1
DELLE
Sig.a
LONGO SFLIÍA
Casa Va H ese
torre PELLICB
Settimanale
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le qudi^tivete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anne LXXXIX - N. » V Eco: L. 1.200 per rinternò | Éeo e La Lucéi L.Ll,8ÌM) per TiiMerno Spedìz. abb. postale
Una copia L1 le 1^: ABBONAMENTI 1' L. 1.600 per l’eatero \ L. 2.500 Cambio d'indirízzo
. .1 GnipM TORRE PELLICE - 27 Febbraio 1959
Lire 5 ® I Ammin. Claudiana Torre Pollice • C.C.P. 2-17557
I problemi connessi con l’armamento atomico e l’atteggiamento dei cristiani di fronte alla guerra stanno ,
finalmente cominciando ad interessare non più soltanto piccoli gruppi di
studiosi, ma più vasti ambienti dielle
Chiese. Ne è prova il muneto crescente di articoli che a questo argomento dedicano i principali giornali e riviste cristiani. Anche il nostro giornale ha aperto le sue colonne allo
scambio di pensieri su questi gravi
problemi, e nel suo numero del 6 febbraio ha pubblicato il testo di una
importante lettera di Karl Barth al
Congresso europieo per il disarmo nucleare.
I problemi sollevati dalla discussione sulle armi atomiche e sulla guerra in genere sono molti e diversi ma
è urgente che la Chiesa nel suo insieme li studi con serietà per giunL.ere in tempo utile a delle decisioni
p a delle posizioni chiare; per compiere, cioè, fedelmente la sua vocazione di portare al mondo una parola
parte di Dio sui problemi concre1 del momento.
Per uscire dalle nebulosità; dei discorsi teorici sarà forse utife rileggere nel libro di Hans de Bo0r'«Au3{
carrefours du monde » il capitolo de^
cacato a Hiroshima, la città che per
prima è stata bersaglio di upa bomba atomica. La descrizione impressionante delle distruzioni e delle sofferenze di quelli che sono stati colpiti
dalle radiazioni si accompagna à dèi
dati che sono, se possibile, ancora
più terribili; quelli relativi al numero altissimo di aborti o di nascite mostruose di bambini malformati (senza un braccio, senza occhi, senza cervello) avvenute ancora ad otto anzi di distanza dallo scoppio della
h cmba e sempre a causa delle sue raoiazionL Tali aomo le conseguenze di
la sola bomba. Ma le grandi potenza ne fabbricano e ne hanno in risi rva quantità sufficienti per distruggere l’umanità intera.
Ma non basta constatare la grandezza del pericolo e la follia degli uo
mini, è necessario cercare in che modo la Chiesa può annunciare ITEvangelo nella situazione attuale; cercare senza fanatismo e senza preconcetti, ma guardando in faccia la realtà A questo ci aiuta l’ottimo volumetto di Hellmut Gollwitzer tradotto in francese con il titolo « Les C’hrétirns et les armes atomiques ». Sono
meno di cento pagine semplici, chiare ed appropriate, che tengono conto dei dati storici, teologici e politici.
L'autore non è un non-violento ad
oltranza: egli sa che a causa del male che regna nel mondo sono necessa ri dei magistrati « che portano la
.spada» (come dice S. Paolo nell’epistola ai Romani, cap. 13); ma sa anche (come insegna que^o stesso captiolo) che i magistrati sono posti da
Dio per mantenere l’ordxne ed il diritto colpendo i malfattori. Può dunque
la « spada » dell’autorità essere usa^
ta per la guerra?
Rispondere a questa domanda vuol
dire chiederai se una guerra possa
essere paragonata ad una operazione di polizia. E questo pare da escludersi. Infatti, mentre nella lotta dello stato contro i malfattori il diritto
da una parte ed il torto dall’altra,
nella lotta tra gli stati ciascuno di
essi difende i propri interessi, ma è
impossibile dichiarare senz’altro che
il paese nemico è tutto criminale, a
meno di voler tornare alla nozione
sorpassata di « guerra giusta ». Lo
stato, comunque, potrebbe adoperare
la violenza soltanto nel caso molto
ipotetico di una guerra giusta. Ed anche in questo caso, perchè si potesse
continuare a chiamarla giusta, bisognerebbe che le armi adoperate fossero lecite; dovrebbero, cioè, .per lo
meno, permettere di distin^ere tra
combattenti e civili. In quasi tutte le
guerre del passato ci sono state anche delle vittime civili, ma, se non
altro, le armi classiche permettevano
di distinguere tra civili e combattenU nel caso in cui uno stato si fosse
veramente preoccupato della giustizia. Ma le armi atomiche non per
mettono più, per la loro stessa natura, queste distinzioni; esse non sono
fatte per colpire un esercito, ma per
distruggere un paese. E’ dunque del
tutto impossibile, con esse, una guerth giusta; e chi le adopera, per il solo fatto di adoperarle, si colloca non
tra i difensori del diritto, ma tra i
criminali.
Nel nostro secolo la nozione di mezzi leciti ed illeciti è andata progressivamente sparendo ed è istruttivo
osservare cerne i primi bombardamenti massicci di Hitler su città a
ed armi
perte hanno suscitato l’indignazione
mondiale, ma ci si è presto abituati
s e quando pochi anni dopo gli alleati
hanno polverizzato Dresda nessuno
si è commosso: l’umanità era pronta
ad accettare Hiroshima, pronta ad
accettare un delitto contrario alla vo
lontà di Dio. La Chiesa deve dire che
chi si prepara e partecipa a un delitto di questo genere non è e non può
essere in stato di grazia.
La Chiesa però è restia a fare queste affermazioni e a trame la dovuta
conseguenza cioè il rifiuto delle armi
atomiche. E' restia per motivi politici, perchè ha praticamente identificato in gran parte la sua causa con
quella dell’Occidente e teme che la
rinuncia alle armi atomiche possa
comprometterne la difesa verso il
monde comunista. Ma l’obbedienza a
Dio dev’essere più forte della nostra
paura, altrimenti significa che la nostra paura è diventata il nostro dio.
C’è un rischio a rifiutarsi di usare
quelle armi; c’è sempre un rischio
nell’obbedire a Dio, ma c’è anche la
promessa della sua benedizione...
Ecco, sommariamente accennati, al":uni dei temi del breve e succoso lipretto del Gollwitzer. Si può non es
sere d’accordo co»; questo o quel punto dèlia sua esposi^iie, ma la lettura di queste pagiiip stimolerà la ri
fiessione. E di questo abbiamo bisogno: di pensare, ài valutare, di giudicare a ragion veduta, di formarci
delle idee chiare e 'meditate. A volte
pare che penetri t^u^e nella Chiesa
la grande malattia jaàzionale italiana
di questi anni; il timre a campare
senza pensare ai gravi problemi del
momento. Una próya che questa malattia ci ha contatati; quMiti membri di Chiesa sanno con sicurezza se
l’esercito italiano ha o non ha delle
armi atomiche tattiche?
Ma al cristiano hon è lecito ignorare i problemi dei-momento, perchè
egli deve poter essere fedele nella si’naz’one concreta dL questo mondo.
,Si legga dunque il volumetto che qui
presentiamo ; esso aiuta a farsi una
idea più chiara deJ problema atomico e di quali siano le nostre i^pon
sabilità attuali.
AG.
HFXLMUT GOL|<WITZER — Les
Chrétiens et les aînées atomiques. —
Labor et Fides, Oieinève, pag. 99, Lire 640. In vendita alia Claudiana.
SCHEGGE
Un po’ di bacato in famiglia
L'italiano, socialmente, non pensa in termini di solidarietà ma in termini
di risentimento.
L'italiano è un rassegnato o un uomo di parte in politica, e un conformista bigotto o un ribelle sprezzante in religione.
L'italiano in fatto di religione è, in genere, un buon cattolico, perchè la
sua chiesa lo libera dalle responsabilità della sua personale cosciènza
di fronte a Dio.
L'italiano è un buon amico, ma uno scadente cittadino.
La norma morale della gran massa italiana è questa : fare ciò che conviene, non ciò che si deve.
Per l'italiano la patria è il proprio paese, l'Italia una figura geografica,
una espressione rettorica.
L'italiano è uno schiavo o un ribelle, ma difficilmente un uomo libero.
L'italiano pensa che la situazione è salvata dai furbi, non dagli onèsti.
L'italiano preferisce aspettare, per vedere come va e da che parte
mettersi.
Il popolo italiano è un aggregato di individui, non una società solidale.
L'italiano coi suoi difetti, è il popolo più profondamente umano e buono,
C. Lupo.
Rilievi sull’obiezUne di coscienza
Con un po’ di ritardo ma non perciò con minor interesse, ho letto sui
pili recenti numeri dell’Eco un paio
di articoli esprimenti concetti e pareri
vari sul problema, molto attuale, della obiezione di coscienza, problema
forse già trattato in precedenza su
queste colonne e pure affioratpi in occasione dell’ultimo Sinodo.
Giuste mi sembrano le considerazioni addotte per sostenere, da} punto
di vista del cristiano, la normale illegittimità ed illogicità della guerra.
D’accordo, anche, sulla conseguente
opportunità che venga oggi auspicato
e un giorno legalmente concesso, a
favore di chi di tale illegittimità ed
illogicità sia sinceramente ¡persuaso e
desideri, del proprio convincimento,
dare esplicita coerente dimostrazione,
il riconoscimento al suo diritto a rifiutarsi di prendere comunque, ad essa, parte attiva.
Altrettanto giusta però mi pare l’opinione che questa obiezione debba
pur sempre rimanere un atteggiamen
to ed una presa di-{posizione del tutto
personali (che impicheranno, s’intende, precisamente pi» l’individuo che
eleva l’obiezione smessa, un impegno
ad adoperarsi più-jdegli altri per la
pace, in modo veramente fattivo e con
un appmrto persònAte in misura adeguata al privilegio, òhe, a lui sarà stato concesso); e ritengo anch’io che
non spetti alla Chiesa di fare, come
tale, del pacifismo ad oltranza, incoraggiando cioè indiscriminatamente
uno stato di pace perenne e « qualunquista », in base ad una interpretazione forse troppo estensiva e comunque,
anche a mio avviso, inesatta della raccomandazione di Cristo « amate i vostri nemici e pregate per coloro che
vi perseguitano ».
