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Anno III.
Venerdì »0 gennaio 1954.
BT» I»
LA BUONA NOVELLA
GIORNALE RELIGIOSO
PHEZZO DMiüiSOC'IAXlO^’B
\A domicilio)
Torino, per un anno L. 6,00 L.7,00
— per sei mesi » 4,00 » 4,50
Per le provincie e l’estero franco' sino
ai conlìni, un anno . . L. 7,20
per sei mesi, » S,20
A>j:9£Ìo»té{ iè e’v iya/rn
Seguenilo la cerilà nell» cirilà
Efes. IV. ^5.
L’Ufficio della BUONA NOVELLA è in
Torino, presso la libreria Evangelica
di GIACOMO BIAVA, viaCarlo Alberto,
dirimpetto al CalTè Dilei.
Le associazioni si ricevono in Torino alio
stesso Ufficio.
Gli iissocioi! delle Provincie potranno provvedersi di un vaglia postale,
inviandolo franco alla libreria Biava.
Impudenza deirArmonìa. — Esposizione Evangelica Lci Chiesa. -— La Volgata I.
'— Missioni Evangeliche. — Al Cattolico. — Notizie religiose. — Cronachetta
politica.
1I9IPUDE1VZA
Il clericalismo piemontese è perduto. Allorché gli organi principali
di un partilo sono costretti a tale
avvilimento che per combattere i loro
avversarii debbono appigliarsi a menzogne, a falsificazioni ed a baratterie
da degradare lo stesso Cagliostro:
quando un partito, diciamo, è ridotto
a tali estremità è perduto.
L’/Imoma, organo principale del
clericalismo torinese, nel suo numero
del 12 gennaio pubblica un’articolo
intitolato così « Frodolenza ed oltraggiante petulanza della Propaganda
protestante ia Piemonte ». In esso
incomincia con togliere, essa dice, da
un altro giornale di Torino che noi
non leggiamo e neppure nominiamo,
perchè il solo nome di quel giornale
fa vergogna agli onesti, due lunghissimi periodi d’ingiurie le pift grossolane alla nostra direzione, ingiurie,
che ì'Armonialc^oa solamente approva
e conferma, ma con singolare bug
J
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- m —
vezzo a tutte quelle ne aggiunge delle
altre dicendo, che la Buona Novella
con spudoratezza impassibile e glaciale abitualmente finge, mentisce e
calunnia, non solo sapendo di mentire
e calunniare , ma pure conoscendo
che la sua slealtà è nota ai pochi
che riflettono, e nondimeno perseverando a fingere, calunniare e mentire per la fiducia di ingannare le
inavvedute moltitudini ! Tale eccesso
d'inonestà merita la gogna, e ridonda
ad infamia di quel popolo da cui è
tollerata. Ma quali sono i delitti per
i quali la Buom Novella si è attirato
sopra di sè tale odio dei clericali?
h' Armonia ci accusa di avere nel
nostro numero settimo pubblicata
una lettera di Roma nella quale una
madre moribonda esorta il figliuolo
esule a perdonare ai suoi nemici.
Possibile che una tale tetterà ecciti
tanta bile w\VArmonia ! 11 perdonare
ai nemici non è invero la virtù favorita dei preti. Però il pio giornale
fa mostra di essere adontato perchè
quella madre morente vicina a comparire dinanzi a Dio descrive lo stato
in cui si trova l'infelice Roma. E
siccome una lettera dettata con sentimenti cristiani da una donna moribonda ha tutti i caratteri della verità, {'Armonia asserisce che la Buona Novella ha inventato essa stessa
qu^'lla lettera, che con essa ardisce
insultare al pubblico e cerca d'imporre agli sciocchi, e chiama questa
riproduziotie una nera perfidia dalla
parte nostra.
Noi non vogliamo rendere pane
per focaccia al” Armonia, perchè il
Vangelo cel vieta. Noi potremmo dire
con pili ragione che VArmonia è solita coniare nel suo ufficio lettere e
ritrattazioni, e potremmo addurre in
prova la ritrattazione del fu P. Corrado da Castelpina, tanto diversa per
lo stile dai suoi scritti originali che
noi conserviamo gelosamente ; del
quale frate Corrado VArmonia interpellata da noi per ben due volte a
darci qualche dettaglio sulla sua
morte si è sempre ostinatamente taciuta; noi, lo ripetiamo, non vogliam
servirci di tali recriminazioni, e scendiamo a discolparci non perchè i
nostri lettori abbiano bisogno di questa discolpa , ma soltanto per dimostrare con quale leggerezza, per
non dire malignità calunniano i preti.
La lettera in discorso noi l’abbiamo
riprodotta tale e quale, senza cambiarci una virgola dall’¿"co d'Italia
del 26 novembre, e dallo stesso giornale abbiamo tolto la seconda lettera
della figlia. Chi sono ora i menzogneri
spudorati ed i calunniatori? Dopo
ciò rimandiamo airAi monea le parole
che essa ei dirige: <■ Sarà dunque
vero che il Piemonte abbia ad essefe
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infestato da colesti spudorati bugiarili
che pervertono il Popolo in religione
ed in politica, mentendo baldanzosamente in faccia agli uomini ^ ed a
Dio ? ».
Una tale impudenza diviene im
nulla a paragone dell’ altra che in
quello stesso articolo spacciano i
preti dellMrwoma. Essa dice che la
Buona Novella nel suo numero otto
alla pagina 120 si vanta che il Piemonle fra pochi anni addiverrà interamente protestante, avendo il Governo represso lo zelo smodato dei
bigotti: che in Torino molte persone
di alto rango abbracciarono il Protestantismo, e che il Governo le mantenne nei loro diritti civili. Finalmente fa dire alla Buona Novella
queste parole : « Mentre i preti (pie<1 montesi) gridano tanto è segno eyi« dente che i missionari (protestanti)
« fanno il loro dovere {Buona Noli velia, pag. 118). Sì, col mentire
•I da spudorati imbroglioni. E questi
0 sono che paragonano i mutamenti
« avvenuti negli Stali Sardi ad un
<1 terremoto, per cui i templi di To« rino ne hanno sofferto particolar« mente, c che la Religione Caltolica
« ivi cadrà in rovina,.... e forse non
« siamo lungi da quel giorno...i nel
« quale cadrà in un istante, éome
« per un teuhemoto {Buona Nòli velia, pag. 119) ».
