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Presso LIf# 15
^nno LXXIX-'n. 45
^ TORRE PELlJiCE. 25 Novembre 1949
Abbonamento; Lire 500 per l'interjiot Lire 900 per Testerò
• Amministrazione: Claudiana - Torre Pellice -CX.P. 2/17557
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spedizione in abbonamento postale • i Gruppo
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SETTIMANALE DELLA
Panno nuovo
e vino nuovo
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*‘Nìuno cuce un pezzo dii stoffa sopra un vestito veccKio» altrimenti la toppa nuova porta via
del veccliio e lo strappo si fa peggiore. E ninno
mette del vino nuovo in otri veccliis altrimenti il
vino fa scoppiare le otri, ed il vino si perde con
gli otri; ma il vin nuovo va messo
in otri
Marco 2: 21-22
UEvangelo è il « panno nuovo » che non si adiittu alle forme di ww religione vecchia ed agli cttteggiamienti della natura umana, invecchiata nel
proprio carattere e nelle proprie ahitudini di vita.
Ma è anche il « inno nuovo », in cui fermentauo
nuove e potenti energie, che non è possibile Contenere ivelle ¡vostre vecchie e forse anche mummificate tradizioni religiose, estranee a qualsiasi esigenza di rinnovamento.
I contemporanei di Gesù hanno, per primi, veduto in Lui qualcuno il quale faceva e diceva d&lle
cose « straordinarie », cioè fuori della consuetudiru> e della tradizione, spesso in acerbo contrasto con
le gerarchie ecclesiastiche e con l? forme di vita
religiosa del suo tempo. Sotto certi aspetti. Egli è
stato un riformatore, un rivoluzionario il qua'e,
con un solo atto o con una sola parola, capovolgeva
tutta una serie di valori acquisiti, di rispettabili
tradizioni, di legami e di pregiudizi umani e, quel
che più conta, di insegnatnenti religiosi considercti
inattaccabili e definitivi.
Sono significativi, a questo riguardo, la presenza
di Gesù nella casa di Levi, il pubblicano, il suo contatto con uomini di una classe sociale generalmente disprezzata e indubbiamente non considerata come « religiosa », tanto, da suscitare lo scandalo denìi uomini « religiosi » e la laro inquietante domiinda: « Come mai niansia e beve coi pubblieani
e coi peccatori? ». Ma ancor più significative sono la risposta di Gesù: « Io non sono venuto a chiamare dei giusti, bensì dei peccatori », e la Sua presenza in mezzo agli uomini di questo: mostro monda,
affinchè a chiunque crede in Lui non perisca, ma
abbia vita eterna ».
Orbene, se la « novità » delVEvangelo e visibile nella vita e nell’insegnani&nto di Gesù; se al
h Voi avete udito che fu detto agli antichi.. » Gesù
fa seguire queste solenni parole-. « Ma io vi dico... », come per affermare che Ut potenza deU'E
vangelo non può essere contenuta nei ve^hi quadn
della religiosità giudaica, ma deve ntagmestorsi io
nuove forme di vita e di esperienza- bi^gna anche
affermare che il cristiano stesso è chiuf^to « condursi in « novità » di mta. In altre pard^, la « novità y> dell'EvangeLo dev’essere visilnlelanche nell’esperienza dei cristiani; se così non fc^e, S. Paulo non avrebbe scritto che : « Se uno in Cristo^,
egli è una nuova creatura » e, prima i^ lui, Gesù
non avrebbe detto : « Bisogna che nasciate di nuo
vo »,
Come il vino zmovo richiede degli aitovi, e
non degli otri vecchi, consumati diiU uf^ e dall incuria, Cosi VEvangelo richiede dei cuori, auenn, capaci <U produrre dei frutti nuovi di vitff cristiana.:
E come non si può applicare un panno mgifrvo ad un
vestito vecchio e a brandelli, cosi non si jRpssoniP colmare le lacune e le laceraziom « moralil^ della nostra vita con una qualche buona operoi^fatta dalld
nostre deboli mani. Se la a novità » di^ittt non è
in noi visibile, è segno che VEvangeloi:naa, ci ha
ancora personalmente interessati ed affegati; e noi
oontirvuianVo a coltivare Villusione di p^r conservare il « vino nuovo » déU’Evangelo %ei vecchi
otri della nostra natura umam, segnatu/dal peccato, ostili ad un interiore ed esteriore rilevamento,
legati forse a delle forme di vita cccie^gtictt o a
delle venerabili tradizioni religiose, ma^capaci di
comprendere con S, Paolo, che: « In ^isto tycsù,
nè la circoncisione nè l’incirconcisioqé^anno valore alcuno; quel che importa è Tessere una nuova
creatura ».
Nessuna dica: questo non m’interessa, perchè
non sano nè un fariseo nè un pubblUmo, sono uh
membro di chiesa e verso la mia contribuzione im
denaro. Perchè, se dicesse cosi, egli dovrebbe rivedere Ifi sue posizioni ed i suai giudizi; dovrebbe
proprio lui imparare a conoscere la « novità » delVEvangelo, cioè la presenza di Cristo nel cuore fi
nella vita; quella « novità » che capovolge^ le nostre opinioni, umilia le nostre coscienze facilmente
soddisfatte, et libera da troppi conformismi religiosi e sociali, ci reca la gioia della presenza di Cristo,
vicino a noi, come un giorno nalla costi di Levi ¡e
ci :cdfre la possibilità di diventwe, come lui, ima
nuova creatura, nel pentimento, nella fede, nel servizio di Gesù Cristo.
Ermanno Roslan
Paolo Bosio
seminflRe e mieieRe
ìj, - Eccolo ora il tempo accettevole ; eccolo ora il
- giorno della salvezza! Paolo apost.
t Bibllcteoa PÉLUCEU
CHIESA VALDESE
Ci sono due modi di cou<iderare
un’Opera di Evangelizzazione!
Il primo consiste nel considerare
la predicazione del Vangelo come
strettamente connessa con la raccolta dì risultati immediati e proporzionali al lavoro compiuto. E’ lo stesso
; metodo che seguono per esempio i
propagandisti
FÄ..
nel campo politico.
Essi giudicano il valore della loro
\ propaganda dai risultati immediati
che ottengono.
L’altro modo consiste nel conside^ rare l’annunzio del Vangelo, in se
stesso, senza preoccuparsi eccessivamente dei risultati immediati di quella propaganda. I risultati non pos■*' sono mancare perchè Tannunzio del
^ Vangelo rappresenta la messa in a5 li zione di una potenza sovruniana che
-i- non può rimanere sterile: deve portare frutti adeguati. Ma quando? Do4 ve? Come?. Il propagandista del
Vangelo non lo e non se ne preoccupa eccessivamente. I frutti verranno nel momento che Dio ha stahilito
"■e nel modo che Dio vuole, A noi il
lavoro di seminagione; a Dio quello
della mietitura.
E’ naturale che quelli che seguono
il primo metodo siano sempre preoccupati dei frutti immediati del loro
lavoro e tengano aggiornate le loro
statistiche. E’ naturale che essi si
tormentino nella ricerca dei melodi
umani che sembrano garantire i migliori risultati, e attribuiscano alle
proprie deficienze la scarsità dei risultati, e parlino facilmente di fallimento dell’Opera quando quei risultati non sono abbondanti.
E’ pure naturale che quelli che seguono il secondo metodo siano preoccupati più della loro fedeltà al
compito anziché dei risultati immediati dici loro sforzi. L’Evangelo deve essere annunziato fedelmente e
con ogni sforzo, dicono essi, perchè
il Signore lo ha ordinato. Quando
l’uomo ha compiuto il suo dovere,
la parte sua è fatta, I risultati non dipendono dagli sforzi umani ma dall’azione divina. Possono tardare, possono essere per ora scarsi; non importa. I fratti verranno, a suo tempo
necessariamente, perchè la potenza
di Dio è stata messa in azione.
Ci sembra che Gesù ajjhia indicato
(pieslo secondo metodo come qui llo
che i suoi discepoli dovevano seguire, quando ha pronunciato parabole
come quella del lievito o del grane!
di senape (vedi Matt. 13; 31-35) o
quella ancor più eloquente del seminatore (Luca 8: 4-15) o quella del
seme (Marco 4: 26-29). Queste parabole ci fan vedere che la potenza di
espansione sta nella semenza divina:
la parte delTuom» si limita ad introdurre la potenza divina fra gli uomini : ma è Dio quei che veglia acciocché quella potenza operi e producg
frutti adeguati.
