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ANNO LXXVI
3Torre PellÌfi«, 2 Febbraio 1940-XVIIl
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Riguardate alla roccia onde foste tagliati!
(Isaia LI, 1)
SottimèÉtnial« d«llaà ' Chi«
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ABBONAMENTI
Italia e Impero . . . . Anno L. 15 — Semestre L. 8
Parrocchie del Primo Distretto . » » 12 — * » 7
Estero . '• . » » 25 — » » 15
Nulla sia più forte della vostra fede 1
(Gianavello)
Direnerai Drof. OIN9 COSTABBL •
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Torbs PamoE
REDAZIONE: Via Arnaud, 27 - Torbb Pklijce
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira
Cent. 30 la copia
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« Fratelli miei diletti, state saldi,
incrollabili, abbondanti sempre nel1 opera del Signore sapendo che la
vostra fatica non' sarà vana nel
Signore *. / Cor. X K 58.
E’ diventata un po’ consuetudine generale di lamentarci del tempo in cui viviamo e delle circostanze in cui ci troviamo, come se si trattasse di un tempo
e di circostanze che non abbiano avuto
alcun parallelo nella storia dell’umanità.
In realtà, da quando il peccato è entrato nel mondo, il male ha dominato
quaggiù, e quindi la vita umana si è
sempre svolta in condizioni difficili di
ambiente.
L’egoismo e l’orgoglio hanno sempre
spinto i popoli gli uni contro gli altri ;
le guerre fratricide, le aggressioni del forte
contro il debole sono sempre state all’ordine del giorno; sempre quèlii che hanno
lottato per un ideale di giustizia e di
verità sono stati perseguitati. Non è dunque che i tempi siano più difficili ora che
nel passato. D’altra parte è naturale che
noi abbiamo l’impressione della gravità
unica dell’ora che attraversiamo, perchè
si tratta di circostanze e di momenti attuali che incidono profondamente sulla
nostra vita, tanto che noi abbiamo il
sentimento, molto spesso, non soltanto
di essere coinvolti negli eventi del momento presente, ma addirittura di essere
travolti da essi..
Questo sentimento però, cosi come è
nostro, nell’epoca in cui viviamo, deve
essere stato anche dei nostri predecessori
nelle epoche in cui essi hanno vissuto.
Si dice : « Il tempo in cui viviamo è
difficile ! ». Per il credente non c’è mai
stato un tempo facile quaggiù. Ed è
appunto perchè sempre per i credenti i
tempi sono stati difficili che noi troviamo
nella Parola di Dio consigli ed esortazioni riguardanti l’atteggiamento che essi
devono prendere. Nella parola che è oggi
davanti a noi ci è detto : Siate saldi,
incrollabili...
Saldi, incrollabili appunto in vista delle
difficoltà in mezzo alle quali si svolge la
nostra vita.
Saldi, incrollabili appunto di fronte agli
eventi che sembrano volerci travolgere.
E’ la nostra fede che deve essere salda;
e sono le nostre convinzioni che devono
rimanere incrollabili. Il che equivale a
dire che noi potremo rimanere saldi soltanto nella misura della saldezza della
nostra fede e delle nostre convinzioni.
Sia dunque salda la nostra fede in
modo da non farci dimenticare mai, nel
tragico susseguirsi degli eventi, che al
disopra del travaglio umano c’è Dio,
dalla cui Volontà dipende ogni cosa, e
c’è Gesù Cristo, daH’amore del quale
noi siamo custoditi.
Ugualmente siano salde le nostre convinzioni vale a dire fondate e profondamente radicate in quella Parola di Dio,
che sola dimostra di essere eterna, in
mezzo allo svanire di tutte le cose.
...abbondanti sempre nell’opera del
Signore...
Saldi e incrollabili non possiamo rimanere infatti, se non traduciamo in atto la
nostra fede e le nostre convinzioni ; se
esse non si manifestano cioè in una con
sacrarione più profonda, più completa
all’opera del Signore.
In questo si manifesta ancora la misericordia di Dio, il quale, per aiutarci a
rimanere saldi, incrollabili, ci offre questo
mezzo di grazia che consiste neil’operare
con Lui e per Lui. Ora l’opera del Signore
è quella che Egli stesso ha iniziato in
noi, ed è quella pure che Egli compie
nel mondo attraverso alla sua Chiesa.
Quale immenso campo di attività dunque è offerto ad ogni credente e quanto
varia l’attività da svolgere, per cui c’è
posto per l’infinita varietà dei doni particolari di ogni singolo credente !
Quanto più i tempi sembrano essere
difficili, tanto più siamo esortati ad essere
abbondanti nell’opera del Signore.
Quanto più le potenze del male sembrano essersi scatenate, tanfo più dobbiamo prodigarci al servizio del Signore.
Si tratti di testimoniare della nostra fede,
0 di proclamare la verità della Parola di
Dio; si tratti di un ministero di persuasione 0 di consolazione ; si tratti di esercitare la carità o di manifestare in qualsiasi altro modo l’amor fraterno, siamo
abbondanti iti quest’ftpera, prodighiamoci,
poiché più energie spenderemo per
quest’opera, e più energie sentiremo di
ricevere per poter rimanere saldi, incrollabili.
E se qualche volita noi abbiamo come
il senso deila tragica sterilità dei nostri
sforzi poiché non vediamo alcun frutto
manifesto dell’opera alla quale abbiamo
consacrato le nostre energie, ricordiamoci
del segreto, del continuo, instancabile
operare dell’apostolo : « ...sapendo che la
vostra fatica non sarà vana nel Signore ».
Può sembrare vana agli occhi degli
uomini, ai nostri stessi occhi ; non lo è
al cospetto di Dio.
L’essenziale è che l’opera sia del Signore e non nostra; vale a dire: che il
nostro operare sia inteso alla gloria di
Dio e non alla nostra gloriola personale
o alla nostra ambizione.
In fondo non ci è richiesto altro che
essere fedeli nell’opera ed essere fedeli
con questa certezza nel cuore : che appartiene a Dio soltanto di rendere feconda
la sterilità degli sforzi che noi compiamo.
Potremmo ancora domandarci : su che
si basa questa certezza dell’apostolo che
la nostra fatica non sarà vana nel Signore ?
Si basa sulla risurrezione di Cristo. E’
dopo aver affermato che Gesù ha vinto
anche la morte, e che Egli è Colui per
mezzo del quale Iddio ci rende vittoriosi,
che l’apostolo dice : «Perciò, fratelli miei
diletti, state saldi, incrollabili, abbondanti
sempre nell’opera del Signore ; sapendo
che la vostra fatica non sarà vana nel Signore».
Non sarà vana, perchè il Signore è
Vivente, perchè a Lui spetta Fultima parola della vittoria finale.
«State dunque saldi... incrollabili...».
Lo stesso apostolo spiegherà così, in
altra circostanza, il segreto dell’atteggiamento del credente, il quale rimane
saldo nel suo perseverante operare :
« Per questo noi fatichiamo e lottiamo,
perchè abbiamo posta la nostra speranza
nell’Iddio Vivente » (1 Timoteo IV, 10).
A. Deodato.
’ II.
I MARTIRI DELLA BALSIGLIA
I martiri della Balsiglia, non i caduti.
Questi ultimi han dato la vita nella
lotta, nella battaglia, nei combattimenti
a corpo a corpo, nelle sanguinose sortite 0 nelle difficili corse per gli approvvigionamenti. Questi sono i caduti. Ma
accanto a costoro stanno i martiri.
Chi sono ?
Sono coloro che, gravemente feriti, non
sono potuto mettersi in marcia, al seguito
di Tron Poulat, per il sentiero di capre
grazie al quale i reduci raggiungeranno
non visti l’erta del Ghinivert; nè questi
ultimi li han potuto prendere con sè.
' .^E allora, semplicemente, serenamente,
quasi senza neppur accorgersi di compiere un atto eroico, il più eroico forse
di tutta la vicenda, sono rimasti. Pochi,
una diecina forse, feriti : ma dieci uomini
vivi, che hanno accettato, cosi, di guardare in faccia la morte e di vedere
com’era fatta ; che han rifiutato di costituire dei « pesi morti » nella marcia
dei loro fratelli.