Ho assistito lo scorso Settembre ad
alcune sedute sinodali. E in una di
queste, mentre ancora riecheggiava
nell’aula l’eco delle parole di chi, poco prima ed a chiusura di quanto si
era detto in precedenza, aveva giustamente raccomandato un maggiore
Corrispondenza da Stalinstadl
Germania orientale scristianizzata?
Le istruzioni dettagliate pubblicate
da poco dal Consiglio comunale di
Staliristadt, .sulla forma da dare alle
cerimonie socialiste di « battesimi »,
matrimoni e sepolture — e che devono servire da modello ad altre citta
— sono sintomatiche della politica
antireligiosa condotta dal Governo
della DDR. Il carattere ateo di queste
cerimonie è sub'to sottolineato nei
« principi » dell’introduzione, che rigettano le forme cristiane del battesimo, del matrimonio e della sepoltura come opera delle « classi sfrutta
trici ». All’« inconsistente interpretazione » che i cristiani danno a questi
momenti della vita, il dociunento oppone « romanismo socialista ateo »
che non pone nulla al di sopra degli
uomini che lavorano e lottano per la
pace, la democrazia ed il socialismo.
I « principi » riconoscono parimenti
allo Stato socialista il diritto « d’influenzare i genitori, i fidanzati e i
familiari dei defunti, istruendoli nel
socialismo con la preparazione alle
cerimonie che saranno celebrate in
occasione delle nascite, dei matrimoni e dei decessi ». Questo « compito
educativo» è considerato fondamentale nelle istruzioni su citate.
Per mettere in pratica questi precetti, è stata creata una sezione culturale, il cui personale, e in particolare il direttore sono incaricati di condurre con gli interessati delle discus^
sioni, basate sui prinèipi marxistileninisti, affin di prepararli ad una
retta celebrazione delle cerimonie,
che vengono descritte come segue.
« La celebrazione della nascita d’un
bambino e il suo «battesimo» fanno
realizzare ai genitori che partecipano
con tutto il popolo dei lavoratori all’edificazione dell’avvenire: è l’intrcduzione solenne del bimbo nella società umana. I gemtori s’impegnano
dare un’ educazione socialista al
b’mbo».
« La forma solenne del matrimonio
civile conferisce al « si » dell’uomo e
della donna tutto il peso dell’etica so
cialista. Gli sposi contraggono così
un matrimonio socialista. Come per
l’impegno preso riguardo l’educazione
del bambino, la cerimonia dev’essere
pubblica, per sottolineare il significa
to sociale dì quest’evento personale ».
« La cerimonia solenne che accom
pagna la sepoltura dà un apprezzamento degli sforzi e delle azioni lodevoli del defunto. Il sentimento di fierezza di esser stati i suoi intimi deve
essere la consolazione degli afflitti
dal lutto, e la sua morte deve essere
occasione per quelli che restano di
comprendere che devono porre tutta
a loro energia per riempire il vuoto
così creatosi ».
Seguono altre istruzioni sugli aspetti esteriori di queste cerimonie.
S.OE.P.I,
La prima impressione è l’ironia per
queste grottesche parodie della liturgia cristiana. Ma poi si pensa agli angosciosi problemi che queste « istruoni » costituiranno per migliaia e
migliaia di famiglie. Si pensa pure
li fondo cupo di tristezza, dì disperatone di tutti coloro che non possono
vivere senza credere in qualcosa, e
che non sanno credere che in questi
tristi surrogati. E scompare ogni vo
glià di ironia... red.
approfondimento proprio di questo
problema, non ho potuto in verità
non chiedermi che cosa mai sarebbe
stato di noi Valdesi, e se solamente
ci sarebbe stato possibile un giorno
cianciare, come oggi facciamo, di queste .cose, qualora, anàch^Jeneto ¿òde
ad *ì^hi costo al'grùràflafifftó «-.’versare, occorrendo, sino all’ultima goccia del nostro sangue... ») che sfricca,
a ricordo e monito, precisamente nella abside dell’aula, Arnaud ed i suoi
fossero stati dei timorati obiettori di
coscienza, nel senso assoluto ed incondizionato oggi ritenuto, da taluni,
possibile ed auspicabile! (Ci pare ingiusto. liquidare come « dande » l’opinione di dii sostiene il dovere cristiano dell’obiezione di coscienza, n.d.r.).
Ma un’altra considerazione ancora.
La guerra è in sè indubbiamente —
e chi scrive ben lo sa per esperienza
purtroppo vissuta — un fenomeno
terribile e spaventoso, oltreché dannoso e generalmente inutile. E’ logica
quindi l’avversione istintiva, fisica direi, che a tutti essa ispira ed il terrore ch’essa può incutere. Di lì precisamente l’appunto sovente mosso più
o meno apertamente a questi giovani, che cioè la loro « obiezione », nobilissima nelle sue premesse e nei suoi
dichiarati intendimenti, anziché essere determinata esclusivamente dal risultato genuino di un profondo pensamento cristiano, sia in parte, se non
provocata, per lo meno influenzata,
e in considerevole misura talvolta,
proprio da quella umana comprensibile... allergia ai pericoli materiali ed
agli orrori che la guerra comporta.
Ora, pur non condividendo del tutto
questa supposizione, ci si chiede tuttavia : la loro coscienza, qui così delicata e così sollecita ad « obiettare »,
avrebbe essa uguale sensibilità e quella medesima e pronta sottomissione
anche ad altri imperativi divini non
meno categorici (come ad es.. per non
citare che il secondo comandamento
cui già si è accennato in uno dei precedenti articoli, quello di « non commettere adulterio »), dalla cui eventuale trasgressione però essi non verrebbero esposti, apparentemente almeno, che a conseguenze di minore
asprezza e di assai più facile tollerabilità'.'
Se così fosse veramente, senza dubbio più attendibile e convincente parrebbe il presente loro atteggiamento
di protesta e di astensione, venendo
infatti senz’altro a cadere, in gran
parte almeno, la ragione di essere di
tale perplessità.
Penna Nera.
UN DOCUMENTO
Chiesta una tregua
atomica
Appena l’uomo ebbe liberato la potenza
(lell’atomo, i popoli della terra hanno temuto la distruzione e «ercato le promesse
ohe questa seoperGa..poteva presentare. Hanno Invocato con speranza, ma finora senza
saccesso, le realizzazioni che potrebbero
’ diminuire i rischi di 'guerra e consacrare
questa potenza alla pace.
La Conferenza per la cessazione degli
esperimenti d’armi nucleari riunita in
questo momento a Ginevra, potrebbe superare l’attuale punto morto. Il considerevole progresso tecnico realizzato nell’individnazione delle esplosioni nucleari deve dare agli uomini pulitici la possibilità
di firmare un accordo.
Il Consìglio ecumenico delle Chiese, come pure i suoi membri nelle diverse parti
del mondo hanno spesso, nelle loro dichiarazioni, parlalo in favore di un disarmo
il cui primo passo sarebbe la cessazione
controllata degli esperimenti. Per questo
il Comitato esecutivo del Consiglio, riunito a Ginevra in questo momento particolarmente critico della Conferenza, saluta con riconoscenza gli sforzi falli in
questo senso.
Sappiamo che il punto cruciale per la
cessazione degli esperimenti è il problema
del controllo internazionale. I poteri della commissione di controllo come pure la
composizione di equipes d’ispezione, sono
oggetto di dissenso. Perseverare nella ricerca di soluzione di queste difficoltà, ecco
la responsabilità che portano davanti a
lutti ì popoli i governi che negoziano.
Bisogna riconoscere che ogni accordo,
per quanto accuratamente elaborato, comporta una parte notevole di rischio per
tutte le parti contraenti. Tuttavia, in faccia al pericolo atomico così grave di conseguenze per le generazioni presenti e future. è certamente giustificato correre questo rischio. Del resto, ogni accordo è un
passo verso il superamento della sfiducia
e lo stabilirsi della reciproca fiducia.
Porre fine agli esperimenti nucleari è
già importante in sè. La dimostrazione che
è possibile stabilire un controllo internazionale può, a poro a poco, rivelarsi dei
più utili allo stabilirsi di un disarmo progressivo e controllalo.
Raccomandando questa dirbiarazione alle nostre Chiese su tutta la terra, domandiamo loro insistentemente di fare di tutto per creare un'opinione pubblica informala su queste questioni vitali; e di presentare ai loro governi le dichiarazioni
clic sembreranno loro giuste, in particolare nei paesi i cui governi sono direttamente impegnali nelle trattative per la
cessazione degli esperimenti. Inoltre incar’.cbiamo i dirigenti della Commissione
delle Ciiiese per gli affari internazionali
di attirare I’altenzione personale dei capi
delle delegazioni all'alluale Conferenza,
cioè quella del Regno Unito, dcU’Unione
(Ielle Repubbliche Sovietiche, c degli Siali
Uniti d’America, c di perseguire questi
obiettivi con tutti i mezzi appropriati.
S.OE.P.1.
PERSONALIA
Al Pastore emerito Luigi Marauda
e alla Signora, che hanno festeggiato
le loro nozze d'oro, rivolgiamo il nostro augurio più vivo partecipando
alla loro allegrezza.
2
2 —
V.-.ì
■'» /O \
L'ECO DELLE VALU VALDESI
_ 'hior
Feu sur la terre
(Luc 12: 49-56; 13: 1-5)
La grâce et la vérité, feux consumants.
Le baptême de souffrance et de mort : Jésus va au devant, le
sachant et le voulant ; mais il le redoute et l'avoue.
Et parce que l'angoisse l'étreint, il voudrait que tout fût déjà fini.
Toute la vérité de son humanité éclate ici, et nous le rend proche,
infiniment. Et ce frémissement, te faisant plus humain, le fait encore
plus grand.
Grâces te soient rendues. Seigneur, d'avoir été homme. Jusqu'au
fond. Jusqu'au bout. Et cette fièvre d'attente, de l'avoir criée à ces
disciples obstinés qui ne comprenaient pas.
Mais ce grand incendie que ta mort allume, tu sais aussi. Seigneur,
que rien ne l'éteindra.
