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TOrîûIÜ ÎÊÎ,LIC:
Q ui ji d i c i n a l e
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo,,.
Anno LXXXI — Num. 11
Una copia L. S30
ABBONAMENTI
{
Eco: Le 600 per Finterno Eco c La Luce: Lr 1000 per l'interno
Le 1000 per Festero
L, 1600 per l'estero
Spediz. abt. postale II Gruppo I TORRE PELXJCE — 25 Maggio 1951
Cambio d'indirizzo Lire 30,— I Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17537
QyiWDO IL uenio sdppib
"Il venfo soffia dove vuole e fu ne odi il rumore
ma non sai nè donde viene nè dove va;
così è di chiunque è nefo dallo Spirilo,,.
Ev, Giov. 3: 8
Cosi disse Gesù a Nicodemo un giorno. Ciò che è vero per ogni
uomo che è nato dolio Spirito ” è pure vero per ogni movimento
dello Spirito generato dall’aurora. Questo vento dello Spirito Santo,
diretto dalla imperscrutabile volontà di Dio, può essere forte, può essere dolce, può essere impetuoso o graduale. Ma esso porta segni inconfondibili del divino; non vi è nulla in esso di artificiale, di fabbricato, di forzato o di spettacolare.
Il vento soffia dove vuole. Dio ha le sue ore, scelte da Lui. Ha '%
moi luoghi scelti da Lui e, possiamo aggiungere, ha anche gli strumenti Suoi, scelti da Lui per discernere le sue ore e i suoi luoghi. Ma Egli
sceglie coloro che stanno davanti a Lui in umiltà e preghiera. Il vero
risveglio non è mai generato nelle sensazioni o nelle eccitazioni malsane, ma nei dolori del parto. Non vi può essere un risveglio popolare
a buon mercato... Non esiste, non è mai esistito!
Dio ha avuto le Sue ore nel passato e la storia ce lo dice. Che cosa
leggiamo in Atti cap. 2? « E come il giorno della Pentecoste fu giunto,
tutti erano insieme nel medesimo luogo. E di subito si fece dal cielo
un suono come di vento impetuoso che soffia, ed esso riempì tutta la
casa dove essi sedevano ». Questo vento è l’eco di ciò che avviene nel
cielo in favore del nostro mondo. Dio ha i suoi luoghi e le sue condizioni. Come è importante essere nelle Sue mani e fare la Sua volontà
e non la nostra!
Tu ne intendi il rumore. Il movimento dello Spirito Santo ha
delle speciali sue caratteristiche; non sono dei ” segni ”, ma si tratta
del ” vento ”. Bisogna stare bene attenti: non possono essere i nostri
sensi psichici che possono discernere il rumore del vento, questo movimento dello Spirito. I nostri sensi naturali sono solo un ostacolo nelr
le cose di Dio. Ma « lo Spirito investiga ogni cosa, anche le cose profonde di Dio. Infatti, chi, fra gli uomini, conosce le cose deiruomo se
non lo spirito dell’uomo che è in lui? E così nessuno conosce le cose
di Dio se non lo Spirito di Dio (I Cor. 2; 10).
Quando si distingue questo vento spirituale se ne vedono gli effetti spirituali. I cuori si aprono, si sveglia nelle coscienze il desiderio
delle cose di Dio, e lo Spirito rende reali le verità spirituali e le mette
alla portata di coloro che le cercano. Voi sentite che nel vostro cuore
avviene qualche cosa di dolce, di caldo, che prende il posto di ciò che
era freddo c duro. Voi vedete il vostro fratello, la vostra sorella sotto
un altro aspetto e provate il desiderio di essere a posto con loro. I cristiani si riavvicinano, lo Spirito Santo convince di peccato. E’ come
un ghiaccio che si scioglie, ciò che era solo intellettuale diventa spirituale ed il fuoco brucia nei cuori.
Tu non sai donde viene. E’ come una sorgente, una sorgente di
montagna. Da dove viene quell’acqua, da quale ghiacciaio o misterioso serbatoio nelle viscere della terra? Dio ha il segreto delle sorgenti. Noi abbiamo la benedizione delle sorgenti. Dio sa dove ^ono in
questo momento quei due o tre che pregano insieme, che ” agonizzano ” nella preghiera, e portano il pesante fardello dello stato di perdizione delle anime e delle Chiese. Essi non vogliono lasciare Dio prima che li benedica. E Dio vede il travaglio di queste vite che si sono
date a Lui per il Suo popolo e per il mondo. Conosce questi dolori
accettati per Lui, queste angustie sopportate per Lui. Sono queste le
sorgenti segrete del risveglio.... Noi non sappiamo donde viene il vento nè dove va, ma possiamo essere ciascuno a disposizione di Dio per
questa opera di preparazione del risveglio nella Chiesa e nel mondo...
Tu non sai dove va. Dio solo sa dove il vento soffia e per quale
scopo. Non cercate di controllarlo, nè di dirigerlo. Non potete nemmeno impedire il vento. Due atteggiamenti potete prendere di fronte a
lui: o erigervi in muraglia di resistenza... Il vento passerà oltre e voi
avrete persa una preziosa opportunità; oppure aprire le vostre vele
e lasciarvi trasportare dal vento!
Le vele delle nostre volontà e dei nostri cuori sono esse aperte?
Il culto delle reliquie
(Trad. A. B.)
H. E. A.
Una delle dottrine caratteristiche
della Chiesa Romana è quella che
insegna a prestare culto alle reliquie, cioè ai resti dei santi e dei martiri, o agli oggetti che sono stati in
loro contatto, e in modo particolare
agli oggetti che si suppone siano
stati in contatto con Gesù o con sua
madre. Com’è sorto questo culto, e
che conto dobbiamo tenerne alla luce della Parola di Dio?
Il culto delle reliquie non è limitato al Cattolicesimo Rbmano, ma è
comune a molte religioni pagane.
Un sentimento naturale ha sempre
suggerito di conservare gli oggetti
appartenenti agli antenati, specialmente quand’essi si erano distinti
per il loro eroismo O la loro santità.
Non vi è nulla da contestare in questo sentimento. Ci piace di visitare
la camera di Lutero, di osservare la
sua Bibbia, gli oggetti di cui si è
servito. Questi oggetti servono per
rievocare la figura, dèi Riformatore,
collocandolo nel $uo quadro e nel
suo ambiente. Cosi, quand’era possibile, i primi cristiani raccoglievano i resti dei martiri. In una relazione sul martirio di Ignazio, vescovo di Antiochia, e morto a Roma
verso l’anno 107, ‘è detto: « Dopo
che fu mangiato dalle bestie, rima’
sero soltanto le sue ossa più grosse.
Queste vennero portate ad Antiochia,
e poste in un’urna, come un inestimabile tesoro lasciato alla Chiesa da
quella grazia che era stata nel martire ».
Slittamento pericoloso
Senonchè, da questo sentimento
di pietà naturale per i ricordi del
passato e per gli oggetti che lo rendono concreto, molto spesso il popolo ha slittato verso una concezione superstiziosa, attribuendo a questi oggetti la virtù magica di compiere dei miracoli o preservare dalle
disgrazie. La transizione fra la fase
sentimentale e la superstizione è avvenuta insensibilmente, ma fatalmente.
Non dimentichiamo che i cristiani vivevano in un ambiente in
cui il Culto delle reliquie di solito
accompagnava il culto degli eroi, e
i pagani erano convinti della virtù
miracolosa delle reliquie. Tutto quindi concorreva allo sviluppo di questo culto: la pratica del paganesimo,
la tendenza naturale a considerare
come sacri gli oggetti e i resti dei
martiri, la tendenza verso la superstizione, insita nell’anima umana.
La pratica si diffonde rapidamente, e la richiesta di reliquie diventa
ben presto oggetto di un traffico ohe
va assumendo un volume enorme.
Lo scheletro di un martire viene diviso in cento frammenti, perchè si
insegna che ogni parte ha lo stésso
potere miracoloso di tutto il corpo.
