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PELLE VALLI YALPISI
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Quindicina!e
della Chiesa Valdese
Anno LXXXn — Num. 15 . nnr-v«.T A ' L. 600 pcc l’interno abbonamenti ^ L. 1000 per Tester, Eco € La Luce i Ls 1.0M per Tinterno Spedic. abb. postale II Gruppo 1 TORRE PELLICE — 18 Luglio 1962
Una eopia L. 2 0 L. i$80 per Testerò Cambio d'indiriszo Lire 30>'~ 1 Ammin. Claudiana Torre Pelliee - C.C.P. 2-175.67
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Le sollecitudin i ansiose
L’argomento è stato trattato ripetute volte sui nostri giornali valdesi, anche recentemente. Ma è con
qualche sorpresa che l’ho visto trattare in questi giorni dalla stampa
quotidiana, non sotto l’aspetto religioso, bensì come un problema di
psicanalisi. La tendenza alle sollecitudini ansiose sarebbe dunque
fruito di un complesso d’inferiorità-.
In fondo questa conclusione non è
molto dissimile da quella cui si perviene dal punto di vista religioso:
le sollecitudini sono sempre effetto
di una mancanza di fede: fede in se
stessi secondo la psicanalisi, fede in
Dio secondo il cristiano.
La tendenza del nostro tempo è di
risparmiare agli uomini l’occasione
di avere delle sollecitudini ansiose,
offrendo loro quella che fu definita
« libertà dal bisogno »; ed effettivamente in alcuni paesi si è già pervenuti a sopprimere per la quasi totalità dei cittadini il timore ed il rischio della miseria, a dare a tutti la
possibilità delle necessarie cure mediche. In altri paesi, tra cui la no
stra Italia, si è ancora molto lontani da queste condizioni, ma qualcosa
pure è stato fatto a favore di aleune
categorie.
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Possiamo chiederci tuttavia se, là
dove esistono queste eondizioni privilegiate, le sollecitudini ansiose
spariscono. Credo che possiamo rispondere di no. Perchè quando l’uomo non deve più preoccuparsi del
suo sostentamento immediato ed è
provveduto nei bisogni elementari
della vita, si preoccupa sempre di
nuove e più grandi esigenze; non
sarà più ansioso per il necessario,
ma per il superfluo. Vediamo infatti che, anche dove la libertà dal bisogno è tuttora un mito, non sono i
poveri che maggiormente si dimostrano ansiosi del domani. Conobbi
un ricco signore che si uccise perchè, avendo subito una rilevante
perdita nei suoi affari, temeva di
non potersi più sfamare, mentre il
patrimonio che gli rimaneva era ancora uno dei maggiori della città.
Perciò, anche quando gli uomini
pervenissero ovunque ad assicurare
i loro fratelli contro i rìschi dell’avvenire, la parola dp Gesù non verrebbe mai meno. Ed è quindi utile
che essa sia ancora Ripetuta e ricordata ai cristiani come un avvertimento ed un invito alla speranza
ed alla fede. Ma... PeflScacia di questo invito può essere molto compromessa quando chi lò muove è persona che, sia pure ih misura modesta, è assicurata contro l’incertezza
del domani e gode di tma.maggiore
o minore tranquillità economica. Se
questa non vale, come si è detto, a
far tacere l’ansia in noi, essa induce
tuttavia in sospetto .chi è oggetto
dell’esortazione a metterla da parte.
Gesù Cristo, se esortava a non essere « con ansietà solléciti », moltiplicava pure il cibo alle turbe affamate; così, anche le nostre esortazioni
debbono accompagnarsi ad un interessamento, fatto non soltanto di
buone parole, alle ngcessità dei nostri fratelli e ad un’opera costante,
nel limite delle possibilità di ognuno, acciocché si instauri finalmente
la « libertà dal bisogno » per tutti
gli uomini.
M. Eynard
Arrivano i marziani!
Conferenza del II Distretto
Un convegno pastorale ha preceduto la
Conferenza e si è svolto nella sala di Corso
Porta Romana a Milano, con uno studio
del Pastore Ribel sulla « Storia del nostro
Distretto ».
Sede della conferenza è stata Como. Il
culto di apertura è stato presieduto dal
Pastore Alberto Ribet. Subito dopo veniva
eletto il seggio che risultava cosi composto :
Pastore i'Veri Giampiccoli, presidente; doti.
Gustavo Ribet, vice-presidente; Cand. theol
Alessandro Vetta, segretario.
Iniziando la lettura della relazione della
commissione distrettuale, vien dato uno
sguardo alla situazione del personale nel Distretto. Si ha l’impressione che, in definitiva, l’opera del nostro Distretto sia stata
potenziata: così nella Diaspora piemontese,
come a Monfalcone, Chioggia, e Forni,
dove ci sono dei locali di Culto.
Un buon lavoro evangelistico è stato fatto
in certe comunità (Venezia, Brescia, Verona). Un lavoro fruttuoso in tale senso sta
compiendo il Pastore di Trieste, con la
pubblicazione dei Culti di Radio Trieste.
organizzare degli'incontri per vivificare le
nostre unioni.
Per quanto riguarda il lavoro nfUu diaspora, la discussione ha tenuto conto di
questi tre punti: 1) Risparmiare i pochi pastori che abbiamo concentrando l’opera
della nostra chiesa nelle grandi città, da
dove, ben organizzati, si partirà verso la
diaspora. 2) Necessità di motorizzarci: con
una macchina il pastore potrà fare un gran
lavoro in città e potrà curare bene la diaspora. 3) Comunque sia, con o senza motorizzazione, occorre che la Diaspora venga ben curata se non si vuole continuare a
perdere molti membri delle nostre comunità.
Il tempio di Milano potrà essere terminato e inaugurato in autunno. Per l’occasione è stato formulato il seguente o. d. g. :
« La Conferenza del II Distretto propone
che in occasione della inauguraziane della
nuova chiesa di Milano venga convocata
una sessione speciale della Conferenza Distrettuale ».
La Conferenza Distrettuale ha accolto lie.
tamente il desiderio della Comunità evangelica di lingua italiana di Losanna di fare
parte del nostro distretto; e ha formulato
il seguente o. d. g. da presentare al Sinodo : « La Conferenza Distrettuale accoglie
con gioia nel novero delle Comunità del Distretto la chiesa evangelica di lingua italiana di Losanna, lasciando agli enti interessati di definire i rapporti regolamentari ».
«Per quello che riguarda la vita spirituale delle Comunità è stato lamentato che
questo problema della massima importanza
venga spesso lasciato da parte; eppure bisognerebbe cercar di conoscere quali radici la fede abbia in ciascuno dei nostri
membri di chiesa.
Il problema finanziario, più che discusso, è stato prospettalo. Forse si riuscirà a
chiudere l’anno senza deficit, ma il problema delle contribuzioni resta sempre aperlo e urgente.
Per quello che riguarda la vita delle unioni giovanili è stato precisato che il compito della Commissione della F. U. V. è
solo quello di dare consigli, promuovere e
organizzare dei convegni (quest’anno in
verità ne sono stali organizzati pochissimi),
E’ stato messo l’accento sulla necessaria
unione fra la Chiesa e la sua Unione giovanile.
E’ stata sottolineata la necessità di vedere cosa fanno i giovani e di provvedere
a che le attività siano prospere; e anche di
Due studi sono stati presentati . Uno dal
Prof. Bonomi di Milano, sull’« Insegnamento della religione nelle scuole elementari
e nelle scuole domenicali » — che ci ha informati deU’energica ripresa dell’insegnamento religioso confessionale nelle scuole
elementari e ci ha suggerito di prendere
dei provvedimenti contro l’atmosfera confessionale cattolica che avvolge in ogni modo i nostri ragazzi; e ci ha pure esortati a
disciplinare ed a sviluppare il nostro insegnamento nelle suole domenicali. L’altro
studio è stato presentato dal Pastore Franco Sommani su: « Alcune osservazioni sulla Istruzione Catechetica ». Il problema
della istruzione catechetica è stato presentato accuratamente. A commento dello studio, il Pastore Ribel ha affermato che è ur.
gente per noi tutti, insegnanti e genitori,
prendere coscienza della necessità dell’insegnamento religioso: « ... perchè noi non
siamo più il popolo della Bibbia.. ». Ambedue gli studi hanno dato luogo a vivaci
discussioni.
Si può dire che, nell’insieme, è stata una
giornata di buon lavoro questa della nostra
Conferenza distrettuale. I lavori si sono
svolti in un’atmosfera simpatica. E’ stato
simpatico e confortante vedere anche i più
giovani dei delegati, prendere parte nelle
discussioni con semplicità e interesse... ».
Si è parlato con franchezza. Si è cercato di
guardare indietro, verso Colui che sta dietro a noi eppure ci precede; e di fare largo
a Colui che è il Signore della Chiesa. Infatti, è allora, quando diventiamo degli
uomini che noi non possiamo fare altro che
confessare il nostro peccato. Ma là dove
i credenti confessano i loro peccati, quivi
il Signore edifica la sua Chiesa. Forse è
stato proprio per questo che abbiamo potuto constatare che ad un certo momento
le voci forti cominciavano a diventare
sempre meno aspre....; e abbiamo potuto
udire parlare con una certa nostalgia di
Conferenze Distrettuali a carattere evangelistico, che « restavano un bel ricordo per
la Comunità ospitante ».......Quello che in
certi momenti ci faceva restare come nel
vuoto era il fatto xhe alcuni dei prbolemi
più importanti venivano appena toccati.