Sondant les temps ton regard a mesuré l'immense conflit où tu
nous précipites. Il fut une trêve des siècles d'attente où la lumière
n'étant pas venue nous ne savions pas nos ténèbres. Et voici,, sur cette
Croix où nous allons te clouer, les deux règnes vont s'affronter: puissance de Dieu — puissance de Satan. Corps à corps mystérieux.
Dès lors, c'en sera fini de la neutralité: il faudra être pour ou contre. Alors commenceront les longs siècles de triage et de séparation ;
le frère contre le frère, le fils contre la mère.
Duel mystérieux qui remplira les temps jusqu'au jour de la grande
Consommation.
Hommes fous qui regardez les nuages, et ne discernez pas cet
autre ouragan qui déjà fond sur vous!
Prompts à juger les âmes que Dieu seul connaît; lents à saisir les
signes irrécusables de votre propre Jugement.
Ces Galiléens punis d'une main barbare, que vous devraient-ils
être que signes et figures d'un commun destin?
Quand la cognée est mise à la racine de l'arbre, que la forêt tremble ! car son heure vient.
« Seigneur, n'y a-t-il que peu de gens qui soient sauvés? » ( Luc
13: 23 SS.).
La question des questions: celle qui revient toujours dans nos
coeurs inquiets,- la question à laquelle tu ne répondis jamais.
Car tu sais trop bien ce don que nous avons d'éluder toujours le
vrai problème: celui de notre responsabilité directe et personnelle.
« EflForcez-vous d'entrer», nous dis-tu. C'est à VOUS qu'une question est posée : la question de VOTRE fidélité.
L'heure de l'offrande, p. 195 s.).
Suzanne de Diétrich
LE OPERE DELLAtCHlESA^‘VALDESE
Il Doposcuola evangelico di
Il nostro Doposcuola Evangelico di
Corato sorse come dovrebbero sorgere
tutte le opere di una Chiesa, per moto spontaneo di amore e di fede.
In seno ad una comunità agricola
poverissima due insegnanti, membri
fedeli dell'Unione Giovanile, persuadono gli altri giovani a rinunziare alia propria sene sociale per lame una
scuola' urge venire incontro a tante
famiglie per risolvere un problema:
quello uej irgli cne rrequentano la
scuoia ma nei quali nessuno si occupa
La famiglia meno disagiata qìs^jO
ne, invece cne di un'unica grande
stanza a pianterreno cne serve da
stanza aa iCtto, da pranzo, da cucina, da bucato, ai due stanze ma quest ultima dovrà servire da stalla, n..
deposito di attrezzi di lavt/io, da can
tina.
11 bambino, qui da noi, quando non
è sottratto alla Scuola uopo la seconda elementare per imparare un
mestiere, o peggio, per essere sfruttato come servo di una famiglia agiata, non conosce i-e l'aiuto or una mano amica, nè i amoiente sereno per
potersi da soio concentrare.
La mamma a suo tempo na imparato a lare la propria hmia e non e
andata più in là. lutti i componenti
del nucleo ramiliare danno oen altro
a cui pensare... si vive neii assillo dei
pane quotiuiano che bisogna giornalmente pr^-. ni arsi... una cattiva aiinata to^ne a tutti la stessa gioia di
vivere...
Quando nel novembre 1952 iniziammo il nostro Doposcuola (erano fra
noi gentili ospiti i coniugi Blaser di
Berna) ci si onerse lo spiettacolo che
non dimenticheremo mai: le madri
per tema di esserne escluse erano venute di buon mattino a presentarci i
loro Agli... bambini scalzi e malnu
triti... fuori pioveva, sicché la scena
era ancora più triste; tanti ne dovemmo mandare via, perchè la no
/ lettori ci scrivono^
Una tiratina
d'orecchie
Caro Direttore,
ho letto con interesse nel numero del
23 gennaio u. s. quanto è stato discusso
nel colloquio del « Corpo Pastorale delle
Valli » che ha avuto luogo lunedì 19 gennaio, e nel merito sono personalmente
d’accordo sia con le ragioni addotte dai
pastori del I Distretto sia sulla conclusione cui sono pervenuti; e cioè che: essendo le funzioni religiose atti svolti al cospetto del Signore, in nessun modo esse
potrebbero costituire uno spettacolo e venir riprese in fotografia. Perciò è indubbio che durante la celebrazione di matrimoni, di battesimi o di culti non si rende
opportuno che privali scattino fotografie.
Questo mio personale consenso non aggiunge però alcun valore alla decisione
presa dal suddetto « Corpo Pastorale delle Valli », poiché in effetti tale decisione
non ha in sè valore alcuno, essendo stata
presa da un gruppo di persone, autorevoli quanto si vuole, ma che non costituiscono un organo della Chiesa Valdese e
pertanto non ha nè competenza, nè autorità per decidere di queste o di altre questioni. Gli « avvertimenti » che si pensa
di rivolgere a terzi nel corso dei colloqui
pastorali, possono essere raccolti e ricevuti come un monito morale, ma non statuiscono nulla nella vita della Chiesa. Eki
è sempre nocivo incrementare disordine
ed incertezza nella vita disciplinare delle
nostre comunità, dando Pimpressione che
non si sa bene chi abbia potestà di comandare.
E'noto infatti che un « Corpo Pastorale
delle Valli » non esiste in seno alla nostra
Chiesa come un’entità a sè, e che il Corpo Pastorale, sia nel suo insieme, sia
quando agisce per delegazione preventivamente autorizzata, non è un organo ecclesiastico, ma solo un corpo che svolge nella
Chiesa le funzioni del dottorato che sono
in via di massima collegiali nel nostro ordinamento. Le decisioni del Corpo Pastorale sono quindi dei deliberati di ordine
tecnico non delle decisioni di carattere legislativo, nè il Corpo Pastorale ha facoltà
di emanare atti di natura amministrativa,
come divieti od ordini, a parte le questioni
che concernono il ruolo dei Pastori medesimi. Perchè quelle decisioni di ordine
tecnico che il Corpo Pastorale può ritenere
necessarie, abbiano vigore nella Chiesa,
occorre che vengano presentale al Sinodo
o ad altro organo ecclesiastico che le faccia proprie rendendole esecutive.
Nel caso in questione pertanto perchè la
delibera del divieto di fotografare le funzioni religiose sia efficace e valida occorre
che la decisione che i pastori nella loro
specifica competenza tecnica hanno ritenuto di dover prendere, sia presentata o alla
Conferenza distrettuale o ai singoli Concistori delle Chiese delle Valli perchè facendola propria la rendano esecutiva. E sempre
bene non dimenticare che nella nostra Chiesa si vuole che le decisioni che riguardano
la vita religiosa ed ecclesiastica vengano
prese da organi dove Telemcnto pastorale
e quello cosidetto « laico ». abbiano modo
di manifestare insieme le loro opinioni.
Solo cosi la Chiesa decide, poiché da noi
non c’è separazione di caste tra clero e lai
cato, nè v’è una chiesa docente die decide
ed una discente che esegue, ma v’è una
sola assemblea di credenti tutti eguali davanti al comune Signore, anche se ciascuno
è dotato di carismi diversi. E sarà sempre
co.si fin tanto almeno che i corpi pastorali
delle Va]li o delle pianure non si arroghino il potere di decidere da soli. Quod Deus
avertat. CioHcio Peyrot
La RIV
e il 17 Febbraio
Le maestranze e la Direzione della RIV
di Villar Porosa, in occasione de] 17 Febbraio, hanno versato ai diversi Istituti
Valdesi di assistenza una somma di Lire
357.800 cosi distribuite:
Asilo dei I occhi di S. Germano Citisone, L. 70.000 — Asilo dei Vecchi di San
Giovanni. L. 21.000 — Rifunio Carlo Alberto di S. Giovanni. L. 70.000 — Arlifiianelli y aldesi di Torino. 1,. +4.000 - - Orfanotrofio di Torre. Pellice, L. 80.000 — Orfanotrofio di Pomaretto. L. 51.000.
Le rimanenti L. 21.800 sono stale consegnate alla famiglia Tron di Rodoretio die
ultimamente ha avuto tutto distrutto da
un incendio.
Quest’opera di assistenza che la RI\
espleta da ben undici anni in occasione
del 17 Febbraio, unitamente a una giornata di ferie retribuita dimostra in modo
eloquente che l'operaio non considera tale
data la « festa del suo Patrono » come ha
scritto il Signor R. B. sul numero della
« Luce » del 6 febbraio. Iiensi la festa
della solidarietà fraterna.
Solidarietà e comunione che va dall’timile manovale all’operaio specializzato,
dall’addetto macchina all’impiegato, dai
Capi alla Direzione stessa, indipendentemente dalla fede religiosa di ogni singolo
individuo.
Nessun operaio della RIV. interrogato
in proposito, risponderebbe che il 17 Febbraio è la festa del suo Patrono, perchè
tutti .sanno benissimo cosa rappresenti
questa data, c lutti, cattolici e valdesi,
mac,stranze e Direzione, affratellati in un
unico sentimento di amore verso il jtroprio fratello, lo dimostrano versando il
loro obolo generoso a favore di chi si trova nel bisogno.
Cosi, e non altrimenti, l’operaio della
RIV considera e rievoca ogni anno il 17
Febbraio.
Un gru/tpo di Valdesi diperulenti RIV.
A proposito
di Gianavella
Dobbiamo essere riconoscenti, noi. Vaidesi, al maestro Paschetto che, sapendo
della possibilità di acquisto, ha detto il
suo tormento a tutte le persone che potessero aiutarlo. Sarebbe stato proprio
peccato che .si lasciasse sfuggire l’occasione. E' cosi che mentre il treno conduceva
il maestro Paschetto da Torre a San Secondo, dove lo attendeva una riunione giovanile, si son gettate le basi finanziarie
che han reso possibile l’acquisto. Non mi
pare inopportuno, attendendo con fiducia
la risposta dei Vahlesi all’appello della
Pro Valli, risposta in denaro e non in
parole, scrivere dei sogni che facevamo il
maestro Paschetto, il presidente della Pro
Valli, il signor Piccoli di Milano ed io
mentre il treno ci conduceva al piano. Avevamo gettato le basi .soltanto dell’acquisto
di un rudere .storico'/ Si, anche una vecchia casa che ci parla di storia, e si tratta
della storia di Gianavello, ha la sua funzione nella vita spirituale di un popolo.