Perciò l’uomo non devo pensare
die nelle cose del Regno dì Dìo viga
la legge umana che dice; <r dai risul*
lati diretti, immediati, si giudica" il
successo di un’opera di propaganda ». La parte sug è limitata ed è
azione di servizio umile e di fede. 1
frutti verranno quando e come Dìo
vorrà.
Come quando si costruisce ona casa, non si vede — durante dei mesi
— nessun risultato perchè gli uomini stanno lavorandio sotto terra per
porre le fondamwita; e solo dopo
quei mesi si vedranno apparire le
mura Bell’edificio che s’innalzeranno rapide; cosi nell’Opera di Evangelizzazione ci possono essere mesi
ed anni di lavoro duro e poco appariscente per porre le fondamenta sulle quali, a suo tempo, s’innalzerà
Tedificio.
Aggiungiamo che quando si parla
di evangelizzazione, e si è tentati
(non scorgendo grandi risultali immediati) di attribuire quella scarsità
alla infedieltà degli operai, o alla incapacità dì trovare metodi efficaci,
si dimentica spesso un particolare che
pure ha la sua importanza : anche Gesù, con questi criteri, sareljbe stato
un povero evangelizzatore; perchè
i risultati immediati della sua evangelizzazione nOn sono certo stati brillanti.
Quando Gesù ha lasciato la terra
— dopo tre anni di evangelizzazione
accompagnata da segni maravigliosi,
— erano relativamente pochi i discepoli che si erano convertiti alla
nuova via. A Gerusalemme ne troviamo _solo 120 nella camera alta; gli
Apostoli ne attireranno dì più in un
solo giorno (3000 il giorno di Pentecoste) che Gesù in tutto il suo ministerio! Sarebbe Gesù^un evangelizzatore poco capace?!
Non sottovalutiamo anche un altro
elemento, quando parliamo di evangelizzazione. Consideriamo che oltre
all’evangelizzatore, c’è anche l'evangelizzato. E che que^i ha anche le
sue responsabilità!
Quando Gesù dqpo aver annunziato l’Evangelo della salvezza, vedrà
la gente che gli volta le spalle indifferente, o contrasta al suo annunzio,
Egli esclamerà ; « Voi non volete venire a me per aver la vita... » (Giov.
5: 10).
Egli riconosce con questo, la libertà di scelta dell’uomo il quale può
accogliere o rifiutare l’invito della
grazia divina. La responsabilità dell’evangelizzatore è cessata quando
egli ha annunziato il messaggio, insistendo con tutte le sue forze: comincia allora quella dell’uditore che
può accogliere o respingere la verità
rivelata, subendo le conseguenze della sua scelta.
Teniamo anche nella dovuta considerazione il fatto che i risultati di
un’opera di evangelizzazione possono variare a seconda delle condizioni delTambiente, C’è Topera fra i
pagani; c’è l’opera fra gli atei; c’è
l’opera fra quei che sono malamente cristiani; c’è l’opera compiuta in
piena libertà e o’è quella che deve
contrastare alla intolleranza ed alla
contro-propaganda calunniosa. C'è
quella che si svolge in ambiente favorevole e quella che è impedita dall’ambiente ostile. Tutti questi elementi possono influire sui risultati,
affrettandoli o ritardandoli.
Cerchi pure l’evangelizzatore il
modo migliore per annunziare la buo.
na novella della salvezza. Esamini
tutti i metodi e cerchi di perfezionarli. Tenti tutte le vie possibili e vegli
su sè stesso in modo da esser certo di
non nuocere colle sue azioni alle parole del suo annunzio. Ma non esageri le proprie responsabilità quasi
che tutto dovesse dipendere da lui,
dai suoi metodi, dalla sua azione.
Egli non, è chiamato a compiere
un’opera che è al disopra delle sue
piccole forze: l’Opera la compie la
potenza di Dio, Egli è chiamato a
mettere in moto fra gli uomini quella potenza; è Dio che la farà operare, secondo i suoi piani, dove e come
fe quando Egli vorrà.
Dio ci chiama a seminare, non a
raccogliere subito la messe. Ma ci
promette che verrà il giorno in cui
« U seminatore ed il mietitore d rallegreranno insieme » (Giov. 4; 36).
J7 richiamo
della
campana
Torre Pellice, Sabato ore 18.
Puntualmente, la campana della
Chièsa fa udire i suoi lieti rintocchi,
e quel suono mi giunge come una
voce amica.
Quel suono sembra ripetere:
Domani è Domenica! - domani è
Domenica!
Domenica - giorno del riposo!
Oh, oom’è dolce quefta prospettiva, alla fine di una-seUiniaLia di lavoro, spesso gravoso!
Un giorno di riposo, per ritemprare le forze fisicìm e spirituali, onde
riprendere, con rinnovate energie, il
lavoro della nuova settimana..
Ma la campana della Chiesr ricorda qualche cosa di più:
Domenica - giorno del Signore!
E domani la campana suonerà ancora per chiamare i fedeli a raccolta, per ricordare loro VappuntameOi-.
to coLSignore.-'*^^ ,■
Com’è dolce anche questo richiamo! Col Salmista, ripeto ; « Io mi
sono rallegrato, quando mi han detto: Andiamo alla Casa dell’Eterno!)-)
Domani è Domenica! - domani è
Domenica!
Ma il suono della campana ha un
altro richiamo ancora: ci invita a
pensare e priegare per chi, dorrmai,
sarà chiamata a spezzare ai suoi fratelli il pane della vita, affia/chè il
suo messaggio — che non è messaggio di uomo, ma di Dio — trovi un
terreno ben preparato e porti molto
\
frutto.
Domani è Domenica! - domani è
Domenica!
Mi diceva una volta una persona:
« Que Dieu est hon de nous avoir
donne le Dimanche! »
La Domenica è un dono di Dio,
ma noi non sappiamo sempre apprezzarlo e approfittarne.
Quanti che, la Domenica, continuano esattamente le stesse occupazioni degli..altri giorni della settimana, privandosi dèi beneficio del riposo cosi necessario; quanti ancora
che non pensano che a divertirsi,
trascurando di scntificare il giorno
del riposo.
Domenica - giorno di riposo, giorno del 'Signore - messo a parte fra
lulti i giorni della settimana; giorno
di benedizioni speciali se sappiamo
farne buon uso.
Non so se in tutte le parrocchie
delle Valli, come a Torre Pellice, la
Campana della Chiesa suona il Sabato sera; ma so che quando saremo
lontani, nel trambusto della grande
città, ricorderemo ancora il dolce richiamo della campana:
Dèmoni è Domenica! - domani è
Domenica!
Selma Longo.
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Si-'
i¿.
più^Mmpcfftan^ ami
recinti, è stata la insioné dèi tire rami del Metodismo. Altre trattative
d’America deve estere menzionala r in corso fra'gli organi rappre
l’kìiteressect^ésoente'pet Ut cónrnnwne “’senlativi di varie Chiese, talché si
e Iti coUabortmone ecumsmt^, ^ 1”'® spiare che assisteretuo nei pros' Tale interesse è tanto pi^i tioÌ^%' ' *«»>«»->dn^ ad’mi maggiore picenirache Poccexito. nella vl^- è^ iorae evangeliche negli
stalo posto, pea- secoli,"sulla litica ^
e' snlla diversità delle tendenze.
;■ : ■ ■ r.,, ■ ■
giudicai« i carattìcri distintivi di tali
correnti, la lom presenza e la loio
iij^essante dilfusiime indieano die vi
è tutt’ora nell'Evangelismo ameri
cano la più ampia libertà che si manifesta in una costante vitalità, men
tre la tendenza verso la unità delle
Mentre negli Stati Uniti si osserva,
la più accentuata diversità delle confessioni religiose, si deve riconoscere
altresì ohe vi si attua la più spontanea
e larga collaborazione ecclesiastica.
Forse l’esistenza stessa di tante denominazioni ha costretto la coscienza
dei credenti a porre ogni cura nell’attenuare gli svantaggi della situazione. Comunque, chi osservi la vita ec.
^clesiastica non può fare a meno di
notare quelle toidenze verso Fonità
che 8Ì.jvanno ayermando.
Libertà ed unità
Durante 200 anni, m^tre si andava occupando il continente, le tendenze individualistiche erano fortissime ;
tutte le energie delle Chiese erano
volte a prendere possesso dei nuovi
territori ed * seguire i pionieri nella
loro marcia piuttosto che a svilupparcele reciproche relazioni. Dal
principio di questo secolo, invece, si
è delineata una nuova preoccupazione: quella della solidarietà cristiana.