; Conosciamo i nomi di quei martiri ri, ^masti al Castello della Balsiglia, e che
le soldataglie di Feuquières scoprono con
urla di feroce compiacimento, già pregustando una serie di ben applicate torture ; e conosciamo anche il genere dei
supplizi inflitti prima del massacro : le
piante dei piedi bruciate a lento fuoco !
E sappiam perfino che taluno, sotto il
dolore della tortura, farà una confessione,
fortunatamente inutile. Ma tutto questo
non è se non il concatenamento degli
episodi, la conseguenza e l’effetto di date
premesse e di date cause. Resti, piuttosto, inciso nella memoria dei figli, a
caratteri di fuoco, l’atteggiamento di quei
dieci superstiti, mentre il grosso delle
truppe Valdesi è già scomparso in salvo,
lontano, e mentre le truppe del Re di
Francia non hanno ancora raggiunto il
pianoro del Castello.
Nessuno parla, anche i gemiti di quelli
che soffrono di più sembrano affievolirsi.
Ognuno pensa a qualche cosa di caro,
di prezioso, di cui, per quei pochi istanti
ancora di libertà e di vita, non vorrebbe
perdere la memoria. Poi, i rumori ancora
sordi che salgono da basso giungono ai
loro orecchi e s’impongonO alla loro
attenzione. Ora salgono, ora verranno.
Saranno senza pietà di loro : sono dei
Valdesi, eppoi sono degli invalidi, eppoi
sopratutto c’è la beffa della fuga notturna,
c’è quel sorriso che erra sulle sottili
labbra di Feuquières, che si tramuterà
in un ghigno di rabbia, mille volte riflesso
negli occhi, nel volto, sulle labbra dei
suoi soldati...
C’è tutto questo, e c’è dell’altro : c’è
la serenità di quei dieci feriti, che neppur
cercano una posizione più comoda, per
l’arto colpito, sulla umida paglia dei
loro giacigli : tanto, per pochi istanti,
non ne vale neppur la pena ! Quello
sguardo pacato, soddisfatto, in cui si
rispecchiano gli ultimi bagliori di un
fuoco quasi spento, è come una grande
sovrumana rivelazione di vita. Più fortunati e felici, quelli di loro che adesso
saran fuori del tiro delle truppe francesi ?
Forse nemmeno : e se è vero che in
punto di morte è dato talora di leggere
nel libro dell’avvenire, quei dieci martiri
preferiscono la imminente sorte che riserba loro la ferocia degli aguzzini allo
squallore e alla desolazione che aspettano i conquistatori. r. b.
Ricordiamo ancora l’opuscolo che la
Società di Studi Valdesi pubblica in occasione della fausta ricorrenza. Esso è
inteso a commemorare il 250“ anniversario della morte di Giosuè Gianavello.
E’ stato redatto dal prof. A. Jalla, col
titolo : / luoghi detrazione eroica di Giosuè Gianavello. E’ posto in vendita al
prezzo di L. 0,60 la copia. E’ ridotto a
L. 0,50 per chi ne ritira almeno 10 copie, 0 ne ordina la spedizione per almeno
100 copie. La spedizione è fatta franco
di porto.
Si ricorda che il pagamento è anticipato. Per coloro che non ne versano
l’ammontare a tempo, la spedizione si
farà in ogni modo in porto assegnato.
L’ordinazione deve farsi alle Arti Grafiche « L’Alpina » - Via Arnaud - Torre
Peliice.
Cartolina del XVÌl febbraio
Come ogni anno, si è preparata una
cartolina commemorativa per il XVII Febbraio. Il soggetto della cartolina è una
bella xilografia inedita del pittore Paschetto, che ritrae la fine figura di Giosuè Gianavello, del quale quest’anno ricorre il 250“° anniversario della morte.
In assenza del pastore A. Comba, che
si è sempre curato di questa cartolina,
il Comitato della F. U. V. ha pregato il
pastore Paolo Bosio (Via Marianna Dionigi, 57 - Roma) di occuparsene quest’anno. Inviategli le vostre ordinazioni.
Il prezzo franco porto è il seguente:
una copia, L. 0,30 ; 20 copie, L. 4 ;
50 copie,’L. 8; 100 copie, L. 15.
ImporfanHssimo
L’Amministrazione del giornale previene gii abbonati tutti che a partire
dal primo numero di Marzo prossimo, verrà sospeso l’invio del periodico a quelli che non sono in regola
coll’abbonamento dell’anno in corso.
Gl’interessati pertanto sono pregati
di fare con cortese sollecitudine il
versamento della loro quota al Pastore che la trasmetterà, o per mezzo
di cartolina vaglia, o eventualmente
valendosi del Conto Corrente Postale
N. 2-17557 intestato alla Libreria Editrice Claudiana - Torre Peliice - indicando sempre con chiarezza il proprio indirizzo.
Sostenitori
Una lista di amici attende la sua pubblicazione; sovrabbondanza di materia ci
costringe ancora a ritardarla ; ne chiediamo scusa.
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V In accordo col Direttore dell’Eco delle
.yNalli, ,,c/ic vivamente ringraziamo, ini,ziamo con questo . numero « La Pagina
della Gioventù Valdese », che 'apparirà
sempre nel primo numero del meseì:
^ Confidiamo che essa sia ben accetta
al giovani delle Valli, ai quali è particolarmente rivolta, e che possa esser loro,
con l’aiuto di molti collaboratori, di vera
utilità e di buon incoraggiamento.
La Pagina della Gioventù Valdese che
appare su La Luce conserverà, tuttavia,
per deliberazione del C. N. della F. U. V.,
il carattere di organo ufficiale della gioventù valdese. Per il rimanente, si cercherà di evitare ripetizioni sui due fogli, I quali piuttosto saranno complementari.
Ciò fino a che La Luce avrà il formato
ridotto, poi si ritornerà alla situazione di
una volta. T. V.""
IL SOLDATINO VaLbESE
Peggio di così il posto non poteva
capitare : un tratto assai esteso di trincea
da difendere con una compagnia ridotta
ad un terzo del suo effettivo, in seguito
a recenti combattimenti. Trincea, intendiamoci, per modo di dire : di fatto non
era che un abbozzo fatto alla bene meglio
in terreno roccioso, ed a profondità così
inadeguata, che per non farsi vedere dal
nemico, era necessario quasi del tutto
tenersi curvi o seduti.
Il Tenente che comandava la compagnia, posto in simili condizioni, si senti
raddoppiare il peso, della responsabilità,
che gli era piombato addosso, da quando
il Capitano, gravemente ferito, era stato
portato ad un ospedaletto da campo.
C’era poco da fare : alla sua compagnia era toccata quella bella sorte, bisognava mettersi l’animo in pace, e provvedere il meglio possibile.
Allo schiarir dell’alba egli cominciò a
far qua e là capolino dalla trincea, per
rendersi conto esatto della struttura del
terreno che aveva di fronte. Ad un certo
punto domandò: Dov’è Leprotto? Chiamatemi il Leprotto. Dopo pochi secóndi
eccoti sgusciare di fra i compagni un
soldatino con una faccetta tipica, che
aveva del buono e dell’intelligente.
— Senti, Leprotto, ho bisogno di te.
— Signor, si.
— Vieni qua, guarda da questa fessura:
lo vedi quel gruppetto di rocce sulla
nostra destra ?
— Signor, si.
— Te la sentiresti di passare la giornata tutto solo là, per sorvegliare gli
eventuali movimenti dall’altra parte, e
comunicarceli con un piccolo telefono da
campo ?
— Signor, si.
— Guarda, non ti credere che sia cosa
da nulla ; richiede non muoversi per non
farsi scorgere, diventare quasi una stessa
cosa con la roccia. Posso contare su te ?
— Signor, si.
