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ANNO hXKm
ITimte Follie«# 17 Luglio 1942-7CX
N. 29'
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L'ECO DELLE
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Rfgruardatc alla rocela onde foste tagliati
(Isaia LI : A)
SottiamsiraaaiteD cl®§|«i ■ daiefe*#« V«l«l<
Nulla sia piùvÌorte della vostra fède!
À’ (Qiatiavello)
Italia e Impero
Estero
ABBONAMENTI
, . . Anno L. 15 - .Semestre L. 8
. ' . , » >25 — • » 15
A.WISO
Dal giorno 6 luglio l’Ufjieio delta
Tavola Valdese si è trasferito alla Casa
Valdese, Torre Pellice.
Il Moderatore si trasferirà a Torre
Pellice il giorno 18 luglio.
Testimonianze laiche
Un peteatore
Se non fosse stato di vina sciagura
stradale che . lo gettò fulmìneiaimente
neU’eteimità, non so se avrei mai pensato a lioi. Ma per aver letto sul giornale la descr i/iione della .sua- disgrazia,
me lo rivedo ancora comje lae fosse ieri,
seduto in fondo alla ipiildcolai Sala di T.
dove ogni domenica sera, loon altri volontari di Gesù Cristo annunziavamo
alle aninw che Gesù Cristo è venuto a
cercare e salvare ciò che era perduto.
Conoscievo poco la Ipersona idi icui
ora scrivo. Mi si etra detto che proveniva da un vicino Comune; che era un
possidente) e che era un lassiduo frequentatore del Tempio Valdese di T.
Il più importante. per i miei colleghi e
per me, era che queU’uomo awéva un’anima tanto pnezic^a che Gesù Cristo
aveva versato il Suo sangue per essa;
quindi eravamo lieti di vederlo ogni
tanto apparire nelle nostre riunioni.
Quella sera, poco più di due anni or
sono; era seduto • al suo posto di
pnedileziane: cioè in fondo alla Saia.
Toccava appunto a mie proclamare il
lieto annunzio della Salvezza. Ricordo
che il nocciolo del mio discorsetto fu
questo: « poiché Gesù Cristo Stesso ha
detto cB essere venuto nel mondo a cercare e salvare ciò che era perduto, io
provc^ rineffabile gioia di recare questa buona notizia a voi tutti qui presenti, mia specialmente a quelli d’ìn fra
voi che isi rendono ben conto di non
essere ancora perdonati, riconciliati con
Dio, salvati. Per averne io fatta la personale esperienza nella mia vita io vi
dichiaro che questa, come tutte le, altre
parole di Cristo, è effioaiae, oggi come
quando usci dalle benedetto labbra del
Salvatone. Evvi - cari ascoltatori - fra
voi uno che si senta pedeatore? Si lasci afferrare da Colui che è venuto a.
■ cercare, a salvare ciò che è perduto ».
Alle mie parole rispose l’uomo seduto
in fondo alla Sala. Alzandosi in piedi
col braccio destro alzato disse : « Io sono un peccatore ».
Sorpresa, ben comprensibile, da parte degli altri ascoltatori e certo alcuni
si chiesero se colui che si era autoproclamato peccatore lo aveva fatto sinceramente o per bizzarria.
Iddio solo è giudice dello stato d’animo del figliuoli degli uomini, sopratutto di quelli che stanno ascoltando le parole della Vita Eterna^ Da parte- mia,
rivoltomi a queU’uomo gli dòssi: « Caro,
fratello, diamoci la mano; io. pure, al
cospetto di Dio, sono, un peccatore; ma
per essere stato cercato e salvato dal '
Figliuolo deU’Uomo, sono qui per annunziarvi che Gesù Cristo è lo stesso
ieri, oggi ed in eterno; lo stesso che salvò Zaccheo, Tesoso e rapacie esattore;
lo stesso per perdonare e salvare. Possiate voi in questo preciso istante accettarlo qual vostro personale Redentore,
come fece Zaccheo ».
Chi mi avrebbe dietto, quella sera
che a solo due anni di distanza, l’amico ascoltatore a cui avevo' rivolto con
tutto il calore del mio cuoto e con tutta
la mia simpatia di fratello, un invito
•così urgente a lasciarsi « cercare e salvaar© » da Cristo sarebbe stato letteralmente gettato nell’Etemltà senza potersi più render conto di nulla?