Ma sopratutto ci si preoccupa di assicurarsi qualche reliquia che abbia
appartenuto a Gesù o alla Madonna. Cosi S. Elena, la madre dell’imperatore Costantino, farà eseguire
degli scavi a Gerusalemme per scoprire la croce di Gesù. E naturalmente questa viene scoperta, dopo
300 anni, durante i quali, chissà come, sarebbe rimasta sepolta. Ridotta a pezzi, la croce viene distribuita
fra le varie chiese cristiane, le quali
pure si vantano di possedere le spine della corona, i chiodi con cui Cristo è stato crocifisso, nonché il suo
sudario.
Non ci si può impedire un senso
di tristezza considerando fino a qual
punto di credulità si sia giunti,
mentre lasciamo al lettore di giudicare cosa abbia a che vedere il culto
delle reliquie con il culto in ispirito
e verità che Gesù ci ha insegnato a
rendere a Dio solo.
Le prime proteste
INaturalmente la protesta non tardò a farsi sentire, e fin dal IV secolo si leva la voce di Vigilanzio, un
prete spagnolo, il quale, fedele al
suo nome, protesta contro la pratica superstiziosa. Più tardi sorgerà
Claudio, vescovo di Torino, e quindi i Valdesi. Tutto è inutile. Quando, nei tempi moderni, la ricerca
storica metterà al vaglio ogni conoscenza mnana, non esclusi i documenti stessi della rivelazione di Dio,
essa dovrà fermarsi impotente davanti alle reliquie. Il loro culto è
ormai tutt’uno con la religiosità popolare, tanto da rendere superflua
uua qualsiasi discussione sull’assurdità, poniamo il caso, del volo della
presunta casa deUa Madonna dalla
Palestina nell’Istria e poi in Italia;
0 del sangue di S. Gennaro, che si
mette a bollire un paio di volte all’anno davanti a una folla delirante.
Potessimo almeno sostenere che il
culto delle reliquie è soltanto una
deviazione medievale, uno scarto occasionale, come si può riscontrare
in qualsiasi religione. Invece mai
come oggi il commercio delle reliquie è stato tanto diffuso, e il loro
culto maggiormente praticato. In
pieno ventesimo secolo, il convento
dei Cappuccini di Padova mette in
circolazione una « reliquia del servo
di Dio P. Leopoldo da Castolnuovo ». Si tratta di un Bacchettino di
carta trasparente in cui è incluso
un pezzo di carta, sul quale è incollato un pezzettino di stoffa di tre
millimetri di lato. Questo frammento, appena visibile, messo sopra la
parte ammalata, procurerà la guarigione, o preserverà da disgrazie il
fortunato possessore, proprio come
1 feticci pagani. E non parliamo della terra della grotta delle Tre Fontane a Roma, dove un tale dice di
aver visto la Madonna, terra che è
diventata oggetto di smercio per la
guarigione delle malattie. Perchè
la Chiesa, la quale naturalmente ripudierà queste superstizioni, non fa
sentire la sua voce autorevole per
proibire delle pratiche che avviliscono la fede e il culto cristiano?
Giustificazione biblica ?
Per giustificare in qualche modo
una simile superstizione, si è frugato nella Sacra Scrittura in cerca di
qualche appiglio. Si cita, per esempio, l’episodio di quella donna, guarita, al tocco di un lembo del vestito
di Gesù, e sopratutto si ricordano le
parole del libro degli Atti: s Iddio
faceva dei miracoli straordinari per
le mani di Paolo, al punto che si
portavano sui malati degli asciugatoi e dei grembiuli che erano stati
sul suo corpo e le malattie si partivano da loro e gli spiriti maUgrà se
ne uscivano V (19: 12).
Ma che cosa hanno da fare questi
episodi con il culto delle reliquie?
Nè Gesù nè S. Paolo erano ancora
morti, nè in alcun luogo delle S.
Scritture ci è detto che veniva reso
un culto alle reliquie di S. Stefano
o di S. Giacomo, e meno che mai che
questi operassero dei miracoli.
La donna inferma che tocca il
lembo del vestito di Gesù non aveva
necessariamente una fede molto matura, e se Gesù la guarisce è sopratutto perchè vede nel suo, tm gesto
di profonda umiltà, il desiderio di
rimanere discretamente nascosta e di
non disturbare Gesù. In quanto ai
fazzoletti e grembiuli di S. Paolo erano nulla più che delle credenziali che dovevano aiutare gli infermi,
che non potevano essere trasportati, a
credere nell’Evangelo annunziato
daU’apostolo. Essi non avevano certo nessuna virtù propria e non ci è
detto che venissero conservati e onorati. Gesù aveva guarito dei ciechi,
mettendo loro sugli occhi del fango, più tardi S. Giacomo raccoman
Se volete mostrare a Gesù quanto
lo amate, lo dovete fare praticamente. Amore significa sacrificio. L’amore trova la sua espressione nelle opere. Non basta dire che Lo amate, dovete dimostrarlo. Lo potete provare
con gli investimenti che fate; con i
vostri sacrifici per gli altri; con lo
sforzo di dare l'Evangelo a quelli dei
paesi pagani. Egli vuole qualche cosa
di più di una testimonianza a parole.
LA FEDE SENZA LE OPERE E’
MORTA.
La stessa cosa è vera dell'amore.
Se voi Lo amate, voi vorrete condividere quello che avete con quelli che
non Lo conoscono, affinchè anche essi possano essere condotti a Lui.
0. J. Smith.
{Dal libro : « Passion for soul »).
dava di ungere con olio gli infermi.
Ma nè il fango, nè l’olio, nè gli indumenti di S. Paolo avevano la minima virtù intrinseca; erano solo
dei mezzi occasionali per destare l’anima alla fede, a quella fede in Cristo, il quale solo può salvare e guarire.
Naturalmente anche i teologi Romani ammettono questi principi, ma
quando si comincia a deviare dal
principio fondamentale della spiritualità del culto, non sarà certo facile frenare il popolo sulla china fatale in cui si è imprudentemente avviato. E su questa china .si incontra
il culto delle reliquie, il toccamento
e i baci di libri, altari, statue, di
immagini e di crocifissi, tutte cose
che fanno parte dì una concezione
materialistica della religione che travisa l’idea spirituale di Gesù.
Non è certo per questo che Gesù
è venuto, ha sofferto ed è morto.
E se nel caso di Tommaso, ancora
ai primi passi della fede, Gesù tollera
che metta le mani nei segni delle piaghe, egli però aggiunge come un solenne avvertimento sulla natura spirituale del cristianesimo: <>. Beati
quelli che non hanno veduto, ma
hanno creduto ».
R. Nisbel
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L’EOO DELLE'TALLI TALD®SI
Finalmente i nostri giornali — vedi L’Eco delle Valli Valdesi del 13
aprile —■ hanno pubblicato altri elenchi di donatori, accompagnati da
una nota di commento del cassiere
della Tavola. Finalmente, dico, percbè,' dopo un « lancio » pubblicitario fatto con stile non solito alla nostra stampa, era sceso un velo di
sìlenssio, che aveva sorpreso molti,
autorizzando anche la circolazione
di voci fantasiose, quale quella che
si fosse superata la somma richiesta".
Purtroppo' le cose stanno in realtà
diversamente. La cifra raggiunta
ammonta a circa 43 milioni.
Le notizie fornite consentono quindi di fare, sia pure approssimativamente, un bilancio della situazione.
Bilancio che, sia sotto il profilo economico-finanziario, sia sotto quello spirituale, non mi pare tale da
giustificare le illazioni di tono sostanzialmente ottimistico, che si cvincono dalla citata nota del cassìe
re.
Il Sinodo aveva fissato, quali condizioni per un risanamento effettivo
della nota situazione, una contribuzione straordinaria di 50 milioni ed
un aumento delle contribuzioni ordinarie: già avevo tentato di spiegare in un precedente articolo (Eco
delle Valli, n. 39 del 1950) perchè,
soltanto se le due richieste avessero
avuto ima risposta pronta cd integrale, l’equilibrio ’ avrebbe potuto
considerarsi ristabilito.
Sta di fatto che, anziché 50 milioni entro il 31 dicembre 1950, se nc
sono raccolti circa 43 all’aprile
1951: e non sappiamo se vi sia stato
l’aumento richiesto del 33% nelle
contribuzioni ordinarie.
