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ECO
DELLE VALLI VALDESI
Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICB
(Torino)
Settimanale
delia Chiesa Valdese
Anno XCV - Num. 22
Una copia Lire 40
ABBONAMEX I I
L. 2.800 por Tesiero
/•.'ro: L. 2-000 per rinlerno
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Griippo
TOKRE PELLICE — 28 Maggio 1965
Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
PAUROSI
(Atti 17s 17-18)
Non vi sono solo curiosi e scettici nelle vie di Atene, vi sono molte
altre persone appartenenti ad una categoria di individui che non ama
mettersi in mostra esponendosi alle critiche ed alle domande ma che
segue le vicende del mondo con grande attenzione. Questi ■ ateniesi
sono riservati, seri, ragionatori: sono quelli che hanno paura. Una
paura sottile, la loro, impalpabile, che si insinua neH’animo come la
polvere dei campi nelle vecchie case in campagna.
L’ateniese pauroso non ha parlato con Paolo, non ha espresso
pareri; nè critico, nè scettico, osserva; nascosto dietro i curiosi finge
il loro interesse per le novità, camuffato da scettico ne adopera il
linguaggio. Per scoprire la sua presenza sulla piazza di Atene non
)asta guardare e stare a sentire le conversazioni, occorre un orecchio
attento ed esercitato perchè l’uomo pauroso si tradisce raramente, in
'51 impercettibile sguardo, in un timbro di voce.
Nfon sarebbe quel giudeo di Tarso un « predicatore di divinità stra¡ere », per caso? Questo è il dubbio dell’ateniese pauroso, dubbio che
à ve essere vagliato direttamente con l’ascoltare lo straniero. Anche il
lii-ioso e lo scettico hanno detto la stessa cosa e per noi l’opinione del
a iroso non fa nè caldo nè freddo; si affermi che Paolo è predicatore di
r i nità straniere o che è rappresentante di commercio, l’equivoco è lo
■sso. Dimentichiamo che il più ateniese degli ateniesi è stato elimio alcuni secoli prima proprio da questa semplice frase: Socrate,
I l sua ombra ancora pesa sull’aeropago.
Il pauroso non si preoccupa infatti di sapere donde venga e che
>sa dica il suo interlocutore, se cittadino o straniero, se filosofo o
mieta: si preoccupa delle conseguenze che potranno avere le sue
arnie. « Divinità straniere » non significa solo novità interessante ma
iiaccia per il momlo ateniese; divinità estranee, dal di fuori, che
I a artengono ad un altro mondo e mettono in crisi la città, le istituuìii, la società, gli interessi. Tutto ciò che non rientra nel quadro
Ile abitudini e degli interessi esistenti è « straniero ».
Chi può dire quanta sia la parte di paura, di sospetto, di timore
• ■ entra oggi ancora nel cuore di coloro che ascoltano l’evangelo?
lino colpiti dai curiosi e dagli scettici, favorevolmente e sfavoreI¡mente, ma dei paurosi non ci curiamo e come potremmo farlo,
■■511 si sa dove siano, chi siano, quanti siano. Si tratta forse della più
nmerosa e forte schiera di uditori. Predicano « divinità straniere »
è comunque la prima e decisiva argomentazione di cui si serve il
iligno per arrestare la marcia dell’evangelo nel mondo; non si sotI aiuti perciò la paura. Giorgio Tourn
45 anni dopo, andiamo ai Congresso
Vengono proposti
quadro strumenti comuni
Qufindo i ¡ellori riceveranno questo
numero dei settimanale, ; delegati di
quasi tutte le Chiese evangeliche italiane saranno raccolti a Roma per il 11
Congresso Evangelico, nel teatro Eliseo
per le sessioni plenarie, in tre chiese
evangeliche cittadine per quelle di se
zione. In attesa di riferire su questi lavori che ci auguriamo fraterni e l>roficui. concludiamo la pubblicazione dell'articolo di G. Girardet. tratto dall'ultimo fascicolo di « Diakonia ».
E’ ovvio che questo compito è comune, che esso può essere svolto soltanto insieme o non sarà svolto affatto. E’ ovvio che tutti coloro che si richiamano all’Evangelo saranno trascinati in questo movimento, non potranno restare isolati. L’origine non
importa, perchè il compito delle comunità valdesi e pentecostali e battiste e metodiste, sì anche il compito
delle comunità luterane di lingua tedesca è esattamente lo stesso; la linea di divisione delle chiese di domani passerà fra quelle che Tavranno riconosciuto. I confini delle nostre denominazioni forse rimarranno, ma saranno- come i termini degli appezzamenti di terreno che sono stati acquistati da un solo proprietario.
Certo le chiese possono ancora rimanere raggruppate in denominazioni diverse. E’ una faccenda scomoda,
ma non è un dramma. E sarebbe comunque errato mettere tutte le nostre energie a unire esteriormente le
chiese senza preoccuparci invece di
quello che è più urgente e che è di
metterci aH’opera per il compito comune Quello che .4onta è che le chiese «cambiano- mentalità» (è la traduzione più esatta del famoso « ravvedersi » della nostra traduzione della Bibbia) e non che di tutte le chie.se
li faccia una sola amministrazione.
Il Congresso dovrà perciò ricercare
insieme la via da seguire, riconoscen
do i doni che già esistono, in un ascolto umile e sincero della Parola di Dio
e indicare alcuni strumenti di lavoro
comune : naturalmente dovrà anche
preoccuparsi che le sue proposte non
restino lettera morta per la mancanza di uno strumento comune di tutte
le chiese. Questo è il senso della proposta di una federazione (o meglio
di una «comunità») delle nostre
chiese.
Quali strumenti? Li indicherà il
Congresso. Ma jMichè a tutti è lecito
avanzare suggerimenti, possiamo dire
quali sono le linee comuni di ricerca
e di impegno (ricerca + impegno testimonianza del Regno di Dio che
viene — annunzio di Gesù Cristo nel
nostro tempo) che vediamo dinanzi
a noi.
Per ascoltare
e parlare
I casi altrui (ed i nostri)
Firenze, maggio
( mai sono molti ad accorgersi che
a irenze — tra Piazza del Duomo e
il [ alazzo della Signoria — si combai 3 una lotta ideale che va oltre i
Un ri di una contesa amministrativo lom anale. Non è facile rendersi
coli; j del reale apprezzamento dei
protestanti sparsi nella penisola, da
Bobbio Pellice a Trapani. Eppure si
tratta di un confronto essenzialmente religioso, che ci riguarda iri quanto investe posizioni di p-rmeipio e situazioni occasionali squisitamente
religiose. Casi altrui — qualcuno potrebbe obbiettare. — Patti che riguardano i cattolici. — Ma di solito- la
gente che ha letto sul giornale di una
vertenza sindacale dei gassisti e del
loro sciopero, quando toma a casa
qi trova a fornelli spenti, e allora
mugugna e protesta, ben corivinto
che la cosa non riguardi solo i gassisti.
PfBti
allo sbaraglio
Gli «indiziati» che la Curia Vescovile fiorentina ha trattato con eccezionale malgarbo, sono tredici sacerdoti che hanno avuto troppo coraggio, ed hanno espresso le loro convinzioni. Da Palazzolo sul Senio a
Quinto-le dell’Impmneta, sono stati
relegati nelle più misere parrocchie,
con l’intimazione di non uscire parlare e scrivere senza preventiva autorizzazione. Alcuni di essi conducono una
vita di ristrettezze materiali inimmaginabili, costretti a cercare delle messe da co-lleghi che, in parrocchie più
ricche e popolose, hanno più funzioni
di quanto il loro tempo consenta (Situazione ancora più amara e cocente,
per chi ha una viva sensibilità religiosa).
Intanto si sviluppa una campagna
che dalla Curia Vescovile passa alla
stampa ufficiale, alline.a le organizzazioni cattoliche, s’avvale della spalla
della stampa liberal-conservatrice.
Gran testa di turco è quel Mugello,
sembra che abbia molti doni, nori
quello di rendersi amabile presso i
cronisti dei giornali.
Penosa impressione ha destato l’intervista di Carlo Falconi per « L’Espresso », un settimanale che riscuote
empia fiducia nelle classi medie. Forse il Falconi non era ruemo adatto
per questo servizio; ex-prete di destra
abile sistematore di innumeri schede
informative ma poco sensibile per cogliere gli uomini al vivo, il suo incontro con un ex-confratello non poteva risolversi che in una diatriba
appena sopita dalle esigenze del giornale.
Roma doma
Il cardinale arcivescovo di Firenze,
in tutto questo è stato il tenace esecutore di un ordine della curia romana :
mettere in quarantena La Pira, i cattolici « di sinistra » e i preti anche
teologicamente più avanzati. Va det
to che Mons. Florit ha cercato e cerca di eseguire con grande zelo. Lontani sono ormai i tempi del grande arcivescovo Elia Della Costa, quando la
Firenze cattolica fruiva di iniziative
ed aperture ecumeniche di tale vivacità da far pensare a una città-pilota
per un cattolicesimo italiano invecchiato, chiuso su logore posizioni clericoff usciste.
Se non sapessimo per esperienza
che certe direttrici di marcia del popolo credente sono irreversibili — lo
vogliano o meno gli autori dei più mordenti articoli de l’Osservatore Romano — saremmo tentati di credere
che la restaurazione pacelliana vo
glia giungere al punto di stabilire la
necessità di due stili:
(continua a pag. 2)
quello per
L. Santini
1) Uno strumento comune per
ce ntrare il nostro popolo nella vt-rii'i: per ascoltare e parlale: una stampa. una radio e una televisione fra di
loro coordinate che esprimano la serietà, l’ansia, la speranza, la gioia e
l’impegno concreto dei cristiani in
questo tempo pericoloso, eccitante,
vuoto e insieme sovraccarico: un luo
gc libero assolutamente e assolutamente non -conformista, in cui il messaggio del Regno entri come interlocutore insieme con gli altri (lascian
do al lettore di stabilire se esso ha
rultima parola oppure no) ; im luogo ove si parli delle cose proibite e
s: metta a nudo le nostre speranze,
la nostra ricerca del Dio che tace s
la nostra indifferenza; un luogo che
non possa semplicemente essere considerato come un portavoce ecclesiastico. Questo è possibile se diventa
l’opera cemune delle nostre chiese,
nelle quali il medesimo dialogo e la
medesima ricerca avvengano quotidianamente, sì, che stampa, radio e
televisione non ne saranno che il riflesso cómunicato alla massa.
