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DELLE VA
Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICE
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCI — Num. 29
Una t'opia Lir* 30
ABBONAMENTI
Eco: L. 1.300 per l’interno
L. 1.800 per l’eHero
Ero
1,0 hurr: L. 2.tÌl0 per nmemo | Spedi», abb. posiate ■ 1 Gruppo
L. 2.8p0 per l’estero j Cambio d'indiri*»« L I r » 5 0
TORRE PEIXICF — 20 Luglio 1961
Ammin. Clandiaoa Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
1
((Tornate a Cristo con panra))
Laudi perugine dei Secolo XI li e XIV - Manifestazioni milanesi “ L’estate di Sant’Ambrogio
« Quale immagine si presenta a lei
quando lei si chiude nel suo raccoglimento religioso? »
Questo mi fu chiesto una volta. Or
non è necessario che dica la mia risposta; ma la domanda può essere
suggestiva per qualcun altro e intanto
mi serve come introduzione per dire
che qualunque immagine religiosa, per
quanto bella e ispirata se potrà forse
talvolta aggiungere una nota dia nostra intima armonia, troppo spesso la
turba come una stonatura. Le rappresentazioni sacre, come i sacri quadri
avevano forse la loro missione quando i popoli erano per la maggior parte andfabeti e le immagini sostituivano come potevano la lettura dei Sacri
Testi, ma. oggigiorno, saranno evocazioni di vdore estetico, artistico, storico ma religiose nel senso di provocare o aiutare sani risvedi religiosi,
no! non lo credo!
il vedere su una scena un uomo
abbigliato come il Gesù tradizionale,
di rosso e d'azzurro, con barba e lunghi capelli, che parla e gestisce or dolce or aspramente severo non entra nel
nostro spirito.
Questo sia detto a proposito della
rappresentazione accolta con vivo successo e replicata per molte sere nell'antiporto — ciog,jdl’dria.£^ertti^
della famosa basilica milanese di Sant’Ambrogio (« quello vecchio là - fuori di mano » or centralissimo): recitazione di antiche laudi sacre scelte e
collegate dal giovane vdente regista
Mario Missiroli, ravvivate da azioni e
inquadrature e sottolineate dalle musiche della Polifonica Milanese. Me
poso, regde, sul trono usurpato di
Cristo. Con terribili mdedizioni. Cristo lo distrugge; e caccia nel fuoco
eterno i reprobi, violatori delle sue
leggi d’amore.
♦ * ♦
Specialmente agli ultimi quadri c’era neU’uditorio — bisogna riconoscerlo — quel silenzio fervido che rivela
la commozione sincera. E alla fine i
battimani hanno dovuto superare un
momento di silenzio conte una barriera di sacro rcKCoglimento.
Sembrerò ora in contraddizione con
quanto ho detto principiando? No! Il
vedere un uomo — abbigliato come
un Gesù d’immagini comuni — andare venire e insomma recitare (per
quanto bene) desta ut\ invincibile malessere difficile a superarsi. Ma l'importante. il commovente, il consolante — la ragione che mi ha spinto a
scrivere — è la constatazione che Cri.Uo vive ancora fra noi. Malcompreso,
disobbedito, tradito Egli tuttavia c’è.
Ed Egli passa nel nostro mondo e vi
resta, figura luminosa che gli uomini
fugacemente guardano, dalla quale
impazienti distolgono gli occhi, ma
alla quale ritornano sia pure con paura quando la verità — forse la morte
- - li chiama.
* J
E "'per “io7aÌira ^fervida asserzione
leggete — se pur potete trovare il libro perchè l’edizione è esaurita •— il
lavoro drammatico di Diego Fabbri;
Processo a Gesù.
Cristo è necessario a! mondo.
Ada G. Meilli
La riforma agraria
in Brasiie
Rio de Janeiro. - I vescovi callolkoromajii del Brasile li|uiio pubblicato una
dùthiarazione comune .sintomo alla riforma
agraria progettata dal^ governo, per mettere in goaràia i proprielari terrieri contro un’eventuale opp^iiione a questa riforma: grazie alla lor4 esperienza, dovrebbero invece vegliare ^Ba siua buona esecuzione, altrianenti la nfornna agraria si farà
come in altri paesi Iteno-americani — in
particolare il Messicoy e Cuba — sotto la
costrizione rivoluzionjtm.
Inoltre i prelati pr^eslano contro la riforma agraria qual’è ^auspicata dalla lega
contadina di Francisco lulìao negli Stati
del Nord-Est: si irai a di un movimento
di e.strema sinistra cife, secondo l’esempio
di Cul>a, reclama la i ivisione delle grandi
proprietà e Fespropi o senza indennizzo,
I vescovi osservano c te in altre parti del
mondo tali misure hfoflo manicato il loro
■scopo, compromette^ Tapprovvigionamenlo di tutta la |ioi^lazione. (soepi)
L’INDIA [chiude
le scuolé privale
Tritnndrujn. India.:— La decisione del
governo dello Stalo 4^ Kerala (India del
Sudi di non aprire, prossimo, die
le sruole pubbliclie, Ha provocato vive proteste da parte dei l atlolico-roraani. 11 Congresso cattolieo del pLerak ha pregato le
autorità governative permettere il funzionamento delle .siiOùle privale, costituzionalmente lecite, o dimissionare. Esso
ha fatto osservare rlip lo Stato ha incluso
nel suo bilancio i .sUBsidi agli istituti privati assai prima di aprire la sua camipagna
contro queste ulliii'C. Più della metà delle
7.000 scuole privati del pae.se appartengono
alla Chiesa romatu:. Le altre sono dirette
dalla comunità iinhi'\iair. dai musulmani
e da altri gruppi i>i#ati. i.soepi)
i-t t-ettitrmo. «li ilaToro-delk' AjoiimMesione di Fede e Costituzione del C.E.C.
ha messo all’ordine del giorno della sua
prossima riunione la questione dell’intercomunione nel corso delle conferenze ecumeniche. i progressi realizzati in ogni realene nel cainim di ’’fede e costituzione”,
e un progetto di coiil'crenza mondiale per
il 1953.
AFRICA INQUIETA
EnergÈi/uBS tiémarches GhrétiBnnos
Bii favBur dBS AngBiaIs
L’évolution de la situation en Angola a incité divers organismes ecclésiastiques britanniques et canadiens
à qntervenire au cours de la quinzainé écoulée en faveur des Angolais.
C’est ainsi que la Société missionnaire baptiste de Grande-Bretagne vient
de publier un document qui accuse le.s
Portugais de commettre des meurtres
en masse en Angola et qui demande
aux Eglises en Angleterre d’élever immédiatement des protestations auprè,?
de l’ambassade du Portugal à Londres: ce texte a été envoyé à tous les
pasteurs baptistes, leur demandant de
le diffuser le plus largement possible.
La Société missionnaire baptiste accuse les autorités militaires portugaises d’user de représailles barbares envers les rebelles africains et d’avoir
ainsi massacré des dizaines de milliers d’hommes, de femmes et d’enfants. Le document se fonde sur des
rapports venant d’Angola, que la Sociétét missionnaire baptiste n’avait
pas encore publiés afin de pouvoir
poursuivre son travail auprès des
Africains. Toutefois, la situation est
maintenant « si terrible » que les Africains eux-mêmes ont demandé aux
missicnnaires de ne pas taire plus
longtemps leurs protestations.
La document propose cinq formes
de secours aux Africains d’Angola ;
prier, diffuser les nouvelles de la situation réelle en Angola, envoyer des
lettres de protestations à l’ambassade
du Portugal, prendre contact avec le
« Poreign Ofhce » pour lui demander
de faire pression sur le gouvernement
- portugais, et recueillir des signatures
pour une nétition à remettre à l’ambassade du Portugal.
D’autre part, ime députation du
Conseil britannique des Eglises vient
de rendre visite à Lord Home, ministre des affaires étrangères de GrandeBretagne, pour lui exprimer le souci
croissant que causent aux chrétiens
les événements d’Angola. Auparavant, le Comité permanent de la Conférence des Sociétés missionnaires
britanniques lui avait adressé, en
commun avec le Conseil britannique
des Eglises, un message affirmant que
<c le Royaume Uni est en train de
perdre la confiance des peuples africains... en paraissant approuver la po
litique du gouvernement ix)rtugais en
Angola ». Le message demande au
gouvernement britannique « d’intervenir activement par l’intermédiaire
des Nations Unies et autres voies appropriées ptour tenter de mettre fin à
la tragédie ».
Au Canada, une délégation de dirigeants ecclésiastiques a demandé au
Secrétaire d’Etat aux affaires étrangères que le gouvernement canadien
use non influence sur le gouvernement portugais pour «; faire cesser
immédiatement les représailles excessives » en Angola.
Quarante mille Angolais tués? Selon les rapports disponibles, les massacres continuent et s’aggravent. Selon les sources officielles, 1200 Portugais et 8000 Angolais auraient perdu
la vie, mais les sources privées font
état de la mort de 40000 Angolais au
moins.
Les réfugiés continuent à affluer
dans la région frontière du Congo.
