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DELLE
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biblioteca VALDESp
torbe PaucB
Settimanale
della Chiesa Faldese
Anno XCVI - N. 51 ABBONAMENTI f
Una copia Lire 40 1 L. 3.500 per l’estero
Spedizione in abbonamento postale . I Gruppo Hs
Cambio di indirizzo Lire 50
TORRE PELLICE - 30 dicembre 1966
\mmln. Claudiana Torre PeUice . C.C.P. 2-17557
ANNO NUOVO, VITA...
UNA VOCE DA PALERMO
Non
ma
aspettiamo
Qualcuno
qualcosa, Ddü
di “preseoza cristiana,,
« Noi siamo giunti a questa conclusione; che uno
solo morì per tutti, quindi tutti morirono; e ch’egli
morì per tutti, affinchè quelli che vivono non vivano
più per loro stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. Talché, d’ora in poi, noi non conosciamo
più alcuno secondo la carne; e se anche abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora però non lo conosciamo più così. Se dunque uno è in Cristo, egli è
una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco,
sono diventate nuove ».
(2 Corinzi 5: 14-17)
S.I
Alcuni secoli or sono, il giorno di
Capodanno coincideva con la festa
del Natale: questo fatto esprimeva
bene l’idea che con la venuta di
Cristo comincia un tempo nuovo
nella storia dell’uomo e di Dio. E
anche per noi, se il varcare la soglia di un anno nuovo può avere un
significato, esso può valere solo come rinnovato confronto con la persona di Gesti.
Certo, dobbiamo ammettere che
oggi, praticamente, non c’è una sola creatura umana, nel nostro Paese, per cui la figura di Cristo sia
priva di significato. Ma quaPè questo significato?
Può essere almeno di tre tipi diversi; per una prima, numerosa categoria, Gesù è stato l’iniziatore di
^jina grande civiltà: la, civiltà cristiaira. Per questi uomini senza fede v,tle il detto di un moderno scrittore credente; « Solo da Cristo in
poi i secoli hanno cominciato a respirare liberamente ». Effettivamente, dopo Cristo la storia ha progredito |)iù rapidamente, e ad Lina ad
una le [dii gravi iniquità hanno comincialo ad essere combattute e superale. Per questi uomini, pensare
a Gesii in questo giorno significa
rievocare un simbolo di progresso,
di fiducia e di coraggio; anche il
1967 sarà un anno di progresso, una
tappa della continua marcia in
avanti del l’umanità.
Lina seconda categoria di uomini
vede invece in Gesi'i essenzialmente
Puonio che ha sofferto, che ha sopportato la croce. Per loro, Gesù è
un fratello, spesso un divino fratello, che condivide i nostri dolori ed
è fonte di inesauribile consolazione:
conoscere Cristo significa conoscere
profondamente il mistero della vita,
che non è storia progressiva, ma vasto dominio d’angoscia. Allora la figura di Gesù ci accompagna nel segreto del cuore, e diventa il simbolo dei nostri valori più cari, più
profondi: la capacità di soffrire, ma
anche di provare compassione, la ricerca insaziata di amorp, ma anche
il desiderio di amare e di essere generosi. Per questi uomini, pensare
a Gesù in questo giorno significa
cominciare l’anno sotto il segno della pazienza e della bontà; Gesù
simboleggia ]>er loro la possibilità
di creare, in questo mondo aspro e
difficile, qualche oasi di amore e di
pace, forse la sjteranza di essere accarezzati dalla mano paterna e divina di un Essere Superiore.
E poi c’è una terza categoria, che
è formata dai credenti professanti,
cioè da quegli uomini che hanno ricevuto ila Dio la chiamata a parlare di lui nel mondo: per questi
uomini Gesù è molto di più che 1 iniziatore di un’epoca o un fratello
nella sofferenza: è il Liberatore
mandato da Dio una volta per tutte:
egli non ci libera però dalla storia
o dalla sofferenza, ma dalla nostra
complicità con le iniquità della Storia e le sofferenze del mondo. Mentre questa complicità ci aveva chiusi di fronte a Dio come di fronte all’uomo, Gesù apre una nuova via
tra Dio e noi: per fare questo egli
ha sconvolto la Storia, come sconvolge i nostri rapporti con gli altri
uomini, e ha introdotto nell’una come negli altri dei fermenti d’una
novità sconcertante. Ha affermato
che solo chi riconosce in lui il volto
di Dio può capire gli uomini, che
solo chi rinuncia alla propria vita
la salva, che solo chi si abbassa sarà
innalzato : e ha realizzato tutte queste cose nella sua vita. E ora egli
resta operante, nella viva perfezione gli Dio.
Per chi crede questo, non è possibile semplicemente « pensare a Gesù
in questo giorno »; è necessario accettare con piena fede la sua Parola,
e pregare Dio nel suo nome; e poi
potremo percorrere tutto il 1967,
sicuri della sua fedele bontà, aspettando da Lui sqIo due cose ; le occasioni che Egli stesso ci dara di servirlo, di lavorare con lui e il momento supremo in cui, terminata la
Storia, Egli raccoglierà con sè i vivi
ed i morti per costruire il suo nuovo
mondo.
Ani credenti non aspettiamo (¡ualcosa dall’anno 1967: ma piuttosto,
neH’anno 1967, noi aspettiamo (Qualcuno: e questi è il Signore.
Giorgio Bouchard
La sapienza latii.* si è espressa in
modo ammirevole riguardo all’atteggiamento che gli educatori devono avere riguardo ai fanciulli, quando ha
detto : « Maxima debetur puero reverentia ». '
Ma Gesù Cristo 6 andato certameiite oltre quando si è identificato addirittura con i piccoli fanciulli : « Chiunque riceve un picco)© fanciullo nel nome mio, riccA'e me'» (Matt. 18: 5).
Per questo motivo si stenta maggiormente a credere ohe, in questo nostro paese che è sfato illuminato dalla luce del Cristianesimo oltre che dai
lumi del sapere uinano, si possa ancora oggi specular© sulla miseria, sulle malattie e sulM infelicità dei fanciulli poveri e degli orfani. Misfatti di
questo genere se nfe verificano spesso
in questa nostra Italia, così spesso
colpita da tante calamità e sciagure.
Dopo lo scanda^ dei bambini tubercolotici che non venivano curati
perchè il danaro andava in altre direzioni, ecco ora a. Caltagirone (Sicilia) lo scandalo delia « Casa delle
Fanciulle » definita dalla stampa :
« Ospizio-Lager ! ». Mancava solo il filo spinato, hanno scritto alcuni giornali.
Su 130 fanciulle, per ognuna delle
quali la Regione Siciliana pagava L.
18.000 mensili, ben 47 erano inesistenti, mai erano state ricoverate, mai erano state assistite. Inoltre per 1© ricoverate le famiglie erano sollecitate a
dare un contributo Che arrivava fino
a L. 10.000 mensili.
Da una inchiesta operata dall’autorità giudiziaria e sanitaria è risultato
che il trattamento Joisato verso queste
pavere fanciulle Più inumani :
costrette ai più umili lavori erano
spesso anche picchiate a sangue. Alcune sono state sorprese a frugare
nella pattumiera per trovare un po’ di
cibo. Le fanciulle erano interpellate
con le più ingiuriose parole che evocavano la miseria materiale e morale
delTambiente da cui provenivano. Ottanta bambine erano costrette a dormire in un unico camerone le cui finestre rimanevano aperte anche in
inverno per attenuare il fetore di un
ambiente sudicio, di biancheria non
lavata, di corpicini privi di cure. Mol
« Lo sa, pastore, le
necessità sono tan
(foto*HEKS-EPER)
All’ombra dello lus
suosa cattedrale del
card. Raffini, che addita al pubblico disprezzo isolano uomini come Danilo
Dolci, quale nemico
dell’onore di Sicilia,
quanti bambini crescono nella miseria,
senza avvenire...
te malattie della pelle e bronchiti catarrali sono state naturalmente riscontrate nella maggior parte delle
ricoverate.
Allo stesso scandalo è collegato
quello del parroco di S. Cono (Catania) che è stato arrestato anche perchè si è scoperto', dopo alcuni anni,
che gestiva un istituto-fantasma destinato ad accogliere l’infanzia abbandonata. Egli percepiva dalla Regione
Siciliana L. 18.(K)0 mensili per ognuno
dei 25 ragazzi che non sono stati mai
ricoverati.
A Palermo due bambine del qùartiere della Noce sono state protagonjste
e vittime della ingordigia di specular
tori senza scrupoli che attentano ogni
giorno alla salute e alla vita del prossimo, senza che le autorità riescano a
prevenire questi orribili crimini. Due
bambine sono morte per intossicazione da carne guasta. i genitori © tre
altri fratellini — ir^ieme a ben 78
persone dello stesso quartiere — sono stati ricoverati in Ospedale in pe'ricolò di vita. La Càriiè equina èra
stata messa in vendita senza il regolare controllo dell'autorità sanitaria
da un macellaio recidivo cui erano
state contestate ben 91 contravvenzioni, senza che la licenza di vendita
gli fosse ritirata.
Sul mercato del lavoro — a Palermo — i ragazzi costano poco. S© un
uomo si presenta per chiedere lavoro
si sente dire: «No, mi dispiace». Ma
se lo stesso uomo, che è im povero
padre di famiglia che non sa come
fare per pagare la pigione di casa, si
presenta con imo dei suoi figli, allora
si sente dire : « S\ ho im lavoro, per
questo ragazzo ». La paga naturalmente è minima, non si pagano assicurazioni, cassa malattie, eoe. Si fa
dunque un affare, anche perchè le
molte ore di lavoro di un' ragazzo rendono bene.
Nonostante che le leggi vietino ai
ragazzi dell'età scolastica di lavorare,
si calcola ohe nella sola città di Palermo ci siano da duemila a duemilacinquecento ragazzi ohe lavorano : fanno
i giornalai, i camerieri di bar, vendono sigarette di contrabbando per le
strade, tirano i carrettini, iiortano il
pane, la frutta, la verdura. Carichi come somarelli, con pesanti cesti al
CONTINUA
IN QUARTA PAGINA
iiimiiiiimimmii
cambio della guardia alla segreteria del c. e. c.
