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Anno 122 - n. 23
6 giugno 1986
L. 600
Sped. abbonamento postale
Gruppo 1 bis/70
In caso di mancato recapito rispedire
a: casella postale - 10066 Torre Pellice.
delle valli valdesi
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
GINEVRA CELEBRA IL 450® ANNIVERSARIO DELLA RIFORMA
ìa
Un 2 giugno d’eccezione, quest’anno. E’ il quarantennale della Repubblica, per l’occasione
l’anniversario torna a vestirsi di
festa. Aila cerimonia di apertura delie ceiebrazioni una novità;
si vorrebbe accanto alia messa
cattolica un rito iiturgico protestante e uno ebraico. Lo stato
si adegua ail’impostazione pluriconfessionale che si sta dando
in questi anni.
Ma gii evangeiici non sono di
questo avviso: né vaidesi e metodisti, né battisti, avventisti,
pentecostaii, hanno aderito a
questo invito. Le ragioni di questo no, per parte vaidese e metodista, sono espresse in una lettera del moderatore Giorgio
Bouchard al presidente Cossiga
e sono state riprese con molto
rilievo da alcuni giornali, « il
manifesto » di sabato 31.5, « la
Stampa » di domenica 1.6.
Le ragioni sono due, una ecclesiologica e una teologica. Dal
punto di vista della concezione
della chiesa si ribadisce la volontà di esclusione di ogni privilegio: poiché la totalità della
popolazione non si riconosce
certo nella triade religiosa cattolico-protesi;! lite-ebraica, l’accettazione (Il un invito di questo genere costituirebbe di per
sé un privilegio per chi si riconosce in uno dei culti presenti
alla cerimonia e un’emarginazione per chi ad essi si senta estraneo.
D'altra parte, dal punto di vista della proclamazione dell’Evangelo, che senso può avere
mia cerimonia religiosa all’altare della patria? Può avere il senso della confusione secolare che
ha voluto legare insieme trono
e altare col vincolo del comune
interesse di potere. E se pure
questo non è il motivo dell’invito, ciò non hasta a dissipare
un equivoco secolare. L’equivoco può essere rotto, appunto,
soltanto con una netta distinzione tra l’altare della patria e
l’annuncio del Regno di Dio.
Ciò non significa minimamente avere un atteggiamento settario o autoghettizzante. Vi è infatti la massima disponibilità a
partecipare alle manifestazioni
civili del quarantennale della Repubblica, anche in ricordo degli
evangelici che hanno contribuito con la vita al suo sorgere.
Ma è una pàrtecipazione che,
appunto, si presenta con un duplice distinguo che le dà un preciso carattere neU’aflermazione
caparbia della laicità dello stato e insieme nella chiara consapevolezza della specificità dell’annuncio dell’Evangelo.
Sottigliezze incomprensibili?
Affatto. I laici che hanno commentato, sui giornali citati, questa posizione hanno mostrato di
averla compresa molto bene. Il
fatto è che questa jiosizione è
soverchiata da quella che intorpidisce gli italiani continuando
a farli vivere in un’atmosfera —
non importa se creata ora artificialmente — di identità tra società civile e società religiosa.
Che quest’atmosfera sia favorita dal cattolicesimo italiano non
stupisce. Che ad essa dia rip^
tuti contributi lo stato laico è
motivo di ricorrente amarezza.
Franco Giamplccoli
La Riforma è davanti a noi
Il ricordo della passata adesione alla Riforma protestante non dispensa dalla necessità di
interrogarsi sul presente e di discernere la vocazione della chiesa per gli anni venturi
18 maggio: in una bella giornata di sole, Ginevra celebra il
450° anniversario della Riforma.
Siamo nel lungo week-end di
Pentecoste. La massa profana
dei turisti è andata nel Giura a
vedere i campionati svizzeri di
mongolfiera, il tràffico è scarso.
La città vecchia, che si annida
sulla ristretta collina dominata
dalla cattedrale di Saint-Pierre,
è una sorta di grande isola pedonale, pacificamente invasa dalle
5.000 persone che vogliono partecipare al culto commemorativo.
Vi si respira un’atmosfera distesa e gioiosa, si incontrano visi
noti (più di 300 sono gli invitati
venuti dalle chiese riformate di
quasi tutti i paesi del mondo)
oppure si comincia a conversare
con uno sconosciuto, a cui ci accomuna il fatto di essere qui per
la stessa ragione, e parlando si
scopre di avere qualche amico o
conoscente in comune, il che rafforza ancora quelPatmosfera di
festa in famiglia dalle dimensioni mondiali.
Spirito e Scrittura
La cattedrale è troppo piccola
per accogliere tutti i partecipanti, ma sul sagrato è stata predisposta una vasta tribuna e davanti al portico una grande tavola di modo che, al momento della Santa Cena, tanto quelli che
sono airiuterno del tempio quanto quelli che sono all’esterno,
possono parteciparvi. Il culto,
trasmesso dalla TV in mondovisione, è durato esattamente
un’ora, con uno scarto, forse, di
20 secondi, e tutto senza che in
nessun momento si avesse Timpressione di fare le cose in modo affrettato. La liturgia era stata preparata da un apposito comitato. Al momento del Credo,
un africano, un asiatico, un europeo leggono brani delle confessioni di fede elaborate in questi
ultimi anni dalle chiese di quei
continenti. Un imgherese e una
cubana dicono nella loro lingua
brani della liturgia, che ciascuno ha davanti a sé in un opuscolo stampato, ma che danno
ugualmente, col suono di accenti
esotici, un segno della dimensione mondiale della famiglia riformata.
La predicazione, breve e incisiva, è tenuta da Robert MartinAchard, professore emerito del
la Facoltà di teologia. Egli osserva come nel racconto deUa Pentecoste si uniscono due elementi: lo Spirito Santo e la citazione del profeta Gioele, ossia la
Scrittura.
« La iRiforma — egli ha detto
— è nata dall’incontro dello Spirito Santo e della Scrittura ».
« La Riforma — ha aggiunto —
dipende da un lato da Dio, dal
suo Spirito inventivo e liberatore... e dall'altro da una parola
proclamata, messa per iscritto,
trasmessa, commentata: la Scrittura, memoriale permanente dell’opera di Dio che ci chiama ad
un tempo alla libertà e all’obbedienza ».
Il predicatore ha poi ricordato che Ginevra celebra con riconoscenza il 450° anniversario
della Riforma, non per monopolizzare queU’awenimento, ma
per valutarne i frutti e trasmetterli ad altri.
Dopo aver ricordato la necessità di non rinnegare il proprio
passato, bensì di apportare
umilmente e serenamente il proprio contributo Specifico alla
chiesa una, il predicatore ha ricordato il dovere di ima testimonianza mossa dalla sola grazia
IL CULTO E LA COMUNITÀ’ DEI CREDENTI - 7
L’agenda della comunità
Il momento degli annunci è
il momento in cui diamo uno
sguardo all’agenda delle riunioni settimanali che filtriamo attraverso la nostra agenda personale sempre così densa. Molti
pensano che sia il momento in
cui ci è concesso distrarci. Ma
Paolo dedica pagine intere alle
informazioni sulle chiese, ai dettagli dei suoi viaggi, a compiacersi per una colletta particolarmente generosa, ai saluti attardandosi a nominare uno per uno
i suoi fratelli. Evidentemente
non si tratta solo di agenda.
Luca 14; 28-32 (chi edifica una
torre, ne calcoli i costi; chi
parte per la ^erra, conti le
forze di cui dispone).
Il discepolato è qualcosa di
radicale, di esclusivo perché è
il cammino dell’obbedienza a
Cristo, è partecipazione al suo
ministerio che passa per la croce. Sì, bisogna essere prudenti
prima di deciderci per Cristo,
dobbiamo, cioè, verificare la
consistenza della nostra libertà
a farci coinvolgere in un’impresa così eccezionale che potrebbe esigere molto e tutto da noi.
Gli annunci di dibattiti, di iniziative di evangelizzazione, di
studi biblici, della apertura di
una sottoscrizione per la lotta
contro la fame, l’informazione
sulle nostre opere sociali, tutto
questo deve essere ascoltato con
quello spirito. Gli annunci ci interrogano sulla nostra disponi
bilità per l’opera di Cristo, sulla nostra libertà ad essere disponibili per il suo discepolato
anche oltre ciò che possa concedere l’agenda dei nostri impegni.
Romani 12: 4-5: «tutte le membra non hanno un medesimo
ufficio ».
L’immagine del corpo illustra
la nostra reciproca, profonda
.wlidarietà nella comune fede in
Gesù Cristo. Le sorelle ed i fratelli che sono seduti accanto a
noi nel culto domenicale riferiscono, come, noi, la loro speranza alla Parola di Dio. Ma non
possiamo essere un corpo se siamo isolati nei nostri problemi,
nella nostra sofferenza, nella nostra solitudine, se non sappiamo
veramente chi sono gli altri, che
cosa fanno, come rendono la loro testimonianza all’Evangelo sul
posto di lavoro. Il momento degli annunci non è lo spazio riservato alle esortazioni o ai rimproveri del pastore, ma è lo spazio della comunità in cui ci si
informa, si comunica, si condividono i problemi, le ansie, le
gioie. Altrimenti la bella immagine di corpo è solo un’astratta
ideologia.
Romani 12: 15 : « rallegratevi con
quelli che sono allegri; piangete con quelli che piangono ».
Una sorella o un fratello nella: malattia. Una famiglia nel
lutto. Un fratello in cassa integrazione. Una famiglia sfrattata
della comunità. L'incontro con
il fratello dove è piu profondamente se stesso, nella malattia,
nel lutto, nella gioia non è solo
un atto umanitario, ma una testimonianza della presenza della misericordia di Dio nella comunità. Non è solo cortesia.
Quando ci chiamiamo sorelle e
fratelli non vogliamo dire solo
che siamo iscritti nello stesso
registro di chiesa, ma che ci riconosciamo tutti ugualmente
amati da Dio, che siamo tutti
suoi figli, che siamo membri della comunità dei perdonati. Gli
annunci sono il momento in cui
questa solidarietà fraterna dovrebbe esprimersi concretamente e ampiamente e non solo pronunciando frettolose e formali
parole di circostanza, come di
solito succede.
II corinzi 8; 1-5 (la grazia di
Dio ha operato nelle chiese di
Macedonia, che hanno contribuito al di là delle loro possibilità).
Ci interessa essere informati di
come la grazia di Dio ha operato in Macedonia, a Milano, a
Roma, a Scicli e nelle altre chiese. Ci interessa sapere sulla Cevaa, sulla Facoltà di Teologia,
.sulla Società Biblica, .sul lavoro
delle chiese in Uruguay. Gli annunci sono il momento in cui
Valdo Benecchi
(continua a pag. 2)
di Dio, e ha concluso dicendo:
« La Riforma non è dietro di noi,
ma davanti a noi. Dev’essere
sempre fatta di nuovo, o piuttosto, è sempre di nuovo il frutto
dell’incontro dello Spirito Santo
e della Scrittura ».
Il culto è stato rallegrato da
un organo majgistralmente tenuto da Pierre Segond, da un complesso di ottoni e da un coro di
bambini.
Terminato il culto, la parrocchia di Saint-Pierre, nelle vie
adiacenti alla cattedrale, offre a
tutti salatini e vino bianco. E’ il
momento degli incontri, degli
scambi di notizie, dei saluti. Allan Boesak, il presidente dell’Alleanza Riformata, liberatosi da
un cronista, mi viene incontro e
mi abbraccia. Da pochi giorni
gli è stato restituito il passaporto ed è qui a Ginevra per ricevere il dottorato honoris causa della Facoltà di teologia. Nel pomerìggio vi sarà ancora, nella cattedrale, il benvenuto alle delegazioni estere e poi • un ricevimento al Grand Théâtre. Il mercoledì sera poi, vi sarà la serie dei
discorsi ufficiali tra cui quello di
Alphonse Egli, presidente della
Confederazione elvetica.
Festa e riflessione
Il culto del 18 maggio ha dato
il tono a tutta la settimana delle
celebrazioni: contrariamente allo stereotipo che vuole i calvinisti "rigidi e severi”, qui c’è stato
un eccellente equilibrio tra la festa e la riflessione.
La festa si è concentrata nello
spettacolo son et lumière al monumento dei Riformatori, nella
recita dello « Spirito di Ginevra » sul sagrato di Saint-Pierre,
ma soprattutto nei tre giorni di
marché aux pistóles, la grande
kermesse in cui gente in costume del XVI secolo vendeva di
tutto per delle pistóles, le monete dell’epoca. Anche la comxmità
di lingua italiana vi ha partecipato, gestendo insieme alla parrocchia ginevrina di Saint-Gervais,
uno stand in cui si vendevano
tartine dolci e salate, coca cola
e vino rosso. Ricavo del nostro
stand: circa 4 milioni di lire, da
devolvere a qualche progetto
per il Terzo Mondo. Anche qui,
un’atmosfera festosa e popolare,
affollata e rumorosa a momenti,
mai volgare.
Il filone della riflessione ha
avuto due momenti salienti: da
un lato il forum organizzato dall’Alleanza Riformata Mondiale
nei locali del Consiglio Ecumenico delle Ch’ese, dove è intervenuto anche Paolo Ricca. Per tre
giorni, una ventina di oratori
hanno sviscerato il tema: « La
fede riformata oggi: per che
cosa? ».
D’altra parte nei giorni precedenti le festività, l’Università di
Ginevra aveva organizzato nell’Auditoire de Calvin, 4 giornate
di lezioni pubbliche su « l’attualità della Riforma ». Ho tenuto
io stesso una di tali lezioni, parAldo Comba
{continua a pag. 2)
2
2 ecumenismo
6 giugno 1986
FEDERAZIONE DELLE CHIESE EVANGELICHE
XIII SINODO DELLA CHIESA LUTERANA IN ITALIA
In caso di catastrofe L’identità iuterana
in uno stato "cattoiico”
Il Servizio di Azione Sociale si propone di
organizzare un servizio di pronto intervento
Il nostro Paese presenta molti
rischi: è zona sismica per gran
parte del suo territorio, lo sviluppo industriale si è svolto con
poco rispetto deH’ambiente e così sono all’ordine del giorno inquinamenti di vario tipo, disastri ambientali e il fenomeno di
inurbamento è la causa dell’abbandono della montagna che è
causa di frane, smottamenti,
inondazioni. Questa è purtroppo
ima storia quasi quotidiana del
nostro Paese.
