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Nulla sia più forte della vostra ledei
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Italia e Impero ... Anno L. 20 - Semestre L. 10
Estero ,. . . . » »30— » »15
Dlraller* i Prof» BINO CpSTABBL
AMMINISTRAZIONE e REDAZIONE :
Via Carlo Alberto, 1 bis — TORRE PELLICE
Ogni cambiaineotO''d’lndirlzzo costa una lira
Cent. 40 la copia
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Le tavole di fondazione dell’istituto famigliare
Lettore, vuoi tu, oltre alle prove consuete dell’esistenza di Dio, scoprire
un’altra impronta evidente e vicina dell’opera sua? Cercala nella famiglia. Fra
tutte le orgianizzazioni di vita associata
è 1» sola, con la chiesa, che possa vantare la sua istituzione divina ed è quella
che più facilmente ti permetterà di scoprire le tracce della Mano creatrice. Potrai farlo agevolmente, anche nella tua
casa, dietro alia guida delle prime pagiive della Genesi e questa scoperta, sarà per te un’esperienza benedetta.
< /fon è bene
che Vuomo sia solo »
Adamo, il primo uomq aveva già aperto i suoi occhi alla vita e pieno di
meraviglia stava ancora contemplando
10 spettacolo della creazione, quando la
voce di Dio disse: JVotc è bene che l’uomo sia solo.
Forse Adamo aveva già provato qualche presagio di questa verità nel suo amore e molto più avrebbe dovuto convincersene in seguito, se la mano di
Dio non avesse provveduto. Nella stagione dai lavori, nell’ora . della malattia o
dal pericolo, che cosa avrebbe fatto Adamo tutto solo?
Questa legge divina è scritta ancor
oggi sul cielo della vita sociale dei popoli e tutti i tentativi per organizzare in
un modo o in un altro la società, dipendorno da essa. La tendenza odierna nel
campo sociale è quella di contrapporre
l’esigenza collettiva della nazione a
quella' dell’individuo. Nel campo religioso, il monacheSimo, è un tentativo di
rispondere in un modo speciale, diverso
da quello^ indicato da Dio, alla necessità che ruomo non sia solo. Nel campo
giudiziario penale, la segregazione cellulare è il peggior castigo, dopo la morte, che si possa infliggere ad un condannato.
Tanto più, questa legge è vera nella
vita dei singoli.
C’è rimasta nel cuore la storia di un
giovane conosciuto or non è molto: apparteneva ad una piccola chiesa di campagna ed era circondato dì affetto e dì
considerazione da tutti. Insieme con la
giovane sposa, trovata in una Chiesa
vicina, aveva costituito un focolare veramente felice. Ahimè, dopo appena un
anno di matrimonio, la morte lì separò.
11 lutto del poveretto fu doloroso, la sua
costanza e la sua fede a lungo andare
vacillarono ed egli finì col darsi ad una
vita disordinata. Caro, povero amico nostro, come cangiò in poco tempo! Vedemmo allora in luce solare, come non
mai, che veramente, anche nella presenza di Dio e in clima di fede e di Evangelo, non è bene che l’uomo sia solo.
« J/bn si irovò
aiiffo convenevole ■»
Bppure Adamo non era compietamente sola quando l’Eterno lo chiamò
alla vita. Nella foresta, cantavano gli
uccelli dai mille colori; lo guardava il
ir cavallo, con occhio intelligente come
per dirgli: « Dove vuoi ch’io ti porti ? »
, e il cane, accovacciato ai suoi piedi, vol
geva in alto Io sguardo intento e buono
come a dire: «Ti sarò fedele fino alla
morte ». Ma M voce continuò: Non si
trova fra costoro un aiuto convenevole
all!uomo » ed infatti, nella storia dei
millenni, le bestie non poterono mai
assurgere al grado di aiuto convenevole
per l’uomo.
Una volta un profeta, sulle sponde
di un torrente, visse circondato dai corvi che gli portavano del cibo perchè se
ne nutrisse, ma fu cosa momentanea ed
eccezionale in occasione di una grande
carestia. Un’altra volta un gran re fu
cacciato dal suo trono « e la sua dimora
fu con le bestie dei campi e gli fu data
a mangiare dell’erba come ai buoi per
sette tempi », ma fu per un castigo tremendo e salutare. Un’altra volta ancora
un bimbo nacque in una stalla e venne
deposto in ima mangiatoia; era un bimbo d’alto lignaggio e questa promiscuità con il bestiame della stalla nel suo
nascere, doveva costituire il segno di
una ineffabile umiliazione.
Ciò malgrado non mancano coloro
che per una ragione o per un’altra cercano di attuare qualche forma di vita
associata con le bestie: mature zitelle
con l’inseparabile cagnolino cui prodigano carezze e bàci come ad un, figliuoletto, uomini egoisti solleciti del gregge
più che della famiglia., casi anormali
sempre e non buoni; ma non è m,ai avvenuto, in verità, che le bestie diventassero aiuti convenevoli per gli uomini.
< Jl’uomo lascierà
suo padre e sua madre »
continua la voce divina e mi par d'indovinare un brivido per le membra di
Adamo e di tanti altri dopo di lui e
penso a quella fanciulla di Nahor che
una sera, alla fonte, trovò un forestiero
che la chiese in isposa pel figlio del suo
padrone; le domandò di lasciàre suo padre e sua madre per seguirlo aldilà del
deserto... Non era forse come l’invito
fatto airuccellino implume di gettarsi
fuor del nido nel vuoto?
Pure così volle Iddio. Tutto, nei suoi
rapporti con le sue creature, ha per
condizione la fede. Il prender moglie o
l’andare a marito, è, secondo il mondo,
un giian salto nel buio, ma secondo
Dio, un atto di fede. Rebecca ebbe fede,
partì verso l’ignoto con cieca fiducia e
fu amata e felice.
H Una stessa carne... »
Si unirà alla sua moglie e saranno
una stessa carne, continua la parola dì
Dio per esprimere la vera essenza della
famiglia. Queste parole, Adamo, le aspettava con un’ansietà estrema. Un
presagio istintivo, dal più profondo dell’essere suo, gli annunziava in questa
cosa un bene ch’egli desiderava con
brama intensa.
Questa cosa era l’unione.
Sono up«, stessa carne, dice la Genesi,
ed infatti, la loro unione sarà tale che,
se l’uno, per disgrazia, si ferirà una mano lavorando, l’altro ne soffrirà più che
. se si fosse fatto male égli stesso...
Non sono più due ma uno, dice Gesù,
ed infatti, la loro unione sarà tale che
persino i loro pensieri finiranno per esaere gli stessi pensieri eid i loro cuori
per battere con gli' stessi ptóilpiti, sicché
gli apostoli non troveranno di meglio
che l’imione della famiglia per illustrare l’unione di Cristo con la sua chiesa.