Ma non basta. Parlandoci del passato essa
deve spingerci ad' agire. Gianavello è simbolo di amore per la terra che si difende
ad oltranza: allora- con le armi, oggi con
la solidarietà fraterna, ed il lavoro modernizzato ed intelligente. Far della Gianavella meta di visite turistiche e di pellegrinaggi? Anche quello, ma non basta.
Bisogna occuparla, renderla vivente. Si
tratta di una valletta pratica che scende
da roccie e da boschi, un po’ isolata. Non
potrebbe, ingrandita, diventare la sede
stabile della fattorìa sperimentale (preferisco questo nome a quello un po’ pomposo
di Scuola di agricoitura) ora in sede affittata? Questa fattoria sperimentale è stata un seinifallimento appunto perchè non
vi è stalo l'uomo che vi si è consacrato
come ad una missione. Bisogna perseverare e modificare se necessario. Aggiungere all’agricoltura lo studio di latticini e
formaggio. Per conservare alle Valli allevatori di bestiame e contadini in fattorie
migliorate e vitali. Gli alunni? Perchè non
trasportare alla Gianavella ed affezionare
alla terra preparandoli ad una carriera che
può anche essere redditizia di tecnici, i
nostri orfani che a Pomaretto hanno poco
spazio, e quello spazio sarebbe facilmente
utilizzato dalla scuola? Sogni, sì,' ma che
possono diventare realtà sia pure a succcs.sive scadenze, se i Valdesi sapranno
comprendere e dare. Guido Rivoir.
POSITIVO
NEGATIVO
L’annoso e sanguinoso problema di
Cipro pare risolto con il riconoscimento dell'indipendenza dcH’isola e
la partecipazione al governo, in misura proporzionale all’entità numerica, della maggioranza cipriota di lingua greca (ortodossa) e della minoranza turca (mussulmana). Si tratta
di un compromesso: resta da vedere
se i due gruppi etnici sapranno raggiungere una pacifica convivenza; ma
è comunque un evento néttamente
positivo.
Dopo Léopoldville, nel Congo Belga, è ora la volta della capitale del
Medio Congo francese, Brazzavilie, di
essere teatro di sanguinosi disordini,
che hanno causato un’ottantina di
lorti (individuati); questi disordini
sono stati presentati eome scontri
fra membri di tribù rivali, di tendenze politiche diverse. Come effettivamente stiano le cose è altrettanto diffìcile sapere quanto lo è stato per la
rivolta di Léopoldville, su eui è sceso
l’ordine (?) e comunque il silenzio.
stra modestissima sala non poteva
contenere più di trenta bambini per
turno.
Non avevamo banchi, nè suppellettile... solo la buona volontà dei nostri
due insegnanti.
Le difficoltà finanziarle per risolvere i problemi organizzativi furono superate mediante un simpatico gesto
di profetica ispirazióne: l’italo-ame
ricano, fratello in fede Muggeo Pa
squale interessato al nostro problema
dal Rev. Michele Frasca, nostro ca
rissimo collega e amico ci aveva fatto giungere la bella somma di cento
dollari.
Le altr) difficoltà (b-aiioai fra le
ruote che sorsero perchè avevamo
aperto senza preventive autorizzazioni scolastiche) furono con l’aiuto di
Dio brillantemente vinte!., ed eccoci
oggi al sesto anno di vita.
Con un bell’attivo di soddisfazioni
morali se si pensa ai 60 bambini di
tutte le 5 classi che non hanno dovuto ripetere l’anno e sono stati aiu
tati, alla riconoscenza dei loro geni
tori, a quella di alcuni Insegnanti
della Scuola dello Stato che ci affi
darono ragazzi tardivi, e all’assisten
za materiale che abbiamo potuto ol
irire : alla gioia che può provocare
una bella fetta di pane imburrato o
un paio di scarpte nuove.
Ma in questo nuovo anno scolastico ci siamo trovati ad una svolta
che ha messo in serio pericolo la continuazione del Doposcuola. Dopo aver
perduto la collaborazione del Maestro Pietro Abbattista, il quale, vinto un concorso nelle Scuole dello Sta
to, ha dovuto lasciarci, ci ha ora lasciati per la medesima ragione la
cara e apprezzata sorella Lisetta Tarricone, che tanto di sè stessa ha dato
alla felice iniziativa.
Ci siamo rivolti alla cara sorella in
fede Fvanpolina Scivales di Brindisi, la quale ha accettato con gioia
di assumersi il non facile compito e
si è messa all’opera, coadiuvata dalla sig.na Maria Tarricone.
Ma il mantenimento di una Insegnante fatta venire a stabilirsi in
Corato è per le nostre inesistenti risorse un vero atto di fede.
Noi lo compiamo; quando si arriva alla svolta non bisogna fermars’
o indietreggiare... l’aiuto del Signore
non ci verrà meno e non ci verrà me
no, ne siamo certi, l’aiuto dei vecchi
e nuovi amici che fin qui ci sono
stati vicini.
Cari Amici, di Italia e dell’Estero,
voi spesso sentite parlare di piaghe
aperte, a causa della miseria e dell’arretratezza, nel corpo di questa no
stra Italia Meridionale, e sappiamo
che non restate impassibili: sorgono
financo gruppi organizzati di Amici
che si propongono di aiutare quei
buoni samaritani che si sono piegati
a lenire quelle piaghe.
Ma non dimenticate che da anni
gli occhi del cuore di una piccola e
povera comunità, che la testimonian
za valdese ha suscitato su questa terra di Puglia, si sono aperti: si è rinunziato ad una Sala di Attività, che
era diventata un circolo chiuso per
fame una Scuola aperta ai minimi
di cui parla il Maestro.
Il Tempio, il più imponente che la
testimonianza valdese ha saputo eri
gere in questa nostra Puglia, ci sembra da allora più .bello, perchè più
aderente alla realtà tormentata di
questa nostra epoca ove accanto alla
ricchezza a volte più sfacciata, c’è
la miseria più abbietta.
Per tanto non ci abbandonate e siateci vicini, intercedete per noi affinchè la benedizione del Signore ci accompagni ogni giorno e accompagni
ciascuno di voi nella vostra fede operante. G. E. Castiglione
A PACHINO
Asilo Infantile
“Il Redentore,,
Fra le opere die la Chiesa Valdese
sostiene nel campo dell’Evangelizzazione v’è pure l’Asilo infantile di
Pachino, di cui il Pastore di quella
comunità, Samuele Giamharresi. ci
dà alcune notizie.
« Il nostro Asilo — egli scrive —
si trova al centro di Pachino, a due
passi dalla jiiazza del paese. Ma i
nostri bambini vengono in gran parte dalla periferia, in minima parte
sono figli di evangelici; gli altri sono figli di cattolici e di indiiTerenli.
Non sono pochi quelli che ]>er venire al nostro .Asilo devono passare
dinanzi alla porta di uno dei cinque
Asili cattolici di Pachino. Non ho
capito ancorti esattamenle |)erchc
preferiscono venire da noi. Durante
le vacanze di Natale due suore cattoliche hanno visitato (¡nasi tutti i
nostri hamhini non evangelici, ]>roinettendo di prenderli graluilainente
nei loro Asili; in ca.so contrario minacciando che non potranno essere
cresimati e <die domani non avranno
fortuna nella vita. La gran maggioranza ha resistito.
« Ieri, 17 febbraio, ho tenuto una
riunione per le madri dei bambini
del nostro Asilo: ne .son venute una
ventina. Ha illustrato per sommi capi la storia dei Valdesi: sembravano
interessate e. iersera ne ho riv iste alcune in chiesa per il culto di ringraziamento.
« F.’ un vero peccato che l’opera
dell’Asilo non si possa jiroseguire in
una Scuola o almeno in un Doposcuola valdese; speriamo di poterlo
istituire nei jtrossimi anni: i locali
c! sonoj manca una maestra valdese
dìspos(a a consacrarsi interamente
per un compito missionario così importante. Speriamo che il Signore
provveda ».
STUDIO TECNICO
Geom. Gardiol Renato
★ PROGETTI
★ DIVISIONI
Tir SUCCESSIONI
if PERIZIE
Corso Torino, 14 - Telef. 2177
PINEROLO
Redattore: Gino Conte
Coppieri - Torre Pellice
Tei. 94.76
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice - c.c.p. 2/17557
Tipografìa Subalpina - s. p. a
Torre Pellice (Tormo)
Prof» Dr. Franco Operti
Libero Docente
in Clinica Ortopedica
Specialista in Ortopedia w
Traumatologia e Chirurgia Plastica
Visite presso Ospedale Valdese di
Torino: Lunedì e Venerdì ore 16,30
Consulenze presso Ospedale Vald&se
di Torre Pellice : previo appuntamento
;f ■
Prof. Dr. A. Bonlscontro
Libero docente
in Clinica Odontoiatrica all'Università
MALATTIE
DELLA BOCCA E DEI PENTI
Pinerolo - Via Palestre)' 7 v Tel. 24-9.8
Tutta la settimana tranne domenica
e lunedì '?
3
L'ECO DELLE VAUI VALDESI
— 3
Celebrata alle Valli la Festa dell’Emancipazione
Valdesi di Francia
ospiN in Val d’Angrogna
celebrazioni del 17 febbraio hanno
avuto inizio per la nostra Comunità la domenica 15 febbraio con un culto nel corso
del quale abbiamo meditato insieme le
accorale parole con le quali il Signore interpella il suo popolo: « Quale iniquità
ballilo trovalo i vostri padri in me, die si
sono allontanati da me? » (Geremia 2: 5).
Numerosa la partecipazione alla Santa Cena. La nostra Corale ba eseguito lodevolmente due cori di circostanza.
La sera del 16 febbra'o numerosi « falòs » sono stali ainesi nel nostro vallone
in segno di gioia.