Questa morte così tragica mi fa di
nuovo pensare alla tremenda ed im
mensa responsabilità che hanno tutti
coloro che ascoltano la parola vivente,
dal vivente Iddio, sia essa pronunziataj
dairalto di un pulpito nella solenne at-,
mosfera di un Tempio o diaU’alto di una semplice tribuna di una Sala popolare.
Non per nulla, lo Spirito Santo dice
queste gravi parole:. « OGGI se udite la
mia voce, non indurite i vostri cuori ».^,J
Oggi, non domani, perchè il domani^ f
non ci appartienle!
Ernesto Buffa.
%
Presupposti all’unità '|‘
Una accusa noi protestanti rivolgiamo spesso ai cattolici romani: Tignoranza in materia reiUgiosa della gran
maasia dei fedeli e la cuna particolare
di una parte del clero nel non combartere questa ignoranza.
Ma se da noi c’è forse una minore
ignoranza in materia religiosa che nei
cattolici romani bisogna aggiungeire però che da entrambi le parti c’è un quasi completo disinteresse per i problemi
ohe si agitano e le attività che sì svolgono suiral tra sponda; se qualcuno se
ne ilnteressa è solo per gettar veleno o
polemizzaire. Non vogliamo negare l’efficacia di una polemica intesa Conie critica, ma affermianio l’mefficacia, e di
più la dannoisixà per chi la inizi, di una
polemica adóperata, come arma idi propaganda (tanto che non mi sembra ü
oasio di parlare di arma di evangelizzazione).
Dal generale veiienrio al particolare,
penso sia doveroso 'dare un’occhiata e
se ben accetto, portare un contributo
di critida all’attività che la Chiesa Cattolica svolge per l’unità dei fratelli separati.
Qualche mese fa le varie Opere per
l’unità sono state coordinate per mezzo di un « Centro Opere Nazionali per
l’Unità detHa Chiesa » (C. O. N. U. C.)
del quale è presidente il cardinale Luigi Lavitrano.
. Nella seconda metà di aprile è stato
tenuto a Roma il Convegno per l’unità della Chiesa: una settimiana di i&tudi
trattati da sacerdoti e laici. Alla chiusura del Convegno è stata lanciatia' una
parola d’ordine: « carità e amore ». Non
’ nella polemica inutile e scottante, .ma
neH’amore al Cristo e ai fratelli''dovrà
essere trovato il modo di realizzare l’unità sospirata» (.1). '
Non possiamo analizzare gli . studi
presentati durante la settimana per'Lenità perchè le brevi reoensioni che abbiamo sotto gli occhi non sono sufficiènti per ù^a giusta valutazione; aleuni ài
questi studi saranno pubblicati ed allora, se sarà il caso, li considereremo. Ci
fermiamo perciò al congedo di tutto il
Convegno: in fondo è questo che più di
tutto ci interessa.
Riconosciamo che una parola<*d’ordine qùal’è quella lanciata dal cardinale
Lavirano ci deve avvicinare con simpatia al problema dell’unità impostato su
questi teirmini. Non .sì deve infatti crediere che da parte, nostra non sia sentita te necessità deU’unità. Noi intendiamo per unità raggiunta (e quanti di
noi hanno già raggiunta questa .unità
con altrettanti fratelli cattolici!) qualcosa di superiore non documentabile
cori fatti 0 abiure; l’unità fra mie evangelico chie mantengo le mie idee e tu
cattolico romano che rimani attaccato
ai tuoi dogmi è raggiunta nel reciproco
rispetto delle nostre posizioni e nel riòonoscimento che esse sono qualcosa di
tremendamente impegnativo in ciascuno di noi, impegnativo per l’etomità; le
iiostre posizioni comportano una fede
ilimitata ed insieme un tormento continuo di dubbio e di ricerca. .Questa fede e questo tormento sono la medesima
cosa, anche se provénìenti da due posì
i
Direttore*: Prof
itec-®
AMMINISTRAÜL
REDA,
- Tosai PitLio*
PELUCK
Ogni cambiamenti d’indirizzo costa una lira
C«nt. 30 la
zioni diverse, sono unità anche se cir=
condate da visioni antitetiche. Ecco come noi vediamo la poasibilìtà dei raggiungimento dell’unità:- con la chthp'rensione, e la comprensione è appunto la
risultante della cairità e dell’amore.
