1
ANNO LXXVI
Torre iPellicé, 26 Aprile 1946
Sig. prot.
Collegio peLLICE
I
Sh ^
o
h
Qì
’S
•I—'
<Q
0
01
I
<!
-o
Hi
O.
»
N. 17
Nulla aia più forte della vostra fede!
(Gìanavello)
-------------------^__________________________
SETTINANIII.E DELLA
ABBONAMEN.TO
Italia : Annuale
Estero : »
L. 150,— Semestrale L. 75,—
» 300,— » „ 176 —
Ogni cambiamento d’indirizzo costa Lire CinquIe — La copia Lire 4,—
. 'ti,
CHIESA VALDESE
Rigruardatc alla roccia onde foste tagliati
Isaia LI: 1.
REDAZIONE : Via Sibaud. 7 • Bobbio Pellice
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pellice
•g*
n>
&
O
2
fi
t)
L’opera provata col fuoco
Nella notte de! 23 marzo, il custode del
nostro Tempio di Reggio Calabria era destato di soprassalto'da -Una':voce che. gli gridava di mettersi in salvo, perchè il Tempio bruciava. 11 pover’uomo .balzò'Tuori per rendersi conto di quel che^acgadeva : la via era deserta, ma le fiamme già si propagavano con
rapidità spaventosa nella costruzione che era
tutta di legno. Nello spazio di un’ora tutto
veniva divorato dalle fiamme.
Era Sijrto dopo le distruzioni del terremoto di Messina e di Reggio; per 38 anni vi
ora stata predicata la Parola di Dio, per ‘38
anni frate!’; e sorelle in fede vi si erano raccolti in meditazione e preghiera.
Quando vi giunsi non vidi che poche travi annerite dal fumo o carbonizzate, e a contemplarle in muto dolore i volti gravi dei fratelli e delle sorelle.
Mi venne in mente il passo delTApostolo
Paolo ai Corinzi ; (( Il fuoco farà la prova di
quel die sìa l’opera di ciascuno. Se l'opera
che ano ha edificata sul fondamento sussiste,
iti ne riceverà ricompensa,- se l’opera sua sarà
aiuì, "i ne avrà il danno,- ma egli stesso sarà
salvo : però come attraverso il fuoco » (I Cor.
3: i!-!5).
S. Paolo non parla qui di edificio màter'ale, bensì di edifìcio spirituale. Egli parla
dell’.opera di edificazione della Chiesa, ' cioè
■cieirAsseTTiblea dei credenti, e non del
Tempio.
n fon-damento della Chiesa è Cristo, la pietra angolare, e su questo fondamento, dice
la Scriiiura. sono edifteati come pietre vive
i credenti.
Al fine di costruire questo edificio, dice
ancora i’Apo.stolo, il Signore ha costituito
!( degli apostoli, dei profeti, degli evangelisti,
dei pastori, dei dottori, per il perfezionamento dei sanli, per l’opera del ministerio, per la
cdificadnne dei corpo di Cristo, finché miti
'lamo arrivivi all’unità delia fede e della piena conoscenza del Figliiiol di Dio » (Efes.
4: in.
A Corinto S. 'Paolo aveva avuto il privilegio di porre il fondamento della Chiesa,
aveva cioè annunziato e predicato Cristo.
Altri operai gli erano succeduti per l’opera di edificazioine e l’apostolo è preoccupato
che quest'opera sia conforme al fondamento.
Non si erano infatti manifestate a Corinto
delle scissioni nelfa Comunità, causats, da
preferenze verso l’uno o verso l’altro dei ministri che vi si erano succeduti? E da che
cosa erano determinate queste preferenze?
Da! fatto che uno aveva doni di eloquenza più
spiccati degli altri (A'pollo), dal fatto che uh
altro era stato a contatto con Gesù durante il
suo ministero terreno (Cefa).
E ¡’apostolo deve richiamare i Corinzi ; non
è questo quello che conta, l’essenziale non è
che uno parli meglio di un altro, con più arte,
con più eleganza, o che s’imponga di più
pel suo prestigio personale, ma l’essenziale
è che ciò che essi dicono, le dottrine che essi
presentano, siano conformi al fondame.nio
che è stato ¡».sto, cioè a Cristo. Poiché solo
in questo caso la Chiesa è veramente edificata, quando Egli è presentato come « sapienza e giustizia, e santificazione e redenzione n (I Cor. I : 30), cioè come Colui attorno a! quale gravita la vita del credente, in
quanto Egli è la fonte per lui di ogni progre.sso i.ntelletiiiale, rnoiale e spirituale. E’
questa duriQuc la responsabilità di ogni operaio che lavori per il Signore: di.edificare
sul fondamento che è Cristo, con materiale
che,r-siF degno di Cristo : con oro, argento,
pietre di valore, con la verità cioè dell'Evangelo, non con dottrine umane, conformi alle
idee del tempo e quindi meglio accette a chi
giudica secondo la sapienza del mondo, ma
con le dottrine contenute nella Scrittura, che
possono anche sembrare pazzia alla sapienza di questo mondo. iPoidiè viene un giorno
in cui la costruzione è provata col fuoco e
solo ciò che è conforme al fondamento sussiste.