Il Servizio di Azione Sociale
della FCEI ha riflettuto su questa realtà ed ha deciso di orgar
nizzare — analogamente a quanto altre chiese protestanti hanno fatto in Europa — un servizio di pronto intervento in caso
di catastrofi.
Scrive il past. Aurelio Sbaffi,
presidente della FCEI, illustrando l iniziativa: « Questa iniziativa è stata presa allo scopo di
rendere l’azione della FCEI più
efficace ed ordinata, avvalendosi anche delle esperienze positive
e negative del passato, in qualsiasi occasione di emergenza in
cui la Federazione dovesse ritenere opportuno intervenire. Opportuni contatti verranno presi
con organismi (statali é non)
che si occupano di queste iniziative per evitare sia di sostituirci
ad altri che possano far meglio
di noi, sia di essere bloccati o
intralciati per assenza di permessi o autorizzazioni necessarie. Il pastore Enrico Trobia è
stato nominato coordinatore di
questa iniziativa che speriamo
possa trovare collaboratori efficaci e disponibili ».
Quale prima iniziativa, il SAS
promuove un censimento tra coloro che sono o sono stati disponibili per un’azione di pronto intervento. Invitiamo perciò i nostri lettori a compilare il questionario pubblicato qui sotto. ■
G. G.
FEDERAZIONE DELLE CHIESE EVANGELICHE IN ITALIA
SERVIZIO DI AZIONE SOCIALE
Scheda di adesione per la formazione di
SQUADRE DI SOCCORSO in caso di
CATASTROFI
Il sottoscritto chiede di far parte delle squadre di
soccorso organizzate dalla FCEI e a tale scopo compila
la presente scheda:
Cognome........................Nome..................
nat.. il ................. a ........................
professione e/o qualifica ...........................
lingua straniera conosciuta (anche se solo parlata)
hobbies (o lavori che sai fare)
esperienze di soccorso
se SI, dove ................
quando .............
per quanto tempo....
radioamatore CB
provvisto di "baracchino"
□ SI □ NO
□ SI □ NO
□ SI □ NO
□ SI □ NO
□ SI □ NO
□ SI □ NO
di base fissa
se SI installato in auto
portatile
per quanto tempo pensi di restare nella lista dei volontari? mesi ................ anno/i .................
se chiamato, quanto tempo conti restare sul luogo del
soccorso: settimana/e...............mese/i.............
patente di guida □ SI □ NO
se SI- quale categoria ................................
sei proprietario di auto? □ SI □ NO
sei disposto ad usare la tua auto nella zona operativa
del soccorso (ti saranno rimborsate le spese
vive)? □ SI □ NO
l’auto è provvista di gancio-traino? □ SI □ NO
Data ..................... firma
P.S.: ove è chiesto SI - NO, segnare eon X la casella che interessa.
Ritagliare e inviare la scheda compilata e firmata a: Enrico
Trobia, via Garibaldi, 60 - 97019 Vittoria (Rg).
Il XIII Sinodo della Chiesa
evangelica luterana in Italia, che
ha avuto luogo a Lido di Cavallino, presso Venezia, l’I e il 2
maggio scorso, è stato inaugurato con un culto nella chiesa
luterana di Venezia cui hanno
partecipato il moderatore past,
Giorgio Bouchard. in rappresentanza delle Chiese valdesi e metodiste e della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, e
il cardinale Marco Cè, patriarca
di Venezia, Nel corso dei lavori,
oltre all’esame delle attività
delle comunità luterane, sono
stati al centro delle discussioni
due problemi: i matrimoni misti e i rapporti con lo Stato. Un
recente episodio accaduto a Genova, e che ha rivelato atteggiamenti preconciliari da parte
cattolica, ha riproposto all’attenzione i problemi che il matrimonio tra sposi di confessione diversa deve tuttora affrontare e gli ostacoli che si presentano qualora si intenda dare
una forma ecumenica alla celebrazione. Il Sinodo ha chiesto
al Concistoro (l’organo direttivo della chiesa luterana) di inviare una lettera aperta ai presidente della Conferenza episcopale italiana (CEI) per chiarire
la posizione della CELI sui matrimoni misti.
La revisione del Concordato
fra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica e l’Intesa con le
Chiese valdesi e metodiste costringono anche la Chiesa evangelica luterana in Italia a una
riflessione sui rapporti con lo
Echi dal mondo
cristiano
a cura di Claudio Pasque! e Susanne Labsch
Il CEC su Cernobyl
(nev) — In merito alla catastrofe nucleare di Cernobyl, il
segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese
(CEO, Emilio Castro, ha inviato il seguente messaggio alle
chiese dell’Unione Sovietica
membro del CEC.
« Vi salutiamo nel nome di
Cristo e vi chiediamo di trasmettere la nostra profonda solidarietà a tutte le vittime dell’incidente alla centrale nucleare di Cernobyl in Ucraina. In
questi giorni la popolazione dell’Unione Sovietica e quelle degli altri paesi che sono stati
toccati dalle radiazioni nucleari
sono state particolarmente presenti nei nostri pensieri e nelle
nostre preghiere.
Questo incidente ci ricorda
tragicamente, una volta di più,
i gravi rischi legati alla produzione e alla utilizzazione della
energia nucleare. Il CEC ha affermato che rimangono ancora
da risolvere gravi problemi posti dalla sicurezza dei reattori
e dalla deflnizione di garanzie
appropriate di protezione contro le radiazioni e di norme internazionali efficaci, e ha chiesto che si apra un dibattito pubblico in tutti i paesi sull’insieme
dei rischi, dei costi e dei vantaggi dell’energia nucleare. L’incidente ha messo ih rilievo la
necessità per tutte le nazioni di
accettare che siano prese mi
sure migliori che consentano a
organismi internazionali appropriati di effettuare ispezioni regolari per mantenere la sicurezza nelle centrali nucleari. Dato
che la radioattività si propaga
rapidamente da un paese all’altro, è indispensabile comunicare immediatamente tutte le informazioni di cui si dispone sui
problemi che toccano la sicurezza dei reattori nucleari. Mentre
continuiamo a sostenere con le
nostre preghiere voi e tutti gli
abitanti del vostro paese, ci dichiariamo pronti ad aiutarvi
con tutti i mezzi possibili ».
Aumenta il numero
dei profughi III Mondo
(epd) — Il numero dei profughi provenienti da paesi del
cosiddetto Terzo Mondo aumenta di anno in anno. Nel 1983 circa 80.000 hanno cercato asilo
nei paesi della CEE, nel 1985 erano in 165.000. Il più grande numero dei profughi arriva nella
RFT. Erano 74.000 nell’85.
Una conferenza all’Aia fra diversi rappresentanti governativi
della CEE ha cercato di coordinare le pratiche per ammettere i profughi. Non hanno potuto trovare un accordo. I critici
della conferenza hanno ammonito che i governi europei offrono soltanto un minimo di sostegno per i profughi che arrivano.
La Riforma
(segue da pag. I)
landò sul tema: « Il mondo riformato come è visto dall’Alleanza Riformata Mondiale ».
E ora?
Durante queste giornate ho incontrato anche Giorgio Tourn,
Bruna Peyrot, Piero Bensi, nonché Mario Dabalà e i coniugi Armand - Pilon, valdesi uruguayani.
Domenica 25 maggio, un culto
speciale organizzato a Sa'nt-Pierre dai giovani delle diverse parrocchie ginevrine concludeva
questa settimana dedicata specialmente agli eventi di 450 anni
fa. Si è molto parlato di Calvino
in questi giorni, ma va ricordato
che i Ginevrini avevano adottato la Riforma per voto popolare
ad alzata di mano, alcuni mesi
prima che Calvino passasse da
queste parti.
La settimana dal 18 al 25 maggio è stata scelta ner le cerimonie commemorative perché il voto popolare di 450 anni fa awetv
ne appunto il 21 maggio. Una seconda fase delle manifestazioni
avrà luogo in novembre nel nuovo palazzo delle esposizioni, vicino all’aeroporto. Si tratterà allora non di celebrare il passato,
ma di analizzare il presente e di
discernere la vocazione della
chiesa di Ginevra per gli anni
venturi.
Forse la parte più importante
delle celebrazioni del 450” anniversario della Riforma, non è
quella che abbiamo vissuto in
questi giorni, ma quella che ci
aspetta fra sei mesi.
Aldo Comba
Stato. Il Sinodo si è chiesto se
anche la CELI debba arrivare
a una intesa con lo Stato italiano e se debba tentare di partecipare al fondo dell’8 per mille dei contributi fiscali. Dopo
aver dibattuto il problema, il
Sinodo ha date mandato al Concistoro di approfondire questa
tematica in vista delle decisioni da prendere in una futura
sessione.
Per la seconda volta il Sinodc
luterano è stato- preceduto da
un incontro comunitario (Gemeinde-Akademie), nel quale
sessanta partecipanti hanno di
scusso il seguente argomento:
«E se nel matrimonio è tempo
di crisi? ». Lo scopo delle discussioni, che si sono svolte par
zialmente in piccoli gruppi, era
quelle di formare dei collaboratori nella pastorale. Tra i molti problemi è emerso quello del
matrimonio delle donne tede
sche con italiani, presentato da
un gruppo della Sicilia. Oltre
alla differenza di mentalità, esiste infatti per queste donne un
problema di inserimento nella
società in cui vivono e in particolare nel mondo del lavoro.
Le discussioni hanno consentito
un utile scambio di esperienze
offrendo anche la possibilità d:
un aiuto reciproco.
L'agenda
(segue da pag. I)
« la comunione dei santi » può
essere rinsaldata mediante la
più ampia informazione.
II Corinzi 13: 12 : « salutatevi
gli uni gli altri con un sante
bacio. Tutti i santi vi saluta
no ».
Il saluto ad un fratello clu:
parte o che arriva, il saluto ao.
un ospite. Il saluto è la forma
più semplice e più diretta di comunicazione fra due o più persone. Nella comunità dei credenti il saluto non è un atto di
circostanza, ma la conferma dei
nostro riferimento ad una stessa realtà di fede. La mia vita e
legata alla tua perché tu ed io,
voi e noi, siamo tutti legati alla
vita dello stesso Signore. Siamo
coinvolti nella stessa opera di riconciliazione, condividianw la
stessa speranza. Paolo nelle sue
lettere si sofferma molto sui saluti, nominando singolarmente
le sorelle ed i fratelli ed è co.si
che vuole rinvigorire la fratellanza, vuole approfondire la sua
comunione con Prisca, Epeneto,
Andronico, Giunio. Per Paolo la
comunità muore non quando
fosse ridotta a poche unità, ma
quando le sorelle ed i fratelli
non si salutano più chiamandosi per nome. Per l'apostolo la
comunità non è un insieme di
dati e statistiche, ma un gruppo
di sorelle e di fratelli che si salutano chiamandosi per nome e
che desiderano approfondire la
loro comunione e vivere insieme
il loro impegno di fede.
Riflettere sugli annunci non è
una stravaganza omiletica. Essi
sono una parte integrante del
culto domenicale perché ci aiutano a mantenere viva la nostra
comunione fraterna, ci aiutano a
fare concretamente i conti con
la nostra disponibilità verso la
Parola di Dio e verso i fratelli.
E' il momento in cui impariamo
che la cura pastorale è responsabilità di tutta la chiesa. E’,
infine, il momento in cui verifichiamo se siamo un gregge
anonimo di battezzati o confermati o se siamo un edificio di
pietre viventi.
Valdo Benecebi
3
6 giugno 1986
fede e cultura 3
fiimànziamenti ecclesiastici - 4
Sfogliando la margherita
Le risposte delle chiese, molto diverse tra loro, evidenziano la difficoltà di una valutazione globale della questione deH’8 per mille
Il ritmo con il quale giungono ora le delibere delle chiese
sui finanziamenti ecclesiastici
rende più difficile scegliere i criteri di pubblicazione: per aree
geografiche? per risposte omogenee?
Ho optato per un criterio cronologico; per quanto possibile,
cerco di riferire i pareri emersi nelle assemblee che si sono
svolte per prime; abbiano pazienza le chiese che mi hanno
invialo con molta sollecitudine
i loro ordini del giorno relativamente recenti: ne riferiremo.
Venezia si è pronunciata il 26
aprile, dopo riunioni di gruppo
a Venezia, Mestre e Treviso.
Sulla defiscalizzazione l’87% è
favorevole, ma vorrebbe fosse
estesa a tutte le associazioni
senza fini di lucro; il 13% è contrario perché comporterebbe un
aggravio per lo stato e ciò contrasterebbe con i principi delle
intese ( « senza oneri per lo stato »).
Sull’otto per mille il 92% è
favorevole (se rifiuteremo, altri
gestiranno i nostri contributi),
con le seguenti precisazioni: circa la metà accetterebbe nel computo solo la quota corrispondente ai contribuenti che si pronunciassero esplicitamente in
favore della nostra chiesa; l’altra metà sarebbe favorevole al
criterio della proporzionale che
trascinerebbe sulle quote di chi
si pronuncia anche quelle di chi
non si esprime.
Circa la destinazione, la maggioranza opterebbe per Tutilizzo
in favore di opere della chiesa
in Italia, alcuni per opere nei
paesi poveri, uno per rinviare
la decisione.
L’8% è contrario, non volendo gestire contributi statali.
SuiriNVIM, l’80% è favorevole alla completa esenzione
« perché la legge dell’INVIM è
di per se stessa iniqua », il 7%
è contrario perché vedrebbe l’esenzione come un privilegio, il
13% è incerto e non si esprime.
