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LA BUONA NOVELLA
GIORNALE DELLA EVAKGELIZZAZIONE
-N/\AAASi<jruw^
Andate per tutto il mondo e predicate l'Evangelo
(la Baona Novella) ad ogni creatura.
Matteo xti, 15.
PREZZO pTa^CIAZIONE LE ASSOCIAZIONI SI RICEVONO
Per il Regno [franco a destinazìoncl____£. 3 00 (In Firenze, da Leopoldo rinelli, via Tomabuoni
^ . ,, . ., .1 f>E ’ Deposito di libri religiosi.
Per la Sv.zzera e I* ranca, ul..........................Livorno, via San Francesco, VtZm.
Per r Inghilterra, id. “
Per la Germania id.
5 .50 ^.inToRryo, via Principe Tommaso dietro ilTem5 50 J pioValdeae.
NonsirU=c™noas.«cia^oniper«cnodi " ;
un anno. > renze, via Tomabuoni al Deposito libri religiosi.
All’estero, a’ seguenti indirizzi ; Parigi, dalla libreria C. Meyrueis, rue Rivoli ;
Ginevra, dal signor E. Beroud libraio; Inghilterra, dal signor G. F. Muller^
General Merchant, 2G, Leadenhall streot. E. C.
SOMMAKIO
lia tentazione della concupiscffliza. — L'Episcopato toacano al ro Vittorio Emanuele II. — Una esorcizwiiione nel Belgio. — Beirescmpio da imitarsi. — Asilo evangelico di Nizza. — Cronaca : F\*ancia,
Inirhilterra. —Corrispondenza della Buona Novella. — Beneficenza. — Biblioprafla e giomaliguio.
LA
TENTAZIONE DELLA CONCUPISCENZA
La cognizione di sè stesso è il primo mezzo per ii quale siamo
guariti (.Ielle nostre morali miserie; a ciò ci conduce il Vangelo.
Il primo effetto del peccato è lo stordimento, l’acciecamento, il non
riconoscersi piiì.
La rivelazione del nostro proprio cuore, si fa per mezzo della tentazione, della prova, alla quale ogni concupiscenza dà adito. Ognuno
si chiama Cristiano, reclama questo nome come sua proprietà, e ritiene come il più grave insulto so non gli si crede. Non pertanto
nessuno ignora che il nome di cristiano non bastii }ier la salvazione:
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che al nome deve andai'o unito il fatto: che bisogna avere la fede
che questo nome suppone, e che questa fedo si mostra dai fi utti.
Ora, questi fratti, sono manifestati dalla lotta contro la concupiscenza.
Un uomo, un cristiano, si trova in difficil circostanza. La legge
di Dio gli traccia chiaramente il suo dovere. La sua coscienza, di
concerto con la legge divina, gli mostra la via che deve prendere.
Ma per adempiere questo dovere bisogna superare grandi ostacoli.
Fare annegazione d’amor proprio, ed anche permettere che gli uomini abbiano di noi, tale o tal altra idea difficile ad ammettersi. Bisogna far sacrifizio dei vantaggi di fortuna o di posizione considerati
importanti. Bisogna vincere la volontà, eccitare il cattivo volere di
uomini influenti e alla portata di nuocerci. Bisogna resistere alle
affascinazioni dell’esempio, e specialmente alle attrattive della nostra
propria inclinazione. Senza dubbio, se i nostri occhi fossero aperti,
se il nostro sguardo penetrante quanto quello di Dio, giungesse nel
fondo stesso delle cose e leggesse nelle ultime profondità dell’avvenire, la lotta sarebbe presto troncata, e la pazzìa del peccato apparirebbe in tutta la sua nudità. Ma non è così. Le cose appariscono assai
pili uguali, quand’anche i vantaggi i piiì decisivi non sembrino trovarsi
dal lato opposto all’adempimento della legge. In questo è la prova. Se
l’uomo che non sa risolversi sul partito che deve prendere, è animato
da una fede reale, vede le cose invisibili e giudica della sua posizione
al punto di vista di Dio. Vede come la scelta della disubbidienza
lo renderebbe e insensato e colpevole; dice con Giuseppe; “ Come
dunque farei questo gran male, peccherei contro a Dio?” Una volta
pronunziata questa parola, la decisione e presa: il male è sormontato
dal bene: il cristiano si è mostrato fedele. Ma se il Cristianesimo di
colui che è tentato, non è che di forma e apparenza, è allora che si
manifesta tutta la vanità. Le cose invisibili non sono per un tal
uomo che parole, al vano suono delle quali si è abituato, e delle
quali non conosce nò la realtà nè l’energìa. I sacrifizi imposti dal
dovere sono troppo gravi, e dilììcili: non ne conosce, nè ne concepisce la compensazione nel godimento delle cose divine. Abitante della
terra, vivendo per la terra, subisce il giogo delle cose terrestri, visibili e passeggiere, che esse sono: ignora le eterne, che gli si rendono
doppiamente invisibili. Non vi ò, propriamente parlando, via per
lui, poiché una delle alternative gli sfugge quasi intieramente. Si
lascia andare, senza xm reale contrasto, alla china delle attrazioni
chc lo circondano: e se per qualche momento, si accorgo che ha de-
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viato, ü perduto, ne geme uu momento, ma senza eñetto, poi prosegue la sua corsa senza preoccuparsi dcH’esito. La sua vita attesta
quel che egli è, ed egli non deve che esaminarla accuratamente
l)er conoscersi.