Grazie, pastore Visser ì Hooft
Buon lavoro, pastore Carson Btahe
Il dicembre è avvenuto, alla « centrale » ecumenica del Grand Saconnex, a Ginevra, il passaggio delle consegne della segreteria generale
del Consiglio ecumenico delle Chiese: il past. Willem Adolf Visser^t
Hooft (nato il 20-IX-1900 a Haarlem, Olanda), dopo aver occupato il
posto di segretario generale del movimento e poi Consiglio ecumenico
delle Chiese per ben 28 anni, dal 1938 al 1966, ha lasciato il posto, per
raggiunti limiti d^età, al past. Eugen Carson Blake {nato il 7-XI-1906
a St. Louis^ USA), già designato dal Comitato centrale del CEC nella
sua sessioìie del febbraio 1966. In questo numero intendiamo rendere
omaggio all'opera svolta con tanta capacità e sensibilità ecumenica, e
con impostazione così lucidamente riformata, dal past. Vissert Hooft,
mentre diamo un cordiale saluto e augurio di buon lavoro al suo successore, anch'egli pastore riformato. Pubblichiamo una corrispondenza
ginevrina, e un ^^saluto'' scritto dal docente di teologia sistematica presso la Facoltà Valdese di Teologia di Roma, prof. Vittorio Subilia: questo saluto era stato scritto nel 1963, quale contributo riformato italiano
(Der « reformierte » Beitrag Visser’t Hoofts zur ökumenischen Sache),
nel volume Stimmen aus der QEkumene, voci dalVecumene in omaggio
del Segretario del CEC, ripubbUcato su « Protestantesimo » (1/1966)
GINEVRA, 1« dicembre (soepi). — Oggi
il segretariato generale del C.E.C. passa dalle mani del past. W. A. Visser'l Hooft, teologo olandese e ben noto dirigente ecumenico, a quelle del past. E. Carson Blake, artefioe deH’unione di Chiese negli USA. Il
past. Visser’t Hooft è stato diciott’anni alla
testa del Consiglio. Il suo successore è stalo, negli ultimi quindici anni, segretario generale della Chiesa presbiteriana unita negli USA; è noto come autore di un vasto
piano di unione delle grandi denominazioni
protestanti (nove di loro partecipano attualmente al colloquio suU’unione delle Chiese,
risultato diretto della sua proposta).
Nel corso di un’intervista relativa al futuro del movimento ecumenico e al ruolo
del CEC, il past. Blake ha parlato di due
opinioni errate oggi assai diffuse. La prima
è che all’origine del movimento ecumenico
vi sia il papa Giovanni XXIII; la seconda
che vi sia invece il CEC. Per la verità, la
nascita e la continuazione del movimento dipendono essenzialmente dalle aspirazioni e
dalla fede degli uomini, giovani
0 vecchi,
che sentono rautenlicità della loro testimonianza cristiana frenata e limitata dal complesso delle strutture ecclesiastiche.
« Il CEC e tutte le Chiese, compresa la
Chiesa cattolico-romana — a condizione di
dar prova di suflìcìente libertà e immaginazione —• possono orientare i desideri dei
cristiani in modo tale che la fede cristiana
ritrovi il suo posto centrale in seno alla
umanità ».
E. C. Blake aggiungeva che « il CEC non
si interessa all’unità per l’unità, bensì a una
unità legata a una riforma e a un rinnovamento delle strutture e della vita della Chiesa, che permettano di parlare di Gesù Cristo
con potenza, in tutto il mondo ». Tre sono i
settori che, secondo lui, hanno importanza
primordiale per il CEC :
— Anzitutto, si tratta di rendere il Consiglio veramente ecumenico. « Dal 1961 la
maggior parte delle Chiese ortodosse sono
membri del Consiglio, ma quest’ultimo rimane, di fatto, occidentale, anche se adorno
di qualche trina orientale ».
— In secondo luogo, sono sorte nuove re
iiiimiiiiiiiitiiimiimimmiiiii
iijiuiimiKit' iMiKiiiiimimiimiuiii
i’
Iasioni dal Vaticano II. « A livello mondiale, vi sono numerosi settori che richiedono
uno studio congiunto da parte di tutti i cristiani, non da parte del CEC c della Chiesa
cattolica, ciascuno per conto suo ». Tipico
esempio : la pace. E’ indispensabile che le
due istanze studino tale problema in comune, per tutto ciò che è possibile.
— In terzo luogo la Chiesa e il Consiglio devono cercare di « uscire da se stessi
per entrare nel mondo » con TEvangelo di
Gesù Cristo. « Il Consiglio ecumenico deve
lavorare con i dirigenti ecclesiastici che condividono la preoccupazione di esplorare nuove terre ».
Dobbiamo compiere nuovi sforzi per raggiungere, da un lato, gli intellettuali e gli
studenti, e dall’altro per identificarci con le
Chiese d’Asia, d’Africa e d’America latina.
« Le Chiese d’America del nord e .d’Europa, per giungere a una nuova visione della
universalità della Chiesa, devono ascoltare
la voce del Terzo Mondo ».
CXINTINUA
IN SECONDA PAGINA
Il tempo dell’Avvento non è solo
un periodo di preparazione e di meditazione in vista del messaggio di
Natale, ma è anche un tempo di speranza e di allegrezza. Perchè la misericordia del Signore non permette
che il nostro tempo si consumi a
vuoto, che ci rimanga solo amarezza del tempo passato e delle occasioni perdute; ma rinnova per noi
la certezza che il suo amore non verrà mai meno. L’avvento di Cristo è
pegno di questa certezza; quel che
conta allora non è di commuoversi
per la dolce (o dolciastra!) poesia di
Natale o di lasciarsi trascinare dal
tumultuoso entusiasmo natalizio, ma
di comprendere fino in fondo che il
Signore è venuto a condividere la
nostra povertà e la nostra pena per
trasformarla in ricchezza di vita nella prospettiva del suo Regno.
Che egli sia venuto così a condividere la nostra condizione umana,
ad essere presente nella nostra vita
quotidiana e ad accettarci così come noi siamo, con tutte le nostre limitazioni e le nostre infedeltà, questo è il fatto determinante dell’allegrezza di Natale. Per questo possiamo esser certi di non essere mai soli
nè abbandonati; possiamo essere
certi di aver da proseguire il nostro
cammino con un compagno di viaggio che non si dimentica di noi. Ma
per questo anche dobbiamo ricordare l’urgenza della nostra fedeltà e
della nostra ubbidienza; dobbiamo
avvertire che la rottura della nostra
solitudine significa incontrare l’altro, l’uomo sulla strada come amico
e fratello; significa che è urgente
es.sere degli uomini capaci di riconciliazione e di pace, in mezzo ai risentimenti ed alle violenze che sono
di questo mondo.
L’augurio fraterno per Natale e
per il nuovo anno non può dunque
essere diverso da una preghiera comune, perchè ci sia dato di comprendere quello che abbiamo ricevuto e che stiamo nuovamente per
ricevere; la certezza della misericordia di Dio nella nostra vita, nella
vita delle nostre Chiese, nella testimonianza che vogliamo rendere ancora all’Evangelo della grazia e del
perdono di Dio.
Neri Giampiccoli
2
pag. 2
30 dicembre 1966 — N. 51
SALUTO A WILLEM A. VISSER ’T HOOFT
lln cofttritulo fiirmato,, alla causa ecumenica
Nella primavera del 1552 Calvino,
scrivendo alCarcivescovo di Canterbury, Thomas Cranmer, si dichiarava pronto, se fosse stato necessario, a traversare dieci mari per la
causa delTunione della Chiesa. Dal
1938 al 1966, per 28 anni, un disce
polo di Calvino, il pastore riforma
to fV. A. Visser’t Hooft ha certo at
traversato più di dieci mari e ha con
tinuato a percorrere in tutti i sensi
la terra per stabilire contatti, solle
citare adesioni, presenziare assem
blee, animato da una esigenza impe
riosa e tenace: lavorare all’unità
della Chiesa mediante la riforma
della Chiesa. Mi pare che proprio
nell’associazione di questi due elementi — unità e riforma — sia da
individuare l’apporto specificamente
riformato di W. A. Visser’t Hooft
alla causa ecumenica.
Vorrei qui, senza pretese di completezza e di sistematicità, semplicemente accennare ad alcuni punti
su cui si articola questo apporto.
In primo luogo la lucida e calma
coscienza che non sussistono possibilità di unione sul piano pragmatico delle strutture giuridico-sociologiche e del servizio della Chiesa, sul
piano tattico e diplomatico dei rapporti fra le Chiese e del rapporto
fra la Chiesa e il mondo, neppure
sul piano dei sentimenti cristiani.
della spiritualità, della pietà, della
carità e persino della fede e della
dottrina cristiana; perchè il fondamento dell’unità non è in qualche
cosa di penultimo, ma in Dio e in
Dio solo.
Questo primo punto ne presuppone un secondo; non c’è unità senza
un criterio dell’unità. Se il fondamento dell’ unità è in Dio, il suo criterio non potrà essere che la sua
Parola. Come diceva Calvino nel
commentario su Abdia: « Ergo videmus nullam esse ecclesiae formam,
ubi verbum Dei auctoritate sua non
pollet, ut compescat quidquid est
altitudinis in hominibus, et redigat
sub jugum, ut scilicet omnes pendeant a solo Deo, et omnes eum suspiciant, ipse autem habeat omnes
sibi subjectos » (1). C’è disunione
nella Chiesa quando la Chiesa si
apre a altre istanze, diverse da questa esclusiva sottomissione alla norma della Parola del suo Signore, così
da essere distolta dall’ubbidienza a
Colui che solo può avere autorità e
a cui solo compete il governo nella
Chiesa. Soltanto dove la Parola di
Dio è ascoltata e ubbidita, può realizzarsi la promessa e può sussistere
la speranza della Chiesa una.
Questo fondamento dell’unità e
questo criterio dell’unità permettono un modo particolare di unità:
iiiiiiiiiimiimiimiiMimiiiiimiimiiiiiiiii»
itmiiiiimiiimiiKiiimiMUiiiiiaiimiiii
Cambio della guardia al C.E.C.
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Prendendo atto del fatto che qualche inquietudine è stata espressa circa la nomina
di un Americano alla testa del CEC, soprattutto a causa delle numerose critiche provocale dalla politica estera americana, il past.
Blake ha dichiarato : « Chiunque assuma
una carica intemazionale come questa, è
obbligato a modificare i punti di vista e le
opinioni che gli vengono dal suo paese e
dalla sua cultura e che formano parte integrante della sua natura, e, superandoli, a
considerare ogni cosa in una prospettiva
mondiale. Un dirigente ecumenico appartiene a tutte le Chiese ».
« In un certo senso, importa poco che in
quanto Americano io abbia criticato la politica estera degli USA, specie in Asia; anche se per alcuni questa è una buona notizia. Ogni persona sensata sa perfettamente
che il problema della pace è quello della
sopravvivenza delPuomo, Poiché oggi si possiedono armamenti che permettono la distruzione totale, la guerra mondiale deve
diventare inconcepibile per tutte le nazioni.
Spero che le Chiese del CEC. domanderanno
con insistenza al loro governo di evitare ogni
azione che risulterebbe una ’escalation' verso la guerra mondiale, e che faranno pressione in vista di una riflessione rinnovata
sulla possibile edificazione di una comunità
mondiale dei popoli ».
« Le Chiese protestanti e ortodosse non
hanno occasione migliore per contribuire alla
pace, che lavorare con la Chiesa cattolicoromana allo sviluppo di una comunità cristiana universale ».
« Il fatto che sia stato il CEC a scegliere
un Americano per il segretariato generale
dimostra che le Chiese degli Stati Uniti hanno rifiutato di utilizzare il proprio numero
e le proprie risorse per dominare il Consiglio. Data la potenza economica e politica
deirAmerica. ecco un bel complimento ».
