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DELLE VAm VALDESI
Quindicina! e
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le qualifavete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo,,.
1 Anne LXXXIV - Num. ^ I 1 Una copia !.• I ( Eco: L. 700 per l’interno Et» e La Lata: L. I2t0 per rinterno abbonamenti I L. 1200 per l'eatoro | L. ISiO per l’oatero Spedia. abb. postale II Groppo Cambio d’indiriszo Lire 40,— 1 TORRE PELLICE - 4 Giugno 1954 I Asiwn. Clavdìana Torre Pelliee - C.C.P. 2-17557 |
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MONTE NEBIO
Poi Mosè salì dalle pianure di Moab
sul monte Nebo, in vetta al Pisp, cbe e
di faccia a Gerico. E l’Eterno gh fece vedere tutto il paese: Galaad fino a Dan, tutto Neftali, il paese di Efraim e di Manasse,
tutto il paese di Giuda fino al mare ocadentale, il mezzogiorno, il bacino del Giordano e la valle di Gerico, citta delle Palme, fino a Tsoar. L’Eterno gli disse: « Questo è il paese riguardo al quale io feci ad
Abrahamo, a Isacco ed a Giacobbe, questo
giuramento: Io lo darò alla tua progenie.
Io te l’ho fatto vedere con i tuoi occhi,
ma tu nou v’entrerai ».
Mosè, servo deH’Etemo, morì quivi, nel
paese di Moab, come l’Eterno aveva comandato.
Non è mai più sorto in Israele un profeta simile a Mosè, col quale l’Eterno abbia
trattato faccia a faccia.
(Deut. 34: 1-5, 10)
iTXJon ostante la sua altezza moderata {meno di 800 m.) il monte
~ che il nostro testo indica è un
osservatorio di prima categoria per
chi voglia avere una vista d’assieme
della maggior parte della Palestina,
situato com’è quasi alla metà tra
Nord e Sud ed al di là del Mar Morto, verso il deserto arabico.
Dal Deserto di Giuda, a Gerusalemme ed a Betlehem, fino ad intravedere ad occidente il Carmelo,
la piana di Esdraelon ed il rifiesr.o
del Mediterraneo lo sguardo giunge,^
verso settentrione, oltre al Mar di
Galilea ed al Tabor, fino agli estremi confini del paese ed alle nevi eterne dello Hermon e del Libano.
Nella storia di Israele un uomo
vi sale per scrutare il paese e rallegrarsene. Un vegliardo, avanti negli anni, ma ancora nel pieno del
suo vigore. L’uomo era Mosè ed il
.paese la terraglie Dio aveva pro
mess,a ai
padri.
■ L’antica parola si compie, Dio
mantiene il suo impegno. Ma l uomo di Dio, come tutti quelli della
sua generazione, di cui è l ultimo
sopravvissuto, non la vedrà realizzata.
Perchè?
Perchè Dio non ha riguardi alle
persone e non fa distinzione di gradi ,e di dignità. Tutti hanno peccato
nel deserto e son caduti sotto la sua
condanna. Mosè non ha fatto eccezione: alle acque di Meriba, con il
suo scatto d’ira e di sfiducia verso
Dio {Num. 20: 9-12), colui che tante volte era stato ammesso alla presenza dell’Eterno si è messo nel numero degli uomini peccatori ed infedeli. di coloro che non possono
ereditare le promesse di Dio, appartenenti ad un’umanità in cui non
Tutto ciò ci fa meditare.
Nella situazione di uomini moderni, appartenenti ad un mondo che
va sempre più drammaticamente dividendosi in due parti irriducibilmente opposte e febbrilmente occupate a foggiare la bomba capace di
distruggere l’altro emisfero (ora
sappiamo come questa sia una possibilità pratica; dopo gli ultimi espeiimenti americani e russi non ci
sono più scoperte da fare, non è che
una questione di calibro per giungere alla bomba capace di distruggere, in senso letterale, cioè incenerire una superfice pari a quella del
nostro paese) (1), nella nostra situazione, dicevo, c’è da domandarsi
se ci siano ancora altre speranze sensate al di fuori di quella di una ’’terra promessa”, di un altro mondo
radicalmente diverso: il Regno dì
Dio. Tanto più che nella deprecabile poss.ibilità di un conflitto con
armi termonucleari non possiamo
essere, certi di appartenere alla metà
dei mondo che sopravviverà, se puse ce ne sarà una.
Se non vogliamo che la nostra fede diventi una vaga speranza ed una
consolazione senza contenuto, fede
in un Dio che non può salvare, piuttosto che comunione col Signore della nostra salvezza, occorre senza indugio e senza dubbio, che l’attesa
e la speranza del Regno ritornino
a prendere nella nostra vita il posto
che TEvangelo riserva loro.
Ma ecco che in questa attesa ed
in questa speranza si inserisce il testo che abbiamo letto: Mosè, il profeta come non ve ne sono stati più,
l’uomo più vicino a Dio ne è escluso.
Vede: cioè comprende, scorge, sa
che la promessa di Dio è vera. La
liberazione è vicina, Canaan è al di
là del Giordano che scorre ai suoi
piedi; nm non vi entrerà: la prò
CORSI DI CULTURA RELIGIOSA
*
Come gli unni scorsi, avrunno luogo a Torre Pellice, dal 2 al 14
Agosto dei corsi di cultura religiosa, a cui sono invitati tutti i membii
delle nostre chiese che desiderano approfondire le loro conoscenze
bibliche e storiche in vista di una collaborazione pratica nelle comunità.
Verranno concesse delle speciali facilitazioni per il soggiorno nel
Convitto di Torre Pellice. . . , t»
Si prega di volersi iscrivere presso il Sovrintendente Pastore
Koberto Nisbet — Torre Pellice, e di dare avviso del proprio arrivo
al Direttore del Convitto Maschile Valdese.
vi è alcun giusto, neppure uno, a
quel mondo che è il nostro.
Eppure è stato il più grande dei
profeti, colui col quale Dio ha trattato faccia a faccia come con nessun
altro, l’uomo che ha avuto l ardire di chiedere di vedere il volto di
Colui che nessuno può vedere e vivere.
Dio ha forse dimenticato tutto
questo? No; ma Egli non fa delle
preferenze e se è vero che Mosè vedrà ciò che gli altri non hanno visto, non potrà giungere oltre. La terra promessa scorta di lontano non
diventerà mai il suo paese e la sua
casa.
messa non è per lui, per l’uomo che
è e che è stato.
E se il Regno di Dio è per altri,
se la promessa dell’Evangelo non mi
tocca personalmente, se dovrò essere il testimone di una liberazione
che non giunge fino a me, a che prò
Dio, TEvangelo, la fede, a che prò
l’annunzio del Regno che si avvicina?
D’altra parte se a Mosè è successo questo, quanta distanza ancora
fra noi e lui!
Dio non fa preferenze ed al mondo non vi è alcun giusto...
La fedeltà dei Padri, l’appartenenza alla Chiesa che fu madre alla
Riforma, TattaccaMmto alla nostra
’’religione”, come (^tdamo correntemente, la nostra pigtà e la nostra
buona volontà potrd^^fto indurre Dio
a fare l’eccezione, dimenticare il
resto, a comportarsi”come se niente fosse”?
Il nostro testo ci cùnvince del contrario!
Dovremmo dunque perire con gli
’’altri”, forse dopo essere giunti in
vista di questa salvezza e di questo
Regno, non più lontani da esso, come quello scriba del racconto evangelico (Me. 12: 28-34), ma sempre
esclusi e sempre fu nj^ di esso od anche, più semplicemente, come tutti
gli ’’altri” che no”hanno visto, udito e compreso proprio nulla della salvezza che Dia ha promesso e
preparato?
I.a parola di Dio^ dalla Genesi alTApocalisse, è abb^anza chiara e
precisa per togli^^^ ogni illusione
■ ed ogni speranza~^è questa minaccia e questa possibilità siano semplicemente una fothna retorica, un
artificio necessario per dare un tono
forte e mordente olla solita predica
della domenica!
Chi non ne fosse ben convinto rilegga i primi capitoli della lettera
ai Romani, se non vuole scomodarsi
di più.
Ma ecco, questa antica pagina del
Deuteronomio contiene una promessa altrettanto chiara, un buon annunzio: diventa pagina dell’Evangelo.
Ciò che non è vero per Mosè, lo
sarà per la progenie di Abrahamo,
Isacco c Giacobbe.
Ciò che non fu vero per lui può
esserlo per noi,, poiché ”se siete di
Cristo, siete dunque progenie d’Abrahamo; eredi, secondo la promessa” (Gal. 3: 29).
Saremmo noi, dunque, più grandi di Mosè?
Sì, se volete; ma ciò non viene da
noi, nè dalle nostre buone intenzioni, nè dalle opere degne che potremo aver fatto; non è per merito
nostro che ciò avviene, ma perchè
noi possiamo appartenere, apparteniamo a Uno che è più che Mosè,
a Uno che ha tolto via il peccato
dell’antico uomo di Dio, come quello che io e tu abbiamo compiuto
ieri ed oggi.
Gesù Cristo ci ha aperto la frontiera invalicabile e la sua croce e la
sua resurrezione compiono per noi
il miracolo che anticipatamente avevano compiuto per i figliuoli della
promessa davanti a Gerico quando,
di fronte all’Arca che ricordava il
Patto e la promessa di Dio, le acque
del Giordano in piena avevano cessato di scorrere ed elevandosi in un
sol mucchio avevano permesso il
passaggio del popolo cui Dio lo aveva promesso.