La chiesa di Perrero-ManigUa
è unanime nel riconoscere la non
unanimità dei pareri. Elenca
quindi le opinioni prevalenti come segue: a) favorevoli al finanziamento solo se impiegato in
via straordinaria per un’opera
già esistente; b) contrari pequestioni di principio e ner coerenza con l’intesa, nella quale
non sono previsti finanziamenti
pubblici; c) astenuti, perché la
proposta di legge manca di chiarezza e dà adito ad interpretazioni contrastanti (4 maggio).
Aosta, neH’assemblea dell’ll
maggio, dopo aver ricordato
l’art. 5 della disciplina generale
(« la chiesa... si regge da sé...
senza pretendere alcuna condizione di privilegio... né , consen
Religione e scuola
ROMA — Il provveditore agli studi
— informa l'agenzia di stampa Nev —
ha ricevuto i rappresentanti di vari
organismi, tra cui la Federazione chiese evangeliche, che gli hanno chiesto
di garantire che nelle scuole non si
svolgano pratiche di culto e che la
scelta sull’insegnamento religioso sia
basata su un’adeguata informazione.
Il provveditore si è impegnato ad assicurare spazi di irfformazione per le
associazioni laiche e le confessjoni religiose e ha garantito libertà di scelta
senza discriminazioni.
Processo olla TILC
« Processo alla TILC ». Con
questo titolo si è tenuto a Roma
un convegno di eccezionale interesse che segna, fra l’altro, la ripresa dell’attività del centro evangelico di cultura recentemente « rifondato » per iniziativa di un
gruppo promotore espresso da alcune comunità evangeliche romane. L’eccezionaiità dell’avvenimento deriva non soltanto dall’alto livello degli « esperti » (linguisti ed esegeti) che vi hanno preso parte, ma anche e soprattutto
dall’originalità della formula. Una
intera giornata è stata dedicata
all’analisi critica della traduzione
interconfessionale della Bibbia in
lingua corrente accolta con tanta curiosità e interesse.
Nella prima parte si è svolto
un seminario di studio e un confronto interdisciplinare tra linguisti e teologi; nella seconda un
dialogo tra gli esperti e il pubbli
co.
Tra i partecipanti: Luis Alonso Schokel, ordinario di introduzione generale alla Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico.
Giuseppe Barbaglio. biblista.
Giorgio Raimondo Cardona, ordinario di glottologia all’università La Sanienza, Bruno Corsani,
ordinario di Nuovo Testamento
presso la Facoltà Valdese di Teologia. Tullio de Mauro, direttore
del dipartimento di scienze del
linguaggio all’università La Sapienza, lan de Waard. coordinatore dei progetti di traduzione dell’Alleanza Biblica Universale,
Giorgio Girardet, ordinario di
teologia pratica presso la Facoltà Valdese di Teologia.
« Una impresa grandiosa e pre
ziosa per le prossime generazioni ». Questa è la definizione data
dal prof. De Mauro alla nuova
traduzione. Ed è giusto dire subito che sulla importanza dell’opera si è registrato unanime consenso anche da parte di coloro che
hanno espresso critiche anche severe ai risultati ottenuti dalla
TILC e ai criteri adottati per la
traduzione.
Tutti hanno infatti riconosciuto
— come ha detto il prof. Girardet — la validità dell’intenzione
complessiva dell’opera che servirà
in ogni caso come incentivo per
ricuperare il grande ritardo del
nostro Paese nella conoscenza biblica e come occasione di riflessione sulle basi della nostra fede.
Ogni traduzione è inevitabilmente una interpretazione, contiene una carica di creatività e ha
una sua giustificazione storica, in
relazione alle tecnologie proprie
di un determinato periodo e in
relazione soprattutto al destinatario prescelto: l’uomo secolarizzato di media cultura che non frequenta più le chiese. Queste affermazioni condivise da tutti i relatori sottolineano in modo chiaro la dimensione, il significato e
anche i limiti della nuova traduzione. Di grande interesse è stato
l’intervento del prof. Luis Alonso Schokel, nel doppio ruolo, come egli stesso ha affermato, di
avvocato difensore e di rappresentante dell’accusa in questo immaginario «processo».
Queste in sintesi, le riserve sulla nuova traduzione espresse da
Schokel. L’Antico Testamento, in
origine non .è stato scritto in lingua corrente. La lingua della traduzione rischia perciò di non
corrispondere all’italiano corrente,
che è più ampio e ricco, e rischia
ancora di apparire didascalica al
di là delle intenzioni. In taluni
casi, in particolare nei momenti
descrittivi, lo stile (che non è un
b-emplice ' « ornamento », ma caratterizza un testo) può limitare
la comprensione del senso profondo di una determinata frase.
Lo stesso Schokel, in veste di
« avvocato difensore » ha smentito l’affermazione, fatta da alcuni
critici, secondo cui in molti casi
il linguaggio « arcaico » è garanzia di autorevolezza e di incisività, sostenendo anzi che il maggior merito della TILC è il grande contributo alla chiarezza del
testo ottenuta attraverso la scientificità del metodo e ai criteri di
verifica adottati come è stato fatto in tutto il mondo (180 lingue).
Ed infine è parso assai sintomatico che proprio uno dei più autorevoli glottologi (il prof. De
Mauro) abbia fatto giustizia di
una delle accuse ricorrenti nei discorsi dei critici più severi della
TILC (la pretesa « banalizzazione » derivante da un linguaggio
troppo semplificato) sostenendo
anzi che nel nuovo testo permangono elementi di « bella letteratura ». di italiano scolastico in un
linguaggio complessivo popolare
e in grado di raggiungere un vasto pubblico..
E’ stato, dunaue, un convegno
chiarificatore di grande utilità sia
per il pubblico este.rno sia per le
comunità evangeliche romane che
hanno ritrovato in questa prima
iniziativa del nuovo centro evangelico di cultura una delle occasioni più valide di dialogo.
Fulvio Rocco
zazione « poiché oggi quasi tutte le stmtture associative di un
certo rilievo, in campo culturale e sportivo, fruiscono di forme
di sostegno pubblico ».
Accettabile infine anche la detassazione completa riguardo
airiNVIM, in quanto le nostre
chiese « già beneficiano di una
riduzione del 50% » e quindi si
tratterebbe soltanto di una « agevolazione su una strada che già
stiamo percorrendo ».
normativa riguardante la chiesa
cattolica « anche qualora riguardasse tutte le confessioni religiose, costituirebbe un privilegio »
nei confronti di tutti gli altri
enti non commerciali per i quali la legge prevede una riduzione del 50%. Non è raccomandabile una richiesta di esenzione
totale, ma una presa di posizione nei confronti dell’INVIM.
tire... ingerenze...») considera che
lo stato ha deciso unilateralmente di « trarre da quanto di
sua proprietà danaro a nome
dei membri di chiesa o di istituzioni ecclesiastiche » e delibera, per l’otto per mille, che venga accettato (compreso il calcolo proporzionale per trascinare sulle quote di chi si pronunciasse anche le quote di chi
non si esprimesse, « che come
per la chiesa cattolica rappresenterebbe almeno il triplo del
valore sottoscritto») impiegandolo « E destinazione determinata e controllata, per interventi specifici nel sociale e nel
terzo mondo ».
Accettabile anche la defiscaliz
Torino, dove l’assemblea del
16 maggio aveva lavorato su un
documento di un gruppo di lavoro, nel quale erano riportati alcuni punti sui quali il gruppo
aveva raggiunto un accordo, e
proposte alternative dove l’accordo non c’efa, si è pronunciata contro l’esenzione totale dalriNVIM decennale e contro la
fruizione dell’otto per mille; più
sfumata la posizione sulla defiscalizzazione, che era quella dove il gruppo di lavoro aveva proposto un testo unico e non proposte alternative.
Il complesso documento parte
da alcune considerazioni generali: l’offerta dei credenti ha da
essere personale e volontaria; la
linea prevalente in materia di
rapporti stato-chiesa, pare essere oggi quella di estendere ad altre confessioni ciò che la chiesa
cattolica ha ottenuto per sé, e il
Sinodo deve vigilare a che questo non introduca nel nostro ordinamento caratteristiche che
potrebbero porre in questione
la nostra identità; nel dibattito
va tenuto presente come punto
di riferimento essenziale Tart. 5
della disciplina generale.
Nello specifico; suH’INVIM ritiene che una estensione della
SuiriRPEF, anche qualora calcolato in riferimento al reddito
dei singoli, si ritiene che si tratterebbe sempre di un fondo pubblico destinato dallo stato a finalità che non gli sono proprie
(culto) o che gli sono proprie
(interventi umanitari), ma senza inquadramento e controllo di
destinazione; l’accettazione muterebbe la fisionomia del nostro
ordinamento (nel caso, dovrebbe
essere sentita anche l’area rioplatense della chiesa); il vantaggio di essere più conosciuti per
una seria canalizzazione di fondi statali a favore di progetti
diaconali esterni avrebbe un
prezzo troppo elevato: quello di
avallare il sistema concordatario
precludendo un modo alternativo di regolare i rapporti statochiese.
Sulla defiscalizzazione (deducibilità di erogazioni liberali) si
ritiene utile e positivo il principio « purché non rivesta caratteri privilegiari », e quindi da
escludere se aperto solo ai cittadini che vogliano fare offerte alle chiese, noil da escludere se
pensato in modo che una gamma sufficientemente ampia di finalità riconosciute ponesse i contribuenti in situazione di uguaglianza tra loro.
Sergio Rìbet
PROTESTANTESIMO IN TV
Ci sono molti modi per raccontare la storia; nella trasmissione del 19 maggio, dal
titolo « Paolo Sanfilippo: un
testimone insolito », la rubrica Protestantesimo ha trovato un modo originale per narrarci, attraverso la singolare
esperienza di un individuo,
anche la storia di sessant’anni
della vita delle Chiese Battiste in Italia.
Seguendo il filo dei suoi ricordi, abbiamo potuto rileggere l’avventura del credente
Sanfilippo dalla nafta Sciacca
fino all'attuale residenza di
Chiavari. Nato in famiglia
profondamente cattolica, la
La vita di questo anziano
pastore, ora in emeritazione,
ha consentito all’ascoltatore
di intravvedere sullo sfondo
alcuni momenti del Battismo:
la straordinaria stagione di
Gangole e Conscientia, gli anni duri del fascismo, il felice
periodo del dopoguerra in
cui, dopo le fatiche iniziali
per riallacciare i rapporti interrotti dagli eventi bellici, le
Chiese Battiste conobbero
una nuova primavera.
Mi è parso infine felice anche l'interrogativo finale della trasmissione: è veramente
finita la tensione che ha portato, come Sanfilippo, Ganga
Un pastore ricorda
sua vita conobbe una svolta
inattesa quando casualmente
in un’edicola acquistò un numero di Conscientia, che conteneva, tra l’altro, un articolo
sulVamato" Mazzini. La rivista, che ebbe prima collaboratore e poi direttore Gangale, fu per lui la scoperta di
un “altro” mondo culturale,
in cui potè riconoscere rappresentate le sue idee e le sue
aspirazioni. Da qui a prendere la decisione di trasferirsi
a Roma, al Seminario Teologico Battista, il passo fu
breve.
La trasmissione è poi continuata narrando le vicende del
Sanfilippo attraverso le varie
sedi pastorali, dove prestò
servizio, fra le immancabili
difficoltà, delle quali degna di
nota è la mancanza del riconoscimento governativo necessario per le leggi dell’epoca durante il soggiorno a Gaiatro, e fra le circostanze gioiose, come la nascita della comunità di Siracusa, che avvenne mediante il suo lavoro
di evangelizzatore.
le ed altri, dei movani a trovare nelle Chiese Battiste la
risposta alle loro esigenze di
fede in Cristo, oppure c’è la
fondata speranza di una nuova stagione di raccolta? E'
possibile che ancora oggi, come una volta, un giovane sia
capace di trovare in una di
queste Chiese la volontà di
seguire il Cristo al di fuori
degli schemi fissati dalla nostra società cattolica? In una
conclusione carica di speranza, la telecamera accompagna cinque giovani in un simbolico cammino dalla loro casa fino alla Chiesa, mentre le
loro fresche voci ci raccontano la loro esperienza di fede
che li ha portati da un ambiente non evangelico ad avvicinarsi a Gesù. La telecamera li riscoprirà, infine, durante il culto mentre, accompagnandosi con una chitarra,
cantano un inno di lode: come dire che il Signore non
ha lasciato senza assistenza
la Sua Chiesa e continua ancora oggi a chiamare.
Franco Scaramuccia
.ÍL.
4
4 ^ita dellexhîese
6 giugno 1986
7 GIUGNO: CONFERENZA DISTRETTUALE DELLE CHIESE DELLE VALLI
Luci e ombre del Primo Distretto
Si apre sabato 7 giugno, nella
chiesa di Ferrerò, la Conferenza
del 1“ Distretto. Essa dovrà esaminare l’attività delle chiese e
delle opere del Distretto, che rappresenta un terzo di tutte le
chiese valdesi in Italia, ed il lavoro in comune che queste hanno realizzato in quest’ultimo anno. La Commissione esecutiva
distrettuale ( Bruno Rostagno,
Carla Beux, Aldo Lausarot, Silvana Marchetti, Nora Ricca), ha
diffuso in questi giorni il testo
della sua relazione che presenta
i problemi del lavoro comune.
Per la sua rilevanza, ne pubblichiamo la parte introduttiva sulla quale i delegati delle chiese
ed i pastori rifletteranno alla
Conferenza:
Nel distretto quest’anno vi sono state molte cose positive e
avremo modo di parlarne. Ci
sembra più utile, tuttavia, cominciare da ciò che non va. Vi
sono, nèl nostro lavoro, al di là
di ciò che si è potuto realizzare,
vistosi difetti di funzionamento.
Li segnaliamo, perché la Conferenza è la sede giusta per affrontarli e correggerli attraverso ima
impostazione nuova.