Ma, d’altra parte, forse qualche volta sono
da preferire le discussioni che gemono pella loro povertà e che fanno sentire la gravità del problema, a quelle le cui soluzioni
hanno il carattere della superficialità.
Le votazioni finali hanno dato i seguenti
risultati: Commissione Distrettuale: Roberto Steiner, vicepresidente; Neri Giampiccoli segretario.
Delegati al Sinodo: Enrico Pons e Carlo
Monaya, Alessandro Vetta
Recentemente, uomini ben noti per
la loro serietà di scienziati, dopo avere esaminata una esauriente documentazione fotografica e dopo aver
ascoltato le testimonianze di varie
persone in tutto degne di fede, hanno affermato che il fenomeno dei
« dischi volanti » apparsi ripetutamente, in luoghi diversi, e talvolta
anche in formazioni ordinate, in prossimità della nostra terra, non era il
parto della fantasia di gente suggestionata o di burloni, ma un fatto
accertato e degno di serio èsame e
di studio.
Taluno non ha esitato ad ammettere l’ipotesi che i dischi fossero diretti da esseri provenienti da altri
mondi — forse dai pianeta Marte —
e di noi più evoluti.
Si era dapprima pensato che i dischi volanti rappresentassero esperimenti terrestri radio-comandati, mediante i quali qualche nazione stesse preparando dei giganteschi mezzi
per lanciare, a distanza, sulle grandi
città, dalle formidabili bombe distruttive. Ma questa ipotesi è stata
ora abbandonata e si sta pensando,
seriamente, alla possibilità che esseri viventi, non terreni, dirigano di
persona o da lontano, degli strani
meccanismi i quali possono entrare,
a velocità fulminea, a contatto con
la nostra terra. E c’è già chi sogna di
riuscire ad impossessarsi di uno di
quei « dischi » e di trovarvi dentro
un abitante di Marte!
dimostrato che gli altri mondi sono
popolati da creature di Dio. A meno
che non si pensi che gli esseri che
popolano quegli altri mondi, siano
quelli stessi terreni, i quali, dopo
aver compiuta la loro prima esperienza qui sulla terra, siano saliti a
« vite », a « classi » più alte, a «stanze» diverse, per ascendere « di gloria
in gloria » fino alla perfezione, alla
presenza di Dio.
Ne L-a Vie Protestante del 2 Maggio vengono prospettate alcune conseguenze teologiche derivanti da -questi fenomeni.
La dottrina geo-centrica, secondo
la quale la nostra terra sarebbe il
centro dell’universo e lo speciale
oggetto della sollecitudine di Dio, il
quale vi avrebbe posto ritorno creato a sua immagine e somiglianza ed
oggetto del suo esclusivo amore, apparirebbe gravemente scossa se i
nuovi fenomeni venissero confermati ed altri mondi apparissero popolati di esseri come noi, fatti ad immagine e somiglianza di Dio.
E che dire del carattere morale di
quegli eventuali esseri? Conoscerebbero essi il bene ed il male? Quale
sarebbe stata la loro esperienza? Sarebbe essa simile a quella di Adamo
ed Èva? La loro storia sarebbe forse simile a quella dell’uomo con la
sua caduta e con la sua redenzione?
Chi li avrebbe salvati? Un altro Salvatore ?
Problemi teologici amplissimi che
si presenterebbero qualora venisse
Tutte queste ipotesi non ci turbano affatto. Quello che è sicuro è il
fatto che noi, attualmente, viviamo
su questa terra e dobbiamo compiere i doveri che riguardano questa
vita terrena.
Come il bambino che è in prima
classe elementare, non si tormenta
pensando alle altre . classi superiori
ed agli altri allievi di tanto più evoluti di lui, ma si applica a formare
correttamente le sue prime lettere,
di nient’altro preoccupato se non di
fare bene per essere promosso alla
classe superiore, così anche noi abbiamo, qui sulla terra, il nostro compito limitato e per noi molto importante.
Gesù non è entrato in tanti dettagli quando ci ha parlato della vita
celeste che segue quella terrena. Anzi, ha adoperato xm linguaggio semplice, « umano », che ci permette
di farci un’idea — sia pure relativa
— di quella vita più alta. Inutile
quindi pretendere di sapere ora ciò
che non potremmo, probabilmente,
nemmeno capire.
Tutt’al più, la visione della vita
più ampia, che non è limitata a questa fase terrena, aiuterà l’uomo ad
avere una visione più vasta e più
giusta della sua esistenza e a non
credere che tutto sìa racchiuso in
questa minuscola vita terrena...
La Bibbia contiene le norme per
la nostra vita terrena e non una rivelazione di tutto ciò che avviene
nell universo. Quando passeremo alla vita superiore, « vediamo come in
molte cose che qui sono oscure.
« Perchè ora », scriveva San Paolo
il quale aveva avuto una visione della vita superiore, « vediamo come in
uno specchio, in modo oscuro : ma
allora vedremo faccia a faccia; ora
conosco in parte, ma allora conoscerò appieno... » (I Cor. 13: 12).
Paolo Bosio
IL XV AGOSTO
Le Iradizionali celebrazioni Valdesi di mezzo agosto avranno
luogo, a Dio piacendo, quest'anno nelle seguenti località:
Val Pellice Venerdì 15 Agoslo ad Angrogna
localilà: Prassuil - ore 10
Val GhìSOnS Venerdì 15 Agoslo all’Inverso Pinasca
localilà: CloI - ore 10
Val Germanasca Domenica 17 Agoslo
al Colle delle Fonlane ore 15
Il programma delle rispettive celebrazioni verrà pubblicato in
seguito. Ci limitiamo per ora a formulare l'augurio ebe, tempo
permettendo, le assemblee siano numerose e che i culti del mattino come le riunioni del pomeriggio si svolgano nell'atmosfera
della edificazione cristiana e della cristiana allegrezza.
HnintnlB del -ClittDiioie Social'
XI
Settimana di Studi sociali per i gio27 luglio - 2 agosto a BoissySaint-Léger (Seine et Marne) — Francia.
Programma ■ Pour une terre humaine
1) Regards sur le monde
2) Réalités françaises
3) Les choix chrétiens nécessaires.
Oratori: G. Lasserre — R. Antonioli —
E. Trocme R. Crespin —— M. Voge ed
altri.
Per i giovani dai 18 ai 30 anni. Prezzo
500 fr. fr. al giorno — Riduzioni concesse
su domanda — Iscriversi presso « Le Mouvement du Christianisme Social » —^ 52 Rue
de Londres — Paris.
Ogni anno alcuni giovani italiani hanno
partecipato a questo Campo di studi sociali. Li esortiamo ad essere presenti, se possibile, anche quest’anno.
(Red.).
2
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
f .
Noie sul funzìonainento del Sinodo
Dall’aprile a questa parte sono comparsi
sull’« Eco » vari articoli sul funzionamento
del Sinodo che hanno preso spunto da talune proposte avanzatela Gustavo Rihet.
Non volevo intervenire nella questione,
ma essendone stati invitato da alcuni amici,
mi disobbligo con le seguenti note.
Anzitutto desidero fare una messa a punto circa le osservazioni e le proposte già
avanzate.
Gustavo Ribet (« Eco », 25-4) propone di
far funzionare il Sinodo mediante Commissioni separate. Ma l’assemblea sinodale
è l’organo di governo della Chiesa e dovendo come prima incombenza pronunziarsi suU’operato degli , organi amministrativi,
dando altresì l’impronta alla direzione della Chiesa per l’azione da svolgere nell’anno successivo, non può operare costruttivamente se non come collegio costituito
dalla sua assemblea plenaria. Vorrei fosse
chiaro che ogni raffronto tra l’istituzione
stessa del Sinodo ed il suo funzionamento
e le assemblee politiche è del tutto illegittimo, poiché non è consentito confondere
gli organi di un ordinamento giuridico ecclesiastico che hanno i propri fondamenti
di principio nelle Sacre Scrittme, con gli
organi degli Stati che si prefiggono differenti scopi ed hanno origine nei principi
costituzionali delle Nazionji. Vorrei che
l’amico Ribet rileggesse il suo articolo :
« Rapporti fra la Chiesa ed il popolo valdese » comparso sull’Eco del 28-9-1945 e
la mia risposta: «La Tavola ed il governo
della Chiesa » comparsa sull’Eco del 6-12-45.
L’impostazione delle sue proposte parte
infatti dallo stesso orientamento da lui manifestato nel 1945 e pertanto il mio punto
di vista non può essere ora diverso da quel,
lo che ebbi a precisare in quel tempo.
Gustavo Gamba (« Eco » 23-5) lamenta
che 1’« Assemblea sovrana » rischia da un
certo numero di anni di polarizzare la sua
sovranità nell’intervento di taluni elemen
ti, il che darebbe luogo ad un certo domi
nio di opinioni sulla sovranità dell’Assem
bica. Anche qui il difetto dipende dalla im
preparazione generale di molti che non se
guono la vita ecclesiastica, accontentandosi
di usufruire della vita religiosa della Chie
G. Gönnet (« Eeo » 6-7) proporrebbe che
le controrelazioni venissero scritte e distribuite preventivamente. Ma uno dei motivi
basilari del Sinodo è appunta quello della
lettura delle controrelazioni. Queste sono
già una manifestazione del Sinodo e non
possono essere- predistribuite, ed il loro
valore è dato più dallo spirito con cui sono
pronimciate che dalle parole con cui sono
redatte. La loro lettura in Assemblea costituisce, o dovrebbe costituire, il dato di
impostazione di tutti i lavori del Sinodo,
per cui non penso che una tale proposta
possa essere accolta. Parimenti non è possibile nominare la Presidenza del Sinodo
un anno per l’altro, poiché mentre ciò non
contribuirebbe affatto ad una maggiore preparazione delle persone, snaturerebbe la
funzione preliminare dell’Assemblea.