Chi non crederebbe che tali coso
riportate in un giornale religioso redatto da preti non fossero vere almeno nella sostanza? Eppure sono
tutte maligne invenzioni e calunnie
deW'Armonia. Chiunque vuole persuadersi della ¡impudenza di quel
giornale non ha che prendere il numero ottavo della Buona Novella e
leggere l’articolo incriitiinato> di cri
qui diamo un brevissimo sunto. L’articolo è intitolato « Missioni Evangeliche ; » il luogo che si vuole fare
credere essere il Piemonte è indli"ato
in lettere maiuscole India OccidknTALK. L’articolo è tolto dal Giornale
delle Missioni Evangeliche e dalia
Feuille Beligieuse del Cantorie di
Vaud. È diretto invero a ribattere
le calunnie dei clericali intorno alla
pretesa sterilità delle Missioni Evangeliche, ma in esso non sono mai
nominati i preti piemontesi. Alla pag.
120 ove fa dire alla Buona Novella
che fra pochi anni il Piemonte addiverrà interamente protestante, ecco
le nostre precise parole « 11 risultato
di tanti sforzi non è stalo altro se
non che un amore pe,r la discussiorte
religiosa, ed in conseguenza un aumento dì conversioni al Vangelo, in
guisa che Y Irixlia Occidentaie fra pochi anni addiverrà interamente evangelica ». Ipreti deU’i'lmoTiiff per una
di qùtìllè che fissi chiamano pie fixidi
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ma che nel linguaggio degli onesti
si chiamano infamie, invece d’india
Occidentale ci faono dire Piemonte.
Ove VArmonia ci fa dire che il
Governo Piemontese ha represso lo
zelo smodato dei bigotti, noi parliamo
nientemeno che del Governo delle
Indie, e di un fatto noto a tutti, che
quel Governo cioè, ha saputo reprimere lo zelo fanatico ed intollerante
dei Bramini. Sostituisce alle Indie il
Piemonte, ai Bramini i preti ; questa
è la sincerità e la buona fede dei
clericali che dicono la Messa ogni
giorno, e che vogliono essere creduti
nei loro insegnamenti !
Quando ci accusa d’insultare tutto
il clero torinese, noi non insultiamo
neppure i Bramini di cui parliamo,
ma ci limitiamo soltanto a riferire
¡storicamente gli sforzi di quei Bramici onde impedire i progressi del
Vangelo nelle Indie. Quando ci fa
dire che in Torino molte persone di
alto rango abbracciarono il Protestantismo e che il Governo le mantenne nei loro diritti civili, noi avevamo detto che ciò era accaduto a
Calcutta, ma Ì’Armonia sempre fedele al suo sistema, sostituisce a
Calcutta Torino. Quando ci fa paragonare i mutamenti avvenuti negli
Stati Sardi ad un terremoto, per cui
i templi di Torino ne hanno sofferto
particolarmente, e che la Religione
Cattolica ivi cadrà in rovina, anzi
fra breve cadrà in un istante, come
per un terremoto; noi non parliamo
e neppure facciamo la minima allusione nè agli Stati Sardi, nè ai templi di Torino, nè alla Religione Cattolica, ma parliamo di un fatto avvenuto in Benares, in quella immensa
città centro ed emporio del Paganesimo indiano. Il missionario evangelico Leupolt dimorante in Benares,
era unà mattina ( Buona Novella,
pag. 119) sulle sponde del Gange
(non del Po) e considerava le rovine
che un terremoto avea cagionate nella
notte precedente. Una quantità di
piccoli templi costruiti lungo le sponde del sacro Cume ne avevano sofferto particolarmente ». Mentre il
missionario evangelico considerava
quelle rovine , uno dei principali
Bramini disse fra le altre cose al
missionario; «Forse non siamo lungi
da quel giorno nel quale tutto il nostro 'edifizio religioso, che sembra
ancora intatto, cadrà in un’istante
come per un terremoto, e la religione
di Gesìi Cristo prenderà il suo posto».
Ecco cosa ha detto la Buona Novella.
Come c’entrano qui gli Stati Sardi,
i templi di Torino, la Religione Cattolica?
Per quanto ci sentiamo portati ad
usare carità nei nostri giudizi, non
possiamo fare a meno di vedere nel-
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l'articolo dell’ Armonia una volontà
deliberata di mentire e di calunniare :
ma tale procedere ricade sul capo
dei loro autori. Chi dilTatti potrà più
credere alle asserzioni dei preti, se per
mezzo del loro giornale il più accreditato in Piemonte mentiscono cosi
impudentemente 1
Ci fa poi un delitto \'Armonia perchè non abbiamo risposto ad un articolo della Civiltà Caltolica, nel qual
quel giornale si accusa Diodati di una
falsiñcazione nella Bibbia. Sappia
dunque Ì'Armonia che noi non leggiamo mai la Civiltà Cattolica ; sappia altresì che noi non ci crediamo
obbligati di entrare in polemica con
tutti i giornali del mondo. In quanto
poi all’errore rimproverato al Diodali, ce ne sbrigheremo con poche
parole.
Questo preteso errore sarebbe al
versetto 59 del Gap. V. di s. Giovanni
che Diodati traduce Investigate ie
Scritture. VArmonia vuole che debba tradursi Voi andate investigando
le Sirithire; cioè che debbano esser
tradotte in modo indicativo, piuttosto che in modo imperativo. Noi facciamo di berretta alla scienza grammaticale ùtì\Armonia, che il voi andate investigando lo mette per modo
indicativo ; noi credevamo, che investigate fosse la seconda persona del
plurale dell’indicativo e del plurale
dell’ imperativo. La Volgata stessa
traduce la parola dell’originale EpevvòLts scrutarnini che è imperativo o
indicativo come si vuole. Determinar
dunque il modo di quel verbo dipende dal contesto, e noi non vogliamo
ora tornare su quello che già abbiamo detto. Soltanto osserviamo, che
prendendosi anche nel modo indicativo porterebbe la enunciazione di
una approvazione di Gesù Cristo verso
coloro che investigavano le Scritture,
lo che in fondo favorisce la nostra interpretazione.
ESPOSIZIONE E\ANGELICA
liR Chiesi»
La parola Chiesa significa propriame nle
Assemblea. I-a parola Chiesa è applicata
nella Bibbia ad ogni assemblea così buona
siccome malvagia. Nel salmo XXV secondo la Volgata al versetto quinto si
parla di una Chiesa di maligni, Odivi Ecclesiam malignantium : gli idolatri di
Efeso sono chiamati Chiesa negli Atti
Apostolici, cap. XIX. 32 ; ma non è il Diodatl che dice cosi, è bensì la Volgata autenlica della Chiesa Romana. Però, siccome l’uso è invalso di chiamare Chiesa
soltanto una riunione di cristiani , così
ci restringeremo a parlare della Chiesa
in questo senso.
