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ABBONAMENTO
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Italia : Annuale • » «ì'v: ■••
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0*ni cambiamanta i’indirltza «otta Lùrt Ciwaui - La «opta_LirtjrRE_
LA CKISI
y \ noi moderni' è famigliare la parola crisi, sconsolante e paurosa. Con essa gli storici indicano un periodo in cui la civiltà è
acossa nei suoi cardini morali e politici ; tanto eh? le dottrine, le istituzioni paiono perdere il loro intrinseco valore. Ciò <|!e ^era .
amato come verità non sembra più i/ero'; e
l’anima s’attrista, come davanti all’inganno
0 alla morte. ,
Anche nella vita di Cristo ci fu il giorno
della crisi. Egli aveva parlato, alle anime religiose, di Dio il Padre celeste, degli uomini
fratelli, figl' dello stesso padre-: aveva parlato d’amore che unisce gli uomini a Dio e
Dio agli uomini, legge sajirema nell eternit.à.
Ed egli aveva indicato se stesso come rivelatore dell amore divino : fratello dei figli, figlio del padre. « C/ii hfl visto me. ha visto
il padre. Io e il .padre siamo ano ». Ma questa rivelazione, accolta con subito entusiasmo fu p.''i respinb come inaccettabile stranezza. I seguaci numerosi si sentivano obbl’gati alla fede e non più a .covare lo scetticismo; .dovevano amare e non più considerare legge di vita l’egoismo pervertitore : a,
vrebbero dovuto rinnovarsi, nascere di nuovo, ma piefer’rone la vecchia natura istintiva. E perciò abbandonarono il maestro,
solo con i discepoli soli. - Il .erepusoblo era
neiranima delusa.,
Gesù domandò ai discepoli: «Aon ve
ne volete andare anche voir n.
Pauvre Diable
LeDiable!... Dofend e le D able Quipourrait s’attendre a quelque chose de semblabie 9 Et-pourtant il * ag t ber d une oraiio
• prò domo diahuli que le bienheureux Passavanti a esquissòe il v a quelques siccles. Et
que ce discours est terriblement persuasif!
Une fois le Diable dit à un saint homme :
«La gente spesse volte m'accagiona e incolpa a gran torto, imponendo a me molti mali
che si fanno eglino stessi'; che tal dice- il
Diavolo mi tentò ;' egli mi fè cadere in tal
peccato ; il Diavolo mi si parò dinnanzi che
io non mi sarò intromesso, nè avrocci colpa
alcuna. Anzi molte vplte gli uomini e le femmine tentano me, e sonmi molesti e import, ni,
e impaccianmi nei fatti loro,^ei quali io non
mi darei briga... »
Pauvre Diable!
Il me fait de la peine!
Car je crois qu'il a vraiment raison.
S’il faut en croire rhistoire, en tout cas.
En effet, en l’an de grâce 1583, les autorités ecclésiastiques, de l’Eglise romaine déclanchèrent un «nettoyage» en grand style
dans la région du TèsSin. Il s’agissait de balayer,. une fois pour toutes, l’ordure du
commerce avec le Diable ; or, la région Tes»inoise était particulièrement fertile dans ce
genre de «commerce». Les autorités cornpétentes n’y allèrent pas de main morte et
■ nombre de sorcières furent appréhendées.
Leurs procès ont ét^ publiés à différentes
reprises et les pièces *au dossier sont ÎTistnictives.
Voici le cas de la sorcière « Donflinique »,
feu ,)ean Câlin, qui est accusée d’avoir provoqué.'par <ks enchantements', la mort dé la
femme d’un capitaine, et de-s’être, en suite,
rendue dans la maison du susdit capitarne,
«transformée en un gros chat» pour y témoigner de sa joie d’avoir atteint son but, - presente cadavere -. Dominique reconnait son
crime (et sa passion!) sans se faire d'illusion ;
elle payera aveeja mort ses r^ves coupables
d’une joie coupable. Mais l’inquisiteur' n’a
garde aux rêves, ni à la psychologie ; il est>
■ réaliste, lui, et.’‘ veut des preuves; il veut
savoir comment est fait le Diable, Car il interroge depuis lo.ngtemps les sorcières, mais
il n’a pas encore pu se faire une idée bien
claire.
Une lois de plus il interroge ;
uCommeni crovez-yous Que so't le Diable ? ». ' •
Et la; réponse de la pauvre malheureuse
tombe, lente, mystérieuse, irréelle, pour le
vénérable inquisiteur :
((/I est un désir qui s’en va par les airs,
et cherche de séduire les gens v.
¡Pauvre inquisiteur! Il n’y comprit r'cn, à
la réponse, et signa, calme et austère ;
‘ « mort »! Il ne pouvait pas comprendre toute
la réalité implacable de «ce désir qui s’en
;■ Ta par les airs » ; non pas les désir, un désir
' . Siinon Pietro gli rispose': a Signore a chi
cé ne andremo noi? Tu hai ly parole di }
'•vlia eterna : e noi Abbiamo creduto e abbia- :
‘mó conosciuto che tu sei il santo di Diov. Il 1;=
breve dialogo ritiene la grandezza del travaglio insonne deH’anima cristiana al cosuotto k
del suo Signore. Il discepolo, ''spirato parla y
,per -tutti^ e noi. parliamo con il discep'lo ¡spirato. Signore, gli uomini se ne vanno stan- ;
chi e delùsi. Non vogliono più credere, non
sanno più sperare, non desiderano più ama- ^
re Non ti comprendono perchè non ti cercano: non ti cercano perchè non ti amano.