Mentre la prima esperienza ha posto
.l’accento sulla personalità cristiana,
considerata in senso indìvidnalistioo,
la più recente esperienza pone l’accento sulla vita comunitaria, in' seno
alla quale la personalità cristiana'^si
sviluppa e si modera, si fonde Con
le altre personalità sorelle in una e
Per scrupolo di obbiettivi!à, dobbiamo riconoscere che, mentre le antiche denominazioni si avvicinano e
talvolta si fondono, continuano a sorgere e a svilupparsi nuovi movimenti, Alcuni di’essi hanno anzi un rapidissimo sviluppo, come i « Testimoni di Geova» e i movimenti Pentecostali. Si diffondono specialmente tra le classi più povere ed incolte
che generalmmte vìvono ai margini
delle Chiese costituite. Tali correnti
sono fortemente missiòr arie ed hanno una notevole potenza di penetrazione, ma spesso sono settarie nella
dottrina e nella^ prassi. Esse giudirnno le Chiese costituite come prive di
vitalità e con tale accusa ginstìficano
la loro attività proselitislica ih tutti i
settori. Non partecipano geo«-raímenle ad alcuna forma,di collaborazione,
chiuse in sé stesse e preoccupate esclusivamente della loro attività pro^
pagandistica. Comunque si vogliano
Chiede costituite ìMica il raggiungimento di uno stampi: dì -maggiore maturità, nel quale^i valori dell'unità
c della con.tin.uit4-storica sono maggiormente apprezzati. ’ .j V
Pur sùssistendo numerosi gruppi nel seno dai quali è accentuate lo spirito nettano, la visione
della Chiesa Ecumenica è orinai più
chiara dinnanzi alla coscienza delle
singole Chiese ed^il movimento ecumenico suscita sempre più vasti consensi. E mentre, attraverso gli sviluppi del moviménto ecumenico, diventa sempre piiÌÌéyidente che esiste
realmente una cj|^unione universale di fede e di E^iibGve che unisce i
cristiani al di .sop^ di tinte le divisioni di nazionali^ dj razza, di classe e di cultura, anche le Chiese degli
Stati Uniti desidizitiao assumere tutta la loro responstihi! ità nella eemunione e nella coHTaborazione ecumenidie. ¿ite*
Ine
Elio Eynard
sei d'tìlhàli-é
'»A'ìl
%
«Pendant que Jésus se tenait à table, une femme entra qui
I , tenait un vase d'albâtre renfermant un parfnm de nard pur de
î . grand prix ¡'et ayitmt romp.u le vase, elle répandit'le parfum sur
la tête de Jé8us..d^t^.Tésus dit: ® : “
■w «Elle a fait ee qu'elle a pu; elle a d’avance embaumé moni
ïÿ' corps pour la sépultures (Ev. de Mare 14: 3-9) V,
-'â‘ -’=<
Ne gardez, pas les vases d’albâtre de votre affection et de %
votre tendresse scellés jusqu a ce que vos, amis aient quitté cet»,
te terre. ■■■'%
Emplissez leurs vies de douceur. Prononcez des paroles d’ap»Z
probation et de réconfort pendant que leurs oreilles peuvent
encore les entendre et leurs coeurs trénaillir de joie; toutes ces,
belles choses que vous ~allez dire de vos amis après leur départ^
dites'les maintenant. Ces fleurs destinées à fleurir leur tombe...envoyez/les garnir et parfumer leurs joyers avant qu’ils n’ent
soient partis.
Quant à moi, si mes amis ont en réserve des vases d’albâtre
pleins de merveilleux parfums de sympathie et d’affection afin
de les rompre sur ma dépouille mortelle, j’aimerais qu’ils les
brisent et les ouvrent plutôt pendant mes heures de fatigue et
d’affliction, afin que j’en puisse être rafraîchi et réconforté avant
qu’il ne soit trop tard.
J’aimerais mieux un cercueil sans une fleur, un service funèbre
sans une éloge, qu’une vie sans la douceur de l’amour et de la
sympathie.
Apprenons à embaumer nos amis «d’avance pour la sépul»
tare». La sympathie postume ne console point l’âme affligée.
Des fleurs sur un cercueil ne parfument plus le chemin
difficile de la vie.
(Hevéil)
sperienza piu ricca e più profonda
dell amore di Crist© e nel servizio di
Cristo.
V
Le Chiese s<mo alla ricerca di una
più alta sintesi dei valori cristiani.
In essa il valore della libertà dovrebbe essere apprezzato non meno diprima, ma tale libertà non dovrà più
portare alla separazione, alTincOm1) tensione tra i fratelli, ma ad una
sptmtanea, armonica unità tra i figlioli di Dio, pur nella varietà delle
loro legittime posiraonì e tradizioni.
L'opera
del Consiglilo Federóle
In tal modo l’accento è posto oggi
ma^iormente sull’importanza delle
verità essenziali del Cristianesimo
eh« le Chiese possiedono in comune.
Diventano più chiare le finalità che
le^ Chiese hanno in comune, la coscienza dei credenti s! desi.i di fronte
alla responsabilità i i compiti comimi a tutte le CMeg. c di fronte a
quei pericoli e a quell- ,{iffj..„J.à.
richiedono la comunione nella preghiera e la solidarietà nell’azione.
II Consiglio Federale delle Chiese
di Cristo, la cui origine risale a 40
anni fa, è la manifestazione di queste
nuove tendenze. Il Consigli© Federale accoglie nel suo seno tanto le Chic,
se che s^tono più fotte l’esigenza
protestante ed evangelistica quanto
quelle che sono maggiormente sensibili ai valori della tradizione cattolicaj come la Chiesa Episcopale (anglicana) e la Orientale Ortodossa.
Accoglie tanto le Ctiiese iorrnate da
bianchi quante quelle formate da
negri. Queste ultime rappresentano
un quinto de! numero totale degli aderenfi al Consìglio Federale.
Inoltre (e questo aspetto è forse
meno coiiosciuto dal nostro pubblico) l’opera del Consiglio Federale si
attua sul piano regionale attraverso
Consigli interdenominazìonali attualmente in numero di 700, che coordinano rattività delle singole comunità e son© il mezzo provi idenziale offerto alle Chiese in vista di
una crescente comunione nella fede
e nel servizio.
A Londra, e nei dintorni di Londra, ho
avuto varie occasioni di visitare scuole
e collegi e di parlare a studenti di varie
età. A volte erano ragazzi di scuola secondarie, ma più spesso studenti di
scuole superiori <i di ^uoi? speciaii per.
la preparazione di missionari ed evangelisti. Due di queste scuole' mi sono
parse di speciale interesse : quelle della Chiesa Awentista e quella Interdenominazionale di Smbiton.
La prima è più o meno simile alla
nostra Facoltà di Teologia, con la differenza che invece di preparare solo al
pastorato offre sia a giovani che a giovinette la preparazione religiosa ner le
più diverse branche di attività religiosa: segretariato di Chiesa, missionari
e insegnanti di missione, « responsabili )) di unioni giovanili ecc..... La scuola, unica awentista per Tlnghilterra,,
accoglie oltre cento studenti e studentesse. Mi ha profondamente colpito per
la atmosfera di serietà e di giocondità
ad un tempo che vi regnano. Insegnanti e studenti vi lavorano in uno spirito
fraterno di collaborazione che ho raramente trovato così accentuato altrove.
Non ho avuto l’impressione che l’insegnamento teologico sia molto profondo e a carattere univeratario, ma vi ho
visto in programma molti corsi di carattere pratico assai interessanti. Mi ha
infatti colpito vedere come .si insegni
ai futuri pastori non solo là musica, ma
anche la u direzione dei cori ». Quanti pastori infatti debbono nella loro Ghie"
sa improvvisarsi direttori di corale
(anche per i canti delle Scuole Domenicali) senza alcuna compeienza! In
dette scuole essi ricevono un utile insegnamento che permetterà loro non
solo di insegnare, armonizzare e utilizzare le varie voci di un coro, ma anche l’arte della impostazione delle voci
e tutto quanto può permettere Loro di
curare con competenza l’istruzione e la
direzione di una corale.