Ne abbiamo avuto una prova recentemente, attraverso l’uragano di fuoco che ha devastato l’umanità. Quelli la cui fede era solidamente fondata nel Signore, quelli là cui
vita reljgiosa non era apparenza, forma, ma
i
sostanza che aveva temprato il carattere e
fortificato lo -spirito, hanno conosciuto an, gdscig--e-de.solazione, spogliazione e mi.seria, ma sono rimasti in piedi, arricchiti di
esperienze preziose dell’amore di Dio, confermati nella verità e nella fede, sostenuti
da una comunione più intima col Signore.
Gli altri hantió veduto crollare una ad una
le luio ùotirine, le loro teorie, hanno veduio .sìfuggersi quelli che ritenevano essere valon solidi per la costruzione della loro vita
e sono senza sostegno e senza speranza nel
mondo.
Il fuoco che è passato suH’umanità ha
n.esio in luce tante cose ; ha rivelato la sordida degradazione dell’uomo senza Cristo e
la sua perdizione ; ed ha rivelato pure quel
che è e quel che può un carattere cristiano
edificalo sui solido fondamento della roccia
die è Cristo.
Pensavo a queste cose contemplando le rovine del lempio. Non era stato edificato' con
.pietre, ma con legno, e il fuoco non aveva
.asciato nulla; soltanto, in quella che era un
tempo la facciata, si poteva ancora leggere
la scritta in oro: a Chiesa Valdese». Quelle
lettere ni oro era tutto quello che rimaneva.
Ma ciov era la Chiesa? Dov’era l’opera di
tutti quelli che a Reggio si erano succeduti
ed avevano edificato?
La contemplai più lardi quell’opera, nel
volto degli uomini e delle donne, dei vecchi
e dei giovani, raccolti in una casa privata atto rno alla Parola di Dìo.
il Tempio edificato con legno non c’era
più, l’opera era stata arsa; ma la Chiesa,
edificata con pietre viventi, con Toro e coti
1 argento della sana dottrina, cementata con
1 amore e innàlzata sul solido fondamento di
Cri.sto, la Chiesa corpo di Cristo era lì davanti a me. era lì raccolta nel canto degli
inni le cui parole non potevano più essere
lette nei libri distrutti dalle fiamme, ma erano scolpite nei cuori; la Chiesa era lì raccolta in preghiera, in quella preghiera che
mette m comunione col Signore anche se non
è innalzata in un Tempio costruito da mano
d uomo; là Chiesa era lì raccolta attorno alla
Parola di Dio. e questa Parola parlava chiaro, per bocca delTappstolo Paolo : « Non sapete voi che siete il Tempio di Dio, e che lo
Spìrito di Dio abita in voi? Se uno guasta il
Tempio di Dio, Iddio guasterà lui; poiché il
Tempio di Dio è santo,- e questo Tempio siete voi n (I Cor. 3: 16).
E abbiamo benedetto il Signore per questo privilegio che è quello dei credenti, i
quali non hanno bisogno dì un ambiente speciale, di determinati riti, di particolari funzioni per avere la percezione della pre.senza
divina, conformemente alla promessa del Signore ; u ...là dove due o ire sono raccolti nel
mio nome, quivi sono io presente in mezzo a
loro».
« Il Tempio siete voi, se lo Spirito di Dio
abita in voi ». A. Deodato.
(1) li Tempio di Reggio Calabria distrutto da
un incendio.
«All’alba del 23 marzo il Tempio Valdese di
Reggio Calabria è stato interamente distrutto da
un incendio che, propagatosi con estrema rapidità e violenza, non ha potuto essere domato dall’opera dei pompieri tempestivamente sopraggiunti.
Il Tempio con locali annessi per uso di abitazione era stato costruito in legno dopo il terremoto ed era una delle poche costruzioni di tal genere ancora superstiti nella città., Era nondimeno
in perfetto stato di conservazione e d’uso e si
pensava che potesse durare ancora molti anni.
QUàntunque le cause dell’Mcendio non .siano
state ancora accertate vi sono vari indizi che fanno pensare che sia stato provocato da ignoti maifattori. Abbiamo fiducia che le Autorità, attraverso le indagini iniziate, riescano a far luce su!
sinistro e ad individuare gli eventuali responsabili.
La Comunità di Reggio materialmente e moraìmente colpita, nell’ora grave della prova, ha dato
la dimostrazione, mantenendosi unita e compatta,
che la fede che l’anima non può vacilìare, nè venir meno dinanzi a ne.ssuna potenza umana di distruzione.
La venuta fra noi del Sovrintendente, pastore A.
Deodato, ci è stata di conforto e di incoraggiamento; io ringraziamo vivamente a nome di tutti.
Grazie a Dio, la famiglia del sig. T. Sagripanti che abitava nei locali annessi ha potuto mettersi in salvo j) (P.V.P.).
Il ¿aiuto
Nella congerie di riti e costumi vari ohe
si riallacciano alla celebrazione di Pasqua,
non mancano, come è noto, le tradizioni di
origine pagana. Cosi in Germania i tradizionali « fuochi )i di Pasqua ricordano le antiche qelebrazioni del ritorno della vita nella
natura, con la primavera, che ogni cosa desta dal torpore invernale. Così, un po’ dovunque, il dono delle uova pasquali rievoca
un’analoga concezione; antico simbolo del
rinnovellarsi della vita e della potenza creatrice della natura, non rappresenta più oggi
che la fine della quaresima.
