1
kifuardalc alta roccia oadc foste lagrliati
Ulsaia,LI: 1) .
SciMInaflMawl«^^ al«ll«a LChr«*««
Spett. BMiotc-If-licE
Italia e Imperé
Estero
. Anno L. 20 - Semestre L. 10
. » 30 — » • 15
Nulla sia Hpfù ;|fortc''delia vostra fede!
; (Cianavello) |g
'"içj “
1 j
*** ^ ^ Í
Dtaaltorat Prof. OINO COSTAS»
AMMINISTRAZIONI: iTla 0ark).Alberto, T ble > Tobhi Pkixic*'
REDAZIONE: Via Arnaud, 27 - Tokrb PBLueis ’
Ogiil oambiaineQto d’kuUrlazo costa wa lira
Cent. la còpia
MT
Jn queste ultime settimane yi sono siati, avvenimenti che hanno
profondamente commosso i! nostro cuore.
Jo so d’interpretare i sentimenti di quanti leggeranno queste righe,
nell’esprimere la nostra più viva ed affettuosa simpatía cristiana a
quanti nelle città colpiU da incursioni aeree hanno sofferto e soffrono.
penava i nostri locali hanno subito danni per oltre trecentomila lire, e per il momento sono inservibili, frtolte sono le famiglie rimaste senza tetto, e che han dovuto lasciare la città; nè è mancato un lutto nella famiglia del caro Jlnziano di Chiesa, Commendatore j^limonda.
Jl pastore f^rancesco f’egrone! si è trovato in stato di salute da
non poter accudire al suo lavoro, così che il pastore j^lessio di Sampierdarena si è prodigato giorno e notte, unitamente ai sugi, per dare
la sua opera di soccorso e d’incoraggiamento a quanti gli è sfato possibile ài poter aiutare, e gliene siamo~vivamente grati.
^ dorino pure i nostri locali t\anno subito danni rilevanti.
fÌoi non possiamo pretendere di essere risparmiati da tutte le calamità, quando in tante plaghe del mondo si soffre di consimili sofferenze.
ffoi non possiamo pfeiendèire di èssere’'risparmiati dai pericoli,
quando molti dei nostri fratelli nella fede si trovano sui campi di
battaglia.
fioi non possiamo pretendere di essere risparmiati, perchè tutti
abbiamo bisogno di riflettere più seriamente e profondamente su quanto
accade, ed implorare che la grazia di ])io sia con noi, e ci conduca
tutti assieme ad una vita di maggiore cristiana consacrazione.
Jyfentre la nostra Chiesa sentiva in questi tempi farsi più sensibile la sua povertà, i danni che si producono ne aumentano in modo
diretto ed indiretto il peso. Ci nascono di giorno in giorno nuove preoccupazioni e problemi di crescente importanza : tuttavia è àssolutamente necessario che non ci perdiamo d’animo; necessario più che mai
sentire vìvente in J)io la nostra speranza e fiducia, anche quando
fosse < sconvolta ia ferra ^ (Salmo 46 : 2).
Un viaggiatore, narrando dejfli indi che fatf gran parte delle carovane portando sulle spalle gravi pesi, dice : < ffotai che essi camminavano per i difficili sehtieri con passo più fermo e costante, quanto
maggiore era il peso che essi portavano >. Con l’aiuto di 2>io, possano
le stesse prove rafforzate regolare il passo della nostra vita
spirituale.
I Tljcordiamo l’esortazione dell’apostolo Qiovanni : < JFiglioleiii, non
f amiamo a parole, ma a fmifi* (1 Qiov. 3: 18J. f^acciamo per la
]. nostra Chiesa e per chi è nella necessità tutto il nostro possibile. 6hi
* ha maggiori possibilità si ricordi anche a questo riguardo, delle parole
\ ài ^esùf « chi molto è stedo dato, molto sarà ridomandato >
(Xuca 12: 48).
‘ € chi poco ha, non dimentichi quanta benedizione è scaturita àal
: l’offerta che la povera vedova pose alla cassa del Zempio, e le consi
^ dera^ioni che Qesù ne trasse (f/farco 12 : 41-44).
!
Cluel che siamo oggi chiamati a compiere deve essere : un affo
dove l'anima si dona, e dove lo profondità del cuore si manij^o1 ' stano! € allora, cari fratelli, in mezzo a tante angosci e, non man\ cherà l’opportunità di esperimentare quanto Qesù affermava : « più
^ felice cosa è il dare che il ricevere > (fitti 20: 35).
Jl jŸÎoderatore :
' Virgilio Sommarti.
■ ■
MA... FORSE
■ a
EV una figura inidutabiamente simpatica, quella di Gamaliele. Le sue parole,
ca&ie, equilibrato, sono piene di quella
saggezza che spesso manca nel consiglio
d^igii uom,ini così pronti a identificare la
ló:^ volontà con la volontà di Dio, i loro
piani, con i piani di Dio.
Se questo disegno è un’opera degli
uomini cadrà da sè stesso; ma s’esso vie.
ne, da Dio, voi non potete distruggerlo, e
badate eh’ei non avvenga che vi troviate ^ aPer mosso guerra contro Dio ».
Che cosa di più simpatico di questo
atteggiamento, contrario a ogni azione
impulsiva, a ogni giudizio temerario ed'
avventato?
Ole cosa di più ammireivole della moderazione di quest’uomo che ai potenti
dellat ferra ricorda i diritti degli limili
calpestati ed oppressi?
E certo non vorremmo fare delle riserve su questo atteggiamento, che ne
ricorda un altro, simile, e similmente
degno di ammirazione.
Ricordate cioè Nicodemo. Anch’egli
ammonisce gli impetuosi collèghi a non
trascendere, citando a coloro òhe la vo^ ledano dimenticare la masshna'aurea.
dell’equità legale: La nostra legge condanna fptse un uomo senza averlo prima ascoltato e sema aver saputo ciò che
egli ha fatto?
Ma vorremmo. notare soltanto una
differenza.
Quando la persecuzione infierisce, e
molti di quelli ohe avevano seguito Gesù, rinnegano il Maestro, Nicodemo viene, e si occupa degli ultimi doveri da
rendere al cadavere del Maestro, di colui che i suoi colleghi hanno condannato.
Gamaliele tace.