Il che è come dire che non vi è
per noi e per il nostro triste moruio
altra speranza se non la Croce di
Cristo.
Ed anche questo la Bibbia afferma con sufficiente chiarezza per poterlo accettare come qualcosa di infinitamente più solido e sicuro di
una pia e retorica consolazione che
COMUNICATO
La Conferenza del I" Distretto è convocata a Villar Pellice Mercoledì 16 Giugno alle ore 21, e avrà inizio con un culto presieduto, dal
Pastore Edoardo Micol.
Subito dopo il culto si costituirà il seggio provvisorio a cui i delegati dovranno presentare U proprio mandato.
I delegati che desiderano essere alloggiati per la notte sono pregati di dame comunicazione al più presto al Pastore Sig. Geymet.
Se il numero dei partecipanti lo consentirà, verrà organizzato un
servizio di torpedone, che partirà da Proli il mercoledì sera e ritornerà alla chiusura della conferenza. Chi desidera usufruirne è pregato
di comunicarlo al proprio Pastore con cortese sollecitudine.
I Concistori sono pregati di far pervenire alla Commissione distrettuale le relazioni delle proprie Chiese, i relativi sunti e gli specchietti statistici al più presto possibile, e comunque noij oltre il 5
Giugno.
/ Valdesi del Villar e delle parrocchie vicine sono cordialmente
invitati a partecipare al culto di apertura, e a seguire i lavori della
Conferenza il giorno seguente. La Commissione Distrettuale
non può mancare in ogni fine di predica.
E se pure questa affermazione non
ti giunge nuova e le tue orecchie
sono tentate di non trattenerla perchè troppe volte già l’hanno sentita, ricorda che essa può bastare (e
deve bastare,- se davvero desideriamo ess.ere salvati) per me e per te
nel caso estremo in cui l’uno o l’altro dei potenti di questo mondo ritenessero utile per i loro piani cancellare dalla carta geografica questo
tratto di terra coi suoi abitanti; e
può, e_^ deve,., bastate nel caso più
banale e più àugùrabile che ciò non
avvenga ed ognuno di noi continui
a condurre (o a trascinare) la sua
esistenza in un mondo sempre più
impossibile, in una società sempre
più allucinata, in mut famiglia, in
un quartiere, in una Chiesa che son
quel che sono e che rappresentano
la nostra vita grigia, e Monotona di
tutti i giorni.
E’ per noi possibile, òggi, che l’eredità sfuggita a Mosè diventi la nostra, e, domani, il paese della promessa in cui scorrono latte e miele,
il regno di Dio di cui Canaan era
un annunzio divengano il nostro
paese e la nostra casa.
E’ possibile che la resurrezione
di Cristo che prelude la nostra sostituisca per noi il monte di Mosè.
Solo che ci ricordiamo di domandare a Dio di aiutarci a ricévere questa promessa e crederla con tutto il
cuore. Franco Davite
(I) Cfr. l’interessante articolo di P. Calamandrei in « Il ponte », maggio 1954.
L’Immacolata Concezione
Come è noto anche ai profani di
dogmatica, quest’aimo è stato proclamato dalla Chiesa Romana Anno Mariano, a celebrazione del centenario della definizione del dogma
della Immacolata Concezione. Tutte
le parrocchie cattoliche sono da tempo in grande movimento per preparare il fatidico anniversario dell’otto dicembre. Processioni, pastorali,
conferenze tengono desta l’attenzione di tutto il mondo cattolico in
vista di una acconcia preparazione
spirituale dei fedeli. Le ragioni che
hanno spinto la Chiesa Romana a
questo ulteriore passo in avanti nella Mariolatria non sono sempre facili ad intendersi, poiché se è vero
che ufficialmente si ostenta l’importanza del fatto che « sotto il patronato della Immacolata sono state poste le preghiere che la Chiesa Romana fa per il ritorno ad essa di
tutti i fratelli separati », non è meno vero che proprio la definizione
di questo dogma deve considerarsi
come imo degli ostacoli più insormontabili sulla via dell’unità, come
è stato abbondantemente dimostrato dalle reazioni del mondo Evangelico (non indifferenti quelle della Chiesa Anglicana).
Se si pensa che nello stesso mondo cattolico questo nuovo passo che
sembra preludere alla definizione
del dogma della « corredenzione »
non è avvenuto senza riluttanza ed
opposizioni, non si può, ripetiamo,
che rimanere perplessi di fronte alle conseguenze di queste decisioni.
Probabilmente, alla loro origine
sta la sensazione diffusa nella Chiesa Romana, che essa sta perdendo
in modo preoccupante il favore delle masse; maestra di strategia psi
cologica, la Curia Vaticana ha trovato in questa esaltazione della figura di Maria una feconda sorgente
di mistico fervore in seno a larghi
strati facilmente suggestionabili,
pronti a commuoversi ed ai facili
entusiasmi. Così come non è senza
significato la coincidenza della rinnovata ondata miracolistica nel nome di Maria.
E’ Maria insomma che il popolo
cattolico sente più vicina alle sue
minerie, alle sue speranze, ai suoi
dolori; Gesù sembra più lontano.
E’ ima tragica deviazione, che
non può non lasciare pensosi quanti
pregano ut unum sint.
E’ necessario pertanto che le posizioni siano chiare. E siamo quindi lidi di salutare un opuscolo di
Giovanni Bertinotti: L’Immacolata
Concezione, edito dalla Claudiana
(Torre Pellice) (L. 50), che queste
posizioni precisa, con chiarezza di
esposizione ed obiettività di discussione. Il Bertinatti, in una diecina
di pagine, dimostra l’assenza di fondamento biblico del nuovo dogma e
traccia una breve storia dell’evoluzione del dogma.
E’ un opuscolo che dovrebbe entrare in tutte le famiglie ed esser
largamente diffuso, lector
SEGNALA Zi O M t
E’ uscito il n. 3 di « La Scuola domenicale ». — Sommario: Pedagogia laica e
Scuola domenicale — Giornale murale —
Educazione spirituale nei Campi — Vacanze in famiglia e fuori — Rubriche varie.
Auguriamo all’agile rivista di riuscir a
far breccia nell’apatia tradizionale deUe
nostre famiglie Valdesi.
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L’ECO DELLE VALU VALDESI
ADAMO, DOVE SEÊ 7
re, perchè il tuo spirito ha deciso
che « il sole non deve tramontare
sul tuo cruccio ».
* * «
Nell’apologo edenico, la domanda
segna l’inizio di quel dramma umano, le cui scene si svolgono, con stupefacènte continuità, attraverso gli
evi osciud della preisforia e nel lampeggiare dei tempi segnati sul quadrante dei millenni a noi più vicini.
Tutta la tragica melopea dell’umano
divenire riecheggia, di secolo in secolo, in quella voce misteriosa che
obbliga l’uomo a riconoscersi nei
suoi pensieri, nei suoi desideri e nei
suoi atti: (c Adamo, dove sei? »
Quando l’antropoide primitivo,
l’uomo delle caverne e della giungla,
cominciò a percepire, nella sua oscura coscienza, l’eco di quella domanda, lontana e pur tanto vicina, egli
fu in grado di distinguere vagamente uija norma di vita, misteriosamente impressa nelle intime fibre del suo
essere: una legge che lo obbligava a
fare una certa discriminatura fra il
bene ed il male.
E la voce andò aumentando di tono e di precisione attraverso le millenarie esperienze umane, variando
di intensità, secondo i tempi, i luoghi ed il grado di sensibilità interiore dei singoli individui formanti le
tribù, le razze e le nazioni della terra. Vi furono periodi storici, in cui
quella voce si affievoliva nei più, ed
allora rmnanità era scossa da tremende bufere e dilaniata da lotte intestine. Ma, attraverso tutti i cataclismi della natura e le agitazioni umane, quella voce non fu mai soffocata del tutto, anzi riecheggiava ancora più forte e più precisa nella solenne domapda: « Adamo, dove
sei? » E quando l’uomo cercava degli astuti alibi, o credeva di nascondersi nei veli oscuri della sua igno^
ranza, o negli abili ripari delle sue
presunte necessità, o dietro il fragile schermo delle sue buone intenzioni, o nel duro guscio della sua orgogliosa autosufficienza, la voce tornava ad interrogarlo più forte e persistente, per costringerlo a confessare
almeno a se stesso, i propri falli e
le proprie viltà.
# * *
Ed oggi, ai lumi della scienza, dell’arte e della tecnica di una brillante
civiltà esteriore, che non sembra concedere alcuna requie alle umane agitazioni, l’arcana voce che fece trasalire il primo Adamo, incutendogli paura e sgomento, si fa sentire in
molti toni, invitando gli umili ed
i protervi a rientrare in se stessi, per
riconoscere la posizione in cui si trovano e la direzione in cui cammina
Non basta però riconoscere l’eco
maestosa di questa voce nei fatti della cronaca nera, o nei rivolgimenti
sociali e politici della nostra epoca.
Perchè, prima di riv'olgersi in tonalità grandiose ai popoli ed ai loro governanti, la voce dell’Eterno deve
essere udita nell’intimo santuario
della coscienza di ogni individuo che
vuole concorrere a formare un’umanità nuova e migliore.