Alcune volte nella Bibbia per Chiesa si
deve intendere l’assemblea di lutti gli
eletti e predestinati a salute, incominciando da Abele fino airullimo dei predestinali che dovrà nascere : in questo
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senso è presa la Chiesa in molli passi
della Bibbia, fra 1 quali citiamo soltanto
i seguenti Ebr. XII; 25; Efes. V. 23; 1.
di S. Pietro lì. 6; Efes. I. i, S.
Altre volte per la parola Chiesa la Scrittura intende tutti coloro che fanno professione di essere cristiani. Nel senso
detto di sopra la Chiesa è invisibile, imperciocché solo Iddio conosce i suoi eletti,
Nel senso di cui parliamo ora è visibile
ed è quella Chiesa, la quale si compone
di molte Chiese particolari, siccome erano
ai tempi apostolici le Chiese di Corinto,
di Roma, di Tessalonica ecc. Fra queste
Chiese particolari alcune ritengono la
pura dottrina della Bibbia nelle cose essenziali, e formano la Chiesa visibile di
Gesù Cristo, sebbene differiscano in cose
di minore importanza. Altre sebbene ritengano il nomedi GèsùCristo, sono talmente corrotte nella dottrina che, o non
ritengono più la diviua parola, o la ritengono adulterata colle loro tradizioni.
Allorché noi diciamo che fuori della
Chiesa di Cesù Cristo non vi è salute,
noi intendiamo dire, che coloro sono sicuramente salvali i quali appartengono
alla Chiesa invisibile degli eletti, e coloro
quali appartengono ad una Chiesa visibile che ritenga la parola di Dio con
semplicità e senza mescolanza di tradizioni 0 dottrine umane, almeno nelle cose
essenziali, sono in via di salvezza : ma
coloro i quali appartengono ad una Chiesa
corrotta, ad una Chiesa idolatra, che di
cristiana non ha che il nome, noi diciamo
che non sono in via di salvezza. 11 giudizio dei cuori però la Chiesa evangelica
confessa che appartiene al solo Iddio, e
perciò si astiene dal giudicare intorno
agli individui.
Affinchè i più semplici possano meglio
comprendere questa dottrina, la spiegheremo con un paragone. Un vascello ben
costruito e bene equipaggiato traversa l’Oceano burrascoso: molle barchette quali
più quali meno sdrucite, ma tutte in pessimo stato, e facendo acqua da tutte
parti fanno Io stesso viaggio: il vascello
giungerà in porto, ma gli individui che
sono nelle barchette vi giungeranno anch’essi? Vi giungeranno coloro i quali si
getteranno dalle barchette sdrucite, ed
entreranno nel vascello. Il vascello è la
Chiesa visibile, le barche sdrucite sono
le Chiese corrotte. Ma quei del vascello
giungeranno tutti al porto? Vi potranno
giungere, essendo tutti sicuri dalle tempeste, ma non tutti vi giungeranno di
fatto, perchè potranno morire per malattia.
Noi non vogliamo entrare in discussione teologica sulla dottrina della Chiesa,
ma intendiamo semplicemente indicare
agli uomini di buona fede come potranno
conoscere fra le tante Chiese particolari
quale sia la vera Chiesa visibile di Gesù
Cristo.
La vera Chiesa di Gesù Cristo deve essere la luce del mondo, il sale della terra,
la città posta sopra un monte (Matt. V.
deve ritenere ed insegnare pura
la dottrina dell'Evangelo: «Le mie pecore
ascoltano la mia voce«; deve rigettare
siccome eretiche tutte le dottrine che non
sono nella parola di Dio : Paolo vuole
che la Chiesa si guardi da coloro che insegnano contro il Vangelo, e se un apostolo od un angelo stesso del cielo evangeliziasse oltre quello che è scrino, sia anatema. Tale dottrina deve essere nella
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professione de’ suoi membri e nello insegnamento de’ suoi pastori.
La vera Chiesa di Gesù Cristo si riconosce ailresì in quanto al suo culto, il
quale deve essere in ispirilo e verità, ed
in tutto e per lutto conforme alle istituzioni della divina parola: deve ritenere
i sacramenti iustituiti da Gesù Cristo ed
amministrarli nel modo da lui prescritto.
Una Chiesa che avrà un culto di pompe
moudanee preso dal paganesimo, è chiaro
che non può essere la Chiesa di Gesù
Cristo.
In quanto alla morale la vera Chiesa
di Gesù Cristo dovrà essere animata dallo
spirito di carità che è l’essenza della morale crisliana. Una Chiesa che perseguita
e che uccide, con questo stesso dimostra
non essere la vera Chiesa di Gesù Cristo.
Oltre a ciò essa deve manifestare per
mezzo delle sue opere che vivono in lei
le doitrine dell’Evangelo : una Chiesa che
colle opere conlraddice al Vangelo non è
la Chiesa di Gesù Cristo. Ciò però non
significa che tutti i membri della Chiesa
visibile di Gesù Cristo debbono essere
santi in efletto ; anche le Chiese visibili
dei tempi apostolici aveano iu loro molle
miserie, ma la vera Chiesa di Gesù Cristo deve avvertire in prima quei fra i
suoi membri cbe disonoreranno manifestamente colle loro opere il buon nome
cbe è stalo invocalo sopra di loro, e poscia se perseverano nei loro disordÌDi, gli
allontanerà da lei fino a che uon siupo
umiliali.
La vera Chiesa di Gesù Cristo deve
essere governata secondo la sua parola,
deve avere i suoi sorveglianti, pastori,
dottori, incaricati di reggere il popolo e
nudrirlo colla parola di vita ; deve avere
i suoi diaconi incaricati delle elemosine
e della cura dei poveri. Però la parola
di Dio non prescrive alcuna forma particolare di governo ecclesiastico che sia
obbligatoria per la Chiesa, quindi non
avendo voluto lo Spirito Santo decidere
nulla, ha lasciato ad ogni cristiano la
libertà di attaccarsi piutto.slo ad una forma
che ad un’altra secondo che egli la giudicherà migliore per il suo profitto spirituali, e perciò noi vediamo cristiani rispettabilissimi e dottori i più illuminati
attaccarsi alcuni ad una Chiesa episcopale, altri alla Chiesa presbiteriana, ovvero ad una Chiesa indipendente purché
si conservi la dottrina della salvezza
siabilita nella parola di Dio.