— Di notte vi potranno stare in più;
ma di giorno ci vuole un soldatino piccolo ed in gamba come sei tu. Allora
siamo intesi, domani prima dello schiarir
del giorno, andrai a sostituire i soldati,
che vi metterò questa notte.
— Signor, si.
— Vai pure.
— Signor, si.
A dir vero, Leprotto, coi suoi asciutti
signor si, se faceva la figura del soldato
parco di parole e disciplinato, pareva
mancare di quella spigliatezza di certi
suoi compagni, che in certe occasioni si
sprofondavano in promesse e rodomontate sproporzionate alla cosa, e spesso
anche a quel che avrebbero saputo mantenere.
Ma chi era Leprotto ? Quando era
nato, suo padre, un valdese, gli aveva
posto il nome glorioso del quasi leggendario eroe Gianavello. Ma il piccolo
Gianavello era cresciuto cosi mingherlino
' e cosi poco^ marziale, che quando fu di
leva militare, non lo vollero neppure a
ripulir le marmitte. Ci rimase male, povero Gianavello ! Da ragazzo aveva tante
volte guardato con ammirazione gli alpini
e sognato d’aver anche lui, a suo tempo,
la sua braya penna nera sul cappello.
Poi era'venuta la guerra, e con la
guerra là revisione dei riformati, e lo
avevano posto nella semplice fanteria. In
guerra anche il fante si trovò ad andare
in montagna ; e mentre i soldati che ve- .
nivano dal piano ci si sentivano come
pesci fuor d’acqua, Gianavello ci si trovava proprio a suo agio. Che fossero
quelle del suo luogo natio, del Trentino
0 della lontana Macedonia dove era i
andato a finire, poco importava : pareva
le conoscesse tutte, tanto sapeva intuirne
1 sentieri ed i più facili passi. Piccolo,
agile come era nel passar di roccia in
roccia, lo soprannominarono il Leprotto,
e oramai alla compagnia tutti lo chiamavano cosi.
Il giorno dopo, Leprotto si trovò al
suo posto : s’era così ben piazzato che
non lo si scorgeva affatto : si sarebbe .
detto che fosse diventato davvero una
sola cosa con la roccia, come gli aveva
detto il Tenente.
Una sola cosa con la roccia. Questo
pensiero, mentre era lì tutto solo, gli
aveva ricordato una parola udita da ragazzo alla festa del 17 Febbraio (la festa
tanto gradita ai valdesi) quando il Pastore aveva tenuto un forte discorso sul
versetto 1" del capitolo 51 d’Isaia: ♦ Considerate la roccia onde foste tagliati».
Sicuro, un valdese deve avere una fede
incrollabile, un carattere saldo nel bene,
una coscienza nitida del senso del proprio dovere. E lui, il piccolo Gianavello,
non doveva dimenticare a qual roccia
appartenesse, e compiere nella sua mo-j;
desta possibilità, tutto quel che gli era
stato detto di fare a difesa delia compagnia. Si diceva : il Signore, che dava
aiuto ai nostri padri, lo darà anche a me.
S’era appena detto queste cose, quando, da una fenditura fra le rocce, scorse
un insolito movimento in certi camminamenti, che mettevano in avamposti fuori
della trincea avversaria. Si stava preparando un attacco ? Non c’era da porre
tempo in mezzo: bisognava avvertire il
Tenente. Prese il minuscolo telefono da
trincea : Pronti ! Pronti ! - Nessuna risposta. - Pronti! Pronti! - Niente!
Per una di quelle malaugurate coincidenze, che certe volte càpitano proprio
quando meno le si gradirebbe, ì| telefono
non funzionava !
Guardò di nuovo dalla fenditura, e
vide che i movimenti notati s’intensificavano. Che fare ? Uscire e correre allo
scoperto per andare ad avvertire, era
esporsi quasi sicuramente alla morte. Ma
se sparano, pensò, basterà per dare l’allarme, ed i nostri non saranno attaccati
di sorpresa. Da vero leprotto, il solda
cannoncino cominciò ad abbaiare furiosamente contro il Leprotto, che con slanci
improvvisi, riparandosi di roccia in roccia, riuscì ad arrivare sano e salvo al
Comando da quella via pericolosa, invece di prendere la più sicura ma lunga
via dei camminamenti.
Intanto su alla trincea si era sferrato
.. l’attacco ; ma con la speranza di riceI Ir-vere presto rinforzi, ognuno stava saldo
al suo posto, poiché una buona speranza
costituisce già di per sé una forza.
Se il soldatino valdese abbia avuto
delle ricompense militari non saprei dirvelo. Del resto la considerazione degli
tino schizzò fuori dalle rocce, e via come
il vento fino a gettarsi quasi a capofitto
nella propria trincea da un piccolo camminamento sotto il reticolato.
In un momento tutti i soldati furono
al loro posto di combattimento. Il peggio
si era che oltre ad essere in pochi, la
compagnia non aveva alle spalle neppure
un soldato di rincalzo ! Giù al Comando
di Reggimento c’era qualche plotone da
inviarsi dove ci fosse sfato più urgente
bisogno. Il Tenente volle telefonare in
proposito. 11 telefono non funzionò: era
dunque il suo apparecchio che era guasto I
— Vado io, al Comando, a chieder
rinforzi — disse il Leprotto.. E senza
quasi aspettar risposta, eccotelo giù a
rotta di collo sul fianco del monte. Tratto
pericoloso, perchè era tutto preso d’infilata da un arrabbiatissimo cannoncino,
che lo dominava da una vetta nemica.
Se nella fuga dalle rocce il nemico non
aveva potuto o voluto sparare, qui il
altri non può nè accrescere, nè diminuire
quel che noi siamo nella nostra realtà.
- Nella vita solo in parte noi possiamo
disporre di noi stessi, concatenati come
siamo all’ambiente ed alle circostanze
che vi si presentano. In qualunque situazione si può sempre cercare di agire
nello spirito migliore che la situazione
permetta. Ciò serve come da anello di
congiunzione per permetterci di allargare
in modo non artificioso ma spontaneo e
sincero le nostre possibilità di bene. Infatti, quando il piccolo soldato valdese
nelle ore di riposo s’infervorava a raccontare ai suoi compagni le gesta dei
suoi padri, e della loro fedeltà al Signore ed alla sua Parola, i compagni^
anche quelli facili a burlarsi delle cose
religiose, si facevano attenti e seri ; si
vedeva che in loro si maturavano delle
riflessioni, perchè una testimonianza di
parola accompagnata da una buona realtà
di vita, si presenta come una verità vidimata dal migliore dei suggelli.
V. SOMMANI.
Ai giovani Valdesi delle Valli
Pochi anni or sono molti
pesavano tristemente sopra
pregiudizi
i rapporti
fra Valdesi delle Valli e Valdesi delle
altre regioni d’Italia: si distinguevano
con taglio netto due campi : le Valli,
dove, secondo il parere di alcuni, si
dormiva profondamente dal punto di vista spirituale, da un lato, e i campi dell’evangélizzazione, il cui zelo era proposto
a modello alle Valli, dall’altro. Altri invertivano i termini ed affermavano che
un’opera salda poteva solo compiersi nelle
Valli, dove una tradizione secolare ha
forgiato i caratteri in modo da fare loro
apprezzare il problema della fede. Grazie
ai frequenti contatti, che hanno potuto
realizzarsi per mezzo dei campi-congressi, degli scambi di corrispondenza, e sopratutto per opera di Dìo e per mezzo
della preghiera, tali funesti pregiudizi e
superficiali giudizi vanno scomparendo
velocemente. Al loro posto si va precisando sempre maggiormente la coscienza
di essere « la Chiesa di Cristo », che ha
bisogno del suo capo sia a Rodoretto sia
a Grotte. Quello che importa non sono
i nostri temperamenti più o meno ardenti
o chiusi, caratteri di montanari o di cittadini, d’isolani o di « continentali », ma
è il vigore della nostra fede. Devono
quindi essere evangelizzate e edificate
tanto le Valli quanto le altre regioni italiane, perchè non è possibile concepire
un’opera cristiana, che edifichi senza
spingere al dovere deirevangelizzazìone
e non è possìbile cessare dall’aver bisogno di essere evangelizzati : la Chiesa ha
sempre e dovunque la duplice missione
dì formarsi alla scuola dell’Evangelo e
di chiamare altri al Cristo. Abbiamo
questo dovere alle Valli, dove elementi
estranei, mondani o di altra fede si sono
stabiliti in questi ultimi tempi, e Io abbiamo in Sicilia e in tutta la nostra patria, dove l’Evangelo non è ancora conosciuto a sufficienza.