Ora, io stesso tacerei e non parlerei di quella voce ai miei simili, se
non fossi disposto ad ascoltarla con
timore e reverenza, tutte le volte che
mi accade di riflettere sul significato
e lo scopo della mia vita, nel concerto — spesso sconcertante — delle umane attività. Perchè quando l’ascolto con attenzione, non trovo più
argomenti validi per giudicare e
condannare gli altri; poiché mi riconosco colpevole di molti errori, ed
in me naice'il desiderio vivo di poter
adeguare i miei pensieri ed i miei
atti a quell’ideale di verità, di giustizia e d’amore che potrebbe ridare
a me stesso ed ai miei simili la vera
dignità di uomini, cioè di figli di
Dio.
Pertanto, riconoscendo l’importanza di questa mia personale espe-,
rienza, vorrei benignamente indurre
il mio prossimo a mettersi nelle condizioni morali più propizie per rispondere al divino interrogativo
che è pronto ad echeggiare nel santuario di una coscienza non del tutto incallita. Ma una prima cosa dev’essere chiara nella mente, del lettore di queste righe. Questa: l’universo del quale fa parte la nòstra
terra è un immenso delicatissimo
apparecchio risonatore, nel quale ogni sospiro, ogni desiderio, ogni
pensiero ed ogni atto hanno una si
cura risonanza, con effetti corrispondenti, sia per il bene che per
il male. Il bene però ha una portata
sempre maggiore del male, perchè
la sua lun^ezza d’onda sintonizza
con la volontà divina. Ne consegue
che nulla può essere occultato, dal
volere dell’uomo, « agli occhi di Colui al quale tutti abbiamo da rendere ragione » della nostra vita. In-fatti l’antico salmista già aveva intuito, a suo modo, questo grande
mistero della divina Sapienza, quando esclamava: « O Eterno, tu m’hai
investigato e mi conosci. Tu sai
quando mi seggo e quando m’alzo,
tu intendi da lungi il mio pensiero... Se dico: Certo, le tenebre mi
nasconderanno... la notte risplende
come il giorno; le tenebre e la luce
sono tutt'uno per te ».
Ed è precisamente in questa luce
rivelatrice di tutte le cose, che echeggia l’arcana vóce:. « Adamo,
dove sei? » Non che Dio abbia bisogno di cercarti per trovarti, poiché cc in Lui, tu hai la vita, il moto
e l’essere »; non che Egli abbia bisogno della tua risposta per sapere
dove sei, e quali sono i tuoi pensieri ed i tuoi divisamenti, perchè
nessun moto dell’animo tuo può
sfuggire al controllo della Mente universale. Ma se Egli fa sentire il
suo richiamo alla tua coscienza, è
principalmente perchè tu rientri in
te stesso, per renderti conto della
tua posizione nel mondo e nella vita, nei tuoi riguardi personali e di
fronte ai tuoi simili. Ecco perchè
è stato detto: « Oggi, se odi la sua
voce, non indurire il tuo cuore ».
verso il baratro dello sconforto; e
magari il dubbio ti fa esclamare:
Perchè?... Che cosa ho mai fatto
di male per mearitare tante prove
e sì angosciosi tormenti? Ma se riesci a calmare per un istante i tuoi
nervi e la tua psiche agitata, non
tarderai ad udire il misterioso richiamo: (c Adamo, dove sei »? La
voce vuol dire: perchè ti avvilisci
inutilmente e dubiti della mia presenza, in tutto quello che può tramutarsi, per il tuo bene, in luce
di saggezza? Se vuoi sapere « dove
sei », non lamentarti e non ribellarti alla legge di causa ed effetto,
domandati piuttosto se il tuo desiderio di felicità era puro, e se non
si opponeva, nel tuo cuore, ad una
ricerca disinteressata della verità e
del bene. Sii umile, e lascia che
pensieri di fiducia pervadano la tua
mente, in modo da consentire allo
Spirito divino di colmarla di pensieri sereni, simili all’aria pura che
libera la tua dimora dal fumo e ti
preserva dall’asfissia.
^ 4: S:
Quando le traversie della vita si
oppongono al tuo benessere materiale ed ai tuoi sogni di felicità, facilmente tu cadi in uno stato di
agitazione che intorbida i tuoi seutimenti e paralizza le tue forze. Allora i tuoi piedi malsicuri scivolano
E se l’animo tuo è avvelenato dal
rancore o agitato dall’ira e dall’insana gelosia, incapace perciò di perdonare le offese altrui... se anzi tende ad accumulare sospetti e ad ingrossare le colpe, del tuo avversario
per giustificare i'tuoi ricatti, le tue
vendette e le tue rivalse, bada di
non diventare più imbroglione dii
ehi ti vuol truffare, più ingiusto di
chi ha voluto ledere il tuo onore
ed i tuoi interessi, più violento di
chi ti ha percosso. Ritirati in solitudine, distendi i'tuoi nervi troppo
tesi, rilassa la tensione della tua anima turbata... è^’taci, affinchè tu
possa udire la voce misteriosa che
ti domanda « dove sei ». Allora ti
torneranno chiarelle parole del Maestro che dice: <iSe voi perdonate
agli uomini i lorq falli, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi ».
La divina voce risuona continuamente nel mondo, e fa trasalire il
cuore degli uomini obliosi, agitati,
egoisti, orgogliosi e ribelli alla suprema Legge della Vita. Essa si fa
udire nella coscienza di tutti quelli che, credendo di amare, coltivano
un sottile egoismo nei loro affetti;
si fa udire a tutti quelli che agognano i beni materiali, in cui ripongono la loro speranza di felicità, senza accorgersi di essere posseduti dalle ricchezze che credono
di possedere.
E la voce si fa udire,, insistente
e perturbante, nel cuore stesso di
coloro che sono avidi di onori e di
potenza, in mezzo ad una umanità
lacerata dal vizio o avvilita dalle
fatiche e dagli stenti; si fa udire per
avvertirli che un potere basato sulla forza è come una statua di bronzo dai piedi di argilla: « Adamo,
dove sei? » Se tu credi di poter
sfruttare gli uomini, tuoi fratelli,
per esaltare te stesso, bada di non
essere divorato dal fuoco che hai
acceso con le tue mani! E se non
puoi comprendere la beatitudine dei
poveri in ispirito, degli umili e dei
misericordiosi, ricordati almeno del
saggio consiglio che Cicerone dava
ai potenti del suo tempo: «Il timore è un custode male adatto a
conservare a lungo il potere. Poiché
coloro che vogliono essere temuti,
di necessità temono quegli stessi dai
quali vengono temuti ».
Ed a coloro che temono la fine
dei loro giorni terrestri, la voce proveniente dal divino mistero dell’eternità genera turbamento ancor più
grande: « Adamo, dove sei? » Ma
se essi, tremanti, rispondono: « Sono sull’orlo di una gelida ed oscura
fossa! » la voce soggiunge: No, se
apri gli occhi dello spirito, ti trovi
sulla soglia della porta della Vita.
Entra, senza timore, e vivrai!
E 1u avrai già la^Sua pace nel cuo
G. Francesco Peyronel
A U JÚ I V E T O
Ainsi que nous l’avons déjà aimoncé, au sein de la commune de Luserna San Giovanni des oliviers ont été
plantés sur la pente de la colline de
S. Jean qui déscend vers la plaine.
Et rUlivetà est né: un refuge, une
maison accueiUante pour des hommes et des femmes qui ont beaucoup
souffert et qui cherchent, depuis des
années, un foyer qui leur rappelle,
de quelque façon, le foyer qu’ils ont
perdu. Il s’agit d’hommes et de femmes qui ont tout perdu, en laissant
la Russie après que la vague communiste eut déferlé sans pitié; hommes
et femmes qui ont cherché à maintes reprises de recommencer une nouvelle vie, et qui ont dû finir par échouer dans un de ces nombreux
camps que la coopération internationale a fait surgir dans notre Europe
tourmentée, à Trieste par exemple.
C’est de ce camp que sont arrivés
à rVIiveto de Luserna San Giovanni,
17 réfugiés, dans l’accueillante maisonette qui a été mise à leur disposition, grâce à l’action patiente et inlassable du Conseil Oecuménique et
à la collaboration de plusieurs Comités internationaux.
Nous avons appris avec joie que
parmi ces collaborateurs on pouvait
aussi compter la Table Vaudoise; ils
est juste que, dans la mesure du possible, notre Eglise, qui a tant re^u,
dans les temps héroïques de la persécution, et dans ceux difficiles de
l’après guerre, soit présente dans cet
effort de solidarité. Et nous sommes
certains que la population vaudoise
saura entourer cette maison d’une affection bienveillante.
Que ses hôtes ne se sentent pas -des
étrangers, au milieu d’une population qui aime à se souvenir du
« temps du Refuge », en Suisse, en
Württemberg, aux Pays-Bas!
L’inauguration officielle a eu lieu
le 18 mai; de nombreuses personnalités du monde oecuménique et de
l’organisation de l’entr’aide internationale étaient présentes. Rappelons
MM. le doct. Alexander (pour l’O.
