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ECO
DELLE VALLI VALDESI
Sìe:.a
LONfìO SELIIA
Casa Valdese
TOHi^P PELLICE
Settimanale
della Chiesa Valdese
Gettate ' lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXXIX - N. 45 ABBONAMENTI 1 Eco: L. 1.309 per l’interno j Eco e La Luce: L.; 2.000 per l’in-teroo Spediz. abb. postale - il Grappo TORRE PELLICE — 13 novembre 1D59
(Ina copia L i re 30 / L. 1.600 per Testerò j L. 2.800 per l’estero Cambio d’indirizzo Lire S 0 Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.i—P- 2-1/557
Vivere senza problemi
Ogni tanto compare sulla stampa
quotidiana qualche articolo che tenta
di fare il punto sulla situazione spirituale deU’uomo. italiano in particolare, di oggi; ed è un esame per lo
più negativo... Domenica scorsa su La
Stampa A. C. Jemolo ci ha dato un
nuovo numero della serie affermando, sulla base di un confronto quanto mai denso di dati fra il periodo
1848-1948 e il nostro oggi, che gli italiani attuali sono senza problemi. Non
Ci sarebbe oggi alcun problema che
appassioni a fondo l’opinione pubbli
ca: anche le questioni più grosse, le
l'ovità più sensazionali, persino i
grandi « scandali » sono presto dimen
ticati; ognuno si occupa solo della
propria piccola vita privata (Il titolo
di un altro articolo della serie, qualche tempo fa. era: «Lasciateci in pace »).
Certamente la situazione non è più,
oggi, quella deH’immediato dopoguerra (lo riconoscono tutti); molti entusiasmi si sono raffreddati, molti programmi sono sfumati; è subentrato
un senso di delusione, in molti, la via
era difiScile, e ci si è rinchiusi in sè
stessi, in modo un po’ vile, spesso;
questo processo è stato del resto asse
condato e sfruttato da certi settori po.
litici, economici, religiosi. Tuttavia,
pensiamo a come Titaliano ha reagito di fronte al «caso» del vescovo di
Prato, a come sono sentiti i problemi
della scuola ; pensiamo alla « corrispondenza dei lettori » di quotidiani
e periodici che accanto a problemi minori e talvolta assai banali manifesta
in tutti i settori sociali e culturali una
sensibilità per i problemi di fondo politici, sociali, religiosi pure, che non
deve essere sottovalutata. C’è contrasto.
Porse, se gli italiani vivono spesso
senza grandi problemi, è perchè questi non sono loro presentati, non so
no fatti loro avvertire come vivi, at
tuali, urgenti, impegnativi per la responsabilità di tutti e di ciascuno. Può
sembrare paradossale, nello sconfinato mare delle pubblicazioni odierne,
specie in fatto di giornali e periodici
parlare di scarsità d’informazione. Ma
c’è informazione e informazione. C’ò
la triste realtà che sulle colonne dei
giornali che vanno per migliaia e milioni di mani, non troviamo affatto
un equilibrio fra le notizie di cronaca e la presentazione dei problemi di
fondo che stanno loro dietro; anzi,
già tra le notizie di cronaca significative e quelle assolutamente insignificanti. E’ chiaro che non c’è confronto
fra la portata umana di un concorso
per la proclamazione di Miss Mondo
(a quando Miss Luna?) e il fatto che
le scuole di montagna sono nella triste situazione che conosciamo (è di
sabato sera una «lettera di una mar
dre» di Pramollo, su Stampa Sera, e
leggete in questo numero dell’ECO la
corrispondenza da Massello): eppure
confrontate lo spazio dedicato all’uno e alle altre! E’ anche abbastanza
chiaro che un incontro al vertice con
grandi strette di mano sotto i fiashes
dei cronisti è assai meno significativo
delTesàme serio, quanto più oggettivo possibile (l’assoluto non è di quaggiù) della effettiva situazione in questo 0 quel paese particolarmente al
centro deH’atteggiamento intemazionale: eppure vi dicono che cosa Kruscev ha mangiato — e con che gusto
— nel tal ricevimento, e vi riferiscono la notevole intervista di Segni, a
Washington, sulla... Lollobrigida ( ! ),
ma non si è informati a fondo sullo
sviluppo della situazione in Francia,
ad esempio; e si trascura di tener costantemente presente il mondo nuovo delle nazioni afro-asiatiche; e si
è ben presto dimenticato che stiamo
vivendo — ma chi se ne ricorda? —
nell’Anno del rifugiato.
So che si dice spesso che si fa così
per cattivarsi il favore della massa,
del gran pubblico. Ma mi chiedo se
veramente il pubblico merita di essere considerato co^ poco. E comunque chi è incaricato di informare, at
traverso qualùnque mezzo, e fra i primi la stampa, scade a mestierante che
lavora unicamente per il guadagno se
asserve la sua professione al gusto
deteriore o alla pigrizia mentale —che è poi quella di una minoranza,
credo La di^tà e la bellezza di questa professione è invece nell’essere attenti a discendere, nelle multiformi e
spesso confuse vicende quotidiane, la
trama della nostra^ storia, dietro le
apparenze anche piu chiassose, i problemi di fondo. Ecco il servizio insostituibile del vero e serio informatore per il Qualunque che vi
Ve la sua spesso febbrile vita quoti
diana. Beninteso, è un servizio che
più d’uno rende, con onestà e sagacia ; ma non è questa l’impressione
dominante che la stampa corrente ci
lascia. E allora, anche se il gusto di
parte dei lettori ha da essere meglio
formato, anche se le messe a punto
come quella di A. C. Jemolo da cui
siamo partiti sono sempre molto utili, è dovere di onestà riconoscere che
se gli italiani di oggi non sembrano
avere grandi problemi è anche perchè
non si è sempre cercato di presentarglieli.
Venendo a noi, più vicino, vien fatto di chiederci se anche noi cristiani,
noi valdesi siamo senza problemi. Oh
certo, abbiamo i nostri problemi finanziari, il problema della frequenza
(o dell’assenza) ai culti, il problema
del difficile reclutamento giovanile.
Ma... sono avvertiti da tutti? E poi,
sono i problemi di fondo? o c’è qualcosa che sta dietro a loro?
E’ indubbio che c’è un diffuso senso d’indifferenza, talvolta una lieve
vena, talvolta massiccio e totale o
quasi, di fronte a cui risalta il gruppetto degli «impegnati» nella Chiesa. Ma la vita e la vitalità di questi
ultimi è tale da poter attirare i primi? La vita della Chiesa, la sua predicazione dell’Evangelo, le sue attività
sono tali da poter costituire un centro d’interesse per quelli che sono alla «periferia»? l’Evangelo eterno del
Signor Gesù Cristo e del suo Regno
che viene sono predicati e vissuti tenendo conto dei problemi di fondo
della vita di oggi? le questioni essenziali della fede e della vita cristiana
oggi sono sempre al centro delle discussioni' e dmsioni sinodali, nelle
assemblee di chiesa,.; nei concistori,
sulla nostra stampa? “ . •
Può darsi che molti membri delle
nostre chiese vivano senza rendersi
ben conto che ci sono grandi problemi aperti nella vita e nella meditazione della Chiesa; può darsi che mol
ti non avvertano ancora tutto il travaglio che attraversa la Chiesa nel
mondo intero per defiifire e realizzare
le possibilità di testimonianza dei laici nel mondo in cui vivono e lavorano
tutta la settimana; può darsi che
molti non si accorgano che la Chiesa
cerca di essere attenta ai problemi
deH’ora affrontando la vita sempre
più trasformata in una società industrializzata, o l’esedo di milioni di rifugiati, o le tensiCHii fra le razze, o i
rapporti spesso diiacili, nelle giovani
nazioni, fra ex coléni e ex colonizzati ;
può darsi che molti ignorino il fatto
che — senza ricercare im potere politico come fa il Cattolicesimo vaticano
— le Chiese unite nel Consiglio ecumenico cercano umilmente, talvolta
con incertezze, di applicare la Parola
di Dio alla realtà politica dei blocchi,
del riarmo e del lisarmo, e delle lotte di classe; che lè Chiese hanno detto parole chiare di fronte alla sovietizzazione forzata, di fronte a certi
aspetti del conSicto algerino, di fronte agli esperimenti atomici; e tutto
questo perchè C listo è il Signore del
la Chiesa e del Piondo.
Può darsi, si, che tanti nelle o al
margine delle nostre chiese non avvertano Tagitarsi cosi vivo di questi
problemi, che seno a loro volta riflesso di un rinnovranento della fede nella vivente Parolfi di Dio ; e che vivano
senza molti problemi. Ma allora bisogna anche dire sinceramente che per
aver diritto di giudicarne Tindifferenza e l’ignavia dovremmo essere sicuri
di averglieli fatti sentire vivi, vissuti
da noi stessi, questi problemi: bisognerebbe che noi, pastori e ogni credente
che sente più dire,ttamente la propna
rèsponsabilifS nella chiesa, avessimo
fatto tutto quanto sta in noi per informarli e per presentare loro una
chiesa che vive di cose essenziali.
C’è molto margine, ancora.
Gino Conte
In occasione
della ‘‘ IX Settimana
del Libro
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religione cristiana. - T. Longo, L'idea cristiana di Dio. - E. Forti,
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HIROSHIMA
OGGI
In due città giapponesi, i cui nomi
evocano tutto l’orrore della guerra
moderna, Hiroshima e Nagasaki, il
servizio interecclesiastico di assistenza (CWS) del Giappione ha intrapreso un’opera di riconciliazione e di
riabilitazione delle vittime della bomba A. Poiché più di quattordici anni
dopo il bombardamento ci sono ancora delle vittime che non hanno finito di soffrire.
Recentemente chi scrive queste righe ha potuto visitare Hiroshima e
vedere il centro creato dal Church
World Service giapponese e seguirne
il programma di coordinazione e di
assistenza delle vittime della bomba
A nel campo fisico, mentale ed economico.
Hiroshima ha lasciato un grande
spazio libero nel luogo dov’è caduta
la bomba: vi si trovano un parco e
degli edifici che ospitano il Palazzo
e il Museo della Pace. Nulla distingue esteriormente questo museo da
altre eleganti costrozioni del dopo
guerra come ne sorgono continuamente in Europa o in America latina, ad esempio. Ma la sua aria innocente di grande scatola di vetro e
cemento posata su piloni, appena
varcata la soglia, non dissimula più
gli orrori che il visitatore deve con
uno sforzo penoso costringersi a guar.
dare, e che altri hanno vissuto. Carte,
grafici, statistiche informano sulle
regioni raggiunte dalle radiazioni e
sulle malattie patite da quanti vi si
trovavano. Nelle vetrine si possono
vedere i resti carbonizzati dei vestiti
che portavano e delle fotografìe di
esseri umani orribilmente mutilati.