E la Bibbia e la storia son 11 per dimostrare come questa unione sia davvero la fonte di una ineffabile felicità le eccezioni delle case infelici, perchè
non furono secondo il pensiero di Dio,
non fanno che confermar la regola. Non per nulla da che mondo è mondo,
gli uomini di tutti i paesi celebrano la
festa delle nozze come una delle più
belle della vita, per salutare la quale
i poeti hanno esultato lè più belle canzoni, i musicisti le melodie più soavi, i
biim.bi cercato ì fiori più belli e la Bibbia stessa consacrato delle pagine sublimi,
« Crescete e moltiplicate »
La voce divina precisa così la vera
natura di questa felicità. E’ l’annunzio
della culla, del raggio di sole che vi'ene ad illuminare il cielo famigliare e a
portare tanta gioia come nessun tesoro ■
al mondo potrebbe.
L’Iddio che ha creato l’uomo a sua
iinmagine e somiglianza, trasfonde nella
famiglia un potere creatore 'simile al
suo. L’uomo può dar vita ad altri'uomini, rivivere in essi, riprodurre in loro le
sue virtù od i suoi difetti, continuare
per mezzo loro le sue opere nel tempo,
anche dopo la morte, infondere in essi
il suo sapere, la sua fede ed il suo
amore. E’ questa una delle pagine più
belle della vita famigliare. Il dar vita
ad altre creature dà una gioia divina
perchè la creazione è una prerogativa
di Dio e qui appunto, più che in ogni
altra cosa, è evidente il suggello divino
nell’istituto famigliare.
Può darsi, o lettore, che m’hai seguito
fino a questo pianto, che nella tua famiglia l’impronta di Dio si sia un pò cancellata qua e là, in quei punti nei quali
si è scostata dalle sue tavole dj fonda
{
zione. ’Tu rimetti le cose a posto e vedrai se non torna a risplendere l’impronta divina e se la tua casa non si
trasforma in un vero piccolo paradiso
terrestre.
E. Geymet.
oCar preghiera prima dei pasti
Avevamo partecipato alla festa delVAlbero di Natale, compiacendoci delle
« prodezze» dei nostri rispettivi figlioli
o nipotini. C’eravamo poi ritrovati (un
gruppo di genitori) in casa di amici.
Si parlava, naturalmente, di « educatone», deH’elemento religioso come
fattore educativo e si era giunti, cosi, a
discorrere della preghiera prima dei pasti.
— Io diceva un Signore anziano - ho
un caro ricordo di quella preghiera, uno
dei più dolci ricordi della mia infanzia.
La diceva generalmente mio padre;
quando non c’era, la diceva mia madre;
qualche volta i nostri genitori erano assenti tutti e due e allora la diceva la
mia sorella maggiore. Non avrernmo
potuto portare il cucchiaio alla bocca se
la preghiera, in qualche modo, non fosse
stata detta.
— Io invece - rispondeva vivacemente una giovane Signora - io non son mai
riuscita a seguire quella preghiera con
serietà e raccoglimento. Avevo sempre
una fame tremenda; il fumo della minestra scodellata mi saliva per le narici,
solleticava più che mai il mio appetito.
Non vedevo l’ora di attaccare. Perciò,
per non esporre i miei bambini al medesimo ... supplizio (qui, un grazioso
sorriso.... attenuante) ho preferito sopprimere la preghiera prima dei pasti.
—'Del resto - rincalzava un’amica questa preghiera è, dopo tutto, una semplice formalità. L’ha detto anche Gesù.
Ciò che importa non sono le manifestazioni esterne ma le disposizioni interne
dell’animo. Si può anche pregare col silenzio. Iddio guarda al cuore.
Ascoltando i vari interloicutori - ciascuno dei quali aveva la sua parte di ragione - io mi sono chiesto qual’è, in questa faccenda, il mio atteggiamento personale e quali ne sono i motivi. Per incoraggiare altri ad esporre il proprio
stato d’animo, dirò molto semplicemente quello che penso e sento.
Personalmente (sarà forse soltanto la
forza deU’abitudine; ma non mi pare)
sedendomi a tavola - solo o in famiglia sento che - naturalmente, spontaneamente - il mio spirito si eleva, il mio
cuore si volge a Dio. E faccio due cose:
ringrazio il Padre celeste, non solo pel
cibo Ch’Egli mi ha provveduto; ma lo
ringrazio per la Vita Ch’Egli mi dà ogni
giorno e per tutta la bellezza che (con
gli occhi aperti e con le orecchie attente) si può trovare sempre nella Vita.
Questo ringraziamento non prende necessariamente la forma di un lungo discorso. Esso si riduce il più delle volte
a poche parole, ad una parola. Anzi,
molto spesso, non si esprime con parole,
ma con un irradiamento interiore, con
una prodigiosa luce.
Questo atteggiamento intimo di riconoscenza si espande - naturalmente,
spontaneamente - in un movimento affettuoso, pieno di ricordo che avvolge
tutti i miei cari: io prego per i miei figliuoli, vicini e lontani, esposti o non
esposti al pericolo, sereni o preoccupati.
E anche, lo stato d’animo varia: talvolta nomino i miei' cari, ad uno ad imo,
talvolta si tratta di un attimo, dì un baleno.
Tutto questo ho scritto non perchè la
cosa sia particolarmente interessante; ma
per portare il mio contributo di esperienza religibisa nel'ìnidagine - a cui
vorrei che altri partecipassero - sulla
questione della preghiera prima dei pasti.
Mi sembra - come conclusione - che
questa preghiera sarebbe forse più facilmente imantenuta (e magari, in certi
casi, ripristinata) se si allargasse il suo
significato e il suo contenuto, aumentandone così Timportanza. Poiché, purtroppo, Tabiitudine del « culto di famiglia » confessiamolo, è quasi compietamente scora,parsa, la preghiera pHima
dei pas$i (almeno una volta al giorno)
potrebbe mantenere la fiaccola accesa,
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N sirailiolQ.d^ foco
\g.re cristiano, iQttes^ prc^ì^ra >-. <.detquando tutM i faundgliai
tuitti i « conviventi » rit^óv^o intor
no al desea - sarebbe un’aff'ermazione
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di alto valore Sl>i!rituale: in
questa casa, Gesù è ospite; in questa casa si vive sotto lo sguardo di Dio. E sarebbe anche - questa preghiera collettiva - reagente efñc^ al funesto ultraindividualismo nostro protestante per il
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i a di defi^nti^ento
''•fris^a^ una'co^•pri^^ta^uflà, f^gn^
«per^qi^e - si fln||5ce quasi col nqn <^re
li^lnre peikino ,^on" gl’intintó dì casa.