Itinërario inglese
âi
43^
to romanesco. E’ èi'giovane della Comunità Pentecostale'di Roma che compie qui i suoi studi,"
Un4-eollegio modello
f.rf» spìnta verso l’unità non si limita alla «ollaborazione, si manifesta
alireai nella fusione organica di Chiese della stessa fiumglia. Dai 1906 si
sono attuate 14 fusicmi di organitmi
ccdff tastici, in media una ogni tre
La scuola di Surbiton è invece una
scuola per Evangelisti che accoglie solo
uomini e di qualsiasi denominazione evangelica. Vi ho trovato una cinquantina di studenti tra cui alcuni laici, diaconi e anziani di Chiese Evangeliche,
che frequentano corsi di preparazione
laica simili a quelli inauguratisi quest'estate per iniziativa della Tavola Valdese a Torre Pellice. Qui la preoccupazione missionaria è preminente e debbo dire che ne sono stato molto lavorevdmente colpito- Accanto ai giovani
inglesi alcuni indiani o studenti di altre
razze e colore vi compiono i loro studi
per poi tornare nei loro paesi a lavorare nel campo delle missioni,
A Leamington ho avuto la sorpresa
di trovare tra le persone del mio uditorio uno studente di un’altra di queste
scuole bibliche, un giovane della Chiesa Pentecostale che mi ha salutato in
perfetto italiano, anzi con puro accen
Poichè sono in argomento di Scuole
debbo menzionare le famose scuole di
Monkton Combe vicino a Bath che ho
visitato ed ai cui studenti ho parlato
ben due volte.'É’ questa la più rinomata scuola a carattere religioso evangelico dell’Inghilterra.
E’ veramente' un Collegio modello
sotto tutti gli aspetti .sopratutto dal
punto di vista religioso. Molte delle più
illustri personalità religiose dell’Inghilterra sono uscite da questa scuola meritatamente famosa. II Collegio-può accogliere alcune centinaia di studenti,
ma le domande- d'iscrizione da ogni
regione d’Inghilterra sono tante che solo uria parte né'può essere accolta. Gli
insegnanti vi sono tutti scelti non solo
per le loro capacità tecniche, ma per
la levatura del loro carattere religioso
e della loro personalità spirituale.
Ho goduto immensamente il pomeriggio e la sera che ho passati in quel
Collegio. Nel pomeriggio ho parlato ad
oltre un centinaio di ragazzi dai 12 ai
15 anni, dopo il mio discorsetto ho dovuto firmare per ognuno nelfalbum dei
ricordi ed ho potuto conversare un po’
con essi. E’ stata per me una vera rivelazione il vedere come, senza alcuna
pedanteria e pesantezza, quei ragazzi
vadano assorbendo l’atmosfera di sana
e robusta, nonché gioiosa, spiritualità
cristiana delTambiente.
Prima di parlare la sera ai ragazzi
delle ultime classi, tutti riuniti in una
grande palestra, ho cenato con il c.' rpo
insegnante e lì ho avuto la spiegazione
sia della fama di cui la Scuola gode, sia
di quanto mi aveva così piacevolmente
stupito nei ragazzi. Non tutti erano presenti, solo una ventina di professori e
il Preside. Ho avuto la nétta impressione di essere in un gruppo di veri apostoli della pedagogia cristiana. Non
posso dir nulla delle loro capacità tecniche, certo notevoli dato il nome dell.'t scuola- ma ho notato come tutti, dal
Preside all’insegnante di ginnastica, siano delle vere e profonde personalità spirituali, dei credenti sinceri e scelti, lietamente consacrati alla formazione della personalità religiosa degli alunni.
Nessuna meraviglia che da quella
scuola siano usciti non solo tanti pastori e missionari, ma un così gran numero di personalità che in molti campi
di vita civile hanno testimoniato e testimoniano della loro fede cristiana. Quas'i ovunque dove sono andato in Inghilterra ed ho incontrato delle personalità
cristiane di prim’ordine, ho appreso che
erano ex alunni delle Scuole di Monkton Gombe. Questa scuola è dal punto di vista religioso quello che la famosa Scuola di Eton è dal punta di vista
sociale.
loro uniforme tradizionale. Malgra
le tasse rilevanti del Collegio e il nu|^
mero enorme di studenti di cui e.sso
capace anche questo collegio deve ri-'l
fiutare il più gran numero delle domani'^
de d iscrizione. I genitori vi iscrivono*
al (( ginnasio » i loro figli fin dal gior-'
no della loro nascita per essere sicu.ri
di aver un « posto prenotato » 10 o 12anni dopo! ■/*
Il suono delle campanc(:^
La scuola della nobillà
Ho spesso predicato in chiese di vil- i
laggio e b più che in città ho potuto go-'1
dere prima dei culti del suono delle
cSmpane. Quasi tutte le chiese di campagna hanno almeno 4 campane ed il
loro « carillon » nella serena tranquil-.»,
lità della verde campagna inglese seni'^l
bra avere un particolare incanto, sopra^
tutto quando si giunge attraverso una
velatura di nebbia vespertina
Il culto del mattino è quasi ovunque'
alle 11 e quello del pomeriggio (che ^
in parecchie Chiese e il più frequenta“
• to) alle 6 0 6,30. Molte volte dopo i
culti della sera mi è capitato di essere
invitato a passare con la congregazione
nell attigua sala per una seconda ora dT,
trattenimento. Sicché, dopo avere fatto il sermone, un’altra occasioni mi vie-’’
ne offerta di parlare della nostra Chiesa Valdese, della sua storia e dell’attua-,
le sua opera. Generalmente quest’oraè la parte più piacevole e proficua dei
mio lavoro. Dopo un’esposizione di cir"
ca mezz’ora rispondo alle domande che
allora piovono da ogni parte e che sono
il termometro migliore deH’interesse
A Eton sono andato, ma non ho parlato agli studenti perchè la mia visita
molto breve era fuori orario. Eton è la
scuola della nobiltà e della classe ricca
inglese. Il Collegio, o meglio i vari collegi che formano la Scuola di Eton, è
frequentato da varie centinaia di studenti che è interessante vedere nella
destato- Spesso l'ora del trattenimento
Qui
suis-|e f
Je n'ai jamais été coupable d'une
mauvaise action, mais par ma faute des
vies ont été détruites, des trains ont déraillé, des bateaux ont sombré, acs villes ont été incendiées, des batailles ont
été perdues et des gouvernements ont
échoué. Je n’ai jamais souffleté qui que
ce soit ni même prononcé une parole
désobligeante, mais par ma faute des
foyers ont été anéantis, des âmes se
sont refroidies, le rire des enfants s’est
tû, des femmes ont versé des larmes
amères, des frères et des soeurs ont été
oubliés, dés pères et des mères sont
morts te coeur brisé.
Je n’ai pas fait de mal, mais à cause
de moi des hommes de génie et de talent ont été oubliés, la , courtoisie et
l’amabilité ont disparu et la foie s’est
transformée en amertume et en désordre.
Ma couleur est peut-être noire, je ne
fais d’autre bruit que d'être silencieuseJ'entreprends beaucoup de choses, mais
je n’aboutis qu’au désordre. Vous ne
pourrez peut-être pas m'appeler par
mon nom immédiatement, mais vous
me connaissez certainement. Je suis
la NEGLIGENCE.
En plus de toutes les choses ênumé-,
rées ci-dessus, je dois confesser que je
mets un frem à l'activité la plus importante de votre vie -. LE SALUT DE
VOTRE AME.
'Comment éohapperong-nous, si nous
négligeons un si grand salut? Hébreux
2-3.
(Jeunesse pour Qirist)
si allunga a causa del continuo succedersi di domande e mi succede di trovarmi ancora lì alle 9 o 9,30 e di obbligare il pastore locale ad interrompe-'
re lo zelo dei suoi parrocchiani per darmi un po' di respiro e... la possibilità di
andare a cena.
E’ invero incoraggiante per l’opera
nostra di constatare quanto interesse
essa desti ovunque. In alcune città mi
è successo di vedere una parte cospicua
del mio primo uditoirio seguirmi fedelmente nei vari luoghi dei miei due o tre
altri ({ meetings » o culti, mettendomi
in vero imbarazzo s© mai avessi avuto
l’intenzione di ripetere nella successiva riunione qualcosa di già detto nelle precedenti. Appena accortomi di questo pericolo ho dovuto ricorrere ad una
specie di tabella statistica dei miei discorsetti in modo da ricordare quali rose avevo già dette e dove e quando...
per evitare esser preso per un pappagallo ! Per fortuna la nostra storia è
lunga e le nostre opere assai vari© per
permettere il lus.so a! nostro delegato
di non ripetersi... almeno quando sa di
aver più volte le stesse persone in diverse località o Chiese i
■segue)
E. Avassoi
3
‘l’EGO DipüE'^^TlAJiLI YAJLDSai,^»\^-' ^ .........................