Paolo Bosio (« Eco » 6-6) osserva che il
sistema di funzionamento del nostro Sinodo é ormai antiquato. Mi domando però
Emilio Corsani (« Eco » 9-5) osserva tra
l’altro che le nostre assemblee sinodali sono indisciplinate e propone di rivalutarne
la presidenza, affidandola a persone esperte nella direzione delle assemblee.
V’é però un contrasto psicologico tra la
osservazione e la proposta. Desidero assicurare l’amico Corsani che le nostre assemblee sinodali al paragone di tante altre
della vita civile sono tra le più disciplinate
e corrette e ciò dipende dalla considerazione di stima tra le persone, dal rispetto
delle altrui opinioni e sopratutto dal fatto
elle ciascuno sente di operare sotto lo sguardo del Signore. Certo é che le funzioni della Presidenza vanno convenientemente rivalutate.
quand’é che le strutture organizzative di
ventano antiquate; e mi vien fatto di pen
sare che nei nostri ambienti si sia partati
a credere che le strutture invecchiano pei
il solo fatto che gli uomini hanno disimpa
rato a conoscerle ed a farle funzionare tra
lasciando di studiare le norme relative e di
attuarle con spirito concreto. Credo che
nessuno mi possa tacciare di conservatorismo ecclesiastico, e concordo quindi con
il Bosio per una Commissione di studio,
che però dovrebbe lavorare al concreto,
sul fondamento indispensabile di una esatta rivalutazione degli istituti sinodali in sede di principio. In effetti la nostra struttura sinodale sembra a taluno antiquata
forse perché vi é una diffusissima carenza nella conoscenza degli istituti fondamentali su cui si incardina il nostro sistema
organizzativo.
Infine Alberto Ribet (« Eco » 6-7) presentando una interessante disanima del funzionamento del Sinodo della Chiesa riformata di Francia, lamenta l’eccessiva impronta amministrativa del nostro Sinodo.
Ciò é giusto, la responsabilità però non risale al Sinodo, ma all’Amministrazione, la
quale indubbiamente in questi ultimi anni
ha lasciato pesare gravemente sul Sinodo
il complesso del non facile lavoro amministrativo che le incombe.
E. Rostan (« Eco », 23-5) propone che
l’ordine dei lavori ¿el Sinodo sia riassunta in un programma suddiviso nei giorni
di seduta in modo da regolare nel tempo
lo svolgimento dei lavori. Ciò è giusto,
ma questo fatto dipende dall’autorità e
consapevolezza della Presidenza del Sinodo, non dalla struttura in atto.
L. De Nicola (« Eco » 23-5) propone di
rivalutare le Conferenze distrettuali ed ha
ragione. Infatti uno dei difetti del nostro
Sinodo dipende dal fatto che le Conferenze funzionano male, per cui il materiale
portato all’esame del Sinodo non riceve
d’ordinario la necessaria preventiva elaborazione in sede di Conferenza. Ma non mi
sentirei di condividere l’impostazione della riforma di struttura che egli propone.
A. Giampiccoli (« Eco » 23-5) lamenta
che nel Sinodo si parla troppo. Questo è
vero per alcuni elementi, ma ciò dipende
dal fatto che troppi sono coloro che nel
Sinodo non prendono la parola o per non
sufficiente preparazione o perchè non osano intervenire. Il difetto è tuttavia sanabile
attraverso l’opera di una Presidenza oculata ed a mezzo di un maggior impegno di
preparazione da parte di tutti in vista dei
lavori sinodali.
Devo qui far osservare però che l’Assemblea sinodale non è « sovrana », ma semplicemente : « l’autorità suprema » della
Chiesa, come dice la Costituzione valdese,
(C. V. 1929 a. 6). La sovranità della Chiesa è deposta nelle mani del suo unico Signore, per cui, ove i membri del Sinodo
abbiano e-satta percezione che la sovranità
risiede nell’unico Signore, non vi è alcun
pericolo di domini personali sull’assemblea
sinodale.
che per questo non è necessario modificare la struttma sinodale.
Dopo queste osservazioni desidero
mettere in evidenza quelli che a mio
avviso sono i punti chiave su cui occorre portare la massima attenzione
per rimettere in chiaro la situazione
e dare al Sinodo quel migliore funzionamento che la nostra disciplina
ecclesiastica già gli assicura sul piano giuridico, ma che gli uomini sembra non sappiano più attuare in modo soddisfacente.
3) Presidenza sinodale. La Presidenza del Sinodo non è una carica
di secondo piano, che può essere assegnata come un’onorificenza di circostanza per la efficiente oratoria
del predicatore di ufficio che ha presieduto il culto di inaugurazione. Nel
tempo andato, coincidendo che il
predicatore di ufficio era anche persona di elevate qualità direttive, si
affidò a lui la Presidenza dell’assemblea. Di qui nacq[ue un uso che non
ha alcun valore di fondo, ma che si
concreta in una soluzione defatigatoria circa la scelta della persona più
idonea a dirigere l’assemblea.
Il Presidente del Sinodo è invece
la massima autorità della Chiesa,
poiché in effetti durante il Sinodo la
Tavola, Moderatore compreso, è carente in tutta la sua autorità, dato
che essa rappresenta il Sinodo, e
quindi la Chiesa) hell’intervallo tra
due sessioni sinodali. Pertanto la direzione dèlia Chiesa è affidata in
quella settimana al Seggio sinodale
ed in particolar modo al suo Presidente. Egli non ha il solo compito
di dirigere le discussioni per mettere
ordine, ma — come osserva giustamente Alberto Ribet e come avviene
nel Sinodo nazionale di Francia —,
egli deve cc dirigere il dibattito pur
lasciandolo libero » intervenendo
« sia per riassumere lo sviluppo delia
discussione, sia per commentare un
discorso...., sia per ricordare lo scopo della discussione », sia per coordinarne la conclusione. Data la responsabilità che gli incombe, egli non
deve assistere passivamente ai lavori
dell’assemblea, lasciando che le cose vadano come le trascinano i vari
oratori. I regolamenti consentono
che la scelta dell’uomo che nella circostanza può fare al caso avvenga tra
tutti i membri deir Sinodo (RO. 1932
a. 70).
Anche in questo caso il regolamento sembra quindi appropriato!
4) Bisultato d^le Conferenze Distrettuali. Se il Sinodo è alle volte
disordinato nello sviluppo dei suoi
lavori o si perde nel dettaglio, ciò dipende dal fatto che in esso si deve
supplire all’insufficienza del funzionamento organico delle Conferenze.
Su questo punto ocorre rivedere la
situazione in atto, e dare maggiore
contenuto e responsabilità agli organi distrettuali nel territorio italiano.
Libertà e Responsabilità
Questo quadro di John Trumbull, pittore americano vissuto nel XIX secolo,
raffigura la proclamazione della Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti,
avvenuta il 4 luglio 1776 alla « Independence Hall » di Filadelfia.
La nuova nazione, per esprimersi con le parole di uno dei suoi più grandi
Presidenti, « fu concepita nella libertà e consacrata al principio che tutti gli uomini sono creati ugnali ». La Dichiarazione riassume in sé i principi di libertà civile, politica e religiosa in cui milioni di creature desiderano vivere.
Ai diritti di libertà corrispondono necessariamente delle responsabilità e degli obblighi morali. Possano queste responsabilità sempre meglio esprimersi alla
luce del pensiero cristiano. (Red.).
del Sinodo lo studio di determinati
problemi, cosi come avviene a tutt’oggi nel Sinodo nazionale di Francia. Questi studi davano un tono elevato al Sinodo, polarizzando il più
vivo interesse del pubblico e deU’assemblea. Quindi, raccorciando il tempo delle discussioni in un preordinato orario da stabilirsi dal Seggio, sentita la Tavola e la Commissione di
esame, si può nuovamente, come avveniva ancora 15 anni fa, lasciare il
tempo a disposizione per detti studi
e per le relazioni delle Commissioni
ad referendum, la cui attività da una
diecina di anni è particolarmente
trascurata.
struttivo il nostro ordinamento ecclesiastico risalendo ai princijji che
lo governano, in modo da rendersene
capace e padrone, disponendosi nell’animo suo ad adeguarvi le pro|ìrie
idee, spesso inconsciamente detormate dalla influenza esteriore degli
istituti della vita civile e politi(;a o
dalle situazioni ecclesiastiche di altre Confessioni religiose. Ciascuno di
noi si determini a servire la Chiesa,
anche nelle linee della vita ecclesiastica, conoscendone l’ordinamento,
così come ciascuno si dispone a servire il Signore nella propria vita personale, alla luce dell’Evangelo.