Sarebbe ad dgni modo, questa preghie^
ra quotìdisma una semenza buttata dalle, mani dei-paSjri Ilei cuori dei ^ figli. E
la buona semenza, voi lo sapete:, germoglia anche quando ha passato dei mesi
sotto la coltre invernale...
ai-,, ., .
~..........i-i u tini,;.-.'
J
Giovanni E. Meille
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«le»| silenzio
Il silenzio è suonato da pochi minuti.
Il chiasso assordante che priana trasformava la^ camerata in una bolgia infernale, va pian piano diminuendo, le parole violente si fanno più rare, si smorzano le canzoni profane, qualche richiamo del capo camerata, poi più nulla.
Qua e là qualche leggero colpo di tosse
rompe il silenzio di tomba: i più assonnati russano a tutt’andare. L’ufficiale di
picchetto sorveglia la caserma, mentre
il sergente d’ispezione riprende i ritardatari. E 1 óra santa della caserma.
•i*
Sotto la pesante coperta da campo un
fidato è ancora sveglio: la sua mente
è affollata da tanti pensieri.
In verità è l’ora più propizia per pensare e per meditare. Durante la giornata è un turbine continuo; dalla prima
all’ultima tromba è un continuo andare
e venire, im continuo movimento, un
continuo brontolio; schiamazzi, urla, infettano l’atmosfera. Al rancio, all’àdunata, aUa marcia, all’istruzioim, alla pulizia, alte armi, di' corvè, di guardia, bisc^gna andare di' corsa, tutto di corsa,
sempre di corsa.
Se tu volessi fermarti un mom,ento per raccoglierti un po’ solo con
te stesso, per pensare, per meditare, per
leggere qualche versetto dell’Evangelo,
non ci riusciresti davvero. Ma quando
calano le ombre della sera e suona l’ul•tima tromba, è l’ora più propizia per
meditare e mormorare una preghiera
NuUa più turba lo spirito, la mente ed
Il cuore risorgono, per chiudere col loro
linguaggio muto, ma eloquente come
viva voce, una giornata di fatiche e di
lotte.
Quell’ora è come la calma che torna
per incanto su di un mare in tempesta;
sembra quasi di allontanarsi da tutto il
resto del mondo ed entrare in un mondo proprio, il mondo dei propri pensieri, delle proprie preoccupazioni; si ha
l’impressione di essere trasportati in un
mondo nuovo, in un mondo superiore:
è il mondo dello sparito !
Quell’ora dura poco perchè tosto il
sonno viene ad aggravare le stanche
miembra; qualche volta non sono che
pochi minuti, eppure quante voci il soldato Valdese sente nel suo cuore e
nel suo spirito, in quei rapidi istanti ! In
queU’ora è Dio che parte: ...E il soldato
ascolta !
Ora è la voce soave del ricordo. Passano nella sua mente visioni sublimi di
giornate piène di luce e di benedizioni,
passate alle Valli prima che si scatenasse rinfuriare della guerra, insieme a sane compagnie, che gli hanno fatto sperimentare la comunione dei Santi. Ritornano alla, mente culti solenni, all’ap>erto sui monti, e nei templi affollati
del fondo Valle. "Talvolita gli pare persi-»
nò di riudire la voce pura ed austera
0«»nm«BÌ4»
1641. . Andrea Gastaldo, uditore ducane, ha citato per comparargli davanti a
Lusema 115 famiglie valdesi di Bibiana.
Invano i Pastori delle Valli intercedono
presso di lui per questi loro correligionari. In data 29 genimio le famiglie, che
nel frattempo non hanno ottemperato
all’ordine ricevuto, vedono i loro beni
conf .scati e { loro redditi incamerati.
T.h.
del suo caro pjastore, che dal pulpito annuncia con fedieltà e con amore l’Evangelo. Ed insieme alla sua voce, la voce
di tutta la comunità raccolta nel tempio
per cantare le lodi di Dio. Come sono
diverse quelle sacre melodie dalle canzoni profane che continuamente gli
rompono x timpani ! E quante magnifiche serate passate aH’unione, in un’allegrezza così pura e cosi bella, recitando
con i compagni del paese i drammi
Valdesi, e giocando fino a tardi nella sala della gioventù. Ecco ancora il ricordo di convegni numerosi tenuti in tante chiese delle Valli; ecco le dolci armonie delle canzoni giovanili, cantate
a pieni polmoni, per il pendio dai monti, in gaie comitive, lungo la strada del
ritorno !...
E la voce del ricordo ha destato nel
cuore un altra voce: la coscienza. La nostalgia di giorni felici nel seno della
chiesa lo porta ora a pensare con immenso amore a quella comunità che lo
ha circondato di tante cure e di tanta tenerezza. Ed egli prova un profondo rincrescimento di non aver saputo approfittare e gioire di quelle meravigliose
giornate che Dio gli ha dato nella sua
prima giovinezza, al focolare sacro e
caldo della chiesa e dell’unione. Quante volte ha rifiutato di partecipare a
convepii, si è tenuto estraneo alle gite
organizzate daU’unione; e quante volte
ha rifiutato - oh, perchè è stato cosi folle ? - al suo pastore di ricoprire qualche
carica nella chiesa, di occuparsi di quell’altra attività !
In fondo ohe cosa ha egli fatto per la
sua Chiesa? In generale ha preso tutto ciò che di bello e di piacevole essa gli
ha potuto*offrire, anzi tante volte aveva preferito all’unione divertimenti più
attraenti. Eppure egli avrebbe potuto fare tante cose per la sua chiesa; avrebbe
potuto mettere al suo servizio la sua arte ed il suo ingegno, la §ua forza e la sua
volontà, Ed altre cose ancora avrebbe
potuto fare !...
La coscienza ha lasciato il posto ad
un’altra voce ancora: la speranza 1 Torneranno quei tempi beati e felici in cui
ritornerà sui suoi monti. Passeranno
questi tempi di bufera e di guerra, e ritornerà un giorno presto, alla sua chiesa ed alla sua unione. E sarà ancora in
tempo a lavorare ed a compiere ciò che
in passato, per inesperienza ed illusione, non ha voluto compiere. Oh, come
agirà diversamente quando ritornerà
nella sua chiesa. Essa occuperà il primo posto nel suo cuore ed il suo braccio sarà sempre pronto a portare il spo
conriibuto di forza per la fede dei fra^
telli. Quante cose ci saranno da fare e
da rifare, quanto ci sarà da ricostruire !
Ed egU farà il suo possibile, veramente
tutto il suo possibile !
Intanto dopò domani partirà col suo
reggimento per il fronte. Passerà ore e
giornate al pericolo, avrà la morte dinanzi agli occhi per dei mesi continui;
dovrà lottare contro la fame, il freddo,
il sonno, e contro al fuoco nemico.
