1
DELLE
A.::'' ■
Settimanale
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le qurdi avete peccato, e latevi
un cuor nuovo e uno spirito nuovo,
Anno LXXXVIII - N. 20
Una copia L. 30
ABBONAMENTI
Í
Eco: L. 1.200 per l’intemo
L. 1.600 per l’eatero
Eco e La Luce: L. 1.860 per l’interno | Spediz. abb. postale - li Gruppo
I Cambio d’indirizzo Lire 40,—
L. 2.500 per resterò
TORRE PELLICE — 16 Maggio 1958
Ammin. Claudiana Torre Pelliee - C.C.P. 2-17557
ELEZIONI A PENTECOSTE
La Chiesa e i Partiti patetici
La dichiarazione episcopale in merifo al volo dei caffolici - N^la scelfa
elefforale debbono valere il criferio della liberfà e della respònsabilifà
La (lata delle elezioni politiche si
avvicina. L’atmosfera elettorale si estende ormai su tutto il Paese, i comizi si svolgono con sempre maggior frequenza, i partiti fanno appello alle folle finora non molto numerose per una scelta elettorale che
dia alla nazione garanzia di continuità di vita e di progresso sociale. La
Domenica di Pentecoste, in cui la
Cristianità dovrebbe centrare il proprio pensiero ed il proprio messaggio sulla grande realtà dello Spirito
Santo, concluderà il ciclo delle competizioni elettorali e terrene in cui
pi.! o meno apertamente, più o meno silenziosamente, ci sentiamo tutti
iiiuiegnati.
àvcl libero dibattito delle idee e
nello sviluppo della campagna elettorale (3 intervenuta in modo massiccio e autoritario anche la gerarchia
ecclesiastica, con una dichiarazione
cjyiscopale che è div'entata subito il
tema centrale di un’accesa polemica,
non priva d’interesse e di attualità.
Gli ft Eminentissiìni ed Eccelleiuissimi Ordinari d'Italia » hanno ricordato al Clero ed ai fedeli « il loro
impegno di fedeltà a Cristo e alla
sua Chiesa, e quindi il grave obbligo di votare, di esercitare il diritto
a, volo in conformità ai principi della lieligione Cattolica e ai decreti
della Chiesa... di essere uniti nel voto per costituire un valido argine ai
gravissimi pericoli che tuttora gravano sulla vita cristiana del Paese ».
11 loro intervento non è una novità. Ma, c’era da aspettarselo, ha provocato reazioni specialmente da parte di quegli ambienti laici, che però
la Chiesa chiama con un certo disprezzo (( laicisti » senza neppur domandarsi se o in qual misura la reazione laica attualmente in atto in Italia non sia il risultato di una poderosa, invadente offensiva clericale
contro r’autonomia dello Stato.
Cerio la dichiarazione episcopale
non si pronunzia per un partito piuttosto die per un altro; ma lascia
chiaramente intendere che di fronte
a; « gravissimi pericoli » dell’ora
presente l’unico valido baluardo è
(luello costituito dalla Democrazia
Cristiana. La stampa cattolica non ha
alcun dubbio al riguardo, così come
non l’hanno i reverendi Parroci nei
loro bollettini jiarrocchiali o nel segreto del confessionale. I partiti che
professano il « laicismo » scritte « Il
Quotidiano », « sotto qualsiasi forma c con qualsiasi tendenza si presentino, sono riprovati in virtù della
conduìina di questa dottrina negatrice dei diritti fondamentali della Chiesa, fatta già dal Concilio Vaticano ».
Da questa chiara presa di posizione al rifiuto dell’assoluzione da parte del sacerdote a chiunque ritenga
di dover votare per un partito laico
i! passo è breve; ed è già stato fatto,
non sappiamo con quale vantaggio
spirituale per la Chiesa e per i fedeli.
♦
La polemica continua e non si
acqueterà tanto presto. Dalla discussione sono emerse non poche interessanti osservazioni sul problema va•sto e delicato dei rapporti tra la Ghie
sa e la politica. I giuristi ritengono
die l’ordinamento pubblico sia stalli offeso e che siano stati violati certi articoli del Concordato, della Co
stituzione e della Legge elettorale.
Altri si sono domandati quali vantaggi spirituali il Cattolicesimo possa
trarre da un tal connubio tra Chiesa
o partito politieo e come si dovranno giudicare quei milioni di cattolici
italiani i quali, pur non votando per
la Democrazia Cristiana, si riterranno nondimeno cattolici praticanti. A
noi interessa soprattutto l’aspetto
morale del problema, che è un problema di fondo e non di opportunismo ecclesiastico o politico, alla vigilia delle elezioni e in un periodo
della storia in cui la Chiesa Romana gode di molti e preziosi privilegi
nello Stato italiano.
Può la Chiesa di Gesù Cristo immedesimare la propria causa con le
fortune di un partito politico possibilmente unico e dominante? Posso
no i ministri nella Chiesa trasformarsi in agenti di una politica particolare vincolata esclusivamente ad un
partito? E come potrà la Chiesa, die
ritiene di dover affidare la difesa
della fede e della vita cristiana in un
Paese ad un partito politico, sfug
gire, al giudizio politico che inevita
bilmente coinvolgerà Chiesa e Partito?
Il problema è vasto e complesso e
non è possibile esaminarlo ora nei
suoi diversi aspetti. Una cosa, però,
crediamo di dover dire a titolo personale, senza impegnare nè la Chiesa Valdese nè le opinioni dei Valdesi i quali, grazie a Dio, rimangono
liberi di pensare e di operare secondo coscienza: l’appoggio della Chiesa ad un partito politico particolare
o l’identificazione della loro causa,
tanto sul terreno spirituale quanto su
quello politico, non si giustificano
nè con delle ragioni dottrinali nè
con degli argomenti di attualità o di
pura e semplice |»ropaganda. Nel
Nuovo Testamento,.la Cliiesa di Gesù Cristo e la sua missione nel mondo hanno un’altro .fondamento e lina giustificazione diversa.
Si badi bene ; no* non intendiamo
affermare che la Chiesa di Gesù Cristo non abbia nulla da dire al mondo politico e sugli iffari politici, ma
deve dirlo in nome della Parola di
Dio e per la Sua volontà, senza compiere un atto polltiea ;e. coercitivo
nel campo della tattica elettorale,
con le sue contese fi con. le sue ipo
crisie. Come non intendiamo lasciar
credere che i crist^ni debbano sottrarsi a un impegnò politico e a una
azione politica, coli la scusa, per esempio, che la politica-è « una cosa
sporca ». Ma essi debbono farlo in
piena libertà e in Ono spirito di responsabilità: liberi nel loro giudizio,
tanto sullo Stato totalitario (pianto
su quello confessionale, tanto in mezzo ai reazionari quanto di fronte ai
rivoluzionari; responsabili, cioè capaci di fare una scelta fra i vari partiti e di valutarli senz!animo servile,
con il coraggio di vf^^rto distacco e
di una critica sempre necessaria,
tanto più utile in quanto fatta sul
terreno dell’onestà e non dell’ipocrisia.
Può non esser facile alla minoranza evangelica in Italia una scelta elettorale. Essa non può comunque
essere insensibile alle profonde esigenze della libertà religiosa e di un
fecondo rinnovamento della vita sociale. Mi pare che su queste due esigenze fondamentali si debba meditare, in piena libertà e responsabilità di scelta e di giudizio.
Ermanno Rostan
Il pellegrinaggio Valdese
nelFArn erica del Sud
E’ in questi giorni pervenuto alla
Commissione del Pellegrinaggio valdese nel Sud America il programma
della visita alle varie Chiese di quel
distretto, nelle sue linee essenziali.
Lo comunichiamo agli iscritti perchè ne prendano visione fin d’ora,
ed a quanti si erano già in qualche
modo prenotati e che aspettavano
ulteriori comunicazioni per prendere
una decisione definitiva.
Ricordianio inoltre che sono ancora a disposizione del Comitato, presso la Compagnia di navigazione, sette od otto posti, e che per la fine di
giugno il Comitato dovrà precisare
alla medesima il numero dei partecipanti al pellegrinaggio e fissare definitivamente i posti per il viaggio
di andata e ritorno. Raccomandiamo
perciò a coloro che-sono desiderosi
di preniier parte ài pellegrinaggio di
volersi iscrivere senza indugio : anche perchè sia possibile comunicare
tempestivamente tutti i dati neces
sari ài Comitato americano che si
occupa del pellegririaggio e dellè celebrazioni del Centenario delle nostre colonie in Uruguay ed Argentina, e della ospitalità offerta ai pellegrini che fin diòra esprimono la loro
riconoscenza.