A chi ce n’andremo noi? Noi restiamo con
te. Chi, come te, saprebbe farci d'^K) di-i^^i
verità e di amore? Le tue parole sono po- jj'
tenza rigeneratrice : noi rinasciamo a iinagine e somiglianza divina, Tu ci fai morire
con te, ma con te ci fai'ri suscitare.
Nói non vogb'amo altri al tuo posto. Non
c’è, non ci sarà mai chi possa prendere 'l.x
tuo posto. Tu il nostro Signore e salva-,1
tore.
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C H'I E S N e^S E
nigaardata alta roccl« ond* foste tagliati
Ltala Lt : 1.
REDAZIONE Wie Sibaud, 7 - Bobbio PelUce
■ i à* » v-..r • 'H. ■
AMMINISTRAZIÓNE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pellice
voltato altri cristi ; in corsa, ebbri di pazii l zia, alla strage oscena.
E perchè mai? Non c’è perchè nell’uma% m pazzia. Cristo non chiède perchè; ma domanda ancora, sulle tristi rovine del mondo
E voi uomini di buona volontà non vo, h^ lète andare anche voi? — No,;-Signore, risponde raniina-nostra credente. A chi ce ne
Af!'>Mlremo noi? Tu ^hai le parole di vità eterna. Le tue parole'^generano la fede, la speranza e l’amore. Tutti cercano, la pace, ’a
libertà, la giustizia; ma noi non conosciamo.'
.altra pace che la tua, altra libertà che là
tua; altra giustizia che il tuo perdono. C'oriie
può vivere il mondo, se non diviene cristiano?, E noi non possiamo vivere se non siamo
cristiani.
Comprendiamo la domanda e comprendia;■ mo la risposta. Non ci è possibile non essere
cristiani. La grande guerra ha ucciso mo’ti
cristiani, ma non ha ucciso la necessità della
fede cristiana. Le parole di Cristo stanno
ancora come legge suprema della salvezza
La stona drquesti ultimi trent anni e Non è vero l’odio, è vero l’amore,;
ria di radicale crisi religiosa. Un^ grande-.-^;;.. ^ distruzione, è vera la rìcostru
Ita VI» 1 MviiwiAii..' w* o ^ ^ ^ 1«,, llQfl g '
crepuscolo s’è mdugiato suirumanità trista A|^ ^ vera la resur
nel travaglio d' due guerre mondiali. „¡„’
u razione. ,
harno lif ^ •
... Lù ” V „ I a Hnttrina ■ Cristo cammina ancora nel mondo e noi
voluto abbandonare Cristo, ^ dobbiamo seguirlo a sanare il.mondo. A noi,
la sua oersonaisono state respinte come stra- uuuuianiu ^ ^
nezz- inaccettabili. La fede è stata tollerata /¡generati nel dolore conyien lasciare ogni
com; ùn’ernozio,ne inutile ; la speranza co-.| ?'‘sospetto e ogni viltà ponvien che sia già
come unemozi mc nume, u. ^ , ' morta La pace nel Salvatore sarà la nostra
me un sogno d .mpoten« ; = la c«™« , „ ' „..„i
uomirìi hanno abbandonato Cristo;
rifugio dei deboli. E gli stessi uomini av.versi hanno amato altri vangeli, hanno a- -'T
pace e la pace d’ogni figlio d’uomo.
. \ M. Moreschini
Bwlf
.abstrait; non pas le mal, m mal vague et'
imprécis ; mais un désir bien précis, un mal .
bien déterminé; son désir et son mal à elle,.'
à Dominique. Et son. mal et son désir c(*-.
talent le beau capitaine marié; et la passion'
allait contre la raison et la loi et la religion!..;
Et alors, voilà, n’y a-^-il pas le Diable? La
faute n’est-elle pas au Diable? C’est le Diable qui l’a poussée, c’est le Diable qui l’a
séduite, c’est le Diable qui est le véritable
coupable. Mais le Diable c’est aussi son désir à elle qui l’a séduite, ce sont ses grands
yeux ouverts pour ('convoiter» le «mari de
(( son prochain ». _ * _ '
Le Diable ne serait-il pas aussi l’hôte invisible de notre subconscient? Chacun de
nous n’aurait-il pas son Diable, ses démens?
Au lieu de nous en prendre avec le «mal»
qui règne dans le monde, ne fer’0"S/ous
pas chose plus sage d’affronter notre Diable,
de demander à Jésus de nous délivrer de
nos démons? o. l.
"'■.J
UNA BISCA
A TORRE PELLICE T
Se ne parla da alcuni giorni a Torre Pellice. Sembrava, in un primo tempo, che si trattasse solo di « voci », qualcuno parlava di
«ballon d’essai» e .ricordava.analoghi tentativi nel passato che non avevano potuto avere alcuna attuazione pratica di fronte alla
decisa ed immediata reazione deH’opinione
pubblica.
Sembrava incredibile ai più che proprio
oggi che possiamo vedere quanto tragiche
siano le conseguenze di una incredibile córruzione eretta a sistema di amministrazione
quando tutti i più sacri valori spirituali vengono subordinati all interesse pratico, materiale, sembrava, dicevamo, incredibile che
proprio a Torre Pellice, la cittadina che, a
torto od a ragione, è diventata per molti un
simbolo di questi valori religiosi, si volesse,
proprio oggi, in clima di quella ricostrUziòne
che, per essere vera ricostruzione dovrà pur
poggiare su basi spirituali, aprire una Casa
di gioco, un Casinò, una Bisca,, un locale di
Corruzione, sotto qualsiasi nóme lo sÌ*voglia
chiamare.