Ciò posto sorge subito un intienrogativo; Taltra parte, i fratelli cattolici, intendono anche loro l'unità lùi questo
modo? Il C. O. N. U. C. svolge la sua
attività isu CiUCGte direttive? 'A queste
domande possiamo rispondiei'e solo dopo
èsserci liberati dal nostro spesso giustificato pessimi.smo, ed anche così la nostra risposta può solo eesere imperfetta: sì, alcuni cattolici sono disposti ad
aderire al nostro punto di vista; i più
invece non riescono a concepire unità
se non per mezzo di solenni abiure e di
grandi rinunzie formali. Va da sè che
a noi su un livello di parità, interessano solo-i primi anche se purtroppo sono
fra i lappresentanti meno ufficiali del
cattolicesimo romano.
Non ci sembra che l’abile tecnica della controversia nella quale I. G. è maestro (vedi « Fides »), possa portare al
raggiungimento di un’unità di qualsiasi
genere come non ci pare che possa farlo
il mettere in primo piano figure di convertiti (vedi Zar di), che noi già ccmosciamo bene.
Il secondo articolo (3) è di Carlo'Lo, vera di Caatigliane; tesoriere del C. O.
N. U. C. La lettura di questo articolo,
fatta subito dopo quella dei precedente, ci ha rialzato il morale. Premesse Ìe
divergenze dottrinali, Carlo Lovera. dì
Castiglioffifii, dà un’occhiata panoramica
sui problemi che interessano in questi
tempi di guerra il fmrtestantesìmo
mondiale. Sua fonte di informazione è
il « Service Oecuménique de Presse eifc
Sta nelle seguenti osservazioni il contributo di critica che dicemmo voler
portate all’attività della Chiesa Cattolica per i’unità.
Una parola d’ordine è un progriEm-.
ma. Ogni associazione segue il- programma che si. è proposto; può seguirlo male o insufficientemente, ma lo segue. Ad ogni modo non agisce miai in.
contrasto con esso. Al programma dì usane. carità e (amore e non polemica
inutile e scottante purtroppo la stampa
cattolica non si è unanimiemcnte. conformata. Più che di stampa sarà però
giusto parlare di uomini.
Per documentare questa mia ultima
affermazione mi rifaccio a du^ articoli
apparsi su « L’Italia ».
Nel primo (2) Iginio Giordani, direttore di sezione del C. O. N. U, C. e direttore della rivista « Fides », in due
colonne di citazioni susseguentesi come
i colpi di una raffica di mitraigliatrice,
vorrebbe dìm,oistrare che i protestanti
sentono la mancanza di un capo mistico, di un ponteiioe; non avendolo si.
stanno avvicinandolo al loattodicesimo.
E va bene: non siamo aisBolutamlente
d’accordo ccn lui, ma I. G. è padronissimo di trarre queste deduzioni dalla
critica da lui fatta ad alcuni movimenti attuali del protestantesimo mondiale.
Quanto non .yà affatto bene è il modo
col quale egli vuole dimostrare, questa
sua affermazione, citando espréssioni
di fratelli separati delle quali falsa
completamente il significato: « un pa^
store calvinista agonizzante dichiarò di
morir tranquillo solo quando seppe che
un succe.ssore era stato eletto a Pio XI».
^ L’elezione di Pio XII fu ancibMa con
gioia da milioni di acattolici ». Ecco alcuni pezzi forti della sùa dimbstrazione
e da queste citazioni, che ritornano a
nostro onore', ecco il rapido passaggio
dialettico all’affermazione che a giustificare questi sentimenti stanno proprio
l’autorità ed il concettò delFinfallità, del
Papa. .Dove sia il falso in questi ragionamenti è chiaro. '
Informations » di Ginevra dal quale pure noi stralciamo buona parte delle notizie che vanno sotto la rubrica « Ili giro'Ttor il mondo » 11 suo esame più che
obbiettivo è fraterno: egli cita lo spirito ecumenico che da ogni parte anima
le varie dienominazioni protestanti, il
progredire dagli studi ecclesiologici, le
opere di carità verso popolazioni e prigionieri, i commenti favorevoli ai ra- *
diomes/saggi del Papa e la presa idi posizione nei riguardi del boliscevismo e
del paganesimo; tutto questo quasi con,'
congrattitezioni, ad ogni modo con alta
comprensione. «... ^li uni e gli altri
sentiamo i comuni dolori, le cottiiUni
speranze e combattiamo le dure battaglie della nostra- testimonianza e della
, noiStra fedeltà ».