In tutte queste Chiese particolari cbe
formano la Chiesa visibile di Gesù Crislo
si trovano degli eletti i quali formano la
Chiesa invisibile che ò il corpo di Gesù
Cristo. Questa Chiesa non é limitata nò
per i tempi, nè per i luoghi, nè per le
forme esteriori. Essa è veramente cattolica ossia universale: essa conta j suoi
membri dal principio del mondo fino alla
fine di esso, e ne ha da per tutto (almeno ci giova crederlo), ove la parola
della croce si è fatta sentire, ed in conseguenza alcuni di essi si riposano già
dai loro travagli nel seno del Signore, e
questa porzione è chiamata da alcuni
Chiesa trionfante. Vp ne sono altri che
vivono in Crislo, ma non sono ancora
giunti al termine della loro vocazione
celeste, e combattono ancora il buon
combattimento della Fede, e questa chiamasi Chiesa militante. Ve ne sono finalmente altri i quali non sono ancora
convertili, o non sono ancora nati, ma
che esistono nel libro della vita, e cbe
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saranno manifestati un giorno da Colui
che fa vivere i morii, e chiama le cose
che non sono come se esse fossero. È
questa quella Chiesa che nella Bibbia si
chiama il Corpo di Cristo, di cui ogni
fedele è membro , e Gesù Cristo ne è
ru.'iico capo , siccome il marito è l’unico capo della moglie: Efes. V. 23.
Questa Chiesa è Una , imperciocché
Il siccome in uno stesso corpo abbiamo
molte membra, e tutte le membra non
hauno una medesima operazione, cosi noi
che siamo molti siamo un medesimo
corpo in Cristo » (Rom. XII. 4, 5; Efes.
IV. i; 1. ai Corinti XII. 12, 13.)
Questa Chiesa è Santa, come lo dice
il simbolo apostolico, imperciocché Iddio
l’ha santificata per la sua eterna volontà
e l’ha deslinata ad essere un giorno nei
cieli santa ed irreprensibile, non avendo
macchia, nè crespa, nè cosa alcuna tale
(Efesi V. 27),
Questa Chiesa però degli eletti, fuori
della quale è impossibile ottenere salute,
è invisibile agli uomini, ma è visibile
sollanto a Iddio, il quale conosce quei
che sono suoi (II. Timot. II. 49). A qualanque comunione esteriore si appartenga, se non si appartiene alla Chiesa
invisibile di Gesù Cristo non ci gioveri
nulla.
LA VOLGATA
I.
I nostri letiori sanno tutti quanlo schiamazzino i clericali contro le socielà bibliche e specialmente coutro la versione
di Diodati. Essi non ritengono per buona
se non che quella latina conosciuta sollo
il nome di Volgata. 1 nostri lettori sanno
che la Volgala è la versione della Chiesa
Romana, ma multi di essi non ne sanno
più di così. Crediamo dunque nostro dovere d’instruirli su questo punto, tanto
più che i clericali gridano a piena voce
che le nostre versioni sono falsate, e che
solo la loro è autentica
Prima però di entrare in materia osserviamo che Vulgata è parola latina che
tradotta in italiano vuol dir sparsa nel
volgo. Il Cimcilio di Trento islesso nella
Sessione quarta ammette questa spiegazione. Da qui ne viene che nei primi secoli della Chiesa, come confessa lo ste ss
Concilio di Trento, vi era un’edizione
della Bibbia sparsa nel volgo: dunque
nei primi secoli della Chiesa il volgo
leggeva ia Bibbia, e la Chiesa non solo
non lo vietava, ma ne favoriva le versioni e la spargeva nel volgo, a un dipresso siccome fanno oggi le società bibliche. Dunque , quando la Chiesa Romana ha vietalo al volgo la letlura della
Bibbia, ha vietato quello che anticamente
era permesso; quindi in questa parte
sembra che la Chiesa Romana abbia cangiato dottrina.
Una seconda osservazione ce la presentano i due dottori S. Girolamo e S.
Agostino. La Volgata, essi dicnno, che
ai loro tempi si chiamava Italiana, e ciò
per la gran ragione perchè la lingua latina era allora la lingua volgare d’Iialia;
era quello che è la lingua italiana ai nostri giorni. Si chiamava italiana altresì,
perchè quella traduzione aveva origine
italiana; finalmente perchè era sparsa in
Italia più che in ogni altro paese. L'Italia dunque, aveva nei primi secoli della
Chiesa la sua Bibbia volgare, tulio il popolo la leggeva nella sua propria lingua,
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ed i preli ed i papi favorivano quella lettura ; i preti duuqiie ed i papi di quei
tempi avevano una doltrina diversa dai
preti e dai papi dei nostri giorni.
È pregiudizio comune che S. Girolamo sia l’autore della Volgata, ma questo
stesso Dottore, dice nella prefazione al
libro di Giosuè, che fra i Latini erano
moltissimi i codici e moltissimi gli esemplari della Bibbia tradotti ia lingua volgare, la quale testiraonisDza di S. (¡irolamo prova ancora che la lettura della
Bibbia in lingua volgare era comunissima
ai suoi tempi. S. Girolamo dunque non
fu l’autore della Volgata; ma, siccome ce
ne fa fede il dottissimo Sante Pagnino,
questo santo travagliò moltissimo sulla
antica versione volgare collazionandola
cogli originali ebraici e greci, e riducendola a migliore lezione.
Quesla versione è tenuta in tal pregio
nella Chiesa Romana, che il Concilio di
Trento, nella Sessione quarta ba decretato che essa sola è autentica, e che da
essa soltanto debbano prendersi le prove
per dimostrare le dottrine della Chiesa.
Fino a che la Chiesa Romana si contentasse di tenere in pregio la sua traduzione
sopra tutte le altre senza dispregiarle e
calunniarle, glielo potremmo passare. Ma
essa nou solo dispregia e calunnia le versioni delle altre Chiese, ma solleva la sua
versione al disopra del testo origiiiale.
Non vi è bisogno di essere un gran dottore per comprendere che trattandosi di
traduzioni, quella sarà la migliore, fa
quale sarà più conforme al testo originale: ognuno comprende che nel caso di
differenza fra la versione e l’originale,
questo debba essere preferito a quella.
Ora se alcuno dicesse, la migliore delle
traduzioni è quella che più si allontana
dal testo, e quando fra il testo originale
e la traduzione si troverà una differenza,
si deve stare a quello che dice la versione, senza curarsi dell’originale: se
alcuno ragionasse in tal guisa, noi lo crederemmo 0 pazzo 0 di raala fede. Ebbene,
appunto cosi ragionano i più celebri teologi della Chiesa Romana: citiamo.