II past. Blake ha aggiunto: « Il mìo handicap naturale, d'essere limitato a una sola
cultura, può anche costituire una benedizione nascosta, poiché sono persuaso che la
preponderanza della lingua inglese e del mo
do di pensare anglosassone, nel Consiglio,
dev’essere profondamente riveduta ». Come i
protestanti in seno al CEC devono essere più
attenti alle posizioni degli ortodossi, così Europei e Americani devono essere più sensibili al modo di pensare e di reagire dei popoli afroasiatici e latinoamericani.
Il segretario generale del CEC ha espresso queste previsioni sul ruolo che il past.
Visser't Hooft terrà nel CEC; «A partire
dal 1» dicembre, sarà consigliere del segretariato generale. Non sono in grado di dirvi
quale sarà il suo compito in seno all organizzazione. dato che esso dipenderà in forte
misura da lui; ma, a parte i suoi progetti di
scrittore, sono persuaso che la sua saggezza e
e la sua esperienza saranno poste al servizio
del movimento e del Consiglio ecumenico
ai quali egli ha consacrato la propria vita ».
Anche rarcìvescovo ringrazia
LOSANNA (spp) - « Choisìr », la rivesta
oattolico-roimaina della Svizzera romanda,
nel suo n. jdi novemlbre lia pubblicato un
editoriale di mons. F. Charrière, vescovo
di Losanna, Ginevra e Friburgo, in'ilolato; Grazie, Signor Visser ’t Hooft.
Commentando il prossimo allontanamento del past. Visser ’l Hooft dal «egre'ariato generale del C.E.C., il vescovo Charrière sottolinea come la profonda amicizia
nata fra i due uomini ha permesso di « disinnescare le bombe che avrebbero gravemente avvelena'o le relazioni fra cat oliei
e iprotestantii in Spagna ». Da questa collaborazione tola'e fra i due cristiani « è
nata un’affezione profonda che ci unirà
fino alla morie, un’affezione ohe non «opprime i problemi, ma che si sforza di
risolverli in una totale fedeltà alla fede,
in una grande franchezza e fiducia reciproche ».
Rallegrandosi al pensiero che il pastore
Vii9.ser 't Hooft continuerà a offrire al
C.E.C. le proprie capacità, a un altro posto di responsabilità, mons. Charrière
« prega il Signore di conservarlo a lungo
al servizio del movimento ecumenico e alla
nostra grata amic'z'a ».
una unità che si realizza nella libertà, cioè che lascia sussistere il libero gioco delle tradizioni e delle tendenze, dei carismi e delle espressioni, senza che la loro varietà debba
essere soffocata nelle cose non essenziali da un vincolo rigido, a Symmetria ecclesiae multiplici imitate constat: hoc est dum varietas donorum
ad unum scopum tendit: sicuti in
symphonia varii sint cantus, sed tali
proportione inter se temperati, ut
unum efjiciant concentum » (2)
{Comm. in I Cor. 12: 4). Questa capacità di associare la larghezza e la
fedeltà, la flessibilità e la fermezza
è fondata sulla convinzione che la
ordinatio ad unum delle tendenze
legittime è espressione di auto-giustizia e di falsa santità ed è generatrice di ipocrisia o di scisma.
L’unità che ha questo fondamento, questo criterio, questo modo di
espressione, ha una dimensione ampia: l’universalismo calvinista, con
i suoi interessi e i suoi impegni teologici, missionari, culturali, politici,
sociali e che non è altro se non la
coscienza della signoria di Cristo
sulla Chiesa e sul mondo, trova il
suo riflesso odierno nei molti dipartimenti in cui si articola e nei molteplici servizi a cui si consacra quel
Consiglio Ecumenico delle Chiese,
che ha avuto sin’ora in W.A. Visser’t Hooft il suo perno centrale.
Su questi quattro piani può agire,
ubi et quando visura est Deo, dove
e quando è parso a Dio, e diffondersi in tutte le membra della Chiesa universale, un fermento di rinnovamento: la Chiesa, diceva, ancora
una volta, Calvino, non può vivere
che attraverso una serie di risurrezioni.
Questi pochi motivi, nella loro
brevità, intendono esprimere la riconoscenza e l’augurio di una piccola Chiesa, quella Chiesa Valdese
che porta su di sè la responsabilità
storica dell’appellativo Mater reformationis e la responsabilità teologica di essere Tunica Chiesa non romana residente ab immemorabili nel
paese che ospita il centro del Cattolicesimo romano. Non senza qualche preoccupazione, formuliamo la
speranza che chi deve assumere lo
stes.so posto di responsabilità ecumenica occupato in questi ultimi 28
anni dal Dr. fV. A. Visser’t Hooft
sia dotato della stessa fermezza e
della stessa chiaroveggenza, che hanno assicurato al nostro amico la fiducia delle Chiese nel periodo storico in cui si è formato il Consiglio
ecumenico. Vittorio Subilia
natale in sanatorio
Noi diamo, ma quello che
riceviamo è incalcolabile
(1) « Vediamo dunque che non v’è alcuna forma di chiesa là dove la parola di Dio
non gode della pienezza della sua autorità,
per piegare tutto ciò che di altero v’è nell’uomo e ricondurlo sotto il giogo, affinchè
tutti dipendano da Dio soltanto e tutti lo
riconoscano ed egli li abbia tutti a sè soggetti ».
(2) « La simmetria della chiesa consta di
una unità multiforme, cioè nel fatto che la
varietà dei doni tende ad un unico scopo :
come in una sinfonia, varie sono le melodie,
ma accordate fra loro in proporzione tale da
produrre un'unica armonia ».
Un infermiera, che prima del suo servizio è stala essa stessa ma ala, ci ha
passato alcuni appunti: oltre che viva
esperienza personale, sono un richiamo
al mondo dei sofferenti, che i sani
— finché lo sono — cosi facilmente sorvolano. Pubblichiamo oggi una pagina
« natalizia », tipica di questo riecheggiare dell’esperienza personale della
sofferenza nel servizio fraterno.
Dei più ipreziosi ricordi, di cui il
cuore ha conservato l’emo2àone, uno è
quello del Natale a Prà Catinat: Natale, la cui dolcezza si avvicina a Quelli passati nel mio piccolo sanatorio di
Torre Pellice.
Il ricordo di Prà Catinat; era un
Natale in un quadro di vero inverno,
carico di neve, scintillante di sole e
di freddo, un Natale tra gli abeti, vibrante di suoni, di canti, ima festa
quieta nel cuore della grande Casa,
risplendente di calore intimo come il
focolare d’un camino, in un iritemo
pieno di amore (il direttore, l’infaticabile segretaria, molto personale erano Valdesi); un Natale di benevolenza e di consolazione, il cui messaggio non si rivolgeva a mondani carichi di bei regali, ma era raccolto da
cuori desolati. L’emozione cominciava al mattino presto. Noi dormivamo
ancora, voci di donne ci svegliavano
delicatamente, le suore. Attraverso
la finestra aperta, si vedevano le cime
dei ghiacciai sfiorati dai riflessi rosa
del gioVno nascente, il cielo limpido
deve brillava ancora una stella. Le
suore cantavano e quel canto sembrava la voce stessa del Natale. Poco dopo la voce del nostro Medico Direttore, ci dava il messaggio dell’Evangelo
attraverso il microfono ; « La solitudine fiorirà come la rosa.... » ( ricordo
il testo di uno dei sermoni del Direttore). Ancora la voce del Cappellano
cattolico, la melodia di « Notte benigna... » suonata al piano dalla Signora del Direttore. Noi ascoltavamo emozionate e grate. Niente che turbasse quel momento dinanzi alla maestà delle Alpi in una luce di parasse,
di poesia, di musica, di pietà.
Il Direttore per tutta la giornata
era con noi, presente anche alle rappresentazioni, organizzate tra malate,
che si svolgevano nel pomeriggio, nella grande sala addobbata da rami di
pino.
Nella calda sala da pranzo, le luci
erano accese, il giorno appena cominciato. Dalle grandi finestre si vedevano i grandi abeti carichi di neve e il
musetto di qualche scoiattolino guizzante tra i rami. Si sentiva un profumo di resina e di caffelatte. Una a
una giungevano le malate, lo sguardo
serio e dolce prossimo alla malinconia. Era Natale! Nevicava pace, una
pace che copriva le anime come il
mantelle candido che rivestiva le
montagne.
Le parole erano benevole, le strette
di mano, tenere, di tutti, dei medici,
delle suore, della segretaria che era
un po’ la nostra amica più vicina.
Natale... A domani le miserie, le
preoccupazioni. Il solo pensiero che
era nei cuori, in tutti i cuori : « E’
Natale». Il Natale di Gesù.
?!i ¥ li*
II ricordo conservato nel cuore di
quei Natali a Prà, mi ha ispirato nella
preparazione del Natale ai miei malati e tutto l’impegno, la fatica che
mettevo nella preparazione della dolce festa, non era che l’espressione
deH’amore per loro e, accanto a me,
chi mi aiutava nel medesimo spirito.
I malati diventavano più buoni, anche i più scettici restavano conquistati, grati, commossi, stupiti, quasi increduli dell’amore disinteressato che
anche così si dimostrava. Non si sentivano più in un Ospedale, ma circondati da una famiglia affettuosa. I tanti Natali! I tanti volti che rivedo illuminati dalla dolce luce deU’Albero
di Natale, rasserenati per un momento, non più tormentati dalle mille ansietà. Io ero più felice di loro ! La piccola festa, allietata anche dalla presenza di una parte della gioventù della Chiesa e dal loro canto, dai loro
doni, dal messaggio fraterno del cappellano.
Quel piccolo pubblico di malati componeva uno spettacolo triste e commovente.
C’era anche il Papà Natale, con il
suo carico festoso, barba bianca, cappuccio, vestito rosso; dopo un’ora di
emozione gli spiriti si distendevano;
cominciava la distribuzione dei regali
e l’allegria si diffondeva. Non era
tanto il valore del regalo in sè, ma la
sollecitudine di questi giovani per loro, fratelli colpiti dalla prova, che li
toccava. I giovani cantavano ancora
qualche inno, guidati dalla loro direttrice. Il personale del Sanatorio e
dell’Ospedale Circondava affettuosamente i malati.
Finita la serata, un silenzio di fatica si stendeva sui malati, ohe poco
a poco si erano dispersi, ritrovando
la solitudine e la notte, il fresco della
camera dalle finestre aperte, la tosse,
forse il pianto... ma conservando anche il dolce ricordo di un’ora serena.
Ripassavo camera per camera, ognuno era ancora commosso. Ancora una
parola e anch’io ritornavo nella ¡mia
cameretta, affaticata, ma lieta per loro, ringraziando in cuor mio Dio che,
ancora una volta, mi aveva sostenuta
con un briciolo di salute per realizza
re tutto quello che volevo realizzar?
per loro. Sentendo ancora una volta
quanto è bello consacrare le energie
migliori del nostro essere in un servizio di amore per i fratelli più provati.