I 50 milioni avrebbero dovuto ser
vire:
a) a colmare il vero e proprio « deficit »;
b) a ricostituire somme preesistenti con destinazione specifica ed invece consumate per le esigenze ordinarie dell’opera;
c) costituire una riserva sufficiente per provvedere alle normali spese occorrenti, prima dell’afflusso delle contribuzioni ordinarie.
E’ evidente che, atteso il risultato dell’appello, non si è certamente potuto provvedere integralmente
a destinare ai tre scopi sovra indicati la somma necessaria.
Appare allora lecito chiedersi che
cosa è avvenuto. Per provvedere alle spese ordinarie ricorrenti (stipendi ai Pastori, ecc.), è stato sufficiente attingere al fondo di riserva cd al
gettito delle ordinarie contribuzioni? In caso positivo, la situazione
può ritenersi tranquillante: se invece si fossero intaccate le altre quote o si fosse ricorso al credito, lo
sforzo fatto rischierebbe, in breve
volger di tempo, per rivelarsi vano;
perchè in sostanza si sarebbe, —
per usare una espressione poco elegante ma chiara — tappato un buco
aprendone un altro.
♦ * il
Se poi dalle considerazioni di carattere generale, si passa aU’esame
dei particolari, le previsioni sono
ancor meno rosee. Dice il Cassiere,
della Tavola: « sono state almeno
5.000 persone che hanno contribuito, il che significa che la risposta è
stata quasi generale ». Mi auguro
che quel 5.000 sia un errore di stampa: infatti, poiché i membri di
Chiesa comunicanti sono nel territorio metropolitano (escluso cioè il
VI Distretto) circa 20.000, se veramente solo 5.000 hanno dato la loro
contribuzione, ciò significa che appena un quarto dei membri di Chiesa ha risposto all’appello, e cioè
neppure tutti i membri elettori. Se
cosi stanno le cose il bilancio, almeno sotto l’aspetto spirituale della
questione, mi pare sia addirittura
fallimentare. Una Chiesa di 20.000
membri, dei quali solo 5.000 rispondano ad un appello formulato con
tanta accurata e giusta insistenza,
mentre gli altri 15.000 stanno indifferenti a guardare, è una Chiesa in
declino.
Nei confronti di questi 5.000, poi,
si muove l’appunto che la loro offerta avrebbe potato esser quella
ordinaria, anziché straordinaria. E
qui mi pare che l’osservazione non
colga nel segno e sia quanto meno >
avventata. Come si fa a dire che essi
non han fatto nulla di straordinario? che, in sostanza, non hanno
fatto nulla di eccezionale ed hanno
quindi dato del superfluo? Sono
personalmente a conoscenza di persone che hanno veramente « sacrificato » qualcosa, che hanno rinunciato a
progetti di cose superflue, che hanno venduto beni per contribuire : ed
è proprio a costoro che si fa balenare
la prospettiva che quanto hanno dato ■
in via « Straordinaria » potrebbe
prossimamente venir richiesto in via
oc ordinaria » !, Dimenticando che proprio nei confronti di questi 5000,
che sono nella gran parte coloro i
quali già si interessano della vita della Chiesa e rispondono a tutti gli appelli, il Sinodo ha assunto l’impegno solenne che si sarebbe trattato
di un appello « straordinario ». So
bene che é molto più facile convincere coloro che già rispondono a rispondere sempre di più e meglio.
piuttosto che affrontare la massa degli indifferenti: ma se non si troverà l’energia e la forza per scuotere
i dormienti, dovremo umilmente riconoscere il nostro fallimento?
L’azione per il futuro andrà indirizzata non verso i soliti 5000, ma
verso quegli altri, verso quei 1500
che hanno dimostrato di non sentirsi più parte della Chiesa, verso quegli altri che sono estranei. Il problema è cioè, di nuovo e sempre,
quello della conyersione e della evangelizzazione. à
Certo però le amare constatazioni dettateci dalla risposta all’appello, impongono una revisione sull’indirizzo di tutta l’attività, specialmente spirituale, della Chiesa ed
anche pongono il problema se non
sia per avventura giunto il momento di rivedere tutto il sistema ed il
fmizionamento della nostra amministrazione. Ma ciò importerebbe un
troppo lungo discorso, che esorbita
dallo scopo di queste brevi note.
Á. Ribel
...il nostro punto di vista
Non abbiamo esitato a pubblicare l'articolo del Giudice A, Ribet,
anche se su alcuni punti dissentiamo dal suo modo di vedere, perchè
esso reca un ulteriore contributo all’esame di un problema di carattere
spirituale e fbtanziario che, quest’anno, ha preoccupato in modo
speciale la Tavola Valdese e la Chiesa nel suo insieme e che è bene ripresentare del contìnuo alla coscienza delle comunità.
Poiché l’artìcolo in questione si
riferisce pure ad alcune affermazioni contenute in un commento del
Cassiere della Tavola Valdese al risultato dell’Appello Straordinario,
possiamo anche invitare il Cassiere
a fare alcune sue precisazioni.
Quanto a noi, ci limitiamo a fare
alcune osservazioni generali:
1) La cifra dei 5000 non è inesatta, ma risponde alla realtà; ed è
Comprensibile se si tiene conto del
fatto che la maggior parte delle offerte all’Appello hanno avuto maggiormente un carattere familiare
« collettivo » invece che « personale ». Qui si entra in un argomento assai dibattuto in questi ultimi
anni: se cioè la contribuzione dei
membri di chiesa alla colletta annua o ad un Appello come quello
recentemente fatto debba avere un
carattere « personale » o possa invece essere « collettiva ». Noi siamo del parere che in linea di massima, le contribuzioni regolari, debbano avere un carattere « personale »,
che meglio rifletta la posizione del
membro di Chiesa sul piano spirituale e giuridico, cioè nel campo
dei diritti e dei doveri. L’offerta
collettiva è generalmente più facile, più comoda e... più economica.
La somma che la famiglia X versa
alla Chiesa collettivamente potrebbe essere considerevolmente aunien
ELENCO DELLE SOMME
ulteriormente pervenute al Cassiere
per l'Appello Straordinario
Chiesa di Milano L. 6.500
Mario Nicosia, Caltanisselta » 2.000
Grill Luigi Villa, Frali ». 1.000
Rostan Stefano Luigi, Ghigo » j> 500
Peyrot Emilio, Orgerc » » 500
Pascal Francesco, Ghigo » 500
Rostan Filippo, Malzat » » 600
Grill Filippo fu Frane-, Ghigo li) 500
Rostan Giovanni Stefano fu Ste-
fano, Orgere » y> 3.000
Barns Adele, Indiritti » » 100
Rostan Silvio, Orgere » » 1.000
Grill Levi, Envic » » 1.400
Fam. Guido Costantino, Torre P. » 2.000
Giordan Rosina e Emilio » » 1,500
Ribet Aldo, Perosa )> 500
Bleynat Giulio, Pomareito » 500
Marchetti Davide » » 500
Bastia Alberto e Lidia, Luserna
San Giovanni w 500
Berlin Olimpia » » 300
Martinat Giulio » » 100
Rostagno Roberto » »
Bounous Prochet Èva » »
M. F. » »
Giaiero Ernesto e Marcello, Pomaretto »
Peyronel F. e Margh.ta, Valdese »
Wicchmann doti. Vittorio,
Firenze »
Frache Aldo, Firenze »
Lupoli Rosa in meni. Madre,
Bari »
Laura Pons in Bonfante in mem.
Padre e Zio »
Valeri I. e F. V» vera, in tnem.
Guglielmo, Roma »
Clara Jalla » »
Mancini Giorgina » »
Marconcini Igino » »
Jeanne, Giovanni, Paolo e Piero
del Pesco in mem. di Guglielmo del Pesco » »
P. D., San Germano »
A, L. V. in mem. Zia » »
Vinçon Mary » »
Rostan Amalia, Roma »
S. e M. Griglio, S. Secondo di
Pinerolo, 2® vers, per la nostra
diletta Chiesa »
zione ». / cristìani della Macedonia
avevano dato con abbondanza alla
colletta in favore dei fratelli della
Giudea perchè prima « si erano dati loro stessi al Signore ». E’ il segreto della liberalità cristiana, è la
soluzione d’ogni grave problema finanziario nella Chiesa: l’offerta acquista allora un carattere « personale », i doni dei ricchi suppliscono
alle ristrettezze dei poveri, i dormienti si scuotono vergognandosi di
aver dato così poco all’opera di Dio
in confronto con ciò che hanno dato al mondo, la coscienza di una responsabilità spirituale anche nel
campo delle contribuzioni si fa strada e il denaro non tarda ad affluire.
