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LA BUONA NOVELLI
GIOKNALE DELLA EVANGELIZZAZIONE
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Andate per tutto il mondo e predicate l'Evangelo
(la Buona Novella) ad ogni creatura.
-Matteo xvi, 15.
PREZZO DI ASSOCIAZIONE * LE ASSOCIAZIONI SI RICEVONO
Per il Regno [franco a destinazione!____ £. 3 00 i In Firenze, da Leopoldo PineUi, via Tomabuoni
M tx’ l al Deposito di libri religloal.
Per la Svizzera e irancu., id............. 4 2u Francesco, idem.
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Per la Germania Id.................. „ 5 00 i pio Yaldese.
„ , , ___„ I- ^ Nelle Peovincib, per mezzo di francù’bolli po
Non si ricevono aisoc.azioni per meno di . do^noo essere inviati franco in Ki
onanuo. J renze, via Tomabuoni al Deposito libri religiosi.
AU’estoi'O, a’seguenti indirizzi: Parigi, dalla libreria C. Meyvuois, rue Rivoli;
Ginevra, dal signor E. Beroud libraio; Inghilterra, dal signor G, F. Muller^
General Merchant, 26, Leadenhall street. E. C,
SOMMAEIO
I* famiglia cristiana. — La Bibbia. — Settimana di preghiere per l’anno 1863. — Notizie religiose. —
Cranitca religiosa. — Cenno necrológico. — Giornali religiosi evaugelici fracesi.
LA FAMIGLIA CRISTIANA •
« Io e la mia casa serviremo al .Signore »
Gioì. XXIV, 15.
Le parole di Giosuè che abbiam posto in fronte a questa meditazione, ci rammentano chiaramente che il dovere della famiglia è di
servire Dio. Ognuno di voi o lettori, lo ha senza dubbio notato è il
principio generale della vita cristiana. È questo un principio di obbedienza, di umiltà, di amore. Il cristiano non vive per se, vive per
Iddio. La sua volontà non è sovrana: al contrario, la sottopone, la
subordina, se bisogna, innanzi alla volontà di Dio. Servire nel significato Cristiano, è obbedire con umiltà, e amore. Il servire Dio, non
è una schiavitù, si concilia con la più grande libertà interna: ma
nulla meno implica il dono di tutto il nostro essere a Colui che ci
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ha salvati. Questo principio generale della vita cristiana trova una
delle sue più belle applicazioni nel cerchio dei nostri più cari affetti.
E là che noi dobbiamo servire Dio, e servirlo in due modi: nella famiglia, e per la famiglia. Sviluppiamo questi due modi.
In che consiste servire Dio nella famiglia? Servire abbiamo detto,
è dimenticare se stesso per darsi a Dio, è perdere la sua vita per
non ritrovarla che in Lui. Servirlo nella famiglia, è dunque cercare
di glorificarlo con relazioni preziose, dolci, avanti di cercarvi la pro])ria felicità: è dare alla famiglia un nobile scopo, elevato che sia
al di fuori di noi: e un riconoscere, che come l’individuo, ella non
deva vivere per se sola, ma che il suo scopo, e la sua fine sono
in Dio. Bisogna dunque essere diligenti di non prendere il contro
significato del testo e dire nel segreto del cuore; Io servirò prima
di tutto la mia casa.
Sono molti, anche fra i Cristiani di nome, quelli che hanno accettato questà empia divisa, e scrupolosamente la mettono in pratica.
Si crede, che, quando si renunzi alli eccessi del male, e che si cerchi
il suo piacere nel dolce dominio dei domestici affetti, si sia nella via
del dovere. Errore gravissimo: si perde la propria anima in mezzo
ai suoi, come nei tumulti del mondo. Molti giungono ad esser condannati in qualche modo onesto, per una via regolare, e rette abitudini. Imperocché la dannazione non è in tale o tal altra forma del
peccato: è nella sua essenza, nella separazione con Dio, nella follia
della creatura, che cerca il suo centro ed il suo scopo in terra, invece
di porlo in Colui che è nel medesimo tempo il suo Creatore e Salvatore. L’egoismo collettivo è sempre egoismo, e perchè si preferisce,
non semplicemente la sua persona, ma la sua famiglia a Dio, non si è
meno fuori dell’otdine.
La famiglia ci procura vive e legittime allegrezze: ella ha pure i
suoi interessi. Finalmente riposa su i più teneri affetti. Non si mette
in pratica sul serio ìl nostro testo, che quando siamo pronti a sacrificare a Dio le allegrezze, come li interessi della famiglia, li affetti
come le allegrezze.
Non è servire Dio nella sua casa il rispettare oltre ogni misura i
dolci piaceri della vita interna: certamente eglino hanno il loro posto
nella esistenza: l’Evangelo, che non professa una morale secca e
grave, ne riconosce la legittimità. Ma manchiamo al servizio che
dobbiamo a Dio, se non sappiamo renunziare per lui anche momentaneamente alle gioie della famiglia, sia pur per un momento, o per
un tempo maggiore vi sono alcuni i quali pongono per primo la ,'fe-
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licita del loro interno vivere al dovere, e che si racchiudono, alla parola, nello stretto cerchio delle loro affezioni. Il tempo che soglino
consacrare alla loro famiglia sembra loro sacrosanto: e non pertanto
Dio ne dimanda loro un poco per visitare il povero, per sostenere la
tal opera che esige le loro cure, e se appartengono ad una chiesa,
per contribuire, con la loro attiva cooperazione, al bene spirituale di
quella. Tali nomini, che si barricavano dietro la loro domestica feliciti\, come dietro una barriera insuperabile, non hanno diritto di ripetere il nostro tosto. Per me, essi dicono, servirò alla mia casa, o
dimenticherò il mio Dio.