Ma a ciò non si limita lo scopo della prova per la quale ogni concupiscenza ci fa passare. Il nostro stato morale non è stazionario: si
modifica continuamente, imperciocché questo stato non essendo altra
cosa che la somma di tutte le determinazioni anteriori alla nostra
volontà, ogni nuova determinazione vi aggiunge nuovi elementi, e
per conseguenza lo trasforma. Noi non usciamo da ncssima crise
come vi siamo entrati. Il fedele che trionfa della prova, si consolida
nel suo trionfo. Ad ogui nuova trasgressione, colui che vive nella disobbedienza, vi si affonda vieppiù, e si rende vieppiù schiavo del male.
Nondimeno le cose non sono talmente assolute, die Colui il quale ha
trionfato una volta, triontì necessariamente sempre. Può, al contrario, ad ogni nuova tentazione, fallire e cadere ; è la possibilità stessa
della caduta che fa il moral valore della sua obbedienza. D’altra
parte, colui che ha mancato precedentemente, può risorgere in una
nuova occasione. Bisogna dirlo, vi è in una cattiva scelta una funesta
virtù, che distrugge la libertà di colui che una volta ha disobbedito,
e gli toglie la forza di rientrare nella obbedienza. Ma vi è pure una
risorsa nei tesori della eterna misericordia. Il figlio di Dio libera lo
schiavo dal peccato. Bidona la perduta libertà. Onde questa libertà
possa rinascere, bisogna che abbia la occasione di svilupi^arsi, ed
è nelle lotte contro le tentazioni della concupiscenza, che l’anima
affranta trova il momento favorevole jier risorgere in Gresù Cristo.
E nel tempestar di tali lotte, quando la volontà, indecisa e tormentata, si sente trasportata verso desolazioni che non si calcolano, che
risplende ai nostri sguardi, spaventati dalla divina luco della onnipotenfe grazia del Signore. È in tali interni combattimenti che ne conosciamo la urgenza, e ne proviamo la efficacia. È nel seno di queste
lotte che si compie, nel di dentro dì noi, una misteriosa unione fra
la nostra volontà e la rigeneratrice sostanza dello Spirito di Dio. È
allora che la vita che ci è comunicata, diviene subito la nostra vita,
e si manifesta immediatamente per la libera e fortunata sceltii alla
quale noi ci attacchiamo.
Nel medesimo tempo che questi combattimenti sono la stagione
propizia alla nuova nascita, sono pure i momenti in cui la vita comunicata al fedele, si sviluppa ed ingiandisce per la benedizione del
Signore.
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In verità, fino a che non vi è lotta, non siamo sicuri di aver preferii
iu volontà di Dio alla nostra, e di esserci offerti a Lui nella carit;
La prima impressione che il Cristiano, anche quello invecchiato i
servizio del suo Maestro, prova in faccia delle esigenze nettamene
conosciute della santificazione, è un fremito interno che si immedi
sima con lo spavento. Egualmente quando questa, impressione
vinta, quando per la grazia del Signore, egli è risoluto, se egli s
che è per grazia, e se egli si è così liberato dall’orgoglio, sa pure cl
questa energìa che spiega è quella della sua volontà, e che egli an;
Dio al quale si è offerto senza restrizione. È in seno a queste crii
continuamente rinnovate, che questo principio di devozione a D
continuamente si indebolisce. È così che superando le concupiscenz
il discepolo di Gesù Cristo fa prova della vita di forza e santità n
medesimo tempo che di gloria e allegrezza, alla quale la misericord
del suo Creatore l’avea destinato, e per la quale la misericordia d
suo Salvatore lo ha salvato.
Così, mentre che la tendenza al male, che accompagna la conci
piscenza e la rende temibile, è inerente all’uomo, ed una conseguen:
delle sue disobbedienze volontarie, la sapienza e la bontà di D
autore di tutte le cose, si scuoprono col fortunato partito che i
trae per far risorgere l’uomo caduto, e ristabilirlo nelle condizio:
superiori anche a quelle della sua libertà e della sua primitiva ii
nocenza.
L’EPISCOPATO TOSCANO
RE VITTORIO EMANUELE II.