La mattina del 17 febbraio il corteo delle
scolarescbe della Chiesa del Capoluogo
muovevà incontro al corteo formatosi al
Serre, tra lo sventolio delle bandiere ed
alle grida di « W il 17 febbraio »! L’incontro avveniva presso il noto torrente Vengie,
donde i due cortei, fusi in uno solo e preceduti dal tamburino die faceva rullare con
potenza il suo tamburo giungevano sulla
[liazza e quindi accedevano al Tempio.
Il Pastore E. Aime rivolgeva agli adulti
c(l ai bambini il messaggio della Parola di
Dio spiegando che cosa l'Evaiigelo intende col termine di ii libertà ». In seguilo
veniva eseguilo dai bambini, jireparati dalle nostre Insegnanti, un nutrito programma
di |)oesie, dialoghi, canti, rondes, inni di
insieme. Erano presenti tra noi sin dalla
ilomenica 15 alcuni gradili ospiti. Valdesi
ili origine, i quali da Cannes avevano volu.
lo presenziare alle nostre celebrazioni del
17 febbraio alle quali per la prima volta
ii'.sistcvano; le lamiglie Codino (originaria
di Praroslinol e Bounous (originaria di
l'radeltorno). Mediante un magnetofono opliortunamente installalo, l'assemblea die
gicmiva il Tempio poteva cosi udire con
vivo interesse il fraterno messaggio die il
-ig. Monod, Pastore a Cannes rivolgeva ai
\aldesi delle Valli a nome della Chiesa
Kil'ormala di Francia, ed al quale il Pallore locale rispondeva con un messaggio
a nome dei Valdesi di Angrogha. Quasi
limo il programma svolto nel Tempio veniva registrato dai nostri ospiti. La Corale
e-ieguiva due cori di circostanza e la festa
Irnninava con la distribuzione del tradizionale dono ai bambini delle due comunilà. dopo il canto, da parte delPAssemblea,
del Giuro di Sibaoud.
Vile 12.30 una ottantina circa di commen-iili si riuniva nella nostra sala unionista
-i! Capoluogo per consumarvi il pranzo org.inizzato e servito anche quest’anno a cura
della nostra Corale. Ottimi il pranzo, il
M-rvizio, lo spirilo di fraternità regnante
liM i partecipanti. AI Jevar delle mense
prendevano la parola il nostro Sindaco sig.
Sicfano Coisson il quale dava il benvenuti. ai nostri ospiti a nome della Ammini'1 razione Comunale e, ricordando il tempo
ormai lontano in cui egli stesso era emigralo con la sua compagna a Cannes per
ragioni di lavoro, li incaricava di portare
I suoi saluti affeltiios’ ai Vajdesi e Protesianli di Cannes; in seguilo i due Pastori
di Aiigrogna insistevano ancora nell’esortarc i Valdesi a vivere uniti, nella libertà
I !ie l'Evangelo crea in noi e nella nostra
'ila. Timidanicnle, una delle nostre ospiti
l'-iuimeva la sua gioia e la gioia de' suoi
iiim|.agni nel trovarsi in mezzo a noi.
Il nostro vivo grazie a tulli coloro (he
lianno collaboralo per la così buona riu-I ila del noslro pranzo, a coloro ( he hanno lavoralo per attrezzare la sala, alla noslra valida cuoca, alle giovani che hanno
assicuralo un inappuntabile servizio, a coloro ancora i he si sono adoperali onde la
sala stessa fosse pronta per la serata.
La sera del 17 nella nostra sala gremita.
l’U.G.V. del Martel ci ha dato una buona
recita : « La notte del vagabondo »» di Perico. La Corale ha nuovamente partecipato
con l’esecuzione dì tre cori. Per l’indisposizione di alcuni attori ed attrici, la serata
non ha potuto concludersi con la tradizionale farsa. Il pubblico ha incoraggiato con
vivi applausi la fatica della U.G.V. del
Martel che ancora qui ringraziamo.
L’indomani mattina i nostri ospiti riprendevano la via del ritorno verso Cannes e,
sperando che in questi giorni densi di attività essi abbiano potuto ricevere del bene
in mezzo a noi, rivolgiamo loro ancora
una volta il nostro ringraziamento ed il
nostro saluto affettuoso.
11 Signore benedica il messaggio della sua
Parola che ancora in occasione di questo
17 febbraio è stato rivolto alla nostra Chiesa e faccia di tutti noi, per la potenza del
suo Spirito Santo, i suoi servitori fedeli e
zelanti nella testimonianza resa a Gesù
Cristo il Signore al quale solo dobbiamo
la vera libertà. e. a.
11 Corteo dei bimbi giunge davanti al Tempio, a Torre Pellice. (Foto À. Pellegrin)
La giornata valdese
a Luserna San Giovanni
favorita da giornale quasi primaverili
la celebrazione del XVII Febbraio si è
svolta, anche nella nostra cittadina con la
gioiosa unanime partecipazione della Comunità Valde.se e dei suoi amici, malgrado la giornata lavorativa negli opifici locali.
La no-iira Settimana Valdese ha avuto
inizio la Domenica 15 febbraio, con un
culto di Santa Cena, durante il quale è
stata ammessa nella Comunità una nuova
sorella Ada Nizzardo in Besson. La sera
del 16, una bella corona di monumentali
« falò », accesi sulle ancor nevose alture
circostanti e un breve messaggio diffuso
dall'altoparlante della « Banchina », annunziavano il significato dell’annua celebrazione.
La mattina del XVII la festa si svolge
nell’ordine consueto. Alle 9,30, festante
corteo delle .scolaresche cui la superiore
Autorità Scola.stica ha concesso la vacanza
e celebrazione a loro dedicata, nel tempio
gremito di uditori attenti che hanno visibilmente apprezzato le recite scelte e preparate con particolare cura dalle nostre Insegnanti e i canti d’insieme diretti con
competenza dal Maestro Edgardo Paschetto.
Alle 11, il culto di circostanza è presieduto dal Pastore Cipriano Tourn con l’efficace concorso della Corale diretta da Gustavo Albarin. Alle 12,30 l’ampia « Sala
Albarin » si gremisce inverosimilmente di
tempisti e... tardivi iscritti all’agape tradizionale che, in assenza del nostro abituale
« chef » Carlo Albarin, su altre sponde irrimediabilmente trattenuto, è stato preparato quest’anno dal nostro amico Giovanni
Bonnet (dei Joiivesi il quale, insieme alla
vivace corona di valdesine in servizio vo
li simpatico gruppo di valdesine che per la prima volta a
San Secondo, il 17 febbraio,
ha sfilalo in costume per le
vie del paese.
Celebrafa con entusiasmo
Î festa a Bobbio Pellice
PIIVERni.0
Il m<> anniversario della nostra Emancipazione è stalo festeggiato con entusiasmo
da tutta la popolazione valdese. La sera del
16 ij noslro vallone era illuminalo dai vividi bagliori di numerosi falò che, una
volta ancora, ci ricordavano la storia di un
popolo di eroi della fede. Possano quei
fuochi di gioia infiaramare le nostre amale
Valli di nuovo zelo e di rinnovata fede.
La mattina del 17 un lungo rorlro, preceduto dalla banda musicale, .si snodava
per le vie del paese fino al ponte Subiasco, dove sostava alcuni minuti, per poi
recarsi al tempio per la solenne celebrazione. Dopo il culto, al quale ba partecipato la Corale con il canto di alcuni inni
di circostanza, si svolgeva il ricco ed interessante programma di recito e canti dei
bambini. L'agape Iraterna, preparata dai
coniugi Maghii con la collaborazione di
alcuni giovani, (': stata servila nella sala
unionista.
Al levar delle mense avevamo il piacere
(li udire, oltre a quello del pastore, i messaggi del brigadiere forestale Sig. Malacarne, del sig. Paolo Eavoul e dell’assessore
Giovanni Charbonnier in rappresentanza
del Sindaco.
Un memore pensiero veniva rivolto al
rimpianto ed indimenticabile Abele Geymonat e, per esaudire un suo desiderio si
decideva, in linea di massima, di erigere
un cippo a Perlà, in ricordo degli In'vincibili.
Nel tardo pomeriggio avevamo la gradila visita di un gruppo di amici di Luserna
S. Giovanni.
I,a serata ricreativa, organizzala dallUnione dèi Centro, chiudeva questa bella
giornata.
l isite. - Il pastore Emilio Ganz dell’Uruguay ba passato con noi tutta la giornata
della domenica l.o febbraio, rivolgendo un
messaggio alla Scuola Domenicale, al cullo, alle Madri ed in una unione serale. Lo
ringraziamo per la sua graditissima visita.
La nostra riconoscenza è pure rivolta al
pastore emerito Giovanni Beriinatti ed
agli sliulcnti della Società Missionaria vPra
del Torno», che ultimamente hanno presieduto dei culli.
Funerali. - Nel mese di gennaio abbiamo accompagnalo aU’ullima dimora terrena le spoglie mortali di Crof Giovanni degli Eyssard, deceduto improvvisamente all’età di anni 68 e di Negrin Stefano, del
Podio, di anni 95. Questo noslro fratello,
decano della nostra parrocchia, era un vegliardo molto simpatico ed un vero credente. Finché le forze fisiche glielo hanno
Iicrmcsso, è .sempre stalo un membro attivo della sua chiesa. Lascia di sè un benedetto ricordo.
Al Rifugio Carlo Alberto è pure deceduto Miclielin Giov. Pietro, della Sarsenà,
di anni 68. Ai funerali hanno partecipalo
diversi Imbbiesi.
Alle famiglie visitate dal lutto, la chiesa esprime ancora la sua fraterna simpatia
(Tisliana.
Recentemente a Barcellona sono
state chiuse dalla polizia tre chiese
battiste (pretesto... legale: mancanza
di autorizzazione) e il pastore della
chiesa battista di Madrid sarà rinviato in giudizio per non aver ottemperato a un ordine della polizia che prescriveva la chiusura della sua chiesa.
Precedute da una interessante conferenza del Prof. Augusto .Armand Hugon su
( Le Origini della Comunità Valdese di
Pinerolo », le manifestazioni del XVII
Febbraio si sono svolle con grande partecipazione di fedeli. Molto ben frequentati
i rulli del 15 febbraio, con celebrazione
della S. Cena e del 17 febbraio, nonostante molti fossero impegnati nel lavoro. Simpatica la riunione dell’Abbadia per il falò
attorno al quale si raccolse in canti la nostra gioventù.