La semaine dernière, on a évalué leur
nombre à 80000. Certains souffrent de
brûlures et presque tous doivent recevoir nourriture et couvertures. Le
Conseil oecuménique des Eglises qui,
en collaboration avec le Comité international de la Croix-Rouge et l’agence catholique Caritas, poursuit une
importante action de secours dans
cette région, a'envoyé sur place le
secrétaire administratif de sa Division d’Entraide, le pasteur William
Du Val, afin de voir t omment accroître les secours. (S.OEJP.I.)
ravigliosamente suggestivo, nella not
te estiva. Ilo scenario arricchito da lu
ci e ombre sapienti; ottimi gli artisti
del Piccolo Teatro dì Milano.
« Tornate a Cristo con paura ».
Come? e perchè con paura?
La recitazione di queste laudi del
IS" e 14» secolo, precorrenti le vere
rappresentazioni sacre dei secoli seguenti, ci presentava un po’ salmodiando e — purtroppo! — in un linguaggio strettamente arcaico, una specie di Via Crucis. Ma non è esattamente questo; le sobrie scene della
Via Crucis, in verità bellissime per
raggruppamenti di figure e di colori,
p-.ìsti via via in luci ben dosate, erano
precedute e tdternaie da episodi evangelici o tradizionali della vita di Gesù
e sottolineavano soprattutto la condannazione dei ricchi avidi e spietati.
Così gli autori han voluto riconnettere questa rappresentazione alla celebrazione del settimo centenario delle
ben note compagnie dei Flagellanti
(pur fatte entrare in scena). Furon
queste compagnie le prime manifestazioni di protesta contro la corruzione
della chiesa cristiana, le cui gerarchie
già in quei secoli l’avevano sempre
più trasformata in grande potenzff economica, assertrice di diritti pfolitici. 1
"Flagellanti” che volevano richiamare alla semplicità e all’umiltà furono
come ogni protesta rinnegati, condannati, infine estinti nella Chiesa.
Questo è stato anche rilevato in un
lungo e forte articolo della stmpa di
sinistra che pur lodando l artistica interpretazione riponeva in giusta luce
.storica le intenzioni e il valore delle
proteste umbre del 1300
E questo mi sembra che a noi vaidesi debba interessare.
« Tornate a Cristo con ¡mitra ».
Ma perchè "con paura ?
Perchè l’ultima scena rappresentava
il Giudizio finale con Gesù che —
trionfante nei cieli — debella 'Gcnui
che ita tentato, con miracoli e visioni
infuocate, ‘di farsi adorare ddle molti
tudini; l’Anticristo, che si erge pom
QUESTA NOSTRA ITALIA
Quindici anni fa
H Centro italiano femminile ha recentemente celebrato a Roma i quìndici anni di e,sercìzio del diritto di voto da parte delle donne". Uno scrittore cattolico consacra nel n. 27 dell’Eco del Chisane l’articolo di fondo
a questa commemorazione, e si pone
un interrogativo : « E' socialmente
matura la donna italiana? » L’interrogativo è grave, così grave che, nonostante la cortina fumogena de’l’autorcvole (ed autoritario) autóre, 1 interrogativo permane, dal punto di vista di santa romana chiesa, ovviamente.
Notiamo infatti, fra Taltro, un periodo interessante: «Purtroppo è vero che esiste ima gran massa che non
è socialmente matura E’ sciocco e superato pertanto, il discorso sulla incomprensione degli uomini e la carenza della legislatura (o legislazione?).
Mentre è vero che la maturazione interiore causata dalla tragedia della
guerra non è continuata nel tempo e
nella generazione che man mano va
sostituendosi a quella che allora era
nella pienezza degli anni. In altre parole le donne giovani e non impegnate con le forme associative, culturali,
politiche, sociali, ecc. si lasciano andare, attendono le soluzioni daWalto.
hanno scavato un baratro tra loro e
le coetanee, come si dice oggi, impegnate ».
Ecco;, noi non comprendiamo bene. Quale è questa donna che si lascia
andare e attende le soluzioni dall alto? Quella che milita in una delle innumerevoli associazioni femminili cattoliche ed aspetta rimbeccata del reverendo signor parroco?
E queste « forme associative, culturali, sociali, politiche ecc. » cui allude
lo scrittore cattolico, sono solo quel e
che sorgono all’ombTa del campanile
di santa romana chiesa, o anche le altre: quelle delle dome comuniste, socialiste, radicali, che, sul piano politico imipegnano fortemente le loro socie?
E non c’è forse anche un altro problema : quello del sesso? Si è parlato
molto, in questi giorni, delle attenuanti del «delitto d’orore residuo di
barbarie nel codice dell’Italia nostra.
Se ne è parlato; mi le attenuanti rimangono; il « maschio » ha sempre
ragione. Può mai sssere socialmente
matura in una « renana » (e apostolica) Italia la donna?
Difendiamo gli alpeggi!
L’Amministrazione Provinciale di
Torino, a quanto ri'eriscoiio informazioni della stampa piemontese, nel lodevole intento di combattire lo spopolamento delle Valli, l’ibbandono
della montagna, ha preso ilcune deliberazioni che, se non risolvono il
problema, dimostralo per lo meno
buona volontà, comprensioie, costituiscono uno sforzo di solidirietà.
D’accordo con VIspettorati: dipartimentale delle Foreste la sudd’.tta Amministrazione ha bandito, pc 1 anno
1961 un concorso con premi (omplcssivi 'di 4 milioni di lire, al quile possono partecipare i proprietär ed i
coltivatori diretti della proyiicia di
Torino (piccole e medie azierte dei
comuni classificati totalmente > parzialmente montani, che avrann- eseguito nel corrente anno 1961 opre di
miglioramento alle stalle o fabbicati
di alpieggio in vista di un più i.zionale allevamento bovino, oppure che
avranno provveduto alla costruzone
di nuove stalle o di nuovi fabbrtati
di alpeggio.
11 bando di concorso precisa polle
varie opere che costituiscono titoli li
esame, e fra le quali sono pure prti
in esame i lavori di riattamento o sistemazioni e migliorie di opere già in
:itto. Le domande devono essere indirizzate alla Amministrazione della
provìncia di Torino (Assessorato alla
Montagna, Via Maria Vittoria, 12).
oppure -àWispettorato Dipartimentale
delle Foreste (tramite uno dei suoi uffici locali). Le domande stesse devono essere redatte su appositi moduli,
che gli interessati possono richiedere
ad uno dei suddetti Enti.
Lodevole iniziativa, dicevamo, anche se premi da un minimo di L. 50
mula ad un massimo di L. 250.000 costituiscono solo una goccia d’acqua.
Benvenuta però anche la goccia d’acqua, con la speranza che le pratiche
burocratiche non spaventino i nostri
montanari.
Nella nostra zona, però, anche questa simpatia e questo aiuto rimarranno del tutto inefficaci, se non si risolve un altro problema, sul quale enti c
privati si sono già ripetutamente pronunziati, e che nessuno riesce neppure ad impostare, perchè... sono cose
più grandi di noi Alludiamo alla impossibilità che perdura ormai da alcuni anni di usufruire in modo continuativo di determinati alpeggi, in conseguenza delle esercitazioni estive dell’artiglieria. Durante tutto il mese di
luglio, buona parte della vita di determinati alpeggi è bloccata.^
A ohe scopo migliorare l’aUrezzatura delle stalle ecc., « lassù, sulla
montagna ». quando, poi, non si può
usufruirne in modo regolare?
Mercato sportivo
Chiusa ufficialmente e formalmente
la campagna acquisti e vendite dei
giocatori di calcio, i vari tecnici sportivi hanno già potuto abbozzare un
consuntivo. Sembra che tutti i record
precedenti siano stati battuti, L’Inter,
la nota società milanese, ha speso circa mezzo miliardo per acquistare Luis
Suarez, un divo del calcio straniero;
il quale divo, per conto suo, ha provveduto ad assicurare le sue preziose
estremità inferiori per un miliardo di
lire.
Abbiamo pure appreso che gli incassi della « Roma » nella stagione
calcistica 1959-60 sono stati, in tutto
e per tutto, di 608 milioni, il massimo
di quell’annata, dalla quale somma
vanno detratte percentuali varie, per
cui rimane un incasso netto che non
sembra superare i 300 milioni: cioè,
come scrive un competente sportivo,
« gli incassi netti di tutta una stagione non bastano a coprire le spese per
l’ingaggio di un solo giocatore, quando quel giocatore è pagato più di 300
milioni ».
Abbiamo così appreso che un’altra
grande società sportiva, fino a pochi
anni fa, navigava a gonfie vele in un
mare di cambiali per 800 milioni.
1 vecchi piangono sulla decadenza
dello sport; ricordano i bei tempi della giovanile passione quando si recavano in campo in bicicletta e si pagavano le trasferte; i giovani oi ridono
sopra: tutto si è ormai industrializzato, il Calcio è diventato un’arte di
professionisti, ed i professionisti si
pagano; il pubblico vuole uno spettacolo e paga. Hanno torto di piangere
i vecchi lodatori del tempo che fu!
Ma hanno torto di ridere i giovani:
anche nell’arte dei professionisti ci
vuole un minimo di pudore e di onestà! E. A. Vcànud.
__ Lo Rihle et les problèmes de Vanite
chrétienne. 1 problemi dell’unità devono
essere pensali, nella meditazione e nell’intercessione, alla luce della Bibbia. Punto
di conpiiinzione dei cristiani appartenenti
a tutte le chiese, essa sola può fondare un
ecumenismo preoccupato di ricercare 1 unità nell’obbedienza a Cristo.