L’Episcopato Toscano nel Luglio decorso ha diretto al Re, un alto r
chiamo e doloroso rammarico, per la imposizione sulla rendita del cler
decretata con la Legge del 21 Aprile anno corrente. Mentre l’Episcopa
Toscano, con profondo ossequio, si presenta innanzi al Re, e chiede ascoh
non riconosce in Vittorio Emanuele II il suo Re. Quei prelati, quasi p
scherno, si firmano « Devotissimi Servi, » o tralasciano di chiamarsi suddi
quali sono, sieno pur ribelli, ma son sudditi, e dovrebbero andare gloriosi
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superbi di essere obbedientissimi sudditi, di cotanto generoso, c glorioso Re.
Qual è il doloroso rammarico dcH’Episcopato Toscano? La Vera Buona
Novella, lo ha compendiato in poche parole, le quali precedono Vallo richiamo, pubblicato nel suo, N° .84,20 Agosto caduto. « La Chiesa Toscana
nelVindigenzan e l’Episcopato Toscano, lamentando la legge d’afifrancazionc,
coatta del 15 Marzo 1860 e quella del 20 aprile anno eorr., con le lacrime
agli occhi esclama: « Se non si trattasse ora che di beni temporali destinati
« ai comodi della nostra vita, non faremmo un richiamo, non sfuggirebbe
« un lamento, non proferiremmo parola, non essendo per questo genere di
« combattimenti che ci furono unte del sacro crisma le mani appiè degli
« altari, che anzi sollecitudini e lotte di questa natura trovano repugnanza
« nell’animo nostro sacerdotale.
« Ma posti dalla chiesa a custodi delle suo proprietà, le quali hanno per
« fine il divino culto, il sollievo dell’orfano, della vedova e del poverello di
« Gesù Cristo, potremmo noi con sicura coscienza starcene muti, vedendo
« che per la imposizione di nuove gravezze si fa ogni giorno maggiore lo
« squallore del Tempio di Dio, e vanno ad essere privi di conforto il mise« rabile e rinfelice? Il patrimonio della Chiesa Toscana per le leggi d’am« mortizzazione che la immeseriscono da un secolo, è in tali condizioni da es« sere più presto insufficiente a sopperire ai suoi bisogni che in condizioni
«larghe ed agiato: le ecclesiastiche prebende, stando su’generali, sono
« forse le più scarse e misere di tutta Italia; abbiamo buon numero di parfi rocchio, che per iscarso provvedimento menano grama la vita; abbiamo
« templi del Signore squallidi ed angusti, che invocano l’opera di chi gli
« renda più ampi c decorosi : abbiamo poverelli, che con lacrime domandano
« pane, ignudi, che chiedono vesti a coprirsi... ma potremmo noi in poche
« parole tutte esporvi le necessità, alle quali devono sopperire le rendite
« già assottigliate e misere dell’ecclesiastico patrimonio? »
Ci spiace dirlo, ma, quei quattro ¿Vrcivescovi, quei dodici Vescovi, quei
sei Vicari Generali e Capitolari, compilarono e firmarono quel doloroso rammarico, non esponendo la verità, e manomettendo la giustizia. E chi è ehc
non sa, che ciascuna chiesa ha le sue rendite speciali per il proprio mantenimento, e che se queste non sono bastanti a sopportare certi lavori di
restauri, di abbellimento, vi supplisce la cassa dei così detti benefizi vacanti, o
il Patrono, o il Governo di Sua Maestà il Re? Come dunque deplorare cho
mancano le forze per riparare la casa del Signore? Sorga un Arcivescovo, un
Vescovo, che sia stato costretto dal governo a riattare tale o tal altra chiesa.
E chi è che non sa che le rendite Arcivescoli e Vescovili di gran lunga
sopravanzano ai bisogni della famiglia del Vescovo, e che gl’eredi raccolgono
molte migliaia di Scudi? E chi è che non sa, che i Parrochi, i Curati, i
Cappellani, conducono una vita sibaritica, e lasciano ai loro credi non pie-
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col coaao? A che dunque lamentare che le nuove gravezze impoveriscmio,
non permettono vestire i poverelli ignudi, riparare li squallidi templi! E
non sappiamo noi forse che quei queruli prelati, che firmarono il doloroso
rammai-ico, mandano tutti i giorni somme per il danaro di S. Pietro? B perche non convertirle in elemosine ai poverelli, in vesti ai nudi? Eh! Prelati
Toscani, nou lamentate il danaro di S. Pietro mandato a Roma, sebbene
sappiate che servirà per alimentare il brigantaggio. Ah! cessate da ulteriori ingiusti lamenti ! La non curanza del magnanimo Ro, uno sguardo
di compassione del popolo che vi conosce, sia giusta risposta al vostro doloroso rammarico.
UNA
ESORCIZZAZIONE NEL BELGIO
Racconta un Colportore: Un vecchio che credeva essere stato liberato dal
demonio dal Vicario di... mi narra il modo con il quale ottenne quella liberaiione. Da molto tempo, egli mi dice, era inquieto, e sentiva sempre
del rumore nel pavimento. Era convinto che vi era in casa un maleficio, e
davvero vi ora. Seppi che il Vicario di.....scacciava i malefici, cd esorcizzava. Pensai di andare a trovarlo; mi portai da lui e gli raccontai tutto.