N. Ü.),. le doct. Chandler (du Con
seil Oecuménique), le colonel Vassallo (pour l’Entr’aide internationale), MM. doct. Lioni et doct. Roteili, du Ministère des Affaires étrangères; Mlle Avallone, de l’Ent’aide suisse; pour le Comité de l’Assistence aux Réfugiés (Rome): Mme
Beatson, Mme Scaletta, Mme Giustini, Mme Altobello; pour le Conseil Oecuménique (Trieste): M. et
Mme Thomason, Mme Koe; Mlle Jaboor, du C. Oecuménique pour le
'Réfugiés; M. Delleani, pour l’Ispettorato Agrario. Le comité d’entr’aide oecuménique d’Italie était
représenté par M. le pasteur Guido
Cornila, le prince russe Engalicev, et
le docteur Santi; la CIOV était représentée par son président M- le
pasteur U. Bert; la Commune de Luserna S. Giovanni par son maire: M.
Allemandi, accompagné du secrétaire commvmal doct. Lauro. A la place d’honneur. M. le pasteur A. Deodato. Modérateur de la Tavola Valdese, accompagné du surintendant
M. le pasteur R. Nisbet.
NOVITÀ
Erneslo Ayassof
Les discours n’ont pas manqué;
tous les orateurs: M. le Modérateur
A. Deodato, doct. Alexander, doct.
Chandler, pasteur U. Bert, M. AUemandi, ont souligné l’importance et
Il Medico della Hiungla
Vila ed opere
di Alberfo Schweizer
C. I. O. V.
Bienvenus íes réfugiés!
la valeur de l’initiative qui est susceptible d’être développée. M. E.
Benech, directeur de VUliveto, dans
une péroraison émue et vivement applaudie a rendu hommage au témoignage de christianisme pratique que
les réfugiés de l’Uliveto donnent dans
leur vie communautaire, en leur souhaitant le bienvenue.
Les invités ont pu se rendre compte de visu.de la disposition des pièces, etc., grâce à M. Benech et à sa
collaboratrice M.lle E. Malan qui ont
fait les honneurs de la maison.
Et pour terminer: une note touchante: les fleurs que deux jeunes
fillettes ont offertes aux différentes
personnalités et aux dames.
Un seul mot de conclusion: crescat et valeat. rep.
Rifngio Re Caríe Alberto
Luserna San Giovanni
Doni ricevuti dal 1« gennaio
al 31 dicembre 1953
Annunciato Doria, per impianto di riscaldamento, 50.000 — Gabriella Eynard
Steiner 2.500 — Società di Cucito di Napoli 5.000 — Chiesa Valdese di Corato
2.500 — Chiesa Valdese di New York 25.600
—• Sig.a Dreher 3.000 — Arrigo Beltrami
2.000 — Emile Pasquet 3.000 — L. Fornerod 1.500 — Fam. Immovilli 1.000 — Zoppi Enrico 500 — Emanuele Beux 1.000 —
Bonjour Margherita 1.000 — Charlin Carla 500 — Elvira e Guido Decker 3.000 —
Maria e Luigi Martinat 1.000 — Ida e Giorgio Maggiore 1.300 — N.N.N. 1.500 — Alda Toselli Albarin 1.000 — 'Waldensian
Relief Committee di Valdese N. C. 15.675
— Mario Bonetti, 2.000 — Fratelli Turati
30.000 — Redaelli Carlo 1.000 — Messa
Angelo 500 — Hunziker Ruth 1.000 —
Longo Elba 1.000 — G. H. A. H. 1.000 —
Coisson Alice — Merlettificio Turck 2.000
— Coucourde Giulio e Caterina 1.000 —
Tommasini Rodolfo e Giovanni 2.000 —
W. Appia 1.000 — Prof. Ernesto Bein 500
— Chiesa Valdese di Piazza Cavour, Roma, 10.000 — Chiesa Valdese Rodoretto
1.500 — Gruppo di Levanto 2.000 — Hurzeler Giovanni e Ilda 500 — Chiesa Valdese di San Germano Chisone 5.000 — Chiesa Valdese di Torre Pellice 2.500 — Unione Femminile di Massello 2.000 — Edith
Bertalot 1.000 — Meta Gallian Bauer 4.000
— Poet Enrico 500 — Chiesa Valdese di
Ferrerò Maniglia 2.000 —■ Chiesa Valdese
di Napoli, 5.000 — Chiesa Valdese di Brescia 4.000 — Ausonia Balma 500 — Costantino Giacomo 500 — Rivoira Elisabetta
1.500 — Cassa di Risparmio di Torre Pellice 15.000 — Unione Madri Trussan —
Comba Carino, Riclaretto 2.500 — Domenica ed Emilio Arbuffo 1.500 — Ing. Arturo Long 2.000 —■ G. Hentsch 11.470 —
Emile Pasquet 2.940 — L. W. Forrierod
1.470 — Union Vaudoise 11.760 — C.hiesa
Valdese di Sampierdarcna 3.000 — Chiesa
Valdese di Corato 2.000 — Chiesa Valdese
di Roma, Via IV Novembre 25.000 — Chiesa Valdese di Genova 20.000 — Canepa
Guglielmo 1.500 — C. M. 1.500 — Comba
Gustavo e Ketty 3.000 — Peroni Armando
e Ada 1.000 — Deodato Lina e Giovanna
3.000 — Giaiero Ernesto e Marcella 1.000
— Giaiero Valdo e Evelina 500 — i, Berlin 1.000 — Kauten Berta 3.000 — G. Vaciago 2.000 — Doti. Roberto Steiner 50.000
— Chiesa Valdese di Como 5.000 — Barde
Paolina 1.000 — Borione Eugenia 2.000 —
Annaclara Scartazzini 500 — Ray Williams,
missionario, 2.000 — collcttate da Cìi. Clavel: X frs. 10, H. C. 7, R. K. 2, E. M. 2,
E. B. 2, venie et collecte 17 — Davite Franco e famiglia 1.000 — Laura e Giulio Jon
Scotta 10.000 — Comune di Torre Pellice
50.000 — Chiesa Valdese Livorno 1.000 —
Chiesa Valdese Bergamo, 30.000 — Salomon Marta 3.125 — Alice Hunelet - Tramelan 4.000 — Anonimo Torre Pellice 800
— Jacqueline Rollier 25.000 — Lidia Gay
1.000 — Gino Jahier 5.000 — Berta Kauten
3.000 — Collettati da W'uilliam Annibali
339.000 — Chiesa Valdese di Fellonica Po
1.500 — Società di cucito di Napoli 5.000
— W. Appia 1.000 — Collettati dalla Signorina Matilde Melile: Lidia Bass 1.000,
Elena Cavallo 10.000, Semele de l'crnex
10.000, Elisabetta de Pianta 2.000, ing. Edoardo Hahn 1.000, Ing. Ruggero Hcnking
1.000, Elisabetta Leumann-Bass 2.000, Edmée Malan 1.000, Matilde Meille 1.000,
Cav. Fernando Pellegrini 10.000, Cleanthe
Rivpiro Pellegrini 5.Ó00, Ugo Rivoiro Pellegrini 5.000 — « Genève » 285.000 — N.
N. Abbadia Alpina 500 — N. N. Luaerna
S. Giovanni 1.000 — Gozzellino Armando
e Severino 20.000 — Fratelli Turati 30.000
— Giunta Provinciale Amministrativa di
Torino 100.000 — Comune di San Secondo
di Pinerolo 10.000 — Comune di Perosa
Argentina 1.500 — Lits de Genève 73.250 —
Rocchi Biagio 12.000 — Stanislao Rocchi
1.000 — Mario Bonetti 2.000 — Coniugi
Farina 2.000 — N. N. N. Torino 3.500 —
Bacchetta Cesarina 23.000 — Un gruppo di
Signore della Chiesa di Berna per interessamento della Signora Schnierder 3.000 —
Sicilia Lily 750.
La Commissione degli Istituti Ospitalieri
Valdesi ringrazia, con riconoscenza, i numerosi donatori.
Ma il Vangelo non dice cosi
Il breve catechismo polemico di
Roberto Nisbet, edito dalla Claudiana, è giunto alla sua ottava edizione. Se non erriamo esso fu salutato al suo apparire con ima certa
diffidenza sulle sue possibilità di affermazione nel campo polemico; si
riteneva da molti che i tempi non
fossero più favorevoli ad un’azione
evaugelistica che non mettesse in evidenza quello che unisce le diverse Confessioni.
La realtà ha dato ragione alla tenacia del suo autore: otto edizioni
nello spazio di pochi anni sono la
dimostrazione evidente che la necessità di una chiarificazione delle
reciproche posizioni è fortemente
sentila. Ci rallegriamo del successo
di questa esposizione delle differenze fra la Chiesa Romana ed il Vangelo, anche perchè esso non è dovuto ad un’impostazione grettamente anticlericale, ma alla obiettività
della discussione, che è sempre vivace, ma non tendenziosa
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L’ECO DELLE VALU VALDESI
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Scuola Latina di Pomaretto
Una breve, ma simpatica cerimonia, presieduta dal sovrintendente
del primo distretto, pastore Roberto Nisbet, segnò l’inizio dell’auno
scolastico 1953-54.
Con nostra gran soddisfazione vedemmo la sala delle attività al Convitto gremita di genitori e di alunni
il cui numero è salito a 47, cifra non
mai raggiunta neppure nei periodi
di maggiore floridezza antecedenti
al 1945, anno della riapertura della
if- scuola.
Gli alunni sono così ripartiti nelle
varie classi:
I"; N. 22. Maschi 13 - Femmine 9.