.. . I' " ■ ■ "■■lll.tl )^ -ly. ■■. .Z
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iKlnW,lili: Lit
Firenze, 14^18 settembre 1949
^ Il primo con'gresso delle Y. M. C. A.
'ti è riunito . in settembre u Firenze. C’erano 200 delegati provenienti da
:ÌS7 paesi europei. '
il II Congresso si svolse su due tib'^
'principali : la prima, costituita da
I conferenze pubbliche, ha come obbiet
f: .• __1« -/.C/»rm+.rilin
tivo essenziale la riteroa del contributo dei giovani cristiani all’Europa di
domani ; la seconda si manifesta nella ricerca di una linea di condotta
delle YMCA nella loro attività mul-.tiforme di testimonianza unsliana sul
: Campo teologico pratico.
EUROPA UMANISTA
0 CRISTIANA?
té T^a ricerca è stata delvneata attraf verso quattro cont('reri/.(e pubbliche ai sooltate dai delegati e da osseivatori
tf nel suggestivo Salone del Brunelleschi
j del Palazzo di Parte Guelfa. Il prof.
Flora, nella sua couferenza « L u^ ittancstwQ ptL VJHwapiì: d% domani »
^ ha tracciato lo sviluppo storico ideale
dell’Europa. Per lui lo spirito europeo
è dato dalla classicità c libertà ohe devono essere ad ogni costo conservali
, ‘e vitalizzati per superar© il principio
^ della massa e il principio della mac
F china. Il suo orizzonte si proietta verso la nuova vil.toria, che sta davanti
airuorno ; la vittoria contro la guerra, quale attentatrice deirautentica
vita « umana )>.
La seconda oonlerenza è tenuta dal
prof. Pedro Caha, dell’Università <li
Valencia Egh analizza la situazione
europea in senso pessimista: l’Europa, egli dice, « ha oltrepassato la fase alessandrina e sta bizanteggiaudo ;
per mi'ovarsi, l’uomo europeo deve
inimergersi nuovamente nello « spirito niagico », -rivalutando l’elemento
romanci co sacro.
11 vescovo luterano Hans Lilje, dell’Haiinover, e il pastore Charles Guillon. nelle loro conferenze sottolineano,
di fronte ad una visione umanistica,
che Si esaurisca entro i limiti dello
sviluppo umano iinininente, l’indispcnsabilita della fed© cristiana. Hans
Liljp esanima brevemente il passato
europeo e nota che un’Europa è sorta
nel senso in cui oggi l’intendiamo,
soltanto col contatto col orìstianesimo.
li Iju. chiesa cristiana non ha bisogno
deH’EiM'opa per continuare a vivere,
ma l Europa ha bisogno dell’Evangelo, s-e non vuole morire ». L’intervailo ili riposo storico, oh© stiamo attraversando, può essere utilizzato in modo saggio, soltanto se cerchiamo i fat.
ton indispensabili per la rinascita
della nuova Europa, senza perderci
nelle contrapposizioni di potenza fra
le iileologie dell’Est e dell’Ovest, diventando allo) a semplicemente le Pedine di uno dei due giuochi. Per Ja rinascita europea Hans Inlje addita
tr© fattori, eh© solo il cristianesimo
può dare ; e Lo- com^fraTa^iofia cristiana. deil'uonw, la, Vibcrtà cristiMlUi, ili
cnnrnnttà crisHa-na ».
Il messaggio del pastore Guillon
mette infine in rilievo l’idea reai© dell’uomo.
Il nostro amore, por 1 umanesimo
nella sua forma storica non va disgiun.
to dalla forza nascosta della fede cristiana Da questa fed© devono essere
format© e dirette, le nuove éides umane, perchè quello che è fondato sulla
sola violenza bestiale non può iesistere c vivere.
Il sig. fluillon termina Iwinciando il
suo vibrante appello a tutti, perchè
tutti cKistituiscano un vital© e deciso
sacerdozio uni versale, eh© non sia limitato da alenila pregiudiziale di ca.
sta © di gerarchie umane, anche se occlceiastiche.
LAVORI DELLA CONFERENZA
Indichiamo per sommi capi i risultati :
1) Jiasr sinritiwdr.. \ iene, riconieimato che la <( base delle YM'CA è Ge.«il Ol iato, del quale Is I$a8©i di I arigi
è fedele testimonianza ». Queste' fon<lamento v'a studiato a fondo per trarne delle indicazioni per il teiiipo presento, nei suoi riflessi lioumenici e personali. Da tutte 1© discussioni è emanata una ferma volontà di non deviare dalla Base di Parigi verso pofiìzioni
meno decise nell’affermazion© della
oettazion© da part© d>i protestanti di
mettere sullo stesso piano la Fargia
di Dio e le tradizioni ecclesiastiche,
fossero anche quelle prole,stanti., iSe
quindi da un lato non va mai soff Oleata alcuna voce, riie ricorrli alla chiesa ©d ai movimenti giovanili cristiani
la possibilità di fare della fide una
somplie.© parata di carta e di etichette
senza scorgere i frutti dello Spirito
ovunque il 'Signore li faccia maturare,
non può d’altro lato esser© cancellata
la posizione decisa dei testimoni della
Parola, che Faccettano come loro sola
arma e mezzo per stabilire un vero colloquio umano davanti a Dio, e che
quindi, per dover© di obbedienza spirituale e per fedeltà alla j^ola via, che
ci è additata nella croce, rifiutiamo
di fare dei movimenti giovanili cristiani dei semplici clubs neutrali d’in_
contri foi'se e senza forse interessanti
e simpatici, ma nei quali non si senta
l’umile ma ferma decisione di confessare Cristo il Siignore-.
2) RappoTti del gruppo « Ramo Gio_
vallile ; Ramo cadetti ; Campi lavoratoi'i volontari.
Si accentua la neoessità di una, coo-.
p6razion,e mondiale ’della gioventù
cristiana, senza dimenticare le fisionoinip jiaiticolari di ogni giuppo nazionale
La preoccupazione pedagogica per i
fratelli più giovani è parsa chiara
nella ricerca delle direttive da studiarsi nella Consultazione Universale, che
avrà luogo l’anno prossimo negli Stati
Uniti iSl sottolinea Fimportauiza dei
campi cadetti, stabilendo scambi e disponibilità di locali fra unioni ed unioni europee.
Còsi paesano dinnanzi * noi nume,
rosi e vaTÌ_vdiffei60ti campi di azio.^
ne’dei gruppi giovanili! sono'"la pro--^
va di’un’azione, che non «^limita ad
essere verbale, ma cerca di penetrare
dóv© il dolore chiafflaa,’'dov© la gioventù Si' agita nell’irrisolto problema dell'esistenza, che hanno perso il loro oricntamento. iSi nota una viva sete di
testimonianza fraterna ed umile servizio, SI sente altresì la necessità di
un coordinamento con le varie attività giovanili cristiane, che tutte con le
YMCA si ritrovano rappresentate nel
CONiSìGLIO ecumenico di Ginevra per un sempre più'efficace lavoro
Dopo gli scambi di saluti fra i dele.
gat/i il Congresso si chiude con il Padi© nostro, che insieme e nelle lingue
più diverse si ele.va a.Dio nella riconoscenza e nella vedontà di un più
fermo servizio alla-itSua gloria.
fine
^Valdese (ffS.
fìs'w.
CARLO GAY, ossenvatore inviato dal
Moderator© della Chiesa Valdese
Un des souvenirs.¡¡es plus vifs, encore aujourd’hui, au séin de la colonie
vaudoise de Vtâdese. dans la Caroline
du Nord, est celui flui se rapporte à la
visite de l'Ambassadeur d’Italie au»
Etats Unis, Mayer des Planches.
C'est en 1906 que 's'effectua cette
mémorable visite dont les personnes les
plus âgées de Valdese gardent an agréable souvenir. La compagnie des chemins de fer lui avait fourni an wagon
privé et l’avait fait dccompaghèr par-un
représentant, un certain M, RichardsQuoique avertis un seul jour à l’avance,
nos colons s'étaient donné beaucoup de
labeur et de mal de tête pour préparer
la réception au représentanl officiel de
3) Fra i più interessantr e vivi .rapporti abbiamo notato quello concernente 1 Profughi.
Tutti conoscono il magnifico lavoro
compiuto dall© Y'MOA e da altri movimenti giovanili cristiani durante la
guerra presso i prigionieri e dopo la
guerra presso i profughi dj ogni nazionalità. Queste unioni senton.') ora
viva la 'responsabilità di non .cessare
la loro opera assistenzial.3 quando nel
1950 cesseranno .di funzionare le assistenze IRC Le Unioni devono essere
informate delle correnti di emigrazione e d’immigrazione dei profughi per
stabilir© più vivi contatti e per, preparare le opere necessari© per riceverli.