Ha dato un buon consiglio, che non è
stato seguito; egli toma nell’ombra.
•b
Ora bisogna chiarire.
La sincerità, la moderazione, l’equilibrio, uno spirito sereno ed imparziale,
sono indubbiamente delle beile é buone
qualità; e, fortunata la Chiesa che ha
molti consiglieri i quali ne sono forniti! Sono qualità che possono forse in
certe circostanze diventare -virtù. M?i le
une e le altre non hastanò per la salvezza dell’anima, e neppure per la salvezza
della Chiesa.
La salvezza dell’anima, la salvezza
della Chiesa ha bisogno deU’eccellenza,
della virtù eroica.
Vi è cioè un pìccolo numero di grandi problemi intorno ai quali bisogna essere al chiaro, avere delle idee personali, essere pronto a sostenerle, costi quello
che costi, a soffrire ogni cosa nella ricerca di una luce sempre più viva. Tali
sono la potenza, la verità, la persona in
una parola del nostro Signor Gesù Cristo: la sua m^ianità, la sua Divinità.
Ora è evidente che, di fronte all’atteggiamento ostile e prevenuto dei giudici di Gesù, che volutamente rifiutano
di prendere in esame i dati del problema, l’incartamento del processo, l’attegr
giamento di Gamaliele è indubbiamente
sirnpatico. Egli vuole esaminare, studiare, rendersi conto, prendere una
decisione a ragion veduta; perciò vi è
in questo atteggiamento di Gamaliele
un grave pericolo^ A forza di lasciar andare, di pesare il prò e il contro, sì rischia dì non prendere mai una deeàione. Si rimane in sospeso forse per tutta
la vita. A forza di voler essere equilibrati e superiori si diventa indifferenti:
l’atteggiamento mentale di tanta gente
che non si rende conto del pericolo'mortale di questa posizione spirituaje; t’atteggiamento di tanta gente grave e rispéttatàle che nei momenti di crisi, di
decisione, si fermano ai se, ai ma, ai forse, e costituiscono ima pesante zavorra in
ogni movimento di rinnovamento spirituale. Per quanto la parola possa sembrare grave molti imitatori cti Gamjaliele finiscoiio col diventare dei veri disfattìsti, nei campa spirituale, più pericolosi dei nemici esterni, perchè si ammantano spesso di gravi sentenze che
sono degne di onore in qualche circostanza, ma alle quali non sanno dare vita, la loro vita. . /
Pensate a Erasmo, il contemporaneo
di Lutero, e, per im certo tempo e fino
ad un certo punto siu> compagno di lolita.. Spirito acub), critico per eccelleraà,
nessuno più di lui eccelleva nel vedere
i punti deboli dei ragionamenti degli
avversari e degli amici. E nessimo più di
lui aspirò ad essere considerato come lino spiritò « superiore » di una"'' superiorità culturale, intellettuale che gli impedì di scendere sul campo di battaglia, cB.
affrontare la lotta, di prenctere la awa
parte di responsabilità. Egli rimase cosi
estraneo, fattore prevalentemente negativo, tutto preso nell’analisi degli innumerevoli problemi che l’opera impetuosa di Lutero suscitava.
Se... .
ma...
forse...
Lutero vinse la sua lotta sema Erasmo. Se la Riforma ave®^ dovuto eòntare su Erasmo non si sarebbe mài affermata.
Nei problemi della vita pratica i Gamaliele sono utili, i loro consìgli opportuni. Ma quando si tratta del problema fondamentale: la salvezza dell’anima, la salvezza della Chiesa, l’uomo che aspetta è uno stolto; è un uomo
perduto se muore senza averlo risolto.
u n
Pur rimanendo immutata la mia posizione di Cappellano nel settore dove fino ad ora ho esercitato la mia attività,
comunico ai lettori del giornale il mio
nuovo indirizzo:
t
Capitano Ermanno Rostan
• Cappellano Militare Valdese
Comando Presidio Militare
TORINO
J miei corrispondenti, in modo particolare i militari dislocati nel territorio
metropolitano, sul fronte mssso e nella
Francia occupata, ti« prendano cortesemente nota. “
Cappellano S. Rostan.
2
Mm*
V«#<^ si'* ^ ’"•;%*
mf
"m.
‘ ' S
# ■*, »
y *v^,
i,*!: ' . ij- >. f'. Í” •
I,’ECO ,pELLlI VALLI VALDESI
»
ì"*;' .'i-'*
i"'
1*. s
"» ■
w»»' I -Í. j
Intevifiez z i
f/%.1
mr
Appunti d*arte
Lo schiavo
Ho qxii, davanti a me, Fimmagine di
'uno schiavo, scolpito ’da Michelangelo.
Il bel corpo possente si torce, ancora
avvinto dal massa bruto, in un impeto
di liberazione; tutto in esso è sforzo ti'tanico, fatica rude, dolore compresso; i
muscoli armoriiogi sembrano guizzare
spasmodicamente p>er infrangere i vincoli che legano le braccia e impediscono
loro di operare, per uscire dalla mat^
ria, che inceppa, fascia, confonde. Ma
la fronte, già del tutto libera si leva in
alto, verso il cielo; ma negli occhi- vi è
una gran sete di luce e di azzurro.,
Questo schiavo incatenato è già libero, appunto per quel suo poter ergere la fronte verso il cielo, per quella
- sua sete, per quel suo stesso sforzo verso la libertà.
Quello schiavo simboleggia Fanima
umana.
Anoh'essa è avvinta ancora dalla materia che là incatena con le sue esigenze, coi suoi bisogni, con le sue tentazioni. Anch’essa è impedita di balzare nella vita, per operarvi possentemente il
bene, e anch’essa, con spaisimo, tenta di
liberarsi. •
Ma non lo può, da sola, se FArteficè
divino non toglie la roccia ferrigna, pesante, biuta, del peccato.
Ma, come lo schiavo di Michelangelo,
Fanima può ergersi sicura verso il Cielo, può sentirsi assetata di luce, di verità, di purezza, e può accoglierle nelle
pupille dilatate, inebriate di'libertà.
Lo può.
E allora la Lqce scenda dai cielo, e
con essa la grazia, il perdono, la liberazione.