11“: N. 15. Maschi 6 - Femmine 9.
Ili“: N. 10. Maschi 4 - Femmine 6.
Provengono dalle parrocchie di
Massello (6), Perrero-Maniglia (6),
Pramollo (2), S. Germano (13), Susa (1), Prarostino (2), Pomaretto
(14), Pinerolo (1), Roma (1), Omegna (1).
Ci auguriamo che l’ascesa continui e che gli alunni non aumentino
solt-inlo di numero, ma si distinguano vieppiù anche nello studio.
L’insegnamento delle materie letterarie venne affidato per la 1“ classe alla prof. E. Raima; per la 2“ al
prof. Silvio Tron; per la 3“ al prof.
Ernesto Tron. Avendo le signorine
Graziella Genre, docente di francese, e Adelina Monastier, insegnante
di matematica, lasciato la Scuola Latina. la V. Tavola affidò rincarico
delle suddette materie rispettivamente alle professoresse Speranza
Troll e Matilde Tron-Gay. Per il disegno la cattedra era stata affidata
alla svg.na Ines Diena di Pinerolo, la
quale, dopo alcune settimane, rassegnò le dimissioni e venne, tempestivamenie, sostituita dalla prof. Liliana Balmas, ex alunna del Collegio
di '! orre Pellìce, che assunse, immediatainente, servizio. La prof. Liliana Giordano, come la precedente ex
aluima del Collegio, continuò, come
già lo scorso anno, ad impartire le
lezioni di economia domestica alle
bambine. L’insegnamento della religione venne affidato agli insegnanti
di lettere.
Essendo stata ripristinata dal Ministero dell’Educazione Nazionale la
divisione deU’anno scolastico in tre
trimestri anziché in due quadrimestri, pjrima delle vacanze di Natale
vennero distribuite le pagelle ed in
tale occasione furono invitati tutti i
genitori degli alunni ad un trattenimento in cui la prima parte ebbe
carattere ricreativo con rappresentazione di due commedie ed esecuzione di canti da parte dei bambini,
e la seconda parte fu un colloquio
tra insegnanti e genitori. Abbiamo
l’impressione che questa forma di
collaborazione tra scuola e famiglia
debba essere continuata e, se possibile, potenziata.
Nel mese di gennaio si diffuse fra
gli alunni un’epidemia di morbillo;
jier fortuna il pronto isolamento di
colpiti impedì il dilagare del morbo
che nooque assai al regolare svolgimento dei programmi.
Alluvionati e disoccupati non furono dimenticati. Nei limiti del possibile venne sviluppata l’attività sportiva con conseguimento, da parte dei
componenti il cc Gruppo Sportivo »,
delle schede di orientamento atletico. Buona la partecipazione degli alunni alla festa degli alberi in comune con le scuole elementari e medie
del luogo e ad alcune rappresentazioni cinematografiche a scopo benefico,
Ed ecco il 30 aprile! Nonostante
Insegnaati e alunni della Scuola Latina 50 anni fa
la giornata grigia un’allegra comitiva di oltre 50 alunni, ex alunni, e
insegnanti è in jjartenza da Pomaretto alla volta del lago di Como. Molto entusiasmo, molta gioia specie nel
cuore dei più piccoli che non hanno
mai visto una così gran distesa di
acqua e per i quali la traversata del
lago in motoscafo è tm fatto indimenticabile... E, accanto ai giovanissimi, alcuni dei primi alunni della Scuola Latina, coi capelli bianchi
che, con la loro presenza, hanno voluto dimostrare il loro attaccamento
all’Istituto...
Insegnanti e alunni dellalScuola Latina oggi
Un Convegno Giovanne
_____________ ^‘1
Il convegno si apre alle 10 del
giorno 16 con un culto presieduto
dal pastore Geymet, cui seguono i
messaggi dell’avvocato Ettore Sera
fino e del Pastore Franco Somman
suU’ftrgomento precedentemente an
nunziato: « Il mondo tormentato at
^ tende una risposta ai suoi problemi »
Il tormento del mondo, — ci ha
detto il primo oratore — è di tutti i
tempi e non una caratteristica parti
colare della nostra epoca. Sempre gli
uomini sono stati tormentati dalla
insoddisfazione di non poter correre
abbastanza in fretta, dal volere che il
presente sia già il futuro in atto, e
dal dolore causato dal distacco col
passato. Considerando dunque il tormento come manifestazione incancellabile della nostra realtà terrena ed
insuperabile con i nostri mezzi, in
quanto credenti come dobbiamo
comportarci di fronte ad esso? Dato
che nè l’A. nè il N. Testamento ci
autorizzano a considerarlo come frutto di una evoluzione del mondo verso
il vero, il bello, il bene sino a stabilire il Regno di Dio, in terra, ma ci esortano a riporre sempre e soltanto
in Dio la nostra speranza, nell’attesa
fiduciosa che Cristo ritorni a manifestare Egli stesso la sua Signoria già
esistente, dobbiamo andare incontro
al travaglio del mondo non illudendoci di anticipare o di affrettare la
venuta del giorno in cui Cristo ritornerà a noi, ma testimoniando che esso verrà ed annunziando quindi tale
inevitabile evento. E questo dobbiamo fare anche se vediamo dei partiti
politici o delle istituzioni che tentano di porre al mondo, con le loro
teorie, delle soluzioni più immediatamente accessibili ^lla relatività della stona umana, perchè queste non
fanno che scalzare la Signoria di Cristo per i tre seguenti motivi; I) Tolgono a Dio la sua infallibilità per
trasferirla o ad una istituzione, o ad
una persona o ad una data classe sociale; 2) Aspettando che il Regno sia
stabilito non dal di fuori (da Cristo),
ma dagli uomini e con i loro mezzi;
3) Giustificano qualsiasi mezzo per
raggiungere questo fine, il che invece non possono fare i credenti memori delle parole di Cristo che ci ricordano che Egli è non solo la verità
e la vita, ma anche la via. Non si
lasci dunque la Chiesa lusingare od
ingannare dalle soluzioni apparentemente più immediate, ma al mondo
tormentato continui a proclamare
che alla testa cammina un vincitore
e predichi Cristo senza tema di nulla: il suo successo non dipende infatti da lei, ma da Dio.
Il terzo oratore del mattino, il Pastore Franco Sommani, ha in seguito, con una vivace immagine presa
ad im prestito dal Luthi, ribadito i
concetti espressi dall’avvocato Serafino ricordandoci che la Chiesa è simile ad una testa di ponte che Dio
ha stabilito nel campo nemico e che
i credenti sono, simili a paracadutisti, degli uomini che in terra nemica (il mondo) lavorano per Colui che
li ha inviati.
Nel pomeriggio, dopo il caffè gentilmente offerto dalla parrocchia di
Villar Pollice, il pastore Musacchio
ci recò il suo messaggio invitandoci
ad impegnarci al servizio di Cristo
come i credenti della Chiesa primitiva che per amor di Cristo erano
pronti a subire persecuzioni e lotte,
ed a ricercare per i problemi che assillano la nostra generazione delle
risposte ad essi adeguate, senza accontentarsi invece di quelle che i no.
stri padri davano ai problemi del
loro tempo e che oggi non sono più
valide per i nostri problemi.
Segui dopo questo studio, sotto la
presidenza del Pastore Geymet, una
discussione della durata di circa un’ora e mezza. Risultò da essa che il
problema più difficile da risolvere
per l’uomo del ventesimo secolo è
quello della solitudine: malgrado i
mezzi di locomozione assai più numerosi che nel pacato, e malgrado
i molti mezzi di comunicazione posti al suo servizio:' telefono, radio,
televisione,'ecc. l’uomo della nostra
epoca si sente terribilmente solo.
Cosa fare per annullarne questa solitudine? Predicare' Cristo che salva
l’umanità col suo amore; annunziare agli uomini che Dio, in Cristo, è
con loro e che perciò essi non sono
soli. E, naturalmente, non accontentarci di aimunziare questa verità al
mondo, ma anche, contemporaneamente, sforzarci di produrre, con la
nostra vita di credenti, dei segni di
questo amore che deve manifestarsi
nelle nostre comunità sotto forma di
amor fraterno, e questo in tutti i
campi concernenti l’esistenza umana,
ma specialmente in quello sociale.
Con la visita al Bazar della comunità di Villar Pellice il convegno si
chiuse alle 16,30 circa, ora in cui anche cessò la pioggia che caduta ininterrottamente per tutta la giornata,
guastò non poco il programma del
convegno obbligando i partecipanti
ovviamente, a causa del mal tempo,
non numerosi come si sperava, a rinunziare a qualsiasi gioco in comune ed a restare del continuo nel tempio, il che. ha forse intimidito non
pochi che, in altro locale più ristretto od all’aperto, e divisi in gruppi,
avrebbero preso parte più attiva alle discussioni. Bruno Costabel.
Tempio del Ciabas
Domenica 6 Giugno, alle ore 15,
Culto di Pentecoste, con Santa Cena. Lingua francese.
Wino DI POMMEnO
Il sesto anno di vita del Convitto
di Pomaretto sta per concludersi,
ed è con un senso di gratitudine che
consideriamo quello che abbiamo
potuto fare.