E la cosa ' ci sembrava impossibile anche
perchè, prqprio di questi giorni, leggevamo
nella stampa francese un articolo che traduciamo fedelmente con il suo titolo ¡suggestivo :
LA PULIZIA CONTINUA
(( In isegaito alTiniervento della signora
Pichard, membri) del Consiglio comunale di
Parigi, — appoggiata dal rappresentante del
M. R, P. (il partito di De Gante e della Democrazia-Cristiana) e dal rappresentante "del
Partito Comunista, il Consiglio comunale di
Parigi ha deciso la soppressione di'tutti i
locali di corruzione nella capitale francese...
Il prefetto ha concesso un terrnine di tre me-'
si per la chiusura di tutte le case di tolleranza e dei locali clandestini. In compenso
.si aprirà una casa di rieducazione n.
Un trafiletto che ci aveva fatto del bene!
Una notizia che avremmo voluto vedere al
posto d'onore nella nòstra stampa, perché '
dimostra, come dopo decenni di, formale gèrarchismo, ligio alle formule idi un empiri- '
smo affarista e materialista, vi sono ancora'
(0 finalmente?) degli uomini che sentono
tutta la loro responsabilità di cittadini, di
amministratori, di uomini : uomini che comprendono che per ricostruire non bastano' i
soldi, ma occorre una rinnovata coscienza.
Qui, a Torre Pellice, -sembra dunque che
una bisca debba trovare compiacente ospitalità, nei locali di un noto albergo. E comprendiamo la giusta indignazione di quei padri e di quelle madri cristiane che vengono
messi sic et simpUciter di fronte al fatto compiuto, contro' cui insorge là nostra coscienza
di cristiani, di uomini, di valdesi.
E -ci si permetta di insistere su . questo
secondo termine, anche se ci sarebbe fàcile
di fare qui un pezzo, di colore valdese, di
evocare la piccola capitale del piccolo mondo
valdese che diventa merqe di contrabbando
per gli equivoci trafficanti di quanto ha di
più equivoco, cioè demoniaco Panimo umano : la passione del gioco.
Insistiamo quindi semplicemente, ma fermamente, su questo senso della nostra fraternità umana. Sappiamo perfettamente che
il Comune,': di Torre Pellice potrebbe fare,
con questo locale, un buon affare, guadagnando molto denaro; ma sappiamo, in modo
molto più sicuro, che il livello morale della
nostra cittadina ne soffrirà; ma sappiamo
pure che nessun euadagno materiale ha mai
compensato un fallimento morale.
"Vi è instìmmà qualcosa di tragicamente repellente in tutto questo equivoco mondo che
dovrebbe avere ■ i] suo tempio in un albergo
torrese. m
Il tempio di coloro che credono che con del
danaro, con molto danaro, con tanto danaro
si .possa ricomprare l’onòre perduto.
11 tempio di coloro che speculano sulla
passione umana, la più tremenda di tutte le
• passioni, che tante creature umane ha travolto nella rovina materiale, che tanti uomini
ha dato preda volontaria ad una morte che
neppure i giornali locali osano confessare
con gli artifici di una penna venduta.
Uomini perciò protestiamo contro qu^-sta
speculazione sul fallimento della dignità umana. Ci ripugna di pensare che si possano
aprire dei luoghi di corruzione per sistemare la ricostruzione di Torre Pellice.
' Protestiamo serenamente ma fortemente
nella speranza (vorremo dire certezza) che
ciò che è stato compiuto non sia irrimediabile, che non sia irrimediahile l’offesa, a
quanto di più sacro ha la mo<^tra fede cristiana, la nostra comunità Valdese.
Il Redaitote di turno
I-pastrani rivoltati
1
Me lo diceva poco tempo fa un giovane
filosoto : questa e-1 epoca aei pastrani rivoltati. ^
Al reale lo sappiamo'tutti : pastrani,.^giaccne, sonane, piuiiaioiu i tuuy si rivoita .
¿ ai nguiaùi sùcceue qncae ùi pju ui quanto non 10 SI creqa. h'rouahon, crede, dicova :
«ea piòpriera e un''iuno », uggi i inverso
non lo si oice,, ma io si da, in grande stile"
e in grande estensione : « il furto è una proprietà ». Uosì come sul pastrano non si porta
1 eticnetta «rivoltato », ma lo si acconcia a
modino e lo si porta come nuovo,'appena
con quaicne reteenza'da parte di quaicuno;
0* mqgari, se è troppo visibile, con una certa
baldanza, come oi cosa di moda, da pafté
di tanti altri. > '
E di pastrani rivòltati è vestita,' ahinoi,
gran pane ai quelli che s’interossano di politica.. uggì diremo solo" di .quelli che così
acconciati.se ne ’('anno in buona fede, psr lo
piu per semplicità o ignoranza o leggerezza.
Su costoro il maicmo del passato regime
fa 1 effetto ¿eli acqua santa sul diavolo ; parlo deU effetto '^senz altri ravvicinamenti.
« Honhy .soit qui mal y pense ».