Ci pare che Carlo Lovera di Casti1 glione in questo articolo sia intera-mente ed intimamente 'fedele alte parola
d’ordine lanciata dal Convegno per l’unità, ,ci pare che solò su questa base e
per questa vìa si pòssa giungiere ad una
vera unità e ci pare doveroso per tutti
partire da questa beteè ed incamminarci
su questa via.
R. Malan;
(1) Osservatore Romano, No 93 (24892).
(2) Il Papa e i protestanti, L’Italia, Anno XXXI,
N» 144. ■ s,
(3) Cristiah i sull’altra spónda, L’Italia, Anno
- XXXI, N« 150. - •
Scrìvono aW ■Sco...
Già in tre artìcoli l’Eleo delle Valli si
è occupato, e non-precisamente in terrnini elogiativi, dèlie nostre Cariferenzè Distrettuali' e rárgom;ento è di tale'
importanza che forse il direttore del
giornale vorrà ancora dare ospitalità a'
queste pòche osservazióni..
Alcune delle ragioni,delia scarsa efficienza delle nostre Conferenze sono già
state rilevaite. E’ vero, per esempio, che
le poche ore a disposizione sono insufficienti per esaminare anche solo qualche aspetto della nostra vita ecclesiastica.
Ma c’è un’altra^ ragione per cui d la-vori della Conferenza non danno.generalmente rimpressione di qualche cosa di concreto e* si limitàno a « utili
scambi di idee » e a «raccomandazioni »•
La ragione sta nello spìrito prevalentemente critico e 'negativo col quale si
esaminano i problemi e le eventuali
proposte. Non-\wremmo essere fraintesi. Ogni proposta deve passare al vagliq
della discussione,.- e dev’essere criticamente esaminata sotto tutti i suoi
aspetti. Ma il pericolo sorge quando gli
oratori si alzano unicamente per Controbattere, per indicare i punti deboli
di una proposta, per manifestarsi contrari a una determinata iniziativa, ma
sembrano essi stessi incapaci di proporre altre soluzioni, di indicare la contropartita positiva del loro atteggiamiento
critico.
Questo atteggiamento sopra tutto critico si accorda purtroppo con l’inerzia
e Fapatia di tanti altri, per cui la suprema massima' di un’assemblea dev’essere
il famoso « queta non movere »,
, Non ci meravigliamo quindi se molti
problemi non vengono neppur presi in
esame, e, quando l’assemblea è premuta da un preciso ordine del giorno, questo si deve ben presto risolvere In una
« raccomandazione ».
Così la Conferenza Distrettuale si riduce a qualche cosa 'di molto modesto.
Una gran parte del programma indicato
dm Regolamenti deÙa Chiiesa cade senz’'altro: niente « studio delle varie questioni sottoposte all’esame della Conferenza dai Consigli, dalle Assemblee di
Chiesa, dalla Tavola, dal Sinodo e dalle
Commissioni Smodali » ; niente « studio
di proposte di carattere legislativo da
2
^vä-.y'n^ ^tiÄ> DBIX» 3OTÉ^%iaaa».
tel .ìMl.-’rii ^.-i»~,^.^K^,,:>■■. *..,,i.¿ f.^,t,,..,1^ì?.ìa-j.i -S'. ,. . . ..,».,. .. ^ _
Htff
._,[--- TI- ■- rf-*:ti^‘.: >' • ■
^ mandarsi al-Sinodo»; 'niente’« esame
delle TOndizioni.'di quelle Chiese del Di^ stretto sulle quali sembrasse utìUe alla Conferenza di fermarsi in' modo spei ci ale»,, . „ .1 ,iÌ#|S
.‘ A poco a poco aioche le Conferenie
Distrettuali si ridurranno al livello delle Assemblee di Chiesa. Queste Assem^ blee non vanno abolite - protesta qual\f^.iCuno - perchè sono pur. sempre una posaibilità, una porta aperta per chi vuole
^rimere la propria opinione. Ndh, abo^ ‘ liamo quindi le Assemblee di. Chiesa. .
