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BiMiotsââ Vali(3ââ
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(Torlüo) Tonnsi fEILICS
»ELLE VALLI VAL»ESI
Settimanale
della Chiesa Valdese
" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXXVI - Niiin. 25 ABBONAMENTI 1 1000 per l’intemo Eco : L. Eco e La Luce-. 1.. 1500 per Tinterno Spedir. abb. postale li Gruppo TORRE PELLICE, 7 Dicembre 1956
U-na copia L. 30 f L. 1500 per Testerò L. 2000 per l’estero Cambio d’indirizzo Lire 40,— Ammin. Claudiana Torre Pellice - C>C.P> 2-17557
La spada della giustizia
La generale tragedia del mondo
iche, dopo una pausa il'usoria e piena
di insidie, lia nuovamente assunto
tonalità assai dure e preoccupanti
poli può mancare di colpire dolorosamenie la coscienza di tutti quegli
uomini — e soro molti — che sinceramente aspirano al trionfo della
giustizia nella pace e nell’armonia
di unii fraterna cooperazione.
Ma purtroppo, dopo tanti milieupi di tragiche esperienze umane,
jion siamo ancora giunti ad eliminare il (opcetio di forza bruta ne'
jlentalivo di fare trionfare la giustizia. sia nelle relazioni individuali clic nei conflitti sociali e nei rapjiorii ili interessi e di prestigio fra
;lc na/.inni e le razze che costituiscono l'nmanità terrestre. Infatti, alleile gli nomini piigliori, ! cui vasti e
gi'ocrosi ]»roj:etti co’ temjilano la
pos iliilità futura di un governo
inoinhale frndato sulla dignità umana. ndia giustizia sociale implicante una jiiii equa distribuzione delle
risorse economiche, debbono amai Mneiile constatare che « la bilani'ia iIcll-,1 giustizia è vana senza la
spada ».
- l’risie ed umiliante costatazione,
che ci rijiorta alla legge barbarica
della giungla ed ai jieriodi più foschi
della storia umana, eulminanfi purtrojijio neirepoca attuale. Dopo tante rovinose stragi e selvagge repressioni, l’idea della giustìzia deve pur
sempre ancora accompagnarsi con
quella della violenza armata, cioè
di ima forza esterna capace di affermarla, difenderla e farla trionfare là dove è manomessa e cinicamente calpestata. Ma spesso il rimedio è peggiore del guaio, perchè
l’idea della giustizia varia da uomo
a uomo, da popolo a popolo, secondo il suo grado di civiltà o meglio
di evoluziore morale e spirituale.
Quello che gli uni rivendicano come
giusto può essere considerato come
iniquo e lesivo dei diritti o della
dignità di altri individui e di altre
nazioni. Malvolentieri gli uomini sono disposti a domandarsi. E così, volendo scartare questo semplice esame di coscienza, i conflitti di interessi ira operai e datori di lavoro,
fra commercianti e consumatori, fra
poveri e ricchi, fra oppressi ed oppressori, fra nazioni e razze, fra sostenitori di opposte organizzazioni e
ili contrastanti ideologie sociali e
politiche, si acutizzano e generano
rivoluzioni, guerre e stermini, miseria e desolazione sopra una terra
che è costantemente fecondata e benedetta da Dio.
Uiiviolabìte presidio
delia coscienza
Perciò la giustizia umana è sem{ire ondeggiante, maLsicura, tradita
eil espo.sta a mille pericoli, come
sua sorella libertà. Ne deriva di conseguenza che, inv'eee di essere la lu<e e la guida del pensiero e delle
opere umane, la giustizia sembra
avere più che mai bisogno di essere
sostenuta, affermata e protetta da un
presidio maecbinoso ili leggi, di ordinamenti, di forze di polizia, di
eserciti armati dei più potenti ordigni bellici che la scienza e la tecnieii hanno saputo creare.
Questa è la ragione per cui, sin
dai primordi della civiltà umara la
spada è diventata il temibile simbobi '.Iella giustizia. La Bibbia stessa, specialmente nelle jtagine de'!" Antico Testamento, è tutta pervasa
da vili lampeggiare di spade: sinibo!e delle guerre vii coiU|UÌsta o di liberazione, di stermini e di stragi, di
contese e di divisioni, di parole violente e di soprusi. E gli angeli stessi IIP sono m.sigiiiti quali messaggeri della divina ginsfizia. Ma se la
spada vi figura spesso come il corrusco simbolo apocalittico del l’ira celeste e del divmo giudizio, essa vi
appare altresì come il suggestivo
emblema della « parola di Dio vivente ed efficace, che è più affilata
di qualunque i^padu a due tagli e
penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito... e giudica i senrimenti del cuore ».
Fra le varie parti della « completa armatura di Dio » che, con stile
immaginoso, l’apostolo Paolo esorta
i cristiani ad indossare per resistere
alle forze spirituali della malvagità,
v’è appunto « la spada dello Spirito
che è la Parola di Dio ». Ma non si
tratta senipliceinente di una parola
mummificata in un codice o in teste
sacro ed imposta dal di fuori da una
qualsiasi autorità umana. Sì tratta
invece di quella Parola viva di verità e di igiustizia che lo Spirito di
vita e di jiotenza infinita detta del
eontiiiiio nel sacrario misterioso della coscienza umana; perchè Dio che
ì sopra tutti vuol pure essere « tutto
in tutti T), affinchè l’umanità sia redenta dalle fatali illusioni dell’egoisnio individuale e si riconosca
come il più resjtonsabile, organo de'lo Spirito su questa terra.
Finché la giustizia non ha il suo
inviolabile presidio nella coscienza
dei singoli uomini, la spada .simbolica del potere che vuole difenderla e
Un message de l’Uruguay
Le Pasteur Emile H. Ganz nous envoie cette lettre de la part d’un des
pèlerins Vaudois venus aux Vallées
pendant l’été. Nous l’avons connu et"
entendu avec joie, à la fête du 15
août et au Synode.
Nous lui envoyons, ainsi qu’au Pas
teur Ganz, nos voeux les meilleurs et
nos pensées fraternelles en Jésus
Christ. . (Red.)
Tarariras ce 6-11- 1956
Il y a cent ans aujourd’hui la population de La Tour saluait les 11
premiers Vaudois qui émi.graient en
Uruguay!
De retour en Uruguay nous, les pèlerins Vaudois du Vl.me District de
notre chère Eglise. Vaudoise, désirons
envoyer nos salutations les plus fraternelles aux frères des Vallées, de
l’Italie, de la France et de la Suisse.
C’est un privilège que Dieu nous a
accordé celui de pouvoir connaître
CCS montagnes, témoins de la foi héroïque de nos pères.
Le pélérinage nous a fait beaucoup
de bien, et nous espérons que les expériences que nous avons faites, nous
permettrons une plus grande consécration à Son saint service.
Merci aussi à notre « Eco delle Valh Valdesi », portevoix de ces mots de
reconnaissance.
Que Dieu vous garde dans son
saint amour, c’est notre voeu et notre prière.
Paul Michelin Salomon
farla trionfare rimane impotente,
ipecialmcnlt quaiiflo si lascia travolgere dalla tentazione di applicare
freddamente la legge umana. E’
quanto \o!eva ail'erimare l’insigne
giurista Piero Calamandrei, a gui>a di conelu.sione di uno fra i suoi
ultimi scritti: « Il buon funzionamento della giustìzia dipende dagli
uomini e non dalle leggi ». Tutte
!e Ie2gi. aiiclu' le più scadenti, possono diventare buone quando sono
Interjiretate ed applicate da uomini nella cui eoseienza l’equità e la
lellitudine vanno unite alla saggezza derivante daM’amore che compie
ogni giustizia.
la grande rivoluzione
delle aniine
L.:> giustizia clic si appoggia soll:!nto sul potere di'Ha spada non reri ime 1 cattivi nè rende migliori coloro che senloiu' già nella loro coscienza l’alito rliviuo di « tutte le
tose vere, onoreroìi, pure, amabili... in cui v’è (¡uniche virtù c qualche lode ». Del resto è risaputo che
all’ombra delle b^ggt repressive vegetano spesso la disqiiestà, l’imbroglio, la frode e la initnzogna, mentre
hi lussuria e la inoiidanità sfacciata,
l’abuso del potere e la sete di dominio si alleano per sfruttare i deboli e dilapidare le risorse della terr-ii d' tutti. Ed anche nei paesi dove
sembr-.uic. trionfare le ideologie sodali proclamanti l’uguaglianza degli uomini e l’equa distribuzione
(lei frutti del lavoro, la spada della
giustizia codificata opprime le co
scienze e soffoca ogiii alito di libertà, riducendo alle più dure forme di
servaggio gli spiriti migliori.