Schiavi incatenati alla vi^-i, al corpo,
alla materia, possiamo già essere liberi
cittadini del cielo.
Liberi, come nel dolore é nello sforzo
lo è già spiritualmente, Io schiavo, che
Michelangelo scolpì.
Ma, 5^'chelangelo scolpì un simbolo.
Cristo ha craato una realtà.
E in Lui la nostra liberazione è completa.
L' Angiolo
Canta, il fanciullo bellissimo, che
Melozzo da Forlì dipinse col suo pennello squisito.
Nel volto vi è un riflesso della luce
di cui egli è illuminato guardando nell’eterno Fulgore e la luce lo avvolge
sicché il corpo che il pittore dipinse,
scompare in una luminosa purezza.
Così, forse, sarebbe il corpo umano
se fosse veramente il tempio dello Spirito Santo.
Negli occhi vi sarebbe un tale riflesso
di cielo, sul volto la luce che Dio stesso
27 noYAinbre
1655 - A Pinerolo, il capitano francese Du Petitbourg, del reggimento del
maresciallo di Grancey, iitirato$i nel
corso delle Pasque di sangue in seguito
alle orrende cose che gli toccò di vedere,
per salvare il suo onore di gentiluomo
e di soldato, verga la. seguente dichiarazione:
«Fui testimonio di violenze spaventose
e di crudeltà inaudite, commesse su gente di ogni età, sesso e condizione. Resistessero o no, erano trattati tutti in un
modo disumano, bruciate le loro case,
saccheggiati i beni. Quando si conducevano dei prigionieri al Marchese di Pianezza, essi erano uccisi, ed io ne vidi
l’ordine. Talché io nego formalmente e
protesto innanzi a Dio che nessuna delle
suddette crudeltà fu eseguita per ordine
mio; chè anzi, non potendovi por rimedio, io fui costretto a ritirarmi e ad abbandonare il comando del mio reggimento ». r. b.
vi rifletterebbe, tutto-il corpo sarebbe
illuminato dal fuoco d’amore interiore. •
Ma ecco, Fanima può essesre verar
_ mente shnde all’angelo che Melozzo
dipinse: Imninosa, pura, innocente, bellissima, cantante in eterno Jle lodi di
i Chi le ridiede la giustificazione e la »
santificazione.
Solo che essa, per divenire tale oglia
accettare la Grazia, gratuitamente lar-“'
gita. . ,
Il Cenacolo
t'
Gesù ha pronunciato le tragiche parole: « Uno di voi mi tradirà ! » e nella ;
camera dove Egli cena per l’ultima voi- ta coi suoi discepoli, tutto è sorpresa,
confusione, sgomento. ”
I discepoli non vorrebbero credere
alle paróle del Maestrq, e interrogano,
negano, protestano tragicamente raggruppati secondo il loro carattere o mistico, o impetuoso, o ardente.
E nei gesti, nell’espressione, nell’atteggiamento di tutta la persona è
espresso il sentimento dominante delFanimo.
Due soli sono i calmi
Gesù e Giuda.
Giuda che sforzo e, con stento sia_
pure, riesce a frenare l’istintivo bisogno
di ritrarsi, di fuggire vedendosi scoperto e pure, cinicamente bestiale, ha i ’ardire di fii^aire negli occhi il Maestro
tradito, quasi a sfida infernale.
Gesù, la cui bellezza è velata da sovrumana tristezza: tutto Egli accetta
dagli uomini, che ama; l’incomprensione, il tradimento, la croce tutto, pur di
I salvarli.
I Ma soffra; il volto, pur nella mestiI zia è divinamente calmo, ma le mani,
I oh! le mani abbandonate, aperte e m-r
' dicibilmente stanche, sulla tavola, dicono tutta la sua pena, e tutta la pietà.
Pietà per gli uomini, tutti, nessuno
eccettuato, neppure Giuda, che potrebbe ancora, salvarsi... «
Così Leonardo ha colto, in artiáfeca
meravigliosa sintesi, l’attimo più tragico della .Cena il cui ricordo Gesù volle'
perpetuare nei secoli, segno di amore
divino e di incomprensione umana.
Qualcuno ancora tradisce.
! Chi ?
I Tutti tradiamo e il nostro tradimento
, non ci viene pagato neppure con i tren! ta sicli che «ebbe Giuda, perchè noi ci
accontentiamo di un piacere fugace, di .
• uno scatto d’ira, di un meschino appagamento di orgoglio, di egoismo, di odio.
Qualcuno tradisce.
...E quel qualcuno è l’umanità.
I Come allora, Gesù denuncia e indi
i cibilmente soffre: l’umanità come Giuda, fa*'si che nel volto idivino si stenda
la sovrumana tristezza che Leonardo,
nell’estasi artistica, intravide quando
dipinse il Cenacolo.
1 Dannati
Tumultuano, in orrida mischia, i dannati che Luca Signorelli vide forse in
una visione apocalittica.
Si contorcono, urlano, tremano, iroI si e disperati, bramosi di distruzione e
I di dissolvimento. Non pace, neppure apI parenza di calma, per xm attimo: vita
j assoluta di tumulto, della passione, dell’odio.
Frammischiati, in un orrido groviglio,
vi sono i demoni ohe tomientano, irridono, spingono ancor più alla disperazione, al male per il male, in un desiderio veramente infernale. In aitò gli
Angioli del Giudizio, immoti e sereni,
ripongono la spada, ormai inutile, della
giustizia.
Ormai inutile, perchè quella società
dannata è già giustiziera di se stessa:
Dio, in cui essi sono ì ministri, può abbandonarla alia sua dannazione, e attendere nella gloria dei cieli gli Eletti
che imbiancarono la loro stola nel Sangue dell’Agnello. I. Lombardini.
Ho incontrato ieri l’amico. Benpensante de’ Benpensanti. E*' un caro uomo
veramente !
Con lui non (fé mai pericolo di doversi mettere a discutere; di qualsiasi argomento si tratti; qualsiasi opinione si
avanzi egli è sempre d’accordo, in linea
generale. Non già che egli sio uno di
quei volgari girella, di quelle banderuole che girano col soffiar del vento; no
' certo l .