Non basta sacrificare le gioie della famiglia, bisogna di piiì subornare i propri interessi alla volontà di Dio. Sopra questo rapporto le
illusioni sono facili: quanti pretesi cristiani, col pretesto di assicurare
il loro bene essere, la fortuna dei loro figli, aprono il loro cuore all’amor del guadagno! Avrebbero scrupolo ad aver per se stessi il desiderio delle ricchezze: ma si credono tranquilli proseguendo con
avidità dei grandi beni per la famiglia. Un tale abbandona una posizione vantaggiosa per restar fedele alle sue convinzioni. Il dovere
è chiaramente tracciato: se fosse solo in causa, non esiterebbe, ma
pensa ai di lui figli, e resiste alla voce della sua coscienza, che è la
voce di Dio. Commette una vigliaccheria, tradisce il suo dovere, per
amore della famiglia. Altri ricusa per una santa causa i doni generosi che Dio gli domanda, perchè non vuole diminuire il patrimonio
dei suoi figli, come se la più grande benedizione da lasciar loro non
fosse l’esempio del rispetto a Dio, come se la morale eredità della
famiglia, la tradizione della generosità, dello spirito di sacrifizio, dei
nobili esempi, dovesse essere sacrificata alla materiale eredità, e come
se questa, consacrata e ingrandita per l’avarizia, non si trasmettesse,
con l’oro e l’argento che periscono, la dura avidità, i funesti desideri,
accendendo troppo spesso nella pervertita anima il fuoco che non si
estingue mai. Posto fra Dio e la sua famiglia, quest’uomo non ha
che esitare, si compiace della sua decisione. Si crede savio, giusto
buon padre, perchè non è avaro e interessato per amore paterno.
Non ha egli pur detto, invece delle belle parole di Giosuè “ Io, io
servirò la mia casa, e dimenticherò il mio Dio! ”
Sacrificare i propri iuteressi, sacrificare i propri piaceri è cosa relativamente facile. Il più penoso sacrifizio è quello delli affetti: consiste a subordinarli intieramente all’amore che si deve a Dio. Vi
rammentate le sorprendenti parole che Gesù ha pronunziate a questo riguardo “ Chi ama padre o madre piii che me, non è degno dì
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me'; e chi ama figliuolo o figliuola più di me, non è degno di me ”
(Matt. 10, 37). Questa parola ardita, assestata a paradosso per infondere nelle nostre coscienze la grande verità che esprime, ci insegna
che per servire Dio bisogna mettere altrettanta distanza fra il nostro amore per lui ed il nostro amore per la creatura, quanta ve ne
ha fra l’amore e l’odio: in altri termini, che i nostri umani affetti
debbano essere intieramente subordinati all’amore che c’ingpira. Bisogna esser pronti a sacrificarli tutti ad una sola delle sue volontà, e
non cercare mai scuse contro l’adempimento del dovere. Sarebbe egli
servire a Dio, dandogli il secondo posto nel nostro cuore e riserbare
il primo al nostro prossimo? Quante volte non si accorda loro l’affetto tenero e appassionato, per non accordare a Dio che un amore
freddo, languente, senza profondità'e senza realtà L’anima, in quello
che ha di ardente e di veemente, appartiene alla creatura: e le dà le
sue primizie, tutto quello che ha di meglio. Quanto a Dio non gli
getta che i suoi avanzi, e dee contentarsi di quello che resta di un
cuore idolatra. Amare iu questo modo, è ben servirlo? Non è egli
anzi trasformare la casa domestica in altare, l’amor di famiglia in
colpevole idolatria, e dire quindi: Io servirò la mia casa, e dimenticherò il mio Dio.
Servire Dio nella sua famiglia, non è solamente subordinargli
tutte le sue volontà, è ancora, rendergli nella casa stessa il culto che
gli è dovuto. Questo culto è duplice: vi è per primo il culto propriamente detto, la preghiera, la adorazione in comune, poi la vita cristiana tutta intiera è innalzata dal Vangelo all’altezza di un servizio
di Dio continuo. Sotto questi due rapporti, noi dobbiamo dire “ Io e
la mia casa sewlremo all’Eterno. ” È impossibile servire Dio nella
sua casa, senza esservi introdotto, e senza celebrarvi tutti i giorni il
culto di famiglia. Io non credo che alcuno divida tali idee grossolane 6 giudaiche, che non ammettono del santuario che le mura
consacrate, e altro culto che quello pubblico. Io non diminuirò certamente l’importanza di questo; è indispensabile: ma il culto domestico non lo è meno: ed io non conosco santuario meglio appropriato
alla adorazione della famiglia, che la casa ove sono accadute tante
solenni scene, ove il figlio è nato, ove un essere amato ha preso il
suo volo verso la eterna dimora, ove si è sofferto e pianto insieme.