Comunicazioni riguardanti il visto
dei passaporti e le- visite sanitarie
alle quali dovranno sottostare i viaggiatori verranno inviate successivamente agli iscritti con circolare. Og
gi pubblichiamo l’interessante ed allettante programma delle principali
cerimonie e visite che aspettano i pellegrini valdesi nell’America latina
per i prossimi mesi di ottobre e no
vembre.
Ottobre 9: Arrivo a Montevideo;
il giorno stesso, se possibile, omaggio
ai moniunento di Artigas con una
corona di fiori; visita al Presidente
del Consiglio di Governo, accompagnati daH’Ambasciatore d’Italia e
forse pure da quello Svizzero.
Ottobre 10: Ricevimento a Colonia
Vaidense.
Ottobre 10-12: Festeggiamenti centrali: Colonia Vaidense, La Paz.
Ottobre 13-24: Visita alle Chiese e
luoghi di interesse — 13 : Col. Cosmopolita — 14: Nuova Helvecia — 15:
San Salvador (Dolores, Canada de
Nieto, Concordia) — 16-17: Paysandu
(ivi concentrazione delle colonie vicine) eventuale visita alla Colonia ,
Tomas Berreta e al frigorifero di
Fray Bentos — 18-19: Tarariras (Con
centrazione della gioventù, torneo
sportivo, culto speciale) — 20: Om
bùes e Col. Mi^elete (probabile of
ferta di cosa tipicamente locale) —
21-24 : Montevideo, Alférez e visita a
(( balneari » dell’Est e centri di tu
rismo.
Ottobre 25: Festa annuale di Can
to a Colonia Vaidense (pomeriggio)
(Dttobre 26: Visita alla città di Co
Ionia: Chiesa e luoghi di notevole
interesse.
Ottobre 27-30 : Giorni liberi in Uruguay.
Ottobre 30: — novembre 7: Visita
a Buenos Aires e interno dell’Argentina.
Ottobre 30 : « Atto » speciale in Buenos Aires per le Chiese Valdesi, di
Lingua Francese e Svizzere-Tedesca.
Ottobre 31: Probabile culto commemorativo della Riforma (B. Aires).
Novembre 1-3: Viaggi alle Colonie
di Iris, Belgrano e San Gustavo (i
pellegrini si divideranno in tre gruppi).
Novembre 3-7 ; Giorni liberi o viaggi nei dintorni della capitale.
COMUNICATO
La Conferenza idei 1» Distretto è
convocata a
BOBBIO PELLICE
giovedì 5 Giugno
e avrà inizio alle ore 8,30 precise,
con il culto presieduto dal Pastore
Franco Sommani.
I Concistori sono pregati di trasmettere al Sovrintendente, entro il 31
Maggio, la relazione annua, il sunto
della medesima, le tabelle statistiche
e i mandati di deputazione. Si prega
pure di indicare i nomi di eventuali
delegati della Conferenza al Sinodo,
dopo averne avuto l'assicurazione che
essi potrebbero parteciparvi.
Si ricorda che, a norma dell'art. 30
dei Regolamenti, possono essere delegati alla Conferenza distrettuale e
al Sinodo soltanto i membri elettori.
Il Sovrintendente.
OLIMPIA MORA TA
In ogni epoca del Cristianesimo, accanto ai martiri ed agli eroi della fede,
i.on mancarono ammiratrici ed eroine
per la causa di Cristo.
Olimpia Morata appartiene alla gloriosa schiera di queste donne.
Era nata a Ferrara nell’anno 1526 in
seno ad un ambiente intellettuale molto
distinto.
Suo padre, Fulvio Morato, era un noto letterato mantovano, che ebbe come
discepoli Ippolito e Alfonso cFEste, e
come amico Celio Secondo Curione.
Fin dalla sua giovinezza Olimpia era
.stata definita una ’’fanciulla prodigio”
per l’alto profitto che ella traeva degli
studi umanistici cui era stata avviata.
Suo padre e il noto umanista Kiliano
Sinapio le furono di costante guida.
Ebbe come compagna di studio una
discendente della famosa Casa d’Este,
Anna, della quale fu damigella ed insieme alla quale imparò ben presto a
parlare greco e latino.
La madre di Anna, Renata d’Este, la
quale, interessata vivamente ed attratta
dal movimento calvinista, ne aveva abbracciato la fede, inculcò le sue convinzioni nella giovane Olimpia.
Ma più verosimile appare la notizia
che intorno alla sua conversione ci dà
il nostro Jahier, secondo il quale, la
giovane Olimpia, dopo la morte del
padre, avvenuta nel 1548, si sarebbe allontanata dalla Corte Estense avendola
il Duca e la Duchessa trattata duramente, non si sa per quali ragioni.
Lontana dai fasti della Corte e caduta
nella miseria. Olimpia si diede con più
fervore allo studio delle Sacre Scritture.
’’Alcuni anni più tardi ella stessa
scriveva: Oh! quanto mi era necessaria
la provai Non mi sentivo nessuna attraenza per le cose divine; il leggere
l’Antico come il Nuovo Testamento mi
faceva nausea. Se io fossi dimorata più
a lungo alla Corte, la era finita per me .
e per la mia salute!”.
’’Una luce divina — la.sciò scritto —
ha brillato nella oscurità dell’anima mia,
e il suo splendore, che nulla potrebbe
offuscare, prende per me il posto di
tutti i tesori”.
Il seme dell’Evangelo, comunque, era
stato gettato in buona terra e i frutti
dovevano manifestarsi più tardi, allorché Olimpia si imi in matrimonio con
Andrea Grunthler, giovane evangelico
venuto a studiare medicina a Ferrara.
Le idee della Morata intorno alla Riforma, già alimentate dalla testimonianza di Lavinia della Rovere, trovarono
conferma e suscitarono in lei un maggiore entusiasmo in presenza della fede
particolarmente attiva di .suo marito.
Fedeli tutti e due al comandamento
di Cristo, i coniugi Olimpia e Andrea
Grunthler, a simiglianza di tutti coloro
che si convertivano all’Evangelo, non
potevatu) esimersi dall’annunciare la parola di Dio e dall’amnuiestrare le persone con le quali venivano in contatto.
Questo loro fermo atteggiamento e le
simpatie che andavano raccogliendo
qua e là a Ferrara, spiacevano naturalmente al Clero locale, che, d’accordo
con la Curia romana, avrebbe voluto
reprimere ogni attività mediante la denuncia e l’arresto dei giovani sposi.
Avvertiti dagli amici che a carico loro si slava preparando un tranello per
farli cadere fra i tentacoli della Inquisizione, sfuggirono a tale pericolo prendendo la via dell’esilio.
Nella primavera del 1551, infatti, la
Morata, col cuore affranto dal dolore di
dover lasciare la terra che le aveva dato
i natali, partì per la Germania, insieme
a suo marito.
Martino Lutero era morto da appena
cinque anni, nel 1546, ma il movimento
religioso, che egli aveva creato, aveva
assunto proporzioni così formidabili, da
indurre la nostra Olimpia a prenderne
viva parte,
’’Olimpia e suo marito rimasero per
lunghe settimane nascosti in una cantine nella città di Schweinfurt, a.ssea'iatu. Quando la città fu presa, essi si sai
varano con gran difficoltà dalla furia
dei soldati, i quali però riuscirono a
trattenere il marito prigioniero, per
qualche giorno, e a spogliare Olimpia
dei suoi vestimenti. Dopo molto errare,
ella giunse al villaggio di Hamebourg,
coperta di una veste prestatale, per cari uì, da una vecchia povera donna, e in
uno stato di vero esaurimento. Nelle
sue calamità Olimpia ebbe però la consolazione di trovare degli amici”
Nel 1554, la Morata e suo marito furono chiatrmti a Ileildelberg: ella per
tenervi scuola di greco ed egli di medicina.
Nella nuova residenza la giovane Olimpia, estenuata dal lavoro e fortemente addolorata al pensiero che, data
la rigorosa vigilanza esercitata continuamente dalla Corte pontificia, non avrebbe potuto più rivedere la sua Patria, si
ammalò gravemente e il 25 ottobre del
1555 passò a miglior vita, addormentandosi nel Signore.
Molti dei suoi studi filologici andarono perduti: Celio Curione pubblicò
quanto potè a Basilea nel 1558, e la raccolta fu ampliata nelle successive edizioni.
Olimpia fu seppellita in una cappella
della Chiesa di San Pietro a Heildelberg. Giacomo Spanu.