I locali che fino ad ora ci erano
parsi sufficienti per accogliere gli
studenti deUa Valle, stanno diventando al contrario troppo piccoli,
dato il continuo aumento degli studenti della Scuola Latina. La cosa
è incoraggiante, anche se, per avere
la possibilità di ospitare tutti quelli
che lo desiderano durante i mesi di
scuola,, si prospettano nuovi problemi da risolvere e nuove difficoltà a
cui far fronte.
II numero dei convittori in questo
anno è di 29, di cui 15 ragazze e
14 ragazzi, provenienti da Massello,
Maniglia, Perrero, Chiotti, Pramollo, S. Germano, Prarostino, Pinerolo, S. Antonino di Susa e Omegna.
In generale i convittori sono stati
dei buoni elementi e la convivenza
è stata ottima.
Durante l’anno sono state recate
delle migliorìe sia ai locali, sia all’attrezzatura, il tutto con risultati
buoni per ima agile ed economica
amministrazione dell’Istituto. Malgrado le spese straordinarie sostenute, chiuderemo la presente gestione
senza passivi, la qual cosa è motivo
di soddisfazione per la Direzione che
vede confermata la bontà del sistema amministrativo adottato.
Esprimiamo il nostro ringraziamento alle persone ed agli enti che
in qualsiasi modo hanno collaborato con noi: particolarmente alla
CIOV, alla Direzione dell’Orfanotrofio ed alla Direzione dell’Ospedale di Pomaretto.
Infermiere diplomate
sono richieste per:
Colonia Alpina Valdese di Rorà
Turni: 26 giugno - 23 luglio
26 luglio • 24 agosto
Colonia Balneare Valdese di Borgio
Turni: 11 giugno - 6 luglio
9 luglio • 30 luglio
3 agosto - 26 agosto
30 agosto - 24 settembre.
Preghiera di inviare subito domanda a: Commissione delle Colonie
Valdesi - Via Pio V” 15 - Torino.
Il n DI (im
delle Seiiole Domenicali
La testa di canto delle Scuole domenicali del Valpellice ha avuto
luogo a Torre Pellice, domenica 23
maggio.
Una beUa e simpatica adunata di
rcigazzi, a cui il pastore E. Ayassot
ha dato il benvenuto. Il pastore E.
Aime ha diretto i canti d’assieme;
non oseremmo affermare che tatti
cantassero, ma l’impressione generale è che ima discreta preparazione aveva preceduto la festa di canto
in tutte le scuole.
Abbiamo così ascoltato Angrogna
(direttore E. Aime), ViUar Pellice
(dir. E. Geymet), L. S. Giovanni
(sig.na A. Bessone), Appiotti (sig.na
E. Coìsson), S. Margherita (Sig.ra
L. Varese), Rorà (Sig.ra Bouchard),
Villa (Torre P.) (Sig.ra E. Geymonot). Assente Bobbio Pellice. Ogni
scuola ha cantato due inni: uno
francese ed uno italiano.
Dopo la festa, chi non aveva troppo fretta si è fermato sul campo del
Convitto per sgranchirsi le gambe
in giuochi e corse.
Il cronista si asterrà dal -far rilievi sulla scarsa affluenza del pubblico, poiché repetita non iuvant.
Non può tuttavia esimersi da qualche considerazione malinconica.
Una volta la festa di canto delle
Scuole Domenicali durava tutta la
giornata. Oggi, per diverse ragioni,
la cosa non è più possibile e quindi
non insisteremo su questo fatto. Però abbiamo l’impressione che qualche cosa potrebbe esser fatto per
dare a questi ragazzi il senso tangibile deUa gioia della Chiesa per
questi raduni.
Le Corali, dopo lo sforzo artistico hanno il modo di fraternizzare
intorno ad una tazza di thè. Non
sarebbe possibile di offrire, come
anticamente si faceva, qualcosa di
simile ai nostri ragazzi? Non si può
evidentemente richiedere questo
dalla Chiesa che tutti gli anni ospita il canoro raduno, ma poiché si
tratta di una manifestazione di vita
ecclesiastica, non sarebbe possibile
un intervento diretto della Chiesa,
tramite qualcuno dei suoi organismi qualificati?
Siamo convinti che bisogna far
delle economie! Ma,siamo altrettanto convinti che, il danaro speso per
le Scuole Domenicali è un... investimento prezioso da parte dei Concistori. Pmrtroppo abbiamo l’impressione che in questo campo essi
pratichino la politica della lesina.
Fra le tante cose interessanti che
desidereremmo sapere daUa nostra
solerte Commissione distrettuale,
una potrebbe anche esser questa :
Quanto grava sul bilancio di ogni
comunità del I Distretto, ogni singola Scuola Domenicale?
rep.
Rettifica.
Il reporter chiede scusa per un errore di trascrizione neUa cronaca
della Festa delle Corali a Torre Pellice. Non il maestro Ferruccio Rivoire, ma il signor Gustavo Alharin
ila diretto la Corale di Luserna San
Giovami! in quella circostanza.
rep.
,,----------------^-------------:-----
CAMMINA CON GIOIA
« Questo libretto è stato scritto da
una mamma ». Queste le prime parole della prefazione di: Cammina
con gioia (Hélène J. Kocher - Cammina con gioia - Ed. Claudiana 410 pag. - L. 600).
Lina mamma, la signora Hélène
1. Kocher che ha fatto l’esperienza
preziosa di quanto siano fecondi di
spirituali frutti gl’incontri familiari intorno alla meditazione della parola di Dio.
Non si spaventi il lettore per questa parola: meditazione. E non faccia scudo alla naturale pigrizia con
la pregiudiziale: « Meditazioni »
per dei bambini? Oh! che scherzate? Da quando si può interessare
dei bambini con una meditazione?
Precisiamo subito: non si tratta
di « meditazioni » nel senso ecclesiastico della parola: sottospecie
cioè della pia predicazione di edificazione: sermoncini pieni di lodevoli esortazioni.
Si tratta di « letture giornaliere »:
qualche volta un breve, incisivo racconto; qualche volta un passo della
Bibbia con una parola di commento che getta una luce sul passo;
qualche volta invece è la natura che
suggerisce un pensiero e invita alla
riflessione... Il primo giorno di ogni
mese dà la parola d'ordine; scelta
con amore ed intelligenza, anche la
disposizione tipografica la pone in
risalto.
Queste « letture giornaliere » dov’rebbero veramente e felicemente
costituire il punto d’incontro dei
genitori e dei loro bambini nella comune meditazione della Parola di
Dio.
Dedicato da sua figlia alla memoria di Th. Geisendorf Des Gouttes,
grande amico della Chiesa Valdese,
tradotto con amore ed inteUigenza
dalla Signora L. Sommani Girardet,
questo libro merita che gli arrida
in Italia il successo che Io acemnpagna, di edizione in edizione, in Isvizzera. lector
4
4 —
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
l.a voce delle Comnnità
Angrogno (Serre)
La domenica delle Palme nel corso del
nostro culto hanno confermato l’alleanza
del loro Battesimo, confessando pubblicamente la fede, i seguenti catecumeni: Benech Fransine (Cacet), Plavati Vilma (Cacet), Pons Odetta (Eissart), Ricca Ocletta
(Ricca), Benech Nello (Arcie), Fraschia Alberto (Rivoires).
Il Signore ispiri ed aiuti questi giovani
a mantenere fedelmente la loro promessa.
* Il culto di Pasqua a Pradeltorno è stato presieduto dal Sovrintendente che ringraziamo per la sua visita e per il suo messaggio.
* Nel corso di una riunione familiare il
Sovrintendente ha impartito il Battesimo
a : Coisson Vera di Stefano, Coisson Mario
e Coisson Aldo di Levi. Domenica 16 maggio è pure stato battezzato Rivoira Armando Fiorenzo di Battista.
Benedica il Signore questi bambini e le
loro famiglie.
* L’Assemblea di Chiesa, convocata la
domenica 2 maggio, dopo la lettura della
relazione morale e finanziaria del Concistoro ha proceduto alle seguenti nomine:
Delegati alla Conferenza Distrettuale: Buffa Edvy (Pradeltorno) e Monnet Alma (Sarsa) ; Delegato al Sinodo : Malan Maria
(Gas).
* Ricordiamo i fratelli e sorelle che hanno lasciato l’esistenza terrena in questi ultimi mesi.
Rivoira Enrico (Peyroutira),. Chauvie
Mirella, rapita ai suoi dopo pochi giorni
di vita, Gaydou Giovanni (Bertots), Buffa
Cesarina ved. Rivoira (Zoard), Chauvie
Maria ved. Buffa (Odino), Gaydou Caterina
(Vemet), Coisson Cesarina ved. Gaydou
(Sali), Rivoira Ester (Buffetta), Buffa Margherita ved. Coisson (Odins), Malan Lidia
(Pradeltorno), Gaydou Maddalena ved. Rivoira (Gali).
Alle famiglie colpite dal lutto rinnoviamo l’espressione della cristiana simpatia
della comunità. Il Signore Iddio spanda
le sue consolazioni su quanti sono rimasti
nell’afflizione per queste dipartenze. rep.
Una testimonianza. — Siamo stati profondamente colpiti dalla dipartenza così
inaspettata della nostra soiella Lidia Chauvie nata Malan, di Pradeltorno.
La rivedo nei tempi lontani della nostra
infanzia, sui banchi della scuola, alunna
intelligente e studiosa. Sapeva a memoria
limghi brani dell’Evangelo. Buona catecùmena, ed in seguito assidua frequentatrice
dei Culti. Di carattere gioviale e gentile,
ci accoglieva con fraterna ospitalità. Così è
stato ancora la Domenica 25 Aprile.