Quando sentiva raccontare dal babbo
delFaltra guerra non poteva farsi un’idea, ma doxnani, domani sarà anche lui
alla prova... e, come il babbo tornerà
vittorioso.
Si, tornerà vittorioso perchè Dio al
quale consacrerà tutta la sua vita, lo
accompa^erà ^ ogniislaa^^ e m sarà
largo di |fenedi^oni. ^li ìqnp.erè ^perchè dovr|t compiere al servilo! di Pio e
della Chiesa, ^ che in passato non è
^ato capace di compiere. "’«Millenne cadranno alla sua sinistra
e diecimila alla sua destra, ma lui non
sarà colpito ». Ci/priano.
Preghiamo i nostri corrispondenti di
voler prender nota che, allo scope di ;jvitare disguidi e confusioni, la Redazione del giornale è trasferita in Via Carlo
Alberto 1 bis, presso la Libreria Editrice Claudiana, dove già ha sede l’Amministrazione.
Per il pagamento degli abbonamenti %
nostri abbonati possono servirsi del C C.
P. intestato alla Libreria Editrice Claudiana - N. 2-17557.
Silenmii alla « ina [lita »
la
Leggo nell’Eco delle Valli, n. 1, una
postilla ad un articolo pubblicato nel
Bollettino della Chiesa di Piazza Cavour, da me diretto - la quale mi costringe a chiarire i seguenti punti:
1 - La recensione pubblicata nell’Eco
delle Valli, n. 48, risultava opera di x. E’
noto anche a noi (che di giornalismo abbiamo una certa pratica) che gli articoli non firmati sono opera del Dii-ettore
del giornale: ma gli articoli firmati x.
non rientrano in questa categoria: anzi
presuppongono che si tratti di altra ,persona che vuol mantenere Tanonimo.
Non nel caso dell’Eco delle Valli, come è ben noto; dèi resto non riusciamo
a comprendere la importanza di conoscere l’autore di un articolo nei riguardi
di una polemica con l’articolo stesso, a
meno che non si voglia ridurre la polemica ad argomento ad hominem, (x).
2-11 «comico» rilevato dal Bollettino
era queste: che una recensione (Uberissima di fare tutte le riserve possibili ed immaginabili su quanto era scritto
nel volume) attribuisse all’autore del
volume l’opinione della necessità del
Battesimo per ^'.mmersione, mentre che
altro recensore (il quale aveva letto con
attenzione il volume: precisamente m. r.
della rivista «Il Testimonio») dissentiva dalla tesi del volume, proprio soltanto perchè l’autore non ammetteva,
necessità della immersione. Era naturale che la cosa colpisse come... umoristica, dato che la malafede era esplicitamente esclusa.
Abbiamo letto con una certa attenzione, e siccome Gesù è nato ed è vissuto in Palestina, e ovvio che se si vuol
parlare di battesimo per adulti, non si
può preséndere daña storia e dall’ambiente. Se Gesù fosse nato nell’Alaska
come osserva P. Bosio, le cose sarebbero state diverse? Non ci sentiamo di costruire su dei se. (x).
3 - L’accenno al « sovvertimento della disciplina ecclesiastica » assai grave,
non può riferirsi a noi dato che nella
Chiesa Valdese è lasciata libertà ai fedeli di seguire i due sistemi: ovvero il
Battesimo dei pargoli con successiva
Confermazione ovvero la Presentazione
dei pargoli con successivo Battesimo all’atto del Ricevimento nella Chiesa. Vi
sono già varie pubblicazioni nella Chiesa Valdese in appoggio dei primo sistema: era quindi utile che fossero esposti
gli argomenti in, appoggio del secondo
sistema perchè i membri di Chiesa potessero > vagliare gli. argomenti dei sostenitori dell’uno e dell’altro senza che
perciò la disciplina ecclesiastica fosse
nünmiam,ente sovvertita.
Con perfetta osservanza
dev.mo pastore Paolo Bosio.
E’ cosa arcinota che nella Chiesa Valdese è lasciata libertà ai fed^i di seguire i due sistemi; ma ciò non implica che
si cerchi, sia pure gradualmente CO
ritornare (?) al battesimo degli adulti,
di
0
r ri$pmarq al sigidelito «"sistet^ »
IjCOf 0 sei^a inversione. Chiesa Vtd'|de^ lasc¡^ Ì.bertà....’ ma la Chiesa
,^^9^'de^e p, fino..a rmougi ordine, pedo-battista,. come insegnamento ufficiale;
1 opuscolo del posioreH.Pt Bosio -poteva
generare qualche confusione, e noi abbiamo semplicetnente rettificato obiettivamente ed irenicamerite, tanto che
nello Segnalazione ci siamo rigorosamente astenuti da qualsia^ accenno a
« sovvertimento » per mantenerci esclusivamente sul terreno culturale, E conseguentemente ci asterremo da ulteriori
chiose al presente «riferimento» che abbiamo integralmente pubblicato, considerando chiuso l’incidente. x.
- ' V
Armonie famigliari
L’eyangelo contiene delle armonie
che l’uomo solitario non comprenderà
mai:
Nella preghiera, insieme.
Nel dolore, insieme.
Nella gioia, insieme.
Neiramore, insieme.
Nell’eternità, insieme.
Solo la famiglia ci rivela tutto ciò.
Quando è nobile Fideale, quando riblende nei luoghi ùmili ! E quanto è
degno di ammirazione la felicità, quando illumina una capanna, il capezzale di
un ammalato ! Quanto è grande la famiglia secondo l’Evangelo, quando essa
fa sorgere la grazia e il fascino dove
essi mancavano; quando essa ci prende
per la mano e ci conduce, passo passo
per una via che non era la nòstra via;
quando essa ci insegna a smussare i noìstri angoli, a odiare la nostra cattiva natura, a combattere, corpo a corpo, contro noi stessi, a pensare agli altri, a dimenticarci, ad ascoltare quello che ogni
giorno, hanno da dirci i nastri doveri,
le nostre colpe, le nostre gioie.
Non avete mai notato come il sole trasformi quanto egli illumina con' i suoi
raggi: un deserto, una campagna monotona, una capanna, dei cenci ? Aprite la
finestra, il sole entra: è un prodigio. E’
sempre la stessa camera, sono gli stessi
mobili; eppure tutto è trasformato. La
potenza deH’amore cristiano non è minore: penetra nella miseria e vi porta
dei tesori; porta con sè il dovere,, uno
spirito di sopportazione e di sacrifizio;
porta aspirarioni più elevate, simpatie
durature e fa sedere, al focolare, la
poesia, questa follia tre volte santa.