Tutto que.sto si dice a chiare note
che l’umanità in generale non ha
ancora raggiunto un livello medio
di civiltà interiore che le permetta
di concepire un ideale di giustizia
.sociale capace di guidarla verso una
forma più nobile di civiltà, senza la
minaccia della spada. E se questa
franca constatazione ci umilia, deve
pure stimolarci a cercare individualmente una giustizia senza codice e
senza spada, che si affermi nella coscienza come un alito vivificante della Spirito capace di guidare i nostri
sentimenti, i nostri pensieri ed i nostri atti nel sentiero del Regno di
Dio, in cui tutte le più alte aspirazioni della mente e del cuore possono essere soddisfatte a una verità
che non muta e non tramonta con
gli eventi della storia.
Quando il gladio micidiale della
forza eoercitiva cederà il posto alla
(. spada dello Spirito », si effettuerà
la grande rivoluzione delle anime
che trasformerà profondamente le
strutture sociali e politiche senza
spargimento di sangue e porterà finalmente giustizia, pace e libertà
su questa nostra terra che pure apjtartiene al regno dei cieli. Allora
le opere umane non saranno più
gravate dal marchio dell’odio e dell’ingiustizia, ma diventeranno le note squillanti di un inno spontaneo di
gloria e di rendimento di grazie. Dio
lo vuole e gli uomini devono voleriti con Lui. Ognuno di noi può concorrere ad affrettare l’avvicinarsi di
quel tempo in cui, secondo la paiola del profeta:« Il deserto e la terra arrida si raUegreranno. In solitudine gioirà e fiorirà come la rosa »,
j ercliè la giustizia trionferà, senza
spada, nel cuore degli uomini afIrattellati nell’amore del Padre di
tutti gli spiriti.
Ciò che vidi
in Corea
Ho visto in Corea ciò che Bob Pierce m’aveva detto e che avevo ascoltato con delle orecchie piuttosto scettiche. Ho visto coi miei propri occhi,
e ho sentito con le mie proprie orécchie; in una parola, ho sentito quale
spirito anima i cristiani della chiesa
coreana. Questo mi stupì e mi condusse a una nuova consacrazione della mia vita a CJxisto.
La chiesa Evangelica di Corea conta un milione e mezzo di fedeli i quali hanno sofferto più di qualsiasi altra chiesa dei tempi moderni... ma è
uscita vittoriosa da tutte queste prove. La sua storia è simile a quella
degli Atti degli Apostoli. L’ottanta
per cento delle chiese della Corea
hanno una riunione di preghiera
dalle 5 alle 7 del mattino, e questo
365 giorni all’anno. Sapete come si
prega in queste riunioni? (I nostri
fratelli presbiteriani, qui in America,
esiterebbero a chiamare i loro corregionali coreani «presbiteriani» se
assistessero al loro incontro mattutino in cui tutti pregano insieme), ad
alta voce, questi credenti fanno salire a Dio le loro azioni di grazie, mentre le loro lacrime inondano i loro
visi.
In una chiesa senza tetto, fra mura
screpolate, i fedeli si radmiavano senza pensare al freddo pungente che i
loro miseri abiti di cotone non riuscivano a riparare. Noi tremavamo sotto i nostri pesanti cappotti di lana,
ma loro continuavano a gridare a
Dio: «Nega! Nega! Nega!».
Chiesi al mio interprete ciò che significava questa parola.
Egli mi rispose ; « Grazie ! ».
In seno alla più grande povertà, denudati di tutto, essi gridavano ;
« Grazie, Signore! ».
Ciò che ho visto nella chiesa della
Corea mi fa dubitare del diritto che
noi ci appropriamo nel chiamarci
« Chiesa ». Amici cristiani, se occorre
la persecuzione per avere una tale
chiesa, dirò a gran voce: «O Dio,
manda la persecuzione ! ». Essa ci obbligherà a stare in ginocchio, come
la chiesa coreana sta in ginocchio.
Billy Graham
Impronte coperte ma non distrutte
Nel vasto tempio, Lassemblea. in
attesa che il servizio abbia inizio, si
raccoglie preparandosi al culto.
Ai due lati dell’antico pulpito spiccano sulla bianca parete dei versetti
scelti nel Vangelo fra i più belli.
Una volta, prima che il tempio venisse restaurato, si leggevano, ai .lati
del pulpito, i dieci Comandamenti.
Dopo molti anni le pareti vennero imbiancate e là dove apparivano — a
lettere fitte e poco leggibili — i Comandamenti, apparvero a lettere più
ampie e chiare, leggibili da ogni parte de! tempio, le grandi parole colle
quali Gesù ci ha rivelato l’amore infinito del Padre Celeste.
Abbiamo però notato, quest’anno,
che l’umidità della nebbia ed i continui contrasti fra il caldo ed il gelo,
hanno a poco a poco compenetrato le
pareti; tanto che, sotto ai versetti nuovi, cominciano a riapparire le lettere
della prima scritta. Si vede che invece
di raschiare accuratamente le pareti,
gl’imbianchini si limitarono a passare
su di esse due mani di bianco; e che,
dopo alquanti anni, le antiche iscrizioni stanno filtrando "attraverso alla
imbiancatura e tornano à poco a poco, ad essere visibili. Quasi che volessero dirci che le parole che ci parlano
dell’amore di Dio non annullano affatto quelle che ci fan conoscere la sua
legge, la sua giustizia ed il suo giudiciò.
Fissando lo sguardo su quelle scritte che si sforzavano di riapparire attraverso all’imbiancatura che le ave
va ricoperte, e cercando di riconoscere le antiche parole che qua e là trasparivano, la nostra mente si è distratta dal sermone ed è andata vagando
per conto suo dietro ad altre visioni.
Ci siamo detto che là, su quella parete, si verificava lo stesso fenomeno
che in altre condizioni aveva, nel secolo scorso, colpito gli studiosi delle
antiche pergamene.
Era successo talvolta che un pagano
che voleva scrivere un’opera profana,
prendesse un antico manoscritto delle
Sacre Scritture e dopo aver accuratamente cancellato dalla pergamena,
colla pietra pomice, il testo del Vangelo. scrivesse sulla pergamena rimessa a nuovo, l’opera profana che gli
stava a cuore. Ciò era comprensibile
se si pensi che le pergamene costavano assai caro.
Ma molti secoli dopo, gli studiosi
si sono accorti che il testo che era, per
primo, stato scritto sulla pergamena e
che era stato cancellato solo superficialmente, tornava a riapparire qua e
là sulla pergamena. Con complicate
operazioni chimiche, il testo sovrapposto è stato asportato e quello antico
è stato riportato alla luce. Alcuni dei
più antichi e preziosi manoscritti biblici sono appunto i cosidetti « pali mpsesti ».
Lo stesso fenomeno ha permesso a
competenti artisti di scoprire e far
tornare alla luce delle preziose pitture di antichi maestri, che erano state
coperte da nuove immagini senza valore artistico.
Da questi pensieri siamo stati condotti ad altre considerazioni che hanno un valore attuale. E’ un fatto che
in ogni campo, ciò che viene impresso per primo, difficilmente può completamente scomparire: anche nell’animo della creatura umana.
Altre immagini ed impressioni potranno sovrapporsi a quelle primitive: ma difficilmente le distruggeranno
completamente. Quando meno imo se
l’aspetta ecco che un insegnamento,
un’impressione, un’influenza che ci
sono state date nell’infanzia e che poi
sembravano essere svanite, torneranno a manifestarsi nella nostra vita:
forse anche con una potenza maravigliosa.
Ecco perchè — parliamo specialmente ai genitori in quest’epoca dell’anno in cui si riaprono ovunque le
scuole di religione — dobbiamo preoccuparci delle prime impressioni e
dei primi insegnamenti che diamo ai
nostri bimbi.
Potranno forse essere ricoperti più
tardi, in superficie, dagli eventi, dalle
circostanze e dalle influenze della vita : ma nel profondo rimarrà sempre
qualcosa che sopravyive e che può —
al momento opportuno — tornare a
comparire, influenzando una vita per
il suo bene.
Se amiamo i nostri bimbi conduciamoli a Colui che può e vuole mettere nelle loro anime impronte indelebili di virtù e di vita santa.
Paolo Bosio.