Ma accanto a queste usanze che 'hanno finito con perdere il loro significato originale, per
conservare un significato puramente materiale, ve ne sono di carattere spirituale che,
scomparse nella cristianità occidentale, hanr.n una evidenza che dà vita al simbolo.
(.osi nella chiesa greco-ortodossa la festa
(1: Pasqua si celebra in mezzo a manifestazioni di pubblico entusiasmo. Nelle chiese,
ornate di fiori; il culto si celebra con tutta
la sua pompa. L’uso più caratteristico di questa chiesa è il saluto augurale di Pasqua.
Dopo la preghiera pubblica, nel culto mattutino, il sacerdote si avanza; sul petto egli
appoggia gli evangeli chiusi, una bibbia ornata con la croce. Uno dei fedeli si avanza,
bacia la croce, poi la spalla del sacerdote,
esclamando : « Cristo è risuscitato ». II sac^dote lo abbraccia a sua volta e risponde ;
1(1’ veramente risuscitato». Tutti i presenti si abbracciano nello stesso modo, salutandoài con le stesse parole : « Cristo è risuscitato». La co.nstatazione dì una realtà oggettiva, di un fatto storico : Gesù Cristo è risu'.ciiato a Gerusalemme...?
I.a constatazione di una realtà soggettiva,
^J^asquale. 11
di un fatto personale : Gesù Cristo è risuscitato per la mia salvezza?
* « «
E’ curioso come i Valdesi che sono tanto
individualisti in tutte le manifestazioni -della
loro attività, rifuggano ostinatamente dal considerare la salvezza dal punto di vista personale. Si ha spesso l’impressione che quello
sia un termine generico, riservato al settore
'domenicale, alla oratoria sacra, alla edificazione. Si parla della salvezza in astratto, cosi
come si parla del male, del bene, della iProvvidenza : argomenti molto interessanti per
una dotta dissertazione più o meno accademica.
«Salvati in Gesù Cristo,..».
Chi può dire se e fino a qual punto queste parole hanno una effettiva risonanza nel1 imitilo delie assemblee che curvano il capo
r.'speiii.'ijtìnente nell’a.scoltare la rituale invocazione
« Salvali... »!
Chi?
Por.se che non si è salvati una volta per
sempre ?
For.re che non siamo stati solennemente
« ammessi » dopo aver « confermato » il voto
de! nostro battesimo?
Forse che non siamo membri di chiesa, e
magari membri del Consiglio di Chiesa?
«Salvati in Gesù Cristo...»; sarebbe forse
soltanto la constatazione di una realtà oggettiva : l’umanità è salva in Cristo?
* ♦ *
Recentemente la Radio Svizzera ha trasmesso sull’onda di Beromünster un discorso
di Niemöller, il noto pastore tedesco che,
' 'PO lunghi anni dì carcere e di confino si
trova ora a capo della rinnovata chiesa riformata tedesca.
■ E’aStato un discorso semplice, chiaro, prò-’
fondamente umano : la confessione di un pastore;jdr un credente, ohe cerca di fare il bilancio consuntivo della crisi che ha sconvolto’ ii vecchio, edìfizio di una civiltà pseudocristiana, per tracciare le grandi linee di un
bilancio preventivo di azione evangelica.
Non vi è speranza nh possibilità di' rinnovamento, se non vi è certezza di salvezza.
Il vecchio mondo è crollato perchè non poteva più capire il linguaggio della croce, perchè troppe dottrine, che spesso si ammantavano di sentenze evangeliche, avevano svuotato di ogni suo contenuto il concetto di salvezza.
Quando si insegna all’uomo che egli è
fondamentalmente buono, che egli è il signore del suo avvenire, che egli può conquistarsi tutti i posti che vuole sotto qualsiasi
sole, che egli può foggiare il destino dei secoli per dei secoli... che cosa significa la parola — peccato —?
* * •
E questo osservava Niemoller : bisogna
che Fumanità riacquisti il senso tragico del
suo peccato ; che ciascuno di noi rifaccia quella dolorosa esperienza. E nel silenzio impressionante dell’assemblea, nel massimo tempio di Zurigo, il credente NiemOller confessò la sua esperienza.
Nel campo della morte, a Dachau, sei persane di varie nazionalità, perseguitate, chiedono a lui, pastore tedesco e perseguitato,
di celebrare un culto, e di celebrare la Santa Cena. Ed il pastore tedesco trema ; ma
il credente confessa il peccato del suo popolo
che è anche il suo peccato ; e la luce risplende e rinnova cuori e menti: è il vero battesimo, i! dono dello Spirito Santo...
^ '
a II Signore è veramente risuscitaio? ».
0. l.
Perché tanto scalpore
intorno ail*articolo €6?
Bisogna riconoscerlo francamente : Fin dove non paria di articoli di legge o di trattati,
il ragionamento del Papa non fa una grinza.
Quando afferma che non c’è ma.nifestazione
nella vita che sia fuori dell’interesse del Cristianesimo, non fa che affermare la sovranità di Cristo su tutta -la vita : — quale vero
cristiano oserebbe contestarlo?