Oh sì ! voi siete ammaliato, mi disse: nella prossima settimana verrò a casa
vostra, e farò l’operazione. Immaginatevi con quanta impazienza aspettai il
Vicario. Venno finalmente un giorno sul far della sera: entra in casa,
prende una seggiola, si pone yicino al fuoco, e mi dice ; Sono venuto ad
esorcizzarvi, a scacciare il maleficio dalla vostra casa. Venite quà, mettetevi a sedere accanto a me, ponete la vostra testa sulle mie ginocchia e
state fermo. Obbedii. Il Vicario tirò fuori un libro, lo pose sulla mia testa,
e cominciò a leggere in latino. Dopo alquanto, pronunziò una parola più
forte delle altre, quindi mi bucò tre volte il collo: continuò a leggere, e un ’
poco dopo, pronunziò più forte un altra parola, poi mi dette tre pugni, du«
di qua e di là dalla testa, uno sul capo, che per verità mi fece assai malc^
poiché me li dette forte : quindi foce il segno della croce sulla testa, e
fece alzare. Volle che bevessi due bicchieri di certa acqua che avea polliti
seco, me ne lasciò un altro con ingiunzione di beverlo il giorno dopo primii
di colazione. Quest'acqua che vi lascio, disse, è benedetta; così voi sarelij
benedetto di dentro e di fuori. Mi fece metter di nuovo a sedere, dicendotó
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chc andava a scaeciur fuori di casa il demonio, lliprcnde il suo libro, c dopo
aver letto per qualche tempo, chiama il diavolo avanti di lui, e gli dico : Ti
proibisco di rientrare in questa casa: Il diavolo gli diceva: Matto, Matto.
Allora il Vicario si alzò, prese il suo libro, disse al diavolo : Escimi davanti,
caci da questa casa, e dal villaggio. E il diavolo arrabbiato: e se no andò. Allora il Vicario rientrò in casa e mi disse • Ora sarete contento : siete stato
c.sorcizzatol ho scacciato il diavolo, e disperso il maleficio: non temete più
nulla.
Se non si avessero prove indubitate del fatto, nessuno potrebbe erodere
chc nel secolo attuale esistesse uu uomo così stupido, e un prete così ingannatore. Ma è così, la Religione di Cristo ò fatta strmnento della più
vergognosa superstizione : e non può esser diversamente, quando si nascondo
il Vangelo. Li uomini hanno amate le tenebre più che la luce, perciocché
lo loro opere sono malvagie, diceva il Signore (Giov. iii, 19).
BELL’ESEiMPIO DA IMITARSI
In una città deH’est di Francia, fra i Cattolici di quella città, si è aperta
una soscrizione per concorrere alla costruzione di una chiesa evangelica, da
costruirsi nel vicino villaggio; e lo spirito di carità, e di tolleranza sarebbe
andato tant’oltre in quella città, che, si dice, senza che possiamo garantirlo,
fino nella chiesa cattolica si sarebbe fatta la questua. Sarebbe desiderabile
che i Redattori della Vera Buona Novella, e di tutti gli altri giornali clericali, considerato quel fatto importantissimo, fossero animati da amore, da
carità, che in abbondanza emana e scorre dalle parole del nastro Salvatore ;
Voi tutti siete fratelli: Io vi do un nuovo comandameìito, che voi vi amiate gli
uni gli altri (Matt. xxiii, 8 ; Giov. xiii, 34). '
Uguaglianza dei Calti.
In Prussia, a Gollub, piccola città del governo di Marionwcrder, un
Israelita è stato eletto Maire, (Gonfaloniere). È la prima volta che ciò avviene in Prussia. In tutti gli stati ove ogni uomo è al dirimpetto della legge
uguale, li Israeliti sono chiamati a tutti i posti. I Preti di Roma, veggono
di mal occhio questii uguaglianza.
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Società Evamjelica a Bcyroath.
Sono pochi mesi chc si 6 formata a Beyrouth una Società Evangelica
por la propagazione e predicazione del Vangelo in Siria. I componenti la
società sono tutti indigeni, la maggior parte vittime scampate dalli ultimi
massacri. Ogni socio dà una settimanale offerta. La società ha già cominciato i suoi lavori, mandando dei missionari a Iloms, un colportore nel distretto di Jezzin, e organizzando un culto a Kesi Sima. In Beyrouth vi è
un missionario, chc ogni sera tiene riunioni frequentato da 50 e più uditori.
Jl Viceré (VEgìllo.
La Chiesa Scozzese, quando il Viceré d’Egitto era a Londra, gl’inviò
una deputazione per ringraziarlo della benefica protezione che aveva data
ai Cristiani nell’Egitto. Il Viceré infatti avea concesso alla missione Scozzese in Alessandria, un vascello, onde su quello vi celebrasse il culto per i
marinari, cd ha fatto dono d’uno spazioso terreno in Alessandria, per la costruzione di una chiesa ed una scuola.