Oggi negli Stati Uniti più di 90-000 autobus fanno servizio a spese
dello Stalo per 6.000.000 di bambini che vivono m zone rurali o in
centri lontani dalle scuole.
L’OSSERVAÌORE POLITICO
L’ultimo periodo della vita politica
italiana ci induce a segnalare due avvenimenti
Il primo : i ministri socialisti democratici hanno rassegnato le loro dinnssioni. Da tempo in seno al Partito Socialista dei Lavoratori si eran manifestati forti dissensi sulla partei ipazione
al Governo. I fautori della permanenza
giusUficavan tale loro atteggiamento
con il dire che se qualcosa nel campo
sociale Si era ottenuto e si poteva ottenere lo si doveva alla presenza m mezzo alla maggioranza democristiana di
una voce socialista: lo stesso Nenni,
pur militante in un partilo avversano
feroce del PSLI ha in un recente discorso affermato che la partecipazione dei
(I saragatiani » al Governo era paragonabile « ad un garofana rosso appuntato sull’abito nero di De Gasperi ».
propugnato da Romita, bilone ed altri;
l’astenersi dal congresso restando al
Governo poteva provocare una scissione nel gruppo parlamentare del PSLI
e nel partito stesso, con la facile accusa
che l’astensione era frutto della convivenza e connivenza con la Democrazia
Cristiana, dettata dal timore di sacrificare le poltrone ministeriali- Rinunciando a queste, l’accusa cade e l'astensione
può essere intesa unicamente come presa di posizione politica nei confronti di
ima tendenza che, secondo Saragat, per
raggiungere Vobbiettivo di una unificazione formale è disposta a sacrificare
i principi basilari del socialismo democratico.
I fautori dell’uscita dal Governo ravvisano una incompatibilità assoluta tra
t principi socialisti e i postatati {fprse
più ancora gli atteggiamenti) della politica democristiana; con la conseguente
necessità di passare all’opposizicne,
non lasciando il monopolio di tale essenziale funzione politica al Partilo Comunista ed al P. S. !.. per altro verso pa->
rimenti lontani dalla linea direttrice di
un socialismo democratico.
Saragat ha scelto una via di mezzo:
dimissioni, ma nel contempo « non opposizione » se non pure in molli punti
« collaborazione ».
fi'd© cristia na coscroiie c n -1» ^.c
Molto s’è detto sul giornali sui motivi veri di tale mossa dell’on. Saragat :
si sa che questi non è favorevole al
Congresso di Unificazione ^ )cialista
Per ora si è nel campo delle ipotesi -,
forse il futuro ci dirà le vere ragioni di
una mossa politica del genere. Mossa
che peraltro non ha aperto che una breve « crisetta », risolta dali'on. De Gasperi con la distribuzione a ad interim »
dei portafogli vacanti a ministri già in
carica.
Unico episodio degno Ji rilievo le dimissioni delVon- Villabruna da .Segretario del Partito Liberale Italiano, per
la mancata' uscita dal Governo del Partito. uscita da lui in precedenza, e tantopiù dopo gli ultimi avvenimenti, cal-'
deggiata.
Secondo -avvenimento : i moti calabresi per l’occupazione delle terre incolte e dei latifondi da patte di contadini e braccianti, moti che purtroppo han
causato perdite umane, b, circa una
settimana fa, l’annunzio ufficiale detta
imminente distribuzione di terre espropriate ai contadini calabresi, provvedi
mento da adottarsi in brevissimo spazio
di tempo con procedura di urgenza.
I Vi è chi ha voluto mettere in relazione diretta tal provvedimento da tempo auspicato ed allo stadio, con i moti
stessi; dando all’iniziativa del Governo
il carattere di una « resa ». E' onesto
dire che tale impostazione è faziosa- E'
probabile invece che questo sia il primo
atto della riforma della proprietà fondiaria da tempo in Escussione ; è probabile e sopratutto è augurabile che co_ si sia: perchè Se veramente è Vinizio
della soluzione del problema, niito fa
riienere che si passi quanto prima alla
fase della realizzazione completa.
A meno che, volendo fare delle illazioni, si pensi che si sia anticipato un
gesto già in via d’esser compiuto, cosi
da farlo cadere proprio pooy dopo l’uscita dei socialisti dal Governo, a dimostrare che sulla via delle riforme sociali
si può camminare anche senza... garofani rossi all’occhiello, in tal caso indubbiamente saremo di fronte ad una
abiliésima mossa politica.
leur pairie d’-origine. M. Philippe Ghigo, fqui était alors pasteur ‘ à Valâese
et qui avaii été pendant 8 ans dans nos
colonies de l’AnUrique du,Sud, avait
ertvoyé jusqu’à Morganton (4 12 Km.
de "Valdese) Frédéric Meylre et Robert
Salvßgiot] avec an cheval et une voiture, pour y acheter les mardurdises nécessaires' pour le‘.dîner y ,.
C’était te 20 avril: l’Ambas
sadeur arriva, il fut reipi par les autorités sur la place où ¡^’arrêtait le train, ^
ornée de sapins d’un coté... et des ronces de l’autre, place maintenant occupée par la bâtisse même de la gare de
la petite ville. A 200 mètres, environ
de la ligne du chemin de fer, tous les
colons, petits et grands, hommes et
femmes, étaient assemblés devant lEglise pavoisée de drapeaux italiens et
américains, où ils reçurent solennellement l'Ambassadeur italien en chantant ' " ;
(( O Toi dont les bienfaits »•
L’illustre visiteur serra la main à
tout le monde; ensuite il visita les fermes les plus rapprochées et les mieux
tenues,. parmi lesquelles celle de Sedvagiot, qui était non seulement fermier
mais aussi chef de gare et directeur des
Postes : sa propriété était bien tenüe et
il possédait une belle vigne qui coinmcnçait à reverdir et qui promettait une aboudante récolte. Malheureusemerit il
y eut pendant la-nuit une recrudescence de froid et le matin suivant il y eut
une gelée 'exceptionnelle, qui ravagea
les arbres fruitiers et les vignobles de
toute la région.
A midi il y eut un dîner fraternel qui
réunit une partie de la p-ipulation vaudoise et qui fut admirablement servi par
M.me Ghigo qui le rappelle avec émotion encore aujourd’hui, à l'âge de 73
Après le dîner les hommes chantèrent quelques cantiques et des chans-ons : entr’autres celle de « Charles
Albert et la liberté » et celle du « Comte de Cavour »• L'Ambassadeur, qui
avait presque toujours parlé en français
avec nos colons, fut tellement ému de
ces manifestations d’attachement à la
mère patrie et d’accueil fraternel à son
représentant, qu’il dût èn essuyer ses
larmes. Et quand il partit, il leur confessa qu’il avmt passé au milieu d’eux
un des plus beaux jours de sa vie.
Et plus tard, en 1913, lorsqu’il publiera son volume u ÀTTRAVERSO
GLI ST ATI UNITI », en relatant son
voyage à Valdese, il dira des Vaudois
(p. 92 et passim) <( cette forte race qui
a résisté à huit siècles de persécutions,
passant et respassant les Alpes, à la recherche de paix, de liberté religieuse,
obstinée dans sa foi et en cela rebelle,
mais dans le reste obéissante à ses princes ». « Ce sont des agriculteurs et
des agriculteuis excellents ; ils sont contents de leur sort, indépendants-.. Les
Vaudois sont honnêtes parmis les honnêtes ; ils sont aussi de bonnes moeurs
et tempérants; car dans cette communauté, au-dessus des intérêts matériels,
règne un esprit religieux élevé et serein ».
~a Et ainsi, lorsqu’au soleil couchant
nous nous séparâmes, ajoute l’Ambassadeur, après une dernière conversation générale près de la gare, le regret
de la séparation était réciproque et sincère ». Pû-P.ey
Personolia
Ma qui stiamo facendo dell'accademia giocando con le ipotesi. Mentre invece ci interessa... la sostm^-a. Per cui
possiamo (anche se un po' macchiave'licamente ragionando) dire che ci è di
conforto vedere che qualche passo. suU
la via di una migliore giustizia sociale
comunque sìa, si va compiendo anche
in questo campo.
' La Signorina Francesc.à Lootii della
nostra iChiesa .¿i Milano ha conseguitò
la laurea in lettere a pieni voti presso
,1’Uiniversità di Milano. llaLegramenti ed auguri.