Vi scrivo quindi qualche notìzie dal
campo siculo, non per parlarvi di persone
a voi estranee, ma di fratelli, verso i
quali avete, come essi hanno verso di
voi, dei doveri di amore e con i qual*
dividete la responsabilità della Chiesa
che è vostra e loro.
Rièsi! Nop ^ per voi un nome nuovo :
il pastore U. Bert ve ne ha parlato peralmeno quattro anni di seguito al Sinodo
0 al 15 Agosto ! Circondata da grandi
distese di campi e di mandorleti, non
lontana da importanti miniere di zolfo,
nel centro della Sicilia, essa presenta 1
tutte le caratteristiche di un paese agri- j
colo-minerario: la vita comunale si svolge
in due o tre vie principali, che uniscono
la piazzetta del Municipio con un’ampia
piazza, di cui tutti gli abitanti vanno
molto fieri. Il nostro tempio è situato nel
centra, in modo che non occorrono più
di 15 minuti per recarvisi dalle estremità
del paese (o voi dell’Albarea, delle Fon- '
tane e dell’Inverso di Torre, non siate !
invidiosi !). Da quando il pastore A.
Malan, in seguito ad una petizione di
persone influenti del paese, vi predicò
per la prima volta nel 1871 nell’ex-chiesa
di S. Giuseppe e il pastore Francesco
Rostagno vi stabilì la sua residenza, molti
anni sono passati, e con gli anni molte*a
tendenze, idee, progetti, ma si può dire 1
che, nonostante i gravi mutamenti dei ®
tempi e dell’ambiente, la chiesa è riuscita il
a sopravvivere e a mandare attorno a J
sè quegli sprazzi di luce, che discendono
dall’Evangelo e a sorpassare ostacoli, Ì
tali da dimostrare che si tratta di una' ''
comunità provata e cosciente della sua
missione. ! membri di chiesa sono circa '!
140, ma molto superiore è il numero dj j
coloro che simpatizzano con i nostri ,
principi: essi hanno compreso che unico fs
fine del nostro sforzo è di annunziare a
tutti l’Evangelo quale potenza per la salvezza di chi crede. Vi sono pertanto -ì
sempre nuovi giovani e adulti, che si 4
avvicinano a noi per partecipare ai culti, ■
per udire le lezioni di catechismo, per |
dimostrare che sono solidali con la Causa
di Dio. Mentre l’anno scorso si era prò- |
dotto qualche malinteso fra alcuni membri, quest’anno la comunità riesina offre
il simpatico spettacolo di una profonda i
unione : sentiamo che è gran tempo di |
rimanere uniti intorno alla Parola di Dio, |
perchè in essa sola si trova il conforto
e l’ancora della salvezza. Per mezzo di
essa la pace è tornata in varie famiglie : Ì
il Consiglio di Chiesa è riuscito a ricon- "J
ciliare chi era in discordia. Ai due culti I
domenicali la frequenza raggiunge almeno |
i due terzi dei membri oltre agli estra- |
nei. Anche la base del lavoro delle UnioGiovanili è lo studio dell’Evangelo,
m
poiché l’Unione mista si raccoglie ogni
15 giorni intorno alla 1* Epistola ai Corinzi : accanto a questo vi sono altri studi,
lavori, preparazione di recite. Stiamo
preparando per il 17 Febbraio il dramma « 1 Valdesi ». L’Unione Femminile
lavora, come alle Valli, per il bazar. Si
può affermare che la totalità dei membri
contribuisce alle spese di culto, sen'ten- j
dolo come un dovere ed un privilegio : |
ricordo fra gli altri una sorella povera, ^
che aveva ricevuto un anno L. 10 di t
beneficenza e che diede l’anno seguente
appena migliorate leggermente le sue j
condizioni economiche, L. 20 ammucchiate 1
a 2 0 3 lire per volta : posso citarla
perchè sono certo che non leggerà queste
righe.
E veniamo alle Scuole: se nel 1898
gli alunni ammontavano a'700, esse contano, dopo che le scuole comunali si i
sono moltiplicate, ancora 250 alunni, che
rallegrano con i loro trilli il cortile della
Chiesa : sono tante promesse per l’avvenire dell’Evangelo di Riesi, che questi ;
frugoli portano con sè. Imparando i ver- ;
setti biblici, le preghiere prima dei pasti, ^
ripetendo a casa gl'insegnamenti ricevuti '
in classe, sono i piccoli evangelizzatori
del paese. Molti sono i bambini, che
hanno condotto alla chiesa i loro genitori
o che almeno hanno avuto una influenza
t
3
Tt- -3‘Tr;
L*ECO DELIE Wiinr/liOESI
Ì=
benedetta sulle loro famiglie. Frequentano
tutti con gioia la Scuola Domenicale.^
Hanno preparato una magnifica festa idi
Natale, facendo a.gara per recitare dialoghi e poesie, proprio come alle Valli
si usa per il 17 Febbraio ! Le insegnanti
sono liete di fare grandi sacrifizi affinchè
le scuole continuino ad irradiare luce e
conoscenza evangeliche intorno a sè.
Quanto sarebbe però incoraggiante se di
tanto in tanto ci giungesse una prova
del vostro interessamento a quest’opera
che deve essere basata sui nostri sforzi
comuni !'Quanto è beilo non essere soli
a, curvarsi suU’aratro ! Veniteci incontro
con le vostre preghiere e i vostri sacrifizi !
Vi avrei volentieri parlato di quanto
si fa a Grotte e a Caltanisetta per spargere la Parola di vita, difesa con tanto
sangue e sofferenze dai nostri padri Vaidesi ; ma lo spazio concessomi è già
esaurito.
I giovani Valdesi di Riesi, Grotte e
Caltanisetta sarranno lieti di rivedervi al
Campo estivo e vi dicono; «arrivederci
in tenda !» c. g.
Notiziario delle Unioni
GRUPPO VALLI VALDESI (E. Rostan).
ANOROGNA (San Lorenzo). Le attività giovanili proseguono normalmente
in tre quartieri e raccolgono una cincjuantina di giovani. Nelle riunioni si
fanno specialmente delle letture di Stona Valdese e si recitano a memoria dei
versetti della Sacra Scrittura. Qualche
Unionista si distingue nel recitarne dei
capitoli interi. Ci si occupa pure di polemica. fatta con spirito sereno ed obbiettivo.
Non è trascurata la corrispondenza
con 1 giovani assenti. Vorremmo poter
sviluppare maggiormente questo lato
oeua nostra attività, essendovi non meno
<ii cinquanta giovani- della nostra parrocchia dispersi per ii mondo.
Nel complesso si può dire' che ci
sono, in seno alla gioventù, dei motivi
di soddisfazione ; il che non toglie che
si debbano ancora lamentare non poche
lacune. . (R. N.).
BOBBIO PELLICE. Le tre Unioni
hanno ripreso in autunno la loro attività, malgrado l’assenza di molti giovani in servizio militare. Sono già state
preparate due recite con ottimo successo ;
due altre sono in preparazione. Un riuscitissimo Convegno serale ha riunito
gli unionisti di Villar e di Bobbio Pellice. Le Unioni e in modo speciale quella
del centro sono rallegrate dalla presenza
■di un gran numero di militari di quasi
tutte le parrocchie delle Valli. (A. R.).
PINEROLO. L’Unione si è veduta
purtroppo un po’ decimata a motivo
della chiamata o del richiamo alle armi
di alcuni dei suoi membri e per la
grave malattia di uno fra i più zelanti
di essi.