Che abbiam noi bisogno di chiese destinate al pubblico culto! Il
tempio della famiglia è in quei luoghi che destano tante memoiie
triste e tenere, mescolate come la umana vita, di dolcezze e di dolore. È egli possibile che vi sia una casa cristiana nella quale non
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sia celebrato il culto di famiglia ! Non è allora, quando i genitori, i
figli, i padroni e i servitori, si riuniscono in una medesima preghiera
innanzi a Dio, per ottener forza, reclamare il perdono e ricever la
grazia di glorificarlo nella vita comune? Non è allora che i legami
si stringono con tutti: chc le impressioni disgustose si dissipano: che
le buone risoluzioni si formano? 11 padre di famiglia inginocchiato
compisce, di tutti i sacerdozi, il più commovente il più bello: e più
in basso che si inchina innanzi a Dio, più inspira ai suoi rispetto.
Che cosa è dunque una famiglia cristiana la quale non renda a Dio
l’omaggio di adorazione, e che non cominci il giorno coll’adorarlo in
ginocchio? Non sapremmo troppo stimolare i nostri fratelli di adempiere a questo dovere. Come aver anima di ripetere il nostro testo,
quando non si celebra il culto di famiglia? Non sarebbe un burlarsi
di Dio, dire: lo e la mia casa serviremo l’Eterno, vivendo come i
pagani? Un tal culto non lo interrompete mai: non ve ne vergognate; imperocché colui che avrà vergogna di confessare Gesù Cristo davanti li uomini, Gesù Cristo non lo confesserà davanti il Padre suo.
Ma, miei fratelli, il culto di famiglia avrebbe una ben debole utilità, se non corrispondesse all’altro culto, all’altro servizio di Dio
che comprende l’esistenza intiera. Servire Dio nella sua casa,- è penetrare tutta la vita di famiglia del principio cristiano: è vegliare
con una cura scrupolosa sulle sue parole, affinchè elle sieno sempre
degne di una bocca che confessa Gesù Cristo: è scuotere tutto quello
che sarebbe in laccio ed in tentazione a quelli che ci attorniano, e
cercare costantemente la gloria di Dio : è comprendere che si |ha a
cuore le anime; se vi è qualche membro della famiglia non ancora
convertito, è concentrare su lui tutte le sue sollecitudini, tutti i suoi
sforzi, con la delicatezza, e l’ardore della carità. Avete ben misurato
l’estensione dei vostri doveri a questo riguardo? Non vi sarete voi
fatto illusione per il vostro medesimo affetto? e non avreste voi dimenticato il terribile effetto dei giudizi di Dio sulli amati esseri che
bevono alla medesima coppa, e rompono il medesimo pane, e che
pertanto, fino a che non si convertono, sono separati da voi dal tratto
che esiste fra la condanna e la salvazione di tutta la larghezza dell’abisso che esisteva fra il cattivo ricco e Lazzaro. Ah, miei fratelli,
sarete voi tranquilli con una tale convinzione? Contribuirete voi a
perdere per una fatale indulgenza e colpevoli concessioni? Come!
mentre Gesù Cristo ha cercato la pecora smarrita fino in fondo del
deserto, non stenderete voi le braccia a quest’anima perduta che è
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nel medesimo tempo vicina e lontàna da voi? Che coloro che sono
decisi di ripetere il nostro testo da se stessi, intendano bene a quello
che si impegnano. Servire Dio nella sua casa, è non prendere riposo
alcuno fino a che non si.possa dire: Eccomi con tutti quelli che tv,
mi hai dati.
Cosi intesa, o miei fratelli, la vita di famiglia è un vero servizio
di Dio, e la vostra casa è un santuario. Senza cadere nella esagerazione e nella pedanteria religiosa, amando e praticando tutte le cose
che sono amàbili e di buona reputazione, non consentiremo, con tali
principi, a profanare questo santuario, e non vi introdurremo mai il
mondo e le sue vanità. Qui io non determino nulla: abbandono le
mie parole alla individuale coscienza, e all’Evangelo, che soffia sulle
anime nostre uno spirito nuovo, ma che non ci da una casuística:
Io mi limito a farvi questa domanda. Credete voi che all’intenzione
di essere fedeli alla parola del nostro testo consenta volentieri acciò
che questa casa nella quale vuol servirsi all’eterno, sia aperta ai tumulti di una vita mondana? Credete voi che le piacerà di sentir
sussurrare propositi futuri e profani in questo medesimo posto in cui
la mattina ha piegato il ginocchio davanti a Dio, circondato dai suoi
figli? Credete voi che accetti di vedersi compromesso con pericolose
influenze, la salvazione delle anime preziose per le quali lotta con
Dio? Credete voi voglia togliere la difesa che garantisce il santuario
della domestica pietà innanzi ad un mondo nemico della pietà ed
impaziente di condurre il suo insolente trionfo nei luoghi benedetti?
Ah! miei fratelli, io non so se questa anomalìa, se questa inconseguenza è possibile: ma quello che so, è che le parole del testo sarebbero terribili ad intendersi, per coloro che vi si sarebbero lasciati
trascinare.