Era una buona valdese dell’antico stampo. La Parola di Dio era l’ispirazione della sua vita.
S’è addormentata dopo brevissima malattia. L’ultima sua gioia terrena: la presenza
del figlio. Maresciallo dei Carabinieri, che
si trovava in licenza.
Al marito ed a tutta la famiglia la nostra
solidarietà nel dolore e nella speranza cristiana.
Possiamo anche noi esser pronti alla
chiamata del Signore. G. Bertinatti
Bobbio- Pellice
Confermazione. Il 16 aprile, nel corso del
culto del Venerdì Santo hanno pronunziato
il sì di confermazione del, loro battesimo
23 catecumeni: Ayassot Ida, Bertinat Anna Maria, Bonjomr Anna Maria, Catalin
Livia, Charbonnier Anna Ilda, Davit Giovanna, Fostel Elena, Gönnet Elena, Gönnet Manetta, Michelin Mariuccia, Michelin Irma, Mondon Laura, Mondon Lauretta, Rostagnol Annina, Michelin Salomon
Marita, Baridon Stefano, Bertinat Bruno,
Geymonat Paolo, Gönnet Stefano, Mondon
Marin Eliseo, Mondon Marin Davide,
Mondon Marin Stefano, Puy Bruno.
Nel pomeriggio i nuovi confermati sono
stati festeggiati dall’Unione delle madri e
la sera delle Unioni giovanili.
Pasqua. L’affluenza dei fedeli al culto di
Pasqua è stata veramente notevole. Numerose sono state le persone costrette a rimanere in piedi per mancanza di posti a sedere, malgrado le panche supplementari trasportate in chiesa per questa occasione. Numerose pure le persone che si sono accostate al Tavolo della Santa Cena.
Il giorno di Pascjuetta i nuovi membri
di chiesa confermati il venerdì santo e le
unioni giovanili hanno effettuato una riuscitissima gita ad Ivrea e al lago Viveronc.
Assemblea di Chiesa. Il 25 aprile si è
riunita l’Assemblea di Chiesa per esprimere il suo parere circa l’abolizione o meno
della distinzione dei membri di Chiesa in
membri elettori e membri comunicanti. La
assemblea nettamente si pronunziò in favore dell’abolizione. Molti furono i voti ad
essa favorevoli e nessuno contrario. Pure
unanime fu però la decisione di mantenere la non estensione del diritto di voto ai
membri di Chiesa inferiori ai ventun’anni.
Ringraziamo l’insegnante Edgardo Paschetto che ha presieduto il culto il 16
Maggio permettendo così al Pastore di recarsi al Convegno giovanile a Villar Pellìce.
Visite. La sera del 16 Maggio abbiamo
avuto la graditissima visita della filodrammatica del centro di cultura di Luserna
S. Giovanni. Ringraziamo sentitamente tutti gli attori e segnatamente il Sig. Arturo
Amoulet per la magnifica serata che ci
hanno fatto trascorrere.
Il 23 Maggio l’Unione delle Madri ha
effettuato una gita a Luserna Sah Giovanni per visitare l’Asilo dei vecchi ed il rifugio Re Carlo Alberto e dimostrare con
questo atto di simpatia ai ricoverati ed al
personale di entrambi gli istituti l’interesse che la Chiesa di Bobbio ha per essi.
Battesimo. L’8 aprile è stata battezzata
Berton Rosalia di Stefano e di Charbonnier Costanza. Le "conceda il Signore di esserGli sempre fedele.
Nozze. Sono stati uniti in matrimonio, il
10 aprile, dal Pastore Enrico Geymet, Mondon Marin Giovanni e Rostagnol Giuditta;
11 primo maggio, dal pastore Giovanni Bertinatti, Bertinat Stefano e Negrin Bianca
Susanna; il 22 maggio, dal Pastore Enrico»
Geymet, Mie Ernoldo e Michelin Lina.
Spanda del continuo il Signore le sue
benedizioni su tutti questi focolari.
Luserna San Giovanni
Asilo Infantile. — L’anno scolastico, se
così lo possiamo chiamare per i bambini
del nostro Giardino d’infanzia, s’awicina al
suo termine. Domenica 6 giugno, alle ore
14,30, nella Sala Albarin avrà luogo il Saggio tradizionale. Il pubblico è cordialmente invitato e potrà rendersi conto che i
giudizi lusinghieri rivolti alla sua direttrice, signorina A. Bessone, per l’attività dell’Asilo stesso, nel corso di due ispezioni
sono ben meritati.
Ascensione. — La comunità è riconoscente al pastore B. Pascal che ha presieduto il culto dell’Ascensione. Quello stesso giorno un torpedone ha portato l’Unione delle Madri a Massello. Bella giornata
di sole e, sopratutto, buona giornata di comunione fraterna.
Gioventù. — Nel corso di queste ultime
sedute, l’Unione giovanile ha assistito ad
un lodevole tentativo di potenziare gli
« studi » tradizionali. Abbiamo cosi ascoltato il nostro caro amico signor Pisaniello
che ci ha parlato di San Francesco con
competenza ed originalità; il dott. Gabella ha illustrato vari problemi connessi con
l’ideale del federalismo europeo; Giorgio
Albarello ha parlato di A. Schweitzcr; il
prof. R. Jouvenal, in due studi ha presentato l’opera ed il pensiero di Calvino.
Al convegno primaverile di Torre Pcllice, brillante affermazione; per contro la
pioggia non primaverile ha spaventato i più
e li ha impediti di partecipare a quello di
ViUar Pellice.
Assemblea di Chiesa. L’assemblea di
Chiesa ha eletto quali delegati alla Conferenza distrettuale i signori: Francesco
Malan, Ernesto Revel, Attilio Bounous.
Nozze. Il 29 maggio, nello storico tempio del Chabas, sono state invocate le benedizioni divine sul matrimonio di Lana
Giovanni fu Basilio e Mariton Ernestina
di Federico.
Il 15 maggio è stato celebrato il matrimonio di Cagno Enrichetta (Angrogna) con
Chiavia Riri (Luserna San Giovanni).
I nostri cristiani auguri accompagnano
gli sposi.
Battesimi. — E’ stata battezzata Beux
Annalisa di Giov. Enrico e Frache Alice
(Luserna).
Funerali. — Il 7 maggio hanno avuto
luogo i funerali di Cardon Alberto fu Alessandro. Originario di Roccapiatta, aveva
risieduto a lungo nella nostra parrocchia;
di qui si era recato in Toscana. Da pochi
mesi egli aveva dovuto rinunziare al suo
lavoro di agricoltore tenace ed intelligente. E’ morto all’Ospedale di Torre Pellice,
all’età di 64 anni.
II 10 maggio hanno avuto luogo i funerali di Odin Emilio fu Davide (ai Pian di
Murcins) deceduto all’età di 60 anni.
Due sorelle, avanzate in età, hanno terminato la loro corsa terrena: Rivoira Enrichetta, originaria di Rorà, deceduta ai Croce, in età di 87 anni; e Pascal Eugenia ved.
Robert, nata a Marsiglia, deceduta ai Baussang dov’essa viveva col nipote Signor Peyronel, in età di 91 anni.
La comunità circonda le famiglie afflitte
con la sua simpatia, unita nella stessa speranza: La morte è stata sommersa nella
vittoria. rep.
Villasecca
Dopo aver inaugurato la sezione Cadetti
della Unione, abbinata col quarto anno del
Catechismo, che ha funzionato soddisfacentemente, non ostante le grosse difficoltà ed
incertezze iniziali, i seguenti Catecumeni
sono stati ammessi alla confermazione del
loro battesimo la Domenica delle Palme ed
alla Santa Cena il giorno di Pasqua: Alina
Clot, Wanda Costantino (Albarea); Iolanda Clot, Attilio Giacomino, Eli Peyronel
( Combagarino) ; Marta Peyronel, Silvio
Bounous, Carlo Peyronel (Trussan); Gino
Griglio (Chiotti); Guido Genre (Bovile).
La Sig.na Adelina Oliva è stata ammessa alla Cena del Signore in occasione del Venerdì Santo.
A tutti l’augurio affettuoso che il Signore
dia di diventare ogni giorno « sale della
terra e luce del mondo ».
La Santa Cena è pure stata celebrata
(dopo molti anni di interruzione) nella
Cappella di Combagarino che ha rivisto il
vecchio pulpito seicentesco riprendere il
posto che gli spettava, ben restaurato dal
Sig. Levi Clot-Varizia che ringraziamo ancora per l’iniziativa cosi ben riuscita.
Questo culto ha segnato la chiusura della serie invernale delle riunioni e della
Unione tenute in numero dì 108 nei nove
quartieri della Parrocchia. In esse sono
stati trattati i vari momenti della nostra
liturgia domenicale e dei sacramenti. Le
discussioni che talora sono sorte nel corso degli studi ci incoraggiano a fare di
ogni nostra riunione il momento dello
studio comunitario in cui ognuno si china sulla sua Bibbia e confronta col fratello ciò che lo Spirito gli ha dato di comprendere della eterna Parola di Dio.