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
Uh inàr^édibUe perdono
Il fatto è avvenuto a Marigny, villaggio agricolo nelle vicinanze di
Caen, in Francia. Ne è protagonista
un uomo, un certo Servain, muratore
di mestiere e sagrestano della chiesa
del suo villaggio. E’ un uomo semplice, benvoluto da tutti, lavoratore, servizievole. La sua vita si svolge senza
ambizioni, ma serena, felice, fiduciosa: egli ama sua moglie, lavora ogni
giorno con gioia, e in quanto sagrestano che ha l’incarico di suonare le
campane mattina e sera e di aiutare il
curato, partecipa a tutti gli avvenimenti ora lieti ed ora tristi del villaggio.
Madeleine, la moglie, circuita da
uno dei bellimbusti del luogo, cede
alle sue lusinghe e ne diventa l’amante, prudente dapprima, sfacciata in seguito. Tutti sanno nel villaggio, tutti
sono a conoscenza della tresca: uno
solo è ignaro di tutto : Servain, l’uomo
semplice e buono, incapace di fare e
quindi anche di sospettare il male. Ma
nel nostro secolo progredito, una simile semplicità di cuore non è più
concepibile, tanto è vero che la gente
del luogo è persuasa che Servain sia
informato di tutto, che tolleri tutto.
Ne è persuaso persino il sindaco del
villaggio, zio di Servain il quale convoca il nipote nel suo studio e gli parla col tono di chi impartisce una ramanzina.
La rivelazione della colpa della moglie annichilisce il semplice Servain.
Ma egli ama sua moglie ed è pronto a
perdonare tutto, a condizione che la
relazione colpevole cessi. La moglie,
però, ormai infatuata, reagisce dichiarandogli di non averlo mai amato ed
annunziandogli la sua decisione di
abbandonare il tetto coniugale. Servain è disperato; per riconquistare l’infedele egli cerca di farle paura simulando il suicidio; ma così facendo non
ottiene come risultato che le beffe dei
suoi compaesani e crea senza volerlo
le premesse approfittando delle quali
i due amanti cercheranno di liberarsi
di lui precipitandolo nel pozzo di casa sua.
Il piano criminale fallisce, diremo
per pmo caso; i due amanti sono arrestati.
// processo
D processo ha avuto luogo ultimamente alle Assise di Coutances in
Normandia. Molti, fra il pubblico, si
erano ripromessi, assistendo a questo
processo, di divertirsi e ridere un
mondo alle spalle di quel povero marito ingenuo, tradito, beffato. Ma nessuno, dopo la sua deposizione, ha più
osato ridere. Quell’uomo si è alzato
per parlare con gli occhi pieni di pianto e con parole semplici, quasi goffe,
imploranti, ha dichiarato che perdonava a sua moglie ed al suo complice
l’infedeltà, il loro tentativo di ucciderlo, in una parola, perdonava tutto
e supplicava i giudici di fare altrettanto. Così, in quest’uomo, oggetto di
scherno e di commiserazione è emersa una tale nobiltà d’animo che lo ha
portato a restituire tutta la propria fiducia alla moglie colpevole che non
aveva esitato ad ucciderlo, ed a riconoscere come suo figlio legittimo il
bimbo nato da quella illecita relazione. I giudici sono stati clementi: hanno inflitto ai colpevoli soltanto due
anni di carcere. Servain, dopo averli
salvati da una condanna esemplare, è
tornato a Marigny dove spera ed aspetta. D suo atteggiamento ha commosso
tutta la Francia.
E noi 7
Forse noi ammiriamo la grandezza
d’animo di questo umile muratore e ci
commuoviamo anche davanti al suo
atteggiamento e comportamento. Almeno lo spero. Ma probabilmente non
ci accorgiamo che questo episodio di
cronaca assurge in un certo senso al
significato ed al valore di una parabola che ci chiama in causa tutti, direttamente. Anche nella Bibbia ci è narrato di un uomo, di un profeta di nome Osea, il cui nome significativo vuol
dire a Salvezza », il quale scrive queste parole : « L’Eterno mi disse : Va’
ancora ed ama una donna amata da
un amante ed adultera, come l’Eterno
ama i figliuoli d’Israele, i quali anch’essi si volgono ad altri dei... »
(Osea 3:1).
Si: Osea ha ricevuto l’invito da
Dio a compiere personalmente l’esperienza fatta dal muratore di Marigny;
e soltanto così ha realizzato pienamente l’infinito amore del suo Dio e
l’abissale profondità del suo perdono
gratuito. Dio ama il suo popolo, la
sua Chiesa, noi, così. Ci ama non perchè siamo buoni o virtuosi, ma così
come siamo, peccatori, degni di condanna esemplare, di morte. Il suo perdono, Egli ce lo dà senza porre condizioni, del tutto gratuitamente e soltanto per una ragione: perchè ci ama.
Il perdono che il muratore di Marigny ha concesso ai due infedeli che
hanno voluto ucciderlo gli è costato
dolore e lacrime. Il perdono che Dio
concede a noi infedeli gli costa la croce del suo Figliuolo.
Gonclusione
C’è un punto incerto ancora in questo fatto di cronaca: l’atteggiamento
della moglie e dell’amante colpevoli
e perdonati. Nulla ci è detto di loro.
Questo perdono di cui sono stati l’oggetto, avrà toccato, commosso, trasformato il loro cuore e quindi la loro
vita? Mistero.
Il perdono che Dio accorda a noi
e per accordarci 0 quale‘è stato necessario che Gesù Cristo morisse in
croce, lo riceviamo noi veramente come la buona notizia della nostra assoluzione da ogni condanna, come
l’annunzio incredibile, assurdo, che
solo lo Spirito Santo può farci credere come vero e reale per noi? Iddio
lo voglia. Se cosi avviene, allora commossi, stupefatti di fronte all’amore
di cui il nostro IXo ci ha amati e ci
ama, persuasi che nulla e nessuno potrà mai più separarci dal suo amore,
gli diremo, confqsi e riconoscenti il
nostro « grazie »: e sarà questo un
« grazie » che ci impegnerà a romperla definitivamente coi numerosi idoli
di ogni specie che ci hanno tenuti finora in schiavitù, che ci impegnerà
ad appartenere con gioia vera e profonda sempre, in ogni situazione quanto mai concreta della nostra vita quotidiana al nostro Dio, ed a Lui solo.
E. Aime.
coMuitiicjiTO nELCii mou
La Tavola, unitamente alla Commissione Edilizia ed ai rappresentanti
del Comitato per la costruenda Chiesa di S. Secando di Pinerolo, ha esaminato i cinque progetti presentati e
contrassegnati con i motti:
1. « Cercate il sobrio più che il prezioso nelle cose da destinare al servizio di Dio ».
2. « Scienza e Fede ».
3 « Celebriamo il Signore ».
4 «M.G. 8956».
5 « A.M.C.D. ».
La scelta è caduta sul progetto contrassegnato col motto « M.G. 8956 ».
Aperta la busta con tale contrassegno, è risultato che autori del detto
progetto sono i Signori:
Ing. Gianfranco Cerrina-Feroni
Arch. Giovanni Koenig
Ing. Claudio Messina
tutti e tre di Firenze.
A norma dell’art. 7 del Bando di
Concorso, essi sono invitati a prendere contatto con l’tJfflcio Tecnico (Torre Penice) per provvedere, entro il
termine prefisso, agli elaborati di 2,o
grado che dovranno tener conto dei
suggerimenti proposti dalla Commissione giudicatrice.
La Commissione esprime a tutti i
concorrenti il suo vivo compiacimento per la serietà dell’impegno ed il valore dei progetti presentati.
Per la Commissione
Il Moderatore
Achille Deodato
La parola della vita
AVVINTO
“ Colui che doveva nascere ,,
Nella vita del Signore c’è questa verità, che ha un valore grande. Gesù Cristo è nato perchè doveva nascere. E’ nato e la ragione
della sua nascita non è riposta in una misteriosa catena di cause
antecedenti o in una legge a noi ignota. Egli è nato perchè la sua
nascita era annunziata da secoli; i profeti avevano ripetuto che il
.Messia doveva nascere e un popolo di credenti aveva atteso la sua
venuta.
Questo fatto singolare non si verifica per nessun altro personaggio della storia. Non c’è nella millenaria storia dell’umanità un
altro uomo di cui si sia scritta la storia prima che nascesse. Non
c’è un altro uomo la cui vita sia svolgimento cosciente di una predestinazione divina dichiarata in secoli precedenti. Egli sapeva di
amare e di essere odiato; sapeva di morire per risuscitare: la sua
sorte era un calice che rivelava la volontà di Dio. Ed egli ne bevve
fino all’ultima goccia.