Abbiamo detto che dopo aver servito Dio nella sua famiglia bisogna ancora servirlo per la sua famiglia. I limiti della nostra azione
cristiana, non si arrestano a quelli della nostra dimora. È molto servire Dio nella sua famiglia, ma bisogna ancora che la nostra famiglia spanda al di fuori una benedetta influenza. La spanderà certamente se è sinceramente cristiana. Una famiglia religiosa è un
focolare di luce: progetta intorno a lei una dolce e ferma chiarezza
riprende i cuori: rende onorevole il nome di Gesù Cristo. Ma, a questa influenza indiretta e involontaria, bisogna aggiungere un azione
più diretta, e la famiglia cristiana dovrà fare sforzo di esercitarla,
aprendosi a tutti quelli che sono tristi, isolati, e trascinando quante
anime può nella corrente del suo amore e della sua pietà.
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Vi è nell’Evangelo una famiglia che ci presenta l’ideale della famiglia cristiana: è la famiglia di Betania. Non e stata senza dubbio
al coperto del male: ma vi si respira l’amore, la pace, la fede. E
perchè è così? Domandatelo a Colui che venne spesso ad assidersi all’ombra dei suoi alberi, al Salvatore che ascoltò Maria. È lui, la di
cui presenza santifica le nostre case e ne fa dei santuari. Egli è la
l)ietra angolare della famiglia cristiana e della Chiesa. Supplichiamolo dunque di entrare nelle nostre case, e ripetiamo la semplice
preghiera familiare alla evangelica alleanza “ Signore Gesù, sii il
nostro ospite! ” Come non lo esaudirebbe? Non ha egli detto: “ Io
sto alla porta e picchio. ”Ali! non lo lasciate sul limitare, questo Diviuo e caritatevole Salvatore. Apritegli la porta; che si assida al vostro focolare, e vi insegni a servire Dio nelle vostre famiglie, che
gli appartengono come tutto quello che vi ha dato nella sua infinita
generosità.
LA BIBBIA
La Santa Bibbia è un libro speciale: si assomiglia a tutti li altri, porche
è di carta, è stampato, è rilegato : ma ne differisce sotto altri rapporti per
i quali egli è solo ed unico, e nessun altro libro gli può stare a fronte: e
trionfìinte prova si è che tal o tal altro libro creduto il migliore, altro ne è
venuto in appresso che le ha superato di meriti e Io ha fatto dimenticare :
ma la Bibbia non è stata mai superata da libro alcuno, e sola od unica risplende e manda raggi luminosissimi in mezzo a tanti milioni di libri chc
esistono nel mondo, È il sole che oscura al suo apparire tutti li astri, è il
solo libro che sia rimasto invulDcrabilo dai mordaci attacchi, i quali hanno
prodotto l’effetto contrario sperato dalli increduli, ò il solo che abbia un’autorità divina, è il solo che sia stato tradotto in tutte le lingue e dialetti, è
il solo che abbia tante edizioni, è il solo che li uomini cerchino propagarlo
per tutta la terra.
A mostrare l'eccellenza di questo santo libro ne riassumiamo i principali
caratteri : ogni cristiano li leggerà con vivo interesse.
La Bibbia racchiude un sistema così completo e perfetto che non può
nulla togliersi come non può nulla aggiungersi.
E un libro che dove esser nelle mani dei ro, del pari che in quelle dei
sudditi.
Contiene istruzioni e consigli per i Ministri, Giudici, e Magistrati.
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Dà lezioni di veracità ai testimoni, e reclama nna sentenza’giusta dai
Giudici.
Esige che i figli onorino ed obbediscano ai loro genitori.
Le sue raccomandazioni ai padroni, hanno per scopo di moderare la loro
autorità, nel medesimo tempo che ordina ai loro servitori di onorarli ed
obbedirli.
Assicura la benedizione e protezione del suo autore a tutti coloro che
vivono a norma delle regole che contiene.
Dà istruzione per il matrimonio e per le inumazioni.
Promette nutrimento e vesti, ed insegna la moderazione nell’uso dell'uno e dell’altro.
Mostra al marito, e al padre di famiglia che abbandona questa vita, il
fedele protettore alle cure del quale lascia la sua vedova, ed i suoi figli.
Promette un padre all’orfano e un possente sostegno alla vedova.
Assicura la posizione sociale alla donna maritata, e ai figli.
Prende la difesa dei diritti di tutti: dirige le più severe minacce ad ogni
ingannatore ed oppressore.
È il primo, il migliore, ed il più antico dei libri tutti del mondo.
Tratta le più importanti materie, e dà le più perfette istruzioni.
Procura i più dolci e profondi godimenti che si conoscano.
Contiene le migliori leggi e i più impenetrabili misteri che sieno mai
stati proposti alli nomini.
Annunzia le migliori nuove e procura le più grandi consolazioni a coloro
che sono nella prova e nell’afiiizioni.
Annunzia la vita e la immortalità nel mondo avvenire, e insegna la
strada della gloria.
Contiene una breve e fedele storia del passato, e con certezza predice
l’avvenire.
Eisolve ogni dubbio, ed è un passo sicuro e guida per la scienza, in
tutte le difficoltà.
Fa conoscere il solo Dio vivente e vero, e insegna la via cbe conduce a Lui.
Mostra con evidenza la vanità delli dei falsi e bugiardi e la follia di coloro che vi confidano.
E una raccolta di leggi che mostra quello ohe è giusto ed ingiusto.