Le condizioni
del lavoratore
2) Uno strumento comune per
prendere su di noi la situaidone dell’uomo che lavora, la condizione delle
miriadi di rotelle che girano a un
cenno stabilito*, a un ritmo staWlito,
per un orezzo stabilito. Le libertà che
la società europea aveva cominciato
a conquistare vengono distrutte dalla tecnica, cioè dall’organizzazione
del lavoro e dalle sue finalità. Non
possiamo ignorare questo fatto che
determina modi di vita, psicologia,
consumi, quasi crea 1’« anima » dell’uomo del nostro tempo. Come incontreremo questa « anima », come la
metteremo in condizioni di ascoltare
la Parola del Regno, se non la conosciamo? Il lavoro che già si- compie qua e là, l’opera per gli emigranti deve essere resa più consapevole, più
profonda, più corrente. Qui aspettiamo un contributo decisivo daU’intervento massiccio delle Assemblee di
La Chiesa Riformata di Francia
riconosce il pastorato femminile
Il Sinodo generale della Chiesa Riformata
di Francia, tenutosi recentemente a Nantes,
ha ancora una volta discusso il problema
del pastorato femminile, dopo che esso era
stato studiato e dibattuto dai vari Sinodi regionali; il voto di questi ultimi era stato il
seguente : sei favorevoli, due favorevoli con
riserve, quattro decisamente contrari, due
chiedevano rinvio e esame più approfondito.
Al termine dei dibattiti è stato approvato
il seguente ordine del giorno :
Il Sinodo Nazionale,
1. Esprime la gratitudine della Chiesa aùe donne che già esercitano un
ministero (assistente di chiesa, diaconessa, ecc.). Afferma l’eminente dignità dei loro ministeri e auspica che
essi siano rimessi in onore grazie a
una migliore definizione dei compiti
e delle attribuzioni che comportano;
2. Riconoscendo che il Cristo edifica continuamente la sua Chiesa attraverso l’unità, la diversità e la complementarietà dei diversi ministeri
che le dà.
Decide di accogliere e di ordinare
le donne, come gli uomini, a tutti
questi ministeri, compreso quello pastorale, con tutte le sue attribuzioni;
3. I testi regolamentari relativi al
pastorato si applicheranno a pieno
diritto alle donne e agli uomini, cioè
spetterà alle commissioni e ai consigli competenti esaminare le vocazioni, studiare e decidere gli incarichi;
4. Cosciente del fatto che la partecipazione delle donne al ministero
pastorale ne rinnova le condizioni di
esercizio e la definizione che abitualmente se ne dà, affida alla Commissione dei ministeri la cura di uno studio che verta su:
— l’analisi degli elementi che costituiscono l’attuale ministero pastorale;
— la possibilità di suddividerne l’adempimento fra più ministri (uomini
c donne) nelle Chiese urbane e concistoriali.
Questo ordine del giorno è stato così votato: .'il si, 33 no, 3 schede bianche; voto
segreto, paragrafo per paragrafo. Cosi commenta Albert Finet, il direttore di « Réfor
me » (8..Ó.196.3); «Per un momento si è
potuto sperare, tanto era sensibile da una
parte e dalFaltra la volontà di ridurre le posizioni antagoniste, che si giungesse ad esprimere un sentimento quasi unanime del Sinodo. il che è il termine normale di ogni
dibattito spirituale fra discepoli di Gesù Cristo ». Invece « nè la maggioranza, lieve, nè
la minoranza, considerevole, possono essere
fiere di questo risultato parlamentare nel
quale il peso della Chiesa Riformata d'Alsazia, che riconosce dal 1927 il ministero pastorale femminile, è stato quasi determinante. Peccato, ma forse la parola finale l’ha det.
la quel contadino, appassionato del suo frutteto, che ricordava al sinodo die si coglie la
frutta verde, e che matura sulla paglia della cantina... ».
Ci pare giusto sottolineare che — come Findica il paragrafo finale dell'o.d.g. votato a Nantes — il riconoscimento del pastorato femminile è inseparabile dal riesame del
pastorato stesso. E’ quanto è stato affermato
anche fra noi, in Sinodo e fuori, ogni volta
che questo problema, invero piuttosto fiaccamente, si è ripresentato.
Dio, che sono le chiese di operai e
di contadini. Su questo piano possiamo compiere atti di presenza della
chiesa che possono essere decisivi per
il nostro paese, cooperando con forze
sociali che agiscono in questo senso.
La frattura del nostro popolo in due
mondi che non si parlano e non si
capiscono (grosso modo, i lettori della Stampa e quelli dell’Unità) deve
essere superata, non in una via media, una pacificazione ridicola e impossibile, ma attraverso una conoscenza e un superamento dei motivi
primordiali del dissidio in vista di
una società nuova, più giusta e più
libera: un segno del regno-che può •
e che deve essere dato*
Lna...
«politica estera»
3) Uno strumento comune che serva
come luogo di ricerca e di impegno
per un esperimento decoroso del nostro paese nel mondo delle nazioni.
Non è un segreto di stato affermare
che manchiamo di una politica estera. che viviamo* in un provincialismo
pauroso. Eppure i nostri problemi sono i problemi della Svizzera, della
Germania e degli Stati Uniti; sono
anche i problemi dell’Africa, dei giovani paesi ; la, responsabilità per la pa
ce nel mondo, per il disarmo atomico, per la creazione di una comunità di stati che abbia gli strumenti per
mantenere la pace, è una necessità
unica e indivisibile... altri popoli e taluni governi si adoperano per la pace. Da noi invece sorgono obiettori
di co.scienza e la pubblica opinione
resta indifferente, i paesi vicini d’Europa seno impegna.ti in una guerra
coloniale, il popolo francese è diviso
pro e contro, il popolo tedesco in modo diverso è anche diviso e l’opinione
pubblica resta indifferente, il Congo
e immersD in una tragica guerra civile, l’Angola è in rivolta, l’America latina sembra che stia per esplodere
da un momento all’altro, il Vietnam
diviene banco* di esperimento* delle
armi degli Stati Uniti in una assurda guerra coloniale e l’opinione pubblica resta indifferente. Qui occorrono strumenti di contatto, di scambio,
di incontro, di informazioni, di pressione politica. Qui occorre essere
pronti ad organizzare scambi e dibattiti, a favorire e assumere impegni politici di natura diversa, a collaborare — sia pure criticamente —
con quelli che lavorano nella stessa
direzione. Questo è im compito che
la chiese evangeliche sono in grado
di assumere, come è dimostrato in piccolo dall’esperienza di Agape negli
ultimi anni.
Ricerca e
inserimento cnlturùle
4) Infine crediamo che la ricerca
e l’impegno debbano nianifestarsi anche sul piano della ricerca e culturóle. Gli uomini di pensiero del nostro paese devono potersi confrontare con una ricerca altrettanto seria
e maturata dall’ascolto dell’Evangelo. Il compito è più importante di
quello che può apparire a prima vista. L’attuale Facoltà di Teologia potrebbe essere li nucleo di formaziozione di uno sviluppo più ampio in
questo senso.
Questi strumenti non sono ccíicepibili se non come opera comune. Anche se per assurdo il Congresso non
li volesse comuni e una chiesa o un
gruppo se ne assumesse il carico, essi finirebbero necessariamente per
imporsi a tutti come opera comune.
Tutto questo richiede un’articolazione nelle diverse chiese, richiede che
tutte le forze disponibili, tutte le organizzazioni e i mezzi attualmente
esistenti siano liberati per questi
scopi, perchè non vi dovrà essere comunità, non vi dovrà essere membro
di chiesa che non si sappia effettivamente preso, coinvolto e trascinato
in questa ricerca e in questo impegno
comuni. Da questa carica verrà anche
una vitalità nuova, una forza di attrazione per le nostre comunità. Ma
l’essenziale sara quello di avere risposto in qualche modo alla Parola di
Dio che chiama ad una obbedienza
concreta e precisa nel nostro tempo.
Il resto poi ci sarà dato, e molte altre cose che non ci aspettiamo e non
osiamo neppure immaginare.
Giorgio Girardet
2
pag. ¿
N. 22 — 28 maggio 1965
In margine alla "festa della mamma
n
La lampada accesa
I casi altrui (ed i nostri)
(^)uesto articolo è dedicato alle
madri negre che sui gradini sporchi
delle case di Harlem tengono in
braccio creature senza sorriso e alle
madri di Bombay che dai rifiuti dei
grandi palazzi rubano il cibo per i
figli, perchè il carretto che all’alba
porta via i cadaveri dalle strade raccolga quei figli qualche giorno più
tardi.
Questo articolo è dedicato alle
madri ebree che porsero invano a
piccole bocche affamate l’arida mammella incisa dalla frusta
e a Viola Liuzzo, la madre italoamericana uccisa ad Anniston in un
mattino di primavera perchè riaccompagnava in auto un negro che
aveva partecipato con lei alla marcia dei diritti civili.
Ad Anniston, nell’Alabama, la
a Giornata della mamma » quest’anno è stata caratterizzata da una manifestazione razziale durante la quale sono stati portati in trionfo i tre
assassini di Viola Liuzzo.
Questo articolo è dedicato anche
alle loro madri
e a tutte le madri del mondo,
a quelle che possono sorridere e
a quelle che possono soltanto piangere,
alla madre dei miei figli
e a mia madre morta.
* * *
Ci sono nel mondo milioni di
lampade accese. Sono i cuori delle
madri. Quanto più soffrono tanto
più fanno luce.
Ci sono nel mondo milioni di culle dove i bimbi dormono più tranquilli e più comodi che nei loro lettini. Sono le braccia delle madri.
Ci sono nel regno della morte milioni di occhi aperti. Sono le madri
che vegliano ancora perchè un figlio
potrebbe chiamarle.
i}i -fi
Un giorno d’estate vidi mia madre che dormiva. Il sonno lasciava
immobile il suo corpo, soltanto ¡1
ventre rilassato tra le membra raccolte in atteggiamento infantile seguiva il ritmo tranquillo del respiro lungo. Mi fermai a guardare quel
riposo profondo che leniva una stanchezza segreta, sconosciuta a me e
a quelli che come me le vivevano
vicino. Guardai il corpo di mia ma<lre fatta piccola dagli anni. Quanto nel tempo aveva perso di bellezza fisica e di vigore era tornato a lei
in Ilice spirituale e quel ventre adagiato, così disciolto dalla armonia
della figura di donna mi ispirava venerazione e tenerezza, mi rimandava una forza mula ma vi\a, che
l’inerie abbandono del corpo non
sopprimeva, nè la stanchezza, nè il
dolore. La vita di giorni lontani aveva lasciato una presenza incorporea
di cui in quel momento mi sembrava di cogliere il respiro nel respiro
di mia madre. Era stata la nostra
vita. Noi, suoi figli, eravamo stati
carne della sua carne, chiusi dentro
di lei; il mio corpo di uomo, quello
che io ero e avrei seguitato ad essere si era formato nel suo grembo.
Prima che respirassi l’aria e vedessi la luce e toccassi il cibo lei mi
aveva dato il respiro, il sangue, aveva nutrito giorno per giorno la mia
carne non nata ancora, mi aveva cullato quando ancora non dormivo,
era stata la mia vita quando ancora
non vivevo. Ogni suo atto d’amore,
ogni pensiero d’amore, per nove mesi, erano serviti a sciogliere le mie
membra, a costruirmi un piccolo
cuore, a farmi togliere dal cavo degli occhi due piccoli pugni stretti.
Fossi salito un giorno al culmine
di ogni potenza, di ogni ricchezza,
avessi potuto assumere la forza fisica in massima misura, mai, mai
avrei potuto sentire intorno al mio
corpo, a tutto me stesso, la sicurezza
e la protezione jiari a quelle che
avevo avuto nel grembo di mia madre.