Questa brava gente davanti a parole, pensieri ed opere di cui il-fascismo si è fatto un
manto e su cui ha pubblicitariamente posto
la sua sigla proprio per coprire le sue. magagne' nhuta 0 quanto meno teme di :ficonoscerne il valore, anche se si sa che qs^o e
intrìnseco e non deriva m alcun mocEE^alla
sigla che porta, la quale anzi spesso altro
non è che 1 impronta digitale cne contrassegna 1 appropriazione tse non il furto) di valori. derivanti da concezioni ben diverse, universali o meno, appartenenti alla morale,
allo spinto alla voscienza aì~di fuori e al
di sopra delle contingenze. '
Che « chi non e pronto a morire per la
sua fede non è degno di viveva » è cosa che
a noi Valdesi la stòria da tempo ci ha insegnato, e il rammentare che quelle parole furono pronunciate da Mussolini qon ha oggi
maggior interesse e maggior pesò che rammentare il nome di quel tizio che un giorno
rubò la c( Gioconda » dal museo del Louvre,
mentre l’essenziale, è che essa fu trovata, come essenziale è l’aver presente, che i valori
morali e spirituali non possono da nessun
tentativo di manomissione i) di plagio essere
in alcun modo menomati.
#
E chi rifiuterebbe di ricuperare • un tesoro
solo perchè reca rimpronta digitale del ladro? Lasciare al fascismo la paternità o la
proprietà di tutto quello su cui- ha posto la
sua sigla (pensiamo solo airesibizionismo
mazziniano dell’ultimo periodo) sarebbe semplicemente un mutilarci per onorarlo.
C(jsi dal fatto che ad un certo punto abbia
tirato fuori una mistica trarre la conclusione che si trattasse di un’ideologia è fargli
davvero un grande onore. E’ormai,noto che
alla ribalta del Paese. Mussolini si presentò
su per giù col bagaglio spirituale di un (c pistolero » centro-americano in fregola di rivoluzione, mentre non v’è partito che si ri-'
spetti che non abbia una sua religione, una
sua dottrina intèsa come spirito e fondamento
di quello che può essere il suo programma.
Nemmeno al tempo dei Patti Lateraren^i
(lo sottolineò opportunamente il prof. Mlegge
in una sua recente conferènza) il fascismo aveva ancora una dottrina. Se l’avesse avuta,
e specialmente con un chiaro Caràttere ideologica è probabile che l’insuccesso del concordato napoleonico dt gaflicanizzare la Chiesa Romana e la-durata effimera del concordato austriaco del i55 lo avrebbe distolto dal
seguire la stessa strada.
Quella dottrina che si compendia nel
concetto totalitario, può del resto rimanere
nel campo deH’opinabile, come l’antinomico
concetto anarchico; ed è bene che ci rimanga non solo perchè essa fu, come tante altre,
una tardiva appropriaz'oije del fascismo unicamente rivolta ad imbrancare (se ?i può dire) il sistema, ma anche e sopratutto perchè
acconciamente rivoltata (per non mostrare
l’etichetta) è oggi largamente in uso; ed è
beni saperlo, ed è, bene poterla identificare,
al che si potrà giungere, esaminandola obbietivamente e senza prevenzione, ma non
certamente facendone, sia pure in buona
fede, un babau. • ^ G. A. C.
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/ «AB »«»mlitiBne prá francese
EJ. 29«to ab«, nlbtt» dopo la lUurazìoQ«,
là SoeUtii di Studi Valdsai, ha preso Tinìdiativa d'un|aiient per if Hstabilimento dal^
l’iaaeguameii'to dal francese nelle Scuole K*
lemwtari delle Valli; e cbe, appunto in sefuit» a tale azione, il Provveditorato agli
Studi di Torino ho provveduto a vistabiline queirinsegnamento in tutte le scuole elementari dei Comuni delle Valli V^ldest,
dandone per quest'anno scolastico Tincarico
allá Tavola Valdelb, che ha per tali i&tituaioni educative un'esperienza più volte seeelare. Ora,' avendo il Provveditorato agli
Studi predetto invitata'la Soeletd «teMa'a
presentargli' un pogramma aggiornato delTinsegnamento dfl francese’ per lé <tofùle
elaaiii elementari,^ U Se^io di eud, ila per
previvederé a tale incarico, eia soprà tutto
per conservare « promuovere il fradceée nelle .Valli, ha deliberato di costltùiré una
CoTimUsiotiie per la di^ueion# della {inpua
e, della eulMra francett, che riprenda l’opera già svolta dall’antieé beasHieritoiCa*
mitàto prò Francese.
La Commissione è presieduta dal professor Luigi Micol, insegnante dì francese nel
Collegio Valdese. ‘
; Comme lendit saint Augustin: quelques
machinations et assauts <que fasse le diàI ble contre nous, tant qu’Û n'occupe poînf
I ; le lieu du cœur où là foi habite,. U est chas' I sé dehors. iAlvsn ^
CRONnea valdese
Asfti
Una, bella attività è stato iniziata ad Asti
per opera dpi nostro giovane fratello Céiidola, che dà in quella cittadina una belle
testimonianza evangèlica'.
• I Pastori di Torino èd alcuni Anziani visitano périodicairiènte questa ' località, che
promette nn confortante sviluppo. Non è
stata trascurata la ricorrenza di Natale; il
Big. Cendola, a sue spese, ha allestito in casa
eua un grazioso Albero di Natale, senza dimenticare alcuni "doni' per i bambini, che
una trentina circa, accompagnati dai loro
genitori gli hanno fatto gioiósa coronn;
Prèsieduta da un Anziano di Torino,'la
festa si è svolta secondo la nostra ¿ara usanza, intercalando i messaggi con inni e 'poesie. Tutte qiieste. persone che mai avevano
assistite ad una festa di Natale, ne riportarono una biipna impressione che lascerà un
dolce ricordo’ nei loro, cuori. Voglia il Signore
benedire quest’opera di evangelizzazione.