La verità profetica della nascita di Gesù Cristo deve essere ricordata, sempre. Il Signore stesso la considerava valevole quando ripeteva ai discepoli che conveniva l’adempimento dell’annunzio profetico. « O insensati e tardi di cuore a credere a tutte le cose che i
profeti hanno dette. Non bisognava che il Cristo soffrisse queste cose ed entrasse quindi nella sua gloria? E cominciando da Mosè e da
tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo concernevano ». Questo rimprovero mosso aU’anima smarrita dei due discepoli di Emmaus è un rimprovero e un incitamento per ogni credente.
Noi siamo spesso debilitati dall’accavallarsi turbinoso degli eventi. sentiamo il contrasto dei fatti come espressione di molte volontà
più forti e più vive di ogni volontà santa: sentiamo il relativo e casuale accadere di avvenimenti che rendono la nostra fede simile a
un fatto personale di valore relativo, minimo, di fronte al mareggiare
della vita. Allora anche la persona di Gesù Cristo pare che si collochi
in un suo posto remoto, distaccato dalla realtà umana: vediamo in lui
uno che poteva anche non nascere c che possiamo anche fingere dì
non conoscere o ignorare.
E’ ogni giorno più necessario ricordarsi che Gesù Cristo doveva
venire nel mondo. Egli è nel mondo perchè questa è la profetata volontà di Dio. Non è possibile annettere alla sua persona un valore
relativo e perciò non è possibile assegnargli un posto secondario. Egli
è colui che doveva nascere. E’ nato e non può lasciare la terra. Non
c’è alcuno che lo possa scacciare. Egli è colui nel quale dobbiamo
rinascere.
(Dal (fMandorlo in fiore» di M. Moreschini)
Raduno Protestante di Strasburgo
Il lungo corteo di oltre cinquanta
Diaconesse che, attraverso un viale
lasciato aperto al centro di una folla
di cinquantamila persone, si recaro
a versare la colletta che han raccolto
nei loro bianchi grembiuli è stato
l’ultimo atto del grande raduno prò
testante di Strasburgo; subito dopo
viene invocato, in francese e in tedesco, la benedizione e poi comincia
il lento esodo della folla verso una
lunga fJa di tram in attesa sul piazzale della Fiera e verso le centinaia
di autobus che, nella nebbia del mattino autunnale avevano, alcune ora
prima, portato verso Strasburgo migliaia e migliaia di parsone 'da tutte
le parrocchie dell’Alsazia e dalie regioni circonvicine.
Quel grande « Raduno » è stato organizzato di comune accordo dalla
Chiesa Luterana, che è la più impor
tante nella Alsazia, e dalla Chiesa
Riformata. Un comitato di sette persone, pastori e laici, ha lavorato per
lunghi mesi perchè tutto procedesse
a dovere. Certamente, a cose compiute, coloro che non si sono certo risparmiati nel lavoro organizzativo,
hanno avuto la soddisfazione di vedere premiata la loro fasica dal completo successo della iniziativa.
Dov’è tuo fratello ?
Argomento del « Raduno » è stato
il problema sociale, parola d’ordine è
stata considerata la domanda di Dio
a Caino ; « Dove è tuo fratello ». Già
un anno fa era stato distribuito in
tutte le parrocchie della Alsazia un
volumetto di studi introduttivi ai vari argomenti che avrebbero dovuto
essere discussi nel « Raduno » ed ogni
Comunità era stata invitata a esaminare i problemi della famiglia, della
wsK.ì;-;
Il corteo delle diaconesse al Raduno Protestante d: Strasburgo
responsabilità sociale, della respon
sabilità civile e della responsabilità
ecclesiastica. Ed ogni Chiesa aveva
nominato un certo numero di delegati che il sabato mattina si sono
trovati nei vari padiglioni della « Fie
ra » affittati per il « Raduno » onde
studiare, in quattordici sottocommissioni, i vari argomenti di cui si
erano suddivisi i temi principali. Tutta la giornata passò così negli studi e
nelle discussioni; i duemila delegati
non uscirono dal terreno della Fiera
nemmeno per mezzogiorno perchè a
tutti fu servito, in uno dei padiglioni
appositamente attrezzato, un brodo
caldo e un pranzo freddo.
Ma la giornata centrale del «Ba
duno » è stata la domenica.
Per la vostra cultura e per la vostra edificazione cristiana, leggete:
La Santa Cena
di E. ROSTAN L 260
Chiara e semplice spiegazione del sacramento istituito da Gesù Cristo.
Cristianesìmn e Cattolicesimo Romano
di'E. COMBA L. 1000
Un raffronto completo e documentato tra la dottrina cattolica romana
e la Parola di Dio.
La fede cristiana evangelica
di G. GIRARDET L 400
Una esposizione fedele ed attuale della tede evangelica per un’opera
di testimonianza.
Edizioni Claudiana - Torre Pellice (Torino)
Alle 7,30 del mattino tutte le campana delle Chiese Protestanti hanno
suonato a distesa per ben dieci minuti e alie otto in tutte le Chiese di
Strasburgo è stato celebrato un eUito liturgico di S. Cena. Il culto del
mattino è stato soppresso nelle varie
Chiese della città rnentre una folla
di circa trentacinquemila persone sj
{ ammassata nei quattro grandi padiglioni della Fiera per il culto del
« Raduno ». Tutti i partecipanti hanno in mano la liturgia in francese a
in tedesco: e sul pulpito si alternano
le due lingue. Il canto, anch’esso bilingue, è guidato da fanfare e da corali di centocinquanta coralisti. Sono dei culti veramente impressivi.
Tutti i posti a sedere sono occupati
negli immensi padiglioni: un can.o
potente si eleva dalle imponanti as
semblee e un silenzio impres-ionanta
permette di ascoltare la voce dei predicatori perfettamente diffusa da altoparlanti.
Per i duemila delegati è ancora
provveduto, come al saoato, un pranzo; per l’immensa folla che circola
per i viali della Piera sono aperti
spacci di minestre calde e di panini
imbottiti mentre che, per l’occasione,
si sono messi a funzionare tutti i bar
aperti in tempo di fiera. All’inizio del
pomeriggio si formano ancora una
quindicina di riunioni e tuteo il pujblico è invitato à studiare i vari argomenti trattati il giorno prima nei
gruppi di studio. Le riunioni sono tutte interessantissime. Qua sono radunati sei o sette mila giovani per udire dei messaggi rivolti a loro, là vi è
un dialogo fra un pastore, un medico
e una diaconessa cne tratta i problemi connessi colla assistenza dei malati; le assemblee più numerose si
raccolgono però nei padiglioni do, e
sono trattati argomenti socia’i:
« Dove è il tuo fratello nel tui villaggio » « Il tuo prossimo ha egli un
tetto? » « Dio e il tuo portafoglio »
« La nostra responsabilità politica »,
ecc. ecc.
Una riunione
di 50.000 persone
Dopo due ore di discussioni ecco
che tutte le riunioni si siolgono e la
folla, che intanto si è accresciuta fino a raggiungere cinquantamila persone, si raduna nel grande piazzale
per udire la parola di Marc Bosgner,
Presidente della Federazione delle
Chiese Protestanti in Francia e una
delle più caratteristiche figure del
Protestantesimo mondiale, del pastore Schomer del Consiglio Ecumenico,
di una signora e di un professionista
della città. Parla anche il presidente
del Kirchentag tedeschi per portare
ii saluto di quella poderosa organizzazione del Protestantesimo tedesco.
La nostra Chiesa è stata presente al
« Raduno » di Strasburgo non solo
con un delegato nominato per l’occasione, ma anche perchè nella Esposizione di Arte Religiosa, in un pannello artisticamente sistemato, vi erano
l-e fotografie delle varie nostre Chiese
delle Valli e delle costruzioni di Aga
pe.
Non erano indicati che i nomi delle nostre parrocchie, senza altra precisazione, ma ho visto molti delegati
e visitatori, che erano stati alle Valli,
riconoscere quegli edifici ed esaltarne
la semplice bellezza; e questo mi ha
fatto constatare una volta ancora
che siamo una piccola Chiesa, ma
molto conosciuta, intensamente osservata, soprattutto amata. Ed è questo un fatto del quale dobbiamo essere molto grati all’Eterno.
Siamo piccola Chiesa, ma, nella
nostra grande responsabilità, non
siamo soli.