2
p«l- * Jf'
-.1 / .. ! i «la.:.-;
L’BCO DELUË VALU VALDESI
N. 29 — 20 luglio 1961
Com’è nata questMtalia nuova,
die vorremmo veramente « nuova »,
rinnovata non solo nelle sue istituzioni, ma nel suo spirito? (Ma è
possibile un rinnovamento istituzionale, se non vi è un profondo, radicale rinnovamento dello spirito? E
il dramma che la nostra generazione sta vivendo, non nasce appunto
dal contrasto tra queste nuove forme istituzionali e il permanere di
un vecchio atteggiamento di pigrizia spirituale, di un clima di conformismo nel quale intristiscono tutti
i valori dello spirito e viene mortificato ogni tentativo di rinnovamento?).
Sono dubbi, interrogativi che
1 uomo della strada si pone del con
tinuo ed ai quali cerca di risponde
re con quella « conoscenza » che la
sua media cultura gli permette di
approfondire, sempre timoroso di
dover affrontare dei problemi filo
sofìei o teologici, com’egli dice coi
una certa diffidenza.
Perciò bisogna salutare con gio
ia tutte quelle pubblicazioni che
permettono aU’uomo della strada d
nutrire questa sua sete di « cono
scenza », quel suo desiderio di ren
dersi conto delle cause per compren
dere meglio le conseguenze.
Quelle pubblicazioni che espongo
no obiettivamente i fatti, li analiz
zano e costringono il lettore a pren
dere posizione, a rinunziare a que
deleterio qualunquismo che fiorisce
cosi tristo ed irresponsabile in seno
a larghi strati del nostro popolo.
Perchè se il movimento delPUomo
Qualunque è morto e sepolto, in
quanto organizzazione più o meno
politica, il suo spirito sopravvive:
uno spirito incapace di ispirare una
qualsiasi azione positiva; un atteggiamento puramente negativo incapace di comprendere il valore ed il
significato dei valori spirituali; una
impostazione gretta di un programma che si riassume in un solo motto: il mio personale interesse anzitutto e soprattutto.
Un qualunquismo che è la negazione «li ogni cosciente forma di vita moderna e che pure è nato ed è
fiorito, per breve tempo, proprio
quando si poteva sperare in un rinnovamento spirituale e morale della vita e «Iella società italiana. Salutiamo quindi, ripetiamolo, con gioia la [mbblicazione «Ielle pagine che
Federico Chabod, che fu storico insigne, ha consacrato alle origini della Italia nuova : L’Italia contemporanea (1918-1948). (Piccola Biblioteca Einaudi - pag. 212 L. 800).
Si tratta, come indica il sottotitolo, di « Lezioni alla Sorbona »; e
della «< lezione universitaria » ad un
pubblico, straniero (gli studenti di
Parigi), questo volumetto ha conservato il « tono », la forma vivace, facilmente intelligibile. 11 termine
a.^truso, cosi caro ai nostri scrittori
grandi e piccoli è evitato per quanto possibile, o accuratamente spiegato; Pautore non procede per allusioni, ma chiari.sce dati e fatti, in
modo che questo libro, che pure è
scritto da un competente e tratta il
suo argomento sul piano della pi'i
seria critica storica, si legge senza
difficoltà.
Nella prima parte, il Nostro analizza le condizioni e gli .sviluppi «Iella lotta politica in Italia negli anni
del dopoguerra (1918-1921): le delusioni di una vittoria che aveva lasciato la b«n‘ca amara, insoluti od
aggravati tutti i problemi di fondo.
Nella seconda parte, l’autore segue lo sviluppo del fascismo e la
sua trasformazione in regime: le
tappe di un’ascesa che sembra trionfale: Eatteggiamento fiducioso della
Chiesa Cattolma, la guerra d’Etiopia, la guerra di Spagna, l’ordinamento corporativo: l’era fascista insomma
Sono pagine di sommo interesse,
che dovranno esser meditate «lalle
giovani generazioni e da quanti vogliono, oggi, comprendere come sia
stata pc^ibile, allora,' questa ascesa
e cpjesta tràsfqrmaìsione in rògime.
Come ìtifatti ossetva acutamente,
nella sua-introduzione, Leo Valiani,
non sono queste pagine di una requisitoria, ma pagine di analisi
obiettiva che mettono in evidenza i
mali della situazione precedente, la
incapacità statisti» i quali pure,
cerne Giolifti, gVevano benemeritato
dell’Italia,,^ad inténdpre le mutate
ccndizioni della vita e della lotta
politiea.
Nella terza parte, il crollo «lei regime fascista ed.il sorgere della Resistenza, la lotta dei partiti politici,
la nuova situazione economica sono
analizzati con ricchezza di dati; particolarmente interessante la storia
dell’evoluzione economica dal 1945
al 1949, la quale tratta con chiarezza un argomento che la storiografia
tradizionale lascia spesso in secondo
piano.
Se una riserva ci è imposta, essa
nasce dalla mancanza di una « lezione » o capitolo che tratti alquanto
diffusamente degli sviluppi della
guerra stessa di Hitler e Mussolini ;
un racconto che l’autore presupponeva noto ai suoi uditori, ma che
forse non lo è piti altrettanto ai giovani lettori, e che, d’altra parte,
molto spiega del crollo del Regime.
Ottima la bibliografia.
L. A. V.
PROBLEMI DI IERI E DI OGGI
Convocato a Torre Pellice
•M
il
Per quanto non sia pervenuto al
nostro settimanale alcuna comunicazione o comunicato'in merito ai lavori del ConsigUo di Valle della Valpel
lice, riteniamo opportuno di informa
re i nostri lettori siUlle conclusioni di
detti lavori, fama pubblica (e Pelljce)
referente.
Si è riunito a Torre Pellice, l’otto
luglio, nel salone comunale di Torre
Penice, sotto la presidenza del prof.
A. Armand Hugon.
E’ stato commemorato il cav. Bonjour, per lunghi anni sindaco di Bobbio Pellice.
E’ stato riconfermato vice-presiden
te del Consiglio l’avv. Giuseppe Cresto, sindaco di Luserna San Giovanni. Sono stati nominati tre revisori
dei conti: il prof. Teofllo Pons, il dott.
Mazza, il signor Italo Hugon.
Si è proceduto poi alla formulazione di un piano razionale di attività,
in modo da poter coordinare tutte le
varie iniziative, in qualsiasi campo,
intese a potenziare lo sviluppo della
vita economica, sociale e culturale
nella Valpellice, tenendo conto delle
esigenze dei singoli Comuni. I sindaci dei vari Comuni erano stati invi
tati a predisporre opportune relazion'.
in merito, in modo da avere un ampio e preciso quadro.
Il problema delle comunicazioni è
stato, a quanto pare, il primo punto;
tutti sono stati concordi nel valutarne l’importanza, ai fini degli svilup
pi del turismo e della difesa della
montagna; si è sottolineato l’importanza di adeguare le comunicazioni
ferroviarie con Pinerolo e Torino alle necessità della .vita odierna (treni
numerosi, orari precisi, vagoni in numero sufficiente permetterebbero ai
nostri Comuni di essere sobborghi di
di Valle
Torino) e di potenziare la rete stradale Torino- Bobbio Pellice (senza dimenticare le strade di collegamento
con la «provinciale»!).
L’organizzazione turistica, che non
può più essere oggi abbandonata all’iinziativa privata per la mole dei
problemi tecnici che coinvolge (un
(' ballo pubblico in piazza », un albero
della cuccagna, una « corrida » di
ciuciarelli eoe., possono costituire una
attrazione locale, ma non risolvono la
crisi) è stata oggetto di attento esame. Si è insistito sulla necessità di
offrire al «villeggiante» un soggiorno
decoroso (stavamo per dire decente)
e gradevole: la Valpellice, soggiorno
ideale di riposo per famiglie di anziani e bambini (zona «residenziale»),
oppure decisa ad offrire anche ai giovani possibilità di sani divertimenti
(spettacoli vari, campi di tennis,
ecc.)?
Il progressivo impoverimento de!
patrimonio zootecnico in alcuni co
munì della Valle, quello generale dell’abbandono dei campi, la necessità
di meglio sfruttare le sia pur scarse
possibilità offerte dal « piano verde »
(verde perchè verde è la speranza —
verde perchè verde è l’erba dei campi — verde perchè al verde è l’insegr»a del modesto coltivatore diretto;
sono pure stati oggetto di accurato
esame.
Dulcis in fundo : si è avuto uno
scambio di idee sulla opportunità e
sui metodi migliori per favorire l’apertura di nuovi stabilimenti indir
striali nella nostra zona.
Dopo di che, il Consiglio è passato
all’azione, demandando alla Giunta
la redazione di un piano di azione
concreta.
rep.