èaremmo per caso sulla via ftiie anche^
le Conferenze DistréttualT véngangt a
fj.. rappresentane soltanto più* una «possila bilità » una « porta aperta » per discu- <
teine i problemi vitali dela Chiesa t
Un lettore.
u
‘if'
Segnalazioni
Mi Valdesi di iamlgiia
Preannunziato da parecchi mesi, è finalmente comparso questo dizionarietto dei nomi di famiglia valdesi (1), che
molti sfoglieranno con curiosità e con
. piacere, cercandovi qualche data o
qualche dato sul proprio cognome. E
ce n’è per contentare un po’ tutti, anche se si vorrebbe in generale che le
notizie fossero più abbondanti; ma l’autore è stato assai prudente, e non ha
voluto riferire altre indicazioni (date,
etimologie, varianti, ecc.)’ che quelle
che a lui parvero più sicure, precise,
documentate. Ed il lavoro, pur nella
sua modesta e limitata natura programmatica, è frutto di pazienti ricerche, confronti; sono infatti poco meno
di 600 nomi di famiglia citati, di cui
circa 300 tuttora bistenti ed altrettanti
estinti.
Accanto ai nomi di famiglia veri e
propri, che son quelli dei nostri parenti o dei vicini di casa o dèi nostri conoscenti, troviamo pure munerosi i soprannomi, molti dei quali riteniamo
oggi del tutto scomparsi, senzp aver lasciato di* sè alcuna traccia.
Ma incontriamo nel dizionarietto ancora altre indicazioni: veniamo cioè a
sapere se il nome che interessa si trova
fra i calabro valdesi anteriori alla
persecuzione del 1561^ o fra i partecipanti al Rimpatrio, o fra gli emigrati
valdesi in Isvizzera, o quelli in Germania, od ancora fra i coloni dell’America
latina.
Tante notizi'ole che a taluno faranno
piacere e.che fa comodo tróvare raccolte nelle poche pagine del dizionarietto
che sarebbe stato tanto più pratico se
fosse stato raccolto in un solo volumetto, anziché in due. Anche le sigle, a
nostro parere, avrebbero guadagnato
ad essere collocate dopo le notizie relative al singolo cognome, non prima.
Diamo pértanto un cordiale benvenuto al Dizionarietto, augurandogli di
arricchirsi ognopa, di docum^entàrsì in
ognuna delle 3 vallate prncipali, e di
accrescere Ìa sua mole fino a diventare
un dizionario completo ed aggiornato
dei nomi valdesi, che faccia testo in
questo campo di studio. Lectcrr.
(1) O. Coisson: Dizionarietto dei ñomj di famiglia (Collezione « Valdismo
n. 10 e 11 - Càtanìa, 1942-XX.
In
Trascriviamo parte della bèlla lettera
inviata dal capitano Lamberti al padre
dell’alpino Genre Gioito caduto sul
fronte russo; essa costituisce un’eloquente~testimonianza delle elevate doti del valoroso correligionario che fece
olpcausto alla Patria della sua fiorente
giovinezza*
Egregio Signore,
E’ coll’animo affranto che impugno
in questo istante la penna, per scrvvete
questa mia. Permettete innanzi tutto
che mi presenti: sono il capitano di vostro figlio. Da piu giorni) era vivo in me
il desiderio di farvi pervenire questo
mio scritto ma impellenti necessità di
guerra non me lo hanno permesso.
Conscio del vostro dolore che è stato
ed è anche mio vengo purtroppo a confermarvi la perdita, del vojstro amato figlio, caduto come sanno cadere gli eroi
il 18 maggio durante l’attacco di Klìnouji (Ucraina).
Il suo trapasso è stato fulmineo, non
ha sofferto. /
Giunto coi primi su di una quota dominante fortini russi, mentre colla tenacia. dei forti difendeva la posizione
occupata, veniva colpito in fronte da
una raffica di mitragliatrice nemica.