Rivendicare questa sovranità anche nelle
cose del mondo — politica compresa — contro qualsiasi tentativo di restrizione è dovere
cristiano.
Queste sono esattamente le ragioni sostenute da tutte le chiese quando si trovano in
minoranza m paesi dove i Governi cercano
di limitarne la libertà o di arginare la propaganda. Come potremo noi protestanti in Italia opporci e sostenere l’articolo 66 nella
sua forma primitiva e nelle sue vere intenzioni quando parlava solo di sacerdoti?
Ma allora perchè tanto scalpore ,intorno a
questo articolo? perchè tanti quotidiani ne
hanno scritto, e tanti illustri cittadini cattolici (sia pure appartenenti a partiti diversi dal
democristiano) si sono sforzati, i,n sottili ragionamenti, a giustificare le. restrizioni che
si volevano porre all’attività politica dei sacerdoti? (si pensava a quelli cattolici, perchè gii altri sono troppo pochi).
La ragione-per cui uno Stato libero può e
deve chiedere che vengano imposte alla chiesa cattolica romana ed ai suoi sacerdoti delle
restrizioni o dei divieti in materia di propa.ganda politica sono contenute nella stessa
dottrina cattolica in merito al suo sacerdozio ed alla sua autorità.
II cattolicesimo Tornano ha fatto del suo
sacerdote un « iniziato » diverso dagli altri
membri della comunità. Lo ha accuratamente separato nella dottrina e nella pratica (daH’abito, al celibato ed alla autorità)
dai « laici »., Rispetto a lui, gli altri credenti
sono il uprofanum vulgus», la massa di co'oro che « non sanno ». Lui, il sacerdote, invece è rimasto l’erede diretto dei ((poteri
' .t'i’ci ed occulti» del sacerdote pagano.
2
L’ECX) DELLE VALLI VALDESI
Questo potere Imagi«*:; gli è ufiìfiiltoBnte riconosciuto dalia dóttpina delia <Üiie^ e dal
popolo (ego tei ab^o...) e la; potenza di
questo potere ira'ereseendo con'l’aiutorità e ■
il grado gerarchico di chi lo ^esercita per v
culminare nella infallibilità papale. Per un
cattolico una verità è vera non perchè ita
scritta nell’Evangelo accettato dalla .sua co'*'
scienza, ma perchè l’ha detta il sacerdote.
Per il protestante il Vangelo è tiitto e sopra
tutti, non c’è iniziato o pastore che lo possa
distogliere da questa convinzione. Perciò il
sacerdote cattolico .con la sua autorità sacramentale « costringe » il semplice « profano » ad agire, a votare, a pensare magari
anche contro la sua coscienza perchè questa
coscienza non è libera. Ciò avviene anche se
per ipotesi il sacerdote non volesse.
Del resto, fra gli stessi sacerdoti cattolici, i più sensibili e perspicaci sentono benissimo il disagio di questa posizione di tiranni
delle anime, che il sistema ha loro affibbiato e
e... fra i pastori protestan;! i meno sr;nsibili,
se potessero, scivoiercbb-i-o volentieri verso
quella posizione di mogia perchè più comoda
e più despótica.
Per noi protestanti, col sacerdozio universale, questo pericolo di costrizione, questa violenza sulle coscienze non esiste. Noi
siamo tutti parimenti sacerdoti davanti a Dio,
tutti ugualmente servi del Suo Vangelo e di
quello soltanto. Per chi fra noi esercita la
funzione pastorale c’è differenza di funzione, di incarico e di chiamata ad esercitare
tale funzione, non c’è nessuna differenza qualificativa, ma solo quantitativa.
Ognuno dei nostri aderenti t membri di
chiesa, è tenuto sempre anche in materia
religiosa, ad agire a pensare a credere secondo la sua coscienza, in pieno accordo con
la propria coscienza.
Con la propria coscienza deve da solo rispondere davanti a Dio delle proprie azioni,
non c’è l’intermediario, non la delega al sacerdote 0 il suo avallo : — neppure il pastore può intervenire!
Per noi essere cristiani non è necessariamente sinonimo di attaccamento ad un organismo o meno ancora obbedienza cieca agli
ordini di un sacerdote : è attaccamento a
Cristo ed alla sua Parola, prima e sopra ognl altra cosa.
La confusione fra religiosità e ubbidienza al clero ed alle sue gerarchie, ai suoi
suggerimenti, e ai suoi «consigli», questo
stato di permanente minorità, di schiavitù
m iraie. che pesa sul cattolico osservante,
non è forse il segreto di certe ribellioni, il
segreto deiranticlericalismo che non esiste
in paesi protestanti ed è così vecchio e sempre pronto a rinascere in Italia?
Cli inconvenienti ed i difetti dell’articolo 66 che vieta ai sacerdoti di occuparsi di
politica (o almeno vorrebbe vietare) stanno
dunque nella natcra stessa del Cattolicesimo romano.
.Ma questo la stampa politica in un paese
dove lo Stato ha una religione di Stato e
questa religione di Siato è proprio ’a "eligionc «Cattolica apostolica e romana» non
lo potev", 0 almeno, non lo voleva dire.
Erico Rollier.