L’attività fino ad ora svolta fu buona :
le sedute ebbero luogo il Sabato sera,
gii studi sulla li® epistola a Timoteo furono fatti dal Pastore, altri studi di genere vario furono presentati dai giovani,
specialmente dal vice-presidente sig. V.
Gardiol.
L’Unione ebbe inoltre la visita del
Capo-Gruppo, Pastore E. Rostan, il quale
si rivolse pure ai giovani di tutta la
chiesa, in occasione di una riuscitissima
serata offerta agli Alpini Valdesi, numerosi nella nostra città.
Nella frazione di S. Secondo si è costituita, in autunno, una Unione Giovanile che ha aderito alla F. U. V., composta in parti presso che uguali di giovani delle chiese di Prarostino e di Pimerolo : una quarantina in tutto.
Sotto la guida del loro Presidente,
l’anziano sig. R. Pons, e con la regolare
■collaborazione dei due Pastori interessati,
il gruppo svolge il suo programma con
giovanile entusiasmo. Particolarmente
riuscita la festa di Natale. (L. M).
TORINO. Nel campo organizzativo
dell’Unione si è proceduto alia nomina
di tre nuovi •membrifdel seggio (sig.na
L. Bertalot,' N, Pons e sig. F. Operti).
Si sono costituite varieCommissioni per
dare un più forte, iifnpulso alle varie attività e per interessarvi un maggior numero di soci. e,-a
■, ■;.* ■■ ■
Le adunanze si tengono ogni Martedì
sera; gli studi, quasi tutti'presentati da
giovani unionisti, sono di carattere vario : dogmatico, storico, polemico, biografico e sono quasi sempre seguiti da
discussione. Ricordiamo una riuscita serata natalizia la sera del ■ 19 Dicembre
ed una rievocazione natalizia tenuta nell’adunanza del 26 Dicembre, in cui il
Pastore Giovanni Tron rivolse un vibrante messaggio ai giovani.
L’Unione ha iniziato l’anno 1940 con
una riunione di preghiera. (A. R.).
DAGLI ALTRI GRUPPI
Buone notizie che ci provengono circa
le attività giovanili in tutte le Unioni
Valdesi d’Italia. Durante l’inverno non si
hanno molti Convegni ma vi è un intenso lavoro interno. Buoni studi, belle
riutiioni e specialmente molto lavoro per
tutta quanta la Chiesa. Dicembre, per
esempio, è generalmente consacrato alla
preparazione della Festa del Natale per
la quale la collaborazione di molti giovani è indispensabile. A Gennaio invece
si pensa già al 17 Febbraio.
Ultimamente vi sono stati, tuttavia,
due notevoli Convegni. Il primo a San
Giacomo degli Schiavoni per i collaboratori dei pastori. Ecco un Convegno
molto utile. Vi sono in ogni Chiesa dei
giovani molto preziosi, non perchè abbiano speciali talenti chè, generalmente,
non sono diversi dagli altri, ma perchè
hanno una cosa inestimabile, la buona
volontà. I giovani che sono animati da
buona volontà, quali che siano i ioro
talenti particolari, divengono fedeli collaboratori del Pastore e del Consiglio
per ogni attività ecclesiastica. Questo
■ Convegno di S. Giacomo, organizzato
dai pastori Naso e Scarìnci, aveva lo
scopo — pienamente raggiunto — di
mettere in comune l’esperienza, lo zelo,
l’amore di quei fedeli amici e buoni
servitori del Signore.
L’altro Convegno, a Bari, organizzato
dal Capo-Gruppo delle Puglie, pastore
A. Miscia, fu una vera festa dell’amore
cristiano. Questo Convegno — che ogni
anno si raduna in una località diversa
delie Puglie — è il più grande dell’Italia meridionale : vi intervengono giovani
da tutte le città e paesi, da tutte le chiese
e denominazioni. Difatti si fa sotto l’egida dell’A. G; E. (Alleanza Giovanile
Evangelica) che è l’organo di collegamento fra la gioventù delle varie Chiese
evangeliche d’Italia. Si raggiunge sempre press’a poco i 250 partecipanti. Cosi
quest anno. Il tema del Convegno, tolto
dal Giuro di Sibaud, « Giuro per te, Signor, di vivere e morir», fu trattato da
diversi oratori. ‘Vi furono molti messaggi
scritti, fra cui quello del Moderatore, e
molti orali. V’erano presenti, fra altri, il
Sovrintendente del IV» Distretto, pastore
Colucci, e quello del 111° Distretto, pastore Ribet.
Nel pomeriggio molte testimonianze
giovanili, ben preparate, e quindi il culto
con Santa Cena, alla quale partecipò una
massa imponente di gente.
Ora abbiamo in vista due altri Convegni, uno in Marzo nella Toscana, ed
un altro in Maggio, nell’Italia del Nord.
Collafoorate
Questa che vuol essere « la Pagina dei
Giovani *, richiede la loro collaborazione
Oltreché quella di tutti. Scrivete su questa pagina i vostri problemi, i vostri desideri,^ le vostre proposte. Ogni articolo
0 ogni lettera scritta con buono spirito
e per 1 edificazione reciproca, saranno
ben accolti.
Indirizzate le corrispondenze e gli ardcoli per questa pagina’al Segretario
Generale Tullio Vinay - Via Manzoni, 21
- Firenze.
Ecco un breve, ma significativo bi
SETTIMANÀ DI^RINDNZiA
glietto giuntoci da un baldo alpino, richiamato alle armi : ^ ^
-^’ .. Scusate se sono costretto a scrivere
brèvemente, ma conoscete anche voi la
vita alpina: gare di sci eiavori ci pren
,^dono tutto il tempo.
Vi 'prego di inviarmi la busta per la
settimana di rinunzia : non lo dimenticate,
perchè me ne avrei molto a male.
IL CULTÔPÜBBLICO
Studi di ErmannofMostan'i -..- ^
■l'i
Alberto Ricca
Vaìdo Vinay ' %
« Il 26 si parte per il campo; speria- macche ii Signore ci protegga...».
i giovani, specialmente se militari,
non .hanno molto denaro, ma appunto
per questo la rinunzia diviene vera rinunzia, che rivela l’amore dei credenti
per il Signore e per l’opera del Sùo
eyangelo.
E’ messo in vendita ad un prezzo accessibile ad ogni borsa, cioè a L. 1,50.
Sconto jdel 20 %.i per ordinazioni superiori a 20 copie e del 25 % per ordinazioni superiori alle 50 copie,, Leggetelo
e diffondetelo nelle Unioni e fuori delle
Unioni.
Inviate le richieste sollecitamenfè'^ìial
pastore Tullio Vinay - Via Manzoni, 21
- Firenze. >
Per il culto dì famiglia
s
Lunedì Lettura : Salmo 71, 1-15.
« Prendete su voi il mio giogo >
Matteo 11, 29.
Non è che Gesù inviti della gente libera a caricarsi di un giogo, perchè, un
giogo, lo portano tutti ; persino coloro
che sembrano godere maggiore indipendenza e comandare al mondo intero ; i
ricchi, i gran signori ed i regnanti, hanno
...dei pesi di responsabilità da portare che
iSono ancora più gravosi di quelli della
povertà e delle angustie che sono il retaggio degli umili.
Gesù ci invita a fare ii cambio : a
deporre il giogo di questo mondo per
sostituirlo col suo, che è un giógo per
■modo di dire, perchè, chi lo porta, si
sente libero, leggero, felice e padrone
.deH’av venire.
1. Il suo giogo consiste nella fiducia e
nell’obbedienza, le stesse che il malato
ripone nel valente professore che lo guarirà e che il navigante ha verso il pilota
che saprà guidare la nave in mezzo alle
i-scogliere e condurla in salvo nel porto.
Martedì Lettura : Matteo 16, 13-20.
r r ti. • * Guarda dunque che la luce che
U iBllliI3lQ è in te non sia tenebre >.