Primo difetto, le commissioni
non haimo ijhzionato come dovevano e come era nei mandati
della Conferenza 1985. Nella commissione lavoro, il settore teologia-etica ed il settore iniziative
emergenti non si sono mai potuti
riunire al completo. La commissione iniziative evangelistiche e
didattiche non si è mai riunita.
I mandati della Conferenza erano forse troppo sunpi, e i componenti delle commissioni sono
spesso persone già oberate da
molti altri impegni.
Secondo, vi è ancora molta dispersione di energie; ottime iniziative locali sono ignorate altrove, mentre la vita del distretto ne guadagnerebbe se fossero
messe in comune. Non si ha insomma l’immaginazione per elaborare im progetto comune, ben
articolato, che utilizzi al meglio
il lavoro di ognuno.
Tèrzo, si avverte una certa
stanchezza nelle iniziative comuni già messe in cantiere. C’è il
pericolo di im ripiegamento, proprio mentre certi innegabili segni di declino nella vita delle
chiese (si pensi alla carenza di
formazione biblica o al problema giovanile) richiedono molta
vigilanza.
Quarto, i circuiti hanno talvolta difficoltà ad individuare le loro funzioni specifiche nei confronti del lavoro distrettuale.
C’è il rischio di doppioni, con
distretto e circuiti che fanno le
stesse cose, ma c’è pure il rischio che certi settori restino
.scoperti, perché ognimo pensa
che sia compito dell'altro occuparsene.
Si deve dunque tentare im’ipo
tesi di lavoro complessiva. Vi
sono attività che sono di specifica competenza dei circuiti, e linee di lavoro che preferibilmente vanno seguite su base distrettuale.
Per quanto riguarda i circuiti,
le attività di loro competenza sono di importanza essenziale:
evangelizzazione, presenza culturale, formazione, cura di coloro
ohe svolgono un ministero e stimolo per nuovi collaboratori e
nuovi ministeri, attività giovanile, cappellania negli istituti.
Vi sono poi le linee di lavoro,
che sono legate a problemi su
cui è necessario rilanciare ima
vasta mobilitazione: c’è l’impegno per la pace e ci sono i nroblemi del lavoro, di cui sarebbe
grave disinteressarsi; si sta delineando sempre più chiaramente
un problema dei minori, che potrebbe diventare un momento di
collaborazione tra chiese e istituti diaconali; lo stesso vale per
le tossicodipendenze; vi è il problema del degrado ambientale,
su cui diverse persone, se interpellate, avrebbero qualcosa da
dire, aiutando i membri di chiesa a prenderne coscienza. Vi sono le trasformazioni culturali
che incidono sulla vita delle comunità, ma di cui in fondo si sa
ancora così poco. Vi sono i rapporti con le altre chiese, specialmente con il cattolicesimo pinerolese.
Le linee del nostro lavoro riguardano anche le attività comuni, che vanno sviluppate con un
minimo di coordinamento: stampa e mostre, informazione e
massmaedia, accoglienza ai gruppi in visita alle Valli, presenza
nelle scuole (art. 10 delle Intese)
in alternativa airinsegnamento
di religione, catechesi, formazione degli adulti, rinnovamento del
culto, finanze della chiesa, amministrazione del patrimonio immobiliare.
Si dirà che è un programma
troppo ambizioso, viste le nostre
forze. Eppure si tratta di cose
che stiamo già facendo o di problemi di cui ci stiamo già occupando, ma appunto in modo non
collegato, senza una strategia comune. Ciò che occorre è trovare
un metodo di lavoro che impegni su ogni questione poche persone con compiti precisi. I pastori, per esempio, potrebbero
per un periodo specializzarsi in
una linea, ovviamente senza perdere di vista le altre. Bisogna
poi trovare il modo di comimicare ai membri di chiesa i risultati
del lavoro.
Abbiamo messo in rilievo quello che a noi sembra il problema
di fondo oggi: la necessità di far
fronte insieme, con un grosso
sforzo organizzativo, a questioni
che interessano da vicino il servizio a cui come chiesa siamo
chiamati.
SABATO 7
E DOMENICA
8 GIUGNO
Conferenza
del Primo
Distretto
La Conferenza del 1° Distretto è convocata a PERRERO SABATO 7 e DOMENICA 8 GIUGNO.
La Conferenza si aprirà
nel tempio di Perrero alle
ore 9,00 del 7 giugno, sotto
la presidenza provvisoria
del past. Teofìlo Pons.
Il culto con Santa Cena
avrà luogo domenica 8 alle
ore 11 nel tempio di Perrero e sarà presieduto dal pastore Marco Ayassot.
La Chiesa locale orga'
nizza i pranzi di mezzogior
no delie due giornate (Lire
10.000 al pasto).
Per esigenze organizzative
è necessario che i delegati e
gli ospiti che intendono consumare i pasti si prenotino
presso i pastori delle varie
chiese al più presto.
CRONACA DELLE CHIESE DELLE VALLI
Predicare ai turisti
All’ordine del giorno dei lavori dei pastori della Val Pellice
<ma potrebbe essere il caso anche per altri luoghi, dalla Sicilia a Firenze, da Roma ai centri giovanili) c’è un problema:
la testimonianza ai turisti, la
predicazione « estiva ».
Varie iniziative sono già state prese: «Tempio aperto» (come l’anno scorso a Torre Pellice), preparazione di guide per
i musei (a Torre, ad Angrogna,
a Rorà), predicazioni all’aperto
(a Rorà, al Parco Montano; ad
Angrogna, al Bagnòou, e per il
15 agosto, al Castagneto, e via
dicendo).
Ma quello che sarà importante nel futuro è avere in mente
quàli turisti abbiamo di fronte.
Cerchiamo di vedere quali turisti abbiamo tra noi. C’è ancora un turismo vecchio stile, familiare, in cerca di campagna e
tranquillità; c’è un turismo, che
quasi ci vergogniamo di chiamare tale, degli emigrati che
ritornano, per riaprire per qualche giorno la casa dei nonni, e
qualche volta per venderla. C’è
un turismo indotto dalla presenza stessa della chiesa, delle
sue opere, del suo richiamo :
gente che vuole vedere la chiesa valdese, parlare con dei fratelli; che proviene sia dalla diaspora dei cento evangelismi italiani, sia dalle chiese sorelle. Come ci rivolgeremo a questi diversi uditori?
Domenica 8 giugno
□ ASSEMBLEA TEV
TORRE PELLICE — Nella Casa Unionista alle ore 15 si tiene l'assemblea
mensile del movimento di Testimonianza evangelica valdese.
Concerto
LUSERNA SAN GIOVANNI
— Sabato 14 c.m. alle ore 20.45,
nel tempio, avrà luogo un Concerto vocale e strumentale da
parte della nostra Corale che,
con questa serata, chiuderà il
ciclo annuale della sua intensa
attività. Tutti sono cordialmente invitati.
• Il tradizionale Bazar, organizzato dalla Società di Cucito,
avrà luogo domenica 15 c.m. alle ore 14.30 nella Sala Albarin.
Oltre all’esposizione-vendita di
lavori femminili ed oggetti vari, funzionerà un ottimo buffet
con vendita di dolci.
Un’occasione per ritrovarsi fra
membri della comunità e trascorrere insieme alcuni momenti di serena comunione fraterna.
Simpatia cristiana
ANGROGNA — La comunità
si è raccolta numerosa e commossa, mercoledì 28, intorno ai
familiari di Amelia Odin in Bertot (Malan), deceduta all’età di
82 anni. Rinnoviamo la nostra
simpatia in Cristo risorto alla
numerosa famiglia dei Bertot
d’Angrogna.
S.A.T.
Tel. 0121/91463
Servizio
Assistenza Tecnica
ELETTRODOMESTICI
Ricarica e
modifica frigoriferi
Via Guardia Piemontese, 8
TORRE PELLICE
Elezioni
BORA’ — L’assemblea di chiesa di Rorà ha eletto deputato
al Sinodo Vilma Martina, supplente Patrizia Giusiano.
Culto dei bambini
PRAMOLLO — La domenica
25 maggio è stata caratterizzata
al mattino dal culto preparato
e condotto dai bambini della
scuola domenicale, al pomeriggio dal bazar organizzato dall’Unione femminile.
La buona volontà e l’impegno
di molti hanno fatto sì che tutto si svolgesse bene: per questo
ringraziamo chi ha lavorato e
chi ha collaborato in qualunque
modo, tra questi il panettiere
Italo Blanc che ha gentilmente
messo a disposizione il forno e
l’impastatrice per la preparazione dei dolci.
« Diamo il benvenuto ad Emma e Silvio Travers che, dopo
molti anni trascorsi a Glion
(Montreux) per motivi di lavoro, si sono ora stabiliti definitivamente ai Bosi ed auguriamo
loro di non dover mai rimpiangere la Svizzera e di vivere serenamente in mezzo a noi.
Matrimoni
VILLAR PELLICE — Si sono
uniti in matrimonio; Rambaud
Marco e Michelin Salomon Noemi; Pasquet Luca e Marletto
Paola. Nel rallegrarci con questi giovani rinnoviamo loro l’augurio di ogni benedizione nel
Signore.
• La nostra fraterna solidarietà ai familiari della sorella
Favout Susanna Albertina ved.
Bonnet, ospite da alcuni mesi
della Casa Miramonti, che ha
terminato la sua esistenza terrena all’età di 84 anni,
• La Scuola domenicale ha
chiuso la sua attività partecipando al culto di domenica 25
maggio con il canto degli inni
imparati sotto la guida della si
gnora Lidia Frache ed effettuando nella mattinata di domenica 1” giugno una passeggiata in Val d’Angrogna per conoscere alcune località legate alla storia valdese. Nel pomerìggio della stessa domenica ha potuto visitare anche il Rifugif
Carlo Alberto e l’Asilo di Sar
Giovanni, dove ha cantato alcuni inni, nonché il Museo d:
Torre Pellice.
• Ringraziamo vivamente i:
candidato in teologia Vito Gardiol per il messaggio rivolto nel
corso del culto che egli ha presieduto domenica 1° giugno.
• Sentita gratitudine a tutù
coloro che in un modo o nell’altro hanno recato il loro apporto
al conseguimento del discreto
risultato dell’aimuale bazar dell’Unione femminile.
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TORRE PELLICE
5
F
6 giugno 1986
vita delle chiese 5
PANORAMICA DELLA VITA DEI 16 CIRCUITI
VERSO IL 16 GIUGNO
Circuito: eppur si muove Giornata di preghiera
per la libertà
in Sud Africa
Tra temi ecclesiastici
di Circuito preparano
interni e problematiche esterne, le assemblee
il terreno alle prossime Conferenze distrettuali
C’è un dato che rimbalza da
un’assemblea di Circuito ad
un’altra. Esso non ha la forza
unificante dei grandi temi sinodali ma è vivo, presente, persistente e trova, di volta in volta, risposte diverse: la questione
dei giovani. Se ne è parlato in
Sicilia (assemblea del 16“ Circuito) anche nella prospettiva
del prossimo « convegno giovanissimi » che si terrà a Riesi l’8
giugno, per ragazzi dai 12 ai 17
anni, con questionari, spunti di
lavoro e programmi. « Si tratta
— precisa il sovrintendente pastore Bonnes — di un progetto
che ogni comunità dovrà far
proprio, perché esso riesca ».
Anche a Susa, dove si è riunita
l’assemblea del 6“ Circuito, si è
tornati a parlare, e a lungo, del
’’progetto Torino” coinvolgente
le giovani generazioni che raccoglie i consensi deH’assemblea
la quale si è ripromessa, nel
prossimo autunno, di valutare,
su questo punto, tutta la situazione. In Veneto, a Mestre, l’assemblea del 7“ Circuito ha discusso del problema dei giovani. «E’ importante — telefona
in redazione il corrispondente
Alberto Bragaglia — ripristinare e incentivare i collegamenti
tra le varie realtà giovanili e anche tra responsabili delle scuole
domenicali e dei catechismi, per
migliorare il loro servizio ». Sempre in Veneto, dove molte cose
si stanno muovendo, il Circuito
sta studiando la possibilità di
aprire una sala a Rovereto afiìnché: « i 16 valdesi membri comunicanti p altrettanti bambini, abbiano finalmente un luogo
per riunioni, per momenti di culto e anche momenti aperti a tutta la cittadinanza », mentre a
Udine si affitterà un locale accanto alla chiesa per svolgere attività sociali. Anche in Toscana il
lavoro tra i giovani ha occupato parte dei lavori del 10“ Circuito. « Facendo leva sul centro
di Fresanti — precisa il nuovo
sovrintendente pastore Briante
— si è sviluppato un importante lavoro di aggregazione giovanile che promette bene». A Catanzaro l’assemblea del 15“ Circuito nel quadro di una situazione difficile (« la Calabria è stata
più o meno emarginata neH’opers di evangelizzazione da parte
della nostra Chiesa») invita le
chiese a « studiare nuovi piani
di lavoro e di coinvolgimento
dei giovani, che tengano conto
delle loro attitudini e delle loro proposte ».
Religione e scuola
Dalle Valli Valdesi al Sud si è,
inoltre, parlato, nelle assemblee
di maggio, della questione delTinsegnamènto della religione a
scuola.
In Sicilia si è dato vita alla
costituzione di un coordinamento di operatori evangelici scolastici per elaborare linee di azione nella prospettiva deH’attuazione deH’art. 10 dell’Intesa; in
Liguria si sta organizzando, con
la Federazione, un dibattito con
genitori e figli; in Veneto, per
quanto riguarda la zona di confine (Friuli, Venezia Giulia e
Trentino) ci si chiede come mai
nell’intesa Falcucci-Poietti vengano recepite norme di legge ormai abrogate dall’antico Imi»ro
austro-ungarico. La domanda è
rivolta alTufflcio legale della
PCEI perché possa dare chiarimenti e indicare anche eventuali strade legali perché questo
non avvenga più
Sulla questione, poi, deH’8 per
mille, INVIM e defiscalizzazione
sempre in Liguria, l’assemblea
del 5“ Circuito raccomanda « al
le chiese e in particolare al Sinodo, una discussione aperta e
leale in modo tale che si chiariscano le varie posizioni, senza
però creare dissapori e fratture
tra opposte tendenze »; a Napoli,
l’assemblea del 13“ Circuito chiede un rinvio della decisione al
Sinodo 1987. Su questo argomento — di cui TECO-LUCE riferisce in una rassegna settimanale — le assemblee in genere si
rifanno ai pareri specifici espressi dalle singole comunità.