Ultimamente sono stati xiresentati al Battesimo Riccardo Massel di Enrico e di
Peyronel Rina (Roccia); Barai Fiorella di
Oreste e dì Pons Elsa (Chiotti); Gardiol
Elena di Arturo e di'Gambino Rosa (Trossieri). _
Purtroppo anche i lutti non mancano:
Clot Vittorina in Pons, deceduta a Combagarino il 15 Marzo dopo lunghi mesi di
dure sofferenze. Michelin Giov. Pietro, ex
maestro delle nostro scuole in cui ha svolto per lunghi anni un apprezzato ministerio di educatore, ha chiuso la sua giornata terrena al Giulberso all’età di 87 anni.
Nel fiore degli anni t™ tragico incidente
ha troncato l’esistenza di Ferrerò Augusto
(Maizena) nella notte di Pasqua. Sulla vedova e sui quattro bimbi invochiamo ancora le consolazioni-e l’aiuto di Dio. Pons
Augustina n. Peyronel si spegneva al Trussan il 20 Aprile, ed infine una breve, improvvisa malattìa toglieva all’affetto dei
suoi cari il fratello Enrico Villielm (Chiotti) a soli 38 anni nel pieno della sua laboriosità. j-T
Voglia il Signore, seconda la sua promessa essere il Consolatore di tntti quelli
che piangono.
Rorà
Visite: recentemente il gruppo filodrammatico di Rìvoli della Chiesa battista ha
presentato alcuni quadri biblici preparati
dal pastore Veneziano dal titolo: Simone
il Lebbroso. H folto pubblico accorso ha
indicato la stima per gli amici battisti di
Rivoli che da qualche anno sono in villeggiatura a Rorà: gli applausi hanno testimoniato l’apprezzamento per la rappresentazione. Il teatro religioso, purtroppo accantonato dal nostro ambiente merita di essere sempre più studiato e aggiornato. Ringraziamo caldamente tutti i nostri amici dì
Rivoli per la bella serata che ci hanno offerta e per il simpatico incontro. Un grazie
particolare al Pastore Veneziano, al dr.
Lawton per l’interesse che egli porta a Rorà ed al quale, in occasione della sua partenza per l’America inviamo nn saluto affettuoso estensibile aRa sua famiglia; ringraziamo gli attori, le attrici e gli ospiti
tutti per la loro visita, augurandoci di vederli ancora in quel dì Rorà per un’altra
rappresentazione.
Abbiamo avuto il piacere di vedere a
Rorà la scuola domenicale di Prarostino,
guidata dal Pastore G. Peyrot; siamo lieti
di aver fraternizzato assieme in nna bella
luminosa giornata di sole.
Anche la scuola ‘‘domenicale di Villar,
guidata dal Pastore Geymet ha trascorso la
giornata dell’Ascensione a Piamprà; la mattina si è tenuto il culto all’aperto presieduto dal pastore locale con la partecipazione del collega Gfeymet e del monitore
Frache ed alla presenza d’un buon gruppo
di viUaresi, rorenghi e amici di Torre P.
A tutti questi amici diciamo un grazie di
cuore per il simpatico incontro da loro
proposto.
Siamo riconoscenti al Pastore Bertinatti
ed al signor Aldo Varese per aver presieduto il cnlto durante il mese di maggio, in
occasione delle gite della chiesa e della
scuola domenicale.
Battesimi: Abbiamo battezzato Revel Osvaldo di Onorato e Giuliana Durand il giorno 9 maggio; siamo lieti di aver salutato,
in tale circostanza le Signore Barolin e
Charbonnier, originarie di Rorà e presenti
al culto per il battesimo del loro nipotino.
Che il Signore benedica i battezzati nel segno della sua grazia onnipotente.
Confermazione: Pure il 9 Maggio abbiamo accolto come mèmbri di Chiesa i catecumeni di quarto anno: Benecchio Vilma,
Durand Giuliana, Malan Laura, Rivoira
Aldo, Rivoira Franco, Rivoira Edilio. Una
buona assemblea di fratelli era presente in
chiesa per udire le promesse .dei catecumeni e per rallegrarsi nella comunione di nuovi fratelli impegnati nella testimonianza
cristiana. Che il Signore sia con loro ogni
giorno della vita e dia loro di vivere nella
gioiosa comunione del suo Spirito.
Gita: Quest’anno abbiamo potnto recarci a Sanremo e conoscere la comunità dì
quella città: accolti festosamente dalla famiglia del Pastore Miscia e dai suoi collaboratori i nostri quarantaquattro gitanti
hanno potuto celebrare il culto in chiesa e
visitare più tardi la ridente città della riviera. Le emozioni del viaggio, in pulmann
prima ed in barca poi hanno conferito una
nota vivace alla giornata, terminata felicemente, anche se un po’ faticosa. Siamo lieti di inviare un grazie di cuore ai nostri
amici di Sanremo per la loro simpatica accoglienza.
Rodoretto
Les examens des catéchumènes, qui eurent lieu l’après-midi du Dimanche des Rameaux, permit au Consistoire de prendre
acte du travail accompli pendant l’hiver
avec nos enfants. Si quelques éléments avaient travaillé avec diligence, il en est trop
par contre, qui malgré la forte discipline,
n’ont pas fourni l’effort désiré. Le Consistoire, après exhortation à une présence
suivie aux cultes et à une attitude morale
exemplaire; accepte à la confirmation les
trois jeunes de quatrième année. C’est durant la solemnité de Vendredi Saint que
Pascal Silvia, Pascal Gustavo et Tron Rina
ont confirmé l’engagement de leur baptême. La communauté est heureuse de les recevoir dans son sein et leur souhaite un témoignage béni à U gloire du Christ. (Je
vous ai appelés mes amis: Jean 15: 15).
Le jour de Pâques a vu l’affluence des
grands jours dans notre temple montagnard. Les communions nombreuses ont .
été un encouragement pour le Consistoire.
On ne se lassera pas de répéter que la communion n’est pas faite pour les saints seu
lement, mais pour les pécheurs et qu’eUe
est prise dans la joie du pardon divin.
L’Assemblée d’Eglise du 18 avril s’est
prononcée en faveur de la suppression de
la catégorie des membres électeurs. Elle a
voté à cet effet une motion qui demande
que chaque membre communiant ait droit
au vote sitôt accompli sa 21me année.
Comme l’an passé, nos enfants sont descendu à la fête de chant au Perrier. Journée encourageante tant par le nombre (Rodoret 35), que par l’effort pour une production chorale meilleure sur l’an passé.
Merci encore à la paroisse du Perrier pour
son accueil.
Le dimanche 9 mai, dédié à la campagne financière, nous permit d’apprécier le
message de notre frère l’Avocat Serafiuo,
qui su poser bibliquement le problème de
l’argent dans l’Eglise. Le taux de 1.400 L.
par membre communiant, proposé par la
Commission de District li’est qu’une offrande sans lapport avec les mille faveurs
que le chrétien reçoit de Dieu. Pour la
première fois les classes d’école primaire
ont eu leur examen de religion avec la
présence du Corps enseignant et du Consistoire. Grâce à ce moyen l’émulation a
pu être maintenue et nous sommes contents du travail accompli.
Mariage: le 24 avril à Serveil: Ribet Livia et Poet Oreste.
Heureux l’homme (la famille) dont la
force est en l’Eternel (Ps. 84: 6).
Décès: Meynier Giovanni Daniele. Le
lundi 19 avril s’éteignait à Rodoretto (Villa) noire frère bien connu dans la vallée.
Celui qui a ressuscité Jésus Christ d’entre
les morts rendra la vie à vos corps mortels.
(Rom. 8: 11).
le pubblicazioni della llaudiana
Ernesto Ayassot: Il medico
della giungla • Vita ed opere di Alberto Schweitzer L. 400
Giovanni Bertinatti: L’immacolata concezione L.
50
Valdo Vinay: Le diaconesse
della Parola nella Chiesa L. 100
Roberto Nisbet: Ma il Vangelo non dice così (8.a edizione) L. 200
IMMINENTE:
P. y. Panasela: Sicilia, terra di miracoli (2.a ed.) L. 60
Ordinazioni alla Libreria Claudiana
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nata Malan
esprimono la loro riconoscenza ai signori
pastori T. Pons, F. Bertinat, dott. Debettini, al personale dell’Ospedale Valdese di
Torre Pellice, alle Signore Sarà, A. Combe, a quanti si sono cristianamente prodigati nell’assistenza e nel trasporto della
cara defunta.
Angrogna, 30 maggio 1954.
La vedova Jenny Johnsen, profondamente commossa per le manifestazioni di stima
e di affetto tributate al compianto suo marito
Simensen Kolbiòrn
rivolge il suo riconoscente ringraziamento
in modo particolare al Pastore Valdese sig.
Rostan, al Dott. Milanesi, al Dott. Alfano,
alla Croce Verde ed ai suoi Militi, che
tanto si prodigarono nella dolorosa circostanza.
Porge pure il suo vivo grazie ai vicini di
casa, alla Maestranza della Ditta Mustad ed
a tutte le gentili persone che inviarono
scritti, fiori ed intervennero ai funerali.
A tutti la sua imperitura, profonda riconoscenza.
Pinerolo, 23 Maggio 1954.
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Direzione e Redazione: Past. Ermanno Rostan - Via dei Mille 1 - Pinerolo - Tel. 2009
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale dì
Pinerolo, con decreto del 27-XI-1950.
Tip. Subalpina s.p.a. Torre Pellice (Torino)
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