Siamo sempre lì, caro fratello Ribet, di fronte al grave problema
della conversione del nostro cuore
e del nostro... portafoglio!
Colonia Balneare
'Giovanni Pietro Meille,;
BORGIO VEREZZI (Savoha) %
Sono aperte le iscrizioni ai turni m
maschili è femminili della Colonia i
Marina di Borgio Verezzi (Savona), ^
per i mesi da giugno a settembre,
per bambini da sei anni (compiuti);
a dodici anni (compiuti).
Le domande dovranno pervenire",
impersonalmente alla Commissione ^
dell’Opera a Torino, via Pio Quinto, 15 — corredate dei seguenti documenti :
tata se fosse il nsultato delle offerte
personali dei membri, i quali gene^ raímen te dispongono per i loro interessi di un certo capitale, sia pure
limitato. Ma bisogna riconoscere che
ciò non è sempre possibile a causa
delle situazioni famigliari e sociali
o della diversa sensibilità cristiana
dei membri comunicanti nel campo
della liberalità. La contribuzione
« collettiva » .se, in certi casi, è resa
necessaria da circostanze ben giustificabili, in molti altri casi è un invito a sfuggire le proprie responsabilità ed a riversarle sul capo famiglia, il quale allora compie « il proprio dovere )> a nome di tutti. E’
questo il caso, bisogna riconoscerlo,
di molti giovani i quali dispongono
personalmente del denaro per i loro affari, ma non per la Chiesa.
2) Fatte queste debite considerazioni, ci sembra un po’ eccessiva, se
non ingiusta, VaffermasAone secondo cui « il bilancio, sotto l’aspetto
spirituale della questione, è addirittura fallimentare ».
No, l’Appello Straordinario non
è stato un fallimento, anzi il .suo risultato è andato al di là di molte
aspettative, anche se la cifra limite
non è stata raggiunta. Comunque,
se pure i 43 milioni sono giunti solUmto da 5000 fonti diverse, invece
che da 20.000, non si può parlare
veramente di « bilancio spirituale
fallimentare ». C’è stato uno sforzo
ammirevole, un concorso di doni
piccoli e grossi che hanno rivelato
non pochi aspetti spirituali della
vita delle nostre comunità.
Ciò non toglie, e su questo punto
siamo perfettamente d’accordo con
l’avv. Ribet, che tutto il problema
finanziario debba di nuovo e sempre essere considerato, come già lo
faceva S. Paolo, sul piano della
« conversione e della evangelizza
3) Infine, due parole di conclusione. L’Appello per i 50 milioni ha
avuto un carattere «. straordinario »:
hanno ragione il Sinodo ed il giudice Ribet. Mi auguro che non si rinnovi più, per qualche tempo almeno; e così sarà, se il sacro dovere
della liberalità cristiana nella chiesa non sarà dimenticato.
E’ giusta anche l’osservazione che
non poche persone harmo veramente
« sacrificato » qualcosa e fatto qualcosa di « straordinario » per l’ 4r>pello. Ne siamo loro riconoscenti.
Ma è anche vero che il commento
del Cassiere non mirava a quelle
persone per le quali è impossibile
che lo « straordinario » divenga
« Vordinario » in fatto di contribuzioni alla Chiesa; bensì a quelle altre persone, e sono ancora molte in
mezzo a noi, le quali senza alcun
sforzo particolare hanno fatto una
offerta « straordinaria » che non ha
molto turbato la loro situazione finanziaria e che potrebbe anche diventare « ordirmria », r^umuJo si sviluppasse il senso della responsabilità cristiana e valdese di frónte alla
Chiesa ed all’annunzio delVEvungelo.
Ed è certo iimanzi tutto sull’annunzio dell’Evtuigelo ai fedeli ed
agli indifferenti che bisogna contare. E’ quell’annunzio che bisogna
ancora recare con molto coraggio e
con molta umiltà.
1) certificato di nascita;
2) certificato di recente vaccinazione antidifterica ed antivaiolosa;
3) lettera di presentazione del Pa- ^
store della Chiesa Valdese di origine. Tale documento può anche
pervenire a jtarte.
Le iscrizioni si chiudono il 5 giu-'^gno 1951. La Commissione deH’O-'^"
pera si riserva di comunicare agli
interessati in tempo utile la loro accettazione.
Il viaggio con biglietto cumula-.'tivo da Torino P. N. a Borgio è a
carico dell’Opera.
Direttrici e vigilatrici di colonia:!^:
Le signore e signorine evangeliche
che hanno i requisiti per assumere
l’incarico di direttrici e vigilalricf"
di colonia, possono inoltrare do- i
manda alla Commissione dell’Opera, corredandola dei seguenti docu- ■
menti :
Ermanno Roslan
1) generalità complete; ì
2) certificato medico di ottima
salute fisica e capacità per il lavoros
in colonia;
3) raccomandazione particolareggiata del Pastore Valdese da cui si
dipende;
4) eventuali prestazioni date precedentemente a pro delTinfanzia;
5) diploma di infermiera od altri
titoli equipollenti. Domande sjn-ovviste di questo documento potranno
venire prese in considerazione be-s
nevóla. i
Valle del Peilcei
I ' J
r
200
5.000
300
15.000
6.200
10.000
1.500
3.000
1.000
10.000
1.000
.500
5.000
60.000
1.000
5.000
2.000
500
5.000
Oltre a cinque Corali del Val Pellice,
graditissimo il concorso della valorosa Corale Valdese di Torino.
Per molto tempo risuoneranno ~ eco
soave - neU’animo nostro le armonie sentite nel Tempio di San Giovanni, Domenica 20 Maggio.
Il santuario era gremito di cantori e di
uditori. Grande il godimento artistico. Ancor maggiore il godimento spirituale. Potenti i cinque Inni d’insieme delle Raccolte italiana e francese. Magnifico effetto. Molto ben preparati i sei Inni (delle
due Raccolte) cantati dalle singole Corali,
le quali hanno inoltre ottimamente eseguito ognuna un bel Coro speciale.
Un plauso di cuore a tutte le Corali, cd
un vivissimo grazie ai Direttori: Signora
Geymonat (Bobbio Pellice), Signora Baima V'an Aalst (Torino), Signorina Dora.
Revei (Torre Pellice), Pastore Aime (Angrogna S. Lorenzo), Sig. Bouissa (Villar
Pellice), Sig. Gustavo Albarin (S. Giovanni).
Il Pastore Aime dirigeva i canti d’insieme.
Auguriamo che qnest’altro anno si possano udire anche le Corali d’Angrogna
Serre e di Rorà.
Graditissima la visita della Corale di
Pomarctto.
La (Commissione del Canto Sacro può
esser mollo lieta dei rallegranti progressi
fatti in questi ultimi anni.
(Quest’anno, la consegna era: « Niente
discorsi! » Cioè, lo strettissimo necessario. Così, il Pastore Deodato, dopo la lettura bìblica e la preghiera, s’è limitato a
dare un caldo saluto a tutti i convenuti,
cantori e pubblico. Cosi pure il Pastore
Aime s’è limitato ad un opportuno richiamo al senso di responsabilità d’ogni
membro di chiesa in vista del miglioramento del canto sacro. I Coralisli, in particolare, sentano il dovere di frequentare
regolarmente i Culli. Dov’è un canto robusto, animato da santo entusiasmo, il
Culto riesce molto più edificante.
Il tradizionale thè offerto dalla (Corale,
di S. Giovanni riuniva poi i bravi cantori^
nella grande sala della (Casa Valdese. Veramente bello il vedere tanta bella gioventò riunita fraternamente, in santa le-,
tizia, fra canti gioiosi.