(11 Messaggero Evangelieoi
2
a —
L'ECO DELLE VAILI VALDESI
La Parola della vita
Sacerdote in Eterno
Gesù, perchè dimora in eterno, ha un sacerdozio
che non si trasmette. (Ebrei 71. 24)
Quando si leggono i racconti biblici dell'Ascensione di Gesù Cristo,
si rimane colpiti dalla loro grande sobrietà.
C'è però qualcosa di solenne e di grandioso nell'Ascensione di
Gesù Cristo e di cui le Chiese cristiane non si rendono sufficientemente
conto, con sentimenti di adorazione e di lode ; tanto è vero che, fra
tutte le feste dell'anno ecclesiastico cristiano, l'Ascensione è una delle
più incomprese e più dimenticate. Non era così nella Chiesa Apostolica
e fra i primi cristiani. Per le comunità di credenti sparse nei bacino del
Mediterraneo, l'Ascensione di Cristo era la risposta divina al suo immenso
abbassamento, il coronamento della sua opera redentrice: «Dio lo ha
sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra d'ogni
nome, affinchè nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio... e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore ». E, per coloro che Paolo definiva deboli secondo il mondo, era la grande proclamazione della vittoria di Cristo sulle potenze avverse, non solo su quelle visibili, ma
anche su quelle invisibili : « Dio lo ha fatto sedere alla propria destra
nei luoghi celesti, al di sopra di ogni principato e autorità e signoria ».
Malgrado tutto, l'umanità reca i segni dell'amore di Cristo e partecipa alla speranza della finale redenzione. Egli è un Sacerdote perfetto
ed ha un sacerdozio « che non si trasmette ». I sacerdoti levitici erano
stabiliti nelle loro funzioni mediante l'adempimento di norme contenute nella Legge; ma Cristo è Sacerdote per volontà di Dio e, nella
sua posizione, non ha nè predecessori nè successori. La morte non ha
alcuna potestà sopra di Lui ; e, « perchè dimora in eterno... Egli può
anche salvare appieno quelli che per mezzo di Lui si accostano a Dio,
vivendo Egli sempre per intercedere per loro ».
Questa parola è d'importanza fondamentale per la Chiesa e per
la fede dei credenti. Quando s'è oscurata nella Chiesa la nozione della
perfezione e della permanenza del sacerdozio di Cristo allora si è
ceduto alla tentazione di un sacerdozio umano, imperfetto e mortale;
e spesso la presenza del sacerdozio umano ha preso ingiustamente ed
abusivamente il posto di Cristo. L'Ascensione non è l'occasione data per
giustificare la preminenza dei sacerdoti quali rappresentanti di Cristo;
è invece il segno della Sua sola signoria e della Sua infinita potenza:
« Egli può salvare appieno quelli che per mezzo di lui si accostano a
Dio... Poiché Cristo non è entrato in un santuario fatto con mano, figura
del vero; ma nel cielo stesso, per comparire ora, al cospetto di Dio,
per noi; e non per offrir se stesso più volte, come il sommo sacerdote,
che entra ogni anno nel santuario con sangue non suo... perchè con
un'unica offerta Egli ha per sempre resi perfetti quelli che son santificati ».
E' necessario riudire il messaggio della preminenza e della sufficienza del sacerdozio di Cristo, in un tempo in cui il sacerdozio umano
si afferma come indispensabile mediatore tra gli uomini e Dio. Cristo
ha offerto se stesso per noi una volta e per sempre; il suo sacrifìcio
non si ripete, ma si commemora ; la sua Ascensione attesta la sua regalità e la sua sovranità.
«Egli intercede per noi». Egli' porta a compimento nei secoli
l'opera iniziata quaggiù. Non ci chiede di sostituirlo, non cede ad altri
la sua autorità; e la prima cosa.che la Chiesa deve fare è di imparare
a servirlo sulla via deH'umiltà. Essendosi abbassato... Dio lo ha «sovranamente innalzato ».
La Chiesa deve accogliere il messaggio dell'Ascensione con inni
di adorazione e di lode; la fede dei cristiani deve esserne vivificata e
tonificata. Non siamo alla mercè degli uomini, siamo l'oggetto della
misericordia e della intercessione di Cristo.
Egli solo è il Vincitore. e. r.
RICORDI DEL 1844
Una visita alle chiese delle Valli
L’interesse del popolo inglese per I valdesi - Il viaggio del Rev.
Ebenezer Henderson, un acuto osservatore delle nostre Valli
Il Rév. James HoUston Baxter è
da lunghi anni professore di Storia della Chiesa alla Facoltà di
Teologia delVUniversità di St. Andrews, nella Scozia. Egli è un prò
fondo conoscitore della storia scozzese, sin nel Medio Evo, sia durante
e dopo la Riforma, e per le sue ricerche erudite e le sue pubblicazioni di antichi testi, ha ricevuto riconoscimenti (la. vane Società storiche europee, che si vantano di aver
10 tra i loro Membri. Egli ci ha
mandato- un articolo biografico commeniorativo. nel centenario della morte di un fedele amico della
Chiesa Valdese, il pastore Dr. Ebe
nezer Henderson, che volentieri
pubblichiamo, ringraziando l’Au
tore. La tradizione-di cordiale e fe
dele amicizia, rappresentata dallo
Henderson e da tanti altri, è tuttora viva e calda nella Scozia, e il
Prof. J. lì. Baxter è uno di questi
fedeli amici.
Ringr-j,ziamo iV~prof. Giov. Mieg
ge che ha tradotto l’articolo e lo
ha inviato al nostro giornale.
Dopo la tempesta delle guerre napoleoniche e la restaurazione del
regno dei Savoia in Piemonte, un
fresco e generoso entusiasmo per
la Chiesa Valdese sorse in Gran
Bretagna, soprattutto grazie agli
scritti del Dr. W. S. Gilly che fece
una prima visita alle Valli nel 1825.
TI suo eloquente rapporto sulle
difficoltà e le sofferenze del popolo
valdese orientò la simpatia e gli
aiuti di persone di ogni ceto in favore della loro causa. Nel 1825 fu
fondato in Londra un Comitato in
loro aiuto, ed in tempo relativamente breve esso riuscì ad ottenere
la restituzione d^ sussidi della Corona inglese, contribuì alla fondazione di un Ospedale e di un dispensario, diede il suo appoggio alla creazione del Collegio di Torre
Pellice, sovvenzionò l’apertura di
scuole e l’assistenza agli studenti,
provvide allo stipendio dei pastori
di due nuove parrocchie, ed aiutò
a finanziare la pubblicazione della
Liturgia Valdese, presso un tipografo di Edimburgo.
Gli scritti di altri, come lo Acland,
11 Bridge, il Plenderleath, lo Jackson, il Bracebridge, il Webb, e i
numerosi articoli pieni di simpatìa,
apparsi nelle grandi riviste inglesi
Festa delle corali a Pinerolo
E’ stato veramente un beH’incontro
quello di domenica scorsa nel tempio
di Pinerolo. Abbiamo ascoltato con
gioia le 4 Corali presenti : Pomaretto,
diretta dalla sig.na Speranza Grill;
San Germano Chisone dalla sig.ra
Delia Bert; Pinerolo dalla sig.na Elda Türk e Torino dal sig. Cesk. Ci è
dispiaciuto non avere con noi i Framolimi ma sappiamo che per ragioni indipendenti dalla loro volontà
non hanno potuto venire e ci auguriamo di vederli Tanno prossimo.
Avremmo pure avuto piacere di vedere e udire la Commissione del Canto Sacro... ci sentivamo orfani!
Un ringraziamento ed un plauso
particolare lo dobbiamo alla sig.na
Elda Türk di Pinerolo, che ha accet
tato con un coraggioso sorriso di
sostituire lì per lì, all’organo e alla
direzione dei canti d’insieme, i grandi assenti dell’ultimo istante!
Non sappiamo poi se ciò sia do
vuto alla preponderanza delTelemen
tc femminile nella direzione delle
Corali ( ! ) ma certo siamo stati colpiti dal tono familiare, direi profon
do e niente affatto agonistico, di
questa festa.
Dopo il benvenuto e l’introduzione
del Pastore Rostan, le corali alternandosi ci hanno presentato alcuni
canti del nostro innario.
Anzitutto la nostra invocazione s
Dio:
il 220:
Preghiam mattina e sera — preghiam
fratelli ognora — Balsamo è la preghiera — che l’anima ristora.
Poi il Cristo che vuole entrare nel
la notra vita:
il 289:
Alla porta del tuo cuore — batte il
Cristo il re dei re — non resistere a!
Suo amore — dimorare Ei vuole in
te.