E*'in me, che fut per lui un secondo
padre, ed in tutti i suoi compagni uña
viva impressione per la sua.perdita. Il
suo spirito vivrà sempre fra noi. " Egli,
col suo sacrificio cd ha indicato il cammino sulla via del dovere, verso la Vit- "
Atoria. Il suo corpo riposa vicino e*q fian'Cco dei camerati con lui caduti nel cimir. termo che la pietà fraterna volle creato
•s a segno imperituro, nel paese di Klì
. nouji... ¿SI'
‘^...A nome mio, dei miei ufficiali, di
tutti gli alpini invio le più sincere condoglianze.
Comprendo seriamente il vostro dolore ma neh-dolore, ve lo dice il suo comandante che gli era vicino nel succedere dell’assalto, siate fiero ed orgoglioso; vostro figlio è caduto da prode: s'è
battuto come sanno battersi gli alpini:
sino al sacrificio. .
L’ho proposto per una ricompensa al
valóre,.
Rinnovandovi' le mie condoglia,nze Vi
prego di gradire il mio saluto.
Capitano Lamberti.
PER ECO ÀI MILITARI
Unione delle Madri e delle Giovani,
Pereiro-Maniglia, L. 200 - Génìere Tron
Ermanno, 25 - Peyran Emanuele, 10 Poet Enrico, 5 - Suor Emilia Bertinatti, 10 - N. N., Massello, 9 - Vialerianó
Perazzi, 50 - Aw. Lydia Poet, 17 Emma Turin, 20 - Peyrot Anna, 20 M. B., 5 - U. G. V. dei Pons, Angrogna, 10 - Cap. M. Marchetti Luigi, 10 Art. Beux Guido, 15 - N. N., Prali, 50 Fostel, Bobbio Pollice, 5 - Alpini Long
Attilio, Peyrot Oreste e Rostagno Lazzaro, 50.
Godino Mary, L. 7 - Codino Luigi, 5
- Colletta del 28 giugno Culto Plrarostino, 118 - Id. Id. Roccapiatta, 49 - Unioni delle Madri Prarositino, 100 - Bouchard Stefano, 10 _ Magg. Stefano Coisson, 50 - Grill Clotilde, 4 - Clot Giacomo, 5 - Ribet Luigi, 5 - Revel Margherita, 5 - Cherubini Bertin Luigia, 4 Ugolini Vittoria,2.
F- U. V.
Il Convegno di Pìamprà.
Ricordiamo alia Gioventù Vaddese il
Convégno indetto per domenica prossima 19 luglio per lo studio dei problemi
concernenti il credente di fronte al lavoro.
Il Convegno avrà inizio col Culto del
mattino alle ore 10,30 nel Tempio di Roxà, piresieduto dal pastore dott. Alberto
Ricca.
L’adoinata pomeridiana avrà inizio
alle ore 14 precise a Piamprà, nel prato sottostante alla VìUa Raviol e.sarà
annunziata col suono dèi corno.. L’ubicazione esatta, per chi arriva da Torre
e dal Villar, sarà indicata con dei segni
rossi sugli alberi è sui muri.
Parleranno i pastori Aime e Roberto
Comla.
ANdliOGNA (Serre)
Culti: Domenica 19 luglio, ore 10:
Pradeltorno - Ore 14.30: Serre.
Domenica 26 luglio, ore 10: Tempio
Serre - Ore 15: Ba^oud.
Convegno Rorà. I giovani dell’Unione
e tutti coloro che desiderano unirsi a
loro per recarsi a Rorà la domenica 19
luglio prendano nota che la partenza è
fissata per le ore 7 precise dal Serre.
e- a.
BOBBIO PELLICE
La nostra Comunità ha avuto il piaipere della visita del Cappellano Miliare, pastore Rostan. Il capitano Rostan
ha presieduto un culto nel nostro Tempio il giovedì 2 corrente. Ha dato notizie dell’opera da lui svolta interessando
molto il buon uditorio- Dopo if culto ha
visitato le famiglie dei nostri Caduti e
s’è intratteiiuto coi congiunti di molti
Alpini. La Comunità ringrazia ancora il
pastore, Rostan per la sua desideratissima visita e per l'opera che svolge presso i nostri numerosi militari della divisione Taurinense.