Allora capii [lerchè chiamiamo
« mamma » tante e tante volte nella vita. Cajiii la legge così umana e
così ingiusta per cui noi figli prendiamo tutto e perchè le madri danno tutto e chiedono di dare, fino all’ultimo, e chiedono la gioia di soffrire come se in ogni lacrima, in
ogni grido represso, in ogni esclamazione, fosse loro dato da rivivere
il momento in cui nella sofferenza
ci misero al momhi.
E capii perchè il figlio piange appena vive il suo primo attimo staccato dal grembo di sua madre. Lontano da quel primo meraviglioso abbraccio di carne e di sangue.
iH ¡s
Madre, fosti la fampada accesa di
fede cristiana nel tempio pagano dei
miei anni giovani. Sei stata l’albero
del riposo, l’oasi della pace, il fiume
d’acqua pura in cui ho immerso tante volte il mio cuore. Hai fatto della
tua vita un canto silenzioso di sacrificio e d’amore, insieme a te si è
spenta la favola d’oro della mia infanzia popolata di sogni.
Ma quando ci lasciasti, sul legno
ilella tua bara scrissi il saluto che
fa continuare la vita: A Dio, Mamma.
Mauco
(segue da pag. 1)
sottosviluppati paesi latini come Italia, Spagna e Portogallo, e quello per
i paesi a confessione mista, dove la
pressione protestante impone senza
scampo il rinnovamento della chiesa
romana. Il Vaticano II sarebbe, secondo questa plausibile ipotesi, destinato a marcare ancora più profondamente la differenza di spiritualità,
cultura e civiltà che — a causa della,
Oontroriforma — segna così penosamente la differenza fra due modi di
essere cristiani.
A Firenze, anche se un gruppo di
preti facilmente identificabili negli
ambienti dell’ Arcivescovado imperversa e favorisce le collusioni con la
destra politica conservatrice, è diffusa la convinzione che il confronto sia
tutt’altro che concluso. L’intervento
della Roma d’Oltretevere — cerne, sul
piano politico, di quella dei partiti —
ha destato più malumori che consen
si, e allontanato ancora più la capitale dall’animo di una città che non
è disposta a lasciar schiacciare le
proprie istanze ideali dall’ apparato
burocratico di lontani manovrieri.
Un tacile americanismo
anticomunista
Naturalmente, le frecce si sono appuntite contro il « dialogo » coi comunisti: questi, a Firenze hanno avuto
106.586 voti e 22 consiglieri, contro gli
87.118 voti e 18 consiglieri D.C.; e se
da un lato aggiungete i socialisti e
dall’altro i liberali vedrete che poco
cambia.
Il dialogo s’è praticamente imposto per uscire daH’immobilismo che
affligge la città cerne la nazicne intera, ed è stato condotto con estrema
cautela, senza cedimenti di sorta.
Eppure è bastato questo per allarmare i custodi deirortodossìia, i quali
non s’avvedono di fare il gioco degli
Proposte di un gruppo valdese~battista fiorentino
Per una stampa evangelica unificata
Un gruppo di lavoro valdese-battista ha formulato, durante una riunione del 6 maggio u. s., alcune osservazioni sul tema di « Una stampa unificata». Le segnaliamo, perchè possono servire come ipotesi di lavoro:
1. Stimiamo che il Congresso debba
occuparsi — per quanto concerne la
stampa — della possibile realizzazione di un periodico unico per adulti,
ma anche d’una stampa u.nifi.cata nei
settori Scuola Domenicale e Gioventù.
2. La decisione per uno o più periodici in comune impegna le varie denominazioni e missioni a sospendere
il periodico dencminazionale equivalente ed a «versare» su quello unito
i suoi abbonati, eco.
3. Ogni denominazione o movimento ha bisogno, ragionevolmente, di un
foglio interno di collega,mento : potrebbe essere studiato il modo di un
suo inserimento nel periodico comune. Questo periodico dovrebbe essere
rivolto essenzialmente all’interno del
l’evangelismo', nella convinzione ohe
un buon giornale interno sa certo parlare anche fuori, ed è strumento di
evangelizzazione,
4. Temiamo che il Congresso si accontenti di « auspicare » la creazione
di strumenti di stampa in comune;
vorremmo' che nai-pesse dal Congresso
un preciso e inequivocabile impegno
ci
5. Circa un periodico per adulti, riteniame che : a) Debba essere cosi vario da interessare la « media mass »
senza diventare appannaggio degli intellettuali o dei più semplici, b) La
sua periodicità dovrebbe essere settimanale. altrimenti non avrebbe presa efficace.
6. Circa la direzione, riteniamo che
sia inevitabile una direzione personale, sia pure affiancata da un gruppo
redazionale. Però, il direttore deve attenersi a tutte quelle direttive, sia
generali che particolari, che le Chiese
federate e il Cons. Federale saranno
tenuti a dare con frequenza periodica. Il direttore sarà un esecutore
tecnico, non un padrone del periodico: i suoi collaboratori saranno talvclta pagati.
7. Non ci sembra utile avere un periodico astrattamente intellettualizzante, bensì radicato nei fatti e problemi del tempo; moditaz-ioni e studi
biblici non dovrebbero* mancare, mentre le notizie dalle chiese, ridotte alle
veramente interessanti, dovrebbero
essese impostate giornalisticamente,
8. Crediamo che sia inevitabile prvendere posizione sui problemi e sui fatti
che coinvolgono la vita del paese, ma
va fatto tempestivamente e con sobrietà, riportando possibilmente dichiarazioni ufficiali del CEC e delle
nostre Chiese. Temiamo una politicizzazione della stampa come una sua
assenza ».
stessi comunisti più accesi da una
parte e di quelle forze che hanno con
dotto l’Italia alla disfatta morale e
militare dall’altra. A meno che non
vi siano collusioni e interessi, ma questo è un capìtolo a parte.
Certo è che qualcrmo ha rispolverato un vecchio detto nazionale : « Franza e Spagna — purché se magna»
Ora si magna con gli Stati Uniti e
da povera gente bisognesa di tutto
dobbiamo sempre battere le mani a
cuello che dice e fa il governo USA.
Purtroppo gli statunitensi hanno due
sfoitune : non sanno scegliersi gli
amici giusti, e la loro generosità non
genera vere amicizie. E v’è da chiedersi se sia vera amicizia quella di
che non ha il coraggio di dissentire quando in coscienza sente diversamente, come è indubbio che
gli americani non ci stimano tanto
vili da credere di comprare testa e
anima di coloro che aiutano. Purtroppo così la pensano taluni di casa nostra, ed ecco svilupparsi la campagna
contro i cattivacci che «sputano nel
piatto nel quale mangiano ». Per chi
cerca le ragioni ideali di ogni atteggiamento, questa posizione appare
singolarmente vicina a quella di certi
comunisti, i quali ritegono che l’uomc
ragioni con lo stomaco!
Religione
e politica
La crisi fiorentina ha messo in evidenza, dunque la connessione eh
pfcssa fra atteggiamento religioso ,
politico: sarà un caso, ma non tr
vate un prete o un laico veramen*
«ecumenici» che non siano dalla pa'te attaccata anche politicamente,
viceversa. Noi evangelici siamo* d*
tutto contrari a politicizzare la vi<
della chiesa, non amiamo vedere r.
perversare le passioni pclitiche si
nostri giornali ; però dobbiamo prei
dere atto della connessione che pa.
sa fra fede religiosa e apprezzamen
politici per coordinare i secondi all
prima. Non abbiamo partiti, rifiuti:
ino le ideologie e le loro « discipline ,
ncn abbiamo interessi economici ñ
difendere: .siamo liberi figli di D'
con i piedi sulla terra, non baroi .
r-ampanti e nemmeno visconti dime
zati.
Nonostante gii inevitabili, possibi .
errori e i tentativi per utilizzare pan gianamente la loro lotta ideale, i ca
telici fiorentini oggi sott’ inchiesi
hanno dalla loro parte Tavvenire, ci :
appartiene a una comunità crcde;o‘
aperta al dialogo, e per ciò capace *
una missione profetica in un moix
sempre più staccato, lontano da
e da Cristo, la sua Parola vivente.
L. Santi:ìì
I avvisi economici
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Umberto 1. Rivolgersi Signorina Elma B‘
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Chisone.
I LETTORI CI SCRIVONO
Un messaggio
ai congressisti
Un lettore, da Gravina di Puglia:
I rappresentanti di tutte le denominazioni cristiane evangeliche dTtalia
che si riuniranno a Roma verso la
line di maggio, recheranno al Congresso Teco vibrante e fraterna di tutte
le Chiese evangeliche sparse neUa no.
stra Nazione. Il Congresso segnerà,
senza dubbio, una data storica negli
annali del cristianesimo evangelico italiano, c non mancherà di suscitare
nelle nostre comunità un grande entu.
riasmo ed un vivo desiderio di evangelizzare sempre più e sempre meglio,
intensamente ed estesamente, la nostra
terra. Il Congresso, in una parola, costituirà un risveglio della fede nel .seno
di tutta la cristianità non cattolica romana; risveglierà ì dormienti, scuoterà
i deboli, i fiacchi, i timidi, e non potrà
non esercitare una influenza benefica
dentro e fuori le nostre comunità.
Nella grande Assemblea sì alTermeranno, non ne dubito, senza esitazione
i nostri principi religiosi comuni a
tutti i cristiani evangelici, il nostro
ideale di spiritualità, di fervore intimo,
di adorazione, di preghiera, di slancio missionario, di testimonianza a
Gesù Cristo, neiramore al nostro Redentore, aifinehè ognuno di noi possa
dire : « Non più io. ma Cristo vive
in me... che mi ha amato, e ha dato
se stesso per me ». Noi siamo avvolti
nclfatmosfera del Regno di Dio, per
cui non possiamo non slanciarci nelfagone per combattere il buon combattimento della fede: la Fede e la
Libertà, la Libertà e la Fede. Sul nostro territorio, un tempo martorialo,
non possiamo chiuderci in uno « splen.
dido isolamento ».
II nostro Congresso, in piena solidarietà, farà sentire la sua voce ispirata
e piena di amore per le anime, segna
lando il compito grandioso che lo Spirito di Dio pone davanti a noi, oggi,
di seminare, in Italia, a piene mani,
la divina semenza della Parola di Dio.
Noi abbiamo bisogno dì un risveglio
della fede, dì un risveglio delTainore,
di un risveglio del buon senso cristiano evangelico, e di dimostrare, al nostro popolo la nostra coesione, la nostra unità vivente ed operante, il
nostro attaccamento alla Santa Scrittura, al nostro Signore Gesù Cristo, il
Glorificato, FAlfa e l'Omega, il primo
e l'ultimo! Sìa benedetto eternamente.