Nel parco si levano dei monumenti
ai morti della catastrofe deH’agosto
1945. Subito dietro si vede la carcassa
di una casa, lasciata là come un sordido ricordo degli orrori della guerra.
Accompagnati daìi rappresentanti
del C. W. S. giapponese abbiamo poi
visitato il nuovo ospedale della Croce Rossa per questi ammalati particolari. «Qui vedrete coloro che sono
colpiti dalla ” malattia atomica ” —
dice la nostra guida. Shosi Watanabe, direttore del Centro — Molti di
loro sono ancora giovanissimi, e ogni
giorno ci porta dei nuovi casi. Una
delle attività del nostro centro è di
visitare i pazienti e parlare un poco
con loro». In una stanza inondata
e pupazzi di carta
di sole in cui si trovavano due adole
scenti, come in altre stanze delTospe
dale, siamo stati sorpresi da una gio
iosa atmosfera di festa che contrastava con l’odore degli antisettici
dal soffitto pendevano un gran nu
mero di pupazzi di carta di ogni co
lore. Disegni, libri, molti ricordi ral
legràvano la stanza delle due giovi
nette sorridenti... che sapevano che
probabilmente non usciranno ma
’óve dall’òspedale.
«Vedete il lavoro dei nostri arti
sti in pupazzi di carta — dice la no
stra guida; — è uno dei passatemp
favoriti dei ragazzi giapponesi. Sa
dako era una bimbetta di due anni
al momento delubombardamento de
1945. Sentirete ancora parlare di le
e dei fabbricanti di ’’sembazuru”,
leggeri balocchi di carta. Il monu
mento che avete visto nel parco, quel
lo dedicato ’’Alle anime dei fanciulli
vittime della bomba A ”, è per Sadako
e i suoi amici che è stato elevato ». E
la sera stessa abbiamo visto un film
intitolato: «Mille pupazzi di carta».
Ma per il momento dobbiamo tornare nel centro della città, dove abbiamo visitato le basse case di legno
che ospitano tutta l’opera di riabilitazione del Centro. La Signorina MeMillan, l’insegnante metodista che fu
la prima missionaria a tornare a Hiroshima dopo la fine della guerra ci
parlò di questo lavoro. « Oltre le mi
In questi giorni, in molte città italiane è proiettato il film Hiroshima, mon
amour. Non è qui il luogo di discuterne la trama e la concezione dell’amore che
■ esprime. Ma c’è qualcosa per cui /vale comunque la pena di vederlo: le ampie sezioni documentarie su quel che sono stati i giorni infernali di Hiroshima, allora,
e .sulle conseguenze, igienicamente nascoste negli ospedali, ma ben dolorose, orribili, ora. L’azione si svolge nel quadro della Hiroshima odierna, diventata mela
di turistici pellegrinaggi con giri organizzati in pullmann e con guide per i luoghi
dell’orrore e per il terribile museo, in cui viene pure proiettato un documentario
ripreso ”in quei giorni”. Non siamo sicuri che la conoscenza e l’orrore sappiano
fermare l’uomo sulla via della perdizione; comunque, com’è .stato autorevolmente
scritto: «i popoli devono sapere». E lo possono.
Pubblichiamo, oggi, quest’articolo redatto da un’inviata del Dipartimento di
Informazione del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Sulla polvere atomizzala di
Hiro.shima alligna pur sempre la pianta della speranza e dell’amore. red.
gliaia di uccisi dal bombardamento
e le migliaia di feriti il cui stato era
disperato, ci sono le ’’vittime economiche ”, cioè coloro che hanno avuto
distrutte le case e perduto il lavoro.
Sono scomparse un milione di case;
padri di famiglia furono uccisi o gravemente feriti. Molti bimbi si trovarono di colpo orfani di padre e di
madre. Ancora oggi, quattordici anni
dopo, numerosi sono quelli la cui vita
è completamente distrutta ».
L’attività diretta fra le vittime, le
visite all’ospedale e il lavoro fra i
fanciulli, ecco i compiti principali
assunti dal centro cristiano. Ma —
come ha sottolineato un osservatore
— non c’è da esser fieri della risposta che il resto del mondo ha dato
alla distretta di Hiroshima. Forse il
terrore ispirato da questa nuova forza di distruzione ha causato una rea
Nuovi abbonamenti
Poiché col 1" gennaio 1960 ci si troverà di fronte ad un aumento
del 12% delle spese di tipografìa e di posta, l'Amministrazione si è
vista co.stretta a ritoccare il costo degli abbonamenti per il 1960; ritocchi
che del resto »ono lievi e non coprono l'aumento :
interno estero
Eco delle Vaili L. 1.300 1.800
Luce
900
1.500
Cumulativo ( Eco e Luce ) » 2.000 2.800
Contiamo fiduciosi su un riabbonamento in blocco, e speriamo che
molti nuovi abbonati ci permettano di guardare con più serenità ai
nostri programmi. Anche quest'anno a coloro che verseranno subito
l'importo di u" nuovo abbonamento saranno inviati già gli ultimi
numeri del 1959.
zione di fuga davanti a tutto ciò che
la ricorda. Malgrado delle notevoli
e anche numerose eccezioni individuali da parte di cristiani e di fllan
tropi, la tendenza generale è stata di
dimenticare Hiroshima e Nagasaki.
Ed ecco quel che ha fatto la piccola
Sadako.
Dieci anni dopo il bombardamento
che aveva raggiunto anche lei ma da
cui pareva guarita, la sua normale
vita di fanciulla fu interrotta dalla
malattia, la fatale leucemia conseguenza delle radiazioni atomiche.
Aveva dodici anni, era intelligente e
bella e non voleva morire. Si mise a
piegare delle carte multicolori, decisa a fame mille pupazzi che sarebbero mandati nel mondo intero come
dei messaggeri di pace affinchè i barn,
bini dell’avvenire non abbiano a soffrire quello che essa stessa soffriva.
I suoi compagni di scuola son venuti
ad aiutarla, e a misura che s’indeboliva, altri ragazzi riprendevano il suo
lavoro. Tutto questo, e l’impoverimento della famiglia per le cure costose, e la passione per la pace del
popolo di Hiroshima, viene illustrato
dal film « Mille pupazzi di carta ».
Sono anche gli scolari giapponesi che
hanno raccolto il denaro necessario
all’erezione del monumento alla memoria dei fanciulli vittime del bombardamento, e molti di loro, dopo
la scuola, fanno ancora dei pupazzi
di carta per i bambini degli ospedali.
La vita di Sadako ha ispirato un
poeta giapponese, Eisaku Yoneda,
che ha scritto, parlando di lei:
«Hiroshima fu il luogo della mia
nascita e quello della mia morte,
Hiroshima fu pure la gabbia che imprigionò la mia giovane vita».
Betty Thompson
2
0. —
L'iCO BELLI VALLI VALBiSI
13 novembre 1959 — IN. 45
■ia e interpretazione •
dei tribunali« dell'Inquisiziorie
Su L’Osservatore Romano (8-111959) F. Callaey, recensendo una recente opera del p. Mariano di Alatri
O.F.M. Cap. — «E l’inquisizione?
Tabù e realtà sul tribunale della Fede » — vuole manifestamente minimizzare le violenze di questo istituto : « Il numero delle sue ’vittime’
dipende dalla serenità degli studiosi
o dalla passione anticlericale dei propagandisti laici » (proprio niente dalla passione clericale dei propagandisti cattolici?). Può anche essere
vero, con la suesposta riserva; ma
non è questione di numero; e non è
neppure una questione puramente
« morale », per cui viene riconosciuto che ci furono degli abusi, talvolta
crudeli — anche se si cerca, tradizionalmente, di farne ricadere la
maggiore responsabilità sul ’braccio
secolare’. La questione di fondo —
da cui quella del numero delle vittime e lo scandalo morale della violenza ecclesiastica dipendono — risulta, ci pare, dalla conclusione della recensione, in cui l’Inquisizione
viene, nel suo insieme, pienamente
giustificata ; « E’ sempre lecito alla
società far giustizia contro chi ne
turba la pace e attenta alla sua stessa esistenza. Ora, bisogna ricordare
che la società medioevale era cristiana, per la Fede, le leggi, i costumi,
la vita. Per l’uomo del Medio Evo,
chi mancava di fede verso Dio e ne
violava le leggi, veniva meno ai doveri pure verso la società. Per giudicare equamente lo storico tribunale
della Fede, conviene ricordare la
mentalità e il costume dell’uomo medioevale, la reazione provocata dal
danno religioso e sociale cagionato
dall’eresia, la stretta unione fra Chiesa e Stato con la conseguente fusione fra sacro e profano ».
Verissimo, per lo storico freddo,
che osserva distaccato. Ma da un
cristiano dichiarato ci si sarebbe potuto aspettare una valutazione diversa. A parte il fatto che la prima
proposizione sucitata è poi la stessa con cui si giustificano le repressioni tipo Budapest, contro cui lo
stesso Osservatore Romano non
lesina — giustamente — i giudizi,
non sembra passare per la mente del
recensore (e forse dell’autore) il fatto
che quell’identificarsi massiccio ed
orgoglioso fra chiesa e società —
l’atteggiamento che culmina nell’Inquisizione — poteva essere appunto
l’errore capitale della chiesa ; l’illusione, benintenzionata o imperialistica, del corpus christianum, della società totalmente cristiana. C’è, forse,
una segreta nostalgia, se non delle
violenze inquisitoriali, certo, di quella società « cristiana » in cui la Chiesa era e pretendeva di essere tutto?
A veder vivere la Chiesa cattolica
ufficiale, oggi, non si può che pensarlo.
Ed è questo il nocciolo della questione. Non siamo certo insensibili
al problema umano e morale rappresentato dalle migliaia di vittime, ■ ma
il problema di fondo, la questione
che la Chiesa romana ha evitato, da
secoli e fino ad oggi, è di chiedersi,
dinanzi alle conseguenze, se le premesse erano buone. E’ vero, la storia non è, in generale, maestra di vita. La speranza, anche per il Cattolicesimo, stava e sta solo nella Parola di Dio : « Non sono venuto per
esser servito ma per servire... » « Non fatevi chiamare ’maestro’... » •
« Chi vuol venire dietro a me, rinunci
a se stesso, prenda la sua croce... ».
La potenza, per la Chiesa, è quella
dell’Evangelo; la sua gloria, quella
della Croce e della Risurrezione.