La vera felicità sta proprio nel dimenticare Se stessi. Noi diamo, ma
quello che riceviamo è incalcolabile,
Nina Violo Curdo
Scuola latina di Poinaretto
Offerte «Pro Scuola Latina» ricevute ' fino
al 30-11-1966 dalla Direzione che, sentitamente. ringrazia.
Barai Marinella (Rodoretto) L. 3.000*
Clot Renato (Chiotti) 3.000: Peyronel Marco (S. Germano Chisone) 10.000; Marcheì:
Valdo (Pomaretto) 7.000; Long Marisa (Plli) 6.000; Henri Ghigou (Penero) S.OOt .
Pons Guglielmo (Pomaretto) 5.000: Barct
Carlo (Pomaretto) 30.009; Emilio Rostagno
e sig.ra (Torino) 10.000; Pons Marcella (Po
marette) 5.000; Rostan Marilena (Rinasca?
7.000; Coucourde Guido (Inverso Pinasca;
5.000; Anita Gay in mem. sig.ra ClotiUl^*
Tron ved. Gay 10.000; Peyronel Enrico (Sau
Germano Chisone) 2.000; Rostan Clara (Pomaretto) 5.000; Beux Marisa (Pomaretii )
10.000.
Borse di studio
"Willy Jervis,,
La Commissione nominata per l asscgn.
zione delle Borse di studio Willy Jervis comunica che la borsa bandita per Tanno scolastico 1966-67 é stala as.segnata alla Sig.u
Ombretta Arnoulet, allieva della classe 111“
presso l'Istituto Magistrale Rayneri di Po
nerolo. La Commissione
Torre Pellice. 12-12 66.
Commissione 1° Distretto
S'» elenco offerte pro aUuvionati
Chiesa di Vilasecea L. 200.000; Chicca
di S. Germano Chis. {2^ vtirsam.) L. 59.06.5:
Chiesa dì Villar Peroaa 12‘» versam.) Lire
6.000. Totale precedente L. 3.265.380. Totale generale L. 3.521.445.
I LETTORI CI SCRIVONO
Un saluto
dall'Eritrea
Stralciamo da una lettera dei
nostri due missionari che lavorano a Bellesa (Etiopia):
Quest'anno abbiamo aperto qui a
Bellesa un nuovo corso pastorale (il
primo ebbe termine quattro anni fa),
che avrà la durata di tre anni; gli
studenti sono dieci, tutti già maestri
con un servìzio di almeno tre anni.
Anche nella scuola media ci sono state delle modifiche nei programmi, fra
le quali quelle che più ci interessano
da vicino; Tintroduzione di un corso
di economia domestica per le ragazze e
per tutte le classi un più ampio corso
dì disegno.
Il grande nemico di questi primi
mesi di scuola é il freddo, che oltre
ad intorpidire le membra spesso intorpidisce anche la mente. Le case della missione qui sono ancora quelle di
90 anni fa. Fessure e crepe non sono
certo un buon rimedio contro il freddo. la nebbia ed il vento. Noi personalmente siamo più fortunati, perche
quando riusciamo a procurarci un po'
di legna (ormai carissima!) possiamo
accendere un bel focherello nel caminetto che ci da un buon tepore e
magari, di tanto in tanto, anche qualche castagna arrosta (importala, sì capisce!).
Con molta probabilità questo é l'ultimo saluto di Natale che vi mandiamo da Bellesa; infatti nella primavera
dell'anno prossimo saremo trasferiti in
Asmara per occuparci, ahimè!, del lavoro d'amministrazione. L’attuale segretario della missione torna definitivamente in Svezia ed il corpo missionario è cosi esìguo che ci sono poche
scelte da fare. Ci dispiace dover lasciare Bellesa dove abbiamo trascorso
cinque begli anni insieme e ci dispiace sopratutlo lasciare l'attuale lavoro
che ci appassionava molto. Le speranze che questo trasferimento non abbia luogo sono cosi minime che ormai
ci siamo messi l'animo in pace (a malincuore, però) e fra non molto cominceremo a fare i bagagli.
Così, chiedendovi di pensare ogni
tanto a noi che stiamo andando verso
un periodo difficile ed un lavoro gravoso, vi auguriamo dì tutto cuore un
buon Natale ed un 1967 pieno di soddisfazioni.
Paola e Bruno Tron
Nessun furto
innologico...
Roma, 20 dicembre 1966
Caro Direttore.
con riferimento all'articolo a firma
dì Rino Balma, apparso sul n. 44 del
periodico da Lei diretto, nel quale si
rivolge al Consiglio Federale delle
Chiese Evangeliche d'Italia una « in^ terrogazione » circa eventuali... furti
musicali da parte della RAI-TV. il
pastore Nando Camellini. segretario
del « Servizio Culto Radio » ha tenuto
a precisare:
a) non ci risulta che sia mai avvenuto quanto paventato dal pastore
Rino Balma;
b) ì cinquanta inni che sono uli
lizzali per il « Culto Evangelico » alla
radio, sono raccolti in due bobine e
ono tenuti ad esclusiva disposizione
della trasmissione del Culto evangelico. La RAI-TV ha sempre mostrato
la massima correttezza e cortesia nei
nostri confronti:
i) alcuni degli inni utilizzati per
il cullo evangelico alla radio sono stati incisi su dischi da parte di editori
esteri come Archiv.Radio Lugano, ecc.
e posti in libera vendita in Italia. Se
la Radio italiana qualche volta li utilizzasse, non si vede come ciò potrebbe essere impedito.
Aggiungo che poiché non si tratta
di musiche di inni ma di inni cantati
Teventuale utilizzazione dei medesimi,
sia pure come sottofondo non potrebbe
che rallegrarci perchè un inno trasmesso è pur sempre un messaggio
evangelico diffuso.
Con cordiali saluti.
pastore Mario Sbuffi
Presidente del Consiglio Federale
delle Chiese Evangeliche d'Italia
Protestano
anche loro
Ivrea, 12 dicembre I960
Vi comunichiamo che aliliìamo spc
dito, in data odierna, al Consiglio Fc
derale delle Chiese Evangeliche Ita
liane il seguente telegramma: «Pro
testiamo vivamente contro decisione
consegna lire un milione prò alluvio
nati a Ministero Interni ».
Saluti fraterni.
p. Gruppo
Comunitario Protestante
L. Lofigo
Le mani sporche
Sanremo, 12 dicembre 1966
Signor Direttore,
Se Lei permette, vorrei rispondere
a] Past. Vicentini.
Egregio Pastore Vicentini,
Ho letto sulla « Luce » il suo articolo « Non uccidere » e vorrei dirle
che mi ha rattristalo. Non le parole
degli altri uomini, ma le sue, quando
dice ; « Qui e h da prendere partito
in nome di Dio a costo di sporcarsi ».
Desidero ricordarle, caro Pastore, le
parole di 1 Timoteo 6-11: « Ma tu,
o uomo di Dio, fuggi queste cose, e
procaccia queste cose: pietà, fede,
amore, costanza, dolcezza. Comliatli,
il buon comhaìtimciilo della fede »;
rieordarLc Ìe parole di Gesù in Matteo 10/16: « Eeeo io vi mando come
pecore in mezzo ai lupi, siate dunque
prudenti come serpenti, e semplici come colombe »; perché (Matteo 10/22)
« Sarete odiati da tulli a cagione del
:nio nome»: Matteo 11/29; «Prendete su voi il mio giogo ed imparate
da me, perché io son mansueto ed
umile di cuore »; Fil. 4/5: « La vostra mansueludiiìc sia nota a lutti gli
uomini e la pace di Dio clic sopravan
za ogni intelligenza, guarderà i vostri
cuori)). Perciò. Deul. 31/16: «Siale
forti, fatevi animo e non vi spaventate di loro, perché TElerno, il tuo
Dio, è quegli che cammina teco, egli
non li lascerà e non li abbandonerà ».
Adriana Barbero
Il past. Vicentini sottoscrive sicuramente lutto quanto Lei scrive! Ma
quanto alVimpegno politico e sociale
del cristiano, non è con questi versetti
biblici che si "regola" la questione...
Abbiamo ricevuto
Pro alluvionali, Marguerite Vuille
(Basilea) L. 3.000; Lelizia e George
Neale (Mexico) L. 20.000.
In memoria di Mario .laliier, Donatella. Bianca e Francesco Fonìo (Cannerò). per il Collegio Valdese L. 30
mila; per Istituto Goiild L. 10.000;
prò alluvionati L. 20.000.
Ringraziamo e Irasmelliamo.
Per i lettori che ce l’hanno
chiesto, ricordiamo che offerte
prò alluvionati possono essere
versate, con causale, sul c.c.p.
n. 1/27855 intestato a Tavola
Valdese, Via IV Novembre 107,
Roma.
3
30 dicembre 1966 — N. 51
pag. 3
VALDENSIA
BERGAMO
Attualità in breve La vita matrimoniale, oggi
Dalla circolare che il Moderatore Neri
Giampiccoli, di ritorno da un periodo trascorso in Gran Bretagna e Irlanda, stralciamo alcune notizie :
La sistemazione del campo di lavoro, non
del tutto attuata alla ripresa autunnale, si è
perfezionata in questi giorni, con il trasferimento del past. Giovanni Bogo a Luserna
S. Giovanni e con quella del past. Sergio Rostagno a Losanna. A entrambi — e alle loro
famiglie — Taugurio di un ministero benedetto nelle nuove sedi.
La situazione « post-alluvionale », a Firenze in particolare, appare più grave, in quanto mentre in un primo tempo sembrava che
il Palazzo Salviati, dove hanno sede Tlstituto
Gould e, provvisoriamente, l'Asilo Italia, non
avesse subito danni, si è purtroppo dovuto
constatare che vi è stato un cedimento delle
fondazioni di parte delPimmobile, che compromette la stabilità del pavimento della
chiesa. Un piccolo campo di lavoro, diretto
da Enrico Rostan, di Agape, è attualmente
aH'opera al Ferretti, ma è troppo esiguo per
far fronte a tutte le esigenze, e si spera che
altri lavoratori volontari verranno, durante
le vacanze scolastiche: per ora non occorre
mano d’opera specializzata, mentre in primavera. quando, asciugandosi i muri, si potranno avviare lavori più a fondo, saranno necessari falegnami e decoratori (indirizzare le
adesioni alla direzione di Agape, Frali, To.).
Al Ferretti rimpianto di riscaldamento ha
ripreso a funzionare, ma ci vorranno mesi
prima che il pianoterra, i cui muri sono ancora intrisi d’acqua, possa essere utilizzato;
Culto radio
Domenica 1" gennaio
Pastore ERNESTO AYASSOT
Torino
le ragazze più grandi sono tornate da Vallecrosia, dove sono invece rimaste le più piccole. Nello stabile di Via Manzoni, ancora
quasi tutto da fare.
Migliori notizie, grazie a Dio, del past.