1) Rapporto della Tavola al Sinodo. Occorre che il rapporto sia preparato non solo come una rassegna
dell’attività amministrativa svolta
dalla Tavola, dai Distretti, dalle Comunità e dalle Opere, ma è necessario che nella sua relazione la Tavola
imposti, ai fini dell’esame del Sinodo, i principali problemi che sono
emersi nell’anno dalla condotta amministrativa e dalla direzione della
Chiesa. Alla enunciazione dei fatti
deve far seguito l’impostazione dei
problemi in sede di principio ed alla luce di questi, la relazione deve
contenere proposte concrete su cui
il Sinodo dovrà portare la sua attenzione. Proposte che possono essere
anche alternative e non impegnare
la Tavola. Ecco che in conseguenza
le discussioni sinodali arriverebbero
subito al concreto senza perdersi nelle generalità dei singoli argomenti.
Per ottenere questo è sufficiente migliorare la prassi attuale.
5) Contenuto dei lavori sinodali.
E’ vero che il Sinodo soffre di appesantimento amministrativo, ma ciò
è dovuto al fatto che da diversi anni
si è trascurato di portare all’esame
6) Regolamenti. Pochi ritocchi alla procedura mi sembranio quindi
sufficienti, colmando tra l’altro l’esistente lacuna costituita dal fatto
che mancano ad oggi norme precise
per la procedura di esame dei ricorsi
amministrativi e degli appelli disciplinari da parte del Sinodo.
Concludendo, credo vi siano nel
nostro ordinamento ecclesiastico molte cose buone per quel che concerne
il Sinodo e che sia sufficiente metterle in effettiva attuazione. Desidererei
perciò raccomandare a ciascun componente del Sinodo, sia egli a carattere elettivo o permanente, di ripensare in uno studio personale e co
Oiorgio Pcyroi
L’articola del nostro collaboratore ci sembra concludere efficacemente la discussione
sulla « riforma dei lavori del Sinodo », discussione che si è protratta da aprila od oggi. Valeva la pena che il problema fosse affrontato in sede di pubblico dibattito, parche esso ha tutta la sua importanza nella
vita della Chiesa, specialmente in quella
espressione della vita ecclesiastica che è il
Sinodo Valdese. Non si potrà non tenerne
conto in avvenire, anche nella prossima
sessione sinodale, quando il problema che,
però, a parer nostro non è soltanto di natura amministrativa ma anche morale, si
ripresenterà all’attenzione della nostra massima assemblea ecclesiastica. (Red.)
Sinodi e Conferenze
2) Controrelazione della Commissione di esame. La Controrelazione
non dovrebbe perdersi nelle cose spicciole o parafrasare i rapporti delle
amministrazioni, ma, enunciando osservazioni di fondo in relazione ai
principi essenziali della vita della
Chiesa ed il suo ordinamento, porre
in rilievo i punti essenziali della vita della Chiesa nell’ansio decorso,
riprendendo, icommentando o controproponendo in relazione alle proposte che sui singoli argomenti la
Tavola presenta al Sinodo nel suo
rapporto a stampa. La parte di dettaglio, la Commissione di ^esame la
può enunciare, ove occorra, nel corso della discussione per replicare a
particolari interventi o per sottolineare determinate osservazioni. An
Perphè non avremmo i nostri Sinodi all’inizio dell’estate, come si fa in tutte le
altre chiese? A tale opportunità ha già accennato il Direttore dell’Eco (n. 11). Si
tratta di cosa più importante di quanto a
prima vista non sembri. Se n’e parlato circa treni’anni fa, e non si potè opporre all’idea alcuna valida obiezione. Senonchè
prevalse Vattaccamento alla tradizione. Ma,
come spesso accade, ci si attaccava ad una
tradizione puramente locale e per di più
recente, invece di risalire alla tradizione
antica, come ci pare che non solo potremmo ma dovremmo fare.
Fino al 1871, il Sinodo si teneva alla metà di maggio. Solo in quell’anno fu fissata
la data di settembre pei Sinodi successivi.
Ora, ci pare che si dovrebbe, se non ritornare al maggio, avere i nostri Sinodi all’inizio dell’estate, cioè subito dopo ^od
un mese dopo) la fine dell’anno amministrativo. Sarebbe cosa logica e giovevole.
L’avere il Sinodo in settembre è cosa
nociva pei pastori, per le comunità, e per
le conferenze distrettuali.
Pei pastori, i quali sono costretti ad effettuare i traslochigli’inizio delle attività
autunnali, mentre se ciò potesse avvenire
nel corso dell’estate, la ripresa del lavoro
nella nuova sede sarebbe indubbiamente
facilitata sia dal punto di vista materiale
che morale.
Poi per le comunità. Il loro nuovo conduttore arriva a destinazione senza aver
il tempo d’orientarsi, d’ambientarsi per un
inizio efficace del suo mirtistero. A causa
di varie difficoltà che spesso si presentano nel decidere i movimenti del persona
le in epoca post-sinodale, accade che una
comunità veda giungere il suo nuovo pastore a fine novembre, talvolta ai primi di
dicembre. La vita ecclesiastica di tutto un
anno non può non risentirne assai. L’estate è la stagione adatta per i traslochi. In
autunno, se tutto è a posto, s’inizia in pieno il lavoro ecclesiastico. Tant’è vero che
in questi ultimi anni l’Amministrazione ha
cercato di fissare almeno alcune nuove destinazioni per l’estate, incoraggiando anche le comunità autonome ad eleggere il
loro conduttore per l’estate. Ma praticamente, l’Amministrazione, che si riunisce
dopo il Sinodo, si vede costretta, in virtù
di certi risultati di fatto sinodali, a rivedere la sistemazione del campo di lavoro.
Sistemazione talvolta laboriosa ed assai
lunga. Risultato: tutto è in ritardo.
Anche le conferenze distrettuali risentono .sfavorevolmente questo stato di fatto.
Attualmente, la conferenza nomina in primavera la Commis.sione distrettuale, senza
es.sere sicura ch’essa possa poi funzionare.
Ed invero, dei tre membri che la compongono, due ( i due pastori) possono poi esser trasferiti in altro distretto. E’ successo
varie volte. Giunge, è vero, un nuovo presidente (che però ha ancora bisogno d’orientarsi), ma se manca l’altro pastore, la
Commissione rimane per un anno mutilata. Se tenessimo invece le nostre conferenze in autunno, quando tutti sono a posto, si potrebbero esaminare e seguire le
indicazioni date dal Sinodo e stabilire un
programma d’azione per la campagna invernale da svolgere nel distretto, sapendo
su quali elementi si può contare.
Tralasciamo varie altre considerazioni,
per amor di brevità. Quanto detto mi pare
che basti per deciderci a convocare il Sinodo all’inizio dell’estate, come fino al
1871 compreso, e per l’autunno le conferenze distrettuali.
0
Il giorno d’apertura o d’inaugurazione
del Sinodo. Nel 1871 fu fissato al primo
martedì di settembre; poi^ per molti anni, si fece il primo lunedì di settembre. Jn
questi ultimi anni, si son tentati vari muramenti.
Quando si faceva il pomeriggio del tunecTif potevano parteciparvi quasi tutti i
pa.stori del Nord e parecchi della Toscana, pur predicando il giorno prima nelle
rispettive sedi. Cosa non piu possibile in
questi idtimi anni. Inoltre, piraticamente
sono assenti vari pastori e delegati laici
della Valle Germanasca. Non è forse ciò
rincrescevole e anormale?
Ritorniamo al lunedì pomeriggio. Torniamo ai bei tempi in cui in varie parrocchie si tenevano, alla vigilia del Sinodo,
dei culti speciali, con belle adunanze nel
pomeriggio, in cui dei pastori a ciò invitati o designati portavano notizie del loro
campo di lavoro, e rivolgevano alle nostre
popolazioni vibranti appelli. Era per le comunità una fonte di benedizione e, per il
Sinodo, era una bella, efficace preparazione.
Se, come si spera, i lavori sinodali saranno meglio disciplinati, si potranno benissimo contenere entro i limiti dal lune
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
Lettere al Direttore
Da Roma
Caro Direttore,
ho letto con piacere la messa a punto da
ie iutta in relazwae al teLespramma inviato
dal Consiglio Federale delle Chiese Evangeliche all’On. De Gasperi su quanto nel
progetto legge polivalente ha attinenza col
problema della libertà religiosa.
E’ giusto quanto precUi nel tuo articolo,
desumendo dal contenuto della nota che
il Consiglio Federale ha predisposto perchè venga rimessa agli On.li Senatori e Deputati nell’imminenza della discussione della legge, l’esigenza che il testo delL’art. 6
del progetto legge venga integrato nel senso che « per rafforzare le garanzie delle libertà civili e politiche dei cittadini ed assicurare con pene adeguate il normale esercizio delle libertà costituzionali», venga
prevista una pena anche per chi usa vàoLenza o minaccia per impedire ad altri di manifestare pubblicamente il suo pensiero religioso o costringa altri a compiere Otti in
contrasto con le sue opinioni religiose.
Condivido il tuo punto di vista nel commento da te steso alla presa di posizione
del Consiglio Federale, tuttavia ritengo in
sia incorso in un errore di buona fede, laddove precisi che malgrado le buone intenzioni del Governo ”... ” l’atmosfera antireligiosa è sempre viva in molte località
dove i protestanti sono una infima mino
Credo infatti che l’esperienza degli ultimi
0 anni circa e l’atmosfera antievangelica
di cui abbiamo accertato la pesantezza in
molti casi ed i motivi che l’hanno generata, siano stati convenientemente precisati
nell’art. 21 degli atti sinodali del 1951, dova
tra l altro è detto che ” il Governo persegue una politica religiosa che non tiene
conto delle libertà costituzionali e nega i
diritti delle Confessioni religiose evangeliche ” e dove si invita il Governo a dare
” con la dovuta sollecitudine chiare ed inequivoche attestazioni di voler dare integrale applicazione alle relative norme costituzionali, ristabilendo così quella fiducia
che è indispensabile per la collaborazione.”