E la nostra risposta impegnativa:
il 205:
Vieni mi disse un giorno il Redentore
segui il sentiero che t’additerò
ed io col cuore fervido d’amore
Te, mio Signore, ovunque seguirò.
Ed infine la Croce, unica salvezza:
il 126:
Guarda alTAgnel di Dio — e ascolta
la sua voce — guardalo in sulla croce
— con l’occhio della Fè — Guarda a
Colui che salva — guardalo, credi e
vivi!
Il canto di questi inni, che vi consigliamo di rileggere nel vostro innario, è stato un crescendo di testimonianza della nostra fede e ciò ha
arricchito la nostra festa dandole il
suo vero, profondo significato.
Molta gioia ed applicazione abbiamo notato pure nei cori dei Pomarini
con «Louez Dieu» di Ph. E. Bach;
dei Sangermanesi con « Loué soit
Dieu» di Hassler; dei Ptnerolesi con
T« Alleluia » di Hammerschmidt e
dei Torinesi con un «Mottetto» di
Schurig. Assai belli pure i canti italiani e francesi d’insieme, ma pensiamo che avrebbero più forza e comunicativa se i cantori fossero rivolti verso il pubblico.
Terminata la festa nel tempio, ci
siamo ritrovati nelTadiaoente giardino, intorno a tavoli gentilmente adorni di fiori e di benvenute tazze di thè
con ricco contorno. Un grazie di cuo
re alle giovani che hanno lavorato
per noi e alla chiesa di Pinerolo così accogliente. Il pomeriggio si è prò
lungato nelTascoltare qualche altro
bel coro, poi un gruppo di fortunati,
indipendenti « motorizzati » è rima
sto ancora un bel po’ nel giardino a
rievocare le vecchie canzoni della nostra terra.
Uno che c’era
UN DESIDERIO
Un giorno il ¡grande predicatore
Carlo Spurgeon camminava in compagnia di un amico mentre scendeva
la sera. Davanti a loro un accenditore
di fanali a gas compiva il suo lavoro;
rapidamente accendeva un fanale dopo l'altro finché, avendo illuminata
tutta la strada, sparì dalla loro vista.
Spurgeon allora, rivoltosi all'amico,
disse che avrebbe voluto essere, in un
senso spirituale, come quel fanalista :
lasciare dietro a sè, quando scomparirà, molte luci accese dalla sua testimonianza.
Iddio esaudì quel desiderio perchè
migliaia di anime furon convertite per
l'opera di quel grande predicatore.
Cosa lascerai dietro di te quando
sparirai oltre la collina del tempo?
( Il Seminatore)
offrono un’ampia dimostrazione dell’interesse vigoroso con cui il pubblico britannico seguiva le foitun
della Cbiesa Valdese. E in verità,
negli amii intorno al 1830, vi erano
buone ragioni per vigilare ed essere
ansiosi. La libertà religiosa era a>
cor a di là da venire; lo spirito di
intolleranza e persecuzione era predominante tra i Cattolici Romani;
i culti valdesi erano spesso interrotti; la circolazione delle Scritture
era proibita; libri e riviste erano
censurati, soppressi o variarne ute
ostacolati; dei fanciulli erano talvolta rapiti e confinati in istituti
cattolici contro la volontà dei loro
genitori; e in varie altre vie insidiose e persistenti, l’odio settarie
perseguiva e tormentava i protestanti valdesi. Verso il 1840 si diffuse
tra i numerosi simpatizzanti in Inghilterra la convinzione crescente
che qualche passo ufficiale dovesse
essere fatto per indurre la Corte
di Sardegna ad una politica più tollerante. Le pressioni diplomatiche
si erano in varie occasioni dimostrate utili nel passato. Molti sostenitori dei Valdesi sentivano che un
nuovo intervento era richiesto dalle
circostanze, e avrebbero voluto premere subito sul governo britannico,
per indurlo a fare nuovi passi. Ma
prima di decidere, apparve opportuno raccogliere informazioni acculate e sicure sulla situazione attuale
delle Chiese valdesi, mediante una
seria e prolungata indagine sul posto.
♦
Con questo proposito neU’aiiimo,
il rev. Ebenezer Henderson, insegnante di 'Teologia e professore di
lingue orientali al Congregational
College di Highbuxy, si mise in viaggio all’inizio dell’estate 1844, arma
to d’una lettera di introduzione per
l’ambasciatore britannico in Torino. Per la sua esperienza come per
il suo carattere, lo Henderson era
molto qualificato per una inchiesta
di questo genere.
Vaio a Dunfermline, nella Scozia,
nel 1784, egli era stato influenzato
fin dalla sua giovinezza dal nuovo
fervore evangelico, che stava rinnovando la vita e l’attività cristiana
nella Gran Bretagna, e che aveva
già portato buoni frutti, con la fondazione di Società Bibliche e di organizzazioni missionarie per tutti i
paesi in cui vi fosse la possibilità di
spargere la buona semenza. Con un
compagno, che doveva essergli strettamente unito nella sua carriera,
Henderson decise di dedicarsi aU’opera missionaria nell’India, e nel
1805 si recò in Danimarca nella speranza di imbarcarsi di là per l’India, sopra una nave danese. Ma le
speranze dei due giovani amici furono deluse, ed ognuno dei due si
dedicò all’opera che si presentava
a portata di mano. Henderson si
stabili in Danimarca, dedicando una
buona parte del suo tempo e del suo
interesse alla Svezia sud-occidentale
e dal 1806 al 1817 lavorò quivi come
agente della Società Biblica Britannica e Forestiera. Al suo servizio lece viaggi prolungati in Islanda, Russia, Germania e altrove, incoraggiando la formazione di Società Bibliche, promuovendo lo studio della Bibbia, e con opera anche piò
utile traducendo le Soritture in varie lingue, tra cui l’islandese e vari
dialetti persiani. Dopo vent’anni di
quel servizio missionario, egli tornò in Inghilterra e diventò « tutor », cioè assistente in una Facoltà
teologica, e poi professore di lingue
orientali, e produsse molti commentari e traduzioni dei libri sacri.
Quando si ritirò dall’insegnamento
nel 185(1, egli si dedicò ancora al
pastorato in una chiesa in Mortlake.
♦
Le sue cognizioni linguistiche erano eccezionali: oltre le lingue più
comunemente conosciute nei circoli accademici e teologici, gli erano
familiari le varie lingue scandinave,
l’etiopico, il russo, l’armeno, l’arabo, il tartarico, il persiano, il turco
e alcune lingue deirEstremo Orienti;. A lui si deve la fondazione delle
prime Società Bibliche in Danimarca. nella Svezia e nella Germania
nord-occidentale. Viaggiatore sperimentato, cordiale, socievole ed limano egli osservava con simpatia
comprensiva, scriveva i suoi rapporti
in uno stile diretto ed efficace, ed
era sempre all’erta per cogliere ogni
occasione di incoraggiare il fervore
cristiano e di promuovere la coinunione fraterna.
I suoi racconti di viaggio in Islanda e Russia hanno ancora sempre
freschezza e valore; il resoconto
delle sue accurate, esaurienti escursioni per le Valli Valdesi, nella estate del 1844, è assai più che un giornale di viaggio; esso rivela una larga conoscenza della storia valdese,
un vivo interesse per la causa valdese, e dà un quadro particolareggiato di ogni parrocchia, di ogni
valle, di ogni persona visitata e intervistata durante il suo giro d’inchiesta. Sebbene sia soltanto uno
dei molti libri inglesi, dedicali allo
studio della situazione valdese e della causa valdese tra gli anni 1820 e
1850, è lungi dall’essere il meno importante e il meno effcace. fi Dr.
Henderson era un osservatore c
scrittore sagace; i suoi due volumi
sull’Islanda furono per quasi tre
decenni considerati classici e facenti autorità; la storia dei suoi viaggi
e delle sue ricerche in Russia occupò un posto onorevole nella letteratura dedicata a quel paese, e allo
studio dei territori valdesi egli recò
non solo l’occhio esercitato di un
acuto osservatore, ma la calda simpatia e fraternità cristiana, che dava ai suoi giudizi un significato non
superficiale. In queste pagine le per
sonalità di quelle Valli rivivono pei'
noi, come vedremo nel prossimo articolo. J. H. Baxter
{continua) St. Andrews, Scozia
BOZZETTI VALDESI
la sera di magna Fleurette
Lungo il costone che porta verso
il ”Ciòt” nella boscaglia, s’apre a
Ilio’ di piccolo anfiteatro un pianoro
fiancheggiato da magnifici abeti con
un giardino stupendo, dove in oidine, come in parata militare, si con
templano filari di piante nostrane ed
esotiche. Una coltre di bianca neve
ricopre, la flora di Magna Fleurette,
in attesa, della primavera veniente...