Il p. Pereira, celebre teologo gesuita,
nel libro Xlll sulla Genesi, disp. 5 a, dice
così: « È cosa fuori di ogni questione
che quando il testo ebraico si trova contrario alla traduzione latina e riesce impossibile la conciliazione, in tale caso
bisogna tenersi piuttosto al latino che alr ebraico, imperciocché il Concilio di
Trento ha così grandemente raccomandata ed appoggiala della sua autorità la
versione Ialina ». Quesla asserzione del
Gesuita, ferisce il senso comune ed è
empia: ferisce il senso comune in quanto
che preferisce la traduzione aH’origioale;
è empia, in quanto che preferisce l’autorità del Concilio di Tremo all’autorità
di Dio.
Gregorio da Valenza nel suo commentario teologico (tom. L disp. S.a, quest. 13), dice cosi: « Siccome per l’autorità del Concilio di Trento, noi siamo
più certi dell’aulenticiii della versione
Volgata che di qualunque altra ; cosi
quando questa versione non sarà d’accordo col testo originale, è chiaro che si
deve correggere il testo originale sulla
Volgata, e non la Volgata sull’originale «.
Il cardinale Bellarmino nel libro 11,
della Parola di Dio, sostiene che gli originali sono corrotti, e che perciò bisogna attenersi alla Volgata.
11 cardinale Ximenes, autore fra le al-
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tre cose di un prologo cbe si legge in
frorile alla Bibbia poliglotta di Alcalá;
siccome in quella poliglotta, la versione
Volgata è posta in mezzo ai testi ebraico
e greco, fa la seguente osservazione, che
salvo il rispetto dovuto ad un tanto cardinale, ci sembra puerile ed empia. Egli
paragona i testi ebraico e greco che sono
ai lati della Volgata, ai due ladri che furono crocifissi con Gesù Cristo ; eppure
il cardinale Ximenes era il più dotto ed
il più pio dei suoi tempi.
Noi che crediamo all’autorità assoluta
della Parola di Dio, giudichiamo tali dottrine, siccome bestemmie: però ragionando pacatamente e senza declamazione,
crediamo che da tali dottrine si possa
dedurre evidentemente, che la Volgata
non è conforme agli originali; che in molti
luoghi è in opposizione col testo, e che
sono inutili tutti gli sforzi dei teologi per
accordarla con quello. Diffatti , se così
non fosse, se gli errori della Volgata fossero avvenuti per ignoranza o per inavvertenza e non per mala fede, i teologi
avrebbero dovuto dire come dicevano gli
antichi Padri : « Ricorriamo agli originali
per emendare le traduzioni « ; ma essi
invece dicono, « Emendiamo gli originali
sulle traduzioni ». Immaginate che un
pazzo vedendo una copiadel celebre gruppo del Laocoonte mancante di un braccio
dicesse: « Rompiamo un braccio anche
all’originale acciò sia simile alla copia »
farebbe lo stesso discorso di questi teologi. E poi questi signori sono coloro che
ardiscono dire che le nostre versioni sono
falsificate! Ma torniamo alla storia della
Volgata.
Viveva ancora S. Girolamo uomo invero
assai dotto, ma di fantasia molto esaltata;
già da ogni parte si muovevano lamenti
sulla sua traduzione o correzione. Ruffino prete di Aquileia, compose appositamente un’opera per rimproverare a Girolamo gli errori della Volgata. S. Agostino contemporaneo di S, Girolamo ed
il luminare della Chiesa de’ suoi tempi,
nella sua lettera decima , dice assai
chiaramente a S. Girolamo, che la sua
versione è molto differente da quella autentica dei Settanta : che gli Ebrei stessi
souo contrarii alla sua versione: narra
poscia un grave scandalo accaduto in una
delle chiese d’Africa, perchè il vescovo
permise cbe si leggesse la traduzione di
S. Girolamo. Per queste ed altre ragioni,
dice S. Agostino nella sua lettera decimanona, che egli non volle adottare la
traduzione di S. Girolamo, nè permettere
cbe si leggesse nella sua chiesa.
Alcune poche chiese diffalti adottarono
ia Volgata, la più gran parte però di
esse non la adottò fino ai tempi di Gregorio 1, detto il Magno, quando cioè la
ignoranza del Medio Evo incominciò a
prevalere. Dai quali fatti possiamo dedurre non essere stato molto prudente il
decreto dei cinquantaquattro vescovi che
nella quarta Sessione del Concilio di
Trento, dichiararono autentica la Volgata, Quei buoni padri Tridentini ben
presto si avvidero di aver fatto un solenne sbaglio in quel decreto ; ma esso
era infallibile e non poteva correggersi.
Furono ben presto fatti accorti che la
Volgata, da essi dichiarala autentica era
piena di errori : come dunque porgere
un rimedio al male ? Dichiarare che
aveano sbagliato, sarebbe stato uu negare la infallibilità al Concilio: Lasciare
correre il decreto ? Lo sbaglio era trop-
11
po evidente per non saltare agli occhi di
chiunque avesse la minima cognizione
delle lingue orientali. 11 papa però non
si smarrì a tale difficoltà, e volle colla
sua infallibilità concorrere a correggere
l’errore del Concilio infallibile. Sisto V,
dunque pubblicò un’edizione magnifica
della Volgata, coi tipi vaticani, edizione
ehe egli stesso avea fatto correggere, e
dichiarò solennemente con una Bolla che
quella sua Bibbia da lui corretta era
quella autentica di cui parlava il Concilio, e chi facesse, dicesse o credesse 11
contrario, incorrerebbe tutte le pene minacciate dal Concilio.'
Ma questa seconda infallibilità uon fu
più felice della prima ; tali e tanti furono
gli errori sostanziali che si trovarono'nella
famosa Bibbia di Sisto V, che il di lui
successore Clemente Vili, fu obbligato
a ritirarne tutte le copie; fece una nuova
correzione, dichiarò sbagliata la correzione che il suo predecessore avea infallibilmente dichiarata giusta, e fece una
nuova edizione della sua Bibbia, che è
quella che ora ha la Chiesa Romana.
Ma almeno la famosa Volgata di Cle
mente Vili è essa scevra di errori? Lo
vedremo in un prossimo articolo.
MISSIONI EVAÌVGELICIIE
Gerusalemme. — Pubblichiamo alcuni
brani della circolare del Vescovo anglicano di Gerusalemme diretta a tutti gli
amici della missione.
<1 Samuele Gobat (Vescovo di Gerusalemme) a tutti i fratelli, i quali in tutti
i luoghi invocano il nome del Signor nostra Gesù Cristo, e che desiderauo e pre
gano acciò Israele sia salvato. — La
grazia, la misericordia e la pace vi sieno
moltiplicale.