Oggi la poesia ci lascia; ess¡a se ne va,
in ferrovia ! Forse si fermerà in qualche
luogo dove non giunge il treno, alla
frontiera di qualche paese selvaggio.
Frattanto noi, dei paesi civilizzati, stiamo in guardia: non si fa a meno di poesi,i impunemente. Ora, vi è una forma
di poesia che non possiamo conservare
e tenere con noi: la poesia del focolare.
E come si può riconoscerla ?
Voi' lo sapete come me.
Non si tratta di forme, o di parole, .a
di esaltazioni, o di affettazione ! Anzi,
si tratta della realtà più semplice e più
netta, d'eH’a//etto che unisce, sotto lo
sguardo di Dio, il marito e la moglie, i
genitori ed i figli.
E’ un affetto appassionato, profondo;
si può dire di esso che ciò eh’esso esprime vale meno ancora di quello ch’esso
sente. Eisso ha delle delicatezze commoventi; vigila sulla purezza di coloro che
gli son cari...; ama quelle belle illusioni
che si prolungano fino al tramonto della
vita, quelle ammirazioni ingenue che
trovano la loro origine in quello che vi
è di migliore neiU’anima umana e di cui
una disinvoltura grossolana vuol fare a
meno; mette nella più misera camera
tutto ciò che può rendere l’uomo sereno
e buono: vi porta delle coscienze aperte, una intimità commovente, dei perdoni senza riserve, una pazienza che sfida ogni prova, il sacrificib, la ^consacra-,
zione; vi porta delle virtù virili, delle
virtù amatiti, e quella delicatezza di
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sentimento chß^ è il ao?-« |>roíuroato d^l ^
focolarei; vi portan V^^eaza, vi
Jla sincerità, vi 'il, progressof^j^yi
porta il cielo., ^ ■,
(Tradotto da La Fiamillo di A. GasfMT^n) '
jkTATATATAfA?4fAl^f4f#4fffAT|k^4f
r
Annunziamo sin d^ora il ^
CoDiegDo fieienle ptr OidDoiste .
che avrà luogo, a Dio piacendo, il 19
marzo, giorno festivo, alle ore 15, a
Torre Pellice,' nell’Aula Sinodale della
Casa Valdese.
Tutte le giovani delle nostre parrocchie e delle famiglie sfocate pensino sin
d’ora a non prendere altri impegni per
quella data.
i II Capo Gruppo.
lli^
Le nostre felicitazioni al Pastore G.
Botuchard che s’è brillantemente laureato in lettere, discutendo una tesi su Renata di Francia, presso la Facoltà di Lettere della R. Università di Roma.
Al suo egregio collaboratore, pastore
P. Maravjda., dolorosamente provato dalla dipartita dello suocero, L’Eco delle
Valli Valdesi esprime la sua cristiana
simpatia.
SCOMPARSA DA CASA
Da varie settimane è mistcriosariiente
scomparsa da casa la diciottenne Albina
Odin. La famiglia angosciata ne ha fatto ansiosa ricerca e del fatto si è pure
interessata l’Arma dei RR. CC. finora
però, senza alcun risultato.
Chiunque possa dare qualsiasi indizio
sulla povera scomparsa è vivamente
pregato di comunicarlo al padre Odin
Prospero, via C. Ciano, 16 a Lusema San
Giovanni. . :
CRONACA VALDESE
ANOROGNA (Capoluo|fo)
Un numerossimo corteo funebre seguiva, domenica 14 corrente, la spoglia
mortale di Maddalena Pons, nata Malan, che 16 robusti valligiani, a squadre,
trasportavano a spalla,per le malagevoli
e ghiacciate strade di Angrogna, dai
Pons al Capoluogo,
Voglia il Signore consolare con la sua
presenza la casa desolata e vuota, ed il
cuore profondamente addolorato del
marito Paolo Pons.
BOBBIO PELLICE
Fulminato dalla corrente elettrica è
deceduto, a 42 anni, Giovanni Grand del
Pidone. Viveva solo.
— All’Ospedale di Torre Pellice si sono i^enti, dopo una vita di stenti e di
sofferenze, Anna Grand di Perlà e Giuseppe Mondon che viveva alla Gorgia.
— Dopo breve inesorabile malattia
ha terminato la sua corsa terrena Maria Bonjour del Capoluogo. Aveva 59
anni,
— Quattro altre famiglie della nostra
comunità sono state duramente colpite
dal lutto:
la famiglia di Maddalena Chauvie per
i Improvvisa dipartenza del nipotino
Bruno Eynard, deceduto a Torino in età
di due anni.
La famiglia di CeMna Negri che ha
perso a Milano il compagno della sua
vita.
Le famiglie degli alpini Paolo Gönnet
deceduto in zona occupata in seguito a
brevissima malattia e Stefano Catalin,
caduto in comibattimento sul fronte russo. Prossimamente riparleremo di questi nostri due Caduti.
11 Signol’e’che sa il perchè di tutti
questi gravissimi lutti, consoli quelli che
piangono e a noi, che ignoriamó il giorn* e l’ora, conceda di vegliare. R.
... .
^ EspruniafiV) la nostra viva simpatia
„alla signora Tron Cleipeutina ved.‘ Micol
del Brancate di Fibrosa Aigentina, cui
è pervenuta rwentemente la triste no- ^
tizia della morte della’figlia Olga, ved.
Cos^ deceduta,dopo penosa malattia a
Aix-l^-Bains (^rancia) ip-'-età di soli
34 anni. Y ,
Per un errore inspiegabile, nella
corrisponenza precedente, abbiamo annunziato la morte di Breuza Pietro della Parroochia di Massello anziché di
Meytre Pietro di anni 53, deceduto all’Ospedale.,..
PRAMOLLO
Sono stati presentati al Battesimo: la
bambina Ada Snppè di Alessio e di Peyronel Enrich'etta del quartiere della
Ruata, durante il culto domenicale del
17 gennaio; e il bambino Ersilio Beux di
Aldo e di Long Lina dei Ciotti durante
la riunione tenuta in quel quartiere la
sera di venerdì 22 gennàio.
Che il Signore prenda sotto la Sua
protezione questi bambini, ed aiuti i genitori, padrini e madrine a educarli cristianamente.
— Sabato 23 gennaio, si sono uniti in
matrim,onio Long Valentina (Ruata) e
Giuseppe Cavallotti (Cùneo).
Rinnoviamo agli sposi i più sinceri
auguri di felicità sotto lo sguardo di Dio.
Che il Signore sia l’ospite costante di
questo nuovo focolare domestico !
PRAROSTINO
Matrimonio.
Il pomeriggio del 18 gennaio sono stati uniti in matrimonio Paschetto Enrico
Silvio e Romano Irma Cesarina.