• Luca 11, 35,
Gesù in questo passo, intende parlare
deH’occhio spirituale dell’anima nostra
che è tanto più prezioso di quello del
corpo terreno. Come questo ci permette
di vedere il sole lontano milioni di Km.,
cosi, quello, ci permette di vedere Iddio
ancora più in alto e circondata da una
gloria dinanzi alla quale impallidisce la
luce del sole.
Ma, per vedere, bisogna che l’occhio
sia sano, e non dipende sempre da noi
di serbare sani gli occhi del corpo: un
nostro povero conoscente ebbe gli occhi
strappati da un ramo d’albero che gli
sbattè sul viso. È, invece, in nostro potere
di serbare puri gli occhi dello spirito :
basta impedir loro di pascersi di visioni
immonde : « Beali i puri di cuore perchè
vedranno Iddio ». Cosa assai facile se il
mio cuore non fosse cosi corrotto e la
mia volontà così debole...
Signore dammi Tu quella forza ch’io
non trovo in me stesso I
Mercoledì Lettura : Matteo 17, 1-13.
7- ... « In verità, in verità vi dico che
rcDDlfllO chiederete al Padre,
Egli ve lo darà nel nome mio ».
Giovanni 16,. 23.
Che te ne pare, fratello, di questa promessa del nostro Salvatore? Molti insistono, generalmente, ch’essa deve essere
intesa alla luce della preghiera nel Getsemani : « Non la mia ma la tua volontà
sia fatta », come se le supplicazioni del
credente dovessero essere assai spesso
contrarie alla volontà di Dio. Mi domando, invece, se non faremmo meglio
di interpretarla alla luce dei fatti. Nella
mia umile esperienza debbo constatare
che quasi sempre Iddio ha esaudito le
preghiere che gli ho rivolte nel nome
del Signor Gesù, mentre che, raramente,
la sua volontà oppose un rifiuto manifesto alla mia richiesta. Grazie a Dio il
Getsemane non ricorre tutti i giorni nella
vita, e per la maggior parte del tempo
il credente non sbaglia se prende alla
lettera le promesse del Signore.
Giovedì Lettura: Matteo 17. 14-23.
_ - ,. . * ...e giubilava contattala casa,
0 iBllllfSIO perchè aveva creduto in Dio ».
Atti 16, 34,
Lo credo bene che giubilasse il carceriere di Filippi ! Iddio lo aveva fatto
oggetto di una dispensazione provvidenziale e, questa, non era poca cosa' per
una povera vita abituata all’odio dei
carcerati ed al disprezzo di tutti gli altri.
Qualche anima buona veniva di tempo
in tempo a visitare i poveri prigionieri,
ma chi mai aveva détto una parola di
simpatia al carceriere? Ora, Iddio stesso
si era ricordato dì lui!
E quello che rendeva la sua gioia traboccante si era il fatto che ora egli possedeva la certezza deH’esistenza di Dio
e di tutto ciò che Paolo gli aveva detto
di Lui. Dianzi, la sua fede era la solita
speranza malsicura e timorosa, ma , ora
essa si è tramutata in ferrea ? certezza.
Iddio, la cui mano poc’anzi scrollava le
mura della prigione, è li al suo fianco e
non lo abbandonerà mai più, Io guiderà,
lo proteggerà, lo Salverà...
9
Venerdì Lettura : Matteo 17, 24 - 18, 6.
« lo vengo tosto ; tieni fermamente
quello che hai affinchè nessuno
ti tolga la tua corona ».
Apocalisse 3, U.
Quello che « hai », fratello, non è la
tua casa, il tuo denaro o la tua intelligenza, bensì quel debole palpito di fede
che vibra ancora nel tuo cuore. Esso ha
un. valore infinitamente più grande di
quanto tu non creda poiché il Signore
ne fa il pegno della tua corona di vittoria e dì Vita Eterna. Esso corre però un
grave pericolo poiché molti nemici ti
stanno attorno per strappartelo dalle
mani. Rivestono, costoro, le truccature
più svariate poiché qualche volta si nascondono sotto il riso degli amici, lo
scherno dei parenti, la disapprovazione
di uno sposo, la persecuzione dei nemici,
ì colpi deU’avversità’.
Ai tentativi di questi nemici devi resistere con tutte le tue forze, con perseveranza e con coraggio. Quando verrà
Lui, il Salvatore, allora i nemici fuggiranno lontano e più nessuno ti potrà
strappare la tua vittoria.
Sabato
FltM
Lettura: Matteo 18, 7-20.
« ...non siamo di quelli che si
traggono indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno
fede per salvar l’anima ». Ebrei 10, 38-39.
Se v’è un ricordo che riempia di tristezza il cuore dei pellegrini cristiani,
gli è quello dei vecchi compagni di marcia
che li hanno lasciati lungo il cammino,
per amore — come Dema — del presente
secolo. Cari amici, dotati di preziosi tàlenti e di caldo entusiasmo, che avevamo
accolto nei nostri ranghi, sui quali avevamo fondate le più rosee speranze, che
un giorno, una sera, non abbiam più
visti al posto consueto. A poco a poco
si sono allontanati da noi sempre più
finché, più tardi, con una stretta al cuore,
li abbiamo rivisti nei ritrovi mondani...
Oh quanto abbiamo sofferto per loro e
come ci piange il cuore al loro ricordo,
anche a lunghi anni di distanza 1
Ma non possiamo seguirli, dobbiamo
proseguire il nostro cammino fino alla
mèta ; abbiamo consacrato la nostra vita
al Salvatore Gesù Cristo e non possiamo
rallentare il passo, anche se i nostri
ranghi si assottigliano e se il cuore versa
lacrime di sangue lungo-la via. E. G.
Xetiura
DOMENICA 11 Febbraio
jŸÎaifeo 16, 21-28
'ir ^
(Leggere la meditazione in prima pagina)
4
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CRON/IC/1 V/ILMSE
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BOBBIO PELLICE. Alla famiglia di
Aiar/a i3er/i/i, deceduta l’8 Gennaio, rinnoviamo l'espressione della nostra simpatia.
u— Auguri cristiani agli, sposi Benveriup Rivolra e Costanza Beriinat^ uniti
in matrimonio il 20 Gennaio. j R.
LUSERNA SAN GIOVANNI. Mercoledì 24 Gennaio ha avuto luogo con larga
partecipazione di persone, “il” funerale
della sig.ra Afery Revel vedova Prochet,
deceduta dopo breve malattia, ai Prochet,
in età di 79 anni. Alle famiglie BenechProchet, Piston, Sodano ed a tutti i congiunti le nostre sincere condoglianze.
— Lunedì pomeriggio, 29 Gennaio,
sono state rese imponenti onoranze alla
spoglia mortale del nostro fratello Tenente
pilota A. A. Teodoro Fuhrmann, vittima
di un mortale incidente di volo nel cielo
di Tarquinia, neH’adempimento del suo
dovere e nel supremo sforzo di salvare
la vita ad altri. Oltre ad un picchetto
della R. Aeronautica con bandiera ed
una rappresentanza delle truppe del Presidio locale, a numerosi ufficiali e militari erano presenti, con il Podestà ed il
Segretario Politico, una deiegazione del
Fascio di Combattimento e dei Combattenti coi relativi gagliardetti, venuti per
rendere gli estremi doveri aH’amico, al
collega leale, intrepido, generoso, decorato al valore e volontario di guerra. 11
lungo e mesto corteo formatosi alla stazione si è recato al tempio, dove si è
svolta la funzione religiosa e si è quindi
avvialo verso il cimitero, sciogliendosi con
l'appello del caduto fatto dal Comandante
del Presidio. Alla vedova ed al figlioletto,
al fratello ed alla sua famiglia, ai venerati nonni, a tutti i congiunti, ed in modo
speciale al nostro collega di Zurigo,
l'espressione della nostra vivissima
simpatia.
POMARETTO. Martedì 23 Gennaio
scorso, Iddio richiamava a Sà la nostra '■
sorella Ribet Maddalena vedova Dick, del t.
Pian di Pomaretto, all’età dì 85 anni.