Il giorno prima, sullo stesso quotidiano vaticano, in una nota redazionale sulla ’distensione’ kruscioviana — giudicata illusoria perchè senza
Dio e senza pentimento — si poteva
leggere : « La civiltà credente non fu
certo scevra di umani errori e violenze. Ma del loro male aveva la
coscienza e quindi la possibilità di
redimersi, di farsi perdonare dalla
storia e dalla civiltà... ». Noi diremmo piuttosto : dal Signore. E’ proprio questa coscienza di peccato,
morale e teologico, che non sentiamo nel Cattolicesimo, almeno in
quello ufficiale (chè non mancano
voci isolate oneste e generose). La
cosa non manca di avere conseguenze pratiche: m Colombia, in Spagna,
anche da noi. vero? Violenza, in
certi casi; volontà di potenza ovunque. Ma non basta consacrare l’Italia
e il mondo al Sacro, Cuore di Gesù e
di Maria per ricostituire il corpus
christianum (ma è mai esistito, come
chiesa di Cristo?), nè per giustificarsi
davanti alla Parola di Dio.
g. c.
Cambio della guardia a Cerinola
Farà piacere a cotesta più grande
famiglia dei lettori dell’« Eco » sapere
che la nostra sorella Carmen Trobia,
assistente di Chiesa, designata dalla
Tavola a svolgere il suo lavoro in seno alla Comunità di Cerignola vi è
stata accolta con grande gioia ed en
tusiasmo.
Recatomi per incarico della Tavola
all’insediamento, mi sono trovato Sa
bato 7 novembre, nonostante la pioggia... di fronte ad un’assemblea numerosa e vibrante.
Dopo la semplice e suggestiva cerimonia e un breve messaggio, la nostra sorella rivolse anche lei un breve
messaggio e chiuse il culto con la
preghiera e invocando la benedizione.
I lettori e molti nostri colleghi vorranno certamente sapere di più... Quale impressione l’avvenimento ha prò
vocato in seno alla mentalità meridionale del nostro ambiente evangelico sia pure un po’ più progredito e
più aperto di tanti altri? Un impres
sione decisamente positiva! E’ lont-ano il tempo in cui la donna meridie
naie non usciva di casa da sola, e non
seguiva il marito... in una Chiesa che
ira virtù
B ipocrisia
ri^UDENlA.
Nel numero del 25 Ottobre r. g. dopo aver riferito alcuni episodi relativi all’esenzione dalle lezioni di religione per i nostri figli, conchiude;
« in Italia, i bambini devono essere
educati all’ipocrisia». Pur ammettendo che qualcosa di vero c’è in questa
asserzione, estendendola, per essere
giusti, anche ad altri paesi, mi pare
che nel caso in questione, la parola
sia un po’ forte e sarebbe più esatto
parlare di «prudenza». Ora questa è
una virtù, una delle quattro cardinali, e se non è virtù eroica come le altre tre, non è da disprezzarsi in o^i
caso. Gesù stesso raccomanda : « Siate prudenti come serpenti». Ma anche « semplici come colombe ». Da ciò
potrebbe dedursi che la prudenza disgiunta dalla semplicità cessa di essere una virtù.
Comunque siano le cose, è un fatto
che la prudenza è molto più commendata dal cattolicesimo che dall’evangelismo. Nella prima confessione
assume un’importanza straordinaria
ed informa gran parte della vita religiosa e spirituale; vi è poi un Ordine che sembra fondato specialmente
sulla prudenza e sulla sua predicazione: quello dei Gesuiti.
Ma quando la prudenza cessa di esser virtù e diventa vizio? La prudenza dettata da una esatta valutazione
delle circostanze è doverosa e lodevole. Così nell’organizzazione militare essa consiglia il mimetismo; ma
questo è già una maschera, una falsa
apparenza, cioè ima iprocrisia; secondo l’etimologia della parola. Originato dal lodevole desiderio di proteggere la vita dei combattenti, si tra
sforma in un inganno, che è pur sempre un peccato. Ma quanti fra noi,
sia pure buoni cristiani o buoni evangelici (nella misura in cui è umana
mente possibile esserlo, non certo in
quella vagheggiata da alcuni moralisti) quanti tra noi si sono fatti simili
ragionamenti quando si sono riparai'
dietro delle mimetizzazioni in guerra
o in manovre?
Nè può considerarsi virtù la prudenza dettata dalla paura. Ora la
prudenza consigliata dagli insegnan
Per il Natale dei earcerali
« Fui in prigione e veniste a trovarmi... In quanto l'avete fatto ad uno di
questi minimi, l'avete fatto a me ».
( Matteo 25 ; 36-41 )
Se anche noi non possiamo di persona andare a visitare i carcerati, possiamo però giungere fino a loro in
altro modo: con una lettera, un piccolo dono, un pacco, che faccia loro
sentire che non sono soli, abbandonati da tutti, forse disprezzati ; che c'è
chi pensa a loro con sentimento fraterno. E questo tanto più in occasione del Natale.
Forse può parere prematuro il parlare di Natale. Ma il tempo passa così
presto! e non si comincia già a pensare e a preparare la festa di Natale
nelle nostre Scuole Domenicali? e
non stiamo per entrare nel periodo
cosidetto dell'Avvento?
Ebbene, in mezzo al fervore di
questa preparazione, materiale e spirituale, lasciate che vi ripeta ancora
una volta : Ricordatevi anche dei carcerati !
Ricordatevene inviando la vostra
offerta (piccola o grande che sia)
che ci permetta di recare a chi soffre — sia pure per colpa propria —
un segno tangibile dell'amore di Cristo, che il Natale ci ricorda in modo
tutto particolare, e che noi siamo
chiamati a vivere nella nostra vita.
Possiamo dire con riconoscenza
che di anno in anno le offerte sono
aumentate: dalle L. 50.000 del Natale 1952, hanno oltrepassato l'anno
scorso le 100.000.
Soltanto vi preghiamo di inviarle
subito, senza tardare, in modo da poter sapere in tempo di quale somma
possiamo disporre.
Ricordo pure che abbiamo sempre
molte richieste di indumenti di lana,
anche usati (specialmente maglie e
pullover).
Fiduciosi che il nostro appello incontrerà, anche quest'anno, una risposta pronta e generosa, vi ringrazio anticipatamente, di vero cuore.
Con fraterni saluti
Selma Longo
Casa Valdese - Torre Pellice (Torino)
Altri centri di assistenza per i carcerati : Past. SeifFredo Colucci - Via
Verdi 15 - Livorno — Signora Lydia
Ricagni - Via XX Settembre 6 - Alessandria.
PERSONALIA
Il Prof. Ferruccio Corsani, docente di
latino e greco al Liceo di Torre Pellice, Ita
conseguito, in modo lusinghiero, Pabilitazione aH’insegnamento delle materie letterarie in tutte le Scuole Secondarie. Ci rallegriam-o vivamente con lui per questo
successo.
ti di cui l’articolo di r. g. mi sembra
appunto di tal natura. Finché la no
stra partecipazione passiva ad atti o
manifestazioni che non sono nel nostro rituale è dettata da quei riguardi
verso i più deboli nella fede che Pao
lo esorta ad avere, siamo animati da
vera prudenza, ma quando questa par
tecipazione ha origine nella paura di
castighi possibili o immaginati, allo
ra cadiamo nella viltà ed il nostro
mimetismo nella ipocrisia, intesa nel
senso più lato.
Ora se qualche lettore conchiudesse che consiglio o giustifico il mimetismo religioso dei nostri bambini o
ragazzi, sbaglierebbe di grosso. Il barn,
bino è per sua natura incline al mimetismo: i suoi gii^hi non sono infatti che m.anifestroni di mimetismo, e sarebbe eccei^iva rigidità il voler riscontrare in ¡Ciò un complesso
di ipocrisia, a meno di riferirsi al
senso etimologico della parola che significa appunto: azione scenica. Nè
è bene istillare troppa prudenza e
troppo presto ai nostri bambini : per
conto mio preferisco un monelluccio
che mi dimostra Qon le boccacce la
sua antipatia a uh piccolo fariseo che
mi sciorina dei complimenti evidentemente falsi.
Per quanto riguarda l’esenzione dalle lezioni di religione, un mio ragazzo
l’ha sempre ottenuta dalle elementari
all’Istituto Tecnico senza opposizione
0 difficoltà. Alle medie, durante l’ora
di religione, preferì generalmente non
uscire, anche per restare al caldo,
leggendo o studiando per proprio conto e non fu mai molestato, non solo
ma negli scrutini finali, più di una
volta gli insegnanti di religione lo difesero contro gli attacchi di altri insegnanti, essendosi formato un concetto favorevole di lui per il suo contegno (e anche questo può essere una
piccola propaganda a nostro favore).
Può darsi che io sia stato particolarmente fortunato, ma non posso non
avvertire che da parte nostra in questioni del genere si portino spesso
delle prevenzioni. Vi è poi da temere
un peccato d’orgoglio che ci spinge a
ritenerci superiori, grazie alla nostra
singolarità religiosa e ad ostentare il
nostro protestantesimo, anche fuori
luogo. E’ vero che è detto « guai a me
se non evangelizzo», ma siamo anche
stati avvisati di non mettere le perle
avanti ai porci. Ed ecco ove entra in
campo la vera e doverosa prudenza.
E' questa una virtù difficile ad insegnare ai giovani ed ai fanciulli; almeno così si ritiene. A smentire tale
opinione starebbe tuttavia questo epi
sodio raccontatomi dal mio amico, il
rimpianto Prof. Giovanni Ayassot.
Un suo allievo dèlia Scuola Media
nello svolgere un tema, aveva scritto :
« Oggi, per volere del Duce, gli Italiani nascono sani e robusti». Al che il
professore avendo osservato che l’affermazione sembrava per lo meno esa
gerata, l’allievo replicava : « Non ci
badi. Professore, oggi più grosse si dicono e meglio è». E il degno uomo,
nella sua limpida coscienza valdese
commentava : « Ora tocca a me di andare a scuola dai ragazzi ! ». Quello
lì era già abbastanza mimetizzato!
Riconosco che è molto difficile insegnare a dei ragazzi e ancor più a dei
bambini specie se educati ad una as
soluta lealtà, come dovrebbero essere
1 nostri, dove quei riguardi verso i
deboli nella fede diventano tradimen
to dei nostri principi, e perciò è bene
che i nostri figli siano nel modo più
completo possibile esentati dalle le
zioni di religione. Capisco che il prò
blema diventa più complicato quando
gli esentandi siano più di uno in clas
se o che non si tratti di soggetti do
tati di un nativo riserbo come nel
caso del mio ragazzo. E quindi è dovere dei genitori evangelici insistere
e non ammettere tergiversazioni.
Ma... se non temessi di dare troppo
scandalo a tanti fratelli e sorelle, for
se formulerei l’augurio che la scuola
italiana diventi ancor più confessio
naie di quanto lo sia già. Perchè, mai
la scuola è riuscita ad esprimere una
classe dirigente e una società confor
me al suo spirito. Infatti la scuola
gesuitica ci diede la generazione del
risorgimento massonica e anticlericale, la scuola massonico- liberale for
mò i banditori del Fascismo, la scuola fascista ha educato gli uomini del
la D.C. e della A. C.. Cosa uscirà dall’attuale scuola confessionale? E si
badi che ciò non succede solo in Ita
lia, se è vero che coloro che sono
usciti dalla scuola del marxismo-leninismo stanno mettendo Marx in soffitta. Almeno così ci dice il nostro
Gino Conte. M. Eynard
le si descriveva come... scomunicata.