,.C. D.
Se non erriamo è questa la pripià volta
ehe il nome di-Asti appare nella nostra eronata dell'Eco. Ci sia quindi permesso di rallegrarci con questa comunità nascente., e possa lo Spirito del Signore scendere dall’Alto
e fortificare i fratelli che si riuniseono nel
nome del Signore.
La Chiesa di Cerignola è stata visitata
frequentemente dal signor Bensì Giordano,
da Foggia, il quale ha rivolto apprezzati
messaggi alla Comunità. In particolare sia'mo riconoscenti al cappellano militare ScharIsmann, che per svariati mesi si è adoperate per la predicazione, per il catechismo lasciando in tutti un vivo ricordo della sua
testimonianza. Durante la sua permanenza
ha benedetto il matrimonio’ di Bruno e Scafano Savina di Nicola. Il pastore Miscia ha
pure benedetto il matrimonio di Ciro Loconi* e Russo Savina, nonché di Magnifico
Giacomo e Cianci Immacolata. Il ' Signore
benedica i puovi focolari che si sono formati e possano vivere secondo i dettami
dell'e vangelo.
Mentre ringraziamo i laici ed i pastori
ehe hanno coìlaborato per la vita spirituale
della Comunità ringraziamo il Consiglio di
Chiesa ed in particolare l’anziano Scarano
Francesco, che hanno saputo tenere unita
la fratellanza.
Attualmente la comunità viene visitata
sett’mar.almente dal Pastore di Orsara, sebbene i viaggi •siano sempre più pericolosi e
pieni di disagi. Le attività sono state riprese normalmentè di guisa che la chiesa non
eoffre la mancanza dell'opera pastorale. La
oollaborazione aeH’anziano • Scarano France,sco'per sopperire alle spe.se della trasferta del Pastore sono di grande aiuto all’Amministrazione ed al Pastore. Gli siamo perciò vivamente riconoscenti.
Il 20 dicembre^ con larga partecipazione
di parenti ed amici, ha avuto luogo il funerale del sig. Davide Revel. deceduto dopo
dolorosa infermità ai Nazzarotti. all’età di
anni 68. Alla vedova, ai figli, a tutti i congiunti ie nostre sincere condoglianze,
— Solenni ed edificanti i culti di Natale
eon partecipazione della Corale, e di fine
d’anno con celebrazione della Santa Cena.
Benefiche e gradite le serata del . 24 dieeinbre, organizzate dai giovani per le famiglie
della Comunità, e quella del 31 dicembre
per i giovani che insieme hanno voluto attendere l’anno nuovo. Ben riuscite pure la
festa dell’Albero per i bambini delle Scuólé
iomenicalii il 30 dicembre. A tutti coloro che
eon bontà, pazienza e competenza hanno lavorato* per il bene della Comunità in questo
periodo di gioia e di serenità l’espressione
della nostra' profonda riconoscenza.
— Lunedi H gennaio ha avuto luogo, con
. «umerosà part»cipazione di parenti e conoscenti, il funerale del sig. Eliseo Bostagnol,
deceduto dono lunga e penosa malattia, alla
Fontana, aU’età di' anni 61. a distanza di
poche settimane dal sno venerato padre.
Alla védova, ai figli, ai congiunti tutti rinno^^amo l’espressione della nostra profonda
simpatia.
Nell’assenia del Pastoreja Comtinità ha
potuto fruire della predicazione laica, dell’opera del Capodistretio e di alcuni cappellani alleati.
Il capodistretto Achilìe Deodato ha visitale la Chiesa a varie riprese rivolgendo messaggi molto profondi ed apprezzati' dalla
fratellanza.
Il signor Bensì Giordano, di Foggia, ha
portato il suo contributo alla Chiesa durante il periodo dello sfollamento. Lo sttidente
Tozzi Fedele ha portato la sua collaborazione alia comunità con svariati messaggi. In
particolare siamo riconoscenti aH'avv. Loffredo Pietro Antonio che per parecchi mesi
si h occupato della predicazione e di altre
attivitè di Chiesa mantenendo unito il nu
eleo dei fedeli. A Suor Arcangela Ferrara,
Del Priore Ggetana. De Angelis Lidia diciamo la nostra parola di viva riconoscenza
per l’Opera svolta nella direzione della scuòla domenicale; al pastore Santini, all’avvocato Cericola Michele e ài signor Bufalo
Ciro, di Foggia, diciama pure un grazie
per i loro messaggi.
Col mese di ottobre il Pastore ha ripreso
la direzione della Chiesa; La Scuola domenicale, il catechismo, i cùHi di edificazione,
evangelizzazione e di famiglia sono stati ripresi immediatamente. •
.— Abbiamo celebrato recentemente il battesimo di Elio Cibelli di Leonardo e di Fràgassi Lucia, nonché quello di .4nna Cericela di Michele. Il Signore benedica i teneri
agnelli che il Signore si è compiaciuto di
aggiungere alla Sua greggia.
La domenica 2 dicembre abbiamo pure
battezzato Anna Fragassi di Lorenzo e abr
biamo chiesto che la preghiera e l’^empio
siano di buona guardia.per l’educazione del
fanciullo. ,
Matrimoni. A complemento della crona' ca dei matrimoni celebrati davanti al nostro Pastore durante lo scorso anno 1945
dobbiamo aggiungere le due seguenti coppie
di sposi venuti dal di fuori : Maròoz •Alberto
e Rostaing Frida; Vinçon Ernesto e D’Ureo ■
Margherita. Auguri di ogni bene alle due
giovani coppie.