Pian credo purtroppo, che dal settembre
1951 ad oggi siano state date dagli organi di
governo delle ” chiare, inequivoche attestazioni ” in misura tale da farti ritenere
che l’atmosfera antievangelica dipende oramai da altri fatti, avendo il Governo manifestato le sue ” buone intenzioni ”. Se tu
poi pensi che le buone intenzioni si possano riassumere nel telegramma pubblicato
nel numero dell’Eco del 6 luglio, io non
mi sento di poter condividère tanta fiducia
in mere assicurazioni verbali che non hanno alcun riscontro nella pratica attuazione
e nella condotta dell’azione di governo e
degli organi di polizia. E’ su questo piano
infatti che. gli ambienti evangelici italiani
attendono che il Governo manifesti in realtà le sue ” buone intenzioni ”.
Cordiali saluti. Giorgio Peyrot.
AU’amioo Giorgio Peyrot diremo soltan/ to che la formula a buone intenzioni » da
noi adoperata si riferiva evidentemente al
contenuto del telegramma del Governo, in
cni si assicurava che esso « tiene fede ai
principi costituzionali in materia di libera
religione » e non era un giudizio definitivo sull’azione del governo e degli organi
di polizia nel complesso problema dei rapporti fra lo Stato e le minoranze religiose.
Comunque, non è forse il caso di insistere
troppo sul significato di quella espressione
che abbiamo voluto adoperare con un certo
irenismo, è vero, pur non perdendo di vista
la situazione quale essa è nella sua realtà.
(Red.)
Dalla Svizzera
Uno svizzero che fu ospite al Convitto di
Torre Pellice l’anno scorso, così scrive:
Chers amis.
Voici un an, j’étais avec mes amis parmi vous. Ma joie était grande. Un rêve se
réalisait. C’était de prendre contact avec
des amis de la même cause et de la même
foi, rencontrant les mêmes difficultés, peut,
être plus grandes encore. Il semble que
dans notre monde bouleversé par les idées,
les évènements, tout s’oublie bien vite. Eh!
bien non, chers amisi mmdois, le temps
passe, le souvenir au feu de s'éffacer, se
raffermit, par nos relatons amicales. Puissiez vous sentir dans cés lignes toute notre
gratitude pour l’accueü que nous avons reçu l’année passée, pour la foi que nous
avons sentie parmi vous, pour le beau pa^s
que nous avons pu admirer, pour les grands
coeurs que nous avons rencontré. Parmi
vous, quelques-uns viendront cette année à
Vaumarcus. Soyez dès à présent les bienvenus. Nous ne pouvons attendre l’heure du revoir. Puisse Dieu bénir cette attente et ce revoir.
A vous tous, Vaudois d’Italie, frères en
Christ, notre message fraternel et nos amitiés.
Un «mi des Vallées.
NEW YORK
La date du 15 juin dernier restera mémorable pour la congrégation Vaudoise de
New York qui a eu enfin la joie d’inaugurer son temple. L’Eglise Vaudoise de New
York a eu son origine en 1910 comme Mission Vaudoise, organisée par le zélé pasteur
Clôt de Riclaret et a été desservie pendant 40 ans par le pasteur Griglio de Pral.
Ceux qui croient encore qu’eu Amérique tout est facile, peuvent faire la refléction que pepdant 40 ans notre église a
attendu, en économisant littéralement le
sou, pour pouvoir parvenir à réaliser le
projet d’un temple Vaudois. En 1951 l’achat d une synagogue dans une localité
convenable nous donnait enfin l’opportunité de nous mettre à l’oeuvre.
Sur l’exemple des travailleurs d’Agape
une partie des membres s’est mobilisée
pendant des mois pour travailler pendant
le soir et les jours de sortie à la réalisation du projet.
Le temple transformé et complètement
remis à neuf présente un intérieur simple
mais aussi très accueillant.
L’emblème vaudois sur l’ime des fenêtres extérieures rappelle au passant le « roc
d’ou nous avons été taillés ». La chaire
est un don en souvenir par la famille du
Pasteur Griglio. Le service de la dédication, simple et solennel, a été suivi par
une assemblée de plus de trois cent personnes.
Précédés par le cortège de la chorale et
des dames en costume, le pasteur officiant
Mr. A. Janavel et l’orateur du jour, le
Dr. Joseph R. Sizoo, président du New
Brunswick Theological Seminary, ont pris
place sur l’estrade après avoir placé sur la
chaire la Bible, un rare exemplaire de la
première édition Diodati. Au moment de
la dédication, l’assemblée debout, répète
les mots de la consécration : « Seigneur
nous te consacrons cette Maison ». L’orateur, avec son éloquence renommée, évoque dans un puissant message l’histoire de
l’Eglise Chrétienne en rappelant d’une façon particulière le mouvement vaudois,
précurseur de la Réforme. Il se réjouit de
ce qu’encore aujourd’hui dans un monde
qui s'éloigne toujours plus de Dieu il y
ait des groupes de croyants désireux de
bâtir un temple pour y prêcher le pur Evangile du Seigneur, vers lequel nous devons marcher et auquel nous devons nous
rattacher sur l’exemple de la plus belle
tradition vaudoise. Outre que par la présence de nombreux pasteurs, nous avons
été encouragés par le bon nombre de représentants de la « Waldensian Aid Society », par l’Union Vaudoise de Philadelphie et par beaucoup d’amis venus même
de loin.
100 ANNI
di Storio Valdese
E’ il titolo significàtivo del
nuovo volume che la Claudiana
ha messo in vendita da pochi
giorni al prezzo di L. 1000.
Preziosa ed interessante documentazione di un secolo di
vita e di evangelizzazione valdese. Fatti, nomi, date, notizie,
che sono salvati dall’oblìo e che
formano l’ambiente storico in
cui la nostra Chiesa ha vissuto
ed operato dal ad oggi.
Un volume dì facile lettura e
di grande interesse. Le famiglie
Valdesi lo acquistino, le Chiese
lo facciano conoscere.
Ricordate anche;
Cristianesimo e
Cattolicesimo Romano
di Ernesto Comba — Claudiana
Torre Pellice — L. 1000
Ampio ed obbiettivo esame
delle differenze fra il Cattolicesimo e la dottrina cristiana evangelica. Indispensabile allo stndio dei problemi religiosi ed alla testimonianza della fede.
Un seminatorje
racconta... ^
di Paolo Bosio — Claudiana
Torre Pellice — L. 400
Il volume è già ben conosciuto dai lettori evangelici. Merita
di essere ancora divulgato. Bozzetti, episodi, fatti di vita evangelistica nell’ambiente italiano.
Un libro che interessa e che aiuta ad aver fede nella potenza
della Parola di Dio.
La Voce delle Coìtili ni là
Pinerolo
Domenica, 6 luglio, un tragici/ incidente stradale ha subitamente tolto la vita al
giovane catecumeno Franco Romano, di
San Secondo, deceduto a Pinerolo all’età
di 14 anni. Il fatto doloroso ha profondamente commosso la popolazione che ha
espresso la sua simpatia alla -famiglia colpita dal lutto intervenendo molto numerosa ai funerali, lunedì 7 corrente.
Alla famiglia Romano ed ai congiunti
tutti diciamo ancora la nostra parola di
cristiana solidarietà e di cristiana speranza nell’ora del dolore.
Inauguration du Temple Tandoie
Parmi les messages reçus, la plupart venant de personnalités du Protestantisme
Américain, nous avons particulièrement
apprécié celui du Modérateur, qui représentait pour nous la voix et les voeux de
l’Eglise Mère. —
« Enfin nous voilà arrivés » nous disait
le doyen Mr. Ethienne Grill en exprimant
la pensée et la foi des vieux membres
d’Eglise. Oui nous voilà arrivés, mais à
condition de repartir cm- c’est là ce que le
Seigneur attend de nous et qu’avec Son
aide nous devons accomplir.
A. Janavel
Prarostino
Sono stati uniti in matrimonio nel nome
del Signore Avondet Franca (Allamanda)
e Bordiga Bruno (Porte) il 15 giugno. Agli sposi, che si sono stabiliti alle Porte,
rinnoviamo ancora i nostri auguri di vita
felice e fedele al servizio di Cristo.
Diamo un caldo benvenuto nella famiglia della Comunità di Prarostino a Comba Emma, venuta sposa, dalla Parrocchia
di S. Germano, a Comba Rimane (Pralarossa).
A tutti i villeggianti Valdesi, già fra noi
o in arrivo, il nostro affettuoso benvenuto.
— All’ospedale Civile, dopo lunga malattia, è deceduta la sig.ra Olga Bonnet,
all’età di 69 anni. I suoi funerali hanno
avuto luogo domenica, 13 corrente.
Nell’ora delle separazioni definitive
quaggiù, la promessa di Gesù Cristo permane in tutta la sua verità: Dio ha tanto
amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinchè chiunque crede in
lui non perisca, ma abbia vita eterna.
Pramollo
La chiusura Aell’anno amministrativo
della chiesa è stato caratterizzato da alcune manifestazioni, di cui diamo qui un
breve cenno.