— Il Signore ha richiamato a sé: Moria Bonjour di Maipertus. - Maddalena
Baridon, madre di un nostro Caduto,
deceduta la vigilia della visita del pastore Rostan che essa tanto si rallegrava di vedere, per aver notizie delle circostanze della morte del suo diletto Stefano. - Maria Mondan, buona compagna
del nostro caro anziano del quartiere di
¥
Sil^aud.'^ Giovanni hausarot, dàl Capo-^
luogo.
aifiitti liiuioviamo I espressione
deua nostra piu calda simpatia.
LU-acrtlSA ÙAN GIOVANNI .
Venerdì 10 luglio, ha avuto luogo il
funerale della sig.na Fanny Ferraoino,
deceduta al Rifugio in età di anni 81.
Dopo essere stata alcuni anni nella nostra parrocchia, la malattia l’aveva costretta a ritirarsi ine! pio istituto dove
tràscorse i suoi ultimi anni.
-g^li axllitti la nostra simpatia.
WAsilo per i 'vecchi: »
Doni ricevuti:
In oocaisione della nascita di Giorgio
i^ola, i genitori L. 1000,—
Emma Benech, i memoria della sua
-'■'cara madre 50,—
Famiglia E. Aime 10,—
Paviarin Rosma 10,—
Ricca L. S. G. 10,—
Unione madri di S. Secondo * 32,—
Adele Rosati Buffa 20,—
Famiglia Frangoli 10,—
S; Fenouil 10,—
PrtALl
-Il 18 corrente è stato celebrato il matrimonio di Fascal Alberto di Giov. Enrico delle Fontane con Richard Adele
di Francesco della Villa di Prali. Auguriidi benedizioni divine.
— Il Signore benedica il piccolo Artus Bruno di Giov. Daniele, battezzato
ii 21 u. s.
Unione Giovanile. Il 2 agosto, Dio
volendo, verrà organizzato dall’Unione
di Frali un raduno giovanile a Bò del
Col a cui fin d’ora è cordialmente invitata tutta la gioventù valdese.
PRAROSTINO
Battesimi. Forneron Marcello e Cloudina ^Rostan) il 28 giugno nel vecchio
Tempio di Roccapiatta.
Funerali. Martinat Maddalena nata
ComOa, di anni 57, spentasi dopo lunga
e‘ penosa malattia il 1 luglio ai Roman
di Roccapiatta. Alla famiglia ed in modp speciale al figlio, attualmente al servizio della patria in zona di occupazione, vada 'l’espressione della nostra
1 simpatia.
] -Lo stesso giorno decedeva, alla Veirolera, Godino Carolina ved. Godino, di
^ni 80. Il Signore l’ha • chiamata in
modo improvviso. Gli chiediamo di assistere coloro che sono nel lutto.
SAN GERMANO CHISONE
Domenica 19 corrente, alle ore 16, avrà luogo una riunione aH’aperto, al
Parco deUa Sagna. G. B.
lORRE FtLUCt
Siamo grati al pastore sig. Guido
Comba di aver accettato di predicare
ancora domenica prossima, 19 corrente
(alle 10,30), nel tempio di Villa.
— La gioventù valdese si riunisce
ogni sabato sera alle ore 21 alla Casa
Unionista. Le sedute sono istate fin qui
assai bene frequentate. Interessanti gli
-aigomenti trattati. I giovani e le signorine in villeggiatura a Torre sono cordialmente invitati a partecipare a questa attività estiva unionista.
ViLLAR PELLICE
Bat esimi. NeH’ultima nostra cronaca
abbiamo involontariamente omesso di
menzionane il Battesimo della piccola
'Sirrwna Berton di Paolo e Margherita
Janàvel celebrato nel tempio la domfenica 12 aprile. Il 10 maggio è stato presentato al Signore nel rito del Battesimo ü bimbo Luigi Talmon di Stefano e
Paolina Negrin.
Il Signore circondi della Sua grazia
preveniente questi teneri agnelli della
greggia e guidi nella loro bella missìpne coloro ai quali li ha affidati.
Delegati. La Chiesa è stata rappresentata alla Conferenza Distrettuale e
sarà rà|>presentata - D. p. - al prossimo
Sinodo dai Diaconi fsigg. Umb. Pascal
del Serre e Stefano Gönnet del Teynaud, nominati daU’Assemblea di Chiesa del 17 maggio e quest'ultimo delegato al Sinodo dalla' Coaferenza.