Rinnoviamo a questi sposi i migliori
auguri di ogni bene e di felicità cristiana.
Funerali.
Il 13 gennaio è deceduta, a Roccapiatta, Roman Caterina nata Grill di anni
87. Provata da una lunga infermità essa ha aspettato la chiamata del Signore
come una liberazione.
Il 17 gennaio si è spento, pure a Roccapiatta, Roman Filippo di anni 80. Pochi giorni di malattia sono stati sufficienti per minare la sua forte fibra e
se n’è andato in modo improvviso.
Il 21 gennaio si è addormentato nel
Signore Gay Davide Anton o del Rune
in età di 83 anni. Per lunghi anni anziano del quartiere del Collaretto egli fu
un prezioso coUaboratore neU’opera di
direzione della Chiesa. Riceveva sempre
con riconoscenza la visita del Pastore
ed ha sopportato con fermezza lunghi
anni di infermità.
Alle famiglie colpite dal lutto esprìmiamo la nostra simpatia cristiana.
SAN GERMANO CHISONE
Domenica 17 corrente, al culto del
mattino il Pastore ha predicato sul testo: Le cattive compagnie corrcrmpono i
buoni costumi. Tutti i genitori sono invi ati a vegliare sulle compagnie frequentate dai loro figli e sulle loro letture. Anche il cinematografo è quasi
sempre una cattiva compagnia, come è
stato chiaramente dim,ostrato in un
chiaro articolo della Gazzetta del Popolo
del 15 corrente.
— Nel pomeriggio ha avuto luogo
l’annunciato Convegno incerquariierale.
La gioventù è accorsa numerosa ad
ascoltare la commovente -festimonianza
del signor Purpura e l’interessante conversazione del signor Corsani presidente della Pra del Tomo, sul Cristianesimo nel Giappone. La colletta per le
Missioni ha fruttato un centinaio dì lire.
Grazie vivissime ai cari visitatori.
-i- Domenica 31 corrente, alle ore 16,
avrà luogo nel tempio una A'udisi.one di
Canto Corale, offerta alla parrocchia
dalla nostra Corale.
In quest’occasione sarà fatta una sottoscrizione per l’invio dell’Eco e per
l’assistenza religiosa ai militari.
In tutto il 1943 ì nostri parrocchiani
non saranno più sollecitati per questo
scopo.
—I Martedì xielja scorsa'settimaria vai
’ lungo e mesto cop|eo partiva dai Savoia
per acconip^gn^ al camposantp le
spi^lie mortaci di Bounous Margherita
rata- iiostaW, addonnentatàsi nel Signore dopo breve'malattia in età di anni
63 quando la sua presenza sarebbe stata ancora tanto necessaria nella sua casa. Nelle sue molte tribolazioni una parola della Sacra Scrittura l’aveva spesso confortata «l’Eterno è la,forza della
rriia vita ».
ÀI marito Bounous Lami ed ai figli
esprimiamo la nostra profonda cristiana
simpatia.
— Nella tenera età di mesi 18 è tornato al Padre Celeste Canonico Italo di
:^etro e di Long Evefina, abitanti alla
Ciabottà. 11 servizio funebre ha avuto
luogo nel tem.pio mercoledì 20 corrente.
' Che Dio consoli la famiglia afflitta !
l— Domenica 24 corrente è stato insediato neU’ùfficio di Anziano pel Quartiere dei Gondinli il signor Adolfo Sappé.
Questo quartiere da molti anni privo di
Anziano ha finalmente il suo rappresentante nel Concistoro.
^’^'Al nostro fratello che con spirito volonteroso ha accettato il difficile compito auguriamo molte soddisfazioni spirituali.
TORINO
i: Il culto domenicale del 17 gennaio è
stato ancora celebrato nella sàia adiacente alla Chiesa dì Corso Oddone; ma
finalmente, dopo oltre due mesi di interruzione, domenica 24 corrente, abbiamo
avuto la gioia di celebrare nuovamente
il nostro culto nella Chiesa di Corso
Principe Oddone: l’affluenza dei fedeli
è notevole, tenuto conto del momento,
'e non pochi fratelli e sorelle vengono la
domenica da località vicine e remote,
per partecipare alla comune adorazione
del Signore.
— Un lutto particolarmaite doloroso
ha colpito una cara famiglia della Comunità: in seguito a brevissima malattia, ü 19 gennaio si spegneva improvvidamente il caro bambino Bruno Eynard,
di due anni e mezzo, figlio unico e bene
amato dei coniugi Stefano Eynard, 1°
Caposquadra della Milizia ferroviaria,
e Maria Chauvie.
Abbiamo preso viva parte' al grande
dolofe della famiglia così duramente
afflitta; e lo stuolo di amici che, nel pomeriggio del 20 gennaio, circondava la
spoglia, mortale del caro fanciullo sentiva profondamente rangosciosa tristezza della madre e del padre e si stringeva affettuosamente intorno a loro nella
solidarietà cristiana e nella preghiera.
Ancora chiediamo a Dio di voler compiere, nella Sua misericordia, l’opera di
consolazione nei cuori affranti e di voler
colmare con la Sua benedizione il grande vuoto che si è fatto nella casa della
cara famiglia Eynard.
TORRE PELLICE
Da alcuni giorni sono in mezzo a noi
la signora Ida Coisson Mathieu coi suoi
tre bambini provenienti daH’Asmara.
Il viaggio è stato lungo ma fortunatamente buono. La famiglia parrocchiale
si rallegra del loro ritorno, e simpati5;za
di tutto cuore nella loro inquietudine riguardo al signor Coisson del quale non
si hanno notizie.
— Continuando lo studio di alcune
opere sul « Pensiero cristiano », il signor J. Lombardini parlerà domenica
prossima, 31 corrente, alle 16.30, nella
sala dell’Asilo infantile della « Istituzione cristiana di Calvino».
Il puibblico è cordialmente invitato.
I nostri lutti.
Il 18 gennaio, ultimo scorso, Iddio nchiamava in modo repentino la signora
Odin Amalia vedova Boiijour di Roimc
Bonjour, all’età di 67 anni. Sebbene in
questi ultimi mesi la salute della nostra
sorella fosse stata alquanto scossa, nulla lasciava prevedere una partenza così
vicina. Ma ella avev.a ormai terminata
la sua carriera terrestre poiphè il Signore la prese per introdurla là dove sa
5p=r ■;.«
rerpo sempr^ con Ljii ip una delle pupve
dimore che Egli <à ha preparale neUa
Casa del Pàdìre. Ih «quella' certezza il
cuore discoloro che rimangono'trova, pace, non sólo, ma allegrezza spirituale
perchè, là, il dolore e la morte non.” vi
Sono'più, ‘ ’ ' ' ' '
n 19’gennaio, la signora Benech Elisa
in Rostan, dei Giraud Ravadera, rispondevi all’appello del Signore che la chìa.mava a più alta dimora, dopo averle
concesso ima esistenza terrestre di 76
anni. Prevedendo la sua prossima partenza non se ne lamentava, perchè da
venti anni soffriva di uria malattia contro la quale la scienza fu impotente - sapeva dove andava e ne conosceva aìjche
la via - i suoi cari che sarebbero rinaasti
non sono di quelli che piangono senza
speranza. Essa si addormentò nel Signore col quale visse in comunione fino aUa
fine con là preghiera. Beati, i morti che
mùoiono nel Signore ! Riposano delle loro fatiche.