Santini, migliorato; lo sostituisce in queste
settimane il past. F. Sommani, e lo si ringrazia, come il past. Sonelli e il Concistoro
e la comunità di Torre Pellice, che hanno
accettato in questo « periodo cruciale » di
privarsi di uno dei conduttori.
Gli aiuti sono affluiti con generosità : se
ne renderà conto, e si esprime fin d’ora la
più viva gratitudine; il comitato fiorentino
provvede ai soccorsi più urgenti e si mettono a punto i preventivi per i restauri dei
nostri vari stabili. Lo slancio delle prime
settimane è stato ammirevole; ora viene forse il periodo più difficile della ricostruzione,
in una città gravemente impoverita. Perciò
occorre essere vicini con tutta la solidarietà
necessaria ai fratelli fiorentini.
A Venezia, l’ammontare dei danni si aggira sul milione.
La Tavola appoggia pienamente l’iniziativa del nuovo settimanale evangelico, « Nuovi Tempi », si rallegra per Tatti vita preparatoria del direttore designato, il past. Giorgio Girardet e del Comitato promotore, e la
raccomanda a tutte le comunità.
Dal 4 alT8 gennaio si terranno a Roma le
periodiche sedute della Tavola, precedute
(.3-4/1) dalTannua Assemblea del Consiglio
F'ederale.
La situazione finanziaria è — anche se
cronica — infelice. Al 30 novembre le Chiese avevano versato appena la metà della
somma uscita a quella data per i puri assegni
al personale : questo ha ricevuto la tredicesima e — data la situazione — non crede ai
propri occhi. Le comunità, e tutte le famiglie della Chiesa sappiano che, se fosse dipeso
da loro, il personale della Chiesa non solo
non l’avrehbe ricevuta, la 13®, ma sarebbe
fermo, con gli stipendi, a fine settembre...
Insieme con le altre chiese del « Presbiterio lombardo » è stata organizzala anche
a Bergamo a fine novembre una serie di
tre conversazioni su i ipassì biblici relativi
al malrlmonio, sul divorzio e sul conlroUo
delle nascite. I tre sliuidi isono aweniuti neli’amibito della comunità, e gli oratori sono stati rispelitiivamenite i pastori Alido Sbaffi, Aldo Comba e Tlioimas Soggin; la discussione che ne è seguita è stata in alcuni
casi .abbastanza varia e prolungata, dimostrando da una parte TinteresSe dei mem
bri di chiesa per questi temi d’aittualità e
d’altra parte la necessità di un costamte appi oforadimenlo biblico allo scopo di radicare le nostre convinzioni sulla Sacra Scrittura. A conclusione dii questa serie di eludi è alata poi presentata il 6 dicembre in
una sala pubblica dela città una conferenza tenuta dai pastori Aldo Comba e
Giorgio Boudiard sul tema ((Divorzio e con.
Irollo delle nascite in una prospelliTO protestante ». Essa è venuta a breve distanza
da due pubblici diìbaltiiti sul tema del divorzio, Tuno di ispirazione « laica » e Taltro di ispirazione cattolica, e si è quindi
inserita molto bene nelle discussioni d’opinione del momento. La conferenza pubblica è servita non soltanto a riprcporre
alTattenzione della citladiinanza i due noti
temi d’attualità, ma anche a mostrare il
modo protestarne di affrontare questi problemi sulla base di una fede chiaramente
biblica, consapevolmente aperta e moderna.
l]ii!i caccia “ecnineiiica,,?
Il mese scorso un membro della Comunità evangelica di Bergamo vicino ai novanl’anni e ricoverato in una casa idi riposo caUolica dei din orni, ha rinunciato
alla fede evangelica qualche giorno prima
del suo decesso ed ha avuto un funerale di
rito cattolico. Egli era nato cattol co ed
era passato in età adulta alla fede evangelica, professandola con zelo e con fervore
per lunglii decenni e fino a poche setti
PALLE NOSTRE COMUNITÀ
Durame Tassenza del nostro Pastore, recatosi in missione in Scozia, i culti domenicali sono siati presieduti dai pastori
Enrico Tron, Sergio Restagno, dal cand.
in tbeoL Mario Berutti e dai signori Dino
Gardiol e \vv. Marco Gay. Il past. Marc(>
Ayassol ha tenuto alkune riunioni serali
alla Grotta ed al Capoluogo ed impartito
le lezioni di catechismo coadiuvalo, in
questo, da Franco Monnet. Emilio Gardiol dcdlc Combe, con l’aiuto delle monitiricl, si è occupato della Scuola Domenicale. Il pastore Achille Deodato ha celebralo un matrimor.io e presieduto un funerale. Ritigraziamo questi fratelli per la
loro fattiva coMaborazione.
Mmrimonio. - 11 20 novembre è stalo celebralo il niaUiinonio di Colomba Franco
e Gollino Finirà. 11 Signora benedica ed
assista con la Sua presenza questo nuovo
focolare.
Funerali. ■ 11 10 novembre una immensa
folla ha accompagnalo al campo del riposo le spoglie mortali di Garrou Marcelio di anni SS, deceduto in seguilo ad
incidente strada'e. Alcuni anni or sono
l’unico figlio moriva pure tragicamente.
Il l6 dicembre sono stali -resi -gli onori
funebri a Pasebeito Luigi (Gigi) delle
se, deceduto alTospedale Civile all’età di
anni 68.
A tulle ,|e persone provate da ques i
lutti diciamo la nostra fraterna simpatia
e la nostra profonda solidarietà.
Ringraziamo vivamente il Coro Val Felice die la sera del 10 dicemibre ci ha offerto un graditissimo concerto.
Domenica 18 dicembre i -coniugi Bertalot Ernesto e Avondello Giuliana lia-nno
celebrato le loro nozze d’oro. Si erano sposati ad Inverso -Porte 50 anni or sono. Al
cullo il Pastore ha rivolto ai festeggiali
parole di cong-ralulazioiic e di augurio.
PERHEBO - MAHIGM,
svolto un interessante studio del pastore C.
Tourn che ringraziamo unitamente alla sua
signora ed alla sua Unione per la fraterna
accoglienza ricevuta.
La nostra Unione ha avuto il privilegio di
ricevere la visita del segretario nazionale della F.U.V. Ringraziamo il prof. C. Tron per
il suo messaggio e per il suo studio.
La settimana del libro è stata organizzata
dai nostri giovani — li ringraziamo viva¡Jiente — che hanno compiuto la loro opera
di colportaggio visitando tutte le famiglie
della comunità. i
BARI
Il 14 novembre è stato celebrato nel Tempio di Maniglia il funerale della nostra sorella Margherita Poel, nata Grill, deceduta
alla Beissa, dopo lunga infermità, alTetà di
60 anni. Alla sua taniiglia ed ai parenti latti
le nostre sentite condoglianze.
Rinnoviamo Te.spressione della nostra profonda simpatia a Roberto e Ada Massel delle
Ribbe, privati del loro Silvano dopo solo
venti giorni di vita.
I nostri giovani hanno trascorso la serata
del .3 novcmI)re ai Chiotti, partecipando alla
seduta delTUnione, durante la quale è slato
Pensione Balneare
Valdese
BORGIO VEREZZI (Savona)
Direttore: P. Chauvie
Spiaggia propria
Ideale per soggiorni
estivi e invernali
Domenica 9 ottobre l'assemblea di Chiesa
ha proceduto al rinnovo del Consiglio che
scadeva interamente per compiuto quinquennio. Il nuovo Consiglio risulta composto dalle seguenti persone; Anziani, signori Vittorio Laurora, Enrico Vigliano e Domenico
Introna; Diaconi, signorine Ainelia bpeclicato ed Elena Vigliano, signori Ugo la hcola
e Ercole Salvati. Il nuovo Consiglio si e messo immediatamente al lavoro ed ha siittoposto all’assemblea di Chiesa convocata la domenica 23 Ottobre, un piano elaborato di
lavoro che tiene conto delle linee che intendiamo seguire. AlTinterno: consolidamento e
sviluppo delle varie attività di chiesa, con
particolare riferimento all’Unione Giovanile.
All’esterno : rapporti interdenominazionali,
rapporti ecumenici, rapporti con Tambiente
laico. A questo fine non trascureremo (e se
possibile la creeremo) nessuna occasione che
ci permetta di rendere sempre più avvertibile la presenza della nostra Chiesa ; conferenze pubbliche, dibattiti eie.
Una prima attività in questo senso e stata
costituita dalla esposizione della stampa evangelica, come già avevamo fatto lo scorso anno, nel medesimo periodo. Questa esposizione ha avuto luogo alla porta della Chiesa,
per cosi dire sulla strada, nella settimana dal
2S al 31 ottobre. Essa ha suscitato notevole
interesse: sono state vendute alcune pubblicazioni della Claudiana, sono stati distribuiti
circa 650 opuscoli « Chi sono i Valdesi ».
La sera di domenica 31 ottobre è stata ricordata la Riforma Protestante con una conferenza pubblica del Pastore E. Corsani sul
tema : « Il lavoro nel pensiero della Riforma ». La conferenza, annunziata mediante
manifesti e biglietti d invito, oltre che dal
giornale cittadino « La Gazzetta del Mezzogiorno », è stata ascoltata da numeroso pubblico estraneo: rappresentanze cattoliche,
giovani universitari, professionisti di varia
formazione culturale, una rappresentanza dei
Domenicani della Basilica di San Nicola.
Un’altra conferenza, ma questa riservata
ad uditorio evangelico, è stata tenuta, in occasione della Conferenza Distrettuale autunnale, la sera del 2 novembre dal Pastore
Giorgio Girardet sul tema : ii La stampa italiana alla scoperta del Protestante.simo ».
La ripresa autunnale è stata dunque caratterizzata da un fervore di attività che ci
fa bene sperare per l%nno ecclesiastico in
cor.so. Si è anche stabilito di dedicare a studi
di particolare interesse alcuni pomeriggi della domenica. Domenica 4 dicembre abbiamo
iniziato Io studio delTargomenlo (già discusso ad Orsara di Puglia in un convegno
distrettuale dei Consigli di Chiesa i giorni
24 e 2.5 aprile): (( La trasmissione della fede
nella comunità cristiana ».
E. Co.
BOBBIO PELLICE
Domenica 4 dicembre nel corso del nostro culto è stata presentata al battesimo la
bambina Michelin Luciana di Mario ed Artus Paolina (Laus).
La grazia e la benedizione del Signore circondino ed accompagnioo sempre la bambina e tutti i suoi cari.
L’UGV di Bobbio Pellice ringrazia sentitamente il Pastore e TUGV di Rorà per la
affettuosa accoglienza ricevuta in occasione
della serata trascorsa insieme dalle due Unioni a Rorà, sabato sera S dicembre u. s.
Ringraziamo sentitamente la signorina
Graziella Jalla e la sig.ra Carmen Ceteroni,
per la loro gradita visita alla nostra Unione
delle madri domenica 11 dicembre; nel corso
della riunione esse hanno esposto uno studio
biblico sulla preghiera ed hanno dato interessanti notizie sulla F.E .V.