Anzitutto l’Assemblea di Chiesa, riunitasi il 18 maggio, dopo aver ascoltato la
relazione del Concistoro sull’attività svolta durante l’anno, ha poi nominato i due
delegati alla Conferenza Distrettuale di
S. Germano nelle persone dei fratelli Parisa Paolo e Paschetto Luigi (Baravaiera)
ed il delegato al Sinodo nella persona del
fratello Virgilio Gay, Diacono. Infine ha
eletto alla carica di Anziano dei Cardonatti il fratello Forneron Paolo della Cardona.
Il « bazar », organizzato quest’anno allo
scopo di concorrere alla copertura della
spesa per la Casa Estiva, ha dato un buon
risultato che ci ha permesso di fare un altro considerevole passo verso la mèta, non
ancora raggiunta ma ormai non più tanto
lontana, grazie alla collaborazione di molti nella comunità e fuori.
L’Unione delle Madri ha fatto una bella passeggiata a Bobbio, ove è stata accolta, nonostante il mancato preavviso, molto fraternamente dalle sorelle di quella
Parrocchia che, sotto la guida gentile della Signora Genre, hanno saputo improvvisare un ricco ricevimento. Le ringraziamo
ancora.
1 bambini della scuola domenicale sono
invece stati a Pomaretto, cogliendo l’occasione della festa di canto.
L’Unione Giovanile larà domenica 3 agosto una gita a Courmayeur.
Ora con la stagione estiva abbiamo iniziato la celebrazione di un culto mensile
(la 3“ domenica) nella Cappella del Roc
per venire incontro ai bisogni spirituali
delle persone parzialmente inferme, ai
vecchi ed a tutti coloro che comunque non
possono per vari motivi prendere parte al
culto nel tempio. Bisogna dire che il primo culto celebrato al Koc, pur avendo registrato' un discreto uditorio, non ha completamente coronato le nostre speranze in
tal senso. Speriamo in un netto ed importante miglioramento nelle prossime domeniche. Anche nei tempio di Roccapiatta
viene ora celebrato mensilmente il culto
(la 1“ domenica): anche qui la partecipazione, specialmente degli uomini, è assolutamente inadeguata all’importanza del
culto in sè stesso ed agli scopi per cui ci
siamo decisi a tenere un culto in quelle
località dove più facilmente potrebbero
riunirsi coloro che non possono più recarsi al tempio principale.
Abbiamo pure iniziato le riunioni estive all’aperto. Cerchiamo di approfittarne
tutti e. anche se queste riunioni si tengono la domenica pomeriggio, lasciamo per
una volta da parte le bocce e tutto il resto
per andare alla riunione e meditare nel
tempio che Dio stesso ha fatto, la natura,
i problemi della nostra vita alla luce della Sua Parola.
Sono stati ultimamente battezzati: S.anniartino Marina di Roberto o di Forneron
Ernestina (Baruè); Roman Fiorelle di Renato e di Gardiol Uva (Memè); Peyrot Enrico di Giovanni e di Scarano Anna (San
Bartolomeo); Griglio Aldina Clelia di Oscar e di Griglio Wilma (Ciarvet). 11 Signore li benedica.
Un grave lutto ha colpito la nostra Comunità. Dopo parecchi giorni di sole splendente e di caldo, insolito giungeva finalmente, nel pomeriggio del 9 luglio, la
pioggia tanto desiderata. Appena le prime
gocce cominciavano a cadere, ci rallegravamo pensando che la terra, e con essa i
diversi raccolti, avrebbero avuto finalmente l’acqua di cui avevano tanto bisogno.
Purtroppo però la nostra gioia veniva presto turbata da una triste notizia che si
spargeya veloce di bocca in bocca e che
riempiva tutti di un grande dolore. Il giovane Dante Peyronel, delle Case Nuove
dei Pellenchi, attualmente militare presso
il Centro Automobilistico di Treviso, giunto in mezzo a noi per alcuni giorni di licenza, era salito alla « miando » per i lavori della fienagione. Sorpreso dal temporale si era rifugiato, insieme al proprio
fratello, in un casolare disabitato. Un fulmine caduto sul tetto, dopo di aver attraversato ed incendiato un mucchio di fieno
che si trovava nella « grangia » sottostante, penetrava nella stalla e colpiva in pieno il poveretto, fulminandolo suH’isiante.
Alle grida di soccorso del fratello, rimasto
miracolosamente illeso, accorrevano numerosi i Pramollini che si trovavano nella
zona. Essi provvedevano subito all’opera
di soccorso e allo spegnimento dell'incendio che intanto andava divampando nella
grangia. A notte tarda, dopo le constatazioni di legge, la spoglia veniva riportata alle
Case Nuove.
Ai funerali, svoltisi nella giornata delril luglio, accorreva numerosissima la popolazione per testimoniare alla famiglia,
già provata pochi mesi fa con la morte immatura del bahho, la propria simpatia.
Alla famiglia così duramente colpita, e
specialmente alla mamma ed ai fratelli,
rinnoviamo l’espressione della nostra viva e fraterna solidarietà cristiana. Domandiamo anche a Dio di voler concedere
il suo conforto ed il suo aiuto a tutti coloro che piangono in quest’ora di grave
dolore.
« Tu non sai ora quello che io fo,
ma lo capirai dopo ».
(S. Giovanni 13: 7).
Torino
L’Assemblea di Chiesa del 28 luglio ha
discusso la Relazione Annua e l’ha approvata, votando un ordine del giorno di fiducia al Concistoro.
A sostituire il dott. Sigfrido Godlno trasferitosi a Napoli per motivi di lavoro, è
stato eletto alla carica di diacono il dott.
Guido Ribet.
A rappresentare la Chiesa di Torino al
Sinodo è stato eletto il dott. Gustavo Ribet, supplente il signor Giusto, Costa.
E’ uscito il numero estivo del Piccolo
Messaggero recante: l’annuncio della prossima venuta a Torino del PasUfre Paolo
Bosio con l’incarico dell’opera di S. Donato, notizie sulle attività degli ultimi mesi dell’anno ecclesiastico, e, fra l’altro, un
vigoroso appello per il Tempio di Milano.
Da tutti i membri della Chiesa di Torino
aspettiamo una offerta piccola o grande
per il nuovo santuario della comunità consorella di Milano.
E’ uscita la Relazione Annua '1951-52. E’
stato raggiunto e superato il contributo richiesto dalla Amministrazione Centrale.
Stanno per essere iniziati importanti lavori al tempio di Corso Principe Oddone.
Durante le vacanze estive del Pastore
G. Bertin, la Chiesa di Torino è retta dal
Past. Roberto Nisbet di Venezia, coadiuvato dal cand. teol. Ernesto Naso.
Il numero del vaglia conto corrente po ■
stale della Chiesa di Torino è: 2-12889. A
questo numero possono anche essere inviate le offerte per il Tempio di Milano.
Questo capitolo s’inizia con due considerazioni di etimologia. Rodoretto significa luogo ripieno di rose. In quanto al monte Penna o Appanna, la radicale pera — in
lingua celtica — vuol dire testa, elevazione.
Per Io stesso motivo la catena degli Appennini significherebbe piccoli monti.......
Resterebbe ancora da stabilire in quale modo la radice celtica pen sia venuta a finire
in Italia! Ma la cosa è interessante lo stesso!
0
Più interessante ancora è un episodio relativo al nostro storico Alessio Muston.
Nel 1834 era pastore di Rodoretto il giocane Muston il quale aveva conseguito nell’Università di Strasburgo il grado di Dottore in Teologia e che, « sebbene giovane
di moltissimo talento, aveva dovuto stabilirsi in quella piccola e remota parrocchia
Valdese essendo allora imposto ad ogni giovane Ministro di passare qualche anno fra
le nevi e gli alti monti prima di venir chianiato in più facili ed aggradevoli parrocchie ». Il Muston aveva ottenuto il suo titolo universitario facendo stampare a Stra
LO DieinoRie di un Bisnonno
Capilolo X - RODORETTO
sburgo un suo lavoro sulle Origini dei Vaidesi. Ma — cosi facendo — egli aveva contravvenuto alla Legge piemontese la quale
proibiva, sotto comminazione di severissime pene, ad ogni suddito, di pubblicare
anche all’Estero qualsiasi libro il cui manoscritto non fosse stato previamente approvato dall’Ufficio della R. Censura Sarda.
In seguito a questa sua... negligenza, contro il Muston era stato spiccato mandato
di cattura e la domenica 8 gennaio di quell’anno erano saliti a Rodoretto due RR.
Carabinieri per trarlo in arresto. Ma il Muston già erasi messo in salvo attraversando
i colli e cercando riparo in Francia. (Egli
fu, in seguito, pastore a Bordeaux).
Da chi era il Muston stato avvertito? Ap.
punto dal nostro Amedeo Bert il quale ci
racconta il fatto. Il particolare più interes
sante di questa narrazione sta forse nel periodo seguente che merita d’esser citato testualmente :
« Se dominavano allora in Piemonte il
gesuitismo reazionario ed il lurido Sanfedismo, con l’aiuto delle odiate e prepotenti baionette Austriache, regnava pure quel
magnanimo ed infelice Re che, nel 1848,
preferì, abdicare a Novara (....). Egli sottpmano e segretamente procurò sempre di ostare, per quanto lo poteva, al mal governo
retrivo di chi lo padroneggiava e — col
cuore commosso da sentita riconoscenza —
devo dire che, se potei avvertire in tempo
il Muston, lo dovetti a un segreto avviso
fattomi avere dalla benignità di Re Carlo
Alberto, senza il quale avviso il povero
pastore di Rodoretto avrebbe senza dubbio
scontato qualche anno di prigionia il suo
delitto contro le dure e retrive Leggi che
reggevano allora la stampa in Piemonte ».