È un libro pieno di sapienza, che condanna ogni follia e rende savi li
insensati.
È un libro della verità che segnala tutti li errori.
E un libro di vita: insegna il modo per liberarsi dalla eterna condanna.
È UQ libro che, considerate le molte materie delle quali tratta, è il più
corto di quanti ne esistono nel mondo.
Contiene le più antiche storie, lo più dilettevoli che si sieno mai state
pubblicate.
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Tratta della più remota antichità, narra li più strani avvenimenti, e le
più maravigliose cireostiHize.
Segnala le azioni le più eroiche : racconta guerre singolari.
Dà la descrizione la più estesa del cielo, della terra e dell’inferno.
Espone la origine della innumerabile moltitudine delli angioli, delle popolazioni umane e di tutte le legioni dei cattivi spiriti.
Come ha un completo codice di leggi, dà pure un perfetto corso di
teologia.
È un libro di biografie, e viaggi.
Annunzia la migliore alleanza che sia mai stata fatta: è il più autentico
titolo che sia mai esistito.
Offre la più perfetta evidenza che sia mai stata prodotta; è il più vantaggioso testamento che sia stato fatto mai.
E la più sicura guida pei re, e la più giusta regola per i magistrati.
Dà le migliori direzioni alla madre di famiglia, e i più savi consigli ai
domestici.
È il più perfetto compagno di un giovane.
Promette una ricompensa eterna ai buoni, a quelli che riescono vittoriosi del male, e superano il peccato.
L’autore del libro non ha parzialità, agisce con rettitudine. Non vi è
ombra di variazione o cambiamento.
SETTIMANA DI PREGHIERE
PEL PROSSIMO ANNO 1863 — DAL 4 ALL’11 GENNAIO.
Sono vari anni, che nei primi giorni di Gennaio la Cristianità tutta, è
invitata a pregare per l’avanzamento del regno di Dio, la propagazione
della sua Parola, eco. II Comitato dell’Alleanza Evangelica residente a
Londra, in quest'anno, e allo scopo suindicato, ha diramato la seguente
circolare :
« L’inviti che nelli anni scorsi sono stati fatti per consacrare la prima settimana deir Anno a preghiere speciali, furono favorevolmente accolti. Quasi
da ogni paese del mondo tutto, salirono al eielo numerose e fervorose preghiere per la Chiesa Universale, e per la umanità tutta.
Le visibili benedizioni che da quelle preghiere sono emanate, sono state
per noi un comando di ripeterle.
Kaccomandiamo quindi ai Cristiani di ogni paese e di ogni denominazione, di consacrare otto giorni del prossimo Gennaio, dal 4 all’ 11, a pre
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ghiere simultanee e ferventi con rendimenti di grazia , a Colui che ci ha
detto, « Non restate mai di orare. Kendete grazie in qualunque cosa,
poiché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù riguardo a voi » (1 Tess.
v,17,18.)
I seguenti soggetti ci sono sembrati come i più appropriati nelle esortazioni e nella preghiera; accettati generalmente da tutti danno un carattere
di uniformità alle nostre riunioni, grandemente accettevole al Signore, poiché egli insegna, a dar vita ai nostri cuori per la conoscenza di esso.
Domenica 4.—Gennaio, — Prediche sulla dispensazione dello Spirito.
Lunedi 5. — UMILE CONFESSIONE DEI NOSTRI INNUMEREVOLI PECCATI, come individui, famiglie, chiese, e nazioni. — PREGHIERE per implorare la benedizione del Signore sopra le riunioni
della settimana.
Martedì 6. — CONVERSIONE DELL’ INFEDELI, specialmente di
quelli delle nostre famiglie e congregazioni. Maggiore eificacia di tutti
i mezzi impiegati nella evangelizzazione delle diverse classi della società,
e alla repressione di ogni forma del vizio e dell’immoralitá.
Mercoledì 7.—AUMENTO DI PIETÀ’ E SANTITA’ NEIFIGLIDI
DIO, per ottenere un unione più intima, e ad una simpatia maggiore gli
uni inverso gli altri, e ad una separazione più marcata dal mondo, un
più ricco battesimo dello Spirito Santo sopra tutti i Ministri, e i loro
compagni d’opera ; nei paesi cristiani per verificare il loro amore ed il
loro zelo, e renderli .savi per acquistare le anime. Una benedizione sopra
tutti i seminari di solida scienza e religiosa educazione, un grande aumento di divozione, annegazione di se stesso, e di liberalità.
Giovedì 8. —LA CONVERSIONE DELLI EBREI Predicazione più
diffusa e più proficua del Vangelo fra i Pagani, ravvivamento del puro
Cristianesimo nelle antiche Chiese d’ Oriente, la distruzione di ogni
specie d’errore anticristiano, il conforto e la liberazione di color« che sono
nei legami per l’amor del Vangelo, il regno della pace fra le nazioni,
una benedizione per tutti i fratelli e sorelle che si occupano della evangelizzazione fra i pagani, e per i popoli che non conoscono il Vangelo.
Venerdì 9. — LA PAROLA DI DIO. Universale omaggio reso alla
sua divina ispirazione e autorità ; la forza dello Spiritò Santo per accompagnarne la circolazione e la lettura.