Alberto Kibet
Abbiate la certezza che voi avete un Evangelo da predicare: predicatelo con autorità. Gesù Cristo
è o non è la risposta a tutti i problemi umani. Non ci è detto in
nessun luogo Ch’Egli abbia detto:
« Io penso che », « forse » o « probabilmente ». La Bibbia dice : « Sta
scritto ». All’attuale generazione
smarrita e incredula, Egli dice:
« Io sono la Via, seguitela ».
Billy Graham
3
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
— s
Viaggio in 6ermania
Sono invitato per il té — in realtà
si tratta di caffè — in casa del Pastore Dober di Königsfeld.
E’ un giovane di trent’anni e mi riceve in un appartamento corredato
con buon gusto e tenuto in un ordine
perfetto. La tavola della sala da pranzo è già tutta imbandita, con tazze,
caffettiere, lattiere, torte, panna montata ecc. ecc. per una di quelle merende alla tedesca che sono davvero
deliziose. Penso che una mano femminile debba aver fatto tutti questi preparativi, ma mi sbaglio. Dober non è
ancora ammogliato e ha fatto tutto
lui, servirà lui gli ospiti con molto
garbo e correrà lui in cucina per cercare nuovo caffè per la mensa.
Con me è stato invitato anche un
pastore della Ost-zone (zona Russa)
con la sua signora. La conversazione
a tre s’intavola presto e diventa subito interessante. Ci scambiamo notizie
sulle nostre comunità ed il nostro cuore è pieno di gioia nel constatare come facilmente ci ritroviamo vicini, colleghi e fratelli nel servizio dello stesso
Signore.
Naturalmente chi deve soprattutto
parlare è il collega della Ost-zone.
Egli ha patito le più svariate peripezie. E’ stato per lunghi anni prigioniero, ha rischiato molte volte la vita e
solo recentemente ha potuto riprendere il proprio lavoro; ma non più
nella sua antica comunità bensì in una
chiesa diversa e lontana dalla prima.
Oggi ancora è circondato da mille
difficoltà, gli spira attorno un’atmosfera di sospetto e di minaccia e vive
nel timore continuo di vedere interpretato un qualunque atto del suo ministero come una trasgressione dei limili che gli sono posti.
Ma sono ansioso di porre ai miei
colleghi una domanda:
Quale è l’orientamento teologico
della loro Chiesa?
Risponde primo il Pastore Moravo
(della Brüdergemeinde) e attendo le
sue parole con vivo interesse perchè
sono curioso di vedere l’atteggiamento della Chiesa di Tinzendorf di carattere nettamente revivalista e pietista di fronte alla teologia oggi di moda che non è nè revivalista nè pietista
Ed ecco la risposta : « I Pastori della
Brüdergemeinde seguono la teologia
corrente. Essi d’altronde provengono
dalle varie Facoltà Teologiche Tedesche perchè, da sedici anni, la Brüdergemeinde ha dovuto chiudere la propria Facoltà di Teologia per difficoltà
finanziarie. Certo, le comunità a contatto con questa teologia, non possono
non provare un senso di disagio e.
per questo motivo, il prossimo Sinodo studierà la possibilità di riaprire
una nuova Scuola Teologica Morava... ».
Parla in seguito il pastore della Ostzone. Egli è quasi meravigliato della
mia domanda. Laggiù non si ha il
tempo di occuparsi gran che di Teologia. Tutt’al più ci si potrà osservare
che la Chiesa Cattolica ottiene gli
aiuti statali che vuole, per costruire
chiese cattoliche magari in paesi interamente protestanti, mentre che per
noi mancano i mattoni e il cemento
ed il ferro. Ma nel crogiuolo della persecuzione non c’è tempo di fare della
Teologia. Si stenta a poter leggere la
Bibbia, ma Carlo Barth non desta particolare interesse e Cullmann ancora
meno, e neppure quella di altri nomi
oggi di moda.
La conversazione dura ancora a
lungo e termina alla fine con un arrivederci cristiano. Abbiamo tutti l’impressione d’aver imparato una lezione. Quando ci separianp ci chiamiamo fratelli. C’è fra noi un legame che
è più importante e che sta al disopra
delle Teologie che portano nomi di
uomini e visioni sempre parziali di
quella verità che è una e che ha sempre e soltanto il suo testo migliore nella Sacra Scrittura.
Enrico Geymet.
Insegnanti ed alunni
del Collegio Valdese
i nuovi insegnanti nomina,.! lo
scorso anno sono stati: la prof. Elena Ravazzini, per la cattedra di lettere italiane e latine al Liceo; il prof
Ferruccio Corsani, per la cattedra ai
latino e greco; il prof. Attilio Jalla
richiamato in servizio per coprire
quella di scoria e filosofia. Per l’an
no scolastico in corso, sono stati chiamati a coprire le due cauteare resesi
vacanti per la inattesa partenza dei
prof Donini e per la emeritazione
del prof. Micol, il prof. Giuseppe Ca
sini, per la cattedra di matematica
e fisica, la prof. Speranza Tron, pei
quella di francese al Ginnasio ed a,la Scuola Media, la prof. Bianca Bussi, per l’incarico del disegno nella
Scuola Media, coperto lo scorso anno, per quattro mesi, dalla prof. Li
liana Balmas, e per altri cinque mesi dalla prof. Edina Prochet.
« « 4:
Nell’anno scolastico decorso, ia pò
polazione scolastica è stata di 14J
unità, leggermente superiore a quella dell’anno precedente, che era stata di 133.
Di questi alunni, 105 hanno frequentato le tre classi della Scuola
Meaia e 44 quelle del Ginnasio Liceo,
cosi distribuiti:
Scuola Media. I.a classe, 15 ragaz
Z'. e 22 ragazze, con un totale ai 37.
— II.a classe, 22 raga.zzi e 12 ragazze,
in totale 34. — Ill.a classe, 17 ragaz
ZI e 17 ragazze, tot-ale 34. I risultati
finali nelle tre classi della Scuola Media sono stati i seguenti : dei 37 iscrlt
ti della I.a cl., uno .'i è ritirato per
ragioni di salute, 30 sono stati prt>
mossi alla II.a e 6 respinti. Nella II.a
cl., su 34 alunni, uno s’è ritirato per
salute, 28 sono stati promossi e 5 respinti. Dei 34 iscritti alla Ill.a cl., 32
sono stati « licenziati » e 2 soli respinti. Agli esami di Ammissione si
sono presentati 44 candidati, di cui
41 vennero ammessi .a 3 soli respinti
Ginnasio Liceo. Nelle classi del
Ginnnasio Liceo gli iscritti sono stali: 7 alunni e 2 a: unite nella IV.a
lln grnppa di stndimti medi piemontesi vincitort di nna
borsa]di.fstudio dell’dmerican Field Service, in partenza da
Torina pec IVeiv fork
Borse di Stadie per ^li Stati (’aiti
per
L’Ambasciata degli Stati Uniti d’Ameri
ca bandisce un concorso a titoli per 1 asse
gnazione di borse di studio per gli Stat
Uniti per l’anno scolastico 1957-’58, offer
te dall’AMERICAN FIELD SERVICE d
New York agli studenti ed alle studentesse
delle scuole medie.
Tra i vari requisiti si richiede che gli
studenti siano nati non prima del 1» settembre 1939 e non dopo il l” settembre
1941 ed abbiano una buona conoscenza della lingua inglese.
Il termine per la presentazione delle domande scade il 2 gennaio 1957. Per informazioni rivolgersi all’USIS, piazza San
Carlo 197, Torino.
USIS
Piazza San Carlo 197
Torino - tei. 48922
Notizie dalla Valle di Angrogna
ginnasiale, dei quali 7 vennero promossi e 2 respinti agli esami Pnali.
7 alunni e 3 alunne nella V.a classe,
di cui 9 furono « ammessi » al Liceo
ed 1 respinto. 7 alunni ed 1 alunna in
I.a Liceo, di cui 7 promossi ed 1 respinto. 4 alunni e 2 alunne in II.a,
di cui 5 promossi ed 1 respinto. Infine, in III,a Liceo, composta di 6
alunni e 5 alunne, 1 si ritirò per sa
Iute a metà anno. 7 vennero «maturati » e 3 respinti.
Ricapitolando, si possono ricavare
le seguenti cifre da sottoporre a.la
riflessione dei lettori: Scuola Media,
iscritti 105, ritirati durante l’anno
scolastico 2, respinti 13, promossi 90;
percentuale dei promossi 87,37 pei
cento, dei respinti 12,62. Ginnasio
Liceo: iscritti 44, ritirato 1, respinti
8 promossi 35: percentuale dei promossi 81,38 per cento, dei respinti
18,37, ivi compresi i risultati degli
osami di « maturità ».