Il comitato dell’Alleanza Evangelica di Londra, ha voluto del pari testimoniare la sua riconoscenza al Viceré, presentandogli un indirizzo firmato
dai primi dignitari e vescovi del Regno Unito. Il Viceré ha risposto la seguente lettera ai Presidenti del Comitato.
« I sentimenti di simpatia che mi esprimete ncU’indirizzo ÌTiviatomi jeri,
mi onorano, e nel medesimo tempo profondamente mi commuovono; io sono
contento che la mia condotta verso i cristiani delle differenti comunioni, sia
stata giudicata degna dell’approvazione d’illustri personaggi, i di cui nomi
figurano nell’indirizzo.
« Sebbene io abbia sempre avuto per principio di accordare una uguale
protezione a tutti i culti senza distinzione alcuna, l’approvazione delli eminenti membri della Società, sarà per me un motivo di perseverare nella via
cho mi sono proposta.
»Vogliate, signor Presidente, rendervi presso la Alleanza evangelica l’interprete dei mici sentimenti di viva gratitudine, per i voti che Essa ha la
bontà di fare per la mia conservazione e la mia felicità, c trasmetterlo
l’espressione della mia stima e della mia alta considerazione.
« Londra, 18 luglio 1862.
« Mahomed Said »
Qual differenza di linguaggio fra Pio nono, e il Viceré d’Egitto'.
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Ei'staiirazionc dd rivtcstaniisnw in Auslria solfo Gitisepjie II
L’imperatore Giuseppe II noi 1781 pubblicò il suo famoso edido di tolleranza, in vigore del quale fu permesso ai Protestanti di costituirsi in comunità, avere pastori, istitutori, costruire scuole e chiese, purcliè non avessero campane, nè alcun segno esterno. Da conto cinquanta anni listati ereditari d’Austria erano privi di ogni libertà religiosa, cd avevano sofferto
crudeli persecuzioni. Non pertanto nelle case; nei boschi, nelle campagne,
nelle montagne, a rischio della vita, coraggiosi pastori confortavano c conservavano nella fede evangelica, quei chc vi erano nati, e così la religione
del Cristo si conservò intatta fra molti di loro.
Pubblicato l’editto, nella comune alpestre di Gosau, tutti i parrocchiani
riuniti hanno la partecipazione del Decreto Imperiale: uu magistrato si alza
e dice: Se fra voi si trovasse alcun protestante, ciò che nou credo, mi segua
per andarsi ad inscrivere al Tribunale. Tutti lo seguirono ad eccezione del
prete, del sindaco, e di alcuni albergatori. 5Ia nessuno ardiva firmarsi il
primo temendo qualche inganno. Finalmente una vecchia donna cbe aveva
molto sofferto per la parola, esclamò: scrivete il mio nome; allora tutti seguirono il di lei esempio.
In Moravia, una numerosa folla abbandona il villaggio di Zauchtel, e si
dirige a Fulnek capo Inogo del distretto. GiuDta a Fulnek, si presenta
al Jlagistrato: Che volete? loro dice. Siamo protestanti, c vogliamo, iu
virtù della nuova legge, costituirci in comunità. Voi protestanti? ma se da
150 anni a Zauchtel come altrove non vi sono che cattolici. Sarete almeno
la metà del villaggio. Non erano la metà, ma tutti li ottocento abitanti del
villaggio chc venivano a scriversi come protestanti. Nella Moravia e Boemia, più di 60 comunità, e quasi centomila protestanti sembrò che uscissero
dalla terra.
Tolleranza nella China.
L’Imperatore della China ha raccomandato al suo popolo la tolleranza
religiosa. Egli dice: Se coloro che praticano la religione, sono veramente
contenti della loro sorte cd hanno premura di farsi amare, adempiono al
dovere dei veri figli dell’impero celeste. Coloro che non lo mettono in pratica, non debbono prendere a protesto la religione per attaccare coloro che
l’osservano. Così, sia che si appoggi sulla religione per mancare al suo dovere nelle cose pubbliche o private, sia che si commetta dei delitti, chc si
violenti il paese, che si ricusi il tributo o chc si maltrattino le persone onesto, non solamente si fa male al popolo dcH’Inipero celeste, ma si cagiona
inoltre la rovina della sua propria religione.
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ASILO EVANGELICO DI NIZZA
I fondatori dell’Asilo Evangelico a Nizza ebbero la intenzione di offrire
gratuitamente la ospitalità e la cura ai malati poveri protestanti, che si trovavano a Nizza e nei dintorni. Si proponevano pnre, destinare alcuni letti
per i protestanti stranieri, che privi di mezzi, o con limitati, sarebbero andati a Nizza per causa di salute. L’asilo h?i in qualche modo soddisfatto a
tutti questi bisogni, e quelli che lo hanno frequentato, sono stati soccorsi per
l’anima e pel corpo, e i fondatori sono stati largamente ricompensati nelle
buone loro intenzioni. Molte centinaia di persone di ogni nazione; Alemanne,
Americani, Inglesi, Francesi, Italiani, Russi, Svizzeri, di ogni età, di ogni
sesso, di ogni Chiesa, sono stati ricevuti nell’Asilo.