Riuscitissima dunque questa festa di
Canto. Possano veramente i cari giovani ^
ricordare che, la bravura di cui han dato -v<.3
cosi bella prova dovrà d’ora innanzi setvire, com’è stato ben detto, a rendere più _
vive e vibranti le singole inanifesiazioni
di vita ecclesiastica. ,
Qualcuno, entusiasta di quanto avea
dito, esprimeva il voto che si trovi modo ^
d’estendere la Festa di Canto a tutta uiia'^
giornata. Forse la cosa è attuabile. Noà^. ;
di Domenica, ma in una delle cosidettO-.^
feste civili. Scegliere un luogo adatto. M
mattino,' prove d’insieme. (Colazione al j
sacco. In tal modo, si potrebbe anticipai*’,'^
assai l’esecuzione dei canti, e rimarrebbe .
più tempo per l’ultima parte, am-b'essa " :
importante, di gioioso ritrovo cd allralel- ¡J
lamento.
Ad ogni modo, quest’anno le cose souB" -Ji
andate molto bene. A lutti i cantori, gra-'“C ;
zie ancora, ed auguri. G. fi. iiC.
l\on (ilimenlate con la spada il fuoco de
furioso.
Pitagora
0
Dimentica quanto hai fatto di buono ly
fa qualco.sa di meglio.
Lavater
E' facile disprezzare, ma capire è molto,,,
meglio.
M. Claudios '.
Fatti coraggio e rimani fedele alla roc«’
di Dio che parla in te.
Wieland
3
: ä:
i.:-, mi
f'
< L’EOO DELLE-TAJEiBtt VALDESI
1
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un pionieiin
il 21 marzo, u. s., hanno avuto
I;’ luogo a, Valdese (Stati Uniti) i funerali di John Garrou, di anni 86, una
delle figure più note nel mondo vai
dese (> industriale di quella città.
\ato a Fraly nel 1865, era partito
per rAmerica nel 1893; nel Nord
U Carolina dove egli si stabilì, divenA ne il creatore di una delle più grandi fabbriche per la produzione del
le calze e dei manufatti di cotone
in tutta la regione, coadiuvato poi
dai suoi due figU Allrert F. e John
Louis ai quali, col volgere degli anni, affidò la direzione delle sue industrie.
Se la sua intelligenza e la sua costanza nel lavoro gli diedero modo
di esplicare una vasta attività nel
campo sociale, non bisogna dimenticare che egli fu anche uno degli
animatori della comunità ecclesiastica di Valdese, composta in buona parte allora di Valdesi originari
della, valle Germanasca, e che egli
si adoprò alla costruzione del tempio, inaugurato nel 1899. Il suo interessam^to per la vita spirituale
della Chiesa non verme mai meno ed
egli lascia dietro a se il ricordo di
una personalità la cui fede ed il cui
spirito di preghiera, in tempi di
difficoltà e di lotte, furono il segreto della sua forza e della sua serenità. Egli ha saputo operare nella
linea di una sana tradizione valdese che, là dove riposa su di un sicuro fondamento spirituale, è tradizione di coraggio e di fedeltà cristiana.
Dalle Valli Valdesi inviamo un
saluto alla memoria di quel « pioniere » che ci ha lasciati ed un cordiale pensiero di simpatia alle famiglie Garrou ed alla loro numerosa parentela.
Ermanno Rostan.
Si
• •
Il cfinto sacro nelle nostre, Chiese
dovrebbe amtai'e reapressione dei sent inent rei giosi dei fedeli e concorrere all od fieazione deU’Assefnblea.
All'atto pratico non corrisponde
spesso ne all’uno nè all’altro di questi scopi ed è talvolta elemento che
disturba il raccoglimento e indispone
TAssemblea. Ognuno può verificare
questa afierinazione partecipando ai
Culti : poiché si contano sulle dita le
Comunità il cui canto possa dirsi soddisfacente ed edificante.
Non parliamo poi dell’impressione
poco favor-evole prodotta negli estranei i quali entrano nelle, nostre Chiese : tanto che più di un Pastore è
stato costretto a domandarsi seriamente —- dopo molti vani tentativi
di migliorare il canto della Comunità .— se non sarebbe opportuno sopprimere il canto che rappresentava
un elemento as8oh.itamente negativo,
anziché lasciare che continuasse a rovinare sistematicamente Tefficacia
dei Culti. - “j
.D’altra parte è . innegabile che il
canto — nei paesi Protestanti più cvoluti — è elemento prezioso del
■Culto e concorre potentemente alla
edificazione dell ’Assemblea.
Non c’è proprio modo di ottenere
che anche in Italia, nel paese del
« bel canto » s’impari a cantare nei
nòstri Culti, in modo veramente edificante ?
Noi non abbiamo certo l’illusione
di saper indicare con un semplice articolo, il metodo « tocca-sana » per
portare un rimedio ad un inconveniente che rappresenta dovunque e
da lungo tempo, in Italia, un serio
ostacolo aU’eificacia-dei nostri Culti.
Ma ci preoccupa il fatto che di fronte ad un inconveniente che tutti ammettono, si finisca col tacere con un
senso di fatalistica rassegnazióne,
quasi a dire ; « E ’ inutile . parlarne 1
Tanto non si otterrà mai un miglioramento di questo male cronico».
Ci sembra ohe T’argomento del canto sacro' dovrebbe 'essere in perma
yuando la Domenica sera noi ascoltiamo 1 Culti Inglesi alla radio e ci
riposiamo lo spirito ascoltando il canto degl’inni eseguito con tanta potenza ed efficacia dalle congregazioni
di un paese che non può certo esser
definito paese del « bel canto », noi
ci diciamo che'non è possibile che in
Italia si continui a trascurare il problema del canto sacro ripetendo con
tono scoraggiato; « Non c’è niente
da fare ».
Cerchiamo prima di individuare le
cause del « mal canto »'nelle nostre
Chiese ; eppoi cercheremo in un secondo articolo di indicare alcuni dei
■possibili rimedi lasciando la parola —
se il Direttore vorrà consentirlo — a
tutte le persone di esperienza e di
competenza le quali ritengano di poter consigliare qualche rimedio pratico che possa giovare.
0
. fosse compreso e se si cercasse con
V volontà ferma,' di attuarlo, qualche
progresso verrebbe certo realizzato,
Abbiamo spesso notato che in grandi
Chiese dove l’organo è tenuto da professionisti abilissimi, si oanta"'peggio
che nelle piccole Chiese, perchè l’organista non sa di dover dirigere il
canto ; anzi si adatta, con sorridente
indiffaren.za, ad «accompagnarlo»,
Abbiamo pure conosciuto alcuni
organisti volontari i quali, ^ aU’inizio,
con tenace volontà, sono arrivati a
poter « dirigere » il canto con sicurezza ed autorità, trasformando il
canto di una X/hiesa (che non poteva
venir definito che « desolante ») in
un canto vivace e capace d’incoraggiare a prendervi parte anche alcuni
fratelli che prima se ne stavano imbronciati a bocca chiusa. Ciò serva
d’incoraggiamento a tutti i nostri volonterosi organisti : è possibile ottenere dei risultati notevoli con perseranza e buona volontà.
2) Il secondo difetto base del nostro canto di Chiesa è questo : troppo
lento !
Ìf‘ La Chiesa e la Casa parrocchiale di Valdese (Siali Unii!)
nenza all’ordine dçl giorno, fino alla
sua soluzione. '
E’ra le cause del « mal canto » noi
ne indichiamo oggi solo due fondamentali ;
1) La penuria di organisti capaci di dirigere il canto.
Questo argomento è molto delicato. In molte Comunità gli organisti
sono volontari i quali generosamente
offrono la loro collaborazione e fanno
del loro meglio con encomiabile perseveranza. Sarebbe davvero poco gentile rispondere alla loro buona volontà con delle critiche.
Piuttosto noi vorremmo esser sicuri ohe — sia pure con le loro limitate
capacità musicali — non sia possibile ottenere di più dalla Ipro generosa
prestazione. In altri paesi molti organisti sono volontari e' non più bravi di loro ; eppure ottengono molto
di più. Perchè?
Perchè essi sanno di dovere non
« accompagnare » il canto, ma « dirigerlo ». E non hanno paura di farlo, con l’autorità ohe a loro è data.