Sabato 17 dicemibre abbiamo itiivocalo la
beneidìzione di Dio sul matrimonio di
Bruno Reggente (Torre Pellice) e Pontet
Laura Moria (Pidone).
La grazia e la protezione del Signore aceomipaignino e circondino sempre questo
nuovo focolare.
Domenica 18 dicembre abbiamo accompagnato alla sua ultima dimora terrena la
spoglia mortale della nostra sorella Du.rund-Canton Giuseppina nata Mondon deceduta sabato matlina alla sua abitazione
di Genteugna all’età di anni 74. Pur essendo la salute della nostra sorella assai
inalfeima, nulla a viste umane lasciava presagire una fine così repentina. Al mari.o,
ai figli, alla figlia residente in Belgio ed
ai parenti tutti rinnoviamo l’espressione
della nostra viva e fraterna simpatia crisliana.
Giovedì 22 dicembre Ita avuto luogo il
servizio funebre della nostra sorella Ber
tiimt Costanza fu G. Daniele, deceduta alla
età di anni 83 alla borgata Abses dopo
lunga e penosa maialila il 20 dicembre u.s.
La ncslra sorella lascia tra noi il ricordo
di una vita vissuta con sipirito di pietà
sincera; molti ricordano con n'conoscenzi
il suo insegnamento, quale maes'ra di
quartiere, ai Campi ed all’Arbaud. La comunità perde con lei uno dei suoi membri
fedeli. Ai familiari ed ai parenti tutti rinnoviamo l’espressione ideila nostra viva
e fraterna simpatia cristiana. e. a.
BIMINI
avvisi economici
mane prima della sua fine, alloriohè aveva
ancora voluU) partecipare alla Sanila Cena.
Naturalmente la (comunità è rimasta addolorata per questo fatto e molti hanno
supposto — malgrado le assicurazioni in
contrario —’ che vi fossero state indebite
pressioni. Il problema iclie il fatto, cosi
sommariamente accennato, ci propone non
è però quello di sapere se eventuali pressioni vi siano state, bensì (jueUo di sapere
in che conto certi cattolici tengono la fede
evangelica e che viisione abbiano deli’ecumeniismo. Infatti una cosa è lasciare la
propria fede e adottarne un’altra a conseguenza di una riflessione ponderata e di
una libera e matura decisione, e su quella
orientare la propria eisistenza; tutt’allra cosa è il cambiamento di fede quando avviene agli sgcccioli della vita, nell crepuscolo
di una avanzata senilità e in contraddizione
con tutto ciò che ha costituito il chiaro, perentorio,’ riaffermato orientamento di decenni di vita matura e cosciente. E g.usio
accettare il primo tipo di camibiamen o di
fede perchè ha veramente, per la persona
che lo fa, il senso di una « conversione »,
cioè di una nuova direzione impressa alla
propria vita : va rispettato anche quando
avviene in un senso che la nostra fede non
può aipprovare.
Ma il favorire o l’accogliere, da par.e di
una chiesa, il secondo tipo di passaggio è
la traduzione in atto di una mentalità secondo cui un evento puramente .formale
avrebbe il potere di cambiare in extremis
ii significato di una vita. In particolare
l’accoglimento di una tale abiura da parte
della chiesa cattolica sarebbe comprensibil e solo se essa effettivamente creileisse
che lutti i protestanti isono sicnraimenle
dannali. Se questa fosse la dottrina caUolica si potrebbe capire (dico capire, non
ammellerej anche una certa esuberanza di
zelo inteso a strappare comunque un’anima alla supiposta perdizione. Ma gli ecumenisti cattolisi ci aestcuirano che questa
non è la dot'.rina della loro chiesa. E allora ci chiediamo: di fronte a un vecchio
protestante, die iper decenni ha lottato per
la fede evangelica (e che non è dannato
a motivo di essa!), che (senso ha per nn
cattolico il rendersi strumento dìi una cosiddetta (conversione che nel disfacimento
senile contraddice tutta una vita? è slam
un atto (di imperizia nella cura d’anime?
o di spregio della fede evangelica? o sempli(Cemente una ennesima dimos razione
che da noi molti cattolici intendono ancora l’ecumenismo nei termini fondamentalmeote anti-eoumenici del « grande ri orno »? La nostra impressione è ohe l’nltima
ipotesi sia la più verosimile. a. c.
VILLAR PEROSA
Il 16 dicembre u. s. abbiamo dovuto
prendere (due volte la via dei ciimtero.
Al mattino abbiamo preso in consegna
le spoglie mortali della nostra sorella Lina
Jouve in Comba idi anni 67, all’ospedale
Coltole-nigo dii Pinerolo iper aiccompagnarla
a San Germano sua terra iia.ia, dove il lunerale, nel temipio e al (cimitero, veniva
presieduto dal pastore P. L. Jallà. Il Signore richiamava a se questa nostra sorella dopo una lunghissima (malattia che
era stala come un martirio progressivo sopportato con molla forza. Viva simpatia ed
ammirazione dimoslrarono i Villaresi e i
■parenti presenti, al marito della dipartita
che la sposa — paralitica e cieca — curò
giorno e notte instancabilmente, con eroica
abnegazione per tanti anni. Ora le spoiglie
di Lina riposano nel cimitero di S. Germano vicino a (juelle del loro figliuolo unico deceduto tanti anni or (sono in gioventù.
Nel pomeriggio (dello stesso 16 dicembre siaim tornali allo steisso ospedale Co'tolengo di Pinerolo per prendervi una bara
piccola piccola : Marina Travers vissuta solo
cinque ore e tornata a Dio lasciando qui
due giovani sposi in lacrime, (circondati
dalla viiva simpatia di tanti cari amici. Il
funerale, seguito in casa Travers alla Furnai'sa si è concluso nel nostro cimitero-giardino delle Chenevieres.
— Domenica 18 al (culto, abbiamo battezzato il piiccolo Sandro di Silvio e Cecilia
Boocbiardo, piadrioi Edoardo e Elda Codino. Il Signore benedica questo tenero
agnello della sua greggia.
« Se io cammino in mezzo alla
distretta. Tu, o Dio, mi ridai
la vita » ( Salmo 138 ; 7 )
Si è addormentata nel Signore
Ethelin Vera Salvador!
ved. Trincherà
di anni 87
Lo annunciano : il figlio Guido Trin
chera-Salvadori con la moa:lie Gem
ma Tanzarella, e figlie: Natalia col
marito Luciano Vitale e bimbi Guido
e Sergio, Mirella, Emma col marito
Vito Massaro e bimbo Angelo, Gioia;
la figlia Laura col marito Gustavo
Bertin; e parenti tutti.
Un ringraziamento riconoscente al
dott. Pellizzaro .alle Sigg.re Melli-Andreone e Marta Giusiano, al Pastore
Colucci e Signora, ai Pastori Jahier,
Bogo e Mathieu, e a quanti sono stati
di conforto e di aiuto.
Le spoglie mortali riposano nella
tomba di famiglia, in Porto S. Giorgio, dove il 20 corr. il Pastore di Roma (Via IV Novembre) ha presieduto
il servizio religioso.
Luserna S. Giovanni,
17 dicembre 1966
RINGRAZIAMENTO
I familiari del compianto
Adolfo Chiabrando
commossi per la dimostrazione di
simpatia ricevuta per la dipartita del
loro caro, ringraziano di cuore quanti
sono loro stati vicino nella luttuosa
circostanza e in modo particolare il
Pastore Geymet per le parole di
conforto.
« Le sofferenze del tempo presente non sono punto da paragonare alla gloria che ha eia
essere manifestata a nostro riguardo » (Ep. Romani 8: 18)
Villar Perosa, 17 dicembre 1966
«Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa,
ho serbata la fede »
(II Timoteo 4:7)
Il 23 dicembre è mancata improvvisamente alTaffetto dei suoi cari
Elena Bounous
ved. Longo
Ne danno il doloroso annuncio i
figli: Erminia, Carlo con la moglie
Rina Romano (Buenos Aires), Olga
ved. Dau; il fratello, le sorelle, il cognato e parenti tutti.
S. Germano Chisone,
23 dicembre 1966
RINGRAZIAMENTO
I familiari del compianto
Davide Malan
vivamente commossi per il tributo di
affetto loro dimostrato nella dolorosa
circostanza della dipartita del caro
estinto, nella impossibilità di farlo
singolarmente, ringraziano sentitamente tutti quanti sono loro stati
vicini nelFora del dolore.
Un ringraziamento particolare al
Pastore Jahier, al Dott. Scarognina,
alla Signora Emma Andreon-Melli, ai
vicini di casa che tanto si sono prodigati.
Luserna S. Giovanni,
23 dicembre 1966
Direttore Responsabile : Luigi Santini
Direttore : Gino Conte
Via Principe Tommaso 1 . Torino
Tip. Subalpina - Torre Pellice
Autor. Tribunale di Pinerolo
La nostra comunità ha infine (c traslocato »
nei nuovi locali, di cui abbiamo parlato in
una precedente corrispondenza, e quivi abbiamo tenuto, domenica 11 dicembre, il primo culto. II nostro stabile non è ancora tutto
pronto e utilizzabile, comunque sia il locale
di culto, sìa falloggìo del past. Zotta si trovano ora in Viale Trento 63 (tei. 51,055).
Ci rallegriamo dì poter tenere qui il culto
natalizio e il 6 gennaio la « riunione natalizia » per piccoli e grandi, intorno aH'albero
di Natale, noi di Rimini e i fratelli della
diaspora romagnolo-marchigiana; e invitiamo fraternamente a unirsi a noi quanti fosro di passaggio nella zona.
DISTINTA signorina impiegherebbesi in Torino presso persona anziana, per compagnia, al mattino. Telefonare 585.379.
Oleificio Fidolio Onegliese
di Scevola Paolo
LISTINO PREZZI N. I PER ITALIA NORD E CENTRALE
(Eventuali ulteriori ribassi saranno calcolati anche se già in possesso dell’ordine)
OLIO DI OLIVA SUBLIME Tipo Magro
— Damigiana da It. 55 (con omaggio)
— Bidoncino da It. 27 » »
— Bidoncino da It. 17 » »
— N. 39 lattine da It. 0,900 » »
— N. 19 lattine da It. 0,900 » »
— ' N. 12 lattine da It. 0,900 (senza omaggio)
760 a It,
780 a It.
L. 790 a It.
L. 720 cad.
L. 740 cad.
L. 750 cad.
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- N. 19 lattine da It. 0.900
-.N. 12 lattine da It. 0,900
(con omaggio) L. 840 cad.
(senza omaggio) L. 850 cad.
I PREZZI DI CUI SOPRA SONO COMPRENSIVI DEI SEGUENTI OMAGGI:
— It. 55, li. 27 e .39 lattine: gr. 400 di CAFFÈ’ EXTRA.
— It. 17 e 19: rispettivamente n. 4 e 6 SAPONETTE.