L'amico Benpensante, invece, è un
- uomo rispettabile, ponderato, che ha
esperienza della vita, che guarda, le cose
dalFalto: sa che non basta avere un'opinione, ma che quest'opinione deve essere buona, o meglio: la buona: l'opinione
cioè della maggioranza.
Così l’amico caro, da anni, segue le
opinioni reputate migliori dai più, ed è
felice; ha imparato ad adattarsi, senza
scosse, e tira avanti..
. La gente, per esempio, va in chiesa.
A lui. Benpensante, della Chieàù. non
importa proprio un bel niente; personalmente non si è mai interessato di problèmi religiosi, e ciò nonostante è ingrassato beatamente, ha accumulato un discreto patrimonio, ha messo al mondo una
promettente nidiata di floridi Benpeiisanti, ha archiviato in qualche cellula
del silo cervello un gruzzolo di sentenze
autorevoli e morali' che sparge a spizzichinó, nelle grandi occasioni e che rappresentano la sapienza ultima degli
uomini: « vivere e lasciar vivere »,
Però lui, Benpensante, manda moglie
e figli in Chiesa; a Natoile, a Pasqua, ai
funerali porta anche la ma materiale
presenta in appoggio morale; quello
materiale lo dà sotto forma di contribuzione: Una piccola somma cioè di danaro
che egli butta nelle casse delha Chiesa, a
fondo perduto, perch.è, come osserva
giudiziosamente nei suoi ammaestramenti morali alla prole: « Vedete, la
gente a Certe cose cì tiene; anche se uno
proprio a tutto non ci crede, non bisogna che si metta in testa di fare diverso
dagli altri; bisogna salvare le apparenze; se la gente non vede il vostro nome
nel rapporio, è capace di dire: « Guarda
un po’ quàll’avaraccio ! Con tutti i suoi
soldi non dà un soldo ».
D’altra p&rte è pur vero:
C’è Dio;
C’è Inanima:
C’è insomhia un mistero.
Benpensante è un uomo prudente; i
misteri non gli piacciono; l’ha risolto:
La gente è il suo Dio; l’opinione della
gente è l’anima sua.
E pace alVanima sua !
Una pace Che costa fatica, sapete.
Una pace costruita, giorjio per giorno
nella vita vissuta sotto il segno del rispetto umano!
Pensate:
giorno per gioimo, andar contro il proprio dovere, per amor di quieto vivere;
ora per ora commettere qualche piccola
vigliaccheria per addormentare la propria coscienza;
minuto per minuto piegare un po’ di più
la propria schiena per assaporare la voluttà di sentirsi quadrumane;
ecco, costa fatica, sapete.
Ma dopo, che pace!!
Però, l’altro giorno. Benpensante ha
incontrato un amico che gli ha chiesto:
« Ma dimmi un po’, voi altri Valdesi,
che cosai pensate dell’Al di là? »
Già!
Perchè Benpensante è Valdese.
Veramente, poverino, non ci ha colpa:
l’ambiente in Citi è cresciuto da ragazzo,
valdese ira vaiidesi, comprendete bene, era una cosa naturale. Poi ha girato íí
mondo, ha visto molte cose, ha ìmpérMó
che vi sono molte ^ « opinioni # è che
« l’opiniqne » valdese è l’opinioné dì una minoranza. E ì/ui è stato zitto. Si è
fatto la sua * filosofia », la ^ filosofia »
della gente: alzatine di spalla, optando si
parla della vita eterna; sorrisetti scettico zucchettoni quando si OCeenina alla
coscienza; interiezioni a fior di labbra:
.ii mah! quando nqn si ' sa l'opinione della
gente. .
Così è entrato a far parte della gente,
loi grande famiglia senza nome e senza
pensiero.
Poi è ritornato al paesello; e non secca nessuno; coltiva i,suol cavoli, pomi..dori, taglia le sue cedole, manda la moifgrlie in chiesa, ed i figli al catechismo; è
amico di tutti e di nessuno. .
■■ : -Í- ' • '
« Voi altri valdesi, cosa pensate... »
Questo è stato un brutto giorno per
Benpensante, un amaro risveglio.
Lùi che non si ricordava più di esse.re valdese!
LvÀ che non pensa proprio a niente!
E cosi ha dovuto pensare.
Ha strabuzza,to gli occhi, ha proteso il
labbro inferiore in un gesto di superbo
disdegno, ha piantato. ì pollici nelle tasche del panciotto, e Tindice della mano
destra ha giocherellato con la catena ^
dell'orologio, poi ha risposto:
« Mah!... niente ».
Il fotografo lo ha colto, il caro Benpensante, con una improvvisa istantanea, non riuscita bene, perchè egli, il
caro Benpensante non ama la pubblicità: è un... timido, come tanti valdesi:
non voglicmo seccature, ecco tutto!! Si
coltiva il proprio giardino'e si manda, la
moglie in chiesa e j figli al catechismo...
■ X quanto a pensaire, per conto suo, che
cosa direbbe mai la gente di un Benpensante che volesse prendersi la briga
di rispondere a tutti i curiosi di questo
mondo; di un Benpensante che cominciasse a discutere di « religione »?
La gente direbbe: è un po', come dire,
un po’ squilibrato!
Peraiò i nostri Benpensanti stanno
zitti e non parlano di religione con i
seccatoritU II fotografo.
Giovenlù in armi
Alla vecchia Unione di San Giovanni
è giunta una lettera di Un giovane consocio che da molti mesi indossa il grigio verde, delle truppe alpine in territorio di occupazione. A. G. Ci permettiamo di stralciarne alcuni passi, che
potranno non inutilmente essere meditati da molti:
« Sebbene lontano da voi tutti, cari
consoci e fratelli in Cristo, e assente da
parecchi mesi dalla sala delle sedute
ove ho vissuto con voi ore indimenticabili di gioia in meditazione della Sacra Parola di Dio, come pure in canti e
allegria di giochi, ebbene, cari fratelli
in fede, sempre seguo la vostra laboriosa attività che state svolgendo per il
bene delle anifne nostre, e per la grandezza della gloria di Dio, nostro Padre
Celeste.
E’ con questo ricordo che mi rivolgo
sempre 'questa domainda: perchè io, essendo lontano, non posso collaborare
con voi ? E perciò voglio provarmi in
queste mie f>overe ma sentite parole a
manifestare il bene immenso che ho ricevuto, ascoltando in questo periodo di
guerra i culti, le meditazioni che ci fece
il nostro amato cappellano cap. Rostan...