Ohi vuol cantare deve cantare con
l’organo e seguendo il tempo segnato dall’organo.
Se questo principio fondamentale
Il canto corale ha caratteristiche
sue, ben diverse da quelle del canto
individuale. In Italia invece, Pindividualismo regna sovrano anche nel
canto corale : da questo nascono i
maggiori guai.
Nel canto corale la 'disciplina è conditio aine qua non. Ogmmo offre quel
tanto di voce che ha perchè sia fusa
nel coro : molte piccole meschine voci, senza valore individuale, possono
fondersi e costituire un magnifico
canto corale. Questo però avverrà
molto difficilmente dove si canti lentamente, ma può agevolmente avvenire là dove il tempo sia rapido. Inoltre il tempo rapido impedisce agl’individualisti di emergere prolungando
gli acuti e rallentando il tempo nelle
frasi musicali di carattere sentimentale.
Ci limitiamo per oggi a indicare
solo due delle cause che riteniamo
fondamentali del inai canto nelle nostre Chiese. In un prossimo ärtiocSo
ci proponiamo di additare alcuni possibili rimedi che potranno essere completati dai buoni consigli dei lettcffi.
non erano sicuri : ma in pochi mesi.
Penna bianca
MODERNITE’ D’DN ECRIÏAIN
E, De Marchi 1851-1951
Í
Un Comité d’honneur, réunissant
admirnteurs et hommes de lettres contemporains, prépare, sous le patronage de la municipalité de Milan, la
commémoration du centenaire de la
naissance de E. De Marohi, écrivain
milanais. Il vaut la peine de tracer
le profil de. cette intelligence ouverte
et enthousiaste, de rencontrer dans
sa production littéraire vaste et variée. CO qui est plus vivant et moderne : son idéal d’harmonie, ses e.'Uiortationa dictées par l’expérience d’une
vie tissée de souffrance et de courage. C’est une voix saine et humaine
qui nous putTe, taudis que tant d autres se sont félées ou ont disparu après une gloire passagère ou météorique.
Dans ses oeuvres, on y rencontre
les créatures des banlieues, rivées au
travail, à l’horaire, au modeste budjet. Cette plate et morne existence,
est rachetée à la vie universelle en y
greffant l’expérience de l’amitié et
de l'amour, suprême et affolante rédemption humaine.
Son activité se déroula à Milan, sa
ville natale vers la fin du dernier siècle. Sa formation littéraire fut ceinturée par l’expérience du vérisuie,
mais les Zolas et les Elauberts, les
(’apuaniis n’exercèrent sur lui qu'une
influence indirecte. Il touche le
caractère plus vrai et profond, c'esi
à dire l'amour et l’intérêt pour la vie
de l’homme et, des profondeurs de
l’âme, il puisa des richesses enfouies
et cachées. Ce sont ces richesses qui
noua intéressent encore, comme sa.
yilume possède, dans les moments les
plus heureux, une modernité frappante.
î^ous rencontrons, dans ses romans. surtout dans son chef d’oeuvre, Dantetrio Pianeüi et dans le. successif AraheUa, la vie du peuple de
Milan, les paysans et les manoeuvres
des rizières de la Iiombardie. Le De
Marchi, comme sont les autres romançiers do l’époque, est régional, c’est
à dire, s’inspire aux forces régionales, à l’ambiance locale, comme le
Verga à sa Sicile brûlée et farouche
et- comme le D’Annunzio tire ses récits et ses pièces meilleures de l’Abruce primordial et barbare.
Après les grèves du 1898, premiers
soubresauts de la classe ouvrière, il
traça, dans la « Vita Nazionale » du
.5 Juillet de la même année, oes mots :
« de cette bagarre sanglante nous en
sortons tous préoccupés et humiliés,
de façon qu’il- n’y a personne, qui,
regardant à l’arrière ne se demande
pas : A qui la faute? à ceu.x qui veulent ou à ceux qui ne veukint pas? »
Ces forces qui surgissaient des banlieues de Milan, des usines et de la
nouvelle situation économique et sociale intéressaient notre écrivain : on
y voit un autre aspect moderne, le
peuple n’était pas seuleinent le but
des romans et des rec'ts, mais était
le but de l’éducaieur. Ces h.rees nouvelles devaient être guidées, instruites, aimées ; il leur adresse des paro
les d’exhortation, reumes dans le
texte « La Bonne Parole ».
Ame profondément chrétienne, de
un christianisme actif, vital, humain,
il en cultiva la plus haute vertu, la
charité, il eut confiance dans la bonté virile qui ouvre les coeurs à l’intimité, qui rachète, dans les humains,
la confiance et l’espoir de se comprendre et de s’éduquer.
Cette bonté active et vraie nous
parle dans ce monde chaotique ou des
petites âmes monopolisent la charité,
la culture, la paix même.
dans cette force là' rédemption des intelligences barbares et ronceuses, comme dans l’amitié et la charité il fon(ia la rédemption des coeurs et des
vies.
Nous y trouvons, uni intimement,
le. théoricien de la pédagogie et l’éducateur sérieux; il désire une culture saine, vraiment humaine, sans
arrière pensée d'oppression dogmatique ni de buts politiques mesquins.
Il désire l’éducation harmonique du
corps, de l’intelligence et du coeur
pour toutes les- classes sociales.
Surtout la jeunesse le préoccupe ;
il adresse aux jeunes, à cet âge virginal, réellement précieux le texte pédagogique « L’Age précieux ». C’est
l’âge de la formation du caractère,
comme du corps, c’est l’âge délicat
des premiers saccadements du sang
et du coeur.
A travers les croquis nombreux et
variés, l’auteur exhorte, guide, condamne. L’idéal d’équilibre doit se réaliser par un acte de volonté, de res
ponsabilité, en portant la jeunesse à
être consciente d’elle-mêtne.
Dans ce cinquantenaire de la mort,
toutes ses paroles vitales, le profil de
l’homme de lettres, ses intérêts pour
les nouveaux problèmes et leur solution, ont une valeur urgente et moderne : on y rencontre un homme qui
aime la vie, le travail, qui suit sa
mission; ce qui est, au fond, le plus
beau souvenir qu’on puisse laisser sur
la terre et la meilleure commémoration.
A, Forneron
PERSONAUA
On a vu que l’équilibre moral fut
son but et l’éducation ,1e meilleur
moyen ; on trouve rarement chez les
éducateurs contemporains une force
vivante et si consciente. Il aperçut
La sig.na Fiorella Comba, dopo compialo il biennio di studio, ed un biennio di
tirocinio in Francia ed in Inghilterra, ha
conseguito il diploma di « aiutante di
parrocchia » che le è stato conferito dall’Istituto dei Ministeri Femminili di Gi
Mercoledì 25 aprile si è tenuto, nei soliti locali mgssi a disposizione dalla Chiesa di Pinerolo, il convegno primaverile
^dàtpAssociazione Insegnanti Cristiani Evangelici.
La giornata di lavori si apriva con una
meditazione del pastore Ayassot di Torre
Pellice sull’” autorità ,, del magistero di
Cristo, richiamante ogni insegnante alla sua
Il tema della giornata era ” l’orientamento professionale nella scuola primaria
e secondaria Si ebbero così le due interessantissime ed importanti relazioni del
don. Carlo Alberto Theiler e del prof.
Roberto Jtmvenal, a cui solo accenniamo
poiché verranno forse fatte conoscere per
mezzo del ■,giornale. La discussione che
seguì fu varia ed interessante, per quanto
abbia non poche volte sconfinato da quello che era l’argomento in discussione.
All’uscita dalla seduta antimeridiana, i
partecipanti venivano immortalati in un
bel gruppo fotografico, il cui merito va
al past. Ayassot. Alle 14,30 si apriva la
seconda parte della giornata, dedicata, sotto la presidenza della sig.na Evelina Pons,
ad argomenti vari. Si è parlato infatti dell’or ganizzazione di bibliotechine di classe, di una probabile gita a Courmayeur in
giugno, ed è stato incaricato il maestro
Dosio di prendere i necessari contatti per
l’organizzazione della già progettata ” tournée ” n sfondo pedagogico (visita di scuole e istituzioni, ecc. ecc.) in Svizzera, in
settembre. La sig.na Pons ha poi esposto
brevemente quale è la situazione sindacale
delincatasi dopo il congresso del Sindacato Scuola Elementare di Firenze, invitando tutti gli insegnanti elementari a dare
la loro adesione all’A. M. 1. ora costituitasi in Sindacato autonomo.