Culti. I Culti del 31 maggio e del 21
giugno scorso sono stati presieduti dal
sig. Aldo Comba e dal Capo Distretto
pastore R. Nisbet, che ringraziamo ancora per la loro gentile ed efficace collaborazione. ^
Studenti. In seguito alle ultime 3 ammissioni alle Scuola Media, la nostra
parrocchia conterà in autunno - D. p. dieci studenti iscritti alle diverse classi
del nostro Collegio di Torre. Un altro
nostro caro giovane G. Baridon della
Piantà - che per motivi di salute, na^
dovuto rinunziare definitivamente alle
fatiche del lavcö'o agricolo - in solo 4
m^x di intenso studio, ha assimilato il
pro^amma di 3 anni di Scuola Media
e sostenuto con onore a Pinerolo gli
4*«^ *
^ esami di ammissione al Corso Magistra“ le superiore. La parrocchia segue con
interiesse e con preghiere queste giovani promesse della Chi^a.
Visite: Giovedì 2 luglio, malgrado la
proibente ora pomeridiana, una bella
assemblea si è raccolta niel tempio per
udire il messaggio del nostro Cappellano militare Capitano E. Rostan che ci
ha fatto vivere alcuni istanti di intensa
comunione con i nostri cari combattenti L’adunanza è stata coronata da una
colletta in favore deU’Eco ai soldati, che
ha fruttato la somma di L. 120, con le
quiali H totale delle nostre offerte per il
giornale della Chiesa ha oltrepassato le
650 L.
Al capitano Rostan - che era gentilmente accompagnato dalla sua Signora - rinnoviamo l’espressione della riconoscenza della chiesa per quanto egli
fa per i nostri soldati.
Dipartenza. Lunedì 13 corrente abbiamo accompagnato alla sua ultima dimora terrena le spoglie mortali del no, stro fratello Stefano Barolin del Palet,
deceduto, dopo breve malattia, in età
di 79 anni, all’Ospedale di Torre Pellice.
Invochiamo sugli afflitti le consolazioni delFEterno. j.
Un appello ai Fratelli di Torre
e di Luserna San Giovanni
Nieiralpestre parrocchia di Rorà vi
sono alcuni bimbi dei due sessi, che
vorrebbero frequentare il Collegio di
Torre, mia che ne sono impediti dalla
povertà delle loro famiglie le quali non
possono mantenerli fuori di casa. Essi
avrebbero bisogno di essere ospitati, almeno durante i mesi invernali, da qualche buona famiglia alla cui men.sa, un
posto di più o di meno non rechi fastidio
ed al cui focolare ci sia anche un po’ di
calore per un piccolo o par ima piccola
montanara...
I genitori Rorenghi non potrebbero
compensare che in minima parte questa
ospitalità, ma vi è Uno il quale non
marichefebbe ' di contraccambiarla con
una moneta infinitamente preziosa.
II pastore Geymet riceverà con profonda gratitudine le proposte di ospitalità che gli vorranno esser rivolte.
NOVITÀ’
Benedetto Luchino
BENEFICIO DI CRISTO
Introduzione e Note
di
Mariano Moreschini
Edizione del quarto centenario.
Prezzo lire 12 —
Si spedisce c. a. postale.
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Alessandro Simeoni
L’affanno di eiaseun giorno
. Predica
Libreria Ed. Claudiana Torre Pellice
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Nella ValéateUe-Comba, con i figliuoiHti Orietta, Fabrizio e Marzio; Ernesto
e Edina Comba e i parenti tutti hanno
i> profondo dolore d’annunziare la dipartita del loro caro
Doti. FRANCESCO YÄCATELLO
deceduto improvvisamente a Cattolica
di Romagna il 6 luglio all'età di 33 annt
Le esequie hanno avuto luogo a Roma
il 12 corrente.
Via Ottilia Zeni, 2 - Cavelese (Trento)
Le figlie ed i parenti del compianto
Stefano Goss
calzolaio
commossi per la simpatia dimostrata al
loro caro durante la lunga malattia e in
occasione della suo. dipartenza, ringraziano tutti coloro che accompagnarono
la cara salma al campo del riposo.
Torre Pellice, 13 luglio 1942ì
Prof. Gino Costabel, direttore responsabile
ÀRTI~0RAFÌCHE L’ALPINA - TorrélPeUice »
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