...Voi certamente penserete e direte:
anche noi abbiamo celebrato molti culti,
abbiamo partecipato a num,erosi Conve;
gni, ove molti Pastori annunziarono la
Parola di Dio,
Anch'io ho partecipato a questi culti
nei tèmpi paissati. Ma mai ho sentito in
me qù©l bene come ho sentito penetrare in quei brevi momenti di meditazione
e di preghiera che abbiam.o celebrato in
questi mesi di operazioni. A volte eravamo riuniti in una baracca, in magazzini, e, parecchie volte fra qualche cespuglio, a pochi chilometri dal nemico.'
I disagi e le privazioni ci rendevano più
consci dell’ora in cui si viveva e faceva
Si che noi sentissimo grande il bisogno
di ricevere la parola dell’Eterno, e aprire il nostro cuore interamente a Lui,
affinchè Egli ci desse il suo grande
aiuto e la sua benedizione. Dopo quei
3
a»;'
m¡
L’ECO DELLE .VALLI VALDESI
brevi culti ci sentivamo più sereni e fi' duiòioitì^ nel domani. Posso dire sinceramente che in me sentivo come una
nuova vita. E con rammarico pensavo a
'tutti gli anni nei quali mi fu armunziata
la Parola di Dio senza ch’io fossi capace di accettarla con tutto il cuore e
aumentare così la mia fede di Valdese
;con la ricchezza che mi era offerta mediante l’Evangelo^. . ,
...Ebbene, cari consoci, ' quando siete
all’Unione .nell’ora della meditazione
concentratevi in esss^... e, sentirete su
di voi discendere la benedizioné dell’Etemo.
Òh ! cari consoci, e sopratutto i più
giovani che non hanno ancora potuto
provare le asprezze della vita, non
aspettino di trovarsi nei disagi o in pericolo per attingere a quella sorgente
• che purifica i nostri cuori e li rende accettevoli a Dio. Ma subito essi volgano .
lo sguardo all’Iddio Onnipotente ed essi
sentiranno maggiore la loro gioia poiché hanno il privilegio di ricevere ogni
giorno l’affetto dei loro cari, e si trovano in seno alla loro Chiesa ed alla cara
Unione.
. Voglia Dio benedire la nostra cara
Unione ». ,
Così pensa e scrive un giovane
unionista di San Giovanni; e voglia Dio
benedire tutta, la nostra gioventù Valdese che così sente e prega, in vivente
collaborazione ■
Le nostre Opere
La Casa Valdese delle Diaconesse ha
pubblicato la sua quarantesima Relazione annua. Essa ci offre un quadro
vivo dell’attività svolta nel decorso anno, che è stato particolarmente ricco di
eventi imprevisti che non hanno certo
facilitato il compito già così difficile
nella sua'molteplice complessità del Direttore, pastore R. Nisbet. Come è noto
infatti « tre suore hanno dovuto, per
lungo tempo, interrompere il loro servizio per gravi lutti e malattie in famiglia », ed « una suora e qualche altra
novizia davano le loro dimissioni non
riconoscendosi adatte par questo, ministerio ». D’altra parte le esigenze dell’opera sono tutt’altro che diminuite! Come ci ricorda la Relazione che abbiamo
sott’occhio, il personale della Casa, tra
suore e novizie, in tutto 25, deve nrovvedere al buon andamento della Casa
Madre (Torre Pellice); degli Ospedali,
di Torre Pellice, Pomaretto, Torino, degli Asili per Vecchi di Luserna S. Giovanni, San Germano Chisone, Vittoria;
del Rifugio per incurabili, di Luserna
S. Giovanni. Vi è poi tutto il vasto campo deH’assistenza degli ammalati poveri a domicilio, che è oggi pratìcam.ente
abbandonato, (poiché l’unica suora che
si era potuto mettere a parte per questo
delicatissimo ministero, di cui la Chiesa
sente tutta la preziosa benedizione,
ha dovuto assum-are servizio, in un ospedale.
Difficoltà e prove ohe non hanno potuto oscurare il cristiano ottimismo di
quanti hanno avuto a cuore il buon andamento dell’opera. Le posizioni sono
state mantenute; si è lavorato con spirito di sacrificio; nell’assistenza materiale agli infermi, si è sempre potuto
vedere un riflesso di santa energia spirituale.
Coai questa relazione del pastore R.
Nisbet esce dai soliti quadri delle relazioni conformiste per esaminare serenaniJente, coscienziosamente ì vari problemi dell’opera; problemi che ih realtà
altro non sono se non i vari aspetti di
quello fondamentale: la risposta della
giovane valdese alla vocazione del Maestro nel ministero della Diaconessa.
Perchè le risposte sono cosi poco numerose? Dipende ciò da un’assenza di
intima vita spirituale, dal timore di una totaiit^ia consacrazione rel^iosa
della gioventù femminile valdese? Oppure circostanze e considerazioni esteriori influenzano in modo imprevedi- ■
bile „la decisione delle nostre giovani?
Questa relazione esamina con franchez'za i‘vari i'nterrogati'W. cercando di dar
""a ciascuno una concisa ma esauriente
risposta. Gli Amici delTopera la leggeranno con interesse e' ne sentiranno
nu'jvo motivo a manifestare praticamente la loro solidarietà. x.
3
che ama le divisioni chiare, l’espoSizio
-ne piana e senza note, i capitoli riassun
f tivi ohe formulano in poche righe tutto
Segnalazioni
Alla apologia del « battismo », il pastore valdese Paolo Bósio C^) ha consacrato un accurato studio di una cinquantina di pagine. In esso egli propugna con vivacità e chiarezza l’idea di
un ritorno alla forma primitiva del battesimo: per immersione degli adulti.
Siccome non desideriamo riaprire su
questa «- vexata quaestio » una discussione che ebbe già luogo alcuni anni
or sono, su queste stesse colonne, ed a
cui prese parte;, se non erriamo, lo stesso pastore P. Bosso, ci asterremo dall’entrare in merito ai vari problemi
prospettati dall’autore, per limitarci
solo ad alcune precisazioni che potranno essere non inutili ai lettori.
