristo Gesù.
*' 2 Tim. 3: 15.
Timoteo, l’amato discepolo a cui S.
Paolo rivolge queste parole, è stato educato, fin da fanciullo nella fede cristiana, gli è stato annunziato l’Èvangelo, ora si tratta di adoperare quella
coiioscenza, qual patrimonio (Spirituale. di modo che, possa diventare savio.
Questo lo potrà fare, dice S. Paolo, mediante la fede in. Cristo Gesù.
Anche npi fratelli, abbiamo avuto,
come Timoteo, l’Evangelo fin da bambini, sui banchi della Scuola domenicale, nella nostra famiglia, al catechismo; il pastore, i genitori,' i parenti ri
hanno aperto l’Evangelo, ce lo hanno
dato, anche noi, come Timoteo, abbiamo
un patrimonio spirituale.
Questo patrimonio però non serve a
nulla, se noi non aggiungiamo la nostra
fede in Gesù Cristo. Una conoscenza
puramente intellettuale dell’Evangelo,
della persona di Gesù, di per se stessa morta: soltanto mediante la fede in
Cristo, tale conoscenza può renderci
savi di quella saggezza che ci avvicina
sempre di più a Gesù Cristo.
(Kovvi) Lettura: Luca 22: 39-53
26 Marco Gen. 39.
Io avrò mercè di chi avrò
mercè, e avrò compassione di chi avrò
compassione. Rom. 9: 15.
Questo passo di S. Paolo è la citazione di un versetto dell’Antico Testamento. Esodo 33: 13. E’ una dichiarazione che Dio diede a Mosè, quando,
dopo l’episodio doloroso del vitello d’oro, Mosè aveva chiesto a Dio di fargli
vedere la sua gloria, per attestargli il
suo favore. E Dio acconsentì in parte
al desiderio di Mosè dicendogli: Io farò
passare dinanzi a te tutta la mia bontà
e proclamerò il nome dell’Eterno da- ,
vanti a te: e: farò grazie a chi vorrò far.
grazia, e avrò pietà di chi vorrò aver
pietà. Non era dunque per nessun diritto che Mosè ottenne la visione della
sua bontà, ma fu per pura volontà di
Dio, fu un atto della sua sovrana libertà.
Per comprendere bene questo versetto di S. Paolo, dobbiamo continuare
la lettura del cap. 9 ai Romani. Al vers.
16 dice « Non dipende dunque nè da chi
vuole nè da chi corre, ma da Dio che fa
misericordia».
Così se noi uh giorno entreremo nel
riposo eterno nei cieli, non sarà certo
per nostro diritto o ' merito, ma perchè
Die? avrà voluto farci misericordia.
Venerdì
27 Marzo
Lettura: Luca 22: 54-71
Gen. 40.
Io posso ogni cosa in Cristo
che mi fortifica.
Filip. 4: 13.
Io posso ogni cosa! Chi è quell’uomo
che ardisce affermare tanto? Un grande
scienziato, un milionario 0 un potente
monarca? No, niente di tutto questo.
Anzi non è neppure un uomo fisicamente forte, ma un uomo che ha una scheggia nella carne che neanche le Isue potenti preghiere hanno potuto guarire,
è un uomo che guadagna il suo pane col
lavoro delle sue mani, un uomo perseguitato! Eppure egli può ogni cosai
Chi è dunque quest’uomo?
E’ un uomo che è stato trasformato
dalla grazia divina: è un uomo che ha
aperto il suo cuore al Signor Gesù Cristo.
Qui sta il segreto di tanta potenza:
Gesù Cristo. Io posso c^ni cosa in Cristo che mi fortifica!
- Fratello, sorella, anche tù puoi ogni
cosa! Si, chiunque tu sia, ricco o povero,
grande , o piccolo purché anche tu riponga il segreto della tua forza in Cristo Gesù.
E allora per te non ci saranno più degli ostacoli insormontabili, delle cose
che non puoi. Ho sentito spesse yolte
dei cristiani dire di fronte ad un compito difficile o ad un ostacolo, a viste
umane insormontabile: « non poàso ».