Filippo Tomeo
Pace, cartelli,
fame
Una lettrice da Londra:
Ho leltO' ■con interesse il resoconto
della marcia avvenuta a Roma, il Venerdì Santo. Direi che non sono gli
organizzatori che devono suggerire le
scritte, bensì gli individui stessi. Le
basi delle marce devono restare apolitiche e aconfessionali e gli individui
La mano
di un fratello
Un lettore, da Como:
Caro Conte,
desidero dirli la mia più viva approvazione per la tua impostazione al
settimanale. Tu sovente vedi chiarissimo: cioè vedi Vanti-mondo dell Evangelo che non è evasione dal mondo,
ma potenza c giudizio dì Cristo, in
questo mondo. La carità in verità c la
cosa più scomoda che esista: c il gregge abúlico o pigro non ama le cose
scomodo. Dicono: ina VEvangclo c
grazia salvifica c non politica!
Grazie! ma che cosa vi è dì più rivoluzionario e anti-mondo? Se questo c
vero —- e io vi credo — la mia vita
è sconvolta e io sono un morto fra i
vivi, anzi un cadavere che puzza di
resurrezione (cioè di Dio) e dal quale
lutti rifuggono... Caro Conte, io li
auguro di essere sempre più un cadavere (la cui gli amatori della buona
vita si scostano. Vi è chi appartiene
alla razza dei vivi e chi alla razza dei
morti. I primi vivono dì ville, di auto, di armi, di buon senso, di violenza, di rettorica, di astuzia; i secondi
di croce e di resurrezione.
Se non fossi quel disgraziato inu
lile che Dìo mi ha fatto, ti aiuterei
nella giusta battaglia: cosi non mi resta che la preghiera uer te. Preghiera !
che non è una chiacchiera religiosa
che non sale manco più su del letto
dì casa, bensì un atto di solidarietà,
con te, dinanzi a Dìo.
Non montarli mai la testa, sia pur
lenendo la fronte china, per essere
uomo religioso, ma solo servi, come
sovente fai. con giusto rispetto della
verità.
Ora ei prepariamo al Congresso
evangelico ; speriamo che Dio abbia
])ielà di uomini (:osl siqirriori. come
noi: speriamo che Lui ei parli, confondendo le lingue e lasciandoci poveri viandanti verso TOltre.
Pace a te.
Carlo Lupo
Di fronte G ciò che può suonare lode. me ne dichiaro del tutto immeritevole: accetto di vero cuore Vammonimenlo affettuoso: soprattutto, sono
così grato per In solidarieià espressa
con rimmensa forza che e la preghiera d‘intercessione: sono convinto che
questo, come ogni altro quotidiano lavoro della chiesa, è portato dinanzi a
Dio — da cui viene il volere e l operare — dalla preghiera spesso ignota,
segreta, di fratelli e sorelle che. come
l'amico Lupo, conducono la lotta delrintercessione. E pace a te. Lupo,
così vivo fra noi della vita di Cristo.
Gino Conte
devono agire nei due campi. Non sarei
d'accordo di portare un cartello con
su un versetto bibblico. L'idea non
verrebbe neanche presa in considerazione, a Londra. Ammetto, però, che
essa si sta facendo e si farà strada in
Italia. Qui abbiamo, però, gruppi pacifisti della chiesa metodista, anglicana, battista e via dicendo. Le chiese
non sono rappresentate come tali alle
mart'e. La chiesa anglicana, ad es.,
non si è ancora pronunciata sulla guer.
ra nel Vietnam; vi è però il gruppo
pacifista di tale chiesa che dà veramente del «filo da torcere » all’arcivescovo di Canterbury. Facciamo, fra
l'altro, attenzione perchè « la pace »
tante volte esige che si vada in prigione. Marciare « per la pace », come
? stato fatto in molte parti d’Europa
va molto bene, ma nessuno dei cartelli romani condannava, ad -esempio,
una delle basi dei sottomarini atomici
in Italia, oppure uno dei centri di rifornimento che ci sono in Toscana?
A questo punto sento rispondermi :
(( No, per il semplice fatto che se ciò
fosse avvenuto, il permesso di avere
una marcia non sarebbe stato rilasciato
dalle autorità ». Sbaglio?
I lettori forse ricorderanno che in
..na delle mie ultime corrispondenze
accennai al fatto che ad una parte
della popolazione inglese sta a cuore
la sorte dei non privilegiati.
E' appena terminala la settimana
dedicata alla raccolta di fondi prò aiuto cristiano che opera nelle zone depresse sotto gli auspici del dipartimento inglese del Consiglio ecumenico
delle Chiese.
AlTuscila della metropolitana, ieri
sera, sento suonare ('organino. Mi voi.
to, e chi li vedo? Otto. ragazzini-bene
allineati, con tanto dì volantini e di
salvadanai. La manovella veniva girata
da un reverendo della chiesa anglicana « che sì trova lì aU’angolo » mi fu
detto, e... a Bach si alternava jazz.
A proposito deirOXFAM, un paio di
giorni fa, svoltando un'altro angolo,
-questa- volta vicino aU’uificio, leggo
sulla lavagna che si trovava fuori di
una delle aule: « Le nazioni sottosviluppale non hanno soltanto bisogno
della vostra simpatia, ma di aiuto pra.
tico. Enirate e partecipate al pranzo
a favore dcIl'OXFAM ».
<( Cose che capitano a Londra ».
Liliana Manzi
Capita solo
a Bergamo?
Un lettore, da Bergamo:
Ecco quanto ho letto nella rubrìca
« lettere al direttore » sul giornale
« L'Eco di Bergamo » del 9 c. m., jmporlanle e diffuso giornale cattolico
della città e provincia (direttore don
Andrea Spada):
ù L4 BIBBIA
Sig, Direttore, desidererei che attraverso le colonne del giornale lei sciogliesse un dubbio che è sorto in me,
in seguito alla visita di alcuni signori
che si presentarono giorni fa forzandomi ad acquistare una Bibbia senza
imprimatur. Ora chiedo in caso simile
coiiit' dobbiamo coiiiporlarcì. La ringrazio sin d'ora per la risposta che vor.
rà pubblicare. Cordialmente la saluto.
F.to Agnese Marcarinì
Risposta: Una Bibbia senza imprimatur non è una Bibliia per un cattolico ».
Se ciò fosse accaduto’ qualche anno
fa. la cosa non avreldie stupito, ma che
avv'^enga oggi in un atmosfera di distensione c di dialogo ecumenico è
veramente triste! Non sappiamo chi
erano quei signori che hanno offerto
Bibbie, ma la risposta secca e precisa,
senza un minimo commento, dimostra che la zizzania cresce ancora negli splendidi giardini vaticani.
Cordiali e fraterni saluti.
G. Ernesto Pini
Fra il dire
e il fare...
l Tifi lettrice, da Bergamo:
Caro Direttore,
vorrei por.are a concscenza dei lettori un piicolo fatto indicativo de!l’altuale livello del nostro « sipìrìio di
servizio »: di noi laici, intendo. Spero dii non apparirti qualunquista se
affermo che ai bei discorsi non corri'-ponde, il più delle volte, una pras
SI adeguata.
Ho ricevuti; rullimo fascicolo delle
« ÌNoie Oniiloiiclie ». Jn seguilo a due
righe dì (omínenlo comparse sul fascìcolo, dove ci si scusava per gli errori di baUUura, mi sono infórmala
e Ilo saputo che il lavoro di balliluca, (Ì4 loslilaiur-a, ìmpaginazione c
spedizione è fatto nelle ore serali e
notturne dalla moglie del pastore
che i’('dige (jiielle Note, una donna
( on qnallru figli pìccoli, con la giornata pesante che può avere una madre di faniigìia carica dì inconibcnze doinosliclie ed extra dnniesliclie,
senza aiuti. E perchè? Perchè non
SI è riusciti a trovare ur. piccolo
gruppo di servizio, giovanile o meno, die ac('ellas«e di svolgere un servizio di questo genere, servizio (he
fallo in squiidra diventa leggero e
persino divertente. Forse si trova che
le nostre conninità sono tanto addormentate e ci ‘I arrovella il cervello
alla ricerca di iniziative nuove, ma
( oliaborare ad un umile, manuale ed
cccksiaislico lavoro no! Qiie.>!tc è un
servizio (die ha troppo poco 1 aria
di un .servizio.
Non lamenlìanioi 1 poi se il « monopolio clericale » diventerà sempre
più pressante e \ laici si sentiranno
sempre più « dimenticati »; e se il
discorso sul servizio offrirà buon bersaglio a coloro che vi vedono soltanto deU'accademia.
Un cordiale saluto, Rita Gay
3
28 maggio 1Q65 — N. 22
pag. 3
Conoscmmo le nostre opere
Il Nuovo Teslamento
annotalo
Per meglio leggere la vostra Bibbia
Da sìnisira a destra nella prima fila di edifici: VAsilo e Casa uu'onlsta: il Confitto: la Scuola media e Ginnasio-Liceo (Collegio valdese ). Nella seconda fila al di Ut della strada: la casa dei Professori, il Tempio: la casa del Pastore: l aula sinodale, l libido del Moderatore
: la biblioteca (Casa valdese). In fondo a destra un angolo dell edificio che ospita il Museo valdese e la casa del Moderatore.
Il Convitto di Torre Pellico
Non starò a farvi la storia del Convit' o: nel sue passato, ad eccezione
de' ; alte finalità per cui fu ideato
dai Pastore Ernesto Giampiocoli nel
191/. non VI fu che lavoro, oscuro duro
pa tate senza molti riconoscimenti
se ■ Hsfazicni successi o « aperture ». Il
Cui!-. ,tto durante la guerra fu requisit ia truppe tedesche che lo danne: larono e il suo direttore fu preso
cc! ostaggio.
I T.!costruzione materiale fu lenta
e i !’ senza l’intervento di un ex-conVI’ -ncn si sarebbe potuta fare. Inve. er -' aiuto di questo illuminato
«p 0 iatale» — l’ingegnere Dino
O il Convitto è o.ggi meglio
at o che nel periodo ante.guerra.
'.'•o ccs’è il Convitto', oggi; è sopr -¡ito un grU'Dpo di persone, adulti
e ZZI che vivono insieme in un
an nolto grande pieno di fine
sti iti luce, o airaperto sotto lo
sgi uo r oUg montagne sempre diverse - -,r il gioco delle luci e delle stagioni ’1 ameno di persone un po’ dista ‘o dairambiente di Torre Penice. ifse a causa della loro particolare
vit, omunitaria, della loro origine
non plligiana: un gruppo variopinto,
ma ' eno e coerente, senza sotto.grupni . clan » in antagonismo tra loro.
Qu nostra comunità infatti ha come ' nota fondamentale la mancanza ‘ visioni interne ; è una nota ralleg- 'ie se si pensa che la provenienza iiveiln snc’ale e culturale e la relii i' c '' dei nostri ragazzi sono cHv-ersiss' i (Un terzo circa dei convittori
e ' : ato' da cattolici).
’i le moltissime cose che vorrei
rp' larvi cercherò ora di concen
tra ' :iu tre punti: lo studio, il gioco,
led l'ìione.
Lo stadio
( scolari frequentano mattina e
por -’>'e;io (giovedì; escluso) la scuola
elei •’ are cnimunale in cui la maggio’ ■’a, deg’i insegnanti e degli alunni vangelica. I bambini escono di
cas rientrano quattro volte al giorno : ’la scuola è vicinissima. La loro
Si- na che è una maestra, li ac
cop «na avanti e indietro e si occupa f i ioro compiti e lezioni nella loro
sala ‘li studio che può contenere un
rea 1 0 di 15 alunni. Alcuni sono bravi e i ti meno e ci vuole con loro una
gra pazienza.