Anzitutto il sottotitolo « Saggio dottrinale presentato al Corpo Pastorale
Valdese » non deve indurre in errore i
lettori; presentato, non significa approvato; significa soltanto che serenamente
il problema è stato discusso, e la discussione stessa è risultata, in definitiva, un
^^arricchimento per la vita spirituale dì
i ognuno dei partecipanti. Per evitare
I ogni errata interpretazione,, sarebbe
. certo stato preferìibile che, 'contempo-, raneamente, si fosse, anche pubblicato
l’acuto studio del prof. G. Miegge, che
, illustrava le ragioni storiche e spirituali
del pedobattismo.
uh complesso'pensiero. Questo pubblico
troverà indubbiamente nello studio del
, pastore P. Bosio. una vivace esposizione,
non sempre persuasiva o coerente, ma
senipre interessanté. x.
C*) P. Bosio: Ritorno'al Battesimo - 1
il;.voi. pag. 50 - L. 4.
^ ' (Deposito Libri Sacri Chiesa Valdese.
’ii'j^Via Marianna Dionigi, 57 - Roma).
à'
i prigionieri di guerra
"ifi' Un opusicolo per Natale è in preparazione presso il Comitato delle A. C. dei
ingiovanì: conterrà poesie, canti, musica,
Notiziario eeumenieo
leggende ecc. Le competenti autorità po' litiche e militari hanno già, come lo
^ scorso anno, assicurató, nei vari paesi
inter essa ti, il loro appoggio. _
L’assistenza spirituale nei vari campi
; procede regolarmente, nonostante certe
. difficoltà,, dovute alla mancanza di per' sonale; si è pertanto ricorso, con buoni
risultati, alla collaborazione dei laici.
-1 Si nota pure un’aumentata consàpe,j>volezza di spirito ecumenico. In un campo per. eseroipio un sacerdote ortodosso
ha presieduto un culto per un gruppo di
suoi comipatriotti luterani; questo stes:so sacerdote ha pòi celebrato per questo
stesso gruppo un servizio di Comunione
i ed il vino per la Sacra Mensa è stato offerto dal cappellano cattolico.
Argentina
' Una magnifica opera di solidarietà
pratica Viene svolta dalla gioventù”
evangelica di Buenos Aires, la quale, si è
7)ictamo cosianiemenie : « 31 iuo regno venga». j\fa se
non cotjfribuiamo qon maggiore generosità per ¡^avvento del
T(egno di J)io, che significato ha questa preghiera!
Inoltre, trattandosi di im saggio dottrinale presentato al Corpo dei Pastori,
sarebbe forse stato desiderabile che lo
studio rispondesse in modo più compiuto alla severità dell’indagine dottrinale,
scientifica. Ora invece, questo studio è
privo di una sia pure elementarissima
bibliografia. Inoltre l’aufore sembra talora animato da un sacrosanto disdegno
per la teologia e per i teologi, presentati troppo spesso in veste di sovvertitori del retto ordinè evangelico; il che
nuoce, aH’equilibrio deirindagine. Così,.
se è perfettamente giustificato eri evangelico il principio esposto da P. Bosio
che non è lecito dare ai Sacramenti uh
significato diverso da quello che. la Rivelazione di Cristo ha dato loro; se egli
aggiunge, più oltre, noi dobbiamo semplicemente accertarci del signifioato che
il Cristo diede loro istituendoli e he
la Chiesa apostolica confermò celebrandoli^ non riusciamo a comprendere come mai l’autore possa con tanta ottimìstica serenità sorridere della indagine
severa e faticosa di chi ha scritto « innumerevoli volumi sul significato di .
. baptizein », o guardare con tanto sospetto alle costruzioni dogmatiche, quasi che fosse possibile, in una indagine
compiuta, dare ai Sacramenti un significato, senza aver prima, in modo preciso, chiaro, esposto le linee fondamentali di una Cristologia. Anche i razionalisti hanno pronto per i Sacramenti un
significato in armonia alla loro concezione della Rivelazione!
E così pure non ci appare oerfettamente logico il richiamarsi all’autorità
della Chiesa Apostolica, quando contemporaneamente si respingono quasi a
priori tutti i tentativi di indagine che
hanno alla loro base precisamente la
nozione di Chiesa!
In realtà, probabilmente, l’autore si é
preoccupato di essere conciso e fácil-,
mente accessibile al grande pubblico
addossata la responsabilità deU’assistenza materiale ai prigionieri internati nel
Sud-Africa: è finora preventivarla una
spessa di 375.000 lire, coperta dalle varie
unioni ed amici.
Norvegia
Un professore scrive: Noi dovremmo
oramai aver capito che è impossibile insegnare senza avere una chiara concezione del mondo, senza uno scopo universale. Se non si possiede ciò, la scuola
degenera in una serie di corsi isolati...
La scuola deve avere delle fondamenta
spirituali, una nota sua in tutto quello
che viene insegnato, un’attegiamento
morale ed umano. La scuola deve distinguere tra il bene e il male, ma per fare *
ciò essa deve avere un fondamento religioso.
Baleania
In seguito aU’emeritazionie del patriarca Nicoderno, della Chiesa Ortodossa in Rumenia, la direzione della Chiesa è stata affidata al metropolita Balan,
di Transìlvania, che è im convinto sostenitore dell’azione ecumenica.
In Bulgaria l’opera della Chiesa esercita una profonda influenza paciflcatrìoe
nelle regioni occupate.
In Grecia è particolarmente l’azione
pratica che attira l’attenzione della
Chiesa Ortodossa; ima forte organizzazione religiosa cattolica, Carìtas, d’azione pratica esercita pure una notevole
influenza.
. Il protestantesimo be^a ha subito una
dolorosa perdita con la morte del maggiore Btommorf, cappellano capo protestante deiresercito belga. Durante la
guerra del 1914-18 egli era stato il primo cappellano protestante del Belgio,
ed a pace avvenuta era rimasto a capo
- A
di questo servizio. Questa guerra lo ha
trovato sulla breccia, e dopo la capitolazione', dell’esercito belga, le -.*truK>e
germaniche di cx:eupazione avevano riconosciuto al maggiore Blòmmart T'^ercizio della sua carica, e l’onore déU’uniforme. Era nato negli ambienti missionari,- poiché era membro del Comitato
direttivo del Consiglio delle Missionji
Protestanti*del Congo Belga.