A l’œuvre
Lorsque le Département de la Reconstruction a été créé, il semblait que son travail
serait surtout d’ordre spirituel. A ce moment,
on pensait que les grandes organisations internationales qui étaient à l’œuvre, et qui disposaient de sommes enormes, suffiraient à la
tâche en ce qui concerne l’aide matérielle.
Mais d'une part, les besoins se sont révélés
tels que même les œuvres les mieux équipées n’arrivaient plus à subvenir aux demandes, et de l’autre, il est apparu que, dans
certains cas, cette aide, étroitement mêlée au
relèvement spirituel, devait s’acccmiplir dans
le cadre des Eglises. Ceux d’entre nous qui
ont vu, de leurs yeux, la détresse de l’aprèsguerre et la situation des réfugiés, savaient
que l’hjver 194S-46 apporterait à des millions d'êtres humains des souffrances indescriptibles.
C’est en novembre 1945 que le Conseil
œcuménique des Eglises appela le doct. Michelfelder, de l’Eglise luthérienne des EtatsUnis, pour organiser la Division de l’Aide
Matérielle, dans le Département de Reconstruction du Conseil œcuménique. Sa tâche
fut d’abord de trouver les meilleurs moyens
de permettre aux Eglises chrétiennes du monde entier de venir en aide à leurs Eglisessœurs. dans l’Europe dévastée.
Le mot d’ordre vint d’Amérique: «Nos
Eglises voudraient aider. Faites un signe, et
nous collecterons des vêtements, de la literie, des vivres et de l’argent». Le «Brehren Service Committee » en Amérique avait
déjà réuni dans des entrepôts des tonnes de
vêtements, de farine, de Sêvon, etc. Ils
! avaient même en r^rye 500 vaches I Le
'jCCOI^ (Churoh'Committee for Overseas
Ÿ[ Rel;fef} et le Comité américain de reconstrucJ^ion d» « World Council » avec à sa tête le
'■^doct.. Barstow, se préparaient aussi..Les Eglises luthériennes dés Etats-Unis avaient également créé un comité et organisé des entrepôts à Easton. en Pennsylvanie. Les Eglises
presbytérienne, méthodiste, baptiste, luthérienne, congrégationaliste, etc., ajoutaient à
leurs plans pour l’aide après-gueire un programme d’aide matérielle.
Le premier geste,^dans ce sens fut accompli par la section américaine de la Convention luthérienne mondiale, grâce à laquelle
des médicaments purent être œivoyés d’urgence dans des hôpitaux à Goettingue, Cassel, Francfort et Berlin. Puis, plut tard, des
wagons entiers de pansements partirent pour
Berlin. Le Synode du Missouri (luthérien)
envoya 100.000 dollars pour l’aide matérielle
aux réfugiés. Enfin, l’émotion fut grande à
Genève le jour où un téléphone arriva du
doct. Barstow, annonçant l’envoi d’une somme de 500.000 dollars pour l’achat de stocks
de l’armée américaine.
La Division d’aide matérielle devenait une
grosse affaire. 11 fallut nommer deux agents
pour l’achat de divers matériaux, un à Genève et l’autre à Paris. Un arrangement fut
conclu avec les Unions chrétiennes de jeunes gens pour toutes les questions de transport, exportation, magasinage, etc. Les entrepôts du Port-Franc furent mis à la disposition
du Conseil œcuménique.
Auoiurd’hui. la Division a envoyé, outre
les pansements et médicaments, 27.000 paquets d’avoine aux réfugies de Berlin et de
Hof ; du lait condensé, des pommes de terre
séchées, des aliments pour enfants, pour une
somme de 50.000 dollars. Une autre somme de 15.000 dollars a été consacrée à l’achat et à l’envoi d’insuline, d’antiseptique, de
paftsemeints, de coton hydrophile, d’aliments
dietétiqu^. 27 tonnes de chaussures et de
vêtements attendent à Genève les permis
d’exportation. Le Conseil œcuménique possède, entreposé, dans divers endroits, 12.000
couvertures de . laine, 23.000 mètres de
mouseline, des camions, des jeeps, des bicyclettes, qui doivent être repartis dans l’Europe entière. Il vient d’envoyer un télégramme en Suède pour acheter pour 50.000 dollars de conserves de viande et de soupes,
qui viennent des stocks de l’armée suédoise.
Il a appris ces jours derniers que 8000 couvertures et des centaines de machines à coudre venaient d’arriver à Marseille à son
adresse.
Ces stocks peuvent paraître démesurés,
mais ils ne sont que peu de chose, mis en
regard des besoins. Des convois sont maintenant prêts à partir pour la Hollande, la
Tchécoslovaquie, la Roumanie, la Hongrie,
la Pologne, la Norvège, la Finlande et l’Italie. Des milliers de tonnes sont déjà en route. L’Eglise évangélique réformée des EtatUnis a envoyé 50.000 dollars pour des colis.