I rendi » sono gli alunni che frequeiira-io le altre classi, dalla prima
meaia alla terza liceo. A loro è riservata l'altra bellissima sala di studio
che ,jLiò contenere ccmodamente fino
a cinquanta tavolini individuali. I
« grandi » escono per recarsi a scuola
alle 8,25, chi nei locali adiacenti del
Collegio 'Valdese, chi nella vicina scuola statale «Leonardo da Vinci», chi
persino agli Airali, a 3 km. di distanza; auest’ultimi vanno a scuola in
macchina.
Nel pemeriggio qualche volta i ragazzi hanno « ritorno », qualche volta
no. Le studio obbligatorio in Convitto
Va dalle due e un quarto alle quattro;
e, depo la merenda, dalle cinque e un
quarto alle sette e quindi, dopo cena,
dalle otto alle nove. E’ un orario attentamente studiato.
Nella grande sala di studio, sempre sorvegliata da uno dei due educatori — di cui uno è anche professore
nella scuola media valdese — regna i!
silenzio. I ragazzi possono chiedere
delle spiegazioni sulle materie di studio e possono andare a consultare una
grande enciclopedia. Sono questi i soli motivi riconosciuti validi per gli
spostamenti.
I meno volenterosi sono interrcgaci
saltuariamente (dal Direttore in altro
locale) e se risultano non preparati
hanno per il giorno seguente un orarie di studio molto più pesante e vengono nuovamente interrogati su Quanto non sapevane bene.
# giochi - gii sport
E’ in questo settore che i nostri ragazzi hanno maggiori vantaggi rispetto ai loro compagni che vivono in famiglia. Il pranzo è appena terminato
che già i ragazzi sono> intenti a qualche occupazione : il foot-ball, il tennis,
ia palla a volo. Vi sono anche gli ama
tori delle bocce, delle biglie di vetro su
pista, delle altalene, del ping-pong o
del « calciobalilla ». Quest’ultimo' non
conosce eclissi. Il favore di cui godono
gli altri giochi — dama, moncpcli
scacchi, ecc. — ha invece degli alti e
bassi, per ragioni stagionali (il football) o per il mutar della moda. D’inverno, noi, appena è caduta la neve è
un gran correre a prendere nel ripostiglio le slitte della comunità per buttarsi .giù dalla montagnola.
La domenica si accede alla piscina
o, turni di 15-20 ragazzi per volta per
’a durata di un’ora. Vi sono poi regolari lezioni di nuoto, tre volte alla settimana, impartite da un’istuttore de)
Coni. Qualcuno si è già cimentato in
gare ufficiali a Torino, sotto gii occhi
del pubblico.
L^educazione ~~
Non VI sono mementi particolari
nella vita del Convitto dedicati all’educazione civica o m.orale. Dalla mattino
alla sera per il fatto stesso di essere
in molti bisogna continuamente imparare... Si impara a non perdere tempo
durante la toeletta mattutina, a rifare
il prcprio letto (c’è un compagno che
aspetta per una partita a calcetto prima di colazione), a mangiare quello
che viene servito in tavola, a rispettare gli altri (pe.- esimpio. la sera nelle
camere quando qualcuno già dorme o
legge e gli altri tornano dalla televisione un po’ eccitati dal finale del
film). Ognuno impara a prendere le
preprie responsabilità nei riguardi dei
cc-mpagni o per la difesa dell’interesse
comune.
Dalla stessa vita in comune nascono
le leggi e le disposizicni, talvolta elaborate o discusse o suggerite dai ragazzi stessi. La legge per noi non è
una solenne costituzione, o una regola
morale: è una necessità pratica che,
da un anno alTaltro, cambia, ora niù
severa, ora meno, col cambiare del livello di maturità e di autocontrollo
raggiunto dalla comunità; è uno strumento per garantire tra noi una vita
civile, il rispet’-'- delle cose, l’altrui
tiannuillità. Attraverso ouesta legge
po’ assicuriamo il « geverno » del Convitto.
A questo punto viene fatto di do
nia.ndarci: nues’o «governo», questo
«uso -civile» della legge, è soltanto
una necessità r re tica o può essere considerato un’atlività educativa? Creda
che, pur apnartenendo alla sfera della
« conservazione » ( vedi articolo apparso sull’Eco-L-uce del 5 marzo « Esiste
una pedagogia cristiana»?) questo «governo» sia un’atfività educativa con
tutte le carte in regola. E’ indubitato
ad ogni modo che esso crea buone abitudini, sviluppa rautocontrollo, addestra alla vita civile e alla ragionevolezza.
Molte altre co'se ci sarebbere ora dP
dire sulle « assemblee generali » plenarie che si tengono il sabato, sull’orsanizzazione degli « assessorati », sul’e
« intevi.ste ». ma il discorso sarebbe
troppo lungo.
educazione cristiana
Ma l’educazione cristiana evidentemente è ben altra cosa, cerne ebbi occasione di dire (vedi articolo citato
crima). Essa esige un serio impegno
professionale da parte degli educatori,
una serena disponibilità di spirito,
un’attenta cura rivolta anche ai dettagli in modo che tutto funzioni a dovere e a orario. (Parte delle difficoltà
educative di alcune famiglie provengono dalle deficenze organizzative :
mancanza di orari, di prescrizioni e
di abitudini osservate costantemente
da tutta la famiglia. Questa mancanza
di regolarità e di efflcenza pratica —
oggi quasi inevitabile, purtroppo, soprattutto in città — dà ai ragazzi un
nocivo senso di insicurezza).
Alla base di questa educazione è la
conoscenza della Bibbia, che diventa
viva e attuale messa in rapporto con
i problemi della nostra vita quotidiana. Quello che risulta di cosi difficile
attuazione nei gruppi della scuola domenicale cioè calare in situazioni concrete e vissute dai bambini il contenuto di una parabola o di una parola di
Gesù (ed è difficile perchè il monitore
non PUÒ ccnoscere i casi della vita familiare o scolastica del bambino, e.
anche conoscendoli, non può disnorxe
di una esperienza e.guale per tutti i
componenti del gruppo) è invece facile in Convitto, a causa delle nostre.
esperienze cemuni.
Praticamente è nelle riunioni serali della durata di SC-4.5 minuti fatte
per prupni di età omogenee nelle quali
viene letta e commentata la B'bb’a.
/Anche i cattolici sono presenti). E’
in esse che i ragazzi acauistann l’abitndine alla preghiera che ha una particolare concretezza perchè riferita ai
nostri problemi quotidiani Facciamo
in Convitto quello che sarebbe necessario (e rivoluzionario) ripristinare
oggi : il culto di famiglia, non necessariamente giornaliero, in cui tutti,
adulti e bambini, ascoltano cosa la
parola di Dio ha da dirci nell’umile
realtà dei fatti della vita domestica
giorno per giorno. (A questo proposito
ci sarebbe molto da dire ma il discorso
mi porterebbe lontano).
E’ necessario che mi fermi qui. Chi
volesse saperne di più me lo scriva direttamente o presso il giornale: sarei
lieto si stabilisse finalmente un dialogo suH’educazione cristiana in comunità o in famiglia.
Franco Girardet
Molti lettori del nostro « Eco-Luce »
saranno stali indubbiamente sorpresi,
alcune settim.ane or sono, trovando
nel giornale un foglio inserito in mo
do bizzarro, contenente una pagina
dell’evangelo secondo Matteo commentata ed alcune indicazioni di stile reclamistico invitanti a sottoscrivere l’acquisto dell’opera progettata
dalla Claudiana : « Il Nuoce Testamento Annnotato ». La sorpresa non
dovrebbe essere poi cosi, grande in
tempi come i nostri in cui tutto si
presenta al pubblico nelle forme della
prenotazione e della reclame; sorpresa ci può essere per il fatto che si
tratta della prima opera della nostra
libreria fatta oggetto di un lancio del
genere. Alcune persone hanno già risposto all’invito loro rivolto, sottoscrivendo. Alcune, diciamo; poche, trop'o poche bisognerebbe dire per essere
sinceri. E’ certo bello ed edificante
sentire ripetere nelle assemblee del
XV agosto o del XVII febbraio o in
-aduni che siamo il popolo della Bibbia, il popolo che ha pagato con sar
crifici l’edizione della prima Bibbia
francese, ma sarebbe altrettanto bello ed edificante vedere oggi un adeguato amore per la parola del Signore.
La Bibbia non è di facile lettura, si
deve ammetterlo, spesso irta di problerm e di interrogativi; di molti versetti non sì comprende sempre il senso, molte parole hanno diversi significati, occorre spesso riflettere leggendo e spesso si vorrebbe avere a portata di mano una persona competente o un libro a cui chiedere spiegazioni. Questo desiderio è legittimo.
CONVEGNO
A. L C. £.
Il tradizionale convegno di primavera avrà luogo, quest’anno, a Villar
Pfilice, la domenica 30 maggio. Dopo
il culto con la comunità di Villar Pellice ed il pranzo in comune in un ristorante locale, il pomeriggio prevede una conferenza seguita da ampia
discussione, tenuta, dal dott. L. T.
Dosio di Pinerolo, sul tema ; « La scuola alla salvaguardia dell’agricoltura
delle Valli ». Invito cordialissimo.
anzi doveroso in una comunità vivente: il guaio non sta nell’osare porre delle domande, il guaio sta nel non
trovare le risposte.
Alcuni anni or sono la nostra chiesa fu invitata con pressante urgenza
dal Sinodo a ritornare alla meditazione della Bibbia : « un ritorno alla
Bibbia » si disse, « un ritcrno all’essenziale ». Frutto di questo appello
furono le Meditazioni bibliche che
annualmente si stampano a cura della Claudiana. Frutto di questo clima
di rinnovamento biblico fu anche,
sotto certi aspetti, un volume edito
dalla Claudiana alcuni anni or sono:
il « Dizionario Biblico ». L’opera, curata dal prof. Miegge ed a cui collaborarono un numero rilevante di pastori, si è esaurita molto presto, più
presto del previsto (in gran parte
fuori deH’ambiente valdese], occorre
dire con rammarico!) e se ne sta preparando la nuova edizione. Tuttavia
il Dizionario biblico si è rivelato subito strumento utilissimo ma incompleto per una meditazione della Scrittura. Poteva soddisfare la curiosità
di un lettore occasionale che voleva
sapere il significato di una parola, che
intendeva conoscere un particolare
della vita e degli usi antichi, ma non
poteva risolvere le molte domande di
un lettore che si applicasse a leggere
con costanza e pazienza la sua Bibbia,
Il prc'f. Miegge stesso aveva subito
predisposto un nuovo lavoro, di tipo
diverso, ma di carattere identico al
Dizionario, un lavoro facile, popolare
ma curato, ricco, per il lettore delle
nostre comunità. Quest’opera era appunto un commento di tutto il Nuovo Testamento; commento è forse dire tro.ppo: un seguito di note, di osservazioni, di riflessioni che permettessero di capire la sostanza del messaggio evangelico. L’opera fu avviata
ed i collaboratori si misero al lavoro.