Liliiena itii» OaDisa
La Libreria Editrice Claudiana rivolge un vivo ed urgente appèllo a tutti
coloro che potessero inviare Bibbie e
Nuovi Testamenti, sia nella, versione
Diodati, sia in quella Riveduta, per la
distribuzione gratuita ai nostri militari.
La Libreria stessa provvederà a farle
pervenire ài Cappellani militari secondo
le loro richieste. '
Chi alle Bibbie potesse aggiungere
buoni libri di contenuto evangelico,
renderebbe pure un prezioso servizio.
F. 11. V.
Unionisti della valle del Pellice
accorrete tutti a S. Giovanni domenica
prossim^a 29 corrente per il Convegno
generale che avrà luogo alle,ore 14.30
nella Casa Valdese.
Tema: ■
li giovati* Valdese nella difesa della
propria fede
CRONflQfl V/ILDESE
ANOROONA (Capoluogo)
La nostra sorella Rosina 'Peyronel del
Vemet, è stata liberata dalle sue lunghe
e dolorose sofferenze e la sua umile e
fiduciosa preghiera è stata esaudita: essa è entrata nel suo riposo. Pochi la conoscevano perchè le sue infermità non
le permettevano di uscir di casa e neanche di ricever molte visite. Accoglieva
con tanta riconoscenza la visita del pastore ed il suo pensiero era costantemente rivolto verso Dìo, suo rifugio è
sua consolazione. Alla figlia, che ha avuto insieme col dolore di perderla anche
la consolazione di poterla assistere, rinnoviamo l’assicurazione della più cordiale simpatia.
Due giovani della parrocchia Paolo
Rivoira di San Lorenzo e StLsanna Malan dei Malan superiori si sono uniti in
matrimonio il 31 ottobre. Alle famiglie
in festa si sono unite, le amiche della
sposa per allietare la cerimonia coi fiori
e col canto. Il Pastore ha avuto un messaggio particolarmente cordiale p>er la
sposa, da due anni monitrice alla Scuola domenicale del Martel.
LUSERNA SAN GIOVANNI
Il 18 novembre ha avuto luogo il funerale della sig.ra Luigia Spoerri, nata
Gay, deceduta al Baussan, in età di anni
52. Al marito, ai figli ed ai parenti tutti
rinnoviamo respressione della nostra
profonda simpatia cristiana.
— Sabato 21 novembre è stato celebrato nel nostro Tempio il matrimonio
del sig. Egidio Airola con la sig.na ìnes
Durarvd, degli Airali.
Ai felici sposi ripetiamo i nostri migliori auguri di benedizione nel Signore.
3AN GEOMANQ CHISONC
Domenica' 15 novembre sono stati
presentati al Santo Battesimo: Simondi
Emilio di Giovanni e di Long Lidia, e
Bounous Laura Melania di Ugo e di
Gallian Lììdia.
Che il buon .Pastore benedica e prende sotto la sua protezione questi agnellini della sua greggia!
—■ Domenica prossima alle ore 20 avrà luogo nel tempio una riunione ri-
4
v^V;
, ....^...Tutte le
iemiglJe^ sono'* invitate a parteciparvi
luciando a casa, se poesibile, i fanciulli,
•..'V ■ •• . ■
- Lo stesso‘argomento sarà trattato luaiètli 30 corrente, alle ore 20, in una ritintene jwr il quartiere dei Gondmi nel
"T^ettorio dell’Asilo dei-Vecchi gentilmente concesso. Viva‘preghiera di non
mancare. ‘‘ ì
D messaggio die sarà dato in queste
. riunioni come in tutte le altre di tutti i
quartieri deve giungere a tutte le famiflie.'' ' , - ■ ■ X
— Quattro funerali hanno avuto luogo in due giorni della scorsa settimana;
Jouvenal Giulio, Bleynat Enrico e
Giovalle Giuseppe deU’Aisilo dei Vecchi;
Martinat Olinda di Emilio e di Maesro
Vilma. E’ la terza creatura che questi
giovani sposi perdono nel volgere di po«hi anni. Che Dio consoli i cuori afflitti
, e faccia risplendere la sua luce nel desolato focolare !
—r Si è addormentata nel Signore al
Cottolengo di Pinerolo. il 16 corrente
Ribét Celestina nata Rochon nella ancor
'giovane età di anni 32, dopo una lunga
prova sopportata con cristiana sottomissione. - j
Al marito ed ai due figli esprimiamo
la nostra profonda simpatia ed additiamo le vere consolazioni dedl’Evangelo.
n servizio funebre è stato presieduto
' dal pastore signor Ijuigi Marauda che
ka-anche'assistito rinferma durante la
sua degenza aU’Ospedale.
—> Annunciamo sin d’ora il Convegno
Giovanile'Interquartìerale che avrà luogo nella Sala delle Attività dconenìca 6
dicembre, alle ore 15
Avremo il piacere di,ricevere la visita deirUniope di PramoUo e di udire la
parola del Pastore della vicina parrocdiìa.
VAUJ-VÀi:j6'Ì8t~^
servata al quartiere di ViUß ’r,,**.» ...in i n n> i
4'®
TORRE PELLICE
H culto delle 10.30 dì domenica prosatela sarà presieduto dal sovrintendente
signor R. Nisbet.
—=■ In memoria del padre, il sig. Davide Travers ha offerto alla Chiesa L.
SO.
— terza Conferenza del prof.
i^Mnibardini avrà luogo domenica prosaúna 29 corrente alle ore 16.30 nella
aala dell’Asilo' Infantile. Argomento:
iwinglLo e Calvino. Sala riscaldata.
VILLAR PELLICE
ffuovo focolare.
Sabato 21 u. s., nel tempio, circondati
da un bello stuolo *di parenti ed amici,
hanno unito le loro vite davanti a Dio
due cari giovani della nostra Unione di
Piantà^Subiasc: Bonjour Giovanni Giacomo di Giov. Giacomo e Bonjour Mena Maria di Davide.
Che il Signore sia l’ospite costante di
questo nuovo focolare valdese. j.
Wanda e Giovanni Gönnet, neXl’impossibilità di farlo personalmente, ringraziano tutte le persone che nella triste circostanza del decesso del loro caro
babbo
presero viva parte al loro dolore.