Les Eglises de Suède ont fait un gros effort
pour aider les Eglises de Pologne, d’Allemagne, d’Autriche et de Hongrie. Le Danemark, bien qu’ayant lui-même subi les rigueurs de l’occupation, a un comité très actif et se prépare à venir en aide, dans la mesure de ses forces, à ceux qui sont plus
malheureux que lui. En Suisse, plusieurs
grands entrepôts sont remplis d’article:, de
première nécessité, qui attendent de pouvoir être transportés. La Grande-Bretagne,
bien que soumise elle-même à de sévères
restrictions, se prépare à en accepter de nouvelles de manière à pouvoir envoyer des vivres aux pays affamés. Dans plusieurs pays,
du reste, en Allemagne en particulier, tout
un programme d’entr’aide au sein du pays
même a été élaboré.
Dans un de ses rapports sur la Division
d’aide matérielle !e doct. Michefelder disait:
« 11 me semble que je vois le Christ qui se
tient, .comme autrefois sur la montagne, et
contemples les foules affamées; et je l’enîends qui nous dit, à nous qui nous réclamons de Lui : « Toutes les fois que vous
l’avez fait à l’un de ces plus petits de mes
frères, c’est à moi même que vous l’avez
fait ».
(S.Œ.P.U.
OFFERTE IN MEMORIA DI FRANCO BOStO, per
! Campi Giovanili : Un Amico (a mezzo del doti, Daniel
A. Poling), L. 12000 - Gay Giovanni, 1000 Tron Clotilde ved. Gay, 1000 - Bellina Berta, 200 • Avitablle
Grazia, 1000 • Di Pillo Elena e Agelia, .lOO - Pastore
Deodaio Achille, 500 - Pastore Rostan Ermanno ed Elsa,
300 - Perret Gladys, 100 - Stratini Long Iolanda, 200 Adami Giuliana, 200 - Pons Nella (in mem. anche di
Enrico Gay), .500 - Trezzi Arnaldo, 100 - Pons Evelina,
400 - Moneta Cristina, 100 - Prof. Nadales, 200 - Gemma Brofferio Collina, 500. — L. 18800,— - Offerte precedenti L. 33850 Totale L. 52650.
Le offerte sono ricevute con gratitudine dal Gasaiere
della F.U.V. Alfredo Giocoli - Via 4 Novembre, 107 Roma, e possono essere versate nel conto corrente p°'
stale N. 1-1216, a 'ui inieatato.
La Confermazione dei catecumeni ha avuto luogo Domenica delle Palme. Nove giovani
halmo dichiarato di voler combattere il buon
oonibattimento della fede impegnandosi ad essere fedeli, riguardando a Gesù capo e perfetto
esempio di fede. Essi sono : Benedetto Giulio,
Bèrtin Enrico, Bertin Umberto, Bertot Anita,
Chauvie Franco, Chlavla Mimi, Malan Elmo, Odin
Aldina, Sappè Mario, Il Signore li fortiflcM e li
aiuti.
— Lunedi IS corrente, decedeva improvvisa-mente ai Jourdan, in età di 89 anni, Giovanni
Pietro Coisson. Egli aveva trascorso questi ultimi anni in placida ed attiva serenità, circondato
dall’affetto e dalle cure della figlia Celestina in
BertaJot, e dalla sua famiglia.
Consoli il Signore i cuori afflitti da questa dipartenza.
T Al culto della Domenica delle Palme la
comunità ha avuto la gioia di accogliere nel suo
seno 36 nuovi membri : Bellion Guido (Bellion
sup.), Bellion Remigio (Bellion sup,), Benech
Alfredo (Ciodmai) Bertin Guido (Cartera), Comba
Oscar (Ricoun), Costabel Alfredo (Maghit),
Coisson Bruno (Staliats), Ciaydou Federico
(Pensa), Gaydou Rinaldo (San Vincenzo di
Bibiana), Giusiano Walter (Ciabot <l’le Masche), Jalla Alessio (Jallà), Jourdan Davide
(Ghignet), Monti Giorgio (Peyrot), Peracchione
Ferdinando (Viale De Amicis), Pons Ennanno
(Materia), Ricca Ermanno (Ricoun), Salvagiot Arrigo (Airali), Stallè Carlo (Palas), Volpe Renato (Airali), Benech Enrica (Via Gianavello), Bertin Edina (Cartera), Boulard Ada (Lusemaj, Danna Mery (Boschetti), Fenouil Emilia (Verzuolo),
(iaydou Flora (S. Vincenzo di Bibiana), Gaydou
Germana (Pravillar), Goss Paola (Airali), Long
Ernestina (Bellion inf.), Malan Rina (Lusema),
Martinat Erminia (Lantaret), Mourglia Lina (Coste di Bibiana), Peyrot Marcella (Monnets), Pons
Alma (S. Giovanni), Pons Bruna (Caveia), Ricca Irma (Cabianca), Stallè Marisa (Stalè).
Il Signore aiuti questi cari catecumeni a mantenere fedelmente le loro promesse onde pratichino la sua volontà e conoscano sempre la Sua
benedizione e la Sua grazia.
— Mercoledì 17 aprile, al Cimitero, è stato celebrato il funerale del sig. Federico Bertalot, dei
Ricca, di anni 47. Sulla vedova e sui figliuòli, sui
fratelli così duramente afflitti invochiamo le oonsolazion! del Padre.
— Sabato 20 aprile, nel nostro Tempio, si sono
uniti in matrimonio la sig.na Irene Long (Bertot)
col sig. Giovanni Geymonat (Saret). Il Signore
benedica questi' cari sposi.