Era la parola!
Oggi ci si muove in un clima veramente nuovo, sarà frutto della democrazia che hia concesso il voto alle
donne, sarà il frutto di una riacquistata coscienza biblica, sarà per Cerignola il fatto che l’elemento femminile predomina. Forse tutte queste cose insieme.
Venendo poi alla nostra giovane
sorella: essa ha saputo ben presto
cattivarsi la simpatia di tutti per le
sua predicazione semplice che va al
cuore per la fiducia che ispira, per la
capacità che ha di farsi ascoltare da
grandi e da piccoli e da incolti.
Chi scrive è pienamente convinto
che, coll’aiuto del Sienore, il ministerio della nostra sorella sarà in benedizione per le Chiese e i gruppi che
le sono stati affidati.
I membri della Tavola sappiano che
il Consiglio di Chiesa di Cerignola
sente di aver ricevuto un immenso
privilegio in questa loro- decisione,
ispirata come forse non mai. sono le
parole dell’anziano sig. Scarano, dallo Spirito Santo.
Da ora in poi come ebbi a dire alla
comunità di Cerignola, gli occhi di
molti in Italia saranno rivolti con
vivo interesse e con spirito di preghie
ra insieme sia verso questa Chiesa,
sia verso questa nostra Sorella.
Ci sembra che lo Spirito del Signore che nella sua sovranità non conosce barriere di sesso ma largisce i
suoi doni a tutti, voglia dire a noi tutti qualcosa.
Possa Esso Spirito del Signore parlare... al cuore di tante nostre sorelle
capaci e spiritualmente preparate ma
ancora indecise.
Possa Esso Spirito del Signore confortare la Chiesa nei suoi responsabili... che questa volta si è messa sulla
via giusta, in vista di quel risveglio
che da anni chiediamo al Signore delle messi.
G. E. Castiglione.
Pregare per la casa
Matteo 8: 5-10; Efesini 6: 5-9
La preghiera d'intercessione è l'azione sociale del cristiano, la sua
prima funzione nella società,, il ministero per mezzo del quale si esercita in mezzo a noi la potenza di Dio.
Anzitutto per la mìa famiglia. La mia preghiera è il centro e la base
della mia vita di famiglia. Raccomando e rimetto a Dio ognuno dei
miei, individualmente. Ve ne sono, forse, che vivono al di fuori della
fede: che le mie preghiere formino allora come un baluardo intorno
al loro spirito. Non abbandonerò mai questa preghiera per il mio prossimo incredulo, anche se devo ignorare per tutta la vita quel che Dio
ne farà.
Nè abbandonerò la preghiera per i miei genitori o i miei figlioli
o i miei fratelli e sorelle che credono. Pregherò per loro come prego
per me. .
La preghiera per la famiglia stabilisce i legami dello spirito, che
danno il loro vero valore a quelli della carne e del sangue. E quando
avviene che si allentino i legami umani, quando soffro di allontanamenti spesso inevitabili, la preghiera mantiene fra i miei e me questa
prossimità spirituale fondamentale.
Non si è mai veramente separati, nè per la distanza nè per l'opposizione, da coloro per cui si prega.
Pregare per la mia famiglia. Anche per tutti quelli che abitano nella mia casa e varcano la mia soglia: i miei domestici, se ne ho, il fornitore, l'operaio che viene a lavorare qualche ora da me.
I rapporti fra loro e me sono sempre delicati; le gentilezze che ho
per loro possono sembrar loro interessate; riserbo da parte mia apparirebbe superbia. Le occasioni di malintesi sono così frequenti.
Bisogna che preghi per quelli che mi servono, perchè Dio li assista
nella loro situazione difficile, perchè Dio ispiri a me stesso il giusto
atteggiamento nei loro confronti.
Si è condannato il « paternalismo » a causa dell'orgoglio che esprime, del tono protettore che si permette. Non si tratta di paternalismo
ma di fraternità. Ed è questa fraternità che chiedo a Dio, questa fraternità senza schermo, senza pregiudizi, senza superbia da una parte,
senza sospetto dall'altra.
Le nostre case sono spesso turbate dai conflitti con coloro che lavorano per noi. E una minaccia costante per la nostra pace interiore, e
queste discordie sono umilianti per delle case cristiane.
Preghiamo perchè questa pace regni nella nostra casa, perchè Dio
faccia di quelli che I abitano non dei padroni, degli impiegati, dei fornitori, ma, al prezzo dei nostri sforzi, dei fratelli.
Charles Cellérier
(La gioire de Dieu, pp, 107 ss.)
La storia censurata
Àbbiamo letto su un periodico torinese:
Inulilmenle le Autorità della Repubblica
Federale Tedesca vantano il nuovo spirito
democratic') della Germania. Una specie
di (-ensura sui libri di storia usati nelle
scuole attesta die la classe dirigente del
Paese non ama ricordare alle nuove generazioni die cosa è stato il nazismo. (Una
recente indiiesta sull’opinione degli studenti circa Hitler e il nazismo ba palesalo
un’ignoranza quasi completa).
Nel più diffuso libro di storia per le
scuole medie il Movimento di Resistenza
antinazista veniva ricordato, nell’edizione
del 1949, con 8 pagine di testo. Successivamente, nell’edizione del 1952, alla Resistenza venivano dedicate 6 pagine. Infine
nell’edizione del 1958 tale argomento è
addirittura .soppresso.
jNdlo stesso volume la storia tedesca dal
1914 ad oggi comprendeva (edizione 19491
71 pagine. NeU’edizione 19.52 passava a 43
pagine e m-ezza. Nell’edizione 1958 si riduceva a 34 pagine. La storia dell’impero
di Hitler passava, dal 1949 al 1958, da 41
a 13 pagine, quella dell’incendio del
Reiclislag, narrata in due pagine e mezza,
non viene più menzionala. Le persecuzioni anlisemite passano da 3 pagine a 14 righe; le persecuzioni religiose del IH"
Reich passano da 2 pagine a 4 righe e
mezza ; i campi di concenlramenlo, evocati
in 5 pa-gine, non sono più menzionati!
Questa impostazione didattica, ispirata
al conformismo e all’oblio, spiega le lacune culturali dei giovani tedeschi sulla storia della Germania fra la prima guerra
mondiale e la fine della seconda.
( ^’Incontro. 10. 1959)
E in Itulid?
3
13 novembre 1959 - N. 45
L'ECO DELLE VAUI VALDESI
— 3
C O N V E G NO RESPONSABILI AD AGAPE
LE NOSTRE UNIONI
fra passato e futuro
Mercoledì 4 novembre ha avuto luogo, com’era stato annunziato, con un
bel sole, tanto più apprezzato in quanto la neve lassù ci circondava, il convegno dei Responsabili del Gruppo
Valli della F.U.V. ad Agape.
Si è iniziato con un breve Culto in
cui il nuovo Capogruppo, pastore Giovanni Conte, di Rorà, partendo dal
passo di Deut. 2: 3 in cui Dio ammonisce Israele di aver girato abbastanza intorno alla montagna e lo invita
a volgersi a Settentrione in direzione
della terra promessa, ha sottolineato
l’analogia fra l’esitazione del popolo
di Dio e quella delle nostre unioni giovanili. Anche noi giriamo sempre attorno alle stesse cose, non troviamo
mai nulla di nuovo. Neanche noi siamo all’altezza dello scopo che Dio ci
pone, ma ad un certo punto Egli dice :
« Basta, volgiti altrove ». Il volgerci
altrove dipende dalla natura della no.
stra fede ; se essa è un vago ed intimo
sentimento non vi riusciremo naai;
riusciremo, invece, se essa è attiva,
come quella, fatte le debite proporzioni, di Gesù, cui mai Dio ha dovuto
dire : « Hai fatto abbastanza la stessa
cosa; cambia.. ». Gesù, dunque, ha
sempre rinnovato il suo messaggio
0 la sua opera. Dove dobbiamo volgerci? Israele doveva andare a Settentrione: noi, verso il Regno. Per questo dobbiamo rinnovare, forse più che
« ciò » che facciamo, il « modo » lo
spirito con cui lo facciamo; esserne
sempre insoddisfatti, non dell’insoddisfazione umana, che proviene dalla
non riuscita che ferisce il nostro orgoglio, ma perchè mai avremo fatto
abbastanza la volontà di Dio. Per far
questo occorre chiedere a Lui il suo
aiuto, il suo Spirito.
Dopo le presentazioni di ognuno, il
pastore Giorgio Toum di Massello, del
Comitato Nazionale della F.U.V.. ci ha
detto in breve quale sarebbe stato l’ar.
gomento del Campo che avrebbe dovuto precedere il Convegno, che non
ha potuto aver luogo per mancanza
di iscritti : « Il problema sociale alle
Valli ».
Con vivacità ha sottolineato la duplice prospettiva in cui sarebbe stato
l’esìaminato il problemal: ittspetto al
passato — fine dell’agricoltura, industrializzazione delle Valli; conseguenti agitazioni sociali e spirituali: si
pensi alle trasformazioni delle parrocchie del fondovalle; il problema del
trasformarsi delle Chiese di agricolto
ri in Chiese di operai —; rispetto al
futuro — prospettive sociali, ideologiche e spirituali quali ci si presentano
oggi.
DopK> questa parte di introduzione
sono seguite le relazioni — orali —
sulle attività dell’anno passato; innanzitutto il sig. Franco Rivoira di
Pinerolo, membro del Comitato di
gruppo uscente ha delineato le attività generali; incontri e visite varie fra
unioni; i convegni: a Pinerolo e alle
Fontane sul problema della testimonianza dei giovani nella chiesa e nel
mondo; a Lusema S. Giovanni sulla
obiezione di coscienza.
I partecipanti sono, poi, stati invitati a dire in breve qual’è la situazione delle loro unioni. Poiché per
mancanza di spazio non è possibile
qui neppure riassumere quanto è stato detto, ci limitiamo ai pimti che ci
sono parsi più interessanti, senza fare il nome delle Unioni a cui si riferiscono per evitare critiche e giudizi
superficiali nei loro riguardi.