L’amore secondo lo Spirito
Perchè dunque, oggi, i successori di
Paolo non potrebbero avere gli stessi
motivi di gioia dell’apostolo? E tuttavia, fratelli,' se qualcuno dei vostri pastori salisse sul pulpito per dirvi, come Paolo ai fedeli di Colosse: « Rendo grazie a Dio, avendo udito parlare
della vostra fede e dell’amore che avete per tutti i santi; ho appreso che
voi avete l’amore secondo lo Spirito »
se egli lo dicesse a una Chiesa presa
nel suo insieme, quale stupore non
produrrebbe, almeno tra coloro che
sanno cos’è la carità, l’amore secondo lo Spirito! E quanto difficilmente
potrebbe evitare il rimprovero di illudersi grossolanamente, o di voler fare della bassa adulazione! Egli sarebbe accusato persino dagli uomini meno inclini alla vita spirituale, per poco che si mettessero loro sotto gli occhi, come noi l’abbiamo fatto in questo discorso, i caratteri dell’amore secondo lo Spirito. No, fratelli, una
Chiesa, una comunità, per piccola che
essa sia, alla quale i suoi conduttori
abbiano il diritto di dire: «« Voi amate
secondo lo Spirito; la vera carità,
quella che, venendo dà Dio, si spande
sugli uomini, quella che ha in Dio il
suo primo oggetto e la sua norma suprema, quella che è umile, disinteressata, indif>endente dai sensi, superiore
al’istinto. quella spirituale in una parola. quella carità regna tra di voi. essa vi distingue come comunità, essa
vi caratterizza »; una Chiesa alla quale si possa parlare in questi termini è
qualcosa di prodigioso e di inaudito.
La religione
delle persone civili
A una Chiesa, una Chiesa qualsiasi, si potrebbe più o meno dire questo: («Ciò che regna tra di voi, è
l'amore secondo la carne, sono gli
istinti, buoni o cattivi, le convenienze,
le abitudini: non sono i principi; ora,
la carità è principio. La carità come
principio, come elemento di santità,
la carità come virtù, l'amore secondo
lo Spirito, appartiene a una piccola
minoranza; e persino tra questi, quanto è difficile che essa superi l’amore
della carne! Voi siete civilizzati, questo è evidente; e la religione della
maggioranza è la civiltà; ma : tra uria
comunità che non professi altro culto
che la socialità, e voi che confessate
Gesù Cristo venuto in carne per strappare il mondo alla condanna, non c’è
differenza apprezzabile. Tra la brava
gente del mondo e dei cristiani come
voi. noi non sapremmo dire dove il
Colossesi 1 : 8
cristianesimo è più manifesto. Ciò che
essi hanno ricevuto, loro malgrado,
dal cristianesimo, ijoi l’avete ricevuto,
senza dubbio, .quauto loro; ma che
più e da che cosa.:- se non da delle
abitudini esteriori, .da che cosa, se
non da delle forn^e, possiamo distinguervi da loro?
Umanità nuova
{ ■
O strana differènza dei tempi, e differenza che nulla'jgiustiflca ! Allorché,
in alcune delle citè del mondo antico,
a Roma, e Efesi a Colosse, alcuni
uomini ed alcune donne abbracciavano la dottrina della croce, era come
l’apparizione di un’umanità nuova; e
come il profumo Ifadisce gli umili fiori nascosti sotto [’erba, non so qual
profumo di vita è d’eternità, non so
quale emanazioni spirituale attirava
necessariamente gli sguardi verso questa società nuovi, che non faceva
d’altronde alcun mmore, e che, senza
quel profumo pu
rimasta a lungo s
segni strepitosi la
IO e sottile, sarebbe
«tonosciuta. Da quali
I si riconosceva esteriormente? Perchè sì faceva osservare?
per questo tra Eatro: essa amava secondo lo Spirito. O strana differenza
dei luoghi, e differenza che nula giustifica! Allorché, li nostri giorni, l’EVangelo vieae portato a qualche tribù
selvaggia, sè essa lo accoglie viene subito trasformata, e le delicatezze più
squisite del sentinlento cristiano, quelle che si apmiranb .come delle bellezze letterari^ nelle bpere dei geni evangelici, si fostituisiono. da un giorno
all’altro fjèr così ; dire, alla rozzezza
di prima;/la spiritualità nasce con la
onestà de/ costumi; ci sono delle Marte, e ancÌe delle Marie; e dalla roccia
appena feaccata scorre già il miele
delle deizie cristiane; presso i meno
evoluti, /’odio lascia il posto all’amore. ramire secondo lo Spirito prende
il postqdell’amore istintivo e abituale.
I
Fuori non si trova
più iessuno
An/ate a chiedere quelle meraviglie ile nostre Chiese, ricche di tanta lifertà, di tante risorse! ahimè! bisogn dire di troppe risorse e di troppa nertà! Queste Chiese sono il mondolon tutto il suo bene e tutto il suo
m*; il mondo sotto il nome di Chiesa/il mondo con dei templi, dei riti
e/ei nomi sacri; non si dice più, coun tempo: Ecco come essi adoraecco ' come essi perdonano, ecco
(ime essi amano; perchè se anche lo
si potesse dire, non ci sarebbe più
nessuno per dirlo, tutti essendo nella
cerchia, nessuno fuori; ahimè! e se
qualche comunità, se qualche carattere _ .particolare. si., distingue .dagl i altri, che si dirà di loro? Si dirà: Ecco
come si amano? oppure, vedendo uno
spirito di parte che si orna del titolo
di amore fraterno, si sarà costretti a
dire : Vedete come si compiacciono?
Certo, ci sono dei cristiani spirituali;
ma dove sono le comunità spirituali?
Dove sono quei (3olossesi ai quali noi
possiamo dire, se non a tutti, almeno
all’insieme: Voi camminate secondo
10 Spirito, voi amate secondo lo Spirito? Altri rispondano a questa domanda. Per noi, ciò che ci preme, è
di gridare col profeta; « La mia mano è ella davvero troppo corta per
redimere? o non ho io forza da liberare? » (Isaia 50: 2).
Uniamo i nostri sforzi
Serve a poco il soffermarsi troppo
e, per così dire, imprigionare i nostri
sguardi nella contemplazione delle
nostre miserie. La nostra forza, come
11 nostro dovere, è di sperare. Dio
vuole che noi crediamo ogni cosa possibile, e persino, nel nostro mondo
invecchiato, la gloria e la forza degli
antichi tempi. Dio vuole che. nel troppo giusto rimpianto di ciò che abbiamo perduto, noi non disconosciamo
ciò che abbiamo ancora. Non conviene alla nostra debolezza, nè è naturale alla Sua misericordia, di spezzare la canna rotta nè di spegnere il lucignolo fumante. Cerchiamo, raccogliamo i nostri resti. Concentriamo
tutti gli elementi di vita dispersi tra
di noi. Uniamo i nostri sforzi, uniamo le nostre preghiere e. nel ravvedimento. chiediamo, non più ognuno
per sè. ma ciascuno per tutti, il nostro patrimonio dissipato; chiediamo
la vita per la comunità, questa vita
comunitaria che ci manca, questa vita che viene portata senza dubbio
dagli individui alla comunità, ma che
ritorna dalla comunità agli individui.
La vita secondo lo Spirito, l’amore
secondo lo Spirito, lo Spirito stesso,
cioè la verità nella verità stessa, la vita nella vita, l’eternità neH’amore, lo
Spirito, cioè Gesù Cristo, in noi, ecco
ciò che bisogna conquistare in ginocchio. ecco ciò che bisogna mendicare
con violenza, ecco ciò che occorre
volere con energia.
TOPONIMI
delle Valli Valdesi
a cura di T. G. Pons
(A. ViNET, Etudes Evangéliques, Paris 1847. p. 104 ss., traduz. M. R.),
lì Garin: gruppo di case del Villar
fra il Cassarot e la Riià. Dal noma
di fam. Garin, già conosciuto in vai
Pellice nel 1232, sparso pure in Provenza. Lat. Garinus, Guarinus, derivato dal germ. Warin. 1634, foresto de Garini.
la Garola: cascina di S. Giovanni, fra
i Malanot e i Doni, sulla strada
provinciale. Dal nome di fam. Garola (G. J.) 1675, Domenica Garola
di Sommariva del Bosco compra a
^ S. Giovanni casa, ecc...
lì Gamìe: villaggio del Villar, fra
Ciavun d’villa e la Pianta. Dal nome di fam. Garnier, Garnero, Gar
neri, che compare a S. Giovanni
fin dal 1425. Cfr. transazione del 12
nov. 1557, Garnerii e carta di V.
Grosso, 164C ; le Garner, Garnier,
ad Arvieux, in vai Queyras, nel 1332'
a S.t Véran, nel 1361.
Gamìe: foresto di Massello fra Fradìdìe e Peglium.
Garnirogna; case in quel di Bobbio,
sotto Giaussarand. Dal nome di
fam. Garnier: 1611, foresto di Garneirogna.
li Garussin; villaggio dell’Inverso
Porte, non lontano dal Castello. Nome di fam. che trcviamo fra le vittime della strage del 1655. 1615, Stefano Garozzino o Garossino delli Frali.
la Caudina.• case a Prarostino.
E’ la forma femminile del neme di
fam. Gaudio, Godine, che fin dal
1232 si trova fra gli abitanti di Prarostino, ed in vai Queyras nel 1260.
Una transazione del 12 nov. 1557
porta « Gaudini de Sancto Secun
do » e fra i calabro valdesi martirizzati nel 1561 notiamo anche questo cognome.
Gaudissart ; villaggio all’inverso del
Villar, sul ver.sante d. del vallone
della Liu.ssa. Di tal nome è pure un
villaggio del comune di Molines, nel
Queyras. Col significato di foresta
ridotta a cultura, foresta dissodata
che è diventato nome di fam. I6I5’
_ foresto di Gaudissardo.
lì Geìmet: case a Torre, presso il Bèscheis. Dal nome di fam. Geymet,
Geymeto, diminuitivo di Jaime,
Giaime, che si trova in vai Pellice
prima del 1560. 1655, Giaymet Geymet. 1716, alli Giaymeti.