II locale ove attualmente b l’Asilo, sebbene ridotto nel miglior modo all’uso per il quale è destinato, pure non sodisfa a tutti i bisogni, e necessità
vorrebbe che si costruisse di pianta, ciò che porterebbe una spesa dalle 40
alle 50 mila lire.
La Direzione materiale e morale dell’Asilo è^affidata al Pastore Pilatte,
egli fu grandemente aiutato dal Pastore Carus Wilson, e da Rutini, che
ambedue riposano nell’asilo, che il Signore aveva loro preparato.
Dal 1855, epoca della fondazione dell’Asilo, al giugno 1862, i doni per
il mantenimento ascesero, a 38,972, 65, e le spese a 36,864, L. 69. c.
Coloro'che amano i poveri, e il Signore nei poveri, innalzino al Dio delle
misericordie le loro preghiere per ottenere i mezzi onde l’Asilo prosperi c
aumenti.
LA CHIESA DI ESTISSAC
Le autorità locali avevano impedito alli Evangelici di Estissac, di fare il
culto loro : portato ricorso aH’Imperatoro Napoleone, con Decreto del 4,
Agosto perduto, dato da Vichy, rese giustizia alla libertà dei culti, e autorizzò definitivamente li Evangelici di Estissac, a riunirsi nolla loro Chiesa,
c adorare Dio in Spirito e verità.
COSTRUZIONE ni UNA NUOVA CHIESA EVANGELICA A PAEIOI
La nuova Chiesa sarà situata nel quartiere della Maddalena, sul canto
della strada Astorg, in faccia alla strada Roquesinc, Conterrà da 1000, a
1200, persone; avrà annesse due scuole, una per i maschi, altra per le
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femmine. E la piima Chiesa chc viene costruita di pianta: tutte lo altre,
¡’Oratorio, Santa diaria, e Peteraont, erano vecchie Chiese Cattoliche Romane. 11 Prefetto della Senna e il Consiglio Municipale si sono mostrati
in questa circostanza, come sempre, animati dalle migliori disposizioni verso
li Evangelici, e non è molto che la città di Parigi fece costruire la casa
presbiteriale davanti l’Oratorio, e la donò al Concistoro. Sono questi segni
di benevolenza e tolleranza, e i sempre crescenti bisogni li richiedono, poichò sarebbe necessario che le Chiese di Battignolle, Belleville, Haisance,
Vincennes e Passy, fossero più comode e spaziose: e giova sperare chc la
Prefettura cd il Consiglio Municipale, della città di Parigi, provvederanno
a nuovi luoghi di culto e d’istruzione, per gli Evangelici, chc si rendono indispensabili.
CRONACA
Francia. — Società del Soldo protestante per l’avanzamento del regno
di Dio. — Trentunesima distriliizionc di £. 8,000.
1. Società biblica protestante di Parigi....................................................553, 80
2. Società biblica protestante di Strasburgo ........................................167, 85
8. Società biblica francese e straniera......................................................222, 30
4. Società dei Trattati Religiosi di Parigi..............................................406, 85
5. Società di Tolosa per la stampa dei libri religiosi ....................318, 80
6. Società evangelica di Francia..................................................................800, 00
7. Società centrale protestante d’evangelizzazione ..........................800, 00
8. Società d’evagelizzazione di Nimes (protestanti sparsi) .... 147, 00
9. Società d’evangelizzazione di Strasbourg (idem).... 317, 15
10. Società delli amici d’Israele a Strasburgo......................................159, 60
11. Società dell’istruzione primaria................................................................800, 00
12. Società delle scuole della domenica ......................................................193, 50
13. Istituzione delle Diaconesse di Parigi................................................591, 35
14.- Istituzione delle Diaconesse di Strasbourg ....................................308, 50
15. Istituzione di Glay per formare li istitutori....................................213, 30
16. Orfani di Neuhof................................................................................................138, 15
17. Società di Saverdun........................................................................................191, 85
18. Società di Castres ..............................................................................................180, 10
19. Società di .Tonneins............................................................................................60, 65
20. Società d’Orleans................................................................................................120, 35
21. Società di Crest....................................................................................................173, 45
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22. Socictà (ìi Montauliaii ......................................... 83, 30
2'à. Socictà di Marsiglia............................................. 85, 55
24. Socictà di Nerac................................................. 73, 40
25. Asilo di Lcmó ................................................... 135, 30
20. Colonia agricola di Sainte-Foy ............................... 109, 50
27. Società di patronato di Montbeinard per il patronato dei
figli poveri..................................................... 114, 50
28. Orfelinato protestante d’Algeri................................ 211, CO
29. Famiglia evangelica de La-Force ............................. 13G, 95
30. Asilo agi-icola di Gilhoc (Ardescbc)........................... 50, 10
31. Asilo Emilia a Avallon (Charente-Inferieur) ............... 74, 75
32. Asilo di Sedan.................................................. 60, 50