Chiudeva la giornata il canto dell’inno
301, dopo di che la bella e proficua riunione .si scioglieva.
riunito solo una ventina di insegnanti, di
cui due soli tra i giovani. E tutti gli altri?
Come mai tutti questi insegnanti valdesi,
specialmente i fuori ruolo, non sentono
il dovere di partecipare a questi convegni,
e di portare le loro idee e le loro energie
per rafforzare la nostra famiglia dell’A.
I. C. E.?
Svegliatevi, colleghi e colleghe fin’ora
assenti, e dateci — e datevi — prova di
essere vivi e attivi con noi! Er, A.
AVVISO
L’Associazione organizza per la
domenica 1 luglio una gita a Courmayeur, alla quale sono invitati oltre i soci anche familiari ed amici;
costo della gita L. 1500 circa; inviare prenotazioni con L. 500 di anticipo alla Sig. Ida Jourdan, Torre
Pellice, entro il 10 giugno.
E’ inoltre in programma per i soci (professori e maestri), un viaggio
a Ginevra e dintorni, per la seconda
settimana di settembre. Per informazioni e prenotazioni (entro giugno) rivolgersi alla Sig.na Liliana
Pons, Luserna San Giovanni.
Il Seggio
Chi ti ammonisce con amore e ti biasima
con stima, ti sia amico,
Lavater
»
La virtù che non ha per iscopo Dio, non
è altro che vanità.
Regina Cristina di Svezia
0
nevra.
Auguriamo alla nostra sorella in fede
di potere un giorno portare la sua opera
al .servizio della nostra Chiesa.
Questa, la nuda e pura cronaca. Ma ci
sarebbe qualcosa d’altro da dire. E’ triste
constatare quanto poco la classe insegnante valdese — e in modo speciale maestri
e maestre — si interessi della nostra Associazione. Il Convegno Ai Pinerolo ha
Voler avere ragione in modo ingiusto è
male.
W. von Humboldt
L’unmo non ama mai tanto come quando
si dimentica. ''
Fénélon
èi
4
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
Lfl VOCE
Angrogna (Capoluogo)
Ringraziamo le Unioni Giovanili di Ferrerò, di Bobbio Pellice e di Villar Pellice per la fraterna accoglienza che hanno
riservata a due Unioni della nostra Comunità in occasione della loro visita e ringraziamo pure le Unioni Giovanili di Villar Pellice, di Prarostino e dei Coppieri
di Torre Pellice per le buone serate familiari con loro trascorse qui ad Angrogna.
La domenica 29 aprile ha avuto luogo
l’Assemblea di Chiesa durante la quale è
stata data lettura della relazione annua
sulle attività ecclesiastiche svolte nella
nostra Comunità. Importanti decisioni sono state prese circa la costruzione della
nuova sala di attività ecclesiastiche, dopo
una discussione serena e costruttiva. La
Comunità ha eletto quali suoi rappresentanti alla Conferenza Distrettuale i sigg.
Guido Coisson (Bruere) e Gisola Dorino
(Raggio); quale delegato al Sinodo è stato nominato il sig. Lorenzo Monnet (Giovo). Quali revisori dei conti sono stati
eletti i sigg. Malan Eli (Prassuit) e Monnet Alfredo (Ciava).
Et maintenant, c’est au tour de votre
nouveau conducteur spirituel et de sa compagne, de vous dire ou de vous redire
merci pour le fraternel accueil que vous
leur avez réservé et pour les nombreux
signes de votre affection que vous leur
avez prodigués. Notre voeu le plus cher
est que nous puissions, selon le met dz
Monsieur Luigi Marauda, pasteur installant, « marcher tous la main dans la main »,
pendant toute la durée du ministère que
Dieu nous donnera d’exe.'cer dans celte
Paroisse.
Giovedì 3 maggio al nostro culto dell’Ascensione tenuto all’aperto in località.
Martel un buon numero di fratelli e sorelle ha partecipato.
Venerdì 4 maggio abbiamo deposto nel
cimitero del Capoluogo la spoglia mortale della bimba Bonnet Bruna Ida deceduta improvvisamente in frazione Bodarsac
dopo soli 12 giorni di vita. Il Signore consoli i genitori ed j parenti afflitti.
Bobbio Pellice
Il 19 corrente una numerosa folla ha
reso gli onori funebri alla salma di Allasina Francesco di anni 77. Alla famiglia
afflitta ed alla figlia stabilita a New York,
vada l’espressione della nostra cristiana
simpatia.
11 6 maggio, l’Unione delle Madri, ha
fatto una gita a Pramollo e a S. Germano
La fraterna accoglienza ricevuta sia nell’u
na che nell’altra comunità non si potrà di
menticare tanto presto. Ai pastori Sigg.ri
Micol e Bert, alle loro Signore, alla Dirct
trice dell’Asilo dei Vecchi ed a tutte le
mamme, rinnoviamo i nostri sinceri rin
graziamenti.
La visita dell’Unione delle Matirì di Frali, accompagnate dal pastore Lebet, ci ha
fatto molto piacere. Possano questi incontri rinsaldare sempre di più i vincoli di fede che ci uniscono.
Ultimamente il culto è stalo presieduto
dal pastore Bertiuatti e dal maestro Paschetto.
La comunità li ringrazia ancora per i
loro efficaci messaggi.
Sono stati nominati quali delegati alla
Conferenza Distrettuale i Sigg. Geymonat
Giov. Daniele e Paschetto Edgardo ed al
Sinodo la Signora Geymonat Lina.
Massello
Au début de cette première chronique
paroissiale, nous tenons à adresser à Monsieur le Pasteur Enrico Tron nos voeux
les meilleurs pour sa santé et pour une
longue et paisible retraite. Nous le remercions pour le ministère qu’il a accompli
à Masscl, d’octobre 1939 à septembre 1950,
ministère qu’il a exercé fidèlement et
humblement, dorant des années et dans des
circostances qui ne lui ont pas toujours
rendu la tâche facile. Nous adressons aussi une pensée de reconnaissance à Mesdemoiselles Tron, pour tout le dévouement
dont elles ont fait preuve à l’égard de la Paroisse. Notre gratitude va aussi à Monsieur Aug. Lebet, actuellement pasteur à
Praly, qui, pendant une année, a exercé
les fonctions ecclésiastiques à Massel.
Tempio del Ciabas
Domenica 3 giugno
culto in lingua francese
Doménica 17 giugno
culto in lingua italiana
alle ore 15 (3 pom.)
Domenica 6 maggio ha avuto luogo il
Bazar organizzato dalla nostra Unione delle Madri. Ringraziamo ancora tutte le
persone che in vario modo hanno cooperato per la sua buona riuscita. e. a.
grand auditoire. En ces occasions, la chorale ou les enfants de l’école du dimanche
ont exécuté un cantique de circostances. Le
jour de Vendredi Saint nous avons eu la
joie d’accueillir dans l’Eglise les trois catéchumènes suivants: Franco Gaydou, Luigi Kostan et Nino Tron. La collecte de
Pâques, destinée à l’oeuvre des Diaconesses, a rapporté la belle somme de L. 3240.
Matrimoni: Si sono sposati nel nostro
tempio, il 28 aprile, Rostagnol Paolo con
Gras Maddalena. Nello stesso giorno, a
Villar Pellice, veniva celebrato il matrimonio di Geymonat Paolo con Roland Graziella.
Il 12 maggio, si promettevano reciproca fedeltà coniugale nel tempio dei Coppieri, Baridon Abele c Vigna Annina.
Il Signore spanda le Sue benedizioni
su questi nuovi focolari.
Le dimanche 4 mars, les membres électeurs ont été appelés à réélire tous les
membres du Consistoire. Ont été nommés,
MM. Henri Gaydou, Henri Micol, Giovanni Pons, Emile Tron, Henri Breuza, Théophile Pons, tons anciens, et M. Oreste Meytre, diacre. L’installation de ce conseil a
en lieu le dimanche suivant.