Inferma ^la lungo tempo essa sopportò
la prova con costanza mentre la circondavano l’affetto e le cure premurosé dei
suoi cari. .
Sabato 27 Gennaio, al nostro Ospedale
s’addormentava nella pace del Signore,
il nostro giovane irai&Wo'Baret Remigio,
di Combavilla. Da sei anni egli lottava
con fede contro il morbo crudele al quale
la sua giovane fibra, non ostante tutte le
cure, dovette cedere.
I loro funerali furono una commovente
testimonianza di stima agli Scomparsi e
di simpatia cristiana alle famiglie afflitte.
Simpatia che rinnoviamo sentitamente
additando le dimore celesti.
« Non cercate fra i morti coloro che
sono viventi ».
— Sabato 27 Gennaio abbiamo avuto
la gioia di celebrare due matrimoni : quello
di Costantino Samuele, del Pian dei Maurini (Inverso Pinasca) con Ribei Ida, di
Vivian (Id.), e quello di Baret Alberto,
di Combavilla (Id.) con Long Albertina,
della Paiola (Id.), quest’ultima membro
assiduo dell’Unione Giovanile di Inverso
Pinasca.
Rinnoviamo ai felici sposi i nostri fervidi auguri di vita coniugale lunga e
felice nel Signore.
— Il S. Battesimo è stato amministrato
il H8 Gennaio a Bernard Giacomo Elvio,
di Arturo e di Jahier Flora (Pomaretto),
nella intimità della famiglia; la sera dello
stesso giorno a Baret Yvonne, di Enrico
e di Baret Jenny, nella cappella quartierale della Paiola, e la Domenica 28 a
Collei Romildo, di Oreste e di Poét Adelina (Clos Beiran), nel tempio.
Benedica il Signore questi teneri agnelli
del suo gregge e faccia ora e sempre
riposare su loro la Sua grazia.
Iidirìzzi di Oiiui! edOpeie Vaisi
Angrogna — Pastore; Roberto Nisbet.
Angrogna (Serre) — Pastore: A. Deodato.
Bobbio Penice — Pastore : Alberto Ricca.
Luserna S. Giov. — Pastore : Lor. Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Perrero — Pastore: Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Màrauda.
Pomaretto — Pastore : G. Mathieu.
Prati — Pastore ; Làmy Coisson.
Pramollo — Pastore Erm. Rostan.
Prarostino ~ Pastore Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore A. janavel.
Rodoretto — Cand. Theol. A. Genre.
Rorà •— Pastore E. Geymet.
S. Germano Chisone — Pastore G. Bertin.
Torre Penice — Pastore Giulio Tron.
Villar Penice — Pastore Roberto Jahier.
■ ★
★ ★
Abbazia — «Chiesa di Cristo». Culto
alle ore 16. Pastore Valdo Vinay, da
Fiume.
Aosta — Chiesa: II, Via Croix de Ville
- Past. em. Aug. Jahier (da Torino).
Barga (da Pisa).
Bari — Chiesa Valdese : Pastore A. Miscia - Via Tanzi, 33.
Bergamo — Chiesa: Viale Vitt. Em., 4
- Pastore Arn. Comba, Viale Vitt. Em. 59.
Biella Chiesa: Piazza Funicolare
Culto la 1“, 3« e 5* Domenica del mese
(da Ivrea).
Bordighera ~ Chiesa ai Piani di Vallecrosia - Pastore Davide Pons - Istituto Valdese - Piani di Vallecrosia.
Borrello (da Carunchio).
Brescia — Chiesa : Via dei Mille 4 - Pastore Rob. Comba, ivi.
Brindisi — Chiesa : Via Congregazione
(da Taranto).
Caltanissetta — Chiesa ; Via Maida, 19.
Campobasso (da S. Giacomo),
Carema — Scuola Valdese.
Carunchio — Chiesa - Pastore L. Naso.
Castelyenere — (da Napoli),
Catania Chiesa : Via Naumachia, 20
- Pastore T. Balma,-ivi.
Cerignola — Chiesa - Via Regina Margherita, 17 - Pastore E. Pascal.
Como — Chiesa : Via Rusconi, 9 - Pastore Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze — Chiesa - C. Th. Lo Bue.
Corato — Chiesa : Corso Mazzini. 27 (da Bari).
Courmayeur'— Chiesa (da Aosta).
Felonica Po — Cand. Theol. E. Corsani,
Firenze — Chiese: Via Serragli, 51 - Pastore Emilio Corsani — Via Manzoni, 21
- Pastore Tullio Vinay.
Fiume — Chiesa : 6 e 8 Via Pascoli ;
(Culto ore 10) - Pastore Valdo Vinay
presso Sig. Wiltsch, Via Baccich, 5.
Forano — Pastore A. Alessio.
Genova — Via Assarotti - Pastore F.
Peyronel, Via Curtatone, 2.
Grottaglie (da Taranto).
Grotte (Agrigento) (da Palermo).
Ivrea — Chiesa : Corso Botta, 5 - Pastore
Arturo Vinay, Casa Pavera, Piazza
d’Armi.
La Maddalena (da Roma).
Lattano (da Taranto).
Livorno — Chiesa: Via G. Verdi, 3 Pastore: A. Ribet, ivi. ’
Lucca - Via G. Tassi, 18 (da Pisa).
Mantova — Via Bacchio, 5.
Messina — 33, Via Maddalena, isol. 147
- Pastore Seiffredo Colucci, Via C. Battisti, 191, isolato 217.
Milano — Piazza Missori, 3 - Pastore E.
Tron, jun. - Via Euripide, 9.
Napoli — Via Duomo, 275 - Pastore M.
Moreschini, Via Cimbri, 8.
Néw-York — Prima Chiesa Valdese 40, West 41 st St — Culto principale
3.30 poni. - Pastore Pietro Griglio 30 West, 94 th Street.
Orsara di Puglia (da Cerignola).
Pachino.
Palermo — Via Spezio, 43 —- Pastore :
V. Subilia, ivi.
Pescolanciano (da Carunchio).
Piani di Vallecrosia — Pastore : Davide
Pons, Istituto Femminile Valdese.
Piazza Armerina (da Catania).
Piedicavallo — Chiesa : Via Carlo Alberto
- 2“ Domenica del mese (da Ivrea).
.Piombino (da Livorno).
Pisa — Chiesa : Via Derna, 15 — Pastore : A, Arias, Via Derna, 11.
Pont Canavese (da Ivrea).
Reggio Calabria — Chiesa Rione S.
Marco : Via Possidonia, 4 (da Messina).
Riesi — Pastore Carlo Gay.
Rio Marina (da Livorno).
Rocchenere (da Messina).
Roma — Chiesa di Via IV Novembre Pastore : V. Sommani, ivi — Chiesa
di Piazza Cavour - Pastore; Paolo
Bosio, Via Marianna Dionigi, 57.
TORRE PELLICE. Dio ha richiamato da -questo mondo la sig.na Giulia
Planchon, dei Coupin. Aveva 56 anni.
Era stata colpita da una grave malattia
alcune settimane or sono. Persona nota
per la sua bontà, per la sua fede, per
il suo attaccamento alla sua chiesa, essa
lascia un ricordo benedetto in tutti coloro
che l’hanno conosciuta.
Rinnoviamo l’espressione della nostra
vivente simpatia alla famiglia in lutto.
VILLAR PELLICE. iWfl/r//no/i/. I nostri
migliori auguri per una felice carriera
cristiana agli sposi Garnier Enrico di Davide e Davit Giovanna di Stefano (Artusot)
di cui abbiamo celebrato il matrimonio il
13 Gennaio, e Gönnet Pietro fu Giov.
Stefano e Michelin-Salomon Sus. Emma
di Davide, uniti il 20 Gennaio.