Purtroppo la morte del prof. Miegge
se.gnò una momentanea interruzione
di questo lavoro. Non si poteva però
rinviare o peggio sospendere un nrogetto di questo tipo, cos' urgente e
necessario, e con la buona volontà di
tutti si riprese il cammino giungendo
ora in porto. Il volume che la Claudiana presentava in quel volantino
summenzionato è appunto il primo volume di questa serie di brevi commenti al Nuovo Testamento.
L’opera completa sarà composta,
come dice la scheda bibliografica, di
4 volumi contenenti gli evangeli sinottici (il I), l’evangelo di Giovanni e gli
Atti (il II), le lettere di Paolo (il III),
le lettere degli apostoli Pietro. Giovanni, agli Ebrei e l’Apocalisse (il IV).
Il commento, come appare dal volantino, non è troppo ampioi ma sufficiente ad illustrare il passo biblico;
non si tratta di un commentario vero
e proprio, con riferimenti ad altre in
terpretazioni, a problemi critici, ad
ipotesi dotte, si tratta di esporre in
termini semplici il senso della Scrittura. Ogni volume non si compone
soltanto di un commento ma è preceduto da una ampia introduzione in
cui si illustrano i problemi ed il pensiero del libro cemmentato; seguono
molte appendici in cui sono raccolti
un certo numero di citazioni, di parole, di nomi ohe si incontrano nel volume, appendici che devono permettere di trovare subito e con facilità il
testo che interessa. Si vuol sapere ad
esempio dove si parla di Pietro negli
evangeli, dove seno questa parabola o
quel miracolo, dove è menzionato il
diavolo, dove è contenuta questa o
quella citazione dell’Antico Testamento? Immediatamente Luna o l’altra
delle appendici lo indica.
La sola novità introdotta nelTopyera
è davvero poca cosa ; non si sono inserite nel testo dell’evangelo le divisioni consuete delle nostre Bibbie,
per il semplice fatto che sono opera
nostra ed il testo antico non aveva
divisioni di sorta; alcune di queste
suddivisioni sono state mcdificate per
maggior fedeltà allo spirito del testo
ma si tratta di poche e piccole cose.
Sarebbe davvero peccato che questo
lavoro a cui molti hanno dato il meglio delle loro energie e del loro tempo rimanesse ignorato o quasi tra di
noi. Non si potrà mai edificare una
comunità fedele e vivente se ncn si
torna ad una- meditazione seguita, costante, seria della Bibbia e per fare
ouesta lettura è necessario essere guidati per mano; qui abbiamo una guida, perchè non usufruirne? Certo, lo
diciame subito, la guida che offriamo
non è una autC'rità infallibile, nessuno potrà mai dire di aver inteso la
Bibbia in tutta la sua pienezza, solo
H papa ed alcuni fanatici illusi lo pretendono; abbiamo letto e meditato
con pazienza ed amore queste pagine
della Scrittura e la guida che offriamo
non è la sapienza di un professore
che fa lezione di scienza ma è il frutto di una disciplina e di una riflessione fraterna.
Sono state evitate le di.gressioni pie,
le parole di esortazione, le deduzioni
spirituali, questo Nuovo Testamento è
opera di meditazione ma anche di studio, il SUOI scopo è di spiegare la Scrittura la;iciando che ogni lettore entri
perscnalmente in contatto con la narcla vivente del Signore. Sotto questo
aspetto l’opera è veramente nrotestante perchè è lontana dalla Bibbia cattolica con noto e da certe opere di divagazione biblica in cui la Bibbia è
scio un nretesto per diffondere idee
umane. Noi crediamo profondamente
nella verità della Scrittura e nell’opera dello Snirito crediamo che chi si
avvicina alla narola di Dio con umiltà
e fede trova la parola vivente del Signore: non vogliamo perciò interpretarla. o erimmentarla. ma lasciare che
sia il Signere a parlare.
Ogni famip-iia evangelica (ed in narticolare vaidese dato che scriviamo
su un sriornale valdese) dovrebbe preoccunarsi di possedere subito questo
strumento di meditazione per sè e
per i suoi figli, lo dovrebbe nossedere
C'gni catecumeno, ogni monitore, ogni
laico ipipe.gnato, perchè si rende sempre più necessaria nei tempi moderni
una conoscenza diretta ed approfendita della Scrittura.
Giorgio Tourn
Con una modestia che non siamo tenuti
a rispettare, il Fasi. Towmt non-dice che
se quest opera giunge ora alla realizzazione,
ciò è dovuto in larga misura alla sua passione e al suo impegno, nell’opera di sollecito e di coordinamento. red.
VISITA DA MAHHEIS
Giungeranno alla vigilia dì Pentecoste, sabato 6 giugno a Villar Perosa e vi si fermeranno lino al martedì mattina 8 giugno salu.
tando nel frattempo le comunità che li visitarono a Mannheim ed esplorando quanto
possibile delle Valli.
Invitiamo quanti Io possono a venirli a
salutare a Villar Perosa stessa partecipando
con loro al culto di Pentecoste e all'agape
che seguirà come al bazar pomeridiano che
offrirà la possibilità di un incontro durante
qualche ora.
Proponiamo poi ai partecipanti al pellegrinaggio dell anno scorso e a quanti desiderano unirsi loro di partecipare al thè con gli
ospiti nei loC'ih della Cappella. Coloro
che aderiscono alla proposta sono pregati di
prcnolarsi immediatamente presso il Pastore
di \dlar Perosa.
Program .MA :
Sabato 5. ore 21 : breve ricevimento presso
I albergo Olivero di \ illar Perosa. con la
partecipazione di una Corale vicina.
Domenica 6. ore 10: Culto di Pentecoste
a \ illar Perosa: ore 12,30: pranzo al Convitto di Pomarelto; ore 15 : partecipazione
al bazar di Villar Perosa: ore 19: cena nella
comunità di Luserna S. Giov., quindi serata.
Lunedì 7, ore 9 : partecipazione al culto
del Collegio di Torre Pellice, quindi visita
di quella chiesa; pomeriggio ad Angrogna;
sera : cena e riunione a Pomaretto.
Martedì 8, ore 12: partenza.
4
pag. 4
N. 22 — 28 maggio 1965
CnOM\CJk DELLE NOSTRE COIfl L N ITJi*
AN6R0GNA (Capolaogo)
0
Anche nella nostra Chiesa, con i primi di
maggio si sono chiuse alcune attività ecclesiastiche; le giornate si allungano e il lavoro
dei campi (per molti raddoppiato da quello
della fabbrica) assorbe ormai ogni energia per
cui le riunioni serali non sono più fruttuose.
I quartieri hanno dunque sospeso i loro incontri e, nel quartiere dei Jourdan, si è termir.ito con la celebrazione della Santa Cena.
Anche i corsi dì Catechismo sì sono chiusi
con un esame finale che non ha dato brillanti
risultati, per cui il Concistoro ha chiesto a
parecchi alunni di rifare con maggiore impegno e volontà il loro anno di catechismo.
La domenica delle Palme sono stati confermati tre catecumeni : Erica Buffa degli Stalliats, Livia Bertin del Vernò e Cesare Bertin
dell’Arpanot.
La nostra poco numerosa, ma valorosa Corale ha cantato il giorno delle Palme, al Giovedì Santo e due volte a Pasqua : al Capoluogo e al Serre. Ha concluso la sua attività
con la festa di-cauto a Bobbio c con una ben
riuscita cenetta fraterna.
Anche le Unioni Giovanili hanno concluso
la loro attività. L’Unione del Martel aveva
recitato a Pasqua; »Le Montagne». Ci felicitiamo ancora vivamente con i bravi attori,
quasi tutti alle prime armi. La stessa Unione
del Martel ha accolto la filodrammatica di
Bobbio che il 25 aprile ci ha presentato con
molta bravura la commedia ; cc Questi ragazzi ». La conclusione ufficiale della attività giovanile è avvenuta a sezioni unite (le quattro
Unioni del Jourdan, Prassuit, Martel e Serre)
il primo maggio. E a sezioni divise per la
famosa « terza parte » il sabato seguente.
Durante l’estate l’attività continuerà per soli
volontari che costituiranno un piccolo gruppo
di studio e discussione. Non dimentichiamo
il nostre—gruppo trombettieri che sta raccogliendo i primi frutti di lunghi mesi di preparazione, partecipando con gli altri gruppi
delle V^alli a varie manifestazioni.
Anche l’Unione Femminile ha praticamente concluso la sua attività con un Bazar che
ha dato molto lavoro, ma purtroppo i risultati di partecipazione e di incasso sono stati
inferiori al prevedibile. Alcune sorelle delrU. F. sono ancora state molto impegnate
per accogliere le bambine deirOrfanotrofio
di Torre che hanno trascorso con noi la giornata del 9 Maggio dedicata alla Famiglia.
Culto al mattino con partecipazione dei bambini della Comunità, molto apprezzato coro
delle Orfanelle e colletta delle uova a loro
favore. Il pranzo è stato preparato con molto
amore e impegno da alcune rappresentanti
dell U. F., che vogliamo ancora ringraziare;
nel pomeriggio, dopo una veloce escursione
alla Ghieisa de la Tana, le nostre ospiti ci
hanno offerto un simpaticissimo pomeriggio
dì canti e rondes preparate e presentate con
molta cura e bravura, il tutto si è ancora
concluso con un tè. Le bambine hanno preso
la via del ritorno lasciando in noi il ricordo
di una bella giornata.
In queste settimane si sono sposati; il 19
aprile Valdo Travers della Ciauviera con
Laura Benech delle Pouise; il 24 aprile a
Torre Pellice, Elio Pons del Pons con Marisa Cesan di Torre; il 15 maggio ai Coppieri, Renato Bonnet dei Giovo con Alma Fontana di Torre. A queste giovani coppie va il
nostro rinnovato augurio di costituire dei focolari di cui Cristo rimanga veramente il Signore e la guida.
Sia pur con molte settimane di ritardo
diamo il benvenuto tra dì noi a Ivana Soulier di Laurina e Aldo nata il 16 Marzo e a
cui auguriamo ogni benedizione del Signore.
Vogliamo infine ringraziare il Pastore Gustavo Bertin che ha predicato da noi il 28
marzo e il 25 aprile. I suoi messaggi sono
stati molto apprezzati come pure la sua fraterna volontà di collaborazione.
Martedì, 11 maggio, decedeva improvvisamente e prematuramente all’Ospedale Molinette di Torino dove era stato urgentemente
portato per una delicata operazione, Rivoira
Levi Paolo di anni 54, abitante ai Giovo di
Angrogna. Egli era l’elettricista di Angrogna, da tutti conosciuto e ben voluto per il
suo carattere sereno ed allegro; ai funerali
una larghissima partecipazione di parenti,
amici, vicini e compagni di lavoro testimoniava della notorietà e dell’affetto di cui
« Poulucciu » era circondato. In particolare
alla vedova e ai due figlioli (di cui uno ancora in tenera età), così dolorosamentg provati dal lutto, va il nostro sentimento dì affettuosa solidarietà, nella certezza della resurrezione e della vita in Cristo Gesù.