0
Ancora un episodio.
Nel 1842 veniva nominato Pastore di Rodoretto il Sig. Buffa. Due anni dopo, il 1
gennaio 1844 e nei giorni seguenti era caduta molta neve. Poi era spuntata la primavera e avevano incominciato a precipitarsi in basso enormi valanghe. La famiglia
Buffa era rientrata a casa una sera c< dopo
avere preso commiato dal buon parroco cattolico di Rodoretto presso cui — quale amico e vicino — erano andati il marito e
la moglie col pargoletto loro ».
« Dormivano tutti quando ad un tratto
la casa venne trascinata via come piuma
leggera e la mattina seguente, giù nel vicino torrente, più non si vedeva che un’immensa e confusa catasta di neve, mista con
alberi, travi, sassi, lavagne, tavoli, letti c
frammezzo a quella congerie vedonsi asfissiati e irrigiditi il marito e la moglie, il
bambino ancora nella sua culla e la donna
di servizio; tutti e quattro coperti da un
monte di neve e quasi dormissero ancora..
« Il cane risparmiato — pel motivo che
esso giaceva sul focolare della cucina, di
cui era rimasto in ^iedi il muro di sostegno —■ ululava quasi dei padroni intendesse
il lamentevole destino, e li accompagnava
poi alla tomba, dietro i feretri, ululando
ancora, quando vennero trasferiti all’ultima dimora.
E cosi rimase sepolta sotto le nevi di
quel lontano ed alpestre pomune quella
giovane coppia pastorale cui, pochi mesi
prima, auguravano i parrocchiani lunghi e
felici anni frammezzo a loro.
Amedeo Bert
Al prossimo numero: Frali.
Í
4
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
PINEROLO 2 GIUGNO Ì952
Convegno di primavera
Incontro Efangeiico Italo-Francese
al Colle della Croce
Domenica 27 Luglio
Ancora una volta la gioventù delle valli
o delle città si è riunita per misurare la
sua iorza e la sua abilità nelle diverse gare
sportive disputate a Pinerolo con entusiasmo ed impegno notevoli da parte di numerosi atleti.
Le gare di atletica leggera, favorite da
tempo sereno, ebbero inizio con il lancio
del peso, poi ebbe luogo il salto in alto,
quindi la corsa di velocità degli ottanta
metri e quella di mezzofondo dei mille due.
cento metri.
In ultimo la staffetta 3x350, con quattro
squadre partecipanti, risultò fa gara più
interessante e combattuta, vinta dall’Unione di S. Germano. Gli atleti di questa unio.
ne,conie già l'anno scorso, si sono dimostrati i meglio preparati vicende in quasi
tutte le gare.
Al torneo del popolarissimo gioco delle
bocce parteciparono cinque coppie, le quali, dimostrando la loro bravura con accurate messe a punto e con poderose e precise bocciate, si diqmtarono la vittoria toccata all’Unione di S. Secondo.
Nel pomeriggio fu disputato il torneo di
ping-pong. Le sette coppie iscritte lottarono
col massimo zelo, esibendosi, durante movimentate partite, in giochetti di abilità.
In questa ultima competizione riuscì vittoriosa la coppia rappresentante l’Unione
Battista di Torino.
Durante la premiazione furono distribuite numerose medaglie per ricompensare le
prestazioni individuali dei singoli atleti ed
inoltre fu assegnata una bella coppa ai vincitori del torneo di ping-pong ed una a
quelli del torneo di bocce. La targa « Premio di Primavera », che viene assegnata
all’Unione la quale nel complesso delle gare ha totalizzato il maggior numero di punti, fu conquistata per la seconda volta consecutiva dai Sangermanesi.
Il convegno si chiude col canto dell’inno
196, dopo la lettura di un brano della Sacra Scrittura e la preghiera pronunziata dal
presidente dell’Unione di Luserna.
Speriamo che questa bell^manifeslazione venga seguita con un interesse sempre
maggiore e con una partecipazione crescente da parte dei giovani negli anni prossimi: inoltre per una più perfetta organizzazione converrà incrementare ed approfondite la collaborazione delle unioni, anche
in vista di un’attività sportiva seria ed organizzata, quale ormai si impone nelle nostre unioni giovanili.
W. G.
Scaila Latina di Pomaretto
Risullati esami stagione estiva
anno scolastico 1951-52
Ammessi alla prima classe: Bertalot Rina;
Beux Carla Enrica; Breuza Romano; Co
stantino Marco; Dana Mirella; Guglielmi
no Claudio; Jahier Enrica, Jahier Giovan
ni; Long Roberto; Pons Elena Graziella
Rostan Iris; Tron Claudio, Tron Arnaldo;
Tron Ebe, Zanin Anna Maria.
Promossi dalla prima alla seconda: Arghittu Marcello; Barberis Vittorio; Calvetti Franco; Costantino Clara; Pons Giulietta; Pons Raimonda; Purpura Paola;
Reynaud Aurora; Ribet Enrica; Rostagno
Giulio.
Promossi dalla seconda alla terza: Bernard Giacomo; Ben Oriana; Casorio Leonardino; Coisson Odelta; Forneron Laurenzia; Lamora Laura; Long Gilberto;
Meynier Nella; Petrone Vanda.
Licenziati: Bertalmio Ida; Beux Roberto; Cericola Antonio; Godino Paola; Peyronel Guido; Marchetti Luigi.
Doni ricevuti dal Cassiere della Tavola
Per Cassa Culto:
Rabaglia Tina L. 3.000 ^— Chiesa di Angrogna Centro, per Evangelizzazione 2.000
— Chiesa di Massello, Unione Femminile,
per Evangelizzazione 2.000.
I figli, in mem. Jenny Rostan ved. Ben,
per Evangelizzazione L. 5.000 — I nipoti fu
Rostan Maurizio in mem. Jenny Rostan
ved. Bert, id. 2.500 — E. D. 1.000 — S.
Cornelio 5.000.
Per Emeritazione :
In memoria Giovanni Bonnet, i Figli lire 15.000 — Paschetto Gino e Giulia, in
mem. caro Babbo 1.000 — N. N., Pinerolo 500 — Fiori in mem. Emma Leidheuscr
e E. Gardiol, N. ^N. 500 — Famiglia Michelin, Leysin 5.000"— Coucourde Giulio
500 — S. Pierre 30 — Milca Cornelio, in
mem. Nemesio 500 — Augusto e Osvaldo
Coisson, in mem. Paolo Coisson 10.000.
I figli, in mem. Jenny Rostan ved. Bert,
per Emeritazione L. 5.000 — Chiesa di S,
Germano in mem. Jenny Rostan ved. Bert,
id. 5.000 — V. e A. Sommani 3.000 — Mae.
stro E. Balma e Prof. Elsa Balma, in meni,
diletta Consorte e Mamma 1.000.,
Per Collegio e Scuola Latina:
Jeanne del Pesco, in mem. Guglielmo
del Pesco nel primo anniversario dipartenza (3-5-1952) L, 20.000 — Claudia e
Piero del Pesco, id. id. 10.000 — Balma
Ausonia (per Collegio) 1.000; per Scuola
Latina 1.000,
Per Orfanotrofio di Pomaretto :
Chiesa di Sampierdarena L. 2.000.
Chiesa di Roma, IV Nov. 25.000 id
Prali 2.000 — id. Prali, Unione Madri 2.000
—■ Garrou Caterina in meni, suoi Cari 500
— Grill Enrico in mem. figlia Eva 500.
Per Rifugio Carlo Alberto:
Chiesa di Rodoretto L. 1.500 —• Chiesa
di Sampierdarena 3.000.
Chiesa di Roma, IV Nov. 25.000 — Garrou Caterina in mem. dei suoi Cari 1.000.
Per Asilo di San Germano:
Chiesa di Rodoretto L. 1.500 — di Sampierdarena 3.000 — di Brescia 5.000 — di
Verona 3.000. >
Chiesa di Roma, IV Nov. 25.000 — id.
Forano 600 — id. Forano, Unione Femminile 1.000 —id. Prali 2.000 — Garrou Caterina in mem. dei suoi Cari 1.000 — Grill
Alessio in mem. dei suoi Cari 500 — Grill
Enrico in mem. figlia Èva 500.
Per Istituto Gould:
Maggipre Angelina L. 1.000 — Chiesa di
Napoli 3.938 — Chiesa di Sampierdarena
6.000 — Chiesa di Sanremo 3.000 — Terranova Salvatore e Signora, in mem. tìglio
Giorgio 2.000 — Società di Cucito, Palermo 3.000 — Impalà Salvatore 800 — Chiesa di Catania 5.000 — Chiesa di Brescia
10.000 — Chiesa di Verona 5.000 — Chiesa di Perrero 1.500.
Chiesa di Roma, IV Novembre L. 45.0!X)
—id. Forano 500 — id. Forano, Unione
Femminile 1.000 — id. Campobasso 1.000
— id. Genova 30.000 — id. S. Giacomo
1.000 — id. Taranto 2.000.
Per Istituto Evangelico Femminile di Firenze :
Chiesa di Cosenza L. 1.000 — Chiesa di
Napoli 3.800 — Chiesa di Sampierdarena
2.500 — Vincenza Scuderi 300 — Ernesto
Napoletano e Signora 500 — Enrico Alestra
e Signora 50 — Società di Cncito, Palermo
3.000 — Chiesa di Sanremo 3.000 — Chiesa di Catania 5.000 — Impalà Salvatore 900
Chiesa di Perrero 1.500.