I problemi che maggiormente assillano quasi tutte le Unioni sono innanzi tutto l’esiguità del numero, o
per mancanza di giovani nelle Comunità o per loro disinteresse. Talvolta
la scarsa affluenza è dovuta all’impossibilità di trovare una ora indipendente dai turni di lavoro; in altri
casi ai programmi delle serate: ci si
è lamentati addirittura che alcuni
vengono solo quando si mangia! In
altri ancora alla separazione esistente fra studenti ed operai. Dall’esiguità del numero nasce la difficoltà delle recite. Si sono proposti tentativi
di collaborazione fra Unioni anche in
questo campo : in due comunità vicine
un’unione è quasi formata esclusivamente di giovani e l’altra di giovinette; potrebbero quindi preparare le recite insieme. Alcuni si sono lamentati
dello scarso interesse per i giochi, di
insufficienti relazioni fra le varie unioni; del fatto che i giovani sono più
disposti a fare lavori materiali: aggiustare le sale, che spirituali: preparare uno studio, o leggere anche
solo una meditazione. In rma comunità in cui è stato fatto un referendum sui motivi per cui l’unione locale non è frequentata non si sono
avute che risposte vaghe ed elusive.
Fortunatamente il bilancio non è
stato solo negativo; alcuni hanno segnalato una ripresa di attività; l’interesse dei giovanissimi ed alcuni tentativi originali e riusciti di rinnovamento: ad esempio la discussione degli studi a mezzo di domande scritte
a cui ognuno deve dare una risposta
pure scritta, in modo da vincere la
timidezza che impedisce ad alcuni di
parlare; i tornei di giochi che attirano 1 giovani; le domande bibliche:
specie di lascia o raddoppia; i rinnovamenti dei seggi; le istituzioni di comitati per gli studi e per le recite;
la raccolta da parte dei giovani di viveri e fondi per gli Istituti Ospedalieri; la vendita di libri; le visite ai
vecchi e ai gruppi isolati; le riunioni
presiedute dai giovani come pure la
Scuola domenicale; le proiezioni luminose su argomenti di interesse
Un’unione ha dedicato il denaro ricavato da una recita al Tempio di
Frali; altri hanno sottolineato l’efficacia delle gite estive, della presenza
dei due sessi nel seggio, della compilazione mensile dei programmi, della
presentazione anonima per iscritto di
problemi a cui il pastore o altri dovrà
rispondere, a mezzo di una «boîte à
questions», dell’invito aH’unione dei
catecumeni di quarto anno, della presidenza delle unioni affidata ai giovani anziché al pastore locale, delle visite, ove sia possibile, agli Istituti
Ospedalieri ed altre cose ancora.
Sono state annunziate le collette per
ii Tempio di Frali e per le missioni
in Eritrea ; il congresso nazionale
F.U.V. che avrà luogo in primavera a
Napoli; la conferenza ecumenica di
Losanna a cui dovranno essere presenti anche quindici o venti giovani
valdesi. E’ stato proposto di adottare
tutti gli esperimenti utili che abbia
mo segnalato; si sono fissati in linea
di massima tre convegni; a Bobbio,
a S. Secondo, e nell’alta Val Germanasca. Si è prospettata una migliore
utilizzazione dell’Uflficio Recite e del
materiale filmistico a disposizione e
si sono richiesti servizi volontari da
parte dei giovani: è stato insistito so
prattutto sulla preparazione di studi
e sulla raccolta degli abbonamenti ai
nostri giornali, oltre, naturalmente, a
quelli già compiuti in alcune comunità, che abbiamo segnalato più sopra. Di tutto questo le unioni verranno informate con maggior precisione.
Il Comitato di gruppo è risultato in
buona parte rinnovato, poiché vari
Quando si è pochini anche il cane Stock fa' numero...
(Foto Dannai
membri dello scorso anno, e in particolare il capogruppo sig. Edgardo Faschetto, hanno declinato per ragioni
di lavoro una rielezione: a quelli c\e
lasciano questo iÌtóarico diciamo la
nostra sincera gratitudine per quanto hanno fatto lajpcorso anno per le
nostre Unioni. ■'
Il nuovo Comitato di gruppo, oltre
a; pastore Giovanni Conte, capogruppo e al pastore Giorgio Tourn, ex officio quale membro del comitato nazionale, è risultato così composto :
Paola Nisbet di Torre Fellice; Massimo Parise di Lusema S. Giovanni;
Paolo Gardiol di S. Secondo ; Raimondo Genre di Ferrerò e Claudio Tron
di Massello.
Dopo i saluti e la manifestazione
della speranza di ritrovarci l’anno
prossimo, ognuno è tornato contento
alla propria casa.
Se dovessimo fare un bilancio della
giornata credo che tutti sarebbero
concordi nel dire che è stata ottima.
Forse ognuno dei partecipanti ha trovato lassù l’atmosfera di fratellanza
e di attività che sogna per la sua unio.
ne. Totalmente assente era il sentimento così diffuso delle discriminazioni culturali; si è imposta, invece
la considerazione che l’unione non è
un luogo dove si va a ricevere, ad
ascoltare, ad essere passivi, ma a fare.
Forse una cosa ci può, però, lasciare
perplessi: l’ansia di un gmppo e la
preoccupazione di riuscire a trascinare gli altri. Credo che in questo le nostre unioni, anche le migliori, non
siano più molto nello spirito dell’Evangelo in cui ognuno, senza essere trascinato, unicamente spinto dallo Spirito Santo, dava con esuberanza tutto ciò che poteva per la gloria di Dio.
E’ per una ripresa di questo sentimento che chiediamo ad ogmmo di rivolgere le proprie preghiere al Signore.
c. t.
Una iniziativa
della “Pro Valli,,
Da qualche tempo la « Fro Valli »
non dà notizie della sua attività ma
questo non significa che sia caduta in
letargo o che si sia spento il suo entusiasmo; il silenzio è piuttosto dovuto al fatto che i problemi che è
chiamata ad affrontare non si posso
no risolvere rapidamente ma richiedono molta tenacia e pazienza per po
terli realizzare (basti citare il proble
ma della luce elettrica in Val d’Angrogna).
Nella sua ultima seduta il Comitato « Fro Valli » si è particolarmente
interessato della carenza di Segretari Comunali nostri. Fino a non molti anni addietro c’erano otto Segretari comunali valdesi nei comuni delle
Valli e molti sono coloro che ancora
oggi li ricordano con simpatia e ricordano la loro opera tenace ed oculata a favore delle nostre i»polazio
ni ; ora sono ridotti a tre e perciò nei
nostri comuni ci sono ormai quasi
ovunque dei segretari comunali provenienti da altre regioni con menta
lità ed esperienze di altri paesi. Questa carenza di elementi nostri locali
si fa molto sentire e la « Fro Valli »
ha deciso di lanciare vm appello ai
giovani in possesso del titolo di studio necessario perchè frequentino l’apposito corso e prendano questa specializzazione. Lo possono fare i giovani in possesso della licenza di ima
qualimque scuola media superiore.
La « Fro Valli » si mette a loro disposizione per tutte le informazioni
che potessero occorrer loro e, se necessario, intende fornire anche un
aiuto materiale sotto forma di borsa
di studio. Dobbiamo cercar di risalire
da posizioni di assenteismo e di indifferenza anche nel campo delle amministrazioni comunali, perchè ci
pongono in condizioni di inferiorità e
tornano a tutto danno del progresso
0 del benessere dei nostri valligiani.
Carlo Pons
Riandando restale a Villar Pellice
La vita estiva della nostra chiesa si è
fatta animata quanto quella invernale. Grazie ai gruppi tedeschi e francesi che villeggiano numerosi al Villar il nostro tempio è quasi sempre gremito e la vita del
paese è arricchita da numerose manifestazioni all’aperto e nei locali della chiesa.
I culti presentano forse l’inconveniente di
esser tenuti in più lingue ma in compenso
sono sempre arricchiti da artistici cori e
vedono salire in pulpito eminenti predica
tori. Come per es. il capo della Chiesa Uni
ta del Baden, il segr. generale della Chie
sa Riformata di Francia, il capo della gio
.ventù evangelica del Baden e vari altri
Il Castagneto. — Come gli anni scor.si,
questa bella e cara villa Ita ospitato gruppi
in continuazione. Ogni 15 giorni il nostro
fratello Lazier .si recava a Milano con il
torpedone di Castellano per accompagnare
quelli che partivano e far loro visitare la
città e poi tornava con un nuovo gruppo.
Tra i vari campi, tutti composti di simpatici elementi, ricordiamo quello di monitori del Württemberg, quello di Pastori
della Società Gustavo Adolfo che ci ha
regalato una serata con proiezioni illustranti il lavoro elle essi compiono a fa
vore dei rifugiati, (|uello di Diaconesse di
Stuttgart lè quali, i om’è naturale, hanno
voluto conoscere i nostri istituti. Il Direttore delle nostre Diaponesse ha offerto loro un pranzo e al ipomento delle presentazioni si è scoperto .‘ che le due direttrici
si chiamavano Lidia! Allora la nostra Suor
Lidia ha abbracciato con slancio la sua
collega.
La signorina Von Bistram, per il terzo
anno, ha guidato un campo di signorine
del Pfalz di cui abbiamo apprezzato i bei
canti. Molto ben affiatato anche il campo
misto organizzato dal Pastore Lange di
Mannheim composto di studenti.
I trombettieri del Baden. — Hanno costituito l’ultimo campo del Castagneto. Il
maestro Stober è già alla sua terza visita
da noi e alcuni suoi giovani provenienti
da Aidelberga, Pforzheim, Karlsruhe erano già venuti gli anni scorsi, come ad
esempio il simpatico e rubicondo Ludwig
che oltre a suonare ,la tuba con maestria
è pure compositore di musica, giardiniere
e... necroforo! Nei 15 giorni della loro
permanenza, essi hanno avuto alcuni studi
biblici presieduti dal maestro Stober ed
hanno visitato le nostre Valli dedicando
anche due giorni a Vallecrosia. Ricordia
nm.1.11 coMiiiviiTii’
DI VlLLASEfiCA
La nostra Unione delle Madri ha iniziato domenica 8 novembre il suo anno di attività recandosi a Massello per un incontro con l’Un’one Femminile di quella
Chiesa che ci aveva gentilmente invitate.
E’ stata una simpatica iniziativa che speriamo continui e si diffonda in tutte
le nostre Unioni non solo per l’opportu
n'tà che essa offre alle nostre unionìste di
u.scire per qualche ora dal loro lavoro quotidiano incontrandosi con altre sorelle, ma
perchè dà modo di poter discutere assieme
i problemi comuni in ambiente più familia
re che non i grandi incontri in cui il numero stes,so delle convenute non può fai
si che tutte abbiano una parte attiva nello
scambio di idee, ed anche per rompere
risolamento in cui vivono molte nostre attività che pur sj trovano a pochi chilomeiri da altri gruppi che si prefiggono Io
stesso scopo.
Una trentina delle nostre Madri, giunte
al mattino per partecipare al culto, sono
state accolte nei locali parrocchiali dove
non solo hanno trovato un ambiente accogliente, ma dove le Unioniste Masselline
avevano preparato un caldo e sostanzioso
complemento per il pranzo al sacco.