Decesso. Rinnoviamo H’espressione della
nostra sSnpatia alla famiglia del nostro
fratello Ernesto Long di Abbadia Alpina
che' ha' avuto il dolore di perdere, in tenerissima età, la sua piccola Renata.
■»»•»»•Il«»
Abbiamo ripreso due volte, i^el volgere di
pochi' giorni,, la via del cimitero : là prima
volta per accompagnarvi la spoglia del piccolo Alberto Long di Eli e di Long Susanna (Arvure), vìssuto appena qualche ora.
Inoltre, nel - pomeriggio del '29 dicembre,
vi Recavamo la Spoglia della nostra sorella
Matilde Jàhier naia Bouùhard, di anni. 71
(Ruà), deceduta quasi ' improvvisamente.
Essa lascia il soave ricordo di« una credente che nella vita pratica di ogni giorno e
nella sua chiesa.ha saputo dare una luminosa testimonianza dell’ Evangelo, quale
vorremmo che tanti altri fossero in grado
di dare.
Alle famiglie provate da questi lutti rinnoviamo respressione della nostra sincera
simpatia cristiana. !
— /I culti delle recenti solennità cristiane
hanno riunito nel tempio imponenti assemblee. Buona è stata la partecipazione della
fratellanza ai due servizi di Santa Cena.
La Corale, numerosa e ben affiatata, ha eseguito cori di circostanza.
. — L’Unione Gitfvanile, a cui sono iscritti
oltre 90 soci, si riunisce ogni giovedì sera;
ottimi lo spirito e la volontà che animano i
giovani ira i quali sono numerosi coloro
che un anno fa erano in lontana prigitìnia.
Il Concistoro e il Comitato direttivo delrUnione hanno fissato il prossimo 17 febbraio quale data per festeggiare solennemente i reduci il cui ritorno ha procurato
tanta gioia alle loro, famiglie ed alla Toro
Chiesa. Attendiamo fiduciosi il rimpatrio di
tre giovani che ancora mancano, sperando
che essi possano già essere fra di noi per
quel giorno. ,
La filodrammatica deirUnione ha preparato ultimamente due simpatiche seràté familiari ehe hanno avuto esito lusinghiero.
'Venerdì 28 dicembre i bambini della
parrocchia hanno avuto la loro festa delr.àibero di Natale; un riuscitissimo pm■gramraa di recite e di canii, e poi la gioia
di rivedere il vecchio Papà Natale che lia
potuto, quest’anno, finalmente ritornare carico di tanti dolci e bei regali. „
“ Ricordiamo che la visita ufiRciale di
Chiesa che da alcuni anni non ha più potuto aver luogo a causa della guerra, sarà
fatta da rappresentanti della Commissione
Distrettuale la domenica 27 gennaio. Verrà'
fatto conoscere a suo tempo il programma
dettagliato; tutti sono invitati ad intervenire all’assemblea di chiesa convocata per
detta domenica.
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. Le fèste di Natale si sono svolte nella
calda atmosfera della famiglia e della Chiesa. .Tre Alberi hanno raccolto bambini e
grandi ài Crosetto, Maniglia e Ferrerò. I
culti sono stati ben frequentati malgrado il
tempo e molti credenti hanno nartecipato alla S. Gena.
-T- L’Unione Giovanile di Ferrerò ha preparato una recita che ha avuto un lusinghiero successo.
— Anche per opera deU’Unione, i- Reduci sono, stati festeggiati il primo dell’annó.
Purtroppo tre giovani non sono ancora tor^
nati dai campi di còncentramentc) ma si
hanno notizie di loro anche se non molto
recenti e éperiamo di vederli presto toriiare
in mezzo alle loro famiglie.
^utti gli altri sono tornati in buona salute tranne rarfigliere Pone JSufirettto, amtK
t ^ e
lato asead gravemente a oauea di una ferita ad una gamba. i. ^ ^
L’ilniohe Vmn, solo aon parole
ma con im modèsto regalo e una buona cenetta bà Voluto dare il- più caldo benvenuto
al nostri figli per i quali abbiamo tanto pregato, per i quali siamo Stati tanto'in ansia
e che Dio ha voluto ricondurci dopo tante
dolorose' peregrinazioni.
-L Una Unione Giovanile à sorta a Maniglia per iniziativa di alcuni giovani volen• terosì. Le porgiamo l’augurio più sincero
di un’opera benedetta in seno alia gioventù
di codesta frazione della nostra parrocchia!
Giovedì 20 dicembre 1945 si sono uniti in
matrimonio Martinai Eniieg della parrocchia di Perrero (Maniglia) con Bounous
Elsa del Bout di Pomaretto. Siccome la
sposa da molti anni faceva parte della nostra Corale i membri di questa in quella
lieta occasione hanno cantato im inno di
circostanza, esprimendo ai felicj sposi i migliori auguri di prosperità nel Signore, che
rinnoviamo loro di cuore. ■
— Il 30 dicembre scorso, ricorrendo il triste anniversario della tragica morte del nostro giovane fratello Long Érminig di Luigi, caduto a Cumiana, ebbe lu«^o l’inauj^ràzione di una lapide commemorativa a
Cumiana stessa. Vi presero parte numerosi
pàrenti ed amici da Pomaretto oltre una numerosissiina folla del luogo. Tra la commozione dei presenti furono dette ìe parole della'fede e fu cantato l’inno della speranza
cristiana.