— Solenne il culto di Pasqua per la numerosa
partecipazione di fedeli. La Corale vi ha concorso
con l’esecuzione di un coro, come pure al culto
della Domenica delle Palme.
I culti della Setàmana Santa furono q^nto mai
imponenti e solenni : tempio inverosimilmente
gremito la Domenica delle Palme, quella di Pasqua e la sera del Giovedì Santo, culto di Santa
Ceni.. La nostra numerosa Corale, diretta dalla
prof. Elda Türck, ha efiìcacement contribuito al.a
edificazione dei fedeli eseguendo alcuni cori di
circostanza, fra i quali il « Gloria all’Agnello di
Dio», di V. Sommani.
Al culto della Domemea delle Palme furono ammessi quali membri di Chiesa i seguentì catecumeni di quarto anno :
Per Confermazione : Balmas Bruno, Cardón
Emilio, Long Ernesto, Rivoire Enrico, Avondet
Giovanna, Balmas Maria, Balmas Nora, Pipino
Graziella, Rostan Elsa.
Per Battesimo : Avondet Giovanni e Bounous
Marisa.
— La Domenica di Pasqua furono presentate al
Santo Battesimo le bambine : Griglio Ivo Rosma
di Alfredo, di S. Secondo, e Gili Maria Teresa,
di Ferdinando, di Pinerolo città. Il Sipote benedica queste bambine e i loro genitori.
31 marzo. La giornata è dedicata ai giovani dell’Inverso di Torre Pellice. Dopo aver partecipato
al culto del mattino, la sera, prendono possesso
del palco della Sala della Gioventù, e dinanzi ad
un pubblico che gremisce il locale, svolgono un
programma di recite lungo ed interessantissimo.
Cari giovani ! han portato via con sè un po del
nostro cuore partendo, e per riavere il nostro,
vogliamo che tornino presto.
5-7 aprile. Belle giornate per la chiesa di Rorà,
felice preparazione del periodo pasquale !
Giunge per {»"imo il pstore Ermanno Rostan,
segretario della Commissione Distrettuale e svolge la visita di chiesa periodica con una riunione
alle Fucine il venerdì sera, un’altra a Rumer
la sera del sabato, dopo che la giornata è stata
spesa nell’esame di varie attività della chiesa, e
un culto solenne la domenica mattina, in cui l’óspite predica sopra un testo caratteristico del profeta Isaia ; <( 1 mattoni son caduti ma noi costruì-;
remo con pietre squadrate, i sicomori sono stati
tagliati ma noi li sostituiremo con dei cedri»
(Is. 9: 9).
L’assemblea è contenta di udire di presenza
la viva voce ascoltata già tante volte attraverso
alla Radio. Sorvoliamo sulle altre attività della
visita : la Scuola domenicale, l’assemblea di Chiesa, la riunione del Concistoro : basti riassumere tutto dicendo che l'ispezione amministrativa è
stata saviamente trasformata dal^ pastore E. Rostan in una occasione dì benedizioni per la Chiesa di Rorà.
Fra tanto erano saliti a Rorà il pastore prof. L.
Micol, per Tultima lezione d’inglese al corso fi»
lologico rorengo, ed il M“ Ferruccio Rivoire, pef
dare un breve concerto dì musica sacra nel tempio prima dell’inìzio del culto domenicale.
Ma il grande avvenimento conclusivo delle tre
giornate, fu l’arrivo di oltre venti giovani di Angrogna, condotti dal loro pastore il sig. Edoardo
Aime. Giunsero dopo crudeli peripezie dì viaggio attraverso alla Comba della Bera e nella regione del fìric dei Banditi e subito, pcfichè il cul
to stava cominciando, si disposero a partecipare
col M” Rivolle e con !a Corale di Rorà, al concerto di musica sacra. Nel pomeriggio, assistet• tero alla proiezione di un film nella Saia della gio.yentù é'ìa sera, come già ì giovani di Torre, presero- ili consegna il palco rorengo, mentre il pubblico delle solennità speciali gremiva ogni angolo
deila sala e con l’assistenza diretta del loro Pastore, presero a recitare un dramma della vita rurale, delia nostra vita, li dramma era magnifico,
a tema profondamente morale e religioso, e gli
attori lo riproducevano con tara* maestria. Tra i
vari atti erano eseguili cori' a quattro voci dagli
stessi attori, il pubblico rorengo ascoltò con commozione crescente, e molti, alla fine, avevano le
lacrime agli occhh Gli applausi vennero dati senza misura, anche a scena aperta, festeggiamenti speciali vennero prodigati al Pastore ed al Sim
daco dì Angrogna prima del commiato finale...
E resta nei nostri cuori un ricordo magnifico
e benedetto. Il Signore non avrebbe potuto concederci una migliore preparazione della Settimana Santa che ci sta dinanzi con i suoi grandi ricordi.