I fiori più delicati e quelli più
esuberanti che allietano la solitudine della padrona, con fioriture impensate nel cuore dell’inverno sono
ora raccolti come in un piccolo regno, in uno scantinato del suo alpestre castello... gerani, margherite
’ roses de Noël”, crisantemi ed altii
ancora si alternano nella fioritura
invernale, Jiientre begonie, gladioli,
’’bersaglii’re”, ”spadische”, ’’èglaniines”, ’’miserie, campanelle” ed
altre varietà sconosciute fanno corona alle prime.
La regina del castello e della serra è appunto magna Fleurette, d(d
viso delicato, fine, pare uscita dal
mondo delle fate, che col canto degli
inni e la lettura della Bibbia allieta (¡india zona abbandonata da tutti; e con la sua presenza in (¡uel
luogo abbatulonato attesta la fedeltà, l’amore per la terra valdese e
per la tradizione più sana del popoli' nostro. Molti se ne vanno dai
luoghi dove Gianavello scrisse le
più belle pagine di testimonianza
e di fedeltà al Signore, mentre Magna Fleurette rimane con la sua medaglia d’oro per i 43 anni di servizio umile e fedele in una fabbrica
del fondo valle e soprattutto con la
sua Bibbia compagna indivisibile
di tutte le ore.
(Il Rorengo)
3
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
— S
Presenza evangelica
a Venezia
La Chiesa Vahlese svolge da molli anni la sua attività a Venezia e
nella rliaspora veneta mediante l’opera della comunità locale e la testimonianza evangelica all’esterno,
specialmente nella Chiesa dei Santi
\j)OStoli in collaborazione col Pastore della Chiesa metodista. Oltre
ai corsi di catechismo, al Gruppo
del Vangelo (quest’anno si sta commentando l’epistola ai Calati) ed ai
dilli domenicali, abbiamo delle serie di conferenze per le quali invitiamo ogni tanto dei predicatori da altre località. Ciò è stato fatto,
esempio, in inverno con la presenza
di tre Pastori venuti da lontano: i
Pastori A. Taccia, E. Ayassot, T.
Ballila i quali per cinque sere hanno
rivolto la parola al pubblico nella
(ihiesa dei Santi Apostoli. In quelle occasioni si diffondono numerosissimi opuscoli, Evangeli e fogli di
propaganda, mentre si ha cura di
incaricare un colportore tlella diffusione della Parola di Dio alla porta
della Chiesa, con la collaborazioii:'
di alcuni fratelli in fede. Anche se
la jiresenza alle conferenze non è
sempre mollo numerosa (difficilmente si sujiera il centinaio di persone),
(piest’opera serve a far penetrare la
conoscenza del Vangelo in molte famiglie. L’interesse del pubblico per
](' conferenze su argomenti religiosi
non è quello deirimmediato dolio
guerra quando si raggiungevano talvolta ben 500 persone; ma la semina
non ha ancor perso la sua importanza.
¡/ambiente veneto non è dei più
facili e dei più aperti aH’evangelizzazione. Le città hanno molte attraitiv<' per la gioventù; gli adulti non
s’inieressano seriamente dei proble
mi vari della vdla morale e spirituale, afferrati come sono da quelli
economici e politici. Comunque si
conliniia a testimoniare con la paiola o con sacrificio.
La grande estensione del Culto Radio Trieste ci è di preziosa utilità;
la regione veneta ha da questo punto di vista un vero e proprio privilegio. Oltre al culto radiotrasmesso,
la diflusione di «Presenza Cristiana », il foglio molto utile per l’evan
gelizzazione, ci è di valido aiuto;
abbiamo cosi potuto conoscere nuove persone e tenere delle riunioni
in località prima non visitate. La
comunità di Chioggia è visitata settimanalmente; ora c’è anche una
piccola Scuola Domenicale. A Treviso si tengono culti quindicinali
presso una famiglia evangelica; visite sporadiche sono fatte in altri
luoghi e non manca un’opera di coljiortaggio fatta dal Pastore di Venezia.
La Diasjjora che dipende dalla
Chiesa di Venezia comprende quat
tro provincie; da due anni a questa
parte il Friuli è stato affidato alle
cure della Chiesa di Trieste. Le necessità della Diaspora sono sempre
più impegnative e gli operai disponibili sono sempre pochi. E tuttavia
operiamo con fiducia e in uno spi
rito di preghiera aflSnchè il seme
sparso produca molto frutto alla gloili i>io. Filadelfo
;li(!UDe g’raiidi ditle di Slofcolma
iiilrodiicoiiii il cullo del mailiuii
E’ stato recentemente notato qualche cosa di nuovo nella vita commerciale di Stoccolma. Parecchie grandi ditte hanno introdotto un culto mattutino settimanale per
il loro personale. La partecipazione a questo culto è, naturalmente, libera. Questi
culti, che sono tenuti dai pastori delle
Chiese della città, sono ben frequentati. Il
Direttore di una grande ditta si è così
espresso: ”Ci rallegriamo e siamo riconoscenti per questi culti del mattino; .sono
divenuti un luogo di incontro, che ha molta importanza sia per il senso della appartenenza alla chiesa, sia per i contatti con
i compagni di lavoro”. (E. P. D.)
Palaselo Cavagnis
Sade daÊÊa Chiesa Valdese a Veneila
Val Penice
Favorita da un tempo splendido,
la Pesta di canto delle Scuole Domenicali della Val Pellice ha avuto
luogo la domenica 11 maggio alle ore
15 nel Tempio di Torre Pellice. Otto
le Scuole Domenicali presenti; Rorà
(Dir. Sig.ra Bouchard); Bobbio Pellice (Dir. Pastore A. Genre); Angrogna (Dir. Pastore E. Aime); Viliar
reltice (Dir. Pastore E. Geymet); Luserna S. Giovanni (Dir. sig. G. Albarin); Torre Pellice (Centro; Dir.
Prof. M. Cesan); Torre Pellice (S.
Margherita; Dir. Sig.ra L. Varese);
Torre Pellice (Appiotti; Dir. S^g.na
E. Coisson).
Numerosi i bambini; il vasto tempio gremito da loro sin negli ultimi
bancni, abbastanza numeroso pure il
pubblico. Nota; se molti genitori accompagnassero i loro bambini a queste feste, tutti i posti sarebbero occupati; speria,mo che ciò avvenga
l’anno venturo!
Il Pastore Bruno Tron di Torre
Pellice invoca l’assistenza del Signore e rivolge alcune parole di benvenuto e di esortazione ai bambini alle
quali fanno eco alcune parole di introduzione del Pastore E. Aime Presidente della Commissione del Canto
LE MIRACLE
de l’Ascension
Christ nous a rouvert le ciel... Le miracle de Noël nous prouve que Dieu peut
entrer, est entré, dans notre monde; que, d’inaccessible qu'il est en soi, il s’est
fait notre prochain en Jésus-Christ.
Le miracle de l’Ascension nous prouve que l’homme peut entrer, est entré
Clans le ciel de Dieu; que, de banni qu’il était depuis la Chute, il est entré en
grâce au/nès de Dieu en Jésus-Christ. Sentez-vous toute l’importance de ce point?
ce qu il implique non pas seulement pour notre vie future, mais pour notre vie
actuelle de chrétiens? Car l’homme qui est rentré au ciel, c’est nous, c’est vous,
c est moi... La résurrection de Jésus-Christ, c’est notre propre résurrection en Jésus-Christ. De même, l’ascension de Jésus-Christ, c’est notre propre ascension en
Jésus-Christ...
Du fait de l’Ascension, nous n’avons donc plus simplement Vespérance du
ciel, « nous en avons déjà la pos.session en notre Chef » {Calvin). Avec Lui, nous
sommes morts à ce momie, notre vie dé chrétiens est désormais au ciel, « cachée
avec Chri.st en Dieu »; là, plus rien ne peut nous atteindre, et sa victoire acquise
.sur tous ses adversaires est déjà notre victoire...
Car Christ n’est pas monté au ciel pour abandonner ce monde d’ici-bas, mais
au contraire pour le dominer et le conquérir d’autant mieux. Comme un chef
qui, au fort du combat, monte sur une éminence, non pas pour le fuir, mais pour
mieux en gouverner Vensemble et mieux soutenir la totalité de ses troupes. Aussi
le chrétien — c’est-à-dire celui qui cherche en tout à se conformer à Christ — ne
situe-t-il pas non plus sa vie en Christ auprès de Dieu pour démissionner de ce
monde, mais au contraire pour le -maîtriser d’autant mieux. Il sort de Veau et
preml place sur le bateau sauveteur précisément afin de naviguer sur elle en évi.
tant de s’y noyer. Ainsi, c’est par cela même qu’il ’’n’est plus du monde” qu’il
peut oeuvrer efficacement ’’dans ce monde” au nom et en la puissance de Christ.