E per oggi basta. La prossima volta
usciremo dai confini d'Italia per affacciarci un poco sul mondo a vedere che
cosa . cximhinaao gU altri c. s
Il giorno 24 c. m., il aand. a! santo
.ministero Frameo Davite © la signorina Moria LvÀsa Barberig hanno celet>rato il lóro matrimonio nel Tempio
Valdes© di Torino. ,
Il .Signore li benedica © li accompagni nel loro oomun© servizio per la
eatisa di G('a« Cristo
M-n
4
VAlLtDBSI
\
l•^
ANGROONA (Capoluogop
àr
'>
Martedì 16 oorr. nei Tempio del Oapoluogo è stato benedetto il matrimó^
nio di Pahtid Moafcel -(yv^^oii) © Sappè Ada (Mairtel),
Agli sposi che hanno fissato la loro
residenza in Svizzera rinnoviamo Fan»
gurio di ogni benedizione nel Signoieiì
LÙÔERNA S, GIOVANNJ
ISIiamo ormai entrati in pieno nelle
varie attività invernali. E malgrado
lo difficolta che dovremo incontrare,
ci sentiamo sostenuti dalla fede ed in.
ooraggiati dairinizio assai promettente di questa nuova campagna, flje riunioni nelle scuole sono ben frequentate
e spesso in modo rallegrante. Tè un
progresso nella frequen^lóne del culto domenicale. Inteiessanti ed utili si
dimostrano''i <ailti a domicilio, con
raggruppamento di'^amiglie vicine.
Trattasi di fraterne oonversazionì religiose che certamente gioveranno alla
vita della comunità.
chiesa ha avuto il privilegio di
udire la predicazione dei Pastori Busoarlet e Bouohard. Là rw graziamo
per i loro messaggi,
Ci proponiamo dj avere, D. V., alcune adunanze speciali durante l’Avvento, cioè nelle Domeniche 27 Novembre, 4, Il e 18 Dicembre, ai Bellonatti, per prepararci alla cèlebrazione
del Natale, con d^li studi (e relativi
appelli) sul tema generale- QUEL
OHE GESÙ’ DICE DEM*A SUA VENUTA. Orario; ore 20,30.
Atti Uturgici. Battesimi'. Monnet
Bruna di Roberto; Reve! Silvano di
Giov. (Bart. Attilio; Rivoir A berto di
Luigi ; Micheliiu Sahjmon Maria Luisa di Enrico; Avondet Elmy di Cesare;
Malan Enrico di Daniele ; Malan Li-’
dia, Walter e I/aura di Ernesto ; (Agosto). Bonnet Nadia di - Silvio
(Settembre). Cannai-iato Giuliano di
Giuseppe; Bertalot Ada e Renato di
Fernando (Ottobre). Miegge Elmo
Giovanni di Alberto; Rivoira Luigi di
Ludovico (Novembre).
Matrimmà ¡ Pons Rwiato e Eynard
Fiorina; Cpisson Dino e Fenouil Maria Rita (Ottobre). Depètris Mario e
Revel Rita; Bonjour Stefano e Rossetto Carolina Elsa; Bastia Aldo Bartolomeo e Revello Caterina Teresa; Zor_
zeli Aldo e Bounous Carmen ; Benech
Mario e Gandini Adriana Oiga Lucia
(Novembre).
Sepoltwre-. ©ertelot Daniele Giovan.
ni; Jouvenal Giov. Stefano; Chauvie
Midiele (Agosto). Bouchard Paolo;
Balmas Maria Paolina; Odin Elena
(Settmnbre). Ricca Malan Paolina;
Rochan Pietro; Pons Enrico; Gallian
Ma.rio; Grill Margherita; Perazzi Valeriano (Ottobre). Malanot Augusto;
Fraschia Giovanni; Lapisa Enrico;
Pons Davide (Novembre).
« Rallevatevi con quelli che sono
allegri; piangete oon quelli che pian,
gono )). Q B
s. GERMANO CHISONE
Dipartenze. 29 ottobre; Bovnous
Carlo di anni 67, dei Colombatti. E’
stato per vari decenni il portalettere
di B. Germano, coscienzioso, preciso,
zelante. 6 novembre: Peyronel Rachele
n. Peyronel, di anni 70, della Latteria
di Villa. Nella lunga infermità la sua
fede vivente e personale non è mai venuta meno. 8 novembre ^Bounom Margherita ved. Long di anni 89. Si è
spenta eerezuunente, sazia di anni, all’Asilo del Vecchi dove viveva felice
da molti lustri. La sua spoglia è stata
deposta nel cimitero dèlie Rue di Pra. •
mollo: il servizio funébr© è stato presieduto dal Pastore-Micol di Pramol
' a.'- Ij!*- j'-'
. 4^^ famiglie visitate dal lutto esprimiamo la nostra sinoera simpatia ori.
stiana.
Matrimomo. Hanno pronunziato le
promesse di fedeltà coniugale nel nostro temipio sàbato 6 novembre ; Conìtantin Eugenio di Lusema SI. Giovanni ■ e Martinat Elma dei. Gaydou dei
Garossini.
Ohe Dio ^benedica abbondantemente
questo nuovo focolare. v
Giornata Uniomsta. II Comitato Na-"^
zionale della F U V visiterà la n<»tra
parrocchia domenica 4 dicembre. ^ Il
culto delle 10,30 sarà presieduto dal
Pastore Giorgio Girardet di Trieste,
membro del Comitato stesso.
Nel pomeriggio, alle ore '16, la gioventù si riunirà in Convegno Inter,
qwartierale. Gli Unionisti iscritti vengano accompagnati da altri giovani ;
in modo ohe tutta la gioventù della no.
stra comunità possa trascorrere alcune ore di fraterna comunione. Ci rivolgeranno messaggi; il Capo Gruppo
Sig. Guido Rostagno e i Pastori Tullio Vinay, Neri Giampioooli, Roberto
Cbmba, membii del O. N.
La Ripresa di 'ti^jl^ le attività è or.
‘ mai avviata. Che fìi tu, fratello, sorel.
, perchè nella nastra parrocchia vi
'^’’''sia più vita, più oàÌore? Non puoi far
nulla? E aìlora perchè non preghi per
coloro che fanno, onide tutto sia alla
gloria di Dio e per,Il risveglio e Fedificazione delle anime 1
sulla unione degli sposi Negrin Mario
di Bobbio Pellioe e Gonnet Anita del
l'a PouTTacira di Vallar Pellhe. u
Numerosi parenti ed amici ooetitui- 16 Eov! é spirato serenamente alVe.
vano una 'bella assemblea attorno ai d»)e ^ anni 78
protagonisti della cerimonia- e, oltre
" VILLAR PELLICE
Sabato 12 nov. è stata invocata nel
nostro tempio la 'benedizione divina
Fassem'blea, li oir'oondava -sincera e
concorde la viva simpatia della Chicsa tutta che ha motivo di voler bene
a questi cari giovani.
Abbiamo chiesto a Dio per loro molte cose buone © sappiamo' ohe non è mai
invano che preghiamo il nostro Dio.
Editrice Claudiana
Sono uscite uhinrimente le seguenti
edizioni ; ' —
Valdo Vinay :
DALLA GENESFALLA MORTE DI
SALOMONE — '‘Seconda^ Edizione
Volume 1° della Serie dei Piccoli Manuali Biblici. Lire 300.
Ernesto Combo :
LA RELIGIONE CRISTIANA. Comunicheremo quanto prima il prezzo esatto (aggiirantesi sulle 400 lire circa) :
le ordinazióni possono comunque già
esserci indirizzate fin d’ora a Torre
Pellioe.
Alberto Ricco t
, GESÙ’ E LA CHIESA PRIMITIVA
— Seconda Edizione. Volume IH" della Serie dei Piccoli Manuali Biblici.
L. 300. li
sta uscendo proprio in questi giorni
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texte - Editions: LABOR ET FIDES, le
Grand Lancy, Genève, frs 5,75.
I libri 'di Benjamiu Valloton non
hanno bisogno 'di raooomandazione,
tanto sono letti, conosciuti e stimati.
Anche la lettura di quest’ultimo suo
libro, -in oui rivive la nooile figura -di
Felix N-eff, <( Fapòtre des Hautes-Alpes », lascierà nei lettori una traccia
profonda, un 'benefico ricordo.