I fratelli della città di Mannheim che
1 anno scorso accolsero il pellegrinaggio di
80 Valdesi in occasione della I^ domenica di
luglio ci restituiranno parzialmente la visita.
Sabato 22 maggio si sono sposati Ida Monnet del Capoluogo con Silvio Avondet di
Torre Pellice, ben noto tra di noi come valoroso direttore del coro a Val Pellice ». La
cerimonia è stata presieduta dal Past. Jahier.
Agli sposi auguriamo una vita vissuta in
perfetta armonia, sotto lo sguardo e la guida
del Signore.
Domenica 23 Maggio ha avuto luogo la
nostra Assemblea di Chiesa per la elezione
di un deputato al Sinodo (è risultata eletta
la Sig.ra Elena Geymonat Chauvie). di due
deputati alla Conferenza Distrettuale (sono
risultali i Sigg. Alfredo Monnet della Ciava
e Alberto Bertalot, Anziano dei Jourdans) e
di due revisori dei eonti, sono stati confermati, per alzata di mano i due dello scorso
anno: Alfredo Sappè e Alfredo Monnet. Nel
pomeriggio le Scuole Domenicali di Angrogna (ridotte spiacevolmente alla metà degli
iscrìtti) si sono recate al Tempio di Torre
Pellice per la festa di canto. Ancorché non
molto numerosi, i nostri bimbi si sono fatti
onore cantando da soli l’inno 204 dell’Innario « Veglia al mattin » e (meglio riuscito) il
261 della raccolta francese « Bon Sauveur,
berger fidèle », L’Unione del Prassuit Vernò
si è recata neTio stesso giorno per una passeggiata al lago del Laux in Val Pragelato;
il Presidente Jean Louis Sappè ha presiedikto
un breve culto e Ricca Adelchi ha illustrato
il significato del Sinodo del 1526 tenuto in
quella località e la storia della presenza dei
valdesi in Val Pragelato.
TORRE PELUCE
— Sabato 15 c. m., nel tempio dei Coppie
ri, il Pastore di Bergamo sig. Aldo Comba,
ha unito in matrimonio la gentile signorina
Alma Fontana ed il sig. Renato Bonnet di
Angrogna. Gli sposi simpaticamente conosciuti nella nostra cittadina erano circondati
da numerosi parenti ed amici. Nel corso del.
la cerimonia il pastore Comba ha rivolto loro
un commovente messaggio e quattro bimbi
hanno espresso col canto di un inno la riconoscenza e l’affetto della loro Scuola Domenicale di cui la sposa è stata una dinamica
ed apprezzata monitrice per lunghi anni.
Rinnoviamo una volta ancora ai cari giovani i nostri migliori auguri di ogni bene.
— Mercoledì 19 c. m. abbiamo avuto il privilegio e la gioia di trascorrere delle ore benedette in un’atmosfera di fraternità partecipando al raduno annuo delle Unioni Femminili dell’Esercito della Salvezza (Gruppo
nord) al centro giovanile di Bobbio Pellice.
Erano circa un’ottantina, le sorelle venute
da Milano, Torino, S. Giovanni, Torre Pellice, \illar e Bobbio. Presiedeva la Brig.
Gard coH’entusìasmo, la fede e la cordialità che tutti le riconoscono. I vari messaggi uditi ci hanno fatto del bene. Abbiamo
cantato molti inni così semplicemente, con
brio, con gioia, inni accompagnati dal Brig.
Gard coll’harmonium e dal maggiore Calzi,
colla concertina, abbiamo udito dei duetti,
della musica e ci siamo rilassate in una cornice agreste incantevole. Alle dodici, eravamo ancora insieme intorno ai tavoli per un
pranzo offerto a tutti i presenti; è stata questa ancora una buona occasione per fare più
ampia conoscenza.
Il Signore benedica abbondantemente l’opera che l’Esercito della Salvezza compie a
favore dei diseredati non solo in Italia, ma
nel mondo intero e l’opera di evangelizzazione estesa anche a quei settori sociali purtroppo ignorati e dimenticati da molte
Chiese. Lina Varese
PERRERO - MANIGLIA
La Domenica delle, Palme la comunità ha
avuto la gioia di accogliere nel suo séno sette
giovani che hanno confermato i voti del loro
battesimo: Vera Peyran (Perrero), Anna Pons
(Bessè), Bruno Bounous (Rìbbe), Giancarlo
Ferrier (Pomeyfrè), Ferruccio Peyran (Perrero), Ugo Pons (Bessè) e Norberto Tron
(Cassas). Il Signore che hanno promesso di
servire li aiuti e li guidi sulla via della fede
e del servizio.
Veramente buona è stata la partecipazione ai nostri culti di Pasqua. A Perrero il
gruppo corale ha recato il suo valido, apprezzato contributo con l’esecuzione di tre inni.
Erano presenti in mezzo a noi i membri dell’Unione di Marsiglia, guidati dal loro presidente sig. E. Poét e dalla sua Signora; li
ringraziamo per la gioia offertaci da questo
incontro fraterno.
Il bazar organizzato e preparato con perseverante amore dalle nostre Unioni femminili è stato tenuto nel pomeriggio del 25
aprile. In questa occasione s’è avuto nel tempio un intermezzo di musica e di canti. Alrharmonium la sig.ra E. Quattrini ha magistralmente suonato alcuni pezzi di magnifica
musica ed il gruppo corale diretto dalla sig.ra
L. Rivoira ha lodevolmente eseguito alcuni
inni e cantici. L’esito di questa benefica attività è stato veramente soddisfacente e molto
sentitamente ringraziamo quanti vi hanno
contribuito ed in particolare coloro che vi
hanno lavorato con grande impegno.
Il 28 aprile ha avuto luogo il funerale della nostra sorella Adele Micol, vedova Pons,
deceduta dopo lunga malattia, al Forengo,
all’età di 77 anni. Alla sua famiglia così provata da questo lutto ed ai parenti tutti rinnoviamo l’espressione deUa nostra profonda
simpatia.
Il nostro Gruppo corale ed i bambini delle
nostre Scuole domenicali, diretti dalla sig.ra
L. Rivoira, hanno partecipato alla Festa di
canto tenutasi nel tempio dei Chiotti, il 2
maggio. Ringraziamo ancora la comunità di
Villasecca per la fraterna accoglienza.
Domenica 16 maggio è stata celebrata la
festa della madre. Sono i bambini delle Scuole domenicali che hanno detto colle loro recito e col loro canto al mattino e con un
bel programma offerto al pomeriggio alle nostre sorelle, la loro gioia ed il loro amore
per la mamma e per la famiglia. Un sentito
ringraziamento a quanti hanno con paziene
amore organizzato questa gioiosa benefica
giornata.
SAN SECONDO
CATANZARO
MASSEL
L’assemblée d’église a nommé Mr Claudio
Tron et Micol Ettore délégués au Synode et
Mr Micol Emanuele et Meylre Ettore et Tron
Emilio délégués à la Conférence.
L'Union des jeunes de Pignerol nous a
rendu visite samedi 9. Après une causerie du
pasteur, ayant comme sujet la personnalité
de D. Bonhoeffer, la soirée s’est écoulée paisiblement autour d’une tasse de thé.
Le bazar aura lieu comme d’habitude jeudi,
jour de l’Ascension dès 14 heures au Reynaud. Nous souhaitons que cette journée fournisse l'occasion de rencontres fraternelles.
L’examen des catéchumènes de 1«, 2« et
3f^ année aura lieu dimanche 6 juin à 14 h.
au Reynaud. Séance du Consistoire ce même
dimanche à 14 h. pour l’examen et la discussion du Rapport.
. ^ BOBBIO PELLICE
Domenica 23 maggio nel oerso del nostro
culto abbiamo avuto Tassemblea di chiesa
alla quale il Pastore ha dato lettura della
Relazione morale e finanziaria del Concistoro per l’anno ecclesiastico 1964-65. La Relazione è stata approvata. Sono state in seguito
nominate quali delegate alla prossima Conferenza Distrettuale le sig.re Geymonat Lina
ed Aime Frida e quale delegata al Sinodo la
sig.ra Geymonat Lina. e. a
Funerali. — Il 12 maggio si sono svolti i
funerali di Fornerone Celestina ved. Rostagno. deceduta alla Cascina, all’età di anni 76.
La nostra sorella si è spenta lentamente, dopo alcuni mesi di malattia. La sua salma è
stata tumulata nel cimitero di S. Bartolomeo.
Il 18 maggio abbiamo accompagnato alLultima dimora terrena le spoglie mortali di
Griglio Maria Luisa., di anni 81, deceduta
all’Ospedale Cottolengo in seguito alla frattura di un femore.
Ad entrambi i funerali ha partecipato una
gran folla di amici e di conoscenti che hanno voluto esprimere la loro solidarietà alle
famiglie colpite dal lutto. A quanti sono
stati visitati dall’afflizione la chiesa rinnova
la sua profonda simpatia cristiana.
Gite. — Domenica 2 maggio sotto gli auspici della Corale è stata effettuata una gita
turistica a Lugano, alla quale hanno partecipato 50 membri di chiesa. Ai cari fratelli
Luganesi che ci hanno accolto fraternamente
offrendoci tra l’altro un giro in battello sul
meraviglioso lago, desideriamo dire ancora
il nostro grazie 'sincero.
Domenica 16 maggio l’Unione Femminile
ha fatto la sua gita a Coazze. Al Pastore ed
alla signora Coìsson, nonché ai membri di
quella comunità, le nostre sorelle rivolgono
ancora un ringraziamento sincero per l’ospitalità.
Culti. — Il culto dell’Ascensione sarà presieduto dallo studente Franco Monnet e quel,
lo di domenica 30 maggio dal signor Dino
Gardiol.
— L’Assemblea di Chiesa è convocata per
la domenica 6 giugno. I membri elettori sono
pregati di essere presenti.
LUSERNA S- GIOVANNI
Dopo il periodo di Pasqua con le sue eccezionali assemblee, rallegrate dal ricevimento
e dalla celebrazione della prima comunione
dei 34 nuovi membri di chiesa, e dalla ottima collaborazione della Corale, la vita della
comunità ha ripreso il suo ritmo abituale,
con culti ancora discretamente frequentati
dopo la scontata sparizione" dei cristiani di
Pasqua e Natale.
Non mancano, per molte famiglie, motivi
di preoccupazione. Oltre alle crescenti difficoltà di lavoro nelle fabbriche, la siccità che
perdura da parecchi mesi minaccia di compromettere il cosi necessario raccolto autunnale.
Dipartenze, Ricordiamo commossi, grati e
fidenti, i nomi dei cari compagni di via che
il Signore ha richiamato a Sè : Caterina Maurino, moglie deU’Anziano Fenouil, in età di
67 anni; Luisa Febe Coìsson in età di 88 anni; il piccolo Luciano Pascheito di Ottavio
in età di 3 anni a B icherasio.