Un altro punto ’’caldo” riguarda il tema deH’evangelizzazione.
A Campobasso, l’assemblea del
12“ Circuito ha registrato con
tristezza il fatto che in questa
primavera non si sia tenuta la
consueta giornata di evangelizzazione capace di dar vita e fiato a tutta la vasta diaspora evangelica. Al Nord l’assemblea
del 6“ Circuito riimita a Domodossola, ha varato un’importante giornata di evangelizzazione
ad Omegna, fissata per l’8 giugno, sul tema della pace in cui
convergeranno gli evangelici della zona che in quella domenica
sospenderanno il culto locale.
Nella prospettiva di potenziare
il lavoro evangelistico s’inscrive
anche la decisione di ridar vita
in Toscana ad una Federazione
regionale delle chiese evangeliche e nell’ll“ Circuito (Lazio)
la proposta di « meglio raccordare il lavoro del Consiglio che
dev’essere più impegnato a promuovere iniziative in proprio »
oltre a ipotizzare — così c’informa il sovrintendente pasto- ■
re Grimaldi — la possibilità di
fare di Roma «un Circuito a se
stante, per la vastità e la complessità dei problemi che vi si
intrecciano ». A Campobasso
l’assemblea del 12“ Circuito ha
precisato che « evangelizzazione
equivale ad annunziare Gesù Cristo, unico Signore della storia
e degli uomini, una figura che
non può essere racchiusa alTinterno di una istituzione ecclesiastica ».
Dall’evangelizzazione si è a
volte passati a discutere del
« neo-cattolicesimo che emerge
dalla logica revisionistica del
Concordato ».
Così il 12“ Circuito ritiene che
« la chiesa cattolica non si presenta più come un blocco monolitico, quanto piuttosto come
una realtà a varie sfaccettature.
Di conseguenza non sono da
escludere possibilità di incontro
con credenti di fede cattolica,
per un confronto sereno e senza
il timore di mettere in crisi la
propria matrice ecclesiale ».
Funzionalità
Non tutti sono soddisfatti dei
dibattiti assembleari e della stessa funzionalità dei Circuiti rispetto ai Distretti. Da Foggia,
dove si è tenuta l’assemblea del
14“ Circuito, il pastore Carri scrive che l’analisi dei problemi è
stata troppo schematica e negativa «perché le chiese non riescono sempre ad uscire dal proprio particolare ».
Anche in Svizzera, dal 9° Circuito, il sovrintendente pastore
Gysiiì, afferma che « esìstono
problemi di collaborazione reciproca ancorché essi vadano
intesi in una prospettiva di crescita comune nella responsabilità della testimonianza, responsabilità che l’assemblea ha avvertito e fatta propria ».
Tra i temi interni il 2” Circuito (Val Chisone) ha progettato
un « corso biblico di base » per
una riappropriazione della Bibbia da una parte più larga della
comunità. Il 1° Circuito (Val
Penice) chiede alla FCEI che si
ristampi al più presto l’Innario
cristiano, in via di esaurimento
e appoggia « il programma di
manifestazioni organizzate dalla
Società di Studi Valdesi per il
terzo Centenario dell’Esilio e
del Rimpatrio ». Il 3° Circuito
(Val Germanasca) intende approfondire ulteriormente il problema della cura pastorale degli
isolati e degli stagionali e invita
i catecumeni a prendere in esame la possibilità di diventare
predicatori locali.
Accanto ai temi interni non
è mancato, nel corso delle ultime assemblee di Circuito, imo
sguardo alla situazione sociale
e politica in cui viviamo. In particolare in Emilia Romagna (7°
Circuito) si è espressa preoccupazione per la crescente militarizzazione del territorio (a 15
km. dalla centrale di Caorso stazionano i ”Tornado” supersonici); lo stesso argomento è rimbalzato nell’assemblea circuitale
siciliana che ha anche discusso
di mafia e di droga e della responsabilità degli evangelici nella costruzione di una nuova sòcietà. A Napoli il Circuito ha invitato le chiese ad auto-dichiararsi « zona denuclearizzata » ed
a intensificare gli sforzi per intraprendere nuove iniziative verso gli immigrati dal Terzo Mondo. Infine molti e distribuiti dal
Sud al Nord con pari intensità
gli accenni alla crisi occupazionale, alTinquinamento in cui viviamo e alla necessità di produrre una cultura di pace in un momento in cui più forti si fanno i
rumori di guerra.
Radicate in una realtà che spazia in una o massimo due regioni italiane, dimensionate a livelli tali per cui ognuno riesce ad
intervenire (la media di frequenza non supera le 30 persone) se
10 desidera, in bilico tra problemi ecclesiastici interni e problematiche esterne, le assemblee
di Circuito hanno già preparato
11 terreno per le prossime Confe
renze Distrettuali. I problemi,
come abbiamo visto, non mancano. Ma neppure manca la speranza di risolverli con l’aiuto di
Dio. Giuseppe Platone
Le chiese e i Circuiti si stanno mobilitando per organizzare,
su invito del Consiglio Ecumenico delle Chiese, limedì 16 giugno, una Giornata di preghiera
e di digiuno per mettere fine all’iniquo sistema del regime razzista del Sud Africa. Il 16 giugno ricorre infatti il triste anniversario delTeccidio di Soweto
in cui persero la vita circa 7(K)
persone di cui 500 giovanissime
e tutte di colore. Il massacro rivelò al mondo il volto feroce e
iniquo del governo di Botha;
una situazione che in questi anni è andata via via peggiorando e la cui mutazione è quanto
mai urgente e necessaria.
Mandela, capo storico dell’A.N.C.,
da 24 anni in carcere.
G. P.
SORCIO VEREZZI
Nasce il
Centro
Evangelico
Le chiese sono invitate ad organizzare, insieme o singolarmente, iniziative aperte con momenti di preghiera e di informazione. La PCEI (Via Firenze 38,
00184 Roma) ha a disposizione
del materiale informativo oltre
alla liturgia predisposta dal
Consiglio Ecumenico delle Chiese. Ci è giunta notizia che l’assemblea del 4“ Circuito (Piemonte) ha chiesto alle chiese di
aderire almeno con una quota
al comitato piemontese antiapartheid e dì essere presenti
alle manifestazioni locali.
Sì è costituito il « Centro E~
vangelico di Bargia Verezzi » sotto l’egida della Chiesa Evangelica Metodista di Savona e con
il pieno ^poggio del Concistoro
della Chiesa Valdese di Torino.
Esso è un centro di promozione della predicazione evangelica, di iniziative evangelistiche,
culturali e sociali, di presentazione della realtà protestante in
Italia e nel mondo.
Il 2“ Circuito (Val Chisone e
Pinerolo) organizza, d’intesa con
la EGEI, una manifestazione a
Pinerolo ; il 1“ Circuito convoca
gli interessati a Luserna San
Giovanni per un digiuno d’importo indicativo della cena verrà versato al Coordinamento di
lotta all’apartheid) e un culto
con informazioni.
Il Centro è animato da un comitato di lavoro, nominato dal
Consiglio di chiesa di Savona,
composto da tre membri di chiesa. La « prima nomina » risulta
così composta: Adriano Morelato, Umberto Stagnato e Giorgio
Castelli. A questo gruppo di lavoro si ag^unge il presidente
della commissione per l'opera
balneare valdese G.P. Melile o
un suo delegato (attualmente
Bruno Mathieu),
Sarebbe importante che in
ogni manifestazione vi fosse la
possibilità di sottoscrivere «l’appello al Presidente del Consiglio dei Ministri » in cui si chiede il riconoscimento dell’African National Congress, l’embargo O.N.U. sulla vendita di armi
al Sud Africa, l’isolamento diplomatico, culturale, economico
e sportivo del regime di Pretoria, la liberazione di Nelson
Il Centro si appoggia alla
struttura della Casa Valdese di
Borgio Verezzi ed ha un riferimento preciso a quanto sinora
già fatto, come convegni vari,
conferenze pubbliche, culti estivi ecc.
Il Centro gestisce il fondo costituitosi presso la Casa Valdese
come « fondo per l’evangelizzazione ».
B. M.
CORRISPONDENZE
Dal Ponente ligure
SANREMO — Domenica 20 aprile ha avuto luogo l’assemblea
di chiesa, durante la quale è stata letta la relazione annua sull’attività della comunità durante l’anno ecclesiastico. Significativo il contributo dato all’evangelizzazicne, infatti non sono mancate le iniziative in questo campo: tabelloni biblici sui
mezzi pubblici di Sanremo,
messaggio evangelico per mezzo
di segreteria telefonica (Voce
amica), nonché apertura pomeridiana del tempio, che ha permesso a molti visitatori di prendere contatto con la nostra comunità e di avere notizie e spiegazioni sulla nostra fede. Iniziativa molto importante, poiché essendo Sanremo una città
turistica, Tafflusso al tempio valdese non riguarda solo i sanremesi, ma anche i molti turisti
che forse nelle loro città non
hanno la possibilità, per varie
ragioni, di incontrare le nostre
comunità e di capire la nostra
fede.
ha visitato la comimità di Sanremo. Il pomeriggio è stato dedicato alla visita della città e
si è concluso con un thè offerto d'alTUnione femminile. Il
culto della domenica è stato poi
presieduto dal pastore Lucilla
Peyrot.
avuto luogo nel ridotto del Teatro Cavour di Porto Maurizio
una conferenza, tenuta da Davide Melodia, sul tema della pace,
oggi molto attuale e che non
può certo lasciare indifferenti.
BORDIGHERA-VALLECROSIA
— La casa valdese dì Vallecrosia ha avuto nel mese di aprile
un’intensa attività: i gruppi di
visitatori sono stati 15. Da segnalare tra gli altri l’arrivo di
alcune scuole: da Milano, Torre
Pollice, Perosa Argentina, Frossasco e un gruppo di fratelli e
sorelle anziani di Torino.
IMPERIA — Il 22 marzo ha
Venerdì 25 aprile un gruppo di
fratelli e sorelle di Ferrerò, guidati dal pastore Lucilla Peyrot,
L’INSERTO
i'inserto suirinsegnamento della
religione a scuòla, pubblicato in
questo numero e spedito a tutti gli
abbonati, è disponibile in un limitato numero di copie al prezzo di
L. 500 la copia più spese postali
(minimo 10 copie). Ordinazioni In
via Pio V 15, tei. 011/655.278.
OMEGNA — « Non c'è pace senza
giustizia » è il motto scelto dalle chiese valdesi e metodiste del Piemonte
orientale e della Lombardia per una
giornata di evangelizzazione ad Omegna, domenica 8 giugno 1986.
Inizio della manifestazione alle ore
10, nel piazzale Martiri della Libertà (in
caso di maltempo al Centro Sportivo).
Alle ore 11.30 concerto del gruppo « La
Promessa », di Torino, alle ore 15
concerto della Corale Valdese di Torino e intervento del Comitato pace
e disarmo dell’Alto Novarese. Alle 17
messaggio di chiusura.
Stand, mostre, libri.
NAPOLI — Il Centro Biblico Universitario, affiliato alla Alleanza Evangelica Battista Italiana, In chiusura
dell'anno accademico programma una
meditazione su 1 Corinzi 1; 18, per il
13 giugno, con II past. Valenzuela, e
un Incontro con agape per il 20 giugno.
I:
6
6 cronaca delle Valli
6 giugno i986
PRO LOCO
Verso una nuova fase
Alle porte
di Babele
La cittadina alle porte d’Italia ha sempre meno un look ginevrino e calvinista, mentre sempre più assume un che di teutonico. Tedeschi i pullman, i turisti, i sandali, i monosillabi
che venditori piemontesi, meridionali e marocchini devono inventare al mercato del venerdì
se vogliono vendere.
Negli spazi ospitali della foresteria un pastore, tedesco, pone una domanda sulla “povertà"
della chiesa valdese.
Un collega italiano afferma
che effettivamente siamo poveri: non abbiamo gli stipendi tedeschi, né il prestigio o le case
pastorali degli svizzeri, né lo
status di inglesi e statunitensi.
Un altro smentisce prontamente.
Non siamo “poveri", se pure non
siamo straricchi vorremmo esserlo, la nostra mentalità è borghese.
Anche qui confusione delle
lingue? Certo che fino a ieri una
cosa che ci differenziava da fratelli e sorelle della Church of
Scotland, delle chiese cantonali
svizzere o da quelle dei Länder
tedeschi era la nostra strana
rassomiglianza con le chiese “libere”, separatiste e tendenzialmente non ricche, questi strani
metodisti o battisti accettati ma
diversi, anticonformisti, rispetto
alle chiese dell’establishment.
Ora che la chiesa cattolica romana non è più « chiesa di stato » in Italia, c’è forse chi spera, chi pensa, che non c’è più
“una sola” chiesa di stato in Italia? C’è chi auspica che diventiamo un po’ più “church of Italy”, che il pastore sia un po’ più
funzionario, “Beamter", in uno
stato pluralista ma non laico?
Certo ricchezza e potere non
sono, automaticamente, la stessa cosa, né sono la stessa cosa
riconoscimento, rispettabilità, stima, « componente » o « minoranza significativa ».
E ancora non è la stessa cosa
superare il separatismo e diventare, « farsi stato»-, scegliere una
diaconia leggera o una pesante;
non dover mendicare o • essere
capitalisti.
Ma c’è il rischio di progressivi “slittamenti" del piacere, e del
“peccato", di Mammona. E c’è il
rischio che la pacifica invasione
turistica, richiamata anche dalle nostre “diversità”, non trovi
più cueste diversità nel lungo
periodo, se ci lasciamo “colonizzare" non nella lingua o nei costumi sociali, ma nella valutazione morbida, tranquilla, dei
rapporti tra stato e chiesa, nell’ascolto del fascino discreto della borghesia anche economica ed
ecclesiastica, nell’ottundimento
da ecumenismo pacioso.