Ai tramonto del 22 gennaio, Fanrina
di Giacomo Stallò di Roùnc Ravadera se
ne tornava a Dio dopo un pellegrinàggio
terrestre durato 82 anni. Il nostro fratello fu grandemente benedetto dai Signore, specialmente nei suoi interessi
spirituali ch’egli metteva al primo rango delle sue preoccupazioni. Si valeva
costantemente dei mezzi di grazia che
il divino Maestro offre per Sviluppare
e fortificare rio interiore: così, era un
lettore diligente della Parola di Dio,
partecipava assiduamente alle sante
raimanze, era uomd dì preghierà.. In
questo modo egli acquistò una bella maturità religiosa ch’egli metteva al servizio degl’altri, davanti ai quali egli sentiva il bisogno di narrare il bene che
il Signore aveva fatto all’anima sua.'
Durante una dedna d’anni egli partecipò più direttamente all’attività della
chiesa quale « anziano » pel quartiere
della Ravadera. La sua fine terrena fu
serena e fiduciosa come quella di chi ha
combattuto il buon combattimento, terminata la corsa, serbata la fede.
Il 25 gennaio se ne andò a Dio il signor Bartolomeo Armand Pilon dei Giraud Ravadera all’età di 84 anni. Da
molti anni la sua salute era stata assai
provata: il suo organismo non potè resistere airultiino attacco della malattia.
La chiamata del Signore non Itì còlse
aU’improvviso, chè la malattìa e tutte
le altre prove sono degli appelli del divin Maestro a tenerd pronti' perche
non sappiamo nè il giorno nè l’ora della
sua venuta.
Alle famiglie in lutto voghqino dire
ancora la nostra viva simpatia crìstiaria.
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Offerte tpeciali
Per danni subiti alle chiese
VALDESI
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I. V. D’Angelo, L. 300 - U. Beretta,
Roma, 3000 - Poet Luigi, 100 - Emma
Forti, Firenze, 5000 - Gemma Brofferio,
Porto S. Giorgio, 2000 - Maria Di Paolo,
Aitino. 50 - Guido Rossi, Roma, 1000 S. L., 100'- Chiesa di Reggio, 100 - Chiesa eh Messina, 200 - Ottavia De Laurentiis, Roma, 100 - Augusto De Laurentiis, Roma, 100 - C. A. Lena, La Maddalena, 120 - N. N., Bergamo, 3000 - N.
N,, Bergamo, 1000 - Dott. Giulio Zavaritt, Bergamo, 2200 - Roberto Steiner,
Bergamo, 1000 - Gen. E. Petrali Cicognara, Bergamo, 100 - Ada Fiizzoni,
Bergiuno, 100 - Luisa Frizzoni, Bergamo 50 - Ing. Giorgio Steiner, Bergamo,
550 - Sorelle Maria, Itaha, Ottavia, Lena, in memoia caro Padre, 300 - G. S.,
(Cor. 9: 7-9), 1000 - Maria Di Paolo, Aitino, 50 - Famiglia Vezzosi, Roma, 100 Eliseo Leccisi, 50 - Gelp. San Giovanni, 25 - Corale di S. Giovanni, 25 - N.
N^ 200 - Angela Andruet, 300 - Chiesa
di Guglionesi, 239 - Unione Giovanile
,Valdese, 250 - Chiesa di Pisa, 50 - Rochon Maria, 50 - Bartolomeo Cento,
Chioti, 50.
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
PER ECO AI MILITARI
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lÌ.N., L. 6 - Rachele Odin, 10 - Elsa
L^isa, 16 - Lino Long, in memoria del
eaabinierei, Adelchi Riioca, 5 - Paolo
Beunous, 5 ^ Guido Bounotja, 5 - Serg.
magg. Valdo Bounous, 5 - Giovanni B.
Revel, 5 - Paolina Peyrot, 15 - Clementi*a Bonnet, 15 - Alberto Parise, 10 Adele Vola, 10 - Clementina Malanot,
3 - Cesare Malanot, 5 - Paolo Malanot,
5 - Corinna Varese, 10 - Bianca Peyrot, 10 - Giovanni Peyrot, 15 - Massimo
Peyrot, 25 Suor Italia Rostan, 20 Äwilia Revel, 5 -• Vittoria Peyrot, 4 Lisette Liischer, 10 - Prof. Emilia Monti» io - Elena Fattori, 15 - Mariuccia
lüvoire, 30 - Laura e Linette Monastifer, 10 - Emilia Allio Ayassot, 20 Maddalena e Yvonne Allio, 15 - Adele
Avondet, 5 -Emma Gay, 10 - Lina e
Carlo Vola, 25 - Ernesto Danna 5 Amedeo Malan, 15 - Laura, Alda e Giovanna Long, 30 - Angelica Goss, 5 Carlo Gay, 5 - Luigia Boer, 3 - Giovan-'
ni Gönnet, 15 - Emilia Revel, 10 - Amato Gaydou, 20 - Luigi Bertin, 5 - Lelia Revel, 5 - Maddalena Peranzoni, 5 Emma e Davide Malan, 15 - Edoardo
Gamba, 5 - Paolina Benech-Prochet, 15
- Eli Long, 10 - Cesare dot, 5 - Bianca
Gardiol, 10 - Bleicher, 20 - Clementina
Fenouil, 10 - Aldo Richard, 20 - Ada e
Edda Bounous, 10 - M. M., 20 - Aiut>di
battaglia Mario Bertin, 50 - N. Rivoire,
30 - S. S. O, 691 - Pasquet Virginia, 5 'Albino Leali, 5 - Margherita Davite, 20
-Pans Davide, 5 - Rivoiro Pellegrini, 10
- Vinay Arturo, 5 - Pons Adele, 10 Beux Emanuele, 10 - Cardon Famiglia,
5 - Cap. Carlo Malan, 30 - Gönnet Giovarmi, 10 - Godino Guido, 5 - Arnoulet
Giuseppina, 2 - Prof. Alice Marauda, 5
- Paschetto Caterina, 4 - Long Rivoire
Farmy, 10 - Edina Ribet Rostain, 20 Jourdan Alma, 2 - Augusto Coisson, Signe, 5 - Long Boer, 5 - Leidheuser Gardiol Emma, 20 - Vinçon Aldo, 5 Laètsch Giovanni, 10 - Albina Revel, 5
Mansuino Silvio, 10 - Durand Cesarino, 3 - Jahier Emma, 2,50 _ Pons Umbeto, 5 Selli Adelina, 5 - Jalla Enrico
Amato, 5. *
Fiori in memoria della Pignora Gay nata
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Amici e vicini di casa:
Meynet Rosina, Lisa, Tolotti, Gramaglia, Lorenzino Cleenmte, Bleynat, Cardon, Merlo Eynard, Jourdan ved. Ey^nard. Cartoleria Hugon, Alma Rivoir,
Geimotnia, Ropolo, Bellion Rina, Costantin .Evangehna, Cardon Giov. Pinerolo, Gdov. Bovero, W. - Totale L. 117.