Il 6 corrente è improvvisamente spirata per
insulto cardiaco la sig.na Alice Peyrot. La sua
morte è stato un doloroso lutto per quanti ricordavano la bella ed utile istituzione di cui è stata
fondatrice nel 1919 ed a cui essa ha consacrate
fino all’ultimo le migliori energie della sua vita :
la Sàdra — la Società artistica di reciproco aiuto,
la quale, raccogliendo 1 lavóri compiuti da signore e signorine bisognose d’aiuto (manufatti
tela e in lana, a maglia, in cuoio, in legno scolpito, in metallo sbalazto, in maioliche dipinte, in
vimini), ogni estate li esponeva al pubblico per
la vendita in apposito locale, e ne versava quasi
tutto l’introito alle produttrici, recando un bene
incalcolabile, veramente provvidenziale, ad una
massa di persone, e nello stesso tempo diffondendo disegni, modelli e tipi nuovi intesi a sviluppare il gusto artistico del pubblico. A ()uesta provvida istituzione si sono aggregate, da! 1925, le
i’iccoie Industrie Alpine d’Artigianato, promosse
dalle A.C..D.G. in favore delle popolazioni montane delle Valli Valdesi, le quali sino ad oggi si
sono giovate dell’organizzazione della Sadra per il
loro funzionamento. Con tali attività la signorina
Peyrot ha espresso in modo semplice e spontaneo quella sua profonda fede cristiana che ha
ispirato tutta la sua vita. Alla memoria di lei vada
l’omaggio riconoscente di tutte le beneficate, di
tutta la popolazione. Ed il miglior mezzo per onoraria sarebbe quello di riprendere e riorganizzare
con vigore sia la Sadra, sia l’Artigianato delle
A.C.D.G., com’essa stessa si proponeva di fare,
perpetuando con beneficio genera'e quella sua
provvida opera. A. J.
Il 17 febbraio, il culto ha avuto luogo in una
atmosfera particolare dì serietà ma anche di gioia.
Per festeggiare pure con la musica Ja gloriosa
data, è stato eseguito un piccolo “concerto per
harraonium e violino. Dopo la predicazione della
ottava beatitudine (Matteo 6 : IO) abbiamo cantato il « Giuro dì Sibaud » con un sentimento di
responsabilità di fronte a Dio e agli uomini. Ringraziamo molto la nostra sorella signora Maria de
Toma che accompagna i cantici, e per il lavoro
ohe essa svolge in seno alla Chiesa.
— Nel mese di marzo i coniugi signori Menegatti hanno festeggiato ie loro Nozze d’Oro partecipando ad un culto speciale presieduto dal -pastore sig. Porne; on. Iddio ben-edica quanto è stato detto ed accompagni ancora molti anni ouei
nostri fratelli.
— Il 3 aprile abbiamo avuto la visita del Capodistretto che ha presieduto un culto portandwi il
iraterno saìuto delle Comunità delle Valli. Gli siamo grati, e domandiamo al Signore di guidarlo nel
suo, lavoro pastorale.
li 24 marzo sono stati insèdiati nella loro rispettiva carica di anziani e diaconi i seguenti
tratelli ultimamente eletti dalla assemblea di
elresa : Peyrot Giov. Enrico (anziano) e Gem-e
Levi (diacono), per il quartiere di Bovile; Berlocli Cesare (anziano) e Ribet Giosuè (diacono),
per il quartiere deH’Albarea; Pons Alessandro
(diacono), per Villasecca; Peyronel Cesare (diacono), per il Trussan; Ciot Cesare (diacono), per
Combagarino; Peyronel Adriano (diacono), per
Fàetto.
Le tre Unioni Giovanili dell’Albarea, Riclaretto e Chiotti hanno cosi uh rappresentante in
seno al Consiglio di Chiesa.
Per i neo-eletti formuliamo i migliori auguri
per una buona attività svolta al bene della Chiesa, e agli uscenti esprimiamo la riconoscenza dei
quartieri e della Chiesa tutta per il lavoro da essi
compiuto.
— Alcuni giovani della Unione Giovanile dei
Chiotti e dell’Albarea hanno voluto chiudere questo periodo di attività invernale presiedendo a turno alcune riunioni quartierali nelle scuole di Bovile, Chiotti, Albarea, Combagarìno e Linsardo.
E’ stata molto apprezzata questa loro collaborazione e da molti è stato formulato l’augurio che
us?.n possa prendere un maggiore sviluppo negli
anni venturi.
-- 11 24 marzo è morto in maniera improvvi.sa
VtgUelm Cesare Filippo, di Villasecca, lasciando
nella costernazione e nel dolore i famiglìari e
quanti lo conoscevano. Al servizio funebre, svoltosi nel tempio dei Chiotti, è stata ricordata !a
parola di Gesù : « Vegliate, che talora venendo
e,g!i all’improvviso, non vi trovi addoiranentati »
'S .Marco 13: 36).
— In una riunione all Albarea è stata pre,sentala al Signore, ne! rito del Battesimo, la bambina Bounous Anita, sulla quale invochiamo ancora le henedizioni da Alto.
PRO VALLI
CERCASI urgentemente rondinella valdese dispo
Sìa a recarsi a Campobasso, Scrivere direttamente
al pastore Santini invi.ando raccomandazione di u *
Pastore, informazioni presso la signora Anita Ma
thleu - Via Condré, 1 - Torre Pellice. ,
Alberto Ricca: Direttore
AÛToïÎîîâîïonê" n7> 356 (WI’A.P.bT
Lino Tifo Arti Grafìchb - Torre PitiiCE