— Abbiamo accompagnato ultimamente
al campo dell’eterno riposo le spoglie mortali della nostra sorella Giaiero Paolina
naià Salvagiot, di anni 69, deceduta a Pelosa Argentina, del nostro fratello decano della Parrocchia Pons Giacomo, di'armi 93,
dèi Pons di Pomaretto, e della nostra sorella Pons Enrichetta nata Grill, di anni
86, dei Pons di Pomaretto.
Agli afflitti rinnoviamo la nostra simpáis. - . ' ‘
li culto di Natale raccoglieva nel tempio una larga partecipazione dei fedeli, ed
era reso più solenne dalla esecuzione,di un
coro di circostanza da parte della Corale
. diretta dal sig. Bazzetta e dalla celebrazione
della Santa Cena. >
— La festa dell’Albero di Natale per i
bambini delle Scuole Domenicali, ha avuto
luogo la domenica 23 dicembre nel pomeriggio. Poesie, dialoghi, cantj e musica formavano il programma dei piacevole incontro
attorno al tradizionale abete, che ricordò
à tutti il grande Anniversario.
— Anche al Podio, organizzata dalla insegnante locale sig. a Baret Alina, ha avuto
luogo la festa dell’Albero di Natale cui hanno partecipato la quasi totalità dei grandi
e dèi piccoli del luogo. Ringraziamo quanti
con la loro attività e con le loro offerte
hanno contributo alla buona riuscita delle
j nostre feste di Natale, permettendo ai bambini di ricevere il pacco di Natale più che
normale in tempi ancora anormali.
— L’ultima sera dell'anno un culto reso
particolarmente solenne dall’ora che passa,
è stato celebrato nel tempio, nel corso del
quale sono stati ricordati con commozione
i fratelli e le sorelle che diirantè l’anno ci
hanno lasciato per la Patria celeste..
La gioventù s’é poi riunita in una sala
delle sue attività per aspettare l’anno nuovo
in fraterno congioire.
— •Ospedale. Sabato 22 dicembre i ricoverati dell’Ospedale hanno avuto la loro festa di Natale. In una/delle corsie attorno ad
un bell’albero ornato con amore dalle Suore
é dal personale, la famiglia dei degenti si
, è raccolta per ricevere nel cuore la gioia
del Natale. Fu un’ora ineffabile di gaudio
spirituale che commosse visibilmente gli a. stanti e riaprì gli animi alla speranza in
Dio. Possano quelle sante emozioni accorppagnare gli infermi ed aiutarli a superare
la loro prova.
— Orfanothofio, Anche aH’Orfanotrofìo
l’abete ha raccolto attorno a se la gioiosa
e numerosa famiglia dei ricQverati per festeggiare Natale. Nello svolgimento del programma tutti ebbero la loro parte come pu.re alla distribuzione dei doni e dei dolci,
credo, rari, su quelle lunghe tavole! Santifichi- il Signore la gioia di quei piccoli
cuori e benedica l’intera famiglia. /
■»«Ilice
Sabato scorso, 12 gennaio, nel tempio di
Villa è stato celebrato il matrimonio del signor Giovanni Stefano Ricca (Armaría) e
della sig.na Alice Favai' (Inverso). Invochiamo sui cari giovani sposi le benedizioni di
Dio. ,
~ Venerdì scorso verso mezzogiorno lo
spirito della signora Lìdia Beri vedova Comba tornava a Dio./ Lunedi ne abbiamo accompagnato la spoglia mortale al campo del
riposo.
Il Signore le concesse una lunga esistenza e i’aveva chiamata ad una fra le più belle carriere : moglie del pastore Adolfo Comba, ne fu l’aiuto e la collaboratrice fedele
nelle varie congregazioni e nelle molteplici
attività nelle quali esercitarono il loro ministerio, lasciando dappertuto un' ricordo benedetto. .A Torre Pellice, dove da parecchi
anni si era stabilita, essa non rimase inoperosa. Le Società di beneficenza, l’Unione
delle Madri, le Unioni di e.vangelizzazione
e delle Missioni ebbero in lei una costanteè^e .zelante sostenitrice. Non dimentichiamo che fu una assidua frequentatrice del
culto domenicale sia per soddisfare il suo
bisogno di comunione fraterna nella Casa
di Di6 sla perchè considerava la frequenza
al culto un dovere di testimonianza.
Essa lascia un ricordo che ispira all’azione buona, alla fiducia illimitata in Dio che
fa concorrere tutte le cose al bene di quelli
che lo amano. •
- Rinnoviamo alla famiglia afflitta l’espressione, della nostra viva simpatia cristiana.
«
Domenica prossima 20 corrente, alle ore
20,30, nella Sala dell’Asilo continuando la
serie di conferenze svolta dai Professori del
Collegio sulla situazione delle Chiese Cristiane nei vari paesi d/Europa durante la
guerra, il prof. Attilio Jalla parlerà’ della
tragedia della Danimarca e della sua Chiesa
durante l’oppressione tedesca.
Il pubblico è.cordialmente Cavitato.