Le 17 février, l’Union des Jeunes a donné une soirée théâtrale, agrémentée par
quelques chants d’un quatuor vocal.
Le lundi 19 mars, une quarantaine de
paroissiens de Massel et de Salse se sont
rendus en pullman à San Remo et à Bordighera. Malgré la fatigue provoquée par
un si long voyage, chacun garde un magnifique souvenir de la Riviera, longée de
Savona à Bordighera.
Le montant de la collecte spéciale pour
les 50 millions s’est élevé à L. 85.500.
Actes ecclésiastiques de novembre 1950
à Pâques 1951. Baptêmes: Franco Barai,
Walter Auguste Meytre.
Enterrements: Micol Giovanni G., 75
ans (Salse); Micol Rachèle née Tron, 74
ans (Brua la Combe); Pons Lidia née Barai, 78 ans (Chabers).
Perrero-Maniglia
E’ aperto il concorso alla « Borsa di
Studio Gen. Giulio Martinat ». Possono
concorrervi gli studenti delle Scuole Medie della Val Germanasca, San Germano e
Pramollo. Le domande devono essere indirizzate al Concistoro di questa Chiesa
entro il 15 giugno prossimo.
La Comunità ha avuto il privilegio di
udire, al Culto principale, il messaggio
porto dal signor D. Abate che ringraziamo cordialmente.
L’Unione di Maniglia ha ripetuto il riuscito trattenimento familiare ed abbiamo
avuto la gradita visita di giovani cantori
c filodraiumatici di Angrogna Capoluogo
diretti dal Pastore Ayme e Signora: grazie ancora della visita e della magnìfica
serata dataci.
Ultimamente due manifestazioni ecclesiastiche sono bene riuscite: il bazar e una
gita a Genova, con una quarantina di partecipanti, ospiti particolarmente della Comunità di Sampìerdarena alla quale, insieme al suo Pastore sig. Alessio, rinnoviamo i nostri vivi ringraziamenti.
Nel Tempio di Manìglia è stato celebrato il matrimonio di Paolina Micol di Giovanni - Forengo - e di Luigi Marchetti di
Francesco, dei Masselli di Pomaretto, dove gli sposi si sono stabiliti. Che il Signo
re benedica quel nuovo focolare che è
fondato in Lui.
On pourrait résumer ainsi l’activité de
cet hiver: pour le pasteur, découverte de
une paroisse; pour les paroissiens, prise
de contact avec le nouveau ministre. C’est
dire que cette activité s’est déroulée comme à l’accoutumée. Les réunions du soir —
véritable privilège de l’Eglise vaudoise —
ont été consacrées à l’étude de. la première
lettre de Paul à Timothée. Chaque quartier,
a part la Balsille, en a eu trois au moins.
Les cultes de fêtes ont été suivi par un
II Signore ha preso a sè Ferruccio Ferrerò di Oreste e di Iris Tron - Balbencia di pochi giorni. Possano i genitori, con
sottomissione alla volontà divina, ripetere: «L’Eterno ha dato, l’Eterno ha tolto,
sia benedetto il nome dell’Eterno ». All’età di 70 anni, quasi improvvisamente
Iddio ha richiamato a sè il nostro fratello
Giosuè Ribei della Baissa di Maniglia, il
custode del Tempio locale; gioviale, servizievole, egli è rimpianto. Numerosi amici e conoscenti sono intervenuti al suo
funerale al quale ha parlato anche il Pastore A. Genre. Che il Signore consoli la
cara vedova ed il figlio all’estero con la
sua famiglia.
Villar Pellice
Nozze. Sabato 12 maggio, Pellegrin Riccardo Emilio di Luserna San Giovanni e
Cordin Stefania Anna del Villar, accompagnati da un largo stuolo di parenti e di
amici, sono venuti nel nostro tempio a
celebrare il loro matrimonio, invocando
sulla loro unione la benedizione del Signore. Con tutto il cuore ci siamo uniti
alla loro gioia ed alle loro preghiere.
Sabato 19 maggio, Rambaud Salomone
Giovanni e Pelenc Maria Maddalena hanno fondato una nuova famiglia cristiana
ai Garins, invocandone il suggello della
lienedizione divina nel nostro tempio. Le
solenni promesse sono state pronunciate
dinanzi ad un folto gruppo di parenti e
di fratelli in fede. Come i credenti di Antiochia, accompagnando Paolo e Sila alla
riva nel momento della loro partenza per
il lungo viaggio missionario, li raccomandavano alla grazia del Signore, così abbiamo fatto anche noi, augurando loro un
buon viaggio. Un viaggio missionario. Nella vita c’è sì gran bisogno di missionari!
Gli inni della famiglia cristiana sono stati
cantati con vigore. Nei cuori rimane il ricordo della gioia e della benedizione.
Visita. Domenica mattina 20 c. m. la corale di Pomaretto, guidata dal suo pastore,
sig. Paolo Marauda e dal suo direttore il
M" Bazzetta, ci ha fatto una visita gradita
e benedetta. Molto breve in verità perchè
gli ospiti giunsero pochi minuti prima del
culto e ripartirono in pulman appena usciti dal tempio, ma sufficiente per dirci una
preziosa parola di amicizia in Cristo e per
farci udire due cori eseguiti con fine maestria e per potenziare tutti gli inni del nostro culto.
Bazar. Lunedì 21 corr. ha avuto luogo
il Bazar della nostra Chiesa alla cui preparazione hanno concorso tutti i settori vicini e lontani della comunità e la cui diaconia è stata sostenuta dalle Unioni delle
Madri e delle Giovani. L’esito è stato buono ed ha coronato eloquentemente un grande sforzo compiuto in un mirabile spirito
di solidarietà e di amore per la Chiesa.
Villasecca
Il giorno di Pentecoste, davanti a numeroso uditorio, sono stati insediati sette
nuovi membri del Concistoro, regolarmente chiamati daH’Asscmblea Elettorale a
sostituire alcuni Fratelli, che dopo compiuto quinquennio, avevano declinato la
rielezione per motivi di salute o di lavoro.
I neo eletti sono : per il quartiere dei
Chiotti, diacono Poet Luigi; per il quartiere di Bovile, anziano Peyrot Luigi; per
il quartiere dell’Albarea, anziano Giosuè
Ribet e diacono Roberto Bounous; per il
quartiere di C(|mbagarìno, anziano Clot
Lorenzo e diacono Pons Arnaldo; per il
quartiere del Trussan, diacono Peyronel
Levi di Alberto.
Un edificante esempio di collaborazione
è stato subito offerto al pastore dal nuovo
diacono Poet, il quale s’è incaricato di
presiedere il culto della domenica 20 maggio; mentre — in assenza pure della signora del pastore — la signorina maestra
Liliana Viglielmo tiene l’armonium.
II Signore benedica questa collaborazione al Suo servizio ed in genere tutta l’attività del Concistoro, in parte così rinnovalo ed ora al completo.
Atti liturgici. E’ deceduta a Combagarino, in età di 78 anni, la nostra sorella Clot
ved. Caterina nata Pons. Ai numerosi familiari, vicini e lontani, la rinnovata espressione della nostra fraterna simpatia e
la preghiera che Iddio santifichi il loro
dolore.
Sono stati battezzati Peyronel Riccardo
Edmondo di Emilio e Clot Alice, e Peyronel Bruno di Adriano e Peyronel Albertina; entrambi del Trussan.
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Addolorati ma fidenti nelle promesse del
Signore ne danno il mesto annunzio; le
figlie Maria e Susanna colle rispettive famiglie; la nuora Enrichetta Plavan; la
sorella Lidia in Soulier e famiglia; i nipoti e le nipoti, i cugini ed i parenti lutti.
La famiglia ringrazia quanti hanno preso parte al suo dolore e si sono prestali
per il loro caro Estinto.
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« Io rimetto il mio spirito nelle Tue
mani. Tu mi hai riscattato, o Eterno, Dio di verità» Salmo 31: 5.
« Ma pure io resto del continuo con
Te; Tu mi hai preso per la mano
destra. Tu mi condurrai con il Tuo
consiglio e poi mi riceverai in gloria » Salmo 73: 23.
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