L’agape fraterna riuni oltre cinquanta
commensali in una simpatica atmosfera
fraterna e furono uditi diversi messaggi
intonati alla circostanza.
Per iniziativa dell’Unione femminile,
una riunione missioiuiria ebbe luogo, giovedì 19 febbraio. La missionaria Anita Gay
diede in visione alcuni filma illustranti
l’opera del Signore nel campo di lavoro
nel quale è impegnala, .suscitando vivo
interesse.
Domenica 22 febbraio, al culto del mattino e poi in una simpatica riunione nel
pomeriggio, sono state celebrate, le nozze
d'oro elei pastore emerito Luigi Marauda
e della Sua Signora, Il cullo al mattino fu
presieduto dal Pastore Paolo Marauda e
nella riunione pomeridiana i Concistori
(li Pinerolo e di S. Secondo e le Unioni
femminili delle due Parrocchie, nonché
alcuni Pastori delle Valli, dissero, mediante messaggi e doni ai Coniugi Marauda
l’affetto c la stima di cui sono circondati
in queste Valli ove essi hanno svolto per
lunghi anni un apprezzalo ministero. Ai
Coniugi Marauda rinnoviamo ancora la
espres.sione augurale di ricche benedizioni
del Signore.
lontario e ad alcuni preziosi aiuti di cucina,' ha raccolto il grato applauso della
assemblea.
Ospiti gradili all’agape commemorativa,
il Sindaco Avv. G. Creste, accompagnalo
dall’Assessore Sig. Alcide Garnero e dal
Segretario Comunale Doti. Doglio e il Brigadiere Comandante la Stazione dei Carabinieri.
Al levar delle mense il pastore rivolto
un corríale benvenuto alle Autorità e a tutti gli oltre 140 presenti e, data lettura di
applauditi messaggi da oltre Manicai Alberto Malan e Luigi Caffarel) e da Genova
(.Sig.a Mina Gayj da la parola al Capo del
Comune, esprimendogli la gratitudine della popolazione valdese per il modo distinto ed equanime con il quale egli presiede
all’Amministrazione del Comune nel quale
convivono in pacifica e cordiale intesa cittadini di opinioni e di confessioni diverse.
Il Sindaco Avv. G. Cresto esprime in sobrie e vibranti parole la cordiale partecipazione del Consiglio Comunale alla celeDrazione dell’Editto Albertino che ba riconosciuto ai Valdesi il più sacro e inalienabile dei diritti. Egli comunica pure
la cordiale adesione del Vice Sindaco Sig.
Franchino, trattenuto a casa per malattia.
La parola é quindi al noslro caro ed apprezzato collega il pastore Cipriano Tourn
il quale in un chiaro ed efficace messaggio
sottolinea il significalo spirituale ed impegnativo della celebrazione del XVll feburaio.
Segue la sempre attesa, competente ed
arguta rievocazione storica fatta dal prof.
Gino Costabel che ci parla, applauditissimo, delle tappe secolari della Storia di San
Giovanni,
La serie dei discorsi, lutti brevi ed apprezzatissimi si conclude con un ottimo
messaggio fraterno del prof. Mario Pisanicllo venuto a partecipare alla nostra men•sa insieme alla famiglia; egli ci richiama
con alate parole alla vocazione universalista del Valdismo.
E infine bella e intonata conclusione del
nostro XVII Febbraio: la presentazione falla dai nostri bravissimi filodrammatici
unionisti delFimpressivo dramma di Enrico Ibsen « Gli spettri ». I morti che ritornano, che rivivono nei figliuoli: quale
più opportuno monito, per noi, a vigilare
su noi stessi onde preparare e forgiare con
la vita e con l’esempio un popolo valdese
degno della sua origine, delia sua storia e
della sua vocazione. Alla recita, ripetuta
con gran successo la domenica seguente,
ha dato il suo apprezzato concorso la Corale che ha eseguito, con bella fusione di
voci, canti valdesi e patriottici.
Dipartenze. - Due dolorose inattese dipartenze hanno ancora visitato la nostra
comunità. Il 18 febbraio il Signore ha richiamato a sé la nostra sorella Caterina Costantia ved. Boer della Lioùna, in età di
79 anni e il 20 febbraio rispondeva serenamente alla suprema chiamata il nostro
fratello Francesco Enrico Bounous, maresciallo dei Carabinieri in congedo, in età
di 75 anni. Nel grato ricordo di questi fedeli membri della Chiesa, rinnoviamo alle
lamiglie nel duolo la nostra più viva solidarietà nella prova e nella radiosa certezza
cristiana.
Visita gradita. ■ Domenica 22 febbraio,
in fraterno scambio di pulpito con la vicina comunità, il nostro culto é stato presieduto dal pastore F. Sommani che ringraziamo vivamente.
}■
BORA'
Domenica 22 febbraio V Assemblea di
Chiesa, riunita numerosa in merito alla vacanza della cbie.sa, ba deciso di rimettersi
alla Tavola e ba nominato una commissione che le riferisse questa decisione.
Marledi 24 un gruppetto di giovani rorenglii, invitati al Villar, ha partecipato
alla riunione e alla seduta dell’Unione all’Inverso del V'illar: é stata una bella serata, e mentre attendiamo che i Villarcsi
ci ricambino la visita, li ringraziamo di
cuore per la loro fraterna accoglienza, e
in particolare il Fasi. Geymet.
Inviamo i nostri auguri a Rosella Durand, sperando di rivederla presto quassù.
NoHzie varie
da Torre Pellice
Questa cronaca é l’esempio tipico di come la cronaca... non va fatta! Ci scusiamo
coi lettori per il ritardo con cui diamo le
notizie.
Nelle ultime settimane abbiamo avuto
alcune visite gradile. In occasione della
domenica delle Missioni, la missionaria A.
Gay ha rivolto un messaggio, presentando
degli ottimi documentari, sia ai bambini
delle Scuole domenicali, sia ad una numerosa assemblea. All’inizio di febbraio la
Sig.a Lillina Deodato ha parlato all’lJnione delle madri, presentando le sue impressioni del viaggio negli Stali Uniti.
Il Fast. E. Ganz ba dato, ai soci della (( Enrico Arnaud » un quadro vivace c molto
interessante della storia uruguayaiia e delle
condizioni di vita dei coloni valdesi del
Rio de la Fiata, nonché della loro vita religiosa e dei loro sforzi sociali. Ringraziamo vivamente lutti questi amici che ci
hanno dato il loro valido contributo.
La nostra riconoscenza va pure ai Fast.
L, Marauda e R. Jahier, ( he hanno presieduto i culli in francese nel tempio del
centro, rispellivameiile in gennaio e in
febbraio.
L'Unione giovanile dei Coppieri é stata
fraternamente accolla da quella di S. Giovanni, il 31 gennaio, e pure in ritardo vogliamo ringraziare gli ospiti, ed il Fast.
Jahier per le sempre .stupende diapositive
con cui ha rallegralo la serata. Sempre ai
Coppieri, la filodrammatica, sotto la valida
guida del Sig. A. Pasquet, ha vivacemente
presentalo una commedia e la farsa di rito,
in due rappresentazioni. Le serale, arricchite dal canto di alcuni bei cori preparati
sotto la direzione della Sig.a Lina Varese,
hanno avuto un’ottima partecipazione di
pubblico ed é questo certo il migliore apprezzamento per attori e cantori.
Le celebrazioni del XVII febbraio si sono svolte anche quest’anno secondo lo schema consueto; molti sono stati i falò, malgrado la neve recente: siamo stati lieti di
ricevere una comitiva di fratelli della comunità di Torino, venuti per partecipare
alla serata dei fuochi. Preparati con cura
dalle loro Insegnanti, che ringraziamo per
la loro opera, i bambini delle Scuole hanno avuto ( e dato), la loro festa riuscita.
Era presente pure il Sovrintendente, Fast
A. Ribet, che dopo aver rivolto un breve
messaggio ai bambini, ha presieduto il culto, richiamandoci alla dignità e alla responsabilità di esser portatori della luce
che ci é stata data in Cristo. Siamo grati
al Fast. Ribel di avere accettato di essere
con noi in questo giorno di festa, e per i
messaggi che ci ba rivolto.
La Corale ba egregiamente contribuito
al cullo, e poi al <( dopopranzo », inframezzando con i suoi liei cori i vari messaggi che hanno seguilo il pranzo in comune, preparalo nel refettorio del Convitto,
in perfetto ordine. Dopo, la Corale ha ancora cantato per gli ospiti della Casa delle
Diaconesse.
La sera del XVII é stalo rappresentato
lodevolmente il dramma di E. Ribet Rostaìn: « Il sapore del sale », vivamente apprezzalo, anche se qualcuno ha voluto fare
qualche riserva sull’iniposlazione del lavoro. La recita é stala data in tre rappre.senlazioni, le due prime con la collaborazione della Corale e l’ultima con quella
del coro delle ospiti dcU’OrlanoIrofio: collaborazione l’ima e l’altra apprezzata.
Ora il periodo delle celebrazioni é dietro di noi. Vogliami) esprimere viva riconoscenza a lutti coloro che in molli modi
si sono adoprati alla preparazione e allo
svolgimento del quadro della festa, delle
sue manifestazioni. Rimanga ora nei nostri cuori la riconoscenza e l’impegno per
il Signore che ci ha chiamati a libertà.
Atti liturgici. - Sono stati battezzati:
Sergio AgTi di .Alfredo e di Eynard Germana; Renzo Bleynat di Aldo e di Cbiavia
Emma; Claudio Roslan di Dante c di Berne Elena; sono stali celebrali i matrimoni
di Rivoira Bruno c di Coligli Ida Giovanna; di Jourdan Renalo e di Catalin Anmi;
e si sono svolli i funerali di Giuseppe
Blanchel. Susanna Bounous. Caterina Roslan V. Beux, Caterina Marchino v. Cliarbonnier. Amalo .ilbarin, Alberto Fornasero, Luisa Jalla v. Charbonnier, Giulia
Morel Pellegrin. Caterina Oditi v. Gamba,
Livia Lucia I iiglio de Carolis.