■ villaggio di Bobbio, a
NE, del Poi. Dal nome precedente,
come dire il vivaio dei Geymet. 1635,
ruata di Geimetognia.
lì Giaque. Gìache : case della regione
Vigna di Luserna. Dal nome di fam
Giacomo, nel 1688 alla Torre, proveniente da Demonte. Il norne di
fam. Jaque si trova pure in Provenza.
lì Giaquet, Gìachet: case in quel di
Prarostino. E’ un diminutivo del
precedente ed è tuttora, a Massellosoprannome di una famiglia Tron.
Come il precedente è nome di fam.
provenzale e già presente a Prarostino nel 1568, Giovanni Giachet
1610, G. Giacheti, not. di Porosa ;
1645, Giacomo Giachetti, già not. in
S. Germano.
la Giaculìéro ; case dall’inverso dei
Trossieri, su la strada che sale da!
Muras al Lìnsard. Di origine analoga ai precedenti. 1680, Giacogliera.
la Gìaculìnera : case a Prarostino ; con
significato affine al precedente, dal
diminutivo « Giaculin ».
Gìacutin • case a Prarostino ; nome di
origine analoga ai precedenti, come soprannome di una famiglia.
1613,_ G. David Giacotino di Bobbio.
Il Giaime; case a S. Giovanni, fra i
Favut ed il Sarei. Nome di fam. di
origine provenzale od anche catalana (Jayme), che si trova alle Vali;
al principio del 600.
id.: case all’inverso di Torre Pellice
verso i confini col Villar, la cui parte orientale è anche detta « prale
brue ».
li Gialà; villaggio presso il vecchio cimitero di S. Giovanni, che prima
del Rimpatrio si chiamavano li Malanot. Dal nome di fam. dalla, Getroviamo a Riclaretto ne!
1610 (C.).
lì Gìali; villaggio all’inverso di'Poma
retto, sulla strada che dai Masselli
conduce al « Clot di Bulard ». Dal
nome di fam. Gilles o Gilli, che troviamo in vai Perosa fin dal 1555.
la Gianna: alpe del Villar, ai piedi
del colle omonimo, alla testata della
valle dei Carboneri. E’ la forma
femminile del nome di persona
«Gian», Criovanni. Nome di luogo
^e già si trova al principio del
XVI® secolo.
li Gìanassun: case in quel di S. Germaiio, sopra i Blanc e i Mundun
Derivato come il precedente dal nome Gian.
la Gianavèlla : case alle Vigne di Luserna, ove visse il celebre capitano
valdese del XVII« secolo, Giosuè
Gianavello, il quale apparteneva ad
una famiglia di Gignous che con
lui adottò il soprannome di Janavel, che diventò poi nome di fam.,
tuttora sparso nella vai Pellice.
li Gìas d’amunt: località di Bobbio,
nell’alto vallone della « Roussa ».
« Gias », in dialetto, è un luogo pianeggiante dove il bestiame, ovino e
bovino, è tenuto all’addiaccio, dove
riposa; quindi ovile.
3
PM- *
Alla ^vigilia del SÍDodo : un problema sempre! attuale
Huionomîa delle Chiese
Conferenze Distrettuali e giornali
hanno recentemente richiamato in
causa l’annoso problema amministrativo della Chiesa, ma non ci hanno
dato la buona notizia di un accordo
finalmente raggiunto lasciando tutti
persuasi della sua bontà.
Vorrei, con l’aiuto di Dio, richiamare l’attenzione dei lettori su alcuni
aspetti dell’argomento ai quali, forse,
non è stata data fin qui la dovuta importanza.
Non autonomia
ma cristologia
Anzitutto vorrei ricordare che la
parola « autonomia » ha per noi soltanto un significato convenzionale
perchè nessuno tra noi è autonomo e
nessuna Chiesa lo è. Non sono « nostre » le leggi alle quali ci vantiamo
di voler obbedire, ma sono di Cristo.
Dovremmo dunque parlare di « Cristonomia » anziché di « autonomia »
e se vogliamo per comodità conservare il vocabolo usato, cerchiamo almeno di metter sempre nella dovuta evidenza il fatto che la sola legge alla
quale vogliamo obbedire è quella di
Cristo. Non la « nostra » e, caso mai,
neppur quella delle nostre tradizioni
o dei nostri Sinodi.
Autonomie di fatto
In secondo luogo dovremmo finalmente consentire a riconoscere che vi
sono delle Chiese che godono di una
autonomia — presto a questa parola
il senso improprio e convenzionale —
che si potrebbe chiamare di diritto
divino o di fatto:
— Vi sono Chiese numerose che
contano centinaia e migliaia di membri e nessuno può negare che il fatto
di esser numerosi rappresenti una
grande benedizione, un privilegio e
una forza.
Altre Chiese, come quelle delle
nostre Valli, posseggono il privilegio
di una storia propria, molte volte secolare. tutta adorna dal fulgido spettacolo dei pionieri e de imartiri che
hanno sofferto per il nome di Cristo.
Anche in questo fatto sono insite una
forza e una benedizione che, se non
debbono essere per noi un motivo di
vanto, lo sono però di una grande riconoscenza verso Dio e sono per molti una fonte possente di ispirazione
e di aiuto.
— Spésso, altresì, in mezzo alle
folte schiere delle Chiese numerose,
si trovano piccoli nuclei centrali di
una pierà vivente e di una carità cristiana eccezionale. Ne abbiamo visto
a Torino. Milano. Roma e in varie
altre Chiese ancora... Anche questa
« maturità di manifestazione » di alcuni costituisce una benedizione e una
forza che sono un grande privilegio...
— Ai privilegi predetti si accompagna volentieri anche quello di una
economia buona od ottima che si riflette in modo benefico anche sulle
chiese consorelle.
Questi privilegi delle Chiese « autonome )) sono come delle benedizioni che Dio ha loro concesse e non
possono dar luogo a discussioni. Tutt’al più le Chiese che ne fruiscono potranno sentire sulle proprie spalle un
maggiore peso di responsabilità.
Super-privilegio ?
Qualche discussione invece comincia quando si vuole applicare a queste chiese — a torto od a ragione ^
il principio posto da Gesù : « A chi
ha sarà dato » e si vuole aggiungere
agli altri privilegi anche quello di scegliersi un Pastore di proprio gradimento.
I pagani non potranno scegliersi un
missionario gradito e non lo potranno le Chiese meno dotate, ma le chiese più fortunate sì.
- £’ pere) lecito di concepire simili
privilegi nella chiesa di cui Cristo è il
Signore?
Maturità spirituale ?
1 sostenitori di questo privilegio ce
lo hanno generalmente presentato come un frutto della maturità spirituale
alla quale alcune Chiese sono giunte
ed altre no. Ma è proprio qui che essi
ci hanno lasciato perplessi.
Infermità dei grandi : Anche le nobili e belle Chiese autonome hanno
delle infermità :
La frequenza inedia dei loro membri al culto è generalmente scarsa e
scende anche al disotto del 30%.
L’abiura insita nel matrimonio mi- j
sto celebrato in Chiesa Cattolica le !
insidia più delle altre e ne assottiglia
i ranghi senza posa.
La loro gioventù affascinata dai richiami del gran mondo non riesce più
a nutrire le attività giovanili in una
maniera proporzionata alla importanza della comunità.
Soprattutto torna difficile a queste
nostre « Sorelle maggiori » di far regnare nel loro seno quello « Spirito di
]amiglia » e di amor fraterno che caratterizzava la Chiesa Cristiana primitiva s che spesso, oggi, si ritrova ancora nelle comunità più umili e modeste. E non basta invocare le difficoltà del numero o dell’ambiente, c
della disparità di condizione sociale
per giustificare il fatto che molti credenti, nelle grandi chiese, sono come
degli estranei gli uni verso gli altri.
Non basta assolutamente perchè lo
spirito di comunione fraterna è sempre stato una delle caratteristiche più
evidenti della Chiesa del Signore e la
sua assenza basta da sola per revocare
in dubbio tutta la maturità spirituale
di cui si è parlato.
Valori degli umili
* Nelle piccole chiese invece, la frequenza media ai culti è enormemente
superiore a quella delle loro sorelle
maggiori : arriva talvolta al 60% o
anche quasi al 100%. Vi sono dei casi in CUI possono vantare il 150%!
Anche la vita religiosa stimolata da
un ambiente raramente favorevole ma
spesso ostile ed apatico, è spesso intensa e si avvicina — non sempre però — a quel grado elevatissimo di ,
pietà che si trova sempre in questo o
quel settore delle grandi Chiese autonome.
Sorgente di operai. E’ a questo punto interessante il fatto che le piccole
Chiese non autonome che accolgono
in sè appena un terzo dei membri della Chiesa Valdese in Europa, hanno
fornito alla Chiesa Valdese ben 33
. dei Ta Pastori-attualmente in attività
di servizio. Ancora più significativo è
il fatto che negli ultimi venti anni, le
piccole Chiese hanno fornito 21 nuovi
Pastori mentre che le grandi Chiese
autonome ne hanno fornito soltanto 13.
Quanto alle contribuzioni in denaro
ria Chiesa è pure noto il fatto che
primato della contribuzione « prò
capite » è detenuto da piccole Chiese
della diaspora anziché da quelle autonome.
Le piccole comunità dunque, meritano pure loro, nel grande quadro
della Chiesa, un posto di onore e un
posto non secondario. Sono come del
le scolte di avanguardia, meritevoli
quanto gli altri, più degli altri, se di
meriti si deve parlare, perchè a parità di responsabilità, son prive di
tanti privilegi di cui godono le prime.