Chiesa di Roma, IV Nov. 50.000 — id.
Napoli 5.000 — id. Forano 500 — id. Forano, Unione Femminile 1.000 — id. Genova
10.000 — id. Carunchio 1.000 —• Vittoria
e Laura Ugolini 1.000.
Per Asilo di San Giovanni:
Balma Ausonia L. 500.
n culto, con celebrazione della
Santa Cena, presieduta dai Pastori
dei due versanti, ayrà inizio alle ore
10. Si ricorda ai "membri delle nostre comunità, tutti cordialmente invitati al fraterno raduno, il carattere religioso ed evangelico di esso.
Per Asilo di Vittoria:
In mem. Post. Girolamo Moggia: D. Castiglione, Bari L. 500; Adela La Scola, Bari 500; Rosa Lupoli, id. 500; Mariano Marsili, id. 1.000; Vittorio Laurora, id. 500;
Enrico Vigliano, id. 500; Amelia Spedicati, id. 500 — Lnpoli Rosa, in memoria
Mamma 500 — Chiesa di Sampierdarena
3.000 — Salvatore Terranova e Signora, in
mem. figlio Giorgio 2.000 — Virginia Bonci 2.000 — Vincenzo Mazzarella 2.000 —
Emanuele Gallega 300 — Società di Cucito,
Palermo 10.000 — Chiesa di Cosenza 1.000.
Chiesa di Roma, IV Nov. 25.000 — id.
Napoli 5.000 — id. Forano 1.000 — id. Forano, Unione Femminile 600 — id. Campobasso 2,000 — id. Genova 10.000 — id. San
Giacomo 1.000 — id. Carunchio 1.000.
Per Asilo Italia:
Lnpoli Rosa, in mem. della Mamma Lire 1.000 — Impalà Salvatore 800 — Chiesa
di Catania 5.000 — Chiesa di Perrero 1.500.
Chiesa di Roma, IV Nov. 40.000 — id.
Forano 500 — id. Forano, Unione Femminile 1.000 — id. Genova 10.000.
Per Orfanotrofi:
Chiesa di Rodoretto L 2.000.
Per Orfanotrofio di Torre Pellice:
Chiesa di Sampierdarena L. 3.000 — di
Catania 5.000 —• di Brescia 5.000.
Chiesa di Roma, IV Nov. 25.000 — id.
Prali 1.500 —• Garrou Caterina, in mem. dei
suoi cari 500.
Per Ospedale di Torre Pellice
Garrou Caterina in mem. dei suoi Cari
L. 500.
Villeggiatura alle Valli
A Villar Pellice sono ancora disponibili
vari alloggi per i nostri correligionari.
Rivolgersi al presbiterio.
PERSmAlIA
La signorina Fiorella Alfano, della Chiesa di Pinerolo, ha consegoiti» preaio L'Vniversità di Torino la laurea a pieni voti in
(i Lettere y>. Vivi rallegramenti ed auguri.
La casa del Past. Enrico Corsani, di Catania, è stata allietata dalla nascita della
piccola Lillia. Le auguriamo una esistenza
lunga e benedetta tlal Signore.
La signorina Elisa Fiorio del prof. Armando, ha conseguito all’università di Napoli la laurea di dottoressa in lettere. I
nostri rallegramenti.
Il giovane Ferruccio, Corsani ha conseguito al Conservatorio di San Pietro a
Maiella di Napoli, e con voti massimi, il
diploma di organista. I nostri rallegramenti.
/ .
Il 21 giugno è nato nel presbiterio di
Vallecrosia un bambino, che ha ricevuto
i nomi di Marco Paolo. Al nostro collega
Luigi Santini ed alla sua gentile compagna,
i nostri più vivi rallegramenti e i nostri
più caldi auguri.
Tempio del Ciabas
Domenica 20 lugliq, alle ore 15 (3 pom.)
Culto in Italiano.
Il figlio, le figlie ed i parenti tutti di
Enrichetta Boubrandi
ved. Plavan
sentitamente ringrd^éno tutti coloro che
presero parte al loro grande dolore e sono
loro stati vicini nell’ora del lutto, in occasione della dipartenza della loro Cara. In
modo particolare ringraziamo il Don. Bertolino per le cure amorose prestate alla
Scomparsa, il Pastore Micol per le sue parole di conforto ed i vicini di casa.
Pomeano (Pramollo), giugno 1952.
La famille du regretté
Louis Martina!
Louis Martina!
Per Opera delle Diaconesse:
Chiesa di Rodoretto L. 1.000 — Chiesa
di Sampierdarena 4.000 — Chiesa di Palermo 1.000 — Mazzarella Vincenzo 500 —
Balma Ausonia 500 — Chiesa di Catania
5.000 — Impalà Salvatore 900 —■ Chiesa di
Verona 3.000 — Chiesa di Brescia 5.000.
Per Opera delle Diaconesse
Cdiiesa di Bergamo 126.300 — id. Roma,
IV Nov. 30.000 — Garrou Caterina, in mem.
dei suoi Cari 1.000 — Barus Emanuele
2.000 — Rostan Celina in mem. marito 2.000
— Grill Olga 500 — Balmas Ada, riconoscente a Dio 1.000.
Per Istituto di Vallecrosia
Chiesa di Roma, IV Nov. 20.000 — id.
Genova 20.000 — id. Carunchio 2.000 —
id. San Giacomo 1.000.
Per Ospedale di Pomaretto
Unione Madri, Prali 3.000 — Garrou Caterina in mem dei suoi Cari 500 — Grill
Enrico in mem. figlia Èva 1.000 — Barus
Emanuele 2.000 — Grill Edmondo 1.000.
Collegio Valdese
AVVISI ECONOMICI
STUDENTESSA tedesca evangelica, in vista di studi in Italia, desidererebbe trascorrere presso una famiglia evangelica
italiana alcune settimane; in cambio del
vitto ed alloggio offre lavoro manuale in
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campi — Rivolgersi Vicino Giovanni —
S. Secondo di Pinerolo.
enlevé à son affection à Page de 37 ans
dans de tragiques circonstances à Genève,
profondément émue par tous les témoignages de sympathie, remercie M. le pasteur
Santy, M. les représentants du Consulat
d’Italie, M. les doct. Lopreno et Cuneo,
M. Pasquet, président du Comité Suisse
pour les Vallées Vaudoises du Piémont,
M. Hess, patron du défunt, le personnel
de l’Hotel des Bergues et de VHotel Beau
rivage, de l’établissement des Terraux du
Temple et de l’Hôtellerie du Café, les
pompes funèbres Monney, les amis de la
’’Sportive”, les chers cousins René et
Berthe Martinet et les nombreuses familles Vaudoises à Genève qui ont envoyé des
fleurs et des messages de sympathie.
Chiotasso di Inverso Porte (Turin),
7 Juillet 1952.
L’a Unione Giovanile Valdese » de Genève a le grand regret de faire part du décès de
Baravano I ’ompilio
Impianti [rigoijferi Riparazioni - Modifiche
PINEROLO Viale Vittorio, 2 - Telef. 2651
Aatosenlzio Torino Bobbio Pellice
In seguito all’interessamento dell’avv.
A. Pittavino, Consigliere Provinciale, la
Direzione della SAPAV ha acconsentito a
ripristinare il servizio estivo di collegamento tra Torino e la Valle del Pellice.
Tale servizio, già poco sfruttato negli an.
ni scorsi, si inizierà il 19 luglio e cesserà il
15 settembre. A titolo di esperimento, nella speranza che il servizio dia dei risultati
soddisfacenti, la partenza avverrà il sabato da Torino alle 19,10 con arrivo a Bobbio Pellice alle 20,35 e il lunedi da Bobbio alle 6,50 con arrivo a Torino alle 8,15.
ORECCHI
NASO - GOLA
Doti. DANIELE ROCHAT
rice ve in Torre Pellice viale
Fuhrman 1. (presso Dr. Gardiol)
il VENERDÌ’
dalle ore 10 alle 12.
a Torino riceve gli altrigiorni,
dalle ore 14,30 alle IS in via
Berthollet, 38 ( OspedaleEvan/
gelieo).
Prezzo della corsa da Torino a Bobbio
Pellice: L. 470. Se l’esperimento sarà positivo, le corse potranno anche essere estese a qualche giorno infrasettimanale.
originaire de Saintdlermain, survenu accidentellement, à Genève, le 8 juillet 1952.
Veillez, car vous ne savez ni
le jour ni l’heure.
' Mathieu 25 v. 13.
La famiglia Romano, profondamente colpita dtdla dimostrazione di simpatia ricevuta in occasione della dipartenza del suo
caro
FRANCO
ringrazia di cuore quanti le sono stati di
aiuto nell’ora del dolore, in modo speciale i vicini di casa. Ringrazia pure le persone che, in così gran numero, sono intervenute al funerale e rivolge un particolare
pensiero alla Scuola Domenicale di S. Secondo.
S. Secondo di Pinerolo, 7 luglio 1952.
Direzione; Via dei Mille, 1 -Pinerolo
Telefono 2009
Amministrazione: Claudiana - Torre
Pellice
C. C. Postale 2-17557 deUa Libreria
Claudiana — Torre Pellice
Dir. Resp. Ermanno Rostan
Autorizzazione Decreto 27 - XI - 1950
Tribunale di Pinerolo
Tip. Subalpina, s. p. a. - Torre Pellice
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