La primavera ancora porta tedeschi, per fortuna e grazia di
Dio ora oacifisti, verdi, aperti e
socialmente ed ecclesiasticamente, simpatetici e talora complici
verso i nostri vezzi teologici ed
edilizi, comprensivi verso la nostra situaz.ione di minoranza e
di eredi di una storia di fedeltà.
Ma fino a quando troveranno
quel che cercano in queste valli, se convertiamo l’ospitalità in
pellegrinaggi, la memoria storica in musei, la fede dei padri
in artigianato artistico-religioso,
la riflessione biblica in una pura operazione culturale, una politica prudente e ritrosa verso
i potenti in una autopresentazione apologetica più preoccupata dell’immagine che dei contenuti? Sergrio Ribet
In chiusura deH’articolo « Le
Valli : in serie B » comparso la
settimana scorsa, accennavo al
fatto che le proposte di Legge
Regionale .sul Turismo prevedono il riconoscimento ufficiale
delle Pro Loco e l’inquadramento delle attività da loro proposte. Ad esse sono dedicati due
articoli del Titolo V (Associazioni, Comitati ed Organismi di
produzione turistica). La Regione quindi ne riconosce e favorisce l’attività in quanto essa va
ad integrazione dell’azione pubblica su una serie assai vasta
di argomenti: dalla tutela ed il
miglioramento delle risorse turistiche locali, alla realizzazione
di iniziative atte a favorire la
conoscenza e la valorizzazione
turistica della località, compresa la salvaguardia del patrimonio ambientale; dall’organizzazione di manifestazioni turistiche, alla assistenza ed informazione turistica.
Come si può notare, viene ad
essere sottolineato il possibile
ruolo di « Syndicat d’initiatives », come lo intendono i notri vicini d’oltralpe, che le Pro
Loco possono assumere con un
peso e una responsabilità di un
certo rilievo.
Naturalmente, per ricoprire
questo ruolo promozionale è
necessario che esse si iscrivano
all’Albo delle Pro Loco che sarà articolato in sezioni provinciali. Iscrivendosi assumeranno
la denominazione di Assocìazio
ni Turistiche Pro Loco a condizione che: « Siano costituite con
atto pubblico... e che nel relativo statuto, oltre alla iscrizione
da parte dei cittadini residenti,
vi siano nel Consiglio di Amministrazione rappresentanti del
Comune e degli Organismi ed
Associazioni Locali che svolgono attività o realizzano iniziative che interessano lo sviluppo
turistico ».
Le Associazioni Turistiche Pro
Loco si iscriveranno facendo domanda all’Amministrazione Provinciale ; questa iscrizione costituisce la condizione indispensabile per partecipare alla designazione dei rappresentanti delle Associazioni Turistiche Pro
Loco in seno alle Aziende di
Promozione Turistica (A.P.T.)
per i bacini turisticamente rilevanti. Esse ancora riceveranno
il nulla osta per utilizzare la denominazione I.A.T. (Informazione Assistenza Turistica), data
agli Uffici di informazione da
esse promossi.
Mentre, come ricordavamo
nell’articolo precedente, procede il dibattito nelle varie sedi
in vista della stesura definitiva
e dell’approvazione della legge,
vi sono state alcune riunioni dei
rappresentanti delle Pro Loco
coordinati dai responsabili del
Comitato Regionale delle Pro
Loco del Piemonte.
Questo Comitato, costituitosi da un paio d’anni ed al quale
molte Pro Loco hanno già ade
CONVEGNO A TORRE PELLICE
Obiettori di coscienza nelie
opere deila Chiesa vaidese
« Il ruolo degli obiettori nelle
opere della nostra Chiesa », « Corsi di formazione », « Rapporto
tia servizio e impegno pacifista ».
Questi alcuni degli argomenti
che verranno trattati durante il
convegno sull’obiezione di coscienza e servizio civile che si
terrà a Torre Pellice nei giorni
14-15 giugno e a cui sono invitati obiettori ed ex e quanti fossero interessati aH’argomento. I
motivi che ci hanno spinto, come commissione pace e disarmo
della Chiesa Valdese di Torre
Pellice, ad organizzare quest’incontro, mi sembra possano essere riassunti in tre punti: 1) l’importanza, per quanto riguarda
gli obiettori evangelici di aver
un momento di riflessione comune su argomenti e problemi
che sono sempre stati trattati
e risolti a livello individuale:
l’obiezione di coscienza è una
scelta personale, ma la si deve
vivere collettivamente; 2) la po.ssibilità di contribuire, con le
proposte, i progetti, le ipotesi
che emergeranno in quest'occasione, al dibattito attualmente
in corso sul servizio civile; 3) una
rivalutazione del servizio civile
agli occhi di quanti, a causa di
negligenze passate e presenti de
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Lahorat.: TORRE PELLICE (To)
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rito, si prefigge il compito di
essere uno strumento agile di
consultazione, per la capacità
di rappresentanza nei confronti
della Regione, ed un tramite nei
confronti delle Pro Loco consociate. Indubbiamente, in questa
fase totalmente nuova, molti sono gli aspetti ancora da definire ; comunque è un dato positivo che il Comitato , sia stato
riconosciuto come interlocutore
della Regione nella fase della
consultazione ed in futuro ci si
augura che le designazioni dei
rappresentanti delle Associazioni Turistiche Pro Loco siano fatte sulle proposte che emergeranno dal Comitato stesso che
ASSOCIAZIONE
F. LO BUE
gli obiettori stessi e del Ministero della Difesa, vedono in
questa « disobbedienza civile on
mai legalizzata » una forma di
disimpegno nei confronti della
società. Ecco il perché di un
momento di dibattito pubblico
il sabato sera: confrontarsi anche con i « profani ».
Ecco il programma: sabato,
ore 17: incontro dei partecipanti su esperienze fatte e riflessioni maturate; cena; ore 20.45:
Tavola rotonda su « Nuove prospettive di sei-vizio civile in Italia ». Domenica, ore 9.30: Laboratori di discussione su rapporto obiettor' - opere, rapporto servizio civile - impegno pacifista,
corsi di formazione. Interverranno competenti dei vari settori. Pranzo. Ore 14.30: conclusione e saluti.
L’incontro si terrà, salvo ulteriori indicazioni, presso la Foresteria Valdese. Per chi volesse pernottare, la pensione completa è di L. 21.000. Il singolo
pranzo L. 9.000.
Iscrizione e informazioni: Mirella Benedetto, Via Bouissa 9 10066 Torre Pellice, tei. 0121/
91.608.
M. F.
è la sede naturale di dibattito ed incontro delle Pro Loco.
Si apre a questo punto una
nuova fase, nuova in quanto il
riconoscimento apre spazio ed
ambiti di competenza che non
tutte le Pro Loco si erano proposte sino ad ora di ricoprire.
Molte infatti si sono sino ad
ora occupate di attività ricreative o sportive legate, per esempio, a momenti particolari di
sta del paese e nei loro calendari non erano necessariamente previste manifestazioni culturali tali da costituire un richiamo al di fuori della loro zona
di presenza.
D’ora innanzi potranno, se lo
ritengono utile, ampliare le prospettive del loro intervento su
più campi o far sorgere iniziative del tutto nuove di valorizzazione del proprio territorio o
del patrimonio culturale inserendosi però nel dibattito e nella programmazione del bacintj
turistico di appartenenza. E’
quindi un salto di qualità che
nel tempo verrà loro richiesto,
sia nello stabilire rapporti e
programmi con le altre Pro Loco, sia nella capacità di rappresentare in modo equilibrato le
esigenze della propria zona.
Adriano Longo
Bilancio di
un anno
A fine maggio s’è riunita l'assemblea dei soci dell'associazione culturale
Francesco Lo Bue per fare il punto
sulla situazione: bilancio dell'attività
passata e previsioni e programmazioni
per il futuro.
Negli ultimi dodici mesi la vita della Lo Bue pare essersi stabilizzata su
una routine che l'ha vista prevalentemente impegnata sul fronte della difesa del treno Torre Pellice-Pinerolo
(attività che è costata solo ai membri che si sono prodigati in telegrammi, lettere, cartoline eoe.) e su quello
della gestione di Radio Beckwith, che
è invece la fonte delle spese maggiori.
Il giudizio sulla radio, dati i mezzi
che ha a disposizione, è risultato positivo nel complesso. E' anche risultato più 0 meno in. pareggio II bilancio. E' stato infine giudicato estremamente basso il costo di mantenimento di detta radio.
Per quanto si tratti di una cifra alta relativamente alle possibilità della
Lo Bue, Radio Beckwith costa circa
500.000 lire al mese, di cui quasi la
metà vanno in telefono. Tutti possono
giudicare che si tratta veramente di
una somma irrisoria, ovviamente ottenuta grazie a ore e ore di lavoro
volontario e di impegno serio e qualificato da parte di tutti i collaboratori.
Sono in corso iniziative che dovrebbero portare a un finanziamento della
radio, il che porterebbe a un potenziamento e un miglioramento dell'emittente. Una volta ottenuto questo scopo, con una cifra non molto più elevata. Radio Beckwith potrebbe funzionare tutto il giorno ed essere udita
in un'area assai più vasta della sola
Val Pellice.
Per il futuro, inoltre, la Lo Bue ha
in progetto, oltre ad altri concerti di
varia natura, un importante appuntamento "VERDE" con Laura Conti, in
concomitanza con la partecipazione
della nota studiosa al campo ecologico di Agape.
Per concludere, l'associazione Lo
Bue conta sul rinnovato impegno dei
suoi vecchi iscritti ed amici e su un
largo afflusso di nuovi iscritti.
R. N.
Aperto il
Parco Montano
RORA’ — Con la domen i;.:
1“ giugno si è aperta la stagior.r
estiva del « Parco Montano ».
La stagione è organizzata dalla « Pro Loco », in collaborazione
con la Società di Studi Rorenghi, per la parte culturale, e di
diversi rorenghi e amici di Rorà.
Il punto centrale del programma di quest’anno prevede, per
il 27 luglio, un « raduno di rcrenghi emigrati », che. nella intenzione della Pro Loco e di-1
suo presidente, il sig. Sergio Rive-ira, dovrebbero essere gli >spiti di onore di questa esta;e.
Ogni domenica sarà possibile
trovare al Parco Montano polenta, asado, spezzatino (o quel ciré
la stagione porterà), il chiosco
« Kòliba » sarà aperto, e si potranno utilizzare gli spazi attrezzati per pic-nic e i giochi di
bocce.
E’ in funzione anche l’area
campeggio, in uno scenario suggestivo e con spazio per tutti.
Possibili passeggiate e gite più
impegnative, citiamo per tutte
quella che può condurre al rifugio Valanza, tappa della Grande Traversata Alpina.
Sono previste camminate ecologiche, cacce al tesoro, marce
alpine e mostre di artigianato,
gare di bocce, e, in paese, ballo
pubblico (26-27 luglio), e, nella settimana culturale dal 3 al
10 agosto, dibattiti e proiezione
di filmati.
La Chiesa Valdese per parte
sua si inserisce nelle manifestazioni dell’estate rorenga organizzando una parte dei suoi culti
estivi al Parco Montano (13 e 27
luglio; 3, 17 e 31 agosto); il 3
agosto terrà nella stessa località
11 suo bazar tradizionale.
Per informazioni rivolgersi a
S. Rivolra, tei. 0121/93114.
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7
6 giugno 1986
cronaca delle Valli 7
SOCIETÀ’ DI STUDI VALDESI
l'-;- ■
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Iti.'
'M:
Concorso
Roberto Jahier
MOSTRA A TORRE PELLICE
Personale di
Rinaldo Loielo
La Società di Studi Valdesi
Ila intenzione di ricordare quest’anno l’opera e la figura di
Roberto Jahier.
Nei suo lungo ministerio pastorale, svolto in gran parte alle Valli, egli ha infatti raccolto
una vastissima documentazione
iconografica su persone, luoghi
ed avvenimenti che costituisce
attualmente una insostituibile
fonte storica che merita di essere conosciuta.
A questo scopo la Società
consacrerà anzitutto la sua seduta annua, la sera di domenica
24 agosto, alla proiezione commentata di una serie di diapositive da lui realizzate.
In secondo luogo bandisce un
concorso a lui intitolato per valorizzare l’attività fotografica
delle persone che amano le nostre valli.
Norme del concorso
1 ) Il concorso è aperto a tutti. professionisti e dilettanti.
2i Si partecipa con una serie
cb 15 diapositive (formato 24x36)
che illustrino la specificità ed
i caratteri peculiari delle Valli
valdesi in uno o più aspetti della loro realtà (storico, geografico, culturale, ambientale ecc.).
3) I lavori saranno valutati da
una giuria presieduta da un
membro della Società di Studi
Valdesi.
4) Sono previsti 2 premi: per
l’interpretazione più originale ed
espressiva del tema e per la migliore qualità tecnica delle diapositive.
5) I saggi dei concorrenti saranno proiettati in seduta pubblica sabato 23 agosto a Torre
Penice alle ore 15 in locale da
indicare.
6) Ogni concorrente invierà i
propri lavori in forma anonima
alla Società, contrassegnandoli
con uno pseudonimo ed indicando in busta chiusa le proprie
generalità. li saggio comprende
le 15 diapositive ed il relativo
commento non superiore alle
dieci righe dattiloscritte, per
ogni diapositiva. Il commento
può essere consegnato scritto o
già registrato su cassetta.
Film sui Camisards
Il film « I Camisards » di René Allio, previsto per venerdì
sera 6 giugno alle ore 21, in
apertura del seminario organizzato dalla Società di Studi Vaidesi con il professor Joutard,
contrariamente a quanto annunciato sul programma, sarà proiettato nell’Aula Sinodale, via
Beckwith (di fronte al Collegio)
a Torre Pellice. Il film sarà replicato domenica sera 8 giugno
alle ore 21.