iNGniLTERBA. — Dai rendiconti presentati dallo società religiose d’Inghilterra, apparisco come nell’anno decorso 18G1, sono stati spesi più di
24 milioni c centocinquantaquattromila lire per l’avanzamento del regno di
Cristo. E sappiano i nostri lettori, chc una somma molto maggiore è stata
sposa da altre cinquanta associazioni della Chiesa libera di Scozia, e di altre
chiese esistenti in Inghilterra. Ecco il nome dello società, e la spesa di
ciascuna di esse ;
Società biblica britannica c straniera.................'. £. st. 91,682
Società episcopale delle missioni........................ » 160,000
Società Wcsleiana......................................... y> 137,280
Società di Londra......................................... » 79,576
Società battista............................................ » 33,151
Società por la propagazione del Vangelo all’estero ... » 83,885
Società di Londra per l’evangelizzazione degli Ebrei » 37,421
Società episcopale per le colonie c continente........ » 28,960
Società dello missioni metodiste........................ » 14,252
Società unit. metod....................................... » 7,192
Società per la propagaz. deU’Evangelo fra li Ebrei... » 6,274
Società missionaria coloniale............................ » 5,137
Società ausiliatrice delle missioni fra i turchi......... n 5,104
Società per la educazione deir indigeni alle Indie ... » 4,066
Foroins society............................................ » 2,419
Società evangelica continentale......................... » 1,702
Società ausiliatrice pastorale episcopale............... » 46.351
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Società di missione per la città di Londra........................» -STilSO
Socictri episcopale irlandese fra i cattolici ........................» 30,194
Additional curatiis society..............................................................» 23,197
Socictà dei lettori dello Scritture ncll’ann.'ita britan.. » 10,308
Associazione per i lettori delle Scritture..............................i 10,231
Mission to steamen..............................................................................» 0,000
Socictà della Riforma protestante..............................................» 4,380
Società battista irlandese..................................................................» 3,001
Società d’evagelizzazione irlandese..........................................» 2,920
Missioni interno diocesano di Londra....................................» 1,982
Missioni interne battiste..................................................................» 1,843
Società per la osservanza della domenica............................» 1,101
Missione interna episcopale............................................................» 1,090
Società dei trattati religiosi............................................................» 12,770
Società dei libri religiosi fra i poveri....................................» 7,000
Società biblica navale e militare................................................» 3,252
Società della traduzione della Bibbia....................................» 2,301
Socictà biblica trinitaria..................................................................» 1,330
Società per la stampa del libro di preghiere....................» 1,313
Società per la educazione irlandese..........................................» 45,958
Unione delle scuole delli straccioni..........................................» 8,000
Istituzioni della Chiesa d’Irlanda............................................» 4,264
Unione delle scuole della domenica........................................» 1,344
CORRISPONDENZA DELLA B. NOVELLA
* I ■ ^
In'tka. — Il Pastore della Chiesa Nazionale Italiana, 1). Giuseppe Ambrogio, ha predicato alla presenza di molto popolo sul piazzalo di questa città,
e la sua parola fu lietamente accettata da questa popolazione non servile al
proto od al papato. “ Cristo, diceva il dotto Oratore, con dodici Apostoli ha
evangelizzato il mondo: ora cosa fanno tanti Vescovi c preti nell’univer.so ?
Cristo non pensò mai al regno temporale, oggidì pcrchò il Papato non sente
orrore di avere la guerra cittadina por conservarsi il potere sovrano? Cristo
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non fece mai parola del Purgatorio, i moderni seguaci, sedicenti sacerdoti,
inculcano ad ogni tratto il dovere di messe, di anniversari, tridui, orazioni,
per impinguarsi coi diritti di stola. Da obi hanno origino le tasse dei batfe.simi, dei matrimoni, dei mortori? La Chiesa romana, mai sazia d’oro,
continuava l’oratore, ha stabilito emende in ogni atto, emende sui cibi, sulle
parentele, sul lavoro, escludendo solo da ogni tassa la confessione, come la
bottega più solenne per scuoprire i segreti di famiglia, e fondare la sua
politica.”
La Città ha dimostrato molto scmno al ragionamento politico morale del
vero seguace del Cristo, e dopo aver ritenuto ogni suo detto, spontaneo
•sorse un generale applauso. “Evviva il vero prete! evviva la Beligione di
Cristo."
BENEFICENZA
A Basilea, è morto il Sig. F. Heusler, e nel suo testamento e codicillo
ha lasciati i seguenti legati, che nel loro totale ascendono alla somma
di 740,000 lire sterline. £ 100,000 all’Università. £ 100,000 allo spedale,
£ 100,000 all’Orfanotrofio, £ 2,500 all'istituto dei poveri, £ 25,000 alla
Società dì pubblica utilità, £ 25,000 per le Vedove e orfani dei Pastori.