IL GIORNO DEL SIGNORE. Riconoscimento della sua santità ed importanza: preghiera di benedizione per gli sforzi che si fanno onde procurare una più scrupolosa osservanza in tutto il mondo.
Sabato 10.—RINGRAZIAMENTO per le numerose benedizioni e i
privilegi spirituali che Dio ci ha accordati. Preghiere por i Ee e per
tutte le Autorità, per tutti coloro chc soffrono per la guerra, per la fame,
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0 per ogni altra afflizione, e per tutti li uomini, qualunque sia la loro condiiionc c stato.
Domenica 11. — PREDICA. La Chiesa sempre orando con preghiere e
supplicazioni in spirito, e vegliando in esse con perseveranza.
Possa lo Spirito di grazia e dì supplicazione essere abbondantemente
sparso sopra di coloro che corrisponderanno a quest’invito ! Possano le
loro preghiere essere accettate da Dio Onnipotente Padre per la intercessione del suo Benedetto Figlio ! Il Signore « per certo ti farà grazia
udendo la voce del tuo grido; tosto che egli ti avrà udito, egli ti risponderà (Isaia XXX, 19) ».
Il comitato inglese dell'Alleanza evangelica
C. E. Eakdley......... Presidente
John Henderson.....•••Kr- n -i
Autuvr Kinnaird......jVtce Prmctoii.
R. C. BbVAN ............\ m ■ •
John Finch..............T“«
J. T. Birks ma......j
W. M. Bontino.........I „ , •
Edward Steank DD.... |
David King LLD......|
William Cardall MA. ì „ ^ .
James Davis..............\Segretarj
Herman Sciimettau Segretario per Vcsleriio.
NOTIZIE RELIGIOSE
America. — Non ostante ohe la guerra civile desoli quel paese, nell’Ottobre decorso ebbe luogo la riunione delle società delle Missioni fondata
fin dall’anno 1810. Il luogo del convegno fu a Springfield nel Massaciussette. Vi intervennero 89 membri effettivi, 460 membri onorari, ed un numero straordinario di aderenti e soci. Più di 4 mila forestieri giunsero a
Springfield. Le somme raccolte per lo servizio della società ascesero nell’anno decorso a 1,700,000 franchi, e le spese ad 1,612,000: sono avanzate
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88,000 franchi; fa meraviglia che tanto siasi raccolto, soprattutto pensando
che la guerra civile assorbisce enormi somme.
La società mantiene 20 missioni nelle cinque parti del mondo, 110 stazioni, 144 ministri, 1075 agenti, 173 chiese, 8500 alunni nelle scuole. Nel
decorso anno ha fatto stampaore 10,229,200 pagine di scritti religiosi diversi.
— Riunioni di preghiere dei galeotti. — I forzati della prigione di SingSing, nell’America del Nord, da molto tempo avevano domandato al direttore dello stabilimento, il permesso di riunirsi tutti, e innalzare in comune
al Dio della Pace, le loro preghiere. E stato loro dato il permesso e ogni 15
giorni, il lunedì, alle ore 4 pomeridiane ha luogo la riunione. Un testimone
oculare racconta : « La riunione alla quale assistei, era la terza da che furono permesse. Il cappellano della prigione presiedeva la riunione, composta da 30 a 40 condannati. Debbo confessarlo, non ho mai assistito ad una
riunione così solenne, e nel medesimo tempo interessante e commovente.
Il canto d’inni, corte esortazioni, corte preghiere si alternavano. Tutto indicava gran fervore, e destava profonda emozione. Quello che più specialmonte mi sorprese furono le preghiere: chi pregava parlava di se ed umiliandosi davanti a Dio gli chiedeva perdono, e che si operasse in lui un total cambiamento di cuore, di vita, di tutto. Uno dei forzati non essendo
potuto intervenire alla riunione, chiese che i suoi compagni pregassero per
lui. » Il testimone oculare termina la sua narrazione dicendo : « non possiamo
dire quello che accade nella mente e nel cuore di quei condannati; giudicando per quello che si vede, e umanamente, non si può che essere edificati.
È questa una cosa nuova, la esperienza ne mostrerà i resultati ».
CRONACA RELIGIOSA
Ginevra. — La Società Evangelica di Ginevra ha pubblicato il suo 31°.
rapporto. Il campo nel quale la Società ha portato la buona semenza, è
stato nella parte Meridionale della Francia, e li operai hanno percorso la
Dròme, la Vienna, le due Charantes, la Saône e Loire, Marsiglia, la Savoia, l’Algeria, e in tutti questi dipartimenti si contano trentuna floride
stazioni ; predicano la Buona Novella 12 ministri, e otto evangelisti ; accudiscono alla istruzione 14 institutori e sette istitutrici. Da venti colportori percorrono le città è le campa,gne e propagano l’Evangelo.
Nel decorso anno, 3089 esemplari dei Santi libri, e 43,838 trattati sono
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stati venduti. Le spese sofferte dalla socictà sono giunte a 156,202 lire
nuove.
Prcssi.\. — La Società biblica Prussiana nel passato Ottobre ha avuto la
sua assemblea generale a Berlino. Nell'anno decorso, 48 dalla sua fondazione, ha distribuito 18,900 Bibbie e 535 Nuovi Testamenti. Le società
ausiliari 47,557 Bibbie e 28,760 Nuovi Testamenti. Dalla fondazione della
Società ha diffusi 2,497,062 esemplari fra Bibbie e Nuovi Testamenti.