Si è inaugurata, nella prestigiosa cornice dell’Hòtel du Pare
ed alla presenza di estimatori,
amici e autorità (tra cui il Sindaco e l’Assessore alla cultura
di Torre Pellice, l’eurodeputato
Chiabrando), la personale di Rinaldo Loielo. approdato di recente in Valle dopo varie esperienze culturali e pittoriche in
altre regioni italiane.
Le tele presentate — una trentina — sono accomunate dalla
ricerca grafica, puntigliosa e tecnicamente matura, che definisce
i contorni di figure e cose e traccia linee saettanti e ramificate.
Per il resto, le tendenze seguite
sono essenzialmente due: una
più realistica, attraverso la raffigurazione di oggetti di uso quotidiano evidenziati quasi in rilievo sui fondi chiarissimi, l’altra più suip-eale con sofferti passaggi a raporesentazioni oniriche.
Probabilmente, questo secondo filone è quello più vicino alla sensibilità dell’artista che travasa nell’immagine pittorica ciò
che la concreta realtà osservata
e tracciata gli suggerisce dentro. A guardare queste tele, sembra di essere in bilico fra realtà e sogno, fra materialità ed
evanescenza, fra terraferma e
miraggio: i soggetti scelti sono
sì riconducibili a realtà fisiche
definite come persone, frutti.
COMUNE DI
PRAROSTINO:
AL POSTO DELLA
RELIGIONE,
EDUCAZIONE CIVICA
hi questi giorni abbiamo ricevuto
dtil Comune di Prarostino una mozumc suWora di religione cattolica
nella scuola. Ne pubblichiamo il testo
anche se si tratta di un documento
USSL 42 - VALLI
CHISONE - GERMANASCA
Guardia Medica :
Notturna, prefestiva, festiva; presso Ospedale Valdese di Pomaretto - Tel. 81154.
Guardia Farmaceutica :
DOMENICA 8 GIUGNO 1986
Perosa Argentina; FARMACIA Doti.
BAGLIANI - Piazza Marconi 6 Telef. 81261.
Ambulanza :
Croce Verde Perosa: Tel. 81.000.
Croce Verde Porte: Tel. 201454.
USSL 44 - PINEROLESE
( Distretto di Pinerolo )
Guardia Medica :
Notturna, prefestiva, festiva: Telefono 74464 (Ospedale Civile).
Ambulanza :
Croce Verde Pinerolo; Tel. 22664.
USSL 43 - VAL PELLICE
Guardia Medica :
Notturna, prefestiva e festiva: Telefono 932433 (Ospedale Valdese).
Guardia Farmaceutica ;
DOMENICA 8 GIUGNO 1986
Torre Pellice: FARMACIA MUSTON.
Vìa Repubblica 22 - Telef. 91328.
Ambulanza :
Croce Rossa Torre Pellice: Telefono 91.996.
approvato in febbraio perché si inserisce in un dibattito in corso.
Il Consiglio Comunale di Prarostino,
riunito in seduta straordinaria in data
24 febbraio 1986, in relazione alla recente circolare emanata dal Ministero
della Pubblica Istruzione, riguardante
l’insegnamento religioso nelle scuole,
considerata la realtà della popolazione
del Comune che professa in larga
parte delle fedi diverse da quella cattolica,
visti gli articoli 2-3-7-8 della Costituzione; l'articolo 9 del nuovo Concordato tra l'Italia e la Santa Sede firmato in data 18.2.1984, ed il punto 5 del
relativo protocollo addizionale ratificati
con Legge n. 121 del 25.3.1985; gli
articoli 9 e 10 delle intese firmate tra
il Governo italiano e la Tavola Valdese il 21.2.1984 aventi forza di legge
dall’l 1.8.1984 con la promulgazione della Legge n. 449
avendo esaminato il problema sopra richiamato inserendolo nel più ampio quadro delle libertà garantite dalla
Costituzione
convinto ohe qualsiasi insegnamento ohe implichi la trasmissione dì una
fede religiosa, politica, filosofica, o di
qualsiasi altra natura non rientri nei
compiti della scuola e di uno Stato
che voglia essere autenticamente democratico e voglia riconoscere ai suoi
cittadini « pari dignità senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di
religione, dì opinioni politiche, di condizioni personali e sociali »; che la libertà nella sua più ampia accezione
venga meglio realizzata e tutelata applicando l'articolo 9 della Legge 11.8
1984, n. 449 piuttosto che l'articolo 9
del Concordato ratificato con legge
25.3.1985, n. 121,
auspica il superamento di ogni confessionalismo all'Interno della scuola
escludendo dai programmi scolastici
riferiti alle ore di frequenza obbligatoria ogni materia che non rispetti appieno la libertà di pensiero del cittadino-studente tutelata dalla Costituzione.
Propone che venga finalmente data
dignità di vera materia di insegnamento alla Educazione Civica con particolare riferimento all'approfondimento
della conoscenza della Costituzione
Repubblicana al fine di rendere co
scienti le nuove generazioni del patrimonio potenziale di libertà e di dignità contenute nella Carta fondamentale della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza ed educarli ad essere
cittadini impegnati alla sua piena attuazione éd alla realizzazione della libertà in essa tutelata.
PCI PINEROLESE
SULL’ENERGIA
NUCLEARE
La Conferenza di Zona del , PCI (riunitasi in data 11 maggio 1986), di
fronte al perdurare di una grave situazione in tutta l'Europa, in seguito
all'incidente nella centrale nucleare di
Cernobyl, ritiene dì dover esprimere
la preoccupazione dei comunisti pinerolesi per quanto viene evidenziato
dall'incidente in questione.
a) Vi è stata una scarsa e tardiva
informazione da parte delle autorità
sovietiche.
b) Non si è avuta una informazione sufficiente e chiara da parte di tutte le autorità europee, con notevole
discordanza di dati e sistemi di misurazione della radioattività da parte
scientìfica, almeno per quanto riguarda la scienza accreditata,
c) L'incidente pone urgentemente
la necessità di una riconsiderazione
della scelta nucleare compiuta dal governo italiano, come da altri governi,
ponendosi il problema non solo dei
controlli sul funzionamento e sulla
sicurezza degli impianti esistenti, ma
anche della sospensione della costruzione di nuove centrali e, in definitiva, di una inversione netta di tendenza rispetto al ricorso al nucleare
come fonte di energia, considerati gli
alti costi economici e gli incalcolabili e inaccettabili costi umani e ambientali.
d) Si ribadisce con forza la necessità di rivolgere scelte, finanziamenti,
ricerca scientìfica, verso le fonti di
energie alternative « pulite che, per
chiara scelta politica e di interessi
economici, sono state relegate in secondo piano e che potrebbero essere
ampiamente sfruttate con costi minori di quelli necessari per il nucleare.
paesaggi, ma da essi si esce e ci
si allontana attraverso quei
«prolungamenti» grafici che il
pittore adotta e che sono ramificazioni, spaccature, screpolature, trasparenze, mimetismi.
Viene fuori l’inconscio di chi osserva la realtà, la scruta curioso, ma non si ferma ad essa: la
guarda per quello che gli suggerisce, per analogia o per contrasto, proprio cóme in sogno.
In questo senso sono da interpretare quegli infiniti, quelle
prospettive sfuggenti dentro cui
si collocano forme senza tempo
e senza spessore, dalla presenza
enigmatica e sorprendente, segni e segnali da interpretare.
R. E.
Conferenze
TORRE PELLICE — L'YWCA-UCDG
organizza per venerdì 13 giugno, ore
21, presso la sala delle conferenze
dell’Flótel Gilly, una conferenza sul
tema: I pericoli dell'occultismo.
Parlerà la dott.ssa Iolanda Valerio
De Carli.
Tutti sono cordialmente invitati.
e) Il PCI ha posto giustamente la
esigenza di una sospensione del PEN
e di una pausa di riflessione sul problema, ma si ravvisa la necessità di
scegliere una linea chiara e concretizzabile, collegata strettamente con le
richieste popolari, maggiormente attenta a scelte che rispondano ai bisogni di salute, sicurezza, qualità della
vita, di tutti.
Perciò riteniamo opportuno che il
PCI faccia propria, assieme con la
richiesta di convocazione di una conferenza nazionale sull'energia, già
chiesta dalla Segreteria Nazionale, la
promozione di un referendum popolare sul nucleare, nelle forme adeguate ad un suo valido e rapido svolgimento.
ATTO DI
IMPEGNO
Egregio sig. Direttore,
qualche tempo fa una delle mie figliole si è sposata ed ha "preso" come
sposo un ragazzo di religione cattolica.
Com'è oramai diventata prassi comune
essa avrebbe voluto insieme a suo marito fare un matrimonio religioso che
accontentasse e la parte cattolica e
la parte valdese ed a questo riguardo
ha inviato mio genero a parlare al suo
parroco per la celebrazione del matrimonio secondo il rito di « santa romana chiesa »; dal canto suo mia figlia si
riprometteva di avvisare il suo pastore
per la ripetizione della cerimonia secondo Il rito della nostra chiesa. La
sua meraviglia però è stata grande
quando il suo futuro sposo le ha detto che il prete per celebrare il matrimonio voleva che ì due sposi (e lei
in particolare) firmassero una carta
nella quale la parte acattolica si impegnava ad allevare la futura prole
nella religione cattolica. Naturalmente
mia figlia, sentite le richieste del prete,
ha cambiato idea, ha abbandonato l'idea di un matrimonio religioso e si
è sposata solo civilmente. Altrettanto
(purtroppo) non hanno fatto diverse
sue amiche che non hanno avuto alcuno scrupolo di « firmare » un documento che io considero molto cattivo e
che poco alla volta assottiglia la già
scarsa consistenza dei membri della
nostra chiesa.
Lettera firmata, Val Germanasca
RINGRAZIAIUENTO
« Io alzo gli occhi ai monti...
Donde mi verrà l’aiuto? Il mio
aiuto vien dall’Eterno che ha
fatto il cielo e la terra ».
(Salmo 121: 1-2)
I familiari di
Mietta Bertot n. Odili
ringraziano tutte le persone che con
scrìtti, fiori, parole di conforto e presenza hanno preso parte ai loro dolore
ed in particolare il personale medico e
paramedico dell’Ospedale Valdese di
Torre Pellice, la dottoressa Pisani e il
pastore Platone.
Angrogna, 30 piaggio 1986
« S^r'.norp. d'rà loro: in verità
vi dico che in quanto Vavete
fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, Vavete fatto a
me». (Matteo 25: 40)
La nostra carissima sorella
Silvia Zavaritt
infermiera volontaria della C.R.I.
medaglia d’argento al valor militare
è entrata nella gioia del suo Signore.
Lo annunciano con tanto dolore ma
con serenità, nella certezza di ritrovarla in Cristo: Knriea, Tìta yed. Steiner, Carla ved. Rostain.
Si asciano con grande tristezza i
nipoti Carlo, Eugenia, Sandra e Claudio Zavaritt ed i nipoti Daisy, Mario
e Franco Steiner ai quali ha dato, durante gli anni della loro infanzia e
giovinezza, tante amorevoli cure, infinito affetto e grande gioia.
Bergamo, 11 maggio 1986
E’ mancata dopo un’esistenza sofferta, ma ricca di dedizione al prossimo
Silvia Zavaritt
Con profonda tristezza e rimpianto io partecipano il fratello Gianni
con Lell ed il nipote Willi con MaTÌadele s figlioli.
Gorle, 11 maggio 1986
RINGRAZIAMENTO
« Uanima mia s^acqueta in Dio
solo; da Lui viene la mia salvezza »
(Salmo 62: 1)
La moglie ed i parenti del caro
Gustavo Federico Krause
riconoscenti ringraziano tutti coloro
che sono stati loro vicini durante la
sua lunga malattia ed in modo particolare il past. Zotta, il past. Taccia,
il dott. Marinaro e tutto il personale
del Rifugio Carlo Alberto e dell’Ospedale Valdese di Torre Pellice.
Luserna S. Giovanni. 3 giugno 1986
RINGRAZIAMENTO
« L’Eterno è la mia forza e il
mio cantico, ed è stato la mia
salvezza ».
(Salmo 118: 14)
I familiari del compianto
Manlio Bleynat
profondamente commossi per la dimostrazione di affetto e di simpatia, ringraziano tutti coloro che hanno preso parte al loro dolore.
Un ringraziamento particolare al
•past. M. Ayassot per il suo messaggio
di speranza.
Pinerolo, 27 maggio 1986
AVVISI ECONOMICI
TRASLOCHI e trasporti per qualsiasi
destinazione, nreventivi a richiesta :
Sala Giulio, via Belfiore 83 - Niclietino. te). (011) 62 70 463.
FAMIGLIA francese cerca appartamento mese dì agosto in Val Pelliee, 5-6 posti Ietto. Tel. serali
0I1/6363S1.
e Hanno collaborato a questo
numero: Valter Cesari, Ivana
Costabel, Roberto Eynard,
Marco Fraschia, Dino Cardiol, Paola Martinelli, Bruno
Mathieu, Richard Newbury,
Teofilo Pons.
8
8 uomo e società
6 giugno 1986
GLI INCIDENTI SUL LAVORO
Una strage sconosciuta
In un "documento accompagnatorio” diffuso dalla Casa
Bianca parallelamente al discorso tenuto dal presidente Reagan il 14 aprile scorso per riferire sul raid compiuto in Libia,
è stato precisato che per l’anno 1985. il tributo pagato al
terrorismo internazionale in vite umane è stato di oltre 2.200
vittime fra morti e feriti, in circa 800 attentati.
Si tratta di cifre destinate a colpire Vimmaginazione, ed
a "fare notizia". Sono però anche cifre che — pur nella loro
drammaticità — si ridimensionano se si pensi che nello stesso anno, ad esempio, negli Stati Uniti vi è stato un numero
di morti cinque volte superiore per crimini commessi mediante armi da fuoco.