Vogliamo esser giusti ?
Nel quadro di qu^te considerazioni i problemi dell’autonomia delle
Chiese assumono un aspetto diverso:
L’autonomia « di fatto », che è as
surdo discutere, è una benedizione che
Dio concede.
Questa autonomia di fatto, però,
non ha motivo per; essere un pretesto
per invocare altri privilegi « di diritto » di fronte alle comunità meno fortunate, neppure quello di eleggersi
il proprio Pastore.' Avrebbe anzi ragione di non farlo per salvarsi dal sospetto di voler servire nella Chiesa il
diritto del più forte.
Non bastano i privilegi che Dio ha
dato? Non basta alle Chiese di Milano, Torino, Torre Pellice e Roma
di essere quello che sono senza esigere altri privilegi che possono anche
risolversi a danno delle comunità minori?
Conclusione i
La conclusione ideale sarebbe che
le Chiese Autonome si mettessero
d’accordo i>er dire; « Da ora in poi
nella Chiesa Valdese non ci saranno
più situazioni di privilegio. Le chiese
più fortunate non accamperanno più
nessun diritto che non sia concesso
anche alle più modeste. Anzi, esse
metteranno in opera tutte le risorse
della loro carità fraterna affinchè k
chiese meno fortui|ate non si accorgano di esserlo. Tuie quante si assoggetteranno in tutt(^ e per tutto al governo della Chiesa raccomandandogli
soltanto di essere*-giusto ed imparziale...
Ma questo non sarà. Siamo àncora
tutti quanti dei poveri peccatori che
malgrado le migliori intenzioni sono
ancora schiavi di imille criteri appartenenti al « presente secolo » tra i
quali non ultimo quello del rispetto
per il diritto del più forte.
Ma non si scoraggino coiloro che
forse condividono il nostro punto di
vista. Nelle vie di Dio la piccola ingiustizia che regna tra chiese autonome e non autonome non potrà recar
gran danno. Non sarà cosa nuova che
il Regno di Dio si edifichi sul sacrifìcio dei meno forUnati.
L e nostre comunità minori che danno alla Chiesa la percentuale maggiore di operai, continueranno a far le
spese dei privilegi delle sorelle maggiori che desideralo assicurarsi la
scelta del proprio cinduttore. Condut
tori che — guarda com’è strana la vita! — provengono in maggioranza da
ambienti tutt’altro che autonomi e
non hanno avuto sempre dei genitori
che potessero parcheggiare le loro fuori serie dinanzi alla facciata maestosa di un tempio, e son venuti su a forza di sacrifici propri ed altrui e in più
di un caso sono il frutto dell’olocausto
di povere vedove che si sono tolto il
pane dalla bocca pur di poter dare
un figlio come servitore alla Chiesa.
Nessun timore, continueremo ad
accettare nella Chiesa quello che i più
forti vorranno... Ma tutto ciò non implica che su questi discorsi sull’autonomia di alcune chiese privilegiate
non legni come un’ombra di tristezza
e, perchè no?, anche piccolo, ma ostinato palpito di speranza che un giorno la nostra diletta Chiesa, più ricca
di spinto di sacrificio e di amore possa abolire ogni privilegio particolare
e organizzarsi in un modo che renda
più facile alla sua amministrazione di
lavorare in vista della vocazione udita
sin dai giorni di Pietro Valdo.
Enrico Geymet.
Seenalazioni ~
- ( .
—Qui tJonc esi
Jésus - Christ ?
La .Société Centrale d’Evangélisation
espère pouvoir commencer par ce livre
une série de pubblications (certaines étant
des traductions de l’anglais ou de l’allemand I afin de mettre à la portée du public
de nos églises, sur des questions importantes, des études sérieuses traitées par
des spécialistes, et d’aspect facile.
Stephen Neill, pendant 20 ans missionnaire aux Indes, et actuellement Evêque
de l’Eglise Anglicane, est attaché au Conseil Oecuménique à Genève et chargé par
le Conseil International des Missions de
liriger la collection « World Christian
Books » dont ce livre est le numéro 14.
Jésus a toujours préféré laisser chacun
trouver par lui-même ce qu’il était vraiment. Il n’a pour cela préféré qu’un seul
titre: « Fils de l’homme », ce qui dans
la langue de l’époque pouvait signifier
seulement un Fils d’homme, comme les
autres.
Qu’est-11 donc pour vous?
Dans ce livre, Stephen Neill nous conduit à travers les Evangiles, les épîtres,
et les premiers conciles chrétiens pour
nous expliquer ce que signifient les diverses interprétations de l’oeuvre de Jésus
par ceux qui l’ont suivi comme leur Maître.
Livre clair, simple et passionnant.
Stephen NEILL: Qui donc est JésusChrist?, Editions S.O.E., Paris 1960,
100 pages.
PRELIMINARI
SINODALI
L’unico candidato in teologia che
ha quest’anno presentato domanda
di. consacrazione è il dott. Pier Luigi
.lalla; il suo esame di fede è avvenuto nella seduta del Corpo Pastorale giovedì scorso. Il candidato
giunge al pastorato dopo una lunga
esperienza ed una altrettanto limga
ricerca di cui egli ha parlato con
estrema sobrietà ma con sufficiente
chiarezza rispondendo alla domanda
tradizionale sulla vocazione al ministerio che ogni anno viene ripetuta
a tutti i candidati, Per 18 anni ufficiale di artiglieria aveva quasi ultimati gli studi di ingegneria allorquando iniziò quelli in teologia alla
Facoltà di Roma. In considerazione
del caso particolare che egli rappresentava gli fu affidata la cura della
comunità di Forano Sabino di cui è
stato pastore durante i 4 anni di
studio. Lavoro non certo facile:
l’impegno della comunità e degli
studi associati non ha però impedito di laurearsi nella sessione di giugno presso la nostra facoltà con una
tesi di particolare interesse che accomunava gli studi precedenti ed i
nuovi: Il problema ermeneutico della creazione.
Le domande di carattere teologico
poste al candidato nel corso del suo
esame hanno seguito la traccia anche essa tradizionale: l’autorità della parola di Dio, la persona di Gesti
Cristo, la chiesa ed il Regno. Esaurienti e precise le risposte che rivelavano una piena assimilazione del
pensiero riformato. E’ un’esperienza nuova ogni anno l’esame di fede
di un candidato ed è non solo interessante ma spiritualmente fecondo
seguire la formtilazione del proprio
pensiero e delle proprie convinzioni che ognuno da, e rifare con ciascuno il lungo cammino che lo ha
condotto al pastorato. A nome della
chiesa il Moderatore ha rivolto al
candidato il fraterno saluto e l’augurio di una attività benedetta, saluto ed augurio che la famiglia dell'Eco rinnova.
PERSONALIA
Le nostre più vive felicitazioni al
giovane neo-laureato Oscar Schindler.
ex-allievo del nostro Collegio Valdese, laureatosi brillantemente in medi
cina-chirurgia.
Fra gli amici
della C.I.O.V.
La Commissione dei nostri Istituti Ospedalieri ha voluto organizzare un incontro
fra i suoi collaboratori. Incontro molto
opportuno perchè destinato a stabilire ed
a rendere sempre più effetetivo 1 affiatamento che deve esistere fra quanti sono
all’opera dì assistenza ai malati, o vecchi,
od orfani. Quindi una riunione di membri della Commissione, di amministratori,
direttrici, diaconesse, medici e cappellani.
L’adunata ebbe luogo la .sera del l.S Luglio .all’Hòtel Bellcvue. Ottimo 11 servizio
di mensa al quale fecero onore venticinque commensali.
Il Presidente, Pastore Umberto Bert. si
disse felice di poter constatare il buon andamento dei nostri Istituti, e ci prospettò
liete speranze per l’avvenire. Naturalmen.
te, le difficoltà non mancano, e certe pratiche importanti richiedono mgllo lavoro.
Ma si va avanti con fede.
Però non poteva mancare la grande « dolente nota li: l’insufficienza di personale.
Pochissime le Diaconesse, troppo cariche
dì logorante lavoro, e l’elemento laico è
ridotto ai minimi termini, e... meno ancora. Eppure, non v’è più la ragione economica, ora che le retribuzioni sono state
notevolmente accresciute.
Sarà necessario fare una grande campagna in tutte le nostre Comunità per ottenere quello che i tanti appelli già falli
non hanno ottenuto. E’ mai possibile che
una Chiesa non riesca a trovare il personale inidispensabile per i suoi Istituti Ospedalieri?
Dopo la mensa, l’arte. L ormai celeberrimo nostro fotografo Pastore R. Jahier ci
fece ammirare magnifiche vendute, di cui
molte riguardanti ì nostri Istituti.
Siamo stali lieti di poter partecipare a
siffatta riunione familiare — una vera agapp __ in cui aleggiava uno spirito vera
mente fraterno.
G. Berlinaui
LA SOLITUDE SUPRÊME
Le Compagnon des solitaires
Jean 16: 32.
« Il n’y a que le méchant qui soit seul » écrivait Diderot. Pourquoi
alors ton Maître a-t-11 si durement connu la solitude? Car c’est cela Sa
vie : un abandon de plus en plus complet. D’ailleurs II avait annoncé :
« chacun de vous ira de son côté: vous me laisserez seul ». Une certaine
bonhomie attire peut-être les hommes, mais la Sainteté les gêne et les
irrite.