In modo particolare ringraziano il pastore sig. Giulio Tron, le famiglie Decker-Boringhieri, RolUer, Fraghe, Jariavel e Cabélla, per Vopera prestata in tale
circostanza.
Torre Pellice, 18-11-1942 XXI.
Prof. Qisn CosTASBL, direttore responsabUe
•ARTI GRAFìCME L'/Al pina - Torre Peliice »
m
Ari’ ^
'* ''' S"
i
5AMCA DI INTERESSE NAZIONALE
.Società per a2ioni Capitale e riserva Lii 361.000.000
Sede Sociale e Direzione Centrale in-Roma
^ Anno di fondazione 1880
214 Filiali in Italia. neH’Egeo, nell’Africa Italiana ed all’Esie.o'
Le Filiali del Banco di Roma:
ricevono somme in deposito su libreiti di risparmio
od in conto corrente
scontano cambiali hi lire e in divisa
rilasciano gratuitamente assegni circolari pagabili
a vista In Italia, in Albania, in Libia e nell’Egeo
comprano e vendono titoli di Stato e industriali.
.. A‘.
TUTTE LE ALTRE OPERAZIONI DI BANCA
Filiale di Torre Pellice
Ptezm Vitteri* Emamicle M - an«*!«
Via Mazzini — Telefono 63
VALLI NOSTRI
1*4> XXI
ALMANACCO
A FOGLI MENSILI
ILLUSTRATO
L. 4,30 LA COPIA
Èom
^L’Ai Pillila
roRie »EI.LICI
27, Via Avnau«l, ¿27
RAPPORTI - RELAZIONI
LETTERE CIRCOLACI
GIORNALI - RIVISTI
BUSTE PER COLLETTA
CHIEDERE PREVENTIVI ~ PREZZI DI CONVENIENZA
ERCOLE MAREUi & C. S. Á. MILANO
CORSO VENEZIA, lo
Cfl 5/1 V/1U1E5E DELLE Dl/tC0NES5E
Fondata nel 1901.
Ha per scopo la preparazione di
giovani cristiane, che desiderano consacrare interamente la loro vita al
Signore, curando i sofferenti.
Si mantiene mediante offerte volontarie.
Diaconesse fellct t Un’Idcalè ìm§amente sognato che si può attuare mila
vita delle nostre giovani.
Per informazioni e offerte rivolgersi
al Direttore della Casa
Nmrialc aMn Scuola Convltio
Sig.
Fast. ROBERTO NISBET
Convitto Valdese
TORRE PELLICE (Toriaoi
f >
%
¡il '
/ Aspirina,
Ìy Ut ca^a ¿/àd/Uz:
Aut. Puf. MAonm ft. tjats -XIC
Cappellani Valdesi
Capii. Ermanno Rostan - Cappellano Militaire Valdese - Gomando Presidio Militare Torino,
Ten. Dávide Cielo - Cappellano Miìttere
Valdese - Delegazione Comando ¡Supremo A. S. E. - P. M. 27.
Ten. Alfredo Rostain - Cappellano ¡Militare Valdese - Quartier Generale - Divisione Alpina Taurinense - P. M. 206.
Indirizzi di Chiese Vaidesl
I DISTRETTO:
Angrogna — Pastore ; Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Pastore Edoardo
Aime.
ZoLkio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Isiisenia San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Perrero — Pastore : Oreste PeyroneL
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomar etto — Pastore : Guido Mathieu
Proli — Pastore: Arnaldo Genre.
PramoUo —. Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Bert..
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre.
Rorà — Pastore : Enrico Geymet.
iSen Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin. ,
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Iforino — Chiese; Corso Vittorio Bmanuele, 23 e Corso Principe Oddone, 7.
- Pastori: Elio Eynard, Via Pio V, 15
- Roberto Comba; Via Berthollet, 34.
Vili or Pellice — Pastore : Roberto Ja
hier.
II DISTRETTO:
Abbazia: « Chiesa dì Cristo ». Culto alte 16 - Pastore C. Gay, da Fiume!
Aosta; Chiesa: 11, Via Croce di Citte Pastore: V. Subilia, Via XXIII marzo
n. 1.
Bergamo: Chiesa: Viale Vittorio Emanuele, 4 - Pastore: M. Moreschini,
Viale Vittorio Emanuele, 52.
Biella: Chiesa; Piazza Funicolare Culto: la I, III, V domenica del mese
(da Ivrea).
. Brescia: Chiesa: Via dei Mille, 4 - Pastore; D. Fomeron (ivi).
Carema: Da Ivrea: seconda domenfca.
Como: Chiesa: Via Rusconi, 9 - Pastore; Carlo Lupo, Vìa T. Grossi, 17.
Coazze: Chiesa Valdese.
Cormaiore: Chiesa Valdese; Pastore
Vittorio Subilia.
Felonica Po: Chiesa Valdese - Pastore
Lami Coisson.
Fiume: Chiesa Valdese - 6 e 8 Via Pascoli (culto ore 10) - Pastore C. Gay,
Salita F. Colombo, 8.
Ivrea: Chiesa Valdese; Corso Botta, 5
- Pastore A. Vinay, Casa Rav«ra,,
Via Cascinette.
Milano: Qiiesa: Piazza Missori, 3 - Pastore Enrico Tron - Via Euripide, 9 Mantova: Chiesa; Via Bacchio, 5 (da
Felonica).
Piedicavallo: Chiesa: Via Carlo Alberto - Culto prima domenìioa del mese
(da Ivrea).
S. Lucia di Quistello: Chiesa Valdese
(da Felonica Po),
Susa: .Chiesa: Via Umberto I (da Torino).
Tramonti di Sopra: Chiesa Valdese (da
Venezia).
Trieste: Chiesa: Via S. Maria Maggiore
- Pastore Guglielmo Del Pesco, Piazza Libertà, 6.
Torrazza Piemonte: Chiesa Valdese (da
Ivrea) terza domenica.
Verona: Chiesa: Via Duomo (da Brescia).
Viering: Chiesa Valdese (da Aosta).
Venezia: Chiesa: Palazzo Cavagn» S. Maria Formosa - Pastore E. Ayaasot (ivi).