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Redazione giornale.
, he. famiglie Rostan^ .^Biùuftoìis ringra-ziario commosse tutte le gentili persone
che vollero dare un tributo di simpatia
al loro grande dolore per la dipartenza
della cara Mamma
Elisa Beaach
in Rostan
Partico^iarmente esprimono la loro riconoscenza al dott. Quattrini per le paterne cure e al pastore sigmor Giulio
Tron, nonché ai parenti ed ai vicini di
casa.
Torre Pellice, li 19 gennaio 1943-XXI.
Il 19 gennaio, ultimo scorso, il Signore richiamava a Sè
Achille Canepa
membro della Chiesa Valdese di Genova.
Attristati, ma sorretti dalla fede, ne
danno l’annunzio i figli:
Guglielmo;
Elena col marito Alberto Durand e figli;
Riha col marito Paolo Marauda;
Carlo con la moglie Irma Lavagna c figlia;
Ezio;
Rita;
la sorella Maria ved. Berlenghi;
e parenti tutti.
«Tu sei stato per me un alto
ricetto, un rifugio nel giorno ^della mia distretta >. Sai. 59: 16
I funerali hanno avuto luogo in San
Giovanni ove il caro estinto aveva preso temporanea dimora.
Le famiglie Canepa, Durand e Marauda rivolgono un affettuoso ringraziamento a tutti coloro che hanno preso
parte al loro dolore, particolarmente ai
pastori Francesco Peyronel e Luigi Marauda, ed alle Suore del Rifugio.
Lusema San Giovanni (Airali),
Via Trento, 6.
La moglie, le figlie e parenti tutti del
compianto
Giacomo Stallé
ringraziano di cuore tutte le persone che
le furono di conforto e di avuto accompagnando la cara salma aìVultima dimora.
Torre Pellice (Ravadera), li 24 - 1 - 1943.
![ia mm iiìdiì
Nuove PubblicaxioRi
GIOVANNI MIEGGE
La Famiglia nella Chiesa
pp. 24 — L. 1.
CARLO LUPO
Il enSsA^v«» di Die»
Volume pp. 112 — L. 6
Prof. Orno CosTABKL,. direttore responsabile
«ARTI GRAFICHE L’ALPINA - Torre Pellice.
Cappellani Valdesi
Capii. Ermanno Rostan - Cappellano Militare Valdese - Comando Presidio Militare - Torino.
Ten. Davide Cielo - Cappellano Militare
Valdese - Comando Superiore Libia P. M. 11.
Ten. Alfredo Rostain - Cappellano Militar^ Valdesé - Quartier Generale - Divisione Alpina Taurinense - P. M. 200.
Indirizzi di Chiese Valdesi
I DISTRETTO:
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Pastore Edoardo
Aime,
motori
elettrici
mrdlb
ERCOLE MARELLI & C. S. A MIL HO
CORSO VENEZIA 16
CONTROì
COSTIPAZIONE INTESTINALE
STITICHEZZA ABITUALE
A. »CATELLI a C.
Mn.AMO.wo o. HoiocCHt.«
EM0LSIONE
GRANULI
CAPSULE
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Lusema San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Perrero — Pastore : Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu
Frali — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre.
Rorà — Pastore : Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore : Giulie Tron.
Torino — Chiese: Corso Vittorio Emanuele. 23 e Corso Principe Oddone,
- Pastori Elio Eynard e Roberto Comba: Via Berthollet, 36.
Villar Pellice — Pastore : Roberto Jahìer.
II DISTRETTO:
Abbazia: « Chiesa di Cristo ». Culto alle 16 - Pastore C. Gay, da Fiume.
Aosta: Chiesa: 11, Via Croce di Città Pastore: V. Subilia, Via XXIII marzo
n. 1.
Bergamo: Chiesa: Viale Vittorio Emanuele, 4 - Pastore: M. Moreschini,
Viale Vittorio Emanuele, 52,
Biella: Chiesa: Piazza Funicolare
Culto: la I, III, V domenica del meae
(tìa Ivrea).
Brescia: Chiesa: Via dei Mille, 4 - Pastore: D. Fomeron (ivi).
Carema: Da Ivrea: seconda domenica.
Como: Chiesa: Via Rusconi, 9 - Pastore: Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze: Chiesa Valdese.
Cormaiore: Chiesa Valdese: Pastore
Vittorio Subilia.
Felonica Po: Chiesa Valdese - Pastore
Lami Coisson.
Fiume: Chiesa Valdese - 6 e 8 Via Pascoli (culto ore 10) - Pastore C. Gay,
Salita F. Colombo, 8.
Ivrea: Chiesa Valdese: Corso Botta, 5
- Pastore A. Vinay, Casa Bavera,
Via Cascinette.
Milano: Chiesa: Piazza Missori, 3 - Pastore Enrico Tron - Via Euripide, 9
Mantova: Chiesa: Via Bacchio, 5 (da
Felonica).
Piedicavallo: Chiesa: Via Carlo Alberto - Culto prima domenica del mése
(da Ivrea).
S. Lucia di Quistello: Chiesa Valdese
(da Felonica Po).
Susa: Chiesa: Via Umberto I (da Torino).
Tramonti di Sopra: Chiesa Valdese (da
Venezia).
Trieste: Chiesa: Via S. Maria Maggiore
- Pastore Guglielmo Del Pesco, Piazza Libertà, 6.
Terrazza Piemonte: Chiesa Valdese (da
Ivrea) terza domenica.
Verona: Chiesa: Via Duomo (da Brescia).
Viering: Chiesa Valdese (tìa Aosta).
Venezia: Chiesa: Palàzzo Cavagnis S. Maria Formosa - Pastore E. Ayassot (ivi).