— Dipartenze. Esprimiamo la nostra
simpatia cristiana alle famiglie visitate
dal lutto con la dipartenza di : Favat
Giovanni del Saret deceduto all’Ospedale
di Torre Pellice il 13 Gennaio, Ca'irus
Davide del Sabbione morto tragicamente
lo stesso giorno in età di 59 anni, Lautaret Daniele dei Garnier e Pontet Maddalena vedova Durand della Piantà deceduti al Rifugio in età rispettivamente di
87 e 82 anni il 16 ed il 24 Gennaio.
— Visita. Sabato 27 corr., abbiamo
avuto la gioia di avere fra noi, ospiti
attesi e graditissimi, venti coraggiosi unionisti angrognini, accompagnati dal loro
Pastore, a visitare, al Serre, la nostra
più alta Unione di quartiere.
Dopo un breve ricevimento nei locali
dell’Unione del Centro e la rapida consumazione di un buon minestrone villarese, preparato dalle nostre valenti cuoche
unioniste ed un’oretta ancora di digestiva
salita, i nostri amici sembrano soddisfatti
di giungere alla sospirata mèta delle
loro fatiche.
La riunione, cui parteciparono attivamente, oltre al Presidente diacono sig.
A
U. Pascal, il giovane... «anziano» angro- |
gnino sig. CoYsson, i due Pastóri, Tinse- 1
gnante sig.na Peyronel, unionisti ed I
unioniste e che rallegrò frequentemente
il canto entusiasta della bella assemblea 2
giovanile, fu coronata da un generoso J
dolce dessert caldo. 3
' Ci siamo lasciati con il più sincero 1
desiderio di ritrovarci ancora j. 1
La famiglia
ARNALDO
PONS
ringrazia tutte le persone che l’hanno |
circondata della loro simpatia nella dolo- I
rosa circostanza della dipartita del suo ^
caro. :4
m liba»!
Giovanni Luzzi: Il Padrenostro - Sansoni, Firenze, 1939 - pp. 74, L. 8.
Queste brevi succose pagine sono un
nuovo segno della feconda attività del
venerando prof. Luzzi. Esse contengono
una spiegazione dell’orazione domenicale,
frase per frase e parola per parola, tersa
e limpida come tutto quello che egli
scrive, e avvivata da un tono cordiate,,
affettuoso, che è quello della predicazione di G. Luzzi. 11 libro è dedicato’
•ai miei diletti nipoti, perchè abbiano
tanto caro il « Padrenostro » di Gesù,
quanto caro Tebbe il loro nonnino». E
veramente, si deve dire, la dedica e il
libro sono fra loro in armonia.
GlO. M.
ERRATA
NelTultimo numero del nostro giornalesi è verificato un lieve infortunio : Tindicazione cioè della parabola del padre
e dei due figli invece di portare l’indicazione Luca XV, v. 11-32 ha perso un
elemento ed è diventata : Luca IV, v. 1132. Del resto i nostri lettori hanno senz’altro rimesso ogni cosa a posto!
Prof. Gino Costabel, direttore responsabile
ARTI GRAFICHE . L’ALPINA » - Torre Pellice
Salle (da Carunchio).
Sampierdarena — Chiesa : Via A. Cantore, 16 — Pastore V. Panasela, Via
S. Bartolomeo del Fossato, 14/4.
San Giacomo degli Schiavoni — Evangelista G. Scarinci.
Sanremo — Chiesa : Via Roma — Pastore : G. Bonnet, ivi.
S. Lucia di Quistello (da Felonica).
S. Maria di Licodia (da Catania).
Schiavi (da Pescolanciano).
Siena — Chiesa : Via S. Doni., 5 - Past.
em. E. Meynier (da Firenze).
Susa — Chiesa: Via Umberto, 14 (da
Torre Pellice).
Taranto — Chiesa: Via Pupino, 16-20
(angolo Via F. Di Palma) — Pastore :
G. Castiglione, Via Crispi, 28.
Torino — Chiesa : Corso Vittorio Emanuele (ang. Via Principe Tommaso)
— Pastore : Elio Eynard, Via Pio V, 15.
Tramonti di Sopra (da Venezia).
Trieste — Chiesa : Via S. M. Maggiore
— Pastore : G. Del Pesco, P. della
Libertà, 5.
Venezia — Chiesa : Palazzo Cavagnis
(S. M. Formosa) — Pastore : Ernesto
Ayassot, ivi.
Verona — Chiesa : Via Duomo (angolo
Via Pigna) da Brescia.
Viering (da Aosta).
Vittoria — Pastore : Arturo Mingardi,
Via Garibaldi, 60.
Zurigo — Chiesa Evangelica di lingua
italiana (Waldenserwerk) - Bethaus
Wiedikon (Schlossgasse) — Pastore:
Alberto Fuhrmann, Steinstrasse, 28.
Addis Abeba (A. O. I.) — Cav. Uff. Cap.
G. Bertinatti, Comando di Piazza.
Altri gruppi di fedeli sono regolarmente
visitati dai pastori delle Comunità vicine.
★
★ ★
Ufficio di presidenza della Tavola Valdese — Prof. Ernesto Comba, moderatore - Past. Guido Comba, cassiere
— Via IV Novembre, 107, Roma (101).
Facoltà di Teologia — Via Pietro Cossa,
42, Roma (126) — Professori : Ernesto Comba, Davide Bosio, Giovanni
Miegge.
Liceo Ginnasio Pareggiato —Torre Pellice — Preside : Prof. A. Tron.
Libreria Editrice Claudiana — Torre Pellice — Direttore : Past. Paolo CoYsson.
Commissione delle Pubblicazioni ; Prof. D.
Bosio, presidente ; V. Sommani, Teod,
Balma, M. Moreschini.
Convitto Maschile — Torre Pellice — Direttore : Pastore Davide Forneron.
Istituto Femminile Valdese — Vallecrosia
— Direttore: Pastore Davide Pons.
Orfanotrofio Femminile — Torre Pellice
— Direttrice : Sig.na Lidia Fini.
Istituto Evangelico Femminile — Via del
Gignoro, 14, Firenze - Direttrice : Signorina Maria Coucourde.
Orfanotrofio Maschile (Istituto Gould) —
Via Serragli, 51, Firenze — Direttore:.
Pastore Emilio Corsani.
Orfanotrofio Maschile — Pomaretto —
Direttrice: Sig.na Adele Pons.
Istituto Artigianelli Va/c/es/— Torino —
Direttore : Enrico Bounous, Via Berthollet, 34.
Ospedali Valdesi — A Torre Pellice, a
Pomaretto, a Torino (Via Berthollet, 36)..
Casa deile Diaconesse — Sede : Torre
Pellice (Torino) —Direttore: Pastore
Roberto Nisbet, Angrogna.
Rifugio Re Carlo Alberto, per incurabili
— Luserna San Giovanni.
Asilo per Vecchi, Luserna San Giovanni.
Asilo pei Vecchi, San Germano Chisone
— Direttore : B. Soulier, past. emerito.
Asilo per Vecchi, Vittoria.
Colonie Valdesi neirAmerica del Snd
URUGUAY
Colonia Vaidense (Dep.to Colonia) —
Pastore: Ernesto Tron.
Colonia Cosmopolita - Via Rosario
(Dep.to Colonia) — Past.: Em. Ganz.
Tarariras e Annessi (Dep.to Colonia) —
Pastore: Daniele Breeze.
Ombàes de Lavalle (Dep.to Colonia) —
Pastore : Carlo Negrin.
Colonia Miguelete (Dep.to Colonia) —
Pastore Carlo Negrin, da Ombùes.
San Salvador (Dep.to Soriano) — Pastore :
Giovanni Tron (residenza: Dolores).
Nueva Vaidense e Nin y Silva — Visitate periodicamente.
ARGENTINA
Colonia Belgrano (Prov. Santa Fe - Estación Wildermuth F. C. C. A.) — Evangelista: Carlo Alberto Oriot.
Colonia Iris ('Pampa Central^ — Pastore Silvio Long, Est. Jacinto Araùz - F.C.S.
Colonia El Sombrerito ('Prov. Santa Fe :
Est. Paul Groussac - F.C.S.F.) e Calchaqui (Prov. Santa Fe - F.C.S.F.) —
Visitate periodicamente.