Il 26 aprile, in seguito a crisi cardiaca,
improvvisamente, ne"a notte, si dipartiva
da noi il nostro giovane fratello Renato Rostagnai dei Goss in età di ,39 anni, lasciando
solo il vecchio padre. Il 2 maggio, il pastore
Magri presiedeva nel nostro cimitero Pinumaziono della nostra sorella Emma Albarin,
sorella del nostro Charletou, deceduta a Roma, in conseguenza di avvelenamento da
frutta, in età di 54 anni. Il 20 maggio si dipartiva da noi Naomi Rivoira originaria di
Angrogna in età di 66 anni e il 23 maggio
ritornava serenamente al Signore Cristina
Leuthner, suocera del nostro fratello Guido
Rostagno.
La comunità circonda le famiglie nel duolo deUa sua fraterna solidarietà nella gloriosa speranza.
La festa della Madre, pazientemente preparata, sotto la presidenza del Pastore Magri,
ha lasciato nel numeroso uditorio femminile
che, il 9 maggio, gremiva il Salone Albarin,
il più lieto ricordo. L’improvvisato minuscolo
gruppo tilodrammatico dei « cadetti unionisti » che, per la prima volta calcava le scene, ha dato magnifica prova di sè, con la rappresentazione (in edizione moderna) del « Ma.
lato immaginario » d; Molière, ripetutamente^ interrotta dagli applausi delPattento pubblico.
Vivamente apprezzato un « materno » mes.
saggio della Signora Elvira Colucci, Direttrice di Villa Olanda. A nome di tutte le madri festeggiate, la Signora Jahier ha espresSO un sentito graz^;, a piccoli- e grandi , protagonisti della riuscita festicciuola.
Ecumenismo pratico. La seconda visita, insieme alla consorella torrese, alla comunità
sorella di Morges sul Iago Lemano ha lasciato nei cuori dei nostri 49 fratelli e sorelle
che vi hanno partecipato, dal 30 aprile al 2
maggio, un ricordo entusiastico. Dal momento dell arrivo nella ridente cittadina svizzera,
con un anticipo di orario che ha sorpreso i
nostri precisi ospiti elvetici e sconcertato i
. puntuali campanari, fino all’ora, protratta al
massimo, del distacco, i nostri viaggiatori
sono stati avvolti da un'atmosfera di intensa
cordialità. Difficile sarebbe dire ciò che più
ha impressionato i nostri valligiani, se l’accoglienza così fraterna nelle famìglie o la
dolce lunga traversata sul lago o la impressiva visita al severo Castello di Chillon o la
robusta cena o la deliziosa instancabile serata di Marcelin o il culto nel bel tempio di
Morges, presieduto dal pastore Wauga unitamente ai pastori valdesi con la commovente celebrazione della Cena del Signore a
grandi tavolate successive.
Un rinnovato grazie di cuore a tutti ì nostri generosi e pazienti ospiti d’Oltr’Alpe e,
per loro tutti, al Presidente del Consiglio di
Chiesa, Prof. Filippo Mottier, per averci fatto
realizzare, una volta ancora, la vera unità
del popolo dei credenti, oltre tutte le frontiere. *
Nuovi focolari. Ai felici sposi Alessandro
Odili e Alma Gavioli, Oreste Bonnet ed Elda
Bertin, Alberto Revel ed Erica Rostagnol,
Piero Chauvie ed Elda Caffarel che hanno
ultimamente celebrato, nel nostro tempio, la
loro unione, rinnoviamo l’augurio di un lungo, felice cammino insieme, nella benedizione del Signore.
Annunzio. L’Assemblea di Chiesa è convocata per domenica mattina 13 giugno.
Riunioni del giovedì. Durante tutto l'inverno abbiamo dedicato le riunioni del giovedì allo studio di argomenti di attualità (documenti preparatori del congresso evangelico,
problema della federazione, rapporto della
commissione mista valdese-metodista, senso
del protestantesimo italiano). Questi studi
non sono stati eccessivamente frequentati, ma
hanno dato luogo a vivaci dibattiti e, nell’opinione dei partecipanti, devono essere continuati nella stessa direzione. Notevole la
partecipazione di un gruppo di giovani abbastanza battaglieri ; rincontro di pareri diversi ha sempre portato a tentativi di approfondimento e di comprensione reciproca.
Presentazione di testi nella settimana di
passione. Un gruppo dì giovani evangelici,
d’intesa con alcuni rappresentanti di modi
di pensare diverso, hanno presentato la sera
di giovedì 15 aprile una serie di testi (biblici, del medioevo e contemporanei) sul tema
deH’atiesa, della venuta e della morte di
Gesù Cristo. Questo tentativo di presentazione, per noi nuova, è stato seguito da un dibattito fra i presenti pieno di spunti interessanti per la nostra vocazione di lavoro
in Calabria.
Collaborazione al convitto ecumenico. La
comunità evangelica valdese ha autorizzato
per un certo numero di mesi il pastore locale ad occuparsi della direzione del convitto ecumenico di Largo Serravalle, nel centro
della città, per venire cosi in aiuto al team
ecumenico di servizio che ha potuto in questo modo aprire una seconda casa per studenti alla periferia della città. La famiglia del
pastore ha, in questi mesi, lasciato la sua
abitazione per andare a vivere con gli studenti. Al convitto maschile hanno dato collaborazione anche due altri membri della comunità evangelica valdese di Catanzaro.
Visita del capo-distretto. Il pastore Briante, accompagnato dal direttore di Adelfia, ha
passato una giornata con noi accettando di
presiedere una riunione del consiglio di chiesa e partecipando ad una vivacissima discussione con il gruppo giovanile della nostra
città : si è discusso soprattutto il problema
della colJaboraz^iqne dei centri giovanili di
Adèlfià e della Sila (in costruzione). Si sono
così affrontate, con un certo calore, le due
tesi del centro giovanile unico per il Mezzogiorno e della diversità dei servizi in zone
diverse e con scopi (leggermente) diversi.
FIMINI
Rinnoviamo la comunicazione che,
per il neriodo estivo, i culti hanno luogo nella Hall dell’Hotel Lloyd, Via S.
Maria al mare (angolo Via Gambalunga), alle ore 9,30 in tedesco, alle
ore 10,30 in inglese e alle ore 18 in
italiano.
Coloro che verranno in vacanza a
Rimini o in una località balneare
adriatica, non dimentichino l’esortazione apostolica, e si rallegrino « ...non
abbandonando la nostra comune Adunanza... ». (Ebr. 10: 25).
BERGAMO
Il Signore ha voluto richiamare a sè d'improvviso YArch. Mario Frizzoni, da molti anni
apprezzato consigliere della nostra Chiesa e
valente professionista. Negli ultimi anni si
era dedicato quale Presidente delVOpsra Bergamasca per la salute del fanciullo ed a altri
Enti di assistenza secondo la nobile tradizione
della Famiglia Frizzoni. Era uomo colto, gen.
lile, pieno di tatto, conoscitore del mondo
moderno, ma fedele alle sue amicizie. Tre
giorni prima della sua morte, aveva distribuito col nostro Pastore il calice della S. Cena
ai fratelli della Comunità.
La cerimonia funebre, solenne per la partecipazione di tutta la Comunità e di innumerevoli amici, tenuta nel nostro tempio, prò.
gettato e costruito nel 1876 da suo padre
Ardi. Giacomo è stata una dimostrazione di
quanto era amato e stimato.
La Comunità di Bergamo perde con Lui
uno dei suoi membri migliori e la sua memoria durerà in benedizione. G. S.
Direttore resp. ; Gino Conte
Reg. al Tribunale dì Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
Cip. Subalpina s.p.a. • Torre Pellice iTn)
POMARETTO
Recentemente sono stati celebrati i servizi
funebri di Bertolin Caterina ved. Leger, Maurino Enrico, Vola Michele. Il Signore consoli le famiglie nella prova.
Nelle ultime domeniche in occasione del
culto sono stati celebrati i battesimi di Pons
Fabrizio di Dario, Vilielm Luisella di Nino,
Tron Dina di Nino. Il Signore benedica le
creature del Signore accolte nella chiesa e
dia ai genitori la forza di essere un esempio
continuo per la loro educazione e l’amore
per la chiesa del Signore.
— Ricordiamo le prossime attività : Domenica 6 giugno avrà luogo una recita al
teatro organizzata dalla sezione cadetta con
un simpatico programma di recite e canti;
sin d’ora tutta la comunità è caldamente invitata a prendervi parte.
Al culto del mattino il giorno di Pentecoste sarà celebrata la Santa Cena. La sera del
lunedì la comunità offrirà una cena alla
sala delle attività ad un gruppo di quaranta
fratelli e sorelle della Germania e alle'20,30
saranno proiettate interessanti diapositive al
teatro sulla Germania mentre la nostra corale darà il suo valido contributo per la buona riuscita deH’incontro. Sin d’ora ringraziamo di cuore i coralisti e quanti interverranno alla manifestazione.
Domenica 13 giugno l’assemblea di chiesa
è convocata per la rielezione o meno del Pastore essendo scaduto il suo settennio.
Domenica 20 giugno avremo la visita del
maggiore dell’Esercito della Salvezza signor
Levato e signora i quali parleranno al culto
del mattino e nel pomeriggio alla « Ruina »
del Clot Inverso alle ore 15 per una riunione all’aperto, in occasione del centenario
dell’opera salutista.
Il nostro bazar di beneficenza per i restauri del tempio ha dato un buon risultato :
ringraziamo molto le sorelle di chiesa e quanti hanno contribuito per la buona riuscita
della manifestazione.
Siamo riconoscenti alle sorelle dì chiesa
del Clot Inverso per la ottima organizzazione
della festa di chiusura dell’attività femminile
cui ha preso parte un folto gruppo di sorelle
di Pomaretto e dell’Inverso.
PERSONALiA
Apprendiamo che il prof. Ezio Boiiomi, membro della Chiesa Valdese
di Milano e particolarmente impegnato nell’attività della Scuola Domenicale, lascerà il suo posto di direttore
didattico, essendo stato nominato dal
Ministero della Pubblica Istruzione,
ispettore scolastico. Ci congratuliamo cordialmente per questo riconoscimento e gli rivolgiamo un augurio
fraterno per la sua attività.
RINGRAZIAMENTO
Ines e Italo Hugon, commossi p r
la fraterna dimostrazione di sinipi,tia ricevuta in occasione della perdi i i
della cara mamma
Maria Borno
ved. Geymonct
ringraziano quanti hanno voluto ps >
tecipare al loro grande dolore.
Torre Pellice, 23 maggio 1965,
RINGRAZIAMENTO
I nipoti e familiari della compiar i
Maria Griglio
ringraziano tutte le gentili perso, e
che con la partecipazione ai funer ,i
c con scritti, hanno voluto dare u .■ r
dimostrazione di stima e portf e
Lespressione della loro simpatia t lstiana.
In particolare si ringraziano il 1 i
store Sig. Arnaldo Genre, la Dirett ice ed il Perscnale della Casa di Ri’’ i
so di S. Germano.
« L’Eterno è la mia luce ( i
mia salvezza ».
(Salmo 27 i;
S Secondo, 19 maggio 1965
A Torre Pellice in fresca e am< a
località in mezzo ai monti
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