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Nel giorno 13 dell’andante mese mancava ai vivi in questa Città il nostro fratello in Gesù Cristo, Salvaterra Antonio d’anni 50, in seguito a penosissimo morbo di lenta tabe, che lo tenne nel letto del dolore per più di
5 mesi.
Il Salvaterra e la superstite di lui consorte, appena si aprirono qui da
noi le serali meditazioni Evangeliche (or sono due anni) incominciarono ad
intervenire e frequentarono di poi costantemente le nostre riunioni per
ascoltare la Divina parola di Dio, la quale ben presto produsse i suoi salutari e benefici effetti, dissipando le tenebre che gli errori e la superstizione
della Chiesa Romana li tenevano avviluppati, accogliendo sinceramente la
purità del Vangelo che è unica via alla nostra perfetta Salvazione; non curando gli spregi e le persecuzioni che non mancano di suscitare gli adepti
delle Romane dottrine.
Fino dai primi giorni ch’egli si mise a letto prevedeva l’impossibilità di
poter guarire, rivolse perciò e consacrò tutti i suoi pensieri all’ Iddio nostro misericordioso Gesù Cristo, nel quale solo confidava per la completa
salvezza della sua anima, sopportando pazientemente e con esemplare rassegnazione li strazianti e compassionevoli suoi dolori, in cui trovasi in ogni
parte del suo corpo aggravato. Volendo confortarlo con speranze di guarigione si dimostrava dispiacente, egli non anelava che il momento in cui il
Signore nostro Gesù Cristo lo avrebbe chiamato a partecipare di quella
gloria celesta che ha riserbata a’ suoi credenti.
La di lui moglie, essa pure affrancata dal fanatismo superstizioso della
Chiesa Romana, si mostrò durante il lungo corso della malattia la sposa più
tenera ed affezionata che mai si possa desiderare, prodigando con istancabile
ed esemplare assiduità tutte quelle sollecitudini, cure e soccorsi che potevano valere a mitigare in qualche modo la gravezza delle acerbe sofferenze
del di Lei marito, nulla risparmiando nè colla persona nè coi mezzi affine
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di essergli di sollievo, passando il più delle notti insonni al capezzale dell’infermo fino all’ultimo istante in ciu Dio lo chiamò a miglior vita.
E qui giova pure rendere il dovuto omaggio al nostro Evangelista Signor Pugno, il quale durante il corso di sì lunga malattia non venne mai
meno nel suo mandato recandosi pressoché tutti i giorni a porgere all’ammalato i salutari conforti della Divina parola di Dio, la quale sola allieva
lo spirito e fa sopportare pazientemente e con rassegnazione i nostri patimenti nel pellegrinaggio di questa vita.
Alle ore 4 pomeridiane del giorno 14 più di 30 dei nostri fratelli evangelici si trovavano nell’abitazione del defunto, i quali ad unanimità si assunsero il trasporto della bara e l’accompagnamento fino al Cimitero Comune. Molti curiosi si unirono in vicinanza alla casa, ed al comparire del
feretro sulla soglia della porta, la plebe cominciò ad irrompere minacciosa
inveendo con imprecazioni, mandando urli e fischi di ogni genere, ma la
presenza delle Guardie di Pubblica Sicurezza opportunamente intervenute
per il bnon ordine, impedì che si venisse a vie di fatto; passata questa prima
impresssione, abbiamo potuto porsi regolarmente in cammino a due a due,
seguiti però sempre da una moltitudine di popolo, senza nessun altro inconveniente. Giunti al Cimitero la bara fu deposta in prossimità alla buca
che la doveva raccogliere. Il Signor Pastore G. B. Turin espressamente
intervenuto in abbigliamento del culto, levò dal capo il suo cappello, ciò
che fu imitato da tutti i circostanti di qualunque colore religioso, pronunciò
con voce calma e sonora un eloquente discorso adatto alla circostanza, il
quale veniva attentamente ascoltato da tutto l’uditorio, e dette fine con una
commovente preghiera ; dopo di che la moglie del defunto che ha voluto
accompagnarlo fino a quest’ultimo asilo, si avanzò, ed appena vide che la
bara era calata nella fossa prese una manata di terra e la gettò sopra la
cassa in segno di ultimo addio all’amato suo Consorte.
I fratelli evangelici ritornarono ognuno alle proprie case contenti di aver
data pubblica e solenne testimonianza del loro culto Evangelico.
Brescia, il 19 Novembre, 1862.
G. D.
GIORNALI RELIGIOSI EVANGELICI FRANCESI
1. Archivi del Cristianesimo, fondati nel 1848. Si pubblicano a Parigi,
redattore Fed. Monod, tre volte il mese; prezzo di associazione dieci
franchi l’anno. ,
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2. L’Amico della Gioventù, fondato nel 1825. Si pubblica a Parigi, redattore Bersior, una volta il mese, quattro franchi e mezzo.
8. Giornale delle Missioni, fondato noi 1826. Si pubblica a Parigi, redattore Cazalis, una volta il mese, otto franchi.
4. Il Discepolo di Gesù Cristo, fondato nel 1839. Si pubblica a Parigi,
redattore Haag, una volta il mese, dodici franchi.