Quand Jésus dit : « Je ne suis jamais seul », ce n’est pas des présences humaines qu’il parle, mais de Celui qui justement se manifeste
dans la solitude, dans la défection des sociétés terrestres, dans le désert :
« le Père est avec moi ».
Ce Compagnon des solitaires, l’homme qui vit en foule ne le connaît pas. Tout ce monde bruyant qui tourne autour de lui, qui parle et
qui s’amuse, peut lui faire illusion. Mais quand il se réveille, il est vraiment, désespérément seul: seul devant la vie, seul devant la mort, seul
devant lui-même, seul devint le néant.
Pour éviter ce terrible -éveil, et cette solitude suprême, cherche l’isolement matériel, ménage-toi des heures loin du bruit et fuis les compagnies superficielles. Là ton vlaître t’apprendra à écouter la voix profonde. Celui qui voit dans le secret lira en toi les confidences que nul regard
humain n’avait su deviner. Cdui qui parle dans le silence restera près de
toi quand tous t’auront quitté
Ton Maître avait promis: « Je ne vous laisserai pas orphelins ».
L’Esprit qui habitait Sa solitule. Il veut te l’envoyer pour qu’il peuple
la tienne.
Philippe Vernier
(Avec le Martre, p. 15-16)
Via libera in Finlantlia
al pastnralo femminile
Helsinki. — La rominiìssione di cinque
tenloigi incaricata nel 1958 dal sinodo della Chiesa nazionale (luterana) di Finlandia dì studiare il problema del paslorato
femminile, ha dato parere favorevole: uno
solo dei membri si è dichiarato contro all’ordinazione femminile. Le conclusioni
della commissione, raccolte in un rapporto
che sarà presentalo nel 1963 al sinodo della Chiesa di Finlandia, sono essenzialimenle le .seguenti:
— Alcuni comipiti, che nella parrocchia
primitiva incombevano alle donne, rientrano oggi neirattività pastorale. E’ vero
che allora le donne non potevano predicare nè insegnare in pubblico, ma non sì
può trasporre senz’altro nella nostra epoca la ripartizione del lavoro com’era concepita all’epoca del Nuovo Testamento,
semplicemente peréhè eseo non menziona
il paslorato come lo conosciamo oggi.
— Il Nuovo Testamento non rìaponde
alla domanda: chi può amministrare i sacramenti? .Secondo gli scritti confessionali
luterani, il punto essenziale è la predicazione della Parola e l’amministrazione dei
sacramenti secondo l’istituzione di Cristo.
Ammettere che solo i pastori ne hanno la
possibilità, è un limitare la grazia di Dio
e l’azione deH’Evangelo. che il Nuovo Testamento non sopporta. Al contrario il
Nuovo Testamento proclama la parità dell’uotno e della donna davanti a Gesù Cristo. favorendo co.si un’evoluzione secondo
cui le donne assumono responsahililà sempre più importanti.
In un’intervista pubblicala dal quotidiano cristiano Kotimaa, l’arcivescovo Paavali, capo della Chie.sa ortodossa di Finlandia, commenta così le conclusioni della
commì.sisione di studio: ammettere il pastorato femminile significa, per la Chiesa
di Finlandia, avviarsi su di una « strada
pericolosa ». Inoltre l’arcivescovo sì è levalo contro l’appello lanciato nel luglio
1960 dalla Conferenza ecumenica della gioventù, a Losanna, in favore dell’inlercomnnione. (soepi)
4
PM. 4
L^ECOVDEZliE YÈU1 VâLDBSI
o: N. 29 — 20 lu^o 1961
NOSTRE COMUNITÀ
r.
SAN SECONDO
PERRERO > MANIGUA
¥ M
PRAROSTIHO
Martedì sera, 11 c. m., circondata. dall’affetto dei suod cari, è serenamente spirata nella sua abitazione alla Solerà Robert Jonny Paolina ved. Gay, di anni 94.,
Era la sorella più anziana della comu-'
nkà ed era stata una delle fondatrici della
nostra Unione delle Madri.
Ancora in ultimo conservava una lucidità di mente eocezionale e fino a pochi
giorni dal trapasso, seduta sulla, sua sedia
o girovagando per casa, amava interessarsi di .tutto quanto snecedeva intorno a Lei,
specialmente dei nipoti e pronipoti per i
quali nutriva un particolare affetto e coi
quali scherzava sovente alternando benevoli rimgnxtveiri e sorrisi di compiacimento.
La sua figura simpatica, il suo carattere
aperto e gioviale attiravano l’affetto di
quanti l’awicinavano e la folla numerosa
intervenuta ai funerali ha dimostrato quanta stima e simpatia la cara Estinta aveva
saputo accattivarsi nel corso della sua lunga esistenza quaggiù.
M servizio funebre, svoltosi giovedì pomeriggio, è stato presieduto dal pastore
Genire cbe già l’aveva assistita nei suoi ultimi istanti di vita terrena e ohe ha rivolto
ai presenti il messaiggìo della speranza cri
stiana sul commento di due versetti, il Salmo XL e il vers. 13 del cap. XIV dell’Apooa'Uese, che la stessa Estinta aveva scelto
qnand’era in vita. Il pastore emerito Luigi Marauda ha tenniu’ato con la preghiera
e con parole commosse di circostanza,
estremo tributo di affetto alla memoria di
Colei che per tanti anni era stata -un- fer- ^
venie membro della sua parrocchia. \ g
Cara nonnina, non sei più in mezgo a
noi, ma il tuo ricordo rimarrà imperituro
nella nostra memoria e nel nostro cuore.
Non sulla fredda tomba, ma lassù, verso
la Caisa del Padre dove ci sono molte dimore e dove il Cristo Risorto è andato a
preparare un luogo per tutti i Redenti, è
rivolto il nostro sguardo e lassù sale la
nostra preghiera di riconoscenza al Signore per averli lasiciala tanti anni in mezzo
a noi a darci resempio di una vita sincera
di fede e di testimonianza cristiana, d. g.
Sabato io giugno nel Tempio di Manìglia é stato celebrato il matrimonio di Aldo Pons, dell’Inverso Pinasca con' Odetta
MicoL del Forsngo. Il Signore vegli su quc
sto nuovo focolare e lo benedica.
Il pastore sig. Alessandro Nicod, ben conósciuto in questa Valle per avervi esercitato alcuni anni il suo ministero, ha presieduto ii. nostri culti Domenica 9 luglio.
Alla riunione all’Alart, il 2 luglio egli ci
ha parlato dell’opera della Chiesa Riformati di Francia nella Charente Maritime e
li sera del 9 luglio a Perrero ci ha fatto
conoscere il suo campo di lavoro, le varie
attività della sua chiesa, illustrando la sua
conferenza con delle bellissime diapositive. Liete dì averlo riveduto in mezzo a noi,
l\i riùgraziairiò vivamente per i messaggi
che cii ha rivolto nel nome del Signore e
gli rinnoviamo i nostri migliori auguri
POMARETTO
Domemiica 16 luglio ii culto del mattino
è stato presieduto dal Pastore Cipriano
Tonm con un messaggio profondo e attua
le. Lo ringraziamo di cuore.
Nella ateasa domenica aveva luogo un in
contro all’Azzarà tra le comunità di Pra
mollo, Chioititi e Pomaretlo. Una forte rap
presenitanzà pramoilinà e dei Chiotti è sta
ta notata mentre un modestissimo gruppo
pomari,no ha proso parte al culto del mal
tino presieduto dal Pastore Mkol ed al
l’incontro del pomeriggio presieduto dal
Pastore Morale« . della Spagna evangelica
La maggior pacCe dei poinarini, saliti al
l’Azzarà, ha prefèrito: non prendere parti
ai culti e vagare sui monti.
Lunedì 17 ha avuto luogo il servizio funebre di Grill Enrico del forte di Perosa.
Serbiamo un ricordo prezioso d’un credente che ha saputo altiugere la sua forza
spirituale nella Bibbia. Ha conosciuto molte prove ed amarezze ed ha serbato la fede
nel Salvatore.
Un folto gruppo di parenti ed amici ha
preso parte alile esequie; che il Signore
consoli la famiglia in Imito.
Di-partenza. — Do^ lunghe sofferenze
(ohre due amù) ha teitminato la 'sua breve (troppo breve,! a viete amane) giornata
terrena il nostro giovime- fratello Roberto
PasNihelto, della Ruata Cornei^ Jì^uto
ad aippena venti anni (non àùMM ffniti).
I suol funerali hanno gvuto luogo giovedì
13 u. s. con *nna enorme afflnènìÉa di popolo, specialmente dì Rovani : è ^à'ta- una
commovente manifestazione dì Solidarietà
e di sitiqtatia ai genitori dnràittènte provati e-alla famiglia ni : lutto, ^ùoméhà di
oanaggio al caro giovane Robertp, ‘amato
da lutti por il suo carattere aperto e buono. Rininoviaimo ai genitori è ai parenti
tutti l’espressione deUa nostra viva simpatia cristiana, ripetendo le parole del testo
che fu meditato sulla bara del loro Caro:
« Il suo «ole è tramontato mentre era ancor giorno...» (Ger. 15: 9) — è vero ma per i riscattati ed i beati del Signore:
« Non c’è più notte; essi non hanno bisogno di luce di lampada, nè di luce di sole,
perchè H illumina il Signore Iddio, ed
essi regmano nei secoli dei secoli... » (Apocalisse 22: 21).