Al pomeriggio, prima dell’incontro con
l’Unione Femminile, un’oretta è stata dedicata alla visita ai vari parenti e conoscenti (non crediamo esista un angolo del
mondo dove non ci siano dei parenti di
Valdesi!,! oppure per giungere a vedere
almeno i tetti assolati del villaggio della
BalzigUa.
Il pastore Tourn ha presentato una me
ditazione su Esodo 2: 1-8 mettendo in ri
salto le incalcolabili conseguenze del gesto di fede della donna sconosciuta, madre di Mose, che dì fronte alla pazz’a del
Faraone sa avere una totale fiducia in Dio
che dirige — Lui q non Faraone — le
sorti delle persone e,dei popoli.
In seguito ha ricqrdato alcune vicende
della Cliiesa di Massello, una delle più
giovani delle Valli essendo stala costituita
nella prima metà del secolo scorso e i-iic
non ostante questo -per ben Ire volle ha
visto il Presbiterio cambiare di sede ed
in modo piuttosto radicale!
Ha ancora tratteggùto, con rimarchevole umorismo, alcuna delle caratteristiche
della zona e dei suoi abitanti, uno degli
angoli finora più isolati e caratteristici delle nostre Valli.
Dopo la proiezione di alcuni documentari cine a passo ridotto portati dai Ch’ot
ti ed illustranti alcune attività in comune
di questi ultimi tempi, le Unioniste di
Massello hanno fatto trovare uno squisito
e guarnitissimo thè per il quale desideriamo ringraziarle ancora, interpretando lo
spirito fraterno che ile ha ispirate in tutta
l’accoglienza che hanno riservato alla nostra Unione.
Le Unioniste di Villasecca, dal loro « posto di blocco dei Chiotli » rinnovano il saluto riconoscente alle sorelle di Massello,
al loro pastore ed alla signora Tourn. ripensando ancora alle dominanti miande di
Pradidie splendenti nel sole!
Doni per Pradeltorno
In ricordo di mio marito e di un 15 agosto, L.O.S. (Torino), L. 1.000 — Maria
Pons Karrer (S. Germano,) 1.000 — Grill
Arturo iTorion) l.OOff — Armand Bosc Eimma V. Bertalot (Serre) 1.000 Capitano
R. M. Slephens (Londra) 3 sterline.
mo i loro apprezzati concerti nel giardino
della Casa Valdese durante il Sinodo, le
loro visite al Rifugio, Villa Olanda, Villa
Elisa e nei nostri ospedali. Il 6 settembre
hanno preso parte al culto nel tempio di
Pomaretto, nel pomeriggio , hanno suonato
a Riclaretto ad un incontro giovanile e
verS'D le 18 sono ancora stati a S. Germano ove erano invitati a dare il loro contributo per la cerimonia di apertura della
nuova sala e la giornata si concludeva poi
con un concerto nel tempio del Villar.
L’8 sono partiti per Bassignana, accolti
con molto affetto dai fratelli di quella rara chiesa e hanno partecipato ad un culto
d’appello, nel tempio gremito. Oratori i
Pastori Ayassot e Naso.
L’il visita alla Ghieisa d’ia Tana e al
ritorno tappa dal Pastore Lupo al quale
recano il messaggio della loro cristiana
simpatia nella dura prova che lo affligge.
Al momento del congedo egli dice al maestro Stober queste vibranti parole: « Il
corpo purtroppo va male, ma l’anima esulta felice! ». Parole che servirono poi d’ispirazione al Pastore di Villar per il suo sermone la domenica succes.siva « Soyez toujours ,ioy-3ux! ».
Come si vede si tratta di vacanze laboriose! Ci sia lecito di menzionare ancora
il concerto dato nel tempio di Torre e in
quello di S. Giovanni dove abbiamo udito. con gradita sorpresa, il Pastore Jahier
dare il benvenuto e annunciare il programma, in un vibrante tedesco. Che dire
poi dello squisito ricevimento nella sala
Alharin così suggestiva ed accogliente coi
tavoli infiorali ai quali facevano degna cornice graziose valdesine in costume, e delle
leccornie offerte che sono state addirittura
suuerlative in abbondanza e bontà?
La serata si è poi conclusa fra gradili
conversari e altre esibizioni dei nostri musicisti.
11 13 culto in comune coi villar-?si dai
quali prendono commiato e poi partenza
per Torino. A Pinerolo il Pastore deve
visitare 3 maiali che .sono all’ospedale civile ed essi ne approfittano per far udire
l-i loro trombe. La suora direttrice ed il
cappellano li accolgono sulla gradinata e
chiamali dalle varie suore i malati si affacciano alle finestre ed ai terrazzi, manifejiiando la loro gratitudine. A Torino
giungono appena in tempo per partecipare
al culto. Segue un’ottima cena offerta dalla
l'omunità e poi sono affidati a varie famiglie per la notte. 11 giorno dopo ripartiranno di buon mattino per le loro residenze.
I trombettieri villaresi avevano anche
voluto offrire un rinfresco ai loro colleglli e una sera li avevano invitali tutti al
bar Roux e trascorso un momento veramente piacevole nella più schietta allegria.
Malgrado le difficoltà della lingua, i nostri giovani si erano affiatati molto bene
con i « Bläser » e un po’ a cenni, un po'
a parole riuscivano a rapirsi perfettamente.
Abbiamo ammirato in questi nostri ospiti
una gioventù semplice e sana. Bisognava
sentirli ridere di cuore, gioiosamente, come noi purtroppo, non sempre siamo capaci di ridere, proprio come dei grandi
fanciulloni!
/ campi francesi. — Sotto le tende, al
Teynaud, abbiamo avuto un rampo di 40
« éclaireuses » di Montpellier e Grenoble.
ÀH’Inverso uno di « éclaireurs » dell’Alsazia e al Centro uno di unioniste proveni;,i.i dal sud della Francia, tra le quali
si trovava pure una simpatica giovinetta
del Togo, un’autentica negra per nome
Rose. Tutti ottimi elementi che si sono
fatti apprezzare per la loro serietà e per i
loro canti, nonché per il valido contributo
dato alle attività della parrocchia.
Due campisti infortunati: Luci, una signorina francese, ed un giovane del Castagneto, studente in teologia, hanno dovuto essere ricoverati all’ospedale di Torre.
Entrambi sono stati circondati di cure premurose dai nostri medici e dalle nostre
diaconesse e sono partiti entusiasti del nostro ospedale.
La Miramonti. — Dati i lavori in corso,
ha funzionato in modo ridotto. Ha però
potuto avere alcuni simpatici pen.sionanti
tra i quali ricordiamo un caro studente
in medicina di origine ungherese, la Prof.sa
Bender ed una diaconessa di Karlsruhe.
Inoltre ricordiamo il campo di 30 esploratori di Pforzheim, una decina dei quali
hanno dovuto essere alloggiati nella rimessa del presbiterio lra.sformala in dormitorio. Questi ragazzi, pieni di vita, hanno fatto varie escursioni sempre compatii
col loro gagliardetto in lesta recante il
nome di un Pastore di Pforzheim iiceiso
dai nazisti.
Tutti gli o.spili sono sempre stali aecolli
dal sorriso gentile e dalle premure della
signora Laealos veramente « Haus-Miiller »
della Miramonti.
I isile illustri. — Rieordianio quella ilei
doli. Bender, capo della Chiesa del Baden, presidente dei Valdesi di Germania
e caro amico della nostra Comunità e quella del Pastore Conord, segretario generale della Chiesa Riformata di Francia,
che ci hanno dato degli ottimi messaggi
ai culti. Ani-Ile il Pastore Herlenstein,
capo della gioventù del Baden. in visita
ai cainp' del Castagneto, ci ha regalalo
duo serale con proiezioni e un culto.
Ric-ordiamo pure due care sorelle inglesi, missionarie in Tunisia e soggiornanti
al Palavas, che ci hanno parlalo del loro
lavoro, tull’altro che facile, ad un cullo
serale ed alla Riunione di preghiera.
I illegeianti italiani. — Oltre ai villaresi stabiliti in citta ihe in estate tornano
fedelmente ai lo.-o monti e che rivediamo
sempre con gioia, abbiamo avuto alcuni
altri villeggianti evangelici tra i quali ricordiamo il Pastore Alessio di Brescia e la
famiglia Onorato di Napoli. Speriamo l’anno prossimo di accrescere il numero di
questi cari fratelli che ci portano con la
I oro presenza un soffio benefic-o della loro
fede e d?l loro entusiasmo.
Incontri. — La Miramonti, nella sua suggestiva cornice di verde, sta diventando un
luogo ideale per incontri. Infatti vi abbiamo ricevuto gli svizzeri di Morges (una
nuarantinai, poi il Pastore Girardet coi
suoi parrocchiani di Trieste e Verona ed
infine il pellegrinaggio Chavannes di Losanna. Tutte queste visite ci hanno fatto
del bene e ci hanno fatto sentire quanto
è bello e piacevole incontrarsi tra fratelli
in Cristo.
Riunioni quartierali. — Si sono svolte la
domenica sotto i castagni e ricordiamo, tra
le più edificanti, quella dell’Inverso che
ha rivestito un carattere ecumenico per la
partecipazione delle campiste francesi e
dei campisti salutisti di Bobbio ( rappre-
4
GIOVANNI MIEGGE
VERGINE MARIA
2» edlz. — L. 750
Claudiana - Torre Pelllce
L'Eco delle Valli Valdesi
PIERRE PETIT--
LOURDES
Trad. G. Costabel — L. 450
Claudiana - Torre Pellice
sentami varie città d’Italia) con la loro
magnifica fanfara di studenti inglesi; la
riunione del Ciarmis nella quale il Pastore Alessio ci ha parlato delle ombre e
delle luci nella evangelizzazione, quella
della Pianta ove abbiamo udito un simpatico messaggio del Prof. Scroppo e quella
del Teynaud presieduta dai nostri amici
salutisti diretti dal Col. Evans capo dell’Esercito in Italia e nel corso della quale
ci Ila dato la sua testimonianza il fratello
Dapozzo, ben noto fra noi per le sue meravigliose esperienze in tempo di guerra.
Riunioni agli alpeggi. — Ricordiamo
quella a Caugis e Barma d’Aout con pernottamento alla Coumba, presenti le esploratrici francesi le quali ci hanno dato una
riunione con la collaborazione della fanfara villarese, un gruppo di campisti del
Castagneto, nonché alcuni villeggianti italiani, in lutto una ottantina di persone che
hanno accompagnato coraggiosamente il
Pastore nel suo faticoso giro ed hanno
fatto echeggiare con i loro canti i nostri
monti solitari.