3 littori scrivono
Ir
•eee
, Lèggo nella/colonna;’ ! f-stUeii ci sathono del suo pregiato giornale in data 21 no, vembre, N. S2, l’articolo del sig. Carlo Pone
riferentesi al mio scritto comparso nel N. 26
in data 2 novembre e vòtreì pregarla di pubblicare quanto esposto in appresso per oHlarirè un. piccolo malinteso. li sig. Pons pre-*
cisa di- non voler passai?# sotto ailenaio la
mia proposta, che trova "non adeguata, a si
raminarieà che non sia stata subito strozzata al suo nascere, mentre passa sotto silenzio le* preèlse parole, scritte anche dal
sig. Neri Giampiceoli, che sono state il perno ed il punto di partenza della (pièstione e
che trascrivo testualmente.; \t Tutti i membri di Chiesa dovrebbero essere elet+òrl». Desidero fermare l’attenzione del sig. Pons su
queste due parole; Tutti e dovrebbero.
Il sig. (iiarapiccoll ìion ha esposto nuli* aj
riguardo;; io ho creduto ?di abbozzare uno
schizzo (che non va a genio al sig. Pons);
allora io domando: Quale sarebbe, secondo
lui, il sistèma più adatto e migliore per risolver! il problema se futi» dovrebltére essere elettori?' ' ''
In secondò luogo io non ho creduto co»
la mia proposta (còme Invece crede il signor Pons) -di volere modificare di, colpo gli
articoli dei Regolamenti,'ma invéce-di' prendere la proposta in considerazione e di passarla agii Organi superióri è competenti
(Conferenza Distrettuale, Sinodo, ecc.),'particolare che ho omesso prima, non credendo di dargli importanza, ma che non ho
paufa di confermare ora.
Del parere del sig. Pons vi soiio anche
tante persone, ma posso pure assicurare ehe
là mia proposta ha trovato tantissimi a cui
non ha recato dispiacere ; questione dj gusti; non tutte le opinioni sono uguali.
In fine ho la persuasione che se tutti fossero elettori, non saremmo costretti ad ^fissistere a certe scene, non certo edificanti, che
da qualche tempo a questa parte si sta'nUo
verificando nella nostra chiesa di San Giovanni.
In attesa del parere di una persona competente al riguardo e ringraziandola.
Besson Ernesto.
Culti ber radio
TeRiNO: ogni domenica dalle ere 14.15 alle
ore 14.45, . ■
Milano: ogni demenica dalle ere 14.15 alle
ore 14.30.
Venezia: ogni demenica dalle ere Ì4.S0 alle
ore 14.45.
Firenze: ogiii domenica dalle ore 19.30 alle
ore 19.50 (lunghezza onda m. 281).
Roma: ogni domenica (ìalle ere 15 alle
ore 15.15. /
Trieste; ogni domenica dalle ere 19 alle
ore 19.30. ^
C.AGLiARi : ore 7.45 (alla domenica - quindicinale).
LI SRI
...... ■ -
Swiie Ali della Radio. Libreria Editrice
Claudiana - Torre Pellìce.
E’ una raccolta di 50 brèvi meditazioni
bibliche trasmesse da Radio Roma e pronunciate da eminenti predicatori delle varie
Chiose Evangeliche d’Italia. Messaggi concisi, densi di pensiero, che si leggono con
notevole beneficio spirituale. La varietà di
autori è già, per se stessa, garanzia di interesse.
Raccomandiamo vivamente questa ottima
pubblicazione che, nel suo genere, è una
primizia.
Le ProtestaMisme, par Fernand Barth. Editions Labor - Genève.
Tre conferenze in cui sono esposti, in
forma limpida e concisa, le origini storiche,
i princìpi, l’organizzazione e le tendenze attuali del protestantesimo, .
Le glaive sous . la croia, par Ake.ihielm.
Edjtiòns Labor - Genèye.
Raccolta di articoli, conferenze, meditazioni brevi, originali, rispecchianti la v.'.ta
dura dei soldati del Corpo Volontari Svedesi in Finlandia nelia guerra del 1940.
L'autore, il Cappellano militare del Corpo, parla ai suoi soldati un linguaggio vivo
e diretto che interessa ed./ edifica anche 11
lettore.
Alberto Ricca : Direttore
AutorÌ2iaiio»e N. P 356 dell’A.P.B.
LINO TIPO ARTI GRAFICHE - TORRE PELLICB
Dans la sfrintti d» la foi qui « animé tóate aa He
iydie Conil»a-a^i:.t
veuve du pesteur ADOLPHE CO.MBA
a qaiilé ca monde le vendredi M janvier I!)46 pour faire
retour à la Patrie céleste.
Ses enfants Arnaldo, Giulio, Guido, Gustavo qfee
leurs familles; sa belle-ftlle Claire Dio'WD avec son ftls,
en participent le départ et en rappellent le souvenir t
foui iii't qui l’ont rencontrée dans son pèlerinage.
* Mon Ime, retourne en ton repos, cet
l’Elernel t’« feit du bien». Pe. 116: 7.
La famiglia, nelVimpossibilità di furio personalmente,
sentitamente ringrazia tutte te genfUi persone ehe con
scritti à di presenza hanno testimoniato la loro simpatia, e in .(nodo particolare (/vicini e amici che sono stati
targhi di aiuto, in occasioni della dipartenza del loro ¿aro
Rivalro Achilia
Ctrdontni di Prirostino, 3 gennaio 1946.
Giaiero Ernesto e famiglia, - profondamente commossi per le prove di simpatia rteesute in occasione della
dipartenza della cara mamma e nonna
Salvagaof Paellna vad. Qialara
ringrazia sentitamente tutte U gentili persone che con
scritti 0 di presènza hanno preso parte al loro datare.
Peros», li 16 gemitìo 1946.