Riunioni estive. — Le riunioni estive,
all’aperto, tenme fin qui (alla Maesera e
al Collaretto) hanno avuto un buon risultato, raccogliendo ovunque nu discreto numero di persone. Continuiamo a tenere
queste riunioni nelle prossime domeniche
nei quartieri ove nou hanno ancora avuto
luogo, e cioè: domenica prossima 23 a
Roocapiatta (culto nel tempio), e domenica 30 ai Gay. Imervenite sempre numerosi, e portate l’innario italiano.
ViUeggianli. —• Numerosi sono ormai i
villeggianti sistematisi, qua e là nel territorio della nostra paibocchia : sono praroslinesi che tornano perun breve periodo,
o amici affezionati. A bitli il nostro saluto
fraterno.
Battésimo. — Doménica 16 u. s., nel
corso del culto, ha ricevuto il santo liattesimo il piccolo Delia Avondetto di AIcbSandro e di Paischctto .Nella, del Piano!.
Vivi auguri nel Sianoire.
A la fin de r année 1961 la ferre
aura frois milliards d’Kabifanfs!
Nation unies, 15 mai (AP,. ÜPI)
Ij’annuaire statistique des Nations
unies, qui vient d’être publié, évalue
à 2.90S millions d’habitants la population mondiale au milieu de 1959. Sur
la base d’une moyenne annuelle de
augmentation de 1,7%„ on peut estimer que le cap des 3 milliards sera
franchi cette année. La population
mondiale n’était que de 1.810 millions
en 1920, de 2.246 millions en ,1940, et
de 2.495 millions en 1950.
Voici la ventilation de là population par continents en 1959 :
Asie: 1.624 millions; Europe: 421;
Amériques: 396;; Afrique: 236; Union
soviétique: 210; Océanie: 16.
L’Europe est le continente ayant la
plus grande densité de population: 85
habitants au kilomètre carré, contre
60 pour l’Asie, 9 pour les Amériques.
8 pour l’Afrique et 2 pour TOcéanie.
De 1950 à 1958, le rythme annuel
d’accroissement de la population a
Una buona iniziativa
a Torre Peiiice
Per iniziativa di un gruppo di cittadini
di Torre Pellice è prossima l’apertura di
una Biblioteca circolante popolare che avrà
una sua propria sede con annessa sala di
lettura.
Il prestito dei libri e la lettura di giornali e riviste sarà aperta a tutti dietro versamento di una minima quota, quasi simbolica, onde rispondere agli scopi che si
prefigge la creazione di questa Biblioteca,
vale a dire il permettere a tutte la categorie sociali di venire a contatto con i capolavori della letteratura c con le novità librarie.
E’ pure prevista la possibilità di programmare pellicole, di organizzare conferenze e di sviluppare in genere ogni altra
attività culturale.
Alcuni Editori hanno già aderito all’iniziativa facendoci pervenire un discreto numero di libri.
L’iniziativa è ottima e ci auguriamo un
ottimo successo. Per informazioni rivolgersi alla sède: Torre Pellice, Via Mazzini
n. 1.
été de en Oqéanie, de 2,10% en
Amérique, de 1,9% en Arique. de Amérique, de 1,9% en Afriqùe, de 1,8% en
Asie, dè 0,7% sëulémenté en Eurbpe.
¡.Evoquant ensuite la disparité des
niveaux de vie d’un, pays à l’autre, le
rapport des Nations unies donne les
précisiDiis suivantes: 1er Irlandais ont
une consommation moyenne équivalant à 3.500 calories par jour, tandis
que les Néo-Zélandais ne disposent
que de 3.430 calories par jour, les Danois de 3.350, les Britanniques de
3.290 et les Américains de 3.100; Les
Français consomment, eux, 2.950 calories, tandis que les Pakistanais ne
ont à leur disposition que 1.810 calo
ries en moyenne.
Il y avait en 1959 335 automobiles de
tourismt pour 1,000 habitants aux
Etats-Unis, 11 en France, 98 en Grande-Bretagne, 70 en Allemagne occidentale, 34 en Italie et 3 seulement au
Japon. Pour les postes de radio les
Américains arrivent également largement en tête: 169 millions d’appareils
aux Etats-Unis, contre 40 en Union
soviétique, 16 en Allemagne de l’Ouest,
15 au Japon et en Grande-Bretagne,
11 en France, etc. On compte 53 millioris de postes de télévision aux Etats
Unis, 10 millions en Grande-Bretagne,
3,6 millions en Uh^ort soviétique, 3,4
millions en Alleihàghe occidentale,
3,5 millions au Japon, 1,6 million en
Italie, 1,4 million en France.
En revanche, pour l’édition, les
Russes viennent en tête : 69.072 « titres» ont été édités‘en 1959 en Union
soviétique, contre 24.152 au Japon,
20.690 en Grande-Bretagne, 16.532 en
Allemagne occidentale et 14.876 aux
Etats-Unis. C’est le Britannique qui
lit le plus des journaux avec 573 exemlaires peur l.MO personnes; la Suède
vient ensuite avec 464, puis le Luxembourg (429), la Finlande (420), le
Japon (398), l’Islande (389), la Belgique et la Nouvelle-Zélande (383), la
Australie (381), la Norvège (368), le
Danemark (375), les Etats-Unis (327),
etc. Les Russes vont plus fréquemment au cinéma que les Américains:
on a enregistré en 1959 3,4 milliards
d’entrées en URSS, contre 2,2 mil
liards seulement aux Etatas-Unis.
MOBILI
* * w a M a ARTIGIANA
Qbuàeppe Qfiim
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di fronte^^^sefma Berardi (Alpini)
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mutivi ni iimiDiiii
Dr. PA(!L TOURNIF.Il,¡.D«//r( .solitudine alla comunità. L.
La traduzione italiana di una delle più
riuscite opere del mejièo ginevrino giunge
quanto mai opportun:!. « Solo se l’uomo si
rieono.sce assolutameiitOj bisognoso di Dio,
inutile senza I amore, iruolo senza la carità. è possibile romimiire a parlare di co'p’.inità ». '*‘.
Di. PAUL TOl'RNIEK. /.es saisons de la
vie. L. 500. 1 ;t
DaU’indice: Le stagioni della vita. Dai
bambino aU’adulto, iristianesimo oppressore o liberatore?, Coiipiere la propria vita.
Dall’estate all’aiitunnb' della vita. Il senso
della vita. |
A. M. HUNTBR, Gèàù e la predicazione
apostolica L. 800.1,^
(juesta II introduzpne alla teologia del
Nuovo Testamento »faerviene finalmente al
pubblico italiano —^per il quale il Prof.
Hunter ha scritto mia prefazione ^— quando il protestantesimi» di lingua tedesca e
spagnola ne ha già « collaudato » il valore. Di indubbia utifìtà per chiunque vo
glia approfondire la iconoscenza degli scritti apostolici.
LOUIS SIMON, Uni étique de la sagesse.
Commentaire de \épitre de Jacques. L.
1.800. i
Una « predicazioni della totale signoria
di Cristo », un comrtentario che, senza dimenticare una sana | esegesi, dà volentieri
il passo alla meditazione ed alla nota omiletica. :
HANS A. DE BO^R, Chemin d’est et
d’oue.a., L, ;2i000.
L’autore del fortilnato « Aux carrefours
du monde » riprend
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> f<||}o éipiomatieel ortodosso
parlo dall’unità cristiana
Chica^. — « Che i crÌBtiani noà formino ohe un solo Caàtpo, o che almeno in
perfetta carità si avvicinino sensibilmente
^ uni agli altri,, e non ci sarà più da
preoccuparsi del destino della civiltà ».
Cbailes H. Malìk, ex ambaeciatore del Libano agli S. U. e ali’ONU ^ laico ortodosso eaninente, ha dato queisto giudizio ricevendo al seminario teologico di Chicago il
dottorato ’honoris causa’. Il Malih ha affermato che gli ortodossi haTiniQ una grande sete dell’unità, e ohe la recente decisione della Chiesa ortodossa russa di entrare nel C.E.C. « dev’essere interpretata
come una sincera eapresisione di questa
sete... ». (soe/ji)
La famiglia del compianto
Franco Poet
Direttore resp. : Gino Conte
(poppieri - Torre Peli. - Tel. 947tt
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice - c.c.p. 2/17557
Re?, al Tribunale di Pinerolo
________n 175, 8-7-1960
Tipografia Subalpina - s. p. a
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Pellice.
mancato alTaffetto dei suoi cari alla
età di 76 anni, ringrazia il Pastore
Davite e quanti hanno preso parte al
loro dolore.
Pian di Faeteto, 27 giugno 1961
RINGRAZIAMENTO
Le famiglie Gay e Gardiol confortate dalla dimostrazione di affetto ricevuta in occasione della dipartenza
della cara Mamma e Nonna
Robert Jenny ved. Gay
ringraziano vivamente tutte le persone che di presenza e con scritti hanno testimoniato la loro .simpatia nel
lutto.
Esprimono inoltre particolare riconoscenza al Pastore sig. Genre, al Pastore emerito sig. Marauda e Signora,
al dC'tt. Ros e alle famiglie Marino,
Armellino, Raimondo.
« Beati i morti che muoiono
nel Signore» (Apoc. 15: 13)
San Secondo di Pinerolo, 13 luglio ’61
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