«Cari fratelli nel Signor nostro! Sono
scorsi due anni dall’ultima volta che mi
souo preso la libertà di scrivervi per richiamare alle vostre cristiane rimembranze Gerusalemme, e le sentinelle cho
il Signore ha posto sulle sue mura. Essendo stato assente per la più gran parte
dello scorso anno, trovai al mio ritorno
essere troppo tardi onde scrivervi per
l’epoca ordinaria, voglio dire per l’anniversario della fondazione di una chiesa
protestante , dell’arrivo del suo primo
Vescovo a Gerusalemme, e della consecrazione della Chiesa di Cristo (ChrislChurch ) sulla montagna di Sion, ove
l’Evangelo della grazia di Dio è predicato
nella sua purezza in varie lingue. Avendo con mia grandissima allegrezza conosciuto ne’miei ultimi viaggi, che tanto in
Inghilterra quanto sul continente d’ Europa molti cristiani continuano araunarsi
per celebrare questo anniversario per la
preghiera e ringrazinmenli, io mi sento
incoraggilo, e spinto ad invitarvi di
nuovo, fratelli amatissimi, ad unirvi a
noi il 21 gennaio 1834 innanzi al trono
del nostro comun Padre, e pregarlo acciò
voglia perdonarci le nostre colpe, guarirci dalle nostre miserie, spandere abbondantemente su noi il suo Santo Spirito, e benedire e far prosperare l’opera
sua nelle nostre mani, onde i figli d’Israele possano per il nostro ministero
essere convertiti e ricercare il Signore
Iddio loro, e Davide loro re: acciò Gerusalemme sia ristabilita , e riposta in
uno stato fiorente sulla terra; e così
tutte le nazioni veggano la gloria del Si-
12
gnore e la salute dell'iddio nostro. — Io
non debbo trascurare d'Invitarvi in questa occasione, siccome sempre, a lodare
e benedire con noi il Signore per la sua
bontà ed il suo amore inverso di noi, a
cagione dei successi accordali ai noslri
deboli sfor;!Ì.....
" Il carattere generale dei Giudei della
Pfliesiioa, e le nostre relazioni seco loro
non offrono alcun Irallo degno di
speciale rilievo. Sempre ve ne sono un
gran numero fra i quali non abbiamo
alcun accesso : molti di loro, e sopratulto i rabbini conservano una profonda
avversione, ed un odio marcalo contro
Gesù Cristo, il cristianesimo, ed i missionari. Ciò non ostante, generalmente
parlando, I pregiudizi delle masse sembra ehe vadano ad addolcirsi giorno per
giorno. Una imperfetta cognizione della
verilà cristiana si propaga insensibilmente ; un gran numero di Giudei sembrano convinti che Gesù è il Messia, o
come essi si esprimono, che il crislianesimo evangelico vale almeno quanlo il
giudaismo. Ma il loro attaccamento per
la famiglia, la loro abitudine di cementarsi di forme morie, e sopralutto il
grande amore per il peccata li impediscono dal fare progresso nel bene.
Per molti mesi noi abbiamo dato istruzioni regolari ad un buon numero di persone di questa classe senza alcun vantaggio apparente.
« Però da questa massa di corruzione
e di tenebre dalla quale l’occhio misericordioso del Dio d’Israele non si allontana , la grazia divina di tempo in tempo
strappa qualche anima peccatrice, per
collocarla un giorno nel numero de’suoi
Siati nella gloria celeste.....
«Dopo la mia ultima lettera, sono ora
due anni, sette israeliti adulti sono stati
ricevuti nella nostra chiesa per il battesimo,... Se noi fossimo avidi di aumentare il numero dei proseliti senza avere
riguardo nè alle loro disposizioni nè alla
loro condotta, noi potremmo battezzarne
a dozzine in ogni anno. Ma noi siamo
sempre più convinti che per non riempire
la chiesa di paglia o di loglio, siamo in
obbligo di sottoporre i noslri candidali,
anche coloro che meglio promettono, a
lunghe prove prima di ammetterli nella
chiesa per lo battesimo ; in primo luogo
perchè io sono persuaso che fin qui in
verun caso il battesimo di acqua abbia
prodotto alcun cambiamento visibile verso
il bene: i proseliti che già posseggono
la vita della fede prima del battesimo, la
conservano, e la sviluppano dopo ; ma
a quelli che non l’hanno, il battesimo non
la dà. Di più, i giudei accostumali fino
dalla fanciullezza a considerare la religione siccome consistente in forme esteriori cadono facilmente nell’errore di credere che essendo una volta battezzati
sono già cristiani; ma ritenendoli ancora
in aspettativa, sentono che non sono ancora quelli che dovrebbero essere, ed il
sentimento di aumentare sì nella istruzione, che nella vita spirituale si mantiene in loro.
« Essendo stati fortificati per l’aumento
di due collaboratori zelanti, siamo ora
più a portata di fornire mezzi d’istruzione e di edificazione a diverse classi
di persone. Oltre le preghiere quotidiane
in ebraico, noi abbiamo lutte le domeniche nella noslra chiesa un servizio in
inglese, uno io tedesco, ed ogni domenica del mese uno in arabo. Il quale ser-
13
vizio in arabo nelle altre domeniche crediamo più ulile celehrarlo in una vasta
sala delle scuole: e due o Ire Tolte la
settimana lo celebriamo con maggiore
semplicità io case particolari. Oltre i servizi che si celebrano nel tempio, il nostro caro fratello Crawford ue tiene uno
con più semplici à in sua casa in ogni
domenica di sera, li nostro fratello Valenliner ne tiene uno simile in tedesco
alla stessa ora nell'ospizio delle diaconesse. In ogni mercoledì sera evvi un
servizio assai semplice in tedesco (che è
la lingua del più grande numero dei proseliti) nella scuola , ove la esposizione
della parola di Dio è fatta indistintamente
0 dai missionarii o dai laici. In ogni primo mercoledì del mese vi è una riunione per le missioni nelle due lingue
inglese e tedesca. Oltre questi servizi
pubblici ci occupiamo di applicare le verità evangeliche ai cuori ed alle coscienze dei giudei, degli arabi, e dei proseliti secondo ne troviamo l’occasione.
(continua)
AL CATTOLICO.
La Buono Novella prega il Cattolico a
rammentarsi l’esito che ebbe la discussione sull’Eucaristid incominciata fra di
loro l’anno scorso, * terminata per parte
del Cattolico con ritirarsi dalla discussione, e scagliando alla Buona Novella
una quantità d’ingiurie le più grossolane.