J. de Saussure.
Sacro. Viene rilevata la presenza di
una rappresentanza della Scuola Domenicale del Serre di Angrogna. In
seguitò ha inizio il programma comprendente 3 inni deÙ’Innario Cristiano e 2 inni dello « Psaumes et Cantiques » cantati dalle Scuole Domenicali riunite e ben 14 inni delle due
raccolte di inni cantati dalle Scuola
Domenicali separatamente. Si è notato una sensibile differenza tra la
esecuzione degli inni italiani e di
quelli francesi a vaiitaggio della esecuzione dei primi; segno che la lingua francese stenta ad essere ben
conosciuta dalle nuove generazioni;
li che e un vero peccato al quale bisogna cercare di rimediare in tutti i
modi. Comunque il programma è star
c.^iiu oeiie da tutte indistintamente le nostre Scuole Domenicali ed
una parola incondizionata ni pmuso
va rivolta ai singoli Direttoli e Monitori.
IV eii intervallo, il i Pastore Bruno
iron inti atteneva i‘bambini con un
iiueressante racconto dal vero c rea
le esperienze di un operaio italiano
evangelico in Africa tu il Pas.Oie E.
Alme, a .nome dei bambini livolgeva
al Pastore Tron un saluto affettuoso
ed un augurio di divine benedizioni
sul suo ministerio pastorale che tra
qualche tempo egli si recherà a svolgere appunto in Eritrea.
Notata anche la presenza di un
certo numero di trombe accompagnanti con ottimo effetto la Scuola
uomenicale di Villar Pellice.
All’uscita un ottimo gelato Veniva
distribuito a tutti i bambini i quali
si recavano in seguito a giocate sul
campo sportivo del Convitto Valdese
messo gentilmente a loro disposizione.
Nel terminare ringraziamo sentita
mente la Comunità di Torre Pellice
per la sua fraterna ospitalità ed esortiamo tutti i bambini a cantare sempre di cuore e gioiosamente le lodi
del loro e nostro Signore. rep.
Val Germanasca
Ultimi arrivi alia Claudiana
Pierre Petit
LOURDES — LES PROTESTANTS
LA TRADITION CHRETIEN NE
L. 800
Cario Falconi
IL PENTAGONO VATICANO
L. 1.300
Carlo Falconi
GEDDA E L’AZIONE CATTOLICA
L. 1.000
Gaetano Salvemini
CLERICALI E LAICI
L. 500
Mario Berutti
IL MATRIMONIO
CONCORDATARIO
L. 500
Aldo Capitini
DISCUTO LA RELIGIONE DI
PIO XII
L. 600
Ordinazioni alla Libreria Claudiana
Torre Pellice c.c. p. 2/17557
Non possiamo che rallegrarci per
la buona idea del Pastore di Perrero
di indire la riunione a Maniglia anziché in Perrero stesso; così abbiamo più ampiamente approfittato del
sole e della vista sui monti e, soprattutto, abbiamo potuto giocare e saltare senza pericolo di disturbare i
comizi che si svolgevano al capoluogo o di finire dentro ad uno degli
scavi per la posa dei tubi del nuovo
acquedotto comunale.
Erano presenti circa 120 bamoini
di Perrero, Massello, Rodoretto e Villasecca ed un Duon numero di membri di Chiesa giunti anche dalle Parii.cchie vicine.
Il Pastore L. Ri voir a ha meditato
brevemente un passo della Parola di
Dio per i bambini e per la Comunità, poi sono inizia,te le esecuzioni.
Olire agli inni indicati dalla Commissione di Canto i bambini di Perrero hanno eseguito due inni dell’Innario Cristiano; il 237 e il 278; quelli di Massello due cantici dallo Psaumes et Cantiques; il 176 ed il 259 e
un gruppo di bambini di Villasecca e
Chiotti un canto delle Scuole Domenicali francesi ; « dans l’eau fraîche
et limpide».
E’ doveroso ringraziare indistintamente tutti i bambini per l’impegno
e Tentusiamo messi nel canto e per
la autentica testimonianza di fede
che ci hanno dato con le loro esecuzioni; come è stato notato nel messaggio del membro della Commiss o
ne di Canto, noi adulti abbiamo
rnolto da imparare da questi bambini e dal loro canto, non soltanto per
il volume di voce, ma soprattutto
per lo spirito che vi hanno messo.
Sul piano «tecnico» desideriàhio
notare il canto a due voci della Scuola Domenicale di Massello e l’assieme
veramente notevole dei numerosi
bambini di Perrero.
Dopo i canti i giochi si sono sus
seguiti sul sagrato mentre l’ormai
inevitabile Pastore dei Chiotti, con
T^trettanto inevitabile cinepresa hi
girato la bobina di prammatica! Speriamo bene!
In uria saletta, tutta addobbata con
fiori di genzianella una sostanziosa
merenda ha ritemprato i bambini
per i giochi e per il ritorno a casa.
Franco Davite
Elenco di doni ricevuti
per il giornale
Ringraziamo vivamente;
Polo Giuseppina Pecile L. 100 —
Bufo Michele 100 — Corsini Albertina
200 — Ferrerò Enrico 250 — Corsino
Giovanni 260 — Doria Annunciato
200 — Cannizzo Luigi 100 — Eli Genre 300 — Germano Grill 300 — Silvio
Rostan 300 — Costabel Enrica 200 —
Sellali Guglielmo 200 — Ferdinando
Gagliardi 200 — Griot Clemente 333
— Toum Maria 50 — Decker Emilio
100 — W. Fritz Buff 1.021.
Festa di canto delle Scuole Domenicali
AU’ESmSWt Bl BKMELLiS
Il padiglione
protestante
Il 20 aprile settecento protestanti si
sono riuniti nella chiesa che sorge al
centro dell’Esposizione intemazionale
di Bruxelles, mentre numerose altre
persone dovevano rinunciare a prender posto nel padiglione protestante.
Si inaugurava appunto questo padiglione, dovuto alla tenacia di im piccolo gruppo di protestanti belgi, convinti della necessità, per le Chiese
non-cattoliche, di essere rappresentate
all’Esposizione.
Il culto d’apertura fu tenuto in inglese, francese, tedesco. 11 pastore Fagel, di Bruxelles, responsabile del padiglione, disse in particolare : « Qualcuno, giorni or sono, mi ha chiesto:
« Ma a chi mai verrà in mente di andare ad un culto in un’esposizione
universale? »; indicando la folla raccolta lì intorno, aggiunse: « Ecco la
risposta ». E proseguì: « Quando milioni di persone si riuniscono in un
luogo, la Chiesa deve esser presente.
Dobbiamo predicare TEvangelo, i>oichè non v’è salvezza nè felicità al di
fuori di Cristo. Ecco perchè, nell’esposizione che abbiamo preparata, non
vedrete tanto ciò che la Chiesa deve
fare quanto ciò che Cristo fa per noi.
E’ una predicazione visiva dell’Evangelo ».
« Al centro sta Gesù Cristo, luce
del mondo. Poiché Dio non ci ha abbandonati in una eterna oscurità su
questo piccolo pianeta, ma la sua luce
e i raggi del suo amore sono pervenuti fino all’umanità. La sua luce ci
riempie di gioia. Senza la luce del suo
amore il mondo è freddo ed oscuro;
anche l’immenso atomìum rimane
freddo. Ma proprio ai piedi di questo
atomium si trova questa piccola cappella piena dell’amore e della luce di
Dio, per il quale abbiamo costruito
tutto questo padiglione ».
Esso è stato consacrato in questi
termini : « Al centro dell’Esposizione
internazJhrude di Bruxelles, questo
padiglione è stato consacrato dal popolo di Dio con un solo fine: manifestare e proclamare nel mondo di oggi
la presenza e l’amore di Dio. Siamo
raccolti qui per dedicare questo santuario ed il padiglione tutto quanto
alla gloria di Dio Padre, aH’onore del
Suo Figliolo ed a lode dello Spirito
Santo... Per questo mettiamo da parte questo edifìcio per la lode dell’Iddio Onnipotente, per la proclamazione
delVEvangelo di Gesù Cristo, per il
servizio di tutti gli uomini sotto la guida dello Spirito Santo, ricordando nel
nome di Gesù Cristo che ’’non c’è sulla terra altro nome che sia stato dato
agli uomini, per il quale possano essere salvati” ».