Ma vi è anche un altro settore in cui le vittime — fra
morti, feriti e inabili permanenti — si contano a decine di
milioni: si tratta degli incidenti sul lavoro relativamente ai
quali, in genere, vien data la minor pubblicità possibile. Il
mensile Monde Diplomatique dello scorso maggio dedica a
questa tragica casistica un lungo articolo che sintetizziamo
qui appresso, dato che ci pare rivesta un interesse di carattere generale.
r. p.
ai servizi resi dairepidemiologia,
sono sovente limitati dal fatto
che parecchie malattie rimangono a lungo latenti.
Un’altra serie di ostacoli al risanamento deU’ambiente di lavoro è data dalla costante evoluzione dei problemi da risolvere. Uno degli esempi più evidenti di questo fenomeno si riscontra neH’avvento delle nuove tec
nologie, concepite in partenza
come un mezzo per alleggerire
il lavoro dell'uomo. Se da un lato i lavoratori vengono allontanati da rischi potenziali e dai
lavori più ingrati, dall’altro aumentano le cadenze dei ritmi e
i carichi mentali. Né si possono
dimenticare i rischi connessi agli
schermi visivi per coloro che ne
devono fare un uso quotidiano.
Nuovi rischi si sostituiscono ai
vecchi; è la stessa natura dell’insicurezza che cambia. Alle invalidità somatiche di un tempo, succedono quelle di ordine psicologico: ecco allora le ipertensioni,
le malattie del sistema motorio,
respiratorio e cardiovascolare, le
turbe psicosomatiche. Lo stress
sta diventando uno dei flagelli
del mondo attuale, e purtroppo
molti ricorrono allora all’alcol,
al tabacco, alla droga.
Il BIT, da parte sua, segue attentamente l’evoluzione della situazione in tutti i campi sopra
descritti e collabora alla messa
in opera di soluzioni appropriate, quali la creazione di un sistema internazionale di allarme che
informi rapidamente sui pericoli
di determinati prodotti e procedure; la preparazione di un codice sulla sicurezza e sulTigiene de!
lavoro, ecc. ma tuttavia non ci si
possono fare eccessive illusioni:
in quanto intimamente collegata
alla stessa condizione umana,
l’attività lavorativa non sarà mai
esente da rischi.
UN PIONIERE DELL’EDUCAZIONE ALLA PACE
Guido Graziarli
Secondo le più recenti statistiche disponibili presso il Bureau International du Travail
(BIT), dal 1980 ad oggi si è avuto im calo del numero dei lavoratori uccisi o feriti, pari a circa un mezzo milione di persone.
Di fatto, se si considera il bilancio dell’insicurezza sul lavoro,
non c’è da manifestare un’eccessiva soddisfazione. Si calcola infatti che, ogni anno, 180 mila lavoratori perdono la vita ed altri Ilo milioni sono vittime di
lesioni non mortali in occasione
di incidenti. Ogni tre minuti, in
qualche parte del mondo, un lavoratore muore per un incidente o per una malattia professionale, e ad ogni secondo che passa, almeno altri quattro lavoratori si feriscono. I rami di attività più pericolosi sono le miniere, i cantieri di costruzione, le
attività marinare, il lavoro forestale, l’agricoltura, i trasporti e
le industrie manifatturiere.
Per quanto riguarda in modo
particolare le malattie professionali, il carattere frammentario
delle statistiche rende assai difficile Tanalisi delle tendenze. Si
avrà tuttavia un’idea dell’ampiezza del problema se si pensa
che negli Stati Uniti un apposito
studio stima in circa 17 mila il
numero di decessi imputabili
ogni anno per cancro professionale in America, con un’incidenza del 4% sul totale dei decessi
causati da tumori.
Due convenzioni
Il programma internazionale
per il miglioramento delle condizioni e dell’ambiente di lavoro
adottato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL),
considera questi due fattori come « un tutto unico nel quale
numerosi fattori relativi al benessere fisico e mentale del lavoratore sono strettamente legati ».
Due convenzioni recentemente
adottate dalTOIL cercano nuovi
approcci a questo complesso
problema. Una concerne « la salute, la sicurezza e l’ambiente
di lavoro » e può servire come
punto di riferimento alle politiche nazionali integrate in questo
campo. L’altra prevede la trasformazione dei tradizionali servizi della medicina del lavoro in
veri e propri servizi di « salute
nel lavoro », basati su pratiche
decisamente preventive e multidisciplinari.
Per contro, non si può ignorare il fatto che parecchi paesi ricchi trascurano ancora di prendere le opportune misure per fermare l’esportazione dei rischi. A
questo proposito, recentemente
parecchie organizzazioni europee
hanno denunciato l’esportazione,
non solo possibile, ma legale, di
prodotti pericolosi verso il 'Terzo Mondo. E’ questo il caso di
tre tipi di pesticidi particolar
mente nocivi (dieldrina, aldrina
ed endrina) proibiti in Europa,
ma liberamente esportati nei
paesi sottosviluppati.
Un altro pesante handicap nella lotta contro i rischi professionali è dato dalTinsufficienza dei
mezzi di ispezione e di controllo
amministrativo delle aziende, urbane o mrali, che si riscontra
in numerosi paesi. Questa situazione è particolarmente preoccupante nel Terzo Mondo: ministeri del lavoro inadeguati, ispettori non sufficientemente formati,
mezzi di trasporto inesistenti.
Centinaia di nuovi prodotti che
giungono sui mercati non vengono sottoposti agli esami che ne
avrebbero potuto accertare la
tossicità. Si è calcolato che —
al ritmo odierno della capacità
di ricerca tossicologica nel mondo — occorrerebbero circa 80 anni per analizzare tutti i prodotti
attualmente disponibili. Quanto
II 2 marzo scorso a Roma, all’età
di 90 anni, ci ha lasciato Guido Graziaci, un grande « operatore di pace ».
Nato a Roma T11 génnaio 1896, grazie a borse di studio studia negli Stati Uniti, conseguendo due lauree in
psicologia e In educazione fisica.
Ritorna in Italia, dove nel 1923 diventa direttore per le attività sportive
delTYMCA (associazione cristiana dei
giovani), organizza numerosi gruppi
e promuove i primi campeggi estivi.
Sempre nell’ambito deH'YMCA, che
è una associazione internazionale ed
ecumenica, cura la collaborazione tra
evangelici e cattolici, compito nuovo
e difficile; inoltre dà vita al movimento degli scouts laici.
Nel 1936 Guido diventa allenatore
ufficiale della squadra italiana di pallacanestro per i giochi olimpici. E' lui
che ha Introdotto Io sport della pallacanestro, del soft-ball e del base-ball
in italia.
Nella seconda guerra mondiale l’edificio YMCA di Roma viene seque
strato dal regime e l'associazione viene sciolta. Già prima della guerra
Guido aveva aiutato molti ebrei profughi dalla Germania. Nel 1944 Graziani con la Croce Rossa americana
presta aiuto all'organizzazione del
tempo libero dei soldati. Vengono distribuiti dei libri, tra i quali molte
Bibbie, ai prigionieri di guerra ed
istituiti dei centri di aiuto per questi
prigionieri a Napoli e a Taranto.
Dopo la ripresa dell'attività dell'YMCA a Roma, Guido promuove la
apertura di una clinica medica libera
e fa installare numerosi parchi gioco
lungo le rive del Tevere per centinaia di ragazzi di strada, inoltre crea un
Comitato di assistenza per i profughi
che vivono sotto gli acquedotti e nelle baracche.
Nel 1949 Graziani si trasferisce in
Calabria e vi fonda una serie di gruppi YMCA per il tempo libero dei giovani, con attività culturali e sportive.
Il più importante è quello di Siderno
Marina che ha visto la collaborazio
UN CONVEGNO INTERNAZIONALE
ITI bambino violato
In qualità di delegata ufficiale della P.D.E.I. (Federazione
Donne Evangeliche in Italia) ho
partecipato al Convegno Internazionale su « Il bambino violato ».
Il Convegno si è svolto nei
giorni 9-10-11 maggio al Castello
Pasquini di Castiglioncello (LI)
per iniziativa del C.G.D. (Coordinamento Genitori Democratici) e delTAmministrazione Comunale di Rosignano Marittimo, particolarmente attenti ai
problemi dell’infanzia.
Il Convegno ha avuto una dimensione internazionale dato
che il problema della violenza
sotto tutti gli aspetti (sessuale,
incesto, maltrattamenti fìsici e
mentali, prostituzione, sfruttamentOi punizioni, pornografìa,
ecc.) coinvolge tutto il mondo.
Patrocinato dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Livorno, dalTUNICEF, dal Club Internazionale dei Giornalisti, dalla Cooperazione Consumatori,
dal Monte dei Paschi di Siena,
ha registrato la presenza di 950
persone tra assistenti sociali,
pediatri, insegnanti, pedagogisti, neuropsichiatri, magistrati,
psicologi, ecc.
La violenza all’infanzia rappresenta uno dei problemi più
gravi del mondo contemporaneo. Gli aspetti qualitativi e
quantitativi che questo fenomeno va assumendo nei paesi industrializzati (esso è presente in
modo macroscopico ma in forme differenti anche nel terzo
mondo) hanno provocato, specialmente nei paesi anglosassoni, una vasta mobilitazione di
poteri pubblici e di iniziative
private con l’obiettivo di approfontoe la conoscenza del fenomeiio e contemporaneamente di
mettere in atto una vasta e valida opera di prevenzione. Anche in Italia (15.000 casi denunciati) la violenza all’infanzia esiste ed è diffusa, ma si tratta ark
cora di un fenomeno sommerso
di cui poco si conosce e per cui,
purtroppo, ancora poco si fa
per prevenirla.
I lavori iniziano con le relazioni di: Sergio Lavassi, segretario nazionale C.G.D.; Alfredo
Carlo Moro, consigliere di Cassazione ; Margaret Lynch, vice
presidente della Società Internazionale per la prevenzione contro gli abusi a danno dell’infanzia; Emy Beseghi delTUniversità di Bologna, che ha particolarmente riferito di una indagine fatta sulla stampa quotidiana dal 1979 al 1985 scegliendo 4
quotidiani italiani: Corriere della Sera, Repubblica, Unità, Avvenire. Nei bellissimi locali del
Castello è stata allestita una
mostra di lavori (disegni e poesie di bambini di tutta l’Italia
dalla Scuola Materna alla Scuola Media) che sarà itinerante. La
mostra aveva come argomento
« Come i bambini vedono le punizioni ».
I lavori del Convegno si sono
articolati in 11 'Work Shop’ in
cui si è lavorato alacremente e
di cui il 'Work Shop’ della scuola è risultato particolarmente
valido.
Concludono la prima parte del
Convegno : Giorgio Battistacci,
magistrato, e Marisa Musu, segretaria nazionale C.G.D. e direttore del « Giornale dei Genitori». Questi due relatori metto
no in particolare evidenza che
i tanti casi di violenza all’infanzia sono legati a stress di lavoro,
carenze abitative, promiscuità.
Abusi si verificano nel campo
sanitario e sportivo, nella famiglia, negli Istituti: poco o nulla
trapela per ritardo di segnalazione, per scollegamento di comunicazione, inadempienze, ecc.
e persino i giudici, quando i casi sono denunciati, non vi pongono la dovuta attenzione dato
che i ritardi, causati da interrogazioni ed indagini diluiti in un
arco troppo lungo di tempo, fanno scadere l’urgenza e l’importanza del problema. Il Convegno ha messo in luce la gravità
di forti carenze a causa della
mancanza di:
1) riforma legislativa normativa e penale;
2) cultura di solidarietà e integrazione tra studiosi e operatori che si occupano di questi
problemi ;
3) riforma della Legge Minorile^ che è rimasta immutata dal
1934.
I lavori si concludono la domenica 11 con un incisivo processo alla violenza: Tito Cortese della RAI e Miriam Mafai,
presidente dei giornalisti, hanno
intervistato Sergio Nordio, direttore scientifico dell’Istituto
per l’Infanzia di Trieste, e Ciglia Tedesco, vice presidente del
Senato.
II Convegno, per la ricchissima massa di notizie fornite, per
gli efficaci interventi, per la partecipazione corale degli intervenuti, non poteva essere più produttivo.
Santina Briante
ne di tutto il paese. Dopo l'apertura
del nuovo edificio YMCA a Roma ne!
1956 Graziani diventa segretario generale del Comitato Nazionale YMCA ita
liano.
Per lunghi anni egli è stato presidente del Servizio Civile Internazionale — movimento che organizza
campi di lavo'o internazionali in vari
continenti e che egli ha introdotto in
Italia —, e del Movimento Internazionale della Riconciliazione (M.I.R.)
Egli è stato amico di Aldo Capitini,
il grande teorico italiano della non
violenza con il quale ha promosso numerosi incontri di gruppi e movimenti
nonviolenti.
Negli ultimi decenni Guido ha scelto di guadagnarsi la vita facendo le
guida turistica per seminare cosi nei
cuori di migliaia di persone di tutte
il mondo pensieri, idee, incoraggiamenti per la pace.
Negli ultimi anni Guido si è dedi
cato sempre di più al movimento
« Scuola Strumento di Pace » (E.I.P.T
movimento che cerca di diffonderà
l’educazione alla pace nelle scuole di
ogni grado in decine di paesi. Mi diceva spesso che questa educazione
della gioventù — il 'futuro della fa
miglia umana — era per lui la cosa
più importante e nei momenti difficili
ci ricordava che Dio non ci abbandona
mai.
Hedi Vaccaio
• L’Eco delle Valli Valdesi »: Rea
Tribunale di Pinerolo n. 175.
Redattori: Giorgio GardioI, Paolo
Florio, Roberto Giacone, Adriano
bongo, Giuseppe Platone, Sergio
Ribet. Comitato di redazione: i redattori e: Mirella Bein Argentieri.
Valdo Benecchi, Mario F. Berutti,
Franco Carri, Rosanna Ciappa Nitti. Bruno Gabrielli, Claudio H. Martelli, Roberto Peyrot, Massimo Romeo, Marco Rostan, Mirella Scorsonelli, Liliana Viglielmo.
Direttore Responsabile:
FRANCO GIAMPICCOLI
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