L’Iddio della speranza santifichi le gioie
e i dolori, nel nome del Signor Gesù Cristo,
nostra vita, s|)eranza della gloria.
i LIVRE POUR VOÜS
Alan Burgess - L'Auberge du sixième
bonheur - Eiditions Albin Michel,
en vente à la Libreria Claudiana
L. 1.200 - c.c.p. 2/17557.
C'est le récit de l'extraordinaire
apostolat, héroïque et aventureux,
d'une jeune missionnaire anglaise,
protestante, en Chine. Nul, croyonsnous, ne peut rester insensible à la
profonde humanité de ce livre qui
devrait connaître dans les milieux protestants, et dans tous les milieux d'ailleurs, le succès qui accueillit naguère
l'admirable Pleure ô pays bien aimé.
Nous souhaitons que vous lisiez ce
livre, que vous l'aimiez, et que vous
puissiez faire pour lui, auprès de
tous vos amis, l'active propagande
qu'il nous paraît mériter.
4
Fratelli, voi siete stati chiamati a iiberti.
(Gal. 5: 13).
L'Eco delle Valli Valdesi
Le Valli
illuminate
Chisone e Germanasca
dai tradizionali « falò »
Non fate della libertà un'occasione alia carne, ma per mezito dell'amore servite gli uni
‘ agli altri. (Gal. 5; 13)
PERRERO - MamiGLia
Il 17 febbraio è stato celebrato, quest^an*
no a Ferrerò, con intensa partecipazione,
tanto che parecchie persone hanno assistito in piedi al cullo di ringraziamento,
seguito dai canti e dalle recitazioni presentate dai bambini della Scuola Domenicale. La nostra corale sta facendo progressi ed è passata con successo da Ire a
quattro voci. La buona riuscita deU’inno
presentato durante il culto è la testimonianza deirimpegno dei membri della corale. Speriamo in avvenire di fare continui
progressi, aumentando se possibile il numero dei cantori (abbiamo bisogno di bassi!). All’agape fraterna hanno partecipato
più di 60 persone che hanno passato insieme alcune ore liete, mentre una vera
folla è intervenuta la sera alla recita presentata dai giovani delFUnione, dimostrando la necessità di ampliare la sala
delle attività. Gli attori hanno recitato con
calore e in modo convincente anche là dove il dramma (un po’ retorico) lo rendeva
difficile. Malgrado una farsa non molto
brillante, la serata ha avuto successo, replicata poi nel pomeriggio di domenica
22 febbraio. Ringraziamo tutti coloro che
si sono adoperati per la buona riuscita di
questa festa e ricordiamo il tono su cui
essa è stata impostata: la nostra riconoscenza a Dio che deve manifestarsi concretamente nella nostra vita.
II 18 gennaio l’unione dei giovani si è
incontrata a Ferrerò con l’unione di Rodoretto - Fontane. La visita, che è risultata molto simpatica, verrà, speriamo, resa
quanto prima.
Il 26 gennaio è stalo celebrato il funerale di Bounous Giuseppina (Crosetto) di
anni 82. Ai familiari e a quanti le sono
stati vicini negli ultimi tempi la comunità
esprime la sua solidale simpatia.
POMARETTO
Recentemenle è stato celebrato il servizio funebre <li Léonard Leontina ved. Viotti, di anni 70, deceduta alle Grange: un
folto nucleo di parenti ed amici ba preso
parte al culto di circostanza. Che Iddio
conforti la famiglia in lutto.
La domenica 15 Febbraio sono state celebrate le nozze di diamante dei coniugi
Pasire Pietro Augusto e Tron Maria Giuseppina :n una semplice ma commovente
cerimonia tenutasi in casa degli sposi alla
iwesenza di parenti ed amici ed in occasione d’un’agape fraterna. Nel contempo
il figlio Pastre Augusto, anziano della nostra chiesa celebrava nella stessa data le
nozze d'argento assieme alla sua gentile
consorte; siamo lieti di aver trascorso qualche momento di comunione fraterna con
le due coppie di sposi che rispettivamente
per 60 e 25 anni hanno vissuto la loro
vita coniugale. Alle due coppie il nostro
augurio e l'invocazione d’ogni celeste benedizione!
La giornata del XVII Febbraio, preceduta dai falò tradizionali nonché da un falò
simbolico per una ripresa cinematografica,
effettuata poco dopo il tramonto, è stata
caratterizzata dal corteo, ricco di cuffie e
di partecipanti nonché preceduto e seguito
da due bande musicali deU’Inverso e del
Centro, poi dal culto con cori e qualche
poesia appropriata; dall’agape e dalla serata. La parte organizzativa è stata condotta felicemente dal vicepresidente Valdo
Giaiero, assecondato da collaboratori del
Concistoro, da giovani e giovanotte: il
canto corale diretto dalla Signorina Speranza Grill, l’agape fraterna preparata dai
Signori Lageard con uno stato maggioi'e, le
musiche guidate dai Signori Bernard e
Coucourde, la serata diretta da Otello
Mainerò; tutto il programma è stato apprezzato dalla massa dei fedeli per la cura
con cui ogni cosa è stata condotta a termine. Tra gli invitati segnaliamo i rappresentanti della chiesa madrina guidati dal
Pastore André, il cineasta Oeschiman che
ba iniziato il suo film sulle valli e l’evangelizzazione a Pomaretto e nell’interesse
esclusivo della nostra chiesa, accompagnato da un altro amico della Chiesa nostra,
il Signor Junker, il sindaco di Pomaretto
signor Rostagno, il segretario comunale di
Pomaretto, il sindaco di Inverso Pinasca,
il Maresciallo di Perosa signor Argenta,
il consigliere provinciale signor Allasia, il
direttore del cotonificio Valle di Susa signor Bocca, il Pretore dr. Orusa, la signorina Yvette Costabel originaria delle
Valli, la missionaria Anita Gay ed altri
amici. Hanno inviato la loro adesione il
dr. Willy Giìtermann e il sindaco di Porosa.
Mentre ringraziamo lutti per la loro
collaborazione formuliamo l'augurio di rivedere ogni domenica la massa dei fedeli
assiepata nel tempio nello storico giorno.
in modo da credere che il XVII febbraio
è qualcosa di più d'una parata, d’una festa, d’una messinscena, d'una recita riuscita bene dal principio alla fine, d'una
maschera che ha durato un giorno.
Nutriamo fiducia e domandiamo a Dio
di esaudire la preghiera nostra, che i parrocchiani rientrando a domicilio non si
guarderanno più con invidia, non aspetteranno più un altro XVII per incontrarsi nel tempio o alla scuola quartierale ma
si conformeranno allo spirito e alla lettera del messaggio mattutino basato sul
testo: voi siete il sale della terra.
Ringraziamo il pastore Enrico Geymet
per la sua simpatica visita effettuata domenica 15 pomeriggio assieme al suo gruppo bandistico. Siamo lieti di aver passato
un simpatico pomeriggio nel tempio e all’ospedale con canti e musiche che hanno
rallegrato la nostra comunità.
Ricordiamo che il 1» marzo avremo una
« domenica missionaria »: la Sig.na .Anita
Gay presiederà il culto de] mattino, nel
Tempio; e alle ore 11, nella sala del Convitto, porgerà un messaggio a tutte le madri, presentando dei documentari.
Direttore : Prof. Gino Costabel
Pubblicaz. autorizzata dal Tribunale
di Pinerolo con decreto del 1-1-195-5
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Dopo il metro e mezzo di neve, circa,
regalatoci a principio mese,, febbraio ci sta
portando dèlie giornate una più bella del_l’altra: un sole splendente e caldo, che fa
diminuire a vista d’occhio il bianco strato, e durante il giorno’una temperatura
mite, quà'si primaverile. E’ vero che i
luoghi poco soleggiati e * gli « envèrs » rimangono ancora molto nevosi, riia le prinw primule apparse nei quartieri bassi,
già quasi completamente al « terfe », ci
avvertono che l’inverno volge oramai al
suo termine, e ciò ci fa essere pazienti in
attesa della buona stagione che .toma.
I^ festa del 17 febbraio si è" svolta nel
solito clima di entusiasmo e di gioia. 11
tempo particolarmente bello quel giorno,
ha favorito lo^ svolgimento'delle varie manifestazioni. Sono stali accesi la vigilia i
« falò», numerósi 'e- belli anche que^’anno, anclie se'l’abbondante nevicata aveva
impedito la rai’co'iLi dei ginepri. Il giorno
17 un lungo coilcu, mossosi dalla sala
della gioventù, s’è recato a Ciatèl, dove è
stato <’antato il « Giuro »; poi ha avuto
luogo il culto di ringraziamento nel tempio con pubblico d'eccezione. Vi hanno
partecipato aiudie i bimbi della Scuola Domenicale e la Corale ha eseguito un coro
di circostanza. A mezzogiorno più di cinquanta conimc't ;ali si sono ritrovati per il
tradizionale ,,ranzo in comune, ottimamente preparato dai Signori Elvira e Attilio
Jahier, in collahoraz one col bravo cuoco
Eli Beux, e gentilmente servito da un
gruppo di -Signore e Signorine. Il Sindaco
Cav. Isidoro Rosia, impossibilitato ad intervenire, ha inviato un telegramma di adesione. Il suo messaggio, letto al termine
del pranzo, è stalo molto apprezzato da
lutti.
La giornata s’è conclusa con la serata
ricreativa offerta dalla gioventù. Gli artisti
che nella preparazione di questa serata
lianno dovuto sormontare non poche difficoltà e .sacrificare non poche ore del loro
riposo, sono stali ricompensati delle loro
faticlie ricevendo numerosi e nutriti applausi da parte del numeroso pubblico intervenuto.
Lna bella giornata, che ha lasciato nel
cuore di tutti un buon ricordo. Grazie a
tutti coloro che lianno dato il loro valido
aiuto alla riuscita della festa.
Dopo lunga raalailia ha terminato la
sua corsa terrena, presso l’0.speilale Civile
(li Pinerolo. Long Margherita nata Balmas,
di Pomeano. Essa non aveva che 11 anno
e la notizia della su^ scomparsa ha rattristalo tutti. Ai SUOI funerali, svokisi a
S. Germano, è inlefi'enulo uii numeroso
pubblico (li parenti, di amici e di conoscenti. Essa infatti era molto conosciuta,
avendo durante molti anni prestato la. sUa
opera presso il Cotonificio Widemann, in
i|iialilà di maestra.