Alla Giana ha avuto luogo una riunione
serale. I nostri alpeggi purtroppo, di anno
in anno si vanno spopolando. Alla Giana
non vi sono che pochi uomini, pure vi
abbiamo avuto una buona riunione stipati tutti in una cucina assieme al gruppo
di Pforzheim. Era bello sentire quelle rudi
voci maschili cantare sonoramente ed era
ancora più bello di godere l’atmosfera di
fraternità che ci circondava!
Poi, discesa a valle nel buio della notte
con la fiaccolata delle lampadine.
Un’altra visita ebbe luogo a Cbiot la
Sella deserta per i tiri alpini e, la sera una
riunione a Momao con alcuni amici del
Castagneto.
Per l’anno prossimo sarebbe bene che
lutti coloro che ne hanno la possibilità
partecipassero a queste gite che hanno lo
scopo di farci fraternizzare gli uni con gli
altri e soprattutto di portare una parola di
solidarietà alle famiglie che vivono isolate
per mesi e che ci accolgono sempre con
tanta gioia!
Ora il nostro Villar non ode più voci
straniere. Tutti i nostri ospiti sono par
liti, ma ci rimane nel cuore il ricordo di
questi cari fratelli venuti tra noi e del
bene che la loro presenza ci ha fatto.
Felicitazioni vivissime alle nostre gio
vani sorelle: Edda Garnier che ha conseguito il diploma di infermiera psichiatrica
a Bellelay (Svizzera) e a Ginetta Grill nostra apprezzata insegnante dell’Asilo Infantile che ha conseguito a Fresinone il
diploma di maestra giardiniera.
Felicitazioni pure alla nostra sorella Ada
Cairus che dopo aver insegnato alcuni anni lontano dalle Valli, abbiamo ora la gioia
di vedere fra noi alla Scuola dei Buffa
Infine un saluto ed un ringraziamento alla
signora Fausta Rivoira trasferita a Torre
dopo molti anni di insegnamento nel nostro Comune.
E felicitazioni ancora al caro giovane
Mondon Attilio del Rouet che dopo avere
avuto la testa fracassata in un incidente
sul lavoro ed essere rimasto varie settimane tra la vita e la morte è ora, a distanza
di mesi, finalmente tornalo a casa in via
di perfetta guarigione.
Nozze. — Il 6 agosto abbiamo celebrato
le nozze di Monnel Giovanni e di Armand
Ugon Rina. 11 nostro tempio era lutto
adorno di fiori e un largo stuolo di parenti
circondava gli sposi. Gli esploratori francesi hanno abbellito la cerimonia con un
inno e sul sagrato del tempio hanno salutato gli sposi con possenti urrah!
Il 12 settembre a Bobbio il nostro fratello Stefano Berton del Teynaud si è unito in matrimonio con la gentile sig.na Maria Artus alla quale diamo un cordiale ben
venuto nella nostra comunità.
Benedica il Signore questi nuovi focolari!
/ nostri diiMirtiti. — 11 13 maggio il Si
gnore richiamò a sé la nostra sorella Giovanna Grand ned. Gönnet di anni 89, dei
Cognetti. Apparteneva ormai a una gene
razione lontana e tanto più fu commovente lo spirito di sacrificio con il quale i
suoi nipotini la curarono fino all’ultimo.
11 19 maggio partì per il cielo la deca
na Maddalena Berger ved. Gönnet di anni
91, della Ruà. Edificante la sua pietà rima
sta vivida fino all’ultimo ed esemplare la
premura affettuosa e perseverante dei suoi
familiari attorno al suo letto di malattia.
11 30 giugno ci ha pure lasciati per la
Patria Celeste Giovanni Giacomo Bonjour
di Gran Pra di anni 81. Ricordiamo commossi la sua fisionomia distinta e buona
e la sua sincera pietà. 11 22 agosto tutta la
nostra comunità é stata commossa dalla
improvvisa dipartenza di Felice Lausarot
di 23 anni dei Buffa, morto tragicamente
in seguito a disgrazia sul lavoro. Racco
mandiamo al Signore i suoi cari che lo
piangono e specialmente il figlioletto d
pochi mesi e la vedova che pochi giorni
più tardi aveva ancora il dolore di per
dere la propria mamma.
11 5 ottobre un altro mesto corteo accompagnava le spoglie di Luisa Dalmas in
Charlin di anni 42 di Pra Fré, deceduta
dopo una lunga e penosa malattia. Era sta
la un membro fedele della nostra chiesa e
dell’Unione delle Madri. 11 .servizio fune
bre, nell’assenza del Pastore, é stato pre
sieduto dal Pastore .Sonimani e tutta la
comunità si é stretta intorno al marito ed
ai figli per dimostrare loro la sua cristiana
simpatia.
Esprimiamo anche la nostra simpatia
cristiana ai familiari di Susanna Janavel in
[lut di anni 65 di Haddonfield (Nord
America). Era nativa del Barneud e quantunque da molli anni risiedesse all’estero,
il suo affetto per la terra natia non era mal
venuto meno. „ , c
Anche il fratello David Cordin di San
Francisco ci ha lasciali. Egli non dimenticava mai di mandare la sua contribuzione alla Chiesa.
11 Signore sostenga queste famiglie nel
lutto e le consoli!
Enrico Geymet
Dalle nostre Comunità
R0R9’
aNGRORHia (Serre)
Col 1“ novembre hanno avuto inizio le
varie attività ecclesiastiche. Tanto a Pradeltorno quanto al Serre ha avuto luogo un
culto con Santa Cena in occasione della
« festa della Riforma e della Chiesa ».
Un po’ di lentezza nella ripresa si nota
per quanto riguarda le scuole domenicali e
l’Unione giovanile del Capoluogo; non
tutti quelli che devono e. pedono essere
presenti in queste occasioni si sono fatti
vivi ma pensiamo che questo assenteismo
scomparirà presto, non appena tutte le famiglie abbandonati gli alpeggi avranno ripreso le loro sedi invernali.
Ben frequentata è stata la riunione ai
Coì'sson Ricca, mercoledì 4 novembre. Assai gradito é stato rincontro di giovedì
sera 5 corr., in occasione della riunione al
Serre, con i trombettieri di Villar Pellice,
che sfidando il rigore della giornata assai
fredda sono giunti da noi, parte in motocicletta e pari 3 nella macchina del loro Pastore Stg. E. Gleymet, per allietare la serata col suono dei loro ottoni. Era salito
tra di noi anche il Pastore Jahier di Luserna S. Giovanni per proiettarci delle magnifiche diapositive a colori sul recente
viaggio compiuto dai Pastori del I Distretto in Francia, e sulla Germania.
Non sappiamo dire che cosa il pubblici,
abbia maggiormente apprezzato, se le diapositive o la musica. Entrambe hanno avuto ottimo successo. Qualcuno ha espresso
bene la sensazione di tutti coloro che non
avevano ancora mai udito suonare gli ottoni in Chiesa quando ha esclamato : « Ero
venuto con un senso di curiosità misto a
molto scetticismo per udire suonare le
trombe in un tempio! Ora so che anche le
trombe, se suonate con vero senso spirituale, possono essere usate alla gloria di
Dio ». Ringraziamo ancora una volta di
cuore, a nome di tutti gli intervenuti i Pastori .lahier e Geymet, nonché i trombettieri villaresi, che hanno fatto un vero sacrifizio per venirci a trovare, dopo una giornata di lavoro (e lo hanno fatto con gioia)
per la bella serata concessaci caratterizzata
dalla letizia e da una viva comunione fraterna.
^ Sf
Al Sig. Giovanni Chiavia di Pradeltorno,
nonché ai suoi figli e ai parenti rinnoviamo
l’espressione della nostra viva simpatia cristiana per il lutto che li ha colpiti con la
dipartenza della Signora Fanny Buffa in
Chiavia avvenuta ai Nazarotti di Luserna
S. Giovanni domenica l» novembre. 1 funerali hanno avuto luogo a S. Giovanni, martedì 3 novembre, presieduti dai Pastori
Sigg. Jahier e Coslahel. Per espressa volontà dell’estinta la famiglia, confortala
nella prova dalla fede in Cristo, Signore
della vita e della morte, non prende il
lutto.
MASSELLO
il nuovo tempio piace. Anche il Comune
ha messo mano ai lavon per l’allestimento
di un alloggio per il messo comunale, per
la sistemazione di vespasiani pubblici; un
enorme serbatoio che' da settimane giganteggia alla porta della casa comunale indica chiaramente l’intenzione di installare il
riscaldamento centrale nell’intero stabile.
E’ allo studio il progetto di installare un
analogo sistema di riscaldamento nell’Albergo delle Alpi a Ghigo, mentre l’Albergo di Villa ha adattato per la nafta la sua
precedente caldaia a carbone. Nella borgata Villa é anche stata terminata la sistemazione delle fognature mentre ancora si
attende l’acquedotto. Tutti questi lavori
indicano chiaramente quanto si stia tra
sformando la vita di Frali e quanto ancora
si trasformerà in un ben prossimo futuro,
quando i seggiolini della Seggiovia, che
per ora circolano in prova, siano stati collaudati ed aperti al pubblico. In vista di
queste trasformazioni non mancano affa
risti venuti dalla pianura e pronti a comperare anche per conto di terzi; c’é già
qualche ingenuo, qui, che si é lasciato irretire. Crediamo che sia opportuno un invito alla moderazione, alla calma, al buon
senso.
La vita parrocchiale ha ripreso il suo
ritmo invernale con l’inizio di tutte le attività. Desideriamo ringraziare i Pastori
Tullio Vinay e Achille Deodato ed il sig.
Sandro Sarti che hanno predicato nel mese
di ottobre, durante l’assenza del Pastore.
Sia pur con ritardo rinnoviamo gli auguri di ogni bene agli sposi Giorgio Pascal ed Ebba Peyrot che si sono uniti in
matrimonio nel nostro tempio il 3 ottobre,
stabilendosi quindi a Pomieri.
torre pellice
Le Unioni Giovanili al Centro e ai Coppieri hanno ormai bene avviato la loro attività, i seggi sono stati eletti; peccato non
si sia potuto partecipare piu numerosi
PRÂMOLLO
Diamo il benvenuto a quattro nuovi
massellini che nelle ultime settimane sono
nati nella parroechia: Tron Valdo alle Porle, Pons Paola al Chahers, Peyran Fulvio
al Campo la Salza e Giraud Vittorio Ernesto al Gros Passet. Vediamo così accrescersi la nostra famiglia di nuove culle.
Domenica 8 ha avuto luogo 1 incontro
delV Unione delle Madri della comunità di
Villasecca con l’Unione Femminile di Massello; secondo quanto si era progettato in
primavera é stata l’Unione di Villasecca a
salire fino a noi. La giornata allietata da
un magnifico sole anche se con un tempo
piuttosto freddo é stata sotto lutti i punti
di vista una bella giornata. La mattina le
sorelle ospiti partecipavano al culto e nel
pomeriggio nella sala del Reynaud si é offerta l’occasione di un simpatico e fraterno
•onversare attorno ad una tazza di té.