5. La Speranza, fondata nel 1839. Si pubblica a Parigi, redattore Grand
Pierre, tutti i venerdì, undici franchi.
6. Il Legame, fondato nel 1841. Si pubblica a Parigi, redattore A. Coquerel figlio, tutti i sabati, undici franchi.
7. Il Piccolo Messaggiero delle Missioni, fondato uel 1844. Si pubblica a
Parigi, redattore Grand Pierre, una volta il mese, due franchi e mezzo.
8. Il Bullettino del Mondo Cristiano, fondato nel 1848. Si pubblica a Fontainebleau, redattore Bacine Brand, una volta il mese, cinque franchi.
9. Il Testimone della Verità, fondato nel Si pubblica a Saintes, 185U. redattore L. Des Monards, due volte il mese, cinque franchi.
10. La Rivista Teologica, fondata nel 1850, redattore Colani. Si pubblica
a Strasburgo, una volta il mese, diciotto franchi.
11. Magazzino delle Scuole della Domenica, fondato nel 1851, redattore
Paumier. Si pubblica a Parigi una volta il mese, quattro franchi.
12. Bullettino della Storia del Protestantismo Francese, fondato nel 1852,
redattore Carlo Head. Si pubblica a Parigi una volta il mese, quindici
franchi.
13. Bullettino Evangelico della Bassa Brettagna, fondato nel 1852, redattore
Chabal. Si pubblica a Brest una volta il mese, quattro franchi.
14. L’Evangelista Giornale del Metodismo, fondato uel 1853, redattore
Plusford. Si pubblica a Parigi ogni settimana, sette franchi.
15. Il Giovane Cristiano, fondato nel 1853, redattore llacine Brand. Si
pubblica a Fontainebleau una volta il mese, due franchi e mezzo.
16. La Rivista Cristiana, fondata nel 1854, redattore E. De Pressensé. Si
pubblica a Parigi una volta il mese, dodici franchi.
17. L'Amico Cristiano delle Famiglie, fondato nel 1859, redattore Carlo
Soquel. Si pubblica a Mandeure, Dipartimento del Doubs, due volto il
mese, quattro franchi.
18. La Croce, fondato nel 1859, redattore E. Gausscn. Si pubblica a Parigi tutti i venerdì, otto franchi.
19- Il Supplemento Teologico, fondato nel 1861, redattore Pressensé. Si
pubblica a Parigi una volta ogni tre mesi, cinque franchi.
20. La Fede, fondata noi 1861, redattore Lafon. Si pubblica à la Tremblade due volte il mese, otto franchi.
21. Lo Spigolatore Savoiardo, fondato nel 1861, redattore Hudry-Menoz, Si
pubblica a Chambéry due volte il mese, franchi nove.
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22. Pietà e Carità, fondata nel 1862, redattore Martin. Si pubblica a Parigi due volte il mese, sette franchi.
23. La Chiesa Militante, fondato nel 1861, redattore E. S. Frossard. Si pubblica a Bordeaux una volta il- mese, franchi 3 e 25.
21. L’Organo delle Biblioteche Popolari, fondato nel 1862, redattore Bretognier. Si pubblica a Bental, Dipartimento del Doubs, ogni tre mesi,
franchi 2 e 50.
25. L’Amico delle Missioni, fondato nel 1862. Si pubblica a Le Lode una
volta il mese, quattro franchi.
26. Il Cristiano Evangelico, fondato nel 1857, redattore L. Bridel. Si pubblica a Losanna due volte il mese, 10 franchi.
27. Il foglio Religioso del Cantone di Vaud, fondato nel 1826, redattore
Jayet. Si pubblica a Losanna tre volte il mese, franchi 4 50.
28. La Famiglia, giornale per tutti, fondato nel 1860, redattore Vulliet.
Si pubblica a Losanna due volte il mese, 6 franchi.
’29. Giornale dell’XJnifci dei fratelli. Si pubblica a Le Lode tre volte il mese,
sei> franchi.
30. Giornale del Cantone di Neuchàtel. Si pubblica a Neuchàtel due volte
il mese, otto franchi.
81. Letture per i fanciulli, fondato nel 1829, redattore Vulliet. Si pubplica a Losanna una volta il mese, franchi 3 e 25.
32. Missioni Evangeliche del 19 Secolo, fondato nel 1861. Si pubblica a
Neuchàtel una volta ìl mese, franchi 5 e 5o.
83. II Cristiano Belgio e lo Spigolatore Missionario, fondato nel 1850, redattore Anet. Si pubblica a Bruxelles una volta il mese, franchi 2 e 75.
34, L'Unione, fondato nel 1850, redattore Pieterszen. Si pubblica a Bru
' xelles una volta il mese, due franchi.
85. L’Ugonotto, fondato nel 1861, redattore Martin. Si pubblica a Londra
ogni tre mesi, franchi 6 e 40.
86. La Settimana Religiosa, fondata nel 1852. Si pubblica a Ginevra ogni
settimana, sei franchi.
37. Le Due Patrie, redattore Durand. Si pubblica a Losanna tutte le
settimane, otto franchi
Leopoldo I’inelli, gerente.
FfltKNZK — Tipo^ratìs OLATIDTANA. dirotta da Itailaelf Tnanhi tta.