Si rammenti che d’allora in poi è divenuta impossibile ogni discussione con lui,
il quale non sa che ingiuriare. Si rammenti che la Buona Novella si è protestata di non volere più entrare in polemiche con certi giornali. Cessi adunque
dallo sfidarci a nuove discussioni. Segua
pure ad impugnarci come meglio gli aggrada ; e sappia ancora un’altra volta,
che quando ingiuria noi lo dispregiamo;
quando calunnia sapremo smentirlo se
ne avremo volontà; quando attacca le
dottrine evangeliche sapremo confutarlo,
ma senza incaricarci nè punto nè poco di
lui, e solo esponendo e difendendo la
dottrina evangelica. La Buona Novella
non vuole darsi aria d'importanza per le
polemiche, ma vuole istruire, ed edificare,
seguendo la verilà nella carità come dice
nella sua epigrafe.
-------- —■ ' ; *=^~
iVOTIZlE RELIGIOSE
Toscana. Una corrispondenza del giornale inglese VEvangelical Christendom,
dopo avere riportati i fatti di persecuzione religiosa dei quali abbiamo parlato
nei numeri antecedenti, dà i seguenti
dettagli intorno alla maniera di agire dei
tribunali nelle cause religiose.
n Le procedure sono generalmente dirette contro il 'proselitismo. I tribunali
partono dall’idea che un uomo ha il diritto di pensare come vuole, che la sua
coscienza è libera, ma che egli non è libero di parlare siccome pensa, nè di agire
secondo la sua credenza. L’apostasia
secondo la legislazione Toscana non è delitto, ma è delitto una riunione di apostati. Su tali principii il pubblico ministero proclama ch’egli non s’ingerisce
nella coscienza degli individui, ed intanto
perseguita quegli individui che obbedidiscono alla loro coscienza... . Il gran
delitto di Ruggieri consisteva in questo,
che egli, semplice ioperaio, aveva osato
riflettere e discutere sopra materie religiose.
14
« È cosa assai dispiacevole esporre le
assurdilàdei giudicali toscDni. 11 seguente
modo di procedura è comunissimo. Un
uomo diviene sospetto o al clero o alla
polizia. Il Governo (ossia la polizia) lo
consegna ai suoi delatori, i quali per dimostrare la loro attività, e mantenersi
neirimpiego, s’impadroniscono delle circostanze le più innocenti, ovvero inventano delitti, 0 li Creano. L'individuo sospetto è chiamalo innanzi alla polizia. Si
presenta, ed il presidente gli dice che
egli ha avuto dei ricorsi, e che è esattamente informato diquello chelo riguarda.
Il prevenuto domanda quali siano i suoi
addebiti, imperciocché egli sa di non
avere fatto cosa alcuna di male. Gli si
dice ch’egli è avverso alla religione dello
Stato, che legge la Bibbia, e che tiene
riunioni di preghiere in sua casa; in una
parola ch’egli tende evidentemente a rovinare la santa Chiesa caltolica. Il prevenuto confessa di leggere la Bibbia, e
dice a sua giustiTicazione che è un buon
libro, che ha il diritto di leggerlo, e che
la sua coscienza è libera : ma in quanlo
alle riunioni in casa sua sostiene che è
un errore, una calunnia. « Silenzio, inlerrompe il presidente, la polizia non
prende errori »; e la infallibile polizia
prosiegue la sua inquisizione e scrive
fino ai più minuti dettagli. Terminato
l’interrogatorio si fa sottoscrivere al prevenuto, il quale dopo ciò si manda in
prigione; o se è mandato a casa, gli si fa
il così detto precetto. E tuttooiò non per
altro che per aver letto alla propria famiglia la parola di Dio! »
Tale è la libertà di coscienza ove dominano i clericali. Si vuole assolutamente
ja ipocrisia ; e chi non è abbastanza ipo
crita per agire contro il sentimento della
propria coscienza è reo innanzi ai cleriricali. Da questi fatti tragga chi vuole le
conseguenze.
Ginevra. 11 Consiglio municipale di
Carouge cattolico in maggioranza ha preso
ultimamente la delermioazione seguente.
Nell’occasione cbe il municipio ha attivalo il nuovo cimiterio, ha ordinato che
tutti i cittadini a qualunque comunione
religiosa appartengano, sieno sepolti nello
stesso cimiterio, senza alcuna linea di
demarcazione per le diverse confessioni
religiose. I cattolici devoli, istigali dai
preti, han veduto un sacrilegio in questa
determinazione, ed hanno falto ricorso al
Consiglio di Stato* acciò non sanzionasse
una tale disposizione. Ma il Consiglio di
Stato, considerando che la deliberazione
del Consiglio municipale di Carouge era
l’esercizio di uno dei diritti municipali,
ha decretato non aver luogo ia discussione sulla domanda dei petizionarii.
iNOiiiLTEitnA. 11 sig. Pelo membro del
Parlamento inglese ha messo alla disposizione della socielà delle missioni dei ballisti un dono di 50,000 franchi, ed ha
annunciato che, se Dio glielo permette,
vuol fare allrellanto in ogni anno fino al
1860.
Lonora. Gli Svizzeri evangelici stabiliti
in Londra han conosciuto la necessità di
fabbricarsi un tempio. I membri della
comunità svizzera di Londra non sono
che 300; e non tutti sono ricchi; eppure questi 500 individui hanno sborsati
100,000 franchi per la costruzione del
nuovo tempio- Il terreno è stato comprato, ed ora hanno fatto un appello ai
loro compatriotti per aver il resto della
somma che decorrerà. A Ginevra si è già
15
formato un Comitato per raccogliere le
Oblazioni.
Costantinopoli. I giornali annunziano
un falto che noi non vogliamo ancora
credere per intero, tanto esso è immorale. Una tale Racbele Baruh israelita
di 17 anni e maritata da dodici giorni,
avrebbe abbandonato il marito, svaligiato la casa paterna,,e lo scrigno del
marito, e sarebbe di notte tempo fuggita
con un amante, e corsa a ricoverarsi
in casa deH’arcivcscovo di Petra vicario
apostolico; il quale conscio di tiiUa questa immoralità avrebbe battezzata la Racbele, e l’avrebbe unila in matrimonio
coiradultero.
Noi non possiamo ancora prestare intera fede ad un fatto, che se fosse vero
svelerebbe la profonda immoralità di
quella Chiesa che lo approverebbe.
Russia. Nello scorso anno 29 isdraeliti
e 42 cattolici romani hanno abbracciato
la religione evangelica. Nella provincia
di Posen 78 cattolici romani hanno abiurato il cattolicismo, e sono entrali nella
chiesa evangelica.