Domenica 15 avrà luogo alle ore 14 al
Reynaud la causerie del don. E. Bosio ben
nolo fra noi per il suo interessamento al
problema della nostra agricoltura. Rinnoviamo l’invito a tutti in particolare ai coltivatori diretti della comunità di cogliere
l’occasione per discutere e fare le obiezioni che l’esperienza ha fornito in merito ai
sistemi agricoli.
h’Unione giovanile avrà sabato sera la
sua seduta inaugurale per l’elezione del
nuovo seggio: tutti i giovani sono cordialmente invitali a parteciparvi.
La situazione scolastica del nostro comune sembra peggiorare anziché migliorare
non possiamo che deplorare vivamente il
fatto e lasciando ogni falso pudore fare
sentire nei modi leciti ad ogni cittadino
che paghi le lasse, la nostra protesta presso le autorità scolastiche per questa incuria della nostra i.struzione elementare.
mm
Dopo le pioggic e la nebbia della fine
dell’estate e del principio dell’autunno il
tempo sembra essersi rimesso al bello, sia
pure con una spruzzatina di neve che ormai non riesce più a fondere, e con una
temperatura piuttosto freddina. Malgrado
questo continuano diversi lavori di costruzione iniziati nell’eslate. Si lavora alla
Seggiovia, si lavora all’albergo sistemato
accanto alla stazione di partenza della medesima. si lavora a una casa privata nei
prati sottostanti Agape, si lavora alla strada da Ghigo alla Seggiovia. Altre tre o
quattro costruzioni nelle vicinanze di Ghigo sono giunte ad un piano fuori terra interrompendo a quel punto i^ lavori per riprenderli in primavera. Così pure è accaduto al nuovo tempio la cui costruzione si
é arrestala per il momento all’altezza del
piano della galleria. Quello che é stato
realizzato permette già di farsi un idea
sufficientemente chiara di quello che sarà
Paspelto definitivo dell’opera. I commenti|
che circolano sono favorevoli: ai Pralini
Alla tarda età di 88 anni e dopo molte
sofferenze, accettate e sopportate nella fede, é deceduto Bounous Abele Teofilo
(Barbo Teufìl dia Cairo), di Pomeano.
Benché molto in avanti negli anni e colpito da diversi acciacchi, egli soleva ancora,
fino a poco tempo fa, uscire giornalmente
di casa e recarsi a visitare qualcuno dei
suoi campi o dei suoi prati. Spesso egli
giungeva anche fino a « vio fuorcio » o a
« la sucio », e da lontano poteva vedere il
campanile e il tempio di Pramollo.
1 numerosi conoscenti ed amici che hanno accompagnato le sue spoglie mortali al
campo delPeslremo riposo e espresso la loro simpatia alla famiglia, ha testimonialo
del vivo affetto di cui era circondato e della grande stima in cui era tenuto.
Alla vedova più che ottantenne, ai figli e
figlie, ai fratelli e sorelle ed a tutti i numerosi parenti tutta la viva simpatia della
chiesa.
— Abbiamo ricevuto la visita del Pastore Giovanni Tron, di Montevideo. Egli ha
presieduto il culto principale nel tempio
ed una riunione a Pomeano.
Lo ringraziamo di questa sua graditissima visita e del vivo sentito messaggio che
ci ha portato.
— Il 31 ottobre verso mezzogiorno i pramollini che ancora si trovavano nei campi
o nei prati, ed anche quelli che già si trovavano a tavola per il loro pranzo, hanno
sussultato per un improvviso forte frastuono, simile allo scoppio di una grossa bomba. Ed infatti traltavasi proprio dello scoppio di una bomba, del peso di circa un
quintale lanciala in regione « Planet » durante l’ultima querrá e rimasta fino ad ora
inesplosa. Alcuni artificieri saliti da Torino, al comando di un maresciallo e accompagnati da 'alcuni giornalisti e fotografi,
hanno provveduto al suo brillamento, eliminando un grave pericolo per la popolazione. La buca provocata dallo scoppio e
di circa quattro metri di diametro.
— Come ogni anno la data del IV novembre é stata ricordata da una breve cerimonia svoltasi ai piedi del monumento
ai Caduti. Erano presenti il Sindaco, Cav.
Isidoro Rosia, il Vice-Sindaco, Sig. Oreste
Long, membri della Giunta Comunale, alcuni Consiglieri ed un gruppo di ex-combattenti. Un omaggio fioreale é stalo deposto davanti alla lapide che porta inciso
il nome dei Caduti. Analoga cerimonia si e
svolta alle Rue, dove lia pure avuto luogo
il tradizionale « rancio », molto signorilmente servito dai signori Zaceo.
— Altra simpatica cerimonia si c svolta
a Ruata il sabato 7 ottobre. Sul tetto delle
nuove scuole fatte costruire dalla Amnnnistrazione Comunale, era stata issata da
alcuni giorni dai muratori una piccola bandiera tricolore. Segno che la costruzione
era terminata e che si poteva passare alla
.sua inaugurazione, se non ufficiale, a meno ufficiosa. L’Amministrazione Comunale
non è rimasta insensibile a questo ed a
solennizzalo Pavvenimento con un ottima
cena offerta ai muratori, ai loro collaboratori e qualche amico. Questa é siala ottimamente servita dai signori Jahier.
Un vivo plauso agli ideatori e ai rea iz
zatori di questa bella opera.
al
Lnvegno Responsabili di Agape. Speriamo comunque in un buon anno di lavoro.
Domenica 8, nel pomeriggio, si è riunita per la prima volta, numerosa, l’Unione
delle Madri. Dopo il culto di apertura il
Past. Sommani ha presentato alcune considerazioni sull’uso del denaro, che hanno
suscitato discussione. Una interessante e
buona prima tappa. Auguriamo che il gruppo delle partecipanti non solo si mantenga
compatto ma si accresca, nel corso dell anno.
Domenica 15, alle 20,45 si riunirà per
la sua prima seduta la « Enrico Arnaud ».
L’invito più caldo é rivolto a tutti gli uomini della nostra comunità.
Pensiamo con viva simpatia al Pastore
Paolo Bosio che, all’Ospedale evangelico
di Torino, ha dovuto sottoporsi ad un intervento chirurgico. Speriamo di riaverlo
presto fra noi con forze rinnovate.
Sabato 7 si sono sposati, nel Tempio del
centro, Enrico Luigi Durand e Ivona Bonansea. Il Signore benedica questo nuovo
focolare.
Sabato 21 c. m. il Pastore Roberto
Jabier, per invito dell’U.G.V. di Torre Peliice, illustrerà, all’Aula Magna
con diapositive, le sue recenti visite
alle antiche Colonie Valdesi del « Suberon » nel sud della Francia e del
« Wurtemberg » in Germania.
Il pubblico è caldamente invitato
ad intervenire alle ore 21; l’entrata
è libera.
^ ^ ^
Nel pomeriggio di domenica scorsa un
responsabile del « Sindacato della monta*
gna » è venuto apposta da Torino per pre*
sentare alcuni problemi agli agricoltori e
discuterli con loro, nella Sala dei Coppieri. Ma gli agricoltori intervenuti non erano che una mezza dozzina. Diffidenza di
carattere politico o indifferenza?
Si ricorda che venerdì 13 avrà luogo alle
ore 20, al Centro, un’interessante riunione
in cui il Past. Jahier presenterà molte belle diapositive. Contiamo sulla presenza del
Past. Geymet e dei suoi trombettieri.
Quanto alle riunioni, martrfì prossimo
si terrà una riunione ai Rumò aUe 19,30;
speriamo che un bel gruppo di giovani accompagni il pastore come la volta scorsa.
Mercoledì culto di famiglia alla Mouiassa, alle 19,30.
Il 2 novembre u. s. il Signore ha
richiamato a Sè
Manfredi Gay
La famiglia nè dà il mesto annunzio a parenti ed amici.
«Io vi lascio pace; vi do la
mia pace » S. Giov. 14 v. 27.
Roma, 5 novembre 1959
Prob Di*, l’riinco Uperti
Libero Docente
in Clinica Ortopedica
Specialista in Ortopedia
Traumatologia e Chirurgia Plastica
Visite presso Ospedale Valdese di
Torino: Lunedì e Venerdì ore 16,30
Consulenze presso Ospedale Valdese
di Torre Pellice : previo appuntamento
Dottoressa
Iolanda De Carli \lalerio
Medico Chirurgo
Specialista
in malattie dei bambini
Psicologia e pedagogia
Consultazioni presso l'Ospedale
Valdese di Pomaretto
sam SEEONDO
— Durante l’assenza del pastore Genre,
cliianiato d’urgenza a Nizza per la malattia e il decesso di suo cognato di anni 40,
il pastore Cipriano Tourn ha presieduto la
riunione di mercoledì sera ed il Culto di
domenica scorsa.
La comunilà lo ringrazia per i suoi convincenti messaggi di fede ed esprime al
pastore Genre ed alla sua famiglia l’affettuosa simpatia nel dolore unitamente ai
sensi delle più sincere condoglianze.
— Domenica verrà celebrata nella nostra
parrocchia la « Festa del raccolto » ed il
culto del niatlino sarà un inno di ringraziamento e di riconoscenza a Dio che fa
crescere e prosperare, dal seiiie che l’uonio denone fra le zolle della terra, i frutti
per il nostro cibo quotidiano. d. g.
primo e i
terzo mercoledì del mese
Ore 14-16
Redattore; Gino Conte
Coppieri - Torre Pellice
Tdl. 94.76
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice - c.c.p. 2 '175.'i7
Tipografia Subalpina - s. p. a
Torre Pellice (Torno)
Direttore; Prof. Gino Costabel
Pubblicaz. autorizzata dal Tribunale
di Pinerolo con decreto del 1-1-1955
mobili e arredamenti
CHAMBON INES
in PONS
POMARETTO (Torino) - Tel. 8202
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Domenica scorsa, abbiamo avuto 1 Assoni
hlea di Chiesa. _ • i'
Il Pastore ha riferito sul Sinodo. Qum i
l’Assemblea, dopo avere esaminati alcuni
aspetli della vita ecclesiaslica, ha proce u
10 alla elezione dell’Anziano del quar lere
dei Gay e di un Diacono per il quartiere
del Roc: al primo incarico e »tato eletlo
11 fratello Pngese Pier Carlo, Ai
al secondo, il fratello Avondel Marco. ei
Franzoi. Tutti e due hanno avuto una ottima votazione. L’augurio di liilla la C lesa
è che essi possano svolgere una unga c
benefica opera a favore dei quay.io.i oro
affidati, e, con gli altri membri del Concistoro, al bene di tutta la comunità.
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