Lavoro in Svizzera
Personale di servizio, femminile,
con svariate mansioni, dai 23 ai 3U
anni, è richiesto in molte località
della Svizzera per mense aziendali
Vitto, alloggio e salario mensile
oscillante dai 130 ai 180 franchi, secondo le attitudini personali. Eventuale conoscenza della lingua tedesca permetterebbe l’assunzione in posti di maggio-re responsabilità.
Scrivere, unendo raccomandazione
del Pastore locale e specificare le
proprie capacità ed i posti eventualmente già occupati alla Signora
Lydia Eynard — Chiesa Evange.ica
Goldbrunnenstr. 65 — Zurigo 55.
La ricorrenza del 4 novembre è stata celebrata da noi con la consueta semplicità
ed austerità. Il corteo, cui partecipavano le
autorità del Comune, le autorità religiose,
rappresentanti delle forze armate e del corpo insegnante nonché ex-combattenti delle
due guerre, popolazione e bambini si è
formato sulla piazza del Capoluogo e, mentre echeggiavano le note della canzone del
Piave diffuse da un altoparlante, si è recato, percorrendo il Viale della Rimembranza, al monumento ai caduti. AU’« attenti » dato da un alpino di Angrogna, i
convenuti osservavano un minuto di silenzio e di raccoglimento ricordando con commozione viva gli Angrognini morti per la
patria o tuttora dispersi. Due corone e
mazzi di Hori venivano deposti ai piedi del
monumento. In seguito, il Sindaco sig. Stefano Coisson pronunziava un breve semplice discorso di circostanza ricordando il
.sacrifìcio dei concittadini di Angrogna i
cui nomi sono incisi sulle lapidi del monumento. Il corteo, nuovamente formatosi, procedeva verso la piazza del Capoluogo dove si scioglieva. * À mezzogiorno, un
buon numero di ex-combattenti ed amici
partecipava al « rancio » servito presso la
locale trattoria Chauvie.
Se # *
Martedì 6 novembre, da parte delle autorità competenti veniva collaudato un altro tratto della strada carrozzabile che,
partendo dalla strada provinciale Torre
Pellice - Capoluogo di Angrogna giungerà
sino alle Porte di Angrogna. Ci rallegriamo vivamente con i consorzisti e con gli
Angrognini i quali da tempo lavorano per
la costruzione e la sistemazione di questa
strada, i quali vedono in tal modo riconosciuta ed anche premiata la loro fatica. A
loro l’augurio di procedere con la medesima tenacia nella loro fatica che si rivelerà
presto apportatrice di ^grandi benefici per
tutta la zona percorsa dalla strada. La strada, larga 4 metri, congiungerà tra breve la
borgata delle Bruere a quella del Martel
e potrà essere percorsa da ogni specie di
veicoli. E ci auguriamo che sorga presto il
giorno in cui, per l’interessamento delle
competenti autorità, una buona strada carrozzabile, aperta tutto l’anno al traffico,
collegherà, facendo seguito a quella attualmente in costruzione, le Porte d’Angrogna
alla amena località della Vaccera, che potrebbe cosi diventare luogo di villeggiatura estiva e palestra di sports invernali di
prim’ordine, mentre attualmente è solo
raggiunta da animosi alpinisti amanti di
lunghe passeggiate a piedi o da coraggiosi
che non temono di logorare i motori dei
loro scooters o delle loro motociclette!
Sempre a proposito di strade, notiamo
che è in costruzione la strada di fondo valle che congiungerà Torre Pellice a Pra del
Torno. I lavori fervono, le mine esplodono, tutto dà l’impressione di procedere con
alacrità e serietà da parte della Ditta appaltatrice.
Anche il Cantiere-Scuola per la conti
Lettori
Rinnovate l’abbonamento al giornale: L. 1000 per il 1957
Va ora in poi L’ECO delle Valli Valdesi sarà settimanale
Procurate nuovi alìbonati in modo speciale
fra i giovani e le famiglie isolate
nuazione della strada che deve collegare
¡1 Capoluogo alla frazione del Serre è entrato finalmente in funzione; dispiace solo
notare che il numero degli operai sia stato,
per inesplicabile ordine superiore, di molto ridotto.
Ci auguriamo di vedere presto riprendere anche i lavori per la costruzione della
strada che dovrà congiungere la borgata
degli .«Ubarins alla borgata di Prassuit e del
Vernet.
» * *
Infine, facciamo voti sinceri ed insistenti affinchè le nostre autorità comunali prendano in serio esame e soprattutto sappiano
interessare le autorità competenti onde esse
prendano a loro volta in serio esame la
possibilità di collegare Torre Pellice al
Capoluogo di Angrogna con una strada che
di provinciale non abbia soltanto il nome,
ma anche le qualifiche! Sappiamo che non
si può ottenere tutto in una volta e che
non si può nè deve mettere troppa carne al
fuoco, ma una strada provinciale come
quella che siamo costretti a percorrere attualmente con fortissima pendenza in certi
punti curve cieche e pericolose, priva di
parapetto verso il vallone ed in certi tratti
con assoluta impossibilità di incrocio perchè lo spazio utile della carreggiata è di
metri 2,èo è, diciamolo pure francamente.
un assurdo per i tempi in cui viviamo ed
in cui molti Angrognini si forniscono (e
fanno benissimo!) di scooters e di motociclette per recarsi a Torre Pellice dove svolgono giornalmente il loro lavoro.
xy.
Dal catalojlo della (laiidiana
A. ARMAND HUGON — A. RIBET
R. NISBET
Cento anni di stampa evangelica
L. 500
A. PARKER
Il Sadhou Sundar Singh
L. 500
VIRGILIO SOMMANI
Marzio, il ragazzo delle catacombe^
L. 250
EDINA RIBET ROSTAIN
C’è una voce nella mia Valle
L. 500
NELLY DONINI BUFFA
Coserello
L. 350
HELENE KOCHER
Cammina con gioia
L. 600
FRANCESCO LO BUE
Che cos’è il Nuovo Testamento?
L. 500
Le Pasteur Roberto Lomba a Marseille
Les l'audoh de Marseille ont eu la joie
de recevoir dans leur Maison, M. le Pasteur
Roberlo Comba, venu de Rome à Marseille, invité par l’Eglise Réformée à l’occasion de la journée de la Réformatien.
Quelques membres de notre Union l’avaient déjà écouté, le Dimanche matin,
apporter le message de Dieu, lors du culte
unique pour toutes les paroisses de Marseille. Ils l’avaient aussi suivi avec beaucoup d’intérêt lors de sa conférence, donnée le soir du même jour, sur « Paganisme
et Réformation ».
Mais — pourquoi le cacher? — nos I audois apprécièrent encore plus l’exposé que
leur fit M. le Pasteur Comba, le lundi soir.
Pourquoi? Mais tout simplement parce
que furent alors évoquées, avec talent et
humour, leurs toujours chères Vallées.
Par un rapide compte-rendu du dernier
Synode, nous fûmes ainsi informés directement des questions qui intéressent notre
Eglise et ses membres. Entre autres, citons:
questions religieuses: retour à la Bible,
création de nouvelles paroisses (San Seconda ) ;
— questions financières: augmentation des
dons et cotisations, déficit du Collège de
la Tour...
— questions économiques: Ecole (TAgriculture et l’influence qu’elle doit avoir.
Par là, furent précisées les responsabilités
qui incombent à chaque Vaudois, qu’il
soit demeuré aux Vallées ou qu'il ail émigré.
l\ous savons donc gré à M. le Pasteur
Comba d’avoir bien voulu passer quelques
instants avec nous. En le remerciant, les
Vaudois de Marseille souhaitent que de
telles rencontres soient plus fréquentes, afin
de resserrer encore plus les liens qui les
unissent à leurs frères ddtalie.
Le rédacteur vous envie, chers amis Vaudois de Marseille, un message fraternel de
la part des Vaudois des Vallées. Soyez unis
dans un même lien d’amour et de fidélité:
une petite, mais brillante lumière à Marseille !
Et donnez-nous de temps à autre des
nouvelles de vos rencontres ou de vos activités.
Teologìa pastorale
VALDO VINAY. Teologia Pastorale.
Dispense litografate - pagg. 186 - L. 750.
Contenuto:
Parte prima: Natura e funzione della cura d’anime.
I: Storia della teologia pastorale. Il: Natura, legittimità teologica, necessità della
cura d’anime. Ili: L’uomo, la sua solitudine ed il suo ritorno alla comunità. IV: Il
colloquio ed altri mezzi della cura d’anime.