I pagamenti s’intendono c. assegno, se anticipati sconto dì L. 10 a It. o lattina;
versare gli anticipi sul C/C postale n. 4/23840 intestato a Scevola Paolo - Oneglia.
Si inviano campioni gratis, per informazioni scrivere a: SCEVOLA PAOLO Casella Postale n. 426 - ONEGLIA.
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pag. 4
30 dicemibre 1966 — N. 51
Una voce da Palermo ^pHrele mentì et cuori dei plccoU
che saranno il mondo di domani
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
braccio, o sulle spalle, sudati in estate, bagnati ed infreddoliti in inverno,
varcano ogni giorno la soglia di casa
nostra, non li degnamo di uno sguardo e non sappiamo quale dramma si
nasconda dietro il loro volto triste,
segnato innanzi tempo dalla fatica e
Questi fatti di cronaca che abbiamo ricordato ci danno un quadro della situazione di disordine, di irregolarità, di abusi di cui le vittime più dirette sono i deboli, gli tonili, i piccoli
fanciulli.
Ed è qui ohe bisogna ricercare la
radice di tanti altri mali ohe affliggono la nostra società che rimane sempre sottosviluppata, in uno stato di
Sono 377, quest’anno, i bambini palermitani accolti nei
vari centri cittadini
( Cortile Cascino, La
Noce, ecc.) sostenuti
dal Servizio cristiano
della Chiesa Valdese, con l’aiuto di fratelli e sorelle stranieri che offrono generosamente il loro
lavoro o il loro appoggio finanziario.
(foto HEKS-EPER)
dal dolore. Questi fanciulli dovrebbero essere a scuoia o a casa per fare i
compiti e invece devono lavorare per
aiutare la famiglia, il cui padre è spesso disoccupato. Ma anche questi fanciulli che non studiano e non imparano un mestiere, im giorno accresceranno la falange dei disoccupati.
Qui, quando i genitori possono almeno afifldare qualcuno dei loro figli
a qualche istituzione o come si dice
possono « chiuderli » e farli mantene
re dalla pubblica a^istenza, sono ben
lieti. E’ un modo di liberarsi di un peso, quello del loro mantenhnento. Ma
purtroppo queste istituzioni sono
spesso in mano di persone che non
hanno alcuna competenza pedagogica, o, come abbiamo visto, in mano
di persone che ne fanno oggetto di
speculazione.
arretratezza, di miseria, di sfiducia
nelle istituzioni e nelle autorità.
Non sono le istituzioni che mancano, mancano gli educatori che abbiano una coscienza morale, un senso di
responsabilità, un minimo di interesse
per il progresso morale e civile del
nostro paese.
Spesso anche i fanciulli non ricevono alcuna educazione in famiglia, e
(jerdò sono ben presto insofferenti di
ogni disciplina, e non è facile plasmare il loro carattere. Eppure questi fanciulli saranno il mondo di domani e
se parliamo del mondo nuovo di Cristo, dobbiamo aprire il cuore e la
mente dei piccoli a questa spyeranza
che sola può illuminare la nuova generazione.
P. V. Panascia
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PRESENZA EPAWGEIICA AD ARHIEEIVITO
Dalla frana allo sciopero
Normalmente dalle pagine del nostro giornale le comimità, compresa
la nostra, si avvicendano per elencare le varie opere che più o meno
tutti compiamo come per assicurare,
anzi tutto a noi stessi, che le nostre
attività parrocchiali ci danno il senso
della nostra esistenza spirituale. Se
cosi dovessi fare, dovrei parlare della
buona riuscita della festa dell’albero
di Natale, della Scuola Domenicale,
dei culti o deU’attività giovanile, ohe
vivono più o meno come altrove. Potrei accennare anche alla nostra piccola «opera sociale cristiana» del
Dojioscuola, che raduna una trentina di ragazzi delle scuole elementari
e medie, i quali possono essere seguiti negli studi e comprendere meglio ciò che a scuoia viene loro insegnato e ohe spesso non possono, ima
volta a casa loro, digerire per vari
motivi, come quello di un anibiente
familiare povero dal punto di vista
sociale o culturale. Se sottolineassi
tutto ciò non sarebbe però altro che
la solita musica... sacra.
I problemi di una comunità cristiana non si possono scindere da
quelli della città dove dovrebbe essere
inserita come im segno, con^ ima
predicazione vivente della verità del
Mondo Nuovo di Cristo.
Agrigento è la città della frana. Da
sempre qui si giunge per ammirare i
ruderi dei templi greci ma chi vi arrivasse oggi, e non solo per un giorno
come fanno i turisti, potrebbe ammirare anche un popolo che rovina.
Certo, dopo il disastro di Firenze,
di Trento e delle loro pro'/ince, di
Agrigento più nessuno osa parlare
perchè appare una cosa sorpassata.
Eppure non si può ignorare il destino
di cinquanta e più mila persone.
I cantieri sono chiusi, gli operai devono espatriare (solo nella nostra
piccola comunità sono partite cinque
famiglie per il Canada, per la Germania, per Como e Torino) oppure d^
vono, come i più, languire nella disoccupazione. Anche le attività commerciali sono in crisi, come i piccoli
negozianti e gli artigiani. Degli aiuti
promessi alla città si sente parlare,
ma i frutti non si vedono.
Oggi il malessere poiwlare è esploso in uno sciopero generale organizzato non dai sindacati, ai quali sfugge la direzione della massa operaia,
ma dagli stessi imprenditori e dm
commercianti, segno questo che la crisi ha toccato tutti i settori della vita
cittadina.
Quando però un popolo si muove, e
quello di Agrigento è fin troppo statico, c’è sempre il rischio che possa
correre il sangue.
Non meno di dodici mila persone,
quasi tutti lavoratori, hanno sfilato
per le vie della città con camlons,
trattori, bulldozer soffermandosi di
nanzi ai palazzi del Governo e del
Comime, urlando il famoso « Pane e
Lavoro» del dopoguerra, fischiando e
sonando forte coi clat^ons degli autocarri.
Sono partite anche sassate che
hanno infranto molti vetri di finestre. Infine c’è stato un vero assalto
alla sede del Genio Civile con la conseguenza di un saccheggio di carte,
dccumenti (!) e mobili, che sono finiti in un rogo. Qualche ferito e qualche contuso c’è anche stato e certo
sarebbe potuto finire anche con qualche morto, se la polizia avesse caricato gli scioperanti; però bisogna darle atto di essersi limitata saggiamente a fronteggiarli. Ma era un popolo,
un popolo ohe sente avvicinarsi la
lame, e questo non lo si può combattere senza correre altri e più gravi
rischi.
Tra gli scioperanti cerano ancne
molti operai evangelici, non si poteva
lare a meno d’essere là, ma nella protesta comune ohe sentivamo non si
poteva neanche fare a meno di nicitare i più facinorosi e rifuggire dalla
violenza, che stava por prendere il
sopravvento.
Lo sciopero continua. Così contmuu
la crisi di questa città ohe attende
una soluzione immediata dei suoi
problemi, non meno di altre colpite
da più recenti calamità.
Natale s’avvicina. Cos', noi evangelici agrigentini sentiamo che deve avvicinarsi per il nostro piopolo la comprensione della politica di giustizia e
d’amore che Cristo, annunciando il
suo Regno, la sua Nuova Società, ci
è venuto a predicare.- Il popolo ha bisogno di ravvedimento cioè di cambiamento di mentalità. Occorre abbandonare gli interessi egoistici di chi
ha in mano il monopolio politico ed
economico della vita della provincia;
occorre anche abbandonare il servilismo e l’indifferenza che sono altrettanto nocivi alla società; occorre che
il popolo sappia anelare, lottare e vivere nella atmosfera della giustizia
di Cristo ,che ci impone di moralizzare un’intera città e ci spinge ad ^sere al servizio gli uni degli altri, invece di dominare. Chi vuole salvare il
suo quieto vivere e la sicurazza della
sua situazione è destinato a perire,
ma chi invece si renderà conto lèi
problemi del suo prossimo, troverà il
senso della sua vita.
Il Signore ci aiuti tutti a comprendere e a lavorare affinchè il sole della
giustizia di Cristo possa illuminarci
per farci riconoscere che siamo membra gli uni degli altri e che se uno
soffre tutti soffrono con lui.
Questo è vero per la nostra chiesa,
questo è vero per la nostra città.
Odoardo Lupi
IL VINCOLO
DELLA SOLIDARIETÀ’
I nostri bambini hanno pensato (soprattutto quelli del Convitto) a quanto è accaduto a Firenze, in occasione della inondazione che ha sommerso tutta la città. Abbiamo pensato ai ragazzi del Gould e ai coniugi
Marco e Miriam Jourdan che erano con noi
fino a pochi mesi fa ma che ora si trovano
a Firenze alla direzione del Gould. Anche i
nostri ragazzi partecipano alla sofferenza ed
esprimono spontaneamente la loro solidarietà.
Spiegando in classe la parabola della « Vedova 8 del giudice iniquo », ho parlato sulla
necessità della preghiera. Dopo un breve silenzio, uno dei miei alunni si alza ponendomi questa domanda : a E pregando, Dio si
’’tirerebbe” le acque che hanno allagato Firenze? ».
Domenica 13 novembre il Pastore invita la
Comunità a fare una colletta a favore della
Chiesa Valdese di Firenze e del Gould. Uno
dei convittori (L. S.) si alza, si avvicina in
silenzio alla Sig.na M. B. e le dice all’orecchio ; « Signorina, per favore, mi presti 100
lire per la colletta, glieli restituirò dai miei
risparmi ».
POVERO PEPPUCCIO
Malgrado tutti i nostri sforzi, non siamo
riusciti a convincere i genitori a non mandarlo a lavorare. Un giorno, facendo la spesa l’abbiamo incontrato dietro una bancarella che vendeva la frutta. Vedendoci il suo
viso si è illuminato di gioia. Si è subito informato dei suoi compagni di scuola, ricordandosi di tanti momenti gioiosi passati alla
Casa del Fanciullo.
Povero Peppuccio, cosi presto devi gustare
le fatiche del lavoro e non hai la possibilità
di giocare spontaneamente come la tua età
richiederebbe.
Rosetta ed Inge
CHE COSA VUOI FARE
QUANDO SEI GRANDE?
Durante la colonia estiva, mentre mangiavamo, chiesi a Graziella: — Ma come, sei
sempre in prima? —
Infatti frequentava, almeno da quattro anni, sempre la stessa classe. Dipendeva dalla
sua poca intelligenza, ma soprattutto dalla
sua negligenza e irregolarità nel frequentare
la scuola.
Subito un’altra bambina le chiese: — Ma
tu da grande che vuoi fare? —
Allora Graziella, come se fosse la cosa più
naturale del mondo, rispose: — Io non voglio fare niente! —
__ Ma sai — le dissi — se non studi, non
potrai neppure impiegarti in un negozio.
Ma Graziella non aveva nessuna preoccupazione per Pavvenire, Diceva sempre che
non voleva fare nuUa, che non si voleva impiegare, che non voleva lavorare. Non poteva
capire che era comunque necessario fare
qualche cosa e prepararsi fin da ora per l’avvenire.