Al maritò, rimasto tutto solo nella sua
casa, ed ai parenti tulli, rinnoviamo la
espressione della nostra simpatia e della
nostra solidarietà cristiana.
E stato battezzato Rino Sapi>è, di Renalo e Iolanda, dei Boccliiardoni, residenti
in Svizzera.
Il Signore benedica (|iicsto agnello del
suo gregge, itisieine ai suoi genitori, e lo
i repari ad essere un -no fedele servitore.
PhaROSTiivu
La Cliiesa di Prarosiino ha celebrato la
data del XV'II febbraio in uno spirito di
gioia e nel tempo stesso di raccoglimento.
La sera della vigilia, numerosi falò hanno illuminalo fino a tardi la nostra ampia
collina. Il mattino del 17, un Jungo corteo di piccoli e di grandi si i; snodalo dalla scuola al tempio. Questo è stato presso
che riempito. II cullo, nella sobrietà della
liturgia evangelica riformala, è stato solenne e raccolto; nella predicazione, siamo stati portati a meditare il testo: «Non
temete coloro che uccidono il corpo... Temete Iddio» (Le. 12: 1-5). Nessuna contraddizione tra queste parole di Gesù, rivolle ai suoi amici, c la calda, intima
gioia che, in un giorno come quello odierno, pervade i nostri cuori. Oggi, come
oggi, siamo liberi come gli altri nostri
concittadini; il tempo della persecuzione
cruenta è lontano... Nessuna ragione quindi percliè dobbiamo temere... Ma la ragione sulla quale Gesù fonda la sua esortazione, per noi, è un’altra: Egli è colui
che ha vinto il mondo, anche per noi!
Piuttosto; la nostra condizione di libertà
sul piano umano, civile, potrebbe indurci
a dimenticare la libertà cristiana... potrebbe diventare per noi « una occasione
alla carne »; da qui la seconda parte della
esortazione di Gesù: temete Iddio. Temere
Iddio; vuol dire per noi valdesi, oggi, non
solo non dimenticare l'eredità dei padri,
ma ricordarci del nostro « primiero amore » nel servizio e nella testimonianza della nostra fede.
Il tradizionale pranzo fraterno non ha
potuto avere luogo, per il lutto in cui è
venuta a trovarsi la famiglia Forneron,
incaricala allo scopo. E neppure la recita
è stata fatta, causa la malattia abbastanza
scria di uno dei nostri giovani attori. (La
recita avrà luogo domenica 1" marzo alle
ore 20,30).
Apparentemente il nostro XVII febbraio
quest’ann() è stato un po’ in tono minore:
ma solo apparentemente, perchè esso è
pure stato un segno della benedizione di
Dio e ci ba rieordalo tante cose da parte
del Signore nostro e .Signore della Chiesa: in fondo non è nè il pranzo nè la recita che costituiscono il centro, nè tanto
meno il motivo, della celebrazione del
XVII febbraio (queste cose sono piuttosto
soltanto il contorno...), ma è lo spirito
che ci anima, ed un buon culto serio e
pensoso è assai più di tutto il resto.
Questo periodo è anche stato per divèrse famiglie, e quindi anche per la nostra
Comunità, un periodo di lutti e di amare
separazioni.
Abbiamo già ricordato, in altro numero
deH’Eco, la morte del nostro fratello Carlo Goditi, di Rralarossa, deceduto tragicamente il 29 gennaio all’età di 69 anni;
poi abbiamo accompagnato alla sua ultima dimora terrena Alberto Paschetto, della Baissa, deceduto il 9 febbraio alla età
di 26 anni, dopo lunghi anni di sofferenze
e di infermità mentale; poi ancora Paolo
Ribet. della Bara vaierà (ma originario di
Pomaretto), deceduto il 14 febbraio, dopo
quasi un anno di malattia, all’età di 86
anni; infine Susanna Forneron n. Paschetto. di S. Bartolomeo (mamma della famiglia Forneron, dell’albergo « Tarin »), deceduta alla vigilia del 17, dopo lunghe sollerenziì, alla età dì 67 anni.
n dolore di queste famiglie è stato largamente sentilo da tutta la Comunità.
Kinnoviaino loro la no.slra viva simpatia
cristiana.
SAIV GERMAmn
Le celebrazioni del XVII Febbraio, favorite dal Lei tempo, si sono svolle con
entusiasmo secondo le nostre tradizioni
I articolarmente numeroso il corteo con
1 bimbi delle scuole elementari guidati
dalle loro insegnanti. Erano presenti anche le Linoni, la Corale, le signore in
costume valdese e una forte rappresenlanza della popolazione.
Al culto commemorativo, al quale hanno partecipalo attivamente i bimbi e la
(orale, il pastore ha fatto rivivere una
pagina dell’A. Testamento mettendola a
raffronto con un’altra, tratta dalla storia
valdese non meno .significativa e ricca di
ammaestramenti sul piano della fede.
n pranzo in comune ba raggruppalo
quasi un centinaio di partecipanti. Al levar delle mense, alcuni discorsi (Sig. BouQiard, sindaco di S. Germano, Sig. A.
Bleynat, past. Beri) hanno cercato di fare
il punto della nostra situazione per quel
che riguarda la convivenza sociale, civile
e rei giosa della nostra popolazione.
La giornata si è chiusa con una serata
organizzata dalla nostra filodrammatica
Ringraziamo tutte le persone che, con
spirilo di dedizione e di sacrificio, si sono
adoperale perchè quella festa rimanga un
ricordo vivo ed edificante per tutti.
Il pomeriggio del 1« Febbraio, malgrado un’abbondanlc nevicala in corso,
una sessantina di sorelle si riunivano per
ascoltare Ì1 messaggio della signora A. Eynard e del past. B. Corsani venuti appositamente da Torino. L’incontro è stato
proficuo ed ha permesso ad un buon gruppo di persone di prendere contatto con la
nostra Unione Femminile.
Battesimo. Gay Silvano di Felice e di
Genre Giuditta (Chenevières).
Funerali. Bonnet Giovanna ved. Morel,
di anni 81 (Asilo). Long Margherita n.
Balmas, di anni 41 (Ciabolà). Bertalot Eugenia ved. Giordano, di anni 69 (Gorge).
Alle famiglie afflitte, presentiamo la
espressione della nostra simpatia cristiana.
VISITA DI CHIESA. Segnaliamo fin da
ora che sabato 7 e domenica 8 Marzo verrà effettuata, dalla Commissione Distretimde, la visita di chiesa. Il programma
dettagliato di quella visita verrà recapitalo ad ogni .singola famiglia.
Ci auguriamo che quelle giornate possano essere un’opportunità per rafforzare
la nostra fede ed il nostro impegno nel
servizio cristiano.
MASSEl
Les célébrations du XVII n’ont pas eu
celte année le couronnement habituel de
la soirée, ce qui n’a pas empêché pour
autant les autres manifeslalions de se dérouler dans 2 atmosphère très fraternelle
que nous eoniia'ssons. Les falò; l’agape à
la (I pensione Stella Alpina » sont entrés
désormais dans nos habitudes et ont connu
le succès qu’ils se méritent. On s’interroge
jusqu’au dernier moment et on craint le
pire mais tout finît par aller le mieux
du monde.
Nous donnons la bienvenue à Luciano
Micol qui vient d’arriver au Cbabers dans
la maison de notre diacre Edwin Micol.
Depuis notre dernière chronique est décédée Natalia Boldrini in Pons après l’épreuve d’une longue et pénible maladie.
Nous renouvelons à ses parents notre sympathie.
RINGRAEIAMENTO
« Le Comunità di Galvano (Napoli) ed
Avellino desiderano espeimere, il loro vivo
ringraziamento alla Sig.A Alilia Gay Ved.
Peyrone) per essere intervenuta alle riunioni del 14 Dicembre e 4 Gennaio u. s.
tenute, rispettivamente, iq occa^one della
iiiaugùrazione dei nuovi locali e delibi Festa dell’Albero, e di essersi gentilmente
prestata airarmonium ».
AVVISI ECOMÓMICI
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Le famiglie Gamba e Cesan profondamente commosse ringraziano quanti hanno voluto dar loro prova di simpatia in occasione della dipartenza
della loro cara Mamma e Nonna
Caterina Odin
Ved. Gamba - di anni 86
Un particolare ringraziamento al
Dr. De Bettini che per tanti anni l’assistette con competenza: di causa e devozione.
Torre Pellice, 18 febbraio 1959
Dopo brevissima malattia è cristianamente spirata il 21 febbraio
Livia Vaglio
Ved. De Carolis
Affranti ne danno l’annuncio i figli- Nicla, Attilio e Rinaldo con la
moglie Laila e gli adorati nipoti Ro
berte e Nicla.
I- funerali hanno avuto luogo nel
Tempio Valdfse di ’Torre Pellice il
23 febbraio.
« il Signore è il mio Pastore
nulla mi mancherà ».
Bra, 22 febbraio 1959
RINGRAZIAMENTO
La famiglia del compianto ed ama
Francesco Enrico
Bounous
di anni 75
to
Maresciallo Maggiore C. C. in congedo
ringrazia dal profondo del cuòre i
S’gg. Pastori Jahier e Bertinatti, il
Dottor Pellizzaro, gli inquilini e i vicini di casa, le rappresentanze dell’Arma dei Carabinieri e degli Alpini
in cong^o, il Comando locale dei Carabinieri e tutte le persone che in vari! modi hanno espresso la loro simpatia e furono di conforto nel suo
immenso dolore. - .
E fattosi sera Gesù disse :
« Passiamo all’altra riva »
(Marco c. 4 v. 35)
Luserna S. Giovanni, 20 febb. 1959
I familiari di
Paolo Ribet
ringraziano sentitamente il Dott. Avondet per le premurose cure, il Pastore Sig. Peyrot, i vicini di casa, e
quanti, con scritti e di presenza, sono stati toro vicini nella dolorosa circostanza della dipartenza del loro Caro.
Prarostino (Baravaiera) 14 febb. 1959
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