V: Il pastore e i suoi collaboratori. VI:
Evangelo e legge nella cura d’anime. VII;
Confessione dei peccati. Vili Psicoanalisi,
psicoterapia e cura d’anime.
Parte seconda- Attuazione pratica della
cura d’anime.
IX: Le visite pastorali. X: Le visite agli
infermi. XI: La cura d’anime e il battesimo. XII: La cura d’anime ed il matrimo/
nio. Xlll; La cura d’anime dì fronte alla
morte.
In vendita presso la Claudiana - Torre
Pellice (Torino) e la Libreria di Cultura
religiosa • Piazza Cavour, 32 - Roma.
Redattore : Ermanno Rostan
Via dei Mille, 1 - Pinerolo
tei. 2009
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice • c.c.p. 2/17557
Tipografia Subalpina • s. p. a.
Torre Pellice (Torino)
4
4 —
>L*ECX> DELLE VALLI VALDESI
Notizie dalle nostre Comunità
Prar ostino
Lutto. — Tutta la Comunità è stata
profondamente turbata per Timmatura dipartenza di Silvio Paschetto
della erotta, avvenuta il 15 novembre, all’età di 30 anni.
Appena 45 giorni prima avevamo
celebrato il suo matrimonio con Ilda
Avondet dei Memè; ma un male severo, contro cui nulla valsero le cure
della scienza, lo ha portato in pochi
giorni alla tomba. I funerali si sono
svolti sabato 17 nov. con una immen
sa folla, accorsa a rendere l’estremo
saluto alla sua memoria e a esprimere alla famiglia (di cui era unico fi
èlio), e specialmente alla giovane sposa. tutta la simpatia umana e cristiana.
Della vita di questo nostro giovane
fratello, possiamo dire con la Scrittura • « Il suo sole è tramontato men
tre era ancor giorno...». Ci aiuti Dio
a pensare al nostro personale tramonto, afiìnchè esso avvenga nella luce
di Cristo ; ci aiuti anche a vivere una
vita vigilante nella fede e nell’amore
cristiano.
Rinnoviamo alla giovane sposa e a
tutta la famiglia i sentimenti della
nostra simpatia.
Uniti nel Sispnore Sabato 24 novembre ne’ nostro Tempio hanno unito
le loro vite Gemma Morel, proveniente da Rorà. e Eugenio Bertalot, di
S. Bartolomeo. La cerimonia è stata
presieduta dal Pastore di Rorà, Dott.
Gustavo Bouchard, il quale ha rivolto agli sposi e alle loro famiglie un
caldo messaggio cristiano. Il Pastore
locale, Sig G. Peyrot, ha rivolto, a
nome della Comunità li Prarostino,
un cordiale saluto di benvenuto alla
sposa, formulando ogni bene nel Signore per questo nuovo focolare.
Visita. — Il culto di domenica 25
novembre è stato presieduto dal Pastore Bouchard di Rorà, venuto fra
di noi per il matrimonio di cui sopra.
Una buona assemblea ha ascoltato
il suo messaggio centrato sull’Evangelo dell’Avvento. (« Sei tu colui che
ha da venire, o ne. aspetteremo noi
un altro? »). Ringraziamo il Pastore
Bouchard per la sua visita e per il
messaggio.
Riunioni quartierali. — Abbiamo
terminato il 2.o turno di riunioni, nei
vari quartieri. Abbiamo letto e meditato fin’ora « Il messaggio della creazione » e « La caduta dell’uomo ».
Quasi ovunque si sono registrate delle buone assemblee.
Unione Giovanile. — Giovedì sera,
22, abbiamo avuto la gradita sorpresa
di veder giungere due giovani unioni
sti di Pomaretto: Sieve Semuele e
Chambon.
Il giovane Sieve ha intrattenuto i
nostri unionisti con uno studio su
'< Gesù nel Getsemani ». Ringraziamo
questi due giovani fratelli per la loro
visita.
L’Eco delle Valli Valdesi. — Come
abbiamo già annunziato, il giornale
della Chiesa sarà inviato in saggio
per i quattro numeri di dicembre a
tutte Te famiglie della Comunità che
non sono abbonate. Il Concistoro ha
anche pensato di istituire cinque «abbonamenti-premio» tra i vecchi e
nuovi abbonati, che verranno estratt'
tra coloro che alla data del 25 dicem
bre p. V. risulteranno avere pagato
l’abbonamento per il 1957.
. Facciamo appello al senso di fede!
tà di tutte le famiglie che riceveranno i quattro numeri di dicembre perchè vogliano prendere a cuore e ama
re li’Eco delle Valli. Confidiamo che
tutti i vecchi amici del giornale rinrroveranno l’abbonamento, quanto
prima.
Pramollo
Il 21 novenibre la Comunità si è
congedata, in attesa di ritrovarlo nella
casa del Padre, da suo Anziano Onofario Sig. Francesco Enrico Menusan,
dei Pellenchi, di anni 79, che il Signore ha improvvisamente richiamato a
sè all’alba del 19 novembre. Un lunghissimo corteo di conoscenti ed amici ha accompagnato la sua spoglia
mortale al campo del riposo, testimoniando,così della grande stima in cui
era tenuto e del sincerò affetto di cui
era-circondato. -................
Per molti anni maestro di qpiartle
re, più tardi Anziano molto apprezzato dei Pellenchi, poi Anziano Onorario della Comunità, egli lascia im
grande vuoto nel suo quartiere e nella chiesa. Sapeva in ogni circostanza
ed a tutti portare una buona parolaun incoraggiamentg, un consiglio. La"
chiesa perde uno dei suoi membri migliori; quanti l’hanno conosciuto, un
caro amico e sicuro consigliere. Egli
lascia dietro a sè un esempio magnifico di fede e di lavoro.
Al figlio, alle figlie e rispettive famiglie ed a tutti i parenti la chiesa
rinnova l’espressione della sua sim
patia e della sua cristiana solidarietà.
« Beati i morti che muoiono nel Signore: ...si riposano dalle loro fatiche
e le loro opere li seguono » ( Apoc.
14:13).
Finer olo
— La comunità ha ricevuto la gradita visita del Past. Louis SChutz,
della Chiesa dei Fratelli Moravi di
Peseux (Neuchâtel). Egli ha rivolto
il suo messaggio alle due riunioni serali di Pinerolo e San Secondo, interessando l’uditorio alla storia ed
alla testimonianza dei Fratelli Mo
ravi.
A lui il nostro saluto ed il nostro
ringraziamento.
— L’Unione Giovanile Valdese di
Pinerolo ha fatto visita alla Unione
di San Germano Chisone, trascorrendo alcune ore in buona, fraterna compagnia. Ringraziamo sentitamente
l’Unione Giovanile di S. Germano ed
il suo Pastore per la cordiale accoglienza.
— Sabato, 8 Dicembre, avrà luogo
il tradizionale « Bazar » a favore delle opere di assistenza. Sarà aperto
alle 14,30 e la sera si concluderà con
una serata familiare alle ore 21. Il
pubblico è caldamente invitato a parteciparvi.
re della banda e del pastore Paolo
Marauda che ha accompagnato i giovani musici, quasi tutti suoi ex cate
eumeni. E dopo i discorsi musica:
nella cui esecuzione si è messa in luce l’arte e la bravura dei giovani di
Inverso Pinasca.
— Nella mattinata dello stesso giorno si è effettuata una riunione degli
interessati al Consorzio volontario
per la vendita delle patate. Il Consorzio, la cui organizzazione era stata
suggerita dal prof. Attilio dalla in
una sua visita precedente, sta prendendo forma e nella riunione di domenica si sono trattati diversi problemi di organizzazione con la presenza dei rappresentanti del Consor
zio agricolo provinciale. Anche questa volta il prof, dalla è stato l’animatore della riunione che si è conclusa con un pranzo dopo il quale gli
organizzatori si sono rapidamente
trasferiti, a Ferrerò per celebrare una
seconda riunione dello stesso genere.
Dieu a envoyé dans nos cœurs
l’Esprit de son Fils
Gai. 4 : 6
Etre comme Jésus. Avoir l’Esprit de Jésus.
Les hommes qui m’ont Je plus domié l’impression de la présence
de Dieu, de la sainteté, sont ceux auprès desquels je me .suis senti
élevé vers le bien et détaché du mal.
Ils habitent des sommets où la médisance expire. Pas possible
auprès d’eux de cancaner, de déblatérer. Ils absorbent le mal et ils
émettent le bièn comme des rayons.
Jésus est l’être qui a absorbé tout le mal et qui na émis que le
bien.