Quei cristiani non sono dei veri cristiani, perchè i cristiani* veri sono quelli
che sanno attingere forza dal Signor
Gesù € perciò possono ogni cosa. Gesù
Cristo infatti ha detto die i suoi discepoli avrebbero fatto delle cose maggiori di quelle che ha fatto lui.
Lettura: Luca 23:\l-12r -,
M Maw ^ Zacc. 9: 8-12,
.1#
Non temeremo piceed greg-*
. ^ ge: perchè al Padre vostro
è piaciuto di darvi il Regno: ^ ■ .
* - ' Luca 12: 32.
Queste ¡»aj-ole fanno parte' del Sermone sul monte ». Prima Gesù ha parlato delle sollecitudini ansiose: nessuno
deve temere o essere in pensiero per la
sua vita materiale, perchè queste cose
Dio. le provvede Lui.
' Piuttosto i discepoli devono adoperarsi per cercare il «Regno di Dio».
Ma oltre alle preoccupazioni materiali ci sono le preoccupazioni religiose e
spirituali che assillano l’anima. I credenti sono un « piccolo gregge » il quale ha tante ragioni di temere. Ma la cosa più importante per il « piccol gregge » è stata provveduta: Il Regno. Perciò il gregge non ha più nulla da temere. Qual’altro bene maggiore poteva
infatti Dio dare al suo popolo? Il « Regno » è il sommo bene di cui tutti i credenti godranno insieme, quaggiù prima,
e poi eternamente nei Cieli!
Nella preghiera che Gesù ha dato ai
suoi discepoli Egli ci insegna a pregare
« Venga il tuo Regno ». Sia questa, fratello, la tua preoccupazione maggiore.
Il Regno tuo. Signor, nel mondo venga
Regno di pace, di giustizia, amor.
Ognun per esso preghi e lo sostenga
Qvxil fedele lottator.
I. C. 235: 1.
Cipriano Tourn.
fOSf^NlYOm
Rostàgno Giwanni, L. 5 - Matthieu*
a Eririct^ 2,50 - Léger Giosuè, 1 - Giaiero Alberto, 1 - Grill Carlo; 5 - Bal-'j
mgs, Giuseppina, 3 - Balma Evelina, *2”
- Berrìard Arturo, 5 - Pons Dario, 3 ’Galliano Enrico, 1 . Laidetto Aldo, 4 Grill Pietro, 1 - 'Rostàgno Arturo, 5 Bouchard Emilio, 3 - Prandini Marcello, 2 - Baret Guido, 15 - Menusan Germana, 3 - Pastre Augusto, 3 - Grill
Rostan, Maria, 2 - Peter Corrado, 5 —
Ricca Seiina, 5 - Laurenti Balmas, 2 Plavan Maddalena, 8 - Pasquet Francesco, 5 - Martinat Augusto, 1 - Geymonat Giovanni, 5 - Coùrdìn Annetta, 3
- Carxera Fanny, 5 - Giardino Meynier
Maria, 30 Ferrier Elena, 2,50 - Clot
Alessandro, .1 - Peyronel Alberto, 3 Massel Ettore, 2 - Clot G. Pietro, 3 Viglielm Giulio, 1 - Peyrot Enrico, 1 Costantino G. Pietro, 1 - Bounous Caterina, 5 - Tron Levi, 3 - Poet Federico,
1 - Famiglia Rostàgno, 3 - Gaudin Carlo, 1 - Gaudin Clementina, 3 - Micol
Fernando, 5 - Pons Alessandrino, 3 Meytre Auguusto, 2 - Tron Enrico fu
Giacomo, 2 - Tron Enrico fu Pietro, 5 Gaydou Teofilo, 1 - Breuza Augusto, 5
Menusan Alina, 1 - Richard Aldo, 5 Peyrot Adele, 1,50 - Barus Luigi, 1 Grill Enrichetta, 1 - Menusan Caterina,
2 - Garrou Giovanni, 0,60 - Peyrot Ernesto, 5 Peyròt Giovanni Michele, 5.
(Continua).
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.^roi. Ginq CüSTABEi, direttore responsabile
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