R padiglione è stato costruito, come si è detto, per iniziativa del Protestantesimo belga. Ma la costruzione è
stata sostenuta da doni del Consiglio
Ecumenico e di molte Chiese evangeliche di tutto il mondo; ad esempio i
cristiani delle Hawai hanno voluto
esprimere la loro solidarietà fraterna
inviando una testa di Cristo scolpita
in un legno delle isole da un artista
indigeno notevole.
11 padiglione protestante, uno dei
più piccoli delTimmensa Esposizione,
sorge vicinissimo aH’atomium. Costruito in alluminio e vetro, si compone di una sala d’esposizione e di una
cappella circolare, una parete della
quale è un’unica finestra in plexiglas
in colore. Un’immensa croce in rame
domina la cappella, che contiene una
tavola di comunione in legno di quercia chiaro. Artisti protestanti hanno
ornato la facciata, rappresentando il
Cristo ed i popoli della terra in ascolto della Parola di Dio. Un pastore di
Zurigo ha preparato una esposizione
ecumenica che è considerata una delle più riuscite di tutta l’Esposizione.
I responsabili del padiglione sperano di raccogliere denaro sufficiente
per riuscire a trasportare questo edificio, dopo la chiusura dell’Esposizione. nei dintorni di Bruxelles, dove potrebbe essere utilizzato come l’unico
centro ecumenico esistente finora nel
Belgio. (da S.OE.P.I.)
(trad. g. c.)
4
Nous ne devons pas nous élever au-dessus de Dieu avec notre raison, mais bien nous soumettre à Lui, avec notre L'Eco delle Valli Valdesi L'homme appartient à Dieu, voilà l'Evangile. Si on le com- prend bien, le péché disparait. L'Evangile est une force, et non
coGur* Ch. Blumhardt. un simple message. Ch. Blumhardt.
Il passato ci parla
Partecipazione
ai Culti
Nella relazione della Chiesa di Firenze (Via Manzoni) dell’anno 18911892, leggiamo quanto segue:
« Bell’esempio di costanza e sacrificio cristiano è un muratore di oltre
Bagno a Ripoli, a due ore di strada
dalla Chiesa. Nella sua gioventù eb
be malata, durante sette anni, una
gamba. Allora, per strana curiosità,
si diede a leggere i libri messi ail’indice daila Chiesa Romana, fra i quali
anche la Bibbia che gli piacque immen.samente. Da quel giorno il sacro
libro divenne il suo amico, fintanto
che un nostro membro di chiesa, suo
compagno di iavoro, lo attirò al culto. « Dopo aver camminato due ore
con questa gamba paralizzata, ci dice, giunto vicino a Via Manzoni, mi
par mill’anni di entrare in Chiesa,
e quando ci sono non mi par vero
che incominci la predicazione. La
sera poi, dopo il lavoro e un hoccon
di cena, apro il Nuovo Testamento e
fino a notte tarda, leggo. Rende una
buona testimonianza fra i compagni
n non ha vergogna di parlare di Crito e di portare amici ai culti ».
Quale esempio ci dà quest’uomo,
che non si lascia spaventare dalla
distanza e dalla fatica del cammino
per la sua gamba malata, pur di recarsi al culto! a noi, che troviamo
così facilmente tante scuse per non
andarci : il tempo, la distanza, la
stanchezza, impegni improrogabili...
il bisogno di lasciare la vita affannosa della città per trascorrere una
giornata in campagna, ecc. ecc.
A proposito della puntualità ai culti, la relazione della Chiesa di Sampierdarena del 1892-93 ci informa
che : « I Fratelli intervenienti ai culti sono tutti al loro posto prima che
il pastore salga sul pulpito».
Purtroppo non credo che siano molte le Chiese di cui si potrebbe dire
altrettanto! Eppure ogni parte del
culto ha la sua importanza, e l’arrivare a metà, o a culto incominciato,
oltre a disturbare i presenti, priva
chi lo fa di un grande beneficio spirituale Una persona che era usa arrivare sempre per il sermone, una
volta che, eccezionalmente si trovò
in chiesa all’inizio del culto (c’era
stato prima un matrimonio), ebbe
ad esclamare poi : « Non sapevo che
la parte liturgica fosse cosi bella ! »
Selma Longo
CONVITTO
MASCHILE
VALDESE
Vacanze e ripetizioni
a Torre Pellice
Il Convitto Maschile Valdese dal 10 luglio al 30 settembre
ospita ragazzi dai 9 ai 16 anni per le vacanze e per lo studio
Per iniormazioni rivolgersi alla direzione:
CONVITTO MASCHILE VALDESE - Torre Pellice (Torino)
Notizie dal mondo
L'espulsione dalla Francia del Pastore
Michel Grenier.
In seguito alla sua espulsione dalla Francia, il 3 Marzo u. s. il Pastore Michel Grenier, di nazionalità svizzera, ha formalmente dichiarato che l’accusa elevata contro di lui in un comunicato dell’Agenzia
France-Presse è senza fondamento: ”Io
non sono un agente del Fronte di Liberazione Nazionale. Non ho contatti con questo movimento. Non milito in alcun partito”. Egli riconosce di aver ospitato molte persone che erano senza cibo e senza
casa, ’’fra le quali dei francesi dalla pelle
scura” — senza mai preoccuparsi della loro situazione politica.
Inoltre, il Pastore Grenier ha pubblicamente dichiarato, a diverse riprese, la sua
riprovazione per le violenze commesse in
Algeria. Sembra dunque che sia stata questa sua presa di posizione a procurargli la
espulsione dalla Francia.
Il settimamile ”La Vie protestante” seri
Nella Comunità di Torino
Corso Vittorio
Il « Gruppo Missioni » invita le gentili
Signore che desiderano collaborare, facendo un lavoro in vista del bazar autunnale,
durante la stagione estiva, a presentarsi,
offrendo la loro volontaria cooperazione,
sia alla riunione della Lega Femminile del
16 maggio, sia alla riunione del gruppo
Missioni che avrà luogo D. v. nel pomeriggio di lunedi 9 Giugno (dalle 15 alle
17,30, in via Pio V, 15).
A tutte le sorelle in fede che accoglieranno benevolmente il presente invito si
anticipa il più cordiale ringraziamento.
Al Culto della domenica pomeriggio il
Pastore Ayassot ha iniziato una serie di
conferenze evangelistiche sul tema: « I
COLLOQUI DEL RISORTO».
Il programma comprende i seguenti ar
gomenti :
1) Domenica 20 aprile: Il colloquio con
Dalla Valle di Angrogna
àNGROGIlia (Serre)
Siamo molto grati agli studenti della « Pradeltorno » Luciano Deodato e
Sergio Abate che il 27 aprile hanno
presieduto i culti e le scuole domenicali a Pradeltorno ed al Serre: bimbi
ed adulti sono stati lieti di ascoltarli,
mentre il pastore rappresentava l’Unione giovanile ai Congressi di Firenze.
Il 4 maggio si è tenuta l’Assemblea
di Chiesa, che ha udito ed approvato,
seguendo con interesse ma senza troppa discussione, la relazione del Concistoro. Al termine di essa sono stati
eletti quali delegati della nostra comunità: per la Conferenza Distrettuale la Bifora Alma Monnet e l’Anziano Emilio Buffa; per il Sinodo la
Signora Emma Bertalot, e quale supplente la Signora Maria Buffa.
Il 9 maggio è mancata, agli Odins.
la nostra sorella Caterina Rivoira ved.
Malan, all’età di 91 anni; e l’indomani si è tenuto il servizio funebre, con
la partecipazione di un buon numero
di parenti e di fratelli della comunità. Abbiamo sentito risuonare, proprio dinanzi alla tomba, l’annuncio
Pensioive B[RTII\I
ANGROGNA = VERNET
• Aperta tutto l’anno
• Ottimo trattamento
• Prezzi miti
Si parla inglese e tedesco
gioioso ed il serio appello della parola
del nostro Dio, che « ci chiama al suo
regno ed alla sua gloria». Che questo annuncio consoli i fratelli e le sorelle che sono nel lutto ed a cui esprimiamo ancora la nostra fraterna, viva simpatia.
Il 10 maggio si sono uniti in matrimonio nel Tempio del Serre Franco
Comba di S. Germano e Elda Pons
dei Rivoires. Agli sposi, che si stabiliscono a S. Germano, rinnoviamo i
nostri auguri affettuosi per una vita
familiare benedetta dal Signore che
li ha uniti.