Etre comme Lui. Avoir son Esprit.
Oh! être source d’amour et de bienveillance! Etre de ceux qui
procurent la paix, qui .surmontent le mal par le bien!
Il faut plus que cela; ou plutôt il faut cela dans son essence:
l’Esprit même de Dieu, l’Esprit de Jésus.
Oh! donne-le-moi; Seigneur!
(Feuilles de Route par A. Pelaz)
Alfred Boegnek.
— Sabato 17 nel cimitero di Ghigo
sono stati sepolti i resti mortali della signora Giuseppina Grill di Po
mieri, la quale è deceduta in età di
80 anni dopo breve malattia. Rinnoviamo le nostre condoglianze alla fanglia che è nei lUioo.
Torre Pellice
Perrero Maniglia
Frali
Domenica 28 ottobre, con larga partecipazione di parenti, amici e conoscenti sono state rese le estreme onoranze alle spoglie mortali della nostra sorella Maria Maddalena Tron,
vedova Tron, richiamata dal Signore,
all’età di 89 anni alla Baissa, Ai suoi
familiari ed in special modo al figlio
anziano del quartiere della Baissa le
nostre sentite condoglianze.
Il 3 novembre si sono uniti in matrimonio Arturo Pons del Bessè e Elda Ferrerò delle Grangette. La benedizione del Signore dimori con questi
sposi.
Il 10 e rii novembre ha avuto
luogo ad Agape il convegno dei responsabili delle Unioni giovanili delle ’((airi. lì tempo non molto favorevole ha obbligato i convenuti a riunirsi strettamente attorno alla stufa
ma non ha impedito il buon successo
del convegno a cui ha preso parte,
nella serata, un buon gruppo di unionisti pr alini.
— Domenica 18 l’Unione musicale
di Inverso Pinasca con la sua banda
ha visitato la nostra località per un
pranzo di amicizia assieme ai giovani componenti della banda di Frali.
Dopo il pranzo alcuni discorsi: del
sig. Paulasso presidente dell’Unione
musicale, del sig. Coucourde diretto
Domenica sera 18 Novembre ha avuto luogo la riunione di ripresa della Società Enrico Arnaud che si propone di raccogliere gli uomini dei a
nostra Comunità. Dopo la lettura
della Relazione morale e finanziaria
il Seggio uscente è stato rieletto per
acclamazione. Rimane così alla direzione della Società ring. Pontet Giovanni al quale auguriamo un lavoro
efficace in questa particolare attività.
Successivamente il Past. Franco
Sommani ha indicato alcune lirea
di possibile attività della Enrico .Arnaud in seno alla nostra chiesa. Ne
è derivata una interessante discussione che si è protratta a lungo e che
ha mostrato il desiderio vivo nella
maggioranza di trasferire l’attività
della Enrico Arnaud dal piano del dialogo al piano della azione pratica.
Ha partecipato alla riunione im
folto, gruppo di soci vecchi e nuovi.
Le Unioni Giovanili della nostra
Chiesa hanno ripreso la loro attività.
Al Centro sono avvenuti forti cambiamenti nei quadri direttivi dell’Unione. Il nuovo Presidente è il Sig.
Valdo Benech coadiuvato da un gruppo di collaboratori decisi ad impegnarsi a fondo per il buono e neces
sario sviluppo dell’attività giovanile.
Un piano di attività assai vario ed
interessante è già stato abbozzato.
L’Unione dei Coppieri, che è rimasta aperta anche durante l’-esta’e,
sembra aver trovato una sua stabili
tà sia nella direzione che nella attività. Ne rimane Presidente il Sig. Silvio Martinat. Anche ai Coppieri si
sono già fatti dei piani di attivit-à
diretti essenzialmente verso uno sforzo nella filodrammatica la quale, a
quanto si è sentito, fra non molto ci
darà una recita.
All’Inverso la piccola Unione quartierale che l’anno passato stentava a
PER IL PROSSIMO NATALE
Si avvicinano le feste Natalizie ed ognuno sta già preoccupandosi dei regali da offrire ai familiari o agli amici.
Il nuovo romanzo del nostro « PENNA
NERA »:
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VIRGILIO SOMMANI
Marzio, il ragazzo delle catacombe
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IL SENTIERO DELLA PACE
rappresenta certamente un bel regalo da offrire a Natale.
Lo scopo morale del romanzo è l’esaltazione del vero e puro amore: e quello spirituale consiste nell’indicare come un cristiano possa rendere efficace testimonianza
evangelica anche nelle circostanze più diflicili della vita. Questo volume ha quindi
un valore speciale per la gioventù la quale
ha bisogno di esempi da imitare.
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SASSO NERO'. I due volumi sono spediti
al prezzo ridotto di L. 900- (invece di Lire
1150).
Alle Unioni Giovanili ed ai- depositi di
libri annessi-alle Chiese si concede lo sconta del 25% per ordinazioni di almeno- cinque copie.- Per le Valli Valdesi i volumi
potranno essere ritirati con lo sconto, sud-,
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La leggenda dell’albero di Natale
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7. Giosuè Gianavello.
8. Enrico Arnaud.
9. Sangue sulla neve.
10. Dopo la strage.
11. Tempio valdese di Rorà.
12. Autunno - Addio!
Il prezzo per l’intera serie di 12
pezzi, è di L. 240. compresa un’apposita « busta artistica ».
riformarsi quest’anno ha iniziato subito la sua attività col proposito di
curare particolarmente il contenuto
delle sue letture, il rinnovo della sua
Biblioteca e... chissà se non potrà anche preparare qualche interessante
serata?
Anche agli Ghabriols si è coraggiosamente ricominciato. Dico corag^osamente perchè la sitùazione è critica a causa dell’assenteismo dei giovanotti, tant’è vero che il nuovo Seggio presieduto dalla Sig.ra Chanforan Caterina è composto solo di don
ne. La cosa risulta nuova ed inaspet
tata e una certa curiosità circonda il
nuovo seggio al quale auguriamo vivamente di poter dimostrare che una
cosa sola è veramente importante : lavorare con buona volontà.
A cura dell’Unione Giovanile Valdese del Centro avrà luogo una serata con proiezioni di fotografie colorate delle Valli e di documentari cinematografici riguardanti escursioni
sulle nostre montagne.
Proiezioni e commento del Dott.
Enrico Gardiol.
La serata si svolgerà nell’Aula Magna del Collegio Domenica 9 Dicembre alle ore 21.
Ingresso libero.
Tutta la popolazione è cordialmente i ri vitate.
Nella settimana dal 25 Novembre
al 2 Dicembre si è svolta la Visita della Commissione Distrettuale alla
Chiesa di Torre Pellice. La Commissione ha visitato tutte le Riunioni di
quartiere (in tutto 9) ed il Sabato sera il Vice Moderatore Sig. Roberto
Nisbet ha parlato ad un buon gruppo
di giovani (quantunque avrebbero po
tuto essere molto più numerosi) sullo
scottante ed attualissimo argomento
dei matrimoni misti. La Commissione ha presieduto i due culti domenicali, l’Assemblea di Chiesa e la sedut-a
del Concistoro. Molto vivace la di
scussione all’Assemblea sia sull’argomento del secondo pastore sia sul tema « ridimensionamento » delle parrocchie.
Là Chiesa di Torre Pellice esprime
la sua riconoscenza alla Commissione
Distrettuale per la visita ricevuta che
ha portato alla Comunità un incitamento ed un incoraggiamento ad un
più vivo impegno per il Signore.
(orsi d’iigricoltura pratira
Ricordiamo il Corso di agricoltura
pratica, che si sta svolgendo ogni venerdì dalle ore 14 alle 16 in un locale
riscaldato della Scuola Valdese d’Agricoltura, ai Monnet (Luserna San
Giovanni ), sui seguenti argomenti che
sono essenziali per gli agricoltori valligiani : I,a coltivazione dei prati e dei
pascoli. — La stalla ed il bestiame;
secondo i metodi più moderni per un
migliore sfruttamento. Le lezioni sono esposte dal perito agrario sig. Attilio Merlo, direttore tecnico della
Scuola e dal noto prof. Delleani, di
Pinerolo, uno dei conoscitori più competenti dell’agricoltura valligiana. Le
prossime lezioni avranno luogo nei
venerdì 7 e 14 corr. dicembre.
Direttore: Prof. Gino Costabel
Pubblicazione autorizzala dal Tribunale di
Pinerolo con decreto del 19 gennaio 19.55.
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2. Cippo commemorativo del Sibaud
3. Falò del XVII febbraio.
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