« Notre intention n’est pas d écrire
une 'biographie complète de l’homme
a la douceur terrible, de le suivre pas
à pas à travers sa courte vie, mais de
nous attacher de notre mieux à son ardeur, à sa puissance intime, à ce brasier de vie interérieure qui ralluma les
feux éteints... ».
Cosi si esprime Fautore neil’intro.
dazione al libro che le Edizioni » Labor et Fides » -di Ginevra hanno inserito nella'oollezioine «Les Vainqueurs».
E Felix Neff è stato veramente un
<1 vainqueur », perchè prima era stato » vaincu » dalla potenza della grazia divina. La lettura delle biografie
c molte volte interessante; ma quando
ci si avvicina a delle personalità fortemente cristiane, non sì può non esserne interiormente beneficati.
E poiché la vita e l’opera di Felix
Neff hanno i loro riflessi nella storia
valdese, invitiamo i Valdesi a leggere
questo libro che ha avuto quest’anno
un gran successo alla « fête des Mois,
sons » a Freissinières.
Il libro è in vendita alla (Libreria
Claudiana..
Giovanni Stefano Rostan
ex sindaco di Frali
Conformiti dnMe diviste promesse,
neU’attesa e mdla speranza della ri.
swrrezione, ne danm il doloroso an.
wuxrozio il figlio Guido con la moglie
Richard Gelina, la figlia Elda con ¿1
marito Edmondo Grill, le riputi TA.
liema con H marito pastore Arnaldo
Genre e AnAta,
La fanvigUa esprime la sisa viva riconoscenza al doti. Quattrini ed alla
Signora Gwmpiccoli per le cure affet.
tuose prodigale cM’estinto, ed ai pa.^
stori Geymet, Giampiccoli e Vinay,
nonché a tutte le persone che hanno voluto testimoniare il loro affetto e
loro simpaHa Tifila, luttuosa circostanza.
Ritorna anima mia al tuo ripo'Bo,
perchè l’Eterno t’ha colmata di beni.
Salmo 116: 7.
Praly 21 Novembre 1949
La famiglia Peyronel sentitamente
ringrazia tutti coloro che ìti modi diversi presero parte al suo grande, do.
loi'e per la perdita della loro cara Consorte, Mamma 'e Nonna
Peyronel Rachele
nata Peyronel
di anni 70
in particolare la Sig.na Metjnicr Mi.
velia, il Pastore Bertin, i vicini di casa, gU amici ed i parenti.
S. Germano Chison-e 4 _ 11 . 1949,
ii(. fanniglia
compianto
ed i parenti tutti del
Lapisa Enrico
deceduto al Bertot il - lì . 1949,
commossi per la grande prova di simpatia ricevuta in occasione della di.
partenza del loro caro, scntita-m.en,te
ringraziano quanti i/o, qualunque modo
presero porte al loro grave lutto.
Un ringrazAarrvento speciale, al doti.
Gardiol, alla Sig.na Maria Bruno, ai
Pastori Sigg, Deedato e Bertirtatti^ e
ai vicini di casa.
Luserna S. Giovanni (Bertot) 10 11 49.
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TORINO-PINEROLO-TORRE PELLICE e viceversa
Torino
Ai rase»
Plnerolo
Bricharasio
Torre pellice
4,.W|
5,32 i
6.38 I
6,531
6.20 1 7,55 I
7,10 I 8,46 I
7,38 I 9,08 I
8,01 I 9,26 I 9,35
8.20 1 i 9,50
I 12,28 I 13,10 I 17,05 t | 18,20 | 18,30 | 21,35
I I 13,52 I 17,51 I I 18,46 | 19,16 | 22,15
I 13,07 I 14,20 I 18,17 I | 19,01 | 19,43 | 22,36
12,48 I 13,24 I 14,42 | 18,45 | 18,52 | 19,18 | 20,02 | 22,56
13,02 I I 15,03 I I 19,07 | 19,35 | 20,24 | 23,14
Torre Pellice
Bricherasio
Pinerolo
Airasca
Torino
4,35 1
4,50 I
5,18'
5,37 I
6,25 1
6,03 I
6,45 I
5,561
6,11 I
6,28 I
6.52 I
7,35 I
6.11 I
6,24 I
6,51 I
7.16 I
8,15 I
7,05 I
7,20 I
7,36 I
7,55 I
8,30 1
9,05 I 12,20
9,19 I 12,34 I
-----I 13,13 I 16,26 I 19,42 I
12,40 I 13,26 I 16,42 | 19,58 |
13,03 I 13,40 I 17,03 | 20,22 |
13.20 I I 17,29 I 20,43 |
14.20 I 14,30 I 18,20 1 21,35 |
IN VIGORE DAL 15 MAGGIO 1949
O DEL PINEROLESE
Autoservizio e tranvia
PINEROLO-OR0ASSÁNO-TORINO e vieev.
Pinerolo
Orbass.
Torino
(1)
6,15 I
7
7,40
(1)
6,20
BRICHERASIO-BAROE e viceversa
Torino
Orba». 7,03
Pinerolo 7,43
(1) Feriate
(2) (I> (1) (2)
8,20 i 11.251 12,50 | 18,10 | 18,45
9 I 12,05 I 13,30 I 18,50 | 19.30
14,08 I 19,37 I 20,08
(2)
14,25
15,01
15,41
9,38 I 12,43 I
(2) (1)
8,25 I 11,30 I
9,04 I 12,08 I
9.44 I 12,48 I
- (2) Festivo
(I) (11 (2)
14,55 I 18,15 I 18,55
15,33 I 18.59 I 19,35
16,13 I 19,39 I 20,15
Pinerolo
Airasca
Torino
Autoservizio Sapav-Satti
PINEROLO-AIRASCA-TORINO e viceversa
Orarlo giorni feriali Sapav-Satfl
Sapav Sotti Sapav Salti
7,40 1 11,401 13,451 19
7,54 I 11,54 I 13,59
8,25 I 12,25 I 14,30
I 19.14
I 19,45
Torino
Airasca
Pinerolo
Pinerolo
Airasca
Torino
Orario giorni festivi
Salti Sapav Salti Sapav
7 I 11,50 I 17 I 19
7,31 I 12,21 I 17,31 I 19,31
7.45 I 12„35 I 17,45 | 19,45
Bricher.
Barge
5,16 I 9,30 I 13,35 I 14,55 I 18,50 ; 20,15
5,36 I 9,50 I 13,54 I 1.5,14 I 19,10 I 20,35
Barge
Bricher.
4,25 I
4al7t
6,081
6,30
12,22 I 14.08 I 16,20 | 19,32
12,40 I 14,38 I 16,40 I 19,52
Linea Automobilistica
TORRE-BOBBIO PELLICE e viceversa
TRAM VIA PINEROLO-VI LLAR. PEROSA ARGENTINA e viceversa
Pinerolo
Pero»»
4,2S I 5,45 I
5,45 1 6,37 1
6,451 8,i5| 10,15:
7,40 1 9,10 I 11,201
11,30 I 12,40
12,25 I 14 I
14.40
15.40
I 17,20 I 19,15 I
I 18,25 I 20,10 I
Torre Pellice
Bobbio Pellice
835
9,05
(I)
11,30
12
19,15
19,45
Perosa
Pinerolo
4,45 1 5,55 1 7 I 8,20
6 I 6,451 7,55 I 9,10 I
9,40
10,401
11,45
12,531
13 ) 16
14,15 I 16,55
I 17,«)
11835
18,50 I
.19,45 I
Bobbio Pellice
Torre Pellice
(I) Solo II Venerai
6,05 I
6,35 I
(1)
7,30
8
15,30
16
Perosa
Perrero
Perrero
Prall Ohigo
,40 1 8,30 1 13,10 1 19,50 Torino 7,20 1 12,15 1 18 25
8,44 1 13.24 1 20,04 Airasca 7,51 1 12,46 1 18,56
,25 1 9,15 1 13,55 1 Ì»,35 PineroloJ 8,05 | 13 1 19,10
Auto PEROSA-PERRERO-PRALI
feriale 21 6 8 Feriale
9,20 17,35 20,20 Prali Qhigo 5,35 6,50
9,50 18 20,50 Perrero 6.20 7,30
10 21 Perrero 6,25 7,35 11,10
10,51 2130 Peros» 6,50 8 11,35
23,55
0,35
22
17.15
18,05
18.15
18,40
eVeUneralrni r;...!
® elfettua dal I luglio il sabato e II lunedi La cCa 8 si "nettna dai 1
Luglio solo l^domenica. La^corsa 6 è in coincidenza con l’autoservizio di gran turismo Perosa
(p. ore 7,10) Torino (a. ore 8,25).