L’il maggio un buon gruppetto dei
nostri ragazzi, accompagnati dalle
monitrici, ha partecipato con molta
gioia (anche se non con molta voce...)
alla festa di canto delle Scuole domenicali, nel Tempio di Torre Pellice.
con la non meno apprezzata appendice del gelato, generosamente offerte
dalla comunità ospitante, e dei giochi
nel campo del Convitto Valdese. Un
grazie di cuore, anche a nome dei no
stri ragazzi, per quanti si sono adoperati alla riuscita della festa!
MIGROlìlVI^ (Capoluogo)
Sabato 10 maggio, nel nostro Tempio del Capoluogo abbiamo invocato
la benedizione di Dio sul matrimo^
nio di Monnet Bruno (Prarostino) e
Bertin Anita (Arpanot).
La benedizione e la grazia del Signore circondino ed accompagnino
sempre questo nuovo focolare fonda
to nel suo nome. e. a.
Mostra di pittura
Sabato 17 maggio, alle ore 17, avrà
luogo l’inaugurazione della Mostra:
Pittura in biblioteca, nella saletta
«Da Milano» (Biblioteca Comunale
di Pinerolo).
Espone Giovanni Pinchiaroglio.
La Mostra resterà aperta fino al 25
corr. col seguente orario: dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
Pietro; 2) Domenica 27 aprile: Il colloquio con Giovanni; 3) Domenica 4 maggio: Il colloquio con un incredulo; 4) Domenica 11 maggio : Il colloquio con i due
viandanti; 5) Domenica 18 maggio: Il colloquio con i 12 Apostoli; 6) Domenica 25
maggio, festa della Pentecoste, Fargomento della conferenza sarà: L’opera dello
Spirito Santo.
L’audizione di musica sacra con la quale s’è aperta la Settimana Santa ci ha dato
il piacere di udire la Corale Valdese di
Torre Pellice, diretta dal M.o Ferruccio
Corsani, in un’ottima esecuzione. I Proff.
Luigi e Antonio Pocaterra, rispettivamente violino e violoncello, accompagnati all’organo dal Prof. Ferrerò, hanno validamente contribuito al successo artistico e
spirituale della bella serata, della quale
abbiamo il solo rincj-escimento che il pubblico non fosse numeroso come speravamo
e come la buona serata avrebbe davvero
meritato.
n Culto di Pasqua è stato, come sempre, uno dei più affollati dell’anno e molti sono stati i fedeli che hanno partecipato alla Comunione. Abbiamo notato con
piacere come l’Assemblea si sia mantenuta compatta sino aUa fine del Culto nonostante la inevitabile lunghezza del servizio di comunione.
Il Culto di Confermazione della Dome
nica delle Palme è risultato una bella af
fermazione di vita spirituale e di interes
se religioso. Il tempio gremito di fedeli
presentava lo spettacolo delle grandi
lennità, ma rattenzione ed il raccoglimen
to dell’assemblea non lianno sofferto, co
me purtroppo qualclie volta accade, dal
l’affollamento.
Sempre commovente il rito della Confermazione al quale l’Assemblea ha partecipato con profonda atlenzione e con un
raccoglimento religioso chiaramente avvertibile dal composto silenzio nel quale si è
svolto.
Ecco l’elenco dei catecumeni confermati
Adamo Carla - Ayassot Graziella - Bijno
Milena - Cafjarel Elda - Catalano Anna
Ferrabini Gian Carla - Mingotti Brigitte
Quinzio Angela - Quinzio Mariella - Ro
bino Ester - Rocchietti Navone Orsola
Rocchietti Divina - Aldrighetti Paolo
Raima Roberto - Benvegnu Daniele - Ca
mera Augusto - Decker Rodolfo - Giusiano
Piero - Marauda Luigi - May Riccardo Merlini Francesco - Odin Remo - Ribet
Giovanni Marco - Rostan Giorgio - Rocchietti Piero - Sassone Franco - Sciolla
Sergio.
RUMI
Siamo lieti di annunziare che a Roma ha avuto luogo il battesimo di
Angelo Marco Guido Miegge di Marco Arwey Miegge e Paola Federici.
Il battesimo è stato amministrato
da! nonno, pastore Guido Miegge. Al
piccolo ed ai suoi familiari, auguri e
felicitazioni.
Direttore: Prof. Gino Costabel
Pubblicaz autorizzata dal Tribunale
di Pinerolo con decreto del 1-1-1955
Corso Oddone
Hanno avuto luogo in Settimana Santa
le tradizionali visite agli Ospedali Psichiatrici. Una delegazione di Signore ha visitato ciascuno dei quattro Ospedali, nei
quali il pastore Corsani e l’Anziano A.
Balmas hanno celebrato il culto con S. Cena. In questa occasione sono state distribuite ai ricoverati delle colombe pasquali
e altri generi di conforto. Ancora una
volta tutti hanno potuto rendersi conto di
quanto siano gradite e benefiche queste
visite.
, I corsi di quest’anno hanno raggruppato
un numero considerevole di alunni, divisi
in numerose classi. Malgrado le malattie
che lianno visitato numerose famiglie, e
che hanno anche ritardato l’inizio delle
lezioni, l’esito degli esami è stato in generale superiore a quello degli scorsi anni.
Via Nomaglio
I Culti e le Riunioni serali continuano
ad avere un costante numero di partecipanti.
II Culto del Venerdì Santo è stato parti
colarmente frequentato e quasi tutti si so
no avvicinati alla S. Cena; più scarsa in
vece la partecipazione il giorno di Pasqua
Un periodico cattolico per la difesa del
la fede, è stato largamente distribuito e
con cura, in Via Nomaglio.
L’articolo principale in prima pagina
porta il seguente titolo : « Maria S.S. risponde ai Protestanti ».
Non abbiamo chiesto nulla per difendere la nostra fede; è soltanto l’Evangelq
che difende e chiama alla fede in Cristo.
« A chi ce ne andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna » (Giov. 6: 68).
Gesù risponde se andiamo davvero a Lui,
e questo è tutto, e la Sua « Grazia ci basta »!
ve, in relazione a questo affare: ”Le autorità francesi farebbero bene a spiegarsi: il
Pastore Grenier è o non è colpevole, ai
loro occhi, di infrazione alla legge? Se sì,
di quale infrazione esattamente si tratta?
Oppure, siamo in presenza di un delitto
di opinione?” tS.OE.P.l.)
Conversazione fra cattolici e protestanti in Germania.
Durante la prima settimana di Marzt^
hanno avuto luogo, alla Accademia Evargeliva di Loccum, dei colloqui fra teolog
cattolici-romani e teologi evangelici.
Le discussioni, che avevano per tei.
’’Ecumenismo e Cattolicesimo” furon,
’’franche, esaurienti e vivaci, ma senza ma
cessare di essere amichevoli”, ha detto i,
Rev. Francis House, segretario generale
associalo del Consiglio ecumenico delle
Chiese e direttore della Divisione di Formazione ecumenica di questo Consiglio,
che ha preso una parte notevole nei dibattiti. Nel corso di questi colloqui, furono affrontati soggetti spinosi quali gli avvenimenti di Colombia e di Spagna, coi
pure le ’’più gravi divergenze teologò
fra cattolicesimo romano e protestarli
mo”. Ma — afferma il Rev. House —
nostra fede esige che noi speriamo conti
ogni speranza (Romani 4: 18), uititudine
adatta a tali conversazioni.
Ogni sera, un culto ili adoiazione, celebrato nella cappella dell'abbazia, univa
nel canto i rappresentanti delle diversiconfessioni.
Lo studio biblico di questo incontro fu
centrato sulla preghiera sacerdotale (Giovanni 17), ed era diretto alternulivamentc
da un sacerdote cattolico-romano e da un
pastore evangelico. Tutti sono stati d’accordo nel riconoscere che vi è ancora molto da fare perchè i laici di tutte le Chiese
diano al problema dell’unità cristiana il
posto che conviene nei loro pensieri e nelle loro preghiere.
L abbazia evangelica di Loccum era già
stata teatro, alla fine del secolo XVII e all inizio del XVIII, di discussioni f ra ckLtolici e luterani, che cercavano di restaurare l’unità cristiana.
(Voce Evangelica ;
Prof. Rr. A. Roniscon^
Libero docente
in Clinica Odontoiatrica all'UniversiU
MALATTIE
DELLA BOCCA E DEI DENTI
Redattore: Ermanno Rostan
Via dei Mille, 1 - Pinerolo
Tel. 2009
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
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Tipografia Subalpina - s. p. a.
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