£ 25,000 alle varie casse dei malati; £ 15,000 alle varie casse delle vedove, £ 15,000 alla cassa dei celibatari, £ 15,000 alla Società di soccorso
protestante ecclesiastica, £ 10,000 alla Società delle Missioni; £10,000
alle scuole della Domenica, £ 10,000 alla cassa delle vedove, £ 15,000
alla Casa dei poveri della campagna, £ 5,000 alla Boeehtelen, £ 5,000 alla
Società Biblica, £ 5,000 all’Orfanotrofio Cantonale, £ 5,000 all’istituto
dei sordi muti, £ 5,000 a Schoren(istituto per educare le serve), £ 10,000
al seminario teologico, £ 5,000 a Glay, (seminario protestante in franeia),
£ 5,000 ai poveri cattolici di Basilea, £ 2,000 ai poveri della Chiesa francese a Basilea, £ 3,000 alla Società d'orchestra, £ 25,000 ai poveri di
Losanna, £ 50,000 ai poveri di Chaux-de-Fonds, £ 10,000 alla cassa dei
giovani di commercio a Basilea, £ 100,000 da dividersi fra le quattro
parrocchie di Basilea. Ad una cassa delle vedove £ 10,000, ad una cassa
dì malati 10,000; e 5,000 per i poveri operai.
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BIBLIOGRAFIA E GIORNALISMO
Nel settembre decorso in Napoli venne alla luce un nuovo giornale religioso: La Civiltà Evangelica. Il Programma mostra pcrchò prende questo
titolo : « vogliamo, egli dice, fare modesta sì, ma ferma risposta, ad un’altra
Civiltà, dotta Cattolica. Noi Bchiettamente cd altamente dichiariamo, di seguire la religione di Cristo, non quella che da Roma s’intende, ma quell»
cho Cristo insegnò, o gli Apostoli recarono in Italia. Quindi non siamo innovatori, ma ligi seguaci della religione dei nostri avi, che dai Romaneschi
in parole si teme, in fatti si distrusse. Noi intendiamo far argine al torrente
straripevole della incredulità , chc crebbe nella sua piena por li romani soprusi. Siamo ugualmente distanti dall’Ateismo e dal Deismo, come dal
Razionalismo e dallo spirito di tutte le sètte, quale che esse sieno. Il Vangelo
di Cristo è la nostra divisa, e la nostra bandiera, e questa terremo alta,
quanto cel consentono le forze. La nostra disciplina sarà calma, come alla
gravità dcU’argomento si addice. »
Scende quindi a fare la professione di fede e dice: » Tutto quello che i
cattolici ammettono, come eredità delle credenze primitive, le ammettiamo
noi altresì; e quindi il simbolo Apostolico Sconsacrato alla nostra credenza.
Tutto ciò cho Cristo e gli Apostoli insegnarono ci ò sacrosanto, e speriamo,
la mercè di Dio, non discostarcene un iota. L’Evangelo è la nostra norma
di fode: ma l’Evangelo come fu insegnato nei primordi, senza formalismo,
senza stiracchiature, senza dommatiche interpretazioni; l’Evangelo che si
riceve non solamente nella corteccia, ma nella sostanza, con un’accettazionc
pura e sincera di Cristo e della sua dottrina. Come i primitivi credenti,
ascoltata la Buona Novella, credevano, e la loro fede non si arroistava alle
parole singole, alle espressioni, alle formolo materiali del discorso udito, ma
al contenuto del discorso, che da essi si accettava e si giurava, così noi
credi della loro fede, dopo aver letto da capo a fondo il Vangelo con buona
fode e docilità, crediamo con l'aiuto Divino il contenuto d’esso, quello che
ceno resta nel cuore, che sodisfa il bisogno morale, cho solleva la nostra umana
natura, corrotta dalla originaria depravazione. Crediamo che fummo redenti
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dal sacrificio espiatorio deirUomo Dio. Crediamo, che la fode ci santifichi;
0 tenendo ferma questa fede, oi studiamo di operare conformemente ad essa,
per non negare con le opere quello, che con l’animo ammettiamo. Intendiamo insomma, in fatto di cristianesimo esser nè più nè meno che i cristiani de primi secoli, coi quali ci teniamo congiunti, discostandoci da tutto
ciò, che il cattolicismo con una serie di arbitri volle contorcere. Non intendiamo d’innovare, ma di conservare, togliendo il nuovo, e conservando quel
che Cristo dettò. Non siamo eretici, ma oppugnatori dello introdotte eresie,
non siamo apostati dalla fede, ma ligi alla fede dei nostri antichi, a quella
che in questa Italia primamente s’insegnò. Quali poi sieno li errori che iniendiamo combattere dimostrando la loro origine meramente umana, sopraimposta alla divina istituzione, verremo se a Dio piacerà, mano a mano
esponendo. »
E nei 4 numeri cho abbiam veduto, mantiene questa ultima promessa,
poichò già discute su vari errori della Chiesa di Roma.
Leopoldo Piselli gerente
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