Boston. In una delle ultime assemblee
religiose evangeliche di Londra, il dott.
Duff raccontava il fatto seguente.
Un giovane americano di Boston appartenente alla chiesa dei Battisti, entrato
nella carriera commerciale prese con seco
slesso il seguente impegno che mise per
iscritloi
« 1“ Per la grazia di Dio, non possederò
mai più di 50,000 dollari ;
n 2" Per la grazia di Dio, darò fino da
questo momento un quarto dei miei utili
netti per essere erogati in opere di carità
e di religione ;
« 3* Se giungerò a possedere 20,000,
dollari allora darò la metà dei miei utili
netti per gli usi anzidelli ;
« 4“ Se ne possederò 30,000, allora ne
darò i tre quarti ;
Il Se finalmente giungerò a possedere
50,000, donerò tutti intieri i miei utili.
n Dio voglia soccorrermi acciò io sia
fedele a queste promesse, ovvero lasciandomi si scelga un economo più fedele
dime». R. N. CoHB.
L’autore di quesla singolare risoluzione
dice il dolt. DuiT, è morto assai giovane,
ma prima di morire scrisse le linee seguenti :
« Sotto l’influenza deH’impcgno preso,
ma per la grazia di Dio, unicameole per
essa; mi è stato accordalo di poter dare
in opere di carità e di religione più di
40,000 dollari (200,000 fr.) ; quanto è
stato buono il Signore verso di me! »
Stati-Uniti. Leggesi nella corrisponpondenza del Parlamento in data di NewYorli;, 28 dicembre.
« La missione di monsignor Bedini agli
Slali-Uniti anziché di pace pare che si
converta in un eccitameulo alla guerra.
Molli disordini hannosi a lamentare nali
e fomentati dalla presenza del prelato
romano: le questioni religiose sono a
lai segno eccitate, che fruttarono sangue.
Il telegrafo di questa mattina ci reca da
Cincinnati, che una sommossa gravissima
ebbe luogo in quella città neH’oocasìone
che |il Bedini si trovò colà ispezionando
le chiese di quella diocesi. Nel giorno di
Natale (25) oltre cinquecento Tedeschi si
recavano sotto alle finestre del palazzo
arcivescovile, ove risiede il nunzio pontificio. Una musica stonala e svariala da
potenti fischi salutava l’ambasciatore di
Pio Nono. Intervenne ia polizia, e Fin-
16
- m —
lervento fu causa di gravi mali. Una miBcbia generale seguiva, nella quale si
spararono schioppi e pistole, e si menarono per diritto e per traverso spade e
bastoni. Multi furono i feriti, qualcuno
ucciso. Il telegrafo ci annunzia, che l’eccitamenio continua. Un giornale tedesco
di Cincinnali così si esprime: tr Se il
carnefice dell’Ungheria Hiiynau ebbe così
caldo ricevimento dall’lnghillerra monarchica, che cosa non debbe aspettarsi il
nunzio del papa dall’America repubblicana? » Si teme che da un giorno aH’altro
New-York venga ad essere teatro di scene
sanguinose, e il timore si estende ad altre città. In verilà ciionslgnor Bedini venne
ad accendere la fiaccola della discordia
in questi paesi, ed egli è il legato del
vicario del Salvalore! Non mi rammento
di aver letto cbe gli Aposloli di Crislo
sieno stali causa di scandali fra le genti.
I giornali cominciano a cousigliare il Bedini di andarsene con Dio. Questa sarebbe
forse l’opera più evangelica, che egli potrebbe fare ».
CROXACHETTA POLITICA
ToRmo, Cameradei Deputati. — Nella
tornata dei 16 e 17 interpellanze Mellana al signor ministro dell'Istruzione
Pubblica , in riguardo al Regolamento
delle scuole pei maestrie delle scuole
elementari e speciali, in data del 21
agosto 1853 , regolamento che in più
Ì)unti è in evidente contraddizione alla
egge del i ottobre 1848. Vien accettato
un ordine del giorno del deputato Serra,
il che propone sia rimandato l'argomento all’epoca in cui si discuteranno
le leggi organiche.
— Nella tornata del 18 fu presa una
determinazione molto importante, e di
cui grandi benefizi! economici ne divono ridondare al paese, quella cioè
della completa abolizione del dazio cosi
sulla importazione, che sulla esportazione
dei cereali.
Granducato di B^den. — Il principe
reggente ha aperto in persona la SesBione della Dieta del Granducato di Ba^en, 11 8U0 discorso manifesta il ram*
marico pel conflitto suscitato dalle pretensioni deH’arcivescovo. Ecco i termini
con cui si esprime a questo riguardo:
<1 Quanto più questo affare male si
apprezza all’estero, con altrettanta maggior soddisfazione io scorgo la fiducia
con cui il mio popolo m’appoggia,
mosso che egli è dalla fondata persuasione che la fede dei miei sudditi cattolici mi è sacra altrettanto come la mia
propria.
« .siate adunque sicuri che , mentre
io tutelerò la dignità della Corona, mi
sforzerò in pari tempo di condurre le
attuali divergenze a pacifico scioglimento , e di assicurare ai custodi delr autorità ecclesiastica uno sialo che
loro agevoli la via di adempiere la loro
benefica missione ».
Russia. Notizie degne di fede assicurano che l’imperatore di Russia respingerà formalmente qualunque estera mediazione, anche que la dell’Austria e della
conferenza di Vienna.
I preparativi di guerra della Russia
continuano in gran proporzione Quanto
alla flotta, tutti gli avvisi pervenuti sinora
da diverse vie annunziano che l’imperatore abbia spedito l’ordine al principe di
Mentschikotf di riunire tutti i legni da
guerra in Sebastopoli.
Un dispaccio che il telegrafo trasmette
da Pietroburgo porta queste semplici parole ; Qui regna la più grande irritazione
contro la Francia e l’Inghilterra.
Pbincipati Danubiam. — Da parecchi
’iornali inglesi si hanno alcuni parlicoari intorno alla battaglia di Kalafat. —
Si è a mezzodì del 9 che le truppe russe,
dopo una terribile carica di baionette, si
ripiegarono su Crajova, dove si trovavano nell’ impossibilità di riprendere l’offensiva.
Costantinopoli. — Le ultime notizie
di Costantinopoli confermano pienamente
l’entrata delle (lotte alleate nel mar Nero,
eseguita sin dal 3 corrente.
Direttore G. P. MEILLE.
Giuseppe Mirapel gerente,
TIP. SOC. DI k, PONS E COMP,