GIORNO OTTO
Quando i nostri ragazzi sono entrati in
Convitto, erano' più o meno forniti di un
corredo. Ma a poco a poco i loro vestiti e le
loro scarpe si sono consumati e sono diven
tati troppo piccoli. Purtroppo i genitori, non
sempre si rendono conto di questo fatto. Ho
chiesto al padre di due ragazzi di comprare
ai suoi figli un paio di scarpe, il grembiule
per la scuola ecc.
— Signorina — mi disse — per il momento non posso. Compri Lei ogni cosa. Le
rimborserò le spese, ogni spesa che Lei farà,
giorno otto di ogni mese, quando prendo Io
stipendio.
Ho avuto un beU’aspettare! Sono passati
già diversi « giorni 8 », ma io attendo ancora la promessa. Questo purtroppo non è un
caso singolo, isolate. E‘ molto difficile avere
dai genitori almeno il rimborso delle spese.
Qualche volta abbiamo l’impressione che i
genitori si sentano ormai scaricati di ogni
peso e responsabilità verso i figli, cui noi
dobbiamo badare, che dobbiamo nutrire, accompagnare dal medico, rivestire da capo a
piedi...
TI PIACE URLARE?
I bambini stanno andando a letto. Salvatore grida nel corridoio come se fosse fuori
di se. Lo faccio stare zitto; dopo, chiacchierando con lui, gli dico:
— Ti piace urlare?
— Si — risponde — mi piace.
— A me non piace — gli replico — e sai
anche perchè?
Ma Salvatore mi risponde :
— Si, Io so, a Lei non piace sentire gridare, proprio perchè a me piace.
Sono rimasta sbalordita. Spesso i ragazzi
pensano che è solo per fare loro un dispetto
che noi li richiamiamo, o li rimproveriamo.
E allora ai nostri « dispetti » essi rispondono
con altrettanti dispetti.
Margrit
NUOVE PROSPETTIVE
PER L'AVVENIRE
Durante il mese di settembre il Moderatore, Neri Giampiccoli, a nome della Tavola
Valdese, ha firmato Tatto di acquisto della
Villa Caruso il cui costo di L. 30.000.000 è
stato a completo carico dello HEKS (Hilfswerk der Evangelischen Kirchen in der
Schweiz) cui esprimiamo la nostra riconoscenza. Lo svolgimento della pratica per ottenere l’autorizzazione dell’ente tutorio è stata lunga e laboriosa, ma è giunta a felice
conclusione.
Inoltre abbiamo potuto acquistare con una
somma di L. 20.000.000, fornita dal Diakonisches Werk Hessen und Nassau, una quota di un immobile indiviso confinante con
la Villa Caruso. Con l’acquisto delTaltra quota e di due casette, che è in programma per
il corrente anno, speriamo, con Taiuto di
Dio, di potere disporre di un’ampia area edificabilc, in una posizione centrale della città
e di pieno sviluppo edilizio (La Noce), ove
pensiamo di attuare il nostro Progetto.
Siamo molto riconoscenti al Past. W. Rathgeber e alla Sig.na Erica Ludolph per Tinteresse che hanno per lo sviluppo della nostra
opera.
Col Sig. Rathgeber in Germania e poi col
Sig. HeUstern a Palermo, abbiamo esaminato
e studiato a fondo il Progetto della nuova
costruzione della Noce che prevede il concentramento di tutte le nostre attività : Scuola, Convitto (maschile e femminile). Centro
di addestramento professionale. Centro di assistenza e di emigrazione e la costruzione di
due edifici a reddito per assicurare una parte
delle spese di mantenimento dell’opera.
In vista delTattuazione del Progetto per
Palermo, abbiamo avuto un primo incontro
fra il Sig. HeUstern, TArch. Gianni Koenig
e TIng. Claudio Messina di Firenze. Il loro
sopralluogo è stato indispensabile come prima
presa di contatto e la preparazione di un abbozzo di un progetto che speriamo di potere
presto ricevere.
IL NOSTRO
«GRUPPO DI SERVIZIO»
Il numero -complessivo degli alunni è quest’anno di 377 (di cui 3 frequentano la Scuola Media).
Il personale del Gruppo di Servizio è di
24 persone, compresi i pastori P. V. Panascia
e Paolo Giunco, inviato dalla Tavola a Palermo come coadiutore, dal mese di aprile
del corrente anno.
L’impegno di lavoro e Timpegno finanziario sono notevoli. Le spese si fanno sempre
più gravi ed è per fede che camminiamo verso l’avvenire che rimettiamo interamente
nelle mani di Dio.
Il nostro Gruppo di Servizio è al lavoro
tutte le ore del giorno e talvolta anche della
sera inoltrata. Raramente abbiamo la possibilità di avere qualche ora di sosta o di distensione. I motivi di preoccupazione non
mancano, ma, grazie a Dio, c’è nel nostro
cuore una grande allegrezza, perchè siamo
convinti di lavorare, nonostante la nostra debolezza, al servizio del Signore nella persona
dei piccoli e degli umili.
Ma vogliamo soprattutto ringraziare Iddio
che suscita in mezzo a noi delle vocazioni di
servizio, dei ministeri, nei vari settori della
nostra attività, senza di cui non potremmo
portare innanzi un solo giorno un’opera che
richiede doni, forze e capacità così diverse.
Le solennità del Natale segneranno per il
nostro Gruppo di Servizio un periodo di maggior lavoro, ma se abbiamo compreso veramente. nello spirito di Gesù Cristo, che più
felice cosa è il dare che il ricevere, allora
anche per noi Natale sarà portatore di una
grande allegrezza.
Ed è dello spirito di quest’allegrezza che
vogliamo rendervi partecipi, cari fralell^
affinchè anche Voi possiate gioire con noi e
unirvi alla nostra certezza di fede che è anche la vostra :
« Ma le tenebre non dureranno sempre...
Il popolo che camminava nelle tenebre vede
una gran luce» (Isaia 8: 33 e 9: 1).
P. V. Panaselo.
N. d. r. : Segnaliamo che le offerte, coir
chiara causale, possono essere versate mjI
c.c.p. n. 7/7440 intestato a: Servizio (Cristiano della Chiesa Valdese, Via Spezio Ti,.
Palermo.
iiiiimimiiimiiimnii
■iiiiiiimimimimiiliiiiii’.imimimiiiuiiiiiuiiumiiiiiiiiiili
iiiimiiiiHiiiiiuitHiimitiHiniimimiiiiiimiiKiiiiHiiMmiiiMHiir.
molli TtlUPr inizier;
le pubblicazioni in aprii
L’annunzio della creazione del settimanale evangelico «Nuovi Tempi»
è accolto con favore daH’ppinione pub.
blica protestante in Italia, questa è la
prima conclusione cui si può giungere
dopo la diffusione di quindicimila programmi di abbonamento. Affluiscono
in questi giorni numerose schede di
consultazione e i primi abbonamenti;
anche rassociazione degli amici si va
delineando con diverse adesioni.
L’operazione « programmi d’abbonamento » non è stata semplice, dato
che manca ancora ogni più elementare attrezzatura: è stata compiuta soltanto per merito di un gruppo numeroso della gioventù evangelica di Roma. S’è trattato infatti di battere a
macchina oltre 10.000 indirizzi, gentilmente forniti dalle amministrazioni
dei periodici evangehei, e di procedere
poi alla spedizione... incollare, legare,
dividere secondo le destinazioni.
In novembre e dicembre il direttore
designato, past. Giorgio Girardet ha
passato alcuni giorni presso Réforme,
a Parigi ed è stato a Ginevra per stabilire gli indispensabili contatti professionali; ha successivamente visitato Pinerolo e Torino, Milano e Trieste, illustrando il programma del giornale e i problemi della stampa evangelica. Sono previste visite a Napoli,
Altamura, in provincia di Bari, e in
Sicilia.
Sono intanto in formazione il comitato di redazione, un comitato amministrativo e finanziario e un primo
gruppo di collaboratori redazionali e
tecnici. L’ufficio non è ancora attrezzato e si procede perciò ancora con
buona volontà e pazienza da pnrte di tutti. Ogni aiuto in denaro o m
attrezzatura contribuirà ad affrettare
i tempi. In gennaio infatti si dovià
preparare un numero interno, dì prova, il cosiddetto numero zero, per ni ttere a punto il meccanismo redazionale. Si dovrà anche organizzare lìim
sia pur modesta rete di corrispondenti locali, per la quale anzi sarebbe ue’ ne che il Comitato Promotore r cevesse fin da ora segnalazioni e .suggerimenti.
L’inizio delle pubblicazioni è previsto per il mese di aprile. L’abbonamento da aprile a dicembre cesta
L. 2.500 (estero 3.250) e può essere
versato sul c. c. postale 1/50731 (infestato a Giorgio Girardet). Saranno
comunicate fra breve alcune facilitazioni per chi procura un certo numero
di abbonamenti. Il Comitato chiede
un atto di fiducia domandando un ab.
bonamento per un settimanale che
ancora non esiste; ma è pronto a restituire l’importo dell’abbonamento a
chi dopo i primi numeri non fosse
soddisfatto.
Sulla testata alcuni hanno espresso
il loro dissenso, non vedendo le ragioni della scelta. Si spera che il successivo arrivo del programma d'abbonamento abbia chiarito questo punto, ricordando anche che una testata
deve possibilmente piacere a tutti, nelle nostre chiese ma anche fuori, se ci
proponiamo una diffusione ampia del
giornale. Quello che conta comunque
sarà il contenuto, che dovrà essere
un richiamo costante ai nuòvi tempi
del Signore che viene. G. M. G.
iMmiimiiiiiiiimiiiiiiiiimiiiiiiiiimiiiMiii
iiiiiiiniiimitiiiimiimiiiiMiiiiiiimiimiiiiii
PERSONALIA
Ci rallegriamo fraternamente con
Giorgio e Lucilla Bouchard per la nascita della piccola Sara, con l’augurio
migliore per questa famiglia pastorale.
^ *
Esprimiamo alla Signora Laura
Bertin, con tutti i suoi familiari, la
nostra fraterna simpatia nel momento della scomparsa della mamma
Signora Ethelin Vera Salvadori ved.
Trincherà.
Novità Claudiana !
Ne siete già forniti?
Valli Nostre 1967
Tredici belle quadricromie, a fogli mensili con versetti biblici; edizione in quattro lingue (italiano, francese, inglese e tedesco); in appendice ricco indirizzario di chiese e opere evangeliche in Italia e di
lingua italiana all'estero. — L. 650 la copia.
Meditazioni Bibliche 196?
Volumetto maneggevole di meditazioni bibliche quotidiane, in base
al lezionario preparato dalla Commissione Biblica. Ogni giorno, un
breve commento, un'indicazione per la intercessione. — L. 600 la copia.
Ordinazioni alla Editrice Claudiana, Via Principe Tommaso 1, Torino - c. c. p. 2/21641.